Figure Teoriche Della Pedagogia Contemporanea

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FIGURE TEORICHE DELLA PEDAGOGIA CONTEMPORANEA FIGURE DI TEORIZZAZIONE PEDAGOGICA IN UN TEMPO DI TRANSIZIONE DIFFICILE. (Giuseppe Acone) Il termine figura è preso qui in senso metaforico, nell’incrocio tra lo sguardo pedagogico, e il tempo considerato attraverso il filtro del passaggio tra le generazioni nel senso che è reso storicamente in Occidente din dagli albori della Ragione e della Paideia. Le figure teoriche e gli atteggiamenti, stili, comportamenti, procedure, pratiche, del nostro tempo in fatto di educazione umana, scontano, un labirinto di transizione spirituale, attraverso il bene, il vero, l’essere e il senso. Ecc. Dobbiamo seriamente prendere in considerazione i problemi concernenti l’uomo, attraverso i due principali paradigmi della filosofia. Parliamo di globalità, di ampiezza di studio, e per tanto di complessità, tecniche molto usate nelle scienze umane contemporanee e pertanto anche in pedagogia. Le figure teoriche generali riguardano le forme dell’approccio conoscitivo, dibattendosi tra i paradigmi della pedagogia, le sue antinomie e la sua complessità. Abbiamo il crollo dell’umanesimo e l’avanzata del paradigma scientifico tecnologico post umanista. Le figure pedagogiche possibili in termini di teoria e di quella che tradizionalmente però può anche essere detta filosofia dell’educazione nel mondo di oggi sono portate a valutare il nesso uomo-perona-educazione. La persona è da sempre concepita in tutte le sue modalità come intrascendibili nella sua figura teoretica singolare e universale. LA FILOFIA DELL’EDUCAZIONE OGGI, TRA ANTINOMIE E CRITICITA’. (Riccardo Pagano) La cultura occidentale si poggia sulla razionalità, e quest’ultima sta vivendo momenti di grave crisi e confusione. L’educazione, la cultura, stanno confluendo tutte verso il campo tecnologico. Tuttavia anche in questo campo bisogna competere con le antinomie.

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riassunto dei saggi di figure teoriche della pedagogia contemporanea di G-Acone

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FIGURE TEORICHE DELLA PEDAGOGIA CONTEMPORANEA

FIGURE DI TEORIZZAZIONE PEDAGOGICA IN UN TEMPO DI TRANSIZIONE DIFFICILE.(Giuseppe Acone)

Il termine figura è preso qui in senso metaforico, nell’incrocio tra lo sguardo pedagogico, e il tempo considerato attraverso il filtro del passaggio tra le generazioni nel senso che è reso storicamente in Occidente din dagli albori della Ragione e della Paideia.Le figure teoriche e gli atteggiamenti, stili, comportamenti, procedure, pratiche, del nostro tempo in fatto di educazione umana, scontano, un labirinto di transizione spirituale, attraverso il bene, il vero, l’essere e il senso. Ecc.Dobbiamo seriamente prendere in considerazione i problemi concernenti l’uomo, attraverso i due principali paradigmi della filosofia.Parliamo di globalità, di ampiezza di studio, e per tanto di complessità, tecniche molto usate nelle scienze umane contemporanee e pertanto anche in pedagogia.Le figure teoriche generali riguardano le forme dell’approccio conoscitivo, dibattendosi tra i paradigmi della pedagogia, le sue antinomie e la sua complessità.Abbiamo il crollo dell’umanesimo e l’avanzata del paradigma scientifico tecnologico post umanista.Le figure pedagogiche possibili in termini di teoria e di quella che tradizionalmente però può anche essere detta filosofia dell’educazione nel mondo di oggi sono portate a valutare il nesso uomo-perona-educazione.La persona è da sempre concepita in tutte le sue modalità come intrascendibili nella sua figura teoretica singolare e universale.

LA FILOFIA DELL’EDUCAZIONE OGGI, TRA ANTINOMIE E CRITICITA’.(Riccardo Pagano)

La cultura occidentale si poggia sulla razionalità, e quest’ultima sta vivendo momenti di grave crisi e confusione.L’educazione, la cultura, stanno confluendo tutte verso il campo tecnologico.Tuttavia anche in questo campo bisogna competere con le antinomie.Il termine deriva dal greco anti- che vuol dire contro e nomos- che vuol dire legge. Indica la contrapposizione in cui due leggi si possono trovare riguardo un caso di studio particolare.Tuttavia l’antinomia non deve essere confusa con la contraddizione- Questa prevede che tra le due supposizioni opposte una sia falsa e l’altra necessariamente vera, per cui non possiamo avere due casi opposti entrambi sbagliati o entrambi esatti.Non posso essere entrambe vere o entrambe false.Le contraddizioni si possono pertanto verificare anche nella pratica, empiricamente, le antinomie no, solo sul piano logistico, appellandosi solo all’argomentazione filosofica.In educazione e in pedagogia l’antinomia ci porta a dare significati metafisici ed esperimenti pratici a qualcosa che è meramente logico.

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E con le antinomie non vogliamo dire che l’educazione non sia importante.Se mai dobbiamo cercare di capire fino a che punto è importante per l’uomo.DALLA PRIMA ANTINOMIAL’educazione può tutto.L’educazione non può togliere ciò che la natura ci ha dato.Si può dubitare dell’educazione ma non dell’uomo.L’uomo c’è, e con determinate caratteristiche, caratteri, personalità, bisogni, ecc.La prima antinomia vede l’educazione come frutto della necessità o come figlia della pedagogia, come unica soluzione per i problemi educativi dell’uomo.Durkheim dice che con l’educazione il bambino diventa uomo.Contesto e società vengono considerati in una matrice ambientalista, acquistano fondamentale importanza, ma comunque bisogna dare priorità anche all’uomo.Deve essere educato al suo interno in funzione del suo esterno.DALLA SECONDA ANTINOMIAEducazione/FormazioneLe antinomie non sono presenti tanto nella scienza pedagogica quanto nell’educazione, nel suo oggetto di studio.Perciò che bisogna dare fondamentale importanza all’uomo con una visione personalista, mirando alla sua educazione integrale.Formarsi vuol dire prendere forma, riuscire a formare, sviluppare, tutte quelle capacità atte a saper vivere, moralmente, socialmente e responsabilmente.L’uomo si esprime così concretamente e spiritualmente.In pedagogia parliamo di criticità con il senso di essere critico, studioso di pratiche e problematiche di quel contesto con occhio empirico.Anche studiare la complessità del soggetto porta a criticità.L’uomo è complesso e ricco di una personalità complessa, diviso in IO, TU, NOI.L’IO è istinto e passione, natura emozionale intrapersonale.Il NOI riguarda la globalità e per tanto può essere impersonale mentre il TU è relazionale.

LA DICOTOMIA EDUCAZIONE/ISTRUZIONE NELLA RIFLESSIONE PEDAGOGICA: QUESTIONI ANTICHE E QUESTIONI NUOVE.(Marinella Attinà)

Quella di istruzione/educazione è una dicotomia antica.Educare deriva dal latino e-ducere e che vuol dire titar fuori i dubbi del soggetto ma anche le sue potenzialità.Non bisogna confonderlo con e-dere con vuol dire nutrire, anche se comunque i due verbi hanno la stessa radice e il loro significato può anche essere considerato complementare.Sono da considerare assieme perché l’educatore è come un allevatore che nutre la mente dell’educando.Istruire viene dal latini istruere e significa comporre, fabbricare.Riccardo Massa, in una sua opera, dice che ci crede che l’uomo sia un animale educabile fino all’infinito è dalla parte dell’istruzione.Chi invece dice che è sottoposto a leggi di sviluppo che limitano la formazione e l’apprendimento sta dalla parte dell’educazione.La scuola deve istruire e l’istruzione rende autonomi e capaci di accedere al mondo.

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Bisogna trasmettere e costruire cultura, quella che si esprime nelle pratiche e nei valori sociali, ma anche in quelli formali, nelle strutture cognitive e nei codici linguistici, di comportamento, artistici, letterari, logico matematici, scientifici e tecnologici.Anche nella vita privata.Per poter fare tutto ciò bisogna essere educati.Bisogna trattare avendone cura le componenti emotive, affettive, sociali e materiali dell’esperienza umana.Bisogna formare una bildung, una Weltauschaung, bisogna formare futuri uomini, futuri cittadini italiani e futuri cittadini del mondo.La scuola oggi è libera dagli influssi cristiano-filosofici è una scuola laica, pragmatica, aperta a tutto e a tutti e in continua evoluzione secondo l’evoluzione dei tempi e della paideia.Tenendo presente la definizione del professore Acone di educazione:L’educazione è l’autorelizzazione del soggetto persona culturalmente e socialmente orientato sulla scorta di una costellazione di competenze e conoscenze, valori e significati in vista di un orizzonte di senso, dobbiamo dire che l’educazione deve tenere presente il soggetto persona.Diverso è ancora il termine formazione che da poco più di mezzo secolo, ha cambiato anche il suo valore semantico.Viene prese in senso funzionalista.Nel mondo del lavoro e della cultura, nel senso di cosa possa voler dire training, allenamento.Indica l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze utili al mondo produttivo.Abbiamo bisogno di maestri che sappiano avanzare proposte di vita, che possano spronare e migliorare le giovani generazioni e soprattutto che siano capaci di far fronte ad un insegnamento individualizzato.La scuola può fare molto ma non può fare tutto.Esperienze professionali dirette, valori, affetti e conoscenze, si integrano e connotano l’esperienza didattica e la relazione con gli allievi che deve essere una relazione significativa.Abbiamo quindi anche una filosofia implicita.Bisogna tenere conto dell’evoluzione che ha avuto la paideia.Oggi l’educazione non deve progettare un uomo nuovo, ma sviluppare nel soggetto post-moderno la possibilità dio auto definizione, in un processo di costruzione attiva, critica e partecipata.