Fascicolo Territorio

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Territorio LE VALLI DEL CHIAMPO E DELL’ AGNO LE VALLI DEL CHIAMPO E DELL’ AGNO straordinarie per natura

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Fascicolo del progetto regionale "Le Valli del Chiampo e dell'Agno".

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accoglienzaaccoglienza

Territorio

Le Valli deL chiampoe deLL’agno

Le Valli deL chiampoe deLL’agno

straordinarie per natura

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resco ruscel, che dal moscoso sasso precipiti tra i fiori e la verzura, e mormorando tristemente al basso ratto dilegui per la valle oscura

Giacomo Zanella

FF resco ruscel, che dal moscoso sasso precipiti tra i fiori e la verzura, e mormorando tristemente al basso ratto dilegui per la valle oscura

Giacomo Zanella

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Le Vallate dell’Agno e del Chiampo hanno visto gli albori della civiltà. Qui è spuntata anche l’alba del-

la industrializzazione del Veneto, e si potrebbe dire d’Italia: quella industria-lizzazione resa possibile proprio dalla forza motrice prodotta dai due fiumi, un’epopea fatta di impresa e lavoro, so-lidarietà e fatica, dove il conflitto sociale è sempre stato mitigato dal valore etico dell’economia, considerata non come il mondo delle speculazioni finalizzate all’arricchimento personale, bensì il fine di attività, coraggio e innovazione che in definitiva arricchisce il territorio e la sua comunità.

Quell’epopea non è ancora finita, anzi: ha trovato nuovi rivoli di sviluppo, ben sintonizzati con l’ambiente della zona, dove campagna e industria si suc-cedono senza isolarsi reciprocamente, ma esaltando le rispettive vocazioni. Ed è per questo che oggi Valle dell’Agno e Valle del Chiampo sono esempi di quali-tà della vita e di benessere, lontani dalle grandi aree urbane e dalle megalopoli spersonalizzanti, proposti a chiunque voglia venire a visitarli.

Franco manzatoAssessore al Turismo della

Regione del Veneto

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Chiampo - La Pieve

Recoaro Terme - Stabilimento “Fonti Centrali”

Montecchio Maggiore - Castello di “Romeo”

alle Valli del Chiampo e dell’Agno

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Una cornice naturale di forte impatto scenico, ritagliata tra due superbe valli che prendono il nome dai rispettivi fiumi che le irrorano: l’Agno e il Chiampo. La zona dell’Onte e della Valdiezza, a sud-est, completa il quadro con la sua inte-ressante geomorfologia. All’interno, una miriade di pregiati tesori artistici e storici, curiose tradizioni, squisite preli-batezze. L’anima si placa nei suggestivi luoghi di culto, come l’importan-te Grotta di Lourdes, a Chiampo, fortemente vo-luta e costruita dal Beato Claudio Granzotto, luogo di devozione per molti pellegrini. Il corpo e lo spirito si ritemprano nel-la nota stazione termale di Recoaro, località turi-stica rinomata, famosa per le sue acque minerali ferruginose e per le diverse cure termali. Immerso nel verde e circondato dalla splendida corona delle Piccole Dolo-miti, ora questo angolo di paradiso è facil-mente accessibile grazie al potenziamento della viabilità di collegamento. Si possono così visitare luoghi incantevoli, intrisi del-le tracce e della cultura del passato. Un elemento caratteristico è la contrada, ti-

Introduzione

pico agglomerato abitativo rurale, con i suoi fienili, i forni, le fontane. Ne sono un esempio le contrade Ronchi di Recoaro e Costa, ad Altissimo, tra le più antiche dell’alta valle del Chiampo. Da segnalare i capitelli, segni tangibili di religiosità po-polare, diffusi particolarmente nel recoa-

rese e nell’alta valle del Chiampo. Percorrendo il “Sentiero Amico” di San Pietro Mussolino si pos-sono ammirare la chiesa Vecchia, capitelli, nicchie e tavolette disposti lun-go il percorso. Si tratta di espressioni religiose ese-guite tra il Cinquecento e l’Ottocento, spesso riferibili alla tradizione cimbra. I Cimbri, coloni bavaresi scesi nel XII sec. nelle alte valli dell’Agno

e del Chiampo per dissodare e disbosca-re le terre, lasciarono infatti forti impron-te sul territorio, come testimoniano non solo le tracce materiali, ma anche antiche tradizioni e numerosi toponimi. Il percorso “strosi, prà e vece contrà”, a Crespadoro, conduce alla scoperta delle colonnette in pietra di carattere religioso, tipiche di que-sta zona, mentre custode della tradizione è il museo etnografico, che raccoglie attrez-

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Montorso - Villa Porto Barbaran

Valdagno - La “Città Sociale”

Monteviale - Villa Loschi Zileri

zi legati alle attività di un tempo, sculture popolari e oggetti sacri. All’archeologia e alle scienze naturali è dedicato il museo “G. Zannato”, a Montecchio Maggiore, inserito nel sistema museale Agno-Chiam-po, mentre Trissino ospita il singolare mu-seo della radio, che riunisce 3.000 pezzi unici funzionanti. Di perla in perla, Valdagno ospita il museo civico Dal Lago, che custodisce numero-sissimi reperti rocciosi e fossili, ed il museo delle Macchine Tessili, che illu-stra l’intero ciclo produt-tivo della lana. L’attività tessile ha fortemente se-gnato lo sviluppo del pa-ese, anche nell’aspetto. Fu infatti l’imprenditore Gaetano Marzotto a pro-muovere, negli anni Tren-ta, la “Città Sociale”, su disegno di Bon-fanti. Recoaro ospita invece un ecomuseo diffuso, testimonianza del suo ruolo sia nella Prima che nella Seconda Guerra Mondiale, comprendente il “Museo della vita del soldato della Grande Guerra”, le tracce presenti a Campogrosso, Gazza e Civillina, e il bunker all’interno del quale il comando tedesco, nell’aprile del ’45, sta-bilì la resa. Attraversando il sinuoso siste-

ma collinare, si scoprono invece imponenti manieri, come i castelli medievali dei Mal-traverso a Montebello Vic., quelli di “Giu-lietta” e “Romeo” a Montecchio Mag-giore, dai quali si può godere di una vista panoramica che spazia su tutto il territorio vicentino, e la rocca scaligera di Arzignano.

Altre testimonianze sto-riche di notevole pregio sono le splendide dimo-re che conservano opere di illustri artisti, come la Villa Da Porto Barbaran a Montorso, la sette-centesca Villa Cordellina Lombardi a Montecchio, in stile palladiano, e Villa Loschi Zileri, a Montevia-le, con all’interno super-bi affreschi del Tiepolo. Da non perdere le incan-tevoli dimore presenti a

Creazzo e Sovizzo. Oltre alle ville esistenti a Cornedo Vic. e Castelgomberto, va ri-cordata, a Trissino, la settecentesca Villa Trissino Marzotto, che custodisce splendi-di arazzi ed affreschi. Meritano una visita, inoltre, le chiese realizzate da noti archi-tetti, tra cui S. Antonio Abate a Recoaro e S. Pietro a Trissino, e le chiesette dissemi-nate sul territorio. Un’infinita varietà di re-altà e patrimoni da scoprire ed ammirare.

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Trissino - Interni chiesa S. Pietro

Montecchio Maggiore - Villa Cordellina Lombardi

Sovizzo - Villa Curti Bissari

nelle Valli del Chiampo e dell’Agno

Raggiungere il vasto territorio delle Valli del Chiampo e dell’Agno, dell’Onte e della Val-diezza è particolarmente agevole, qualsiasi siano la provenienza ed i mezzi di preferen-za.

collegamenti viariSulla tratta A4 Venezia - Milano uscire a Vicenza Ovest, Montecchio Mag-giore o a Montebello Vi-centino.

- Giungere nella Valle del Chiampo:uscita al casello di Monte-bello Vicentino, giungere ad Arzignano, proseguire per Chiampo e poi fino ad Altissimo e Crespadoro.

- Giungere nella Valle dell’Agno:uscita al casello di Montecchio Maggiore e percorre la strada 246 per Valdagno e Recoaro Terme.

- Giungere nella zona dell’Onte e la Val-diezza:uscita al casello di Vicenza Ovest e prosegui-re per Sovizzo, Creazzo, Monteviale fino a Gambugliano.

Come arrivare

collegamenti ferroviari:Raggiungere la stazione di Vicenza e prose-guire in auto o mezzo pubblico o privato ver-so Montecchio Maggiore come già espresso per il collegamento viario.

mezzi pubblici:Si può raggiungere l’area delle Valli del Chiampo e dell’Agno con il servizio di corriere fornito dalle Fer-rovie Tramvie Vicentine e AIM Vicenza Trasporti che collegano Vicenza alle va-rie località desiderate.

Ferrovie Tramvie Vicentine:Tel: +39 0444 223115 www.ftv.vi.it

AIM Vicenza Trasporti:Tel: +39 0444 349875 www.aimvicenza.it

collegamenti aeroportuali:Aeroporto Marco Polo di VeneziaAeroporto Antonio Canova di TrevisoAeroporto Valerio Catullo di Verona

Raggiungere poi le mete desiderate tramite i vari collegamenti viari o ferroviari.

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Bologna Roma

Modena

Milano

Trento Bolzano

Udine

Fiume Adige

Fiume Po

Fiume Brenta

Fiume Piave

Mare Adriatico

Venezia Padova

Treviso

Belluno

Vicenza Verona

Rovigo

Bologna Roma

Modena

Milano

Trento Bolzano

Udine

Fiume Adige

Fiume Po

Fiume Brenta

Fiume Piave

Mare Adriatico

Venezia Padova

Treviso

Belluno

Vicenza Verona

Rovigo

F. Chiampo

T. Agno

T. Valdiezza

T. Onte

F. Retrone

Venezia

Milano

Recoaro Terme

Valdagno

Crespadoro

Altissimo

S. PietroMussolino

Nogarole Vicentino

Chiampo Arzignano

Montorso Vicentino

Gambellara

Montebello Vicentino

Zermeghedo

MontecchioMaggiore

SovizzoCreazzo

VICENZA

MontevialeCastelgomberto

Trissino

Brogliano

Cornedo Vicentino

Gambugliano

Nogarole Vicentino - Capitello sul Monte Faldo

Creazzo - Palazzo del Colle

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e ambiente

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Si tinge di turchese e smeraldo il fazzo-letto di terra che comprende le valli del Chiampo e dell’Agno. L’occhio si perde su immense distese collinari dove l’azzurro degli innumerevoli corsi d’acqua si sposa con il verde cangiante di prati, vigneti e boschi. Sono luoghi ideali per praticare at-tività sportive a contatto con la natura, tra scrigni d’arte e storia e ghiotte soste per gustare i pro-dotti tipici. Fitta è la rete sentieristica che collega i paesi, e vasta è la scel-ta del mezzo: a piedi, a suon di pedalate, o in sel-la al cavallo. La natura regna incontra-stata a Recoaro Terme, immerso nella rigogliosa “Conca di Smeraldo” e circondato dalla catena delle Piccole Dolomiti. Il verde dipinge in-fatti i dintorni collinari, spingendosi sino alle zone montuose, come la splendida alpe di Campogrosso e il comprensorio sportivo di Recoaro 1000, dove si pratica-no escursionismo, mountain bike, sci, pa-rapendio, arrampicate ed equitazione. Maneggi e sentieri adatti al trotto sono presenti anche ad Altissimo e Trissino, mentre gli amanti delle passeggiate tro-

Natura

veranno piacevoli sentieri a Nogarole Vic. e a Montecchio. Per chi ama la due ruo-te, Arzignano è il crocevia di una pista ci-clabile che, seguendo l’argine dei torrenti Agno-Guà e Chiampo, collega Montebello Vic. a Valdagno, passando per l’oasi natu-ralistica delle “Rotte del Guà” (tra Trissi-

no ed Arzignano) e per il bici grill di Cornedo. Anche Creazzo offre pi-ste interessanti, quali un percorso ciclabile lungo il fiume Retrone ed uno che scende in pianura fino a Monteviale, men-tre numerosi itinerari per mountain bike sono presenti nel territorio di Montorso. Varie mulat-tiere sono percorribili ancora oggi sia a piedi che in mountain bike

a Gambugliano, località nota per la pre-senza del più ricco giacimento fossile di “Natiche” esistente in Italia. Un territorio dalla ricca valenza geologica e dai tanti percorsi è Monteviale, così come deliziosa e geomorfologicamente interessante è la zona di Sovizzo, dov’è possibile incontrare il capriolo e il martin pescatore. Castel-gomberto offre itinerari dall’alto profilo geologico, naturalistico, storico ed etno-

Recoaro - Contrada Ronchi

Panorama con vigneti

Castelgomberto - Panorama

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grafico. In primis il percorso attrezzato nel versante delle “Poscole”, un’antica palu-de bonificata ricca di risorgive e fossati, in cui ci si imbatte in spettacolari fioriture e in curiosi incontri faunistici. Tale area, preservata pure a Cornedo Vicentino, è ricca di fossili quali coralli, conchiglie, ricci di mare. Il sentiero dis-sestato è quanto resta di una strada costruita durante la Prima Guerra Mondiale. A Valdagno, numerosi sono gli itinera-ri che attraversano il ter-ritorio collinare e le aree immerse nel verde e nella natura. Tra queste, Ca-stelvecchio, graziosa lo-calità attrezzata con area camper e pic-nic, dotata di palestra di roccia, sen-tieri naturalistici, campo sportivo ed area decollo per parapendii. Misteriosi quanto affascinanti i viaggi nel-le suggestive “Priare”, cavità sotterranee artificiali che si snodano sotto il castello della Bellaguardia a Montecchio. Nella par-te più profonda, l’imperdibile “vano della morte” in cui, narra la leggenda, venivano gettati i condannati a morte. L’alone del mito permea poi la cosiddetta “Montagna Spaccata” di Recoaro, una fenditura nella

roccia che si insinua per 92 metri di pro-fondità, attraversata da un suggestivo e movimentato corso d’acqua. Ne derivano coreografie naturali avvincenti, animate dagli spiriti di due fiabeschi personaggi: Etele e Giordano. E dagli abissi si sale alle stelle. A Crespadoro è stato realizzato un

Osservatorio astronomi-co sulla sommità di un dosso da cui si godono panorami mozzafiato.Sui monti che circonda-no Recoaro esiste una flora esclusiva, come la primula Recubariensis che cresce solo qui, e come le varietà botani-che preglaciali. Grande interesse riveste pure il patrimonio faunistico. Se si è fortunati si am-mira il volo del rondone

alpino, del falco e del gallo forcello che vagabonda sui valloni selvaggi. Del resto la natura è da sempre generosa con le valli dell’Agno e del Chiampo, come attesta la “Pesciaia” di Altissimo, un giacimento fos-sile di notevole importanza dove riposano pesci, alghe e palme fossili che risalgono al periodo dell’eocene. Siano di ieri o di oggi, i capolavori dell’ambiente si svelano sornioni in ogni piega di questo territorio.

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Verso Recoaro 1000 - Montagna Spaccata

Sosta panoramica lungo un sentiero nella zona di Crespadoro

Recoaro - Escursione sull’Altopiano delle Montagnole

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La presenza dell’uomo nelle valli del Chiam-po e dell’Agno risale a tempi assai remoti: queste terre ospitarono antichi insedia-menti celtici, romani, longobardi e, nel cor-so del tempo, le loro popolazioni furono influenzate dalle dominazioni scaligere e veneziane.Castelli, ville sfarzose, par-chi lussureggianti, chieset-te antiche, graziosi centri storici: infinite meraviglie che incantano i visitatori di queste valli.Leggendari sono i castelli di Montecchio, che ispira-rono a Luigi da Porto l’in-tramontabile tragedia di Giulietta e Romeo, ripresa e resa celebre da Shake-speare. A Montebello Vic. sorge il castello dei Mal-traverso, costruito attor-no all’anno Mille, mentre, arroccato su un colle, si erge il castello di Arzignano, con la sua poderosa cinta muraria. All’interno del borgo, la chiesa delle SS. Maria ed Eli-sabetta custodisce un prezioso polittico del Quattrocento. Romanticismo ed ele-ganza sono parole d’ordine nelle Valli del Chiampo e dell’Agno, culla di ville venete di singolare importanza, come la splendida Villa Cordellina Lombardi di Montecchio e

la settecentesca Villa Loschi Zileri, a Mon-teviale, con i superbi affreschi del Tiepolo. A Sovizzo, risalta Villa Curti Bissari. Eretta nella seconda metà del Cinquecento, col-pisce non solo per le sue peculiarità archi-tettoniche, ma anche per il parco secolare, cosparso di statue del Seicento. A Creazzo

meritano una visita Villa Valmarana Scola Cameri-ni (detta “la Caserma”), risalente al XV secolo, Villa Scola Camerini (det-ta “il Castello”), così chia-mata per il suo aspetto di castello medioevale, e Villa Fadinelli Suppiej, di matrice palladiana. Nella valle dell’Agno, va ricor-data Villa Trissino Mar-zotto, con sede nell’omo-nimo comune. Splendido è il parco di circa 20 ettari

che la circonda, decorato da oltre 100 sta-tue del XVIII secolo, così come magnifica e preziosa è la collezione di arazzi che custo-disce al suo interno. Risalendo a Castelgom-berto, si trova l’imponente Villa Piovene da Porto, con un mirabile giardino all’italiana al quale fanno da cornice preziose scultu-re di soggetto biblico e classico, mentre a Cornedo Vic. sorge Villa Pretto con il suo splendido parco. Due ville venete, Villa Val-

Arzignano - Cinte murarie del Castello

Brogliano - Interni della Pieve di San Martino

Monteviale - Interni di Villa Loschi Zileri

e culturaStoria

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le e Villa Gajanigo, sono presenti anche a Valdagno. Gioielli di storia che arricchisco-no le terre dell’Agno e del Chiampo sono le incantevoli chiese per lo più abbarbicate sui colli in posizioni privilegiate e imprezio-site da lunghe gradinate. Illustre esempio è la neoclassica chiesa di San Pietro a Gam-bellara che si erge tra il verde dei vigneti, su una superba gradinata in pie-tra di Pove. A Montebello Vic. notevole la chiesa di Santa Maria Assunta con il suo caratteristico cam-panile. Di rilievo sono poi la chiesa di San Michele, a Zermeghedo, arricchita dalla tela del Settecento dello Scabari e dalle mo-derne opere di Sanmar-tin, nonché l’ottocentesca Chiesa arcipretale di Mon-torso Vicentino, con un solenne campanile impreziosito da un antico orologio in pietra di Chiampo. Seppur il comune più piccolo nella valle, Brogliano riveste un ruolo im-portante nella storia dell’organizzazione ecclesiastica dell’intera vallata grazie alla Pieve di San Martino: risalente al IX-X se-colo, di stile romanico, la Pieve vanta uno splendido soffitto a capriate e tracce di af-freschi medievali. Risalendo, si incontrano

le graziose S. Sebastiano, a Cornedo Vic., e S. Fermo, a Castelgomberto. Da ricordare, poi, il santuario di S. Maria di Panisacco a Valdagno e le numerose chiesette antiche collocate in posizione panoramica nei din-torni di Recoaro, come la preziosa chiesa settecentesca di S. Giorgio e la suggestiva

S. Giuliana, sulla sommità dell’omonimo colle. Ben più recenti ma di grande valore artistico sono S. Pietro a Trissino, costrui-ta nel 1971 in occasione del Concilio Vaticano II (di cui conserva all’inter-no i seggi) su progetto di Nervi e Vacchini, e la chie-sa dedicata a S. Antonio Abate, a Recoaro Terme, realizzata nel 1952 su di-segno del Vaccaro, che custodisce importanti

opere di Mascherini, Minguzzi, Cadorin e Scalco. Oltre al compendio delle Fonti, con edifici realizzati nella metà dell’Ottocento dall’arch. Caregaro Negrin, pregevole è, in-fatti, il centro storico di Recoaro, per le de-corazioni e gli ornamenti che arricchiscono le facciate di molti edifici.Una miriade di piccoli e grandi gioielli, per gli amanti dell’arte, della cultura e della storia.

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Recoaro Terme - Duomo S. Antonio Abate

Trissino - Villa Trissino Marzotto

Castelgomberto - Villa Piovene da Porto

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e salute

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Nell’antichità l’acqua sorgiva era considera-ta un dono prezioso degli dei, proveniente dalle profondità sconosciute e misteriose della terra. Ancora oggi continuano a stu-pire i suoi strabilianti effetti medicamen-tosi, anche se la scienza ha spiegato le ra-gioni di tanto successo. Si tratta di un vero e proprio toccasana per il corpo e per la mente. È per questo che le acque termali ferruginose di Re-coaro Terme richiamano da tempo ospiti e visitato-ri da tutto il mondo. Sco-perte e divulgate nel XVII secolo, fanno della citta-dina una stazione curati-va e idrotermale rinoma-tissima, frequentata, tra l’Ottocento e i primi del Novecento, da personag-gi illustri come Giuseppe Verdi, Nietzsche, la regina Margherita e i membri della casa imperiale degli Asbur-go. Ben nove sono le fonti, cinque delle quali - Lelia, Lorgna, Amara, Nuova e Lora - sgorgano nella medesima sede, mentre le altre quattro, ossia Giuliana, Capitello, Franco e Aureliana, zampillano in località staccate. Ciascuna si distingue per alcune peculiarità che la rendono unica e adatta a curare specifiche patologie. Centro nevral-

Terme

gico di questo benessere è lo stabilimento delle Fonti Centrali, un vasto complesso nel quale l’architettura e il prestigio del pas-sato ben si abbinano alla modernità delle attrezzature e dei trattamenti. Oltre alla bi-bita delle acque, infatti, le Fonti di Recoaro offrono una vasta gamma di cure: inalazio-

ni, aerosolterapia, balne-oterapia, fangoterapia e fisioterapia. Il compen-dio è circondato da un rigoglioso parco di venti ettari dove ammiccano splendide fioriture di or-tensie. A fare da cornice, una valle verdeggiante. Recoaro si trova infat-ti a 500 metri sul livello del mare nella parte alta della valle dell’Agno, ai piedi della catena delle Piccole Dolomiti. Qui, ol-

tre a ritrovare la salute con le acque del-le terme, si possono compiere escursioni, scalare in free climbing pareti di roccia, pe-dalare in mountain bike, oppure scendere sugli sci dalle soffici creste innevate. Ma la protagonista indiscussa resta l’acqua nelle sue molteplici sfaccettature e per renderle omaggio il paese, il 15 agosto, celebra pro-prio la Festa dell’Acqua, in cui si esalta e si rianima il termalismo recoarese.

Recoaro Terme - Sorgente Lora

Recoaro Terme - Cure termali

Recoaro Terme - Parco delle “Fonti Centrali”

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Un quadro suggestivo di alti e rigogliosi cipressi che costeggiano la via, sottolineature verdi di un cammino da percorrere a passi lenti, con una cadenza nell’incedere che è quasi una litania; un silenzio ovattato di meditazione e preghiera e un’atmosfera quasi surreale che sembra lontana anni luce dal mondo frenetico delle città. Que-sto è l’abbraccio caldo che sa regalare Chiampo con la sua Grotta di Lourdes. Sempre più fulcro del movimento religioso-mariano con oltre un milione e mezzo di pelle-grini l’anno, questo luogo di culto riesce a far breccia nel cuore delle persone attraver-so la sua semplicità. Edificata in cemento e ferro nel 1935 dal beato Claudio Granzot-to, con devozione e com-petenza, quest’affascinante insenatura è la copia fedele di quella dei Pirenei, mentre la statua dell’Im-macolata, in bianco marmo di Carrara, scol-pita dal beato, esprime forza e bellezza come quella ben più famosa venerata in Francia. La pieve accanto, poi, sembra una goccia di Para-diso piovuta in terra. Agli albori era un’antica chiesetta, sorta verso il mille, abbattuta verso il 1240 e quasi subito ricostruita. Delle sue origini restano ora solo una statua della Madonna con il Bambino del 1480 di marmo dipinto, opera

di uno scultore locale, e l’altare barocco del 1743, creazione di un artista veneto. La parte però più suggestiva della zona è quella della Via Crucis. Un percorso a serpentina di 560 metri costituito da gruppi statuari di bronzo di altezza naturale. Sette abili scultori si sono alternati nel-la creazione di queste opere così espressive da

aver reso quasi tangibile la sofferenza di Gesù o la pie-tà della Madonna, tutta la fragilità dell’essere umano, insomma. Il parco botanico entro cui sono state collo-cate le statue, inoltre, con le sue 350 specie di piante e i suoi macigni geologi-ci, favorisce l’introspezione e rende l’impatto emoti-vo quasi violento tant’è la forza e la spiritualità che si percepisce al passaggio. Emoziona profondamente

il Museo Francescano fondato da padre Aure-lio Menin. Inaugurato nel 1972 è suddiviso in varie sezioni in cui sono raccolti preziosi patri-moni provenienti da tutto il mondo come stru-menti musicali, 125 opere tra pitture e sculture moderne. Alcune sezioni sono dedicate solo a Valchiampo, come la sezione paleontologica, la collezione di 74 qualità di marmo, la collezione fotografica di 50 erbe medicinali e la gipsoteca con i gessi delle opere di beato Claudio.

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Chiampo - Grotta di Lourdes

Chiampo - Museo Francescano “Padre Aurelio Menin”

Chiampo - Via Crucis

Religiositàe culto

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L’incanto silenzioso di queste terre riesce a sorprendere il visitatore in una serena giornata di settembre, quando un sole an-cora tiepido si diverte a inventare giochi di luce tra i filari di vite. Una bicicletta come compagna d’avventura e si può procedere con pedalate lunghe e lente oltre le sali-te e poi giù per le disce-se, cullati dal vento. La Strada del Recioto e del Durello fanno tappa tra queste dolci pendenze sostando, giusto il tempo di rifiatare, in molti comu-ni della Valle del Chiam-po e dell’Agno come Zermeghedo, Montebel-lo Vicentino, Montorso Vicentino e Gambellara. Un brindisi all’armonia dei sapori e all’ebbrezza di una giornata di inizio autunno, quando gli acini d’uva diventano gemme saporite dai colori preziosi, tondi e voluttuosi, mentre nell’aria si espande indisturbato l’odore deciso e inebriante di quello che a breve diventerà vino squisito, nettare per gli dei. Per accompagnamento salumi o “sopresse”, crude o arrostite, e formaggi prelibati provenienti da una del-le tante latterie presenti nel territorio. An-che del semplice pane secco cotto nel for-

no a legna può regalare sodalizi insperati se abbinato al formaggio Monte Faldo di Nogarole Vicentino o ai formaggi di Altis-simo e Recoaro 1000. Il delizioso comune di Crespadoro, poi, affacciato come da un balcone sulla valle del Chiampo, offre al-tre magie culinarie, oltre a panorami moz-

zafiato, festeggiando, in particolare, l’8 dicembre, una pietanza davvero in-solita: si tratta dei “cor-gnoi”, ossia delle chioc-ciole. Raccolte tra luglio e settembre, vengono cotte in un tegame di terracotta dove, speziate e costantemente coper-te di brodo, sobbolliran-no per almeno dodici ore. Per chi preferisce qualcosa di più raffina-to, la scelta può ricadere

sui tartufi di Marana: tartufi neri tipici dei boschi, dalla buccia scura e dalla pasta di color quasi nocciola, reperibili solo in pri-mavera e autunno. La tradizione locale li vuole abbinati a riso, tagliatelle o agli spa-ghetti, spolverizzati sopra, magari legger-mente riscaldati, come polvere di diamante che imperla ed esalta ogni pietanza. Sem-pre per i palati più esigenti non si possono poi non ricordare le trote di allevamento

Ciliegie “Durone”

Vigneti lungo la strada del Recioto

Prodotti tipici delle Valli del Chiampo e dell’Agno

e prodotti localiEnogastronomia

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ad Altissimo (prodotto DE.CO) con la loro carne gustosa e saporita, mentre le cilie-gie “Durone”, le castagne “brustolà” (ar-rosto) e i marroni sono altre piccole perle da cui ci si fa sedurre facilmente. Spostan-dosi nell’alta valle dell’Agno, da gustare, oltre alla “sopressa”, la polenta, le casta-gne e il miele, sono, a Trissino, le patate di Selva e, a Castelgomberto, la “bondola” e la trippa. Ti-pici di Recoaro, oltre alla rinomata acqua minera-le, sono invece “i gnochi con la fioreta”, celebrati dall’omonima confrater-nita, che hanno ottenuto il marchio di territorialità DE.CO. A questo piatto povero, realizzato con una sorta di ricotta liqui-da così come si faceva un tempo nelle malghe di montagna, è de-dicata, la prima domenica di Settembre, la “Festa dei Gnochi con la Fioreta”, che consente non solo di assaggiare il gustoso piatto, ma anche di ammirare i “malghesi dei Ronchi”, con il loro costume tradizio-nale.Tipico di Creazzo è poi il “broccolo Fio-laro”, (prodotto DE.CO) dalle molteplici proprietà note già in epoca romana. Col-

tura tipica della zona, a raccolta invernale, necessita di un clima non troppo freddo e asciutto, proprio come quello di queste splendide zone. Al broccolo i ristoratori del vicentino, da fine novembre a febbra-io, dedicano una serie di iniziative pro-mozionali, mentre il Comune di Creazzo

istituisce, ogni anno una sagra. A Sovizzo, in lo-calità Vigo, si segnala la coltivazione dei funghi in grotta naturale, men-tre tipica di Montorso e della valle del Chiampo è la “composta”, a base di cavoli macerati nell’ace-to.Le distese di fiori di ta-rassaco, di sambuco, di prunella, ma anche di castagni e delle bellissi-me “cassie” permettono

alle api di creare un miele di rara squisitez-za, ricco di zuccheri semplici, di proteine e di sali minerali. A proposito di cose buone e di dolci, la torta per eccellenza in questa zona è la “torta putana” o “torta casalin-ga”. Si tratta di un alimento decisamente energetico, tanto che viene proposto an-che come piatto unico, a base di farina, zucchero, burro, mele e frutta secca, pan-grattato e un bicchierino di grappa.

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Piatto tipico con trote

Piatto con il “broccolo Fiolaro” di Creazzo

Specialità tipiche: tartufo nero e “Corgnoi” (chiocciole)

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In un’area ricca di storia le tradizioni e le rievocazioni la fanno da padrone. Ogni comune imbandisce un tripudio di colo-ri e feste per tramandare alle nuove ge-nerazioni non solo il ricordo di tradizioni antiche ed episodi significativi, ma anche per rinnovare lo spirito d’appartenenza e il senso di comunità.Ne è un esempio Reco-aro con la “Chiamata di Marzo”, che ad ogni edi-zione richiama migliaia di persone: nell’ultima domenica di febbraio (negli anni pari), più di sessanta carri addobbati e centinaia di figuranti in costume sfilano per le vie della cittadina terma-le mettendo in mostra una straordinaria serie di oggetti, attrezzi e testi-monianze della civiltà e della tradizione “cimbra”. Le storie, i mestieri, i prodotti ed il folclore del passato recoarese rivivo-no in una grandiosa girandola di scorci e di dettagli recuperati dai secoli. Un gio-ioso momento di riscoperta del passato, unico nel suo genere per originalità e suggestione.Anche a Montecchio Maggiore la rievoca-zione storica, in calendario il primo mag-

gio, assume un sapore davvero speciale. Le squadre dei Montecchi e Capuleti si contendono il Palio mediante una serie di giochi e prove dal fascino irresistibi-le. Per l’intera giornata tra i due castel-li si ricrea la suggestiva atmosfera di un vero e proprio borgo medievale animato

dal mercato tipico, dai quartieri degli armige-ri, da cortei di nobili e cavalieri, accompagnati da giocolieri e buffoni. A coronamento della festa si ha la procla-mazione di Giulietta e Romeo, scelti tra “baldi giovani e gentili fanciul-le”. Con tale evento si vuole rendere omaggio alla novella nota in tut-to il mondo, “Giulietta e Romeo”, e al suo au-

tore, il nobile letterato vicentino Luigi Da Porto, che trovò ispirazione proprio nei due castelli che vedeva dal colle di Mon-torso. Ad Arzignano viene invece ripro-posto l’assedio degli Ungheri al castello, avvenuto nel 1413 durante la cosiddetta guerra di Zara (1410-1413). Dopo alcuni giorni di resistenza, gli arzignanesi, sfian-cati dalla carestia di cibo, fecero voto a Sant’Agata per ottenere la liberazione e,

Montecchio Maggiore - Rievocazione storica

Recoaro Terme - La “Chiamata di Marzo”

Cornedo Vicentino - Carnevale

e tradizioneFolklore

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miracolosamente, il 5 febbraio (giorno della morte della santa avvenuta nel 251) l’assedio venne tolto. Da allora la “Festa di Sant’Agata”, che si celebra la prima do-menica susseguente il 5 febbraio nell’im-ponente costruzione scaligera del XIV se-colo, è una ricorrenza importante per la città e un’attrattiva per turisti e visitatori. Molto meno riverente la stori-ca iniziativa che si tiene a San Pietro Mussolino, con un nome che è già un programma: “La pro-cessione del Gallo”. Que-sta si tiene la domenica dell’Ascensione, e la sua peculiarità sta nel fatto che viene appeso alla croce un gallo. Anche a Trissino si vuole giocare e lo si fa con la ”Caccia all’Uovo”, un evento di richiamo per l’in-tera vallata. All’interno del meraviglioso parco di Villa Trissino-Marzotto, il lunedì dell’Angelo, centinaia di bambini parteci-pano ad una sorta di “caccia al tesoro” tra la natura rigogliosa. Il bene prezioso, da scovare negli anfratti e da preservare con cura, è costituito, come suggerisce il nome della festa, proprio dalle uova. Le iniziative promosse da ogni piccolo

paese, da ogni frazione, sono davvero innumerevoli. Così se a Cornedo Vicen-tino la “Mostra dell’artigianato” di Valle, a cadenza biennale, propone una serie di appuntamenti per gli appassionati del settore, Gambugliano offre il suo palco agli stand degli artigiani per la “Fiera Arti

e Mestieri della Valdiez-za”. Castelgomberto propone invece, il 22 luglio, la “Antica fiera del pao e degli anima-li da cortile”, mentre a Brogliano, nella secon-da settimana di settem-bre, vengono presentati “Mestieri e sapori”. Per tornare al sacro, poi, a Montebello Vicentino si rende omaggio, ogni cinque anni, alla Ma-donna. A lei infatti si

attribuisce la fine dell’epidemia di tifo del 1791, dopo che gli abitanti della città portarono in processione il suo simula-cro. Durante tale festa, in programma la prima domenica di maggio, le case ieri come oggi vengono addobbate di bian-co e azzurro e la statua della Madre di Cristo viene portata in processione per le vie del paese. Ancora una volta un moti-vo in più per inneggiare alla vita.

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S. Pietro Mussolino (Loc. S. Pietro Vecchio) - “Procession del Galo”

Arzignano - Festa di S. Agata

Gambugliano - Fiera arti e mestieri

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utiliNumeri

comune di chiampoPiazza Zanella, 42 - 36072 Chiampo (VI)

Tel.: +39 0444 475211 - Fax: +39 0444 [email protected]

comune di altissimoVia Roma, 1 - 36070 Altissimo (VI)

Tel.: +39 0444 687613 - Fax: +39 0444 [email protected]

www.comune.altissimo.vi.it

comune di arzignanoPiazza Libertà, 12 - 36071 Arzignano (VI)

Tel.: +39 0444 476511 - Fax: +39 0444 [email protected]

www.comune.arzignano.vi.it

comune di BroglianoPiazza Roma, 8 - 36070 Brogliano (VI)

Tel.: +39 0445 445671 - Fax: +39 0445 [email protected]

www.comune.brogliano.vi.it

comune di castelgombertoPiazza Marconi, 1 - 36070 Castelgomberto (VI)

Tel.: +39 0445 424411 - Fax: +39 0445 941577urp@comune.castelgomberto.vi.itwww.comune.castelgomberto.vi.it

comune di cornedo VicentinoPiazza Aldo Moro, 33 - 36073 Cornedo Vicentino (VI)

Tel.: +39 0445 450411 - Fax: +39 0445 [email protected]

www.comune.cornedo-vicentino.vi.it

comune di creazzoPiazza del Comune, 6 - 36051 Creazzo (VI)

Tel.: +39 0444 338202 - Fax: +39 0444 [email protected]

comune di crespadoroPiazza Municipio, 3 - 36070 Crespadoro (VI)

Tel.: +39 0444 429005 - Fax: +39 0444 [email protected]

www.comune.crespadoro.vi.it

comune di gambellaraPiazza Papa Giovanni XXIII, 4 - 36053 Gambellara (VI)

Tel.: +39 0444 444651 - Fax: +39 0444 [email protected]

www.comune.gambellara.vi.it

comune di gambuglianoPiazza Corobbo, 1 - 36050 Gambugliano (VI)

Tel.: +39 0444 951601 - Fax: +39 0444 [email protected]

www.comune.gambugliano.vi.it

comune di montebello VicentinoPiazza Italia, 1 - 36054 Montebello Vic. (VI)

Tel.: +39 0444 649275 - Fax: +39 0444 [email protected]

www.comune.montebello.vi.it

comune di montecchio maggioreVia Roma, 5 - 36075 Montecchio Maggiore (VI)

Tel.: +39 0444 705601 - Fax: +39 0444 [email protected]

www.comune.montecchio-maggiore.vi.it

comune di montevialePiazza Libertà, 20 - 36050 Monteviale (VI)

Tel.: +39 0444 552013 - Fax: +39 0444 [email protected]

comune di montorso VicentinoPiazza Malenza, 39 - 36050 Montorso Vicentino (VI)

Tel.: +39 0444 685402 - Fax: +39 0444 484057info@comune.montorsovicentino.vi.itwww.comune.montorsovicentino.vi.it

comune di nogarole VicentinoPiazza Marconi, 1 - 36070 Nogarole Vicentino (VI)Tel.: +39 0444 427050 - Fax: +39 0444 420959

[email protected]

comune di Recoaro TermeVia Roma, 10 - 36076 Recoaro Terme (VI)

Tel.: +39 0445 793311 - Fax: +39 0445 [email protected]

www.comune.recoaroterme.vi.it

comune di San pietro mussolinoVia Chiesa Nuova, 3 - 36070 San Pietro Mussolino (VI)

Tel.: +39 0444 489403 - Fax: +39 0444 [email protected]

www.comune.sanpietromussolino.vi.it

comune di SovizzoVia Cavalieri di Vittorio Veneto, 21 - 36050 Sovizzo (VI)

Tel.: +39 0444 1802100 - Fax: +39 0444 [email protected]

comune di TrissinoPiazza XXV Aprile, 9 - 36070 Trissino (VI)

Tel.: +39 0445 499311 - Fax: +39 0445 [email protected]

www.comune.trissino.vi.it

comune di ValdagnoPiazza Del Comune, 8 - 36078 Valdagno (VI)

Tel.: +39 0445 428260 - Fax: +39 0445 [email protected]

comune di ZermeghedoPiazza Regaù, 1 - 36050 Zermeghedo (VI)

Tel.: +39 0444 685413 - Fax: +39 0444 [email protected]

Per ulteriori informazioni:

iaT Recoaro TermePiazza Roma, 15 -36076 Recoaro Terme (VI)Tel.: +39 0445 75070 - Fax: +39 0445 [email protected]

comunità montana agno - chiampoVia Festari, 15 - 36078 Valdagno (VI)Tel.: +39 0445 423511 - Fax: +39 0445 [email protected]

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Questo promozionale fa parte di una collana editoriale di prodotti turistici della Regione del Veneto per la valorizzazione del territorio.

Gli opuscoli, il DVD-Rom e le altre collanepossono essere richieste sul sito

www.veneto.to

Opuscolo generale d’area: Itinerari

DVD - Rom d’area

Regione del VenetoDirezione Promozione Turistica IntegrataVia Torino, 110 - 30172 Venezia-MestreTel.: 041 2795456 - Fax: 041 2795491

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