Manuale Fattoria Didattica 14-04-04
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7/26/2019 Manuale Fattoria Didattica 14-04-04
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Progetto PON Ob. 3 IT 053, PO 007, Avviso 6/01 Fascicolo n. 184
Nuovi modelli di formazione
continua per il settore agricolo
legati a nuove forme flessibili di
lavoro e ai mutamenti
dellorganizzazione del lavoro
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Promosso dalla Federazione Regionale Coldiretti Toscana
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Coldiretti con CampagnaAmica si impegna al rinnovamento profondo sia della
politica agricola che nel modo di fare agricoltura. Campagna Amica il progetto
Coldirettiper unagricoltura impegnata a sviluppare un dialogo aperto e intenso con il
cittadino consumatore.
Il progetto si propone di:
Favorire lo sviluppo locale, valorizzando le risorse territoriali disponibili
per tutelare lambiente, curare il paesaggio e migliorare la qualit della
vita in campagna.
Aprire le aziende ai consumatori e avvicinare la citt alla campagna,
anche attraverso iniziative che coinvolgano le scuole, gli istituti di
formazione, il mondo della cultura;
Tutelare la qualit dei prodotti, favorendo tutte le iniziative che
garantiscono il consumatore e facilitano la sua libert di scelta
alimentare (trasparenza delle etichettature, garanzie sullorigine dei cibi,
vigilanza sulla pubblicit dei prodotti agroalimentari);
Promuovere i prodotti tipici e lalimentazione made in Italy, come risorsa
economica, ma anche come fondamentale espressione di identit.
Campagna Amica anche una nuova iniziativa della Coldiretti nel campo della
comunicazione che utilizza tutti gli strumenti della multimedialit, dalleditoria al video,
per promuovere una conoscenza diffusa e pi approfondita del mondo agricolo: dei suoiprodotti, dei suoi sapori, dei suoi colori.
La rigenerazione dellagricoltura finalizzata a rendere completamente trasparente il
rapporto con il consumatore, ridefinendo i processi produttivi. E intesa come risultato di
un sistema basato su tre fondamentali caratteristiche dell'impresa agricola:
- la prima che essa disponga di regole di mercato che rendano competitivi i costi dei
fattori produttivi, che incentivino gli investimenti e portino a trasparenza sia il rapporto
con il mercato del lavoro, sia il rapporto con la pubblica amministrazione.
- la seconda caratteristica che produca per il consumatore e per il mercato, sulla base di
standard qualitativi e di sicurezza;
- la terza caratteristica che operi su standard di ecosostenibilit, riducendo l'impatto
ambientale, difendendo il sistema idrogeologico, conservando la biodiversit e tutelando il
paesaggio agrario.
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Chi si impegna sulla rigenerazione dovr:
- Assicurare la continuit delle tradizioni e della storia dei prodotti conlindicazione dellorigine (RINTRACCIABILITA),
- Osservare le buone pratiche di lavorazione e le procedure per laprevenzione dei rischi alimentari nella produzione e trasformazione dei
prodotti agricoli,
- Adottare pratiche per mantenere lintegrit e lequilibrio ambientale del
territorio
Il progetto centrale del progetto di rigenerazione-rintracciabilit di Coldiretti di far
coincidere la sicurezza alimentare con la storia-origine del prodotto, come gi accade,
grazie alla normativa europea, per il settore delle carni e per lolio di oliva.
Lagricoltura sta rivestendo un ruolo centrale non solo per assicurare la sicurezza e la
qualit alimentare, ma anche nella gestione del territorio, dellambiente, del paesaggio e
dello spazio rurale. Questo rivestire pi ruoli chiamato multifunzionalit, ossia tutte
quelle attivit svolte dallimpresa agricola collegate ad essa in modo pi o meno diretto.
Infatti la multifunzionalit pu essere distinta in:
-Intrinseca: funzioni gi comprese nel tradizionale processo produttivo(vigilanza sul territorio, protezione ambientale, manutenzione del
terreno), da valorizzare attraverso forme di defiscalizzazione,
-Estrinseca: funzioni aggiuntive a quelle tradizionali (pulizia boschi, attiviteducative, servizi alle persone) e che devono essere remunerate.
Questa prospettiva consente alle piccole aziende, che non riescono ad essere competitive
sul mercato produttivo, di avere un futuro qualificante, sia dal punto di vista professionale
che imprenditoriale.
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Il riferimento normativo di quanto detto sta nella Legge di orientamento(D.Lgs.228/01)
per lagricoltura, il cui proposito quello di rinnovare il settore, consentendo agli
agricoltori di competere con i colleghi europei e internazionali. I temi affrontati dalla
legge sono i seguenti:
Promozione e mantenimento di aziende agricole efficienti: Tutela dellintegrit aziendale (artt. 5,6,7,8,11,12), Valorizzazione delle qualifiche soggettive delle societ in agricoltura
(artt. 9.10);
Multifunzionalit dimpresa: Ampliamento delle attivit dimpresa (artt.1,3,4), Nuovi rapporti con la pubblica amministrazione: contratti convenzioni e
programmazione negoziata (artt. 14,15,31);
Rafforzamento della possibilit dincidere sui mercati: Concentrazione dellofferta e presenza sulla filiera (artt.
16,17,25,26,27,28,29),
Rafforzamento della qualit e tipicit delle produzioni (artt. 13,21,23);
Ruolo delle Istituzioni pubbliche per lo sviluppo dellimpresa: Rafforzamento giuridico della concertazione e del tavolo organico
(art.20),
Ruolo delle camere di commercio (art. 2,30), Tutela dei consumatori: sicurezza alimentare, tracciabilit etichettatura
(artt. 19,20,24).
Le attivit delle fattorie didattiche si collocano in questo contesto territoriale,
multifunzionale ed ecosostenibile dellagricoltura, e sono un potentissimo strumento
educativo per i bambini.
Nasce dallesigenza di mettere in contatto cittadino e campagna, per sensibilizzare luomo
ad un educazione rispettosa dellambiente.
Oggi la fattoria didattica unopportunit per comprendere il territorio, riavvicinarsi alle
radici rurali, conoscere il lavoro degli agricoltori e sperimentarli.In questo quadro limprenditore agricolo risulta una figura centrale per la trasmissione
del sapere, mediate un percorso- incontro, che non ricalchi i modello scolastico, ma che
trasmetta le emozioni e stimoli la curiosit.
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Grazie allimpegno della Comunit Europea e in seguito delle Regioni, a
partire dal 1996, hanno iniziato a svilupparsi in Italia le fattorie didattiche,
fattorie che intendono riavvicinare i cittadini al mondo rurale, e in alcuni casiavvicinare per la prima volta.
S, non c da stupirsi a sapere che molti bambini non hanno mai colto un
frutto dallalbero o visto un pollo da vicino e non in televisione o in
fotografia. Purtroppo il modello di vita odierno e il grande sviluppo
tecnologico che ci circonda allontana sempre di pi i bambini e gran parte dei
cittadini dalle loro origini, si ha la perdita della memoria agricola, ancora viva
nei nonni.
Per non perdere le nostre radici agricole interessante vedere come la nascita
delle fattorie didattiche ci venga in aiuto. Infatti non si propongono come dei
musei dellagricoltura, o delle ricostruzioni di quello che cera un tempo, ma
danno una panoramica della realt agricola e della sua vitalit, si ha la
possibilit di vedere che la cultura agricola non morta, anzi che ancora
attiva. Viene data la possibilit di pensare che esiste un futuro economico
anche al di fuori delle citt, la possibilit di vivere accanto alla natura.
La fattoria diventa un grande laboratorio allaperto, dove possibile riunire
lapprendimento teorico e quello pratico, creando uninterazione tra i ragazzi e
lagricoltore.
Le sono imprese agricole che assumono
iniziative di contatto diretto con il mondo dellistruzione e di alcune realt
organizzate (associazioni giovanili, scouts, gruppi universitari della terza et,famiglie) con tre scopi principali:
la comunicazione diretta agricoltore/consumatore, la promozione della vita e del lavoro della campagna, lintegrazione del reddito.
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Nelle Fattorie Didattiche sono gli agricoltori stessi, che tramite un
coinvolgimento attivo, fanno conoscere allutenza la vita degli animali,
lorigine dei prodotti che consumano, stimolando lo spirito critico e la
curiosit. Vengono proposti dei percorsi didattici per conoscere le produzioni
pi caratteristiche della zona.
Oltre alla fattoria didattica ci sono altre imprese che possono offrire servizi
didattici ad altri livelli:
- fattorie aperte ad un incontro con ilconsumatore, in occasioni speciali (feste dedicate al vino, o altriprodotti o per altri tipi di ricorrenze), pur non dotandosi diattrezzature speciali. Offrono chiarimenti e spiegazioni verso i
propri ospiti in situazioni concrete e specifiche, legate spesso adeventi rilevanti per il territorio.
- impreseagricole che svolgono iniziative organizzate con investimentiprofessionali, sviluppando funzioni educative rispetto a differentiattivit, tutte inerenti lambiente agricolo e la vita in campagna:corsi di educazione al gusto, di tiro con larco, di equitazione, diceramica, ricamo, pittura, ciclismo, stampa artigianale,eccComunque trattasi sempre di attivit legate alle specifichecapacit dellimprenditore, sia allinteresse per il mercato esterno
dei potenziali fruitori.
- strutture situate in ambito urbano o perturbano che hannolobiettivo di permettere ai cittadini (bambini, ragazzi, adulti) discoprire il legame che unisce mondo rurale e urbano. Non sonoimprese agricole, ma una sorta di esposizione della realt agri-naturalistica creata espressamente per scopi educativi.
Stando ad unindagine del Ceja (Consiglio europeo dei giovani agricoltori),
condotta su 2.400 bambini di et compresa tra i 9 e i 10 anni di diversi Paesi
europei:
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Il 50% non sa da dove viene lo zucchero, Il 75% ignora lorigine del cotone, Solo il 40% collega il pane al grano e alla farina,
percentuale che scende al 12% per i ragazzi italiani,
Inoltre il lavoro dellagricoltore considerato dal 75%poco attraente, perch duro e sporco, questo giudizio fariflettere considerando anche che molti ragazzi non sonomai stati in una fattoria.
Per questo le Fattorie didattiche si impegnano ad operare su pi fronti:
Continuare la loro produzione agricola seguendo stilirispettosi del territorio, per promuovere lo sviluppolocale,
Proteggere il patrimonio ambientale, Proporre una visione pratica dellapprendimento, che
stimoli losservazione e la scoperta, Promuovere leducazione alimentare, Dare unimmagine vera e concreta della vita
dellagricoltore, mostrando limpegno che sta dietro adogni prodotto.
Il progetto della fattoria didattica si concretizza principalmente in seno ai
programmi di educazione alimentare promossi a partire dal 1996 dal Ministero
delle Politiche Agricole il quale privilegia la scuola come strumento per
promuovere una cultura del cibo visto nella sua complessit, nel rapporto con
il territorio e la tradizione locale. L'idea di rendere direttamente protagoniste
le strutture agricole della loro attivit di educazione alimentare nasce dalla
necessit di superare lo scollamento esistente tra il mondo della produzione e
quello del consumo.
Attraverso la costituzione di una rete di Fattorie didattiche s'intende:
trasferire al mondo della scuola conoscenze checonsentono un consumo consapevole dei prodotti agricolied un comportamento rispettoso dellambiente;
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creare una rete di relazioni tra produttore e consumatore,finalizzata a valorizzare la qualit della produzione el'assunzione di uno stile di vita sano ed ecocompatibile;
favorire la diversificazione dell'attivit agricola attraverso
iniziative che consentano, nel valorizzare l'ambiente e lacultura locale, di migliorare la redditivit aziendale;
offrire a tutti i cittadini e soprattutto alle giovanigenerazioni, la possibilit di capire e conoscere la culturadel territorio rurale;
L'ipotesi fondante delle attivit didattiche consiste nel proporre la fattoria
come una delle strategie educative nel mondo della scuola dell'autonomia,
offrendo ai ragazzi la possibilit di partecipare alle attivit seguendone la
scansione lungo il ciclo stagionale. La fattoria didattica non dunque uno
strumento per ricordare nostalgicamente un passato con modalit poco
funzionali al tempo presente, ma un luogo dove riscoprire "l'emozionalit"
attraverso un percorso esperienziale.
I precursori del fenomeno delle fattorie didattiche sono i paesi nordeuropei
che hanno avviato alcune iniziative gi a partire dagli inizi del '900 e
soprattutto dopo il secondo conflitto mondiale.
Le prime esperienze italiane sono da attribuirsi alla regione Emilia-Romagna
ad opera dell'Osservatorio Agroambientale che ha presentato le prime
esperienze nel 1997 nell'ambito del primo "meeting agriscuola". Le attivit
sono iniziate nel 1998 nell'ambito del progetto "Fattorie aperte" che ha trovato
agricoltori entusiasti di aderire all'iniziativa, pronti ad accogliere l'invito ad
una comunicazione diretta con i consumatori ed i cittadini. Nell'ambito del
progetto triennale "Fattorie aperte" nata l'iniziativa "Fattorie didattiche", che
dal punto di vista qualitativo ha una valenza pi ampia poich si propone di
creare un legame stabile fra azienda e territorio. Le iniziative si sono poidiffuse a macchia d'olio in tutte le regioni d'Italia.
L'Osservatorio Agroambientale ha effettuato nell'agosto 2000 un censimento
rilevando, tramite indagine diretta, 276 aziende didattiche e nove reti
organizzate. Nei primi mesi del 2002 lo stesso ente ha aggiornato il
censimento individuando ben 444 realt (con un aumento di circa 170 unit
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pari ad un +62%) e dieci reti. Pi della met delle fattorie sono aziende
agrituristiche, mentre la gamma delle proposte varia: si va dalla semplice
illustrazione aziendale, alle visite tematiche, all'attivit di animazione fino ai
laboratori didattici con attivit pratiche (per esempio: dal grano al pane,
dall'uva al vino, dal latte al formaggio), tutti percorsi che poi vengono
approfonditi da lezioni di classe.
Dallultimo censimento aggiornato al 2002 emerge la seguente situazione:
Sul territorio nazionale sono presenti 444 Fattorie Didattiche, tra cui 135
sono fattorie didattiche biologiche, il 70% delle fattorie biologiche e'
localizzato al Nord, il 24% tra Centro e Sud, il resto nelle isole. La regione pi
ricca l'Emilia Romagna, con 71 fattorie bio (oltre il 50% del totale), seguono
Lombardia (10) e Marche (7).
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Un confronto tra fattorie e agriturismi.
Regione Agriturismi Fattorie Didattiche
Valle d'Aosta: 53 --
Piemonte: 554 25
Lombardia 680 73
Trentino: 187 32
Alto Adige: 2.163 --
Friuli V. Giulia: 319 --
Veneto: 805 35
Emilia Romagna: 480 196
Liguria: 280 3
Toscana: 2.430 9
Marche: 408 7
Umbria: 635 5
Lazio: 260 18
Abruzzo: 410 9
Molise: 53 --
Campania: 444 4
Puglia: 228 7
Basilicata: 280 6
Calabria: 177 13
Sicilia: 267 2
Sardegna: 374 --
TOTALE: 11.487 444
Le visite, principalmente di scuole elementari e medie, di norma durano unamezza
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giornata o una giornata intera; alcune aziende agrituristiche propongono anche
soggiorni verdi di due-tre giorni o una settimana.
Per quanto riguarda gli aspetti qualitativi, si registra una grande variabilit nei
percorsi e servizi offerti cos sintetizzata:
- la maggior parte delle aziende propone percorsi di unagiornata, una percentuale limitata offre accoglienza solo per la
mezza giornata
- le fattorie che offrono soggiorno per 3-4 giorni o settimaneverdi sono poche (circa una decina); di poco pi numerose le
aziende che offrono collaborazione ai centri estivi per
laccoglienza dei ragazzi
- molte fattorie offrono una grande variet di laboratori praticied esperienze attive, ma sono diffuse anche le semplici visite diprodotto
Quasi tutte le fattorie didattiche presenti sul territorio nazionale aderiscono ad
una rete organizzata che svolge importanti ruoli di:
coordinamento supporto tecnico promozione nel mondo della scuola formazione diffusione di materiale didattico ed informativo
Le aziende didattiche sono un'attivit multifunzionale riconosciuta nell'ambito
di "Agenda 2000" e dai Piani di Sviluppo Rurale di alcune regioni ed anche
dalla nuova Legge di Orientamento e modernizzazione del settore agricolo
(n57/2001). Quest'ultima prevede, all'art.3, nell'ambito delle attivit
agrituristiche, l'organizzazione di attivit ricreative, culturali e didattichefinalizzate ad una migliore conoscenza e fruizione del territorio.
Al momento attuale gli aspetti sui quali necessario focalizzare l'attenzione
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per promuovere uno sviluppo quantitativo e soprattutto qualitativo dell'offerta
sono:
la creazione di un coordinamento a livello nazionale; la promozione delle fattorie didattiche presso le scuole e
gli enti locali attraverso internet e comunicazioni miratesu stampa scolastica e specializzata;
la definizione normativa pi puntuale a livelloconcettuale e soprattutto fiscale (attualmente su ogniprestazione viene applicato il 20% di IVA)
la puntualizzazione sugli aspetti relativi alla sicurezzanelle fattorie;
l'organizzazione di adeguati percorsi formativi peragricoltori ed insegnanti;
il collegamento organico con il mondo della scuola; la definizione di una carta della qualit dei servizi
condivisa; il monitoraggio della qualit educativa.
Le fattorie didattiche nascono in Paesi del Nord Europa (Norvegia,
Danimarca e Svezia), aree sensibili alla nascita e lo sviluppo di luoghi di
amicizia tra la natura e luomo, e ispirati da unidea di pedagogia attiva, gi in
uso in un movimento americano: i Club4H (Head, Health, Heart, Hand). Le
prime esperienze risalgono ai primi decenni del secolo scorso, da allora c
stato un progressivo sviluppo anche nei Paesi Bassi, nel Regno Unito, in
Belgio e soprattutto in Francia.
La Germaniasi interessa a queste problematiche gi alla fine della seconda
guerra mondiale. Allo sviluppo dellurbanizzazione si accosta anche la nascitadi luoghi per far conoscere ai giovani il mondo animale, vi sono anche spazi
riservati ai bambini per il gioco, la creativit e fare esperienze.
Nei Paesi Bassi, le city farm, per sviluppare il contatto diretto con animali e
piante, si sono sviluppate in modo pi sistematico e organizzato in quanto
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vengono sostenute da una Fondazione Nazionale, dai Ministeri
dellAgricoltura e degli Affari Culturali e da numerosi sponsor.
Nel 1970 si sviluppano nel Regno Unitole city farm per il recupero di luoghi
abbandonati nelle zone urbane periferiche, oppure lunione di un gruppo di
giardini familiari e di fattorie urbane.
Tra il 1970 e il 1980 si sono verificate esperienze analoghe in Belgio con
lobiettivo di mettere in relazione lUomo e lAnimale.
Le fattorie didattiche in Franciahanno visto un grande sviluppo, dagli anni
70 ad oggi, infatti se ne possono contare ben 1300, organizzate in 18 reti. Di
queste i 2/3 sono aziende agricole, che in pi svolgono attivit pedagogica, un
20% sono fattorie danimazione, le restanti sono fattorie miste. Nel 1992
nata una commissione interministeriale, coordinata dal Ministero
dellAgricoltura, per rispondere ad una domanda sempre pi crescente di
chiarimenti normativi per lo sviluppo di fattorie didattiche. Ogni anno la
commissione propone la lista delle raccomandazioni per fornire indicazioni
pratiche sulla pedagogia in fattoria, la sicurezza e lorganizzazione. Dal 1985
inoltre attivo il GIFAE (gruppo internazionale Fattorie Didattiche),
associazione che raggruppa sia city farm (50) che Fattorie didattiche (150).
In Spagna, la Catalogna che presenta una grande attivit nellambito
delleducazione non formale. Diverse strutture private, in convenzione con
LEnte Pubblico, accolgono bambini durante lanno scolastico, ma soprattutto
durante il periodo estivo, proponendo percorsi agroambientali e alimentari. La
normativa che regola lattivit non consente allagricoltore di fare didattica
direttamente se non con il supporto di animatori o esperti laureati in Scienze
dellEducazione.
A livello europeo esiste inoltre una federazione con sede in diverse nazioni,
per lo sviluppo e il potenziamento delle fattorie didattiche e city farms inEuropa. Qui di seguito vengono forniti gli indirizzi della sede centrale e delle
sedi distaccate dellEFCF.
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European Federation of City Farms
Administrative Office
Schapenstraat 14
B-1750 Sint-Martens-Lennik
Belgium
Tel Day + 32 2 569 14 45
Tel Evening + 32 2 532 01 90
Fax + 32 2 569 26 51 or + 32 2 532 23
22
e-mail [email protected]
Bank account KBC Dilbeek 426-
2176679-74
I membri dellEuropea Federation of City Farms
BELGIUM
- Federatie van Kinder-, Jeugd- en
Gezindsboerderijen
Schapenstraat 14
1750 Sint-Martens-Lennik
Belgium
Tel/fax + 32 25 32 23 22
e-mail [email protected]
http://www.stadsboerderijen.be/
Contact Saarke de Staercke
- Fdration Belge Francophone des
Fermes dAnimation
121, rue de la Vellerie
B-7700 Mouscron
Tel/fax + 32 56 48 83 49
e-mail [email protected]
www.users.skynet.be/fermedanimation
Contact Bernard Herlin
FRANCE
Groupement International des Fermes
dAnimation Educatives (GIFAE)
23 rue Gosselet
F-59000 Lille
Tel/fax + 33 32 05 51 612
Or tel + 33 32 05 25 746
and Fax + 33 32 05 25 728
e-mail [email protected]
http://www.gifae.com/
Contact Hlne Chanson
GERMANY
Bund der Jugendfarmen und
aktivspielpltze (BDJA)Haldenwies 14
D-70567 Stuttgart
Tel + 49 711 687 23 02
Fax + 49 711 678 85 69
e-mail [email protected]
SWEDEN
Riksfrbundet Sveriges 4 H
Box 2012S-64102 Katrineholm
Tel + 46 15 05 03 80
Fax + 46 15 05 35 99
e-mail mailto:[email protected]
http://www.rs4h.se/
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http://www.bdja.org/
Contact Hans-Jrg Lange
UNITED KINGDOMFederation of City Farms and
Community Gardens
The Green House
Hereford street
Bedminster, Bristol BS3 4NA, UK
Tel + 44 117 923 18 00
Fax + 44 117 923 19 00
e-mail [email protected]
http://www.farmgarden.org.uk/
Contact Jeremy Isles
THE NETHERLANDS
Stichting Kinderboerderijen
Nederland (SKBN)
Postbus 337
NL-3990 GC Houten
Tel + 31 30 63 82 423
Fax + 31 30 63 64 653
e-mail [email protected]
http://www.stkinderboerderijen.nl/
Contacts Rijk Scheer, Pauline
Wolters
Contact Anna Persson
NORWAY
Forum for norske 4H-grderNorske 4 H
Boks 113
N-2013 Skjetten
Tel + 47 64 83 21 00
Fax + 47 64 83 21 19
e-mail [email protected]
http://www.n4h.no/
Contact Ann Helen Bakkelund
ITALY
Osservatorio agroambientale
Via Masiera I, 1191
I-47020 Maitorano di Cesena (FC)
Tel + 39 547 380 637
Fax + 39 547 380 795
e-mail [email protected]
www.agraria.it/osservatorio
Contact Tiziana Nasolin
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Lo stretto rapporto che lega uomo e natura documentato dagli studipedagogici di numerosi filosofi, scienziati, pedagogisti che si sono avvicendati nel
corso degli anni.
Gi tra il XIV e XV secolo Tommaso Campanella, frate domenicano
rappresentate del naturalismo rinascimentale, parla del metodo pedagogico
intuitivo fondato sullesperienza diretta e lapprendimento concreto guidato
dallinteresse naturale. Considerava le competenze apprese attraverso i lavori
agricoli le pi prestigiose e nobili. Nello stesso periodo anche Wolfgang Ratke
propugna una metodologia educativa volta al rispetto dellinfanzia e del
fondamento pedagogico dellapprendimento per ricercare nella natura i moduli
didattici. Egli esorta a una maggiore osservazione della natura, piuttosto che solo
sui libri, e su un insegnamento intuitivo, organico e graduale.
Due secoli pi tardi, nel corso del 1700, Jean-Jaques Rousseau, espressione del
fervore rivoluzionario della borghesia emergente, critica il progresso e la civilt,
propone uneducazione rinnovata: lesperienza personale e diretta delleducando
conduce alla maturazione dei sensi, del sentimento e quindi della ragione.. ilcontatto diretto con la realt favorisce le attivit sensoriali e motorie. La
formazione culturale si fonda sullapprendimento attivo, motivato dalla curiosit e
dalla praticit dellesperienza.
Arrivando a tempi pi recenti, prima met del XX secolo, lo statunitense John
Dewey, fondatore delleducazione nuova, vede nellinterazione con lambiente e
nellesperienza sia il mezzo che il fine delleducazione.
Con lattivismo pedagogico, in Europa, ha origine nel movimento delle scuole
nuove, che nasce in Inghilterra verso la fine del XIX sec. e si estende poi allaFrancia, alla Germania e allItalia. Questo movimento delinea una pedagogia
puerocentrica, inoltre valorizza:
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il valore della sperimentazione, la centralit dellattivit e degli interessi del bambino, lo stretto collegamento con la vita, lambiente esterno e il
presente, da cui ricavare strumenti e contenuti didattici.
NellEuropa occidentale sono soprattutto i paesi francofoni a sperimentare e
sviluppare le scuole nuove. Il movimento muta orientamento con il congresso di
Calais del 1921, dove sfocia nellattivismo pedagogico di ispirazione deweyana.
Allinterno di questa ottica linglese Cecil Reddie mira a una didattica
antinozionistica, basata sugli interessi, la ricerca, la discussione, lesperienza, il
lavoro manuale e la vita allaria aperta.
La diffusione delle scuole nuove in Germania opera diHermann Lietz, che nella
prima met del Novecento apre le Case di educazione in campagna, scuolebasate sulle attivit allaperto tra campi e boschi.
In Italia le scuole nuove si sviluppano in quella che Giuseppe Lombardo Radice
defin come scuola serena. La nascita di scuole attive avviene in seguito,
attraverso loperato di grandi figure, come ErnestoeAnna Maria Codignola, nel
1945, e Maria Montessori, nel 1906, per i quali linsegnamento scolastico muove
direttamente dallesperienza personale del fanciullo e dai problemi della vita
concreta della comunit, articolandosi secondo unideale di interazione tra attivit
intellettuale e attivit manuale.Dallinizio degli anni Sessanta si avviato un lento, ma inarrestabile, tramonto
dellattivismo, sostituito da pedagogie ad indirizzo cognitivo e costruttivistico.
Questi nuovi indirizzi studiano le forme, i modi e i tempi della strutturazione della
conoscenza nellindividuo. Anche in questo nuovo filone di studi (che spazia tra
la linguistica, la psicologia sperimentale, letologia, lingegneria informatica, la
neurofisiologia e la neuropsicologia, lantropologia, lintelligenza artificiale, la
filosofia), numerosi studiosi, da Piaget, a Bruner, Ausbel e Pontecorvo,
sottolineano limportanza di esperienze in contesti sociali, di contenuti segnati dal
senso storico e culturale. Infatti per ottenere un apprendimento significativo (che
comporta rielaborazione critica delle informazioni da parte del discente, e una
durata a lungo termine delle nuove conoscenze acquisite) occorrono stimoli
continui che contribuiscano allo sviluppo del senso critico.
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Dopo questo ampio quadro sembra evidente come le esperienze nelle fattorie
didattiche costituiscano una metodologia didattica veramente importante e un
momento di importante rilievo per la crescita dellalunno.
Le Fattorie Didattiche permettono:
Agli scolari di comprendere le congiunture esistenti citt-campagna.
A giovani adulti e bambini di scoprire, attraverso uncontatto diretto con gli allevamenti e le coltivazioni, imestieri della terra di mettere in relazione la scala checollega produzione e consumatori.
Agli attori rurali di diversificare le loro attivit epartecipare alla multifunzionalit dellagricoltura, maanche introiti maggiori.
Le fattorie Didattiche possono tener presenti diversi obiettivi:
Proporre approcci pedagogici di vario tipo: sensoriali,scientifici, creativi, ludici e la possibilit di insegnarenella realt e nel concreto.
Far scoprire al pubblico (giovane e adulto) i fattori ingioco nel mondo rurale e agricolo. A partire dalle fattorieviene facilitata la comprensione della nozione di filiale: sitratta di una sensibilizzazione alla qualit dei prodotti edellalimentazione.
Rinforzare le alleanze tra gli attori locali: la fattoria,
come luogo di accoglienza al pubblico, contribuisce aldinamismo del territorio. Responsabilizzare lindividuo: i giovani apprenderanno a
regolare i loro comportamenti: si tratta di educazione allacittadinanza, che comprende il rispetto per la natura e glianimali.
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Il lavoro si basa sulla naturale attrazione dei bambini verso gli animali. Il
proposito di commutare questo stato di curiosit ad un modo di essere
consapevole dellesistenza di una moltitudine di forme viventi, cos che possano
acquisire unattitudine volta allascolto e al rispetto. Lobiettivo centrale di far
nascere nel bambino una coscienza attiva sul ruolo attivo che agisce e che agir
allinterno della societ: essere individui responsabili, parte integrante del mondo
vivente.
I docenti come utenti dellofferta.
Gli istituti scolastici negli ultimi anni hanno spesso usufruito per le uscite brevi e
le visite guidate le proposte provenienti dalle Fattorie Didattiche, come supporto
alle attivit curricolari.
Le uscite didattiche sono previste allinterno del POF, ma durante il corso
dellanno scolastico che il consiglio di classe propone e sceglie quali uscite
didattiche, in base ai contenuti del lavoro scolastico.
Risalta quindi evidente limportanza di formulare in modo adeguato loffertaformativa e la sua diffusione in modo capillare delle informazioni, perch
proprio il team docente a decidere per luscita alla Fattoria Didattica.
Da tener presente sono le diverse esigenze che comporta ogni ordine didattico:
Scuole materne: secondo una circolare ministerialerelativa agli alunni tra i 3 e i 6 anni gli alunni nonpossono essere trasportati al di fuori della regione e/oprovincia e non oltrepassare i 10/15 Km dalla scuola.Inoltre le attivit proposte devono essere di tipomarcatamente pratico e adeguate allet.
Scuola elementare: le gite possono essere effettuatenellorario scolastico, con destinazione entro la Provinciae/ Regione. A livello contenutistico vengono privilegiateuscite didattiche che prevedono momenti fattivi seguiti dauna riflessione a caldo svolta direttamente durantelattivit, che poi sar oggetto di approfondimento ascuola.
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Scuola media: i professori solitamente legano in modomolto stretto luscita a qualche disciplina (ad esempioscienze e/o italiano) e quindi prediligono i percorsi bendifferenziati e motivati secondo linee storiche o
scientifiche.
Prestazione e definizione delle attivit.
Al fine di interessare i docenti alle attivit proposte dalle diverse Fattorie
Didattiche i programmi devono essere esposti in modo chiaro e accattivante. La
spiegazione delle esperienze proposte, seppur presentata in modo coinciso, va
delineata analiticamente con i tempi di realizzazione. Le Fattorie Didattichehanno la possibilit di proporre le pi svariate attivit, ma importante che
lofferta sia specifica e attinente a pochi argomenti in modo da acquisire una
precisa fisionomia verso lesterno. A questo fine risulta utile disporre di depliant
da spedire ai singoli istituti scolastici in modo capillare.
Quando la pubblicizzazione ha ottenuto leffetto desiderato e il docente ha
organizzato luscita didattica, oltre agli accordi telefonici su data, orario
(antimeridiano o giornaliero) e tipo di programma scelto tra quelli presentati non
va dimenticato che, poco prima della gita, importante contattare il docente perindicargli eventuali oggetti (stivali, grembiule, tipologia di pranzo, spazi a
disposizione) che gli alunni dovranno avere con s e anche quale sar il ruolo
del docente nel caso che, oltre alla funzione di sorveglianza, debba prendere parte
attivamente alle esperienze con i suoi alunni.
Organizzazione delle attivit.
Il momento dellaccoglienza in azienda molto importante perch serve ad
indicare agli alunni e ai docenti le regole condivise da rispettare durante la visita.
In questa fase va catturata lattenzione degli alunni con delle domande o delle
osservazioni che tengono vivo linteresse e permettono agli organizzatori di
comprendere se le loro regole sono state comprese dal gruppo.
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Le proposte didattiche vanno predisposte in modo equilibrato e continuativo
allinterno della giornata. Importante, in questo ambito, la precisazione dei
tempi indicativi per ogni esperienza in modo che non ci siano tempi non
organizzati e, nel caso siano previsti dei momenti di gioco questi non vanno
prolungati oltremisura. Le attivit saranno sia pratiche che visive e di
approfondimento per cui bisogna prevedere spazi per ognuno di questi momenti
(spazi con tavoli e panche, sale con video, ecc)
I docenti sono, inoltre, molto interessati alla presenza di personale adeguato al
numero degli alunni: infatti la composizione numerica delle classi molto
variabile. Se si accolgono pi scuole contemporaneamente, perch formate da
pochi alunni, importante tener presente che per motivi di sicurezza ci dovranno
anche essere spazi separati o attivit a cui i gruppi classe partecipano
singolarmente. Questo permetter di accogliere le singole classi richieste dei
docenti dei diversi plessi, che pur partecipando ad attivit comuni, abbiano spesso
esigenze di approfondimento particolareggiate.
Un problema che pu presentarsi una giornata di maltempo. In questo caso, se
non possibile rimandare la visita per motivi organizzativi della scuola o della
fattoria, sar necessario che vi siano attivit alternative da svolgersi
preferibilmente allinterno:
visite stalle, video, momenti attivi su attivit di tipo grafico-pittorico (pittura
dal vivo o sulla base di un ricordo), o manipolativo (fogli,legni, creta usati per quadri/plastici fantastici o realistici)
In questi casi la presenza di ampi spazi coperti a disposizione diventa
indispensabile, come anche se si hanno gruppi numerosi: solo se ci sono gli spazi
necessari lesperienza potr essere positiva, altrimenti il caos e linsoddisfazione
prenderanno il sopravvento.
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I contenuti
I contenuti proposti nelle visite verranno sviluppati in corrispondenza dellet
degli alunni. Importante sottolineare che spesso gli insegnanti abbinano queste
uscite a poche materie dellarea scientifica, ma in realt queste visite possono
coinvolgere pi discipline scolastiche, a questo proposito verr di seguito fornita
una tabella esemplificativa dei collegamenti tra competenze disciplinari e attivit
da svolgere in fattoria, questa potrebbe anche servire da spunto per la creazione
del depliant illustrativo da distribuire agli istituti scolastici.
SCUOLA MATERNA
Temi da proporre:
le stagioni i cinque sensi dal frutto al prodotto trasformato i fossili scoperta degli allevamenti il gallo e le galline
la scoperta dei materiali agricoli la coltivazione del grano e la
produzione di farina scoperta della fauna e della flora limportanza del latte: fabbricazione di
yogurt e formaggio le api e il miele cosa significa essere agricoltori
Esempi di attivit con i bambini:
CONOSCERE LA TERRA:(odore, colore, sostanza, gallerie costruite dalle diverseforme di vita che la abitano
LABORATORI: fare il pane, il vino, il formaggio GLI ANIMALI DELLA FATTORIA:contatto con gli animali per stabilire rapporti di
conoscenza e rispetto FIABE, LEGGENDE, CANZONI E POESIE:scoprire la cultura rurale, le antiche
abitudini LO SPAVENTAPASSERI:costruiamo insieme lo spaventapasseri e mettiamolo nei
campi LE STAGIONI IN CAMPAGNA:cosa succede in campagna con il variare delle
stagioni.
GLI ANTICHI GIOCHI DEI NONNI:divertirsi con i giochi che facevano nellecampagne i nostri nonni
SCUOLA ELEMENTARE E MEDIA
N.B. anche se i temi proposti sono uguali da differenziare il grado di difficoltrispettivamente al grado scolastico e allet.
Conoscenze scolastiche Utilit dellesperienza nella FattoriaDidattica
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ITALIANO
Lettura: leggere testi di tutti i tipi Letture specifiche: la composizione deglialimenti, delle sementa; Testi associatiad immagini
Scrittura:sviluppare il piacere allascrittura, la capacit di esprimersi ecomunicare per iscritto, produrre testicomplessi e coerenti, capacit didescrivere
Narrare la visita alla fattoria e fare unadescrizione della Fattoria
Orale: ascoltare, prendere appunti,esprimersi in maniera ordinata
Ascoltare lagricoltore, porre domandeadeguate rispetto alla realt presentata,esporre oralmente la visita ad altre classi.
Esempi di attivit:
LABORATORIO DEI SENSI (E DEL GUSTO): con lausilio di schede didatticheconoscere i diversi prodotti dellazienda agricola attraverso la scoperta dei diversiaggettivi che permettono di dare un nome ai diversi sapori.
FIABE, LEGGENDE, CANZONI, POESIE:scoprire la cultura rurale, le anticheabitudini, attraverso larte semplice delle nostre campagne
SUONI E RUMORI DEL BOSCO:ascoltare e riconoscere il bosco, dare un nome eun volto a rumori e suoni
ANDAR PER TRACCE:percorso didattico attraverso il riconoscimento di traccevisive, sonore,tecnica di rilevamento delle impronte, imparare a riconoscere e dareun nome agli animali che le hanno lasciate
MATEMATICA
Geometria:riprodurre figure piane,misurazione, comparazione e calcolo diaree e di perimetri, numeri interi edecimali, le unit di misura, le f igure solide
Fare una pianta della fattoria, calcolarelarea di un prato e valutare quanti animalipossono pascolarvi, calcolare il perimetrodi una recinzione, calcolo delle razioni
alimentari e dei rendimenti, costruire unmodellino
STORIA
La nascita dellagricoltura e della scrittura,la rivoluzione neolitica, le civilt antiche, leradici del nostro territorio.
Comparazione dei metodi agricoli delpassato con quelli moderni, la tipicit deiprodotti della regione
Esempi di attivit:
MUSEO DELLAGRICOLTURA:nel vecchio fienile esporre gli oggetti di usoquotidiano, gli strumenti di lavoro, le vecchie foto e poi confrontarli con gli oggetti egli strumenti di oggi
DAL MAI ALLA POLENTA:raccogliamo il mais e sgraniamolo come facevano i
nostri nonni, poi facciamo la polenta. LA FRUTTA ANTICA:i frutti scomparsi, osservazione, raccolta, conservazione eutilizzo in cucina
I VARI CICLI:dal grano al pane, dalluva al vino, dal latte al formaggio, dallolivaallolio
GEOGRAFIA
Il clima, le piante in rapporto alle zonegeografiche, i tipi di paesaggio (urbano,rurale)
Osservare lo sviluppo delle fattorie,individuare il suo clima, linterazionefattoria/citt
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Esempi di attivit:
CONOSCERE LE SIEPI E GLI ALBERI:osservare siepi e alberi che circondano lafattoria e i fossi e, con lausilio di schede, dare loro un nome e scoprirne lutilit,valorizzare la biodiversit, conoscere la fauna che vi trova rifugio, capire limportanza
per lattivit agricola SENTIERO DEL FIUME, DEL LAGHETTO:analizzare lecosistema fluviale (flora e
fauna), il ciclo dellacqua, limportanza del fiume nellattivit produttiva. IL FRUTTETO:alberi, fiori, foglie, frutti
LE STAGIONI IN CAMPAGNA:cosa succede in campagna con il variare dellestagioni, adotta un albero e seguilo durante lanno, qualche volta in presenzaqualche volta con foto o lettere del coltivatore
EDUCAZIONE CIVICA
Responsabilizzazione sul nostro ruolo diattori sociali nellambiente e nella vitasocialeI regolamenti e le convenzioni protese allaprotezione dellambiente
Rispetto della cultura rurale e deglianimali. Lutilizzazione dei rifiutidallevamento
Esempi di attivit:
I VECCHI MAESTRI:filatura, cardatura della lana, battitura delle sementi,impagliatura di sedie e cesti, le ceramiche, antiche tecniche di lavorazione dellepietre
GLI ANTICHI GIOCHI DEI NONNI:divertirsi con i giochi che facevano nellecampagne i nostri nonni
IL COMPOST:la sostanza organica vita per il terreno. La natura non butta nulla:ciclo della sostanza organica e del carbonio
LA CUCINA IN CAMPAGNA:ricette e piatti della tradizione, scrivere le ricette,provare a realizzarle, assaggiarle
SCIENZE
Il proprio ambiente di vita naturale, luomoagisce sullambiente,lorganizzazione del mondo vivente(animale e vegetale e loro alimentazione),le pratiche di allevamento e coltivazione alservizio delluomo
Le modifiche apportate dalluomo allafauna e alla flora, il problema dei rifiuti,criteri di classificazione degli esseriviventi, osservare come funziona unallevamento, le condizioni per lacoltivazione, lalimentazione degli animali,calcoli sui rendimenti delle colture,osservare i prodotti di una fattoria, laterminologia agraria, evidenziare lemanipolazioni per la creazione deiprodotti, la riproduzione nel mondoanimale e vegetale, gli effetti del clima edellalimentazione sulla produzione
animale, osservazione al microscopio digocce di latte o di un chicco di grano, imicrorganismi, la fermentazione.
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Esempi di attivit:
IL POLLAME:la gallina, il gallo, le uova e la riproduzione nel pollaio ESCURSIONE NEI CAMPI:visita alle coltivazioni con descrizione del metodo di
lotta integrata o biologica
IL GIARDINO DEI FIORI:scoprire e conoscere i fiori LA SERRA:illustrazione e osservazione dei vegetali e dellambiente di coltivazione
e di come luomo possa costruire un ambiente adatto a coltivare anche quando fuori freddo
INVISIBILI MA IMPORTANTI:osservare con la lente o con il microscopio gli insetti(scovati tra le piante), scoprire che alcuni sono utili e altr i no.
LAGRICOLTURA E LACQUA:lacqua la vita delle piante; come e quanto lepiante consumano acqua; quando dare lacqua; diversi tipi di somministrazione delleacque
DAL BACO ALLA SETA:dalle foglie del gelso, allallevamento dei bachi, al f ilo diseta, ai tessuti
LERBARIO:come si fa? Provare ad essiccare una pianta per compressione edisporla su un foglio bianco o in un quadretto
TECNICALa commercializzazione dei prodotti Identificare i metodi di distribuzione dei
prodotti, i tipi di commercio, metodi divendita pratici, i tipi di imballaggioutilizzati, la realizzazione di depliantpubblicitari
Esempi di attivit:
COSTRUIRE GIOCATTOLI:con materiali naturali o di recupero, si realizzanoassieme giocattoli della tradizione popolare.
LAPE E I SUOI PRODOTTI PERCORSO DELLE PIANTE OFFICINALI:visita e riconoscimento delle piante
officinali, illustrazione dei sistemi di estrazione, possibilit di assistere o partecipare
a distillazioni o manipolazione di estratti LABORATORIO DEGLI INSACCATI:dallallevamento del maiale, alla preparazionedelle carni suine, alla macinazione della salsiccia per il salame, i condimenti per gliinsaccati, la salagione e per finire la degustazione
LORTO:visitare lorto per scoprire come funziona, per capire la stagionalit dellesingole verdure, per apprezzare anche la diversit e luso che se ne pu fare
Esperienza molto interessante per tutti i gradi scolastici la realizzazione del
pane.
Per i bambini della scuola materna le sequenze di tale attivit e la possibilit della
manipolazione hanno grande rilevanza didattica.
Nella scuola elementare tale esperienza pu essere collegata ad un discorso
scientifico (conoscenza dei diversi tipi di cereali e delle loro trasformazioni) o
storico (come si faceva il pane una volta e oggi), nelle scuole medie il discorso
potrebbe ramificarsi, ad esempio proponendo agli alunni unanalisi dei metodi di
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coltivazione dei cereali o unanalisi storica delle modalit di preparazione del
pane che ne consideri le modificazioni avvenute e le contestualizzazioni nella
struttura sociale
I materiali
Lesperienza in fattoria comprendendo, oltre alla visita alle strutture, momenti
attivi in cui vengono presentati o utilizzati materiali (spighe, farina, foglie, fieno,
creta, legno). Gradita risorsa per i docenti sarebbe poter avere un campione dei
materiali. Se i gestori ritengono di poter offrire questo ulteriore servizio,
dovrebbero inserirlo nel programma e dare il materiale anche agli insegnanti che
non lo richiedono, per mantenere unimmagine positiva e di coerenza verso
lutenza.
Se non fosse possibile mettere a disposizione il materiale sarebbe auspicabile del
materiale cartaceo che illustri e approfondisca aspetti dellesperienza (per chi ha
un maneggio, per chi alleva suini.).
Per quanto riguarda invece il materiale in videocassetta, che spesso viene
proposto per approfondire alcuni aspetti dellesperienza in fattoria (ad esempio
dopo aver visto le arnie, pu essere presentato un video sulla vita delle api), si pu
scegliere se fornirlo sul posto o se darlo alle classi. Se il gestore decide di offrire
questo tipo di materiale nel prezzo concordato per luscita didattica, dovr farlo
per tutti i gruppi, sempre per un principio di equit e coerenza.
Comunque il video dovr essere chiaro nelle spiegazioni e adeguato allet dei
discenti. Questo comporter un ulteriore lavoro per il gestore della fattoria, ma
sar molto apprezzato dai docenti. Unalternativa quella di presentare un video
con sole immagini e fare una spiegazione a voce. A questa metodologia possono
affiancarsi una serie di domande per tenere viva lattenzione dei discenti e rendere
pi attivo anche questo memento.
Le attivit possono essere accompagnate da poster disegnati, da piccole attivit
manuali. Occorre liberare la fantasia e immaginare di spiegare ai propri figli,
evitare di concettualizzare troppo o sostare nel silenzio
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Sicurezza.
I docenti richiedono particolare attenzione ai problemi legati alla sicurezza sia per
quanto riguarda laspetto spaziale che organizzativo.
Le attrezzature pericolose vanno segnalate e se, come nel caso degli attrezzi
agricoli, rappresentano un momento della visita raccomandabile la presenza di
un accompagnatore e limpossibilit per gli allievi di accedervi autonomamente.
In alcuni casi lattivit in fattoria prevede luso di attrezzi da parte degli alunni:
questo momento deve essere attentamente seguito dagli addetti alla fattoria,
evitando di fornire gli strumenti ad un numero elevato di persone
contemporaneamente, per non creare momenti i confusione e di pericolo. Lo
stesso discorso vale per gli animali: il loro avvicinamento va predisposto nei
minimi particolari ed effettuato singolarmente o in un piccolo gruppo seguito da
un addetto della fattoria ed, eventualmente, preparato insieme ai docenti.
qualche regola di spicciola ospitalit.
Quando arrivano le scolaresche di accoglierle con un caloroso benvenuto,
proponendo un giochino di gruppo, successivamente si inizieranno le attivit
secondo le tappe progettate.
I docenti e gli alunni solitamente portano la loro colazione al sacco, ma molto
gradito sar un caff o un bicchier di vino offerto ai docenti alla fine del pranzo!
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Il depliant illustrativo delle Fattorie Didattiche potrebbe seguire il seguente
schema:
Denominazione dellazienda e eventuale luogo Indirizzo Come raggiungere lazienda (eventuale spazio per i pullman) Descrizione dellazienda (produzioni, storia, contesto
territoriale,) Attivit didattica proposta Periodo di attivit e numero di bambini ospitabile Contributo richiesto e eventuale materiale offerto
La brochure dovr essere realizzata in maniera sintetica, per far cogliere subito gli
elementi salienti dellazienda, scritta con un carattere, per facilitarne la lettura e
non stancare il lettore, contenere qualche immagine di richiamo, a parit di
contenuti un depliant con qualche immagine attira sempre pi lattenzione e viene
ritenuto pi gradevole e curato, riesce a trasmettere unimmagine di efficienza.
Inoltre la presenza di slogan potrebbe essere un altro modo di dimostrare il vivo
interesse dellazienda per lattivit didattica. Anche specificare labbigliamento
richiesto per i bambini o se verr lasciato del materiale al termine della visita sono
elementi che contribuisco a invogliare il docente a chiedere ulteriori informazioni,
questo dar maggiori possibilit allimprenditore di farsi conoscere e di
pubblicizzarsi.
Realizzare la presentazione su due pagine d la possibilit di scrivere pi cose,
senza appesantire la lettura. Una prima pagina potrebbe essere di descrizione
dellazienda e del luogo, laltra pi specifica dellattivit didattica proposta.
Nelle seguenti pagine viene riportato un esempio di come potrebbe risultare la
realizzazione di un depliant seguendo le indicazioni proposte.
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Dove:Via Argino 946035 Fiesole(FI)
Per qualsiasiesigenzacontattacitramite iseguentirecapiti:Tel 036 31475325
Fax 036 37485E-mail:[email protected]
Periodo visiteguidate:da metsettembre aottobre e damarzo a giugno.Max 40 alunni
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Tariffe:da 7,50 a11,40 . al giorno
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Brochure 2, seconda pagina
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Disponibilit dimezzi pubblici,
distanza dallafermata: 1 km.
Parcheggio perpullman.
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Tariffe:da 7,50 a11,40 . al giorno
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Ma come gestire un gruppo di 40 bambini? Innanzitutto bene specificare che a
seconda che si ricevano gruppi della scuola materna o elementare o media le
problematiche di gestione saranno ben diverse.
Per i bambini della scuola materna sar necessario porre attenzione
nelladottare una terminologia molto semplice, con brevi momenti di spiegazione,
in quanto i tempi di ascolto sono molto brevi, basti pensare che in un ragazzo di
16 anni circa il livello di attenzione cala dopo soli 20 minuti. Quindi corretto
spiegare in modo chiaro le regole di comportamento, ma per quanto riguarda un
discorso introduttivo sulla fattoria sarebbe opportuno distribuire una piantina con
disegni accattivanti, e poi cominciare subito il percorso di visita. I bambini dai 3
ai 6 anni sono molto curiosi e attenti alle novit. Di seguito al percorso
concordato si potrebbe proporre unattivit riepilogativa di quanto visto, magari
dividendo i bambini in gruppi, e proponendo a ciascun gruppo di disegnare parte
delle cose viste. Questo tipo di attivit permette anche di calmare i bambini, che
dopo essere stati allaria aperta sono un po agitati per lemozione suscitata dallavista degli animali o delle altre attivit della fattoria. Poi verr il momento del
pranzo e una mezzoretta di gioco libero. Per riprendere il percorso intrapreso
potrebbe essere proposta, sotto forma di favola, una spiegazione ad esempio su
come nasce il pane, ed in seguito, magari passare ad una parte manuale, magari in
cui i bambini provano insieme allagricoltore e alle maestre a farlo. Anche in
questo caso, per mantenere lordine, i bambini potrebbero essere divisi in gruppi.
Per i bambini della scuola elementare sar sempre importante mantenere
viva la parte delle spiegazioni, anche se hanno capacit di ascolto maggiori, ma adesempio sar pi semplice fare una spiegazione dellazienda. Come sar pi facile
che i bambini pongano domande, quindi anche pi facile magari attivare una
piccola discussione/ spiegazione dopo la visita ai locali e alle attivit della
fattoria. Ed anche in questo caso unattivit manuale sarebbe preferibile dopo
pranzo.
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facile notare che le attivit manuali sono state messe dopo pranzo.
Questo perch innanzi tutto si sperimenta dopo che si presa visione del processo
che porta alla lavorazione delle materie prime, in secondo luogo perch nel
pomeriggio i bambini sono pi stanchi, pi agitati e hanno meno voglia di stare a
sentire.
Nel caso dei ragazzi delle scuole medie, durante tutte le spiegazioni
possibile essere pi specifici, anzi questo sar interessante anche per il corpo
docente, che a partire dalle precisazioni fatte dallagricoltore potr poi in classe
approfondire con spiegazioni inerenti la propria materia di insegnamento.
Per lo svolgimento delle attivit pratiche in alcuni casi meglio suddividere i
ragazzi in gruppi dislocati in maniera un po distanziata cos che linsegnante
aiuter a separare gli elementi di disturbo, e comunque sia si render la situazione
pi gestibile.
Di seguito vengono proposti alcuni esempi ti attivit che possibile proporre
durante la visita di una scolaresca, le attivit sono divise in tre gruppi: attivit
didattiche di riflessione, attivit didattiche di laboratorio e attivit didattiche di
gioco.
Attivit didattiche di riflessione--------------------------------------
Questo percorso permette di varie affrontare tematiche: gli odori, i colori, le
sostanze della terra. Questi argomenti fanno parte della normale programmazione
della scuola materna ed elementare ricollegabili ai temi dei 5 sensi e delle
stagioni.In questo tipo di percorso lagricoltore, durante la visita in fattoria, far toccare ai
bambini le foglie, la terra, lerba, far notare i colori e gli odori, far stare in
silenzio e ascoltare i rumori della campagna, per distinguere il rumore del
ruscello, il pigolio degli uccelli e il fruscio delle foglie mosse dal vento. Poi
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saranno raccolte delle foglie, dellerba, cos che in seguito potranno essere fatti
dei disegni da comparare con i campioni raccolti, in modo da riflettere sulla
diversit dei colori delle foglie in autunno e in primavera.
* * * * * * * *
Questo percorso didattico direttamente ricollegabile a conoscere la terra, anzi
ne un suo ampliamento, un discorso aggiuntivo che pu essere svolto nel caso
in cui interessi al docente. Di conseguenza per i vari livelli di et potr essere
spiegato cosa viene coltivato nelle varie stagioni, come varia la campagna al
variare del tempo.
* * * *
In questo percorso lagricoltore far vedere ai bambini gli animali presenti in
fattoria, spiegher loro quali siano le regole di comportamento da adottare per
rispettarli e dove possibile, uno alla volta potranno toccare lanimale. A seguito di
tale esperienza i bambini pi piccoli saranno chiamati a disegnare lanimale visto,
in seguito potrebbe essere proposta loro una scheda che riproduca una serie di
animale da collegare con delle frecce ai prodotti che da essa si ottengono.
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Mentre i bambini pi grandi potranno comunque avere una scheda del genere, ma
con figure meno infantili, magari con collegamenti pi articolati e magari integrati
da spiegazioni pi approfondite.
Percorso didattico attraverso il riconoscimento di tracce visive, sonore tecnica
di rilevamento delle impronte, imparare a riconoscere e dare un nome agli animali
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che le hanno lasciate. Attivit che pu essere proposta ai bambini di elementari e
medie. (vedi fig.1 alla pagina seguente).
+ ,*++ ,*++ ,*++ ,*+
In un luogo ritenuto opportuno dallagricoltore esporre gli oggetti di uso
quotidiano, gli strumenti di lavoro, le vecchie foto dei nostri nonni, e poi fare una
spiegazione di come venivano usati ed un confronto con gli strumenti di oggi.
Attivit didattiche di laboratorio-------------------------------------------
Con lausilio di schede didattiche conoscere i diversi prodotti dellazienda
agricola attraverso la scoperta di aggettivi appropriati che permettono di dare un
nome ai vari sapori e odori. Questo tipo di laboratorio si adatta meglio a bambini
alla fine della scuola elementare e a ragazzi della scuola media, in quanto
vengono introdotti termini difficili per bambini pi piccoli.
il vino pu essere
Al Gusto:corposo, morbido, ecc
AllOlfatto:fruttato, tannico
Alla Vista:rubino, granato
Lolio pu essere
Al Gusto:amaro, piccante
AllOlfatto:fruttato, erboso
Alla Vista:opaco, limpido
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Dopo una visita alle coltivazioni aziendali, i bambini potrebbero essere suddivisi
in gruppi e davanti ad un tavolo di lavoro farli provare ad impastare. Dato che fare
il pane magari unoperazione un po lunga, e che deve sottostare a particolari
normative sanitarie, creare forme con la pasta di sale unottima alternativa al
pane. Cos i bambini potranno vedere le varie fasi della lavorazione del pane, ma
senza lattesa della lievitazione e della cottura, inoltre alla fine avranno una
piccola formina, da loro creata da portare come ricordo a casa.
Unidea molto simpatica per apprendere la produzione del miele per i bambini pi
piccoli quella di accogliere i bambini con una storia e proporgli subito un gioco,
magari dopo averli travestiti da api, potrebbero essere portati a fare una
passeggiata nella tenuta aziendale, fargli vedere i percorsi delle api e in fine
arrivare nel reparto dove viene raccolto e prodotto il miele. Altra idea potrebbe
essere quella di costruire dei fiori finti, con allinterno delle palline di carta gialla
(rappresentanti il polline), fornire i bambini di cestini e fargli raccogliere il
polline, poi una volta terminato questo gioco in cui i bambini erano gli attori
principali, interpretando le api, mostrare il percorso del miele.
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Fig. 1
12
3 4
56
7
8
Cinghiale;Rana
Lepre; Riccio
Scoiattolo;Tasso
Talpa; Volpe(1 rana, 2 scoiattolo, 3, tasso, 4 lepre, 5 talpa, 6 riccio, 7 cinghiale, 8 volpe)
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Costruire insieme ai bambini uno spaventapasseri da mettere nei campi
unattivit che rende molto fieri i bambini perch hanno modo di
credere di essersi resi utili allagricoltore. Certo questa un attivit
che richiede impiego di molto materiale, anche se vero che, una
volta andati via i bambini, gli spaventapasseri potranno essere
smontati e i materiali che lo componevano riutilizzati con unaltra scolaresca.
Attivit didattiche di gioco-----------------------------------------------------
$ **$ $ **$ $ **$ $ **$
Queste attivit sono sicuramente pi ricreative e ogni agricoltore, in base alle sue
attitudini personali potr decidere se proporne una o pi. Chiaramente, per una
persona che non ha mai avuto a che fare con la musica, non sar pensabile
proporre una canzone. Sicuramente invece la fiaba pi adatta ai bambini
dellasilo. Mentre la legenda, per i suoi risvolti stoici potr andar bene anche per
bambini pi grandi, come del resto anche la poesia, che potr rendersi utile ad uninsegnante di italiano per introdurre un autore del programma di studio.
* * * * * * * *
Questo percorso potrebbe partire dalla visita ad un fienile adibito a museo dei
vecchi strumenti agricoli, per spiegare le differenze delle tecniche agricole di ieri
e di oggi, per poi proseguire con un tema pi piacevole per i bambini, ossia quali
erano i giochi dei nostri nonni, magari farli anche provare dopo pranzo, invece
che lasciare una mezzoretta di gioco libero, proporre uno dei seguenti giochi:LA CAVALLINA
Questo gioco prevedeva la partecipazione di due o pi ragazzi. Di questi, il primo
si piegava, con le mani sulle ginocchia per mantenere lequilibrio e rimanere
fermo. Un secondo giocatore saltava il primo, appoggiandosi con le mani sulla
sua schiena come su una cavallina e dopo due o tre passi si piegava a sua volta
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come il precedente. Queste operazioni venivano ripetute a turno da tutti gli altri
eventuali partecipanti. Quando tutti avevano saltato, il gioco ricominciava.
LA CAMPANA
Due persone si mettevano in una posizione di "schiena contro schiena" e
cercavano di sollevarsi a vicenda, a turno.
LE BIGLIE
Per terra venivano praticati dei buchi in fila, solitamente tre o quattro, a una
distanza che variava a seconda di ci che i giocatori volevano. Con delle biglie si
cercava di centrare i buchi fatti. I giocatori si accordavano sulla distanza da cui le
biglie andavano tirate, il valore di ogni buca che veniva centrata e il modo di
lanciare le palline (ad esempio con il pollice e lindice, facendole rotolare sulterreno o tirandola in aria). In base alle regole, vinceva chi riusciva a centrare pi
volte una certa buca o a fare pi punti centrando le buche pi lontane.
IL TUS
Il gioco consisteva nellappoggiare su un mattone, su un pezzo di legno posto in
piedi o su un birillo una moneta (in passato erano particolarmente ricercate quelle
da dieci centesimi di lira), un bottone o altri oggetti circolari. Da una distanza di
due o tre metri circa i giocatori dovevano tirare un sasso piatto chiamato slavare
(questo tipo di sassi, levigati e modellati dallacqua, erano facilmente trovabilisulle rive del Tagliamento e venivano usati anche per farli rimbalzare pi volte
possibili sullacqua del fiume). Se si colpiva il mattone (o pezzo di legno, o
birillo) si vinceva la moneta (o il bottone) in palio o pi semplicemente la partita.
I BOTTONI
Questo gioco era molto semplice e veniva praticato con dei bottoni. Venivano
fatti rimbalzare su un muro: vinceva chi aveva il bottone pi vicino a una data
linea prestabilita.
LA POLENTA
Due o pi giocatori formavano una piccola montagna di sabbia, mettendo sulla
sommit una bandierina o uno stecchetto. Ognuno con la mano prendeva un po di
sabbia e perdeva chi faceva cadere la bandierina o lo stecchetto. Questo gioco
deve alla polenta il suo nome, perch tutti ne prendono una fetta ma allultimo
rimane solo il tagliere vuoto.
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I QUATTRO CANTONI
Per terra veniva disegnato un quadrato e quattro giocatori dovevano occuparne gli
angoli, mentre un quinto stava al centro. Questultimo doveva cercare di occupare
uno dei quattro angoli mentre gli altri si scambiavano il posto: se riusciva chiaveva perso il posto doveva andare al centro del quadrato e il gioco ricominciava.
A Ronchis si giocato a questo gioco per molto tempo in uno spazio di fronte alla
chiesa, prima e dopo le lezioni di catechismo.
SUPERA LA PORTA
I giocatori erano almeno tre. Due si mettevano luno di fronte allaltro con le
braccia allungate, prendendosi le mani. I due giocatori alzavano e abbassavano
ritmicamente le braccia, mentre laltro o gli altri partecipanti dovevano passare
senza rimanere bloccati.LUOVO NEL CUCCHIAIO
In questo gioco di abilit si doveva correre portando un uovo in un cucchiaio il
cui manico era tenuto tra i denti. Per riproporre il gioco evitando di sprecare uova,
nel cucchiaio basta posare una pallina.
QUADRATO
Occorreva tracciare sulla terra battuta un quadrato diviso in sei parti uguali in cui
si lanciava un sasso piatto. Lo si doveva raggiungere saltando su una gamba sola
ed evitando di toccare la riga tracciata.IL BOTTONE
Si faceva una buca e ci si allontanava di qualche passo. Poi si lanciavano palline
di vetro, di terracotta o bottoni, cercando di centrare la buca.
AL TELEFONO
Si prendeva un e due barattoli che venivano forati. Poi si faceva passare il filo in
uno dei due fori e lo si annodava ad una estremit. Un giocatore si posizionava in
un punto con latta e filo legato, laltro si spostava fin dove giungeva la voce. Qui
sistemava il suo "apparecchio". Poi si cominciava a parlare.LA POVERA CIECA
Giocavano soprattutto le femmine che si mettevano in cerchio prendendosi per
mano; al centro cera una bambina con gli occhi bendati. Si cantava una
filastrocca che diceva:
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"La povera cieca caduta nel fosso,
morire non posso.
Tiratemi su!"
A questo punto qualcuno stringeva la mano alla "cieca" che doveva indovinare di
chi si trattava.
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Svolgimento dellattivitArt.1235 codice civile
Requisiti edilizi
Regolamenti urbanistici ed edilizi comunali
L.443/2001
Norme di pubblica sicurezza T.u. 773/1931 e
successive modificazioni, in particolare il D.P.R
311/2001, artt.68, 80
R.D. 635/1940, artt.141-145.
Requisiti igienico sanitariL. 283/1962
D.P.R. 327/1980
Vendita diretta
D.Lgs.228/2001, art.4
Attivit didattiche
L.388/2000, art.123
D.Lgs.228/2001, art. 3P.d.L.220/2003, art.14
La Comunit Europea ha incoraggiato lo sviluppo di attivit didattiche allinterno
delle aziende agricole attraverso lapplicazione dellart.33 del regolamento Ce
n.1257/99 a sostegno dello sviluppo rurale. Infatti nelle Fattorie Didattiche
possibile:
apprendere leducazione alimentare collegata a produzioni tipiche, allanaturalezza e lidentit territoriale delle aree rurali,
conoscere la campagna e i sui ritmi, lalternanza delle stagioni, limpegni che lega luomo alla natura.
Lattivit didattica unoccasione per gli agricoltori di promuovere la propriaazienda, potendo inoltre disporre di unintegrazione del reddito attraverso la
vendita diretta dei prodotti e dagli incassi della visita.
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Le attivit didattiche sono disciplinate da:
L. 388/200, art. 123
Le attivit di ricezione, ospitalit, degustazione dei prodotti aziendali,
lorganizzazione di attivit ricreative, culturali e didattiche nellambito della
diffusione di prodotti biologici o di qualit possono essere equiparate alle
attivit agrituristiche. Ma solo in teoria, perch vale solo per gli imprenditori
agricoli iscritti allalbo regionale degli operatori turistici e muniti
dellapposita autorizzazione comunale.
D.Lgs. 228/2001: Legge di orientamento agricola. Attribuisce ai servizi
didattici una dignit civilistica di attivit agricola connessa.
Art.1: rientrano tra le attivit agricole connesse dellimprenditoreagricolo la commercializzazione e la valorizzazione di prodottiottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo odallallevamento di animali, la fornitura di beni o servizimediante lutilizzo prevalente di attrezzature o risorse dellaziendanormalmente impiegata nellattivit agricola esercitata, la ricezionee lospitalit dei consumatori volta a fornire la valorizzazione delpatrimonio rurale e forestale.
Art.3: le attivit che hanno come scopo la degustazione dei prodottiaziendali, lorganizzazione di attivit ricreative, culturali,didatticheed escursionistiche, finalizzate ad una migliore fruizionee conoscenza del territorio, vengono ricondotte allesercizio diattivit agrituristiche, bench svolte allesterno dellazienda.
In base allart. 2135 c.c. comma 3, al D.Lgs 228/2001 (o Legge di orientamento
agricola) e allart. 123 L388/2000, e alla P.d.L n220 (Disciplina delle attivit
agrituristiche in Toscana), le Fattorie Didattiche rientrano in due diversi
inquadramenti, a seconda dellattivit svolta dallimprenditore agricolo:
Attivit commerciale: se limprenditore agricolo, iscritto al registrodelle imprese, svolge unattivit agricola principale (coltivazione,allevamento di animali, silvicoltura) ai sensi dellart. 2135 c.c.commi 1 e 2. limprenditore non dovr richiedere nessuna specifica
autorizzazione n dare specifica comunicazione di inizio attivit,ma dovr rispettare di volta in volta le norme richieste dal tipo diattivit (locali aziendali aperti al pubblico, somministrazione dialimenti, ecc).
Attivit agrituristica: se gli imprenditori agricoli sono autorizzatiallesercizio dellattivit agrituristica e hanno fatto comunicazioneal comune di esercitare tra varie attivit anche quella didattica.
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NORME DI CAUTELA PER GLI SPAZI APERTI
Disporre di servizi igienici adeguati, con acqua potabile. Rispettare le norme di sicurezza per quanto riguarda le attrezzature
ed i mezzi tecnici (concimi, fitofarmaci, ecc) che dovranno sempreessere adeguatamente custoditi e non lasciati alla portata deivisitatori.
Assicurare adeguata pulizia dei luoghi esterni prossimi al centroaziendale, mantenendoli liberi dai materiali di ingombro o rifiuti,
anche ai fini di evitare impressioni di disordine. Far rispettare il divieto di toccare le attrezzature agricole e diaccedere nei locali dove sono custoditi animali.
Assicurarsi che per i minori sia stata rilasciata una dichiarazione diautorizzazione dai genitori o da chi ne fa le veci, con indicazioni dieventuali allergie anche non alimentari.
NORME DI CAUTELA PER LACCOGLIENZA DEI VISITATORI IN
LOCALE CHIUSO, SENZA FORNITURA DI MERENDA.
Oltre a quanto previsto al punto precedente, occorrono:
Autorizzazione di pubblica sicurezza, da richiedere con domanda alsindaco ai sensi dellart.68 del R.D.773/1931. comprendelaccertamento, oltre che dei requisiti in materia di buona condotta edi certificazione antimafia, di quelli relativi allagibilit dei locali permotivi di sicurezza: laccertamento dei locali con meno di 200persone semplificato e largamente rimesso al libero apprezzamentodellautorit procedente.
Osservare le misure di volta in volta richieste ai fini dellaprevenzione incendi (uscite di sicurezza, impianti elettrici). Cassetta di pronto soccorso. Acqua potabile e riscaldamento. Servizi igienici secondo quanto richiesto dai regolamenti di igiene
dei comuni. Lo spazio chiuso per ospitare i partecipanti pu anche coincidere con
quello per la merenda, se limprenditore agricolo la fornisce;
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lutilizzazione non comporta cambio di destinazione duso rispetto aquello agricolo, per il locale deve possedere i dispositivi e mezzi disicurezza previsti per i locali di intrattenimento aperti al pubblicocon meno di 200 visitatori.
Se sono necessari interventi edilizi, ai sensi della L.443/01, e salvoche le regioni non abbiano stabilito diversamente, sufficiente lasemplice denuncia di inizio attivit per gli interventi edilizi minori,le ristrutturazioni edilizie che comportino anche demolizione ericostruzione con la stessa volumetria e sagoma, interventispecificatamente disciplinati da piani attuativi dei comuni checontengano precise disposizioni plano-volumetriche, tipologiche,ecc
Se, oltre allattivit didattica, si vuole vendere direttamente prodottiai visitatori, anche allinterno dellazienda, occorrer osservare lanormativa in materia di vendita diretta dei prodotti agricoli.
IN CASO DI PASTO O MERENDA.
necessario notare che esiste una differenziazione tra pasto, merenda e
degustazione, per cui sono necessari diversi accorgimenti, oltre quelli
precedentemente analizzati.
costituita prevalentemente da prodotti aziendali o da prodottitipici locali.
Autorizzazione igienico sanitaria dei locali rilasciata dal Comune,attraverso la ASL ai sensi della L.283/62 e del D.P.R.327/80, salvodiversa previsione delle leggi regionali. Si ritiene che la merendapossa anche essere preparata nella cucina dellabitazione.
Per ottenere lautorizzazione necessario predisporre una domanda(D.P.R.327/80 art.26) al comune, che naturalmente operer tramite laASL, allegando una planimetria da destinare allattivit, unarelazione tecnica con descrizione dei locali, dei sistemi diapprovvigionamento idrico, degli impianti e delle attrezzature da
destinare alla preparazione degli alimenti e dei sistemi per laconservazione degli alimenti; lautorizzazione agli scarichi o ladichiarazione attestante lallacciamento agli impianti pubblici difognatura
La suddetta autorizzazione diversa a seconda che si confezioninomerende semplici (es.: panini), o alimenti che richiedonoprocedimenti complessi. Viene pertanto distinta la preparazione diprodotti freddi da quella per i prodotti cotti, che considerata
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ristorazione. Ai sensi dellart.27 (D.P.R.) vengono menzionate lesostanze alimentari per cui rilasciata lautorizzazione. I requisitistrutturali sono previsti allart.28, e accertati caso per casoconsiderando il tipo di attivit che viene svolta: quindi necessario
prendere contatto con la ASL per definire uno standard medio,avendo riguardo della ridotta attivit che si svolge.Lautorizzazione necessaria ai coltivatori diretti che vinificano alfine di vendere direttamente il vino. irrilevante il numero delle persone accolte, basta che sianoastrattamente pubblicoSi ritiene che abbia carattere permanente, poich non si rinvienealcuna norma specifica che ne predetermini la durata.Il provvedimento ha natura diversa per le caratteristiche e le finalitdi tutela igienico-sanitaria, dallautorizzazione prevista dalle leggi dipubblica sicurezza.
Libretto sanitario per gli addetti alla preparazione e per tutti coloro
che forniscono le sostanze alimentari, anche se familiari o nonretribuiti: da richiedere alla ASL ai sensi delle leggi vigenti.
Manuale aziendale di autocontrollo delligiene (haccp): si tratta di undocumento prescrittivi, specifico, perch si riferisce al sistemaprocesso prodotto di ogni singola impresa. Deve essere redatto esottoscritto dal titolare dellimpresa e sottoposto a verificadellorgano ispettivo competente per territorio. auspicabile che siaredatto sulla base di un manuale di corretta prassi igienica, cheColdiretti pu agevolmente predisporre per questo specifico tipo diattivit. Il manuale di corretta prassi igienica generale, cio siriferisce ad una tipologia di processo-prodotto ed valutato con unparere di conformit dal Ministero della salute. Tuttavia sono leRegioni competenti a valutare le semplificazioni possibili per leattivit soggette a rischi minori.
chiedere autorizzazione agrituristica.
*+*+*+*+ di alimenti e bevande attivit diversa dalla vendita
diretta, e quindi lautorizzazione per questa ultima non sufficiente.
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-+ -+ -+ -+
1. Comunicazione al comune di inizio attivit
2. Segnalazioni dellazienda che ne facilitino laccesso
3. Percorso obbligato di visita, per evitare che i visitatori, soprattutto i pi
piccoli, vadano in luoghi dove non garantita la sicurezza loro e/ degli
animali
4. Polizza assicurativa per i danni a terzi, che contempli specificatamente le
ipotesi di visitatori, anche minori, presenti in azienda a scopo didattico-
culturale
5. Adeguati spazi dove i bambini possono anche utilizzare giochi
6. Adeguati spazi di sosta per i veicoli
7. Predisposizione di spazi, recintati opportunamente, dove possono essere
collocati animali da osservare pi da vicino
8. Predisposizione di locali dove poter effettuare, anche con la partecipazione
attiva dei visitatori, procedimenti semplici per la realizzazione di prodotti
agricoli o alimentari
E opportuno redigere un contratto-tipo che specifici i vari aspetti della visita,
orari, modalit, elementi riguardanti i bambini (numero, et, allergie handicap,ecc), costo.
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La legge di orientamento riconosce e valorizza lattivit didattica comeespressione di multifunzionalit dellagricoltura. Ai sensi dellart.2135 c.c.
comma 3, modificato dal D.Lgs.228/01, lattivit didattica, rientra nella
prestazione di servizi, che attivit agricola per connessione.
Lart.123 della L.388/00 prevede che le attivit di ricreazione e ospitalit,
degustazione di prodotti aziendali e lorganizzazione di attivit ricreative,
culturali e didattiche svolte da aziende agricole nellambito della diffusione di
prodotti biologici o di qualit, possano essere equiparate alle attivit
agrituristiche. Anche se le attivit didattiche svolte da imprenditori agricoli non
iscritti allalbo regionale degli operatori agrituristici e senza apposita
autorizzazione comunale, non possono essere equiparate allagriturismo.
Per cui per effettuare attivit didattiche:
Chi autorizzato allesercizio delle attivit agrituristiche,devesegnalare nella richiesta di autorizzazione di voler effettuarequesto tipo di attivit e applicare tutta la relativa disciplinanazionale e regionale. Infatti, in base allinquadramento giuridico(D.Lgs.228/01; L.388/00, art 123) del tutto naturale ricondurre
le iniziative didattiche nellalveo di un normale esercizioagrituristico gi autorizzato. Qualora lagriturista sia in possessodi regolare iscrizione allalbo regionale ed in esso non si facciamenzione di attivit didattica, dovr verificare la necessit didotarsi di specifica integrazione o estensione della propriaposizione, contattando le competenze Servizio ProvincialeAgricoltura e Alimentazione.
Chi iscritto al registro delle imprese come imprenditoreagricolo, o coltivatore diretto o societ esercente attivitagricola al momento non deve chiedere nessuna specificaautorizzazione n dare specifica comunicazione di inizio attivit,ma dovr rispettare di volta in volta le norme richieste dal tipo diattivit svolta (in locali aziendali aperti al pubblico,somministrazione di alimenti, ecc). I servizi didattici erogaticon carattere di sistemicit, in assenza di autorizzazioneallesercizio dellagriturismo, configurano secondo lotticafiscale, unattivit collaterale di tipo commerciale.
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Lattivit didattica rappresenta quindi unoccasione offerta agli agricoltori per
promuovere la propria azienda, beneficiando anche di unintegrazione al
reddito agricolo derivante dalla vendita diretta dei prodotti e dallincasso della
visita.
."" '!."" '!."" '!."" '!("("("("
Le iniziative didattiche vengono ricondotte nellalveo di un normale esercizioagrituristico.
IVA
Nel caso in cui le prestazioni didattichecostituiscano un servizio accessorio, e
disponibile per gli ospiti che gi fruiscono del servizio di pernottamento o
somministrazione di pasti, nella fatturazione si dovr applicare laliquota IVA del
10% con emissione di ricevuta fiscale, al termine del servizio di ricezione ed
ospitalit. Se invece si attua un servizio autonomo, la prestazione didattica sar
assoggettata ad aliquota ordinaria del 20% con emissione di fattura.
."" '/"."" '/"."" '/"."" '/"
IVA
I servizi didattici erogati con sistematicit configurano come unautonoma
attivit collaterale di tipo commerciale.
Gli imprenditori devono presentare entro 30 giorni dallinizio dellattivit:
AllUfficio Imprese della locale Camera di Commercio, lavariazione dati contenente la nuova attivit agricola esercitata. Siconsiglia di indicare la seguente descrizione dellattivit svolta:Servizi didattici di valorizzazione del territorio e del patrimoniorurale e forestale oltre a riportare nelle note: Trattasi di attivitagricola esercitata ai sensi dellart.2135 del c.c.
AllAgenzia delle Entrate competente, la comunicazione mod.AA9/7 o AA7/7, trascrivendo nel riquadro riservato allindicazione
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delle altre attivit esercitate, il codice: 80422 descrizione:Fattoria didattica.
La separazione contabile in materia di IVA per limprenditore agricolo in regime
speciale, prevede:
Lutilizzo per entrambe le attivit dellunico numerodi partita IVA,
La tenuta di separati registri contabili, Distinte numerazioni progressive delle fatture per le
diverse attivit. Lapplicazione dellaliquota pari al 20% con
emissione di fattura per le prestazioni di servizididattici.
Se le prestazioni didattiche sono effettuate occasionalmente, senza unautonoma
struttura organizzativa, si ritiene che non sia necessario comunicare alcunch al
Registro delle Imprese e allAgenzia delle Entrate. Tali operazioni rivestono la
qualifica di diverse ai fini IVA (D.P.R.633/1972, art.34, comma 5) e, in
presenza di produttore agricolo in regime speciale, devono essere registrate
distintamente nel registro delle vendite senza obbligo di contabilit separata. Ai
fini delle imposte dirette, tali attivit commerciali occasionali, prestate dalle
persone fisiche e societ semplici, rientrano tra i redditi diversi ai sensi del
D.P.R.817/1986, art.81, lettera i. lagri8coltore riporter cos nel quadro RL di
Unico i compensi ricevuti e le spese specificatamente sostenute per offrire il
servizio.
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Aliquote IVA
Per quanto riguarda lassoggettamento ad IVA occorre verificare caso per caso le
caratteristiche soggettive e oggettive delle operazioni, in base alla seguente
tabella.
SOGGETTO PRESTAZIONE COMPORTAMENTO RIFERIMENTI
AziendaAgrituristica
Degustazione deiprodotti aziendali osomministrazione dipasti e bevande,compresa attivitdidattica accessoria.
Emissione di ricevutafiscale con aliquota del10%.
D.Lgs.228/01,art. 3DPR633/72,art.12
Azienda
Agricola(senzaagriturismo)
Vendita di prodottiaziendali, comprensivi
di attivit didatticaaccessoria.
Annotazione corrispettivocon aliquota IVA delprodotto agricolo ceduto.
DPR633/72,artt.12 e 34
AziendaAgrituristica
Prestazione di attivitdidattica nonaccessoria alladegustazione osomministrazione dipasti e bevande.
Emissioni di fattura conaliquota IVA ordinaria(20%).
DPR633/72,art.16
AziendaAgricola(senza
agriturismo)
Prestazione attivitdidattica nonaccessoria alla
vendita di prodottiagricoli.
Emissioni di fattura conaliquota IVA ordinaria(20%).