Feresin Catina, Agostini Tiziano, Negrin-Saviolo Nila (1997)
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STUDI E RICERCHE
295GIORNALE ITALIANO DI PSICOLOGIA / a. XXIV, n. 2, giugno 1997
IL RUOLO DELLA POSTURA IN UN COMPITOCINESTESICO E IN UN COMPITO VISIVO
DI INCLINAZIONE
CATINA FERESIN, TIZIANO AGOSTINIE NILA NEGRIN-SAVIOLO
Università di Padova e Università di Trieste
Riassunto. In questo lavoro vengono descritti due esperimenti volti ad indagare il varia-re dell’accuratezza in un compito di inclinazione in funzione delle informazioni (cine-stesiche e visive) e della postura (posizione seduta e supina). Nel primo esperimento èstata studiata l’accuratezza dei giudizi in un compito cinestesico di aggiustamento diuna superficie inclinabile rispetto ad una serie di inclinazioni selezionate, al variare del-la postura. I risultati indicano che l’accuratezza è maggiore in posizione seduta rispettoa quella supina. Questo suggerisce che le informazioni propriocettive determinate dallapostura possano influenzare la sensibilità cinestesica e quindi far variare il livello di ac-curatezza. Nel secondo esperimento il compito di aggiustamento dell’inclinazione eravisivo e si svolgeva in un ambiente ricco di schemi di riferimento. I risultati indicanoche il grado di accuratezza non varia al variare della postura. Questo potrebbe indicareche l’informazione visiva è più saliente dell’informazione propriocettiva nel determinarel’accuratezza del giudizio di inclinazione.
INTRODUZIONE
Le sensazioni propriocettive che riguardano la posizione e, in parti-colare, il movimento delle articolazioni, sono regolate dal sistema cine-stesico (Howard e Templeton, 1966). I recettori coinvolti in questoparticolare tipo di sensazioni sono le terminazioni di Ruffini e i corpu-scoli di Golgi dei legamenti articolari. Le terminazioni di Ruffini sonoattivate dal movimento angolare delle articolazioni, mentre i corpusco-li di Golgi forniscono informazioni circa la posizione nello spazio.
Nel caso di posizione seduta (fig. 1), il sistema cinestesico ricevedelle informazioni propriocettive dai recettori delle capsule articolaripresenti nelle caviglie, nelle anche, nelle ginocchia e nelle spalle. Inol-tre riceve altre informazioni propriocettive dai recettori muscolari chemantengono il tono del collo, della schiena, dei glutei e delle gambe.
Desideriamo ringraziare: Walter Gerbino (Università di Trieste) per aver finanziato lacostruzione dell’apparecchiatura descritta in questo esperimento; Alverio Feresin, CorradoCostadura e Narciso Miloch per la realizzazione di tale apparecchiatura. I nostri ringrazia-menti vanno anche a Mario Zanforlin (Università di Padova), Hiroshi Ono (York Univer-sity, Toronto, Canada), Nicholas Wade (Dundee University, Dundee, Scozia) e al gruppodi percezione del Dipartimento di Trieste per i preziosi suggerimenti.
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Anche i meccanorecettori cutanei della base delle cosce, dei glutei edelle piante dei piedi vengono stimolati.
Nel caso di posizione supina (fig. 2), il sistema cinestesico ricevedelle informazioni propriocettive diverse. I recettori articolari e mu-scolari si trovano in una situazione di riposo, in quanto la muscolatu-ra corporea non deve sorreggere il peso del corpo stesso, mentre imeccanorecettori cutanei vengono sollecitati poiché una grossa partedella superficie corporea (base della testa, spalle, schiena, glutei, gam-be, base dei talloni) rimane a contatto con un piano orizzontale.
In letteratura si trovano molti lavori che hanno analizzato il ruolodella postura nella discriminazione angolare della verticale visiva, inassenza di ulteriori informazioni visive.
Questi lavori indagano generalmente il ruolo dell’inclinazione late-
Meccanorecettoricutanei della basedei talloni
Meccanorecettoricutanei dei gluteie delle gambe
Meccanorecettoricutanei delle spalle
Meccanorecettoricutanei della basedella testa
Soggetto supino:
FIG. 2. Soggetto supino: recettori coinvolti quando il soggetto si trova in questa posi-zione.
FIG. 1. Soggetto seduto: recettori coinvolti quando il soggetto si trova in questa posi-zione.
Recettori muscolari del colloRecettori delle capsule articolari delle spalle
Recettori muscolari della schiena
Recettori delle capsule articolari delle ancheRecettori muscolari e meccanorecettori tattilidei glutei e delle cosce
Recettori muscolari dei polpacciRecettori delle capsule articolari delle caviglieMeccanorecettori delle piante dei piedi
Soggetto seduto:
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rale (tilt) della testa o del corpo in compiti di discriminazione angola-re della verticale visiva su di un piano frontale (per una rassegna finoal 1982 si veda Howard, 1982; Mittelstaedt, 1983; Parker e Poston,1984; Yardley, 1990).
Nel presente lavoro è stata esplorata l’accuratezza in un compito diaggiustamento dell’inclinazione di una superficie percepita cinestesica-mente o visivamente, rispettivamente attraverso la rotazione del polsoo mediante l’aggiustamento dell’inclinazione di una linea luminosa, alvariare della postura (posizione seduta e posizione supina).
La nostra ipotesi è che le informazioni propriocettive determinatedalla postura non influenzino il giudizio di inclinazione nel caso delcompito visivo (giudizio esocentrico)1 mentre siano rilevanti nel casodel compito cinestesico (giudizio egocentrico).
ESPERIMENTO 1
In questo esperimento è stata indagata l’accuratezza nello svolgi-mento di un compito cinestesico al variare della postura (posizioneseduta e supina). Il compito prevedeva l’aggiustamento attraverso larotazione del polso dell’inclinazione di una superficie rispetto alle in-clinazioni selezionate2. La prima condizione prevedeva la posizioneseduta, mentre la seconda prevedeva la posizione supina (fig. 3).
Da un punto di vista ecologico si può supporre che l’accuratezzasia più elevata in posizione seduta, in quanto le informazioni proprio-cettive dovute alla posizione supina sono decisamente diverse dallecondizioni in cui generalmente si svolgono compiti di orientamento(in piedi o seduti).
METODO
Disegno sperimentale
Il disegno sperimentale era del tipo a misure ripetute.Le inclinazioni richieste andavano dalla verticale gravitazionale (per
1 Si definisce «egocentrico» un giudizio che fa riferimento solo all'asse corporeo(asse Z), mentre in presenza di altri schemi di riferimento esterni si parla di «giudizioesocentrico» (Howard, 1982).
2 Il paddle method è riportato in letteratura a partire da Gibson (1950) ed è statorecentemente ripreso ed usato da Ohmi (1993); Carrozzo e Lacquanity (1994); Howarde Kaneko (1994); Proffitt, Bhalla, Gossweiler e Midgett (1995); Feresin, Agostini eNegrin-Saviolo (lavoro inviato per la pubblicazione).
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mano
superficie inclinabile
lettino orizzontale
Compito cinestesicoSoggetto supino
Compito cinestesicoSoggeto seduto
sgabello
blocca testa
mano
superficieinclinabile
convenzione 0°) all’orizzontale (per convenzione 90°). In particolare,sono state indagate 11 inclinazioni: 0°, 10°, 20°, 30°, 40°, 45°, 50°,60°, 70°, 80°, 90°.
Osservatori
Sei studenti iscritti al Corso di Laurea in Psicologia dell’Universitàdi Trieste hanno preso parte individualmente a questo esperimento.Gli osservatori non erano a conoscenza dello scopo dell’esperimento.
Apparato e procedura
L’apparato utilizzato è rappresentato in figura 4.All’osservatore, bendato, veniva legata la mano preferita sulla su-
FIG. 3. Soggetto seduto e supino durante un compito cinestesico.
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tavolino regolabile in altezza
superficie di legnoinclinabile
lettored'inclinazione
potenziometro
90°
FIG. 4. Superficie di legno inclinabile e potenziometro per misurare l’inclinazione dellasuperficie rispetto alla verticale gravitazionale.
perficie di aggiustamento in modo da consentire la rotazione del pol-so attorno all’asse orizzontale. Un potenziometro rilevava l’inclinazio-ne della superficie di aggiustamento.
Il compito consisteva nell’aggiustamento della superficie inclinabilerispetto alle 11 inclinazioni richieste dallo sperimentatore. L’ordine dipresentazione delle inclinazioni (ognuna ripetuta per 5 volte) era ran-domizzato. Ogni nuovo aggiustamento veniva effettuato a partire dauna posizione casuale della superficie inclinabile. L’ordine di sommi-nistrazione dei 2 trattamenti (seduto e supino) era casuale.
RISULTATI
L’accuratezza è stata misurata in termini di vicinanza del punto dieguaglianza soggettivo (P.E.S.) rispetto al punto di eguaglianza ogget-tivo (P.E.O.): tanto più la media del punto di eguaglianza soggettivosi avvicina al punto di eguaglianza oggettivo tanto maggiore è l’accu-ratezza.
Condizione: osservatore seduto
Come si può vedere dal grafico in figura 5, le prestazioni ottenutein posizione seduta sono accurate. La curva psicofisica del P.E.S. se-gue un andamento lineare (R2 = 0,996) e si approssima alla curva teo-rica del P.E.O.
300
Condizione: osservatore supino
La figura 6 mostra che l’accuratezza in posizione supina è minore.Anche in questo caso la curva psicofisica del P.E.S. segue un anda-mento lineare (R2 = 0,997), ma non si approssima molto bene alla cur-va teorica del P.E.O.
Per ogni singola inclinazione e per entrambe le condizioni sonostati calcolati gli scarti sottraendo il P.E.S. dal P.E.O. È stata quindicondotta un’analisi della varianza per misure ripetute che ha messo inevidenza una differenza significativa tra le due condizioni [F(1,10) =56,08; p < 0,001].
I risultati sembrano indicare che la postura ha un ruolo rilevantenel determinare l’accuratezza.
FIG. 5. Grafico delle medie del Punto di Eguaglianza Soggettivo (P.E.S.) rispetto alPunto di Eguaglianza Oggettivo (P.E.O.) per l’aggiustamento cinestesico dellainclinazione della superficie di legno. Condizione 1: soggetto seduto.
Punt
o di
Egu
aglia
nza
Sogg
ettiv
o (in
gra
di)
Punto di Eguaglianza Oggettivo (in gradi)
9085807570656055504540353025201510
50
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90
y = 5,1008 + 0,87917x
R2 = 0,996
Condizione 1: soggetti seduti-compito cinestesico
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ESPERIMENTO 2
In questo esperimento è stata indagata l’accuratezza in un compitovisivo di aggiustamento dell’inclinazione di una linea luminosa al va-riare della postura (seduta e supina)3. In questo caso non ci si aspettauna dipendenza dell’accuratezza dalle diverse informazioni proprio-cettive dovute alla postura, in quanto, in entrambe le posizioni, sisuppone che le informazioni visive siano più rilevanti rispetto a quellepropriocettive, essendo presenti degli indizi visivi per la determinazio-ne dell’inclinazione (giudizio esocentrico).
3 Questo metodo è stato presentato in letteratura in compiti di aggiustamento ri-spetto all'inclinazione di una superficie percepita visivamente (Harris, Freeman e Hu-ghes, 1992; Howard e Rogers, 1995).
FIG. 6. Grafico delle medie del Punto di Eguaglianza Soggettivo (P.E.S.) rispetto alPunto di Eguaglianza Oggettivo (P.E.O.) per l’aggiustamento cinestesico dellainclinazione della superficie di legno. Condizione 2: soggetto supino.
Punt
o di
Egu
aglia
nza
Sogg
ettiv
o (in
gra
di)
Punto di Eguaglianza Oggettivo (in gradi)
9085807570656055504540353025201510
50
-50 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90
y = –1,9823 + 0,93684x
R2 = 0,997
Condizione 2: soggetti supini-compito cinestesico
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METODO
Disegno sperimentale
Il disegno sperimentale era a misure ripetute.Le inclinazioni richieste andavano dalla verticale gravitazionale (per
convenzione 0°) a 80°; i 90° non venivano considerati in quanto eranopercepiti visivamente dai soggetti come un punto nello spazio e noncome una linea inclinata. In particolare, sono state indagate 10 incli-nazioni: 0°, 10°, 20°, 30°, 40°, 45°, 50°, 60°, 70°, 80°.
Osservatori
Altri sei studenti hanno preso parte individualmente a questo esperi-mento. Nessuno di essi era a conoscenza dello scopo dell’esperimento.
Apparato e procedura
L’apparato utilizzato è rappresentato in figura 7.Nella prima condizione sperimentale (posizione seduta) l’osservato-
re vedeva sul piano frontoparallelo e a una distanza di 150 cm, una li-nea luminosa verticale. Il centro della linea luminosa corrispondeva alcentro del segmento congiungente i due occhi dell’osservatore. La li-nea ruotava sul piano frontale intorno ad un perno fissato su di unasse verticale.
Nella seconda condizione lo stesso compito veniva svolto in posi-zione supina.
Un potenziometro rilevava l’inclinazione della linea.Il compito consisteva nell’aggiustamento della linea luminosa incli-
nabile rispetto alle 10 inclinazioni richieste dallo sperimentatore. L’or-dine di presentazione delle inclinazioni (ognuna ripetuta per 5 volte)era randomizzato. Ogni nuovo aggiustamento veniva effettuato a par-tire da una posizione casuale della linea luminosa. L’ordine di sommi-nistrazione dei 2 trattamenti (seduto e supino) era casuale.
In entrambe le condizioni veniva chiesto agli osservatori di fare ri-ferimento alla struttura ambientale. Infatti, in posizione seduta, la ver-ticale ambientale corrispondeva alla verticale gravitazionale, mentre inposizione supina la verticale ambientale non corrispondeva alla verti-cale gravitazionale bensì all’orizzontale. In questo modo si forzava ilriferimento da parte dell’osservatore alla sola verticale ambientale enon alla verticale gravitazionale.
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RISULTATI
Condizione: osservatore seduto
Come si può vedere dal grafico in figura 8, le prestazioni ottenutenell’aggiustare visivamente l’inclinazione della linea luminosa in posi-zione seduta sono accurate. La curva psicofisica dei P.E.S. segue un
lettino orizzontale
Compito visivoSogetto supino
mano
asticella per laregolazionedella linea
150 cm
tavolinoregolabilein altezza
linea luminosa inclinabile
Compito visivoSoggetto seduto
sgabello
mano
bloccamento150 cmlinea luminosainclinabile
asticella per laregolazionedella linea
tavolino regolabilein altezza
FIG. 7. Soggetto seduto e supino durante un compito visivo di inclinazione di una li-nea.
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andamento lineare (R2 = 0,994) e si approssima alla curva teorica deiP.E.O.
Condizione: osservatore supino
La figura 9 mostra che l’accuratezza in posizione supina è analogaa quella ottenuta in posizione seduta. Anche in questo caso la curvapsicofisica del P.E.S. segue un andamento lineare (R2 = 0,997), manon si approssima molto bene alla curva teorica del P.E.O.
Per ogni singola inclinazione e per entrambe le condizioni sonostati calcolati gli scarti sottraendo il P.E.S. dal P.E.O. Sugli scarti èstata condotta un’analisi della varianza per misure ripetute che non haevidenziato differenze tra le due condizioni [F(1,9) = 3,332; p = 0,10].
I dati ottenuti nelle due condizioni sembrano confermare l’ipotesiche in presenza di indizi visivi le informazioni provenienti dal sistemapropriocettivo abbiano poca influenza sull’accuratezza della prestazio-ne in un compito di aggiustamento dell’inclinazione.
FIG. 8. Grafico delle medie del Punto di Eguaglianza Soggettivo (P.E.S.) e del Puntodi Eguaglianza Oggettivo (P.E.O.) per l’aggiustamento visivo della inclinazionedella linea luminosa. Condizione 1: soggetto seduto.
Punt
o di
Egu
aglia
nza
Sogg
ettiv
o (in
gra
di)
Punto di Eguaglianza Oggettivo (in gradi)
9085807570656055504540353025201510
50
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90
y = 6,2442 + 0,90452x
R2 = 0,994
Condizione 1: soggetti seduti-compito visivo
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DISCUSSIONE
I risultati di questi esperimenti possono essere spiegati facendo ri-ferimento alle diverse informazioni a disposizione dell’osservatore.
Nel primo esperimento l’osservatore dispone solamente delle infor-mazioni provenienti dal sistema cinestesico, da quello tattile e daquello muscolare. Tali informazioni sono diverse in funzione della po-stura. Siccome in posizione seduta le informazioni propriocettive sonocoerenti con la verticale gravitazionale la prestazione nel compito ci-nestesico di aggiustamento di una superficie inclinabile risulta moltoaccurata. In posizione supina, invece, si ha un peggioramento dellaprestazione dovuto all’ortogonalità tra le informazioni propriocettive ela verticale gravitazionale. Infatti, tutti gli input propriocettivi forni-scono informazioni di orizzontalità e quindi indicano che la verticalegravitazionale non è più allineata con l’asse principale passante per ilcorpo. La modificazione del potenziale elettrico dei recettori conse-guente alla diversità della postura potrebbe influenzare la sensibilitàcinestesica del soggetto durante il compito di rotazione del polso.
FIG. 9. Grafico delle medie del Punto di Eguaglianza Soggettivo (P.E.S.) e del Puntodi Eguaglianza Oggettivo (P.E.O.) per l’aggiustamento visivo della inclinazionedella linea luminosa. Condizione 2: soggetto supino.
Punt
o di
Egu
aglia
nza
Sogg
ettiv
o (in
gra
di)
Punto di Eguaglianza Oggettivo (in gradi)
9085807570656055504540353025201510
50
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90
y = 2,5637 + 1,6031x – 2,0815e–2x2 + 1,4212e–4x3
R2 = 0,994
Condizione 2: soggetti supini-compito visivo
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Nel secondo esperimento, invece, l’osservatore dispone di informa-zioni visive strutturate. Nel compito visivo di inclinazione di una linealuminosa sembra che la diversità delle informazioni propriocettive do-vute alla postura abbiano una minore influenza sull’accuratezza deigiudizi rispetto al caso precedente. Infatti, le informazioni visive sonopiù salienti rispetto a quelle propriocettive e pertanto, queste ultime,anche se forniscono informazioni non congruenti rispetto alla gravità,assumono un peso minore nella determinazione dell’inclinazione.
Possiamo quindi concludere in via preliminare che un compito diinclinazione di una superficie percepita cinestesicamente dipende dal-le informazioni propriocettive che variano con la postura, mentre uncompito di inclinazione visivo è meno influenzato dalla postura.
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[Ricevuto il 24 gennaio 1996][Accettato il 15 novembre 1996]
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Summary. The aim of this work was to investigate the role of sensory information (ki-nesthetic and visual) and of posture (observer seated or supine) during a judgement ofinclination. In the first experiment, we measured the accuracy of the judgement of in-clination in a kinesthetic task as a function of posture. The results showed more accu-racy in the seated posture. Therefore it seems that changes of the proprioceptive infor-mation as a function of posture can affect the kinesthetic sensitivity and than accuracy.In the second experiment, the adjustment task was performed in a visually structuredenvironment. The results showed no significant difference in the accuracy between theseated and the supine posture conditions. We tentatively conclude that the visual infor-mation is more relevant than the proprioceptive inputs to determine the accuracy ofthe judgement of inclination.
La corrispondenza va inviata a Catina Feresin, Dipartimento di Psicologia generale,Università di Padova, via Venezia 8, 35131 Padova.