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RENDICONTI Socillld llClliano di jflne.... logfg " Pdrologlo, 36 (2), lUI): pp, 581·594 MARIA FltANCA BIUCATTI·. LUCIANO POPPI·· VARI TERMINI DI INTERLAMINATI l/M NELLE ARGILLE APPENNINICHE ••• RiASSUNTO. - Sono ricerche su alcuni campioni di argille appenniniche al fine di mali.zure il significaro della presema del riflesso asimmetrico a lO A, o della banda non risolta nell'intervallo 14 A ·10 A, Le analisi roentgenognafiche e di spettrel$tOpa IR, rondone: su diverse frazioni granulometriche per e hanno pc:nnesso di evidenziare: diversi tipi di fasi interlllminate l/M ed una possibile: corre:- fra esse fasi amorfe: AIO,<, spesso ai argillosi. infine: discusso il significato -genetico di queste fasi In relazione all'ambiente: sedime:ntario in cui si sono evolute. ABST\l.ACT. - Studies were arried out on some Apc:nnine day umples in order to analyze the asymmetrical rc:flection at lO A or broad band in the 14 A·1O A range. X·ray IInd IR spectroscopic malysis, carried 001 on samples with differen! gl"1lin size ClIused by sedimcntation and ccn!rifugalion, show diflere:nt typc:s of l/M interlayer minerals. A possible: correlation bc:twec:n AIOx, frequentIy pre:se:m in thc: days, md some l/M in!daye:r phases is discussed. Finally" thc: gene:tic mc:aning of Ihete phuei in connc:<:tion with the sc:dimentuy environment ili discuucd. Introduzione Alcuni autori hanno messo in evidenza, nelle argille, la diffusione di fasi mineralogiche che, ai raggi X, sono car.lUerizzate o da una interferenza a lO A asimmetrica i valori 2 l) più bassi, o da una banda non risolta nell'intervallo 14 A ·10 A (A1'.'DllL\TTA, 1950; G.w.ITEll.l, 1955; PELLIZl.U e GtnDETTl, 1959; ALlErl'l e POPPI, 1971 e 1972; TOI.Ez, 1975). Tale componamento, in generale, è stato considerato tipico di c iIIiti,degradate» o c open iIIiti» (BItOWN, 1954; GAUIlE"ITI: et al., 1964), di c montmorilloniti atipiche» (ALIETrI e POPPI, 1971} di interta- minati J 1M c instabili e disordinati» (ALlETTI e' POPPI, 1972), o di idromiche a diverso ordine strutturale (WENTWORTH, 1970). Dal punto di vista genetico, la comparsa di queste fasi viene correlata ad un momento del processo di c aggradazione» o di c degradazione» montmorillonite· -illite (WUVElt, 1959; LUCAS, 1962; SARKISYAN e KOTELNIKOV, 1972; PAQUET e M,U<rr, 1972). Nel corso di una precedente ricerca, tendente a quantificare la percentuale di Al in fasi amortt AIOx in materiali provenienti da diverse formazioni argillose IstiNto di Mineralogia e: Peuologia dell'Università di Modena. •• IsliNto di Mineralogia e: Petrognfia ddI'Univen.i1l di Bologna. ... La presente ricttc:a stata eseguita con il supporto fic.nnario del C.N.R., Roma.

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RENDICONTI Socillld llClliano di jflne.... logfg " Pdrologlo, 36 (2), lUI): pp, 581·594

MARIA FltANCA BIUCATTI·. LUCIANO POPPI··

VARI TERMINI DI INTERLAMINATI l/MNELLE ARGILLE APPENNINICHE •••

RiASSUNTO. - Sono star~ eseguil~ ricerche su alcuni campioni di argille appenninicheal fine di mali.zure il significaro della presema del riflesso asimmetrico a lO A, o della bandanon risolta nell'intervallo 14 A ·10 A, Le analisi roentgenognafiche e di spettrel$tOpa IR,rondone: su diverse frazioni granulometriche oltenut~ per sedimentwon~ e cr:nuifugazion~,

hanno pc:nnesso di evidenziare: diversi tipi di fasi interlllminate l/M ed una possibile: corre:­IlZion~ fra esse ~ l~ fasi amorfe: AIO,<, spesso associat~ ai min~rali argillosi. Vien~ infine:discusso il significato -genetico di queste fasi In relazione all'ambiente: sedime:ntario in cui sisono evolute.

ABST\l.ACT. - Studies were arried out on some Apc:nnine day umples in order to analyzethe asymmetrical rc:flection at lO A or broad band in the 14 A·1O A range. X·ray IInd IRspectroscopic malysis, carried 001 on samples with differen! gl"1lin size ClIused by sedimcntationand ccn!rifugalion, show diflere:nt typc:s of l/M interlayer minerals. A possible: correlationbc:twec:n AIOx, frequentIy pre:se:m in thc: days, md some l/M in!daye:r phases is discussed.Finally" thc: gene:tic mc:aning of Ihete phuei in connc:<:tion with the sc:dimentuy environmentili discuucd.

Introduzione

Alcuni autori hanno messo in evidenza, nelle argille, la diffusione di fasimineralogiche che, ai raggi X, sono car.lUerizzate o da una interferenza a lO Aasimmetrica v~rso i valori 2 l) più bassi, o da una banda non risolta nell'intervallo14 A ·10 A (A1'.'DllL\TTA, 1950; G.w.ITEll.l, 1955; PELLIZl.U e GtnDETTl, 1959;ALlErl'l e POPPI, 1971 e 1972; TOI.Ez, 1975). Tale componamento, in generale, èstato considerato tipico di c iIIiti,degradate» o c open iIIiti» (BItOWN, 1954; GAUIlE"ITI:

et al., 1964), di c montmorilloniti atipiche» (ALIETrI e POPPI, 1971} di interta­minati J1M c instabili e disordinati» (ALlETTI e' POPPI, 1972), o di idromiche adiverso ordine strutturale (WENTWORTH, 1970).

Dal punto di vista genetico, la comparsa di queste fasi viene correlata ad unmomento del processo di c aggradazione» o di c degradazione» montmorillonite·-illite (WUVElt, 1959; LUCAS, 1962; SARKISYAN e KOTELNIKOV, 1972; PAQUET eM,U<rr, 1972).

Nel corso di una precedente ricerca, tendente a quantificare la percentuale diAl in fasi amortt AIOx in materiali provenienti da diverse formazioni argillose

• IstiNto di Mineralogia e: Peuologia dell'Università di Modena. •• IsliNto di Mineralogiae: Petrognfia ddI'Univen.i1l di Bologna. ... La presente ricttc:a ~ stata eseguita con il supportofic.nnario del C.N.R., Roma.

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appenniniche (ALIE.'ITI et aL, 1978), si è constatato che nei casi in cui compariva,ai raggi X, il riflesso asimmetrico a lO A o la banda non risolta nell'intervallo14 A ·10 A, tale percentuale era più devala.

Scopo del presc=nte lavoro è: interpretare il significato del riResso asimmetricoa lO A e clelia banda non risolta ai bassi valori angolari, indagare sulla naturaddl'interlaminato eventualmente pr~nte nelle argille studiate, individuare il suogrado di ordine e l'eventuale pcest:nza di più Upl di interlaminato, verific.arel'eventuale correlazione fra le fasi amorfe AIOx e la natura ddl'interlaminatopresente.

Provenienza dei campioni e metodi di studio

Per il pre~nte studio sono stati utilizzati campioni di un precedente lavoro(AUUTI et aL, 1978) nei quali era particolarm~nt~ ~vid~nt~ il riA~sso a lO A

TABELLA 1Campioni utilizzati ~ località di provenienza (.)

CA"-. LOCAUTA· DI nOVEWlE~7-\

(") D<l ALII:TTI et al., 1918.

asimm~trico verso i valori angolari 2 1) più bassi, o la banda non risolta neU'in·tervaUo 14 A-lO A. Lo studio è stato eseguito su diverse frazioni granulom~trich~

ott~nul~ per sedimemazion~ e c~ntrjfugazione. P~r ogni campion~, suUe divers~

frazioni, sono state I":seguitl": analisi roentg~nografichl": I": di spettroscopia IR. P~r

ogni campione, inoltr~, sulla frazione che resta in sospension~ dopo 1 h di centri­fugazione a 5000 rpm, II": analisi roentg~nografich~ e di spettroscopia IR sonostal~ eseguite sia su materialI": naturale ch~ variam~ntl": trattato, a temperaturaambil":nte I": a t~mperatur~ div~rst: nell'int~rvallo 20" C· 300'" C.

VARI TERMINI DI INTERLAMINATI 11M NELLE ARCILLE APPENNINICHE 589

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Fig. I. - Tracciali diffr~.l{omelrici dci umpioni ..saminali a diversa granulometria. ..) tOUI·v..nam;h) < 0,1 (.t; c) quanto $\ deposita dopo 1 h di centrifugazione a 5000 rpm; d) quanto rcna insospensione dopo l h di centrifugazione a 5000 rpm; 1'''//0 cotl/inl/O: materiale naturale; trtllll!,gio,mal..riale glicerato.

590 M. l'. 8RIOATTI. L. POPPI

Parte llperimentale

Fi,_ 2. - Pusi'l:ionc e inlenJicll rd~li,-~ do:i rilkuirelJl;yi all.o (raz.iooe ti) dei ampioni più li,ni­fiatiY; a lempn-~lun ambienle (tnIItD continuo) ca ]~ C (trlltu"io). - .: Il; 6: 22; t': 8:ti: 24, 29; r: 25. 26, 27.

In fig. 1 vengono riIX>nati i tracciati diff"rattometrici più significativi deicampioni studiati. Nella maggior paTU: dei casi si evicknzia la presenza di unafa~ mineralogica, caratterizzata da un rifl~so a 10,5 A·lI A. a volte accompagnatoda un altro riAsso a 28 A. che si concentra S«Ilpre nella frazione più fine; soloil campione 13, al diminuire della granulometria, evidenzia, dapprima, un riflesso

. a 15 A (13 b), tipico di una Ca-montmorillonite. poi una oonda non Ix:n risoltada 15 A a 12 A (13 c) ed infine il riResso a 12,2 A. tipico di una Na-montmorillo--

, oite (13 tl). I tracciati diffrattom('trici re-

U· lativi alle frazioni granulometrieamente: ' li'" \V più fini (ti) trattate con glicerina, mostra-

-.:L.------+--_. "'----,- no che in alcuni casi si forma un riflesso

, il: a-.. a 18 A st:guilO da un secondo a 10 A,I: I \!J mentre in altri compaiono riAessi a 29 A,L ... L---: ... -L 13 A-H A, 10,2 A. Questi comporta­menti sono ritenuti tipici di un inter-, .

, L' f"i:\ laminato illite/mommorillonite più o

1- ' ~I " meno ordinato e con un diverso rap-I ... L--- I ---,- pono l/M (REYNOLDS. 1970). Nei caro-

: piani 13 e Zl si nota la comparsa di un

JL: j II@riAessoa9Atipicodiunaglicerol-

, ...J----LlL--.---,- montmorillonite. Se si osserva )'evo!uzio-l ne della banda, al diminuire della granu-

, L' f7\ lometria, si nota che il riAessa a lO A

JL' " ~I " (tipico deU'illite), di solito mascheratoI -.-----4-----' ------.1,- l nel Hout-venam t, tende ad evidenziarsi

'·--"3."30'----5-'- io 1'2 ---~ nelle frazioni imermedie, mentre nellefrazioni più fini scompare lasciando ilposto al riAesso a 10,8 A tipico di unimeriaminato l/M. !, infine, da sotto­lineare che nei diversi campioni le va­riazioni maggiori si evidenziano nelle

frazioni più fini: anche nelle frazioni molto fini, al limite del coìloidale, questefasi mantengono, infatti, caratteristiche proprie ben individuabili.

Mediante un accessorio riscaldante (MORANDI et aL, 1977) collegato ad undiffrattometro Philips, si è potuto seguire lo spostamento dei riAessi basali infunzione della temperatura. In tutti i casi, già intorno ai 1000 C, si intravvede unabanda slargata e asimmetrica verso i valori 2 b più bassi, con massimo sui IO A,mentre nell'intervallo 2SO'" C - 3000 C il riAesso diventa simmetrico e si intensifica.Si forma quindi una fa~ disidratata evidenziala da riAessi a IO A, 5 A, 3,34 Alipici di una struttura micacea. In fig. 2 viene schematizzaro, per le frazioni piùfini e per i campioni più rappr~ntativi, l'andamento delle fasi a temperatura

VAltl TEItMINI DI INTER!.AMINATI 11M NE!.!.E ARCI!.!.E APPENNINICHE 591

ambiente (tratto continuo) e a 300" C (tratteggio). In particolare nel caso delcampione 13 (caso a) i riAessi a 9,8 A e 3,30 A confermano che siamo in presenzadi una Na-montmcrillonite, mentre nel caso del campione 22 (caso b) si evidenzial'associazione Na-montmorillonite + l/M.

In fig. 3 sono riport,ni i tracciati IR dei campioni più rappresentativi. Nono­stante le difficoltà imerpretative connesse da un lato alla complessità strutturaledclle fasi coinvolte, dall'altro alla impossibilità di discriminare effetti dovuti adeventuali fasi associate (quarzo, caolinite, illite, fasi ossidrihlle amorfe ctc.), è

(il(j)

300.00100.00".1300

Mit' 3. ~ Tracciati IR ,dativi alla frazionc d) dci campinnipiù ~ign;fiC3Ii,·i. - a: 13: h: 22: <": 8: d: 2~, 29: ~: 25, 26, 27.

tuttavia possibile fare alcune considerazioni. Nei casI a), t') le fasi presenti(mommorillonite e l/M rispeuivamente) sono strutturalmente ordinate, come èdimostrato dalla simmetria e dalla buona risoluzione delle bande di assorbimentodovute a OH-stretching (3615 cm- l e 3640 cm' l rispettivamente). Negli altricasi la banda si slarga con una più o meno evidente tendcnza allo sdoppiamentodegli effetti. Secondo FAR"IER (1974) ciò potrebbe essere dovuto, oltre ad un maggiordisordine, ad un progressivo arricchimento in AP"), come ad indicare una pro­gressiva evoluzione della montmorillonite verso termini beidellitici o micacei.L'arricchimento in AI, probabilmente a scapito del Mg (c forse del Fe) duranteil processo M -l/M -I è altresì evidenziato dal progressivo auenuarsi dellabanda di assorbimento, dovuta a OH-libration, a 840 cm-l, normalmente attribuitaal legame MgAl(OH) e, sia pure in modo meno evidente, dal progressivo accen­tuarsi della banda a 915 cm-t tipica del legame Ab(OH).

In tab. 2 vengono riportati i valori ('(~Ol) più significativi d~gli interlaminatiillite/ (glicol) montmorillonite presi in esame e le modalità di interiaminazionesecondo l'interpretazione di R"Vl"Ol.DS and HOWER (1970). b possibile identificaretre tipi di intcrlaminato l/M: disordinato, parzialmente e totalmente ordinato.I campioni 13, 22, 8, moslrano chiarameme la comparsa del riAesso a 17 A, ad

592 M. F. SRIGATTl, l.. POPPI

indicare uno stato di disordine dell'intcrlaminato, confermato anche dalla nonrisoluzione della banda nell'intervallo S,3 A -s,O À. La posizione del riflesso (001)11)(002)11 nell'intervallo 8,5 A -9,9 A, secondo gi autori, è correlabile alla percentualedi strati espandibili presente ncll'interlaminato. In particolare nel campione 13 siconstata la presenza, quasi totale, e per altro già ipotizzata in precedenza, dellasola componente espandibile: lo spostamento del riflesso (001)10 da 10,2 A a 10,0 Aindicherebbe la possibile presenza di un interlaminato l/M disordinato con unlO re di suari espandibili, però la contemporanea presenza di illite (evidenziatanella stessa frazione non glicerata), non permette una sicura valutazione. In tutti

TABELLA 2d(A) di interlaminati il/iu-(glicol)montmorillonite

{OOI)Il!(OO3)~1 (002)\0/(005)21 , nr.~i ~ip<> <1i\uo~(")I(+)CAHP. (002)21 (001 )17 (00') 10/(001) 17 (DOZ) ,r/ (003) 17 esp&~di\>;li i.n~ed_in.~o

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(+) Da ALlErTI ~I al., 1978.

gli altri casi il manifestarsi del riflesso (002):21 nell'intervallo 13 A -14 A denota lacostante presenza di un interlaminato l/M parzialmente o totalmente ordinato(in funzione clelia posizione del riflesso) in cui la componente espandibile variadal 30 ero al 50 %' È infine da sottolineare che in generale i riflessi sono sempreben individuabili e godono di una perfetta riprodueibilità.

Dall'esame della stessa tabella, si può osservare, inoltre, che la \Xrcemualedi AIQx è correlabile alla presenza di un interlaminato parzialmente o totalmenteordinato (presenza di un riAesso (OO2}.!1 nell'intervallo 14 A. - 13 A). Quandol'interlaminato è disordinato, o è presente solo montmorillonite e/o illite, la percen­tuale di AI sOlubilizzabile è bassa « 10 %), quando invece l'interlaminato è piùo meno ordinato, essa aumenta sensibilmente (> 20 %).

VAlli TEIlMINI DI INTEIlLAMINATI 11M NELLE AR(JILLE APPENNINICHE 593

Conclusioni

L'esame degli spettri ottenuti sul materiale non granulometricamente separato,raramente permette di evidenziare la presenza di un interlaminato l/M, special­mente se disordinato o al primo stadio della sua formazione (montmorillonitedisordinata). Quando le fasi interlaminate l/M rappresentano ",n momento delprocesso diagenetico non completato, a prescindere dal loro livello evolutivo, simanifestano, nel c tout-venant:t, con la comparsa del riflesso a lO A asimmetricoo con una banda non risolta nell'intervallo 14 A -lO A. f: solo l'esame delle frazionipiù fini che permette l'individuazione dell'interlaminato presente e la sua caratte­rizzazione. f: da sottolineare. che queste fasi, pur essendo a granulometria estrema­mente ridotta (al limite del colloidale), mantengono un notevole ordine strutturalecome è dimostrato dalla buona reattività ai vari trattamenti e dai tracciati. inspettroscopia IR.

In alcune argille appenniniche è estremamente diffusa la presenza di interla­minati l/M disordinati, parzialmente o totalmente ordinati, mentre in altre com­paiono fasi montmorillonitiche più o meno disordinate (ALlETTI e POPPI, 1971) ointerlaminati l/M estremamente c labili:t (ALlETTI e POPPI, 1972). f: dimostrato(JONAS, 1975) che queste fasi rappresentano uno stadio dell'equilibrio montmoril.lonite-iIlite in rapporto alle diverse caratteristiche chimiche e fisiche dell'ambientediagenetico: la sistematica individuazione e caratterizzazione di queste fasi, per­mette, da un lato di caratterizzare i vari momenti di questo processo, dall'altrodi differenziare c formazioni argiHose :t non sempre facilmente distinguibili fra loro.

Per quanto riguarda le possibili correlazioni AlOx e le fasi interlaminatepresenti, JONAS (1975) ipotizza che, dal punto di vista della stabilità reticolaredell'interlaminato, un ruolo predominante sia giocato dall'A} esterno che è scarsoquando l'interlaminato è disordinato (in questo caso si è ancora al limite di unamontmorillonite più o meno ordinata), mentre è più abbondante quando l'inter­laminato è ordinato.

. Ringratigmenti.manoscritto. L'analisiversilà di Modena.

Si ringrazia il Prof. ANDIlEA ALlETTI per la revisione critica ddin spellroscOpia IR è Stata eseguita presso il Centro Strumenti dell'Uni-

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