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FEDERAZIONE GINNASTICA D’ITALIA Fondata nel 1869 – Ente Morale R.D. 8 settembre 1896 n. 2093 Comitato Regionale Campania Riceviamo dal Prof. Giorgio Garufi e, pubblichiamo ben volentieri, due brani di un suo libro di prossima pubblicazione sulla Ginnastica, con l’intento di fare cosa utile alle 5 sezioni di attività federale FGI. Il primo illustra le caratteristiche peculiari della ginnastica e le specialità federali, il secondo è dedicato all’assistenza, alle problematiche connesse e a preziosi consigli di un “Maestro” quale è Giorgio. A nome di tutta la “famiglia ginnastica” desideriamo ringraziarlo per tutto quanto ha fatto, fa e farà ancora per tutti noi. Grazie! Michele Sessa Rosario Pitton V. Presidente CR Campania FGI Presidente CR Campania FGI

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FEDERAZIONE GINNASTICA D’ITALIA Fondata nel 1869 – Ente Morale R.D. 8 settembre 1896 n. 2093

Comitato Regionale Campania

Riceviamo dal Prof. Giorgio Garufi e, pubblichiamo ben volentieri, due brani di un suo libro di prossima pubblicazione sulla Ginnastica, con l’intento di fare cosa utile alle 5 sezioni di attività federale FGI. Il primo illustra le caratteristiche peculiari della ginnastica e le specialità federali, il secondo è dedicato all’assistenza, alle problematiche connesse e a preziosi consigli di un “Maestro” quale è Giorgio. A nome di tutta la “famiglia ginnastica” desideriamo ringraziarlo per tutto quanto ha fatto, fa e farà ancora per tutti noi. Grazie! Michele Sessa Rosario Pitton V. Presidente CR Campania FGI Presidente CR Campania FGI

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L’ASSISTENZA Di Giorgio Garufi L’insegnante deve conoscere e quindi prevedere gli interventi necessari e le misure di protezione opportune per garantire la sicurezza ed evitare che dalle esecuzioni derivino danni di qualsiasi tipo. In questa azione di assistenza si distinguono diversi momenti che possono così essere schematizzati:

1) Assistenza preventiva 2) Assistenza psicologica 3) Assistenza tecnica

L’assistenza preventiva – Riguarda gli interventi necessari per eliminare o ridurre gli elementi di rischio per la salute e l’incolumità fisica dell’esecutore. Questo momento oltre all’insegnante coinvolge con interventi diversi tutti coloro che agiscono nello sport: A) Controllo medico - La prima forma indispensabile di intervento preventivo è il controllo medico di idoneità fisica che deve precedere ogni periodo di attività. (Fig.)

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B) Controllo generale dell’allievo – E’ opportuno verificare con attenzione che l’abbigliamento usato sia adatto sia alla attività da affrontare che al clima , che sia evitato qualsiasi oggetto che possa ferire (monili, cinture con fibie o altro)e che non vengano assunte bevande alcoliche o nevrine, stimolanti, cibi o chevinngum durante l’attività.(Fig.) C) Assistenza tecnica indiretta – In questo tipo di precauzione è necessaria la conoscenza dello Insegnante poichè il controllo che si deve esercitare è strettamente tecnico. Solo l’operatore tecnico è in grado di determinare il “dove” il “quando” e il “perché” debbano essere usati certi interventi. E’ necessario: - Disporre gli attrezzi a giusta distanza dalle pareti e controllare che gli attrezzi pensili siano distanti dalla zona dei salti. - Controllare l’integrità, la giusta tensione dei tiranti, la regolazione delle altezze e la direzione degli snodi - Non consentire il lavoro senza aver previsto le giuste protezioni e aver controllato che la loro sistemazione sia presente nelle zone “critiche”dell’esercitazione. - Accertarsi che nella zona di allenamento non ci sia contemporaneità di attività tra di loro difformi o interferenti. - Controllare che l’allievo abbia fatto un riscaldamento mirato all’attività che lo impegnerà successivamente e che abbia effettuato una presa di contatto con l’ambiente .

- Evitare che l’attività sia protratta quando sopraggiunge un’evidente stato di stanchezza.(Fig.)

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D) Primo soccorso – Questo tipo di intervento riguarda il momento nel quale si è già verificato un infortunio ed è una forma preventiva utile ad evitare danni maggiori. Questo tipo di assistenza va praticato solo da persone che abbiano reali competenze, evitando l’intervento di tutti quei volontari che spesso propongono rimedi discutibili. E’ opportuno:

- Non spaventare l’infortunato e allontanare tutti i presenti che non sono necessari. - Tenere sempre a disposizione un kit di pronto soccorso provvisto di bendaggi, spray

refrigeranti, disinfettanti ed altro.(Fig.)

ASSISTENZA PSICOLOGICA Alcune delle difficoltà che si possono presentare a carico della sfera psichica durante i processi di apprendimento o durante le esecuzioni dipendono da problemi di mancato controllo delle proprie emozioni. E’dunque di grande importanza il rapporto di conoscenza psicologica tra insegnante e allievo. L’insegnante non deve però assumere un ruolo iperprotettivo che invece di aumentare le sicurezze nell’allievo rischierebbe di indurre uno stato di dipendenza alterandogli il giusto spirito di intraprendenza e di decisione. Non sempre il giovane è in condizione di discriminare l’atto di coraggio dall’atto di incoscienza. Spesso la insufficienza di esperienze specifiche unita al piacere di dare spettacolo di sé lo inducono a superare i limiti di cautela e possono spingerlo in situazioni di pericolo. Non bisogna perciò spingere al coraggio ma è ancora più inopportuno insegnare la paura. Trasmettere ai bambini fobie con interventi o timori inspiegabili di ipotetici pericoli, che risiedono più nella preoccupazione degli adulti che non nell’atto reale, provoca una informazione di ritorno (feed back) che non passa attraverso il sistema protettivo del giovane esecutore ma attraverso il sistema protettivo dell’adulto. Comportamenti simili possono alimentare paure irrazionali che rischiano di abbassare la sicurezza di sé e causare pericolose incertezze. Instaurare con l’allievo un rapporto di fiducia attraverso misurati consigli, affettuosi rimproveri, attraverso l’esempio o la umoristica messa in rilievo di certi errori è sufficiente a diluire le ansie e le tensioni. A volte basta la sola presenza dell’insegnante per rendere sicura la esecuzione.

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ASSISTENZA TECNICA DIRETTA Il fattore tecnico diretto in molti sport si riferisce all’ intervento manuale sull’atleta, finalizzato ad aiutare il suo sforzo,a guidarlo nei momenti critici dell’esercizio e a prevenire errori che possono provocare danni fisici.(Fig.)

Per chiarire meglio questo tipo di assistenzaprendiamo come esempio lo sport della Ginnastica che racchiude in sé tutte le forme di intervento manuale possibili. Questo intervento non è solo legato all’abilità di chi aiuta, ma si presenta come un elemento tecnico ben preciso nel corredo didattico dell’insegnante.

L’insegnante deve essere sempre vigile, guidato sia dalla perfetta conoscenza dell’esercizio che della tecnica di intervento. Egli deve saper occupare il “posto opportuno” per intervenire, in caso di necessità, nel “momento opportuno” e nel “modo opportuno”. Bisogna anche sottolineare l’opportunità che l’insegnante nel corso delle lezioni si avvalga dell’aiuto e della collaborazione degli allievi, trasmettendo loro le tecniche dell’intervento manuale. Questo non solo per accrescere il senso di sicurezza nel gruppo ma anche per abituare ad un rapporto fisico di fiducia coi compagni. Naturalmente l’intervento da parte degli atleti nell’assistenza non è un atto spontaneo, ma deve essere costruito ed esercitato come qualsiasi altra abilità, quindi va iniziato in giovane età. La forza da impiegare per sostenere un compagno, la resistenza da opporre per rallentarne la velocità, l’indirizzare le mani per sorreggere in maniera economica un corpo, l’abitudine alla vigilanza e lo sviluppo della capacità di intervento vanno opportunamente studiate ed allenate anche attraverso l’uso di esercitazioni di ginnastica a coppie, in gruppo, forme ludiche e divertenti nelle quali si impara a conoscere il peso di un corpo umano e la dinamica dei suoi spostamenti nelle diverse situazioni. Lo sviluppo e la coscienza di queste capacità offrono concretezza alla conoscenza dell’atto motorio altrui e risultano fondamentali nell’assistenza manuale. L’allenamento di queste doti sviluppa una capacità percettiva e decisionale che col tempo si manifesta in interventi protettivi automatici e consequenziali anche al di fuori dalla vita sportiva.(Fig.)

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PRINCIPI GENERALI DELL’ASSISTENZA MANUALE L’aiuto e l’intervento manuale hanno come fine la riduzione del rischio ed il conseguente allontanamento degli ostacoli, reali ed emotivi ,derivanti dalla paura dell’infortunio. L’aiuto manuale interviene in maniera sostanziale sul corretto apprendimento di alcune tecniche sportive e concorre all’instaurarsi di condizionamenti che influenzano positivamente i successivi comportamenti dell’atleta. Esso si riduce progressivamente fino a scomparire con l’aumento della capacità e della sicurezza nella esecuzione. Prendiamo ora in esame alcuni principi generali relativi alle tecniche di aiuto manuale.

1) Capacità dell’assistente di intervenire su esercizi diversi con efficacia ed economia di sforzo usando pressappoco la stessa tecnica.(Fig.)

2) Ripetitività dell’azione trasferendo per esecuzioni analoghe alcune tecniche di intervento anche su specialità diverse. (Fig.)

3) Posizione dell’assistente deve sempre essere tale da consentire di valutare il momento critico dell’esercizio.

A - ANTICIPARE l’assistenza se necessario. (Fig.)

B - ATTENDERE in modo da intervenire solo sulla parte essenziale (intervento futuro).(Fig.)

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C - SPOSTARSI E SEGUIRE tutta l’azione in modo da poter intervenire dove necessario.(Fig.)

4) Rapporto fisico con l’atleta quando l’intervento richiede una azione di bloccaggio la presa deve avvenire il più vicino possibile alla parte centrale del corpo, in modo che l’assistenza stessa non sia motivo di trauma, e la posizione dell’assistente deve essere il più vicino possibile all’esecutore.(Fig.)

L’assistenza prestata come aiuto manuale alla esecuzione è un elemento tecnico pratico che varia con il variare delle tecniche, delle esperienze personali e dipende da caratteristiche quali il senso di vigilanza, la prontezza delle reazioni ed il sesso.