Federazione Unione politica di stati che mantengono in diversi settori le proprie leggi particolari,...

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Federazion e Unione politica di stati che mantengono in diversi settori le proprie leggi particolari, ma hanno una costituzione comune e un unico governo. Unione su base associativa di più stati, o associazioni sindacali, di categoria ecc., che, conservando la loro individualità, perseguono scopi comuni mediante organi unitari. Confederazio ne Definizioni tratte dal dizionario Garzanti on line. www.garzantilinguistica.it/index.html Presentazione con 29 diapositive. Per procedere nella visualizzazione, clickare sui pulsanti a lato-- 1

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FederazioneUnione politica di stati che mantengono in diversi settori le proprie leggi particolari, ma hanno una costituzione comune e un unico governo.

Unione su base associativa di più stati, o associazioni sindacali, di categoria ecc., che, conservando la loro individualità, perseguono scopi comuni mediante organi unitari.

Confederazione

Definizioni tratte dal dizionario Garzanti on line. www.garzantilinguistica.it/index.html

Presentazione con 29 diapositive. Per procedere nella visualizzazione, clickare sui pulsanti a lato-- 1

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Il termine devoluzione (in inglese devolution) viene usato per indicare la concessione di poteri da parte di un governo centrale a favore di un governo a livello regionale o locale. Spesso i poteri devoluti sono temporanei e rimangono in ultima analisi in capo al governo centrale. Qualsiasi assemblea devoluta può essere abrogata dal governo centrale, nello stesso modo in cui può essere abrogata una legge. I sistemi federali differiscono in quanto i poteri e le funzioni delle entità federate sono garantiti dalla costituzione o, comunque, da norme di rango costituzionale.In realtà, l'applicazione dei modelli di governo "federali o accentrati" e le ripartizioni di competenze tra Governo centrale ed enti a livello inferiore differisce notevolmente nelle varie esperienze statali ed ogni paese vanta le sue peculiarità. La devoluzione può essere principalmente finanziaria, in cui vengono concesse alle regioni fonti d'entrata e capitoli di spesa in precedenza amministrati dal governo centrale. In genere, la devoluzione implica anche il potere di legiferare su alcune materie.

DEVOLUZIONE ( DEVOLUTION )

Estratto dall’enciclopedia on line Wikipedia . http://it.wikipedia.org/ 2

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La devolution in ItaliaLa devolution in Italia

Il termine Il termine devolutiondevolution viene usato in Italia viene usato in Italia per indicare il passaggio di attribuzione per indicare il passaggio di attribuzione di poteri su talune materie (esempio: di poteri su talune materie (esempio: scuola, sanità e sicurezza) dallo stato scuola, sanità e sicurezza) dallo stato agli enti localiagli enti locali

Lo scopo di questo passaggio è attribuire i Lo scopo di questo passaggio è attribuire i diritti e i doveri connessi alla gestione delle diritti e i doveri connessi alla gestione delle materie oggetto del processo di materie oggetto del processo di devolutiondevolution ad organi dello stato più vicini ai cittadini che ad organi dello stato più vicini ai cittadini che beneficiano di tali servizi.beneficiano di tali servizi.

Estratto dall’enciclopedia on line Wikipedia . http://it.wikipedia.org/

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LA CRONACA

Con l’ausilio di un dizionario e di una enciclopedia, abbiamo spiegato il significato di tre vocaboli, due dei quali da anni fanno notizia sulle prime pagine dei giornali come informazione politica. Si è cominciato con il parlare e scrivere di federalismo circa 20 anni addietro, prima come una cosa ridicola e di seguito salendo una scala di valori denigranti, siamo giunti al top come un qualcosa che spezzerà l’Italia con conseguenze catastrofiche. Il fatto, che ne abbiano parlato tanto male, ha indotto gli italiani a capire ciò che significa “ il federalismo “, sino al punto che il parlamento ha modificato la costituzione Italiana, per far si che questa possibilità possa avverarsi.

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LA STORIA

E’ stato un evento storico, perché ora, non potranno nascondere questa

realtà come si è fatto per 150 anni circa di storia di unità d’Italia.

Eppure tanti uomini politici importanti, quali Carlo Cattaneo, Gaetano Salvemini, Don Sturzo, Silvio Trentin, che con molti altri compreso l’ultimo teorico, il Prof. Gianfranco Miglio, hanno espresso la necessità che l’Italia

debba essere uno stato federale.

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UMBERTO BOSSI• Ma queste loro idee si sono fermate a teoremi da salotto ed i

libri di storia, se non quelli atti all’università, sempre hanno taciuto, ma poi con i fatti di questi ultimi 20 anni, hanno dovuto abbandonare questo silenzio succube a diversi poteri contrari a questa idea, ed il perché è molto semplice, il federalismo aveva trovato il suo braccio, il “Senatur Umberto Bossi” riconosciuto, benché denigrato, l’unico vero uomo politico che l’Italia ha in questi tempi.

Umberto Bossi dettando i tempi della politica italiana, è riuscito a far si che questa riforma dello Stato, giungesse in parlamento e farne

legge. Questa legge non è ancora vero federalismo ed è stata messa sotto forma di DEVOLUZIONE di alcuni poteri o meglio servizi, che

necessitano di un controllo sul territorio.

Umberto Bossi dettando i tempi della politica italiana, è riuscito a far si che questa riforma dello Stato, giungesse in parlamento e farne

legge. Questa legge non è ancora vero federalismo ed è stata messa sotto forma di DEVOLUZIONE di alcuni poteri o meglio servizi, che

necessitano di un controllo sul territorio.

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REFERENDUMSe la devoluzione non è ancora federalismo, sicuramente ne è l’inizio e certamente propedeutica ad esso.

La riforma legislativa costituzionale così approvata, necessita di un referendum popolare che contrariamente alla nostra prima costituzione ed a quelle europea, fatte passare sulla testa dei cittadini, la renderanno se approvata,

LA COSTITUZIONE DELPOPOLO.

Noi, vi invitiamo al momento della scelta di dare la vostra preferenza al

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LE RAGIONI

Le ragioni di questa Vostra eventuale scelta possono essere molteplici, noi Vi proponiamo graficamente nelle diapositive

seguenti, solo quella che riguarda il federalismo fiscale, perché è l’unica vera ragione per la quale un territorio, una

regione od uno stato (nell’ambito dell’EUROPA) hanno ragione di esistere in un sistema federale.

Siate certi, che tutti quelli che sono propensi per l’abrogazione (NO), cercheranno di inculcare molte paure perché questa propedeutica devoluzione non passi, tipo quella che creerà

diversi modelli di sanità. La verità è un’altra, avranno perso il potere sul denaro pubblico e la sanità, se sarà diversa,

dipenderà solo da come sarà gestita economicamente e dalla professionalità sanitaria, dove la raccomandazione DEGLI

INCAPACI si pagherà in vite umane.

Ora passiamo ai grafici8

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Governo centraleche distribuisce lerisorse ricavate dalle tasse versatedai contribuenti

L’esperienza, ci porta a questaconsiderazione.Le risorse, vengono distribuite a pioggiae senza controllo,disperdendosi in varirivoli scarsamente legali,a discapito delle necessitàTerritoriali effettivamenteriscontrate dagli abitanti.

Territori, regioni o stati formanti uno stato a conduzione centralista

Nella diapositiva seguente, viene raffigurato il percorso, che le nostre tasse fanno in uno Stato soggetto a questa configurazione

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Ricordiamo che ciò che si deve pagare in tasse allo Stato, dovrebbe essere restituito, ( tolto ciò che serve al suo sostentamento) in servizi, difesa e altre necessità che ha il territorio.

Come si può notare, i cittadini contribuenti, versano il loro dovuto nei centri esattoriali siti nei vari territori, i quali a loro volta verseranno il tutto all’erario.

Territori o regioni dove vengono versate le tasse

Il riempitivo in colore blu, indica il versamento effettuato. La prossima diapositiva, Vi mostra il passaggio successivo …

€tasse

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€tasse

erario?

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A questo punto, le casse dello stato si sono riempite e si sono svuotate le casse territoriali o regionali ed è lecito pensare che tornino a queste i fondi necessari per le loro esigenze …

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… invece guardate nella prossima diapositiva cosa succede…

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Normalmente lo stato rimborsa (frecce verdi) più o meno il 30% di quanto ha ricevuto. Però, sono anni che alcuni territori ricevono più di quello che hanno versato. Ciò, non è più sopportabile e se continuasse sarebbe deleterio per tutta la nazione e quegli aiuti che oggi ancora si possono elargire finirebbero.

In questi tempi di congiuntura, dove tutti dicono che non ci sono fondi necessari per adempiere alle quasi normali attività statali, occorre allora che ci sia un maggior controllo della spesa pubblica, onde evitare sprechi o altro peggio e questo a nostro avviso, lo si può ottenere solo in uno stato federale.

Nella prossima diapositiva ripercorriamo il cammino delle nostre tasse, ma questa volta in uno stato federale

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€tasseRitorniamo al

momento di pagare le tasse e seguiamo il percorso che i nostri soldi faranno in uno stato federale per ottenere dei servizi adeguati alle popolazioni.

In questo caso si potrebbe guardare al futuro con più ottimismo.

Come avrete notato, il primo passo non comporta nessun cambiamento, ma in seguito …

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La speranza di noi federalisti è tutta racchiusa in questo grafico. Dopo aver versato da parte del contribuente le tasse(in blu) queste affluiscono solo in parte al governo centrale (frecce rosse) e serviranno al suo sostentamento ed alle funzioni inderogabili, quali la difesa, la moneta e la politica estera.

€tasse

Le frecce e la fasce di color arancio sono quella parte di tasse che serve alla sussi- diarietà tra i vari territori o regioni. Questo non è solo un interscambio di aiuti materiali o di valuta , ma il territorio che li riceverà, deve, tramite i suoi rappresentanti, dimostrare al suo popolo e a chi da il sussidio, che questi aiuti non vadano persi.

FINE--- Le prossime diapositive daranno cenni biografici sui alcuni, dei molti personaggi politici, convinti della necessità di una Italia federale

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PIERRE-JOSEPHPROUDHON

E' una delle menti più vaste del XIX° secolo, il cui pensiero è stato ingiustamente condannato sia dal marxismo che dalla chiesa cattolica, che lo hanno considerato a torto un anarchico ed un

materialista, obliandone la memoria.La conoscenza delle sue opere può però farci

capire la sua grande capacità di analisi e preveggenza.

La caduta delle ideologie ed il disordine sociale a cui sono destinati gli Stati attuali furono ampiamente previste e descritte nelle sue

opere; tra le quali "Del principio federativo" che ne è un campione quanto mai significativo. E'considerato il più grande tra i federalisti

moderni, il solo in grado di far comprendere il reale significato della parola "federalismo".

Pierre-Joseph Proudhon

nasce a Besançon 15 gennaio 1809

Muore

19 gennaio 1865

filosofo francese. Tratto da: http://freeweb.supereva.com/proudhon.freeweb/

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Nacque il 15 giugno 1801 in Milano e morì il 6 febbraio 1869 in Castagnola, presso Lugano. Studioso di problemi economici, sociali, discepolo di Gian Domenico Romagnosi, ispirò la sua attività al proposito di promuovere gradualmente, attraverso il progresso scientifico, l'evoluzione politica dell'Italia. Così egli si adoperò assiduamente per realizzare un miglioramento delle condizioni economiche e sociali del Lombardo-Veneto al fine di assicurarne l'autonomia in seno all'Impero asburgico. 

Un analogo processo di sviluppo politico nelle altre parti d'Italia avrebbe dovuto condurre, infine, alla formazione di una federazione italiana indipendente.

Tratto da: http://www.cronologia.it/storia/biografie/cattaneo.htm

Carlo Cattaneo nasce: 15 giugno 1801, muore: 6 febbraio 1869

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Quando si parla di federalismo si incorre spesso in forti pregiudizi: lo si schiaccia sulla linea leghista alla Bossi e lo si confonde col più retrivo regionalismo, con connotazioni marcatamente separatiste e antimeridionalistiche; oppure si assume il modello americano come archetipo, ignorando una lunga tradizione italiana e meridionalistica che, sì, ha origini ottocentesche, ma che, oggi, criticamente proposto, si segnala come capace di delineare nuove figurazioni politiche e opportunità di cambiamento…..

[Non a caso, il suo si può definire un federalismo “centrifugo”, che va dall’unità alla pluralità. Salvemini intendeva porre rimedio ai mali che la centralizzazione amministrativa aveva prodotto nel Meridione. Gaetano Salvemini, con Napoleone Colajanni ed Ettore Ciccotti, esprimeva una proposta federalistica lucida e convinta che l’autonomia degli enti locali non dovesse ridursi al decentramento amministrativo (cfr. p. 88), che occorresse assumere una prospettiva unitaria e gradualista, basata sul modello della democrazia partecipativa. Attraverso un federalismo “centrifugo”, che va dall’unità alla pluralità, Salvemini intendeva porre rimedio ai mali che la centralizzazione amministrativa aveva prodotto nel Meridione. Brani Tratti da http://bfp.sp.unipi.it/rec/lucchese.html

Gaetano Salvemini

Nacque a Molfetta nel 1873. Muore a Sorrento il 6 settembre del 1957

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A uno Stato accentratore tendente a limitare e regolare ogni potere organico e ogni attività civica e individuale, vogliamo sul terreno costituzionale sostituire uno Stato veramente popolare, che riconosca i limiti della sua attività, che rispetti i nuclei e gli organismi naturali - la famiglia, le classi, i Comuni - che rispetti la personalità individuale e incoraggi le iniziative private. E perché lo Stato sia la più sincera espressione del volere popolare, domandiamo la riforma dell'istituto parlamentare sulla base della rappresentanza proporzionale, non escluso il voto alle donne, e il Senato elettivo, come rappresentanza direttiva degli organismi nazionali, accademici, amministrativi e sindacali, vogliamo la riforma della burocrazia e degli ordinamenti giudiziari e la semplificazione della legislazione, invochiamo il riconoscimento giuridico delle classi, l'autonomia comunale, la riforma degli enti provinciali e il più largo decentramento nelle unità regionali.Tratto da:

http://www.cronologia.it/storia/biografie/sturzo1.htm

Don Luigi Sturzo Nato a Caltagirone (CT) il 26 novembre del 1871 Morì a Roma l'8 agosto 1959.

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Lo Stato infatti, per Trentin, non poteva essere abolito in quanto «legge nei rapporti della vita sociale». Non doveva essere un fine, un valore in sè, come invece lo concepiva il fascismo, ma un mezzo di realizzazione per la persona. L'idea di un nuovo ordine in Europa e in Italia egli così la poggiò sui concetti del collettivismo economico, come garanzia di giustizia sociale, e del federalismo e dell'autogestione, come salvaguardia delle libertà individuali e riconoscimento delle prerogative proprie a ciascun ente collettivo operante nello Stato.

Tratto da:

http://www.jesolo.it/photo/trentin_b15.jpg

Silvio Trentin nasce l'11 novembre 1885 a S. Donà di Piave . Muore 23 marzo 1944

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Nato a Como 11 gennaio 1918.

Muore il 10 agosto 2001

…. sostenere che il regime cui i cittadini italiani sono sottoposti è talmente asfissiante da giustificare l'insorgere del "diritto a resistere". (In particolare, il professore si riferiva all'istituzione dell'ISI, ora ICI, e ne contestava la legittimità). Da lì alla difesa della secessione, il passo fu breve: anche perché il professore aveva sempre sostenuto la necessità per le regioni del Nord di aggregarsi in un'unica "macroregione" o cantone padano.

Tratto da:

http://www.ideazione.com/settimanale/1.politica/39_07-09-2001/stagnaro.htm

Segue la conclusione20

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LA RICERCA

• La ricerca dei personaggi politici più o meno noti, illuminati dallo spirito federalista, nel contesto della storia dell’unità d’Italia e che su questo argomento sono stati tacitati, erano per un’alta percentuale, uomini politici della sinistra, socialisti e comunisti. Si anche comunisti, benché la questione sia controversa e dibattuta, anche Antonio Gramsci a suo tempo aveva espresso idee federaliste.

• Tornando al contesto attuale, siamo al paradosso che il federalismo viene osteggiato proprio da chi dovrebbe essere il primo a caldeggiarlo e fatto passare come legge costituzionale da un governo di centro-destra.

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CONCLUSIONE dell’autore

Forse, sarà questo il motivo di tanta contrarietà da parte dell’area social-comunista che si è vista portar via una loro creatura,

che già era stata ripudiata dal Marxismo quando vinse sull’ideafederalista del filosofo comunista BAKUNIN e che il leninismo ed lo

stalinismo hanno poi cancellato del tutto realizzando un potere centralista che a nulla di buono ha portato, come la storia ci insegna.

In buona fede, quello che si può considerare un errore di scelta può essere accettato, quello che non si può accettare è che il rifiuto del federalismo sia dovuto al fatto che le risorse erariali non siano più

sotto il potere partitico, ma saranno sotto controllo del popolo. L’altra possibilità è che la sinistra sia diventata destra e la destra sia

diventata sinistra.

F I N E22

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REPETITA JUVANT …..PERCIO’ ECCOVI TUTTE LE NOVITA'

Dopo 143 anni di centralismo, con il voto definitivo della Camera, l'Italia è ormai avviata verso uno Stato federale. E' un traguardo molto importante: per il paese, che da tempo

attende le riforme; per la gente del Nord e per la Lega, che da oltre vent'anni combattono questa battaglia;

per la Casa delle Libertà tutta, che ha così mantenuto gli impegni con gli elettori. Ed è soprattutto la vittoria di

Umberto Bossi, che non ha mai smesso di lottare per il suo popolo e per la sua gente: questo risultato importante lo dobbiamo alla sua tenacia, alla sua forza, al suo grande

acume politico e all'amore che ha dimostrato per la nostra terra.

Ed è per questo che diciamo: "Grazie Bossi".

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Vediamo quali sono le novità più importanti di questa riforma:

PIU’ POTERI ALLE REGIONI. NASCE LA DEVOLUTION.

Saranno le Regioni a gestire in via esclusiva le competenze relative al primo blocco di materie devolute:

assistenza e organizzazione sanitaria; organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, definizione della parte di programmi scolastici e

formativi di interesse specifico della Regione; polizia amministrativa regionale e locale.

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RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI

Il numero dei parlamentari si riduce di circa il 23%, con minori costi per la pubblica amministrazione. I

deputati alla Camera scendono da 630 a 400. A questi si devono aggiungere 12 deputati eletti nella

circoscrizione riservata agli italiani all'estero. I senatori elettivi scendono da 315 a 200, ai quali se ne

aggiungono 6 eletti nella circoscrizione estero. I senatori a vita vengono ridotti a un massimo di 3.

Si abbassa anche il limite di età per poter entrare nei palazzi della politica romana: da 25 anni a 21 per

Montecitorio, da 40 a 25 per Palazzo Madama.

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ENTI LOCALI PROTAGONISTI NEL SENATO FEDERALE

I senatori saranno eletti in ciascuna regione contestualmente ai rispettivi Consigli. Ai lavori di Palazzo Madama potranno anche partecipare, ma senza diritto di

voto, rappresentanti delle Regioni e delle Autonomie Locali. Il Senato esamina le leggi che riguardano le materie

riservate sia allo Stato che alle Regioni, le cosiddette materie concorrenti, quali, ad esempio, i rapporti

dell'Unione Europea con le Regioni, il commercio con l'estero, l'ordinamento sportivo regionale, la protezione

civile, emittenza regionale. La Camera, invece, esamina le leggi sulle materie riservate allo Stato, come la politica estera, l'immigrazione, la difesa,

la politica monetaria e via dicendo.

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PREMIERATO FORTE

Il presidente del Consiglio diventa Primo Ministro: è lui la figura centrale del governo dopo la riforma

istituzionale. Il primo ministro, la cui legittimazione avviene al

momento dell'elezione, che è di fatto un'elezione diretta, è un vero capo del governo: determina la politica del governo, nomina e revoca i ministri e ha il potere di

sciogliere la Camera.

Ora dipende solo più da Te!

Vota e fai votare SI alla conferma della nuova II° parte della Costituzione della Repubblica Federale Italiana

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Umberto Bossi

Presentazione realizzata a cura della sez. della

Lega Nord Piemont di Venaria Via Rolle 27 (TO)

Vieni anche Tu, tutti i giovedì dalle h 21 in poi

E visita www.leganordvenaria.itBy Edgardo Ciravegna

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Se la

presentazione

non è

Sufficiente

visita il sito

web : http://www.viaggio-in-germania.de/federalismo.html

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