Manuale Fattoria Didattica 14-04-04

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    Progetto PON Ob. 3 IT 053, PO 007, Avviso 6/01 Fascicolo n. 184

    Nuovi modelli di formazione

    continua per il settore agricolo

    legati a nuove forme flessibili di

    lavoro e ai mutamenti

    dellorganizzazione del lavoro

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    Promosso dalla Federazione Regionale Coldiretti Toscana

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    III

    Coldiretti con CampagnaAmica si impegna al rinnovamento profondo sia della

    politica agricola che nel modo di fare agricoltura. Campagna Amica il progetto

    Coldirettiper unagricoltura impegnata a sviluppare un dialogo aperto e intenso con il

    cittadino consumatore.

    Il progetto si propone di:

    Favorire lo sviluppo locale, valorizzando le risorse territoriali disponibili

    per tutelare lambiente, curare il paesaggio e migliorare la qualit della

    vita in campagna.

    Aprire le aziende ai consumatori e avvicinare la citt alla campagna,

    anche attraverso iniziative che coinvolgano le scuole, gli istituti di

    formazione, il mondo della cultura;

    Tutelare la qualit dei prodotti, favorendo tutte le iniziative che

    garantiscono il consumatore e facilitano la sua libert di scelta

    alimentare (trasparenza delle etichettature, garanzie sullorigine dei cibi,

    vigilanza sulla pubblicit dei prodotti agroalimentari);

    Promuovere i prodotti tipici e lalimentazione made in Italy, come risorsa

    economica, ma anche come fondamentale espressione di identit.

    Campagna Amica anche una nuova iniziativa della Coldiretti nel campo della

    comunicazione che utilizza tutti gli strumenti della multimedialit, dalleditoria al video,

    per promuovere una conoscenza diffusa e pi approfondita del mondo agricolo: dei suoiprodotti, dei suoi sapori, dei suoi colori.

    La rigenerazione dellagricoltura finalizzata a rendere completamente trasparente il

    rapporto con il consumatore, ridefinendo i processi produttivi. E intesa come risultato di

    un sistema basato su tre fondamentali caratteristiche dell'impresa agricola:

    - la prima che essa disponga di regole di mercato che rendano competitivi i costi dei

    fattori produttivi, che incentivino gli investimenti e portino a trasparenza sia il rapporto

    con il mercato del lavoro, sia il rapporto con la pubblica amministrazione.

    - la seconda caratteristica che produca per il consumatore e per il mercato, sulla base di

    standard qualitativi e di sicurezza;

    - la terza caratteristica che operi su standard di ecosostenibilit, riducendo l'impatto

    ambientale, difendendo il sistema idrogeologico, conservando la biodiversit e tutelando il

    paesaggio agrario.

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    Chi si impegna sulla rigenerazione dovr:

    - Assicurare la continuit delle tradizioni e della storia dei prodotti conlindicazione dellorigine (RINTRACCIABILITA),

    - Osservare le buone pratiche di lavorazione e le procedure per laprevenzione dei rischi alimentari nella produzione e trasformazione dei

    prodotti agricoli,

    - Adottare pratiche per mantenere lintegrit e lequilibrio ambientale del

    territorio

    Il progetto centrale del progetto di rigenerazione-rintracciabilit di Coldiretti di far

    coincidere la sicurezza alimentare con la storia-origine del prodotto, come gi accade,

    grazie alla normativa europea, per il settore delle carni e per lolio di oliva.

    Lagricoltura sta rivestendo un ruolo centrale non solo per assicurare la sicurezza e la

    qualit alimentare, ma anche nella gestione del territorio, dellambiente, del paesaggio e

    dello spazio rurale. Questo rivestire pi ruoli chiamato multifunzionalit, ossia tutte

    quelle attivit svolte dallimpresa agricola collegate ad essa in modo pi o meno diretto.

    Infatti la multifunzionalit pu essere distinta in:

    -Intrinseca: funzioni gi comprese nel tradizionale processo produttivo(vigilanza sul territorio, protezione ambientale, manutenzione del

    terreno), da valorizzare attraverso forme di defiscalizzazione,

    -Estrinseca: funzioni aggiuntive a quelle tradizionali (pulizia boschi, attiviteducative, servizi alle persone) e che devono essere remunerate.

    Questa prospettiva consente alle piccole aziende, che non riescono ad essere competitive

    sul mercato produttivo, di avere un futuro qualificante, sia dal punto di vista professionale

    che imprenditoriale.

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    Il riferimento normativo di quanto detto sta nella Legge di orientamento(D.Lgs.228/01)

    per lagricoltura, il cui proposito quello di rinnovare il settore, consentendo agli

    agricoltori di competere con i colleghi europei e internazionali. I temi affrontati dalla

    legge sono i seguenti:

    Promozione e mantenimento di aziende agricole efficienti: Tutela dellintegrit aziendale (artt. 5,6,7,8,11,12), Valorizzazione delle qualifiche soggettive delle societ in agricoltura

    (artt. 9.10);

    Multifunzionalit dimpresa: Ampliamento delle attivit dimpresa (artt.1,3,4), Nuovi rapporti con la pubblica amministrazione: contratti convenzioni e

    programmazione negoziata (artt. 14,15,31);

    Rafforzamento della possibilit dincidere sui mercati: Concentrazione dellofferta e presenza sulla filiera (artt.

    16,17,25,26,27,28,29),

    Rafforzamento della qualit e tipicit delle produzioni (artt. 13,21,23);

    Ruolo delle Istituzioni pubbliche per lo sviluppo dellimpresa: Rafforzamento giuridico della concertazione e del tavolo organico

    (art.20),

    Ruolo delle camere di commercio (art. 2,30), Tutela dei consumatori: sicurezza alimentare, tracciabilit etichettatura

    (artt. 19,20,24).

    Le attivit delle fattorie didattiche si collocano in questo contesto territoriale,

    multifunzionale ed ecosostenibile dellagricoltura, e sono un potentissimo strumento

    educativo per i bambini.

    Nasce dallesigenza di mettere in contatto cittadino e campagna, per sensibilizzare luomo

    ad un educazione rispettosa dellambiente.

    Oggi la fattoria didattica unopportunit per comprendere il territorio, riavvicinarsi alle

    radici rurali, conoscere il lavoro degli agricoltori e sperimentarli.In questo quadro limprenditore agricolo risulta una figura centrale per la trasmissione

    del sapere, mediate un percorso- incontro, che non ricalchi i modello scolastico, ma che

    trasmetta le emozioni e stimoli la curiosit.

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    Grazie allimpegno della Comunit Europea e in seguito delle Regioni, a

    partire dal 1996, hanno iniziato a svilupparsi in Italia le fattorie didattiche,

    fattorie che intendono riavvicinare i cittadini al mondo rurale, e in alcuni casiavvicinare per la prima volta.

    S, non c da stupirsi a sapere che molti bambini non hanno mai colto un

    frutto dallalbero o visto un pollo da vicino e non in televisione o in

    fotografia. Purtroppo il modello di vita odierno e il grande sviluppo

    tecnologico che ci circonda allontana sempre di pi i bambini e gran parte dei

    cittadini dalle loro origini, si ha la perdita della memoria agricola, ancora viva

    nei nonni.

    Per non perdere le nostre radici agricole interessante vedere come la nascita

    delle fattorie didattiche ci venga in aiuto. Infatti non si propongono come dei

    musei dellagricoltura, o delle ricostruzioni di quello che cera un tempo, ma

    danno una panoramica della realt agricola e della sua vitalit, si ha la

    possibilit di vedere che la cultura agricola non morta, anzi che ancora

    attiva. Viene data la possibilit di pensare che esiste un futuro economico

    anche al di fuori delle citt, la possibilit di vivere accanto alla natura.

    La fattoria diventa un grande laboratorio allaperto, dove possibile riunire

    lapprendimento teorico e quello pratico, creando uninterazione tra i ragazzi e

    lagricoltore.

    Le sono imprese agricole che assumono

    iniziative di contatto diretto con il mondo dellistruzione e di alcune realt

    organizzate (associazioni giovanili, scouts, gruppi universitari della terza et,famiglie) con tre scopi principali:

    la comunicazione diretta agricoltore/consumatore, la promozione della vita e del lavoro della campagna, lintegrazione del reddito.

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    Nelle Fattorie Didattiche sono gli agricoltori stessi, che tramite un

    coinvolgimento attivo, fanno conoscere allutenza la vita degli animali,

    lorigine dei prodotti che consumano, stimolando lo spirito critico e la

    curiosit. Vengono proposti dei percorsi didattici per conoscere le produzioni

    pi caratteristiche della zona.

    Oltre alla fattoria didattica ci sono altre imprese che possono offrire servizi

    didattici ad altri livelli:

    - fattorie aperte ad un incontro con ilconsumatore, in occasioni speciali (feste dedicate al vino, o altriprodotti o per altri tipi di ricorrenze), pur non dotandosi diattrezzature speciali. Offrono chiarimenti e spiegazioni verso i

    propri ospiti in situazioni concrete e specifiche, legate spesso adeventi rilevanti per il territorio.

    - impreseagricole che svolgono iniziative organizzate con investimentiprofessionali, sviluppando funzioni educative rispetto a differentiattivit, tutte inerenti lambiente agricolo e la vita in campagna:corsi di educazione al gusto, di tiro con larco, di equitazione, diceramica, ricamo, pittura, ciclismo, stampa artigianale,eccComunque trattasi sempre di attivit legate alle specifichecapacit dellimprenditore, sia allinteresse per il mercato esterno

    dei potenziali fruitori.

    - strutture situate in ambito urbano o perturbano che hannolobiettivo di permettere ai cittadini (bambini, ragazzi, adulti) discoprire il legame che unisce mondo rurale e urbano. Non sonoimprese agricole, ma una sorta di esposizione della realt agri-naturalistica creata espressamente per scopi educativi.

    Stando ad unindagine del Ceja (Consiglio europeo dei giovani agricoltori),

    condotta su 2.400 bambini di et compresa tra i 9 e i 10 anni di diversi Paesi

    europei:

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    Il 50% non sa da dove viene lo zucchero, Il 75% ignora lorigine del cotone, Solo il 40% collega il pane al grano e alla farina,

    percentuale che scende al 12% per i ragazzi italiani,

    Inoltre il lavoro dellagricoltore considerato dal 75%poco attraente, perch duro e sporco, questo giudizio fariflettere considerando anche che molti ragazzi non sonomai stati in una fattoria.

    Per questo le Fattorie didattiche si impegnano ad operare su pi fronti:

    Continuare la loro produzione agricola seguendo stilirispettosi del territorio, per promuovere lo sviluppolocale,

    Proteggere il patrimonio ambientale, Proporre una visione pratica dellapprendimento, che

    stimoli losservazione e la scoperta, Promuovere leducazione alimentare, Dare unimmagine vera e concreta della vita

    dellagricoltore, mostrando limpegno che sta dietro adogni prodotto.

    Il progetto della fattoria didattica si concretizza principalmente in seno ai

    programmi di educazione alimentare promossi a partire dal 1996 dal Ministero

    delle Politiche Agricole il quale privilegia la scuola come strumento per

    promuovere una cultura del cibo visto nella sua complessit, nel rapporto con

    il territorio e la tradizione locale. L'idea di rendere direttamente protagoniste

    le strutture agricole della loro attivit di educazione alimentare nasce dalla

    necessit di superare lo scollamento esistente tra il mondo della produzione e

    quello del consumo.

    Attraverso la costituzione di una rete di Fattorie didattiche s'intende:

    trasferire al mondo della scuola conoscenze checonsentono un consumo consapevole dei prodotti agricolied un comportamento rispettoso dellambiente;

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    creare una rete di relazioni tra produttore e consumatore,finalizzata a valorizzare la qualit della produzione el'assunzione di uno stile di vita sano ed ecocompatibile;

    favorire la diversificazione dell'attivit agricola attraverso

    iniziative che consentano, nel valorizzare l'ambiente e lacultura locale, di migliorare la redditivit aziendale;

    offrire a tutti i cittadini e soprattutto alle giovanigenerazioni, la possibilit di capire e conoscere la culturadel territorio rurale;

    L'ipotesi fondante delle attivit didattiche consiste nel proporre la fattoria

    come una delle strategie educative nel mondo della scuola dell'autonomia,

    offrendo ai ragazzi la possibilit di partecipare alle attivit seguendone la

    scansione lungo il ciclo stagionale. La fattoria didattica non dunque uno

    strumento per ricordare nostalgicamente un passato con modalit poco

    funzionali al tempo presente, ma un luogo dove riscoprire "l'emozionalit"

    attraverso un percorso esperienziale.

    I precursori del fenomeno delle fattorie didattiche sono i paesi nordeuropei

    che hanno avviato alcune iniziative gi a partire dagli inizi del '900 e

    soprattutto dopo il secondo conflitto mondiale.

    Le prime esperienze italiane sono da attribuirsi alla regione Emilia-Romagna

    ad opera dell'Osservatorio Agroambientale che ha presentato le prime

    esperienze nel 1997 nell'ambito del primo "meeting agriscuola". Le attivit

    sono iniziate nel 1998 nell'ambito del progetto "Fattorie aperte" che ha trovato

    agricoltori entusiasti di aderire all'iniziativa, pronti ad accogliere l'invito ad

    una comunicazione diretta con i consumatori ed i cittadini. Nell'ambito del

    progetto triennale "Fattorie aperte" nata l'iniziativa "Fattorie didattiche", che

    dal punto di vista qualitativo ha una valenza pi ampia poich si propone di

    creare un legame stabile fra azienda e territorio. Le iniziative si sono poidiffuse a macchia d'olio in tutte le regioni d'Italia.

    L'Osservatorio Agroambientale ha effettuato nell'agosto 2000 un censimento

    rilevando, tramite indagine diretta, 276 aziende didattiche e nove reti

    organizzate. Nei primi mesi del 2002 lo stesso ente ha aggiornato il

    censimento individuando ben 444 realt (con un aumento di circa 170 unit

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    pari ad un +62%) e dieci reti. Pi della met delle fattorie sono aziende

    agrituristiche, mentre la gamma delle proposte varia: si va dalla semplice

    illustrazione aziendale, alle visite tematiche, all'attivit di animazione fino ai

    laboratori didattici con attivit pratiche (per esempio: dal grano al pane,

    dall'uva al vino, dal latte al formaggio), tutti percorsi che poi vengono

    approfonditi da lezioni di classe.

    Dallultimo censimento aggiornato al 2002 emerge la seguente situazione:

    Sul territorio nazionale sono presenti 444 Fattorie Didattiche, tra cui 135

    sono fattorie didattiche biologiche, il 70% delle fattorie biologiche e'

    localizzato al Nord, il 24% tra Centro e Sud, il resto nelle isole. La regione pi

    ricca l'Emilia Romagna, con 71 fattorie bio (oltre il 50% del totale), seguono

    Lombardia (10) e Marche (7).

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    Un confronto tra fattorie e agriturismi.

    Regione Agriturismi Fattorie Didattiche

    Valle d'Aosta: 53 --

    Piemonte: 554 25

    Lombardia 680 73

    Trentino: 187 32

    Alto Adige: 2.163 --

    Friuli V. Giulia: 319 --

    Veneto: 805 35

    Emilia Romagna: 480 196

    Liguria: 280 3

    Toscana: 2.430 9

    Marche: 408 7

    Umbria: 635 5

    Lazio: 260 18

    Abruzzo: 410 9

    Molise: 53 --

    Campania: 444 4

    Puglia: 228 7

    Basilicata: 280 6

    Calabria: 177 13

    Sicilia: 267 2

    Sardegna: 374 --

    TOTALE: 11.487 444

    Le visite, principalmente di scuole elementari e medie, di norma durano unamezza

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    giornata o una giornata intera; alcune aziende agrituristiche propongono anche

    soggiorni verdi di due-tre giorni o una settimana.

    Per quanto riguarda gli aspetti qualitativi, si registra una grande variabilit nei

    percorsi e servizi offerti cos sintetizzata:

    - la maggior parte delle aziende propone percorsi di unagiornata, una percentuale limitata offre accoglienza solo per la

    mezza giornata

    - le fattorie che offrono soggiorno per 3-4 giorni o settimaneverdi sono poche (circa una decina); di poco pi numerose le

    aziende che offrono collaborazione ai centri estivi per

    laccoglienza dei ragazzi

    - molte fattorie offrono una grande variet di laboratori praticied esperienze attive, ma sono diffuse anche le semplici visite diprodotto

    Quasi tutte le fattorie didattiche presenti sul territorio nazionale aderiscono ad

    una rete organizzata che svolge importanti ruoli di:

    coordinamento supporto tecnico promozione nel mondo della scuola formazione diffusione di materiale didattico ed informativo

    Le aziende didattiche sono un'attivit multifunzionale riconosciuta nell'ambito

    di "Agenda 2000" e dai Piani di Sviluppo Rurale di alcune regioni ed anche

    dalla nuova Legge di Orientamento e modernizzazione del settore agricolo

    (n57/2001). Quest'ultima prevede, all'art.3, nell'ambito delle attivit

    agrituristiche, l'organizzazione di attivit ricreative, culturali e didattichefinalizzate ad una migliore conoscenza e fruizione del territorio.

    Al momento attuale gli aspetti sui quali necessario focalizzare l'attenzione

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    per promuovere uno sviluppo quantitativo e soprattutto qualitativo dell'offerta

    sono:

    la creazione di un coordinamento a livello nazionale; la promozione delle fattorie didattiche presso le scuole e

    gli enti locali attraverso internet e comunicazioni miratesu stampa scolastica e specializzata;

    la definizione normativa pi puntuale a livelloconcettuale e soprattutto fiscale (attualmente su ogniprestazione viene applicato il 20% di IVA)

    la puntualizzazione sugli aspetti relativi alla sicurezzanelle fattorie;

    l'organizzazione di adeguati percorsi formativi peragricoltori ed insegnanti;

    il collegamento organico con il mondo della scuola; la definizione di una carta della qualit dei servizi

    condivisa; il monitoraggio della qualit educativa.

    Le fattorie didattiche nascono in Paesi del Nord Europa (Norvegia,

    Danimarca e Svezia), aree sensibili alla nascita e lo sviluppo di luoghi di

    amicizia tra la natura e luomo, e ispirati da unidea di pedagogia attiva, gi in

    uso in un movimento americano: i Club4H (Head, Health, Heart, Hand). Le

    prime esperienze risalgono ai primi decenni del secolo scorso, da allora c

    stato un progressivo sviluppo anche nei Paesi Bassi, nel Regno Unito, in

    Belgio e soprattutto in Francia.

    La Germaniasi interessa a queste problematiche gi alla fine della seconda

    guerra mondiale. Allo sviluppo dellurbanizzazione si accosta anche la nascitadi luoghi per far conoscere ai giovani il mondo animale, vi sono anche spazi

    riservati ai bambini per il gioco, la creativit e fare esperienze.

    Nei Paesi Bassi, le city farm, per sviluppare il contatto diretto con animali e

    piante, si sono sviluppate in modo pi sistematico e organizzato in quanto

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    vengono sostenute da una Fondazione Nazionale, dai Ministeri

    dellAgricoltura e degli Affari Culturali e da numerosi sponsor.

    Nel 1970 si sviluppano nel Regno Unitole city farm per il recupero di luoghi

    abbandonati nelle zone urbane periferiche, oppure lunione di un gruppo di

    giardini familiari e di fattorie urbane.

    Tra il 1970 e il 1980 si sono verificate esperienze analoghe in Belgio con

    lobiettivo di mettere in relazione lUomo e lAnimale.

    Le fattorie didattiche in Franciahanno visto un grande sviluppo, dagli anni

    70 ad oggi, infatti se ne possono contare ben 1300, organizzate in 18 reti. Di

    queste i 2/3 sono aziende agricole, che in pi svolgono attivit pedagogica, un

    20% sono fattorie danimazione, le restanti sono fattorie miste. Nel 1992

    nata una commissione interministeriale, coordinata dal Ministero

    dellAgricoltura, per rispondere ad una domanda sempre pi crescente di

    chiarimenti normativi per lo sviluppo di fattorie didattiche. Ogni anno la

    commissione propone la lista delle raccomandazioni per fornire indicazioni

    pratiche sulla pedagogia in fattoria, la sicurezza e lorganizzazione. Dal 1985

    inoltre attivo il GIFAE (gruppo internazionale Fattorie Didattiche),

    associazione che raggruppa sia city farm (50) che Fattorie didattiche (150).

    In Spagna, la Catalogna che presenta una grande attivit nellambito

    delleducazione non formale. Diverse strutture private, in convenzione con

    LEnte Pubblico, accolgono bambini durante lanno scolastico, ma soprattutto

    durante il periodo estivo, proponendo percorsi agroambientali e alimentari. La

    normativa che regola lattivit non consente allagricoltore di fare didattica

    direttamente se non con il supporto di animatori o esperti laureati in Scienze

    dellEducazione.

    A livello europeo esiste inoltre una federazione con sede in diverse nazioni,

    per lo sviluppo e il potenziamento delle fattorie didattiche e city farms inEuropa. Qui di seguito vengono forniti gli indirizzi della sede centrale e delle

    sedi distaccate dellEFCF.

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    European Federation of City Farms

    Administrative Office

    Schapenstraat 14

    B-1750 Sint-Martens-Lennik

    Belgium

    Tel Day + 32 2 569 14 45

    Tel Evening + 32 2 532 01 90

    Fax + 32 2 569 26 51 or + 32 2 532 23

    22

    e-mail [email protected]

    Bank account KBC Dilbeek 426-

    2176679-74

    I membri dellEuropea Federation of City Farms

    BELGIUM

    - Federatie van Kinder-, Jeugd- en

    Gezindsboerderijen

    Schapenstraat 14

    1750 Sint-Martens-Lennik

    Belgium

    Tel/fax + 32 25 32 23 22

    e-mail [email protected]

    http://www.stadsboerderijen.be/

    Contact Saarke de Staercke

    - Fdration Belge Francophone des

    Fermes dAnimation

    121, rue de la Vellerie

    B-7700 Mouscron

    Tel/fax + 32 56 48 83 49

    e-mail [email protected]

    www.users.skynet.be/fermedanimation

    Contact Bernard Herlin

    FRANCE

    Groupement International des Fermes

    dAnimation Educatives (GIFAE)

    23 rue Gosselet

    F-59000 Lille

    Tel/fax + 33 32 05 51 612

    Or tel + 33 32 05 25 746

    and Fax + 33 32 05 25 728

    e-mail [email protected]

    http://www.gifae.com/

    Contact Hlne Chanson

    GERMANY

    Bund der Jugendfarmen und

    aktivspielpltze (BDJA)Haldenwies 14

    D-70567 Stuttgart

    Tel + 49 711 687 23 02

    Fax + 49 711 678 85 69

    e-mail [email protected]

    SWEDEN

    Riksfrbundet Sveriges 4 H

    Box 2012S-64102 Katrineholm

    Tel + 46 15 05 03 80

    Fax + 46 15 05 35 99

    e-mail mailto:[email protected]

    http://www.rs4h.se/

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    http://www.bdja.org/

    Contact Hans-Jrg Lange

    UNITED KINGDOMFederation of City Farms and

    Community Gardens

    The Green House

    Hereford street

    Bedminster, Bristol BS3 4NA, UK

    Tel + 44 117 923 18 00

    Fax + 44 117 923 19 00

    e-mail [email protected]

    http://www.farmgarden.org.uk/

    Contact Jeremy Isles

    THE NETHERLANDS

    Stichting Kinderboerderijen

    Nederland (SKBN)

    Postbus 337

    NL-3990 GC Houten

    Tel + 31 30 63 82 423

    Fax + 31 30 63 64 653

    e-mail [email protected]

    http://www.stkinderboerderijen.nl/

    Contacts Rijk Scheer, Pauline

    Wolters

    Contact Anna Persson

    NORWAY

    Forum for norske 4H-grderNorske 4 H

    Boks 113

    N-2013 Skjetten

    Tel + 47 64 83 21 00

    Fax + 47 64 83 21 19

    e-mail [email protected]

    http://www.n4h.no/

    Contact Ann Helen Bakkelund

    ITALY

    Osservatorio agroambientale

    Via Masiera I, 1191

    I-47020 Maitorano di Cesena (FC)

    Tel + 39 547 380 637

    Fax + 39 547 380 795

    e-mail [email protected]

    www.agraria.it/osservatorio

    Contact Tiziana Nasolin

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    Lo stretto rapporto che lega uomo e natura documentato dagli studipedagogici di numerosi filosofi, scienziati, pedagogisti che si sono avvicendati nel

    corso degli anni.

    Gi tra il XIV e XV secolo Tommaso Campanella, frate domenicano

    rappresentate del naturalismo rinascimentale, parla del metodo pedagogico

    intuitivo fondato sullesperienza diretta e lapprendimento concreto guidato

    dallinteresse naturale. Considerava le competenze apprese attraverso i lavori

    agricoli le pi prestigiose e nobili. Nello stesso periodo anche Wolfgang Ratke

    propugna una metodologia educativa volta al rispetto dellinfanzia e del

    fondamento pedagogico dellapprendimento per ricercare nella natura i moduli

    didattici. Egli esorta a una maggiore osservazione della natura, piuttosto che solo

    sui libri, e su un insegnamento intuitivo, organico e graduale.

    Due secoli pi tardi, nel corso del 1700, Jean-Jaques Rousseau, espressione del

    fervore rivoluzionario della borghesia emergente, critica il progresso e la civilt,

    propone uneducazione rinnovata: lesperienza personale e diretta delleducando

    conduce alla maturazione dei sensi, del sentimento e quindi della ragione.. ilcontatto diretto con la realt favorisce le attivit sensoriali e motorie. La

    formazione culturale si fonda sullapprendimento attivo, motivato dalla curiosit e

    dalla praticit dellesperienza.

    Arrivando a tempi pi recenti, prima met del XX secolo, lo statunitense John

    Dewey, fondatore delleducazione nuova, vede nellinterazione con lambiente e

    nellesperienza sia il mezzo che il fine delleducazione.

    Con lattivismo pedagogico, in Europa, ha origine nel movimento delle scuole

    nuove, che nasce in Inghilterra verso la fine del XIX sec. e si estende poi allaFrancia, alla Germania e allItalia. Questo movimento delinea una pedagogia

    puerocentrica, inoltre valorizza:

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    il valore della sperimentazione, la centralit dellattivit e degli interessi del bambino, lo stretto collegamento con la vita, lambiente esterno e il

    presente, da cui ricavare strumenti e contenuti didattici.

    NellEuropa occidentale sono soprattutto i paesi francofoni a sperimentare e

    sviluppare le scuole nuove. Il movimento muta orientamento con il congresso di

    Calais del 1921, dove sfocia nellattivismo pedagogico di ispirazione deweyana.

    Allinterno di questa ottica linglese Cecil Reddie mira a una didattica

    antinozionistica, basata sugli interessi, la ricerca, la discussione, lesperienza, il

    lavoro manuale e la vita allaria aperta.

    La diffusione delle scuole nuove in Germania opera diHermann Lietz, che nella

    prima met del Novecento apre le Case di educazione in campagna, scuolebasate sulle attivit allaperto tra campi e boschi.

    In Italia le scuole nuove si sviluppano in quella che Giuseppe Lombardo Radice

    defin come scuola serena. La nascita di scuole attive avviene in seguito,

    attraverso loperato di grandi figure, come ErnestoeAnna Maria Codignola, nel

    1945, e Maria Montessori, nel 1906, per i quali linsegnamento scolastico muove

    direttamente dallesperienza personale del fanciullo e dai problemi della vita

    concreta della comunit, articolandosi secondo unideale di interazione tra attivit

    intellettuale e attivit manuale.Dallinizio degli anni Sessanta si avviato un lento, ma inarrestabile, tramonto

    dellattivismo, sostituito da pedagogie ad indirizzo cognitivo e costruttivistico.

    Questi nuovi indirizzi studiano le forme, i modi e i tempi della strutturazione della

    conoscenza nellindividuo. Anche in questo nuovo filone di studi (che spazia tra

    la linguistica, la psicologia sperimentale, letologia, lingegneria informatica, la

    neurofisiologia e la neuropsicologia, lantropologia, lintelligenza artificiale, la

    filosofia), numerosi studiosi, da Piaget, a Bruner, Ausbel e Pontecorvo,

    sottolineano limportanza di esperienze in contesti sociali, di contenuti segnati dal

    senso storico e culturale. Infatti per ottenere un apprendimento significativo (che

    comporta rielaborazione critica delle informazioni da parte del discente, e una

    durata a lungo termine delle nuove conoscenze acquisite) occorrono stimoli

    continui che contribuiscano allo sviluppo del senso critico.

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    Dopo questo ampio quadro sembra evidente come le esperienze nelle fattorie

    didattiche costituiscano una metodologia didattica veramente importante e un

    momento di importante rilievo per la crescita dellalunno.

    Le Fattorie Didattiche permettono:

    Agli scolari di comprendere le congiunture esistenti citt-campagna.

    A giovani adulti e bambini di scoprire, attraverso uncontatto diretto con gli allevamenti e le coltivazioni, imestieri della terra di mettere in relazione la scala checollega produzione e consumatori.

    Agli attori rurali di diversificare le loro attivit epartecipare alla multifunzionalit dellagricoltura, maanche introiti maggiori.

    Le fattorie Didattiche possono tener presenti diversi obiettivi:

    Proporre approcci pedagogici di vario tipo: sensoriali,scientifici, creativi, ludici e la possibilit di insegnarenella realt e nel concreto.

    Far scoprire al pubblico (giovane e adulto) i fattori ingioco nel mondo rurale e agricolo. A partire dalle fattorieviene facilitata la comprensione della nozione di filiale: sitratta di una sensibilizzazione alla qualit dei prodotti edellalimentazione.

    Rinforzare le alleanze tra gli attori locali: la fattoria,

    come luogo di accoglienza al pubblico, contribuisce aldinamismo del territorio. Responsabilizzare lindividuo: i giovani apprenderanno a

    regolare i loro comportamenti: si tratta di educazione allacittadinanza, che comprende il rispetto per la natura e glianimali.

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    Il lavoro si basa sulla naturale attrazione dei bambini verso gli animali. Il

    proposito di commutare questo stato di curiosit ad un modo di essere

    consapevole dellesistenza di una moltitudine di forme viventi, cos che possano

    acquisire unattitudine volta allascolto e al rispetto. Lobiettivo centrale di far

    nascere nel bambino una coscienza attiva sul ruolo attivo che agisce e che agir

    allinterno della societ: essere individui responsabili, parte integrante del mondo

    vivente.

    I docenti come utenti dellofferta.

    Gli istituti scolastici negli ultimi anni hanno spesso usufruito per le uscite brevi e

    le visite guidate le proposte provenienti dalle Fattorie Didattiche, come supporto

    alle attivit curricolari.

    Le uscite didattiche sono previste allinterno del POF, ma durante il corso

    dellanno scolastico che il consiglio di classe propone e sceglie quali uscite

    didattiche, in base ai contenuti del lavoro scolastico.

    Risalta quindi evidente limportanza di formulare in modo adeguato loffertaformativa e la sua diffusione in modo capillare delle informazioni, perch

    proprio il team docente a decidere per luscita alla Fattoria Didattica.

    Da tener presente sono le diverse esigenze che comporta ogni ordine didattico:

    Scuole materne: secondo una circolare ministerialerelativa agli alunni tra i 3 e i 6 anni gli alunni nonpossono essere trasportati al di fuori della regione e/oprovincia e non oltrepassare i 10/15 Km dalla scuola.Inoltre le attivit proposte devono essere di tipomarcatamente pratico e adeguate allet.

    Scuola elementare: le gite possono essere effettuatenellorario scolastico, con destinazione entro la Provinciae/ Regione. A livello contenutistico vengono privilegiateuscite didattiche che prevedono momenti fattivi seguiti dauna riflessione a caldo svolta direttamente durantelattivit, che poi sar oggetto di approfondimento ascuola.

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    Scuola media: i professori solitamente legano in modomolto stretto luscita a qualche disciplina (ad esempioscienze e/o italiano) e quindi prediligono i percorsi bendifferenziati e motivati secondo linee storiche o

    scientifiche.

    Prestazione e definizione delle attivit.

    Al fine di interessare i docenti alle attivit proposte dalle diverse Fattorie

    Didattiche i programmi devono essere esposti in modo chiaro e accattivante. La

    spiegazione delle esperienze proposte, seppur presentata in modo coinciso, va

    delineata analiticamente con i tempi di realizzazione. Le Fattorie Didattichehanno la possibilit di proporre le pi svariate attivit, ma importante che

    lofferta sia specifica e attinente a pochi argomenti in modo da acquisire una

    precisa fisionomia verso lesterno. A questo fine risulta utile disporre di depliant

    da spedire ai singoli istituti scolastici in modo capillare.

    Quando la pubblicizzazione ha ottenuto leffetto desiderato e il docente ha

    organizzato luscita didattica, oltre agli accordi telefonici su data, orario

    (antimeridiano o giornaliero) e tipo di programma scelto tra quelli presentati non

    va dimenticato che, poco prima della gita, importante contattare il docente perindicargli eventuali oggetti (stivali, grembiule, tipologia di pranzo, spazi a

    disposizione) che gli alunni dovranno avere con s e anche quale sar il ruolo

    del docente nel caso che, oltre alla funzione di sorveglianza, debba prendere parte

    attivamente alle esperienze con i suoi alunni.

    Organizzazione delle attivit.

    Il momento dellaccoglienza in azienda molto importante perch serve ad

    indicare agli alunni e ai docenti le regole condivise da rispettare durante la visita.

    In questa fase va catturata lattenzione degli alunni con delle domande o delle

    osservazioni che tengono vivo linteresse e permettono agli organizzatori di

    comprendere se le loro regole sono state comprese dal gruppo.

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    Le proposte didattiche vanno predisposte in modo equilibrato e continuativo

    allinterno della giornata. Importante, in questo ambito, la precisazione dei

    tempi indicativi per ogni esperienza in modo che non ci siano tempi non

    organizzati e, nel caso siano previsti dei momenti di gioco questi non vanno

    prolungati oltremisura. Le attivit saranno sia pratiche che visive e di

    approfondimento per cui bisogna prevedere spazi per ognuno di questi momenti

    (spazi con tavoli e panche, sale con video, ecc)

    I docenti sono, inoltre, molto interessati alla presenza di personale adeguato al

    numero degli alunni: infatti la composizione numerica delle classi molto

    variabile. Se si accolgono pi scuole contemporaneamente, perch formate da

    pochi alunni, importante tener presente che per motivi di sicurezza ci dovranno

    anche essere spazi separati o attivit a cui i gruppi classe partecipano

    singolarmente. Questo permetter di accogliere le singole classi richieste dei

    docenti dei diversi plessi, che pur partecipando ad attivit comuni, abbiano spesso

    esigenze di approfondimento particolareggiate.

    Un problema che pu presentarsi una giornata di maltempo. In questo caso, se

    non possibile rimandare la visita per motivi organizzativi della scuola o della

    fattoria, sar necessario che vi siano attivit alternative da svolgersi

    preferibilmente allinterno:

    visite stalle, video, momenti attivi su attivit di tipo grafico-pittorico (pittura

    dal vivo o sulla base di un ricordo), o manipolativo (fogli,legni, creta usati per quadri/plastici fantastici o realistici)

    In questi casi la presenza di ampi spazi coperti a disposizione diventa

    indispensabile, come anche se si hanno gruppi numerosi: solo se ci sono gli spazi

    necessari lesperienza potr essere positiva, altrimenti il caos e linsoddisfazione

    prenderanno il sopravvento.

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    I contenuti

    I contenuti proposti nelle visite verranno sviluppati in corrispondenza dellet

    degli alunni. Importante sottolineare che spesso gli insegnanti abbinano queste

    uscite a poche materie dellarea scientifica, ma in realt queste visite possono

    coinvolgere pi discipline scolastiche, a questo proposito verr di seguito fornita

    una tabella esemplificativa dei collegamenti tra competenze disciplinari e attivit

    da svolgere in fattoria, questa potrebbe anche servire da spunto per la creazione

    del depliant illustrativo da distribuire agli istituti scolastici.

    SCUOLA MATERNA

    Temi da proporre:

    le stagioni i cinque sensi dal frutto al prodotto trasformato i fossili scoperta degli allevamenti il gallo e le galline

    la scoperta dei materiali agricoli la coltivazione del grano e la

    produzione di farina scoperta della fauna e della flora limportanza del latte: fabbricazione di

    yogurt e formaggio le api e il miele cosa significa essere agricoltori

    Esempi di attivit con i bambini:

    CONOSCERE LA TERRA:(odore, colore, sostanza, gallerie costruite dalle diverseforme di vita che la abitano

    LABORATORI: fare il pane, il vino, il formaggio GLI ANIMALI DELLA FATTORIA:contatto con gli animali per stabilire rapporti di

    conoscenza e rispetto FIABE, LEGGENDE, CANZONI E POESIE:scoprire la cultura rurale, le antiche

    abitudini LO SPAVENTAPASSERI:costruiamo insieme lo spaventapasseri e mettiamolo nei

    campi LE STAGIONI IN CAMPAGNA:cosa succede in campagna con il variare delle

    stagioni.

    GLI ANTICHI GIOCHI DEI NONNI:divertirsi con i giochi che facevano nellecampagne i nostri nonni

    SCUOLA ELEMENTARE E MEDIA

    N.B. anche se i temi proposti sono uguali da differenziare il grado di difficoltrispettivamente al grado scolastico e allet.

    Conoscenze scolastiche Utilit dellesperienza nella FattoriaDidattica

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    ITALIANO

    Lettura: leggere testi di tutti i tipi Letture specifiche: la composizione deglialimenti, delle sementa; Testi associatiad immagini

    Scrittura:sviluppare il piacere allascrittura, la capacit di esprimersi ecomunicare per iscritto, produrre testicomplessi e coerenti, capacit didescrivere

    Narrare la visita alla fattoria e fare unadescrizione della Fattoria

    Orale: ascoltare, prendere appunti,esprimersi in maniera ordinata

    Ascoltare lagricoltore, porre domandeadeguate rispetto alla realt presentata,esporre oralmente la visita ad altre classi.

    Esempi di attivit:

    LABORATORIO DEI SENSI (E DEL GUSTO): con lausilio di schede didatticheconoscere i diversi prodotti dellazienda agricola attraverso la scoperta dei diversiaggettivi che permettono di dare un nome ai diversi sapori.

    FIABE, LEGGENDE, CANZONI, POESIE:scoprire la cultura rurale, le anticheabitudini, attraverso larte semplice delle nostre campagne

    SUONI E RUMORI DEL BOSCO:ascoltare e riconoscere il bosco, dare un nome eun volto a rumori e suoni

    ANDAR PER TRACCE:percorso didattico attraverso il riconoscimento di traccevisive, sonore,tecnica di rilevamento delle impronte, imparare a riconoscere e dareun nome agli animali che le hanno lasciate

    MATEMATICA

    Geometria:riprodurre figure piane,misurazione, comparazione e calcolo diaree e di perimetri, numeri interi edecimali, le unit di misura, le f igure solide

    Fare una pianta della fattoria, calcolarelarea di un prato e valutare quanti animalipossono pascolarvi, calcolare il perimetrodi una recinzione, calcolo delle razioni

    alimentari e dei rendimenti, costruire unmodellino

    STORIA

    La nascita dellagricoltura e della scrittura,la rivoluzione neolitica, le civilt antiche, leradici del nostro territorio.

    Comparazione dei metodi agricoli delpassato con quelli moderni, la tipicit deiprodotti della regione

    Esempi di attivit:

    MUSEO DELLAGRICOLTURA:nel vecchio fienile esporre gli oggetti di usoquotidiano, gli strumenti di lavoro, le vecchie foto e poi confrontarli con gli oggetti egli strumenti di oggi

    DAL MAI ALLA POLENTA:raccogliamo il mais e sgraniamolo come facevano i

    nostri nonni, poi facciamo la polenta. LA FRUTTA ANTICA:i frutti scomparsi, osservazione, raccolta, conservazione eutilizzo in cucina

    I VARI CICLI:dal grano al pane, dalluva al vino, dal latte al formaggio, dallolivaallolio

    GEOGRAFIA

    Il clima, le piante in rapporto alle zonegeografiche, i tipi di paesaggio (urbano,rurale)

    Osservare lo sviluppo delle fattorie,individuare il suo clima, linterazionefattoria/citt

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    Esempi di attivit:

    CONOSCERE LE SIEPI E GLI ALBERI:osservare siepi e alberi che circondano lafattoria e i fossi e, con lausilio di schede, dare loro un nome e scoprirne lutilit,valorizzare la biodiversit, conoscere la fauna che vi trova rifugio, capire limportanza

    per lattivit agricola SENTIERO DEL FIUME, DEL LAGHETTO:analizzare lecosistema fluviale (flora e

    fauna), il ciclo dellacqua, limportanza del fiume nellattivit produttiva. IL FRUTTETO:alberi, fiori, foglie, frutti

    LE STAGIONI IN CAMPAGNA:cosa succede in campagna con il variare dellestagioni, adotta un albero e seguilo durante lanno, qualche volta in presenzaqualche volta con foto o lettere del coltivatore

    EDUCAZIONE CIVICA

    Responsabilizzazione sul nostro ruolo diattori sociali nellambiente e nella vitasocialeI regolamenti e le convenzioni protese allaprotezione dellambiente

    Rispetto della cultura rurale e deglianimali. Lutilizzazione dei rifiutidallevamento

    Esempi di attivit:

    I VECCHI MAESTRI:filatura, cardatura della lana, battitura delle sementi,impagliatura di sedie e cesti, le ceramiche, antiche tecniche di lavorazione dellepietre

    GLI ANTICHI GIOCHI DEI NONNI:divertirsi con i giochi che facevano nellecampagne i nostri nonni

    IL COMPOST:la sostanza organica vita per il terreno. La natura non butta nulla:ciclo della sostanza organica e del carbonio

    LA CUCINA IN CAMPAGNA:ricette e piatti della tradizione, scrivere le ricette,provare a realizzarle, assaggiarle

    SCIENZE

    Il proprio ambiente di vita naturale, luomoagisce sullambiente,lorganizzazione del mondo vivente(animale e vegetale e loro alimentazione),le pratiche di allevamento e coltivazione alservizio delluomo

    Le modifiche apportate dalluomo allafauna e alla flora, il problema dei rifiuti,criteri di classificazione degli esseriviventi, osservare come funziona unallevamento, le condizioni per lacoltivazione, lalimentazione degli animali,calcoli sui rendimenti delle colture,osservare i prodotti di una fattoria, laterminologia agraria, evidenziare lemanipolazioni per la creazione deiprodotti, la riproduzione nel mondoanimale e vegetale, gli effetti del clima edellalimentazione sulla produzione

    animale, osservazione al microscopio digocce di latte o di un chicco di grano, imicrorganismi, la fermentazione.

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    Esempi di attivit:

    IL POLLAME:la gallina, il gallo, le uova e la riproduzione nel pollaio ESCURSIONE NEI CAMPI:visita alle coltivazioni con descrizione del metodo di

    lotta integrata o biologica

    IL GIARDINO DEI FIORI:scoprire e conoscere i fiori LA SERRA:illustrazione e osservazione dei vegetali e dellambiente di coltivazione

    e di come luomo possa costruire un ambiente adatto a coltivare anche quando fuori freddo

    INVISIBILI MA IMPORTANTI:osservare con la lente o con il microscopio gli insetti(scovati tra le piante), scoprire che alcuni sono utili e altr i no.

    LAGRICOLTURA E LACQUA:lacqua la vita delle piante; come e quanto lepiante consumano acqua; quando dare lacqua; diversi tipi di somministrazione delleacque

    DAL BACO ALLA SETA:dalle foglie del gelso, allallevamento dei bachi, al f ilo diseta, ai tessuti

    LERBARIO:come si fa? Provare ad essiccare una pianta per compressione edisporla su un foglio bianco o in un quadretto

    TECNICALa commercializzazione dei prodotti Identificare i metodi di distribuzione dei

    prodotti, i tipi di commercio, metodi divendita pratici, i tipi di imballaggioutilizzati, la realizzazione di depliantpubblicitari

    Esempi di attivit:

    COSTRUIRE GIOCATTOLI:con materiali naturali o di recupero, si realizzanoassieme giocattoli della tradizione popolare.

    LAPE E I SUOI PRODOTTI PERCORSO DELLE PIANTE OFFICINALI:visita e riconoscimento delle piante

    officinali, illustrazione dei sistemi di estrazione, possibilit di assistere o partecipare

    a distillazioni o manipolazione di estratti LABORATORIO DEGLI INSACCATI:dallallevamento del maiale, alla preparazionedelle carni suine, alla macinazione della salsiccia per il salame, i condimenti per gliinsaccati, la salagione e per finire la degustazione

    LORTO:visitare lorto per scoprire come funziona, per capire la stagionalit dellesingole verdure, per apprezzare anche la diversit e luso che se ne pu fare

    Esperienza molto interessante per tutti i gradi scolastici la realizzazione del

    pane.

    Per i bambini della scuola materna le sequenze di tale attivit e la possibilit della

    manipolazione hanno grande rilevanza didattica.

    Nella scuola elementare tale esperienza pu essere collegata ad un discorso

    scientifico (conoscenza dei diversi tipi di cereali e delle loro trasformazioni) o

    storico (come si faceva il pane una volta e oggi), nelle scuole medie il discorso

    potrebbe ramificarsi, ad esempio proponendo agli alunni unanalisi dei metodi di

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    coltivazione dei cereali o unanalisi storica delle modalit di preparazione del

    pane che ne consideri le modificazioni avvenute e le contestualizzazioni nella

    struttura sociale

    I materiali

    Lesperienza in fattoria comprendendo, oltre alla visita alle strutture, momenti

    attivi in cui vengono presentati o utilizzati materiali (spighe, farina, foglie, fieno,

    creta, legno). Gradita risorsa per i docenti sarebbe poter avere un campione dei

    materiali. Se i gestori ritengono di poter offrire questo ulteriore servizio,

    dovrebbero inserirlo nel programma e dare il materiale anche agli insegnanti che

    non lo richiedono, per mantenere unimmagine positiva e di coerenza verso

    lutenza.

    Se non fosse possibile mettere a disposizione il materiale sarebbe auspicabile del

    materiale cartaceo che illustri e approfondisca aspetti dellesperienza (per chi ha

    un maneggio, per chi alleva suini.).

    Per quanto riguarda invece il materiale in videocassetta, che spesso viene

    proposto per approfondire alcuni aspetti dellesperienza in fattoria (ad esempio

    dopo aver visto le arnie, pu essere presentato un video sulla vita delle api), si pu

    scegliere se fornirlo sul posto o se darlo alle classi. Se il gestore decide di offrire

    questo tipo di materiale nel prezzo concordato per luscita didattica, dovr farlo

    per tutti i gruppi, sempre per un principio di equit e coerenza.

    Comunque il video dovr essere chiaro nelle spiegazioni e adeguato allet dei

    discenti. Questo comporter un ulteriore lavoro per il gestore della fattoria, ma

    sar molto apprezzato dai docenti. Unalternativa quella di presentare un video

    con sole immagini e fare una spiegazione a voce. A questa metodologia possono

    affiancarsi una serie di domande per tenere viva lattenzione dei discenti e rendere

    pi attivo anche questo memento.

    Le attivit possono essere accompagnate da poster disegnati, da piccole attivit

    manuali. Occorre liberare la fantasia e immaginare di spiegare ai propri figli,

    evitare di concettualizzare troppo o sostare nel silenzio

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    Sicurezza.

    I docenti richiedono particolare attenzione ai problemi legati alla sicurezza sia per

    quanto riguarda laspetto spaziale che organizzativo.

    Le attrezzature pericolose vanno segnalate e se, come nel caso degli attrezzi

    agricoli, rappresentano un momento della visita raccomandabile la presenza di

    un accompagnatore e limpossibilit per gli allievi di accedervi autonomamente.

    In alcuni casi lattivit in fattoria prevede luso di attrezzi da parte degli alunni:

    questo momento deve essere attentamente seguito dagli addetti alla fattoria,

    evitando di fornire gli strumenti ad un numero elevato di persone

    contemporaneamente, per non creare momenti i confusione e di pericolo. Lo

    stesso discorso vale per gli animali: il loro avvicinamento va predisposto nei

    minimi particolari ed effettuato singolarmente o in un piccolo gruppo seguito da

    un addetto della fattoria ed, eventualmente, preparato insieme ai docenti.

    qualche regola di spicciola ospitalit.

    Quando arrivano le scolaresche di accoglierle con un caloroso benvenuto,

    proponendo un giochino di gruppo, successivamente si inizieranno le attivit

    secondo le tappe progettate.

    I docenti e gli alunni solitamente portano la loro colazione al sacco, ma molto

    gradito sar un caff o un bicchier di vino offerto ai docenti alla fine del pranzo!

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    Il depliant illustrativo delle Fattorie Didattiche potrebbe seguire il seguente

    schema:

    Denominazione dellazienda e eventuale luogo Indirizzo Come raggiungere lazienda (eventuale spazio per i pullman) Descrizione dellazienda (produzioni, storia, contesto

    territoriale,) Attivit didattica proposta Periodo di attivit e numero di bambini ospitabile Contributo richiesto e eventuale materiale offerto

    La brochure dovr essere realizzata in maniera sintetica, per far cogliere subito gli

    elementi salienti dellazienda, scritta con un carattere, per facilitarne la lettura e

    non stancare il lettore, contenere qualche immagine di richiamo, a parit di

    contenuti un depliant con qualche immagine attira sempre pi lattenzione e viene

    ritenuto pi gradevole e curato, riesce a trasmettere unimmagine di efficienza.

    Inoltre la presenza di slogan potrebbe essere un altro modo di dimostrare il vivo

    interesse dellazienda per lattivit didattica. Anche specificare labbigliamento

    richiesto per i bambini o se verr lasciato del materiale al termine della visita sono

    elementi che contribuisco a invogliare il docente a chiedere ulteriori informazioni,

    questo dar maggiori possibilit allimprenditore di farsi conoscere e di

    pubblicizzarsi.

    Realizzare la presentazione su due pagine d la possibilit di scrivere pi cose,

    senza appesantire la lettura. Una prima pagina potrebbe essere di descrizione

    dellazienda e del luogo, laltra pi specifica dellattivit didattica proposta.

    Nelle seguenti pagine viene riportato un esempio di come potrebbe risultare la

    realizzazione di un depliant seguendo le indicazioni proposte.

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    Per qualsiasiesigenzacontattacitramite iseguentirecapiti:Tel 036 31475325

    Fax 036 37485E-mail:[email protected]

    Periodo visiteguidate:da metsettembre aottobre e damarzo a giugno.Max 40 alunni

    !

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    Disponibilit dimezzi pubblici,

    distanza dallafermata: 1 km.

    Parcheggio perpullman.

    Omaggio:materialecampione a finevisita.

    Per i bambininon richiestonessunabbigliamentoparticolare

    !

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    Tariffe:da 7,50 a11,40 . al giorno

    per alunno.

    Pranzo a sacco.

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    Dove:Via Argino 946035 Fiesole(FI)

    Per qualsiasiesigenzacontattacitramite iseguentirecapiti:Tel 036 31475325

    Fax 036 37485E-mail:[email protected]

    Periodo visiteguidate: da metsettembre aottobre e damarzo a giugno.Max 40 alunni

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    Brochure 2, seconda pagina

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    Disponibilit dimezzi pubblici,

    distanza dallafermata: 1 km.

    Parcheggio perpullman.

    Omaggio:materialecampione a finevisita.

    Per i bambininon richiestonessunabbigliamentoparticolare

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    Tariffe:da 7,50 a11,40 . al giorno

    per alunno.

    Pranzo a sacco.

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    Ma come gestire un gruppo di 40 bambini? Innanzitutto bene specificare che a

    seconda che si ricevano gruppi della scuola materna o elementare o media le

    problematiche di gestione saranno ben diverse.

    Per i bambini della scuola materna sar necessario porre attenzione

    nelladottare una terminologia molto semplice, con brevi momenti di spiegazione,

    in quanto i tempi di ascolto sono molto brevi, basti pensare che in un ragazzo di

    16 anni circa il livello di attenzione cala dopo soli 20 minuti. Quindi corretto

    spiegare in modo chiaro le regole di comportamento, ma per quanto riguarda un

    discorso introduttivo sulla fattoria sarebbe opportuno distribuire una piantina con

    disegni accattivanti, e poi cominciare subito il percorso di visita. I bambini dai 3

    ai 6 anni sono molto curiosi e attenti alle novit. Di seguito al percorso

    concordato si potrebbe proporre unattivit riepilogativa di quanto visto, magari

    dividendo i bambini in gruppi, e proponendo a ciascun gruppo di disegnare parte

    delle cose viste. Questo tipo di attivit permette anche di calmare i bambini, che

    dopo essere stati allaria aperta sono un po agitati per lemozione suscitata dallavista degli animali o delle altre attivit della fattoria. Poi verr il momento del

    pranzo e una mezzoretta di gioco libero. Per riprendere il percorso intrapreso

    potrebbe essere proposta, sotto forma di favola, una spiegazione ad esempio su

    come nasce il pane, ed in seguito, magari passare ad una parte manuale, magari in

    cui i bambini provano insieme allagricoltore e alle maestre a farlo. Anche in

    questo caso, per mantenere lordine, i bambini potrebbero essere divisi in gruppi.

    Per i bambini della scuola elementare sar sempre importante mantenere

    viva la parte delle spiegazioni, anche se hanno capacit di ascolto maggiori, ma adesempio sar pi semplice fare una spiegazione dellazienda. Come sar pi facile

    che i bambini pongano domande, quindi anche pi facile magari attivare una

    piccola discussione/ spiegazione dopo la visita ai locali e alle attivit della

    fattoria. Ed anche in questo caso unattivit manuale sarebbe preferibile dopo

    pranzo.

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    facile notare che le attivit manuali sono state messe dopo pranzo.

    Questo perch innanzi tutto si sperimenta dopo che si presa visione del processo

    che porta alla lavorazione delle materie prime, in secondo luogo perch nel

    pomeriggio i bambini sono pi stanchi, pi agitati e hanno meno voglia di stare a

    sentire.

    Nel caso dei ragazzi delle scuole medie, durante tutte le spiegazioni

    possibile essere pi specifici, anzi questo sar interessante anche per il corpo

    docente, che a partire dalle precisazioni fatte dallagricoltore potr poi in classe

    approfondire con spiegazioni inerenti la propria materia di insegnamento.

    Per lo svolgimento delle attivit pratiche in alcuni casi meglio suddividere i

    ragazzi in gruppi dislocati in maniera un po distanziata cos che linsegnante

    aiuter a separare gli elementi di disturbo, e comunque sia si render la situazione

    pi gestibile.

    Di seguito vengono proposti alcuni esempi ti attivit che possibile proporre

    durante la visita di una scolaresca, le attivit sono divise in tre gruppi: attivit

    didattiche di riflessione, attivit didattiche di laboratorio e attivit didattiche di

    gioco.

    Attivit didattiche di riflessione--------------------------------------

    Questo percorso permette di varie affrontare tematiche: gli odori, i colori, le

    sostanze della terra. Questi argomenti fanno parte della normale programmazione

    della scuola materna ed elementare ricollegabili ai temi dei 5 sensi e delle

    stagioni.In questo tipo di percorso lagricoltore, durante la visita in fattoria, far toccare ai

    bambini le foglie, la terra, lerba, far notare i colori e gli odori, far stare in

    silenzio e ascoltare i rumori della campagna, per distinguere il rumore del

    ruscello, il pigolio degli uccelli e il fruscio delle foglie mosse dal vento. Poi

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    saranno raccolte delle foglie, dellerba, cos che in seguito potranno essere fatti

    dei disegni da comparare con i campioni raccolti, in modo da riflettere sulla

    diversit dei colori delle foglie in autunno e in primavera.

    * * * * * * * *

    Questo percorso didattico direttamente ricollegabile a conoscere la terra, anzi

    ne un suo ampliamento, un discorso aggiuntivo che pu essere svolto nel caso

    in cui interessi al docente. Di conseguenza per i vari livelli di et potr essere

    spiegato cosa viene coltivato nelle varie stagioni, come varia la campagna al

    variare del tempo.

    * * * *

    In questo percorso lagricoltore far vedere ai bambini gli animali presenti in

    fattoria, spiegher loro quali siano le regole di comportamento da adottare per

    rispettarli e dove possibile, uno alla volta potranno toccare lanimale. A seguito di

    tale esperienza i bambini pi piccoli saranno chiamati a disegnare lanimale visto,

    in seguito potrebbe essere proposta loro una scheda che riproduca una serie di

    animale da collegare con delle frecce ai prodotti che da essa si ottengono.

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    Mentre i bambini pi grandi potranno comunque avere una scheda del genere, ma

    con figure meno infantili, magari con collegamenti pi articolati e magari integrati

    da spiegazioni pi approfondite.

    Percorso didattico attraverso il riconoscimento di tracce visive, sonore tecnica

    di rilevamento delle impronte, imparare a riconoscere e dare un nome agli animali

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    che le hanno lasciate. Attivit che pu essere proposta ai bambini di elementari e

    medie. (vedi fig.1 alla pagina seguente).

    + ,*++ ,*++ ,*++ ,*+

    In un luogo ritenuto opportuno dallagricoltore esporre gli oggetti di uso

    quotidiano, gli strumenti di lavoro, le vecchie foto dei nostri nonni, e poi fare una

    spiegazione di come venivano usati ed un confronto con gli strumenti di oggi.

    Attivit didattiche di laboratorio-------------------------------------------

    Con lausilio di schede didattiche conoscere i diversi prodotti dellazienda

    agricola attraverso la scoperta di aggettivi appropriati che permettono di dare un

    nome ai vari sapori e odori. Questo tipo di laboratorio si adatta meglio a bambini

    alla fine della scuola elementare e a ragazzi della scuola media, in quanto

    vengono introdotti termini difficili per bambini pi piccoli.

    il vino pu essere

    Al Gusto:corposo, morbido, ecc

    AllOlfatto:fruttato, tannico

    Alla Vista:rubino, granato

    Lolio pu essere

    Al Gusto:amaro, piccante

    AllOlfatto:fruttato, erboso

    Alla Vista:opaco, limpido

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    Dopo una visita alle coltivazioni aziendali, i bambini potrebbero essere suddivisi

    in gruppi e davanti ad un tavolo di lavoro farli provare ad impastare. Dato che fare

    il pane magari unoperazione un po lunga, e che deve sottostare a particolari

    normative sanitarie, creare forme con la pasta di sale unottima alternativa al

    pane. Cos i bambini potranno vedere le varie fasi della lavorazione del pane, ma

    senza lattesa della lievitazione e della cottura, inoltre alla fine avranno una

    piccola formina, da loro creata da portare come ricordo a casa.

    Unidea molto simpatica per apprendere la produzione del miele per i bambini pi

    piccoli quella di accogliere i bambini con una storia e proporgli subito un gioco,

    magari dopo averli travestiti da api, potrebbero essere portati a fare una

    passeggiata nella tenuta aziendale, fargli vedere i percorsi delle api e in fine

    arrivare nel reparto dove viene raccolto e prodotto il miele. Altra idea potrebbe

    essere quella di costruire dei fiori finti, con allinterno delle palline di carta gialla

    (rappresentanti il polline), fornire i bambini di cestini e fargli raccogliere il

    polline, poi una volta terminato questo gioco in cui i bambini erano gli attori

    principali, interpretando le api, mostrare il percorso del miele.

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    Fig. 1

    12

    3 4

    56

    7

    8

    Cinghiale;Rana

    Lepre; Riccio

    Scoiattolo;Tasso

    Talpa; Volpe(1 rana, 2 scoiattolo, 3, tasso, 4 lepre, 5 talpa, 6 riccio, 7 cinghiale, 8 volpe)

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    Costruire insieme ai bambini uno spaventapasseri da mettere nei campi

    unattivit che rende molto fieri i bambini perch hanno modo di

    credere di essersi resi utili allagricoltore. Certo questa un attivit

    che richiede impiego di molto materiale, anche se vero che, una

    volta andati via i bambini, gli spaventapasseri potranno essere

    smontati e i materiali che lo componevano riutilizzati con unaltra scolaresca.

    Attivit didattiche di gioco-----------------------------------------------------

    $ **$ $ **$ $ **$ $ **$

    Queste attivit sono sicuramente pi ricreative e ogni agricoltore, in base alle sue

    attitudini personali potr decidere se proporne una o pi. Chiaramente, per una

    persona che non ha mai avuto a che fare con la musica, non sar pensabile

    proporre una canzone. Sicuramente invece la fiaba pi adatta ai bambini

    dellasilo. Mentre la legenda, per i suoi risvolti stoici potr andar bene anche per

    bambini pi grandi, come del resto anche la poesia, che potr rendersi utile ad uninsegnante di italiano per introdurre un autore del programma di studio.

    * * * * * * * *

    Questo percorso potrebbe partire dalla visita ad un fienile adibito a museo dei

    vecchi strumenti agricoli, per spiegare le differenze delle tecniche agricole di ieri

    e di oggi, per poi proseguire con un tema pi piacevole per i bambini, ossia quali

    erano i giochi dei nostri nonni, magari farli anche provare dopo pranzo, invece

    che lasciare una mezzoretta di gioco libero, proporre uno dei seguenti giochi:LA CAVALLINA

    Questo gioco prevedeva la partecipazione di due o pi ragazzi. Di questi, il primo

    si piegava, con le mani sulle ginocchia per mantenere lequilibrio e rimanere

    fermo. Un secondo giocatore saltava il primo, appoggiandosi con le mani sulla

    sua schiena come su una cavallina e dopo due o tre passi si piegava a sua volta

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    come il precedente. Queste operazioni venivano ripetute a turno da tutti gli altri

    eventuali partecipanti. Quando tutti avevano saltato, il gioco ricominciava.

    LA CAMPANA

    Due persone si mettevano in una posizione di "schiena contro schiena" e

    cercavano di sollevarsi a vicenda, a turno.

    LE BIGLIE

    Per terra venivano praticati dei buchi in fila, solitamente tre o quattro, a una

    distanza che variava a seconda di ci che i giocatori volevano. Con delle biglie si

    cercava di centrare i buchi fatti. I giocatori si accordavano sulla distanza da cui le

    biglie andavano tirate, il valore di ogni buca che veniva centrata e il modo di

    lanciare le palline (ad esempio con il pollice e lindice, facendole rotolare sulterreno o tirandola in aria). In base alle regole, vinceva chi riusciva a centrare pi

    volte una certa buca o a fare pi punti centrando le buche pi lontane.

    IL TUS

    Il gioco consisteva nellappoggiare su un mattone, su un pezzo di legno posto in

    piedi o su un birillo una moneta (in passato erano particolarmente ricercate quelle

    da dieci centesimi di lira), un bottone o altri oggetti circolari. Da una distanza di

    due o tre metri circa i giocatori dovevano tirare un sasso piatto chiamato slavare

    (questo tipo di sassi, levigati e modellati dallacqua, erano facilmente trovabilisulle rive del Tagliamento e venivano usati anche per farli rimbalzare pi volte

    possibili sullacqua del fiume). Se si colpiva il mattone (o pezzo di legno, o

    birillo) si vinceva la moneta (o il bottone) in palio o pi semplicemente la partita.

    I BOTTONI

    Questo gioco era molto semplice e veniva praticato con dei bottoni. Venivano

    fatti rimbalzare su un muro: vinceva chi aveva il bottone pi vicino a una data

    linea prestabilita.

    LA POLENTA

    Due o pi giocatori formavano una piccola montagna di sabbia, mettendo sulla

    sommit una bandierina o uno stecchetto. Ognuno con la mano prendeva un po di

    sabbia e perdeva chi faceva cadere la bandierina o lo stecchetto. Questo gioco

    deve alla polenta il suo nome, perch tutti ne prendono una fetta ma allultimo

    rimane solo il tagliere vuoto.

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    I QUATTRO CANTONI

    Per terra veniva disegnato un quadrato e quattro giocatori dovevano occuparne gli

    angoli, mentre un quinto stava al centro. Questultimo doveva cercare di occupare

    uno dei quattro angoli mentre gli altri si scambiavano il posto: se riusciva chiaveva perso il posto doveva andare al centro del quadrato e il gioco ricominciava.

    A Ronchis si giocato a questo gioco per molto tempo in uno spazio di fronte alla

    chiesa, prima e dopo le lezioni di catechismo.

    SUPERA LA PORTA

    I giocatori erano almeno tre. Due si mettevano luno di fronte allaltro con le

    braccia allungate, prendendosi le mani. I due giocatori alzavano e abbassavano

    ritmicamente le braccia, mentre laltro o gli altri partecipanti dovevano passare

    senza rimanere bloccati.LUOVO NEL CUCCHIAIO

    In questo gioco di abilit si doveva correre portando un uovo in un cucchiaio il

    cui manico era tenuto tra i denti. Per riproporre il gioco evitando di sprecare uova,

    nel cucchiaio basta posare una pallina.

    QUADRATO

    Occorreva tracciare sulla terra battuta un quadrato diviso in sei parti uguali in cui

    si lanciava un sasso piatto. Lo si doveva raggiungere saltando su una gamba sola

    ed evitando di toccare la riga tracciata.IL BOTTONE

    Si faceva una buca e ci si allontanava di qualche passo. Poi si lanciavano palline

    di vetro, di terracotta o bottoni, cercando di centrare la buca.

    AL TELEFONO

    Si prendeva un e due barattoli che venivano forati. Poi si faceva passare il filo in

    uno dei due fori e lo si annodava ad una estremit. Un giocatore si posizionava in

    un punto con latta e filo legato, laltro si spostava fin dove giungeva la voce. Qui

    sistemava il suo "apparecchio". Poi si cominciava a parlare.LA POVERA CIECA

    Giocavano soprattutto le femmine che si mettevano in cerchio prendendosi per

    mano; al centro cera una bambina con gli occhi bendati. Si cantava una

    filastrocca che diceva:

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    "La povera cieca caduta nel fosso,

    morire non posso.

    Tiratemi su!"

    A questo punto qualcuno stringeva la mano alla "cieca" che doveva indovinare di

    chi si trattava.

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    Svolgimento dellattivitArt.1235 codice civile

    Requisiti edilizi

    Regolamenti urbanistici ed edilizi comunali

    L.443/2001

    Norme di pubblica sicurezza T.u. 773/1931 e

    successive modificazioni, in particolare il D.P.R

    311/2001, artt.68, 80

    R.D. 635/1940, artt.141-145.

    Requisiti igienico sanitariL. 283/1962

    D.P.R. 327/1980

    Vendita diretta

    D.Lgs.228/2001, art.4

    Attivit didattiche

    L.388/2000, art.123

    D.Lgs.228/2001, art. 3P.d.L.220/2003, art.14

    La Comunit Europea ha incoraggiato lo sviluppo di attivit didattiche allinterno

    delle aziende agricole attraverso lapplicazione dellart.33 del regolamento Ce

    n.1257/99 a sostegno dello sviluppo rurale. Infatti nelle Fattorie Didattiche

    possibile:

    apprendere leducazione alimentare collegata a produzioni tipiche, allanaturalezza e lidentit territoriale delle aree rurali,

    conoscere la campagna e i sui ritmi, lalternanza delle stagioni, limpegni che lega luomo alla natura.

    Lattivit didattica unoccasione per gli agricoltori di promuovere la propriaazienda, potendo inoltre disporre di unintegrazione del reddito attraverso la

    vendita diretta dei prodotti e dagli incassi della visita.

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    Le attivit didattiche sono disciplinate da:

    L. 388/200, art. 123

    Le attivit di ricezione, ospitalit, degustazione dei prodotti aziendali,

    lorganizzazione di attivit ricreative, culturali e didattiche nellambito della

    diffusione di prodotti biologici o di qualit possono essere equiparate alle

    attivit agrituristiche. Ma solo in teoria, perch vale solo per gli imprenditori

    agricoli iscritti allalbo regionale degli operatori turistici e muniti

    dellapposita autorizzazione comunale.

    D.Lgs. 228/2001: Legge di orientamento agricola. Attribuisce ai servizi

    didattici una dignit civilistica di attivit agricola connessa.

    Art.1: rientrano tra le attivit agricole connesse dellimprenditoreagricolo la commercializzazione e la valorizzazione di prodottiottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo odallallevamento di animali, la fornitura di beni o servizimediante lutilizzo prevalente di attrezzature o risorse dellaziendanormalmente impiegata nellattivit agricola esercitata, la ricezionee lospitalit dei consumatori volta a fornire la valorizzazione delpatrimonio rurale e forestale.

    Art.3: le attivit che hanno come scopo la degustazione dei prodottiaziendali, lorganizzazione di attivit ricreative, culturali,didatticheed escursionistiche, finalizzate ad una migliore fruizionee conoscenza del territorio, vengono ricondotte allesercizio diattivit agrituristiche, bench svolte allesterno dellazienda.

    In base allart. 2135 c.c. comma 3, al D.Lgs 228/2001 (o Legge di orientamento

    agricola) e allart. 123 L388/2000, e alla P.d.L n220 (Disciplina delle attivit

    agrituristiche in Toscana), le Fattorie Didattiche rientrano in due diversi

    inquadramenti, a seconda dellattivit svolta dallimprenditore agricolo:

    Attivit commerciale: se limprenditore agricolo, iscritto al registrodelle imprese, svolge unattivit agricola principale (coltivazione,allevamento di animali, silvicoltura) ai sensi dellart. 2135 c.c.commi 1 e 2. limprenditore non dovr richiedere nessuna specifica

    autorizzazione n dare specifica comunicazione di inizio attivit,ma dovr rispettare di volta in volta le norme richieste dal tipo diattivit (locali aziendali aperti al pubblico, somministrazione dialimenti, ecc).

    Attivit agrituristica: se gli imprenditori agricoli sono autorizzatiallesercizio dellattivit agrituristica e hanno fatto comunicazioneal comune di esercitare tra varie attivit anche quella didattica.

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    NORME DI CAUTELA PER GLI SPAZI APERTI

    Disporre di servizi igienici adeguati, con acqua potabile. Rispettare le norme di sicurezza per quanto riguarda le attrezzature

    ed i mezzi tecnici (concimi, fitofarmaci, ecc) che dovranno sempreessere adeguatamente custoditi e non lasciati alla portata deivisitatori.

    Assicurare adeguata pulizia dei luoghi esterni prossimi al centroaziendale, mantenendoli liberi dai materiali di ingombro o rifiuti,

    anche ai fini di evitare impressioni di disordine. Far rispettare il divieto di toccare le attrezzature agricole e diaccedere nei locali dove sono custoditi animali.

    Assicurarsi che per i minori sia stata rilasciata una dichiarazione diautorizzazione dai genitori o da chi ne fa le veci, con indicazioni dieventuali allergie anche non alimentari.

    NORME DI CAUTELA PER LACCOGLIENZA DEI VISITATORI IN

    LOCALE CHIUSO, SENZA FORNITURA DI MERENDA.

    Oltre a quanto previsto al punto precedente, occorrono:

    Autorizzazione di pubblica sicurezza, da richiedere con domanda alsindaco ai sensi dellart.68 del R.D.773/1931. comprendelaccertamento, oltre che dei requisiti in materia di buona condotta edi certificazione antimafia, di quelli relativi allagibilit dei locali permotivi di sicurezza: laccertamento dei locali con meno di 200persone semplificato e largamente rimesso al libero apprezzamentodellautorit procedente.

    Osservare le misure di volta in volta richieste ai fini dellaprevenzione incendi (uscite di sicurezza, impianti elettrici). Cassetta di pronto soccorso. Acqua potabile e riscaldamento. Servizi igienici secondo quanto richiesto dai regolamenti di igiene

    dei comuni. Lo spazio chiuso per ospitare i partecipanti pu anche coincidere con

    quello per la merenda, se limprenditore agricolo la fornisce;

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    lutilizzazione non comporta cambio di destinazione duso rispetto aquello agricolo, per il locale deve possedere i dispositivi e mezzi disicurezza previsti per i locali di intrattenimento aperti al pubblicocon meno di 200 visitatori.

    Se sono necessari interventi edilizi, ai sensi della L.443/01, e salvoche le regioni non abbiano stabilito diversamente, sufficiente lasemplice denuncia di inizio attivit per gli interventi edilizi minori,le ristrutturazioni edilizie che comportino anche demolizione ericostruzione con la stessa volumetria e sagoma, interventispecificatamente disciplinati da piani attuativi dei comuni checontengano precise disposizioni plano-volumetriche, tipologiche,ecc

    Se, oltre allattivit didattica, si vuole vendere direttamente prodottiai visitatori, anche allinterno dellazienda, occorrer osservare lanormativa in materia di vendita diretta dei prodotti agricoli.

    IN CASO DI PASTO O MERENDA.

    necessario notare che esiste una differenziazione tra pasto, merenda e

    degustazione, per cui sono necessari diversi accorgimenti, oltre quelli

    precedentemente analizzati.

    costituita prevalentemente da prodotti aziendali o da prodottitipici locali.

    Autorizzazione igienico sanitaria dei locali rilasciata dal Comune,attraverso la ASL ai sensi della L.283/62 e del D.P.R.327/80, salvodiversa previsione delle leggi regionali. Si ritiene che la merendapossa anche essere preparata nella cucina dellabitazione.

    Per ottenere lautorizzazione necessario predisporre una domanda(D.P.R.327/80 art.26) al comune, che naturalmente operer tramite laASL, allegando una planimetria da destinare allattivit, unarelazione tecnica con descrizione dei locali, dei sistemi diapprovvigionamento idrico, degli impianti e delle attrezzature da

    destinare alla preparazione degli alimenti e dei sistemi per laconservazione degli alimenti; lautorizzazione agli scarichi o ladichiarazione attestante lallacciamento agli impianti pubblici difognatura

    La suddetta autorizzazione diversa a seconda che si confezioninomerende semplici (es.: panini), o alimenti che richiedonoprocedimenti complessi. Viene pertanto distinta la preparazione diprodotti freddi da quella per i prodotti cotti, che considerata

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    ristorazione. Ai sensi dellart.27 (D.P.R.) vengono menzionate lesostanze alimentari per cui rilasciata lautorizzazione. I requisitistrutturali sono previsti allart.28, e accertati caso per casoconsiderando il tipo di attivit che viene svolta: quindi necessario

    prendere contatto con la ASL per definire uno standard medio,avendo riguardo della ridotta attivit che si svolge.Lautorizzazione necessaria ai coltivatori diretti che vinificano alfine di vendere direttamente il vino. irrilevante il numero delle persone accolte, basta che sianoastrattamente pubblicoSi ritiene che abbia carattere permanente, poich non si rinvienealcuna norma specifica che ne predetermini la durata.Il provvedimento ha natura diversa per le caratteristiche e le finalitdi tutela igienico-sanitaria, dallautorizzazione prevista dalle leggi dipubblica sicurezza.

    Libretto sanitario per gli addetti alla preparazione e per tutti coloro

    che forniscono le sostanze alimentari, anche se familiari o nonretribuiti: da richiedere alla ASL ai sensi delle leggi vigenti.

    Manuale aziendale di autocontrollo delligiene (haccp): si tratta di undocumento prescrittivi, specifico, perch si riferisce al sistemaprocesso prodotto di ogni singola impresa. Deve essere redatto esottoscritto dal titolare dellimpresa e sottoposto a verificadellorgano ispettivo competente per territorio. auspicabile che siaredatto sulla base di un manuale di corretta prassi igienica, cheColdiretti pu agevolmente predisporre per questo specifico tipo diattivit. Il manuale di corretta prassi igienica generale, cio siriferisce ad una tipologia di processo-prodotto ed valutato con unparere di conformit dal Ministero della salute. Tuttavia sono leRegioni competenti a valutare le semplificazioni possibili per leattivit soggette a rischi minori.

    chiedere autorizzazione agrituristica.

    *+*+*+*+ di alimenti e bevande attivit diversa dalla vendita

    diretta, e quindi lautorizzazione per questa ultima non sufficiente.

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    -+ -+ -+ -+

    1. Comunicazione al comune di inizio attivit

    2. Segnalazioni dellazienda che ne facilitino laccesso

    3. Percorso obbligato di visita, per evitare che i visitatori, soprattutto i pi

    piccoli, vadano in luoghi dove non garantita la sicurezza loro e/ degli

    animali

    4. Polizza assicurativa per i danni a terzi, che contempli specificatamente le

    ipotesi di visitatori, anche minori, presenti in azienda a scopo didattico-

    culturale

    5. Adeguati spazi dove i bambini possono anche utilizzare giochi

    6. Adeguati spazi di sosta per i veicoli

    7. Predisposizione di spazi, recintati opportunamente, dove possono essere

    collocati animali da osservare pi da vicino

    8. Predisposizione di locali dove poter effettuare, anche con la partecipazione

    attiva dei visitatori, procedimenti semplici per la realizzazione di prodotti

    agricoli o alimentari

    E opportuno redigere un contratto-tipo che specifici i vari aspetti della visita,

    orari, modalit, elementi riguardanti i bambini (numero, et, allergie handicap,ecc), costo.

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    La legge di orientamento riconosce e valorizza lattivit didattica comeespressione di multifunzionalit dellagricoltura. Ai sensi dellart.2135 c.c.

    comma 3, modificato dal D.Lgs.228/01, lattivit didattica, rientra nella

    prestazione di servizi, che attivit agricola per connessione.

    Lart.123 della L.388/00 prevede che le attivit di ricreazione e ospitalit,

    degustazione di prodotti aziendali e lorganizzazione di attivit ricreative,

    culturali e didattiche svolte da aziende agricole nellambito della diffusione di

    prodotti biologici o di qualit, possano essere equiparate alle attivit

    agrituristiche. Anche se le attivit didattiche svolte da imprenditori agricoli non

    iscritti allalbo regionale degli operatori agrituristici e senza apposita

    autorizzazione comunale, non possono essere equiparate allagriturismo.

    Per cui per effettuare attivit didattiche:

    Chi autorizzato allesercizio delle attivit agrituristiche,devesegnalare nella richiesta di autorizzazione di voler effettuarequesto tipo di attivit e applicare tutta la relativa disciplinanazionale e regionale. Infatti, in base allinquadramento giuridico(D.Lgs.228/01; L.388/00, art 123) del tutto naturale ricondurre

    le iniziative didattiche nellalveo di un normale esercizioagrituristico gi autorizzato. Qualora lagriturista sia in possessodi regolare iscrizione allalbo regionale ed in esso non si facciamenzione di attivit didattica, dovr verificare la necessit didotarsi di specifica integrazione o estensione della propriaposizione, contattando le competenze Servizio ProvincialeAgricoltura e Alimentazione.

    Chi iscritto al registro delle imprese come imprenditoreagricolo, o coltivatore diretto o societ esercente attivitagricola al momento non deve chiedere nessuna specificaautorizzazione n dare specifica comunicazione di inizio attivit,ma dovr rispettare di volta in volta le norme richieste dal tipo diattivit svolta (in locali aziendali aperti al pubblico,somministrazione di alimenti, ecc). I servizi didattici erogaticon carattere di sistemicit, in assenza di autorizzazioneallesercizio dellagriturismo, configurano secondo lotticafiscale, unattivit collaterale di tipo commerciale.

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    Lattivit didattica rappresenta quindi unoccasione offerta agli agricoltori per

    promuovere la propria azienda, beneficiando anche di unintegrazione al

    reddito agricolo derivante dalla vendita diretta dei prodotti e dallincasso della

    visita.

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    Le iniziative didattiche vengono ricondotte nellalveo di un normale esercizioagrituristico.

    IVA

    Nel caso in cui le prestazioni didattichecostituiscano un servizio accessorio, e

    disponibile per gli ospiti che gi fruiscono del servizio di pernottamento o

    somministrazione di pasti, nella fatturazione si dovr applicare laliquota IVA del

    10% con emissione di ricevuta fiscale, al termine del servizio di ricezione ed

    ospitalit. Se invece si attua un servizio autonomo, la prestazione didattica sar

    assoggettata ad aliquota ordinaria del 20% con emissione di fattura.

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    IVA

    I servizi didattici erogati con sistematicit configurano come unautonoma

    attivit collaterale di tipo commerciale.

    Gli imprenditori devono presentare entro 30 giorni dallinizio dellattivit:

    AllUfficio Imprese della locale Camera di Commercio, lavariazione dati contenente la nuova attivit agricola esercitata. Siconsiglia di indicare la seguente descrizione dellattivit svolta:Servizi didattici di valorizzazione del territorio e del patrimoniorurale e forestale oltre a riportare nelle note: Trattasi di attivitagricola esercitata ai sensi dellart.2135 del c.c.

    AllAgenzia delle Entrate competente, la comunicazione mod.AA9/7 o AA7/7, trascrivendo nel riquadro riservato allindicazione

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    delle altre attivit esercitate, il codice: 80422 descrizione:Fattoria didattica.

    La separazione contabile in materia di IVA per limprenditore agricolo in regime

    speciale, prevede:

    Lutilizzo per entrambe le attivit dellunico numerodi partita IVA,

    La tenuta di separati registri contabili, Distinte numerazioni progressive delle fatture per le

    diverse attivit. Lapplicazione dellaliquota pari al 20% con

    emissione di fattura per le prestazioni di servizididattici.

    Se le prestazioni didattiche sono effettuate occasionalmente, senza unautonoma

    struttura organizzativa, si ritiene che non sia necessario comunicare alcunch al

    Registro delle Imprese e allAgenzia delle Entrate. Tali operazioni rivestono la

    qualifica di diverse ai fini IVA (D.P.R.633/1972, art.34, comma 5) e, in

    presenza di produttore agricolo in regime speciale, devono essere registrate

    distintamente nel registro delle vendite senza obbligo di contabilit separata. Ai

    fini delle imposte dirette, tali attivit commerciali occasionali, prestate dalle

    persone fisiche e societ semplici, rientrano tra i redditi diversi ai sensi del

    D.P.R.817/1986, art.81, lettera i. lagri8coltore riporter cos nel quadro RL di

    Unico i compensi ricevuti e le spese specificatamente sostenute per offrire il

    servizio.

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    Aliquote IVA

    Per quanto riguarda lassoggettamento ad IVA occorre verificare caso per caso le

    caratteristiche soggettive e oggettive delle operazioni, in base alla seguente

    tabella.

    SOGGETTO PRESTAZIONE COMPORTAMENTO RIFERIMENTI

    AziendaAgrituristica

    Degustazione deiprodotti aziendali osomministrazione dipasti e bevande,compresa attivitdidattica accessoria.

    Emissione di ricevutafiscale con aliquota del10%.

    D.Lgs.228/01,art. 3DPR633/72,art.12

    Azienda

    Agricola(senzaagriturismo)

    Vendita di prodottiaziendali, comprensivi

    di attivit didatticaaccessoria.

    Annotazione corrispettivocon aliquota IVA delprodotto agricolo ceduto.

    DPR633/72,artt.12 e 34

    AziendaAgrituristica

    Prestazione di attivitdidattica nonaccessoria alladegustazione osomministrazione dipasti e bevande.

    Emissioni di fattura conaliquota IVA ordinaria(20%).

    DPR633/72,art.16

    AziendaAgricola(senza

    agriturismo)

    Prestazione attivitdidattica nonaccessoria alla

    vendita di prodottiagricoli.

    Emissioni di fattura conaliquota IVA ordinaria(20%).