Fasi della comunicazione politica in Italia e in occidente
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Transcript of Fasi della comunicazione politica in Italia e in occidente
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Gli obiettivi di questa mini lezione sono:
• definire la comunicazione politica
• osservare l’evoluzione delle campagne elettorali
PRIMA DICOMINCIARE
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Direttacomunicazione
Mediatacomunicazione
Questa mini lezione parla di comunicazione politica sui media
Siamo qui
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Mainstreammedia
Alternativimedia
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Gli argomenti trattati riguardano sia i media mainstream sia quelli alternativi
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Questa mini lezione non dà giudizi di valoresulle idee politiche
Eventuali opinioni sulle scelte di comunicazione sono segnalate:
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Ho già discusso di come l’approccio teorico abbia influenzato il modo di fare e pensare la comunicazione politica
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Non ho invece ancora definito cosa intendo per «comunicazione politica»…
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+ + +
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Comunicazione politica
Confronto per ottenere consenso sucontenuti di interesse pubblico fra:
sistema politico
media
cittadini
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Nonostante la ricerca del consenso giochi un ruolo fondamentale…
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NON È QUESTO
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COMUNICAZIONE POLITICA
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L’uso metodico ed esclusivo di tecniche persuasive nuoce alla tua salute
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SUONANO
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PRIMA O POI TE LE
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Pippa Norris
L’evoluzione della comunicazione politica può essere letta alla lucedei cambiamenti nelle campagne elettorali
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3 FASI
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Campagne elettorali
1. Pre-moderne2. Moderne3. Post-moderne
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La comunicazione politica odierna non è tutta di «terza generazione»
Gli elementi di ciascuna fase si adattano e sovrappongono al nuovo, senza scomparire
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fase PRE-moderna
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‘900-’60(Fino agli anni ’80 in Italia)
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I partiti sono radicati• nel territorio• nelle coscienze degli elettori
I principali canali di comunicazione sono:• stampa di partito• rete di volontari
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Le identità sociali si riflettono nelle appartenenze politiche
I cittadini confermano questo legamepremiando sempre lo stesso partito alle elezioni (voto di appartenenza)
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La mobilitazione del proprio elettorato è l’obiettivo delle campagne elettorali pre-moderne
In questa fase, la comunicazione politica rinforza gli atteggiamenti già presenti nell’elettorato, senza puntare a modificarli
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I contenuti sono di tipo ideologico, su temi cari alla classe dirigente del partito
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La campagna elettorale pre-moderna si basa sulla comunicazione diretta dei candidati con gli elettori (es. comizi)
Un altro elemento caratteristico di questa fase è l’azione capillare dei volontari sul territorio (es. porta a porta, volantinaggio, manifesti)
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Nel 1975 il controllo delle reti RAI passa dal Governo al Parlamento
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In Italia i mass media agiscono come strumenti di «incapsulamento», proponendo una comunicazione politica televisiva difficilmente riconducibile a logiche «di massa»
Le preferenze politiche condizionano infatti l’esposizione degli italiani a determinati canali radio-TV
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Era MODERNA
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’60-oggi(Dagli anni ’90 in Italia)
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A partire dagli anni ‘60 si manifesta un progressivo indebolimento della relazione fra appartenenza sociale e voto
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Come conseguenza, le campagne elettorali cominciano a dipendere in misura crescente dalla persuasione degli elettori del «centro» politico, disponibili a votare per partiti diversi
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La persuasione degli elettori indipendenti diventa l’obiettivo delle campagne elettorali moderne (voto d’opinione)
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È sempre più necessario ricorrere ai sondaggi per comprendere gli orientamenti dell’elettorato moderato
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Con il diffondersi dei mass media e dei modelli di comunicazione di massa, TV, radio e giornali cominciano ad essere usati al posto delle strutture di partito per:
• creare nuove forme di identità politica
• mantenere le relazioni con l’elettorato
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Più elettori si raggiungono con i mass media, più diminuisce il loro coinvolgimento
Aumentano i costi della comunicazione politica (spazi pubblicitari, sondaggi, …)
Si riduce l’affluenza elettorale si riduce
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Data l’ampiezza e la diversità del pubblico radio-televisivo, anche i programmi condividono con i partiti l’esigenza di intercettare i gusti del «centro» generalista
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CAMB R A D Y
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I contenuti della comunicazione diventano più sfumati e sintetici(slogan, sound bites, …)
Per mantenere alto il livello di interesse e attenzione, i media concentrano l’attenzione sulle persone più che sui partiti
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Il voto di opinione richiede persone e non partiti
Data la crescente dipendenza dal sistema dei media, i partiti si adattano alle logiche radio-televisive (protagonismo dei singoli candidati, tempi e registro dei contenuti, …)
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La figura centrale del partito non è più l’attivista, ma il professionista della comunicazione
Per garantire un’immagine coordinata, le campagne elettorali centralizzano l'attività di comunicazione e il ruolo dei volontari si riduce
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COSA SUCCEDE IN
ITALIA?
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Anni ’80Progressiva affermazione della logica dei media su quella dei partiti
Anni ‘90Crollo dei partiti e ingresso in politica di Silvio Berlusconi, principale imprenditore televisivo del paese
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Silvio Berlusconi
«Ciò che vogliamo fare [di Forza Italia] è una libera organizzazione […] di tipo totalmente nuovo: non l’ennesimo partito»
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Obiettivo della prima campagna elettorale moderna italiana
Trasferire la buona reputazioneimprenditoriale di Berlusconi sul piano politico, senza però connotarlo comeappartenente alla classe politica italiana
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Tono e registro della prima campagna elettorale moderna italiana
Comunicazione emotiva e passionale per:1. contrastare le critiche razionali
(bilancio in passivo, P2, …)
2. differenziarsi(rispetto alla comunicazione razionale del PDS)
3. adeguarsi al medium televisivo(che richiede pathos e «colore»)
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Reazione alla prima campagna elettorale moderna italiana
La reazione iniziale della sinistra è stata il rifiuto di riconoscere in Berlusconi un rivale, in quanto estraneo al sistema dei partiti e a quello politico tradizionale
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Il rifiuto e l’atteggiamento supponente è tornato con la comparsa di un nuovo soggetto politico non convenzionale, che ha marcato il passaggio in Italia ad una nuova fase della comunicazione politica…
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Era POST-moderna
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oggi
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ProtestaLealtà Defezione
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Evoluzione dell’atteggiamento elettorale
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Alla persuasione degli elettori moderati, la campagna elettorale post-modernaaggiunge l’obiettivo di mobilitare (o smobilitare) gli indecisi
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ElettoratoL’elettore mette continuamente in discussione e rielabora la propria identità politica
MediaIl sistema dei media si espande grazie a nuovi strumenti e si rivolge a nuovi audience di nicchia
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FEED THE
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MONSTER
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La comunicazione politica post-moderna:
• differenzia i messaggi destinati alle varie nicchie di interlocutori (frammentazione del pubblico)
• valorizza tutti gli strumenti di comunicazione (mainstream e alternativi)
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Nuovi spazi di comunicazione riducono l’importanza dei media istituzionali e mainstream
Come conseguenza dell’imposizione di logiche diverse (media mainstream vs alternativi), cresce la conflittualità fra giornalisti e politici
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Ridefinizione dei «temi» politici
Espansione del contenuto politico a tematiche di cultura popolare
Moltiplicazione delle agende di discussione
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Gnam
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Nella fase post-moderna opinioni e identità si formano per scelta e non per fedeltà
I legami politici non scompaiono: si trasformano in relazioni che devono essere continuamente riconfermate
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Show must
GO ON
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La comunicazione politica deve proseguire oltre la campagna elettorale
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la CASTA
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Le campagne elettorali post-moderne operano in un contesto di sfiducia nei confronti di personaggi politici e istituzioni
Il disprezzo per la «casta» e la conseguente esaltazione dell’uomo comune è un atteggiamento diffuso
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La comunicazione politica post-moderna appare sempre più «in sintonia» con gli umori popolari
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Un elemento positivo della comunicazione politica post-moderna è il tentativo di recupero di pratiche legate a:
• dimensione locale
• interazione
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La comunicazione interpersonale acquista nuova importanza come reazione all’aumento dei messaggi/media, in quanto:
• gestibile sui social media
• più efficace per stimolare la partecipazione
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Alcune elezioni locali sono caratterizzate da elementi tipici delle campagne elettorali post-moderne
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La comunicazione politica post-moderna si basa su presenza nel territorio, dialogo e supporto dei volontari
Si incrina il ruolo delle inserzioni pubblicitarie per acquisire grande visibilità mediatica sui canali mainstream
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Il nuovo leader è un «mediatore» capace di ascoltare e sfruttare i media digitali per promuovere la partecipazione attraverso iniziative basate sul contributo dei cittadini
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In Italia…
• è difficile ampliare la mobilitazione locale su scala nazionale
• la TV detiene un ruolo storicamente forte nella «dieta» informativa degli elettori
• la legge elettorale non prevede collegi uninominali e voto di preferenza
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Elezioni primarie interne ai partiti e alle coalizioni, o altre forme di consultazione
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Nasce una nuova forma di attivismo politico da parte di chi, pur non facendo parte di un partito, svolge attività di campagna online e offline…
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COSA SUCCEDE IN
ITALIA?
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Il movimento 5 stelle va oltre: non si presenta come un partito nuovo, ma come un non-partito
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Comunicazione come strumento organizzativo e non esclusivamente promozionale
Rifiuto dei mass media tradizionali (TV)
Rapporto interpersonale con i cittadinisviluppato sul web e direttamente nellepiazze
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incontriamoci
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M5S & MEETUP coppia perfetta
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MeetUp.com come strumento organizzativo pre-M5S
Meta-organizzazione capace di aggregare persone e agevolare il coordinamento dei gruppi
Chiunque può fondare o iscriversi a un gruppo locale, basato su un interesse specifico
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L’iscrizione al M5S equivale all’iscrizione al sito web
In questo modo il M5S si garantisce il controllo su un canale di comunicazione che non richiede di adeguarsi a logiche e contenuti dei media mainstream
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Pre-moderne Moderne Post-moderne
Attori chiave Partiti Media Elettori
Stile Propaganda Pubblicità Populismo
Elettorato Fedele Disilluso Ostile
ObiettiviMobilitazione base elettorale
Persuasione moderati
Mobilitazione indecisi
MediaStampa di partito, porta a porta
Spot su mass media
TV e social media
OrganizzazioneLocale e decentrata
Nazionale e professionale
Ibrida
Durata Breve Lunga Permanente
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Domande?
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Se vuoi chiedermi qualcosa puoi scrivermi su Twitter @PieroZiliocon #PilloleComPol