FINALITA’ E CONTENUTI DEGLI INTERVENTI RELATIVI A … · vendita di beni e servizi è pari...

NOVA Srl - Ricerche e progetti per l'innovazione1

FINALITA’ E CONTENUTI DEGLI INTERVENTI RELATIVI A RICERCA E INNOVAZIONE NEL SESSENNIO DI

PROGRAMMAZIONE 2000-2006

ENEA CASACCIA21 MARZO 2006Dott. Piero Fazio


IL P.O.N. RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E ALTA FORMAZIONE E LA “STRATEGIA DELLA DISCONTINUITA’” DEL Q.C.S. (SEGUE)

La strategia del Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006 è

mirata a introdurre mutamenti strutturali nell’economia e nella

società delle Regioni meridionali e non, semplicemente, a

compensare i divari esistenti rispetto al resto del Paese.

Quindi, ogni P.O.N. deve dimostrare di poter “aggredire” i fattori di

debolezza che hanno impedito e tuttora impediscono l’innesco nel

Mezzogiorno di un processo di sviluppo endogeno.


IL P.O.N. RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E ALTA FORMAZIONE E LA “STRATEGIA DELLA DISCONTINUITA’” DEL Q.C.S.

Questa opzione del QCS ha costituito la condizione perchéanche nella ricerca potesse ottenersi il cofinanziamento comunitario. Infatti la Commissione Europea, vagliando con il COM(98(275 l’esperienza di finanziamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione degli anni 1989-’99 attraverso la politica di coesione, giungeva alla conclusione che il divario economico e il divario tecnologico tra regioni forti e regioni deboli dell’U.E. non si erano modificati sostanzialmente:

– le Regioni non hanno migliorato la loro capacità di integrare ricerca e alta formazione nelle loro strategie di sviluppo economico;

– le imprese non hanno innalzato la loro propensione a innovare e non hanno utilizzato l’innovazione come leva per un riposizionamento competitivo.


IL PROCESSO DIFROMULASIONE DEL P.O.N.

La formulazione del P.O.N., nel pieno rispetto del principio della concertazione, si è realizzata attraverso cinque fasi:

a. L’analisi della situazione esistente;b. La definizione degli obiettivi;c. La determinazione delle azioni;d. L’individuazione delle “variabili di rottura”.


IL PROCESSO DI FORMULAZIONE DEL P.O.N.a. L’analisi della situazione esistente (segue)

1. Scarsa dotazione di risorse per la ricerca e sviluppo nelle regioni meridionali:

– nel sud lo 0.63 % del P.I.L.;– nel centro-nord l’1.02 %;– in Europa l’1.8 %;– nei Paesi dell’”allargamento comunitario”:

Polonia 0.76;Ungheria 0.97;Repubblica ceca 1.25;Slovenia 1.49.

Problema:

Carenza nel Mezzogiorno dei c.d. “fattori d’ambiente” che possano sostenere processi di sviluppo qualificato.

a. Situazione esistente

b. Obiettivic. Azionid. Variabili rottura



2. Bassa propensione all’innovazione nelle imprese meridionali:

nel sud solo il 20.5 % delle imprese innova;in Italia le imprese innovative sono il 33.1 %;fatto 100 il totale nazionale delle spese di R&S, progettazione e indagini di mercato nelle imprese, solo il 6.7 si colloca nelle regioni meridionali. Si innova solo attraverso l’acquisto di nuove attrezzature e non attraverso l’elaborazione e applicazione di tecnologie originali.

Problema:

L’innovazione, oltre ad essere limitata, è anche di scarso spessore (“innovazione senza ricerca”). Ciò rende poco

competitive le imprese.





3. L’”autoreferenzialità” del sistema scientifico meridionale:

bassa propensione a valorizzare i “trovati scientifici”;scarsa attitudine ad interagire con l’ambiente produttivo. Nel Mezzogiorno le entrate delle università che originano dalla vendita di beni e servizi è pari all’1.1 % del loro bilancio (Italia 3.8%; USA 6.0%; U.K. 7.2%; Germania 9.7%);carente capacità dei ricercatori a definire linee di ricerca che corrispondano alle esigenze del territorio.

Problema:

Al sud quel poco di ricerca che si fa rimane “senza innovazione”; cioè, i relativi risultati non oltrepassano la

soglia dei laboratori.





4. Il sistema dell’”alta formazione”, pur con il rafforzamento degli ultimi anni, rimane scostato rispetto alle esigenze del sistema produttivo:

nel 1997 il tasso di disoccupazione dei laureati nel Mezzogiorno era più del doppio del tasso di disoccupazione della popolazione con licenza elementare o senza titolo nel Centro-Nord. Ancora nel 2002 il tasso di disoccupazione dei laureati al Sud era pari al 9.2%. I disoccupati senza alcun titolo nel Centro-Nord erano pari al 6.8%;la percentuale di laureati meridionali che nel 1998 aveva trovato una collocazione professionale stabile era il 49.3 %, contro una media nazionale pari al 63.6 %;nel sud mancano molti profili professionali richiesti dalla imprese e dalle istituzioni. Il fabbisogno di figure manageriali è coperto nella misura del 23.5% (totale Italia 73.2).

Problema:

Il “prodotto formativo” meridionale o si rassegna alla disoccupazione / sottoccupazione o deve emigrare. Si stima che per il Sud la perdita di risorse, dovuta al trasferimento di personale qualificato, sia ogni anno

dell’ordine di 7.500 – 10.000 miliardi.




IL PROCESSO DI FORMULAZIONE DEL P.O.N.a. L’analisi della situazione esistente

5. La scarsa attrattività delle regioni meridionali per gli investimenti high-tech:

nel 1994 le imprese ad alta tecnologia nel Mezzogiorno erano il 4.3 % del totale nazionale;fatto 100 il totale delle partecipazioni estere al capitale delle imprese italiane, nel 2000 solo il 7.7% riguardava aziende operanti nelle regioni meridionali (il 5.6% nelle aree dell’Obiettivo 1);sono molteplici i fattori (sicurezza; infrastrutture; ambiente tecnologico; qualità dei servizi pubblici) che rendono difficile attrarre investimenti di origine esterna.

Problema:

Difficile avviare una diversificazione e un rafforzamento della struttura produttiva meridionale.




IL PROCESSO DI FORMULAZIONE DEL P.O.N.

b. La definizione degli obiettivi (segue)



3. Autoreferenzialità del sistema

scientifico esistente

4. Debolezze dell’Alta

Formazione

1. Scarsa dotazione di

risorse scientifico-tecnologiche

5. Scarsa attrattività per insediamenti

high-tech

2. Labili attitudini innovative nel

sistema produttivo

Rafforzare la capacità di ricerca e innovazione del sistema meridionale, inserendo i relativi interventi in un quadro

strategico volto alla modernizzazione della struttura sociale ed economica del Mezzogiorno, al miglioramento dell’alta

formazione e alla qualificazione dell’occupazione.

Obiettivo Globale del

P.O.N. 2000-2006


IL PROCESSO DI FORMULAZIONE DEL P.O.N.b. La definizione degli obiettivi



OBIETTIVO SPECIFICO

Rafforzare i

collegamenti tra sistema scientifico del Mezzogiorno e sistema

imprenditoriale, per soddisfare la domanda di innovazione delle

imprese e valorizzare i risultati della ricerca

OBIETTIVO SPECIFICO

Innalzare la quota

delle imprese meridionali che

introducono innovazioni di

prodotto, di processo e organizzative

OBIETTIVO SPECIFICO

Valorizzare le risorse

naturali e storico-artistiche del territorio meridionale

OBIETTIVO SPECIFICO

Innalzare il numero degli insediamenti high-tech esistenti

oggi nel Mezzogiorno

OBIETTIVO SPECIFICO

Rafforzare e

migliorare il sistema dell’alta formazione

meridionale, allineando gli attuali

standard a quelli esistenti a livello

nazionale ed europeo

Obiettivo Globale


IL PROCESSO DI FORMULAZIONE DEL P.O.N.c. Le azioni previste dal P.O.N. (segue)


b. Obiettivic. Azionid. Variabili

rottura

Asse prioritario I – Ricerca e sviluppo dell’industria e dei settori strategici del MezzogiornoMisura I.1 “Progetti di ricerca di interesse industriale”

Fondo strutturale Totale risorse Impegni PagamentiFESR 616,7 MEURO 934,2 MEURO 394 MEUROContenuto tecnico

• progetti bottom-up, proposti da imprese singole o associate tra loro, con l’eventuale collaborazione di centri di ricerca scientifica e tecnologica;

• progetti di ricerca industriale a elevato rischio e di rilevante interesse per l’economia nazionale, su indirizzi programmatici definiti dal MURST e posti a bando;

• progetti cluster, attraverso cui si stimoli la realizzazione di attività di ricerca svolta in collaborazione tra imprese e centri di ricerca pubblici e/o privati;

• commesse di ricerca che piccole e medie imprese, prive delle necessarie strutture e competenze per svolgere attività sperimentale intra muros, possono affidare a laboratori esterni di alta qualificazione scientifico-tecnologica ed alle Università.

Soggetti destinatari degli interventiImprese industriali, singole e associate, con l’eventuale partecipazione di enti di

ricerca ed Università.





rottura

Asse prioritario I – Ricerca e sviluppo dell’industria e dei settori strategici del MezzogiornoMisura I.2 “Servizi per la promozione dell’innovazione e dello sviluppo scientifico tecnologico nel tessuto produttivo meridionale”

Fondo strutturale Totale risorse Impegni PagamentiFESR 62,9 MEURO 5,4 MEURO 5,3 MEUROContenuto tecnicoL’Azione A riguarda la predisposizione di un servizio di audit di ricerca scientifico-tecnologica a favore delle piccole e medie imprese. Tale azione è mirata a stimolare e orientare le attività di ricerca applicata e sviluppo tecnologico delle piccole e medie imprese meridionali attraverso l’analisi dei fabbisogni di innovazione riscontrabili in esse e la concomitante individuazione di centri di competenza scientifico-tecnologica che sono in grado di soddisfare le relative esigenze. L’Azione B riguarda l’attrazione di insediamenti high-tech di origine esterna. Tale azione, volta a realizzare marketing territoriale a favore delle regioni del Mezzogiorno, sarà oggetto di specifici accordi di programma che il MURST stipulerà con uno o piùsoggetti specializzati. Soggetti destinatari degli interventiL’Azione A e l’Azione B verranno svolte da società di servizi specializzate, selezionate attraverso bando pubblico.





rottura

Asse prioritario I – Ricerca e sviluppo dell’industria e dei settori strategici del MezzogiornoMisura I.3 “Ricerca e Sviluppo nei settori strategici per il Mezzogiorno (beni culturali, risorse naturali, agro-industria e trasporti)” (segue)

Fondo strutturale Totale risorse Impegni PagamentiFESR 461,1 MEURO 461,1 MEURO 115,9 MEUROContenuto tecnico

Beni culturali: - Tecnologie innovative per la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali;-Tecnologie innovative per la diagnostica dei beni culturali;-Tecnologie innovative per la conservazione, il recupero ed il restauro dei beni culturali.

Ambiente: - Nuove tecnologie di analisi e monitoraggio per la tutela dell’ambiente e del territorio;-Nuove tecnologie per il rilevamento, per l’analisi ed il monitoraggio di parametri ambientali;-Nuove tecnologie e processi per la migliore utilizzazione e gestione delle risorse idriche;-Nuove tecnologie e processi per la tutela dell’ambiente e del territorio e per la migliore gestione del ciclo dei materiali.





rottura

Asse prioritario I – Ricerca e sviluppo dell’industria e dei settori strategici del MezzogiornoMisura I.3 “Ricerca e Sviluppo nei settori strategici per il Mezzogiorno (beni culturali, risorse naturali, agro-industria e trasporti)”

Agro-industria: - Tecnologie e processi innovativi per la biosicurezza e il controllo degli alimenti;-Innovazione tecnologica nella filiera agroalimentare;-Miglioramento della competitività delle produzioni tipiche;-Innovazione tecnologica per il miglioramento dell’eco-compatibilità nell’industria agroalimentare.

Reti di trasporto: - Potenziamento del trasporto intermodale delle merci;-Nuove tecniche di gestione dei sistemi di trasporto collettivo;-Innovazione tecnologica nei vettori di trasporto;-Nuove tecnologie per il miglioramento della sicurezza delle infrastrutture.

Soggetti destinatari degli interventiImprese industriali e strutture di ricerca pubbliche e private.





rottura

Asse prioritario II – Rafforzamento ed apertura del sistema scientifico e di Alta FormazioneMisura II.1 “Rafforzamento del sistema scientifico meridionale”

Fondo strutturale Totale risorse Impegni PagamentiFESR 178 MEURO 120,9 MEURO 77,4 MEUROContenuto tecnico

a. innalzare e riqualificare la dotazione di strutture e di attrezzature scientifico-tecnologiche delle università, degli enti e dei centri di ricerca meridionali;

b. promuovere la costituzione ed il potenziamento di centri di eccellenza scientifica, particolarmente in settori e discipline che siano coerenti con le priorità nazionali e comunitarie;

c. costituire e rafforzare servizi e strutture per la valorizzazione dei risultati scientifici ed il trasferimento tecnologico (liaison office).

Soggetti destinatari degli interventiImprese, atenei e centri di ricerca operanti nelle Regioni dell’obiettivo 1.





rottura

Asse prioritario II – Rafforzamento ed apertura del sistema scientifico e di Alta FormazioneMisura II.2 “Società dell’Informazione per il sistema scientifico meridionale”


a. Rete a larga banda (dell’ordine dei Gb/sec) del sistema scientifico ed innovativo del Mezzogiorno nell’ambito dello sviluppo e dell’evoluzione della Rete GARR

b. Infrastruttura e sistemi innovativi per l’apprendimento e la conoscenza con riferimento a:- insegnamenti universitari sia di argomenti e discipline afferenti all’area ICT, sia di

livello avanzato in diverse aree disciplinari (scientifiche, tecnologiche, economiche, umanistiche);

- realizzazione di applicazioni multimediali e centri di servizio sparsi sul territorio per la diffusione delle ICT;

- strutture e di learning e training, per la formazione di personale tecnico qualificato nell’area ICT;

c. Potenziamento e sviluppo di strutture per attività di ricerca e innovazione operanti nelle tematiche scientifiche e tecnologiche prioritarie nelle ICT (Software, Simulazione e Ottimizzazione, Learning, Agenti, Reti, Grid, Wireless).

Soggetti destinatari degli interventiUniversità e centri di ricerca pubblici e privati.





rottura

Asse prioritario II – Rafforzamento ed apertura del sistema scientifico e di Alta FormazioneMisura II.3 “Centri di competenza tecnologica”

Fondo strutturale Totale risorse Impegni PagamentiFESR 60,2 MEURO - -Contenuto tecnicoVerrà promossa la costituzione di centri e laboratori di competenza tecnologica, rispondenti al fabbisogno di innovazione dei settori che caratterizzano la struttura produttiva del Mezzogiorno. Il MURST intende promuovere collegamenti tra strutture meridionali e strutture già affermate a livello nazionale; in particolare quelle operanti nelle realtà distrettuali del centro-nord.

Soggetti destinatari degli interventiConsorzi di imprese, Camere di Commercio, Enti di Ricerca, Enti di emanazione regionale, Parchi scientifici e tecnologici.





rottura

Asse prioritario III – Sviluppo del capitale umano di eccellenzaMisura III.1 “Miglioramento delle risorse umane nel settore della Ricerca e dello Sviluppo tecnologico”

Fondo strutturale Totale risorse Impegni PagamentiFSE 122,1 MEURO 113,9 MEURO 38,9 MEUROContenuto tecnico

a. formazione di personale impiegato nei progetti di ricerca d'interesse industriale;

b. riqualificazione del personale di ricerca nei centri di interesse industriale;c. formazione del personale di ricerca per i settori strategici;d. distacco di personale di ricerca da enti pubblici e Università a PMI;e. assunzione diretta di ricercatori;f. spin-off di imprese da centri di ricerca.

Soggetti destinatari degli interventiUniversità, Enti pubblici di ricerca, Centri di ricerca industriale, imprese ed in

particolare PMI.





rottura

Asse prioritario III – Sviluppo del capitale umano di eccellenzaMisura III.2 “Formazione di alte professionalità per lo sviluppo della competitività delle imprese con priorità alle PMI”


a. formazione continua di imprenditori e manager di PMI;b. formazione di personale impiegato e/o da impiegare nell'ambito dei servizi

per la promozione dell'innovazione e dello sviluppo tecnologico;c. formazione del personale impiegato e/o da impiegare nel settore finanziario

per la valutazione di iniziative innovative.Soggetti destinatari degli interventiPiccole e medie imprese; centri di brokeraggio tecnologico; istituzioni finanziarie.





rottura

Asse prioritario III – Sviluppo del capitale umano di eccellenzaMisura III.3 “Formazione di alte professionalità per adeguare le competenze della Pubblica Amministrazione”

Fondo strutturale Totale risorse Impegni PagamentiFSE 23,2 MEURO - -Contenuto tecnicoGli interventi di alta formazione previsti in questa misura sono volti a soddisfare precise esigenze delle amministrazioni pubbliche del Mezzogiorno, che, in materia di RSTI, necessitano di adeguare la loro capacità di formulazione e gestione dei programmi, di rafforzare i raccordi e le integrazioni tra le amministrazioni ai diversi livelli istituzionali, di migliorare la qualità dei servizi offerti. L’azione formativa è volta a promuovere e valorizzare:

-la capacità propositiva;-la capacità gestionale;-la capacità di creare condizioni idonee allo sviluppo dell’organizzazione pubblica;-la capacità di orientarsi all’innovazione interna;-la capacità di valutare i risultati ed i ritorni delle politiche poste in essere.

Soggetti destinatari degli interventiFunzionari e dirigenti della P.A. (Amministrazioni Centrali e Regionali, università, enti pubblici di ricerca e enti locali).





rottura

Asse prioritario III – Sviluppo del capitale umano di eccellenzaMisura III.4 “Formazione superiore e universitaria”


a. percorsi formativi di 1° e 2° livello universitario, finalizzati alla formazione di figure tecnico-scientifiche e manageriali coerenti con un fabbisogno di alti profili professionali non soddisfatti dall’offerta esistente nelle regioni del Mezzogiorno, e volti alla preparazione di personale da impiegare nel settore della ricerca e dell’innovazione. Dovranno essere previsti stage obbligatori in strutture di alta qualificazione e/o nelle imprese;

b. dottorati di ricerca finalizzati a creare dei profili professionali rispondenti alle esigenze di nuovo personale da inserire nei centri di ricerca/trasferimento tecnologico e nelle imprese meridionali e coerenti con le esigenze di up grading tecnologico del sistema produttivo meridionale;

c. offerta di corsi post-laurea professionalizzanti (master), finalizzati a potenziare e sviluppare personale ad elevata qualificazione;

d. assegni di ricerca e borse di studio per dottori di ricerca e giovani ricercatori esperti, mirati adagevolare la formazione on the job di nuove leve di personale scientifico nei centri di ricerca del Mezzogiorno;

e. formazione di personale da destinare alla ricerca e allo sviluppo tecnologico da impegnare nei centri di eccellenza, di cui alla Misura II.1..

Soggetti destinatari degli interventiUniversità, enti pubblici di ricerca e altri organismi in possesso di idonei requisiti.





rottura

Asse prioritario III – Sviluppo del capitale umano di eccellenzaMisura III.5 “Adeguamento del sistema della formazione professionale, dell’istruzione e dell’alta formazione”


-Sviluppo e consolidamento di un sistema di servizi di accoglienza e di orientamento didattico e professionale in tutti gli Atenei delle regioni dell’obiettivo 1.

-Progetto sperimentale per l’autovalutazione e il supporto all’apprendimento nelle Università meridionali.

Soggetti destinatari degli interventiUniversità situate nelle Regioni meridionali.





rottura

Asse prioritario III – Sviluppo del capitale umano di eccellenzaMisura III.6 “Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro”


- Azioni volte a promuovere e sostenere l’occupabilità femminile nel settore della ricerca e sviluppo, della tecnologia e dell’innovazione.

- Azioni volte a promuovere e sostenere l’occupabilità tramite la valorizzazione e riqualificazione di percorsi formativi “deboli” caratterizzati da una forte presenza femminile.

Soggetti destinatari degli interventiUniversità, centri di ricerca e istituzioni di alta formazione operanti nelle Regioni meridionali, imprese ed in particolare PMI condotte da personale femminile.


IL PROCESSO DI FORMULAZIONE DEL P.O.N.c. Le azioni previste dal P.O.N.



rottura

Asse prioritario IV – Attività di accompagnamentoMisura IV.1 “Attività di accompagnamento”


a. garantire le funzioni di Assistenza Tecnica e Monitoraggio, di controllo finanziario, di valutazione intermedia;

b. elaborare e gestire un piano di comunicazione del PON, che definisca le azioni informative e pubblicitarie richieste per agevolare il processo attuativo del programma;

c. fornire supporto ai soggetti attuatori e alle altre amministrazioni coinvolte nel PON in termini di ridefinizione delle procedure, dei modelli organizzativi, degli strumenti informatici;

d. raccolta ed elaborazione di dati statistici sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico nelle Regioni dell’Obiettivo 1, per monitorare l’evoluzione del sistema innovativo meridionale e raffrontarla con le tendenze nazionali e internazionali;

e. consentire l’implementazione di una serie di approfondimenti tematici mirati ad esaminare le modalità di funzionamento del sistema di innovazione meridionale;

f. accompagnare l’attività del PON con un’opera di sensibilizzazione continua dell’utenza potenziale e di raccolta di feed back che consentano, ove necessario, di adeguare le modalitàe gli strumenti di implementazione.

Soggetti destinatari degli interventiSocietà specializzate, selezionate attraverso bando pubblico; contratti ad hoc con esperti, selezionati

nel rispetto delle norme vigenti in materia di appalti dei servizi.


IL PROCESSO DI FORMULAZIONE DEL P.O.N.d. L’individuazione delle “variabili di rottura”



rottura

Sviluppo dei servizi alle imprese:

l’innovazione comporta sempre il ricorso a servizi ad elevato contenuto

specialistico

Sviluppo dei servizi alle imprese:

l’innovazione comporta sempre il ricorso a servizi ad elevato contenuto

specialistico

Offerta di lavoro regolare e durevole:

attraverso interventi sia sull’offerta (alta

formazione) che sulla domanda (innovazione industriale)

Offerta di lavoro regolare e durevole:

attraverso interventi sia sull’offerta (alta

formazione) che sulla domanda (innovazione industriale)

L’attrazione di investimenti

esteri:attraverso la

predisposizione di “pacchetti” di

agevolazioni per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’alta

formazione

L’attrazione di investimenti

esteri:attraverso la

predisposizione di “pacchetti” di

agevolazioni per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’alta

formazioneL’aumento della

capacitàinnovativa:

attraverso il sostegno alla ricerca e all’alta

formazione

L’aumento della capacità

innovativa:attraverso il sostegno alla ricerca e all’alta

formazioneL’aumento degli

investimenti privati:attraverso la

modificazione delle convenienze degli attori di mercato

L’aumento degli investimenti privati:

attraverso la modificazione delle convenienze degli attori di mercato

Consumi dei non residenti:

attraverso la valorizzazione del

patrimonio naturale e artistico

meridionale

Consumi dei non residenti:

attraverso la valorizzazione del

patrimonio naturale e artistico

meridionale

Promozione delle esportazioni:attraverso il

riposizionamentocompetitivo delle

imprese

Promozione delle esportazioni:attraverso il

riposizionamentocompetitivo delle

imprese

PON RICERCA


LO STATO DELL’ARTE DELL’ATTUAZIONE DEL P.O.N.

(Miliardi di Euro)

Dati al 31/12/2005

Costo Totale € 2.267.330.812,00 n prg 2273IMPEGNI € 2.489.503.600,34 PON

PAGAMENTI € 1.208.224.542,20

% rispetto al totale degli impegni e dei

pagamenti

n prg 17 0,75% IMPEGNI € 33.529.994,56 1,35% REGIONI OBIETTIVO 1 PAGAMENTI € 25.558.778,87 2,12% n prg 144 6,34% IMPEGNI € 145.370.118,15 5,84% BASILICATA PAGAMENTI € 57.540.932,99 4,76% n prg 193 8,49% IMPEGNI € 133.203.524,90 5,35% CALABRIA PAGAMENTI € 77.039.540,49 6,38% n prg 813 35,77% IMPEGNI € 890.427.195,06 35,77% CAMPANIA PAGAMENTI € 451.564.643,65 37,37% n prg 465 20,46% IMPEGNI € 505.859.113,15 20,32% PUGLIA PAGAMENTI € 247.846.910,01 20,51% n prg 159 7,00% IMPEGNI € 164.124.144,93 6,59% SARDEGNA PAGAMENTI € 71.411.210,57 5,91% n prg 482 21,21% IMPEGNI € 616.989.509,59 24,78% SICILIA PAGAMENTI € 277.262.525,62 22,95%


L’INTEGRAZIONE P.O.N. – P.O.R. (segue)

Regioni Budget delle misure dei PO a sostegno della R&ST (Euro) % (1) % (2)

Basilicata 11.560.693 1,5 0,6

Calabria 45.126.000 5,7 2,2

Campania 420.774.000 53,4 20,6

Puglia 68.309.000 8,7 3,4

Sardegna 82.124.000 10,4 4,0

Sicilia 159.620.000 20,3 7,8

Totale Ob. 1 787.513.693 100,0 38,6

(1) Incidenza percentuale sul budget totale delle misure dei PO regionali a sostengo della scienza e della tecnologia(2) Incidenza percentuale sulla dotazione finanziaria totale del PON

Anche i POR regionali hanno previsto interventi a sostegno dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione:


L’INTEGRAZIONE P.O.N. – P.O.R.

Per garantire una piena coerenza strategica e operativa agli interventi cofinanziati dall’U.E., il problema è stato definito in tre diverse circostanze:

in sede di formulazione dei programmi: il QCS prevede 5 linee di intervento nel settore della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione:

3 di competenza MIUR-ricerca e sviluppo dell’industria e dei settori strategici nel Mezzogiorno-rafforzamento e apertura del sistema scientifico-sviluppo del capitale umano di eccellenza

2 di competenza regionale-azioni organiche per lo sviluppo locale-innovazione nelle applicazioni produttive (trasferimento tecnologico, ecc.)

in sede di stesura dei Complementi di Programmazione: attraverso incontri presso le singole Regioni si è definito il “chi fa cosa” relativamente a tutte le azioni contemplate nelle misure del PON;

in sede di attuazione dei programmi: attraverso la formulazione concertata delle “Strategie Regionali per l’Innovazione”.


LE STRATEGIE REGIONALI PER L’INNOVAZIONE PREVISTE DAL Q.C.S.2000-2006

Le Regioni dell’Obiettivo 1 erano obbligate a redigere le SRI, col fine di

definire un processo attuativo integrato alle azioni di promozione della

ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione contemplate nei POR

“Ricerca” e “Sviluppo Imprenditoriale Locale” e nei POR.

Riferimento prioritario al territorio:i fabbisogni degli attori dello sviluppo

opportunità e vincoli che caratterizzano i diversi contesti locali

Perseguimento di sinergie e massa critica:evitare che ciascuna AdG seguisse una distinta logica attuativa

evitare la frammentazione degli interventi


LE LINEE GUIDA PER LE REGIONI (Gruppo di lavoro Ricerca e Sviluppo Locale del Q.C.S.) (segue)

Necessità di fare riferimento alla domanda di innovazione delle imprese:

quali orientamenti innovativi caratterizzano i diversi sistemi produttivi localiquali fattori inibiscono la propensione a innovare e la valorizzazione delle

scelte innovativeNecessità di descrivere l’offerta regionale di innovazione:

quali sono le fonti di innovazione per le imprese localiquali “vuoti di offerta” si rinvengono rispetto ai fabbisogni del tessuto

produttivo

Richiamare le passate esperienze di intervento:per approfondire e diffondere buone praticheper rimuovere i fattori che hanno condizionato i risultati e l’impatto


LE LINEE GUIDA PER LE REGIONI (Gruppo di lavoro Ricerca e Sviluppo Locale del Q.C.S.)

Definire e gerarchizzare gli obiettivi della strategia:

obiettivo generale ob. specifici ob. operativi

in tal modo cogliere le coerenze e le integrazioni con l’impianto strategico del QCS (e dei diversi P.O.)

Precisare le azioni da porre in essere per conseguire gli obiettivi:

per poter cogliere la coerenza tra cosa si intende realizzare e cosa si intende conseguire

per poter individuare gli strumenti che i diversi contenitori programmatici (PON e POR) mettono a disposizione


IL CONCETTO DI INNOVAZIONE POSTO ALLA BASE DELLE S.R.I. (segue)

Tutte le scelte innovative che le imprese possono utilizzare per un proprio riposizionamento competitivo:

adeguamento tecnologico degli impianti e delle attrezzaturepromozione di una sub-fornitura specializzataprogetti di ricerca e sviluppo tecnologicoapplicazione nella produzione dei risultati scientificispin-off di impreserafforzamento della cultura strategica negli imprenditoriinterventi sul fattore umanoqualificazione dei business services


IL CONCETTO DI INNOVAZIONE POSTO ALLA BASE DELLE S.R.I.

L’innovazione non è (solo) ricerca:è superato il modello sequenziale di innovazione:

(ricerca base ricerca applicata sviluppo tecnologico innovazione industriale. L’innovazione scaturisce da processi combinatori e da relazioni di tipo sistemico:(fornitori imprese produttrici imprese subfornitrici centri di ricerca)

le expertise sono di diversa natura (produttiva, tecnologica, commerciale, organizzativa)

fa perno più su un sapere pratico (l’esperienza industriale, la sperimentazione interna, i rapporti con le imprese fornitrici e committenti, le relazioni con il mercato) che non su un sapere di stampo accademico


LE SCELTE DELLE REGIONI CON LE S.R.I. (segue)

1. Troppa attenzione alla ricerca; poca al sostegno dell’innovazione “in senso lato”

2. Troppa attenzione alla formazione e poca al rafforzamento delle imprese che dovrebbero impegnare il personale formato

3. Troppo protagonismo dei soggetti d’offerta pubblici (università, enti pubblici di ricerca, parchi scientifico-tecnologici); poco spazio ai soggetti di mercato

4. Troppe risorse devolute ai settori nuovi (bio-tecnologie, ICT, nuovi materiali); poca attenzione ai settori che caratterizzano il tessuto produttivo regionale


LE SCELTE DELLE REGIONI CON LE S.R.I.

5. Troppa somiglianza (no integrazione) delle azioni rispetto a quelle contemplate nel PON Ricerca; scarso orientamento a perseguire sinergie con il PON “Sviluppo Imprenditoriale Locale”

6. Troppa imitazione degli strumenti legislativi nazionali di intervento (“fotocopiato” spesso il D.Lgs. 297); poca elaborazione di strumenti focalizzati sui precipui fabbisogni degli attori locali

Le SRI, che potevano costituire l’occasione per rafforzare i sistemi innovativi territoriali di ciascuna Regione, per molti versi sembrano le reiterazione delle passate politiche di intervento


ALCUNE CONSIDERAZIONI DI SINTESI

Relativamente alle Regioni:

ancora non hanno metabolizzato una cultura programmatica compiuta nel settore RSTI (frequente riproposizione di strumenti ed azioni previsti a livello nazionale)

eccessiva attenzione alle tematiche della ricerca e dell’alta formazione, piuttosto che alle questioni dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, quasi per presidiare un “territorio di confine” con le competenze delle Amministrazioni Nazionali

Relativamente alle parti economiche e sociali:

rappresentazione monca dei fabbisogni del territorio, delle opportunità e dei vincoli che, relativamente ai diversi settori ed aree, avrebbero dovuto orientare le scelte da compiere

Relativamente agli organismi scientifici del Mezzogiorno:

spesso sono stati i rappresentanti delle Università, degli Enti Pubblici di Ricerca, dei PST i redattori dei documenti

sicché, di fronte alle carenze di cultura programmatoria delle Regioni e alla parziale rappresentazione della domanda di innovazione del territorio da parte dei partner economico-sociali, si è determinato un effetto di sostituzione paradossale: i “soggetti di offerta” sono divenuti “soggetti di domanda”, senza che nessuno verificasse la plausibilità e congruità delle loro scelte

FINALITA’ E CONTENUTI DEGLI INTERVENTI RELATIVI A … · vendita di beni e servizi è pari...

Documents

Transcript of FINALITA’ E CONTENUTI DEGLI INTERVENTI RELATIVI A … · vendita di beni e servizi è pari...