Fattoria Didattica Corte all'Olmo a Verona, progetto per la Bioedilizia
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PROGETTARE PER LA BIOEDILIZIA: LA "FATTORIA DIDATTICA"
Progetto: La fattoria didattica Corte all’Olmo
Localizzazione: Verona – Ca di Davide
Committente: Brutti Vanda
Progettista: Geometra Guido Spessotto
Direzione dei Lavori: Geometra Guido Spessotto
Realizzazione: da Febbraio a Novembre 2006
Imprese Esecutrice: Wolfhaus system Vipiteno BZ
Pavimentazione Esterna: CottoBloc
Azienda fornitrice: SOLAVA
IL PROGETTO IN BIOEDILIZIA
La Corte all'Olmo che si estende su 110.000 mq di terreno è ubicata a Cà di David, a
soli 9 chilometri dal centro di Verona. Nel 1996 spinta dal desiderio di vivere a
contatto con la natura, la proprietaria acquistò 11 ettari di terreno e decise di
dedicarsi esclusivamente e in prima persona all'azienda agricola. L’obiettivo era ed è
cambiare la filosofia produttiva seguita fino ad allora, che operava tradizionalmente
con interventi chimici, con la ferma volontà di ottenere prodotti naturalmente sani.
Fu così che dal 2001 l'azienda è stata riconosciuta Biologica dall'organismo di
controllo "BioS srl" , con codice di riconoscimento aziendale IT BSI 0986.
L'azienda, in controtendenza con l'urbanizzazione e l'industrializzazione crescenti,
propone un ambiente naturale in cui è praticata l'agricoltura biologica: si coltivano
kiwi, pesche di otto diverse varietà, seminativo a rotazione (cereali quali mais,
frumento, orzo ecc. ed erbaio), un piccolo vigneto, un produttivo orto familiare e
animali da cortile. Nella proprietà si trova un fontanile, una polla limpida e pulita
d'acqua di falda che si mantiene a una temperatura costante di 10-15 °C in ogni
stagione dell'anno. Nelle vicinanze del fontanile è posto l'apiario che, oltre a fornire
miele e altri prodotti dell'alveare, è indispensabile per l'impollinazione dei frutteti e
per l'agricoltura in genere. Si possono incontrare cinciallegre, cardellini, una coppia
di falchi, una famiglia di upupe, lepri, fagiani, il martin pescatore e una vegetazione
autoctona varia e abbondante.
La Corte all’Olmo è un’azienda agricola o agrituristica in grado di ospitare e svolgere
attività didattiche e divulgative prioritariamente a favore delle scuole di ogni ordine e
grado e più in generale dei consumatori, allo scopo di: riscoprire il valore "culturale"
dell'agricoltura e del mondo rurale, valorizzando il ruolo formativo e informativo dell'
agricoltore; creare una rete di relazioni fra produttore e giovane consumatore
finalizzata alla conoscenza della produzione agricola e ad uno stile di vitasano;
consolidare i legami dei giovani con il proprio territorio.
Quello della progettazione di tutta l’area è stato un processo lungo, sviluppato per
approfondimenti lenti e continui: all'inizio si pensava di realizzare solamente
un'abitazione, poi l'idea si è sviluppata in una costruzione che prevede un grande
scantinato per il ricovero degli attrezzi agricoli e i servizi (lavanderia, centrale
termica, magazzini), un'area di trasformazione dei prodotti agricoli (miele,
confetture) con l'annesso spazio per la vendita al pubblico, poi una sala conferenze
(da 50 posti), e infine gli spazi per l'accoglienza e le attività proprie della didattica
(giochi, percorsi culturali, laboratori, spazio per la merenda).
Un grande edificio che ricorda nelle forme, nei materiali e nei colori le antiche case a
corte delle nostre campagne, riscaldato a legna, con i pannelli solari per l'acqua
calda, con la fitodepurazione e la raccolta dell'acqua piovana.
PAVIMENTAZIONE ESTERNA IN COTTO
Per la pavimentazione esterna, in linea con i principi di architettura biodinamica che
studia le leggi costruttive degli edifici da un punto di vista fisicosensibile (cioè
utilizzando nel giusto modo i materiali e individuando le forme in relazione al mondo
sopra sensibile) e che ha guidato tutta la progettazione della fattoria didattica, è stato
scelto un mattone in argilla naturale al 100%: CottoBloc.
- Materiale per la Bioedilizia
Oltre al valore aggiunto rappresentato da un marchio
di qualità tecnica cioè il marchio CE, che l’azienda si è
impegnata a offrire al mercato, al progettista e di
conseguenza all’utilizzatore finale, l’azienda crede nel
prodotto anche come strumento per un costruire
sostenibile, per una edilizia ecocompatibile, come
strumento di un costruire in armonia con i principi
della bioedilizia.
CottoBloc è infatti certificato ANAB-Icea, Associazione
nazionale Architettura bioecologica. Come è noto tra i
requisiti cui devono rispondere in generale i materiali
della bioedilizia sono: prevedere una riduzione del consumo energetico in tutto il
ciclo di vita del prodotto, dalla fase di preparazione a quella di uso e di dismissione o
recupero; comprendere specifiche di installazione e di manutenzione ad uso dei
progettisti e degli utilizzatori che assicurino la riduzione dell’impatto ambientale; non
utilizzare sostanze inquinanti e nocive per l’ambiente durante la fase di realizzazione
del prodotto. Per tutti questi motivi Cottobloc è risultato un prodotto biocompatibile a
tutti gli effetti.
Nel caso del CottoBloc c’è un serie di elementi a suo vantaggio in termini di
biocompatibilità: oltre naturalmente essere realizzato con materiale naturale al
100% senza uso di sostanze inquinanti e nocive, la prossimità delle cave alla fornace
e quindi il fatto che l’argilla non venga fatta venire da altri stabilimenti rappresenta
un enorme risparmio energetico nella fase di preparazione del prodotto finale.
Inoltre nel pieno rispetto dell’ambiente aggiungiamo che la posa a giunto flessibile è
quanto di meno invasivo si possa avere per l’ambiente. Detta caratteristica permette
alla pavimentazione di non alterare lo stato idrologico del terreno garantendo nel
contempo anche l'evaporazione dell'acqua del medesimo. E' noto come in diversi
paesi la progressiva copertura del suolo con elementi impermeabili, abbia creato la
cosiddetta desertificazione dell'ambiente.
- Posa in opera: pavimentazione a giunto flessibile o a secco
La posa autobloccante è stata eseguita con tutti gli accorgimenti necessari per la
buona riuscita finale; la base flessibile consiste di ghiaia o sabbia grossolana. I
sistemi di pavimentazione flessibile sono tipicamente i più economici da installare, in
quanto richiedono meno manodopera e meno materiali.
I mattoni vengono sistemati sopra un letto di sabbia e/o ghiaia (variabile da 30 a 50
mm) poggiante sopra una base compattata, una sottobase (se necessaria), e un
sottofondo compattato.
Nei sistemi di pavimentazione sia flessibile sia rigida, un drenaggio adeguato
costituisce un punto estremamente importante per il successo e la durabilità del
lavoro. Il miglior modo per ottenere il drenaggio della pavimentazione è inclinare la
superficie affinché essa funga il più possibile da superficie di scolo. Si suggerisce una
pendenza di 1 o 2 cm ogni metro di pavimento. Aree molto grandi e soggette a
traffico veicolare richiedono almeno 2 cm ogni metro. Per migliorare il drenaggio di
superficie, si dovrebbe avere cura di sistemare la direzione delle fughe continue e
lunghe parallelamente alla direzione di deflusso desiderata.
Le pavimentazioni non murate (cioè a secco su letto di sabbia) richiedono il
drenaggio sia della superficie che della sotto-superficie. Gran parte del drenaggio
dovrebbe comunque avvenire in superficie, tuttavia parte dell’acqua tenderà a
penetrare. Le pavimentazioni di mattoni non murati costruite su una base porosa
come la ghiaia, possono permettere il drenaggio attraverso l’intero sistema fino al
sottofondo. Qualora lo strato sottostante sia composto da una base di calcestruzzo o
di asfalto, una base flessibile compattata
e fitta, oppure una membrana
impermeabile che separa gli strati di
pavimentazione, l’acqua non drenata
dalla superficie di pavimentazione filtrerà
fino allo strato impermeabile che dovrà
quindi prevedere un drenaggio della
sotto-superficie. Per il drenaggio di
sottosuperficie si dovrà prevedere
fossette di scolo, griglie e canalette.
Sarebbe buona norma prevedere lungo i
cordoli una serie di piccoli fori di scolo
ogni 60 cm
FIG. DRENAGGIO
CottoBloc con i suoi lati smussati risulta perfetto per la posa a secco cioè come
autobloccante, che favorisce l’equilibrio idrico del terreno circostante e non richiede
una manodopera altamente specializzata.
Per l’istallazione dei mattoni, si deve procedere prendendo i pezzi da più pacchi
contemporaneamente per compensare le naturali stonalizzazioni tra i vari pezzi e
distesi secondo lo schema di montaggio desiderato con una fuga media di 2-3 mm.
Per mantenere l’allineamento della trama durante la posa si ricorre generalmente a
fili o linee fatte col gesso. E’ consigliabile anche l’uso di un’area di prova per
determinare la posizione dei mattoni e minimizzare i tagli richiesti.
FIG. POSA MANUALE
Dopo la posa manuale, si procedere a sigillare le fughe con sabbia e quindi a
vibrocompattare i mattoni con l’apposita attrezzatura.