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4 FDS 257 • eDitoriALe

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La musica che gira intorno

La musica che gira intorno

Per niente faciliuomini così poco allineatili puoi chiamare ai numeri di ierise nella notte non li avranno cambia-ti

Per niente faciliuomini sempre poco allineatili puoi pensare nelle strade di ierise non saranno rientrati

Sarà possibile sìincontrarli in aereoavranno mani e avranno faccia di chinon fa per niente sul serio

Perché l’America così come Romagli fa paurae il Medio-Oriente che qui da noinon riscuote nessuna fortuna

Sarà la musica che gira intornoquella che non ha futuroSarà la musica che gira intornosaremo noi che abbiamo nella testaun maledetto muro.

Ma uno che tiene i suoi anni al guin-zaglioe che si ferma ancora ad ogni lampio-neo fa una musica senza futuro onon ha capito mai nessuna lezione

Sarà che l’anima della gentefunziona dappertutto come quiSarà che l’anima della genteNon ha imparato a dire ancora un solosì

Sarà la musica che gira intornoquella che non ha futuroSarà la musica che gira intornosaremo noi che abbiamo nella testaun maledetto muro.

Per niente faciliuomini così poco allineatili puoi chiamare ai numeri di ierise nella notte non li avranno cambia-ti

Per niente faciliuomini sempre poco affezionatili puoi tenere fra i pensieri di ieri

se non ci avranno scordati

Sarà la musica che gira intornoquella che non ha futuroSarà la musica che gira intornosaremo noi che abbiamo nella testaun maledetto muro.

“La musica che gira intorno”Ivano Fossati

Questo mese permettetemi di gio-care un po’ tra le mie due riviste:Fedeltà del Suono e Costruire HIFI.Su entrambe ho citato questa bel-lissima canzone di Fossati: su Co-struire HIFI ho intitolato l’edito-riale “Per niente facili”, intendendoi lettori di CHF che non sono perniente facili…da accontentare! Giu-stamente esigenti, come lo sieted’altronde anche voi, visto cheogni mese spendete 6,50 Euro percomprare questa rivista e che viaspettate molto da noi. Grazie aloro come a voi.

Qui invece il mio editoriale pren-de spunto proprio dal titolo diquesta splendida canzone…la mu-sica che gira intorno, che permea lanostra vita, che ci fa ricordare mo-menti lieti e meno lieti, fa da con-trappunto allo svolgersi della no-stra esistenza.La MUSICA quindi come elemen-to fondante del nostro agire, dellapassione che ci anima e ci porta adascoltare la musica ogni volta chepossiamo, che ci spinge ad ascol-tarla sempre al meglio e quindi aperfezionare il nostro impianto,pezzo dopo pezzo, anno dopoanno, alla ricerca di quel suono checi appartiene, che sentiamo esserenostro.

E qui già dovremmo comprenderecome il soggetto di tale nostraazione siamo NOI, l’impianto nonè altro che un mezzo. E non può di-ventare il fine. Almeno non do-vrebbe…Con ciò non voglio dire che tuttoè soggettivo ma che l’oggettivitàcede il passo alla nostra indivi-

Direttore eDitoriALe(Editor-in-ChiEf)

Andrea [email protected]

Consulente editoriale

Alberto [email protected]

Direttore GeNerALe

Andrea [email protected]

Ufficio Amministrativo

Daniele [email protected]

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duale soggettività. Pensiamo ad esempio ad un musi-cista: lui la musica la compone, cel’ha nella sua mente, la sviluppa ela svolge seguendo il suo percorsocreativo. Nel momento in cui com-pone e scrive la sua musica effettuaun’operazione di traduzione della“SUA” musica con una modalitàche è universalmente riconosciutae riproducibile.Sempre uguale alla “SUA” musicaquindi?

Neanche per sogno!

Ogni interprete che leggerà quellospartito riprodurrà quelle note dan-do a quella musica la sua ani-ma…la sua interpretazione. D’al-tronde se una nota è universal-mente riconosciuta come tale non sipuò dire lo stesso per IL TEMPO.Ascoltando diverse interpretazionidella stessa partitura è evidente atutti che il tempo è uno degli ele-menti di variazione.Ogni musicista ha delle sue carat-teristiche che lo rendono in qualchemodo unico: il tocco del tasto delpianoforte, la pennata di un chi-tarrista, l’attacco per un contrab-

bassista, la tensione delle pelli perun batterista…e potremmo conti-nuare.Un musicista è per questo un clien-te molto esigente e particolare nelnostro settore. Parlando con diver-si operatori, tutti riportano la stes-sa esperienza negativa con i musi-cisti: non è facile accontentarli e so-prattutto è difficile che loro stessisiano anche appassionati di hifi.Le spiegazioni sono molte ma cre-do che alla fine tutto si riconduca alfatto che un musicista sente la mu-sica da un punto di ascolto moltodiverso da quello di noi ascoltato-ri. Lui è “dentro” la musica, ne èsoggetto attivo mentre noi la ascol-tiamo passivamente.Per questo quando capita di trova-re un musicista che è anche appas-sionato di hifi non bisogna lasciar-selo sfuggire! Esattamente quelloche ha fatto il NOSTRO Paolo Lip-pe durante la prova delle ELAC BS243.3 (a sua volta musicista per pas-sione visto che di mestiere fa il me-dico) con un suo amico, il MaestroLorenzo Bavaj, pianista di famainternazionale e accompagnatoredel tenore Josè Carreras.Durante la prova dei diffusori Pao-

lo ha fatto ascoltare al Maestro i dif-fusori ELAC e quello che ne è usci-to fuori lo leggerete proprio suquesto numero. Esperienza molto interessante e dareplicare di sicuro quando saràpossibile (spero molto spesso).Come dicevamo, un musicista nonsolo sa riconoscere il suono deglistrumenti ma sa anche compren-dere appieno le sfumature che ren-dono verosimile una riproduzione.Proprio le stesse differenze e sfu-mature che possiamo ritrovareascoltando diversi componenti hifi,ognuno con una sua anima, con del-le sue caratteristiche che lo rendo-no unico.Non migliore, non più preciso…dif-ferente e quindi unico.E quello che tutti noi ricerchiamo èproprio la sfumatura di quel com-ponente, che inserito nella nostracatena riesce a rendere il nostro im-pianto più vicino alle nostre aspet-tative, all’idea di suono che abbia-mo nella nostra testa. E’ per questo che potremmo nontrovare mai il NOSTRO impiantodefinitivo, che questa ricerca faparte del “gioco” ma non deve perquesto diventare “IL” gioco stesso!Non dobbiamo mai dimenticareche l’impianto è fatto per riprodurrela musica che a noi piace nel modoche a noi restituisce emozioni.

Lasciamo quindi che TUTTA lamusica che gira intorno a noi trovila propria collocazione nel NO-STRO impianto per portare con sequelle emozioni che ci rendonovivi e che ravvivano in noi la pas-sione…

Buona musica e avanti tutta!

[email protected]

Andrea Bassanelli

Fedeltà del Suono

@

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Sommario

Nel nostro sito troverai anche - FDS Navigator - News - Foto Gallery Inedite - Archivio Arretrati - FDS su Facebook...

6 FDS 257

eDitoriALe04 La musica che gira intorno

di Andrea Bassanelli

iN CoPertiNA08 Another side of Bob Dylan

BoB DYLANdi Mauro Bragagna

iL CAPPeLLo A CiLiNDro16 Notizie dalle Aziende

a cura di Giada Ventura

18 Anteprima: monaco High end 2017a cura di Giada Ventura

23 reportage: miLANo Hi-FiDeLitY APriLe 2017di Marco Bicelli

25 technics cala il pokerdi Marco Bicelli

26 L’ascolto criticovalutare un impianto audio: la DiNAmiCAdi Roberto Pezzanera

iL reGNo DeGLi ASCoLti30 iL mio imPiANto

di Andrea Danese

32 Diffusori bookshelfeLAC BS 243.3Due grandi mini diffusori ascoltati assieme a ungrande pianistadi Paolo Lippe

40 Sistema amplificatore digitale e diffusoriAuris Audio D125 SystemGli inseparabili (Spin twins)di Dimitri Santini

46 Suite di caviGoldkabel Highline series, Edition seriesricomincio da tredi Dimitri Santini

50 Primo ASCoLtoCuffie, amplificatore per cuffie, pre e DACSeNNHeiSer HE-1“iL” riFerimeNtodi Marco Bicelli

pag. 46

pag. 16

pag. 40

pag. 50

pag. 60

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54 vinylAgeTestinaShure M75G Type 2di Ivan Tancorre

i DeCALoGHi56 di Lorenzo Zen

Hi-eND mAGAziNe®60 Giradischi a trazione a cinghia

mcintosh MT5il giradischi degli Dei per la musica dei mortali…di Gabriele Brilli

66 Amplificatore integrato e lettore multiformatoDenon PMA-1600NE + DCD-1600NEil brand che fa sempre centrodi Alberto Guerrini

iL CLUB BLU PreSS74 Accessori – Modulo Iscrizione e Abbonamenti

LA BACCHettA mAGiCA81 FDS mUSiCA a cura della Redazione82 Notizie DAL moNDo DeLLA mUSiCA a cura di Giada Ventura86 DiSCo DeL meSe di Mauro Bragagna88 roCK e i SUoi FrAteLLi AUDioFiLi di Mauro Bragagna90 APPUNtAmeNti D’ASCoLto a cura di Giada Ventura

ANNUNCi ComPro/veNDo96 a cura della Redazione

7www.fedeltadelsuono.net

pag. 8

pag. 86

pag. 25

pag. 32

pag. 66

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Detesto i critici che, per raccon-tare l’arte altrui, si sentono co-stretti a renderti partecipe

della loro vita privata. Ma anche sesono stati scritti tomi su tomi, per de-scriverne la Grandezza e la Com-plessità, devo proprio parlarvi di unmio conoscente, Fulvio. Perché

quando penso a Bob Dylan, che pureamo senza ritegno, per una frazionedi secondo rivedo la sua faccia. Ful-vio lavora al catasto e negli spa-ghetti-western avrebbe potuto fare laparte del messicano, grazie alla car-nagione olivastra e ad un paio di baf-foni neri come la sua capigliatura.

Per sopravvivere al grigiore dellavita impiegatizia, come molti, trovarifugio nella musica riprodotta e inquella live. Poche volte l’ho visto en-tusiasta come quando si è preparato,mentalmente, a vedere per la primavolta Bob Dylan in concerto. Seduted’ascolto quotidiane in attesa del

8 FDS 257 ▼ In Copertina • di Mauro Bragagna

In Triplicate il Nobel per la Letteratura non scrive una canzone, pre-ferisce cantare i vecchi standard. Vediamo come.

ANOTHER SIDE OF BOB DYLAN

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grande evento, assumendo la musicain modo seriale come si fa con gli an-tibiotici, ché vanno assunti con rego-larità per più giorni consecutivi.Ebbene, non dimenticherò mai ilvolto di Fulvio, che ho incrociatodopo mezz’ora di concerto al Pala-sport di Bolzano, il 30 ottobre 2003.Un misto di sgomento e rassegna-zione. Deluso come un bimbo chenon apprezza il regalo tanto ago-gnato, ma non osa dirlo ai genitori. Ilsuo sguardo era profondo comequello di Corto Maltese ne “Una Bal-lata del Mare Salato”, quando sul fi-nire della storia il Tenente Slütterviene fucilato dagli inglesi. Non ser-vivano le parole, ma Fulvio si è la-sciato sfuggire una frase, anche sepleonastica: “Ho quasi tutti i suoi di-schi, ma non capisco cosa stia suo-nando.”

“Queste canzoni sono per l’uomodella strada, la gente qualunque, lepersone di tutti i giorni. Forse sonodei fan di Bob Dylan, forse no, ionon lo so.” (Bob Dylan)

Ha sempre amato essere altrove, farequello che non ti aspetti. Solo contro“tutti”. Suonando elettrico quandotutti volevano ascoltarlo folk, can-tando storie individuali quando tuttivolevano altre canzoni di protesta,cantando lodi al Signore quando tuttivolevano ascoltare canzoni perso-nali, cantando il repertorio di Sinatraquando tutti volevano ascoltare lecanzoni scritte da lui. Già, perché èl’archetipo del cantautore. Il Nobelper la Letteratura glielo hanno datoper le cose che ha scritto, non per lesue interpretazioni. Come sempre il

primo di aprile sono uscite diversenotizie strampalate, ad esempioquella dell’acquisto della McLarenda parte di Marchionne, per trasfor-marla nel reparto corse della rinataAlfa Romeo. Lo stesso giorno è giratain rete la foto di un tizio malvestito, ilvolto coperto dal cappuccio di ungiubbotto sicuramente non griffatoDolce & Gabbana. L’unica testimo-nianza visiva, pare, dell’accettazionedel Premio Nobel da parte di BobDylan, che dopo mesi di sfinimentolo ha ricevuto di fronte a pochi in-timi, come da sua richiesta, e senza lapresenza dei Media. Non era unPesce d’Aprile, si è davvero presen-tato ai severi Accademici svedesicome se stesse cercando un paio dibirre nel negozietto all’angolo.Chissà come l’avrà presa AlfredNobel, nell’Aldilà. Forse non ha an-cora finito di pentirsi per aver inven-tato la dinamite, che lo ha portato afinanziare il premio benemerito cheporta il suo nome, per alleviare isensi di colpa. Le cover dell’ultimoDylan probabilmente lo attraggono,così come piacciono a tutte le per-sone che nelle canzoni non cercanofacili consolazioni, ma una colonnasonora per curare omeopaticamentele proprie inquietudini. Triplicate èstato pubblicato pressoché in con-temporanea con la consegna – quasiclandestina - del Nobel.

“Queste canzoni hanno lo sguardolimpido. Hanno un realismo diretto,una fede paragonabile a quella delprimo rock’n’roll.” (Bob Dylan)

Shadows in the Night è stato accoltobene un po’ da tutti: un disco eccen-

trico glielo si poteva concedere,anche se “Dylan canta Sinatra” pareun ossimoro. E poi l’atmosfera dacombo folk-jazz risultava accettabileanche per il pubblico dei dylanistimeno indulgenti. Repetita iuvant, main questo caso il successivo FallenAngels è stato accolto con sospetto,anche se in realtà era la logica ap-pendice del primo, dando per scon-tato il venir meno dell’effettosorpresa. L’uscita di Triplicate hasorpreso un po’ tutti, perché BobDylan ci ha abituato a cambiamentirepentini e ripetuti, è sempre stato ilcantore della discontinuità. Ormai infissa con Sinatra, si è ispirato al for-mato di Trilogy, l’unico triplo di Ol’Blue Eyes, pubblicato nell’ultimaparte della sua carriera. I dischi diTriplicate sono quindi tre, e sono as-semblati con un metodo che piace-rebbe a Robert Fripp: ogni albumcontiene esattamente dieci canzoni etrentadue minuti di musica, la durataconsiderata ideale per far suonarebene i dischi in vinile, anche se Dylanascolta soprattutto i CD. I tre dischisi completano a vicenda e si interse-cano l’un l’altro, su trenta canzoniventinove sono state interpretate daSinatra, oltre che da giganti come Bil-lie Holiday, Ray Charles, Sarah Vau-ghan, Ella Fitzgerald, LouisArmstrong. Voci che sono VOCI.Canzoni che hanno fatto la storiadella musica americana, standard diTin Pan Alley e di Broadway chehanno vissuto indenni gli anni rug-genti del rock’n’roll e poi la rivolu-zione musicale degli anni Sessanta.Oggi il loro ricordo risulta in granparte affievolito, pure in patria, men-tre qui in Europa possiamo tranquil-

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lamente parlare di oblio. A prescin-dere dalla compatibilità che ognunopuò trovare con le sue canzoni sus-surrate, come minimo bisogna rico-noscere a Triplicate l’onore dellearmi, per il suo valore culturale.

“Non è un disco nostalgico. Non ècome fare un viaggio nel treno deiricordi e pensare a quanto eranobelli quei tempi e a come non cisiano più.” (Bob Dylan)

Il repertorio arriva in gran partedagli anni Trenta e Quaranta, anchese si spinge fino ai Sessanta. Impos-sibile non pensare alla Grande De-pressione e alla Seconda GuerraMondiale, ad un’America comunquein bianco e nero. Quando la vita eradura e spesso si confondeva con lamera esistenza, non sapevi se il

giorno dopo avresti sentito piangerei tuoi figli per la fame o i tedeschi tiavrebbero sparato una granata.Quando le canzoni d’amore, l’argo-mento principale della musica leg-gera di sempre, non avevano solol’effetto di musica di sottofondo, madovevano essere abbastanza forti perresistere alle ingiurie del tempo comele scarpe e gli abiti dell’epoca, cosìrobusti da poter essere tramandati.Un fascino cui Bob Dylan non in-tende nascondersi, tanto che è an-dato a registrarle a Hollywood neimitici Capitol Studios dove Sinatra,ancora lui, ha costruito la sua leg-genda. Triplicate è suonato in direttain studio, con il solito piccolo comboche in qualche caso è ampliato dauna sezione di fiati, anche questi re-gistrati rigorosamente in diretta,senza sovra incisioni. E forse è que-

sta veste più sontuosa, che rimandaal mainstream jazzato di un TonyBennett, che ha scatenato le reazionipiù accese. C’è un limite a tutto, eBob Dylan non può cantare Senti-mental Journey senza sembrare ridi-colo, si dice, con quella voce lì nonsarà mai un vero crooner. In realtà ilsuo fraseggio è incredibilmentebuono, rispetto al roco grugnito checi ha fatto ascoltare nel suo ultimoalbum di inediti, Tempest. Se siascolta in macchina mentre si va a la-vorare, o mentre si è in compagniadegli amici, l’effetto può essere effet-tivamente di un certo tedio. Ma que-ste canzoni vanno ascoltate nelle oreche piacevano a Sinatra, le wee smallhours. Le ore piccole, o almeno le oreserali, quando fa già buio. Musicache va ascoltata in solitudine, mentrepuoi pensare agli affari tuoi senza es-sere distratto da faccende ingom-branti, si tratti della dichiarazione deiredditi, delle tute da ginnastica deibimbi o del nuovo smartphone che fale bizze. Metti sul piatto questi dischie esci dal tempo, è il 2017 ma po-trebbe esser tranquillamente il 1937.

“Muhammad Ali, Merle Haggard,Leonard Cohen, Leon Russell…Eravamo come fratelli, vivevamosulla stessa strada, o ora che se nesono andati hanno lasciato un vuotoenorme. Siamo più soli senza diloro.” (Bob Dylan)

In occasione della pubblicazione diTriplicate ha rilasciato una lunga in-tervista a Bill Flanagan, pubblicatasul sito www.bobdylan.com. È noto-riamente silenzioso e riservato, ma inquesto caso Bob Dylan è un fiume inpiena. Scopriamo così che era un fandi Amy Winehouse, che ama Aprés

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di Iggy Pop e che si è trovato nelpatio di Frank Sinatra, una sera, equesti gli ha confidato: “Vedi amico,noi abbiamo gli occhi azzurri e assomi-gliamo alle stelle lassù, non siamo comequesti qua attorno”. Ancor più sor-prendente l’incontro con JohnWayne, nel 1966, quando Dylan si ac-compagnava ad un’attrice che reci-tava in un film con il Duke. Cherappresentava plasticamente ilmondo che Dylan voleva rottamare,eppure fu gentilissimo, gli chiese sepoteva suonare per lui alcune can-zoni folk. Oppure dell’ammirazioneper il jazzista Ornette Coleman, chealla fine di un concerto newyorchesecui avevano assistito diverse rock-star, fu l’unico ad avere accesso alsuo camerino. Dal patriota Wayne alrivoluzionario Coleman, sempre con-trocorrente. Come Triplicate. Ilprimo disco è sulle storie problema-tiche, illuminate ancora dal soleanche se sai già che calerà. Il secondoè sulle femmine fatali, le devil dolls, ilterzo è dedicato ironicamente allecanzoni che hanno per oggetto il“tornare a casa tardi”. Non avremmomai pensato di ascoltare il tema diCasablanca, As Time Goes By, oStormy Weather, cantati da BobDylan. Oppure Stardust. È di HoagyCarmichael, l’autore di cui il prota-gonista di La La Land custodisce ge-losamente lo sgabello sul quale erasolito sedersi, per suonare il piano.

“Triplicate – Deluxe Edition”, - 3LP+ download Columbia/Sony 8898541351 1Prodotto da Bob Frost (pseudonimodi Bob Dylan)Registrato e mixato da Al Schmitt,mastering di Greg Calbi

Bob Dylan, voceTony Garnier, bassoCharlie Sexton, chitarraDonnie Herron, steel guitarDean Parks, chitarraGeorge Receli, batteria

Disco 1 - ‘Til the Sun Goes DownI Guess I’ll Have to Change My Plan– 2:27 (Arthur Schwartz, HowardDietz)The September of My Years – 3:25(Jimmy Van Heusen, Sammy Cahn)I Could Have Told You – 3:37 (CarlSigman, Jimmy Van Heusen)Once Upon a Time – 3:37 (CharlesStrouse, Lee Adams)Stormy Weather – 3:05 (HaroldArlen, Ted Koehler)This Nearly Was Mine – 2:48 (Ri-chard Rodgers, Oscar HammersteinII)That Old Feeling – 3:38 (Sammy Fain,Lew Brown)It Gets Lonely Early – 3:10 (Van Heu-sen, Cahn)My One and Only Love – 3:21 (GuyWood, Robert Mellin)Trade Winds – 2:40 (Ralph MacDo-nald)

Disco 2 - Devil DollsBraggin’ – 2:44 (Jimmy Shirl, RobertMarko, Henry Manners)As Time Goes By – 3:22 (HermanHupfeld)Imagination – 2:34 (Van Heusen, Joh-nny Burke)How Deep Is the Ocean? – 3:23 (Ir-ving Berlin)P.S. I Love You – 4:17 (Gordon Jen-kins, Johnny Mercer)The Best Is Yet to Come – 2:57 (CyColeman, Carolyn Leigh)But Beautiful – 3:22 (Van Heusen,Burke)

Here’s That Rainy Day – 3:27 (VanHeusen, Burke)Where Is the One? – 3:14 (Alec Wil-der, Edwin Finckel)There’s a Flaw in My Flue – 2:47 (VanHeusen, Burke)

Disco 3 - Comin’ Home LateDay In, Day Out – 3:01 (Rube Bloom,Mercer)I Couldn’t Sleep a Wink Last Night –3:15 (Harold Adamson, JimmyMcHugh)Sentimental Journey – 3:11 (LesBrown, Ben Homer, Bud Green)Somewhere Along the Way – 3:18(Van Heusen, Sammy Gallop)When the World Was Young – 3:47(Philippe-Gérard, Angèle Vannier,Mercer)These Foolish Things – 4:11 (Eric Ma-schwitz, Jack Strachey)You Go to My Head – 3:06 (John Fre-derick Coots, Haven Gillespie)Stardust – 2:30 (Hoagy Carmichael,Mitchell Parish)It’s Funny to Everyone But Me – 2:38(Jack Lawrence)Why Was I Born? – 2:50 (JeromeKern, Hammerstein II)

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16 FDS 257▼ Il Cappello a Cilindro • Notizie dalle Aziende • a cura di Giada Ventura

La Ethos S.r.l. di Roma, importatrice deiprodotti Combak, Harmonix, XRCD esoluzioni per il fine tuning di sistemiaudio high-end, aggiunge un nuovo fio-re all’occhiello con i prodotti dellaSpec Corporation, società fondata daShirokazu Yazaki, responsabile per ol-tre 40 anni dei reparti ricerca e svilup-po per aziende come Teac e Pioneer, eTsutomu Banno, ingegnere progettistaalla Nichicon (una delle aziende più fa-mose nella produzione di condensatorielettrolitici). L’audace visione che ha le-gato i due giapponesi è stata quella dicreare l’amplificatore definitivo, il so-gno di ogni audiofilo, un nuovo con-cetto di amplificatore realmente unicoin grado di unire la magia timbrica del-le valvole alla dinamica e al controllodello stato solido. Avvalendosi di unteam di progettisti giapponesi di primopiano, nasce il concetto degli amplifi-catori SPEC che restituiscono le quali-tà sonore dei single-ended 300B con lacapacità di gestire carichi più impe-gnativi e ambiziosi.Gli amplificatori sviluppati da SPECsono due: il RSA-M3EX da 2x60 W ed

il RSA-717EX da 2x50 W. Entrambi imodelli di amplificatori SPEC adotta-no gli stessi moduli di amplificazione,gli stessi condensatori ad olio, replicheNOS della WEST-CAP, prodotti suspecifiche dalla Arizona Capacitorsnegli USA e condensatori in Mica cu-stom made in Japan.L’alimentazione è lineare nell’ RSA-M3EX mentre il RSA-717EX adottaun’alimentazione switching audio-phile grade.Il telaio è completamente in alluminioe poggia su una struttura in essenze dilegno: ricerca estetica e funzionalità pereliminare risonanze residue del telaio

e isolamento dalle vibrazioni esterne,preservando i delicati circuiti di pre-amplificazione. I moduli in Classe D, specificatamen-te sviluppati, permettono di ottenereuna riproduzione estremamente reali-stica garantendo potenza con una in-credibile insensibilità anche ai carichipiù difficili ad esso collegati.Queste caratteristiche uniche, abbina-te al sobrio design minimalista tipicodei prodotti del “Sol Levante”, rendo-no gli amplificatori SPEC un nuovo ri-ferimento per tutti gli audiofili, un’av-ventura nel suono reale…www.ethosfineaudio.com

Ethos e amplificatori Spec: un’avventura nel suono reale

Il 2017 segna il 40° anniversario dellaConrad-Johnson e per festeggiare han-no desiderato introdurre due nuovi am-plificatori valvolari di riferimento,l’ART150 e l’ART300.Questi amplificatori utilizzano le nuo-ve valvole di uscita KT150. Una singolacoppia di KT150 produce 150 watt percanale nell’amplificatore stereo ART150,mentre due coppie producono 300watt nel nell’amplificatore monoART300. Oltre ad utilizzare le valvole di uscitaKT150, l’ART150 e ART300 presentanonuovi stadi di ingresso e inverter cheutilizzano le valvole 6922 per il gua-dagno di tensione le quali vantano unguadagno di più di dieci volte della ca-pacità totale rispetto ai precedenti am-plificatori della serie ART, e un nuovocircuito regolatore per lo stadio d’in-gresso dell’alimentazione.L’ART150 e ART300 esibiscono unnuovo design con le valvole di uscita

in mostra dietro ad una finestra tra-sparente che copre l’intera larghezzadella gabbia di protezione, mentre levalvole d’ingresso sono avvolte in unblocco protettivo trasparente.

Come con i prodotti anniversario pre-cedenti, la produzione sarà “limitata”a sole 250 unità per l’ART150 e 125 cop-pie per l’ART300.www.dmlaudio.it

Conrad-Johnson: 40 anni con la Nuova serie Art

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18 FDS 257▼ Il Cappello a Cilindro • Notizie dalle Aziende

Il MOC torna a ospitare il tradiziona-le appuntamento del “MONACOHIGH END”, il più importante even-to europeo di riferimento per l’alta fe-deltà che si terrà a Monaco di Bavieradal 18 al 21 maggio: una fiera altamentespecializzata, popolare e di successo chealcuni ormai considerano la fonte de-finitiva di ispirazione per gli audiofili.Sarà presente all’Atrium 4 un vasto as-sortimento dell’iconica azienda dagliocchioni blu McIntosh, nello spazioF108 del distributore tedesco AudioComponents. In evidenza il nuovo In-tegrated Audio System MXA80 e il prephono MP100 Phone.

Quest’anno poi, per la prima volta alMonaco High End, parteciperà l’italianaMastersound: si avrà l’opportunitànon solo di vedere ma di fare un’espe-rienza d’ascolto degli straordinari am-plificatori di classe A dell’azienda vi-centina, da oltre vent’anni punto di ri-ferimento del settore per la qualità dei

suoi prodotti. Saranno all’Atrium 4.2room F224 insieme ad uno dei miglio-ri produttori di altoparlanti ad alta ef-ficienza e con uno dei migliori tuningset-up disponibili.

Nella Hall 1.0 allo stand D01a troviamoinvece la world premiere dei “Macro-phone” e “Siren”, speaker di KostasMetaxas: con oltre 40 anni di riprodu-zione e 25 anni di esperienza di regi-strazione di concerti, Metaxas ha nuo-vamente sovvertito ciò che è o non èpossibile nell’estetica e nello stato del-l’arte nell’altoparlante di design; per-fezionando l’arte delle forme organichedi lavorazione CNC con gli amplifica-tori, ha aperto possibilità simili con glialtoparlanti. I Macrophone sono minimonitor progettati per monitorare se-riamente la registrazione/riproduzio-ne, che può essere scalata con l’aggiuntadi “moduli” per diventare miniaturaper il lavoro di posizione e grande,come è necessario, per la riproduzionein studio o in casa. Il riferimento al-l’Odissea di Omero, invece, è una me-tafora perfettamente calzante per le “Si-ren”, un potente sistema a tre vie ca-ratterizzato da estrema musicalità e rea-lismo; questo altoparlante, dal designunico e inusuale, è stato progettato conparticolare attenzione alla qualità so-nora assoluta: il Siren incorpora i dri-

ver Accuton in sfere montate su unascultura biologica “temporalizzata” alfine di sentirne e apprezzarne la neu-tralità.

La tedesca Burmester giocherà in casa,presentando una versione limitata a soli25 esemplari rifiniti in oro del leggen-dario 808 amplifier: giunto alla suaquinta generazione, gode tutt’ora di unriconoscimento internazionale e a tut-t’oggi rimane un riferimento nel pa-norama High End.

Grandi novità per Erzetich Audio,azienda slovena specializzata in am-plificatori per cuffie: il nuovo Deimossarà infatti presentato per la primavolta a Monaco. Caratterizzato da unpannello anteriore in legno, è costrui-

MONACO HIGH END 2017

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19Notizie dalle Aziende • Il Cappello a Cilindro▼ FDS 257

to con tre trasformatori toroidali e ha trealimentatori separati che alimentano di-versi elementi dell’amplificatore: il de-sign dual-mono classe A permette in-gressi singoli e differenziali ed è sicu-ramente in grado di fornire un suonomolto pulito, neutro e piacevole: è sta-to anche aggiunto un connettore percuffie placcato in oro di alta qualità.

La francese Métronome Technologie,produttore dei brand di fascia altaMétronome e Kalista, sarà nell’Atrium4.2 e festeggerà il suo 30° anniversariocon il nuovo ÉA di Kalista e il nuovoconvertitore streaming DSc1 di Mé-tronome.

Il Monaco Hi-End vedrà anche la pre-sentazione ufficiale di “Resolution”,l’ultimo altoparlante della Wilson Be-nesch della linea “Geometry Series”:completamente progettato e realizzatoin Inghilterra, Resolution incorpora latecnologia di azionamento all’avan-guardia dell’azienda in un unico bloc-co high-tech, formato da un compostoin fibra di carbonio monoscocca e dacomponenti in lega metallica fine-mente lavorati. Resolution è dotatodelle ultime tecnologie Wilson Be-nesch, ideate, sviluppate e prodotte dalteam di progettazione della società. Sial’unità dinamica Tactic-II che il Semi-sphere Tweeter sono costruiti con po-tenti magneti NdFeb, montati all’in-terno di strutture altamente ingegne-rizzate in lega, progettate per dare lamassima potenza da questi magneti.

Presenza completamente italiana nel-la Halle 01 stand C09 con DoAcousticse Monrio. I prodotti DoAcoutics sonointeramente costruiti a mano in Italia,attraverso una lavorazione che com-prende più di 30 procedimenti manuali:innovazione, qualità nella costruzionee passione sono i valori che contrad-distinguono questa azienda sicilianache ha come testimonial il MaestroFranco Battiato, riconosciuto nel pa-norama internazionale come uno deipiù grandi musicisti del nostro secolo.

La giapponese Fidata lancerà al Mo-naco Hi-End il nuovissimo network ser-ver HFAS1-XS20U, con maggiore ca-pacità di memoria e prestazioni anco-ra più elevate: si basa sulla progetta-zione di base del popolare HFAS1-S10U aggiungendo un’unità SSD X-Cluster, progettata appositamente peroffrire elevate capacità di memoria da2 TB e un elevato livello di qualità ri-

chiesto dalle applicazioni audio. Oltreal circuito di alimentazione HFAS1, co-stituito da un alimentatore di commu-tazione dedicato per il sottosistema dimemorizzazione e da un circuito de-dicato di generazione di energia che èstato sintonizzato con numerosi con-densatori, HFAS1-XS20U aggiungeuna coppia di condizionatori di potenzalineari per il suo X-Unità SSD Cluster.Questo disegno contribuisce a presta-zioni di alimentazione più stabili.Altra anteprima assoluta nella Halle 1room D6 con Audio4, branch of Ste-reoland, in collaborazione con GlobalAudio Union che presenteranno due gi-radischi AERON! Si potranno ammi-

rare il GD800, giradischi a cinghia peraudiofili, e il Gladiatore, altro giradischidi elevatissimo livello con possibilità dimontaggio di più bracci e con elettro-nica esterna di regolazione.

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20 FDS 257▼ Il Cappello a Cilindro • Notizie dalle Aziende

Omega Audio Concept vi aspetta neigiorni 18-19-20 maggio alla rassegna“hifideluxe 2017” a Monaco, in sala Dpresso il Marriott Hotel (Berliner str. 93Monaco 80805).In questa prestigiosa cornice verrannopresentate le ultime novità quali il let-tore CD TIMELESS STREAM, l’am-plificatore integrato TIMELESSMONO AMP DNA con il nuovo por-ta elettroniche MEETING POINT in-sieme ai conduttori brevettati TheELEMENT.A dare voce al nostro sistema saranno i nuovi diffusori a nastro ALSIVOXmod. BOTTICELLI del progettistaDaniele Coenwww.omegaudioconcepts.com

Omega Audio Concept a Monaco all’HIFIDELUXE

VAST V-BT580H è un diffusore Blue-tooth da incasso ideale per tutta la casa... Questo sistema consente di esegui-re lo streaming audio in modalità wi-reless dal vostro dispositivo portatile(iPod, iPad, iPhone, iPod Touch, ap-

parecchio Bluetooth, ecc) in tutti gli am-bienti della vostra casa . Permette il con-trollo della musica con estrema libertà,senza alcun bisogno di collegamenti aduna docking station: tramite il vostro di-spositivo controllerete in modo intelli-

gente l’on / off, vo-lume, selezione bra-ni, etc. L’amplifica-tore incorporato ri-leva automatica-mente la sincroniz-zazione Bluetoothin modalità di ac-censione o in mo-dalità stand-by. Nelkit è compreso: 1diffusore attivo, 1diffusore passivo,

1 alimentatore 220 V / 12 V. Le grigliesono particolarmente sottili e fissate conpotenti calamite , rendendo invisibileil sistema di fissaggio e/o viti .

Specifiche tecniche SpeakerPotenza nominale: 30 WImpedenza nominale: 8 ohmRange di frequenza: 60 Hz-20 kHzSensibilità: 89 ± 2 dBDimensione foro: Ø179 mmDimensione: Ø205 x 90 mmMateriale: ABSUnità Speaker: 1 “Tweeter, SETA 5.25”Woofer FIBRA DI CARBONIOTemperatura e umidità:Temperatura di esercizio: 0 ° C - 40 ° CUmidità tollerata: 5% - 95% senza con-densa

VAST V-BT580H diffusore da incasso amplificato

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22 FDS 257▼ Il Cappello a Cilindro • Notizie dalle Aziende

Fedele al suo motto “Heritage matters”ossia fedele al patrimonio di cono-scenze ed alla tradizione che ne hannofatto un’azienda di assoluto prestigionel mondo dell’Hi-Fi, Grado affina ul-teriormente la sua riconosciuta capacitàdi utilizzare il legno per migliorare lariproduzione musicale. Dopo aver resoomaggio alle proprie radici costruendola cuffia GH1 in legno d’acero, utiliz-zando un albero caduto a pochi isola-ti dalla propria sede di Brooklyn, Gra-do presenta la seconda edizione limi-tata della serie Heritage: GH2 Cocobolo.La particolarità di questo nuovo mo-dello è data dall’impiego di un parti-colare tipo di legno: il Cocobolo, mas-siccio legno tropicale proveniente dalcentro America dalle caratteristichesingolari. Esteticamente raffinato, di co-lore fra l’arancio ed il marrone rossic-cio con striature più scure, questo legno,prelevato unicamente dal cuore deltronco, si presenta particolarmente ro-busto e denso ma nello stesso tempo fa-cilmente lavorabile. La sua consisten-

za lo rende in grado di produrre untono musicale chiaro e preciso se per-cosso, il che lo ha reso particolarmen-te apprezzabile nella costruzione di sva-riati strumenti musicali di qualità: chi-tarre, fusti per tamburi, contrabbassi,ecc. Non stupisce quindi che Grado, cheha fatto dell’impiego di legni pregiatiopportunamente lavorati ed accop-piati un suo punto di forza, propongauna nuova cuf-fia in edizione li-mitata impie-gando un legnopregiato e musi-cale come il Co-cobolo. Unita-mente ai gusci inlegno per laGH2, John Gra-do ha messo apunto anche unnuovo trasdutto-re, realizzato peraccoppiarsi per-fettamente con le

proprietà musicali del Cocobolo.Il risultato? Restituzione del messaggiomusicale chiaro, naturale con grandericchezza armonica e dinamica anchenei passaggi più impegnativi. Un ul-teriore passo avanti verso la migliore ri-produzione musicale. Per Grado ognipunto di arrivo diventa presto un nuo-vo punto di partenza.www.audioclub.it

Grado presenta una nuova cuffia ad edizione limitata: la GH2 Cocobolo

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23di Marco Bicelli • Reportage • Il Cappello a Cilindro▼ FDS 257

Che centrano i Metallica con lapiù importante manifestazioneitaliana di Hi-Fi e Hi-End?

A parte il fatto che “Holier than thou”l’abbiamo ascoltata dopo le 18 nella sa-letta Technics, con l’intero sistema R1che ha retto il colpo come se la musi-ca dei Metallica fosse già a lui cono-sciutissima, mentre probabilmenteera la prima volta che le note del Me-tal fluivano al suo interno!A parte il fatto che due persone, ancheloro presenti, hanno affermato che:“Non avevo mai sentito i Metallica così.Wow! Qualcosa di incredibile come unamusica non di classe riesca a mostrare laqualità di un impianto perché, se l’im-pianto non fosse stato veloce, avrebbeimpastato tutto” questo il primo dei duementre il secondo diceva “Non mipiacciono e continuano a non piacermi...ma devo dire che prima di oggi non li ave-vo mai capiti”.Il fatto è che questa affermazione sipuò applicare senza cambiamenti almondo dell’alta fedeltà, dove si sen-tono sempre più spesso sentenze tan-to brutali, quanto dettate dall’igno-ranza musicale.Quanti erano gli impianti ben suo-nanti? Onestamente pochi. A meno dinon farsi affascinare dal prestigiosocontesto del Melià Hotel o dall’esote-rica estetica di alcune salette. Co-munque ve n’era per tutti i gusti: chisi dedicava alla timbrica, chi si dedi-cava all’impatto, pochissimi si dedi-cavano alla scena; meno ancora riu-scivano a fare tutto assieme.Tuttavia qualcosa sta cambiando!Zaini ad esempio ha cambiato i dif-fusori, con mia grande approvazione,perché ora la sua sala suona notevol-mente meglio rispetto alle edizioni delrecente passato.Girando tra le salette distributori e pro-duttori avevano meno paura di farascoltare i Pink Floyd, addirittura èpartita “Hells Bell” degli AC/DC.Il top è stato quando un distributoremi ha salutato con un inequivocabilegesto metallaro ed un produttore mi hasalutato con un altrettanto inequivo-

cabile “Good life and Rock’n Roll”…sapevano chi ero? Fedeltà del Suonoè, senza dubbio, un media potente emolto seguito!C’era meno paura di far capire che unimpianto suona bene anche con nor-malissimi cavi e qualche produttore dicavi è stato ben chiaro nel parlare di co-sti, prestazioni e situazioni paradossali.C’era meno paura da parte di alcuni aparlare di musica e non solo di im-pianti.Tutto questo è avvenuto nelle sale diquei pochi che sono riusciti a dareun’interpretazione musicale.Qualcosa tuttavia sta cambiando! Secambiamo alle fiere e la musica tornaad essere il punto di riferimento… cre-detemi ne gioveremo tutti.Continua così Milano Hi-fidelity.

ALLERIA -Alleria l’ab-biamo cono-sciuta sullepagine diCos t ru i reHI-FI, diffu-sori che sidiscostanodalla tipicitàdel mercato.

ARCHÈ-SOUND -A r c h è -sound conuna salettasempl icema interes-sante.

AUDEUS- Audeusmostravaanche leiun impian-to ben bi-lanciato econ un oc-chio di ri-guardo al-l’ambiente.

AUDIO-GRAFFITI- Audio-graffiti con,a dettaloro, “ilpassato, ilp re s en t eed il futu-ro”, l’im-pianto quasi del tutto composto daVIVA Audio.

A U D I OR E F E -RENCE -G r a n d epresenzaquella diAudio Re-ference conla presen-

tazione delle nuove Rockport Atria.

AUDIOPLUS - Ottimo impianto quel-lo mostra-to da Ema-nuele Bas-setti, conlui si dia-loga dimusica e disbilancia-menti. Ot-timi ascol-ti, anchesenza caviesoterici.

AXIOLAB- Axiome-dia presen-ta AxioLabcon i suoiprogettistiDaniele eRiccardoed ovvia-mente isuoi pro-dotti mol-to interes-santi.

Holier than thou; You are - You know not - Before you judge me take a look at you - Didn’t you findsomething better to do? - Point the finger, slow to understand - Arrogance and ignorance, go handin hand - It’s not who you are, it’s who you know - Others lives are the basis of your own

MILANO HI-FIDELITY APRILE 2017

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24 FDS 257▼ Il Cappello a Cilindro • Reportage

CINEMA&SOUND -Saletta pie-na ancheper Cine-ma &Sound.

EXTREMEAUDIO +RIVIERA -La sala diE x t r e m eAudio e Ri-viera: sem-plicementeimponente.

F&M - Salavolutamen-te scarna eprovocato-ria quella diFletcher &M u n s o nLoudspea-ker.

FABER’SCABLE +GAUDIONOTE -Saletta ot-tima quelladi Faber’sCable eG a u d i oNote.

FEDELTÀDEL SUO-NO - Edeccoci qui,chi dietroal banco(Daniele),chi dietrola Reflex(Marco).

GC TE-C H N O -LOGY -GC Te-chnologyda quandoha aperto ibattenti èormai unapresenzafissa.

GRANDI-NOTE - Si-stema sem-plice mainteressan-te quello diGrandino-te con isuoi diffu-sori… qua-si ultimati.

HDC RE-SEARCH -HDC Rese-arch sem-pre impe-gnata nelfar cono-scere i suoi

amplificatori a valvole.

H I F ID ’ A G O -STINI - Pri-mo piano,salendo lescale a de-stra: HiFid’Agostini.

IL TEM-PIO DELSUONO -Qualcunosi è lamen-tato per lapoca opu-lenza dellasaletta de Il

Tempio del Suono: mai scambiare laqualità con la quantità, infatti la salettasuonava anche meglio delle scorse edi-zioni.

IL TEM-PIO ESO-TERICO -Sala enor-me per ilT e m p i oEsoterico,riempirlanon era semplice, ma Dario è riuscitonell’impresa.

LABTEK -Labtek nel-la suag r a n d esala mo-strava granparte deiprodotti dalei impor-

tati, oltre a condurre ad intervalli re-golari dimostrazioni dei prodotti Iso-Tek.

LP AU-DIO - Pre-sente comes e m p r econ due sa-lette, dellequali unaded i ca t aad un im-pianto as-

solutamente entry level.

M A DFOR MU-SIC + DPTRADE -Saletta as-solutamen-te godibilequella cu-rata daMad For Music e DP Trade.

M E T A -XAS +AUDIO-DESIGN -Saletta fu-tu r i s t i c aquella diM e t a x a sed Audio-design, manon ci sia-

mo lasciati intimorire dalla salettapiù aggressiva della fiera.

MIDIWA-RE ACU-STICAR-TE - Midi-Ware Acu-sticarte haportato po-che cose, ma l’asso nella manica era iltrattamento acustico.

M O D E -NAUDIO- Mode-naudio èuna nuovarealtà tuttaitaliana chesi sta lan-

ciando in questo mondo… forza!

MUSICA & VIDEO - Musica & Vi-deo: presenza stabile e saletta semprepiena di appassionati alla ricerca diCD, Vinili o Nastri.

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25Reportage • Il Cappello a Cilindro▼ FDS 257

OMEGAAUDIO +TORLAI -Una salet-ta dallat imb r i c aecceziona-le: OmegaA u d i o

Concepts.

PEARL +LECTOR +MUSICALCABLE -Eccezionalesaletta quel-la condivisada Pearl,Lector eMusical Cable.

PORTENTOAUDIO -Sempre pre-sente anchePortento Au-dio con i suoicavi e le sueelettronichededicate al-

l’alimentazione, ma anche con i pro-dotti da lui importati di cui speriamodi parlarvi a breve.

QUALITYAUDIO -La sua pre-senza nonè nuovissi-ma, ma de-cisamenter e c e n t e .Parlare dicavi con luichiar iscemolti dubbi.

S O U N -DISSIMO- Soundis-simo eraanche leipresente,p e c c a t oper la stan-za.

TECHNICS- Technics ètornata inItalia dal2014, da al-lora non hasmesso dil a n c i a r enuovi inte-ressantissi-mi prodotti ogni anno.

TECNO-FUTURO -Presenzaimmanca-bile quelladi Tecnofu-turo con iprestigiosimarchi dalei distri-

buiti.

THAUMANOTE - Illoro pro-dotto è ilgiradischinel mezzo:T h a u m aNote, an-cora unnuovo interessante marchio italiano.

ZAINI - Pi-lastro por-tante di tut-ta la fiera,cambia i dif-fusori dellasua saletta,che ora vola… come lasua fiera.BRAVO

TECHNICS CALA IL POKER

Technics, come nelle carte, cala il Poker,vincendo per un rapporto qualità-prezzo-tecnologia praticamente imbarazzanteper qualsiasi altro competitor. Nel pre-stigioso contesto del Milano Hi-Fidelity te-nutosi presso il Melià Hotel, Technics hapresentato ben quattro nuovi componentidal costo estremamente interessante,specialmente se soppesato con la quali-tà di ascolto. In primis Technics ha esibi-to ben due giradischi: l’SL-1200GR e l’SL-1210GR. Questi ereditano per intero latecnologia implementata sugli SL-1200GAE e SL-1200G, che sono quasiidentici nella costruzione, qualità e prez-zo. D’altronde Technics ha ben visto chei succitati non avrebbero mai soddisfattola richiesta numerica del mercato. Ov-viamente rispetto al top di gamma ab-biamo alcune semplificazioni che elen-chiamo di seguito. Il motore a trazione di-retta è sviluppato attorno ad una bobinasingola e non due. La rotazione è semprecontrollata da un controller di rotazioneper Blu-ray, solo che in queste versioni èsolo un controller a farlo, mentre nel topdi gamma i controller sono quattro. Il piat-to ovviamente pesa meno: 2,5 Kg al po-sto di 3,5 Kg. Il braccio è in alluminio e non

in magnesio, i piedini sono in gomma enon nello speciale composto siliconico del-la versione migliore. Allo stesso modo an-che lo chassis è stato semplificato: è in-fatti stata adottata una struttura a duestrati anziché tre. A mio avviso una solaesagerazione: la testina Ortofon 2M Black(tra le mie preferite), che costa pocomeno della metà del giradischi, che saràprezzato attorno ai 1.500,00 euro. Di no-tevole interesse anche i diffusori SB-G90che a listino verranno attorno ai 4.000,00euro. In primis per raggiungere un’ottimascena i diffusori sono stati disaccoppiatidal pavimento tramite la loro base. Il loroobiettivo è sempre quello di tenere la faseil più lineare possibile: per fare ciò gli in-gegneri Technics hanno implementato unnuovo driver coassiale a due vie: il twee-ter centrale, con cupola in alluminio, ri-produce frequenze fino a 100 kHz. Lamembrana del cono del midrange è in al-luminio anodizzato, come la membranadei woofer da 6,5 pollici. Per dare ulteriorerigidità al cabinet è stato implementato an-che un sub-baffle a cui i trasduttori sonoulteriormente avvitati. Infine, estrema-mente interessante anche il nuovo am-plificatore stereo integrato SU-C700. Que-sto mi è stato descritto come un SU-G30con eliminata la parte network, ma con la

sezione analogica decisamente potenziata.Al suo interno mantiene tutte le tecno-logie elaborate da Technics: JENO, per l’eli-minazione del jitter; LAPC, per la linea-rizzazione della fase con qualsiasi diffu-sore; alimentatore Silent Hybrid, per ri-durre i rumori introdotti da questa; ar-chitettura Digital Noise Isolation, per iso-lare qualsiasi rumore derivante dalla sor-gente digitale; clock alimentato a batte-ria; sistema Optimally Activated Circuit,per non dare energia ai circuiti non usa-ti. La divisione interna dei circuiti è statamigliorata, come anche notevole miglio-ramento è stato apportato all’ingressoPHONO, ora in classe A. Ovviamente, es-sendo un amplificatore digitale il segna-le analogico è convertito in digitale da unodei migliori convertitori oggi sul mercato:il PCM1804 di Texas Instruments. Infinel’uscita cuffie è anche lei implementata inclasse A, ma con circuiti separati per latensione e per la corrente. Il prezzo saràattorno ai 2.200,00 euro. Il suono era pur-troppo in larga parte inficiato dalla stan-za inadeguata ad un ascolto, tuttavia la ri-produzione è stata estremamente piace-vole. Ovviamente ho già chiesto ad Andreadi fare del tutto per provarli il prima pos-sibile per testarli in una sala più control-lata e conosciuta!

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26 FDS 257▼ Il Cappello a Cilindro • L’ascolto critico • di Roberto Pezzanera

In realtà nel dizionario il termine di-namica, inteso come sostantivo, nonesiste, o meglio esiste solo per indi-

care movimento, andamento, sviluppooppure una branca della meccanicaclassica. Il parametro fisico che si trovanei libri di acustica, elettroacustica, elet-tronica è l’intervallo di dinamica o “Dy-namic Range” che esprime il rapporto trail massimo e il minimo livello di am-piezza di un segnale. Vi giuro che è l’uni-ca cosa pseudo-matematica che troveretein questo breve articolo. Il range dina-mico, quindi, è una caratteristica che at-tiene ad un segnale (ad esempio quellomusicale) e non ad un impianto audioche deve riprodurre il segnale registra-to su un supporto. Quindi? Siamo fuo-ri tema? …Io continuo a scrivere, voi da-temi ancora un po’ di fiducia e continuatea leggere. Supporto dicevamo: nastro, vi-nile, CD, SACD, file ad alta risoluzione.Ecco, questi mezzi hanno una diversa ca-pacità di gestire segnali con un ampiorange dinamico. Ciò accade per ragioniprettamente fisiche per nastro (livello dimagnetizzazione) e vinile (profondità delsolco) e sostanzialmente matematiche perCD e file ad alta risoluzione dove tale ca-pacità dipende esclusivamente dal nu-mero di bit a cui si campiona il segnaleanalogico originale. A questo punto sal-to di palo in frasca: avete presente la mu-sica lounge? Quella per capirci cheascoltate in un locale di tendenza men-tre prendete un aperitivo? Ebbene, la mu-sica lounge ha un range dinamico mol-to, molto basso. La principale indiziatain un brano musicale a provocare emo-zione in un ascoltatore è proprio la va-riazione di ampiezza o per dirla benel’escursione dinamica. Ma voi non do-vete emozionarvi ascoltando il sotto-fondo musicale in un bar; dovete rilas-sarvi e gustarvi il vostro aperitivo chiac-chierando amabilmente con i vostri

amici. Per questo vi viene propinata unamusica con un livello sonoro pressochécostante. Lo stesso dicasi per una SPA,un centro benessere, un parrucchiere; dif-ficilmente vi offriranno musica dei BlackSabbath o di Jimi Hendrix. Non vi ri-lasserebbe!!!Da questa lunga introduzione possiamoriassumere che: se il range dinamico èuna caratteristica strettamente correlataad un segnale musicale, la dinamica at-tiene ad un componente audio, a un dif-fusore o a un’ intera catena audio e rap-presenta la capacità che questo ha nel ri-produrre fedelmente un segnale musi-cale indipendentemente dalla sua escur-sione dinamica. Non saprei come dirlameglio di così senza scomodare curve,decibel e formule matematiche. Parlia-mo di macro-dinamica quando ci riferia-mo alla capacità di sopportare ampie va-riazioni di ampiezza del segnale e di mi-cro-dinamicaquando valutiamo la capa-cità di percepire e discernere le piccoleescursioni di ampiezza. Il parametro del-la macro-dinamica sarà importante nel-l’ascolto della musica classica ma anchedi quella rock; la micro dinamica nel rocksarà invece molto meno significativa.Ma perché è così difficile riprodurre unsegnale con grande escursione dinami-ca ? Un segnale con range dinamico ele-vato ha dei momenti di “pianissimo” incui l’ampiezza sarà molto bassa e dei mo-menti di “fortissimo” in cui l’ampiezzasarà viceversa molto alta. Ammesso diaver memorizzato un tale segnale su unqualunque supporto audio, cosa succe-derà riproducendolo sulla gran parte deidispositivi di riproduzione che oggivanno per la maggiore? Ebbene, il pia-nissimo non lo sentirete, quindi alzere-te il volume, poi arriverà il fortissimo ela musica distorcerà (saturazione del-l’amplificatore - il famoso clipping - oescursione esagerata dei woofer dei dif-

fusori o dell’altoparlantino del cellulare)fino, magari, a compromettere gli alto-parlanti. Volete un esempio? Salite inmacchina, sintonizzate la vostra auto-radio su Radio Rai Classica al volumecon cui ascoltate normalmente le altre sta-zioni radio (pop e rock). Ebbene, inmolti momenti non sentirete nulla, maproprio nulla, quindi alzerete il volumee comincerete ad ascoltare il rumore difondo (fruscio) tipico della modulazio-ne FM e alzando ancora comincerete apercepire un po’ di musica che spuntaqua e là nella foresta del rumore. Se sfor-tuna vuole che arrivino ottoni, timpanie grancasse in un fortissimo di quelli veri,gli altoparlanti della vostra auto usci-ranno dagli sportelli chiedendovi pietà. Quindi? Come si risolve questo proble-ma ? Mi vengono in mente due modi: ilprimo è a vostro carico e si sostanzia nel-lo spendere dei soldi e comperare un im-pianto “serio”, lasciando a Smartphonee cuffiette il compito di intrattenerci nelpercorso casa/lavoro/scuola e lavo-ro/scuola/casa. Il secondo invece è a ca-rico delle case discografiche per soppe-rire al fatto che, ormai, di impianti seriin giro ce ne sono sempre meno e si chia-ma compressione dinamica.La compressione dinamica è l’espe-diente che le major discografiche hannotrovato per consentirvi di ascoltare mu-sica (o qualche cosa che gli assomiglia)anche da uno smartphone da 50 euro oda un compattone “made in China” cheormai si trova anche dal giornalaio. Il gio-co è semplice: il tecnico del suono pren-de la registrazione riduce i picchi di am-piezza elevata e alza il livello medio del-l’intero brano (figura 1). Il risultato è unamusica che suona mediamente fortema ha escursioni minime del segnale.Vantaggio: qualunque impianto riesce ariprodurla (parliamo solo di dinamicaovviamente). Conseguenza: una musi-

Quando il Direttore mi ha chiesto pubblicamente di scrivere un articolo che introducesse il concettodi dinamica, confesso di essermi un pochino spaventato ma, allo stesso tempo, non potevo tirarmiindietro. Ho preso il coraggio a due mani (oltre che alla tastiera) e ho cercato di buttare giù qualcheconcetto forse semplice ma che potesse essere compreso da tutti. Ho scritto di dinamica immagi-nando un curioso lettore sedicenne avverso alla matematica. Se in questo momento lo state leg-gendo (anche voi, ahimè non più sedicenni) vuol dire che al Direttore è piaciuto e quindi non possoche augurarvi buona lettura.

Valutare un impianto audio: la DINAMICA

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27L’ascolto critico • Il Cappello a Cilindro▼ FDS 257

ca più piatta dell’originale e sicura-mente meno emozionante, più confusae impastata. Chiedere ai Coldplay, per iquali ho grande stima ma più crescononel successo e più i loro dischi scendo-no in qualità dinamica. Mylo Xyloto neè un esempio eclatante.Dispiace per chi ama il pop che è il ge-nere più massacrato dalla “loudnesswar”. Ma anche rock, hard rock, metalnon sono da meno. Sono più fortunati gliamanti della classica e del jazz (perlo-meno questi…) che sono meno mal-trattati, a patto però di dotarsi di impiantidi qualità perché altrimenti saranno im-possibilitati ad effettuare un ascolto al-meno decente. La figura 2 (Fonte WI-KIPEDIA) mostra l’andamento del se-gnale audio stereo nella versione origi-nale del 1983 di Bollicine di Vasco Ros-si (in alto) e quella rimasterizzata del2003. E’ proprio così: più una registra-zione è buona in termini di dinamica (DRelevato) e più la sentirete male su un im-pianto scadente; viceversa, più la regi-strazione è compressa e meglio (solo ap-parentemente) la sentirete sullo stesso im-pianto scadente. Esattamente l’oppostoaccadrà su un impianto valido. Avete ca-pito bene: per accontentare la massa cheutilizza impianti mediocri si penalizza-no i pochi che utilizzano impianti Hi-Fi.Per carità, un tantino di compressione èlecita, e la applicano tutte le etichette, an-che se un discografico Audiofilo (dinome Giulio Cesare) a me ha giurato dinon conoscere e di non aver mai visto uncompressore dinamico in vita sua. Anzi,lui stesso mi ha raccontato un aneddo-

to durante la ripresa di non ricordoquale album di Fulvio Sigurtà. Duran-te la ripresa audio, che non era in uno stu-dio di registrazione ma in un ambientepiù “naturale” (se la memoria non mi tra-disce era una cattedrale), appena iniziatala registrazione del primo brano, latromba di Sigurtà ha portato in satura-zione l’ampli utilizzato nella catena di ri-presa audio. Quale metodo di com-pressione ha utilizzato il buon Giulio Ce-sare per contrastare questa spiacevole di-storsione? Ha semplicemente detto al-l’artista di fare un passo indietro ed al-lontanarsi di mezzo metro dal microfo-no. Vista la qualità media delle regi-strazioni di questa etichetta, possiamo

tranquillamente dire che il metodo è mol-to valido.Se siete curiosi di sapere quale livello dicompressione viene applicato ad unparticolare album in uno specifico for-mato potete far riferimento al sitohttp://dr.loudness-war.info, dove cia-scuno di voi può consultare le informa-zioni sul “Dynamic Range” di ciascunatraccia in migliaia di album. Così facen-do scoprirete che Hopedi Hugh Masekela(disco tra i più suonati nelle rassegne au-dio in giro per l’Italia) ha un DR mediodi 16 mentre il già citato Mylo XylotodeiColdplay su CD si ferma ad un mode-stissimo 7.Altresì scoprirete che mediamente le ver-sioni in vinile dello stesso album hannouna dinamica superiore, come ad esem-pio la raccolta “Private Investigation” dei

Dire Straits che in CD ha un DR mediodi 7 mentre in vinile ci attestiamo ad unbel 12. Il comportamento delle case di-scografiche è coerente con quanto dettosopra: chi ha nel suo impianto un gira-dischi, si suppone sia molto attento allaqualità dell’audio e pertanto abbia un im-pianto capace di gestire un’escursione di-namica più elevata rispetto alla massa deiconsumatori di musica digitale a bassaqualità. Voglio comunque rammentarviche in questo articolo abbiamo parlatosolo di un parametro, seppur moltoimportante, della riproduzione audio maovviamente questo è solo uno degliaspetti importanti con cui si deve giu-dicare una registrazione e/o una catena

Figure 1: compressione dinamica

Figure 2: compressione dinamica

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28 FDS 257▼ Il Cappello a Cilindro • L’ascolto critico

audio che questa registrazione deve ri-produrre. In soldoni, anche se un albumha DR 16 non vuol dire per forza che suo-ni bene, anche se siamo certi che uno conDR 6 suonerà maluccio.Probabilmente i più esperti leggendoqueste righe si saranno messi a ridere, oa piangere non so, ma sono le uniche pa-role che mi sono venute in mente per de-scrivere il concetto anche ad uso e con-sumo di un eventuale, nonché gradito,lettore neofita e non tecnico. Se codestapersona, leggendo questo articolo, avràcapito che un impianto dinamico non èuno stereo che suona forte, io da inge-gnere irriducibile mi sentirò soddisfat-to. Ricapitolando quindi, dinamica è un ter-mine che usiamo noi audiofili per valu-

tare la fedeltà di un componente, diffu-sore, impianto nel riprodurre musica in-dipendentemente da quanto questa variin volume. Se la catena audio ci per-metterà, anche a volume moderato, di di-stinguere nitidamente i pianissimo e diemozionarci sugli attacchi di fortissimosenza trapanarci le orecchie o, peggio,bruciare ampli e diffusori, ecco alloraquello è un buon impianto dal punto divista della capacità dinamica.Io da sempre invito tutti a provare al-meno una volta cosa vuol dire ascolta-re musica con un impianto che sopra hodefinito ‘’serio’’. Difficilmente si torneràindietro (l’orecchio umano è molto sen-sibile alle perdite di qualità) e a quel pun-to lasceremo gli Mp3 sui cellulari, uti-lizzeremo questi per parlare o “chatta-

re” e torneremo a nutrire la nostra men-te e il nostro cuore con la Musica (la ma-iuscola non è un caso), quella vera chegiorno dopo giorno ci rende persone mi-gliori, magari seduti su un divano nel-la tranquillità di casa.Dimenticavo: ammetto di essere traquelli che spendono tanti soldi in que-sta passione (tanti in riferimento alle miepossibilità), credo fermamente nei cavie sostengo che le sinergie non sono en-tità sovrannaturali ma buoni interfac-ciamenti tra ottimi componenti. Sono allostesso tempo convinto che per ascolta-re musica con un impianto di qualità nonserva essere giovani milionari ma sem-plicemente antichi visionari.

Che la musica vi accompagni....

Dal sito http://dr.loudness-war.info ve-diamo come TUTTI gli ultimi album del2017 presi in considerazione abbiano unDR tendente al PESSIMO!!!

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30 FDS 257 ▼ Il Regno degli Ascolti • Il mIo ImpIanto • di Andrea Danese

Si parla del periodo tra la fine degli anni ’70 e l’iniziodegli anni ’80: studiavo alle Superiori e la musica cheandava per la maggiore era quella dei grandi grup-

pi rock come i Pink Floyd, i Genesis e Jethro Tull ma con-fesso che non disdegnavo, per ovvi motivi, la musica di-sco e le discoteche che rappresentavano l’occasione perritrovarsi e per divertirsi in compagnia.In quegli anni c’erano anche i grandi cantautori italianicome Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti, i gruppi impegnatidel prog-rock (la PFM!), gli Stadio …e poi come non ri-cordarsi dei Pooh che, nelle taverne messe a disposizio-ne a turno dai nostri genitori, avevano lo scopo finale difarci ballare con qualche ragazza e magari poi …Mah, erano proprio bei tempi! Tutto questo per dirvi chele apparecchiature sono necessarie per ascoltare ma so-prattutto per creare atmosfere particolari in alcune occa-sioni, per scatenare emozioni, per vivere bei ricordi!Memore dei miei studi di tecnico elettrotecnico ho iniziatocosì, con pochi soldi e tanta passione, ad acquistare i pri-mi altoparlanti Vifa e a costruirmi le casse acustiche conl’aiuto di un amico falegname, poi ho acquistato un am-plificatore Yamaha integrato AX570, le sorgenti erano unpiatto Technics SL-BD2, un registratore a cassette JVC KD-D4 e un lettore CD Yamaha CDX-470. Nella mia testa, però,e nel mio cuore è sempre rimasto intatto l’amore per il fa-scino degli amplificatori valvolari utilizzati nei concerticome Marshall, Yamaha e McIntosh.Da questa mia passione, è nata l’idea di costruirmi l’am-plificatore a valvole KT88 in classe A, su un progetto di

NE: è stata veramente una grande sfida perché ho dovutostudiare molto per modificare il circuito e renderlo ben suo-nante, dati i componenti di media fattura.Ho conservato gelosamente tutti questi pezzi fino a po-chi anni fa, fino a quando ho effettuato il trasloco nella mianuova casa, decidendo così di venderli e sostituirli con ap-parecchiature di qualità superiore, anche se è stato diffi-cile lasciarli andare.In questi anni, essendo migliorate le mie condizioni eco-nomiche, mi sono regalato componenti a mio avviso dibuon livello: per i diffusori acustici ho scelto le MissionSX4 che si adattano bene con finali a valvole.L’attuale amplificatore finale a valvole, il Calypso Power300B della Gabri’s Amp, è arrivato dopo aver conosciu-to un costruttore della mia città che nutre grande passioneper l’amplificazione sia professionale che per uso dome-stico: c’è stata subito una certa simpatia perché anche lui,come me, ha come obiettivo quello di costruire apparec-chi ben suonanti a un prezzo umano (e magari se sono an-che belli meglio ancora!).Ho acquistato il primo amplificatore integrato Calypso300B due anni fa, poi, per avere la regolazione del balance- ho la postazione di ascolto leggermente spostata a dx -ho deciso di sostituirlo con un finale e di prendere un pre-amplificatore.Cercando in rete, ho trovato un preamplificatore McIntoshC712 del 1995 revisionato in un noto negozio di Padovaspecializzato in Hi-End e così è arrivato a casa mia. Orapossiedo un impianto composto da lettore CD Marantz

Nel descrivere il mio impianto attuale devo necessariamente iniziare da dove è nata la mia passione perla musica, che poi è quella che ci accomuna, facendoci trascorrere notti insonni per ottenere un ascoltoil più piacevole possibile.Da ragazzo, naturalmente, volevo partecipare ai concerti dal vivo dei miei cantanti preferiti o, magaripiù semplicemente, ascoltare la musica in compagnia dei miei amici a casa di qualcuno di noi.

IL MIO IMPIANTO

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31Il mIo ImpIanto▼ FDS 257

CD5004, piatto Technics SL-1210 MKII con puntina Or-tofon Concorde Pro S, che ho interamente revisionato mec-canicamente e riverniciato in carrozzeria, lettore di reteDenon DNP-F109, sintonizzatore DAB+ Onkyo T-4030.Volendo avere una bella coppia di VU meter per “vede-re” la musica, oltre che ascoltarla, mi sono lasciato tra-sportare dalla mia passione sempre viva per l’autoco-struzione e così ho cercato in rete un circuito elettronicoin kit e una coppia di VU meter di dimensioni generose,che poi ho completato con l’illuminazione blu a led.Mi stavo per dimenticare ciò che non ho sostituito in tut-ti questi anni: i cavi RCA che ho costruito utilizzando deicavi biassiali a bassa capacità accoppiati con connettori do-rati.Tutto questo ricercare, acquistare e costruire è comunqueun mezzo per ascoltare la musica, anche se nel corso de-gli anni i miei gusti si sono evoluti, passando da un ascol-to in compagnia da ragazzo ad un ascolto in famiglia daadulto.

Sono passato dai brani commerciali ai cantautori, aigruppi rock e ultimamente prediligo il Blues e il Jazz, an-che se non mi dispiace ogni tanto ascoltare la Classica.Ciò che ho sempre prediletto, e mai tradito, è l’ascolto suvinile ma, date le mie origini, forse non poteva essere di-versamente: il fascino e la pulizia di un vinile hanno sem-pre qualcosa di magico.C’è sempre una canzone o una band che ti rimane nel cuo-re e te la porti avanti tutta la vita: per me è quel genio diDavid Gilmour! Amo il suo modo di suonare un Rock cal-do e con degli assoli di chitarra da pelle d’oca.Dopo molte ricerche sono riuscito a completare la mia col-lezione di vinili della band e dei suoi LP da solista, gra-zie anche a delle riedizioni a 180 grammi eccezionali comequalità rispetto alle prime edizioni (che si trovano usate),sicuramente più ricercate ma non comparabili qualitati-vamente.La musica rispecchia spesso lo stato d’animo di una per-sona e così mi ritrovo frequentemente a riascoltare un CD“Schemes and Dreams” di Pat Coil, tastierista america-no di musica jazz, che ho conosciuto musicalmente gra-zie a un mio collega di lavoro alla fine degli anni ’90: rie-sce a trasmettermi un senso di calma e mi piace moltoquando sono solo e rifletto sulle situazioni della vita checi mettono sempre alla prova, proponendoci nuove sfide.Altro CD del cuore è “Lady to Ladies” di Amii Stewartma amo in special modo il brano “Why” di Annie Len-nox: questi due CD mi accompagnano spesso negliascolti di nuove apparecchiature (posso dire che sono i mieiCD test).Se posso permettermi una considerazione, che vuol essereanche un consiglio per chi si accinge ad entrare nel mon-do dell’alta fedeltà, il fatto più importante non è la di-sponibilità economica ma piuttosto il modo in cui questodenaro verrà speso, scegliendo pochi componenti che sia-no in grado di regalare buone sensazioni, belle emozio-ni quando ognuno li ascolterà nella propria casa. Poi ov-viamente la curiosità e la voglia di sperimentare nuovesoluzioni tecniche a volte ci spingeranno alla ricerca diquella perfezione nell’ascolto che non finirà mai, sempredettata dal desiderio di emozionarci un po’ di più!Buon ascolto a tutti.

ALCUNI DISCHI DI CUI ABBIAMO PARLATO