Fashion valley vera

34
Prato: potrà mai diventare la Fashion Valley? Difficile se non si esce dal declino, riprogettando il distretto! Dai risultati di un’analisi della struttura industriale del Tessile & Abbigliamento del distretto di Prato, le linee guida per uscire da una crisi che rischia di essere irreversibile. Giampaolo Pacini-Riccardo Diddi © 2013 1

description

Presentation of a research on the Textile and Fashion District of Prato in a Rotary meeting in the city

Transcript of Fashion valley vera

Page 1: Fashion valley vera

1

Prato: potrà mai diventare la Fashion Valley?Difficile se non si esce dal declino, riprogettando il distretto!

Dai risultati di un’analisi della struttura industriale del Tessile & Abbigliamento del distretto di Prato, le linee guida per uscire da una crisi che rischia di essere irreversibile.

Giampaolo Pacini-Riccardo Diddi © 2013

Page 2: Fashion valley vera

2

In un momento di grandi difficoltà della politica e dell’economia, non

solo nazionale ma internazionale e non solo ciclica, ma strutturale, si

sente il bisogno di non adagiarsi sugli eventi sperando in un naturale

ritorno alla normalità.

Il passato non caratterizzerà più il nostro sistema competitivo, ma

cambieranno, o meglio stanno già cambiando radicalmente, le

condizioni di successo dell’impresa, soprattutto del manifatturiero.

Per questa ragione, lavorando nel distretto di Prato da molti anni,

abbiamo sentito la necessità di verificare la struttura produttiva della

filiera del Tessile & Abbigliamento, per confrontarla con il diverso

scenario che si prospetta, purtroppo da subito!

Noi crediamo con convinzione che il distretto abbia grandi

potenzialità, non solo di sopravvivenza, ma di sviluppo, se saprà

rinconvertirsi adattando la propria “formula imprenditoriale” al

contesto competitivo in cui è inserita.

Giampaolo Pacini – Riccardo Diddi

Novembre 2013

Page 3: Fashion valley vera

3

L’idea progetto

• Un’analisi della struttura industriale

del distretto pratese del tessile e

dell’abbigliamento

• L’obiettivo: verificare se ci sono le

condizioni per uscire dal declino

• Lo scopo: sollecitare l’intera città a

riposizionarsi verso una vera Fashion

Valley

Page 4: Fashion valley vera

4

Il problema e le soluzioni

• Il distretto ha perso la sua caratteristica

fondamentale: l’integrazione spontanea dei

microattori del sistema

• Si può recuperare? No, senza progettare un

nuovo assetto: il distretto è ormai “aperto”, le

relazioni spontanee sono rarefatte e

conflittuali,

le imprese sono isolate e di dimensioni

inconsistenti rispetto alla sfida del mercato

globale

• Cosa si può fare per non disperdere il “Genius

Loci”? Ridisegnare le relazioni sulla filiera,

progettandole e gestendole con spirito di “rete”

Page 5: Fashion valley vera

5

L’indagineUna ricerca sulla struttura industriale del

distretto, realizzata da

ha messo in evidenza le debolezze del sistema,

incapace, così com’è , di competere con successo

in un contesto competitivo internazionale

Page 6: Fashion valley vera

6

La metodologia di ricerca in breve

• Abbiamo acquisito, dall’istituto CRIBIS D&B, l’elenco delle

imprese delle province di Prato e Pistoia, con un fatturato

maggiore di 1 milione di €, nel settore del

Tessile&Abbigliamento

• La lista riportava le principali informazioni, oltre a quelle

anagrafiche, anche: l’attività secondo la classificazione

ATECO, la natura giuridica, gli amministratori, il fatturato

dall’ultimo bilancio ed infine l’indicatore di rischio

(1: rischio minimo, 4: rischio massimo)

• Abbiamo elaborato questi dati, ottenendo alcune tabelle

significativeElaborazione dei dati a cura di Croce Di Michele, consulente di business intelligence

Page 7: Fashion valley vera

7

I risultati del distretto in sintesi

• Le imprese dell’intera filiera tessile e dell’abbigliamento,

nelle province di Prato e Pistoia, che fatturano oltre 1

milione, sono circa 600 (una recente indagine della CCIAA

ha stimato che in totale siano circa 2200, quindi si può

ipotizzare che 1600 fatturino meno di 1 milione).

• Nel settore del tessile sono 543 ed il fatturato medio per

impresa supera di poco i 4,6 milioni di €.

• Nel settore della confezione e della maglieria le condizioni

sono simili: solo 57 imprese, che fatturano una media di

poco più di 2,7 milioni

Page 8: Fashion valley vera

8

I risultati riferiti ai “produttori di tessuto” in sintesi

• La dimensione delle imprese è drammaticamente

contenuta: la media di fatturato di 175 produttori di

tessuto (lanifici) che fatturano più di 1 milione, è di 6,3

milioni di euro.

I primi cinque fatturano in media 37,6 milioni di euro i

primi 100 non superano i 9,8 milioni di euro

• Indubbiamente una dimensione critica se si tiene conto

che i mercati di assorbimento sono prevalentemente

all’estero e oggi anche in paesi di grande dimensione,

“lontani” e particolarmente complessi da presidiare.

Page 9: Fashion valley vera

Le attività

9

Partendo da una classificazione generale adottata dall’istituto Cribis (Ateco) le categorie non sono esattamente quelle tipiche della terminologia in uso nel distretto. Per esempio i Lanifici sono classificati insieme alle tessiture, mescolando quindi due fasi diverse della filiera. Abbiamo operato una riclassificazione impresa per impresa, riuscendo a separare i “ produttori di tessuto” (13.20 B) riporatati nella tabella che segue.

Page 10: Fashion valley vera

Verifica fatturati complessivi comparati con le valutazioni UIP/CCIAA

10

Fonti: • Ricerca AAAIMPRESAFORTE: Istituto Cribis D&B 2013 Province di PO e PT• dati UIP da “Il distretto in cifre” aggiornato al Luglio 2013 (sito UIP)• Dati CCIAA dalla Ricerca sulla Mappatura della Filiera Tessile Pratese, Novembre

2013 che comprendono anche i comuni di Calenzano e Campi Bisenzio, Note:I dati sul distretto riportati dall’Ufficio Studi dell’Unione Industriale Pratese e quelli della CCIAA sono basati su fonti statistiche ufficiali e vanno sicuramente corretti da errori dovuti al tipo di rilevazione (Censimenti, Iscrizioni alla CCIAA, ecc.)La nostra rilevazione è da considerarsi censuaria e quindi attendibile sul numero e sui dati di fatturato rilevati per l’anno 2011

Page 11: Fashion valley vera

Le attività per codici ATECO e dimensione

11

Una prima osservazione forte è sulla dimensione media: il 90% delle imprese del distretto fattura meno di 10 milioni di euro!Una dimensione veramente critica, specialmente per le imprese della categoria in cui sono inseriti i Lanifici, che per svilupparsi dovranno confrontarsi con un mercato mondiale, per affrontare il quale sono indispensabili competenze manageriali evolute e investimenti insostenibili da una piccola impresa!

Page 12: Fashion valley vera

Le imprese per dimensione e forma giuridica

12

Page 13: Fashion valley vera

Fatturato complessivo T&A per settore e dimensione

13

Il fatturato complessivo va valutato con prudenza e considerato rappresentativo solo della somma dei fatturati delle imprese del distretto: infatti i fatturati dei terzisti sono da considerare come “interfatturazioni” tra imprese dello stesso gruppo.Nella tabella della pagina seguente riportiamo il fatturato della categoria “Produttori di tessuto” (lanifici)E’ estremamente interessante notare che la media totale del fatturato delle imprese prese in considerazione non superi i 5 milioni di €, quello riferito alle più grandi arriva a soli 30 milioni di €.

Page 14: Fashion valley vera

Fatturato complessivo “Produttori di tessuto”

14

La debolezza del distretto è evidente se si considerano questi dati: quasi la metà del fatturato dei produttori di tessuto è realizzato da imprese di piccolissima dimensione (l’81% delle imprese con una media di fatturato di 3,5 milioni di euro! )La “fashion valley” è sicuramente una iperbole e allo stesso tempo è un’utopia pensare che con questa struttura industriale si possa presidiare i mercati mondiali!

Page 15: Fashion valley vera

Fatturato complessivo per settore e dimensioneTessile

15

Le cinque prime imprese del Tessile fatturano una media di 37 milioni di euro e se togliamo l’impresa leader, che ne fattura 60, la media scende a 32 milioni!!Indubbiamente una struttura industriale debole per le nuove condizioni di competitività globale, che poteva essere efficace solo quando il distretto era considerato una sorta di “impresa unica” alla quale i grandi clienti internazionali si rivolgevano . Oggi le condizioni si sono invertite e sono le imprese del distretto – i lanifici – che debbono presidiare i mercati internazionali: di grande dimensione, lontani e molto competitivi!

Page 16: Fashion valley vera

16

Questo è il nodo principale del distretto: la scarsa concentrazione delle imprese finali, che da sole non possono sostenere i costi di internazionalizzazione.Abbiamo anche valutato il fatturato medio delle imprese iscritte a Pratotrade, che complessivamente fatturano il 50% del totale, ma si conferma la dimensione critica per presidiare mercati difficili: 13.870.000.

Fatturato complessivo per settore e dimensioneProduttori di tessuto (Lanifici)

Page 17: Fashion valley vera

Fatturato complessivo per settore e dimensioneAbbigliamento

17

Nell’abbigliamento la situazione è più drammatica: le prime cinque imprese in media superano di poco i 10 milioni!

Page 18: Fashion valley vera

Indice di solvibilità delle imprese

18

Come valutare la solvibilità delle imprese del distretto? Il 7% delle imprese del tessile sono in situazione di alto pericolo e ben il 42% richiedono attenzione! Nell’abbigliamento la situazione è leggermente migliore. C’è comunque da considerare che abbiamo attraversato ben sei anni di crisi!

Page 19: Fashion valley vera

Indice di solvibilità delle impreseProduttori di tessuti

19

La prima osservazione importante è che le imprese che hanno resistito meglio alla crisi sono quelle di dimensione più grandi: infatti solo il 12,5% è valutata a rischio medio, nessuna a rischio massimo.Le piccole imprese sono quelle più toccate, infatti quasi il 50% di esse presenta un rischio tra medio e alto.

Page 20: Fashion valley vera

Localizzazione per settore e dimensionePrato

20

Page 21: Fashion valley vera

Localizzazione per settore e dimensionePistoia

21

Page 22: Fashion valley vera

22

Conclusioni

• Una struttura industriale indebolita: nel numero

d’imprese, nella polverizzazione dell’offerta, produzione ed

esportazioni in netto calo. Segni evidenti di declino!

• Il Distretto è inserito in uno scenario globale

completamente cambiato, affrontato con strategie

tradizionali e con relazioni tra gli operatori rimaste alle

origini, con conseguenze negative sull’efficacia

competitiva.

• Mancanza assoluta di segnali di reazione forte e coesa.

Page 23: Fashion valley vera

23

Rebranding del distretto verso una vera

Page 24: Fashion valley vera

24

I caratteri di una ......“valley” (l’esempio più significativo è la Silicon Valley in California)

• Addensamento di idee e persone

• Volontà di rimuovere ogni ostacolo al flusso di talenti e di idee

• Propensione alla multiculturalità

• Imprenditoria giovane

• Alta formazione

• Elevate competenze tecnologiche

• Propensione alla ricerca di nuovi mercati (non solo in senso territoriale!)

• Infrastrutture che supportino l’attività di Ricerca & Innovazione (non solo in senso estetico!)

Page 25: Fashion valley vera

25

Per una “Fashion Valley” di successo!(che non sia solo una definizione usata per una comunicazione suggestiva, ma priva di contenuti!))

• La FV è un laboratorio per dare spazio ad idee innovative (non solo estetiche e “stagionali”)

• Risvegliare ed attrarre nel territorio persone con la voglia di innovare

• E’ indispensabile concentrare l’attenzione non solo sulla creazione di prodotti di successo, ma sui talenti che possano creare prodotti di successo!

• Bisogna dare una “casa” ai talenti ed aiutarli a sviluppare e sperimentare le loro idee innovative

• Stimolare il flusso di idee in entrata ed in uscita• Lasciar “respirare” i singoli ed i gruppi di innovatori, dando loro

la libertà di esprimere e sviluppare idee nuove ed eccellenze.• Attrarre “Angel Investors” che stimolino ed investano in imprese

innovative

Page 26: Fashion valley vera

26

“Rebranding” del distretto di Prato?

Attivabile, né più né meno, con una combinazione diversa del presente: senza buttar via nulla!

Page 27: Fashion valley vera

27

Le attività di “rebranding”

• La grande sfida per una impresa, ma anche per un distretto, è mantenere coerente il proprio brand* ai cambiamenti sociali, all’evoluzione delle attese del mercato, nonché alla sua nuova estensione, con una nuova “combinazione” dell’offerta attuale!

• Rebranding è quindi un’azione non convenzionale, profonda e radicale che non significa affatto rinnegare il passato, anzi, è sulle competenze specifiche, nel nostro caso radicate nel territorio (genius loci) sulle quali far leva per costruire un nuovo posizionamento

*Brand: da non confondere con il “marchio”, che è una semplice rappresentazione grafica,rispetto ai valori ben più

importanti attribuiti dal consumatore o da una comunità di utenti, alla “marca”, come la notorietà, l’immagine,

l’affidabilità, il design, il fashion, il servizio, ecc.)

La definizione di “brand” è naturalmente riferibile non solo ad una impresa, ma anche ad un distretto industriale,

come quello di Prato!

Page 28: Fashion valley vera

28

Per una “Fashion Valley”internazionale(presidiando mercati globali, “esportando” cultura fashion, più che tessuti o confezioni!

• Estensione del mercato, da europeo a mondiale: i nuovi clienti ed i maggior consumi non verranno più da mercati tradizionali, prevalentemente occidentali, ma i grandi volumi deriveranno da paesi con culture radicalmente diverse. Dovremo adattare la nostra naturale propensione a vendere all’estero, non pensando di conquistare questi paesi con gli stessi prodotti, attraverso gli stessi canali, con le stesse modalità tipiche dell’ormai obsoleta “esportazione”Dovremo promuovere un cambiamento dell’approccio all’internazionalizzazione, agendo sulla preparazione del management aziendale, sull’entità degli investimenti, sulla ricerca per l’innovazione (non solo estetica!) e conseguentemente anche sulla dimensione e sulla “cultura” aziendale. Forse dovremo sviluppare nuove strategie di “rete”, aggregandoci per competere in mercati più complessi del solito.

Page 29: Fashion valley vera

29

Per una “Fashion Valley” oltre il tessuto!(una fonte di prodotti fashion che vanno oltre il tessuto)

• Struttura dell’offerta: è ancora corretto focalizzarsi solo sulla produzione tessile?

Potrebbe essere opportuno invece pensare a una filiera allungata alla confezione ed integrata con la maglieria, magari ricercando una più efficace integrazione con la comunità cinese locale e rispondendo così alla richiesta sempre più pressante di un prodotto finito, fornito da un unico interlocutore. Si tratta di mettere a frutto la nostra nota creatività anche nel prodotto finito.

Page 30: Fashion valley vera

30

Per una “Fashion Valley” con nuove relazioni!(dalla conflittualità tra operatori alla integrazione!)

• Struttura del distretto: il modello attuale, noto e studiato in tutto il mondo per la sua originalità ed efficacia, è in parte degenerato, visto che oggi i principali attori - prevalentemente lanifici e terzisti – non sono più in una competizione sana come in passato, ma ridotta alla lotta affinché vinca il più forte. Il modello non va abbandonato ma cambiato: così non ha la minima possibilità di sopravvivere e consentire la complessa risposta attesa dal mercato. Il modello deve trasformarsi in un complesso di “reti di filiera” integrate (committenti e terzisti), che anziché competere frontalmente, siano alla ricerca di un successo comune.

Page 31: Fashion valley vera

31

Per una “Fashion Valley” comunicata nel mondo!(concentrare, senza disperdere, le attività di comunicazione nel mondo)

• Comunicazione integrata del distretto: il distretto ha finora comunicato “facendo”, ma nel contesto mondiale in cui viviamo non è più sufficiente. E’ indispensabile comunicare in modo coordinato, con una strategia precisa, coerente con il posizionamento atteso! sicuramente unendo e concentrando le forze e gli investimenti per costruire una “fashion valley” vera, risultato di un

modo di pensare ed agire e non semplicemente su una idea operativa.

Page 32: Fashion valley vera

32

Una proposta per cominciareCreazione di un gruppo di persone individuate fra i players del distretto ed estesa agli studenti ed alla popolazione attiva, per progettare il “rebranding” del distretto.

Page 33: Fashion valley vera

33

Il concetto dell’elica tripla alla base del successo

Industria

Università

Pubblica amministrazione

Page 34: Fashion valley vera

34

Riccardo Diddi Consulente di direzione e Temporary manager

Mobile :  +39 335.6470711e-mail:  [email protected]

      

Giampaolo Pacini (CMC)Consulente di strategia d’impresa

Mobile :  +39 335.7258658e-mail:  [email protected]

       

Delegazioni regionali in:EMILIA ROMAGNA, MARCHE, ABRUZZO&MOLISE, PUGLIA, BASILICATA

IMPRESAFORTE srl – PratoSocietà di consulenza di management