1

ARTURO TOSCANINI

N U OV E AT M O S F E R E

F I L A R M O N I C A

Dal 14 novembre 2015 al 29 maggio 2016Auditorium Paganini di Parma

Decima Edizione

Sabato 28 maggio 2016 ore 20.30 Domenica 29 maggio 2016 ore 20.30

FILARMONICAARTURO TOSCANINIWAYNE MARSHALLDirettore, pianoforte

Partner Istituzionale della Filarmonica Arturo Toscanini Partner Istituzionale della Fondazione Arturo Toscanini

Sponsor ufficiale

Comune di Parma Provincia di Parma

Sponsor tecnici

Amici

3

George Gershwin(Brooklyn, New York 26 settembre 1898 - Beverly Hills, California, 11 luglio 1937)

Ouverture da Of thee I sing (5')

(arrangiamento di Don Rose) Vigoroso

Gershwin in Hollywood (10')

(arrangiamento di Robert Russell Bennett) Grandioso - Tempo di polka - Moderato quasi andantino - Rhytmic

Rhapsody in Blue for Piano & Orchestra (16')

(arrangiamento di Ferde Grofé) Molto moderato - Più mosso - Moderato assai - Scherzando - Più mosso - Tempo giusto - Con moto - Animato -

Più mosso - Andantino moderato con espressione - Grandioso - Allargando - Allegro agitato e misterioso - Pomposo.Molto stentando - Agitato a poco a poco - Molto marcato - Grandioso - Molto allargando

Wayne Marshall, pianoforte

Andrew Lloyd Webber(Kensington, 22 marzo 1948)

Medley da The phantom of the Opera (12')

(arrangiamento di Calvin Custer)

Phantom (Pesante, Allegro) - Think of me (Allegretto) - Angel of music (Andantino) - Heavy rock beatAll I ask of you (Andante appassionato) - Masquerade - The music of the night (Andante sostenuto)

Leonard Bernstein(Lawrence, 25 agosto 1918 – New York, 14 ottobre 1990)

West Side Story: Symphonic Dances (25’)

Prologue (Allegro Moderato) - Somewhere (Adagio) - Scherzo (Vivace e Leggiero)Mambo (Meno Presto) - Cha-Cha (Andantino con grazia) - Meeting Scene (Meno Mosso)

“Cool”, Fugue (Allegretto) - Rumble (Molto Allegro) - Finale (Adagio)

Ouverture da Candide (5’)Allegro molto con brio

Programma

4

In una pregevolissima storia della musica su cui hanno sudato molti studenti, George Ger-swhin è citato in due sole pagine, di Leonard Bernstein non c’è ombra, del musical non ne parliamo. Va bene che i trattati hanno le loro esigenze di sintesi, ma non sarà la solita faccenda della superiorità europea, o della musica colta, «cultivated» come dicono gli americani, per cui certa altra musica è solo un ramo da trattare con le cesoie del mercato? C’è un però. Ed è che gli americani hanno vissuto lo stesso problema dal punto di vista opposto, l’ambizione a farsi «cultivated» con gli strumenti del mercato, ciò che ha fatto Gershwin quando è passato dalla Rhapsody in blue a Porgy and Bess riesumando la forma del teatro barocco, nient’altro cioè che canzoni legate da una trama.Chiamiamo in aula un testimone al di sopra di ogni sospetto. Bernstein, che adorava Ger-shwin, che con West Side Story ha tentato di emulare Porgy and Bess, che non aveva motivi per diminuire il suo idolo, ha ammesso che Gershwin era stato un compositore di canzonet-te che aveva ambito a diventare un compositore colto, mentre lui, Bernstein, era un com-positore colto che si è messo a fare canzonette. Nessuna obiezione. Aggiungeva però che Gershwin non poteva illudersi di comporre mettendo insieme quattro o cinque bellissime melodie, perché quello è solo far musica. Per comporre, diceva Bernstein, ci vuole lo sviluppo. Lo sviluppo è il convitato di pietra della musica occidentale. Lo trovate nei secoli riapparire in vari travestimenti: variazione, ricercare, ciaccona, fuga, forma sonata. Serve a dimostrare di saper dire rielaborando la materia con fantasia, mestiere e intelligenza, per portare la musica su un piano intellettuale che altrimenti la costringerebbe a bivaccare al solito mercato. Ed è vero, dannatamente vero, che Gershwin non amava “sviluppare”. Esempio. Mettiamo accanto l’overture (scritta proprio così, all’inglese) di Of thee I sing di Gershwin (1931) con quella di Candide di Bernstein (1957) e ci accorgiamo che la prima è un bel sismografo di emozioni, la seconda un discorso scoppiettante. Gershwin inanella alcuni temi del suo musical con scaltri passaggi armonici in una precisa curva di sensazioni; Bernstein dietro scrosci di ottoni, folate di violini, schiocchi di timpani, intesse un regolare allegro di sonata con le sue brave esposizione, sviluppo e riesposizione. “Perché voler essere un Ravel di seconda mano quando si può essere un Gershwin di prima?” aveva risposto Ravel a Gershwin che gli aveva chiesto lezioni. Ecco, il rapporto musicale fra Europa e America è tutto qui: il bisogno di Gershwin di appropriarsi del mondo degli Strauss, Ravel, Debussy, Dvorák, di cui la sua musica era spruzzata, e lo sprezzo della cultura europea per una realtà

5

che la interessava ma non le apparteneva. Ma Gershwin non voleva imitare, bensì afferrare un’alchimia. Per il resto gli era sufficiente quanto aveva fatto nel 1924 – nel pieno della crisi d’identità della musica americana – con la Rhapsody in Blue, un concertone di cinque temi strepitosi, ritmi jazz, colpi d’ala e la notina calante (blue) nel momento più astuto, che avrebbe dettato per decenni la ricetta della musica da film e del suono di Broadway. Tutto ciò che segue in America ubbidirà alla sua bacchetta magica. Quando Bernstein rior-dina i pezzi sinfonici di West Side Story (1963) in una sequenza drammaturgica (un prologo, uno scherzo di mambo e cha-cha-cha, una fuga bop e un finale); quando un grande arran-giatore come Russell Bennett mette insieme una suite di quelle canzoni con cui Gershwin si era legato all’universo di Fred Astaire e Ginger Rogers; quando ancora nel 1986 i temi di un musical come The Phantom of Opera funzionano a meraviglia come in una sinfonia, dietro c’è sempre Gershwin, il suo mood inafferrabile, le sue canzoni leggere, le sue melodie a raffica senza “sviluppo” e la sua convinzione che sia possibile un’altra dimensione di ascolto, dove la musica è stimolo dei sensi, libertà dei nervi, piacere della fantasia.

Giuseppe Martini

6

INTORNO AL CONCERTO

GershwinHo sempre avuto una specie di sensibilità istintiva per le combinazioni di suoni, e diversi accordi che suonano così moderni nelle mie composizioni orchestrali furono buttati giù senza che rivolgessi un'attenzione particolare alle giustificazioni teoriche della loro struttura.

Dialoghi

Con Ravel. Un giorno andò da Ravel per chiedere lezioni ma si sentì rispondere: "Perché vuol diventare un mediocre Ravel, quando è un bravo Gershwin?

Con Stravinskij. Un giorno Stravinskij chiese a Gershwin quanto guadagnasse in un anno. Preso alla sprovvista, l’aspirante allievo dichiarò l’ammontare del reddito, un numero a sei cifre. “In questo caso – rispose Stravinskij – sono io che dovrei prendere lezioni da lei.

Rhapsody

Il titolo originario pensato da Gershwin è American Rhapsody: «... la udii come una sorta di multicroma fantasia, un caleidoscopio musicale dell'America, col nostro miscuglio di razze, il nostro incomparabile brio nazionale, i nostri blues, la nostra pazzia metropolitana.»

Gershwin al cinema

Il famosissimo brano Rhapsody in Blue è stato molto utilizzato dal cinema; lo si trova ad esempio in Manhattan di Woody Allen, nel cartone animato Fantasia di Walt Disney e ne Il grande Gatsby di Baz Luhrman con Leonardo Di Caprio. Anche le serie televisive hanno ab-bondantemente utilizzato la composizione di Gershwin; si ricordano la serie Glee e il cartone animato I Simpson.

BernsteinLa chiave del mistero di un grande artista è che, per ragioni sconosciute, egli impiega le sue energie e la sua vita per essere certo che una nota segua sempre un'altra... e ci lasci con il sentimento che qualcosa di giusto è stato fatto nel mondo.

7

West Side Story

Le singole danze. Prologo: La crescente rivalità tra due giovani bande, i Jets e gli Sharks.Somewhere: In un balletto da sogno, le due bande sono unite da un’amicizia.Scherzo: nello stesso sogno, le bande si allontanano dalle mura della città, e improvvisamente si trovano in un posto giocoso, all’aria e al sole. Mambo: Nel mondo reale continua la sfida tra le bande. Cha-Cha: Gli amanti sfortunati Tony e Maria si vedono per la prima volta; ballano insieme.Meeting Scene: la musica accompagna le prime parole che si rivolgono l’un l’altro.Cool Fugue: un’elaborata sequenza di danza in cui Riff sfrutta le ostilità dei Jets. Rumble: una battaglia; i due capi delle bande - Riff e Bernardo, vengono uccisi. Finale: Questo brano di Maria si sviluppa in una processione che richiama le musiche di Somewhere.

La sua forza

Una riflessione Il repertorio del teatro musicale americano di tipo commerciale viene sem-pre più accettato come una forma artistica duratura e poiché West Side Story ha contribuito direttamente a creare questa situazione, è giusto che questa composizione venga rivalutata. Ci si può forse chiedere come mai un brano così popolare possa venire associato ad un genere teatrale su cui gravano esigenze d’élite... Nello scrivere West Side Story Bernstein e i suoi collaboratori si proposero di creare un brano dalla forza operistica, ma che si servisse delle tecniche della commedia musicale. Il risultato ebbe grande risonanza per aver soddi-sfatto quel vecchio desiderio di Broadway di fondere organicamente dramma, musica, danza”. (David Patrick Stearns - booklet di West Side Story, 1985)

8

Lloyd Webber

Sul musical

“Il Fantasma è lo spettacolo più personale, tra quelli della mia carriera... il Fantasma è la personi-ficazione di tutto quello che ogni essere umano ritiene sgradevole in se stesso. E’ un personag-gio struggente, un po’ come Il Gobbo di Notre Dame e la Bestia de La Bella e la Bestia”

Sul film

E’ bellissimo da guardare e ascoltare, e credo che sia una splendida rappresentazione dello spettacolo che vediamo in teatro...Senza troppo discostarsi dallo spettacolo teatrale, il film è riuscito a dargli un centro emotivo ancora più profondo. Non segue alla lettera la sequenza visiva e temporale delle scene teatrali, ma riesce ugualmente a coglierne l’essenza, che è quanto di meglio potessi sperare.Il regista del film Joel Schumacher attribuisce il successo della sua collaborazione con Lloyd Webber alla fiducia e al rispetto reciproci costruiti in 15 anni di amicizia. “Il nostro è un ot-timo connubio creativo, perché io mi occupo delle riprese e lui della musica...Come tutte le persone molto intelligenti, Andrew non finge di sapere cose che non sa. Essendo un esperto di musica, ha concentrato il suo brillante talento sugli aspetti musicali del film, lasciandomi sempre la più assoluta libertà nelle scelte registiche.”

9

WAYNE MARSHALL Direttore d’orchestra, pianista e organista, Wayne Marshall è uno dei musicisti più versatili ed estrosi di oggi. È appena stato nominato Direttore Principale della WDR Rundfun-korchestre di Colonia e continua ad essere direttore principale ospite della Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Nato vicino a Manchester, dove ha iniziato i propri studi per poi proseguirli a Londra e Vienna, si è fatto apprezzare all’inizio della sua carriera soprattutto come organista, ed ha iniziato la carriera di direttore dopo aver collaborato ad un celebre allestimento di Porgy and Bess a Glyndebourne con Simon Rattle; nel 2004 ha ricevuto una laurea honoris causa dalla Università di Bornemouth ed è recentemente stato nominato Membro Onorario del Royal College of Music di Londra. Nel 1998 ha debuttato in Italia come direttore al Teatro alla Fenice di Venezia ed in questi ultimi anni la sua presenza nel nostro paese si è notevolmente intensificata, portandolo ad essere ospite regolare nelle principali orchestre: dalla Rai di Torino, al Maggio Musicale Fiorentino, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Massimo di Palermo, l’Orchestra Cherubini, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma sino all’incarico di direttore ospite presso l’Orchestra Giuseppe Ver-di di Milano. Nel 2001 ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano. Nelle ultime stagioni ha partecipato a nuovi allestimenti operistici di Porgy and Bess, Candide e Dear Man Walking, mentre nel 2014 ha diretto una nuova produzione di Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny alla Deutsche Staatsoper di Berlino. Recentemente e nel prossimo futuro dirigerà celeber-rime orchestre a Bruxelles, Londra, Strasburgo, Dresda, Lipsia, Stoccolma, Montecarlo, Dal-las, Tolosa, Mosca. Titolare dell’organo Marcussen della Bridgewater Hall a Manchester dal 1996, Marshall continua a esibirsi come organista e nel 2004 ha inaugurato lo strumento della nuova Disney Hall di Los Angeles con una nuova composizione di James MacMillan per organo e orchestra, A Scotch Bestiary, brano che ha suonato anche ai BBC Promenade Concerts del 2005. Ha inciso per la Virgin/Emi, vincendo i maggiori premi europei. Ha diretto la Filarmonica Arturo Toscanini nel 2008 (Omaggio a Gershwin), nel 2010 (Omaggio a Leonard Bernstein) e nel 2011 con il clarinettista Alessandro Carbonare. Vive a Malta con la moglie, la pianista Jennifer Micallef, e i loro due figli.

Per saperne di più: hwww.waynemarshall.com

10

11

La Filarmonica Arturo Toscanini, che ha la sua sede a Parma, nell’Auditorium Paganini disegnato da Renzo Piano, è il punto d’eccellenza dell’attività produttiva della Fondazione Arturo Toscanini, maturata sul piano artistico nella più che trentennale esperienza dell’Or-chestra Regionale dell’Emilia Romagna e nell’antica tradizione musicale che affonda le proprie radici storiche nell’Orchestra Ducale riordinata a Parma da Niccolò Paganini nel 1835/36 e per i quarant’anni successivi ai vertici delle capacità esecutive nazionali. Oggi è una delle più importanti orchestre sinfoniche italiane.

Per saperne di più: www.fondazionetoscanini.it/filarmonica-ar turo-toscanini/

LA FILARMONICA ARTURO TOSCANINI

12

Violini Primi: Mihaela Costea**, Valentina Violante, Gianni Covezzi, Federica Vercalli, Maurizio Daffunchio, Mario Mauro, Julia Geller, Luca Talignani, Caterina Demetz, Camilla Mazzanti, Luigi Presta, Alice Costamagna

Violini Secondi: Laurentiu Vatavu*, Viktoria Borissova, Daniele Ruzza, Cellina Codaglio, Sabrina Fontana, Michaela Bilikova, Claudia Piccinini, Nicola Tassoni, Elisa Mancini, Marco Nicolussi

Viole: Behrang Rassekhi*, Carmen Condur, Cathryn Murray, Sara Screpis, Diego Spagnoli,Daniele Zironi, Ilaria Negrotti, Silvia Vannucci

Violoncelli: Diana Cahanescu*, Micaela Milone, Vincenzo Fossanova, Filippo Zampa, Fabio Gaddoni, Daniele Fiori

Contrabbassi: Antonio Mercurio*, Agide Bandini, Claudio Saguatti, Antonio Bonatti

Flauti: Andrea Oman*, Elisa Boschi, Comaci Boschi

Ottavino: Comaci Boschi

Oboi: Pietro Corna*, Gian Piero Fortini

Corno inglese: Massimo Parcianello

Clarinetti: Daniele Titti*, Miriam Caldarini

Clarinetto piccolo: Davide Argentiero

Clarinetto basso: Luisa Rosso

Sax alto: Massimo Ferraguti, Fabrizio Benevelli

13

Sax tenore: Marco Ferri

Sax baritono: Fabrizio Benevelli

Fagotti: Davide Fumagalli*, Sofia Almanza

Controfagotto: Fabio Alasia

Corni: Ettore Contavalli*, Simona Carrara, Fabrizio Villa, Giuseppe Affilastro

Trombe: Matteo Beschi*, Marco Catelli, Luca Festa

Tromboni: Carlo Gelmini*, Gianmauro Prina, Antonio Martelli

Tuba: Erik Zavaroni

Timpani e percussioni: Francesco Migliarini*, Gianni Giangrasso, Alessandro Pedroni, Nicolò Vaiente, Andrea Carattino, Antonio Magnatta

Batteria: Andrea Carattino

Arpa: Elena Meozzi*

Pianoforte: Davide Carmarino

Celesta e organo: Claudio Cirelli

Banjo: Fabio Ceci

** spalla / * prima parte

14

15Hera Comm Partner principale

Ti piace la musica? Senza i grandi musicisti che con il loro talento interpretano i grandi compositori, non sarebbe più musica. Sostieni insieme a noi il progetto “Adotta un musicista” e contribuisci a mantenere il livello di eccellenza della tradizione musicale emiliano-romagnola.

Scopri come

heraparmatoscanini.it

L’energia è invisibile, ma puoi ascoltarla.

F0224_HERA SPONS_TOSCANINI_ADOTTA UN MUSICISTA_15x15.indd 1 26/10/15 18:03

© Cristian Grossi

16 giugno ore 21.30FABIO CONCATO E FABRIZIO BOSSO

con Julian Mazzariello, pianoforteStefano Fonzi, direttore

(Prima nazionale)

30 giugno ore 21.30FRANCESCO GUCCINI

IncontroMarco Caronna, parole Flaco Biondini, chitarra e voce

Alessandro Nidi, direttore e arrangiatore

14 luglio ore 21.30ALESSANDRO HABER

Yesterday, storia minima dell’uomo che uccise i BeatlesGiampaolo Bandini, chitarraRoberto Molinelli, direttore

4 agosto ore 21.30UTE LEMPER

Omaggio alla Canzone d’autore francese ed al CabaretJan Latham-Koenig, direttore

Comune di ParmaProvincia di Parma

Con il contributo di

FILARMONICA ARTURO TOSCANINI

Auditorium Paganini, Parma

Gi.Ti.e

rre ad

vertising

- Pa

rma

- 05

25 4

2004

2

III edizione 2016

All’esterno dell’Auditorium Paganini, dal tardo pomeriggio, verrà allestito un bar con musica dal vivo eseguita dal Conservatorio A. Boito di Parma fino all’inizio dei concerti.

Partner Istituzionale della Fondazione Arturo ToscaniniPartner Istituzionale della Filarmonica Arturo Toscanini

Rassegna realizzata in collaborazione con: PARMACONCERTI, FONDAZIONE RAVELLO E KINOMUSIC

Pag 15x15 STELLE VAGANTI 2016.indd 1 23/05/16 19:59