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GITA DEL 20 MAGGIO A SPASSO PER LE RISAIE ………………E NON SOLO ITINERARIO SPUNTI D’INTERESSE LUNGO IL PERCORSO: IL CASTELLO ED IL BORGO DI VETTIGNE’ Il castello di Vettignè è un antico edificio di origine medievale del Vercellese , situato nell'omonima frazione di Santhià . A partire dagli anni sessanta del Novecento il castello, a seguito dello spopolamento della frazione Vettignè, versa in uno stato abbandono pressoché totale. [2] Il toponimo Vettignè deriva dal Vectigal che era il dazio che si pagava per ottenere il diritto di passaggio dal borgo, che all'epoca era il crocevia tra la Via Svizzera e la Via Francigena , detta anche Via Francesca . Il castello fu a lungo di proprietà della nobile famiglia dei Vialardi di Verrone , poi dei Dal Pozzo e passò al ramo Savoia-Aosta in seguito al matrimonio di Maria Vittoria Carlotta , l'ultima erede dei principi della Cisterna , con il principe Amedeo , duca di Aosta e re di Spagna . Il nucleo castellato fu edificato, forse su una struttura più antica, nel XV

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GITA DEL 20 MAGGIO A SPASSO PER LE RISAIE ………………E NON SOLO

ITINERARIO

SPUNTI D’INTERESSE LUNGO IL PERCORSO:IL CASTELLO ED IL BORGO DI VETTIGNE’Il castello di Vettignè è un antico edificio di origine medievale del Vercellese, situato nell'omonima frazione di Santhià.A partire dagli anni sessanta del Novecento il castello, a seguito dello spopolamento della frazione Vettignè, versa in uno stato abbandono pressoché totale. [2]

Il toponimo Vettignè deriva dal Vectigal che era il dazioche si pagava per ottenere il diritto di passaggio dal borgo, che all'epoca era il crocevia tra la Via Svizzera e la Via Francigena, detta anche Via Francesca.Il castello fu a lungo di proprietà della nobile famiglia dei Vialardi di Verrone, poi dei Dal Pozzo e passò al

ramo Savoia-Aosta in seguito al matrimonio di Maria Vittoria Carlotta, l'ultima erede dei principi della Cisterna, con il principe Amedeo, duca di Aosta e re di Spagna. Il nucleo castellato fu edificato, forse su una struttura più antica, nel XV secolo. È interamente circondato da merli a coda di rondine, sorretti da lunghi beccatelli adornati da una fascia decorativa. La torre cilindrica, di altezza notevole, ricorda da vicino quella del castello di San Genuario a Crescentino.Tra il '500 ed il '600 furono costruite le abitazioni, i magazzini e la casa padronale che andarono a chiudere la corte centrale. Stando a una leggenda il sanguinario capitano di ventura Bonifazio, detto Facino Cane, che le fonti più accreditate ritengono nato a Casale Monferrato, sarebbe invece originario di Vettignè; proprio per questo il borgo di Vettignè e la stessa Santhià sarebbero stati gli unici centri della zona ad essere risparmiati dalla furia del condottiero.

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Il Castello di CasanovaIl primo documento storico in cui si parla del castello di Casanova, risale al 1170 ed è un atto di vendita datato 11 marzo in cui si attesta che i fratelli Umberto, Rainero e Ottone, conti di Biandrate, vendono, per la somma di 700 lire pavesi, il castello di Casanova (castrum Casenove) con tutto quanto essi possiedono in questa località, ai fratelli Dongiovanni e Palatino Avogadro del fu Gualone, per soddisfare i debiti contratti da Corrado, congiunto dei suddetti conti di Biandrate, verso gli Avogadro.I Biandrate, infatti, fedeli all’imperatore Federico Barbarossa, avevano subito una pesante sconfitta, nel 1168 (durante la lotta tra l’imperatore ed i Comuni), da parte dei Vercellesi e

dei Novaresi, entrati a far parte della Lega Lombarda; sconfitta che avevano arrecato loro gravi danni economici e militari. Il castello attuale, in discreto stato di conservazione, nonostante le manomissioni, sorge su una pianta quadrangolare. Varcato il portone d’ingresso, si accede ad un vasto cortile interno, sulla sinistra del quale, si erge il vero e proprio castello, mentre sulla destra si possono scorgere la torre cilindrica in laterizio, che ancora conserva al suo interno una bella scala a chiocciola, in mattoni, interrotta dalla parte superiore dalla torre stessa. Essa, pensiamo, è un probabile avanzo di un altro edificio fortificato. Dallo stesso lato sono presenti i magazzini ed i rustici dell’azienda agricola, che oggi ha sede nell’antico fortilizio. Osserva l’Ordano, che il castello “è stato più volte rimaneggiato; come appare dal sovrapporsi di diversi tipi di muratura e dalla sopraelevazione della prima e più antica linea di merli.Questi ultimi a coda di rondine, sono ancora chiaramente visibili, benché murati. Secondo lo studioso, il fortilizio venne quasi certamente edificato verso la fine del XIII secolo, quando i signori del luogo, decisero di rafforzare la struttura. La parte più bella del castello è certamente l’alta e possente torre quadrata d’ingresso, situata a mezzogiorno, costruita con ogni probabilità nel XV secolo, quando i signori del luogo pensarono di dover far fronte a numerosi invasori, i quali con ogni probabilità credevano di poter entrare nell’abitato senza trovarvi alcuna resistenza. Il mastio è dotato di apparato a sporgere, nel quale fanno spicco le interessanti mensole delle caditoie, parte in mattoni e parte in pietra, di pregevole stile quattrocentesco. L’interno del castello, pur interessante, è stato ampiamente rimaneggiato; resta l’elegante volta a vela quattrocentesca, inerente allo spazio locale, adibito a cucina. L’antico fortilizio, ridotto ad abitazione, appartiene attualmente al dott. Antonio Bossola.

QUINTO VERCELLESEPunti d’interesse: Chiesa parrocchiale dei Santi Nazario e Celso,

già testimoniata nel 964 è considerabile una delle più rappresentative architetture romanico-gotiche della regione.Osservando la facciata sono ben distinguibili le tre principali fasi costruttive: la porzione corrispondente alla navata centrale, costituita da materiali di recupero (mattoni romani, frammenti di marmo lavorato, cocci di tegole e ciottoli di fiume) è di epoca preromanica, la navata sinistra fu aggiunta durante il periodo romanico mentre la navata destra risale al periodo gotico. Il campanile fu realizzato intorno al 1466 in stile tardo romanico. Anche all'interno si possono distinguere facilmente le fasi costruttive: due massicce arcate a tutto sesto sorreggono le campate della navata sinistra mentre più agili campate a sesto acuto formano la navata destra. Buona parte della superficie interna appare ricoperta da affreschi: quelli dell'abside, dove campeggia un Cristo Pantocratore, sono riconducibili al periodo romanico; le figure laterali dei Santi Pietro e Paolo sono ascrivibili alla fine del Trecento. La prima campata della navata sinistra, detta "cappella degli Apostoli", fu affrescata tra la fine del XV secolo e l'inizio del secolo successivo. La seconda campata è chiamata "cappella dei Dottori". Nella navata destra si trovano la "cappella

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del Battesimo", con una decorazione floreale gotica, e la "cappella della Vergine" per le raffigurazioni che rappresentano quattro episodi della sua vita.

Castello Sorse probabilmente, su una preesistente stru-ttura, tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, a seguito dell'insediamento nel feudo della famiglia degli Avogadro. Se ne ha prima testimo-nianza nel 1219 quando venne citata l'esistenza di una cappella, tuttora esistente e dedicata a San Pietro. Una seconda e massiccia fase costruttiva fu attuata in epoca rinascimentale, a seguito della conquista del vercellese da parte dei Savoia che permise agli Avogadro di rientrare in possesso del maniero. Con la progressiva diffusione della coltivazione del riso la fortezza venne lentamente trasformata in una grande azienda agricola.Nel quattrocento in questi territori si scontrarono nche le mire espansionistiche dei Visconti, dei Savoia e dei Monferrato che terminarono con la sottomissione degli Avogadro ai Savoia.Nella cappella castrense di San Pietro si conserva una complessa stratificazione di affreschi che coprono l'arco temporale che va dal XIII al XVI secolo, alcuni dei quali venuti alla luce durante recenti restauri.

Collobiano

Il Castello Il luogo fu menzionato la prima volta nel 1023. In antico seguì le vicende della corte di Casanova [e non ho idea di chi siano questi signori n.d.a.]. Nel 1152 l’imperatore Federico I Barbarossa confermò il possesso al Conte Guido di Biandrate. Nel 1170 i fratelli Uberto, Guglielmo, Rainero e Ottone di Biandrate vendettero il feudo ai fratelli Palatino e Bongiovanni d’Avogadro. Un ramo del consortile Avogadro prese il nome di Collobiano. Nel sec. XIV personaggio ragguardevole fu Simone Avogadro di Collobiano, capo della fazione Guelfa. Nel 1404 passò sotto la signoria dei Savoia, dopo la dedizione spontanea degli Avogadro. Gli Avogadro di Collobiano tennero il feudo fino alla fine del sec. XVIII. Il castello ha subìto molte modifiche. Conserva ancora una torre d’angolo ottagonale, la torre d’ingresso e varie finestre ad arco acuto. Parti del castello risalgono al sec. XIV.Il castello è stato costruito nei pressi di un passaggio sulla strada che collegava Vercelli a Biella, luogo strategicamente importante. A partire dal 1170 i proprietari furono gli Avogadro, che detennero la signoria su Collobiano sino al 1690, quando passò a Ottavio Maria, conte di Collobiano e della Motta. Alcuni autori sostengono che Napoleone dormì nel castello, prima del suo ingresso in Vercelli. L’edificio subì due grandi trasformazioni, la prima

nella seconda metà del Quattrocento, quando fu ricostruito, la seconda nei primi anni del Settencento, quando venne fortificato e trasformato in presidio militare. La cinta muraria, risalente al XIII secolo, la torre del XV secolo e la particolare torre ottagonale sono motivi di grande interesse storico e architettonico

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Parrocchia Beata Vergine del Rosario e S.Giorgio

TRONZANOCHIESA ROMANICA DI S.PIETRO AL CIMITERO"E' sufficiente percorrere la storia di questa chiesa per trovarsi coinvolti nella stessa storia di Tronzano: San Pietro Parrocchiale : sono i tempi di Tronzano Superiore e Inferiore, delle guerre guelfo-ghibelline, della distruzione; San Pietro Extra-Muros: i due Borghi, ormai distrutti, vengono abbandonati per fondare il nuovo Borgo di tronzano col conseguente abbandono dell'antica parrocchiale; San Pietro al cimitero: il paese, in continuo sviluppo, costruisce il cimitero intorno alla chiesa....Nel 1201, con la distruzione del Borgo di Tronzano Superiore, la chiesa di S. Pietro cessa di essere parrocchiale. La guerra, oltre a distruggere il Borgo di Tronzano Superiore, danneggiò anche la parrocchiale privandola della facciata e di una parte della navata destra (successivamente ricostruita). Durante il secolo XIII e XIV la chiesa di San Pietro restò presumibilmente priva della cure e delle attenzioni precedentemente godute, finchè verso la metà del '400, le sue condizioni divennero così precarie da far ritenere probabile un cedimento generale dell'edificio....Nel 1688 si fece costruire la volta della chiesa, il pavimento, la scala a muro e i solai del campanile."