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    testi dinicola savio

    illustrazioni dinoemi zago

    fattoriaurbana

    Coltivare: /kolti'vare/ o cultivare v. tr. 1. Lavorare il terreno affinchproduca piante, frutti. 3. Esercitare, educare, formare. 4. Nutrire un pensiero,

    fomentare una passione.(il Nuovo Zingarelli)

    Basterebbe la definizione stessa del termine coltivare perrendersi conto che creare un orto sul proprio terrazzo o nel propriogiardino sia una buona idea.Nessun bisogno di tirare in ballo problematiche maggiori come lapropria responsabilit alimentare delegata a pachidermici impiantiindustriali o a quei pochi che ancora abitano le campagne (siamonel primo anno in cui i cittadini superano i campagnoli).

    Ma il coltivare pratica che si sta perdendo nelle influenze diun mercato agroindustriale soffocante, dal futuro finanziarioincerto e tutt'altro che sostenibile.Riappropriasi delle competenze non cosa facile e, spesso,neanche utile (alcune pratiche che riteniamo tradizionali sono inrealt retaggio di una cultura legata allo sviluppo del compartoagrochimico).

    In questo scenario le citt giocano un ruolo fondamentale siacome possibilit di fare rete sia come azione individuale.Comprendo il 12% del terreno fertile del pianeta ed assorbendo il75% delle sue risorse diventano punto cardinale per la definizionedi una nuova resilienza, una nuova forma di sviluppo legata allariappropriazione delle proprie responsabilit di base.

    La cattiva notizia chenon ci sono regole per questo nuovo gioco.

    La buona notizia chenon ci sono regole per questo nuovo gioco.

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    bokashiIniziando un nuovo orto urbano, sia questo sul balcone, sul

    tetto di un garage o semplicemente sul davanzale di una finestra,uno dei primi problemi che ci si pone e la questione degli ammen-danti (terriccio, compost, concimi ecc...).

    Probabilmente la scelta di una compostiera classica per ilriciclo degli scarti di cucina non sarebbe molto ben accetto dal

    vicinato. Una risposta al problema del riciclo dei rifiuti e dellanecessit di autoprodursi fertilit arriva dal Bokashi.

    Bokashi, in giapponese, si traduce letteralmente materiaorganica fermentata.

    Nella compostazione degli scarti di cucina attraverso ilBokashi si collocheranno semplicemente gli scarti di cucina in unsecchiello cospargendoli di un composto di lieviti e microrganismi(commercializzati sotto il nome di Bokashi EM ma facilmenteriproducibili in fai da te) quindi, chiudere il secchio con un coper-chio a tenuta in modo da non permettere all'ossigeni di entrare nelcontenitore. Ogni due o tre giorni aggiungete altri scarti di cucinafino a che il secchiello non sar completamente pieno. A questopunto lo si potr riporre da parte e lasciarlo fermentare per 10-15

    giorni.Quando aprirete il secchiello dovreste sentire un odore

    agrodolce, nel caso non fosse cos ma doveste riscontrare muffee l'odore dovesse essere di putrefazione... vi converr buttare iltutto e ricominciare.

    Se la fermentazione andata nel migliore dei modi possibilipotrete prelevare la parte solida ed utilizzarla sia come pacciama-tura che interrandola nel terriccio.

    La frazione liquida potr essere utilizzata come concimazione

    vasi sipColoro che si dedicano alla coltivazione urbana spesso sono

    alle prese con il trasporto di pesanti sacchi di terriccio per i rinvasi,con problemi di irrigazione legati a periodi di ferie o alle lamenteledell'inquilino del piano di sotto per lo sgocciolare degli impianti diirrigazione.

    Buona parte di questi problemi sono facilmente solvibiliutilizzando vasi sub-irrigati noti anche come SIP (Sub IrrigatedPlanter) o, commercialmente, EarthboxTM.

    Schematicamente i SIP sono vasi con un doppio fondo in cuiviene immagazzinata l'acqua (o acqua ed elementi nutritivi) che lepiante potranno assorbire a proprio piacimento per capillarit.

    I vantaggi di questo tipo di vasi sono enormi: maggiore risparmio di acqua anche rispetto all'irrigazione agoccia; bassissimo livello di evaporazione ed eventuali problematichelegate alla salinizzazione del suolo; minore necessit di bagnare le piante (che si autoregolano); migliore mantenimento della biota nel suolo (attraverso il mante-nimento di un tasso di umidit costante l'attivit microbica fonda-mentale per le funzioni di fitodepurazione e fertilit del suolo)pressoch assente in un vaso classico.

    Realizzare il proprio vaso SIP relativamente facile per chiun-que disponga di un minimo di capacit di bricolage.

    Anche in questo caso si avr bisogno di un paio di contenitoriche possano essere incastrati uno dentro l'altro e del processo molto simile a quello utilizzato per la realizzazione del secchio daBokashi (vedi gennaio). Il fondo del secchio interno verr comple-

    INERTE

    TERRICCIO

    TROPPO PIENO

    vasetto

    forato

    fogliare, come antiparassitario o come fertirrigazione (la diluizione in generale di 1 parte di bokashi per 100-200 di acqua).

    In internet esistono diversi kit gi pronti in vendita ma possonoessere anche molto costosi. La cosa pi facile autocostruirseneuno con due secchi di plastica da 15L chiudibili ermeticamenteche si possano incastrare uno dentro l'altro. Al secchio interno,quello in cui depositeremo i nostri scarti di cucina, praticheremouna serie di forellini sul fondo mentre, a quello esterno, potremoapplicare un piccolo rubinetto a circa 1cm dalla base per semplifi-

    care la spillatura del Bokashi liquido.

    tamente forato con una punta da trapano di 5-7 mm, sempre inquesto secchio si creer un foro che permetta di inserire un tubodel diametro di un paio di cm. Questo sar il tubo che ci permette-r di caricare d'acqua il nostro vaso.

    Nel secchio esterno si praticher un foro da troppo pienopoco sotto il livello del fondo, del secchio interno. Per renderefacilmente spostabili i vasi si potr riempirne i tre quarti conmateriale inerte (argilla espansa) e la superficie con terriccio ocompost ben maturo.

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    i mille usi dellimmondiziaA febbraio vi ho raccontato del Bokashi, un sistema di recupero

    degli scarti di cucina realizzabile in appartamento. Lo svantaggio diquesto sistema pu essere dovuto alla necessit di realizzare ilcontenitore ad hoc e la coltura di microrganismi per attivare ilsistema. Cosa affatto complessa ma, nel caso voi siate pervasi dauna santa e pervicace indolenza, esiste un sistema per ottenere pi

    o meno gli stessi risultati con un sistema pi semplice (ma cherichieder un paio di attenzioni in pi).

    Se il Bokashi una tecnica tradizionale giapponese, qui citrasferiamo dalle parti della Malesia: Fermented Garbage (F.G.)

    Materiale necessario:

    1 bottiglia di plastica da 1,5L

    (o altro contenitore a tenuta stagna)

    1 cucchiaio di zucchero di canna

    1 tazza di scarti vegetali di cucina

    Realizzazione:

    Riempire la bottiglia per 2/3 di acqua, aggiungere lo zucchero

    e gli scarti vegetali tagliati in piccoli pezzi. Agitare vigorosamente.Lasciar maturare il tutto per 3 mesi.

    Durante la fermentazione si avr, tra gli altri, la produzione diCO2. Converr quindi, di tanto in tanto, aprire leggermente il tappoin modo da lasciar uscire i gas.

    Dopo tre mesi potremo filtrare il liquido. La parte solida potressere usata come pacciamatura nei vasi (in maniera identica albokashi) mentre la parte liquida potr trovare molteplici impieghi inbase alla diluizione:

    semenzaio fai da teUno dei vantaggi del coltivare l'orto sul balcone che, verso la

    fine dell'inverno, ogni finestra di casa pu diventare una serrariscaldata per anticipare le semine.

    Autoprodursi le piantine in casa pu segnare la differenza traun orto rigoglioso e produttivo ed una piantagione stentata diverdure rachitiche e tristi. L'autoproduzione permette infatti diseguire il naturale sviluppo delle piante attraverso il principioColazione-Pranzo ed evitare senescenze precoci causate dall'in-

    vilupparsi delle radici.Il principio Colazione-Pranzo prevede che i semi vengano

    fatti sviluppare in un substrato relativamente pi povero rispetto aquello che le piante troveranno nei vasi in cui verranno messe adimora. In questo modo si ridurr al massimo lo shock del trapian-to.

    Come costruirsi un semenzaio auto-irrigante:

    1 vassoio di almeno 5 cm di altezza

    1 barattolo da Yogurt da 450/500 g o altro, chiudibile ermetica-mente

    sabbia

    compost maturo o terriccio

    1:500/1000 FG : AcquaVaporizzato come deodorante e disinfettante per ambienti.

    1:50/100Come detergente per tutte le superfici, la lavatrice, i piatti.

    1:1000

    Come fertirrigazione delle piante.

    1:500Antiparassitario per le piante.

    Come possibile che dell'immondizia fermentata possa faretutto ci?

    Semplicemente il risultato della fermentazione anaerobica una soluzione acetica carica di enzimi.

    Nella pratica: aceto con una marcia in pi.

    Praticare nel coperchio del barattolo un foro di circa 8 mm didiametro. Il barattolo verr riempito di acqua e ribaltato a testa ingi in un angolo del vassoio in modo che il foro si trovi verso ilbasso (in alcuni casi sar necessario inserire uno spessore di 1 o2 mm tra il coperchio ed il fondo del vassoio). Riempire con un mixdi sabbia e compost 7:3.

    Questo vi permetter di avere un substrato permanentementeumido liberandovi dalla necessit di controllare in maniera osses-siva il vostro semenzaio. Ora potete uscire a fare un giro al parcoo a prendere un aperitivo con gli amici.

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    window Farmun orto sulla finestra

    Non avete un balcone. Non avete un tetto raggiungibile. Non

    avete un davanzale sufficientemente grande. Non avete un cortile.

    Il vostro appartamento al 6 piano senza ascensore. Avete

    rinunciato all'idea di coltivare qualsiasi cosa, tronchetti dellafelicit e stelle di natale comprese.

    Male.

    Riciclando le bottiglie in PET dell'acqua minerale, un paio di

    tubi in PVC ed acquistando una pompa da acquario potete costru-

    irvi una fantastica Fattoria Verticale da incassare in una finestra.

    In questo modo avrete una minima, ma interessante, produzione

    alimentare ed una tenda naturale per i giorni di solleone.

    Riportare qui le istruzioni di montaggio sarebbe troppo lungo

    e complesso ma potete tranquillamente recuperarle sul sito

    internet di Britta Riley e Rebecca Bray le due artiste-ortolane che

    hanno sviluppato il sistema - http://windowfarms.org

    La Window Farm , a tutti gli effetti, un sistema idroponico

    dipendente dalle soluzioni nutrienti acquistabili in commercio,

    conseguentemente, non considerabile come particolarmente

    sostenibile. Stiamo attualmente sperimentando il sistema, con

    soluzioni in acqua di vermicompost e bokashi, ma ancora troppo

    presto per avere dei risultati definitivi.

    Vi unite alla sperimentazione?

    vermicompostCome abbiamo gi sottolineato il riciclo degli scarti organici, di

    cucina, in appartamento non cosa semplice.

    Uno dei modi pi sicuri e naturali lasciare che se ne occupinocoloro che da millenni si dedicano alla trasformazione dei detritiorganici in humus e terriccio: i lombrichi.

    Costruirsi un vermi-compost casalingo estremamente facilee non richiede particolari attenzioni se non quella, di tanto in tanto,di controllare il livello di umidit e di fare un minimo attenzione a ci

    con cui si alimentano i simpatici anellidi. Da evitare sono: bucce diagrumi, cipolle, aglio, cibi cotti o unti (pi o meno le stesse coseche non si dovrebbero mettere in un cumulo di compost qualsiasi).

    Un'attenzione particolare si dovr anche fare a che tipo dilombrichi utilizzeremo. Sebbene i lombrichi nostrani siano in gradodi svolgere egregiamente il compito non sono i pi indicati per ilcompostaggio in quanto un po' lenti. La cosa migliore sarebbequella di procurarsi dei Red Wigglers Worms (riconoscibili perchpi corti e rossi dei nostri) presso qualcuno che li allevi o in unnegozio di esche vive.

    Per creare la vostra fattoria di lombrichi avrete bisogno di 3contenitori con coperchio impilabili, le dimensioni saranno deter-minate dalla quantit di scarti che produrrete (quelli per riporre i

    giochi dei bambini sono perfetti).Praticate con un trapano una fitta rete di buchi di 1 cm di

    diametro sul coperchio e sul fondo di ciascun contenitore. Sulfondo del primo contenitore stendete uno strato di giornali un po'spesso, inserite una manciata di buon terriccio, i lombrichi e unaparte dei vostri scarti. Quando avrete riempito tutta questa prima

    NObucce di agrumi

    cipolle / aglio

    cibi cotti o unti

    scatola impilatevi sopra la seconda, i lombrichi abbandonerannola prima per alla ricerca di cibo. Quando arrivate ad impilare laterza, la prima potr essere raccolta senza timore di trovarviancora all'interno delle simpatiche bestione.

    Non preoccupatevi dell'invasivit di lombrichi non autoctoni...in effetti sono i nostri che stanno minacciando gli ecosistemiAmericani...

    Rif.: Hendrix P F. and Bohlen P J. 2002. Exotic Earthworm Invasions in North America:Ecological and Policy Implications Source: BioScience, Vol. 52, No. 9 (Sep., 2002), pp.

    801-811 Published by: American Institute of Biological Sciences

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    l'acquaNella sua esuberante personalit maniacale l'Uomo riusc, con

    raro sprazzo di egocentrismo, a chiamare un pianeta copertoprincipalmente d'acqua, Terra.

    Questo non poteva che segnare un rapporto di mero consumodella principale fonte di vita di cui disponiamo. L'acqua, appunto.

    Per quanto sia possibile, il vero contadino da balcone cercher

    di organizzare sistemi di raccolta delle acque piovane. Purtroppoquesto non sempre possibile a causa di tettoie, balconi al pianosuperiore o problemi con le portate di carico delle solette.

    Dovendoci rivolgere, quindi all'acqua del rubinetto, dovremocercare di ottimizzarne l'uso e considerarne le peculiarit.

    La scelta classica (anche per comodit) quella dell'irrigazio-ne a goccia che ha per il difetto di non essere cos efficiente e,alla lunga, di poter creare fenomeni di salinizzazione del suolo acausa dell'eccessiva evaporazione ad opera del vento e del soleche si possono trovare su un terrazzo in citt.

    In questo senso i vasi auto-irriganti, di cui parlavamo prece-dentemente, possono essere un'ottima risposta sia per la conser-vazione dell'acqua che per le necessit di irrigare anche in periodi

    di nostra assenza da casa. Questi vasi possono, infatti, esserecollegati tra di loro e a una cisterna dotata di una valvola automati-ca che si occupi di far affluire l'acqua ai vasi quando necessario.

    L'acqua, essendo racchiusa nel doppio fondo, evaporandoviene catturata dal substrato se, inoltre, utilizziamo una buonapacciamatura sulla superficie saremo sicuri di utilizzare al meglio ilprezioso fluido limitandone al massimo gli sprechi.

    Va sottolineato comunque come l'acqua del rubinetto, non siaaffatto la cosa migliore per bagnare le nostre piantine. Fredda,

    H2O

    TROPPOP

    IENO

    VASI SIP

    serbatoio

    vaso di controllo

    carica di cloro ed altre sostanze pu limitare o creare stress nellosviluppo delle nostre verdure. Per ovviare a questo problemaconviene quindi, in ogni caso, procurarsi una cisterna in cui fardecantare per qualche giorno l'acqua del rubinetto prima di usarlaper l'irrigazione in modo che la maggior parte delle sostanzenocive possano evaporare o sedimentare e la temperaturabilanciarsi con quella dell'ambiente esterno.

    essiccatore solare

    Agosto in citt pu essere un vero inferno. Temperature deser-tiche e sole battente.

    Perch non cercare di ottenere un servizio anche da quellezone del nostro giardino o terrazzo dove il sole picchia pi violente-mente e contemporaneamente, risparmiarsi la fatica di spignattaresughi, conserve e marmellate per conservare i prodotti dell'orto?

    Uno dei modi pi antichi e semplici di conservare frutta, verdu-ra o semi quello dell'essiccazione da farsi ad una temperatura di

    circa 30 - 40 e rigorosamente all'ombra in modo da non modifica-re la struttura organica del prodotto da conservare.

    Auto-costruirsi un essiccatore solare da balcone pu essereun'abile lavoro di falegnameria o un piacevole passatempo per ilweek-end. La struttura potr, infatti, essere realizzata in legnotagliato su misura, con materiale di scarto (vecchi mobiletti ecc...)o con semplici e volgari scatoloni in cartone (ammesso che li sipossa mettere al sicuro in caso di pioggia!).

    Un essiccatore fatto in casa consta fondamentalmente di 2elementi:

    un vano per l'essiccazione (tipo armadietto o scatola)

    un collettore solare (tipo pannello solare)

    La cosa pi importante mantenere un buon ricircolo dell'ariain modo che l'umidit possa essere velocemente asportata e latemperatura non salga eccessivamente. Per fare questo possoessere create sul retro del vano delle aperture regolabili.

    Il collettore solare pu essere anche solo una scatola a cuivengano rimossi i due lati corti e messo un vetro al posto del

    FLUSSO ARIA

    FLUSSOARIA

    CAMINOdipinto

    di nero

    PANNELLOSOLARE

    dipinto

    di neroARMADIO

    coperchio. Dalla parte inferiore succhier aria calda che verrconvogliata all'interno del vano per poi fluire all'esterno attraversole aperture di cui sopra.

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    seedsavingI semi che compriamo per i nostri orticelli urbani saranno,

    ovviamente, bio, non trattati chimicamente, non saranno ibridi F1 emen che mai avranno avuto anche solo lontani parenti OGM(vero!?). Ma, nonostante tutte le nostre attenzioni... la loro unagenetica da campagna non da metropoli...

    I semi che acquistiamo vengono selezionati in campagna

    (quando va bene... in altri casi in energivore serre riscaldatedall'appeal naturale e bucolico di un lager). Se Darwin non hapreso una cantonata, questi semi saranno i pi adatti per quelluogo specifico, per quelle condizioni climatiche particolari... nonsicuramente per un balcone, un terrazzo o un tetto in citt dove glisbalzi di temperatura possono essere molto diversi, cos come lecondizioni del suolo. Se la piantina X non cresce rigogliosa epossente come nella foto sulla bustina, questa, potrebbe essereuna delle ragioni.

    Ci che dobbiamo cercare di fare in quanto coscienziosicoltivatori cercare di riprodurre i semi delle nostre piantineselezionando le migliori per riseminarle l'anno seguente.

    In questo modo, sempre seguendo le teorie del buon vecchioCharles, di anno in anno saremo in grado di ottenere le piantemigliori naturalizzandole per l'agricoltura urbana.

    L'evoluzione potrebbe essere quella di creare una rete diseedsaver urbani in modo da spartirsi le qualit di semi dariprodurre accelerando di molto i meccanismi ed aumentando la

    possibilit di creare una specifica biodiversit urbana.

    api urbaneColtivare una citt sicuramente un'esperienza gratificante,

    sia dal punto di vista personale che dal punto di vista socio-ambientale, ma i regolamenti e le leggi urbane spesso non aiutanonel difficile compito di riappropriazione della propria sovranitalimentare e di miglioramento della sostenibilit delle nostremetropoli.

    Pensiamo agli orti urbani ed alle dinamiche di assegnazionedegli stessi, vincolate a fasce d'et tra i 50 e 60 anni. Come se la

    produzione alimentare ed il piacere di coltivare fossero appannag-gio esclusivamente dei pensionati. Ai vincoli dei regolamenticondominiali sull'utilizzo degli spazi e l'utilizzo dei balconi.

    La vita del contadino urbano rischia di diventare un continuoslalom tra i limiti della burocrazia.

    Negli Stati Uniti un numero sempre maggiore di Urban Farmersi dedica, oltre alla coltivazione, all'allevamento di animali dabassa corte (galline, conigli ecc...), cosa impossibile nelle cittitaliane.

    Ma le leggi ed i regolamenti hanno sempre delle nicchie e dellelacune.

    In una di queste nicchie rientra l'apicoltura, l'allevamento delleapi.

    In quanto specie protetta non solo l'allevamento e la cura delleapi in citt e permesso ma in alcuni casi persino incentivato.Daltro canto le api non sono vespe o calabroni, non sono aggres-sive e se gestite con le giuste attenzioni (le stesse che possiamoriservare per il gatto di casa) nessuno si accorger neanche diaverle come vicine di casa.

    Ma come possono reagire le api all'ambiente urbano? Benissi-mo!

    Considerando le cause principali della moria delle api degliscorsi anni (trattamenti chimici delle sementi, utilizzo di erbicidi epesticidi, scomparsa della biodiversit, indebolimento genetico eminore resistenza a malattie e parassiti) ci si rende immediatamen-te conto che, con buona probabilit le citt possono persino diven-tare un nicchia di preservazione delle stesse. In citt i trattamentichimici sono molto pi bassi che non nelle campagne, le aiuole edi balconi urbani garantiscono fonti di polline e nettare durante tuttol'anno e la biodiversit (per quanto peculiare) sicuramente

    maggiore che non nelle zone di coltivazione intensiva dei mais egrano.

    Esistono modi molto diversi di gestire un'arnia. Se decidete dilanciarvi nell'impresa (ed io ve lo consiglio vivamente per le soddi-sfazioni che pu dare) raccogliete prima tutte le informazioni suivari sistemi e scegliete quello che vi sembra pi adeguato, se ilcaso frequentate un corso o assicuratevi che l'apicoltore che vifornisce lo sciame sia disposto a seguirvi almeno per il primo annoe... controllate bene i regolamenti municipali della vostra citt.

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    sprout farmL'inverno la stagione pi dura per l'autoproduzione alimenta-

    re. Tendenzialmente gli spazi di cui si dispone in citt non sonosufficienti per produrre un surplus da conservare per affrontare imesi freddi, soprattutto se ci si dedica a coltivazioni classichecome i pomodori...

    In realt modificando le coltivazioni in un'ottica pi di resilienza

    saremo in grado di assicurarci una buona scorta di vitamine,proteine e carboidrati da immagazzinare e consumare in seguito.Ma cosa coltivare quindi? Semi! Quinoa, amaranto, piante asviluppo cespuglioso in grado, in poco spazio, di produrregrandi quantit di semi.

    I semi integrali, contenenti tutti i nutrienti necessari al primosviluppo della pianta, sono gi di per se un alimento completo.Fatti germogliare diventano qualcosa di pi.

    Nel seme, infatti, i nutrienti sono in quiescenza, celati inmolecole che il nostro organismo non in grado di assorbire. Fattogermogliare la completezza dei nutrienti viene liberata e resadisponibile per il nostro organismo in quantit percentualmentesuperiore rispetto a quello che sar poi la pianta completamente

    sviluppata.In pi... conservare i semi non richiede lunghe e noiose prepa-

    razioni di barattoloni e barattolini per le conserve...

    Nelle nostre sperimentazioni di riduzione ed ottimizzazione deiconsumi abbiamo realizzato con successo una fattoria da germo-gli collegata direttamente alla circuitazione dell'acqua delgabinetto...(http://ortodicarta.wordpress.com/2009/11/27/sprout)

    Se non volete essere cos estremi sar sufficiente procurarsiuna serie di barattoli su cui si applicher una garza o una calza di

    nylon, tutti i giorni si provveder a risciacquare i semi e a collocarepoi il barattolo a testa in gi sullo scolapiatti in modo da manteneresempre il giusto tasso di umidit ma evitare il ristagno. Con unabuona organizzazione sarete in grado di mangiare verdura frescatutto l'inverno!

    fare rete!Tutto ci di cui abbiamo parlato in questi dodici mesi sono

    stimoli, idee, abbozzi. Lo spazio riservato in un calendario non pue non deve, a nostro parere, essere esaustivo quanto, piuttosto,stimolare ed invogliare ad una ricerca personale. Documentazionisulle tecniche ed i sistemi descritti possono essere facilmenterecuperate da internet o attraverso adattamenti personalizzati (sesi amanti del bricolage).

    Coltivare la citt un atto che richiede inventiva, creativit ed

    un pizzico di follia.Ma, se siamo i soli a farlo, probabilmente, i risultati che riusci-

    remo ad ottenere saranno sottodimensionati in rapporto alleenergie coinvolte nel processo.

    La reale differenza la pu fare la rete di Contadini Urbani. Unacomunit informale che scambi competenze, semi, attrezzaturegenerando una massa critica di persone ed energie che modifichiin maniera creativa sia l'ambiente urbano, sia un certo tipo diproduzione alimentare.

    Immaginate le potenzialit, come gi descritto precedente-mente, di una rete di seedsaver urbani o la creazione di gruppi diacquisto per la realizzazione di orti urbani (quindi GAS che da unmero consumo colletivizzato si spostano su una produzione collet-tivizzata) o vere e proprie biblioteche di attrezzi e strumenti dacondividere ammortizzando le spese d'acquisto di macchinariche, al meglio, sarebbero usati 1, 2 volte l'anno.

    Ovviamente, l'orto sul balcone o sul terrazzo principalmenteun hobby, un passatempo utile che possa darci soddisfazioniestetiche ed alimentari, ma il passo dal semplice divertimento ad

    una vera e propria Rivoluzione Verde Urbana breve.

    L'Agricoltura Urbana, gi allo stato attuale, in grado di fornirecibo di alta qualit a un numero considerevole di persone, si pensia citt come Pechino dove oltre il 70% del fabbisogno alimentare(principalmente verdura, carne e uova) viene prodotta in ambientiurbani o peri-urbani (dati FAO).

    Se state decidendo come e cosa coltivare sul vostro balcone esiete preoccupati per questioni come l'inquinamento, le polverisottili ecc... convincete un vostro amico a fare altrettanto e che luine convinca un altro. Il processo potr essere lungo e lento ma allafine le citt potrebbero essere stravolte diventando forze generatri-

    ci e non i buchi neri di risorse che sono attualmente.

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