Febbraio2015

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Sede: Piazza Sant’Agostino, 2 , 60027 Osimo (Ancona), tel. 071 7231936 Sito: www.unitreosimo.it Email: [email protected] Libero Foglio d’informazione a uso interno distribuito ai soci. Il 13 febbraio scorso con la conferenza al Teatrino Campana sul tema “L’arte musicale italiana nel Medioevo” tenuta con profonda conoscenza dal maestro Riccardo Lorenzetti, sono terminati gli “Incontri” concordati con l’Istituto Campana sui vari aspetti socio-culturali del Medioevo. Relatori di queste conferenze nominativi di rilievo conosciuti ed apprezzati anche fuori dalle mura cittadine. La loro profonda conoscenza dei temi affrontati ha decretato il successo di tutte le manifestazioni. Il 25 ottobre 2014, il prof Francesco Pirani dell’Università di Macerata ha inaugurato l’anno accademico iniziando così questi appuntamenti medievali. Il 28 novembre ci ha intrattenuto la pittrice Anna Di Dicco, diplomata all’Accademia d’Arte di Brera e specializzata a Firenze: chiamata a far parte dell’équipe di restauratori dopo la terribile alluvione di Firenze. Nostra apprezzatissima docente. Il 16 gennaio di quest’anno, il prof. Carlo Pesco, già Primo Cittadino di Camerano, ordinario di Filosofia nei Licei Classici e Scientifici, ci ha accompagnati in un rivisitazione filosofico-religiosa di grande spessore ma la preparazione e l’esperienza del conferenziere ha reso l’argomento alla portata di tutti. Anche il prof. Pesco ci onora della sua amicizia e le sue lezioni sono seguite da veri appassionati. Il 30 gennaio, siamo riusciti a portare nell’Aula Magna del Campana il dott. Elio Fiore, chirurgo per tanti anni nel nostro ospedale. Mentre nelle conferenze precedenti la convinzione ormai consolidata di un Medioevo oscuro era stata completamente ribaltata, il prof. Fiore ci ha fatto ripiombare nelle miserie di tempi difficili in cui la vita media era di circa trenta anni e la medicina e la chirurgia erano affidati a sedicenti guaritori e barbieri. La Chiesa vietava, infatti, la dissezione dei cadaveri impedendo ogni verifica e conoscenza del corpo umano. L’argomento pur scarno di fonti e notizie dirette ha interessato l’uditorio che ha posto diverse domande alle quali il dott. Fiore ha risposto con quella piacevolezza tipicamente partenopea. In queste conferenze si sono inserite due rappresentazioni teatrali: “L’Amore cortese” e una fiaba “Il re Aspettaunpo’” ideate dalla nostra vulcanica prof.ssa Lucia Mazzieri che insieme con l’esuberante regista e nostra docente, Maria Grazia Tittarelli, hanno approntato delle scenografie in poco tempo ma con gran dispendio di energie. Che dire dei nostri attori? Solo del bene. Attori in erba, è vero! Ma la volontà, la serietà e l’allegria hanno fatto si che le due serate riuscissero ottimamente. Qualche incertezza ampiamente scusata; tanti non immaginano quanta fatica News UNITREOSIMO 25° Anno Accademico 2014 - 2015 Febbraio 2015 Anno Secondo, Numero 5 In questo numero Portabilità più veloce ed a costo zero Gli Incontri al Campana: cronaca di un bellissimo percorso Di Maria Antonietta MATTIOLI unitre. osimo

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Transcript of Febbraio2015

Page 1: Febbraio2015

Sede: Piazza Sant’Agostino, 2 , 60027 Osimo (Ancona), tel. 071 7231936

Sito: www.unitreosimo.it

Email: [email protected]

Libero Foglio d’informazione a uso interno distribuito ai soci.

Il 13 febbraio scorso con la conferenza al Teatrino

Campana sul tema “L’arte musicale italiana nel

Medioevo” tenuta con profonda conoscenza dal

maestro Riccardo Lorenzetti, sono terminati gli

“Incontri” concordati con l’Istituto Campana sui

vari aspetti socio-culturali del Medioevo. Relatori

di queste conferenze nominativi di rilievo

conosciuti ed apprezzati anche fuori dalle mura

cittadine. La loro profonda conoscenza dei temi

affrontati ha decretato il successo di tutte le

manifestazioni.

Il 25 ottobre 2014, il prof Francesco Pirani

dell’Università di Macerata ha inaugurato l’anno

accademico iniziando così questi appuntamenti

medievali. Il 28 novembre ci ha intrattenuto la

pittrice Anna Di Dicco, diplomata all’Accademia

d’Arte di Brera e specializzata a Firenze: chiamata

a far parte dell’équipe di restauratori dopo la

terribile alluvione di Firenze. Nostra

apprezzatissima docente. Il 16 gennaio di

quest’anno, il prof. Carlo Pesco, già Primo

Cittadino di Camerano, ordinario di Filosofia nei

Licei Classici e Scientifici, ci ha accompagnati in

un rivisitazione filosofico-religiosa di grande

spessore ma la preparazione e l’esperienza del

conferenziere ha reso l’argomento alla portata di

tutti. Anche il prof. Pesco ci onora della sua

amicizia e le sue lezioni sono seguite da veri

appassionati.

Il 30 gennaio, siamo riusciti a portare nell’Aula

Magna del Campana il dott. Elio Fiore, chirurgo

per tanti anni nel nostro ospedale.

Mentre nelle conferenze precedenti la convinzione

ormai consolidata di un Medioevo oscuro era stata

completamente ribaltata, il prof. Fiore ci ha fatto

ripiombare nelle miserie di tempi difficili in cui la

vita media era di circa trenta anni e la medicina e la

chirurgia erano affidati a sedicenti guaritori e

barbieri. La Chiesa vietava, infatti, la dissezione

dei cadaveri impedendo ogni verifica e conoscenza

del corpo umano.

L’argomento pur scarno di fonti e notizie dirette ha

interessato l’uditorio che ha posto diverse domande

alle quali il dott. Fiore ha risposto con quella

piacevolezza tipicamente partenopea.

In queste conferenze si sono inserite due

rappresentazioni teatrali: “L’Amore cortese” e una

fiaba “Il re Aspettaunpo’” ideate dalla nostra

vulcanica prof.ssa Lucia Mazzieri che insieme con

l’esuberante regista e nostra docente, Maria Grazia

Tittarelli, hanno approntato delle scenografie in

poco tempo ma con gran dispendio di energie.

Che dire dei nostri attori? Solo del bene. Attori in

erba, è vero! Ma la volontà, la serietà e l’allegria

hanno fatto si che le due serate riuscissero

ottimamente. Qualche incertezza ampiamente

scusata; tanti non immaginano quanta fatica

News

UNITREOSIMO 25° Anno Accademico

2014 - 2015

Febbraio 2015

Anno Secondo, Numero 5

In questo numero

Portabilità più veloce

ed a costo zero

Gli Incontri al Campana: cronaca di

un bellissimo percorso Di Maria Antonietta MATTIOLI

unitre. osimo

Page 2: Febbraio2015

organizzativa e cognitiva sono costate queste

rappresentazioni.

I soci ci seguono e lo zoccolo duro degli iscritti ci

incoraggia con il proprio consenso. Hanno

pienamente capito le finalità di questa

Associazione culturale, libera e distante da

condizionamenti di qualsiasi tipo. Siamo tutti

volontari, non abbiamo alcun compenso tranne

quello morale e quindi siamo liberi come le rondini

a primavera.

Il 6 marzo, “festa della donna” , vi aspetto al

Teatrino Campana, alle ore 17.

Proseguendo l’approfondimento culturale sul

Medioevo, l’Unitre in collaborazione con l’Istituto

d’Istruzione Permanente Campana, ha organizzato

una conferenza dal titolo coinvolgente “La Storia

della Medicina dall’antichità al Rinascimento”.

Venerdì 30 gennaio, la Presidente Antonietta

Mattioli ha presentato ai convenuti nell’aula

magna, il relatore dott. Elio Fiore, medico

chirurgo per molti anni nel nosocomio cittadino ed

ora, pensionato, si dedica alla chirurgia estetica Il

relatore, ha esordito ammettendo che pur essendo

scarse le fonti sull’argomento prescelto, è riuscito a

ricostruire le fasi di quella affascinante storia,

rendendola fruibile per mezzo di slides.

Dopo le prime tracce documentate sulle pratiche

chirurgiche risalenti al Codice di Hammurabi, e

4000 anni fa, al Papiro di Edwin Smith che

descrive alcune patologie sulle ferite, gli accessi e

le fratture ossee mentre non fa alcun accenno alla

trapanazione del cranio, bisogna arrivare alla

“Hopuscola Aphoristica “ di Ippocrate per trovare

un codice deontologico che contiene il famoso

giuramento prestato dai medici all’inizio della loro

professione. In quel periodo di avversione verso la

chirurgia, solo persone disperate potevano

accettare un trattamento operatorio, data

l’ignoranza dell’anestesia e dei medicinali

antisettici. Nel Medioevo, per circa VII secoli, la

cultura e le scienze restarono monopolio dei

monasteri che conservarono testi di medicina

antica e che, sempre nei monasteri, veniva

insegnata e praticata. In nome della carità nacquero

gli ospedali e se le guarigioni venivano attribuite

ad intervento divino, la cura delle malattie si

affidava alle erbe, ai minerali e al riposo al letto.

Centri di studio e di cura furono il Monastero di

San Benedetto a Montecassino e L’Ospizio per i

malati a Salerno, dove nacque la famosa Scuola

Salernitana, che divise la medicina dalla chirurgia,

lasciata in mano ai cosiddetti chirurghi barbieri

(poco istruiti) Grazie a questa famosa scuola il

titolo di medico e conseguente diritto di esercitare,

si poteva ottenere solo dopo aver superato un

esame che alcuni anni dopo fu reso pubblico da

Federico II e realizzato da un gruppo di maestri di

Salerno. Nacque poi l’Università di Bologna che

fece conoscere in tutta Europa metodi più moderni

che portarono al primo trattato europeo: la “Pratica

chirurgiae” di Ruggero Frugard che prevedeva, per

la dissezione, l’uso dei maiali in luogo dei corpi

umani. Più tardi nacque in Francia la Scuola di

Montpellier con lo studio delle ferite da arma da

fuoco, utilizzate dagli inglesi nel 1346 e relativa

descrizione dei cinque ferri indispensabili ad un

chirurgo: ”pinzette, sonda, coltello, lancette”.

Ospedali sorsero anche in Spagna, dove si praticò

per la prima volta la chirurgia e l’uso della

dissezione, mentre in Inghilterra la figura

determinante dell’impegno scientifico fu Ruggero

Bacone (1214/1224) che nel suo “Tractatus de

erroribus medicorum”, descrive 36 errori

fondamentali delle fonti mediche classiche, ma non

novità nel campo della chirurgia. Arrivati al XV

secolo, troviamo John di Arderne , chirurgo

durante la guerra dei Cento Anni che a Londra si

autoproclamò “chirurgo tra i medici”. Nel 1368

venne fondato l’Ordine dei chirurghi di Londra nel

tentativo di separare i barbieri dai medici

specializzati, mentre nel campo della chirurgia

minore, la disputa sull’attribuzione professionale

durerà molti anni. Con il cambiare delle condizioni

sociali, economiche e politiche l’Europa si avvia al

Rinascimento con una nuova condizione della

società.

Le impervie e sdrucciolevoli scalette, poste come a baluardo di un forte medioevale introducono al falso altipiano dove acquattato e sornione si presenta il centro Città (o paese, a mio giudizio). Lì, ammassati secondo le necessità contadine d’un tempo che richiedevano per il giorno del mercato di potere accedere velocemente ed entro breve spazio, a tutti i servizi che la Comunità offre: il Municipio, le Farmacie, le Banche, e anche le Scuole.

LA MEDICINA NEL MEDIOEVO Di Rossana Giorgetti Pesaro

TUTTO COMINCIO’ CON UN FIOCCO DI NEVE Di Saverio DANNI

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Malagevole a raggiungerlo anche normalmente, impresa impegnativa d’inverno. Specialmente se c’è la neve. E quell’anno la neve era arrivata, inaspettata, dopo giorni di sereno. Ed io, fresco di immigrazione in Osimo – città che i “nordici” classificano come ubicato nel medio sud, ignorando che è sullo stesso parallelo di Firenze – fui pertanto alquanto sorpreso quando quel mattino, sbirciando dalla finestra, notai con un misto di piacere e disappunto che stava nevicando. Il bianco lenzuolo, di spessore già discreto, si frastagliava sulle scoscese scalette che portano dalla prima periferia al centro Paese. Bene, mi dissi allora: occorre svegliare il rampollo in anticipo, addobbarlo da esquimese, con tanto di giacca a vento, scarponi, cravattone, (“Giorgia! Ma dove mai avremo messo tutta sta’ roba che tanto non sarebbe mai servita?”) e accompagnarlo sulla piazza dove dal tempo della dominazione papalina, sovrasta una delle scuole comunali. Conscio di quest’occasione che mi permetteva di inserirmi a pieno titolo nella formazione sportiva del figlio, solitamente succube della dominazione materna, sveglio il pargolo rendendolo gioiosamente partecipe dell’avvenimento.

- Su pigrone sveglia! Novità: oggi c’è la

neve! – gli dissi con tono teatrale.

- Che bello, nevica! - mi rispose di getto, e

con non poco entusiasmo. – e quindi non

si va a scuola!.

Sinceramente non era questa la reazione attesa. L’accostamento “neve=scuola chiusa” mi suonava falsa e fuori da ogni mia logica prospettiva. Impervi percorsi sotto nevicate siberiane, affrontate con zoccoli di legno e maglioni di cotone che, impregnati d’acqua e di gelo, scricchiolavano ad ogni passo, affrontati con cartelle di cartone sorrette da muffole con interno di lana di pecora ancora vergine, emersero dal mio subconscio in un miscuglio di autocompiacimento e nostalgia. Ma come, sbottai entro di me: un sottile strato di cipria sulle strade dovrebbe interrompere e bloccare una normale attività civile ed educativa? Ma è proprio in queste occasioni che si ha la possibilità di dimostrare, sorretti da

personali esperienze, come si possano e si debbano superare le piccole e spesso inevitabili difficoltà che la vita ci presenta. E poi, sono queste le cose che ci danno la giusta adrenalina! E allora, avanti Savoia! Così bardati, affrontammo “l’erta via”. Sulla soglia di casa incontro il mio amico Enzo.

- Dove vai? Non vedi che nevica?

- Certo che lo vedo! E’ per questo che sono

io a portare Marco a scuola così bardato.

- Ma stai scherzando!? – mi rispose con un

misto di meraviglia e con un tono che

normalmente si usa per persone con

poca ragionevolezza - Oggi a scuola! Ma

non ti renditi conto che qui la neve

compare piuttosto raramente , e quando

questo si verifica, viene interpretata

come fata liberatoria e propiziatrice per

insperati giochi vacanzieri, quasi come

un Carnevale aggiunto?

- E va bene. Ottima come battuta di primo

mattino – risposi d’impeto - Ma oggi è

mercoledì, un normale mercoledì di una

normale giornata invernale di scuola e di

lavoro. E non credo come pochi fiocchi di

neve possano distoglierci dai sacrosanti

impegni quotidiani. La scuola è per loro

come il lavoro per noi. Lasci il lavoro tu

oggi? No, vero? Neanch’io. E l’impegno

scolastico è altrettanto importante per

loro come il lavoro per noi.

- Ma sei proprio un savoiardo testardo!

Ma non capisci che così facendo privi

Marco di un’indimenticabile giornata di

festa barattandola con una banale

giornata scolastica? Renditi conto che un

giorno di scuola in meno non inficia di

certo il sapere di tuo figlio, né pregiudica

certo la sua cultura, attuale e futura. Una

giornata a far le capriole, a tirarsi

pallottole, a rotolarsi nella neve può

essere una di quei giorni indimenticabili,

da ricordare come balsamo quando le

difficoltà della vita si presenteranno negli

anni a venire.

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- Sarà. Ma io mi ricordo quando alla sua

età, non mi perdevo un giorno nella

Torino gelata del dopoguerra. Cerca di

essere serio, Enzo, e non lasciarti

infinocchiare da idee troppo permissive.

Buona giornata, sessantottino!

Lo salutai convinto di aver dato un dimostrazione di civica testimonianza e di fortezza morale nel non avere aderito a consigli disfattisti. Dopo una discreta fatica e molti scivoloni, mugugni e malcelati improperi da parte di chi stavo trainando, e un po’ preoccupati per il ritardo, penetrammo in un paese deserto, dove sul Corso non c’era percezione di anima viva. Dai bar invitanti profumi di croissant e cioccolate calde… Poi giungemmo finalmente alla scuola. Tutto deserto. E lì, sul portone della scuola, solo un avviso: “Scuola chiusa per neve. Il bidello” In quell’istante, i miei cinquant’anni di educazione spartana e calvinista cominciarono a sbriciolarsi, mentre lentamente mi rendevo conto di aver perso preziosi punti di credibilità nei confronti del figlio. Quindi, stop, abbiamo scherzato… Ridiscendemmo quindi le rovinose scale, con gli abiti già inzuppati e la cartella, anch’essa liberata, che scivolava ardita giù dal pendio, sorvegliata a distanza dalla coppia solitaria che ritornava all’ovile. Marco con una felicità dirompente, io alquanto pensoso, conscio di aver preso una sonora batosta, oltre alla crescente sensazione di dover iniziare a rimettere in discussione alcuni punti di orientamento da sempre ritenuti “non discutibili” della mia impostazione morale e civile. Anche se a denti stretti, grazie Enzo.

CAVOLO: Ortaggio stagionale molto comune e di facile reperibilità, lo si trova spesso nella testa di alcune persone, anche fuori stagione. COERENZA: Capacità di mentire anche a se stessi, pur di dire sempre la verità.

CONSAPEVOLEZZA: La percezione che si vive una sola volta, e sarebbe meglio esserci quando accade... CONSULENTE: Professionista che si incarica di sbagliare al posto vostro, ma con più stile. COPIA & INCOLLA: Santi protettori degli ignoranti. Si rivolgono a loro tutti quelli che, pur non avendo nulla da dire preferiscono dirlo con parole d' altri. DISTANZA POLITICA: Distanza messa dai politici tra loro e il popolo per non essere presi a sassate. EIACULAZIONE PRECOCE: Disturbo da prestazione sessuale, ne soffre la maggior parte delle donne. INVIDIA: Sentimento che trova la sua ragione di vita facendoti credere che l' erba del vicino è più verde, o che sua moglie è più bella della tua, o che è più ricco, più simpatico, più intelligente di te...etc. Non credergli, tu non hai vicini. LIBERTA': Condizione bramata dall' uomo, quando la cerca, spesso finisce in prigione. MATRIMONIO: Legame indissolubile tra un uomo e una donna, fino al divorzio. MATRIMONIO FELICE: Effimera sensazione di felicità che va dal "SI" detto davanti al prete sino al primo "NO" detto sotto le coperte. NOTTI D'AMORE: Pomposa ostentazione con cui vengono chiamati pochi minuti di piacere sessuale. OCCHIALI: Una seconda opportunità di vedere ciò che hai fatto di tutto per dimenticare. PARACADUTE: Attrezzatura costruita in vari tipi di stoffe e cinghie, per assicurare una discesa senza danni anche da grandi altezze. Non si sa con precisione quando sia stato inventato, alcuni studiosi presumono dopo Icaro. PIGRIZIA: Contrariamente a quanto si crede la vera pigrizia è un vizio raro. Nasce spesso negli ambienti di lavoro, dove i più però alla fine cedono alla tentazione di fare qualcosa. POSTINO: Impiegato la cui missione è recapitare lettere e pacchi. Per assicurarsi che la consegna al destinatario vada a buon fine suona sempre due volte, la prima quando sei in bagno, la seconda per pura cattiveria.... REINCARNAZIONE: Teoria che propone il ripetersi della vita basata sulla convinzione che l' esistenza non ama gli sprechi.

DIZIONARIO DELL'INCONSCIO ELASTICO Pagina Facebook Di Fabio Martedì

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SOCIETA': Insieme di persone che cercano di cooperare, per fregarsi meglio a vicenda. SEGRETERIA TELEFONICA: La prova tecnologica che la persecuzione esiste. Il suo motto è "la vuoi sentire l' ultima?" SOLITUDINE: Sentimento che tutti cercano di sfuggire e di cui l' amore ci promette la fine con il matrimonio. In realtà spesso finisce per farcela apprezzare.

TELEVISORE: Sofisticato apparecchio tecnologico che trasmette immagini a colori, si accende con il telecomando, si spegne con lo psicologo. VISTA DEBOLE: Non vedere al di la del proprio naso, tanto da pensare che il raffreddore sia un disturbo della vista.

Quello del 13 febbraio è stato l’ultimo incontro a

tema medievale che l’Unitre ha dedicato a

questo periodo storico. La sede, il Teatrino

Campana, dove la Presidente Antonietta Mattioli

ha dato il benvenuto al pubblico, sottolineando

la collaborazione dell’evento da parte dell’Istituto

d’Istruzione Permanente omonimo e

presentando il relatore: il maestro Riccardo

Lorenzetti. ”Il Medioevo, un’epoca che copre

mille anni di storia, è ricchissimo di musica” così

ha esordito il relatore, specificando che quella

musica non aveva la funzione che noi moderni le

diamo, ne aveva quindi una più pratica che

estetica. Veniva spesso improvvisata e siccome

non esisteva ancora la scrittura musicale, ci sono

rimasti pochissimi documenti, invece la musica

religiosa che serviva ad arricchire la preghiera, ha

resistito nel tempo, dato che era legata a

melodie molto facili che si diffusero rapidamente,

con diversità a seconda delle regioni. Con

l’autorità di Gregorio Magno, la liturgia a Roma,

pur influenzata dalla musica greca ed ebraica,

divenne “canto gregoriano”. Basato su un testo

latino, era monodico e la melodia faceva

assomigliare il canto a una recitazione intonata.

Alla fine del IX secolo venne introdotta una

scrittura musicale chiamata “notazione

neumatica”. Accanto alla musica sacra, nacque

poi una musica profana che si diffuse dopo il

Mille per merito di “girovaghi e cantastorie”,

nelle campagne e nei borghi in forme popolari e

festose, mentre nelle corti e nei castelli assunse

un tono più colto per merito di “ trovatori o

trovieri “Questi ultimi erano giovani di varie

nazionalità che diffondevano i canti goliardici. I

loro testi erano in lingua volgare, cantati da una

voce solista, e l’argomento era l’amore sublime

nei confronti di una donna che possedeva tutte

le virtù. Con la nascita della polifonia, nacque

l’esigenza di migliorare e potenziare la scrittura

musicale, con l’introduzione del contrappunto

che si basava su un tenor o melodia data,

chiamata ”organum” In seguito la scrittura

neumatica cominciò ad indicare i rapporti

ascendenti di due o tre note, fino ad arrivare al

fondatore della moderna notazione, Guido

d’Arezzo che contribuì a fissare delle regole. La

diffusione della musica ebbe poi un grande

sviluppo con l’introduzione dell’organo che,

dopo aver assolto diversi compiti profani,

divenne lo strumento privilegiato, all’interno delle

varie chiese europee d’impronta cristiana .

LA COMUNICAZIONE CHE ALLONTANA DALLA VITA

Gli elementi in una comunicazione che,

secondo Rosenberg, allontanano dalla Vita

sono stati individuati principalmente in cinque

punti fondamentali:

1) La critica,

2) Il rifiuto della responsabilità,

3) Il rifiuto della responsabilità dei nostri atti,

4) le esigenze,

LA MUSICA NEL MEDIOEVO di Rossana Giorgetti Pesaro

Di Mauro Guerrini (seconda parte)

Page 6: Febbraio2015

5) Le dichiarazioni che indicano chi merita una

ricompensa o una punizione.

LA COMUNICAZIONE NONVIOLENTA

La CNV, invece, è un linguaggio naturale che

consiste nell’esprimere semplicemente i nostri

bisogni senza criticare o insultare gli altri e ci

permette di intendere i bisogni degli altri senza

percepirvi la minima critica, giudizio o attacco

nei nostri confronti.

La CNV porta la nostra consapevolezza su

quattro punti fondamentali:

1) - La prima componente della CNV comporta

la separazione dell’osservazione dalla

valutazione

(esempio di valutazione: “In classe stavano

disturbando tutti gli altri”

-esempio di osservazione: “Mentre stavo

spiegando, si sono messi a ridere con un

volume più alto di quello che avrei voluto

avere in classe”).

Quando combiniamo l’osservazione con la

valutazione, gli altri saranno propensi ad udire

una critica e ad opporre resistenza a quello che

diciamo. La CNV è un linguaggio che scoraggia

le generalizzazioni, al contrario, le osservazioni

dovrebbero essere circostanziate nel tempo e

nel contesto, focalizzando l’attenzione sui fatti

e non sulle interpretazioni.

2) - La seconda componente necessaria è

l’espressione dei nostri sentimenti.

Sviluppando un vocabolario di sentimenti che

ci permetterà di descrivere le nostre emozioni

con chiarezza e specificità, possiamo

connetterci più facilmente l’uno agli altri e

distinguere i sentimenti veri e propri da quelle

affermazioni che descrivono pensieri,

considerazioni ed interpretazioni.

3) - La terza componente è il riconoscimento

dei Bisogni che stanno dietro i nostri

sentimenti.

Ciò che gli altri dicono o fanno può essere lo

stimolo, ma mai la causa dei nostri sentimenti.

La maggior parte di noi sperimenta tre stadi: la

“schiavitù emotiva”, in cui ci crediamo

responsabili dei sentimenti altrui: lo “stadio

scontroso”, nel corso del quale rifiutiamo di

ammettere che ci importa di quello che gli altri

sentono e desiderano; la “liberazione

emotiva”, in cui accettiamo la piena

responsabilità dei nostri sentimenti, ma non di

quella altrui. In un mondo in cui spesso siamo

giudicati con asprezza, se individuiamo e

riveliamo i nostri bisogni, esprimerli può far

paura, soprattutto alle donne cui è stato

insegnato ad ignorare i loro bisogni per aver

cura di quelli altrui.

4) - La quarta componente riguarda il

problema di quello che vorremmo chiedere

agli altri per arricchire le nostre vite, cercando

di evitare le formulazioni vaghe, astratte o

ambigue e ricordando di usare un linguaggio di

azione positivo, dichiarando quello che

vogliamo, anziché quello che non vogliamo. Le

richieste sono percepite come pretese quando

chi ascolta crede che sarà incolpato o punito se

non si conformerà ad esse. Si cercherà di far sì

che le persone rispondano alle richieste solo

quando sono connesse ad un certo tipo di

Energia Divina che esiste in tutti noi.

Lo scopo della CNV non è quello di cambiare

le persone ed il loro comportamento per fare

le cose a modo nostro, è invece quello di

creare relazioni basate sull’onestà e

sull’empatia, che successivamente

soddisferanno i bisogni di tutti.

Nel 1984 il dott. Rosenberg ha fondato il

CNVC (the Center for NonViolent

Comunication), una Organizzazione che

attualmente fornisce consulenze e formazioni

in oltre 30 Paesi, a manager, mediatori,

detenuti e guardie, personale militare, clero,

personale della pubblica amministrazione,

insegnanti, studenti, genitori, psicologi. Ha

dato vita a molti “Programmi di Pace” in Paesi

lacerati da conflitti come nel Ruanda, Burundi,

Nigeria, Malesia, Indonesia, Sierra Leone,

Medio Oriente, Serbia, Croazia, Irlanda del

Nord, e molti altri ancora.

(fine)

Page 7: Febbraio2015

Il passaggio da un conto

corrente a un altro diventa

più facile e veloce. Le nuove

norme sulla portabilità dei

conti bancari, contenute nel

Decreto Legge su banche e

investimenti rendono più

veloce e completamente

gratuito il passaggio da un

conto corrente bancario a un

altro con tutti i costi di

chiusura che ricadranno esclusivamente sulla banca.

Gli istituti bancari e i prestatori di servizi di pagamento, in caso

di trasferimento di un conto di pagamento, sono tenuti a darne

corso, senza oneri o spese di portabilità a carico del cliente,

entro termini predefiniti. La trasferibilità si applica ai soli conti di

pagamento. In caso di mancato rispetto dei termini, l’istituto

bancario o il prestatore di servizi di pagamento risarcisce il

cliente in misura proporzionale al ritardo e alla disponibilità

esistente sul conto di pagamento al momento della richiesta di

trasferimento.

Le infiltrazioni d’acqua all’interno di appartamenti ubicati in

edifici condominiali sono una delle più frequenti cause di liti

condominiali. Così, per prevenire l’insorgere di una noiosa

causa, è sufficiente adottare delle regole di buona convivenza e

di ragionevolezza. La prima cosa da fare è

accertare la causa di tali

infiltrazioni. Meglio

procedere con una perizia

di un tecnico

qualificato. È meglio che questi venga nominato d’intesa fra

tutte le parti (danneggiato e presunto danneggiatore) onde

evitare che l’imparzialità dei risultati possa essere messa in

discussione in un secondo momento. Tale perizia sarà finalizzata a comprendere se

la responsabilità per le infiltrazioni sia solamente del

proprietario dell’appartamento vicino (quando la perdita

dipende dalle tubature di proprietà esclusiva del condomino) o

se vi sia responsabilità del Condominio (qualora le

infiltrazioni provengano, in tutto o solo in parte, da condutture o

da parti dell’edificio di

proprietà comune,

danneggiate come, ad

esempio, il terrazzo). Attenzione: se avete

acquistato l’immobile da un

costruttore, sappiate che dal

momento in cui vi è stata

consegnata la perizia di

parte decorre il termine di

un anno (se si tratta di gravi

difetti di costruzione) o di 60

giorni (per quelli meno

gravi) per contestare (con

raccomandata a.r.) alla ditta

il guasto in commento. Accertate le responsabilità,

bisogna agire con una certa

solerzia. Infatti, per

legge [1], il diritto

al risarcimento del

Rubrica e …………… Spigolature

CONTI CORRENTI. Portabilità più

veloce ed a costo zero

Infiltrazioni d’acqua in appartamento condominiale: come agire

Breve guida illustrativa sui tempi da rispettare per ottenere il risarcimento dei danni da infiltrazioni d’acqua verificatisi in appartamenti condominiali e sulle regole per individuare i soggetti responsabili.

Page 8: Febbraio2015

danno si prescrive in cinque anni dal giorno in cui il fatto si

sia verificato e cioè da quando le infiltrazioni si sono

manifestate. Se, invece, dovete fare causa al costruttore,

dovete procedere entro 1 anno dal giorno in cui gli avete inviato

la diffida. Potete interrompere la prescrizione e far ripartire il termine

da capo: ma a tal fine, o inviate una nuova diffida di sollecito

oppure (unica strada possibile nel caso di contestazione contro il

costruttore) dovete iniziare un giudizio notificando al

responsabile un atto di citazione (per mezzo di un avvocato).

Se la prescrizione è stata

interrotta con l’invio di una

raccomandata, la si può

interrompere nuovamente (e

così all’infinito), con l’invio

di una nuova diffida prima

del decorso degli ulteriori

cinque anni dall’ultima

lettera. Ovviamente, l’inizio

della causa sospende il

decorso della prescrizione.

[1] Art. 2947 cod. civ.

Occhio agli zuccheri nel sangue fuori

controllo. I diabetici sono, tra l’altro, più

a rischio di sviluppare una malattia

oculare come il glaucoma oltre alla

classica retinopatia diabetica. Insomma, il diabete non curato provoca molti

problemi di salute, compresi

quelli cardiovascolari, ai piedi o

ai reni. Fondamentale è, quindi, un approccio mirato

alla prevenzione: un

monitoraggio costante della

glicemia, una dieta sana e, se necessari, la somministrazione di farmaci e di

insulina.

Un nuovo studio ha preso in

considerazione 47 ricerche precedenti,

per un totale di quasi tre milioni di

individui abitanti in 16 Paesi. “Il rischio

di glaucoma – scrivono i ricercatori su Ophthalmology – è aumentato del

5% l’anno […]

per ogni anno

successivo alla diagnosi di

diabete”

(rispetto ai

pazienti sani). In conclusione – notano gli autori

americani (Johns Hopkins University) e

coreani – “il diabete, la sua durata, i

livelli di glucosio a digiuno sono stati

associati a un rischio di glaucoma significativamente più elevato.

Se il diabete causa il glaucoma Fonte: Ophthalmology Pagina pubblicata il 22 gennaio 2015

Pubblicato da:

Il rischio aumenta del 5% l’anno dal momento della diagnosi di un eccesso di zuccheri nel sangue: è quanto scrive un gruppo internazionale di ricerca su Ophthalmology

Page 9: Febbraio2015

La foglia contiene

La radice contiene

In cucina:

In farmacia:

Page 10: Febbraio2015

In fisioterapia:

.

Interessante la serata

organizzata dell’UNITRE in

sede, per la presentazione del

libro di Massimo Morroni

“Sanscrito semplice”, con un

relatore di tutto rispetto il

Dott. Valerio Virgini. Alla

presenza dei soci e

simpatizzanti Unitre, la

Presidente Antonietta

Mattioli ha espresso il suo

apprezzamento su Morroni, non solo perché autore del libro, ma

anche per aver promosso, fin dallo scorso anno l’introduzione nei

Corsi di quella lingua “raffinata, perfetta e sacra “ che è il

Sanscrito. Poi ha presentato il relatore che è laureato in Lettere

Sanscrite con una tesi sulla Metrica.

Virgini ha fatto un’esauriente panoramica sulla Letteratura

Vedica e Sanscrita Classica, soffermandosi sulle principali opere

e i maggiori autori. Ha poi proseguito, mettendo in luce la

spiritualità indiana, provocando domande pertinenti da parte del

pubblico La parola è poi passata poi a Massimo Morroni che ha

presentato il suo libro come una introduzione allo studio del

Sanscrito, partendo dalle regole grammaticali.

IL SANSCRITO VA AL “MASSIMO” Di Rossana Giorgetti Pesaro

Page 11: Febbraio2015

Il Sanscrito è il devanagari e

la sua scrittura nel nostro

alfabeto (traslitterazione) si

compie con segni diacritici.

Il suo alfabeto comprende:

vocali, dittonghi e

consonanti. Le vocali si

dividono in brevi e lunghe.

La parola non ha un unico

accento, la voce si sofferma

sulle vocali lunghe, la cui

pronuncia è il doppio di

quelle brevi. Non mancano i dittonghi e le consonanti che si

suddividono in: occlusive, nasali, semivocali, sibilanti e aspirate.

Naturalmente poi ci sono le declinazioni e le coniugazioni e le

varie parti del discorso. Con il suo volume, Morroni ha avuto la

sola pretesa di aiutare chi è completamente digiuno del Sanscrito

per proseguire poi con opere più impegnative. Per finire, un

consiglio: se volete capirci di più, avvicinatevi a questa

affascinante lingua e iscrivetevi all’UNITRE, al Corso tenuto da

Massimo Morroni, che non ci finisce mai di stupire con la sua

cultura eclettica e la sua capacità di insegnare le lingue classiche

anche a chi non le ha mai studiate.

Primavera, voglia di cambiamenti, voglia di

shopping. Oculato, si sa, visto i tempi. Vado in

un’azienda vicino ad Osimo, che conosco da tanti

anni e confeziona capi di abbigliamento per una

ditta primaria nel campo della moda, che, per non

coinvolgere nessuno, chiamerò Pinco Pallino.

La trovo semivuota, con i resti della recente

svendita. Parlo con la proprietaria. “Non producete

più per Pinco Pallino?” le chiedo, notando certi

capi della vecchia collezione. Mi risponde di no e

quasi a scaricarsi di una magone mi racconta tutta

la storia.

La fine dello scorso anno Pinco Pallino aveva

deciso di pagarle le giacche (splendide) 27 euro,

perché in Cina gliele fanno per 25. Lei dice che

non ci esce. Paga le tasse, i dipendenti. E’ una

persona onesta, fa parte di quell’imprenditoria

geniale che viene dalla campagna e fino a qualche

anno fa era considerata il “miracolo marchigiano”.

Pinco pallino non sente ragioni. Non solo. Il

direttore di produzione le dice a porte chiuse che se

vuol lavorare deve dargli una tangente del due per

cento. Lei tenta di mettersi in contatto con le alte

sfere dell’azienda, chiama la tv dei talkshow, tutto

inutilmente. Come può da sola affrontare i giganti?

Sull’orlo del fallimento, molla. Ma ha grinta,

professionalità e ricomincia con ditte minori e una

sua linea di design italiano, con stoffe comprate a

Como. Di quelle che puoi tastare, rivoltare,

valutare.

Ce la farà? Penso con amarezza ai problemi della

delocalizzazione, fatta spesso non per

sopravvivere, ma per guadagnare il di più, penso

all’avidità di quelli a cui non basta mai. Così deve

finire la geniale imprenditoria italiana? E’ questo il

retroterra di sfruttamento del mitico Made in Italy?

E’ tutto uno schifo dice lei, non è questione di

mafia o ‘ndrangheta, l’Italia è corrotta.

Tornando verso casa, mi fermo in una di quella

aziende agricole che fanno l’orto e vendono anche

al minuto, tutto un euro al chilo. Ma se ti

accontenti delle patate piccoline, di quelle che

arrosto sono una favola, con un euro te ne danno

tre chili.

Le prendo. Il contadino, anziano, con i figli che

hanno preso un’altra strada e fa fatica a non

mollare, me le sceglie una ad una, scartando quelle

troppo piccole e ammosciate. Per un euro! Guardo

le sue dita rigide dal freddo e interrate, e mio

malgrado mi sento salire uno strano pizzicore agli

occhi.

Lui non lo sa, ma testimonia l’altra Italia, quella

che si spacca la schiena per campare e conosce la

fatica e il valore del denaro. Ce la faranno quelli

come lui, e certo sono tanti, a ricostruire un tessuto

sano?

Rientro a casa, rientro nella ruotine, ma mi resta

l’amara sensazione di una normalità dalle radici

malate.

Reagisco togliendomi questo “sassolino” dalla

scarpa. Lo so che è poco, che le proteste se le porta

il vento, ma denunciare è un modo per non

arrendersi o peggio ancora assuefarsi alla

“normalità” del male.

Un sassolino nella scarpa

LE DUE ITALIE Di Rosalba RONCAGLIA

Page 12: Febbraio2015

L’Università delle tre età di Osimo bandisce per l’anno accademico 2014-2015 il terzo Concorso nazionale riservato a tutti gli

iscritti all’Unitre.

Il tema proposto riguarda i beni culturali della Regione dei partecipanti al concorso.

E’ data la possibilità a ogni partecipante di presentare opere per il numero complessivo sotto indicato.

1. Il concorso è articolato in due sezioni: A) pittura, B) disegno.

2. Per la sezione A è possibile partecipare con un massimo di due opere di dimensioni pari o inferiori a cm 50 per 70.

3. Per la sezione B è possibile partecipare con un massimo di due opere di dimensioni pari o inferiori a cm 50 per 70 in bianco

e nero o a colori.

4. Le opere dovranno essere inedite alla data di presentazione al concorso.

5. Ciascun autore dovrà inviare alla segreteria della sezione dell’Unitre di Osimo le proprie opere con allegata la scheda di

partecipazione debitamente compilata, firmata dal Presidente dell’Unitre di appartenenza, entro e non oltre il 16 marzo

2015. Farà fede il timbro postale.

6. Ciascun autore, compilando la scheda allegata al bando, dovrà inserire il proprio nome, cognome, indirizzo, recapito

telefonico, indirizzo ed email, se in possesso, e l’espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi del

D.lgs. n. 196/2003.

7. La Giuria, nominata dall’Unitre di Osimo, di cui saranno resi noti i nomi in sede di premiazione, sarà formata da esperti del

panorama pittorico della Regione Marche. Il loro giudizio sarà definitivo e insindacabile.

8. Verranno proclamati: un vincitore, un secondo e un terzo classificato per ciascuna sezione. Il Direttivo dell’Unitre di Osimo

si riserva, inoltre, di prevedere segnalazioni o menzioni speciali. Al primo classificato per ogni sezione verranno

assegnati: un premio di € 100,00, un diploma e una coppa. Al secondo e terzo classificato verranno assegnati: un

diploma e una coppa.

9. La premiazione avverrà nella primavera del 2015, in Osimo. La data sarà comunicata a tutti i partecipanti con ampio

margine d’anticipo.

10. I vincitori saranno avvisati telefonicamente e/o via email.

11. I premi verranno consegnati soltanto al vincitore o a un suo delegato.

12. Le opere, se richieste, saranno inviate agli autori con spese a loro carico. Se non richieste entro il 30 maggio 2015

rimarranno di proprietà dell’Unitre di Osimo.

Gli autori delle opere dichiarano di accettare l’informativa sulla Privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 e

accettano integralmente il contenuto del presente bando.

SCHEDA di ISCRIZIONE/Adesione al concorso

Io sottoscritto/a__________________________________________________________________

nato/a a____________________________________________Il____________________________

residente a__________________________________via__________________________________

Tel./Cell ______________________________Email______________________________________

iscritto per l’anno accademico 2014-2015 alla sede dell’Unitre di ___________________________

dichiaro di prendere parte al concorso “ALLA SCOPERTA DEI BENI CULTURALI DEL PROPRIO PAESE”,

sez. A/B con la seguente opera o opere (specificare il titolo dell’opera, precisando per la sezione A la tecnica usata).

Autorizzo inoltre il trattamento dei dati personali ai sensi del D.lgs. n. 196/2003

Dichiaro di aver preso visione di quanto espresso nel bando di concorso e di accettarne tutti i punti

Data ________________________________

Firma __________________________________________________________________________

Il sottoscritto Presidente della sede dell’Unitre di _______________________________________

dichiara che _________________________________________________(nome e cognome del partecipante)

È iscritto alla sezione ________________________________ dell’Unitre di questa Sede.

Timbro e Firma ___________________________________________________________________

CONCORSO NAZIONALE

“ALLA SCOPERTA DEI BENI CULTURALI DEL PROPRIO PAESE” III EDIZIONE

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