Finito di stampare Giugno 2003 Piergianni FIORLETTAGIUGNO 2003 Edito dalla PRO-LOCOFerentino...

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ANNO XXVI N. 2 GIUGNO 2003 Edito dalla PRO-LOCO Ferentino spedizione in abbonamento postale Art. 2 Comma 20/C Legge 662/96 Filiale FR C.C. postale n. 10340032 www.proloco.ferentino.fr.it [email protected] nun pò murì PERIODICO TRIMESTRALE Autorizzazione n. 132 del Trib. di Frosinone del 4.10.1978. Direttore Responsabile: Aldo Affinati - Proprietà Associazione Pro Loco - P.zza Mazzini - Tel.Fax 0775/245775 - Ferentino - Stampa a cura di: “Servizi Grafici Giovannetti” - Via Pausania n. 4 - Roma Finito di stampare Giugno 2003 LA città si è recata nuova- mente alle urne il 25 e 26 maggio scorsi, dopo la fine anticipata del mandato dell’Amministrazione- Valeri eletta dal popolo due anni prima, ed ha incoronato sindaco l’avvocato Piergianni Fiorletta. La campagna elettorale è stata lunga, a tratti snervante. Stavolta erano di fronte ben quattro candi- dati sindaci: Piergianni Fiorletta (centrosinistra), Riccardo Ma- strangeli (Cdl), Alberto De Caro- lis (Rifondazione Comunista) e Marco Maddalena (In Movimen- to-Cambiare si può). Dopo l’u- scita di scena (in malo modo) della precedente amministrazio- ne di centro-destra, che aveva scommesso tutte le sue fiches sull’avvocato Roberto Valeri, eletto primo cittadino il 27 mag- gio del 2001 grazie a ben 7779 preferenze (5587 voti per Fiorlet- ta), erano nell’aria le difficoltà che avrebbe incontrato la Casa delle Libertà benché avesse indi- viduato un candidato autorevole del calibro del dottor Riccardo Mastrangeli (Forza Italia), già membro del parlamento italiano, attuale commissario straordinario dello Iacp di Frosinone. La sua presenza ha sicuramente reso me- no amara la sconfitta che avrebbe potuto avere dimensioni finanche più catastrofiche. Ebbene Pier- gianni Fiorletta (Margherita), so- praffatto in precedenza da Valeri, stavolta ce l’ha fatta. L’ha spun- tata al primo turno, proprio come accadde due anni fa a suo disca- pito. Il suo è stato un successo, sotto certi aspetti, schiacciante, 7478 consensi contro i 5697 otte- nuti da Riccardo Mastrangeli. In tanti avevano pronosticato quan- tomeno il ballottaggio e poi ci si aspettava qualcosa di più da Al- berto De Carolis (563) e da Mar- co Maddalena (304). Veniamo ai numeri. Ferentino, etichettata da pochi mesi Città d’Arte, fresca medaglia d’oro al merito civile, conta oggi poco più di 20.600 abitanti. Gli aventi diritto al voto erano 17.097 (8.824 femmine, 8.273 maschi), si sono recati alle urne in 14.324 (83,78%), un’af- fluenza elevata. Altro record, ol- tre a quello dei votanti e dei can- didati a sindaco, è stato rappre- sentato dalle liste scese in campo. Diciotto in totale. Dieci a soste- gno di Piergianni Fiorletta: Mar- gherita (2534), Insieme per Fior- letta Sindaco (1262), Ferentino per Ferentino (847), Repubblica- ni Europei (677), Democratici di Sinistra (649), Socialdemocratici (564), Udeur (425), Area Politica Indipendente (384), Verdi (154), Comunisti Italiani (128); sei le li- ste che hanno sostenuto Riccardo Mastrangeli: Forza Italia (2149), Alleanza Nazionale (945), Unio- ne Democratici Cristiani e di Centro (911), Mastrangeli per Fe- rentino (705), Roana 2003 (374), Nuovo Psi (144). Passiamo alla composizione del nuovo consi- glio comunale. La maggioranza (12 seggi) è formata da: Giancar- lo Lanzi, Alessandro Semplici, Sandro Chiocchetti, Tiziano Con- cutelli, Mario Di Palma (Marghe- rita), Giuseppe Iorio e Massimo Gargani (Insieme per Fiorletta), Roberto Cellitti (Repubblicani Europei), Domenico Di Tomassi (Uder), Sergio Marrocco (Sdi), Pio Riggi (Ferentino per Ferenti- no), Mariano Pennacchia (Ds); Mario Di Palma, primo dei non eletti della Margherita, è suben- trato ad Antonio Pompeo entrato a far parte della Giunta municipa- le. Così l’opposizione (8 seggi): Giuseppe Patrizi, Leonida Zacca- ri, Franco Martini, Italo Bruni (Forza Italia), Alessandro Ciuffa- rella e Paolo Culla (An), Alessan- dra Di Legge (Udc), Ennio Ma- lancona (Mastrangeli per Ferentino). Paolo Culla ha rim- piazzato Riccardo Mastrangeli che ha preferito restare a capo dell’Istituto Autonomo Case Po- polari, atteso che la carica di con- sigliere comunale è incompatibi- le con quella di commissario del- lo Iacp. E’ superfluo ricordare che le aspettative dei cittadini so- no notevoli, di conseguenza il sindaco Fiorletta e il suo staff amministrativo sono chiamati ad un compito tutt’altro che agevo- le. D’altro canto Ferentino ha bi- sogno di tornare a recitare un ruolo di primo piano nel panora- ma delle città storiche e artistiche della Ciociaria e non solo. Le potenzialità non mancano di certo alla città ernica (non di- mentichiamo che può fregiarsi anche dell’etichetta di città ter- male per la presenza delle Terme di Pompeo e proprio sul connu- bio storia-terme dovrebbero scommettere gli amministratori) che da anni aspetta una rivaluta- zione decisa del ricco patrimonio monumentale che essa ostenta con orgoglio e, forse, fino ad og- gi non posto in vetrina come me- riterebbe. Al neo sindaco Pier- gianni Fiorletta e ai suoi collaboratori auguriamo un profi- cuo lavoro nell’interesse della collettività ferentinate. Dopo due anni di Centrodestra torna di moda l’Ulivo, record di votanti Piergianni FIORLETTA è il nuovo Sindaco di Ferentino di Aldo Affinati Eletto al primo turno con 7478 voti contro i 5697 conquistati da Mastrangeli Il Sindaco avv. Piergianni FIORLETTA PIERGIANNI Fiorletta, 50 anni, è sposato con la signora Anto- nella, insegnante. La felice coppia ha tre figlie Sara, Alice e Anna Pao- la. E’ laureato in giurisprudenza, vicario del convitto Principe di Pie- monte di Anagni e responsabile dell’area educativa. Ricopre inoltre le cariche di consigliere provinciale, presidente della commissione pro- vinciale per la cultura, sport e turismo, è delegato ai Patti Territoriali per la provincia di Frosinone. E’ stato consigliere comunale in tre le- gislature: ‘88, ‘93, 2001. Il sindaco Fiorletta, attraverso le pagine di Frintinu me…, rivolge un affettuoso saluto ai ferentinati residenti in città e all’estero: «Desidero ringraziare tutti i cittadini che in occasio- ne delle recenti consultazioni amministrative, mi hanno rinnovato la propria fiducia permettendo la mia elezione a Sindaco della nostra ca- ra Ferentino. L’impegno che ci attende non sarà agevole, ma lavore- remo da subito per poter risolvere i problemi che attanagliano la no- stra città. Un saluto affettuoso ai cittadini di Ferentino residenti all’estero con l’augurio di riaverli presto fra le nostre mura. La ricor- renza prossima del 1700° anniversario del martirio del nostro patro- no S. Ambrogio, può rappresentare l’evento per un festoso ritorno a Ferentino». Il saluto del nuovo primo cittadino Ecco il settebello di Fiorletta Il 12 giugno dell’anno in corso, il sindaco Piergianni Fior- letta ha rotto ogni indugio uffi- cializzando l’esecutivo munici- pale così composto: la dr.ssa Anna Salome Coppoteli (Sdi) è il nuovo vicesindaco con dele- ghe alla Sanità, Igienee e Pub- blica Istruzione; Ivan Portieri (Ds), docente: Lavori Pubblici; Ugo Rotella (Ferentino per Fe- rentino), geometra: Urbanistica e Traffico; Antonio Pompeo (Margherita), avvocato: Affari generali, Cultura, Sport e Spetta- colo; Antonio Zaccari (Udeur), commercialista: Bilancio, Fi- nanze e Programmazione; Mau- rizio Berretta (Repubblicani Europei), artigiano- commer- ciante: Turismo, Commercio, Attività Produttive, Demanio, Patrimonio; Luigi Vittori (Insie- me per Fiorletta Sindaco), eser- cente di commercio: Servizi So- ciali, Riorganizzazione Servizi Comunali, Formazione. La Re- dazione di Frintinu me… formu- la gli auguri più sinceri di un proficuo lavoro ai componenti lo staff esecutivo, con la speranza che per la nostra amata Ferenti- no si avvicini il giorno del ri- scatto, il giorno in cui i cittadini possano evitare una volta per tutte di fare solecchio. MERITA UN PLAUSO LA MACCHINA ELETTORALE DEL COMUNE Ha lasciato un buon ricordo il Commissario straordinario Anna Palombi Ha funzionato alla perfezione la macchina elettorale grazie alle disposizioni impartite dal commissario straordinario del Comune dot- toressa Anna Palombi. Impeccabile, anche stavolta, l’ufficio elettora- le e tutto il personale (enorme la mole di lavoro, sono state oltre 1000 le tessere elettorali duplicate per smarrimento), a cominciare dal re- sponsabile del servizio dottore Domenico Spilabotte e dal responsa- bile dell’ufficio medesimo Ezio Zera. In occasione della recente tor- nata elettorale, ha esordito con successo l’iniziativa, fortemente voluta dal commissario Anna Palombi, consistente nell’istallazione di una maxischermo nell’atrio del palazzo comunale, affinché i cittadini seguissero i risultati provenienti dalle 20 sezioni in tempo reale. Per non dire della diffusione, tramite Internet, dei dati elettorali: un suc- cessone. Basti pensare che il sito comunale (www.comune.ferenti- no.fr.it) è stato preso letteralmente d’assalto. Sono stati 109mila gli accessi al sito lunedì 26 maggio 2003, durante lo scrutinio delle sche- de, a dispetto dei circa 1000 contatti giornalieri. Lodi anche per il re- sponsabile dell’informatizzazione, architetto Antonio Cuomo; l’im- piantistica e la consulenza sono state a cura di Marco Pagano esperto di computer, mentre Giuliano Trematerra ha fornito le apparecchia- ture ed ha curato le infrastrutture di rete.

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ANNO XXVI N. 2GIUGNO 2003

Edito dalla

PRO-LOCO Ferentinospedizione in abbonamento postale Art. 2Comma 20/C Legge 662/96 Filiale FR

C.C. postale n. [email protected]

nun pò murìPERIODICO TRIMESTRALE

Autorizzazione n. 132 del Trib. di Frosinone del 4.10.1978. Direttore Responsabile: Aldo Affinati - Proprietà Associazione Pro Loco - P.zza Mazzini - Tel.Fax 0775/245775 - Ferentino - Stampa a cura di: “Servizi Grafici Giovannetti” - Via Pausania n. 4 - Roma

Finito di stampare Giugno 2003

LA città si è recata nuova-mente alle urne il 25 e 26 maggioscorsi, dopo la fine anticipata delmandato dell’Amministrazione-Valeri eletta dal popolo due anniprima, ed ha incoronato sindacol’avvocato Piergianni Fiorletta.La campagna elettorale è statalunga, a tratti snervante. Stavoltaerano di fronte ben quattro candi-dati sindaci: Piergianni Fiorletta(centrosinistra), Riccardo Ma-strangeli (Cdl), Alberto De Caro-lis (Rifondazione Comunista) eMarco Maddalena (In Movimen-to-Cambiare si può). Dopo l’u-scita di scena (in malo modo)della precedente amministrazio-ne di centro-destra, che avevascommesso tutte le sue fichessull’avvocato Roberto Valeri,eletto primo cittadino il 27 mag-gio del 2001 grazie a ben 7779preferenze (5587 voti per Fiorlet-ta), erano nell’aria le difficoltàche avrebbe incontrato la Casadelle Libertà benché avesse indi-viduato un candidato autorevoledel calibro del dottor RiccardoMastrangeli (Forza Italia), giàmembro del parlamento italiano,attuale commissario straordinariodello Iacp di Frosinone. La suapresenza ha sicuramente reso me-no amara la sconfitta che avrebbepotuto avere dimensioni financhepiù catastrofiche. Ebbene Pier-gianni Fiorletta (Margherita), so-praffatto in precedenza da Valeri,stavolta ce l’ha fatta. L’ha spun-tata al primo turno, proprio comeaccadde due anni fa a suo disca-pito. Il suo è stato un successo,sotto certi aspetti, schiacciante,7478 consensi contro i 5697 otte-nuti da Riccardo Mastrangeli. Intanti avevano pronosticato quan-tomeno il ballottaggio e poi ci siaspettava qualcosa di più da Al-berto De Carolis (563) e da Mar-co Maddalena (304). Veniamo ainumeri. Ferentino, etichettata dapochi mesi Città d’Arte, frescamedaglia d’oro al merito civile,conta oggi poco più di 20.600abitanti. Gli aventi diritto al votoerano 17.097 (8.824 femmine,8.273 maschi), si sono recati alleurne in 14.324 (83,78%), un’af-

fluenza elevata. Altro record, ol-tre a quello dei votanti e dei can-didati a sindaco, è stato rappre-sentato dalle liste scese in campo.Diciotto in totale. Dieci a soste-gno di Piergianni Fiorletta: Mar-gherita (2534), Insieme per Fior-letta Sindaco (1262), Ferentinoper Ferentino (847), Repubblica-ni Europei (677), Democratici diSinistra (649), Socialdemocratici

(564), Udeur (425), Area PoliticaIndipendente (384), Verdi (154),Comunisti Italiani (128); sei le li-ste che hanno sostenuto RiccardoMastrangeli: Forza Italia (2149),Alleanza Nazionale (945), Unio-ne Democratici Cristiani e diCentro (911), Mastrangeli per Fe-rentino (705), Roana 2003 (374),Nuovo Psi (144). Passiamo allacomposizione del nuovo consi-glio comunale. La maggioranza(12 seggi) è formata da: Giancar-lo Lanzi, Alessandro Semplici,Sandro Chiocchetti, Tiziano Con-cutelli, Mario Di Palma (Marghe-rita), Giuseppe Iorio e MassimoGargani (Insieme per Fiorletta),Roberto Cellitti (RepubblicaniEuropei), Domenico Di Tomassi(Uder), Sergio Marrocco (Sdi),Pio Riggi (Ferentino per Ferenti-no), Mariano Pennacchia (Ds);Mario Di Palma, primo dei noneletti della Margherita, è suben-trato ad Antonio Pompeo entratoa far parte della Giunta municipa-le. Così l’opposizione (8 seggi):Giuseppe Patrizi, Leonida Zacca-ri, Franco Martini, Italo Bruni(Forza Italia), Alessandro Ciuffa-rella e Paolo Culla (An), Alessan-dra Di Legge (Udc), Ennio Ma-lancona (Mastrangeli perFerentino). Paolo Culla ha rim-piazzato Riccardo Mastrangeliche ha preferito restare a capodell’Istituto Autonomo Case Po-polari, atteso che la carica di con-sigliere comunale è incompatibi-

le con quella di commissario del-lo Iacp. E’ superfluo ricordareche le aspettative dei cittadini so-no notevoli, di conseguenza ilsindaco Fiorletta e il suo staffamministrativo sono chiamati adun compito tutt’altro che agevo-le. D’altro canto Ferentino ha bi-sogno di tornare a recitare un

ruolo di primo piano nel panora-ma delle città storiche e artistichedella Ciociaria e non solo.

Le potenzialità non mancanodi certo alla città ernica (non di-mentichiamo che può fregiarsianche dell’etichetta di città ter-male per la presenza delle Termedi Pompeo e proprio sul connu-bio storia-terme dovrebberoscommettere gli amministratori)che da anni aspetta una rivaluta-zione decisa del ricco patrimoniomonumentale che essa ostentacon orgoglio e, forse, fino ad og-gi non posto in vetrina come me-riterebbe. Al neo sindaco Pier-gianni Fiorletta e ai suoicollaboratori auguriamo un profi-cuo lavoro nell’interesse dellacollettività ferentinate. ■■■■

Dopo due anni di Centrodestra torna di moda l’Ulivo, record di votanti

Piergianni FIORLETTA è il nuovo Sindaco di Ferentino

di Aldo Affinati

Eletto al primo turnocon 7478 voti contro i5697 conquistati daMastrangeli

Il Sindacoavv. Piergianni FIORLETTA

PIERGIANNI Fiorletta, 50 anni, è sposato con la signora Anto-nella, insegnante. La felice coppia ha tre figlie Sara, Alice e Anna Pao-la. E’ laureato in giurisprudenza, vicario del convitto Principe di Pie-monte di Anagni e responsabile dell’area educativa. Ricopre inoltre lecariche di consigliere provinciale, presidente della commissione pro-vinciale per la cultura, sport e turismo, è delegato ai Patti Territorialiper la provincia di Frosinone. E’ stato consigliere comunale in tre le-gislature: ‘88, ‘93, 2001. Il sindaco Fiorletta, attraverso le pagine diFrintinu me…, rivolge un affettuoso saluto ai ferentinati residenti incittà e all’estero: «Desidero ringraziare tutti i cittadini che in occasio-ne delle recenti consultazioni amministrative, mi hanno rinnovato lapropria fiducia permettendo la mia elezione a Sindaco della nostra ca-ra Ferentino. L’impegno che ci attende non sarà agevole, ma lavore-remo da subito per poter risolvere i problemi che attanagliano la no-stra città. Un saluto affettuoso ai cittadini di Ferentino residentiall’estero con l’augurio di riaverli presto fra le nostre mura. La ricor-renza prossima del 1700° anniversario del martirio del nostro patro-no S. Ambrogio, può rappresentare l’evento per un festoso ritorno aFerentino».

Il saluto del nuovo primo cittadino

Ecco il settebello di FiorlettaIl 12 giugno dell’anno in

corso, il sindaco Piergianni Fior-letta ha rotto ogni indugio uffi-cializzando l’esecutivo munici-pale così composto: la dr.ssaAnna Salome Coppoteli (Sdi) èil nuovo vicesindaco con dele-ghe alla Sanità, Igienee e Pub-blica Istruzione; Ivan Portieri(Ds), docente: Lavori Pubblici;Ugo Rotella (Ferentino per Fe-rentino), geometra: Urbanisticae Traffico; Antonio Pompeo(Margherita), avvocato: Affarigenerali, Cultura, Sport e Spetta-colo; Antonio Zaccari (Udeur),commercialista: Bilancio, Fi-nanze e Programmazione; Mau-

rizio Berretta (RepubblicaniEuropei), artigiano- commer-ciante: Turismo, Commercio,Attività Produttive, Demanio,Patrimonio; Luigi Vittori (Insie-me per Fiorletta Sindaco), eser-cente di commercio: Servizi So-ciali, Riorganizzazione ServiziComunali, Formazione. La Re-dazione di Frintinu me… formu-la gli auguri più sinceri di unproficuo lavoro ai componenti lostaff esecutivo, con la speranzache per la nostra amata Ferenti-no si avvicini il giorno del ri-scatto, il giorno in cui i cittadinipossano evitare una volta pertutte di fare solecchio.

MERITA UN PLAUSO LAMACCHINA ELETTORALE

DEL COMUNEHa lasciato un buon ricordo il Commissario straordinario

Anna Palombi Ha funzionato alla perfezione la macchina elettorale grazie alle

disposizioni impartite dal commissario straordinario del Comune dot-toressa Anna Palombi. Impeccabile, anche stavolta, l’ufficio elettora-le e tutto il personale (enorme la mole di lavoro, sono state oltre 1000le tessere elettorali duplicate per smarrimento), a cominciare dal re-sponsabile del servizio dottore Domenico Spilabotte e dal responsa-bile dell’ufficio medesimo Ezio Zera. In occasione della recente tor-nata elettorale, ha esordito con successo l’iniziativa, fortementevoluta dal commissario Anna Palombi, consistente nell’istallazione diuna maxischermo nell’atrio del palazzo comunale, affinché i cittadiniseguissero i risultati provenienti dalle 20 sezioni in tempo reale. Pernon dire della diffusione, tramite Internet, dei dati elettorali: un suc-cessone. Basti pensare che il sito comunale (www.comune.ferenti-no.fr.it) è stato preso letteralmente d’assalto. Sono stati 109mila gliaccessi al sito lunedì 26 maggio 2003, durante lo scrutinio delle sche-de, a dispetto dei circa 1000 contatti giornalieri. Lodi anche per il re-sponsabile dell’informatizzazione, architetto Antonio Cuomo; l’im-piantistica e la consulenza sono state a cura di Marco Pagano espertodi computer, mentre Giuliano Trematerra ha fornito le apparecchia-ture ed ha curato le infrastrutture di rete.

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La Novena Dal 21 al 29 aprile si è svol-

ta la grandiosa Novena di S. Am-brogio, a cui si partecipa semprecon gioia, perché è il prolunga-mento della festa di Pasqua.

Ogni sera si è ripetuto ilgrande annuncio: Cristo è risor-to! E la Comunità, richiamatadalla voce di Ambrogio, ha esul-tato e gioito, perché per fede hacreduto che Cristo è tornato nuo-vamente in vita per incoraggiare,comprendere e perdonare. Cosìla celebrazione eucaristica si ètrasformata in una comunità dicuori in festa, che hanno cercatodi rianimarsi a vicenda nellospezzare il “Pane” della Parola edel Corpo di Cristo, nell’offertadei doni e nello scrutare i “santisegni” che sono stati proposti ognigiorno diversi.

Si son visti tantissimi giova-ni, ragazzi e ragazze, così comel’avvicendarsi di tutte le parroc-chie ha fatto confluire in Cattedra-le fedeli da ogni parte della città,del centro e della campagna.

I parroci, che si sono alternatia presiedere le celebrazioni, si so-no serviti come traccia del docu-mento “Novo Millennio ineunte”,dono del Papa per una rinnovataanimazione della comunità cristia-na all’inizio di questo terzo mil-lennio. “Credo in un solo Dio” èstato il tema che ha dominato tut-to il percorso della Novena, se-guendo la professione di fede fat-ta da Ambrogio prima del suomartirio.

E così Ambrogio si è fatto ve-ro frumento di Cristo, macinatocon il martirio, e reso capace diessere fermento di vita cristianaper i suoi fratelli.

Ogni giorno la celebrazione èstata sempre aperta dal ricordo dei14 cittadini di Ferentino uccisicon S.Ambrogio e dal rito dellaluce e dell’incenso per disporre glianimi ad entrare nel clima del Ve-spro pasquale. Particolare impor-tanza ha assunto quest’anno anchela recita del Rosario, ripresentatodal S. Padre come via non ultimaper la preghiera e la formazionedella comunità dei fedeli.

Arrivati a mercoledì, 30 apri-le, vigilia della festa, la popolazio-ne era veramente carica di entu-siasmo e di fede, pronta a far festaal suo Santo, a venerarlo con lastessa intensità di affetti e di gestitramandati dai padri e a trasportar-lo il primo Maggio, nella sua pos-sente, ma tanto amata “macchi-na”, per le vie della città, parata afesta.

La Vigilia E’ una Messa carica di entu-

siasmo e pervasa da tanta trepida-zione quella che si celebra alle11.00 del 30 aprile. Tutti si è in at-tesa di un evento che dovrà acca-dere e che interessa ognuno perso-nalmente, come l’arrivo di unapersona cara. Quest’anno ha pre-sieduto la concelebrazione Mons.Luigi Di Massa, Vicario Generaledella Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino. I ceri, che arderannotutto l’anno davanti al sepolcro diS. Ambrogio, sono stati offertidalla Parrocchia dei Santi Giusep-pe e Ambrogio alla Stazione, affi-data alla cura spirituale di don

Sergio Reali, il qualeha ricevuto in cambiolo Stendardo, che ter-rà esposto nella pro-pria Chiesa.

Ha un significatostorico profondo quelnome “Ambrogio”aggiunto nel 1948 altitolo della ricostruitachiesa di S. Giusep-pe, situata un tempodentro la città sullaVia Consolare al n.160 e distrutta daglieventi bellici del 24maggio 1944; esso ri-corda il voto fatto daMons. T. Leonetti aS. Ambrogio, nellaprimavera di quellostesso funesto anno,perché non facessesfollare Ferentino.

E le lacrime diamarezza e di soffe-renza di ieri si sono mescolate aquelle di gioia di commozione cherigano i volti dei presenti oggi inCattedrale, giovani e anziani, uo-mini e donne, all’apparire dellastatua tanto attesa e tanto cara delsanto Patrono.

Anche gli estranei, presentiper la prima volta, vengono coin-volti nel clima di festa, di tripudioe di euforia che si è creato in chie-sa e ne restano fortemente ammi-rati.

Alle ore 18.00 le Confrater-nite danno inizio alla sfilata per levie della città: è il loro annuale“Cammino di fraternità”, fatto co-incidere con l’apertura della festadel Patrono. Partendo da S. MariaMaggiore si sono avviati in pelle-grinaggio verso la Cattedrale, por-tando il proprio omaggio a S. Am-brogio.

In Piazza Matteotti, si unisceanche il corteo delle Autorità Ci-vili, Militari e di una rappresen-tanza delle associazioni, precedutidal simpatico drappello dei vallet-ti comunali in costume, che scor-tano il gonfalone da pochi giorniinsignito di medaglia d’oro dalPresidente della Repubblica CarloAzeglio Ciampi.

In Cattedrale, prima dei Ve-spri c’è il momento della presen-tazione dei doni a S. Ambrogio.

Gli omaggi sono stati scelti invista del prossimo Centenario.Così le Confraternite hanno dona-to quattro pissidi a piatto per lasomministrazione della Eucari-stia. La Parrocchia del Sacro Cuo-re di Gesù alle Tofe, guidata dalparroco don Giuseppe Principali,ha offerto l’eccezionale e grandio-so volume del “Chonicon del

Centenario”, opera unica, cheraccoglierà, per la storia, l’annota-zione di tutti gli avvenimenti emanifestazioni dell’Anno Ambro-siano. La nostra Associazione Pro

Loco, a nome di tutti i soci, si è ri-servato l’alto onore di fare omag-gio alla Cattedrale del Reliquiario,eseguito dalla Ditta Ghezzi di Ro-ma, che conterrà il prezioso fram-mento del capo di S. Ambrogio.

Nel corso dell’anno centena-rio il reliquiario percorrerà e visi-terà in pellegrinaggio tutte le par-rocchie e centri religiosi dellanostra città come fermento e ani-mazione di vita cristiana nelle no-

stre comunità. Con il canto dei Vespri è se-

guito, poi, il momento così belloed emozionante del Ricordo uffi-ciale del martirio di Ambrogio. E’un rito poco conosciuto e risaputo.E’ antica consuetudine, infatti, chela Comunità cristiana che vuolecommemorare un fratello cadutoper la professione della propria fe-de, al tramonto del sole della vigi-

lia, si riunisca per la preghieraintorno al suo sepolcro, e ne ri-ascolti l’intero racconto dellevirtù eroiche e dei diversi pati-menti ed atrocità cui egli è statosottoposto dal furore del presideDaciano per farlo desistere dallasua fede.

Quel carcere, che ieri ha vi-sto Ambrogio angosciato e se-gregato dai suoi, oggi accogliefrotte di persone che si aggiranotimorosi e curiosi negli antichiandroni, cercando di scoprireun’ombra fugace o di ascoltareun messaggio lontano di secoli.

Le ProcessioniLa festa di S. Ambrogio su-

scita sempre una grande attrattivaed una emozione del tutto partico-lare non solo per i ferentinesi resi-denti lontano dal luogo natìo, maanche per quelli che vivono nor-malmente a Ferentino.

E’ risaputo che le due proces-sioni costituiscono da sole unospettacolo grandioso ed accatti-vante.

Quella della sera è bellaperché resa suggestiva dall’inven-tiva della varità dei giuochi di lucie colori (bengala, fuochi d’artifi-cio, illuminazioni esterne, torce,pastasme, lampioni, ecc.) che sitenta di realizzare, differenti zonae per zona, per vincere il buio del-la notte man mano che avanza laReliquia.

Quella del giorno, invece,maestosa e solenne, lenta nell’in-cedere, al ritmo strascicante dellapesante macchina di S. Ambrogio,è caratterizzata dalla lunga teoriadelle associazioni e delle crocidelle confraternite, dai lisi coloridella “sacrosanta Basilica roma-na”, sballottata qua e là da quanticercano di sottoporvi la testa pertrovare in essa una protezione allapropria salute, e dai sacerdoti sal-modianti con il Vescovo; per nonparlare poi degli incollatori curvisotto la pesante macchina, delleautorità, della banda e delle donnecon la gravosa offerta della cera.E’ una processione particolare chelascia un sapore di dolcezza pae-sana unica, che non si può modifi-care o pensare diversamente senzadissacrare un’opera d’arte antica.

Quest’anno finalmente si è ri-usciti a rispettare la tradizione de-gli antichi orari. Alle ore 11.30precise S. Ambrogio lasciavaPiazza Duomo, a mezzogiornocirca era a S. Agata e già primadelle ore 14.00 faceva di nuovo ri-entro in Cattedrale.

Son diventati materia d’ar-cheologia gli antichi archi trionfa-li di cui parlano i rendiconti anti-chi, come pure non si vedono piùi festoni di bordura che si tendeva-no, carichi di fiori e verde, tra unacasa e l’altra, segno di una civiltàcontadina, che utilizzava gli ele-menti comuni di cui poteva libera-mente disporre.

Anche se i botti delle casta-gnole accennano a diminuire, ri-mangono sempre le finestre e ibalconi addobbati come per unaparata trionfale, con le impostespalancate in segno di accoglien-za, e i mille e mille petali di fiori erose che scendono dall’alto, cari-chi di amore, al passaggio di Am-brogio soldato glorioso di Cristo.

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La festa diLa festa diSant ’Ambrogio

2222000000003333di Don Luigi Di Stefano

“Chonicon del Centenario”

RELIQUIARIO

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Continuiamo la pubblicazione integrale dei capitoliXLVIII, XLIX, L, LI, LII del Libro 2°, tradotti dal prof.Cesare Bianchi e contenuti nel manoscritto 532, che tro-vasi a Roma nell’Archivio di Stato (reparto Statuti).

XLVIII CHE IL

PODESTÀ SIATENUTO A

DEFINIRE EN-TRO DUE MESI

I PROCESSIPENDENTI NEL

TEMPO DELSUO

PREDECESSORE

Similmen-te, stabiliamoche il podestào il rettore e ilgiudice sia te-nuto e debbacondurre a ter-mine e defini-re, entro duemesi del loro(?) governo, secondo la normadello statuto di Ferentino, tutti esingoli i processi criminali pen-denti, non definiti nel tempo deipiù vicini predecessori nella cari-ca, sotto pena… di denari del se-nato, e che, ciò non ostante, (siatenuto) a far ciò, dopo lo stessotempo, durante il loro (?) incari-co. Possano anche e debbano, sesarà pervenuto a loro conoscenza,condurre a termine e definire, se-condo la norma degli statuti, col-l’osservanza delle norme di leg-ge, tutti i processi e i delitticommessi nella città di Ferentinoo nel suo territorio o altrove dainostri cittadini, soltanto da cinqueanni in qua, ed anche i processiiniziati dalla curia da detto tempoin qua, coll’osservanza della nor-ma stessa dello statuto, a menoche l’azione giudiziaria non fosseestinta o non fosse d’ostacoloqualche altro giusto impedimen-to, per cui, ragionevolmente, nonpossano definirli.

XLIXDELLA PENA DI CHI PERCUOTEQUALCUNO COL QUALE ABBIA

FATTO LA PACE

Similmente, se qualcuno, do-po aver fatto la pace (con qualcu-no) con suo giuramento e perqualche delitto, che si fonda si diun fatto, l’avrà percosso, o fattopercuotere o ordinato o procuratodi percuoterlo, stabiliamo checontro di lui si raddoppi la penadello statuto, ciascuna nel suo ca-so specifico, e vogliamo che lepredette norme abbiano vigorenelle percosse, che non sarannoseguite dalla morte; ma in quellealle quali farà seguito la morte,oltre alla pena capitale, nella qua-le incorra, siano confiscati dalComune tutti i beni di detto ucci-sore, conservata, tuttavia, la parteper i congiunti dell’ucciso, secon-do la disposizione degli statutiprecedenti sulla pena dell’omici-dio.

LCHE IL PODESTÀ SIA TENUTO A

PORTAR VIA CON GIUDIZIOSOMMARIO SENZA ALCUNA FOR-MA LEGALE LA PENA IMPOSTA A

COLORO CHE ROMPONO LA PACE

Similmente, stabiliamo che ilpodestà o il rettore e il giudice,sotto pena di venticiqnue libbre didenari del senato della paga deimedesimi, siano tenuti e debbanod’ufficio, senza la presentazionedella citazione e senza alcuna for-ma legale, portar via a coloro, che

avranno rotto lapace fatta conun nemico ocon uno chevuole loro ma-le, il compensoo le condanneimposti nellapredetta pace,fatta in qualsia-si tempo, dacorrispondere,per metà, al-l’amministra-zione comunalee, per l’altrametà, alla parte(lesa), se la cu-ria avrà notiziadelle predettecose.

LIDELLA PENA DI COLUI CHE

PRESTA AIUTO E PROTEZIONEIN UN OMICIDIO

Similmente, stabiliamo checoloro, i quali prestano mezzi ecooperazioni e incitamento allaperpetrazione o esecuzione degliomicidi o di qualunque altro rea-to, sia(no) puniti con pena ugualea quella dei malfattori e che le pe-nalità siano divise come sopra, euna parte sia data all’offeso, se-condo la norma dello statuto. Eintendiamo dichiarare che i mezzie la cooperazione e l’incitamentosiano stati prestati, quando qual-cuno avrà incitato, cospirato eaizzato, o avrà detto a qualcuno dicommettere il reato, purché que-ste cose siano appurate a terminedi legge.

LIICHE NESSUNO ACCOLGA IN CASA

SUA UN OMICIDA OD UN ALTROMALFATTORE

Similmente, stabiliamo chenessuno dia ricetto in casa sua oin quella in cui abita a un omicidao ad altro malfattore e che, se l’a-vrà ricevuto e trattenuto e nonavrà permesso, richiesto dalla cu-ria, perché permetta che lo stessomalfattore sia catturato, sia punitocon qualsiasi pena con la qualedeve essere punito colui che è sta-to ricettato, per il delitto da luicommesso, salvo il caso in cui inemici personali dello stesso ri-cettato lo inseguissero; e che lepredette norme abbiano vigorecontro i forestieri e contro gli al-tri, eccetto che contro il padre, lamadre e le altre persone sotto spe-cificate, contro i quali si manten-gono le pene sotto elencate; cioèche, se l’avrà accolto il padre o lamadre, il fratello o la sorella car-nale, o il figlio allora qualsiasidelle persone sopra specificate,per detta ricettazione… alla penadi cento libbre di denari del sena-to. Se, invece, il rifugiato avessecompiuto un delitto diverso, lepredette persone sopra specifica-te, che lo ricettassero, siano tenu-te, per la ricettazione, alla terzaparte della pena alla quale sareb-be tenuto il ricettato per il reatood eccesso da lui commesso; eche le predette norme abbiano vi-gore per la ricettazione concessaprima della condanna; ma chiun-que avrà ricettato un bandito siapunito con la pena dello statutoche parla di coloro che danno ri-cetto ai banditi.

STATUTUM CIVITATIS

FERENTINIDomenica 1° giugno scorso,

presso il Teatro delle Suore Fran-cescane, si è svolta l’annuale“FESTA SOCIALE” della ProLoco per la consegna delle tesse-re ai nuovi iscritti ed i bollini2003 per i soci già facenti parte

dell’Associazione; nell’occasioneè stato presentato e consegnato atutti i soci, un nuovo depliant, acolori ed in quattro lingue, con imonumenti della città di Ferenti-no.

In apertura il Presidente Lui-gi Sonni ha ringraziato tutti i pre-senti, tra i quali il neo Sindaco diFerentino Piergianni Fiorletta, so-cio della Pro Loco, eletto alla ca-rica di primo cittadino nella tor-nata elettorale amministrativa del

25 e 26 maggio scorso; un salutoè stato poi rivolto ai responsabilidelle Pro Loco presenti alla festa,Ceccano, Guarcino, Picinisco eVallerotonda; inoltre il Presidenteha salutato i soci onorari in salaintervenuti, la dr.ssa Anna Maria

Ramieri, che ha fatto omaggioper la biblioteca della Pro Loco diun suo bellissimo lavoro, “I Pon-ti di Roma” Editore Colombostampato nel Gennaio 2003; e leprof.sse Bianca Maria e MariaTeresa Valeri, quest’ultima habrillantemente illustrato il nuovodepliant dei monumenti cittadini,la Madre Superiora delle France-scane, Suor Vittorina Dell’Oro,ed il Prof. Tommaso Cecilia.

Infine il Presidente Sonni ha

voluto informare l’assemblea chenell’ultimo Consiglio Direttivo èstata decisa la nomina del Prof.Gioacchino Giammaria a socioonorario e nominato per la primavolta un Presidente onorario, nel-la persona del Gen. Alberto Tri-bioli, invitato poi al tavolo dellapresidenza.

Un caloroso e sentito ringra-ziamento è stato rivolto a tutti isoci, presenti ed anche a coloroche non hanno potuto presenzia-re, perché i loro sostanziosi con-tributi, versati annualmente nellacassa dell’Associazione, sono laforza della Pro Loco cittadina.

Dopo il saluto del Sindaco edel Presidente onorario, si è pas-sati alla presentazione del nuovodepliant di Ferentino: al terminesono state consegnate targhe ri-cordo ai soci che hanno raggiuntoi 25 anni di appartenenza all’As-sociazione, mentre attestati di be-nemerenza sono andati agli iscrit-ti con 30 anni di fedeltà alla ProLoco.

Questi i soci premiati con latarga dei 25 anni: Domenico Bot-toni, Edoardo Giansanti, FrancoSugamosto e Giuseppe Vellucci. Iseguenti soci hanno, invece 30anni di iscrizione: Giuseppe DeMarchis, Mons. Giovanni Di Ste-fano, Antonio Gabrielli, FioreGuarriello, Luigi Di Marco, Giu-seppe Tartaglia e Mario Tona-chella.

Terminata la cerimonia inmolti si sono ritrovati in un notoristorante cittadino per prendereparte al pranzo sociale.

Lui.Son.

Celebrata laFFESTA SSOCIALE

Da sinistra a destra: il Presidente Sonni, la prof.ssa M.T. Valeri, ilSindaco avv. Piergianni Fiorletta, il Presidente onorario Tribioli, ilvice Presidente V. Ludovici

Probabilmente il noto umani-sta Martino Filetico, che nel 1483fece dono alla comunità ferenti-nate di parte del suo patrimonioper fondare una scuola pubblica,non avrebbe auspicato sorte mi-gliore per l’Istituto che, in virtùdel suo gesto, da lui prende il no-me. Finalmente, le vicissitudinidell’ex collegio Martino Filetico,oggetto nel corso degli anni di la-vori, restauri e consolidamentiportati avanti a “pizzichi e mozzi-chi”, sembrano essere giunte aduna conclusione. Nel corso delpomeriggio dello scorso 13 mag-gio, il presidente della provincia,Francesco Scalia, e il commissa-rio prefettizio, Anna Palombi,hanno presentato l’iniziativa chepermetterà all’edificio MartinoFiletico di tornare ad essere unpolo culturale forte e prestigiosonel territorio provinciale e nonsolo. Lo scorso 7 maggio è statoinfatti concluso l’accordo di con-cessione in comodato d’uso delfabbricato dell’ex collegio, a fa-vore dell’Amministrazione Pro-vinciale di Frosinone, con duratatrentennale. Un atto che concludeufficialmente gli sforzi fatti dal-l’amministrazione comunale pre-sieduta dallo stesso Scalia circadue anni fa e che ne rappresentala naturale prosecuzione. Con

questo accordo la Provincia si èimpegnata a stanziare i fondi(2.049.326,7 euro) che servirannoa completare i lavori di restaurodella restante parte del fabbricato,entro il 31 dicembre del 2004.Dopodiché, avranno inizio le atti-vità predisposte dall’Università diCassino che, come ha avuto mododi spiegare il Pro Rettore dell’ate-neo cassinate, prof. De Paolis,consisteranno in corsi di alta for-mazione quali master, corsi diformazione o di aggiornamento.Il tutto ruoterà attorno alle disci-pline umanistiche già attive pres-so l’Università di Cassino, mentrealtre saranno decise di comuneaccordo con gli enti locali. Parti-colare che non è dispiaciuto affat-to alla preside del Liceo, Clean-dra De Camillo che, dopo più diun decennio di attività, potrà diri-gere un istituto da una sede final-mente decorosa. Il concordatoprevede infatti che una parte del-l’ex collegio diventerà sede unicadel Liceo Classico e Scientifico.

Inoltre, al Comune di Feren-tino verranno riservati i locali delseminterrato, dove è prevista l’a-pertura del museo civico, delchiostro e del salone di rappresen-tanza per lo svolgimento di attivi-tà istituzionali o di pubblico inte-resse. Questo significa che alle

prossime mostre, conferenze oappuntamenti culturali di variogenere farà da sfondo uno scena-rio suggestivo, carico di storia edi ricordi, quelli delle tante gene-razioni che proprio nell’ex colle-gio ferentinate hanno ricevuto lapropria istruzione ed educazione.Purtroppo l’evento non è rimastoimmune da critiche pilotate poli-ticamente, prontamente messe atacere dal commissario straordi-nario.

Qualcuno si è domandato ilperché di tanta urgenza, quandotra meno di un mese la nuova am-ministrazione avrebbe preso unadecisione rappresentativa dellescelte dell’elettorato. La rispostaè stata esaustiva: l’urgenza di da-re una struttura accogliente al Li-ceo e l’opportunità offerta dallaProvincia che ha stanziato i fondiandava colta immediatamente peril bene della collettività. Una de-cisione apolitica dunque, ma seanche ci fosse stato uno scopo la-tente è indubbio il vantaggio cheFerentino otterrà da questa inizia-tiva, e solo chi non conosce lastoria della propria città e le esi-genze della comunità può gettarefango su un evento dalla portatanon del tutto trascurabile.

Cristina Iorio

Le sorti del Martino Filetico

Page 4: Finito di stampare Giugno 2003 Piergianni FIORLETTAGIUGNO 2003 Edito dalla PRO-LOCOFerentino spedizione in abbonamento postale Art.2 Comma 20/C Legge 662/96 Filiale FR C.C. postale

Dalla terrazza retrostante lachiesa urbana di S. Francesco, chenella seconda metà del sec. XIIIsorse nel versante occidentale della

città di Ferentino su un tratto dimura poligonali e in prossimitàdella omonima porta, si può ammi-rare in lontananza la città di Anagnie nella vallata, sulla sommità di unpiccolo colle, denominato in antico

Colle del Fico e distante non più di3 km da Ferentino, il complessomonumentale del Monastero di S.

Antonio Abate. Pietro del Morrone, che diven-

ta papa con il nome di Celestino Vnel 1294, fondò il monastero feren-

tinate probabil-mente dopo il1260, periodo incui il santo ere-mita giunse aRoma per otte-nere l’approva-zione della suaregola.

Il più anticodocumento rela-tivo al monaste-ro ferentinate diS. Antonio Aba-te conosciuto neattesta l’esisten-za in data 14aprile 1267: sitratta di un attodi donazione almonastero, con-

servato nel Fondo Celestini del-l’Archivio Vaticano. Gli importantidocumenti pergamenacei del Fon-do Vaticano relativi al monasterocelestino ferentinate furono portatiall’attenzione degli esperti sin dal

1977 ad operadel prof. Al-fio Cortonesi.Gli studi diAlfio Corto-nesi sulle fon-ti vaticane perla storia me-dievale delmonastero diS . A n t o n i oAbate hannocontribuito inmodo deter-minante al ri-sveglio del-l’interesse peril cenobio ce-lestino pressogli studiosi egli ammini-stratori locali,gli storici ac-cademici epresso la

competente Sovrintendenza ai Be-ni Architettonici e Ambientali delLazio, dando inizio alle molteplici

ricerche storico-artisti-che sul complesso mo-numentale, che hannofavorito l’attivazione diinterventi di consolida-mento e restauro archi-tettonico di un Beneculturale tanto prezio-so, ma in quegli anni indeplorevole stato di de-grado.

La Vita C, biogra-fia di Pietro Celestinoscritta prima del 1306per gli atti del processodi canonizzazione, rife-risce che Celestino Vde novo construxerat lachiesa ferentinate di S.Antonio Abate.

La bella chiesaduecentesca [fig. 1]dal 21 maggio 1296 al15 febbraio 1327 ospi-tò le spoglie mortalidel suo fondatore, mor-to a Fumone il 19 mag-gio 1296.

Dopo la sepolturadel corpo di CelestinoV, l’eremo ferentinateconobbe ampliamenti,favoriti anche dall’in-cremento del patrimo-

nio del monastero, grazie ai nume-rosi lasciti testamentari e offerte.Dal dettagliato resoconto della Vi-sita Apostolica, che mons. PietroAntonio Olivieri effettuò nella cit-tà di Ferentino nel 1581, conoscia-mo quali immagini sacre eranoesposte al pubblico culto nellachiesa di S. Antonio Abate. L’al-tare maggiore era ornato da un’i-cona lignea raffigurante la Vergi-ne, S. Pietro Celestino e S.Giovanni. Sull’altare della cappel-la di S. Antonio era collocata unastatua cretacea si S. Antonio diVienne. Nell’Oratorio di S. PietroCelestino era esposta una crocifis-sione lignea del secolo XV e nellacappella di S. Antonio Abate, oltrealla raffigurazione della decolla-zione di S. Giovanni Battista, sul-l’altare c’era la statua linea del ti-tolare. Le opere elencate dalVisitatore apostolico nel 1581 og-gi sono tutte scomparse; di essel’unica scultura lignea rimasta eraquella dell’antico altare maggiore,raffigurante S. Pietro Celestino eS. Giovanni Battista ai lati dellaVergine, seduta in trono con Gesùbambino seduto sulla sua gambadestra. Il rilievo era tripartito daesili colonnine con capitelli chesorreggevano tre arcate, di cui lelaterali a tutto sesto inquadravanole figure erette dei Santi, quellacentrale a sesto ribassato incorni-ciava il rilievo della Madonna inmaestà, di dimensioni maggiori ri-spetto ai Santi. Giuntaci con una ri-dipintura che aveva modificato l’i-dentità dei Santi in quella di S.Domenico (S. Pietro Celestino)e S. Rocco (S. Giovanni Batti-sta); purtroppo la scultura li-gnea è stata trafugata nel 1975[fig. 2].

La chiesa venne edificatacon materiale povero locale di-rettamente sul banco tufaceod’appoggio: la fondazione a vi-sta sul tufo è riscontrabile infacciata [fig. 3], nella pareteesterna meridionale della chiesae nella pavimentazione d’ap-poggio dell’ultimo pilastro del-la navata sinistra, prossimo allaporta di accesso alla modernacasa parrocchiale.

Sul lato esterno della chie-sa la parete della navata destra èrinforzata da contrafforti, as-senti, invece, sul lato opposto.Piccole monofore di diversafattura si aprono nelle pareti la-teriali. Una monofora era apertanella parete absidale: oggi essaè nascosta dalla tela dell’altaremaggiore ma è visibile dal pia-no superiore del chiostro addos-sato all’abside. Un oculus circolaresormonta la porta della facciata, il

cui cornicione è semplicementerealizzato con mattoni laterizi, dichiara fabbricazione locale, confer-mata dalla presenza nel territorio di

una fabbrica di laterizi ancora oggiattiva.

La chiesa, dedicata al monaco

eremita del deserto S. Antonio aba-te (sec. III-IV), venne arricchita da

affreschi di pregevole fattura, co-me testimoniano le pitture oggi ri-portate alla luce dopo secoli dioblio. Gli interventi di abbellimen-to più consistenti vennero realizza-ti in particolare quando la chiesadivenne meta di pellegrinaggio ne-gli anni successivi al 1313, datadella canonizzazione del papa An-gelico, venerato nel medioevo co-me taumaturgo e che la città di Fe-rentino festeggia ancora qualepatrono “di secondo ordine” ogni19 maggio.

La chiesa ha una semplice fac-ciata a capanna con campanile im-postato su uno degli spioventi. Laporta di accesso, sormontata da unalunetta a tutto sesto, presenta un ar-chitrave sorretto da mensole dallaelegante decorazione geometricatriangolare, definita da tre sottilinervature rettilinee, congiunte alcentro della base della mensolastessa; di esse la nervatura centralefunge da mediana della superficiedella mensola, mentre le due ner-vature laterali, obliquamente diver-genti da quella centrale, delimitanola superficie leggermente concavadi due piccole vele, creando unmotivo semplicissimo e insiemeraffinato, quasi astratto richiamoad una foglia stilizzata [fig. 4]. Lemensole delle porte di accesso agliambienti del monastero ripetono lostesso motivo decorativo, ma conla superficie meno levigata.

Tale tipologia decorativa del-l’arredo architettonico del portaledella chiesa di S. Antonio Abate èperfettamente uguale a quella dellemensole della porta laterale di fac-ciata e della Porta dei Conversi del-la chiesa abbaziale di Casamari[fig. 5], testimonianza significativadella diffusione e assimilazione dellinguaggio cistercense avutasi nelXIII sec. non solo nella città, maanche nel territorio rurale ferenti-nate.

In particolare è interessantenotare come le mensole del portaledi S. Antonio Abate siano analogheper concezione compositiva allamensola sottostante l’ardita solu-zione architettonica dell’absidepensile della chiesa ferentinate diS. Valentino (via Consolare) [fig.6], collocata sulla sommità dellaghiera di cornici decorative dellalunetta del portale dell’Oratorio deiSS. Filippo e Giacomo, sottostantela medesima chiesa, la cui costru-zione è attribuita agli anni centralidel XIII secolo. Le raffinate orna-mentazioni a foglie di acanto delportale dell’Oratorio dei SS. Filip-po e Giacomo richiamano lo stileclassicheggiante della scultura dietà federiciana. Parimenti, le mo-danature lineari della cornice, chesenza soluzione di continuità profi-la in facciata anche le finestre chefiancheggiano il portale stesso,mostrano evidenti analogie conl’arredo architettonico della resi-denza federiciana di Castel delMonte ad Andria e pure di CastelManiace a Siracusa. Tali analogiedocumentano nella città e nel terri-torio di Ferentino un luogo di rice-zione feconda della novità del lin-guaggio artistico, che, introdottenel panorama italiano nel sec. XIII,grazie al recupero della organicitàformale e del raffinato equilibriodella monumentalità classica pro-mosso dal mecenatismo imperialefedericiano, vennero diffuse conl’intervento determinante dei co-struttori cistercensi.

[continua]

* Con lievi varianti si pubblica il pre-sente articolo già edito dall’autrice conil titolo Il complesso monasteriale di S.Antonio Abate a Ferentino: la storia, irecenti restauri, il valore culturale edestetico, in: Celestino V nel VII cente-nario della morte, atti del ConvegnoNazionale tenutosi a Ferentino, 10-12maggio 1996, con il contributo dell’Uni-versità di Roma “La Sapienza” - Diparti-mento di Studi sulle società e le culturedel medioevo, Facoltà di Lettere e Filo-sofia, Casamari (aprile) 2001, pp. 125-144. A tale volume si rimanda per la ver-sione integrale dell’articolo e per iriferimenti bibliografici.

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I PARTE

MARIA TERESA VALERI

Fig. 1 – Ferentino, Chiesa di S. Antonio Abate (sec. XIII):facciata (prima del restauro del 1976).

Fig. 2 – Ferentino, Chiesa di S. Antonio Abate: Madonna inMaestà fiancheggiata dai Santi. Scultura lignea trafugata nel 1975.

Fig. 3 – Ferentino, Chiesa di S. Antonio Abate: fac-ciata, parete a destra del portale: particolare dellafondazione a vista sul tufo (foto M.T. VALERI).

Fig. 5 – Abbazia di Casamari, Mensola dellaporta laterale di facciata della chiesa, sec.XIII (foto M. T. VALERI).

Fig. 4 – Ferentino, Chiesa di S. AntonioAbate: mensola del portale di facciata,sec. XIII, (foto M.T. VALERI).

Fig. 6 – Ferentino, Abside pensile della Chiesa di S. Valentino, metà del sec.XIII: dettaglio mensola del sottarco pensile (foto F. BERNOLA).

Il complesso monasteriale di S. Antonio Abate a Ferentino *

Page 5: Finito di stampare Giugno 2003 Piergianni FIORLETTAGIUGNO 2003 Edito dalla PRO-LOCOFerentino spedizione in abbonamento postale Art.2 Comma 20/C Legge 662/96 Filiale FR C.C. postale

La Galleria romana “LA CU-BA D’ORO” ha ospitato nel perio-do compreso tra l’8 e il 22 maggio2003 la mostra Scritture di coloredell’artista ferentinate VincenzoLudovici (Catalogo con testo in-troduttivo di Massimo Bignardi,2002). Sita nel fitto reticolo distrade dell’antico e laboriosoquartiere di Trastevere (via dellaPelliccia n° 10), la Galleria “LACUBA D’ORO” riecheggia nelladenominazione e nella chiarastruttura spaziale dei suoi ambien-ti espositivi la regalità dell’anticocastello arabo-normanno palermi-tano e appare al visitatore comescrigno prezioso, vera Kunst undWunderkammer (“stanza dell’artee delle meraviglie”), cuore pul-sante della vita culturale romana,aperto, secondo l’illuminata dire-

zione della prof.ssa Nella Giam-barresi, alle più aggiornate e va-lide esperienze formali edespressive del ricco panorama ar-tistico contemporaneo, non solonazionale.

Le due sale dello spazio espo-sitivo, caratterizzate dalla lumino-sità delle bianche superfici parie-

tali e dalla calda doratura dellavolta del vano minore, grazie an-che al “discreto” ed efficace alle-stimento illuminotecnico hannoposto in degno risalto la ricchezza

cromatica delleopere di VincenzoLudovici. I diecidipinti esposti inGalleria, realizza-ti su tela in acrili-co e in tecnicamista (acrilici ericami-merletti),sono il prodottode l l ’ i t i ne ra r iocreativo più re-cente dell’Artistaferentinate (dal2000 al 2002), dicui evidenziano ilcontinuo affina-mento del trattografico-pittoricomediante la prati-ca dello studiosperimentale delmezzo tecnico,per trovare nuovimezzi espressivi,più adeguati arendere l’urgenzae l’immediatezzadel comunicare.

Il titolo dellamostra Scritturedi colore denota,

infatti, il desiderio innato e inelu-dibile dell’Autore di entrare in re-lazione con il mondo esterno; masottolinea anche le modalitàespressive, di cui Ludovici abil-mente si serve per stabilire contat-ti colloquiali con chi si pone difronte alle sue opere nell’atteggia-mento sereno dell’ascolto.

Vincenzo Lu-dovici traduce isuoi pensieri in uncodice linguisticoastratto, che, se èlontano da quellocodificato dei se-gni grafici dellacomunicazionescritta corrente, èaltrettanto effica-ce, poiché la cifraespressiva del“frammento di lu-ce-colore” tra-smette più diretta-mente il pensierodell’artista.

Il messaggiodell’opera, infatti,viene veicolatoattraverso le emo-zioni procuratenell’animo del-l’osservatore dal-la percezione visi-va delle armoniecompositive, deivivaci contrasticromatici, dei se-gni dinamici, che

nella produzione artistica di Ludo-vici, già a partire dagli anni ottan-ta del secolo scorso, sono valoriz-

zati dalle presenze extrapittorichecostituite da materiali recuperatidal quotidiano: frammenti di ve-tro, ceramica, legno, tessuti, juta,corde, alluminio.

Del ciclo pittorico dedicato altema della Creazione, realizzatodall’Artista ferentinate negli anni2000-2001, sono esposte le opereOr la terra era informe e vuota …Big-Bang (2000, acrilico su tela,cm 120x100), Le acque si raduni-no in un sol luogo e appaia l’a-sciutto… terra (2000, acrilico sutela, cm 100x80), L’albero dellavita (2002, acrilico su tela, cm120x100), Peccato originale(2001, acrilico su tela, cm120x100).

Nel dipinto Or la terra era in-forme e vuota… Big-Bang Ludo-vici con il linguaggio arcano del-l’arte astratta ci descrive la suaintepretazione delle origini divinedel mondo, che nella Luce, mani-festazione fisica dell’Ente divino,trova la sua ragione più vera. Lacomposizione pittorica appareanimata da uno spirito vitale, chepropone la percezione emotiva diuna realtà “fisica” in forte contra-sto. I colori luminosi della zonasuperiore del dipinto (il bianco inalto e il giallo fluorescente dellafascia mediana) si scontrano vio-lentemente con il rosso che cam-pisce la zona inferiore della tela eche, attraversato da sottili e curvi-linei segni gestuali di brillante co-lore giallo, suggerisce la diffusio-ne cosmica di una potente eincontenibile energia vitale.

L’inizio del terzo millennioha suggerito all’Artista ferentinateanche il recupero culturale di rica-mi e merletti lavorati ad uncinetto.Mi sembra particolarmente signi-ficativo l’inserimento di merletti ericami nelle opere della più recen-te produzione di Vincenzo Ludo-vici, di cui la Galleria romana “LACUBA D’ORO” ha esposto Gli

opposti I (2002, acrilico e ricamosu tela, cm 100x70), Gli opposti II(2002, acrilico e iuta su tela, cm

100x70), la serie di Trine e mer-letti I (2001, acrilico e ricamo sutela, cm 80x120), Trine e merlettiIII (2002, acrilico e ricami su tela,cm 100x150), Tri-ne e merletti IV(2002, acrilico e ri-camo su tela, cm80x90), Trine emerletti V (2002,acrilico e ricamo sutela, cm 80x120). Iricami e i merletticon le loro armo-niose decorazionirappresentano ilbello perseguitodall’artigianato po-polare femminilemediante le attivitàmanuali di preci-sione. Estrapolatidal loro contestousuale, applicatisulla superficiedella tela e intrisidi colore, i ricamidivengono essistessi materia e so-stanza della pittura,testo iconografico“scritto” che narrail lavoro gentiledelle donne, da sempre teso a mi-gliorare la qualità della vita dome-stica con la bellezza semplice ecarica di affetto familiare, chequei manufatti inevitabilmente cu-stodiscono e tramandano. La rile-vanza estetica, che Ludovici rico-nosce al lavoro domesticofemminile, significa anche il rico-noscimento del valore fondantedella tradizione culturale della suaterra natale, in cui l’Artista affon-da le radici della sua formazioneumana. La grazia, che il lavorodomestico della donna ci rammen-ta, induce la memoria a risalire al-la figura della donna madre e alsuo viscerale amore per la vita; al-la immagine ancestrale della Ma-

gna Mater, santuario della bellez-za della natura; alla mitica Atena,divina protettrice delle arti femmi-nili della tessitura, che assicurava-no la sapiente conduzione econo-mica della casa, il benessere e lacoesione del nucleo familiare.

Il linguaggio astratto, che siaffida alla densità materica deipigmenti e alla gestualità espressi-va racchiusa nel segno pittorico,nelle mani di Ludovici, grazie allabrillantezza e alla luminosità avolte incandescente dei colori uti-lizzati e alle originali inserzioniextrapittoriche, narranti manualitàe presenza umana, diviene pre-gnante di significati e potentemezzo di comunicazione per direla visione del mondo dell’Artista.Le Scritture di colore di VincenzoLudovici, infatti, come avviene inogni opera d’arte, raccontano sul-la tela la storia del loro autore, chein esse svela se stesso, i suoi valo-ri, le sue intuizioni, i suoi proget-ti, le sue speranze, la sua profes-sionalità. Infatti, ad un’attentaosservazione le opere di VincenzoLudovici appaiono tutte permeatedalla ricerca di equilibri, spessoprecari e sempre caratterizzati daspinte dinamiche di presenze se-gniche e cromatiche, che esprimo-no movimento e luce, comparabilialle note musicali di un entusia-smante inno alla vita e alla suabellezza, intese come valori in-sopprimibili dell’umanità.

La padronanza professionaledei mezzi espressivi è documenta-ta dall’immediatezza dell’esecu-zione, leggibile attraverso la velo-cità virtuale dei segni-colore,delineati dalla dinamica, fluida evigorosa gestualità di Ludovici.

L’esercizio diuturno della ricercasperimentale sull’uso espressivodella tecnica pittorica traspare,inoltre, dalla nitidezza dei segnistessi e dalla decisa qualità timbri-ca dei colori utilizzati. Tutto ciò èla ragione dei felici risultati esteti-ci dell’arte di Vincenzo Ludovici,frutto di un’appropriata operazio-ne di sintesi tra l’intuizione e laconsumata pratica del fare artisti-co, di una capacità acquisita e ma-turata di osservazione del mondo,maturata a tal punto che l’Artistariesce a rileggere la realtà fenome-nica nella sua essenza sostanziale,riportandola sulla tela concreta-mente trasfigurata nella formauniversale di luce e di colore.

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Personale di Vincenzo Ludovici presso la Galleria “La Cuba d’Oro”

Roma, 8-22 maggio 2003di Maria Teresa Valeri

Scritture di colore

V. Ludovici, Or la terra era informe e vuota… Big-Bang,2000, acrilico su tela, cm 120x100 (foto F. Roma).

V. Ludovici, L’albero della vita, 2000, acrilico su tela, cm120x100 (foto F. Roma).

V. Ludovici, Trine e merletti I, 2001, acrilico e ricamo su tela, cm 80x120(foto F. Roma).

Vincenzo Ludovici (foto F. Bernola, 2002).

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Una testimonianza inedita Sfogliando vecchie carte conservate nell’Archivio parrocchiale, mi è capitato tra le mani un ma-noscritto, molto rovinato e incompleto, ma con bella grafia, che subito mi è sembrato di un inte-resse. Non dovrebbe essere molto antico. Il testo, in latino non classico, fa supporre si tratti diuna traduzione, dal greco (il nome Pietro è sempre scritto Petros e non Petrus). Ho provato a far-ne, con molta difficoltà, una traduzione in italiano, certamente approssimativa, - visto lo stato deldocumento stesso e la mancanza di punteggiatura accurata -, in attesa di trovare un esperto chene faccia una traduzione ufficiale, se ne vale la pena.

Eravamo ormai da alcunigiorni ospiti presso… (parola il-leggibile, ndr); Pietro era incertose prolungare la sua permanenzao dirigersi verso Roma. Da unaparte provavamo gioia perché laparola era stata bene accolta e giàprometteva buoni frutti, e Pietro egli altri, stanchi per il lungo viag-gio, stavamo recuperando ener-gie, godendo dell’amicizia deifratelli che ogni giorno si aggiun-gevano a noi, e del clima favore-vole nella casa accogliente dallaquale, oltre la Via Latina, losguardo si spingeva sull’ampiapianura fino ai monti non lontani.Dall’altra parte, il desiderio diPietro, ma anche nostro, di rag-giungere presto Roma, era forte.Verso le tre del pomeriggio, Pie-tro all’improvviso, come rispon-dendo ad una voce, si è raccoltoin preghiera; ma ogni tanto guar-dava verso la porta della stanza,come se aspettasse, da un mo-mento all’altro, la visita di qual-cuno. Non passò molto tempo chevedemmo comparire due uomini.Si vedeva che erano due servi, manel loro modo di vestire e nel lo-ro parlare mostravano una certanobiltà. Con tono dimesso ma si-curo, chiesero se era in casa uncerto Simone, detto anche Pietro.

Pietro andò incontro agli uo-mini e disse; “Eccomi, sono ioquello che cercate. Qual è il mo-tivo per cui siete venuti?”. Rispo-sero: “Il nostro padrone, il centu-rione Marco Lollio, uomo giustoe timorato di Dio, e stimato datutto il popolo della città, ha sa-puto del tuo arrivo e ci ha man-dati ad invitarti nella sua casa,per ascoltare da te la parola”.Pietro allora li fece entrare e li ac-colse con segni di amicizia. Men-tre noi eravamo perplessi, Pietroera sereno e, con un cenno, vollerassicurare anche noi. Poi, comesussurando, aggiunse: “Credo diconoscere questo centurione; ed èmio grande desiderio parlargli eascoltarlo”.

Ci mettemmo subito in cam-mino seguendo i due servi. Nellevicinanze dei Grandi Archi, ci fe-cero deviare per una via seconda-ria, passando per i Piccoli Archi.

All’interno della città la follanumerosa e rumorosa penso nonsi accorse di noi. Solo davanti altempio un tale, riconoscendocicome stranieri, ci guardò con at-teggiamento sospettoso.

Il centurione Marco Lolliostava ad aspettarci ed aveva invi-tato i congiunti e gli amici intimi.Mentre Pietro stava per entrare, ilcenturione gli andò incontro, co-me si va incontro ad un amico. EPietro, conversando con lui, entròe, trovate riunite molte persone,disse loro: “Sono venuto senzaesitare quando mi avete mandatoa chiamare. Vorrei dunque chie-dere: per quale ragione mi avete

fatto venire?”. Marco allora ri-spose: «Due giorni or sono stavoraccolto in preghiera nella miacasa, quando ho sentito come unavoce che diceva:“Marco, sonostate esaudite le tue preghiere da-vanti a Dio. E’ qui nei pressi Si-mone chiamato anche Pietro; egliè ospite nella casa di Anicio, fuo-ri città, sulla Via Latina”. Alloraho mandato a cercarti e tu haifatto bene a venire. Ora dunquetutti noi, al cospetto di Dio, siamoqui riuniti per ascoltare tutto ciòche dal Signore ti è stato ordina-to. Poi anch’io ho cose importan-ti da farti conoscere”.

Pietro prese la parola e disse:“In verità ogni giorno comprendodi più che Dio non fa preferenzedi persone, ma chi lo teme e pra-tica la giustizia, a qualunque po-polo appartenga, è a lui accetto.Nel mio pellegrinare tra le genti,il Signore questo mi ha fatto spe-rimentare; perché questa è la suavolontà: che tutti nel Nome del Si-gnore Gesù si aprano alla veri-tà. Questa è la parola che egli ciha inviato, recando la buona no-vella della pace, per mezzo di Ge-sù Cristo, che è il Signore di tutti.Io vi annuncio ciò che è accadutoin tutta la Giudea, incominciandodalla Galilea, cioè come Dio con-sacrò in Spirito Santo e potenzaGesù di Nazaret, il quale passòbeneficando e risanando tutti co-loro che stavano sotto il poteredel diavolo, perché Dio era conlui. E noi siamo testimoni di tuttele cose da lui compiute nella re-gione dei Giudei e in Gerusalem-me”.

Poi prese la parola un talechiamato Valerio: “Questo ci hanarrato Marco e questo noi sap-piamo e questo crediamo: cheGesù di Nazaret, uomo giusto eaccreditato presso Dio, annunciòla buona novella della salvezzanon solo ai figli d’Israele, ma vol-le incontrare e manifestare la suabenevolenza anche a noi che era-vamo i lontani; che i Giudei nongli hanno creduto e che lo fecerouccidere appendendolo a unacroce, ma Dio lo ha risuscitato alterzo giorno e volle che i testimo-ni prescelti da Dio, coloro che loavevano seguito dalla Galilea,annunciassero in tutto il mondola sua risurrezione dai morti e at-testassero che egli è il giudice deivivi e dei morti costituito da Dio;e che chiunque crede in lui ottie-ne la remissione dei peccati permezzo del suo nome”.

Grande fu la gioia nel ritro-varci tra fratelli che condivideva-no la nostra speranza.

Pietro allora si raccolse inpreghiera; poi impose a tutti lorole mani e lo Spirito Santo scesesopra tutti i presenti.

Marco Lollio prese allora laparola e disse: “Il mio nome èMarco e sono un centurione. Fe-

dele al mio imperatore, ho guida-to in guerra centinaia di uomini,ho insegnato ai miei soldati il gu-sto della lotta e li ho abituati a di-ventare insensibili davanti allapaura, al dolore ed alla morte.Non avrei mai immaginato che,quasi alla fine della mia carrieramilitare, proprio io avrei smentitoi miei insegnamenti. Dopo 40 an-ni di fedeltà e di indiscussa obbe-dienza al Romano Impero, sonostato mandato a Gerusalemmeper completare il servizio milita-re. La settimana, che gli ebrei fe-steggiano per prepararsi ad unaloro festa, la Pasqua, è comincia-ta male. Il popolo riversato per levie osannava un uomo, che caval-cava una asina. Fortunatamentenon vi sono stati tumulti, ma l’a-ria era tesa. Infatti, qualche gior-no dopo, quel medesimo stranie-ro, che tutti avevano acclamatocome re, è stato portato in prigio-ne.

La mattina dopo ero di servi-zio, ma mi hanno ordinato discortare alcuni condannati sulluogo della loro esecuzione. Hotentato di opporre alcune giustifi-cazioni, ma la legge militare è du-ra ed ho dovuto ubbidire. Insiemecon i miei soldati sono andato alPretorio a prendere i condannati.Tra quelli vi era l’uomo che solopochi giorni prima era stato ac-colto in trionfo. L’ho guardatonegli occhi ed ho capito che erainnocente; ho esperienza di uomi-ni e tante volte ho eseguito con-danne capitali. Questa, però, eradiversa. Ho cercato di fare forzaal mio animo; ma quando ho vi-sto il Nazareno che sulla croceguardava con amore i suoi aguz-zini e li perdonava, confesso cheuna strana angoscia mi ha affer-rato il cuore.

Venuto mezzogiorno, si fecebuio su tutta la terra, fino alle tredel pomeriggio. Alle tre Gesù gri-dò con voce forte: Eloì, Eloì, le-mà sabactàni?

Mi risuonano ancora, den-tro, pesanti, quelle parole.

Quel forte grido; e quella te-sta grondante sangue reclinatadal mio lato come per un richia-mo.

Tu non c’eri, Pietro; ma cre-dimi. Quel grido di dolore e dipreghiera; la madre lì accantoimpietrita dal dolore. Quasi condisagio alzai gli occhi verso quelvolto martoriato. La bocca serra-ta nell’immobilità della morte miparve che parlasse e attendesseuna risposta. E venne la risposta.Solo più tardi compresi che avevoascoltato la mia voce mentre pro-clamava: «Veramente quest’uo-mo era Figlio di Dio!».

Siamo rimasti in raccolto si-lenzio; non so per quanto tempo.Era il tramonto quando con gioia,dopo aver lodato ……

elledici

di Don Luigi Di Stefano

Giovedì, 15 maggio u.s., hopartecipato a Carpineto Romanoai funerali di P. Matteo De Ange-lis, ferentinese, religioso agosti-niano, ivi deceduto presso ilConvento di S. Agostino, doverisiedeva.

L’allestimento dell’altareper la Concelebrazione sulla pra-tina verde del campo sportivo, lapresenza del Vescovo di Anagni-Alatri Mons. Lorenzo Loppa,numerosissimi sacerdoti, il sin-daco con la fascia tricolore e ilgonfalone, e poi tanti tanti gio-vani con l’intera popolazionecarpinetana davano l’idea di una“Messa al campo” per un eroenazionale.

E tale era P. Matteo per i car-pinetani. Dieci anni fa, infatti,per il cinquantesimo del suo sa-cerdozio, il sindaco gli avevaconferito l’alta onorificenza cit-tadina di “Cittadino benemerito”.

P. Matteo De Angelis era na-to a Ferentino, nei pressi di S.Maria dei Cavalieri Gaudenti, ri-one di Porta Montana, il 18 mag-gio 1920, come l’attuale Pontefi-ce; discendente di quellafamiglia, che dal 1700 hanno da-to a Ferentino il grande pittoreDesiderio De Angelis, il costrut-tore e parroco di S. Ippolito, DonFedele, eroe-martire, ucciso dairivoluzionari francesi in Roma ela mamma della novella SantaMaria De Mattias, Ottavia DeAngelis.

Da ragazzo, dopo un breveperiodo nel nostro SeminarioDiocesano di Ferentino, passònel seminario degli Agostiniani,studiando a Roma e Pavia, e fuordinato sacerdote a Viterbo il 6Dicembre 1942.

Da quel giorno il suo servi-zio alla Chiesa nell’Ordine Ago-stiniano come “fondatore di gio-vani”: Padre Maestro, titolo chediventerà classico per lui e lo ac-compagnerà, per antonomasia,fino alla fine. Per le sue cure inquesto delicato incarico sonostati formati e dati al suo Ordine18 giovani sacerdoti: un lavorogrande ed eccellente!

P. Carlo Cremona, il celebrescrittore, agostiniano, apprezzatopubblicista e vaticanista, riven-dica l’onore di averlo scelto al-l’inizio e associato a sé in talecompito. In un articolo apparsosu “Avvenire” (21.5.2003), an-golo del Frantoio, dal titolo “ildifficile mestiere dell’educatore”così si esprime: “Qualche lettorevedrà in queste mie parole unavena di pessimismo… è piuttostotristezza per la perdita di un ca-

ro e santo confratello… Non è unnecrologio; il mio confratello P.Matteo De Angelis, mite e santosacerdote, da cinquantacinqueanni apostolo a Carpineto Ro-mano, nello spazio poco più diun’ora, mattine fa, improvvisa-mente ha aperto le ali e, angeloqual’era, se ne è volato in cielo.Una vita sacerdotale di grandedolcezza. Ricordo, all’inizio, ilbuon Dio lo destinò a me per av-valermene in piena cordiale col-laborazione per formare futurisacerdoti.

Fui sempre tranquillo di es-sermelo associato. Poi lui haproseguito senza di me… Per lasua lunga mansione di educatoree non solo di aspiranti al sacer-dozio, ma di ragazzi studenti chelo cercavano come ripetitore dicompiti scolastici, la popolazio-ne gli si era straordinariamenteaffezionata e continuava a chia-marlo maestro.

Di una incredibile dolcezza,che attingeva da autentica pietà;apostolo nato nella semplicità,senza saccenteria di sorta;quando un’esigenza pastoraleveniva meno, eccolo ad inventa-re, riconvertendo e ristrutturan-do locali, l’intero convento peradattarlo ai bisogni di apostola-to più attuale, sempre a benefi-cio del popolo. E così lo spazioameno del convento agostinianodi Carpineto Romano, già semi-nario, viene riorganizzato perl’ospitalità gratuita a gruppi diragazzi in vacanza da ogni parted’Italia. Un apostolato per ra-gazzi, curati e amati fino ad unaautentica paternità”.

In 60 anni di servizio pasto-rale P. Matteo ha impersonato icompiti più diversi di servizio al-la Chiesa, all’Ordine e al popolodi Dio.

Così c’era un P. Matteo dirappresentanza, come Superioredella Casa, insegnante di Reli-gione, organizzatore di manife-stazioni, mostre e feste (estem-poranea di pittura); ma c’era unP. Matteo vero, il fondatore spi-rituale dei giovani seminaristi, ilconfessore indefesso e discreto,l’umile operaio con un “spolve-rino” nero sempre addosso,pronto a tutti i lavori manuali,disponibile per tutte le ripetizio-ni gratuite d’Italiano e di Latino.

Dei vari oratori al terminedella cerimonia pochi hanno in-sisto nel ricordo delle sue molte-plici attività; tutti lo hanno rim-pianto per la sua disponibilità,l’affabilità e le incomparabili do-ti del suo cuore.

Padre

Matteo

De Angelis

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L’Avis di Ferentino cresce! Idonatori di sangue anche nellanostra città ora hanno un centro diraccolta sangue. Anzi quelloinaugurato il mese scorso, inquelli che una erano i locali dellapostazione del 118 ferentinate, èuno dei migliori ed attrezzati cen-tri di raccolta dell’intera provin-cia di Frosinone.

Alla presenza di illustri auto-rità politiche e sanitarie cittadinee regionali, lo scorso aprile, ilpresidente Roberto Andrelli, tutto

il direttivo avisivo e la cittadinan-za hanno tagliato il nastro che re-gala al paese una struttura che siaffianca alla sede già ristrutturatadell’Avis e crea i presupposti perun avvenire incoraggiante perl’associazione di volontariato cheda anni si occupa di raccoglieresangue per chi ne ha bisogno.Tante le personalità intervenute:dall’assessore regionale ai Servi-zi Sociali: dott.ssa Anna TeresaFormisano, al presidente dellacommissione regionale sanitàAlessandro Foglietta, passandoper il consigliere regionale Ro-molo Rea, molto vicino alle te-matiche sociali, il presidente del-

l’amministrazione provinciale diFrosinone, avv. Francesco Scalia,il direttore del servizio trasfusio-nale di Frosinone, dott. RiccardoSerafini, il presidente provincialedell’Ail (Associazione italianalotta contro le leucemie) dott.ssaMurchio, il presidente della ProLoco di Ferentino, Luigi Sonni,molti medici e operatori del Sit diFrosinone, i presidenti delle se-zioni Avis di Ceprano, Fiuggi eRipi e volti noti delle passate am-ministrazioni comunali che han-no contribuito alle varie iniziativedell’Avis. I locali sono stati primabenedetti da mons. Nino Di Ste-fano, rettore del seminario vesco-vile e padre spirituale dell’Avisferentinate; poi c’è stato il tagliodel nastro ed il presidente Andrel-li ha potuto finalmente mostrare atutti gli intervenuti i nuovi e at-trezzatissimi locali. L’inaugura-zione del nuovo centro di raccol-ta sangue Avis deve esseremotivo di orgoglio per tutta la cit-tà e far riflettere tutti su quantosia importante, specie per i giova-ni, donare il proprio sangue per imalati ed i bisognosi.

Nel corso degli anni l’attivitàdi raccolta sangue a Ferentino havisto avvicinarsi molti cittadiniimpegnati proprio nelle varie ini-ziative di volontariato.

Non ultimo anche l’ormaidecennale gemellaggio con l’Avisdi San Severino Marche che poiha dato vita ad un gemellaggio trale due città. E proprio domenica15 giugno una rappresentativadell’Avis di Ferentino accompa-gnata dal neo sindaco cittadino,Piergianni Fiorletta, si è recata aSan Severino per il cinquantesi-mo anniversario della fondazionedell’Avis locale.

Alessandro Andrelli

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Altra grande festa in casa di Luca Casali e Carla Cantagallo,dopo il nastro rosa ora è arrivato quello celeste, infatti la cico-gna ha portato MMAATTTTEEOO FFRRAANNCCEESSCCOO, un vispo maschietto ve-nuto a far compagnia alla piccola Anna Chiara.

Ai felici genitori, ai nonni Tonino Casali e Gina De Marchis,a Giancarlo Cantagallo nostro socio e Anna Antonellis, vanno leinfinite felicitazioni della Pro Loco e della Direzione di “Frintinume…”, che danno anche un caldo benvenuto tra noi al piccoloMatteo Francesco.

Grande gioia in casa di Antonello Funari e Piera Segneri perl’arrivo di graziosa bimba primogenita chiamata EERRIICCAA.

Alla infinita gioia dei genitori si è aggiunta quella dei nonni,Franco e Lidia Funari, del nostro socio Cesare Segneri e VirginiaPennacchia.

A papà Antonello, a mamma Piera, e ai raggianti nonni, van-no le infinite felicitazioni della nostra Associazione che dannoun caloroso benvenuto tra di noi alla piccola Erica.

I coniugi Pietro PALUZZI e As-sunta MAGLIOCCHETTI, sostenito-ri di questo periodico, il 20 maggio2003 hanno raggiunto un traguardo ec-cezionale nella vita: 70 anni di una feli-ce unione matrimoniale. La ricorrenza èstata festeggiata alla presenza dei figliGiuseppe, nostro iscritto, Giovanna eVittoria, della nuora Gabriella Palom-bo, dei generi Franco Del Monte, EnzoBondatti, nostro socio, e dai nipoti.

Ai festeggiati Pietro e Assunta van-no gli auguri vivissimi e particolari del-la Pro Loco e della Direzione di “Frin-tinu me…” con un arrivederci allenozze di “platino”.

* * *Il 21 aprile 2003, nella chiesa di Santa Maria Maddalena, a

Sant’Egidio di Montalbino (Sa) si sono uniti in matrimonio FilippoSALVATORI e Alfonsina GIORDANO. Testimoni delle nozze sonostati: Andrea Fontecchia e Marco Pagano per lo sposo, RaffaellaArpino e Annetta Marrazzo per la sposa. Lo sposo è figlio del nostrosocio Enzo e di Maria Rosaria Picchi, la sposa è figlia di Gaspare edAnna Maria Rossi.

Alla felice coppia giungano infiniti e felicissimi auguri dalla no-stra Pro Loco.

* * *Sabato 17 maggio scorso, presso la chiesa del Sacro Cuore di

Frosinone si sono uniti in matrimonio la Dr.ssa Federica MASCETTI e Alessandro DI TOMASSI.

Testimoni per la sposa sono state Irene Palmigiani e Jusi Ferri-gno, mentre il Dr. Maurizio La Marra e Angelo Evangelisti lo sonostati per lo sposo.

La sposa è figlia del Dr. Armando e di Eugenia Rocchi, lo sposodel nostro socio Antonio e di Maria Ponzo.

Ai novelli sposi, ai loro genitori, ai fratelli e ai nonni della sposavanno infiniti auguri della Pro Loco e della Direzione di “Frintinume…”.

LaureaPresso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma si è bril-

lantemente laureata in Scienze della Finanza, ottenendo voti 110/110,la giovane Piera LUCIA, che ha discusso la tesi “Il tax planning nel-le imprese multinazionali: il caso Barilla”, relatore il chiarissimoprof. Leccisotti.

Alla neo dottoressa, ai suoi genitori, Sergio, nostro socio, e Lau-rina Segneri la Pro Loco e la Direzione di “Frintinu me…” formulanovivissimi auguri.

* * *Daniele LUDOVICI, figlio del nostro socio Severino e di Elisa

Catracchia, si è brillantemente laureato in Ingegneria delle telecomu-nicazioni presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dis-cutendo la tesi: “Codifica ottima per reti wireless multihop con gua-dagno di diversità da cooperazione”.

Relatore il chiarissmo prof. ing. Sergio Barbarossa. Vivissime congratulazioni dal papà, dalla mamma, dal fratello

Giuseppe e dalla cognata Vanessa. Anche la nostra associazione sicomplimenta vivamente con il neo dottor Daniele.

AuguriAuguriLa nostra iscritta sig.ra Benita ANTONUCCI Pasquazzi, il 26

aprile scorso a Catanisetta, in Sicilia, ha ottenuto un meritato succes-so nel 12° Premio Letterario Internazionale organizzato dalla Asso-ciazione Siciliana Cultura Arte Musicale Spettacolo. Alla premiazio-ne de “L’Artigiano Poeta 2003” erano presenti numerose personalitàappartenenti al mondo politico, culturale, scolastico e sociale.

Queste le parole ed il commento della Giuria pronunciate per lanostra concittadina: “Premio speciale” conferito alla sig.ra Benita An-tonucci Pasquazzi per la poesia: “Ridatemi il silenzio”, “E’ da porrein rilievo la immediata comunicabilità”, l’icasticità, l’acutezza di im-magini, l’ascittezza del dettato interiore, la linearità e la lucentezzadel linguaggio generato da buona tematica. Taluni versi sono privi digonfiature retoriche, essenziali. E’ poetica della memoria, recupero dielementi esistenziali, mediazione, anelito soteriologico”.

Alla nostra iscritta signora Benita giungano i complimenti dellaPro Loco e della Direzione di “Frintinu me…”.

Nozze

LL’’AA V I SV I S ha un nuovo centro di raccolta!

Il 16 agosto del corrente anno 2003, con la Concelebrazione delleore 19,00 in Cattedrale si aprirà l’“Anno Centenario del Martirio di S.Ambrogio”, che culminerà il 16 agosto del 2004.

Durante la solenne concelebrazione sarà data lettura del DecretoVescovile in indizione dell’Anno Ambrosiano e Mons. Vescovo daràle direttive su cui muoversi e indicherà i principi e le norme che orien-teranno tutte le attività di un anno così importante per la nostra Chiesadi Ferentino.

Sarà l’anno dell’eccezionale pellegrinaggio della reliquia delCapo di S. Ambrogio nelle nostre parrocchie. Sarà certamente unanno di provvidenza divina e di rinnovato fervore, perché vedrà l’in-tera comunità ferentinate che, studiando la figura di Ambrogio, ricer-cherà la propria identità, ritornando alle antiche origini cristiane, perrivitalizzare con i valori e i principi del Vangelo la propria vita.

12 agosto, martedì ore 19.oo, in Cattedrale:INIZIO DEL TRIDUO

13 agosto, mercoledì ore 20.3o:VIA MARTYRIS DA PORTA S. AGATA ALLA CATTEDRALE

14 agosto, Vigilia dell’Assunta, ore 19,oo:TERZA SERA DEL TRIDUO

15 agosto, Festa dell’Assunta, ore 19,oo:ESPOSIZIONE DELLA STATUA DI S. AMBROGIO

16 agosto, festa del Martirio, ore 19,oo:SOLENNE APERTURA DELL’ANNO AMBROSIANO

E REPOSIZIONE DELLA STATUA.

Verso l’anno centenario

CENTRO AVIS. La dott.ssa Formisano e il Presidente Roberto Andrelli

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La Pro Loco ringrazia La Pro Loco porge un vivo ringraziamento alle sottoelencate

persone che, nell’occasione della pubblicazione del numero scorsodi questo giornale, hanno inviato all’Associazione cospicui contri-buti di denaro, intendendo con ciò il loro plauso per tale iniziativa.

Come eravamo . . .

Il 6 aprile 2003 è deceduta all’etàdi 74 anni Anna PREMUTICO,vedova Liberatori. Ai figli Augusto,Carlo, nostro socio, e Sandro, allasorella Pia, alle nuore e nipoti giunga-no le condoglianze della nostraAssociazione.

Il 22 aprile scorso all’età di 72anni è venuto a mancare il nostrosocio Felice CAPONERA. La ProLoco e la Direzione di “Frintinume…” si uniscono al cordoglio dellamoglie Luigina Colista, della figliaPaola, del figlio Luigi, della sorellaVittoria Caponera e dei familiari tutti.

Il 18 maggio 2003 è decedutaGiuseppina LIBERATI, sostenitricedi questo periodico. Alla sorellaAdele, al fratello Giovanni, anch’essisostenitori di “Frintinu me…” giunga-no le condoglianze della nostraAssociazione.

Mercoledì 4 giugno 2003 è dece-duta a Frosinone all’età di 62 anniFranca MANETTA.

Al fratello Luciano Mafferri,nostro socio e Revisore dei Conti, alle

sorelle Rita, Anna, alla cognata ecognati, ai nipoti, vanno le condo-glianze della Pro Loco e dellaDirezione di “Frintinu me…”.

La Pro Loco partecipa la scom-parsa del socio Federico LUDOVICIdi anni 71 avvenuta il giorno 7 giugnoscorso.

Alla moglie Teresa Ottaviani,alle figlie Adele, Anna Maria,Roberta, Sonia, Maria, Lucia, ai gene-ri e nipoti, alle sorelle Teresa eSilvana, ai fratelli Ginetto, nostrosocio, Franco e Raffaele, nostro iscrit-to, giungano le sentite condoglianzedella nostra Associazione e dellaDirezione di “Frintinu me…”.

La solerte sostenitrice di questoperiodico, insegnate Marcella DILEGGE, dopo averci fatto visita insede, ci ha inaspettatamente lasciatoDomenica 15 giugno 2003.

La Pro Loco e la Direzione di“Frintinu me…” la ricorderanno sem-pre con affetto, mentre si uniscono alcordoglio del marito Guido Musa, allafiglia Lucia, alla sorella Iole, al fratel-lo Roberto, alle cognate e nipoti tutti.

Addesse Bruno – Ferentino Anonima da Tufano Anonima Piazza Matteotti Bianchi Giuseppe- Via Antico ForoBianchi Pietro – Grosseto Bottini Angelo – Bedford, G.B.Cardarilli don Italo – Ferentino Cataldi Serrani Angela – Roma Cellitti Antonio – Drancy, Francia Cellitti Guerino – Bagni Roana, 109Ceccarini Remo – Roma Cercola Savino – Ferentino Ciocchetti Antonio – Messina Ciuffarella Ambrogio – FerentinoCiuffarella Edoardo – Conacchio Ciuffarella don Giovanni – Ercolano Ciuffarella Maurizio – Ferentino Ciuffarella Virgilio – Ferentino Colella Leopoldo – Ferentino Coppotelli Bonaventura – Ferentino Coppotelli Ignazio – Roma Coppotelli Pietro – Arcore Coppotelli Pio – Ferentino Coppotelli Oreste e Anna – USACucchiara Giacomo – Mazara del ValloD’Ascenzi Franco – Ferentino Datti Marco – Via Tofe, 151Delle Chiaie Margherita – Ferentino Delle Chiaie Mario – Ferentino Di Grazia Giovanni – RomaDi Legge Iole – Roma Di Legge Marcella – Roma Di Legge Roberto – Roma Di Maggio Carlo – Ferentino Di Tommasi Gino – Tolentino Di Torrice Guido – USADi Vito Gio Battista – Latina Gabrielli Luisa – Frosinone Gasparra Francesco – Roma Giorgi Nicola – Ferentino Giovannetti Tiziana – Roma Grazioso Giuseppina – Ferentino Liberati Adele – Ferentino Liberati Giovanni – Villafranca Liberati Giuseppina – Ferentino Liberatori Vincenzo – AnagniLombardozzi Marcello – Ferentino Magliocchetti Dino – Ferentino Mancini Mario – Ferentino Mangiapelo Saturnino – Ferentino Martini Basilio – Ferentino Mastrangeli Dr. Roberto – Frosinone Moramarco Mons. Vincenzo – Roma Moriconi Giuseppe – Ferentino Musa Franco – Ravenna Musa Iole – Ferentino Musa Raimondo – Ferentino Navarra Ambrogio – Ferentino Onorati Pio – Como Palombo Franco – Roma Pennacchia Antonio – Baltimora ML. USAPennacchia Gio Batta – Vicenza Pettorini Giuliana – Ferentino Picchi Antonio – BarPicchi Giuseppe – Oggiona Podagrosi Luisa – Padova Polletta Andrea – MilanoPolletta Carlo – Milano Polletta Francesco – Roma Pompeo Ambrogio – Morena Pompeo Ferdinando – VicenzaPompeo Sergio – Roma Pro Barbara – Pearland - Tx USAPro Luciano – Padova Reppi Onorina e Angela – Pa. USARiggi Frank – Caledonaia, USASantoro Emo – Roma Santurro Annunziata – Ferentino Savellonio Juanfranc – Rafael Castillo Argentina Schietroma Francesco – Ferentino Segneri Palma – Ferentino Segneri Rina, Mario e Franco – Montreal (Canada)Sisti Antonio – Roma Tiribocchi Michele – Ferentino Tribioli Paola – Roma Valeri Dora – Bracciano Vellucci Angelo – Ferentino Virgili Maria Pia – Roma

20,0010,0020,0020,005,00

10,0020,0030,0010,007,00

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12,3015,0020,0050,0010,0015,0010,0010,0020,005,00

10,0010,0015,0040,005,00

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Anno Scolastico 1946/47. Scuola di Avviamento Professionale. Da destra a sinistra: Prof. Nicola Di Tomassi, Don Giuseppe Casali, Preside Edoardo Villani,Prof. Osvaldo Campi, Prof.ssa Anna Torre Grossi, Ins. Vittorio Celani, ………………………

Si è svolta dal 25aprile al 5 maggio 2003la personale di “ArteVisiva” di AntonioCoppotelli presso la“Casa Romana” nellasede della Pro Loco diFerentino.

La rassegna dal ti-tolo: “Il giorno… IlSanto… Il Paesaggio”è stata inserita nellemanifestazioni Patro-nali di S. Ambrogio edha avuto il patrociniodel Comune di Ferenti-no, dell’AssociazionePro-Loco e dell’Asso-ciazione Culturale “IlCartello” per la promo-zione e la diffusionedelle Arti.

Antonio Coppotel-li, nativo di Ferentino,è docente presso gliIstituti d’Arte e si occu-pa di ricerca nel campovisivo e letterario.

Ha pubblicato sil-loge di poesia e sue liri-che sono state inseritesu riviste specializzateed in antologie poeti-che.

Partecipa a Semi-nari poetici con proprieletture. Alcune sue liri-che sono state musicatedal Maestro Pietro Pic-chi e rappresentate neimaggiori centri dellaprovincia di Frosinonee del Lazio.

“…una “luce scrit-ta dal mare” che il poe-ta-artista-veggente “ve-de” (Campana eRimbaud docent) so-spesa in attesa dell’e-vento, sacro e iniziale,

fondamentale, che“svela i segreti”, lecontorte e libere alchi-mie verbali, grotteschee dolenti, struggenti emelanconiche rappre-sentazioni dell’ango-scia e della disperazio-ne (a rivivere e ascrivere e a esprimersi,anche come pittore del-le lacerazioni e dellastraziata esibizione),dei puri archetipi ele-mentari: la terra e ilfuoco, essenza spiritua-le del cosmo, dopo iltempo della memoriarecupera le linee diver-genti e folli di un “af-fresco” espressivo diluce e di eros rappresodi rosso, profezia disangue e di colpe…(Franco Di Carlo).

L’esperienza “poe-tica”, si riallaccia, inAntonio Coppotelli, aquella del segno edella pittura, realizzan-do e progettando, oltrea mostre personali ecollettive, installazioniinserite nel “tessuto ur-bano”, in luoghi archi-tettonici spesso dimen-ticati.

Nella personale,l’artista ha propostouna propria ricerca, giàiniziate in lavori prece-denti. Il nome, in que-sta mostra, è quello diun Santo, che ci ricordauna data e un luogo do-ve si ha avuto origine, edove si tiene presenteun volto familiare, houn’idea che ci vienetrasmessa o ricordata

da l’immagine o da unatestimonianza, che faparte della nostra e/opropria storia.

Il nome ci avvicinaad un “onomastico” unnome che è nostro e cifa riconoscere, oppure,quello di un Santo, for-se protettore, che è im-magine consacrata allanatura, vedi il diditticodi “S. Antonio Abate”,all’umanità, “il Sacrifi-cio”, alle orme lasciatein un viaggio, all’uo-mo, al suo silenzio edai suoi continui interro-gativi.

Nella poetica deisuoi lavori, AntonioCoppotelli si è soffer-mato su un’icona, cheevoca luoghi ed emo-zioni e tradizioni.

Attraverso il colo-re, e le progressioni diritmi compositivi, ilmateriale comune, “ve-di il legno, ridimensio-na in un nuovo “cam-po” l’intensità emotivache è propria dell’im-magine rappresentata, eripercorre colmandosolchi che hanno in séil segreto dei segni checontinuano nella me-moria di chi osserval’opera esposta. Anto-nio Coppotelli, attra-verso una definita macontinua ricerca stilisti-ca, vuole incidere e tro-vare movimento dal ri-cordo, per operaresull’immagine con si-multaneità e sottoporrel’iconografia a una me-tamorfosi e sottrarre lo

sguardo abitudinario,collocarlo e ricollocar-lo ai pensieri presenti epassati senza esserecondizionato da espe-rienze utilitaristiche.

L’espressione arti-stica è una ricerca dipercorso, è una conti-nua invenzione. L’e-sperienza poetica diAntonio continuamentepropone, riallacciando-si all’esperienza pitto-rica, stabilisce sintoniee rapporti concreti e vi-sibili con quanto ci cir-conda, tentando un dia-logo paritetico tra laquotidianità, il proprioio e il mondo.

L’esposizione pro-posta è una figurazionedi un viaggio dei ricor-di. Le opere esposte so-no progettate come untutt’uno e contempora-neamente isolate l’unaall’altra.

I riferimenti siner-gici, (il legno sovrap-posto, l’immagine, ap-plicata sul campotrattato, la sovrapposi-zione di tecniche diver-se, i riferimenti stilisti-ci di epoche artistiche)conferiscono alla ricer-ca un carattere indivi-duale forte, comunica-bile tra ciascuna operae l’inconografia rap-presentata, (l’Angelo,il Santo o la Santa, ilLegno), riconfermanoche l’esperienza artisti-ca è costante nelle no-stre consuetudini esempre invitano al dia-logo con l’osservatore.

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