FATTORI DI RISCHIO EVOLUTIVO IN AMBITO SOCIALE
description
Transcript of FATTORI DI RISCHIO EVOLUTIVO IN AMBITO SOCIALE
FATTORI DI RISCHIO EVOLUTIVO IN AMBITO SOCIALE
Sviluppo ed educazione
Emotivo Cognitivo Sociale Fasi Riti di passaggio Deregolamentazione del ciclo di vita
La condizione di “rischio” in età evolutiva Da 0 a 18 anni Protezione e tutela del minore Alterazioni del normale e atteso
percorso di sviluppo in senso “deviante” o “disfunzionale” nelle variabili personali, socio-relazionali e contestuali
Qualunque ritardo od ostacolo è fonte di rischio
Il “danno” evolutivo
“rischio” non significa necessariamente “danno”
Accezione positiva del concetto di “rischio” come risorsa, opportunità
Definizione di “rischio evolutivo” Quelle situazioni in cui il minore può
perdere o vivere in modo critico e carente la possibilità di fare riferimento a figure che lo proteggano e lo guidino di fronte a eventuali ostacoli o problemi. Interventi di sostegno e tutela fanno da supporto per la prevenzione di cui alla prima diapositiva
Le agenzie educative
Famiglia Scuola Rete sociale Mezzi di comunicazione di massa
La famiglia
Principale agenzia educativa Modello per le future interazioni Principale fonte di rischi e risorse
Circolo virtuoso o vizioso? Reciproca interazione tra famiglia e
società La società influenza la famiglia – la
famiglia crea modelli di sviluppo che influenzano la società
Qual è il rischio sociale proveniente dalla famiglia? In famiglia si apprendono i modelli di
interazione sociale che verranno successivamente usati in società
La società userà a sua volta i suoi modelli di interazione
Possibili conflitti tra diversi modelli
Modelli interazionali familiari disfunzionali Eccessiva rigidità degli schemi
interattivi Povertà culturale Povertà di competenze sociali
Come si valuta il rischio evolutivo in campo sociale? Molte variabili È necessario contestualizzare e
individualizzare
Le reazioni della società
La stigmatizzazione dei comportamenti antisociali
La creazione del “caso”
Il rischio di “devianza”
Modello “causale diretto” Modello “multifattoriale” Modello “sistemico”
Modello sistemico
È il più credibile Abbandona ogni pretesa di
previsione Tiene in considerazione la
molteplicità delle variabili Dà importanza tanto all’individuo
quanto all’ambiente
Possibili cause sociali della devianza Accoglienza della scelta deviante da parte dei
contesti di riferimento La famiglia, se problematica o disfunzionale, o
quando la devianza nasconde altre problematiche più gravi
Il gruppo dei pari, soprattutto durante l’adolescenza La formazione di concetti sbagliati su categorie di
individui Il confronto sociale, ovvero “dai nemici mi guardi
Dio, che dagli amici mi guardo io”, l’immagine di noi dipende anche dalle persone con cui ci confrontiamo nei diversi tipi di paragone
I mass media e i pregiudizi A 12 anni un bambino medio ha
trascorso più ore davanti alla televisione che a scuola
Da alcuni anni anche internet Influenza significativa sulla
percezione di sé in base a come bambini e ragazzi vengono rappresentati (sessismo) (diminuzione di autostima nel gruppo diverso)
Il “velinismo”
Gli “stereotipi”
Allargamento a macchia d’olio, per “osmosi”, del pregiudizio, sia come vittime che come carnefici
Affrettano le conclusioni Accentuano le differenze tra gruppi Attenuano le differenze all’interno
dei gruppi Giustificano l’ostilità e l’oppressione
Cosa dicono le ricerche longitudinali? C’è una scarsa correlazione tra la
devianza infantile e quella adulta, ma anche il contrario!
Da dove proviene l’aggressività? Non ci sono prove delle basi biologiche dell’aggressività L’aggressività si apprende come si apprendono i pregiudizi Essere aggressivi “paga” Il sistema dei “premi” ai buoni funziona con i bambini nella prima infanzia Il sistema delle “punizioni” non funziona per due motivi: a) se qualcuno mi fa
del male mi sento in diritto di ricambiare b) se qualcuno mi fa del male mi arrabbio, e la rabbia impedisce di pensare alle conseguenze delle proprie azioni
I bambini picchiati dai genitori hanno più probabilità di diventare aggressivi da adulti
Imitazione di “modelli”, in primo luogo i genitori, in secondo luogo i modelli della cultura di appartenenza (“machismo” contro “femminilità”)
Tv, ma in questo caso la correlazione tra i modelli televisivi e il comportamento cala con il raggiungimento dell’adolescenza e dell’età adulta. Rimane comunque la ”desensibilizzazione” alla violenza, che la rende tollerabile anche nella vita reale. I telespettatori di programmi violenti tendono a considerare l’aggressività una soluzione per molti problemi. Critiche: sono i violenti a scegliere programmi violenti
Secondo alcuni studiosi l’aggressività è un elemento della cultura (differenze nelle espressioni aggressive tra culture)
La disoccupazione