Fenomeni di Rilassamento z x y Impulso rf a 90° z B0B0 B0B0 x y x y z.

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Fenomeni di Rilassamento z x y Impulso rf a 90° z B 0 B 0 x y x y z

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Fenomeni di Rilassamentoz

x

y

Impulso rf a 90°

z

B0

B0

x

y

x

y

z

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LongitudinaleLongitudinale conduce al ripristino del valore della componente della magnetizzazione totale lungo l’asse z all’equilibrio. Noto come rilassamento spin-reticolo. Avviene tramite il trasferimento di energia dei protoni eccitati ai nuclei circostanti (il “reticolo”).

Rilassamento

z

x

y

T1

Il sistema perturbato ritorna all’equilibrio mediante i processi di rilassamento:

B0

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LongitudinaleLongitudinale conduce al ripristino del valore della componente della magnetizzazione totale lungo l’asse z all’equilibrio. Noto come rilassamento spin-reticolo. Avviene tramite il trasferimento di energia dei protoni eccitati ai nuclei circostanti (il “reticolo”). È caratterizzato da una cinetica del 1° ordine e la costante che caratterizza questo processo è indicata come T1.

Rilassamento

Il sistema perturbato ritorna all’equilibrio mediante i processi di rilassamento:

)1()( 1/0

Ttz eMtM

z

x

y

T1B0

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LongitudinaleLongitudinale conduce al ripristino del valore della componente della magnetizzazione totale lungo l’asse z all’equilibrio. Noto come rilassamento spin-reticolo. Avviene tramite il trasferimento di energia dei protoni eccitati ai nuclei circostanti (il “reticolo”). È caratterizzato da una cinetica del 1° ordine e la costante che caratterizza questo processo è indicata come T1.

Rilassamento

Il sistema perturbato ritorna all’equilibrio mediante i processi di rilassamento:

Da TDa T11 dipende l’intensità del segnale. dipende l’intensità del segnale. I T1 dei protoni in soluzioni non viscose sono sufficientemente corti (rilassamento veloce) da far si che le intensità dei segnali siano proporzionali al numero di protoni responsabili dei segnali stessi.Per il 13C sono più lunghi che per i protoni e variano notevolmente a seconda del contesto molecolare, e le intensità dei picchi in generale non sono proporzionali al numero di atomi di carbonio associati al picco.

z

x

y

T1B0

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TrasversaleTrasversale conduce al ripristino del valore della componente xy della magnetizzazione totale all’equilibrio (=0).

Noto come rilassamento spin-spin. Avviene attraverso una ridistribuzione adiabatica

dell’energia tra i nuclei del sistema di spin eccitato.

Rilassamento

Il sistema perturbato ritorna all’equilibrio mediante i processi di rilassamento:

z

x

yT2

B0

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Rilassamento

TrasversaleTrasversale conduce al ripristino del valore della componente xy della magnetizzazione totale all’equilibrio (=0).

Noto come rilassamento spin-spin. Avviene attraverso una ridistribuzione adiabatica

dell’energia tra i nuclei del sistema di spin eccitato. La costante che caratterizza questo processo, che

segue una cinetica del 1° ordine, è indicata come T2.

Il sistema perturbato ritorna all’equilibrio mediante i processi di rilassamento:

2T

t

xyxy (0)eM(t)M

12 TT

z

x

yT2

B0

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Rilassamento

Da TDa T22 dipende dipende l’ampiezza dei picchi a metà altezza (Wl’ampiezza dei picchi a metà altezza (W1/21/2))

2/1W

T2 corto Segnale largo

2

12/1

TW

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Rilassamento

Da TDa T22 dipende dipende l’ampiezza dei picchi a metà altezza (Wl’ampiezza dei picchi a metà altezza (W1/21/2))

2/1W

T2 corto Segnale largo

2

12/1

TW

T2 lungo Segnale stretto

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Rilassamento

Nella pratica alla perdita di coerenza di fase contribuiscono non solo i meccanismi di rilassamento spin-spin caratterizzati da un costante di tempo T2, ma anche le inevitabili disomogeneità di campo e si indica con T2* il tempo di rilassamento dovuto non solo alle dinamiche di spin ma anche alle disomogeneità di campo.

Da TDa T22 dipende dipende l’ampiezza dei picchi a metà altezza (Wl’ampiezza dei picchi a metà altezza (W1/21/2))

2/1W

*2/1

2

1

TW

T2 corto Segnale largo

T2 lungo Segnale stretto

0*

222

111

BTTT

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Rilassamento

Per i nuclei con I=1/2 i processi di rilassamento avvengono per interazione dello spin nucleare con i campi magnetici prodotti, ad esempio, da altri nuclei o ioni paramagnetici.

Gli atomi e le molecole sono soggetti a moti termici Browniani:

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Rilassamento

Per i nuclei con I=1/2 i processi di rilassamento avvengono per interazione dello spin nucleare con i campi magnetici prodotti, ad esempio, da altri nuclei o ioni paramagnetici.

Gli atomi e le molecole sono soggetti a moti termici Browniani: i campi magnetici che producono sono quindi fluttuanti.

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Rilassamento

Per i nuclei con I=1/2 i processi di rilassamento avvengono per interazione dello spin nucleare con i campi magnetici prodotti, ad esempio, da altri nuclei o ioni paramagnetici.

Gli atomi e le molecole sono soggetti a moti termici Browniani: i campi magnetici che producono sono quindi fluttuanti.

La natura e la velocità dei moti molecolari influenza T1 e T2.

Moti che generano fluttuazioni con componenti simili alla frequenza di Larmor del nucleo in esame favoriscono il rilassamento spin reticolo valori bassi di T1.

Al diminuire della velocità del moto molecolare rispetto alla frequenza di Larmor decresce T2 si allargano i segnali Al crescere delle dimensioni delle molecole si osserva un aumento della larghezza dei segnali I segnali NMR di macromolecole (e dei leganti ad esse legati) sono molto più larghi di quelli delle piccole molecole in soluzione.

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Rilassamento

Il campo magnetico di un elettrone spaiato è molto superiore a Il campo magnetico di un elettrone spaiato è molto superiore a quello di un nucleo quello di un nucleo

Specie paramagnetiche (molecole o ioni con elettroni spaiati) Specie paramagnetiche (molecole o ioni con elettroni spaiati) allargano i segnaliallargano i segnali

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Rapporto segnale/rumore

Il rapporto segnale/rumore negli esperimenti NMR aumenta all’aumentare di:

• numero di spin nel sistema • tempo di rilassamento trasversale (T2)• rapporto giromagnetico ()• Numero di scansioni• Campo magnetico esterno Diminuisce aumentando la temperatura.

L’intensità del segnale negli spettri 1H NMR è proporzionale alla concentrazione molare del campione se abbiamo protoni che risuonano a frequenze diverse, possiamo determinare il rapporto tra il numero di protoni in ciascun gruppo.

• Questa relazione non è valida per gli spettri del 13C.

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L’intensità del segnale negli spettri 1H NMR è proporzionale alla concentrazione molare del campione se abbiamo protoni che risuonano a frequenze diverse, possiamo determinare il rapporto tra il numero di protoni in ciascun gruppo.

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La costante di schermo

)1(0 BBeff

)1(2 0 B

02B

Il contesto molecolare in cui si trova un nucleo magnetico modifica il campo effettivamente sentito dal nucleo. Per quantificare in che misura gli effetti locali modificano il campo si introduce nell’equazione sopra riportata una costante , detta costante di schermo.

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solvanisoparamdiam

La costante di schermo

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solvanisoparamdiam

Contributo diamagnetico locale: legato circolazione di corrente nella distribuzione elettronica intorno al nucleo. E’ l’unico contributo presente nel caso di una distribuzione elettronica sferica imperturbata (es. atomo di idrogeno).

È sempre opposto al campo applicato e dipende dalla densità elettronica.

La perturbazione della simmetria sferica causata dalla presenza di altri nuclei riduce l’effetto diamagnetico.

B0

i

nucleo

Linee di forza del campo magnetico indotto

La costante di schermo

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solvanisoparamdiam

Contributo paramagnetico locale: è importante in sistemi con elettroni p e d in cui si ha una forte distorsione dalla simmetria sferica della nuvola elettronica (quindi non è importante per l’idrogeno).

È opposto al diamagnetico (quindi è deschermante) e può essere decisamente superiore a quello diamagnetico: nuclei in cui predomina tale effetto sono caratterizzati da range di frequenza di risonanza molto più ampi di quelli del protone.

Non dipende dalla densità elettronica.

La costante di schermo

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solvanisoparamdiam

Contributo paramagnetico locale: è importante in sistemi con elettroni p e d in cui si ha una forte distorsione dalla simmetria sferica della nuvola elettronica (quindi non è importante per l’idrogeno).

È opposto al diamagnetico (quindi è deschermante) e può essere decisamente superiore a quello diamagnetico: nuclei in cui predomina tale effetto sono caratterizzati da range di frequenza di risonanza molto più ampi di quelli del protone.

Non dipende dalla densità elettronica.

Contributo di anisotropia magnetica ed effetti dovuti al solvente.

La costante di schermo

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Diverso intorno diversa costante di schermo diversa frequenza di risonanza

)1(2 0 Beff

Consideriamo ad es. il segnale del CH4, CH3Cl, CH2Cl2, CHCl3• CH4 4 protoni equivalenti con costante di schermo a

• CH3Cl 3 protoni equivalenti. Il potere elettron attrattore del cloro riduce la schermatura degli atomi di idrogeno rispetto ad a),

b < a• CH2Cl2 2 protoni equivalenti, ulteriormente deschermato rispetto

ad a) e b) c < b < a

• CHCl3 1 protone, ulteriormente deschermato rispetto a quello degli altri composti d < c < b < a

I 4 composti risuonano a frequenze diverse, con a < b < c < d

La costante di schermo

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La costante di schermo

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La costante di schermo

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La posizione di un picco nello spettro viene chiamata spostamento chimico o chemical shift.

Il chemical shift non viene indicato con il valore assoluto della frequenza di risonanza perché:

• L’intervallo di frequenze entro il quale assorbono i nuclei di un dato elemento al variare dell’intorno chimico è molto ristretto rispetto al valore assoluto della frequenza di assorbimento -> valore relativo ad uno standard di riferimento invece che il valore assoluto. Lo standard per il protone è solitamente il tetrametilsilano (TMS).

Il chemical shift

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La posizione di un picco nello spettro viene chiamata spostamento chimico o chemical shift.

Il chemical shift non viene indicato con il valore assoluto della frequenza di risonanza perché:

• L’intervallo di frequenze entro il quale assorbono i nuclei di un dato elemento al variare dell’intorno chimico è molto ristretto rispetto al valore assoluto della frequenza di assorbimento -> valore relativo ad uno standard di riferimento invece che il valore assoluto. Lo standard per il protone è solitamente il tetrametilsilano (TMS).

• La frequenza di risonanza per un dato nucleo dipende dal campo applicato varia con lo strumento

Il chemical shift

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Il chemical shift

TMS

0

CHCl3

TMS

0

CHCl3

TMS

0

CHCl3

435 Hz

725 Hz

1450 Hz

60 MHz

100 MHz

200 MHz

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10*)( 6

operativa

TMSsegnaleppmshiftchemical

La posizione di un picco nello spettro viene chiamata spostamento chimico o chemical shift.

Il chemical shift non viene indicato con il valore assoluto della frequenza di risonanza perché:

• L’intervallo di frequenze entro il quale assorbono i nuclei di un dato elemento al variare dell’intorno chimico è molto ristretto rispetto al valore assoluto della frequenza di assorbimento -> valore relativo ad uno standard di riferimento invece che il valore assoluto. Lo standard per il protone è solitamente il tetrametilsilano (TMS).

• La frequenza di risonanza per un dato nucleo dipende dal campo applicato varia con lo strumento

Il chemical shift

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TMS

0

CHCl3

TMS

0

CHCl3

TMS

0

CHCl3

435 Hz

725 Hz

1450 Hz

60 MHz

100 MHz

200 MHz

10* 6

operativa

TMSsegnale

ppm 7,25 10*10*60

435 66

ppm 7,25 10*10*100

725 66

ppm 7,25 10*10*200

1450 66

TMS

0

CHCl3

7.25 ppm

Il chemical shift

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Perché il tetrametilsilano (TMS)?

• E’ inerte• È solubile nei comuni solventi organici• È volatile può essere eliminato facilmente dal campione• Ha 4 metili identici 12 protoni equivalenti segnale singolo e intenso • grazie alla bassa elettronegatività del Si i protoni sono più schermati della maggior parte dei protoni che si trovano nei composti organici non si sovrappone ad altri segnali

Il chemical shift

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Scelta del solvente

Il solvente ideale:• non contiene protoni

• inerte• bassobollente• economico!!•non è viscoso

Gli strumenti moderni controllano costantemente il campo B0 regolandolo in base alla frequenza del deuterio (lock).

Si usano solventi deuterati

Gli spettri NMR per scopi analitici vengono di solito misurati in soluzione

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Scelta del solvente

CDCl3 è il solvente più comune. La presenza di una piccola quantità di CHCl3 (impurezza isotopica)

genera negli spettri un piccolo picco dovuto al protone ( 7.26)

Devono essere eliminate tracce di impurezze paramagnetiche poiché producono l’allargamento dei picchi NMR.

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1. Calcolare lo spostamento chimico in ppm () per un protone che, utilizzando uno strumento operante a 60 MHz, assorbe a una frequenza superiore di 120 Hz rispetto a quella del TMS

Esercizi

p.p.m. 2 10*10*60

120 10* 6

66

operativa

TMSsegnale

A che frequenza relativa rispetto al TMS risuona lo stesso protone in uno strumento operante a 100 MHz?

HzoperativaTMSsegnale

operativa

TMSsegnale

20010

10*100*2

10

*)(

10*

66

6

6