Notiziario 2° Trimestre 2009

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Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso IL PUNTO (a cura del Presidente) 2° TRIMESTRE 2009 Mosca Club Treviso c/o Circolo Sportivo “La Gemma”, via Marie, 1 - 31030 Dosson (TV) tel. 0422490294 Direttore responsabile: Rizzo Sebastiano Registrazione al Tribunale di Treviso n° 55 del 01/03/2007 Presidente: Franco Pistolato, via A. Gramsci, 55/6 - 30035, Mirano (VE) tel. 347 5050784 H.U. Segretario: Alessio Berti 313 8605295 Sito internet: www.moscaclubtreviso.it Notiziario del MOSCA CLUB TREVISO Anno di fondazione 1971 (continua a pag. 2) Poste Italiane S.p.a. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - CNS TREVISO ANNO 35 N° 126 Piano di Riqualificazione Ambientale fiume Piave Il “Progetto di riordino idraulico mediante ricalibratura delle sezioni di deflusso con movimentazione ed asporto di materiale litoide, adeguamento opere di difesa e riqualificazione ambientale nel tratto di fiume Piave ricompresso nei comuni di Breda di Piave, Maserada, Ponte di Piave e San Biagio di Callalta, interessa l’ultimo tratto di zona (SIC) a salmonidi del Piave”. Il progetto redatto dallo Studio Idroterr (TN) per conto del CRIF (Consorzio Regimazione Idraulica Fiumi) è ora all’approvazione della Regione Veneto. Esso presenta uno studio sulla capacità di deflusso della corrente, sulla capacità di trasporto solido del tratto oggetto dell’intervento ed è supportato dalla “tesi” che l’ambiente idrico si presenta a filoni intrecciati e vi sono tratti con sponde a pendenza elevata la cui stabilità è enormemente compromessa, proponendosi i seguenti obiettivi: 1) reindirizzamento della corrente e spagliamenti della stessa su ampi spazi di divagazione, 2) riduzione della capacità erosiva in atto, 3) aumento del tempo di corrivazione, 4) ricostruzione morfologica dei terrazzamenti arginali con materiale lapideo 5) rinverdimento mediante talee in corrispondenza d’alcune anse. Per il raggiungimento degli obiettivi sono previste le seguenti attività (con una durata temporale di ben 5 anni e l’interessamento di 7 km di fiume): • movimentazione e l’asporto di materiale inerte in modo continuo in tutta l’area, coinvolgendo spessori modesti, senza intaccare il Thalweg (lo strato più profondo dell’alveo); la quantità di materiale inerte da asportare è pari a 432.968 mc; • disboscamento selettivo: pulizia della vegetazione spontanea e spianamento delle isole in modo da favorire la divagazione dei filoni (la vegetazione esistente fuori dell’alveo va mantenuta limitando l’abbattimento agli esemplari ad alto fusto pericolanti); • ricalibratura delle sezioni trasversali mediante sia asporto sia movimentazione di materiale in alveo; • opere di difesa attiva: difesa delle sponde con massi ciclopici e sistemazione di repellenti sulle curve. sentieristica e piste ciclo-pedonali i lavori dovranno essere seguiti con una adeguata sorveglianza da parte del Genio Civile e del Servizio Forestale. L’iter legislativo prevede che lo studio sia illustrato ai Comuni interessati all’intervento e che questi possano produrre e depositare un documento contenente le osservazioni in merito. Tutto ciò è stato fatto,

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IL PUNTO(a cura del Presidente)

2° TRIMESTRE 2009

Mosca Club Treviso c/o Circolo Sportivo “La Gemma”, via Marie, 1 - 31030 Dosson (TV) tel. 0422490294 Direttore responsabile: Rizzo Sebastiano Registrazione al Tribunale di Treviso n° 55 del 01/03/2007Presidente: Franco Pistolato, via A. Gramsci, 55/6 - 30035, Mirano (VE) tel. 347 5050784 H.U.Segretario: Alessio Berti 313 8605295

Sito internet: www.moscaclubtreviso.it

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Anno di fondazione 1971

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ANNO 35 N° 126

Piano di Riqualificazione Ambientale fiume Piave

Il “Progetto di riordino idraulico mediante ricalibratura delle sezioni di deflusso con movimentazione ed asporto di materiale litoide, adeguamento opere di difesa e riqualificazione ambientale nel tratto di fiume Piave ricompresso nei comuni di Breda di Piave, Maserada, Ponte di Piave e San Biagio di Callalta, interessa l’ultimo tratto di zona (SIC) a salmonidi del Piave”. Il progetto redatto dallo Studio Idroterr (TN) per conto del CRIF (Consorzio Regimazione Idraulica Fiumi) è ora all’approvazione della Regione Veneto. Esso presenta uno studio sulla capacità di deflusso della corrente, sulla capacità di trasporto solido del tratto oggetto dell’intervento ed è supportato dalla “tesi” che l’ambiente idrico si presenta a filoni intrecciati e vi sono tratti con sponde a pendenza elevata la cui stabilità è enormemente compromessa, proponendosi i seguenti obiettivi:

1) reindirizzamento della corrente e spagliamenti della stessa su ampi spazi di divagazione, 2) riduzione della capacità erosiva in atto, 3) aumento del tempo di corrivazione, 4) ricostruzione morfologica dei terrazzamenti arginali con materiale lapideo 5) rinverdimento mediante talee in corrispondenza d’alcune anse.

Per il raggiungimento degli obiettivi sono previste le seguenti attività (con una durata temporale di ben 5 anni e l’interessamento di 7 km di fiume): • movimentazione e l’asporto di materiale inerte in modo continuo in tutta l’area, coinvolgendo spessori modesti, senza intaccare il Thalweg (lo strato più profondo dell’alveo); la quantità di materiale inerte da asportare è pari a 432.968 mc; • disboscamento selettivo: pulizia della vegetazione spontanea e spianamento delle isole in modo da favorire la divagazione dei filoni (la vegetazione esistente fuori dell’alveo va mantenuta limitando l’abbattimento agli esemplari ad alto fusto pericolanti); • ricalibratura delle sezioni trasversali mediante sia asporto sia movimentazione di materiale in alveo; • opere di difesa attiva: difesa delle sponde con massi ciclopici e sistemazione di repellenti sulle curve. • sentieristica e piste ciclo-pedonali• i lavori dovranno essere seguiti con una adeguata sorveglianza da parte del Genio Civile e del Servizio Forestale.L’iter legislativo prevede che lo studio sia illustrato ai Comuni interessati all’intervento e che questi possano produrre e depositare un documento contenente le osservazioni in merito. Tutto ciò è stato fatto,

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tutti i comuni si sono affidati al prof Luigi D’Alpaos, docente d’Idrodinamica alla facoltà d’Ingegneria dell’Università di Padova (per gli aspetti della morfodinamica fluviale) e al dott Giorgio Trentin, iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Treviso (per gli aspetti paesaggistici ed ambientali in particolare nella Valutazione d’Incidenza Ambientale).

Tutti Consigli Comunali hanno recepito ed accettato il verdetto dei Tecnici, che hanno BOCCIATO il Progetto. In sintesi la valutazione del prof. D’Alpaos e del dott. Trentin: Le valutazioni teoriche a supporto della necessità degli interventi non sono adeguate ai problemi affrontati; le carte geomorfologiche non hanno scala adeguata ed è impossibile evidenziare l’evoluzione; Non sono considerati gli aspetti di carattere altimetrico; Non è in alcun modo giustificata l’asportazione d’inerti con il pretesto di ridare alla corrente la possibilità di rioccupare aree che si trovano attualmente a quote superiori a quelle della linea di thalweg dei filoni esistenti; è inaccettabile appoggiare la giustificazione dell’intervento alla difesa di terrazzamenti attualmente coltivati, in aree di pertinenza golenale/fluviale; Le quantità di materiale inerte da riposizionare (8505 mc) sono solo un’inezia rispetto a quello da asportare (433968 mc) e tuttavia non è chiaro il loro conteggio “così preciso”; gli elaborati sono stati prodotti in assenza della figura professionale del biologo-naturalista” e che ”l’aleatorietà dello studio dello stato di fatto dei luoghi d’intervento comporta, come conseguenza, la pletorica genericità della proposta degli interventi volti alla mitigazione e alla compensazione degli effetti prodotti ed una sostanziale mancanza di correlazione con gli stessi.A fronte di ciò è stato chiesto anche ai Sindaci dei comuni rivieraschi di esprimersi in maniera di far si che la Regione non avvalli tale progetto.

Franco Pistolato

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Riceviamo la seguente lettera dell’ ing. Adriano Camuffo che sollecitamente pubblichiamo

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Dal Gazzettino

IL PROGETTOTre Province unite per far rivivere il Piave dalle sorgenti alla foce

Giovedì 23 Aprile 2009, Ieri mattina, a Palazzo Piloni, le Province di Treviso, Belluno, e Venezia hanno sottoscritto il protocollo d'intesa per la redazione di un progetto strategico che ha come scopo la rivitalizzazione del fiume, dalle sue sorgenti all'ombra del Peralba, fino alla foce, in laguna. Un progetto voluto dall’amministrazione provinciale di Belluno che ha coinvolto le altre due Province interessate dal passaggio del Piave nell’idea di realizzare uno strumento partecipato di Pianificazione, progettazione e gestione del fiume. Il piano si pone sei linee d'azione, nell’ottica di far riappropriare le comunità di un bene che è sempre stato di fondamentale importanza per la cultura e lo sviluppo delle comunità stesse: il Piave come fiume unico e condiviso; le economie possibili sul fiume; il Piave come laboratorio di ricerca; il Piave come corridoio ecologico tra Dolomiti e Adriatico; il Piave come luogo identitario e ricreativo; la sicurezza idraulica. In pratica, i tre enti svilupperanno sui rispettivi territori di competenza tutti quei progetti che ritengono prioritari, condividendo però metodi o obiettivi. Così, se la Provincia di Belluno ha già previsto un investimento di 4 milioni di euro avviando il “progetto pilota” per il tratto tra Soverzene e Belluno - sarà realizzata una lunga pista ciclabile e verranno migliorati l'habitat acquatico e l'accessibilità curando il bosco lungo le rive -, quella di Treviso lavorerà per sfruttare le potenzialità turistiche del fiume, mentre quella di Venezia inizialmente curerà gli aspetti legati alla sicurezza idraulica. «Il Piave – ha spiegato Pippo Gianoni di“Terra srl”, la società che ha fornito la consulenza progettuale - verrà fatto rivivere con progetti mirati, ad esempio attraverso la creazione di parchi fluviali nelle aree vicino alle città. Dobbiamo valorizzare quanto esiste, un ambiente già adesso bello e accogliente. Occorre però dare organicità ai percorsi e alle infrastrutture, valorizzando l’intera area del Piave». «Con questo progetto - ha evidenziato il presidente della Provincia di Belluno, Sergio Reolon - vogliamo recuperare il Piave dal punto di vista paesaggistico, ambientale, sociale ed economico. Sottolineo poi il valore di tre Province che si mettono assieme per curare il fiume, cosa che altri enti, pur avendone la competenza non hanno saputo fare. I nostri tre enti sono partiti dal basso, unendo in questo percorso molti altri soggetti, dai Comuni alle associazioni di cittadini».Il protocollo d'intesa è stato firmato dal presidente Reolon, dall'assessore all'urbanistica della Provincia di Treviso Franco Conte e dall'assessore alla pianificazione territoriale della Provincia di Venezia Enza Vio. Andrea Ciprian

Dalla Tribuna di Treviso

Vertice sui fiumi del NordestAutorità di bacino, convegno a Legnaro il 29 aprile

TRIESTE. Il “Piano di gestione delle acque dei bacini idrografici delle Apli Orientali” sarà al centro del Forum di informazione pubblica, in programma mercoledì prossimo 29 aprile a Legnaro (Padova). Lo ha reso noto la Regione Friuli Venezia Giulia che ha diffuso una nota dell’Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione e dell’Autorità di bacino del fiume Adige. La nota precisa come la stesura di specifici Piani di gestione delle acque nei vari distretti idrografici sia prevista da una direttiva dell’Unione europea (la 2000/60), che ha definito un quadro communitario per la protezione e la gestione delle acque ed ha come obiettivi prioritari la riduzione dell’inquinamento, il miglioramento dell’ambiente acquatico, la promozione di un utilizzo idrico sostenibile e la mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità. Tale direttiva è stata quindi recepita da una recente norma nazionale, la legge 13 del 27 febbraio 2009 che, prevedendo “Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente”, ha fissato al 22 dicembre di quest’anno il termine per l’adozione, da parte del comitato istituzionale delle autorità di bacino nazionali, dei diversi piani di gestione. Parallelamente è stato fissato il termine del 30 giugno, sempre del 2009, affinchè le autorità di bacino nazionale provvedano a coordinare i contenuti e gli obiettivi dei piani all’inteno del rispettivo distretto idrografico di appartenenza.Il forum in programma a Legnaro segna l’avvio delle procedure che porteranno alla stesura del Piano dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

OTTIME INTENZIONICome si tradurranno nella pratica?

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XV° Trofeo Villa Guidini 2009

Il Memorial Bianco Faggian – Moreno Bison, giunto alla sua quindicesima edizione, si è disputato anche quest’anno (domenica 8 febbraio), sempre nella suggestiva Villa Guidini di Zero Branco (TV). L’organizzazione è stata, come al solito, lunga e travagliata con notevole dispendio d’energie da parte dei soliti soci con voglia di fare.Incredibilmente il sole ha squarciato le nubi dalle prime ore del mattino, permettendo ai soci “operai” di allestire le sale pronte ad accogliere gli espositori, e il campo di gara per il lancio.Ben 37 costruttori di alto livello che si sono cimentati nelle costruzioni del Formicone alato nero e della ninfa di Effemerella ignita, al cospetto della competente giuria (composta da Roberto Messori, Pierluigi

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Pironi e Fabio Federighi) che ha esaminato i lavori dei concorrenti e dopo aver constatato il buon livello complessivo raggiunto dai partecipanti (anche se molti di loro non hanno esattamente individuato specie e taglia dell’insetto) ha assegnato la vittoria a Mirco Fantinato sia per la mosca secca che per la ninfa.Per tutti i partecipanti era palpabile la tensione e l’emozione pregara e quindi un “bravo” è da dare a tutti.

Stilata la classifica a “squadre”, ed ecco primeggiare il Mosca Club Treviso.Girovagando tra gli spazi espositivi dei vari sponsor pronti ad informare sulle ultime novità sul mercato, ci si imbatte nei costruttori Fabrizio Gaiardoni, Ezio Celeschi e Alberto Calzolari, autori di “opere d’arte utilitaristiche” e arguzie inventive entusiasmanti come una mosca costruita utilizzando il Teflon degli idraulici e fibre di scopa, si riscopre il fascino delle canne in bambù di Edoardo Scapin e ci si incanta davanti al cammino artistico di Giulio Tasca. Tra un panino e un buon bicchiere di “vin brulè” ci si incammina verso il campo di gara di lancio, ma è facile distrarsi quando sul prato si intravede un sempreverde Palù dare lezioni di lancio o Uwe Rieder (Fly Fishing Federation) dando il meglio di se nello spiegare il “lancio a due mani”, con tanto di traduttore simultaneo, conquistando la numerosa platea che rispondeva con applausi a scena aperta.Si giunge al campo da gara, dove si alternano i concorrenti e dove i giudici (tutt’altro che severi) fanno il tifo per gli atleti e dove si è potuto ammirare il vincitore Stefano Cassioli, riconoscibile perché unico a lanciare in “giacca” lamentandosi di un “dolore” alla spalla…Dopo pranzo, Il rito della Premiazione ha avuto come epilogo il ricordo di tre “grandi” amici pam mancati nel 2008 (Gianni Zanata, Fabrizio Santi ed Enrico Piacentini) ed è proseguito con la consegna delle targhe, a Davide ed Andrea (figlio di Moreno e nipote di Bianco), ai primi classificati e (grazie al generoso sostegno degli sponsor) alla consegna a sorteggio dei premi a tutti i concorrenti di entrambe le gare dando vita ad episodi d’esultanza vera e propria.Quindi i concorrenti, i visitatori e gli sponsor sono andati via si assapora il momento straordinario di chi si rende conto che gli sforzi fatti hanno avuto un felice epilogo e ci si ripropone di fare meglio tra due anni.

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Di seguito si elencano gli sponsor della manifestazione il cui contributo è fondamentale per la riuscita della manifestazione:

ALBERTO CHIODELLI – ANGELO PILLER – AMICO LIBRO - APDS “ACQUE FELTRINE”- APDV VALLAGARINA - APS MARCA TREVIGIANA – APS MESCHIO - ARMERIA DIANA - ARMERIA PIACENTINI –BLACK SILVER FLY (MARCO BARONE) - BOSCOLO SPORT – DECATHLON - EDITORIALE OLIMPIA - ERREPI BOLOGNA - ERREPI UDINE – FISH AGE - FLIES & LIES GIORGIO BENECCHI - FLY LINE – FLY FISHING - FRANCESCO PALU’ - G.E.A. - GIORGIO CAVATORTI - GRAZIANO MAGRINI – HURCK FLY FISHING SALISBURGO - IL GATTO CON GLI STIVALI - LA PESCA MOSCA E SPINNING - MODERN FLIES - MOUNTAIN ADVENTURE - OLD CAPTAIN - ORVIS ITALIA - OSTERREICHISCHE FISCHEREIGESELLSCHAFT – PEGORETTI ROBERTO - POZO’ - SIM - Scuola Italiana Pesca a Mosca – SHIMANO ITALIA - SPORT SILE SILEA - TERENZIO CODE IN SETA - TV 02 LINEA SPORT BIANCADE TV

Gennaro Silvestro

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LE CLASSIFICHE

Riportiamo le graduatorie delle competizioni limitate ai primi lcassificati. Le classifche complete le potete trovare nel rinnovato sito del mosca club Trevioso http:\\www.moscaclubtreviso.it

CLASSIFICA GENERALECOGNOME NOME SOCIETA’

1 Fantinato Mirco2 Conte Andrea MCTV3 Zecchinello Loris APS MESCHIO4 Gasparini Andrea El Cogol Pozzuolo5 Musuruana Roberto6 Mauri Fabio Pesca a Mosca Brescia7 Casellato Marco MCTV8 Mineo Adriano Fly Club Natisone9 Carraro Paolo Fly V Club Altovicentino10 Coletta Manuel El Cogol Pozzuolo

CLASSIFICA SECCACOGNOME NOME SOCIETA’

1 Fantinato Mirco2 Gasparini Andrea El Cogol Pozzuolo3 Conte Andrea MCTV4 Musuruana Roberto5 Zecchinello Loris APS MESCHIO6 Mineo Adriano Fly Club Natisone7 Carraro Paolo Fly V Club Altovicentino8 Mauri Fabio Pesca a Mosca Brescia9 Gori Stefano El Cogol Pozzuolo10 Facchinutti Antonino

CLASSIFICA NINFACOGNOME NOME SOCIETA’

1 Fantinato Mirco2 Casellato Marco MCTV3 Conte Andrea MCTV4 Coletta Manuel El Cogol Pozzuolo5 Mauri Fabio Pesca a Mosca Brescia6 Cason Marco MCTV7 Mineo Adriano Fly Club Natisone8 Zecchinello Loris APS MESCHIO9 Zecchini Ameder APM BOLOGNA10 Carraro Paolo Fly V Club Altovicentino

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CLASSIFICA PER CLUBSOCIETA’

1 MOSCA CLUB TREVISO2 El Cogol Pozzuolo3 APS MESCHIO4 Pesca a Mosca Brescia5 Fly Club Altobrenta6 FlyFishing Time Arzene 7 APM BOLOGNA8 Fly Club Natisone9 Fly Club Altovicentino10 PAM Feltre

CLASSIFICA LANCIO COGNOME NOME SOCIETA’1 Cassioli Stefano APM BOLOGNA2 Tonini Francesco FLY CLUB ALTOBRENTA3 Cecchin Stefano PAM Feltre4 Brunelli Pietro FLY CLUB ALTOBRENTA5 Garutti Massimo APM BOLOGNA6 Fadda Antonio FLY CLUB ALTOBRENTA7 Pollazzon Gino MC Valbelluna8 Bianchin Francesco FLY CLUB ALTOBRENTA9 Francescutti Domenico FLY FISHING TIME ARZENE10 Forner Jsmaele FLY CLUB ALTOBRENTA

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ABBIAMO PARTECIPATO

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NUOVA LICENZA DI PESCA REGIONE VENETO Ero solo un ragazzo quando ottenni la licenza che vedete nella foto

Ed è ancora viva in me l'emozione che provai il giorno in cui andai con mio padre alll'Ufficio Pesca della Provincia di Treviso per ritirarla.

Agli occhi di un ragazzo era un documento importante, "serio" non quei pezzetti di carta "tipo fotocopia" dei giorni nostri.

Nostalgie a parte la notizia è che la vecchia cara licenza se ne và in pensione.

Mauro Vendramin

Dal 1° Aprile 2009 per i residenti nella regione Veneto la licenza di pesca “tipo B” per esercitare la pesca dilettantistico sportiva è costituita dall’attestazione del versamento della Tassa di Concessione Regionale (in cui vanno riportati i dati anagrafici e di residenza) e da un valido documento d’identità (LR 13/03/2009 n°4 I Versamenti vanno eseguiti su c.c.p. 155309 Adulti da 18 a 70 anni: € 22,72 Minori da 14 anni a 18 anni: € 4,54 Minori di 14 anni ed Ultra 70: nessun versamento, solo idoneo documento di riconoscimento Stranieri non residenti: € 8,52 (licenza tipo D con validità 3 mesi) Maggiori info presso il sito della provincia: http://pesca.provincia.treviso.it/download/LR%204_2009.pdf

FIERA DI RIVA DEL GARDA 2009Il giorno 28-29 marzo 2009 si è tenuta a Riva del Garda la quarta edizione dell’Expo Riva Caccia Pesca Ambiente, che ha avuto un grande successo di pubblico forse grazie anche alla giornata piovosa. Il Trentino Fly Club e l’UMPEM si sono presentati al pubblico con l’ormai tradizionale stand. Nelle due giornate di fiera notevole è stato l’interesse per la pesca a mosca: infatti numerosi giovani hanno chiesto informazioni riguardo alla nostra tecnica e ai nostri corsi di apprendimento e la loro attenzione è stata catturata dalla geniale abilità delle varie persone che si sono avvicendate al morsetto e a chi ha dimostrato la propria bravura nel volteggiare la codanella vasca di lancio. Tre soci del Trentino Fly Club hanno partecipato al trofeo “Dolomiti Energia”, gara di costruzione mosche artificiali nella sezione “Aspiranti”, cogliendo un 4°,5° e 10° posto del tutto inaspettati.Un ringraziamento va agli amici del MOSCA CLUB TREVISO che hanno dato la lorodisponibilità nella gestione logistica dello stand.

Trentino Fly ClubGardumi Adriano

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TYING WITH CDC (Prima parte)

Libera traduzione dall'articolo originale in lingua inglese “Tying with CDC” (Costruire mosche artificiali col CDC n.d.t.) Presente su http://flyfisherman.com/ftb/hwcdc/

traduzione di Maurizio Lodi

Introduzione

Il termine "Cul de Canard" si ritiene sia stato coniato verso la fine del 1950 dal costruttore francese Henry Bresson per uno dei suoi modelli. Il termine ha contribuito ad una certa confusione, specialmente quando è stato tradotto letteralmente in Inglese come penne del “duck’s butt” ovvero “culo dell’anatra”. Infatti, la ghiandola uropigea è situata nella parte posteriore del volatile, a breve distanza dal punto in cui le penne della coda spuntano dalla pelle.

Diversi uccelli lisciano, ricondizionano, e rendono impermeabili le loro piume con olio secreto dalla propria ghiandola uropigea.Le penne di CDC sono situate in cima alla ghiandola e nell’area circostante. Mentre il CDC viene raccolto normalmente da esemplari della famiglia delle anatre,(il termine“canard” in francese vuol dire anatra), altri uccelli acquatici come le oche offrono penne di qualità similare. La misura delle penne aumenta in stretto rapporto con la dimensione degli uccelli.

Comprendere il CDC

Mentre gli òli naturali presenti nella piuma contribuiscono a respingere l’acqua, le proprietà idrofobiche e la struttura della piuma di CDC sono fondamentali per il suo galleggiamento. Se fosse solamente l’olio il responsabile del suo galleggiamento il tingere le piume in CDC ne impedirebbe il galleggiamento ma questo non è il nostro caso, se il processo di tintura mantiene intatta la struttura della piuma.

Inoltre le piume in CDC non galleggiano bene quando sono gonfie d’acqua o impastate di bava di pesce. Se l’olio fosse il principale responsabile del galleggiamento della piuma il crollo della sua struttura non sarebbe importante, ma lo è.

Se la struttura delle piume viene mantenuta intatta,l’area superficiale delle barbule nella pellicola funziona per mantenerne il galleggiamento e le minuscole bolle d’aria trattenute nella struttura contorta, per taluni aspetti simile a un nastro, delle barbule idrofobiche, sostengono quelle che invece hanno rotto la tensione superficiale.

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Osservando con lo “zoom” la struttura di una piuma di CDC, lo stelo mostra, oltre alle barbule, delle protuberanze culminanti con delle punte. Le barbule a loro volta mettono in evidenza delle barbule contorte a forma di nastro. Le barbule appiattite massimizzano l’area superficiale. Nella pellicola superficiale un’area superficiale più grande e idrofuga supporta il galleggiamento della mosca secca in CDC.

Un’indagine ravvicinata della struttura di una piuma in CDC dimostra come l’applicarvi un liquido oppure una pasta utili per il galleggiamento non faccia altro che far collassare la struttura della piuma rovinando, allo stesso tempo, le caratteristiche che fanno sì che essa galleggi.

Per me la principale qualità del CDC è la mobilità delle barbule, sia che si muovano per effetto delle correnti d’aria al di sopra della superficie dell’acqua sia che si muovano sotto la spinta delle correnti dell’acqua nella pellicola superficiale oppure al di sotto di essa. Le ali in CDC posizionate al di sopra della pellicola superficiale non contribuiscono al galleggiamento ma offrono una “silouette” priva di parti massicce e risentono anche della brezza più leggera muovendosi e dando l’impressione di essere vive. Qualora siano sommerse, le mobili barbule in CDC rispondono ad ogni cambio di corrente nuovamente dando un’impressione di vita.

Ingrandendo ulteriormente l’immagine si evidenzia come, nell’illustrazione di questa piuma sommersa in CDC, le barbule contorte e a forma di nastro trattengano minuscole bolle d’aria che aumentano la capacità di galleggiamento del CDC.

Il CDC, tinto o naturale, dà, in tutto e per tutto, un’impressione di vita alle mosche artificiali. Qui è dove il CDC eccelle e lo rende un’ottima scelta per la costruzione di una vasta gamma di modelli. Il CDC si mescola inoltre bene con altri materiali dove le combinazioni delle rispettive proprietà si integrano per un più efficace risultato.

Facendone un uso appropriato e trattando il materiale in maniera corretta una volta sul fiume, le mosche in CDC risultano essere fra quelle più resistenti come pure fra quelle più semplici da costruire.

Tipi di CDC

Mentre le piume di CDC sono generalmente ammucchiate insieme sotto il singolo ombrello chiamato CDC (culo di papera), un esame ravvicinato mostra distinte differenze nel loro aspetto a seconda della posizione in cui sono situate rispetto alla ghiandola. Certi tipi di piume sono più adatti per scopi specifici.

Ho sviluppato e uso un semplice sistema di classificazione per spiegare ad altri costruttori i tipi di CDC più idonei per tipi diversi di mosche o differenti funzioni. Ho perciò distinto il CDC in quattro tipi diversi:

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Primo tipo: questa piuma assomiglia a una piuma del corpo della pernice. La piuma ha una punta arrotondata e uno stelo piuttosto corto e rastremato con barbule inclinate approssimativamente di 60° rispetto allo stelo. Avvolgo questa piuma attorno al gambo dell’amo per costruire il corpo e la scia di filamenti per la CDC&Elk(modello in alce e CDC).

Secondo tipo: questa piuma ha uno stelo sottile con le barbule che corrono perlopiù parallele ad esso terminando con una punta quadrata, tipo spazzola. Queste piume vanno bene come ali incluse ali usate come supporto o a “loop”(a forma di cappio) in modelli come la Snowflake Dun di Roman Moser la CDC Micro Caddis di Ronald Leyzen, la CDC No Hackle e la CDC Loop Emerger(emergente con ala a forma di loop).

Terzo tipo: Questa è chiamata la piuma ”capezzolo” ma talvolta ci si riferisce a lei chiamandola anche la nuvoletta oliatrice. Questa corta piuma non ha uno stelo degno di nota ma assomiglia un po’ alla piuma del secondo tipo. La piuma è l’ideale per code, strascichi tipo esuvia ed ali di emergenti per modelli tipo la “Snowflake Dun”, la “Balloon Emerger” di Roman Moser e le varie mosche tipo RS2(tipo di ninfa inventata da tale Rim Chung avente un ciuffo di piume morbide sporgenti dal dorso n.d.t.).

Quarto tipo: Questa piuma ha uno stelo lungo con barbule relativamente corte. Penne di CDC acquistate in negozio in confezioni denominate “bulk” (contenenti cioè mucchietti di piume di varie dimensioni non particolarmente selezionate) sono principalmente del quarto tipo. Io le uso per costruire modelli IOBO ”Humpy” (tipo di mosche artificiali dal dorso prominente n.d.t.) o per avvolgerle sul corpo di versioni ad amo grande della CDC&Elk (CDC+alce) come nello streamer CDC&Elk o nella mosca per bonefish CDC&Elk di Paul Slaney. René Harrop usa le piume del quarto tipo per mosche con le ali rivolte verso il basso quali la sua “Transitional Caddis” (tricottero “transizionale” n.d.t.).

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Ø Venerdì 15 sabato 16 e domenica 17 si è svolta il 4° corso di apprendimento lancio sim provincia di Treviso, come al solito ottima l’organizzazione curata quest’anno da Marco Casellato

Ø Diamo notizia delle scomparsa dell’amico di tanti Villa Guidini, Riccardo Sommaruga, un commosso ricordo da parte di tutto il Mosca Club Treviso

Ø Sabato 16 e domenica 17 si è tenuto sulle rive del Sacro fiume il 4° corso di lancio canna a due mani, organizzato da Umberto Benedetti e dedicato all’amico Fabrizio Santi, cultore ed appassionato di questa specialità

Ø E’ scomparso il papà del nostro socio Ermanno Frasson. Sentite condoglianze

Ø Alessio Berti è il nuovo segretario del MCTV. Ringraziamo Gennaro (che rimane d’aiuto alla segreteria) ed auguriamo ad Alessio un in bocca al lupo.

VITA DEL CLUB

NOTIZIE UNPEMAttività dell’UNPEM

Per maggiori informazioni http://www.unpem.net

Ø Il Club “Cue de Rat Berghem” ha tradotto per i soci UNPeM: “Ami con e senza ardiglione ed il loro effetto sulla mortalità dei salmonidi adulti e giovani, estratti di pubblicazioni di Bill Bakke (Native Fish Society”) dove potrete leggere il contenuto alla sezione “Traduzioni dal Web” cliccando http://www.unpem.it/ass8/

Ø In occasione del 45° anniversario della sua fondazione la Polisportiva COOP Parma in collaborazione con Unpem (Fly Anglers Parma), Fipsas, Arci, Circolo Cà Rossa, Libertas San Severina, Provincia e Comune di Parma organizza per Domenica 26 Aprile la manifestazione “Riprendiamoci la Parma” che si svolgerà lungo le rive del torrente Parma.

Tesseramento Sociale 2009

(((( AVVISO AI SOCI ))))

... E’ tempo di rinnovare la tesseraRivolgiti a Alessio o Gennaro ...

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“Formiche”

Un’imitazione, sicuramente presente nella scatola dei più esperti pescatori è quella della formica. Rossa e/o nera, anche se utilizzabile in particolari periodi e condizioni atmosferiche, resta un must, da usare specialmente al riguardo del temolo. La sua maggior resa si ha nelle calde giornate di Giugno (periodo nel quale avviene la maggior concentrazione di sciamature) in concomitanza di violenti temporali.Prima di fornire qualche dressing, voglio dedicare (sperando possa risultare utile) alcune righe di questo scritto ad alcune nozioni semplici riguardanti il comportamento e vita della specie stessa.

Nome: Formica Ordine: Imenotteri Classe: Formicidi Colore: Rossastro, bruno, giallastro, neroLunghezza corpo: Le formiche europee sono lunghe da 3 a 15 mm. Regime alimentare: OnnivoroDurata di vita: I maschi qualche settimana, le operaie pochi mesi, la regina da quindici a vent’anni

Distribuzione: Su tutta la terra, soprattutto nelle regioni tropicali ed equatorialiHabitat naturale: Soprattutto nel terreno

Dove e come vivono: Vivono in formicaio, nel quale può esserci una o più femmine in grado di riprodursi (regine) e da altre femmine sterili senza ali (operaie). La regina ha maggiori dimensioni, i maschi sono più piccoli e con l’addome allungato. Le operaie hanno la cura della regina e del formicaio. Le colonie sono stabili e di lunga durata.

Come si nutrono: dobbiamo distinguere tra “formiche Cacciatrici” che si nutrono di altri insetti e “formiche Allevatrici” che si nutrono di foglie. Quest’ultime si chiamano allevatrici perchè allevano gli Afidi (insetti facenti parte della famiglia degli Emitteri che sono dei parassiti dannosi per i vegetali), i quali producono una secrezione zuccherina (melata) di cui le formiche ne sono ghiotte. La maggior parte delle formiche europee appartengono al gruppo delle Allevatrici.

Quanto mangiano: A fare un calcolo di quanto mangiano le formiche ci ha provato l’entomologo Mario Pavan dell’Università di Pavia in un suo articolo intitolato Scienza, uomo, tecnologia, ecologia, natura. Solo nelle Alpi, si calcola che vivano circa 300 miliardi di formiche rufe, in oltre un milione di nidi. Ogni operaia la cui lunghezza è di circa 4/7 mm e del peso di circa 10 mg, ingerisce ogni giorno cibo pari ad un ventesimo del proprio corpo. A conti fatti nelle Alpi, le formiche ingeriscono circa 120 tonnellate di cibo al giorno. Moltiplicando questa cifra per 200 giorni (in cui le formiche operaie sono attive ogni anno), fanno 240.000 tonnellate di cibo consumato, del quale circa il 60% è composto di prede vive (altri insetti) la maggioranza dei quali dannosi per le foreste.

Alcune sono alate: Le formiche alate, maschi e femmine, fanno le loro prime apparizioni in primavera (riproduzione). In Giugno c’è la maggior concentrazione di sciamature, dove si formano coppie composte da individui di due diverse società. La femmina viene fecondata da più maschi per immagazzinare una notevole quantità di sperma utilizzabile per la fecondazione di uova anche nel futuro.

La fondazione di nuove colonie: A seguito dell’accoppiamento le formiche tornano a terra, i maschi muoiono, le femmine si strappano le ali, cercano un luogo adatto per la formazione di un nuovo nido e trascorrono l’inverno alimentandosi con le proprie riserve di cibo accumulate.In primavera schiudono le prime uova e, non appena adulte le nuove formiche femmine costruiscono e curano il nuovo formicaio. La regina intanto, si dedica alla deposizione delle uova (circa cento giornaliere).

COSTRUIAMO INSIEMECOSTRUIAMO INSIEME

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Il nido: A seconda di ogni genere, il nido, costituito da tante celle collegate tra loro con delle gallerie, viene costruito per terra, su cavità degli alberi o sotto il pietrame. La regina possiede una camera speciale dove depone le uova che, vengono continuamente spostate fino a portarle in prossimità della superficie dove il calore aiuterà la loro maturazione.

La loro comunicazione e difesa: Comunicano tra loro tramite sostanze odorose (feromoni) che usano sia per chiedere aiuto nel caso un intruso si avvicini al formicaio, sia per segnalare un tragitto ricco di cibo. Le operaie sono dotate di forti mandibole che utilizzano per morsicare eventuali aggressori, ed alcune specie hanno un aculeo velenoso (come le api). Tutte le specie possiedono ghiandole velenifere contenenti acido formico.

Detto questo e sperando di non sentire parlare di schiusa di formiche, bensì di sciamatura, con conseguente caduta nel fiume, per la maggior parte di esemplari maschi e qualche femmina nell’atto dell’accoppiamento, vi propongo dei dressing, a mia personale esperienza, di notevole rilevanza in fase di pesca.

Black Ant n° 1:

amo: 18/20filo di montaggio: nerocorpo e testa: seta floss nera hackle: gallo neroali: ciuffetto cdc bianco

Black Ant n° 2:

amo: 16/14filo di montaggio: nerocorpo e testa: gallo nero hackle: gallo neroali: ciuffetto gallo nero e fibre collo fagiano doratoParticolarità di montaggio: il dorso viene eseguito tramite l’avvolgimento di un’hackle di gallo nella parte iniziale della curva dell’amo e con le dita stirato in avanti e bloccato in modo da formare un rigonfiamento. La stessa cosa dicasi, nella direzione inversa per la costruzione della testa, lasciando alcune fibre a mò di ali.

Black Ant n° 3:

amo: 12/14filo di montaggio: nerocorpo e testa: foam nero hackle: gallo neroali: ciuffetto in cdc bianco e celeste

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Red Ant n° 4

amo: 18/20filo di montaggio: rossocorpo e testa: seta floss rossa hackle: gallo rosso medioali: ciuffetto cdc rosso

Red Ant n° 5:

amo: 18/16/14filo di montaggio: rossocorpo e testa: cervo tinto rosso hackle: gallo rosso medioali: ciuffetto cdc rosso e alcune fibre di krystal hair Particolarità di montaggio come per la Black Ant n° 2

Brown Ant 6

amo: 18/16/14filo di montaggio: marronecorpo e testa: cervo naturale hackle: gallo grizzlyali: ciuffetto fibre di cervo Particolarità di montaggio come per la Black Ant n° 2

Franco Pistolato

Aperto per ferie

Come ogni anno l’estate porta con sè la sospensione degli incontri a tema e con ospiti; il Club, però, non va del tutto in ferie, e il tradizionale appuntamento del venerdì rimane invariato. Nell’eventualità di occasionali serate “speciali”, verrà dato tempestivo avviso a tutti i soci.

Non ci sono pervenute le date di chiusura per ferie della sede del Club; le trove-rete non appena disponibili nel sito del Mosca Club Treviso

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PIAVE ROSSOUna frana alla base del mistero dell’acqua rossa del Piave

Si è staccata dalla zona delle 5 torri sul Falzarego (Cortina), lunedì mattina, una frana di notevoli dimensioni (300 m di larghezza per 1 km di lunghezza, ma non minaccia case e abitati) e di natura piuttosto particolare. La massa di terriccio rossastro e la composizione delle rocce, di natura ferrosa e cariche di pimenti, ha in poco tempo colorato di rosso prima il torrente Falzarego poi il torrente Boite e quindi il Piave. Ecco come si presentava il fiume sacro alla Patria nel pomeriggio. Nessun ferito, nessun rischio, solo quel colore un po’ inquietante che ricorda i fiumi del Colorado, ricchi di rocce dalla colorazione simile a quella del gruppo delle 5 torri dal quale si è staccata la frana. (Bellunopress – News dalle Dolomiti, 19 Maggio 2009)

MOSCA TOUR 2009• Domenica 10 maggio: fiume Chiese a Condino (Trentino Alto Adige);• Sabato 20 e domenica 21 giugno: fiume Sava ( Slovenia);• Sabato 11 luglio: fiume Brenta ( Valsugana);• Sabato 12 e domenica 13 settembre: fiume Savinja ( Slovenia);• Sabato 10 e domenica 11 ottobre: fiume Piccola Drava – Lienz ( Austria);

Info e prenotazioni Nicola Tosi 3404161918 [email protected] oppure il venerdi sera al club.