Filosofia Del Linguaggio

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Filosofia del linguaggio e semiotica. Lunedì 6 ottobre. Pragmatica del linguaggio. Importante approccio per capire come funziona la comunicazione. Austin e grais: filosofi che hanno dati le basi al campo della pragmatica del linguaggio. Filosofi che appartengono al movimento della filosofia del linguaggio ordinario. Austin tra 1945-60 viene considerato il caposcuola e principale esponente. Grais collabora con austin ma non sono in sintonia totale. Grais dopo la morte di austin prende una strada diversa. L’interesse per il linguaggio ordinario continua comunque da parte di grais. Interesse di grais per le dinamiche dell’uso quotidiano, ordinario del linguaggio è uno dei motivi del suo discorso di filosofia del linguaggio. Grais è l’autore più citato nell’ambito della filosofia del linguaggio. Avendo attraversato il movimento ha poi preso delle posizioni personali diverse. Inizi della filo analitica- fraige Filosofia analitica del linguaggio, di cui fa parte la pragmatica (?) ha avuto inizio fra fine 800 e inizi 900, importante fraige (?): fa lezioni di filosofia di logica e di matematica ma con interesse di ricerche di linguaggio perfetto. Una delle sue prime opere: idiografia. Fa distinzione fra Proposizione e forza della proposizione. “senso di rotazione”. Si è posto come termine di riferimento. A lui viene attribuita l’idea che noi possiamo comprendere la struttura del pensiero solo attraverso l’analisi degli enunciati in cui il pensiero viene espresso. L’espressione linguistica rende afferrabile il pensiero. (filosofi logocentrici! Pensano che il pensiero sia solo basato sul linguaggio. Ma c’è l’immagine che può tradurre un pensiero senza usare parole. Questi filosofi non hanno dato sufficiente peso a quello che può essere un pensiero esprimibile non linguisticamente). Il problema è una Struttura logica del pensiero vista attraverso l’analisi della struttura degli enunciati. Ha cercato di tenere separati gli aspetti logici e di significato associati al linguaggio dagli aspetti psicologici. Fraige sosteneva che il senso dell’enunciato non è una questione psiologica. Il senso dell’enunciato lo devono capire anche gli altri oltre al soggetto che l’ha capito. Qualcosa che si può afferrare insieme con l’interlocutore, non è individuale. Ciò ha portato le riflessioni sul linguaggio e sulla logica dal quadro del fine 800 del associazionismo (?). è importante non farsi condizionare dalla psicologia di moda del 900. Altro Aspetto è il contrasto tra processi effettivi della mente individuale e regole che regolano il funzionamento del linguaggio. La competenza è data dalle regole: seguirle darebbe come output la

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Filosofia del linguaggio e semiotica. Luned 6 ottobre. Pragmatica del linguaggio. Importante approccio per capire come funziona la comunicazione. Austin e grais: filosofi che hanno dati le basi al campo della pragmatica del linguaggio. Filosofi che appartengono al movimento della filosofia del linguaggio ordinario. Austin tra 1945-60 viene considerato il caposcuola e principale esponente. Grais collabora con austin ma non sono in sintonia totale. Grais dopo la morte di austin prende una strada diversa. Linteresse per il linguaggio ordinario continua comunque da parte di grais. Interesse di grais per le dinamiche delluso quotidiano, ordinario del linguaggio uno dei motivi del suo discorso di filosofia del linguaggio. Grais lautore pi citato nellambito della filosofia del linguaggio. Avendo attraversato il movimento ha poi preso delle posizioni personali diverse. Inizi della filo analitica- fraige Filosofia analitica del linguaggio, di cui fa parte la pragmatica (?) ha avuto inizio fra fine 800 e inizi 900, importante fraige (?): fa lezioni di filosofia di logica e di matematica ma con interesse di ricerche di linguaggio perfetto. Una delle sue prime opere: idiografia. Fa distinzione fra Proposizione e forza della proposizione. senso di rotazione. Si posto come termine di riferimento. A lui viene attribuita lidea che noi possiamo comprendere la struttura del pensiero solo attraverso lanalisi degli enunciati in cui il pensiero viene espresso. Lespressione linguistica rende afferrabile il pensiero. (filosofi logocentrici! Pensano che il pensiero sia solo basato sul linguaggio. Ma c limmagine che pu tradurre un pensiero senza usare parole. Questi filosofi non hanno dato sufficiente peso a quello che pu essere un pensiero esprimibile non linguisticamente). Il problema una Struttura logica del pensiero vista attraverso lanalisi della struttura degli enunciati.Ha cercato di tenere separati gli aspetti logici e di significato associati al linguaggio dagli aspetti psicologici. Fraige sosteneva che il senso dellenunciato non una questione psiologica. Il senso dellenunciato lo devono capire anche gli altri oltre al soggetto che lha capito. Qualcosa che si pu afferrare insieme con linterlocutore, non individuale. Ci ha portato le riflessioni sul linguaggio e sulla logica dal quadro del fine 800 del associazionismo (?). importante non farsi condizionare dalla psicologia di moda del 900. Altro Aspetto il contrasto tra processi effettivi della mente individuale e regole che regolano il funzionamento del linguaggio. La competenza data dalle regole: seguirle darebbe come output la produzione di frasi ben formate della lingua italiana. Ma quando parliamo non lo facciamo seguendo le regole precise (anacoluti, papere, perdiamo il filo del linguaggio). Andare nella mente della persona che parla e studiare il processo che consente la produzione del linguaggio un tipo diverso di studio!! Non studiare le regole del linguaggio! Chi appiattisce le due cose una sopra laltra perde di vista questa doppia dimensione. Quando fraige ha preso una visione antipsicologista ha fatto una scelta interessante, con contenuto filosofico da analizzare. Tesi di fraige trovano opposizione con frasse e lichtenstein: trio che pone le basi della filo del linguaggio. Lichtestein 1922 pubblica la sua opera. Corrente filosofica: neopositivismo logico: corrente metafisica che basava tutto sullanalisi del linguaggio allinsegna di una ricerca di una corretta fondazione del linguaggio delle scienze. Attenzione concentrata sul linguaggio che parla del mondo, dei fatti, che ha la pretesa di essere vero o falso. Ritenendo che tutto il resto fossero non senso (linguaggio religioso). Linguaggio delletica per loro emotivo, non descrizione vera o falsa del mondo. Dotato di senso solo linguaggio assertivo, alla base del linguaggio scientifico. Solo proposizione fatta da soggetto, predicato allindicativo! Solo descrizioni, linguaggio alla base delle scienze: dare descrizioni vere e false del mondo. Visione piuttosto riduttiva. Per questo ha incontrato resistenze.Negli anni met 30 lichestein, tornato a cambridge, insegna e dallinizio manifesta un certo disagio sul proprio stesso percorso. Inizia una sua autocritica. Si allontana dal neopositivismo. Analizza la variet dei linguaggi. Enfatizza la variet nella sua seconda opera. Tutti i giochi linguistici sono retti da regole, c un discorso normativo, ma le regole sono proprie di ciascun gioco. Insiemi di regole diversificate. Infiniti giochi linguistici, motivati e sorretti da una funzionalit nei confronti delle nostre attivit e interessi della vita quotidiana. Deve far parte della vita. Non esiste gioco linguistico inventato a tavolino. I giochi linguistici sono attivit che si inseriscono allinterno della nostre forme di vita. Totalmente diverso dal neopositivismo. Prima cera atteggiamento riduzionista, solo quello vero falso. Adesso infinita variet di giochi linguistici. Il secondo lichtenstein punto di riferimento da chi vuole allontanrsi dal positivismo. Nella seconda met anni 30 e poi 40, ha preso forma a oxford la filosofia del linguaggio ordinario che in parte si ispira a lichtenstein, ma in parte no. La filo del linguaggio ordinario condivide la molteplicit delluso e funzione del linguaggio di lichtenstein. I filosofi di oxford erano contrari al riduzionismo neopositivista. Non tutto il linguaggio sensato assertivo. C altro linguaggio che fa altre cose diverse dallasserzione e dalla descrizione. Ridefinizione sul significato come uso. Prima: condizione verit/falsit. Ricorso allo slogan: significato come uso. I filosofi di oxford:1. Proposta di riaffrontare i problemi tradizionali della filosofia attraverso la lente di ingrandimento del linguaggio ordinario. Come possibile che la filosofia produca domande senza risposta? stato frainteso qualcosa nelluso ordinario delle parole?2. Idea che, visto che il linguaggio ordinario funziona bene, i concetti che esso incorpora sono di qualche uso per la cognizione della nostra condizione umana (?)Vichtestein pensa che i problemi sono tutti insolubili. I filosofi di oxford vogliono distinguere le domande che insorgono da errori e quelle domande che sono genuine esigenze umane che in parte possono avere risposte. Divergenze tra logica proposizionale dimostrativa e il modo di ragionare che usiamo quotidianamente e ai fini del quale usiamo connettivi che sono la contraparte dei connettivi logici. il men prevede frutta o dessert nessuno ordina entrambi per dal punto di vista logico potrebbe farlo. La disgiunzione vera! Capiamo che dobbiamo scegliere: divergenza tra uso della controparte naturale e le regole, i connettivi logici. Queste divergenze scoperte dai filosofi della filosofia del linguaggio ordinario. Allinterno della filosofia del linguaggio ordinario, Austin scrive il libro: come fare cose con le parole. Ha un antefatto: scoperta di un tipo di enunciati che ha chiamato enunciati performativi. Da collegare con linteresse della molteplicit di usi e funzioni del linguaggio. Austin si accorto che ci sono alcuni enunciati allindicativo, che sembrano descrizioni di azioni del soggetto, ma non descrivono lazione ma servono ad eseguirla. Es: io prometto unespressione in cui il verbo al presente indicativo. Dovrebbe essere unasserzione, la descrizione del fatto che il parlante promette. Ma cos? Potrebbe essere un imbroglio difficile dire che non una promessa. Per asserire il fatto che premetto si usa la perifrastica: sto promettendo. Austin applica questo principio estendendo il discorso a enunciati con imperativo e anche al caso in cui lenunciato allindicativo serve ad eseguire unazione anzich esprimerla. -> performativo! To perform = eseguire, un azione. Enunciato performativo: enunciato che esegue unazione. Austin applica lidea dellenunciato performativo al sapere. Se vero che so, non posso sbagliare. Eppure, il sapere fallibile. Ma se dico so, non posso sbagliare! Austin dice che io so impegna il parlante ad una promessa, do la mia parola che le cose stanno cos. Non detto che chi dice io so non si sbaglia mai. Il problema non stabilire se una cosa vera o falsa, ma se serve a fare qualcosa di diverso. Se ho veramente le credenziali per impegnarmi. Austin 1946 propone enunciato performativo durante congresso (?) su nozione di sapere.Austin si accorge di un problema della sua strategia: riduzionista. Il suo discorso inteso: il problema non significato ma luso. Se si riduco il significato di sapere al suo uso, ci sono .Austin non aveva inteso proporre un discorso riduzionista. Il ripensamento dato da un ciclo di lezioni, vedi il libro. Arriva a una descrizione del linguaggio come azione in cui cerca di trovare collocazione ai diversi livelli di tutte le cose riguardo al linguaggio.

14 ottobreAUSTIN E LA TEORIA DEGLI ATTI LINGUISTICIIllocuzione Atto illocutorio ha 3 effetti: Assicurarsi la recezione Se il parlante si assicurato la recezione ed sufficientemente chiaro nel parlare (=felice a differenza di infelice, quando non va a buon porto lenunciazione: battezzo la nave pinco pallino, ma se non il contesto giusto per dirlo non ha nessun effetto), possiamo ritenere che latto stato compiuto. Ci presuppone che sia stata seguita la procedura convenzionale. Produce un effetto convenzionale o non naturale perch non dipende da una catena causale del tipo di quelle che esistono in natura. (Posto che le condizioni di felicit dellatto locutorio siano soddisfatte) Una volta ottenuto leffetto che caratterizza latto illocutorio, comporta il sollecitare una risposta (per pu sollecitare una risposta, non sempre succede. Pu sollecitare una o pi risposte. Ammettono due possibili risposte: si/no. Altri atti che non sollecitano nessuna risposta precisa. Es: una promessa attende una risposta a conferma della recezione, ma non sempre. Non ha un preciso tipo di risposta da sollecitare.). Non che leffetto dellatto illocutorio sia la risposta, ma il sollecitare. Si crea una sorta di dovere nei confronti dellinterlocutore che d una risposta.Conseguenze, di carattere psicologico o comportamentale, conseguenze materiali.forza illocutoria. Termine forza ripreso da frege.

Enunciati performativi: che compiono un azione, quellazione che specifica, quella che esprimono. Ma in che modo sono formati i verbi al presente indicativo? Io prometto: esegue un azione. Bisogna aggiungere a io prometto quello che prometto! A meno che nel contesto non sia gi stato chiarificato, ma sta nella frase precedente. ti ordino. Cosa?? Da solo non vuol dir niente. Non io prometto che esegue latto, ma lintero enunciato.

Gli atti illocutori possono essere eseguiti in: modo esplicito modo implicito. Indicatori di forza: ogni lingua ha i suoi mezzi per indicare i vari tipi di forza illocutoria. Simili fra le varie lingue, sono resi possibili dalla societ e dalla cultura pi che dalla lingua. Esistono modi linguistici per indicare i mezzi di forza linguistica che sono molto diversi da lingua a lingua. Es: modo di segnalare la domanda: tutte le lingue hanno il loro modo per far capire che si sta facendo una domanda ma questi modi sono molto diversi tra loro.Indicatori di forza illocutoria: modo del verbo, forma sintattica della frase (sogg, verbo complementi o inversione) presenza di verbi modali o ausiliari (i modali non modificano il contenuto ma ne modificano la forza dellenunciato. Potere/volere nei modi non diretti di fare domandepuoi passarmi quel libro? Possiamo andare al cinema: non unaffermazione su quello che sono capace di fare! Vorrei bere un caff: desiderio del parlante, ma si dice al bar per ordinare il caff. una richiesta.) uso di aggettivi o avverbi associati a forze illocutorie. sicuramente verr una promessa realizzata attraverso avverbio. probabilmente verr cambia la forza illocutoria che dipende dallavverbio. Uso di connettivi: ma introduce avversione, quindi, una conclusione Intonazione e punteggiatura

Gli enunciati la cui forza illocutoria implicita (=usano i punti qua sopra) possono essere parafrasati trasformandoli in enunciati performativi espliciti. Questo riguarda anche le affermazioni: la terra rotonda: pu essere: io sostengo, io affermo, io attesto, io obietto, io ipotizzo che la terra rotonda. Esempi che confermano la teoria secondo la quale i verbi performativi designano atti illocutori: qualsiasi enunciato che esegue atto illocutorio pu essere riferito nel parlato con il verbo performativo con il verbo che corrisponde allatto eseguito. Ma, un enunciato che acquista forza illocutoria grazie a questi mezzi, non ha mai una forza illocutoria univoca. Es: esplicitando vattene diverso se scegliamo: ti ordino, di prego, di imploro. Il verbo ha piccole variazioni di significato. Aspetti diversi dei vari verbi. A seconda del contesto in cui pronunciato lenunciato pu essere pi o meno pertinente uno o un altro performativo. Non si pu accettare lidea degli anni 70 della teoria degli atti linguistici: che il performativo sia gi presente nelle frasi. Esplicitare il performativo uninformazione ulteriore che mette linterlocutore con le spalle al muro che non h pi margine di interpretazione, molto specifico.Distinzione tra forza illocutoria: Diretta: chiuda il finestrino, per favore. Richiesta diretta = imperativo pi per favore. Indiretta. Richieste con forme pi complicate. Pu chiudere il finestrino per favore: richiesta in modo cortese, non del tutto indiretta perch c il per favore, tipico delle richieste! Non si fa una domanda sulle capacit dellinterlocutore! (non risponder, no, non posso! Forse il finestrino bloccato!). le spiacerebbe chiudere il finestrino? Difficile che dica, si mi spiacerebbe (-> would you mind? Strategia molto comune di richiesta nelle lingue inglesi e americane, meno in europa). C troppo giro daria: non una richiesta, una frase assertiva. Ma segnala una situazione con troppo una valutazione negativa= pi del giusto. Con questo enunciato prendo una situazione che comporta, pu essere presa per una richiesta. Si pu provare a descrivere leffetto dellatto illocutorio.Ci porta a una descrizione delle 5 classi di atti illocutori che Austin delinea nellultimo capitolo di fare cose con le parole (ci soffermiamo brevemente): Verdettivi Esercitivi Commissivi Comportativi (detti anche espressivi..?)in risposta a comportamenti Espositivi, allinterno della conversazione. Esempi ambigui:interpretare pu essere verdittivo o esercitivo. biasimarelodare valutare positivamente il suo comportamento oppure reagire positivamente al suo comportamento! Bravo reazione a un gol, o valutazione di una persona. Queste 5 classi non sono blindate, ci sono relazioni, ed naturale che ci siano queste sfaccettature. A lui va bene cos, ci sono queste sovrapposizioni. Bisogna discutere su queste sovrapposizioni. Ma c poi chi dice che una classificazione deve avere confini netti, senza contorni sfumati! Ma cos le categorie sono banali e si perde la molteplicit di eventi di atti illocutori e perdono la loro fisionomia. John serl (?) il pi famoso in letteratura per le classi di atti illocutori.

PERLOCUZIONELatto perlocutorio latto che noi eseguiamo mediante il dire qualcosa. Mezzo7fine. Usiamo lenunciato per eseguire latto. Eseguiamo latto attraverso lenunciato. Non c coincidenza con atto locutorio/illocutorio. Nellatto perlocutorio, mediante lenunciato cerco e riesco di ottenere certe conseguenze. Problema: non vediamo nessun atto o gesto in pi da parte del parlate. Non si riesce a vedere latto. ho fatto fare qualcosa a quella persona che ha chiuso la porta. Mediante un avvertimento ho impedito di fare qualcosa. Ma io non ho fatto qualcosa in pi. stato lui a fare qualcosa sulla base del fatto che io lavevo avvertito. Nella situazione si vede solo lazione del ricevente. Il parlante almeno, secondo austin, ritenuto responsabile. Se lui rinuncia a qualcosa io sono responsabile. Si pu dire che gli ho impedito di fargli fare qualcosa.16 ottobreAtto illocutorio avviene secondo regole. Il parlante non fa una cosa in pi quando lordine viene espresso. linterlocutore che agisce secondo lordine. un atto del destinatario. Sta allinterlocutore se si conforma agli obiettivi del parlante oppure no. Se esegue il comando, soddisfa la richiesta oppure no. Ma riteniamo il parlante responsabile delle azioni anche nei comportamenti altrui. il parlante fa fare qualcosa. Convincere e persuadere sono atti perlocutori del parlante. Nellatto perlocutorio il parlante non esegue niente di pi se non quello di dire qualcosa, ma pu essere ritenuto responsabile dellatto dellinterlocutore. Assicurare = illocutorioRassicurare = perlocutorioNellambito di atti perlocutori si distingue tra Raggiungimento di un obiettivo perlocutorio. Sollecitano una risposta, il loro obiettivo provocare un certo comportamento. Es: far fare qualcosa a qualcuno domandandogli di farla. Atti illocutori che inducono solo laccettare o meno lofferta. Scegliere una cosa o un'altra fra due proposte. Due diversi comportamenti in alternativa, sono entrambe risposte allatto perlocutorio. Ma ci sono anche atti perlocutori che non provocano una risposta. Produzione di seguiti perlocutori. Es: far fare qualcosa a qualcuno dandogli una certa informazione. Si parla comunque di produzione di conseguenze o seguiti perlocutori. Induco linterlocutore a fare qualcosa, ad andare verso la direzione che dico io, mediante strategia discorsiva che non dipende dalla natura dellatto illocutorio, ma dal suo contenuto, dalla mia conoscenza delle tue condizioni psicologiche, dal contorno ecc.

Confronto tra illocuzione e perlocuzione Atto illocutorio obbedisce a regole, convenzionale. Pu essere reso esplicito dalla formula performativa. Atto perlocutorio non convenzionale, non dipende dallosservanza di regole. Causa effetti materiali (fisici o psicologici) non annullabili. Non pu essere reso esplicito dalla formula performativa. (io ti rassicuro io ti offendo non ha senso perch sono cose che valgono solo in relazione allinterlocutore. Solo perch hanno effetto sullinterlocutore, non che se te lo dico, vale)

ASSERZIONE un atto illocutorio io asserisco che la terra rotonda Espositivo, cio corrisponde a un ruolo che un enunciato pu giocare nel discorso (es: ruolo di una premessa o conclusione). Enunciato al cui contenuto il parlante si impegna. Verdettivo, tale da richiedere una competenza del parlante e il possesso di criteri, col risultato di formulare sapere, se vera! Se vera, la competenza del parlante e il possesso di criteri sono ci che contribuisce a caratterizzare il contenuto assertivo del sapere. Ha (come gli altri atti illocutori) effetti di felicitFra le precondizioni dellasserzione, Austin sottolinea due: Il parlante deve avere la competenza per farlo, se non c lha il suo enunciato non preso come asserzione vera, ma come ipotesi o espressione di opinione oppure come asserzione fatta per scherzo. Nellanalisi che Austin fa dellasserzione come atto illocutorio, fra le condizioni di felicit che essa deve soddisfare si collocano le presupposizioni:il re di francia calvo. Presuppone: che esista uno e un solo re di francia, ovvero la francia ha un re.Anche lenunciato performativo ti lascio in eredit il mio castello presuppone il fatto che io posseggo un castello!Per alcuni, il re di francia calvo un enunciato assertivo falso, per altri non n vero n falso. Per Austin, nel caso in cui le presupposizioni di unasserzione non siano soddisfatte, essa infelice e non pu essere giudicata vera o falsa! (gi Frege laveva sostenuto)

Austin sviluppa idea di verit/falsit come polo di un continuum con parecchi gradi interni e sfumature. un giudizio con gradi e sfumature. Giudizio che avviene in un contesto che tiene conto del contesto dellasserzione:la francia esagonale vero o falso? A seconda del contesto e degli scopi per cui fatta lasserzione cambia la verit/falsit.Altri enunciati che contengono elementi di esagerazione rientrano in questa dualit verit/falsit, possono essere valutati secondo questa dualit ma bisogna tener conto della situazione in cui vengono fatti. Presuppone la forza illocutoria dellenunciato (quindi la soddisfazione di condizioni di felicit).Secondo Austin possiamo giudicare unasserzione vera o falsa solo s veramente unasserzione, se riuscita, cio se felice. Se infelice non giudicata vera o falsa. Austin generalizza questo conetto non solo per lasserzione ma per tutti gli atti linguistici. A seconda delle situazioni:Una valutazione, una legge possono essere eque o inique. Un rimprovero, una lode possono essere meritati o immeritatiUn ordine, una proibizione possono essere giusti o ingiustiOgni atto linguistico sottoposto a 2 tipi di giudizio: Secondo felicit/infelicit Secondo corrispondenza ai fatti (se corretto/scorretto in base alle situazioni) C priorit della felicit (almeno come buona riuscita) rispetto alla correttezza.

Secondo la logica, ogni enunciato assertivo pu essere o vero o falso e la falsit corrisponde alla negazione. Se falso, il re di francia non calvo. Non vero che il re di francia calvo = il re di francia non calvo, per chi crede nellambivalenza della logica.

20 ottobre manca

21 ottobreAppropriatezza e verit.Possiamo avere enunciati veri con implicature (implicazioni) false e viceversa. Se neghiamo limplicazione logica dellenunciato dobbiamo negare anche lenunciato. Grice riafferma la bivalenza della logica. Ogni enunciato dichiarativo vero/falso. Teoria dellimplicatura di grice serve a creare una divisione di compiti fra semantica e pragmatica. Svincola la semantica dalla pragmatica. una liberazione! La pragmatica non deve pi andare a discutere con i filosofi su che ruolo ha la verit. Si pu fare pragmatica dando per scontato che qualcun altro si occupi di semantica. Da questo momento in poi la pragmatica ha decollato in quanto campo interdisciplinare non solo filosofico. Graiss ha affrancato la pragmatica dalle dispute filosofiche sul ruolo della nozione di verit. (austin non ritiene che si debba giudicare vero o falso un atto linguistico. I filosofi non hanno accettato questa posizione)

Connettivi logiciDisgiunzione: almeno uno dei due congiunti vero. (ma possono esserlo tutti e due!). o pu essere vel oppure aut. Inclusiva o esclusiva. il men comprende frutta o dessert esclusivo, non posso prendere entrambi. Grice dice: usare la congiunzione disgiuntiva d origine ad enunciati che sono meno informativi rispetto alla congiunzione e. la bottiglia sul tavolo o il bicchiere sul tavolo abbiamo 3 opzioni che soddisfano questa condizione. Se uso e, solo una opzione valida. La congiunzione vera in minor numero di casi, pi informativa. Secondo grice, noi ci aspettiamo dallinterlocutore che ci dia tutte le informazioni possibili. Questo implica che il parlante debba sapere le informazioni. Se uso o il destinatario capisce che il parlante non sa, non sicuro dell0informazione. Questi effetti di senso non sono derivati dalle tavole di logica. Sono logici ma in un altro senso, per dare spiegazione che arricchisce il senso di quello che la persona dice, ma diverso dal parlare di condizione della verit e delle tavole della logica evoluzionale. Anche il connettivo logico e pieno di impliciti! Laccostamento di due enunciati con congiunzione e suscita impliciti. Gianni ha fatto la doccia ed andato a casa. implicito che gianni ha fatto la doccia altrove. Ma gianni andato a casa e ha fatto la doccia cambia il senso. Lordine dei congiunti viene percepito come ordine in cui sono avvenute le cose se gli enunciati indicano eventi e non stati. C un ordine temporale che corrisponde allordine in cui gli enunciati vengono realizzati. Non c nessuna regola logica che lo stabilisce ma il buon senso che ce lo suggerisce. Tutto ci pragmatica, non semantica! Non ha niente a che vedere con le tavole della logica. e implica anche causalit a seconda dei casi Gianna si sposata ed ha avuto un bambino. Viceversa, implica una diversa causalit. Nel linguaggio ordinario, una situazione di conversazione, si aggiunge alle cose stabilite dalla logica, dei sensi in pi che derivano dalle esigenze conversazionali.

Le implicature possono essere: Convenzionali. Implicature capite per convenzione = convenzione linguistiche di significato. Esistono parole alle quali si associa non tanto un significato oggettivo, ma la funzione di attivare un implicatura. Conversazionali. (vedi esempi sopra.) grice si concentra soprattutto su queste. Saper dire la definizione di entrambi!!! E saper fare un esempioImplicature convenzionaliera ricco MA onesto vuol dire che ci sono ricchi ma non sono onesti perch hanno truffato ecc suggerisce pregiudizi. Tuttavia il significato verocondizionale lo stesso di era ricco e onesto. inglese QUINDI coraggioso stereotipo dello stoicismo del britannico. C unidea di conseguenza.Ci sono 4 caratteristiche che le implicature possiedono. Sono ugualmente attribuibili in alcuni casi a quelle conversazionali altre no. Indeterminatezza (anche per conver). difficile trovare una formula esplicita che spieghi bene lenunciato. Difficile parafrasare. Ci sono tante formulazioni alternative del contrasto comunicato da MA ad esempio, o anche con QUINDI. Cancellabili (pu essere discusso): sicuramente non sono cancellabili facilmente. Si pu senza contraddizione smentire di aver inteso affermare il contenuto dellimplicatura. Ma nono si pu negare di averlo implicato. Chi nega la propria implicatura non nega quello che ha detto. Lascia nellinterlocutore una sensazione di ritrattazione. Si ritratta limplicito. Invece le conversazionali sono cancellabili in modo molto pi radicale Non calcolabili. Calcolabilit: possibile fare un ragionamento a sostegno dellimplicatura che quindi derivabile da un ragionamento. Distabbilit: possibilit di distaccare limplicatura dal contenuto affermato, detto. Ci che attiva limplicatura non il contenuto, il senso, ma la particella Ma, quindi. Se cambiamo con un sinonimo, limplicatura scompare. Dal punto di vista verocondizionale, ma esattamente come e.

Implicature conversazionaliSono inferenze suggerite dal fatto che il parlante dice una certa cosa, insieme con lassunto che il parlante sta seguendo le massime della conversazione o almeno il principio di cooperazione. Implica delle premesse: Il parlante ha detto che p Il parlante sta seguendo le massime della conversazione o almeno il principio di conversazione Pi eventuali informazioni rese disponibili dal contestoIl principio di cooperazione:il tuo contributo alla conversazione sia tale quale richiesto, allo stadio a cui avviene. Dallo scopo o orientamento accettato dello scambio linguistico in cui sei impegnato. Sta avvenendo una conversazione alla quale il parlante da un contributo (conversazione=attivit cooperativa. I vari partecipanti contribuiscono). Ha uno scopo accettato dai partecipanti.Le conversazioni funzionano per stadi di sviluppo dellargomento trattato. Stadi dello scambio, domande risposte che avvengono fra gli interlocutori. Tutto ci richiede un determinato tipo di contributo da parte di ogni partecipante.

28 ottobrePragmatica: branca della filosofia del linguaggio, rapporto fra segni e i loro utenti

Semiotica: avrebbe avuto fin dai suoi inizi una concezione come associazione di un significato come parte di un sistema della lingua. Lingua come sistema consiste di tante associazioni connesse tra loro sistematicamente. una parola di distingue da un'altra per le differenze. (un suono, una lettera). Tra significati e significanti c una associazione delle nostre idee. Nel momento in cui interviene la lingua come principio di classificazione e distinzione, noi otteniamo segni linguistici distinti luno dallaltro e organizzati sistematicamente. Differenza e distinzione. I segni sono entit distinte una tra laltra. La differenza qualcosa di qualitativo, presenza/assenza. Tradizione strutturalista (sousir ??). Unidea di semiotica: filosofo americano Burkes (?). A lui si devono considerazioni sulla nozione di segno. Lo studio dei sistemi di segni viene fatto poi con lo strutturalismo. (non c nel programma desame.) la sua semiotica non adatta allanalisi di testi. Sousir ha un idea di significato intrinseca al segno. Si pu parlare di un senso del segno linguistico, il segno linguistico stesso produce senso. Per burkes il significato non interno al segno. Ci sono tutti elementi distinti tra loro che il rimando di uno allaltro perci non adatto allanalisi. Due modelli diversi della nozione di segno. Greimas, noto per gli studi di semiotica narrativa. Lituano naturalizzato francese. Negli anni 80 grande diffusione la semiotica narrativa.

Espressione e contenutoLa semiotica ha assunto una terminologia di base diversa da quella sousuriana. Lui parlava di sistema della lingua, di significante e significato, successivamente si preferito adottare la terminologia di hjelmslev (kiemsleu) elimina una quasi anonimia tra significazione (=significato, meaning) e significato di sousir. Pertanto il linguaggio costituito da: Un piano dellespressione. Costituito da qualit sensibili selezionate e articolate tra loro per mezzo di differenze Un Piano del contenuto. Significato organizzato in differenze

Il segno sia espressione che contenutoFigura: unit minima del piano dellespressione separata da quello del congiunto. Il puro contenuto senza espressione non possibile.Sia il piano dellespressione che quello del contnuto hanno una forma e una sostanza.La sostanza presuppone una materia (amorfa, virtuale)Le forme producono le differenze senza le quali non ci sarebbe senso. La semiotica studia le forme del contenuto in quanto collegate a certe forme di espressione. Studia la relazione di presupposizione reciproca tra la forma dellespressione e la forma del contenuto. Es: Organizzazione del senso di un testo: c qualcosa di pi delle singole parole, c un racconto con determinate fasi e agenti e personaggi, ruoli. La forma di un senso di un testo pu comprendere le strutture narrative.La semiotica dovrebbe occuparsi delle forme del contenuto in quanto hanno relazione con le forme dellespressione. Connotazione: quando il piano dellespressione una semiotica.

Distinzione tra: Sistemi simbolici: la forma del piano di espressione e contenuto coincidono. Es: matematica Sistemi semiotici non c coincidenza fra piano dellespressione e quello del contenuto. Permette cio di studiarli separatamente. Es: Rosso e Fosso, molto vicini nella forma dellespressione, ma del contenuto: rosso - colori, fosso tutto altro campagna, irrigazioneecc grande vicinanza da una parte e grande lontananza. Es: rosso e magenta, molto vicini nella gamma di colori ma dal punto di vista della forma di espressione molto lontano, luna parola non deriva dallaltra con piccole modifiche semplici. Sistemi semi-simbolici. C conformit tra categorie dellespressione e categorie del contenuto. Ci sono molti elementi sul piano del contenuto e dellespressione ma quello che sta dentro diverso. qualcosa di ibrido. Utile per studiare la comunicazione visuale e anche la musica. Sistema e processoLa lingua sistema, le parole il processoSi parla di processi di significazione in quanto il significato o senso si produce a partire dalle occorrenze di elementi della lingua in contestoIl processo si basa sul sistema. Il sistema si manifesta nel processo (nella produzione di senso mediante luso di una catena di segni). Si pu studiare il sistema attraverso il processoLoggetto della semiotica (come disciplina) non solo il sistema ma anche il processo.Da qua si parte con la semiotica del testo, non pi semiotica del codice, fino gli anni 60. Si d pi importanza alla dinamica per cui un sistema si manifesta in un processo e il processo permette di ricostruire il sistema. Loggetto dellattenzione del semiotico diventa il testo. Il testo il processo sostenuto da un sistema. Testo linguistico, scritto o orale. La semiotica del codice individua il codice usato dal mittente e decodifica i segni. Costituisce una specie di dizionario.Una semiotica del testo considera un testo come dotato di senso, esplicita il sistema

La semiotica generativa di Greimas pu essere definita come il tentativo di spiegare perch un testo ha il senso che ha.Percorso generativo della significazione o del senso. (Generativo= non trovare relazioni causali, ma ricostruire la dinamica interna al testo in modo da rendere ragione del suo funzionamento) rappresentazione dinamica della produzione di senso Va dallastratto al concreto. Nel passaggio dallastratto al concreto (=superficie testuale) troviamo:strutture semio-narrative (quadrato semiotico, strutture attanziali)strutture discorsive (meccanismi di enunciazione, figurativit e formazione degli attori)strutture testuali, realizzano il senso manifestandolo, mettendolo in relazione con il piano dellespressione. Bisogna analizzare un testo andando per livelli, nei diversi suoi aspetti.

Quadrato semioticoStruttura a 4 elementi, risale ad aristotele, lunga storia attraverso i secoli. Definibile come una coppia di contrari accompagnata dai loro rispettivi contraddittori. 2 contrari (bianco e nero) I rispettivi contraddittori (non bianco non nero) Non nero implica (rende possibile affermare, suggerisce, potrebbe esser) bianco, non bianco implica nero sono possibili fino a 4 termini complessi (che congiungono i due vertici contigui del quadrato). Bisogna stare attenti che i conti tornino. Il quadrato semiotico ha un ruolo fondamentale nel gestire il senso dei testi. Quasi sempre in un testo si manifestano coppie di contrari. Il testo parla di qualcosa in contrapposizione a qualcosaltro. Nel gestire la relazione tra i due contrari si passa per i contradditori. Sottostante a un testo c un articolazione a 4 termini che sono fondamentali per quello che il testo vuole esprimere.