Filarmonic Filarmonico ooo Casilino Casilino Casilino ... · quando ne hai bisogno. Vorrei avere le...

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1 In questo numero: Prima pagina pag. 1 L’angolo della poesia pag. 2, 3, 4 Blog pag. 5 Revival pag. 6 Duetto pag. 7 Feste di compleanno pag. 8, 9 Riflessioni pag. 10, 11 Dediche pag. 12, 13 Un tetto per tutti pag. 14, 15 Compleanni e appuntamenti pag. 16 FIGURE SENZA TEMPO, OMBRE SENZA VOLTO CHE, GOCCIA A GOCCIA, CON I MATTONI DELLA SOLIDARIETÀ RICOSTRUISCONO LE FONDAMENTA ED I MURI PORTANTI DELLA LORO VITA IL MENSILE DELL’OSTELLO “DON LUIGI DI LIEGRO” DI VIA MARSALA ora in Via Casilina 144 e-mail: [email protected] COPIA GRATUITA NUMERO UNICO Giugno 2013 Filarmonic Filarmonic Filarmonic Filarmonico Casilino Casilino Casilino Casilino (….. .. .. ..e va bene così e va bene così e va bene così e va bene così) “Il Canto è la musica dell’Anima” “Il Canto è la musica dell’Anima” “Il Canto è la musica dell’Anima” “Il Canto è la musica dell’Anima” (Gisella Rocca, maestra del coro) (Gisella Rocca, maestra del coro) (Gisella Rocca, maestra del coro) (Gisella Rocca, maestra del coro) Anch’io da un po’ di tempo ho la fortuna di far parte di un coro. Perciò, quando la sera del 9 giugno ho assistito al concerto di questo gruppo di cantori, composto da persone così diverse per storia e vissuto e dal nome che è tutto un programma, Filarmonico Casilino (…e va bene così), ho provato nuovamente dentro di me tutto ciò che si vive all’interno di un coro: l’emozione di cantare davanti ad un pubblico, l’ascolto reciproco, l’ansia di non ricordarsi tutte le strofe, la paura di fare una brutta figura, il sostenersi l’uno con l’altro, la sana incoscienza di buttarsi in un’av- ventura particolare ma avvincente. E ciò che mi colpisce è che ogni volta ne nasce qualcosa di magico, qualcosa di commovente che si tocca con mano, che si osserva negli occhi di chi canta e di chi ascolta. Certo, qualcuno potrà dire che l’altra sera ci sono state imprecisioni, che ogni tanto è uscito fuori qualche errore. Forse. Ma forse sono proprio le imprecisioni, gli errori, i difetti che rendono uniche e speciali le cose che facciamo, che rendono unici e speciali ciascuno di noi. E ciò che abbiamo visto al concerto è stato davvero unico e speciale…. Alessandro (vol.) LE EMOZIONI CONTINUANO LE EMOZIONI CONTINUANO LE EMOZIONI CONTINUANO LE EMOZIONI CONTINUANO Lunedì 6 maggio, Teatro Brancaccio, gli ospiti della Caritas hanno recitato regalando vere emozioni; domenica 9 giugno, presso la Caritas al Casilino, gli ospiti hanno cantato, ed anche in questo caso sono riusciti a trasmettere vere emozioni, diverse ma sempre molto intense. Si sono voluti chiamare la “Filarmonico Casilino (.. e va bene così)”, per dare due tratti fortemente distintivi, uno, siamo cantanti, coristi e formiamo un gruppo; il secondo tratto, siamo sempre noi, gli ospiti della Caritas, sappiamo fare anche questo. E’ stato bello ascoltarli e vederli, hanno messo voce, forza, voglia di vivere, di andare avanti nonostante tutto, sono stati grandi come sempre, come ogni giorno. Quali altre sorprese ci riserveranno per la prossima volta ? Secondo me non hanno limiti, perché quando credi in te stesso non hai mai limiti. Cari amici, alla prossima !! Giorgio (vol.) 14 14 14 14° ° ° ° ANNO ANNO ANNO ANNO

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In questo numero: Prima pagina pag. 1 L’angolo della poesia pag. 2, 3, 4 Blog pag. 5 Revival pag. 6 Duetto pag. 7 Feste di compleanno pag. 8, 9 Riflessioni pag. 10, 11 Dediche pag. 12, 13 Un tetto per tutti pag. 14, 15 Compleanni e appuntamenti pag. 16

FIGURE SENZA TEMPO, OMBRE SENZA VOLTO CHE, GOCCIA A GOCCIA, CON I MATTONI DELLA SOLIDARIETÀ RICOSTRUISCONO LE FONDAMENTA ED I MURI PORTANTI DELLA

LORO VITA

IL MENSILE DELL’OSTELLO “DON LUIGI DI LIEGRO” DI VIA MARSALA ora in Via Casilina 144

e-mail: [email protected] COPIA GRATUITA NUMERO UNICO Giugno 2013

Filarmonic Filarmonic Filarmonic Filarmonicoooo Casilino Casilino Casilino Casilino ((((…………........e va bene cosìe va bene cosìe va bene cosìe va bene così)))) “Il Canto è la musica dell’Anima”“Il Canto è la musica dell’Anima”“Il Canto è la musica dell’Anima”“Il Canto è la musica dell’Anima” (Gisella Rocca, maestra del coro) (Gisella Rocca, maestra del coro) (Gisella Rocca, maestra del coro) (Gisella Rocca, maestra del coro)

Anch’io da un po’ di tempo ho la fortuna di far parte di un coro. Perciò, quando la sera del 9 giugno ho assistito al concerto di questo gruppo di cantori, composto da persone così diverse per storia e vissuto e dal nome che è tutto un programma, Filarmonico Casilino (…e va bene così), ho provato nuovamente dentro di me tutto ciò che si vive all’interno di un coro: l’emozione di cantare davanti ad un pubblico, l’ascolto reciproco, l’ansia di non ricordarsi tutte le strofe, la paura di fare una brutta figura, il sostenersi l’uno con l’altro, la sana incoscienza di buttarsi in un’av-ventura particolare ma avvincente. E ciò che mi colpisce è che ogni volta ne nasce qualcosa di magico, qualcosa di commovente che si tocca con mano, che si osserva negli occhi di chi canta e di chi ascolta. Certo, qualcuno potrà dire che l’altra sera ci sono state imprecisioni, che ogni tanto è uscito fuori qualche errore. Forse. Ma forse sono proprio le imprecisioni, gli errori, i difetti che rendono uniche e speciali le cose che facciamo, che rendono unici e speciali ciascuno di noi. E ciò che abbiamo visto al concerto è stato davvero unico e speciale…. Alessandro (vol.) LE EMOZIONI CONTINUANOLE EMOZIONI CONTINUANOLE EMOZIONI CONTINUANOLE EMOZIONI CONTINUANO Lunedì 6 maggio, Teatro Brancaccio, gli ospiti della Caritas hanno recitato regalando vere

emozioni; domenica 9 giugno, presso la Caritas al Casilino, gli ospiti hanno cantato, ed anche in questo caso sono riusciti a trasmettere vere emozioni, diverse ma sempre molto intense. Si sono voluti chiamare la “Filarmonico Casilino (.. e va bene così)”, per dare due tratti fortemente distintivi, uno, siamo cantanti, coristi e formiamo un gruppo; il secondo tratto, siamo sempre noi, gli ospiti della Caritas, sappiamo fare anche questo. E’ stato bello ascoltarli e vederli, hanno messo

voce, forza, voglia di vivere, di andare avanti nonostante tutto, sono stati grandi come sempre, come ogni giorno. Quali altre sorprese ci riserveranno per la prossima volta ? Secondo me non hanno limiti, perché quando credi in te stesso non hai mai limiti. Cari amici, alla

prossima !! Giorgio (vol.)

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Il tempo inganna Non andare oltre quella siepe non entrare in un vicolo cieco non accendere quella fiamma sai, a volte il tempo inganna!

Un sorriso può sembrare amore una carezza può recar dolore!!!

Penso con la mia mente ma il mio pensiero non sarà mai il tuo,

tu pensa con la tua mente e fa tuo il mio pensiero, lascia scorrere il tempo lascia che il mondo passi

lascia questa vita se il mondo non ti basta! Anna Maria Lo Presti

La tolleranza L’altro giorno, in autobus vidi ‘na donna bionna tenea in braccio ‘n pupo, sembrava ‘na Madonna.

La creatura, scura de’ pelle, ma bella assai, “Me pare strano ‘sto fatto?” me domannai.

Ma pensi, Lucià, come l’antichi? Sei razzista pure tu e non lo dichi?

L'idea che tieni per la testa è assai confusa, chiarisci, apri ‘sta finestra che mo’ è chiusa. Questi so’ i vantaggi dei miscugli della razza,

contro quei che dicheno “ammazza, ammazza”. Nel frattempo ‘r pupo piagnette ed ebbe fame e non era ancora er periodo de’ pane e salame

e nel mentre che la madre j’accostò la tetta alla testa,

‘n infame, me lesse ner pensiero e strillò “Pure questa!”.

Luciano Mollica

Silenzio Con il silenzio esprimo

tutta me stessa, la mia anima,

i miei sentimenti, le mie angosce e le mie amarezze.

Poi, nel silenzio sento battere il mio cuore a volte di gioia

a volte di dolore. La mia vita è fatta di silenzi.

Essi caratterizzano le mie giornate senza sole.

La strada la percorro in silenzio. L’alba, il tramonto, il contemplare

il cielo stellato, tutto ciò che mi circonda lo osservo nel silenzio.

Tutto ciò che nei miei ricordi è passato lo ricordo

nel silenzio del mio cuore. Ciò che ho perduto è nel silenzio e resterà sempre dentro

di me, nel silenzio del mio essere

sola. Lia

Te vojo bene

Sei la cosa più bella che omo po’ desiderà

Sei la settima bellezza dell’universo, se la stella più Bella der cielo te vedesse ar confronto tuo

s’annerebbe A risconne, se un pittore te vorrebbe pitturà userebbe Tutti li pennelli, ma poi rimarrebbe incantato da tanta

bellezza Te vojo bene, perché nun dici mai gnente, tutto quello

che Faccio, a te fa piacere, c’hai sempre er sorriso sulla

bocca Pure si te prenno a schiaffi, nù te frega gnente, tu Tu stai là nù te movi, anzi sembra pure che te piace

Te posso dà pure du carci, nù è che sei un po’ masochista

Nù parli mai, nù rompi li cojoni come fanno tutte Nù te lamenti mai, questa è la donna che tutti

Vorrebbero, cià solo un difetto, si nò sarebbe perfetta Ogni tanto s’affloscia e così tocca

Gonfialla perché è comma nà bambola Te vojo bene

Gianfranco Bonelli

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Il ragazzo

Dormire come un sasso cioè, come dire sopra un masso della stazione di Sasso Marconi dove non si è né utili né buoni.

Così, mi raccontò in confidenza il ragazzo,

appena giunto nel bel ciel di Roma.

Cercava un lavoro, un qualcosa, per poter dormire come una rosa, per poter mangiare quel che si può,

ma da nessuno un sì, in risposta tanti no.

Così, si mise a gironzolare in una città a lui sconosciuta

non sapendo che fare, dove andare, alla stazione Termini ritornò.

Treni su treni, un caos di gente

gente frettolosa che non ti fila per niente, non un sorriso, un gesto, una parola…

Sei un signor nessuno allo sbando in un mondo

che va alla deriva, dove? Non si sa.

E così il ragazzo, esausto, cercò un sasso per poter dormire, anche sopra un masso, un ripiano dove si appoggiano le valigie pensando al da farsi – ma qui, nulla si fa.

E si mise a ridere – per reazione –il ragazzo,

cercando di non abbattersi, pensando al meglio… E si addormentò, lì in disparte, come un sasso.

Pardon, volevo dire: in un ripiano dove appoggiano le valigie cioè, come a Sasso Marconi

un’altra notte ancora, sopra un masso; meglio che passarla in bianco

e così dormire, come un sasso.

Gian Paolo Donà

Il perdono Da cristiano

perdono tutti quanti. Molti mi hanno gabbato

ma vado avanti. Anche chi mi ha soffiato il

cellulare, chi mi ha dato una testata a

via Marsala, ancora non voglio

denunciare Moraldi

Che canto a fare Canto una canzone a squarciagola,

la voglio far sentire a tutti quanti.

La voglio far sentire a quella gente che di me

non gliene frega niente. La voglio far sentire

pure a te, che guardi, guardi e non mi dici niente. Canto una canzone a squarciagola ma, che canto a fare

se nessuno mi sente! Anna Maria Lo Presti

“Signore”

Signore, senza di te sono nulla.

Sei la luce che oscura le

mie giornate buie.

Sei la mia speranza perduta,

che segue i miei passi.

Sei il riposo nelle mie giornate stanche.

Mi sostieni affinché non cada.

Sei amico e Padre, non saprei vivere senza te accanto.

Lia

Su Su Su Su di medi medi medi me Sono una che è stata scelta dalla Musica, da sempre, Sono una che è stata scelta dalla Musica, da sempre, Sono una che è stata scelta dalla Musica, da sempre, Sono una che è stata scelta dalla Musica, da sempre,

per cercare, come può, di esserne strumento.per cercare, come può, di esserne strumento.per cercare, come può, di esserne strumento.per cercare, come può, di esserne strumento.

Ci sto ancora e sempre lavorando...Ci sto ancora e sempre lavorando...Ci sto ancora e sempre lavorando...Ci sto ancora e sempre lavorando...

Ho, profondi, il senso di giustizia, di Ho, profondi, il senso di giustizia, di Ho, profondi, il senso di giustizia, di Ho, profondi, il senso di giustizia, di

rispetto, di legalità, dell'Uno nel Tutto e rispetto, di legalità, dell'Uno nel Tutto e rispetto, di legalità, dell'Uno nel Tutto e rispetto, di legalità, dell'Uno nel Tutto e

del Tutto nell'Uno. del Tutto nell'Uno. del Tutto nell'Uno. del Tutto nell'Uno.

Sono una chSono una chSono una chSono una che non mente. e non mente. e non mente. e non mente.

Sono una, come tante…Sono una, come tante…Sono una, come tante…Sono una, come tante…

Gisella RoccaGisella RoccaGisella RoccaGisella Rocca

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Ricominciare Le mie giornate sono al buio,

passano così i giorni senza via d’uscita.

Sono sempre in cammino, a volte non so dove

andare. Smarrimento totale, i pensieri confusi dentro di

me. La casa è vuota, qualche

gatto sta lì ad aspettare. La strada è sempre in discesa.

Risalire è difficile, ma so già che ce la potrò di nuovo fare, per poter di nuovo ricominciare più

forte di prima, senza mai disperare.

Lia

Amore senza età L’amore è senza età,

oggi mi ami, domani chi lo sa, l’amore senza età

niente ti da. Trenta io, sessanta tu,

però, che bella differenza amore mio l’amore non ha età, chi l’ha detta ‘sta scemenza qua.

Tu mi dirai: al cuor non si comanda,

ti dico io: ma datti ‘na calmata! Anna Maria Lo Presti

Il sole si gioca a dadi il giorno per abbracciare ed amare la notte; appena risolto l’annuale

contenzioso… col tramonto. Gian Paolo Donà

Vorrei

Vorrei essere la tua ombra per poterti proteggere quando ne hai bisogno. Vorrei avere le antenne per

poterti individuare, ma so che questo non è normale. Vorrei farti volare come e dove vuoi tu. So per certo che tu mi puoi contattare in altri modi, come vuoi tu. Io ti dico quello che voglio io, ma tu che vuoi? Sono sicura che mi capisci e sai cosa intendo. La verità è che noi mamme siamo

apprensive e vorremmo il meglio per i nostri figli. Maura

Pensierino:

Prendi la vita come viene ma sappi che un raggio di sole c’è pure per te.

Maura

A…

Tu sei flessuosa e forte come un albero nella mia terra pianta le radici

e suo mio stanco volto un po’ soffermati. È musica per me quello che dici.

La terra, il cielo e quel che sta nel mezzo veloce come il volo di una rondine arriverai, e donerai intermezzo

di primavera in questo mondo tragico. Solo su questo foglio mi è possibile fermarti e trattenerti qui sul petto: ma forse, chi lo sa, sei così magica

da darmi ciò che io da tempo aspetto. Federico Morandi

Un’amica di via Marsala

Amica mia, anche tu sei andata via. Sicuramente avrai combinato un’altra piccola follia.

Quante sere abbiamo fatto le ore piccole, discorsi surreali, infiniti e qualche bazzecola. Eravamo entrambi complici e chiacchieroni.

Chiamami, saremo ancora amici. Simpaticissima, avevi delle diatribe un po’ con tutti. Grande amica, eravamo un po’ matti e con nessuno

scendevi a patti. Ciao dal tuo amico

Moraldi

Senza fiato

Ho sentito il peso della solitudine ho raccolto vento nei miei capelli

ho dato fiato ad una speranza che non c'era ho regalato amore a chi non lo voleva

un sorriso a chi mi tradiva. Ora sono sola, vuota, disperata

contenta di avere dato triste per aver amato chi non mi amava

disperata nella mia solitudine confusa nel mio vuoto .... Ma ho dato, amato, sorriso: adesso il vento si e' calmato il mio cuore e' più leggero.

Ma non ho più fiato confusa nel mio vuoto...

vuota e leggera .... triste e sola .... !!!

Anna Maria Lo Presti

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"Quando Iddio parla a te, allora anche la tua anima fa la stessa cosa; ma non aspettarti frasi pacifiche ed azioni dello stesso tenore"

Gwenkalon(Attilio Saletta)

Viviamo in un'epoca dominata dalla "Banalità del Male" che è sempre sistematicamente banale, stupido ed

inconsapevole; giacché se imparassi qualcosa dagli errori, diverresti consapevole ed allora non rifaresti tali

errori...se continui a farlo allora ecco che il male è banale, stupido ed inconsapevole e fondamentalmente un

macchinario ignorante.

Le cronache altisonanti del "Soul Missing Land " descrivono la banalità del male...un ragazzo uccide una sua simile e non trova di meglio che dire" Lasciatemi in

pace...devo dormire"...omicidi gratuiti, folli, senza senso(ammesso che abbia senso uccidere un tuo simile; infatti mai ha senso)...morire per un "No" o per un "Sì"...

L'amore che è la massima manifestazione del "Non

Possesso"...essendo sfida interiore, crescita comune e mettersi in discussione ogni giorno...diventa in questa terra senz'anima, la bramosia del possesso...se non mi

ami, anche se ti picchio, ti vesso psicologicamente...allora in nome e per conto della banalità e la stupidità del male, devi cessare di vivere; qualcuno deve intervenire da un punto di vista legislativo per impedire tale stillicidio

d'omicidi in nome della più gigantesca depravazione del significato dell'amore, sorta sulla mancanza di valori, in cui in denaro annienta ogni umanesimo e dignità umana

sulla base della banalità del male che è figlia dell'ignoranza e dell'inconsapevolezza.

Un uomo è ucciso mentre attraversava le strisce pedonali, una famiglia distrutta da un'altro/a inconsapevole, una moglie in lacrime, i suoi due bambini senza più la figura paterna accanto per la loro crescita; arriva il peggio: qualcuno dice alla vedova che ora avrà risarcimenti in

denaro...ma chi risarcirà quella donna ed i suoi figli delle privazioni interiori...un giorno vanno

ai giardinetti a giocare..ma se possibile la tristezza aumenterà se vedranno un padre, una madre

giocare con i propri figli, chi risarcirà di tali "Crimini Interiori e Spirituali di tali perdite...perché non entrano mai nella considerazione di chi parla ed

allora l'unica cosa è il denaro e l'uomo divenuto "Merce" nella maniera più spregevole del termine...un'altra tappa della banalità del male in questa "Soul Missing Land"

Ragazzi con prospettive peggiori dei loro genitori, che non

studiano, né cercano un lavoro; altri dall'alta attività cerebrale che vorrebbero far del bene...i più fortunati costretti a scappare dal loro paese e quindi crear

plusvalore non nel luogo dove sono stati formati, ma altri meno fortunati a vivere di stenti dal sistema della

mediocrità che intossica ogni valore umano e desiderio di mettere in discussione cose che anche un bambino di tre anni sarebbe capace di scorgere, oppure svolgere lavori sottopagati lontani anni luce dalle loro capacità dinamiche

e cerebrali.

In questa "Soul Missing Land" dominata dalla banalità del male, il meccanismo causa- effetto è un arcano, fai del

male anche con un Sì o un No, ma non percepisci il danno che fai ai tuoi simili...specialmente se indossi abiti eleganti

e fai sfoggio di superbia, infantilismo, vittimismo degenere e piagnucolio assordante che è un'altra tappa della banalità del male, la stupidità di chi mette in azione

tale schema.

Persone che potrebbero crear benessere gettate nei meccanismo dell'inedia; perché in caso contrario chi ritiene d'essere il fulcro da dove parte la società

civile...beh sarebbe spazzato via dalla velocità cerebrale di chi pensa diversamente che possiede armi pacifiche dieci anni luce più rapide di chi si ritiene al centro del meccanismo e quindi ecco che la banalità del male

diventa ed è la peggiore "Colonna d'Ercole" dell'oggi che assieme alla "Fabbrica del Consenso" impedisce e ostruisce il percorso della "Riforma Cerebrale" della

Società Civile.

Modernità fasulla...rischio del ritorno all'analfabetismo con bambini o ragazzi in età scolare che abbandonano lo

studio( fonte Save of the Children), pericolo di un ritorno alla "Scuola Classista"...solo i figli di famiglie benestanti a frequentar L'Università, la ricerca come sempre ostacolata in ogni modo, giacché metterebbe in discussione il modo

con cui è descritta la Società Civile"...un perenne autoscontro dove le urla sarebbero il punto di riferimento assieme all'ignoranza emozionale, le passioni umane per risolvere questioni sociali ed il dominio della "Società Urlata"...dell'infantilismo, il vittimismo degenere, il piagnucolio assordante di chi si crede il fulcro di ogni

cosa(l'insania).

Poi ecco per finire la "Stanza dei Balocchi"..la Carta Costituzionale ...molte persone non hanno mai potuto sporcarsi le mani con tale documento perché la stanza chiusa a tripla mandata da qualcuno che interpreta la conoscenza come l'arte del raggiro, il libero arbitrio e

gettar nell'isolamento dentro questo Soul Missing Land persone che

amano la conoscenza che allarga i confini dell'uomo; distanti dalla banalità del male che è stupida, inconsapevole ed irragionevole, incapace di analizzare alcunché.

Il punto finale è amaro: l'uomo ha mancanza di fantasia perché ha sempre visto il politico come un macchinario iroso, risentito,

rabbioso, infantile, menzognero e superbo; non ha mai visto come invece l'Umiltà sia

Rivoluzionaria perché avvicina l'uomo a se stesso, gli da peso e sostanza e cancella la banalità del male assieme

alla vita "Romanzata dei Potenti"

" Il mondo è fatto nella maggior parte di silenzi e non di rumore, di fatti che passano inosservati e non di elementi

eclatanti, di persone semplici e umili, non di Divinità Pagane, per questo che l'Umiltà è Rivoluzionaria; toglie di mezzo falsità e pedagogismo falso, l'ecologia della mente è la vera sfida dell'oggi, depurare il dialogo dai pensieri tossici, la deformazione delle parole...questo è il primo

passo..senza di esso la Società Civile diventa un autoscontro infantile"

Attilio Saletta

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Far West ReFar West ReFar West ReFar West Revivalvivalvivalvival Un dollaro per il morto…che parlaUn dollaro per il morto…che parlaUn dollaro per il morto…che parlaUn dollaro per il morto…che parla

(alias Yeck Marthynton)(alias Yeck Marthynton)(alias Yeck Marthynton)(alias Yeck Marthynton)

Nella mia gloriosa carriera di attore, come protagonista ho fatto anche dei film western. Ma, poiché, nei copioni non si parla altro che di pistolettate, di cazzotti e di morti ammazzati, smisi molto presto, riprendendo dei generi, secondo me, senza alcun dubbio migliori; senz’altro di qualità. I titoli dei films?: Un dollaro per il morto; Un morto in più, un morto in meno ma che fa?!; Il caballero della morte; Mortacci stracci, arrivo e t’ammazzo!!; Ottava sinfonia per il morto; I sette del cimitero nero; Arrivo, mi sbrigo e t’impicco subito; Gringo, Ringo e Bongo, vi spedisco dritti al Congo!; Apocalisse di morte; Santana! Oggi il becchino ti prende per mano; Ringo! Rassegnati, prega, sbrigati e paga!; Il postino della morte, non bussa e non avverte!; Serenata per un dollaro in più: stavolta lo becco io prima che lo becchi tu!; Le fisse dei 7 dell’apocalisse. 1, 7, 4, 7, poker con il morto. Ora che anche io sono morto, di tanto in tanto questi films echeggiano mio malgrado, nella mia memoria…di morto. In fede: Yeck Calamity Marthynton 1888, Abilene. KANSAS!

Gian Paolo Donà

La grande bellezzaLa grande bellezzaLa grande bellezzaLa grande bellezza Un film di Paolo Sorrentino. Con Toni Servillo, Carlo Verdone, Carlo Buccirosso, Sabrina Ferilli, Pamela Villoresi. Iaia Forte, Galatea Ranzi, Roberto Herlitzka, Drammatico, durata 150 min. Italia, Francia 2013. In una Roma notturna ed inedita, splendidamente fotografata, vive una babilonia di personaggi che ruota intorno al Jep Gabardella “, il re dei mondani”. Un giornalista cinico e dolente, protagonista di feste cafone, che vive di rendita per il primo ed unico romanzo di successo e ricorda affetti del passato, ormai lontano, con struggente nostalgia. Bravo Servillo, con un gran numero di attori: il misurato Buccirosso, lo strepitoso Herlitzka. La Ferilli e Verdone fanno se stessi, un po’ anche per esprimere verità e raccontare le uniche anime sincere del film. Ogni inquadratura è tecnicamente perfetta, un tripudio per gli occhi, in una continua ricerca nella potenza delle immagini, quasi alla Terrence Malick. Scene di una Roma sublime, quasi ad esprimere un contrasto tra la bellezza esteriore dei luoghi e l’abisso interiore degli esseri che ci vivono. Non è la migliore opera di Sorrentino, ma in mezzo a tanto brutto cinema italiano, è una boccata d’ossigeno. Il film è pieno di partecipazioni speciali dalla sempre bella Ferrari al folgorante cameo della Ardant. Ricorda Scola e Fellini con citazioni da “La terrazza”, “La dolce Vita”, “I vitelloni” e persino in un breve fotogramma a “Lo sceicco bianco”. Da seguire i titoli di coda, con un lunghissimo piano sequenza, in una Roma senza “fauna” e quindi bellissima! Da vedere e rivedere.

Luciano Mollica ( vol.)

Che noia i films di Sorrentino!Che noia i films di Sorrentino!Che noia i films di Sorrentino!Che noia i films di Sorrentino! La tv, ma anche il cinema, la radio, i giornali e spesso il web, sono un falso profeta, dice Padre Livio di Radio Maria. Ed io gli credo. Dove si trovano a Roma personaggi come quel Gabbanella non lo so. Io so per una associazione di pensieri, ho dedotto, che le nascite dei bambini sono doni di Dio. Siamo bravi a banalizzare i doni di Dio. Totò, Fellini. De Sica, Monicelli, Scola, Lattuada, Rossellini non avevano la pretesa di educare le persone, di insegnare chissà che. Semplicemente raccontavano i fatti, non inventavano personaggi inesistenti, raccontavano quelli che c’erano.

A.C.

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SCUSI, MA CI CONOSCIAMO?

Interpretato da Lorenzo e Francesca il 6 giugno (LUI)

Ma lei è un'apparizione! Assomiglia ad una donna che conobbi tempo fa... veramente lo dico a tutte le donne che incontro per attaccar bottone: A proposito... ci conosciamo?

(LEI) Non mi pare, guardandola bene non la voglio proprio conoscere: se vuole attaccare bottone le consiglio di andare da un sarto prima che gli stacco quelli che gli sono rimasti sulla giacca.

(LUI) Beh, lei sembra così negativa in apparenza, ma è una maschera, in realtà non vede l’ora di vedere la mia collezione di francobolli: sa... |’amore ha strane strade!

(LEI) Di strade ne ha una sola: un vicolo cieco... in merito alla collezione di francobolli... le conviene venderla: con me non attaccano.

(LUI) ‘ Sa, l'ultima volta che ho avuto una donna ho chiesto cos’era la cosa che gli piaceva di più di me... mi ha detto gli occhi. Ho passato le due settimane successive con una bistecca sull'occhio destro: Forse devo aver sbagliato |'approccio.

(LEI) In effetti i suoi occhi non sono male, le consiglio di avvertire il suo macellaio che le servono due belle "fiorentine": Forse non ha sbagliato approccio... in questo caso ha sbagliato persona... un consiglio: sparisca!

(LUI) Beh, nella vita si può sempre migliorare... uno vive per imparare... con lei andrà meglio: vede, lì c'e un ristorante, ordiniamo qualcosa...se poi il conto vuole pagarlo lei non avrò nulla in contrario.

(LEI) Non posso andare al ristorante... a casa ho il cane che mi aspetta, lui senza di me non mangia, non è capace di salire sulla sedia e aprire l'anta dello stipetto per prendere i croccantini. Le consiglio di andare al ristorante col suo macellaio... mangi una bella fiorentina...addio!

(LUI) Sa, perché non ci diamo del "tu”, fra qualche mese ricorderai questo giorno come la freccia che ha fatto scattare |'amore...per festeggiare andremo a vedere un film con un bellissimo finale...un uomo sposa una ricca ereditiera e nello stesso tempo intrattiene rapporti amorosi con una pulzella...|a ricca ereditiera con un giovane fauno: sa, vivere in società comporta seguire la forma e le convenzioni. (LEI) Del tu? Non sia mai... dare confidenza ad un cacciatore di dote... lei non sa chi sono io! Il bello sa qual è? Non lo saprà mail

(LUI) Sai, |'amore comporta un po' di mistero...senza

manca il pepe della seduzione e la ricerca di zone neuralgiche...poi quando le troveremo passeremo ad altri misteri: non è magnifico non comprendersi e poi amarsi neuralgicamente

(LEI) Amore, mistero, seduzione... Ho |'impressione che tra un po' dovrò chiamare la neuroderili: il pepe le consiglio di metterlo nella carbonara e se ne faccia una bella abbuffata!

(LUI) Bisogna indossare maschere mia cara... a proposito... andiamo a vedere una corsa di cavalli? Lì è possibile vedere campioni e ronzini... in parlamento solo i ronzini... ma solo i migliori emergono. Guarda, s'e alzato il vento, sicuramente i ronzini non andranno vicino ad un campo di grano indossando uno speciale copricapo: ho deciso, mi tolgo la maschera, sarò me stesso... ci conosciamo?

(LEI) Preferirei vedere una corsa di muli...cocciuto com'e arriverebbe primo...adesso che la guardo bene, l'ho già vista in una clinica per malati mentali, sa. Sono una psichiatra, e lei mi sembra proprio quel soggetto scappato un anno fa dalla clinica ”MENTE SANA".

(LUI) Mah, veramente gli psichiatri ed i malati mentali molto spesso sono una persona sola...lì le musiche

soporifere abbondano: nei palazzi austeri, quelle mentali...fanno i gamberi da due millenni. Vuoi perdere con me. Andiamo avanti?

(LEI) Bene, se ama perdere incominci a camminare, credo che abbia sbagliato strada, a parte il fatto che si è già perso da un bel po'. A me i gamberi

piacciono solo in salsa rosa, e poi non potrei mai perdermi, so benissimo dove vado... ma non le avevo detto addio?

(LUI) Guardi quei due innamorati, stanno baciandosi, hanno gettato il manuale su come innamorarsi nel cestino: sono sereni, comunicano con gli occhi, si osservano con le parole, si percepiscono comprendendosi camminano fra due ali d'indifferenza. Non senti le finestre che si chiudono al loro passaggio...Forse temono il contagio... musica per le loro orecchie.

(LEI) Il punto è proprio questo, loro sono innamorati, noi no, e poi non si permetta di entrare nel mio intimo: cosa fa, guarda quelli che si baciano? Guardone!

(LUI) Ma guarda che io non ho visto niente... i pensieri sono potenti forze, macchine in movimento, particelle in movimento: sono riuscito a valicare le scogliere di Dover, mia cara Pegoos... che aspetti, forse il ritorno di qualche stregone?

(LEI) Non ho parole... non ho parole... è inaudito... non ho parole!!!

(LUI) Io osservo, io osservo ed osservo ed è un Bel vedere!

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Ad Alberto Ci sei mancato da tempo e ci manchi ancora adesso. Io penso che la tua mancanza sia un lume di benevolenza che incombe sulla tua aggraziata famiglia. Certo, ora che non sei più tra noi, mi rendo conto che è assai triste il tuo ricordo, ma per me sei vivo nel ricordo.

Consalvi Massimo Sono, sincero. Un uomo può perdere il suo orgoglio ma non la sua dignità. E' così, che da troppo tempo, trascino le mie stanche ossa, avendo come compagnia un cane come me, randagio non chiedendo niente a nessuno e solo me ne vò per strade e città, con questa dignità che non mi abbandona mai, come il mio fedele cane, Miele. L'ho chiamato così perchè mi si è avvicinato mentre cercavo di mangiarmi degli avanzi di barattoli di miele che avevo trovato e lui se l’è finiti di leccare. Siamo, oramai una famiglia io e il mio cane e non mi sento più, un uomo, solo.

Giuseppe Chemi Forse ho sbagliato tutto Forse quel giorno che me ne sono andato non ho riflettuto. Se ti avessi pensato le cose sarebbero andate diversamente, non lo so. E’ stato il destino che ha deciso per me. Forse ho sbagliato tutto, ma ormai che senso ha, ripensando al passato, solo Dio può sapere quanto ti ho amato, se fosse stato per me, io quella catena che ci legava non l’avrei mai spezzata. Forse sono ancora innamorato di te, perché ogni tanto ti penso, vedo la casa dove tu ancora abiti. Tu che ti muovi con sicurezza, tu stesa sul divano con l’ennesima sigaretta in mano, rivedo tutto ciò che lì dentro abbiamo vissuto: i compleanni, le cene con gli amici e tantissime risate. Anche le cose tristi come la morte di tua madre e della mia. Ma lasciamo perdere le cose tristi. Forse ho sbagliato tutto, ma è stata una mia decisione, perciò è inutile ripensarci sopra. Chissà forse un giorno… lontano, anche tu potrai dire pensandoci bene : “anche io ho sbagliato tutto”.

Gianfranco Tu sei il mio angelo Hai capito? Sei venuto all’improvviso ed hai acceso il nostro sorriso. E sì di questi tempi non c’è rimasto più nulla. Ma all’improvviso sei apparso tu e noi non ci siamo sentiti più soli. Si lo so la casa, stare insieme…. Ma gli amici dell’ostello, gli operatori, i volontari che ci aiutano e ci aiuteranno? Così come hanno fatto con me, che dico… con noi! Oggi è una giornata da ricordare. Tu sei per me molto importante, lo sai?´Come età potrei essere tua, tu mi hai dato coraggio, sempre, ed io sono molto riconoscente e, per quanto non ci conosciamo molto, il tuo animo è grande (anche se sei dell’Inter). Non fa niente. Le persone come te sono meravigliose. Tu sei meraviglioso e spero e ti auguro nulla di nuvoloso ma sempre cielo sereno a te, a tua moglie ed al tuo bambino da me, anzi da noi. Un abbraccio di riconoscenza, per sempre.

Maura Rosa del deserto Le ombre lunghe del sole nel tramonto proiettano, nella sabbia ancora cocente, le sagome spettrali di una carovana di indomiti beduini; come fossero e dessero le sembianze di mitici giganti errabondi, itineranti in inqualificabili sperduti lontani inferi che, al momento, forse allo stremo per il lungo, ostico e avventuroso viaggio, sognano all’arrivo un meritato riposo. Nelle loro menti è sempre vivo il ricordo di antiche memorabili ferree leggende, che per generazioni si tramandano e rivivono. Leggende della quasi impossibile dura realtà e legge che vige nel deserto. A proposito di deserti: trovarsi sperduti nel bel mezzo del Sahara non è proprio raccomandabile; incute davvero paura. Tuttavia, anche nel deserto, qualcosa di bello c’è: la famosa rosa del deserto.

Gian Paolo Donà

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Piazza S. Ignazio Una meraviglia nel trionfo del barocco Le stupende piazze e monumenti, nonché personaggi storici del centro di Roma, nel vederli e osservarli, ti stimolano a tal punto che, tuo malgrado, ti ritrovi ad essere un estasiato pelandrone, senza che te ne rendi conto.

Gian Paolo Donà

Ieri, dopo che siamo andati via dall’ostello, sembrava che non fosse successo niente. Però qualcuno è venuto a salutarci, come se non fosse successo niente. E’ venuta Luana con un sorriso smagliante e ci ha teso la mano come un’amica, poi siamo andati a fare la prova di canto con la maestra Gisella, intelligente e allegra ci ha fatto provare uno ad uno e poi tutti insieme, comunicandoci una notizia molto bella, che si farà il concerto alla Caritas. Il gruppo si chiama “Filarmonico Casilino … e va bene così”, sarà una grande giornata e se Maurizio Lisanti sarà guarito, parteciperà anche lui. Ritornando ai ricordi, ricordate Alberto, quello che è andato in Paradiso? Ci hanno fatto sapere che un giorno di questi, la sua bella moglie farà una salsicciata tutti insieme per ricordare Alberto. Anche se Alberto non è più tra noi, nei nostri cuori ci sarà sempre.

Giuseppe Piga

Ritrovarsi Ieri sera ci siamo ritrovati noi altri dello spettacolo “Primomaggio” andato in scena il 6 maggio al Teatro Brancaccio, per passare una serata diversa. Assieme al nostro bravo regista Carlo Del Giudice, musicisti, operatrici, Luana ed Alberto. Ci voleva proprio questa serata per poter distogliere la mente e i pensieri, all’insegna dell’amicizia che è nata tra noi. Ora siamo legati più di prima. Questo è importante: dare valore alle piccole cose che riusciamo a fare. Ed è questo che ci fa crescere. Come ha detto Carlo, nella nostra semplicità siamo riusciti a raccontare davanti al pubblico le nostre storie e non è facile. Adesso ci sentiamo più forti di prima e possiamo affrontare con coraggio il nostro domani. Grazie a tutti per questa bella serata che si è conclusa con qualche canzone. La più bella è stata “Todo cambia”. Grazie a tutti,

Lia E lo chiamano mangiare. Farsi offendere mentre mangi, ti attaccano mentre mangi, sai che stai mangiando una pizza fredda ma devi far credere che sia una pizza con la mozzarella che fila e fila! Col fiato sul collo delle persone che a loro volta ti guardano e guadagnano sulle tue mangiate. Devi mangiare, devi mangiare di più mi dicevano, se non mangi non sei utile e non vali niente, non diventi ciccione. Poi si inventano i supplì, ce l’hanno ormai la giusta causa: i supplì. L’Arca chiude, ci licenzia e tu che fai? “Sorrido”. Silvia ci chiama, ci fa salire nell’arca e ce ne annamo tutti al mare e a dormire. Ma qualcuno pagherà la pizza se veramente esiste una giustizia?

Giuseppe Careddu

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Bentornato Maurizio

C’hai fatto proprio spaventà, ma nun c’ariprovà.

Perché se tu stai male come o famo o giornale? Ma soprattutto, ebbene: sappi che te volemo bene!

Tu, caro direttore, ce stai drento ar core. Perciò forza e coraggio. ‘n augurio de bona salute è questo er nostro omaggio pe’ te famo tre bevute. Cin cin, cin cin Maurizio. Ma nun ce pijà er vizio!

E.T 30.5.2013

Preghiera ad Anna Proclemer Resta con noi, signora del teatro,

dacci, se puoi, il coraggio che ci serve per guardar oltre quell’abisso scuro per non restare mai senza parole

perché sul viso il trucco non si sciolga perché illumini, la luce, e non acciechi perché non sia soltanto tutta scena perch’io possa colpire tutti quanti perch’io possa tenervi incatenati

o spettatori, e pronti al riso e al pianto; Anna, volgi per noi l’ultimo sguardo perdonaci se ci chiamiamo attori: se fischi prenderemo, sarà giusto,

se applausi, ne avrai tu il solo onore. Federico

Al grande binario 95 Sento il dovere di ringraziarvi tutti indistintamente, per tutto quello che voi avete fatto per noi. Io non mi scordo. Siete tutti distintamente rimasti nel cuore. Noi non siamo più lì, ma col cuore vi

pensiamo sempre, i momenti passati lì chi se li scorda? Ma il binario è grande e rimarrà grande per sempre. I vostri aiuti, le belle serate e la compagnia

vostra. Ciao binario, da noi. Maura, Giuseppe e Vittorio

Hard rock Alex Cafè Roma” È la sera di giovedì 16 maggio 2013, manca qualcosa, manca un’altra cosa, ne manca ancora un’altra,

poi un’altra, poi un’altra ancora, poi ancora un’altra, manca il cuore della nostra redazione, manca il pilastro

centrale, mancano le fondamenta, manca la

dolcezza, manca il paciere, il moderatore, manca il

clic fotografico per fermare un momento che resterà nel

tempo da te deciso… Manca il nostro direttore

del nostro grande piccolo giornalino…. Manchi tu Maurizio Lisanti.

Ci hai affidato Hard Rock Cafè, un tuo discepolo. Ti aspettiamo per il “Cafè”

che non possiamo…bere senza di te. “La tua redazione di Gocce di Marsala”

Gino Luigi Miggiani

Epitaffio per Little Tony E la notizia fu spada nel cuore: tu per il cielo avevi preso il volo; il cuore matto tuo pieno d’amore

non batte più, è ancor più Bobby solo. Il cuore matto e grande si è fermato

adesso più nessuno riderà: ora che Little Tony se n’è andato anche un’epoca bella se ne va.

Federico

L’esilio Dopo tre mesi di esilio

finalmente torno con voi ed è di nuovo idillio. Vi ho sempre pensato con affetto. Il giovedì per me era un tormento,

la mia vita è incentrata sul giornalino. Ormai sono due anni e sono affezionato a voi

tantissimo. Moraldi

Epitaffio per Giulio Andreotti E’ morto il divo Giulio? Poverino! E io credevo che fosse immortale! Ma non aveva detto che il potere ti logorava se non ce l’avevi? Morto Andreotti? Meglio non fidarsi, che fra tre giorni quello lì

risorge; da lui c’è da aspettarsi il colpo gobbo; ma nulla c’è di eterno a questo mondo, ed in

quell’altro? Se non c’è una lega, al diavolo dirà: “Salve, collega!”.

Federico

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Non brucerà

(dedicata a Fabiana Luzzi)

Non brucerà la voglia tua di amare e non andranno in fumo i desideri: il fuoco la tua vita può spezzare

ma non può cancellare i tuoi pensieri.

Non brucerai come d’estate il bosco, crescerai come pianta rigogliosa, e la tua voce che io non conosco risuonerà in un bel tramonto rosa.

Brucia un paese nell’indifferenza, che bruci il rimorso l’uccisore;

e brucio io di rabbia e di impotenza, non basta una poesia a renderti onore.

Federico

Cari fratelli del giornalino mi mancate tanto ma questo è il destino.

Francesca, Anna e Maurizio senza di voi la vita è un supplizio; vi abbraccio tutti, capelli nei capelli, sperando tutti in tempi più belli.

Moraldi Un pensiero al CTA Carissimo Simone, sei stato grande come persona e come psicologo. Ogni tanto ci hai strillati: “fai così altrimenti te ne vai!” allora corriamo! Simone, io ho fatto tutto quello che mi hai detto: sono andato per paesi e città per trovare una casa a mio figlio Vittorio e Maura. Ora sai, sono contento che ce ne siamo andati via e spero che ci rimarremo a lungo perché voi siete delle persone oneste e buone. Ci avete aiutati ad uscire da quel labirinto. Ora stiamo bene: ci manca qualcosa per mangiare ma con il pensiero troviamo tutto… Grazie Simone di tutto quello che ci hai dato e grazie anche a Lucia e Fabiola.

Giuseppe Piga Caro Maurizio, sono tornato a partecipare al giornalino come prima e con tanta fantasia. Anche il mese di maggio è passato: giornate cattive ma la vita ed io non mi arrendo mai. Con tanta simpatia per te e per il tuo ritorno al giornalino in mezzo agli amici.

Fortunato Pontearso

Al grande direttore del Giornalino, Maurizio Carissimo direttore Maurizio, come stai? Io spero bene, anzi, da adesso in poi benissimo, vero? Giovedì sono rimasta veramente male. Tu che due giorni prima mi hai telefonato riempiendomi di coraggio, tu, proprio tu, stai male. No! Spero che queste due righe prima di tutto ti trovino in buonissima salute e ti facciano piacere. Rimettiti in forze Maurizio, ti prego. Senza di te non vale, e sì, non vale. Naturalmente nel senso buono. Perché? Di direttore ce n’è uno, tutti gli altri son nessuno. Togliendo gli angeli, gli ospiti, gli operatori e i volontari. Caro Maurizio, un grosso abbraccio da me, Giuseppe e Vittorio. Salutami tanto la tua signora, il grande nipotino e gli altri.

Maura Carissimo Presidente, ieri la festa era un mortorio, quando manca il lupo, le pecore ballano. Spero che tu stia bene e di rivederti presto. Il vice presidente ha fatto le foto ma era attratto da Luana che ballava scatenata. Degli altri operatori non c’era nessuno, nemmeno Anna e Francesca sono venute, insomma, quando manca il lupo le pecore ballano. Però a noi non ci interessa perché al nostro tavolo c’era Luigi Miggiani, è stata una serata molto bella, non te la prendere a male. Dopo abbiamo preso l’autobus che ci ha portato a casa nostra, stamattina Maura è andata a lavorare e Vittorio è andato in centro, purtroppo non è ancora arrivato perché c’è un po’ di traffico ma arriverà a destinazione. Ora non ho altro da scrivere. In bocca al lupo Maurizio. A presto. Il tuo collaboratore Giuseppe Piga. Grazie Maurizio.

Giuseppe Piga

Grazie Gocce di Marsala Nella vita, quando pensi di essere sola, sconfortata e persa, avendo smarrito la strada, ti volti indietro e trovi qualcuno che ti sta vicino con parole di speranza e di affetto che ti sostengono ed allora ti senti più forte e torni a vivere. Ed è così che puoi andare avanti, superando ciò che di difficile ti si è presentato davanti, anche se ci vorrà del tempo per dimenticare tutto, nonostante il disagio e la stanchezza si facciano sentire. Questa sera voglio dire grazie a Francesca, Maurizio, Floriana, Alessandro, Lorenzo ed Anna per quello che hanno fatto per me e sono certa che senza di loro non ce l’avrei mai fatta. Un grazie va anche alla famiglia di Alberto che mi è stata vicina. Il Signore mi ha messo tutti loro vicino nel mio cammino, grazie per aver incontrato amici come voi. Grazie, un abbraccio a tutti.

Lia

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DEDICATO AL SIG. GIORGIO NAPOLITANO. “UNO SPIRAGLIO DAL SUO MANDATO.”

QUADRO BOZZA DI REALE DOCUMENTO SOCIALE - MODELLO IN RILIEVO TRIDIMENSIONALE.

“ PROGETTO - PROPOSTA DA COMPLETARE.” Questo quadro realizzato in assonometria di rilievo, progettualmente incompleto ed anomalo; vuole realisticamente rappresentare una condizione imperfetta, disagevole, antidemocratica, incivile e paradossale, radicata da tempo, per non dire da sempre, nel nostro Paese definito civile socialmente, se non tecnologicamente avanzato e concettualmente garante in tutti i contesti di vita quotidiana, sviluppatosi totalmente a netto discapito e disagio del cittadino colpito, ed in pieno e netto contrasto con i Princìpi Fondamentali sanciti dalla Nostra Carta Costituzionale, dove lo stesso avrebbe dovuto essere stato ritenuto al disopra di qualsivoglia violazione dei suoi diritti, come nella stessa misura la piena osservanza ed il pieno adempimento e rispetto dei suoi doveri. Questa avrebbe dovuto essere stata sempre e da sempre la base fondamentale della Carta dei Diritti e dei Doveri, in funzione della quotidianità di vita di tutta la cittadinanza, quindi la radice madre ed inequivocabile garante del concepimento assoluto di base certa, del pieno rispetto della salute, del lavoro, di un tetto, dell’età avanzata, della dignità, del lato economico necessario ed atto ad affrontare la quotidianità; priva di qualsivoglia carenza. Mentre invece si è giunti a concepire il diritto-dovere della vita degli stessi, lasciati soli ed al loro triste destino, sinchè morte non sopraggiunga. Quindi a patire il freddo rigido degli inverni, il caldo torrido delle stagioni estive, la pioggia, la neve, il vento, il ghiaccio, le malattie, sovente mutilati, totalmente ignorati, ed in balìa di una società assente, come oggi molto più probabilmente non lo si riserva nemmeno più ad un cane, ad un gatto, ed altra sorte di razza animale. Cosa che ovviamente condivido appieno, essendone amante, volendo però supporre che la razza umana vada tutelata ne più ne meno almeno alla pari degli stessi, ma ciò purtroppo non accade. Quindi secondo il mio modesto parere esiste qualcosa che “non funziona” o meglio ancora; “esiste qualcosa che funziona molto bene” ma pienamente al netto contrario. “Questo non è affatto un ipotetico falso slogan bensì la reale verità; purtroppo.” Vale ancora una volta a dire che; taluni esseri umani sono destinati a finire i loro giorni senza un tetto,senza un letto, mutilati, stanchi sporchi, vecchi, ammalati, totalmente ignorati da tutti e da tutto il contesto sociale, istituzionale, tutelativo della salute, di pubblici servizi, “da quello familiare” da parenti amici, e quant’altro. ( E quì esiste un altro gravissimo ed indegno proposito ben costruito anche nell’intimo, grazie ad un “certo sistema” vile ed assassino sviluppato nel corso del tempo da tutti questi contesti e ben gestito da personaggi indegni.) Quindi è piena condanna a morte “voluta da questo sistema e non dal cittadino” ignaro di cosa gli sia accaduto, di cosa gli stia accadendo, ed oramai privo persino della forza di tendere una mano per chiedere l’elemosina, sinchè morte non sopraggiunga. E colui il quale scrive quest’ultima ne è la piena prova testimoniante, indiscussa, minuziosamente documentata, provata, fuori da ogni benchè pur minimo dubbio ed ancora; vivente. Questo è il senso di quest’ultimo mio estremo lavoro, il quale come sempre e da sempre è stato la base economica, il pane quotidiano della mia vita, sia come dipendente che come imprenditore, portandolo sempre a buon fine; per vivere ovviamente: e non far mancare mai nulla alla mia famiglia, ai miei operai, e quello che oggi vorrei portare a termine dicendo solo e semplicemente: “un tetto per tutti…” Il senso della dissonanza… “SOVRANITA’…UNA BUGIARDA REALTA’…” “…Il nostro tetto è il cielo…Il nostro letto un giaciglio di gelido marmo…E tutto intorno il vuoto indifferente di chi fa dell’indifferenza una ragione vile ed indegna…Eppoi la morte…Sovranità….” Vale quindi a dire che in questa cittadella da me realizzata in assonometria di rilievo; mancano propositivamente le basi fondamentali mirate a renderla abitabile a normativa Costituzionale.Quindi dovrebbe esserci tutto quanto occorre per sostenerli alla base delle loro problematiche esistenziali, curarli in virtù di queste “farli rivivere da esseri umani” e dare loro modo di reinserirli nella società come tutti e come recita chiaramente l’art. n° 3 della Nostra Carta garante del tutto. Quindi;“un tetto per tutti” ed un letto innanzitutto: dopo il tetto. Vale ancora a dire; ognuno con la propria intimità e fuori da tutte le promiscuità, in modo assoluto e con tutto quanto possiedono altri simili, nel quotidiano vivere civile e dignitoso. Da questo; e da tutto questo: mirato ovviamente a smentire una volta per tutte e per sempre che : ”fare il barbone non è affatto una scelta personale…”

Segue a pag. 15

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Non lo è mai stata, nel senso che nessun essere umano potrebbe mai eppoi mai scegliere di morire solo, schifato da tutti, totalmente ignorato, vecchio, stanco, sporco, ammalato, maltrattato e lasciato solo al suo triste ed indegno destino. Questa è la loro voce tramite me escluso come loro, pienamente colpito come tutta la categoria, e con la forza donataMi Dalla Mano certa di Qualcuno e forse chissà; per dire una volta per tutte basta. Poniamo fine a tale mattanza di esseri umani. Gli altri non siamo nient’altro che noi; e...”Scagli la prima pietra chi è senza peccato…” Questa e solo questa è la base della mia protesta: se protesta canonicamente vogliamo chiamarla. Ma non lo è affatto. E’ la mia missione civile a salvaguardia della dignità umana, a favore di tutti e certamente contro nessuno. E’il mio concetto di vita sociale; ed è il mio dovere verso Lo Stato e La Chiesa. Va quindi debellato tale sistema vile meschino ed assassino, in quanto ritengo personalmente che questa sia piena condanna a morte mai ammessa. La peggiore quale possa essere inflitta ad un essere umano. Questa proposta di logica sociale; è prettamente dedicata a Lei Sig. Giorgio Napolitano, che durante questi ultimi due anni del Suo Mandato Presidenziale a Capo della Ns. Repubblica Italiana, Ha mostrato dal vertice dei Suoi pieni poteri, un sostenuto interessamento in ragione di tutte le problematiche economiche politiche sociali e per ovvia ragione di inerzia anche Cristiane, che hanno portato La Nostra Repubblica Italiana in uno stato di riconoscimento anomalo, di mal rispetto della legalità, come della logica di una serena continuità di vita quotidiana, non sottovalutando mai quella interessata “agli ultimi della classe” e questo ci fa sperare molto probabilmente o quasi certamente che sia l’occasione giusta per dare voce a chi non ha mai avuto voce in capitolo. “Noi.” Questo 2013 è l’anno della Fede, è l’anno della Pace, è l’anno del Papa Francesco in sostegno della povertà, delle vili mattanze nel mondo, e forse chissà…Potrebbe essere la giusta occasione per cominciare a parlare un po’tutti in maniera diversa, essendo certo che le cattive abitudini si possono correggere od addirittura cambiare; soltanto grazie ad un buon governo attento e basato prettamente su dei sani principi, sostenuto da uomini con princìpi sani e mirati a fare di questi una società basata sul rispetto, innanzitutto verso se stessi e di conseguenza verso gli altri, che girando ovviamente di riflesso siamo sempre e soltanto noi durante questo passaggio di vita che non vale certo un’eternità. Questo mi sembra di aver capito che sia e che sia stato Il preciso messaggio Del Nuovo Papa Francesco; così anche Il Suo nella stessa misura. Però da questo mio rilievo manca ancora qualcosa. Volendo così sperare e supporre che questo qualcosa venga completato in sintonia unanime, sia dal Contesto Ecclesiastico; sia da quello Repubblicano Dello Stato. Il Vangelo Cristiano e La Carta Dei Diritti e dei Doveri. Così io in terza ipotesi come“cittadino barbone”colpito in pieno, mi sento in dovere di renderlo pubblicamente noto nel silenzio, nella determinazione, nella chiarezza dei fatti, nel rispetto di tutti, ed in tutti i contesti di vita quotidiana, dove il termine “Amore Cristiano con il tempo si è tramutato in netta indifferenza” ed il termine “Dovere Costituzionale in piena condanna.” Questo; e prettamente questo: è alla base di questo mio progetto. Volendo sperare che questa sia l’occasione giusta per richiamare noi tutti al rispetto di base della quotidianità di vita, prima verso noi stessi, eppoi di conseguenza di logica, verso il nostro prossimo che ci sta morendo tra i piedi e facciamo finta che tutto sia normale, ma di normale rimane soltanto “la nostra indegna indifferenza” che uccide tutti noi, i nostri genitori, i nostri fratelli, le nostre sorelle ed i nostri figli, che non sono quelli degli altri, ed uccide due volte coloro i quali vorrebbero gridare ad alta voce tali infamie e non hanno più ne la forza, ne la facoltà, ne la chiarezza di idee, ne la voce per poterlo fare. Ma quella voce c’è. C’è sempre stata. Scritta da “Due Parti.” Basta soltanto riportarla in auge. Oggi c’è “Un Uomo.” Anzi; ce ne sono “Due Giusti” che potrebbero fare in modo che questo avvenga. E’ semplicemente la mia accorata preghiera in favore del nostro simile che soffre e ci muore accanto. Ed è il mio personale richiamo da cittadino in ragione della nostra dignità come del diritto alla vita. Al Sig. Giorgio Napolitano. Per La Sua Rielezione. Con stima profonda. Dagli ultimi della classe sociale. Roma S. Pietro, 12 Giugno 2013. Gino Luigi Miggiani.

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Uomini B. Gianfranco 15-06 B. Giovanni 04-06 G. Gianvito 09-06 L. Pietro 20-06 M. Marco 01-06 M. Andrea 10-06 S. Giuseppe 26-06 S. Francesco 05-06 T. Gheorghe 01-06

Antonio (vol.) 04/06 Roberto (vol.) 06/06 Maurizio R. (vol.) 10/06

Donne C. Grazyna Teresa 13-06 M. Kalenga Malangu 18-06 P. Silvia 29-06 S. Claudette 01-06 S. Elica 16-06 V. Gina 18-06

Alessandra (op.) 06/06

Festa di compleannoFesta di compleannoFesta di compleannoFesta di compleanno La Festa per i nati del mese si terrà il

13 giugno 2013 Già da ora AUGURI a tutti i festeggiati! Parteciperanno gli scatenatissimi amici Graziella, Stefano, Tonino, Francesco Maria Antonietta, Monia ed Antonietta, ed i ragazzi dell’Azione Cattolica guidati da Don Simone di Resurrezione, con Roberto alla consolle, all’animazione insieme ai volontari del giornalino e gli insostituibili amici di Ognissanti per la pappatoria.

Enza ci preparerà la famosa “torta al-l’ananas”, Loretta le “palline al cocco”, Fernanda le “rose del deserto”, Felicita le ”crostate” e Rita “un dolce a sorpresa”. Alle bibite provvederanno Rita, Maria Teresa e Roberta mentre Lina, Pina, Patrizia, Mario, Antonio, Edoardo e Fausto Ringraziamo le volontarie di Resurrezione ed Ognissanti per i dolci che preparano per le nostre feste e per la loro cordialità nel servirli a tavola. Ogni lunedì sera: lettura e commento dei quotidiani a cura di Massimo, Eleonora e Marta Ogni giovedì sera: Redazione del gior-nalino a cura di Maurizio, Francesca, Alessandro, Anna e Lorenzo

A questo numero hanno collaborato:

Anna Giovanna, Alberto B., Gian Paolo D., Marisa, Lia, Maura, Giuseppe, Vittorio, Anna Maria, Gino Luigi, Pierpaolo, Antonello, Federico, Massimo, Enrico, Emanuele, Nicola, Leonardo, Moraldi, Gianfranco, Attilio Francesca, Maurizio, Alessandro, Anna, Lorenzo, Luciano, Chiara, Antonello, Luana, Gabriele.