Febbraio2015
-
Upload
uni-tre-osimo -
Category
Documents
-
view
213 -
download
0
description
Transcript of Febbraio2015
Sede: Piazza Sant’Agostino, 2 , 60027 Osimo (Ancona), tel. 071 7231936
Sito: www.unitreosimo.it
Email: [email protected]
Libero Foglio d’informazione a uso interno distribuito ai soci.
Il 13 febbraio scorso con la conferenza al Teatrino
Campana sul tema “L’arte musicale italiana nel
Medioevo” tenuta con profonda conoscenza dal
maestro Riccardo Lorenzetti, sono terminati gli
“Incontri” concordati con l’Istituto Campana sui
vari aspetti socio-culturali del Medioevo. Relatori
di queste conferenze nominativi di rilievo
conosciuti ed apprezzati anche fuori dalle mura
cittadine. La loro profonda conoscenza dei temi
affrontati ha decretato il successo di tutte le
manifestazioni.
Il 25 ottobre 2014, il prof Francesco Pirani
dell’Università di Macerata ha inaugurato l’anno
accademico iniziando così questi appuntamenti
medievali. Il 28 novembre ci ha intrattenuto la
pittrice Anna Di Dicco, diplomata all’Accademia
d’Arte di Brera e specializzata a Firenze: chiamata
a far parte dell’équipe di restauratori dopo la
terribile alluvione di Firenze. Nostra
apprezzatissima docente. Il 16 gennaio di
quest’anno, il prof. Carlo Pesco, già Primo
Cittadino di Camerano, ordinario di Filosofia nei
Licei Classici e Scientifici, ci ha accompagnati in
un rivisitazione filosofico-religiosa di grande
spessore ma la preparazione e l’esperienza del
conferenziere ha reso l’argomento alla portata di
tutti. Anche il prof. Pesco ci onora della sua
amicizia e le sue lezioni sono seguite da veri
appassionati.
Il 30 gennaio, siamo riusciti a portare nell’Aula
Magna del Campana il dott. Elio Fiore, chirurgo
per tanti anni nel nostro ospedale.
Mentre nelle conferenze precedenti la convinzione
ormai consolidata di un Medioevo oscuro era stata
completamente ribaltata, il prof. Fiore ci ha fatto
ripiombare nelle miserie di tempi difficili in cui la
vita media era di circa trenta anni e la medicina e la
chirurgia erano affidati a sedicenti guaritori e
barbieri. La Chiesa vietava, infatti, la dissezione
dei cadaveri impedendo ogni verifica e conoscenza
del corpo umano.
L’argomento pur scarno di fonti e notizie dirette ha
interessato l’uditorio che ha posto diverse domande
alle quali il dott. Fiore ha risposto con quella
piacevolezza tipicamente partenopea.
In queste conferenze si sono inserite due
rappresentazioni teatrali: “L’Amore cortese” e una
fiaba “Il re Aspettaunpo’” ideate dalla nostra
vulcanica prof.ssa Lucia Mazzieri che insieme con
l’esuberante regista e nostra docente, Maria Grazia
Tittarelli, hanno approntato delle scenografie in
poco tempo ma con gran dispendio di energie.
Che dire dei nostri attori? Solo del bene. Attori in
erba, è vero! Ma la volontà, la serietà e l’allegria
hanno fatto si che le due serate riuscissero
ottimamente. Qualche incertezza ampiamente
scusata; tanti non immaginano quanta fatica
News
UNITREOSIMO 25° Anno Accademico
2014 - 2015
Febbraio 2015
Anno Secondo, Numero 5
In questo numero
Portabilità più veloce
ed a costo zero
Gli Incontri al Campana: cronaca di
un bellissimo percorso Di Maria Antonietta MATTIOLI
unitre. osimo
organizzativa e cognitiva sono costate queste
rappresentazioni.
I soci ci seguono e lo zoccolo duro degli iscritti ci
incoraggia con il proprio consenso. Hanno
pienamente capito le finalità di questa
Associazione culturale, libera e distante da
condizionamenti di qualsiasi tipo. Siamo tutti
volontari, non abbiamo alcun compenso tranne
quello morale e quindi siamo liberi come le rondini
a primavera.
Il 6 marzo, “festa della donna” , vi aspetto al
Teatrino Campana, alle ore 17.
Proseguendo l’approfondimento culturale sul
Medioevo, l’Unitre in collaborazione con l’Istituto
d’Istruzione Permanente Campana, ha organizzato
una conferenza dal titolo coinvolgente “La Storia
della Medicina dall’antichità al Rinascimento”.
Venerdì 30 gennaio, la Presidente Antonietta
Mattioli ha presentato ai convenuti nell’aula
magna, il relatore dott. Elio Fiore, medico
chirurgo per molti anni nel nosocomio cittadino ed
ora, pensionato, si dedica alla chirurgia estetica Il
relatore, ha esordito ammettendo che pur essendo
scarse le fonti sull’argomento prescelto, è riuscito a
ricostruire le fasi di quella affascinante storia,
rendendola fruibile per mezzo di slides.
Dopo le prime tracce documentate sulle pratiche
chirurgiche risalenti al Codice di Hammurabi, e
4000 anni fa, al Papiro di Edwin Smith che
descrive alcune patologie sulle ferite, gli accessi e
le fratture ossee mentre non fa alcun accenno alla
trapanazione del cranio, bisogna arrivare alla
“Hopuscola Aphoristica “ di Ippocrate per trovare
un codice deontologico che contiene il famoso
giuramento prestato dai medici all’inizio della loro
professione. In quel periodo di avversione verso la
chirurgia, solo persone disperate potevano
accettare un trattamento operatorio, data
l’ignoranza dell’anestesia e dei medicinali
antisettici. Nel Medioevo, per circa VII secoli, la
cultura e le scienze restarono monopolio dei
monasteri che conservarono testi di medicina
antica e che, sempre nei monasteri, veniva
insegnata e praticata. In nome della carità nacquero
gli ospedali e se le guarigioni venivano attribuite
ad intervento divino, la cura delle malattie si
affidava alle erbe, ai minerali e al riposo al letto.
Centri di studio e di cura furono il Monastero di
San Benedetto a Montecassino e L’Ospizio per i
malati a Salerno, dove nacque la famosa Scuola
Salernitana, che divise la medicina dalla chirurgia,
lasciata in mano ai cosiddetti chirurghi barbieri
(poco istruiti) Grazie a questa famosa scuola il
titolo di medico e conseguente diritto di esercitare,
si poteva ottenere solo dopo aver superato un
esame che alcuni anni dopo fu reso pubblico da
Federico II e realizzato da un gruppo di maestri di
Salerno. Nacque poi l’Università di Bologna che
fece conoscere in tutta Europa metodi più moderni
che portarono al primo trattato europeo: la “Pratica
chirurgiae” di Ruggero Frugard che prevedeva, per
la dissezione, l’uso dei maiali in luogo dei corpi
umani. Più tardi nacque in Francia la Scuola di
Montpellier con lo studio delle ferite da arma da
fuoco, utilizzate dagli inglesi nel 1346 e relativa
descrizione dei cinque ferri indispensabili ad un
chirurgo: ”pinzette, sonda, coltello, lancette”.
Ospedali sorsero anche in Spagna, dove si praticò
per la prima volta la chirurgia e l’uso della
dissezione, mentre in Inghilterra la figura
determinante dell’impegno scientifico fu Ruggero
Bacone (1214/1224) che nel suo “Tractatus de
erroribus medicorum”, descrive 36 errori
fondamentali delle fonti mediche classiche, ma non
novità nel campo della chirurgia. Arrivati al XV
secolo, troviamo John di Arderne , chirurgo
durante la guerra dei Cento Anni che a Londra si
autoproclamò “chirurgo tra i medici”. Nel 1368
venne fondato l’Ordine dei chirurghi di Londra nel
tentativo di separare i barbieri dai medici
specializzati, mentre nel campo della chirurgia
minore, la disputa sull’attribuzione professionale
durerà molti anni. Con il cambiare delle condizioni
sociali, economiche e politiche l’Europa si avvia al
Rinascimento con una nuova condizione della
società.
Le impervie e sdrucciolevoli scalette, poste come a baluardo di un forte medioevale introducono al falso altipiano dove acquattato e sornione si presenta il centro Città (o paese, a mio giudizio). Lì, ammassati secondo le necessità contadine d’un tempo che richiedevano per il giorno del mercato di potere accedere velocemente ed entro breve spazio, a tutti i servizi che la Comunità offre: il Municipio, le Farmacie, le Banche, e anche le Scuole.
LA MEDICINA NEL MEDIOEVO Di Rossana Giorgetti Pesaro
TUTTO COMINCIO’ CON UN FIOCCO DI NEVE Di Saverio DANNI
Malagevole a raggiungerlo anche normalmente, impresa impegnativa d’inverno. Specialmente se c’è la neve. E quell’anno la neve era arrivata, inaspettata, dopo giorni di sereno. Ed io, fresco di immigrazione in Osimo – città che i “nordici” classificano come ubicato nel medio sud, ignorando che è sullo stesso parallelo di Firenze – fui pertanto alquanto sorpreso quando quel mattino, sbirciando dalla finestra, notai con un misto di piacere e disappunto che stava nevicando. Il bianco lenzuolo, di spessore già discreto, si frastagliava sulle scoscese scalette che portano dalla prima periferia al centro Paese. Bene, mi dissi allora: occorre svegliare il rampollo in anticipo, addobbarlo da esquimese, con tanto di giacca a vento, scarponi, cravattone, (“Giorgia! Ma dove mai avremo messo tutta sta’ roba che tanto non sarebbe mai servita?”) e accompagnarlo sulla piazza dove dal tempo della dominazione papalina, sovrasta una delle scuole comunali. Conscio di quest’occasione che mi permetteva di inserirmi a pieno titolo nella formazione sportiva del figlio, solitamente succube della dominazione materna, sveglio il pargolo rendendolo gioiosamente partecipe dell’avvenimento.
- Su pigrone sveglia! Novità: oggi c’è la
neve! – gli dissi con tono teatrale.
- Che bello, nevica! - mi rispose di getto, e
con non poco entusiasmo. – e quindi non
si va a scuola!.
Sinceramente non era questa la reazione attesa. L’accostamento “neve=scuola chiusa” mi suonava falsa e fuori da ogni mia logica prospettiva. Impervi percorsi sotto nevicate siberiane, affrontate con zoccoli di legno e maglioni di cotone che, impregnati d’acqua e di gelo, scricchiolavano ad ogni passo, affrontati con cartelle di cartone sorrette da muffole con interno di lana di pecora ancora vergine, emersero dal mio subconscio in un miscuglio di autocompiacimento e nostalgia. Ma come, sbottai entro di me: un sottile strato di cipria sulle strade dovrebbe interrompere e bloccare una normale attività civile ed educativa? Ma è proprio in queste occasioni che si ha la possibilità di dimostrare, sorretti da
personali esperienze, come si possano e si debbano superare le piccole e spesso inevitabili difficoltà che la vita ci presenta. E poi, sono queste le cose che ci danno la giusta adrenalina! E allora, avanti Savoia! Così bardati, affrontammo “l’erta via”. Sulla soglia di casa incontro il mio amico Enzo.
- Dove vai? Non vedi che nevica?
- Certo che lo vedo! E’ per questo che sono
io a portare Marco a scuola così bardato.
- Ma stai scherzando!? – mi rispose con un
misto di meraviglia e con un tono che
normalmente si usa per persone con
poca ragionevolezza - Oggi a scuola! Ma
non ti renditi conto che qui la neve
compare piuttosto raramente , e quando
questo si verifica, viene interpretata
come fata liberatoria e propiziatrice per
insperati giochi vacanzieri, quasi come
un Carnevale aggiunto?
- E va bene. Ottima come battuta di primo
mattino – risposi d’impeto - Ma oggi è
mercoledì, un normale mercoledì di una
normale giornata invernale di scuola e di
lavoro. E non credo come pochi fiocchi di
neve possano distoglierci dai sacrosanti
impegni quotidiani. La scuola è per loro
come il lavoro per noi. Lasci il lavoro tu
oggi? No, vero? Neanch’io. E l’impegno
scolastico è altrettanto importante per
loro come il lavoro per noi.
- Ma sei proprio un savoiardo testardo!
Ma non capisci che così facendo privi
Marco di un’indimenticabile giornata di
festa barattandola con una banale
giornata scolastica? Renditi conto che un
giorno di scuola in meno non inficia di
certo il sapere di tuo figlio, né pregiudica
certo la sua cultura, attuale e futura. Una
giornata a far le capriole, a tirarsi
pallottole, a rotolarsi nella neve può
essere una di quei giorni indimenticabili,
da ricordare come balsamo quando le
difficoltà della vita si presenteranno negli
anni a venire.
- Sarà. Ma io mi ricordo quando alla sua
età, non mi perdevo un giorno nella
Torino gelata del dopoguerra. Cerca di
essere serio, Enzo, e non lasciarti
infinocchiare da idee troppo permissive.
Buona giornata, sessantottino!
Lo salutai convinto di aver dato un dimostrazione di civica testimonianza e di fortezza morale nel non avere aderito a consigli disfattisti. Dopo una discreta fatica e molti scivoloni, mugugni e malcelati improperi da parte di chi stavo trainando, e un po’ preoccupati per il ritardo, penetrammo in un paese deserto, dove sul Corso non c’era percezione di anima viva. Dai bar invitanti profumi di croissant e cioccolate calde… Poi giungemmo finalmente alla scuola. Tutto deserto. E lì, sul portone della scuola, solo un avviso: “Scuola chiusa per neve. Il bidello” In quell’istante, i miei cinquant’anni di educazione spartana e calvinista cominciarono a sbriciolarsi, mentre lentamente mi rendevo conto di aver perso preziosi punti di credibilità nei confronti del figlio. Quindi, stop, abbiamo scherzato… Ridiscendemmo quindi le rovinose scale, con gli abiti già inzuppati e la cartella, anch’essa liberata, che scivolava ardita giù dal pendio, sorvegliata a distanza dalla coppia solitaria che ritornava all’ovile. Marco con una felicità dirompente, io alquanto pensoso, conscio di aver preso una sonora batosta, oltre alla crescente sensazione di dover iniziare a rimettere in discussione alcuni punti di orientamento da sempre ritenuti “non discutibili” della mia impostazione morale e civile. Anche se a denti stretti, grazie Enzo.
CAVOLO: Ortaggio stagionale molto comune e di facile reperibilità, lo si trova spesso nella testa di alcune persone, anche fuori stagione. COERENZA: Capacità di mentire anche a se stessi, pur di dire sempre la verità.
CONSAPEVOLEZZA: La percezione che si vive una sola volta, e sarebbe meglio esserci quando accade... CONSULENTE: Professionista che si incarica di sbagliare al posto vostro, ma con più stile. COPIA & INCOLLA: Santi protettori degli ignoranti. Si rivolgono a loro tutti quelli che, pur non avendo nulla da dire preferiscono dirlo con parole d' altri. DISTANZA POLITICA: Distanza messa dai politici tra loro e il popolo per non essere presi a sassate. EIACULAZIONE PRECOCE: Disturbo da prestazione sessuale, ne soffre la maggior parte delle donne. INVIDIA: Sentimento che trova la sua ragione di vita facendoti credere che l' erba del vicino è più verde, o che sua moglie è più bella della tua, o che è più ricco, più simpatico, più intelligente di te...etc. Non credergli, tu non hai vicini. LIBERTA': Condizione bramata dall' uomo, quando la cerca, spesso finisce in prigione. MATRIMONIO: Legame indissolubile tra un uomo e una donna, fino al divorzio. MATRIMONIO FELICE: Effimera sensazione di felicità che va dal "SI" detto davanti al prete sino al primo "NO" detto sotto le coperte. NOTTI D'AMORE: Pomposa ostentazione con cui vengono chiamati pochi minuti di piacere sessuale. OCCHIALI: Una seconda opportunità di vedere ciò che hai fatto di tutto per dimenticare. PARACADUTE: Attrezzatura costruita in vari tipi di stoffe e cinghie, per assicurare una discesa senza danni anche da grandi altezze. Non si sa con precisione quando sia stato inventato, alcuni studiosi presumono dopo Icaro. PIGRIZIA: Contrariamente a quanto si crede la vera pigrizia è un vizio raro. Nasce spesso negli ambienti di lavoro, dove i più però alla fine cedono alla tentazione di fare qualcosa. POSTINO: Impiegato la cui missione è recapitare lettere e pacchi. Per assicurarsi che la consegna al destinatario vada a buon fine suona sempre due volte, la prima quando sei in bagno, la seconda per pura cattiveria.... REINCARNAZIONE: Teoria che propone il ripetersi della vita basata sulla convinzione che l' esistenza non ama gli sprechi.
DIZIONARIO DELL'INCONSCIO ELASTICO Pagina Facebook Di Fabio Martedì
SOCIETA': Insieme di persone che cercano di cooperare, per fregarsi meglio a vicenda. SEGRETERIA TELEFONICA: La prova tecnologica che la persecuzione esiste. Il suo motto è "la vuoi sentire l' ultima?" SOLITUDINE: Sentimento che tutti cercano di sfuggire e di cui l' amore ci promette la fine con il matrimonio. In realtà spesso finisce per farcela apprezzare.
TELEVISORE: Sofisticato apparecchio tecnologico che trasmette immagini a colori, si accende con il telecomando, si spegne con lo psicologo. VISTA DEBOLE: Non vedere al di la del proprio naso, tanto da pensare che il raffreddore sia un disturbo della vista.
Quello del 13 febbraio è stato l’ultimo incontro a
tema medievale che l’Unitre ha dedicato a
questo periodo storico. La sede, il Teatrino
Campana, dove la Presidente Antonietta Mattioli
ha dato il benvenuto al pubblico, sottolineando
la collaborazione dell’evento da parte dell’Istituto
d’Istruzione Permanente omonimo e
presentando il relatore: il maestro Riccardo
Lorenzetti. ”Il Medioevo, un’epoca che copre
mille anni di storia, è ricchissimo di musica” così
ha esordito il relatore, specificando che quella
musica non aveva la funzione che noi moderni le
diamo, ne aveva quindi una più pratica che
estetica. Veniva spesso improvvisata e siccome
non esisteva ancora la scrittura musicale, ci sono
rimasti pochissimi documenti, invece la musica
religiosa che serviva ad arricchire la preghiera, ha
resistito nel tempo, dato che era legata a
melodie molto facili che si diffusero rapidamente,
con diversità a seconda delle regioni. Con
l’autorità di Gregorio Magno, la liturgia a Roma,
pur influenzata dalla musica greca ed ebraica,
divenne “canto gregoriano”. Basato su un testo
latino, era monodico e la melodia faceva
assomigliare il canto a una recitazione intonata.
Alla fine del IX secolo venne introdotta una
scrittura musicale chiamata “notazione
neumatica”. Accanto alla musica sacra, nacque
poi una musica profana che si diffuse dopo il
Mille per merito di “girovaghi e cantastorie”,
nelle campagne e nei borghi in forme popolari e
festose, mentre nelle corti e nei castelli assunse
un tono più colto per merito di “ trovatori o
trovieri “Questi ultimi erano giovani di varie
nazionalità che diffondevano i canti goliardici. I
loro testi erano in lingua volgare, cantati da una
voce solista, e l’argomento era l’amore sublime
nei confronti di una donna che possedeva tutte
le virtù. Con la nascita della polifonia, nacque
l’esigenza di migliorare e potenziare la scrittura
musicale, con l’introduzione del contrappunto
che si basava su un tenor o melodia data,
chiamata ”organum” In seguito la scrittura
neumatica cominciò ad indicare i rapporti
ascendenti di due o tre note, fino ad arrivare al
fondatore della moderna notazione, Guido
d’Arezzo che contribuì a fissare delle regole. La
diffusione della musica ebbe poi un grande
sviluppo con l’introduzione dell’organo che,
dopo aver assolto diversi compiti profani,
divenne lo strumento privilegiato, all’interno delle
varie chiese europee d’impronta cristiana .
LA COMUNICAZIONE CHE ALLONTANA DALLA VITA
Gli elementi in una comunicazione che,
secondo Rosenberg, allontanano dalla Vita
sono stati individuati principalmente in cinque
punti fondamentali:
1) La critica,
2) Il rifiuto della responsabilità,
3) Il rifiuto della responsabilità dei nostri atti,
4) le esigenze,
LA MUSICA NEL MEDIOEVO di Rossana Giorgetti Pesaro
Di Mauro Guerrini (seconda parte)
5) Le dichiarazioni che indicano chi merita una
ricompensa o una punizione.
LA COMUNICAZIONE NONVIOLENTA
La CNV, invece, è un linguaggio naturale che
consiste nell’esprimere semplicemente i nostri
bisogni senza criticare o insultare gli altri e ci
permette di intendere i bisogni degli altri senza
percepirvi la minima critica, giudizio o attacco
nei nostri confronti.
La CNV porta la nostra consapevolezza su
quattro punti fondamentali:
1) - La prima componente della CNV comporta
la separazione dell’osservazione dalla
valutazione
(esempio di valutazione: “In classe stavano
disturbando tutti gli altri”
-esempio di osservazione: “Mentre stavo
spiegando, si sono messi a ridere con un
volume più alto di quello che avrei voluto
avere in classe”).
Quando combiniamo l’osservazione con la
valutazione, gli altri saranno propensi ad udire
una critica e ad opporre resistenza a quello che
diciamo. La CNV è un linguaggio che scoraggia
le generalizzazioni, al contrario, le osservazioni
dovrebbero essere circostanziate nel tempo e
nel contesto, focalizzando l’attenzione sui fatti
e non sulle interpretazioni.
2) - La seconda componente necessaria è
l’espressione dei nostri sentimenti.
Sviluppando un vocabolario di sentimenti che
ci permetterà di descrivere le nostre emozioni
con chiarezza e specificità, possiamo
connetterci più facilmente l’uno agli altri e
distinguere i sentimenti veri e propri da quelle
affermazioni che descrivono pensieri,
considerazioni ed interpretazioni.
3) - La terza componente è il riconoscimento
dei Bisogni che stanno dietro i nostri
sentimenti.
Ciò che gli altri dicono o fanno può essere lo
stimolo, ma mai la causa dei nostri sentimenti.
La maggior parte di noi sperimenta tre stadi: la
“schiavitù emotiva”, in cui ci crediamo
responsabili dei sentimenti altrui: lo “stadio
scontroso”, nel corso del quale rifiutiamo di
ammettere che ci importa di quello che gli altri
sentono e desiderano; la “liberazione
emotiva”, in cui accettiamo la piena
responsabilità dei nostri sentimenti, ma non di
quella altrui. In un mondo in cui spesso siamo
giudicati con asprezza, se individuiamo e
riveliamo i nostri bisogni, esprimerli può far
paura, soprattutto alle donne cui è stato
insegnato ad ignorare i loro bisogni per aver
cura di quelli altrui.
4) - La quarta componente riguarda il
problema di quello che vorremmo chiedere
agli altri per arricchire le nostre vite, cercando
di evitare le formulazioni vaghe, astratte o
ambigue e ricordando di usare un linguaggio di
azione positivo, dichiarando quello che
vogliamo, anziché quello che non vogliamo. Le
richieste sono percepite come pretese quando
chi ascolta crede che sarà incolpato o punito se
non si conformerà ad esse. Si cercherà di far sì
che le persone rispondano alle richieste solo
quando sono connesse ad un certo tipo di
Energia Divina che esiste in tutti noi.
Lo scopo della CNV non è quello di cambiare
le persone ed il loro comportamento per fare
le cose a modo nostro, è invece quello di
creare relazioni basate sull’onestà e
sull’empatia, che successivamente
soddisferanno i bisogni di tutti.
Nel 1984 il dott. Rosenberg ha fondato il
CNVC (the Center for NonViolent
Comunication), una Organizzazione che
attualmente fornisce consulenze e formazioni
in oltre 30 Paesi, a manager, mediatori,
detenuti e guardie, personale militare, clero,
personale della pubblica amministrazione,
insegnanti, studenti, genitori, psicologi. Ha
dato vita a molti “Programmi di Pace” in Paesi
lacerati da conflitti come nel Ruanda, Burundi,
Nigeria, Malesia, Indonesia, Sierra Leone,
Medio Oriente, Serbia, Croazia, Irlanda del
Nord, e molti altri ancora.
(fine)
Il passaggio da un conto
corrente a un altro diventa
più facile e veloce. Le nuove
norme sulla portabilità dei
conti bancari, contenute nel
Decreto Legge su banche e
investimenti rendono più
veloce e completamente
gratuito il passaggio da un
conto corrente bancario a un
altro con tutti i costi di
chiusura che ricadranno esclusivamente sulla banca.
Gli istituti bancari e i prestatori di servizi di pagamento, in caso
di trasferimento di un conto di pagamento, sono tenuti a darne
corso, senza oneri o spese di portabilità a carico del cliente,
entro termini predefiniti. La trasferibilità si applica ai soli conti di
pagamento. In caso di mancato rispetto dei termini, l’istituto
bancario o il prestatore di servizi di pagamento risarcisce il
cliente in misura proporzionale al ritardo e alla disponibilità
esistente sul conto di pagamento al momento della richiesta di
trasferimento.
Le infiltrazioni d’acqua all’interno di appartamenti ubicati in
edifici condominiali sono una delle più frequenti cause di liti
condominiali. Così, per prevenire l’insorgere di una noiosa
causa, è sufficiente adottare delle regole di buona convivenza e
di ragionevolezza. La prima cosa da fare è
accertare la causa di tali
infiltrazioni. Meglio
procedere con una perizia
di un tecnico
qualificato. È meglio che questi venga nominato d’intesa fra
tutte le parti (danneggiato e presunto danneggiatore) onde
evitare che l’imparzialità dei risultati possa essere messa in
discussione in un secondo momento. Tale perizia sarà finalizzata a comprendere se
la responsabilità per le infiltrazioni sia solamente del
proprietario dell’appartamento vicino (quando la perdita
dipende dalle tubature di proprietà esclusiva del condomino) o
se vi sia responsabilità del Condominio (qualora le
infiltrazioni provengano, in tutto o solo in parte, da condutture o
da parti dell’edificio di
proprietà comune,
danneggiate come, ad
esempio, il terrazzo). Attenzione: se avete
acquistato l’immobile da un
costruttore, sappiate che dal
momento in cui vi è stata
consegnata la perizia di
parte decorre il termine di
un anno (se si tratta di gravi
difetti di costruzione) o di 60
giorni (per quelli meno
gravi) per contestare (con
raccomandata a.r.) alla ditta
il guasto in commento. Accertate le responsabilità,
bisogna agire con una certa
solerzia. Infatti, per
legge [1], il diritto
al risarcimento del
Rubrica e …………… Spigolature
CONTI CORRENTI. Portabilità più
veloce ed a costo zero
Infiltrazioni d’acqua in appartamento condominiale: come agire
Breve guida illustrativa sui tempi da rispettare per ottenere il risarcimento dei danni da infiltrazioni d’acqua verificatisi in appartamenti condominiali e sulle regole per individuare i soggetti responsabili.
danno si prescrive in cinque anni dal giorno in cui il fatto si
sia verificato e cioè da quando le infiltrazioni si sono
manifestate. Se, invece, dovete fare causa al costruttore,
dovete procedere entro 1 anno dal giorno in cui gli avete inviato
la diffida. Potete interrompere la prescrizione e far ripartire il termine
da capo: ma a tal fine, o inviate una nuova diffida di sollecito
oppure (unica strada possibile nel caso di contestazione contro il
costruttore) dovete iniziare un giudizio notificando al
responsabile un atto di citazione (per mezzo di un avvocato).
Se la prescrizione è stata
interrotta con l’invio di una
raccomandata, la si può
interrompere nuovamente (e
così all’infinito), con l’invio
di una nuova diffida prima
del decorso degli ulteriori
cinque anni dall’ultima
lettera. Ovviamente, l’inizio
della causa sospende il
decorso della prescrizione.
[1] Art. 2947 cod. civ.
Occhio agli zuccheri nel sangue fuori
controllo. I diabetici sono, tra l’altro, più
a rischio di sviluppare una malattia
oculare come il glaucoma oltre alla
classica retinopatia diabetica. Insomma, il diabete non curato provoca molti
problemi di salute, compresi
quelli cardiovascolari, ai piedi o
ai reni. Fondamentale è, quindi, un approccio mirato
alla prevenzione: un
monitoraggio costante della
glicemia, una dieta sana e, se necessari, la somministrazione di farmaci e di
insulina.
Un nuovo studio ha preso in
considerazione 47 ricerche precedenti,
per un totale di quasi tre milioni di
individui abitanti in 16 Paesi. “Il rischio
di glaucoma – scrivono i ricercatori su Ophthalmology – è aumentato del
5% l’anno […]
per ogni anno
successivo alla diagnosi di
diabete”
(rispetto ai
pazienti sani). In conclusione – notano gli autori
americani (Johns Hopkins University) e
coreani – “il diabete, la sua durata, i
livelli di glucosio a digiuno sono stati
associati a un rischio di glaucoma significativamente più elevato.
Se il diabete causa il glaucoma Fonte: Ophthalmology Pagina pubblicata il 22 gennaio 2015
Pubblicato da:
Il rischio aumenta del 5% l’anno dal momento della diagnosi di un eccesso di zuccheri nel sangue: è quanto scrive un gruppo internazionale di ricerca su Ophthalmology
La foglia contiene
La radice contiene
In cucina:
In farmacia:
In fisioterapia:
.
Interessante la serata
organizzata dell’UNITRE in
sede, per la presentazione del
libro di Massimo Morroni
“Sanscrito semplice”, con un
relatore di tutto rispetto il
Dott. Valerio Virgini. Alla
presenza dei soci e
simpatizzanti Unitre, la
Presidente Antonietta
Mattioli ha espresso il suo
apprezzamento su Morroni, non solo perché autore del libro, ma
anche per aver promosso, fin dallo scorso anno l’introduzione nei
Corsi di quella lingua “raffinata, perfetta e sacra “ che è il
Sanscrito. Poi ha presentato il relatore che è laureato in Lettere
Sanscrite con una tesi sulla Metrica.
Virgini ha fatto un’esauriente panoramica sulla Letteratura
Vedica e Sanscrita Classica, soffermandosi sulle principali opere
e i maggiori autori. Ha poi proseguito, mettendo in luce la
spiritualità indiana, provocando domande pertinenti da parte del
pubblico La parola è poi passata poi a Massimo Morroni che ha
presentato il suo libro come una introduzione allo studio del
Sanscrito, partendo dalle regole grammaticali.
IL SANSCRITO VA AL “MASSIMO” Di Rossana Giorgetti Pesaro
Il Sanscrito è il devanagari e
la sua scrittura nel nostro
alfabeto (traslitterazione) si
compie con segni diacritici.
Il suo alfabeto comprende:
vocali, dittonghi e
consonanti. Le vocali si
dividono in brevi e lunghe.
La parola non ha un unico
accento, la voce si sofferma
sulle vocali lunghe, la cui
pronuncia è il doppio di
quelle brevi. Non mancano i dittonghi e le consonanti che si
suddividono in: occlusive, nasali, semivocali, sibilanti e aspirate.
Naturalmente poi ci sono le declinazioni e le coniugazioni e le
varie parti del discorso. Con il suo volume, Morroni ha avuto la
sola pretesa di aiutare chi è completamente digiuno del Sanscrito
per proseguire poi con opere più impegnative. Per finire, un
consiglio: se volete capirci di più, avvicinatevi a questa
affascinante lingua e iscrivetevi all’UNITRE, al Corso tenuto da
Massimo Morroni, che non ci finisce mai di stupire con la sua
cultura eclettica e la sua capacità di insegnare le lingue classiche
anche a chi non le ha mai studiate.
Primavera, voglia di cambiamenti, voglia di
shopping. Oculato, si sa, visto i tempi. Vado in
un’azienda vicino ad Osimo, che conosco da tanti
anni e confeziona capi di abbigliamento per una
ditta primaria nel campo della moda, che, per non
coinvolgere nessuno, chiamerò Pinco Pallino.
La trovo semivuota, con i resti della recente
svendita. Parlo con la proprietaria. “Non producete
più per Pinco Pallino?” le chiedo, notando certi
capi della vecchia collezione. Mi risponde di no e
quasi a scaricarsi di una magone mi racconta tutta
la storia.
La fine dello scorso anno Pinco Pallino aveva
deciso di pagarle le giacche (splendide) 27 euro,
perché in Cina gliele fanno per 25. Lei dice che
non ci esce. Paga le tasse, i dipendenti. E’ una
persona onesta, fa parte di quell’imprenditoria
geniale che viene dalla campagna e fino a qualche
anno fa era considerata il “miracolo marchigiano”.
Pinco pallino non sente ragioni. Non solo. Il
direttore di produzione le dice a porte chiuse che se
vuol lavorare deve dargli una tangente del due per
cento. Lei tenta di mettersi in contatto con le alte
sfere dell’azienda, chiama la tv dei talkshow, tutto
inutilmente. Come può da sola affrontare i giganti?
Sull’orlo del fallimento, molla. Ma ha grinta,
professionalità e ricomincia con ditte minori e una
sua linea di design italiano, con stoffe comprate a
Como. Di quelle che puoi tastare, rivoltare,
valutare.
Ce la farà? Penso con amarezza ai problemi della
delocalizzazione, fatta spesso non per
sopravvivere, ma per guadagnare il di più, penso
all’avidità di quelli a cui non basta mai. Così deve
finire la geniale imprenditoria italiana? E’ questo il
retroterra di sfruttamento del mitico Made in Italy?
E’ tutto uno schifo dice lei, non è questione di
mafia o ‘ndrangheta, l’Italia è corrotta.
Tornando verso casa, mi fermo in una di quella
aziende agricole che fanno l’orto e vendono anche
al minuto, tutto un euro al chilo. Ma se ti
accontenti delle patate piccoline, di quelle che
arrosto sono una favola, con un euro te ne danno
tre chili.
Le prendo. Il contadino, anziano, con i figli che
hanno preso un’altra strada e fa fatica a non
mollare, me le sceglie una ad una, scartando quelle
troppo piccole e ammosciate. Per un euro! Guardo
le sue dita rigide dal freddo e interrate, e mio
malgrado mi sento salire uno strano pizzicore agli
occhi.
Lui non lo sa, ma testimonia l’altra Italia, quella
che si spacca la schiena per campare e conosce la
fatica e il valore del denaro. Ce la faranno quelli
come lui, e certo sono tanti, a ricostruire un tessuto
sano?
Rientro a casa, rientro nella ruotine, ma mi resta
l’amara sensazione di una normalità dalle radici
malate.
Reagisco togliendomi questo “sassolino” dalla
scarpa. Lo so che è poco, che le proteste se le porta
il vento, ma denunciare è un modo per non
arrendersi o peggio ancora assuefarsi alla
“normalità” del male.
Un sassolino nella scarpa
LE DUE ITALIE Di Rosalba RONCAGLIA
L’Università delle tre età di Osimo bandisce per l’anno accademico 2014-2015 il terzo Concorso nazionale riservato a tutti gli
iscritti all’Unitre.
Il tema proposto riguarda i beni culturali della Regione dei partecipanti al concorso.
E’ data la possibilità a ogni partecipante di presentare opere per il numero complessivo sotto indicato.
1. Il concorso è articolato in due sezioni: A) pittura, B) disegno.
2. Per la sezione A è possibile partecipare con un massimo di due opere di dimensioni pari o inferiori a cm 50 per 70.
3. Per la sezione B è possibile partecipare con un massimo di due opere di dimensioni pari o inferiori a cm 50 per 70 in bianco
e nero o a colori.
4. Le opere dovranno essere inedite alla data di presentazione al concorso.
5. Ciascun autore dovrà inviare alla segreteria della sezione dell’Unitre di Osimo le proprie opere con allegata la scheda di
partecipazione debitamente compilata, firmata dal Presidente dell’Unitre di appartenenza, entro e non oltre il 16 marzo
2015. Farà fede il timbro postale.
6. Ciascun autore, compilando la scheda allegata al bando, dovrà inserire il proprio nome, cognome, indirizzo, recapito
telefonico, indirizzo ed email, se in possesso, e l’espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi del
D.lgs. n. 196/2003.
7. La Giuria, nominata dall’Unitre di Osimo, di cui saranno resi noti i nomi in sede di premiazione, sarà formata da esperti del
panorama pittorico della Regione Marche. Il loro giudizio sarà definitivo e insindacabile.
8. Verranno proclamati: un vincitore, un secondo e un terzo classificato per ciascuna sezione. Il Direttivo dell’Unitre di Osimo
si riserva, inoltre, di prevedere segnalazioni o menzioni speciali. Al primo classificato per ogni sezione verranno
assegnati: un premio di € 100,00, un diploma e una coppa. Al secondo e terzo classificato verranno assegnati: un
diploma e una coppa.
9. La premiazione avverrà nella primavera del 2015, in Osimo. La data sarà comunicata a tutti i partecipanti con ampio
margine d’anticipo.
10. I vincitori saranno avvisati telefonicamente e/o via email.
11. I premi verranno consegnati soltanto al vincitore o a un suo delegato.
12. Le opere, se richieste, saranno inviate agli autori con spese a loro carico. Se non richieste entro il 30 maggio 2015
rimarranno di proprietà dell’Unitre di Osimo.
Gli autori delle opere dichiarano di accettare l’informativa sulla Privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 e
accettano integralmente il contenuto del presente bando.
SCHEDA di ISCRIZIONE/Adesione al concorso
Io sottoscritto/a__________________________________________________________________
nato/a a____________________________________________Il____________________________
residente a__________________________________via__________________________________
Tel./Cell ______________________________Email______________________________________
iscritto per l’anno accademico 2014-2015 alla sede dell’Unitre di ___________________________
dichiaro di prendere parte al concorso “ALLA SCOPERTA DEI BENI CULTURALI DEL PROPRIO PAESE”,
sez. A/B con la seguente opera o opere (specificare il titolo dell’opera, precisando per la sezione A la tecnica usata).
Autorizzo inoltre il trattamento dei dati personali ai sensi del D.lgs. n. 196/2003
Dichiaro di aver preso visione di quanto espresso nel bando di concorso e di accettarne tutti i punti
Data ________________________________
Firma __________________________________________________________________________
Il sottoscritto Presidente della sede dell’Unitre di _______________________________________
dichiara che _________________________________________________(nome e cognome del partecipante)
È iscritto alla sezione ________________________________ dell’Unitre di questa Sede.
Timbro e Firma ___________________________________________________________________
CONCORSO NAZIONALE
“ALLA SCOPERTA DEI BENI CULTURALI DEL PROPRIO PAESE” III EDIZIONE