FARNESE, COMUNE PROIETTATO VERSO IL FUTURO · 2019. 5. 8. · Farnese che immaginiamo noi è un...

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FARNESE, COMUNE PROIETTATO VERSO IL FUTURO Per poter ben amministrare occorre avere una visione di quello che vogliamo realizzare, una visione di quello che sarà il futuro di Farnese, una visione di quello che sarà un paese migliore. Farnese che immaginiamo noi è un paese in cui i cittadini partecipano in modo attivo alle decisioni riguardanti la propria vita, la vita del proprio paese, la vita dell'amministrazione comunale. Farnese che immaginiamo è un polo di attrazione per le imprese. Farnese che immaginiamo è più snella a livello burocratico e permette la soluzione dei problemi in tempi rapidi e certi. Farnese che immaginiamo è ecosostenibile ed autosufficiente energeticamente nel rispetto del paesaggio. Farnese che immaginiamo è un paese che rispetta l'ambiente e che ha nel riciclaggio dei rifiuti e nella raccolta differenziata i suoi cardini. Farnese che immaginiamo è efficiente nell’erogare i servizi alle persone. Farnese, quella che noi immaginiamo, è quella che tu vorresti perché con te vogliamo costruirla. Per questo riteniamo fondamentale il potenziamento dei sistemi di informazione dei cittadini. Il dialogo costante con i cittadini è il nostro impegno prioritario. Solo così sarà possibile affrontare le difficoltà del presente e progettare un futuro sostenibile. La trasparenza, sarà il principio-guida per tutta la macchina amministrativa. L’obiettivo strategico per il mandato amministrativo 2014-2019 è Farnese, un Piccolo Comune, agricolo, ricco di beni culturali ed ambientali diffusi e di notevole pregio, aperto ai contatti internazionali ed alla multietnicità, in parole semplici un “ Comune virtuoso”. Occorre per questo rimettere al centro il bene comune rispetto agli interessi particolari e gestire la cosa pubblica rendendo i cittadini protagonisti. 1

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  • FARNESE, COMUNE PROIETTATO VERSO IL FUTURO

    Per poter ben amministrare occorre avere una visione di quello che vogliamo realizzare, una visione di quello che sarà il futuro di Farnese, una visione di quello che sarà un paese migliore.Farnese che immaginiamo noi è un paese in cui i cittadini partecipano in modo attivo alle decisioni riguardanti la propria vita, la vita del proprio paese, la vita dell'amministrazione comunale.Farnese che immaginiamo è un polo di attrazione per le imprese. Farnese che immaginiamo è più snella a livello burocratico e permette la soluzione dei problemi in tempi rapidi e certi. Farnese che immaginiamo è ecosostenibile ed autosufficiente energeticamente nel rispetto del paesaggio. Farnese che immaginiamo è un paese che rispetta l'ambiente e che ha nel riciclaggio dei rifiuti e nella raccolta differenziata i suoi cardini.Farnese che immaginiamo è efficiente nell’erogare i servizi alle persone. Farnese, quella che noi immaginiamo, è quella che tu vorresti perché con te vogliamo costruirla.Per questo riteniamo fondamentale il potenziamento dei sistemi di informazione dei cittadini. Il dialogo costante con i cittadini è il nostro impegno prioritario. Solo così sarà possibile affrontare le difficoltà del presente e progettare un futuro sostenibile. La trasparenza, sarà il principio-guida per tutta la macchina amministrativa. L’obiettivo strategico per il mandato amministrativo 2014-2019 è Farnese, un Piccolo Comune, agricolo, ricco di beni culturali ed ambientali diffusi e di notevole pregio, aperto ai contatti internazionali ed alla multietnicità, in parole semplici un “Comune virtuoso”. Occorre per questo rimettere al centro il bene comune rispetto agli interessi particolari e gestire la cosa pubblica rendendo i cittadini protagonisti.

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  • LINEE GUIDA

    Premesso che ogni programma amministrativo deve nascere dalla conoscenza della realtà e delle esigenze della Comunità amministrata in tutte le sue sfaccettature (sociali, economiche, culturali, etniche), del paese e del territorio; nonché delle leggi, indirizzi e normative che lo governano, nei vari gradi (a livello comunale, provinciale, regionale, nazionale ed europeo). L’azione di governo, risponderà alle seguenti linee guida:1) Congruità e coerenza con gli indirizzi di programmazione delle istituzioni sopraordinate;2) Qualità della progettazione, per una allocazione efficace ed efficiente delle risorse proprie e per poter accedere alle risorse messe a disposizione dalle istituzioni superiori;3) I programmi e progetti devono nascere dalle esigenze, potenzialità ed istanze effettive del territorio e dei cittadini, e debbono essere realizzabili in quanto riconosciuti validi dalla Comunità, oltre che coerenti con gli strumenti di governo del territorio;4) I progetti, le scelte programmatiche ed amministrative debbono essere condivise con la comunità dei cittadini attraverso la costituzione di strumenti di democrazia diretta. Prevediamo la creazione di un ufficio della partecipazione che metta a disposizione dei cittadini: informazioni e documenti, e sia di supporto alla realizzazione delle differenti modalità partecipative alle scelte programmatiche 5) la rinascita del paese richiede un sistema coerente e coeso di programmazione in cui ogni singolo intervento è una tessera del mosaico complessivo, senza punti di debolezza o di conflittualità;6) occorre realizzare, secondo quanto stabilito dalle leggi, forme di collaborazione amministrativa tra Comuni contigui in modo da accrescere la qualità dei servizi, ridurre i costi degli stessi e programmare lo sviluppo territoriale, mettendo in sinergia potenzialità e risorse di un territorio più vasto.Alla luce delle specificità del sistema economico del nostro territorio ed in presenza di una sempre più forte competizione dei territori limitrofi, la crescita economica ed occupazionale vanno perseguite sul terreno di uno sviluppo sostenibile ed integrato, che abbia come elemento distintivo la qualità: la qualità dei servizi, della comunicazione, della viabilità, la qualità del turismo e dell’agricoltura in parole povere: la qualità del territorio.Vogliamo innescare un processo di sviluppo fondato sulla realtà sociale e produttiva esistente e operante sul territorio, sfruttando le potenzialità che ancora non hanno avuto modo di esprimersi compiutamente nel Comune e attraendo in modo intelligente le risorse esterne pubbliche e private, che valorizzino le risorse locali. Su questo terreno si gioca il futuro di Farnese.Se non si innalza l’immagine complessiva del territorio e la sua qualità non riusciremo ad invertire la rotta che è di declino e marginalizzazione ( i dati demografici sono sufficienti a ricordarcelo).

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  • La qualità sarà dunque la trama di fondo del nostro progetto, partendo dagli uffici e dai servizi pubblici ed estendendosi ai settori economici (agricoltura e pastorizia, artigianato, commercio e turismo), al sistema culturale (Asilo, Scuola, Museo e Biblioteca, feste e spettacoli), sistema del tempo libero e dello sport e al sistema urbano e al paesaggio ecc.

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  • SVILUPPO ECONOMICO

    Farnese viene spesso rappresentata come caratterizzata da punti di debolezza: spopolamento, abbandono delle campagne e dell’agricoltura, penuria di alcune risorse strategiche (acqua), disoccupazione, ecc. Noi riteniamo ben più utile adottare un punto di vista diverso. Nel Comune di Farnese si sono verificati processi che hanno preservato, più che in altri contesti, il territorio, l’insediamento umano, le vocazioni produttive, la qualità dell’ambiente. Il nostro territorio ha subito una lunga storia di abbandoni, ma ha anche goduto di una strana fortuna, dovuta a precise vicende quali il permanere di forme di allevamento. Importanti risorse si sono mantenute allo stato nascosto, sottovalutate, ma, allo stesso tempo, preservate. L’accentramento insediativo e la presenza di pastorizia diffusa hanno preservato patrimoni ambientali e modi di produrre che possono diventare centrali nella progettazione dello sviluppo. L’accentramento insediativo ha generato una sorta di discontinuità nel territorio. Larga parte del territorio ha potuto conservare la propria vocazione per l’allevamento e per altre colture (olivo, vite, cereali, ecc.) e si presenta come uno dei pezzi più forti e meglio conservati dell’ecosistema della Tuscia.Esistono alcune specificità che possono diventare importanti punti di forza cui ancorare azioni di promozione e sviluppo: alta qualità dell’ambiente e ricchezza di biodiversità, di specie animali e vegetali autoctone; relativa vicinanza di altri punti di richiamo e facile passaggio dalla dimensione collinare a quella montana e al mare; paese con valori insediativi suscettibili di politiche di recupero; presenza di un consistente patrimonio di beni culturali; presenza di una cultura pastorale diffusa; produzione di alta qualità; presenza di un sistema culturale (museo, biblioteca archivio). Quelli sinteticamente sopra descritti, sono tutti elementi che vanno visti tra loro interconnessi e come risorse endogene per attività economiche nuove e tradizionali. I prodotti del territorio, insieme a qualunque altra attrazione naturalistica e culturale, possono diventare l’immagine specifica di questo territorio, richiamare interesse e presenze, purché non vengano visti come elementi isolati, o come beni singoli da conservare e valorizzare; ma come concorrenti tutti a formare un’identità del luogo. Questo insieme di cose deve diventare sistema, perché solo così può sintonizzarsi con la domanda crescente di spazi rurali per il tempo libero. I tasselli ci sono tutti si tratta di realizzare il mosaico E’ necessario programmare interventi e strumenti che elevino la qualità dei singoli prodotti e servizi (privati e pubblici); ma dobbiamo anche cominciare a parlare del prodotto complessivo e della sua qualità che può essere acquistato primariamente in loco e da collocare in mercati di nicchia ad altro valore aggiunto. Lo sviluppo di Farnese deve attingere a tutte le sue risorse specifiche perché sia durevole. I modelli di sviluppo ripetitivi e imitativi non funzionano. Occorre diversificarsi e non ripetersi. Non intendiamo calare proposte dall’alto; ma partire dai processi in atto ed operare all’interno di essi per stimolarli e orientarli al raggiungimento di reali vantaggi per la collettività.

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  • POLITICHE PER L'AGRICOLTURA E L'ALLEVAMENTO

    Consideriamo l’agricoltura e l’allevamento una risorsa fondamentale del nostro territorio e riteniamo che sia necessario provvedere a trattenere giovani nel settore agropastorale e della trasformazione dei prodotti da essi derivati. Il Comune e la Riserva Naturale, nell’ambito delle loro competenze, saranno impegnati in una azione di guida e sostegno per l’accesso ai finanziamenti previsti dal PSR 2014-2020, ed altri finanziamenti (per es.: finanziamenti a progetti della CE), impegnandosi nella comunicazione puntuale dei bandi, nel sostegno alla progettualità. Farnese è un comune rurale, che negli anni passati, è stato caratterizzato da una tradizione agricola e di allevamento importante, tutt’oggi presente, con prodotti di ottima qualità o di nicchia, per es. olio di oliva, latte, formaggi, carni, vini. Riteniamo prioritario dare impulso alle tradizioni del nostro territorio, partendo appunto dalle produzioni agricole e dell’allevamento, attivando forme di marketing e di comunicazione della qualità del prodotto, che possano essere integrate con la vocazione e l’indirizzo agro-turistico che intendiamo dare al nostro territorio. Nostro impegno prioritario sarà quello di far conoscere e riconoscere la bontà dei nostri prodotti e dei loro processi di produzione. Riteniamo prioritario fornire aiuto alle imprese agricole locali per la commercializzazione dei prodotti, soprattutto nella creazione di una rete di clienti ed utenti. Ci impegneremo ad attivare contatti con centri d’acquisto, a prospettare la filiera corta dei prodotti agricoli ed artigianali, anche attraverso l’attivazione di gruppi di acquisto solidali, secondo le normative ed attivando la ricerca di finanziamenti in materia. Verrà attuata la promozione e valorizzazione dei prodotti tipici del territorio comunale, creando il marchio di denominazione di origine comunale associato al marchio di qualità della Riserva Naturale Selva del Lamone per i prodotti tipici (agricoli, di trasformazione dei prodotti agricoli, artigianali, o commerciali come la recettività), impegnandosi ad organizzare le forme di controllo per garantire la qualità dei prodotti stessi. Per soddisfare le esigenze dei turisti, anche in collaborazione con i commercianti, verranno attivati punti di mostra e vendita dei prodotti tipici locali, aperti anche nei giorni festivi, con modalità da concordare con i commercianti. Altre modalità perseguite saranno quelle di stimolare le strutture ristorative del territorio a privilegiare l’uso dei prodotti tipici locali; di creare comunità del cibo e un presidio slow food per i nostri prodotti. Verrà incentivata l’attivazione di una filiera di prodotti tipici derivati dal cinghiale, impegnandosi a stimolare la realizzazione di adeguate normative regionali, per l’allevamento della specie e produzione di derivati. In collaborazione con la Riserva naturale verranno sperimentate nuove forme di colture ecocompatibili per le piante officinali e per le loro prime trasformazioni (Vedi voce Riserva Naturale). Verranno trovati incentivi per la messa a coltura di terreni pubblici e privati non utilizzati od abbandonati, che privilegino la produzione di prodotti tipici, anche con nuove colture o forme di conduzione, utilizzando finanziamenti per l’occupazione e la formazione di giovani agricoltori, per es. con i PSR o con finanziamenti a progetti (per es. per

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  • produzione di vini di qualità). Altri interventi saranno: la creazione di un’oasi per lo smaltimento dei rifiuti agricoli; la realizzazione di corsi formativi nel settore agricolo, per es. potatura dell’olivo; la semplificazione delle pratiche edilizie per strutture destinate ad attività produttive del settore agricolo e forestale; deroghe per la macellazione dell’agnello per uso familiare o aziendale; risistemazione della rupe del paese, zona sud, con la possibilità di realizzare orti sociali.Particolare attenzione verrà dimostrata, in collaborazione con la Riserva Naturale, per la problematica dei danni a colture ed allevamenti da parte della fauna selvatica ed inselvatichita; attuando il controllo del randagismo; stimolando la Regione a creare fondi per il risarcimento, che tengano conto anche del danno indotto (mancato reddito) ed al finanziamento delle strutture di prevenzione ed alla possibilità di accesso ai finanziamenti per esse previste dal PSR 2014-2020, assumendo, anche in questo caso, una funzione di guida e sostegno impegnandosi nella comunicazione puntuale dei bandi, nel sostegno alla progettualità e nel seguire le pratiche.

    USI CIVICI

    Per quanto riguarda la annosa questione dell’occupazione delle terre del demanio civico, ormai esiste un’ampia letteratura di norme e di giurisprudenza in merito che il Comune ed i diversi livelli istituzionali sovraordinati avranno il compito di applicare.Obiettivi della gestione possono essere: la tutela dei diritti della popolazione residente; il riordino dei patrimoni collettivi e la salvaguardia dell’integrità di quelli meritevoli di conservazione; la valorizzazione ed estensione delle caratteristiche di naturalità ed integrità territoriale e paesaggistico-ambientale dei beni di uso civico; il favorire, promuovere, riorganizzare ed ottimizzare le attività economiche, in particolare quelle connesse alla destinazione agro-silvo-pastorale, attraverso la concessione dei terreni civici non utilizzati e forme di incentivazione a favore dei privati singoli od associati che intendano realizzare iniziative produttive.

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  • TURISMO

    E’ necessario trasformare il modo di fare vacanza qui a Farnese. Il turismo che vogliamo deve essere durevole e sostenibile. L’obiettivo strategico è quello di certificare il territorio come destinazione turistica di qualità. Anche in questo settore è fondamentale la condivisione delle scelte e la partecipazione della popolazione. Costituiremo una Commissione consultiva che preveda la partecipazione di membri appartenenti alle associazioni legate alla promozione del territorio (Pro Loco, associazioni sportive, operatori, associazioni culturali ecc.).Si interverrà con gli strumenti normativi e amministrativi a disposizione per rendere il comparto turistico un punto di forza per la crescita economica dell’intera Comunità locale. Sarà nostro compito promuovere e sostenere l’azione dei privati per la riqualificazione dell’accoglienza diffusa favorendo la riconversione ad uso turistico e ricettivo di seconde case, nell’ottica del borgo tematico ricettivo. Verrà creato un punto di informazione turistica che fornisca documentazione ed informazione sulle strutture ricettive e sui beni culturali ed ambientali di Farnese; sulle manifestazioni, feste, sagre ecc; che possa indirizzare i turisti verso le strutture di accoglienza e all’acquisto dei prodotti tipici locali. L’ospitalità diffusa offrirà itinerari culturali per comprendere la storia di Farnese e dei Farnese e dei comuni limitrofi, visite guidate con percorsi attraverso il patrimonio naturalistico, paesaggistico, archeologico del nostro territorio, per scoprirne le attività tipiche con possibilità di partecipare ad attività presso aziende agricole, imparare a cucinare e gustare le specialità gastronomiche.Deve essere prevista inoltre un’offerta per lo sport e il tempo libero (equitazione, mountain bike) e di progetti ludico didattici che trasformino in residenziali le attuali attività giornaliere. Poiché esistono numerosi itinerari già in uso, riteniamo sia necessario potenziare il turismo equestre per 12 mesi all’anno realizzando punti sosta attrezzati e gestiti, nel territorio ed anche nelle immediate vicinanze del paese, sostenendo chi ha interesse a fornire servizi in questo settore, impegnandoci nella promozione ippoturistica del nostro territorio. Realizzare un Portale Web che renda visibile la qualità d’insieme del territorio (beni culturali, naturalistici, paesaggio, ospitalità, cibo) e garantisca la promozione su scala regionale, nazionale e globale del territorio di Farnese.Gli interventi si articoleranno come segue: recuperare immobili nei poli previsti per la creazione del borgo tematico ricettivo, strutture espositive, reception, centro di informazione turistica; riqualificare le infrastrutture urbane primarie; aree sosta (vista la precarietà idrogeologica dell’area del Bottino, è necessario procedere al suo recupero idrogeologico); realizzare una rete telematica che colleghi tutti gli edifici interessati al progetto (paese wi fi). Collegarsi ad altri programmi in fase di sviluppo : Via Clodia; percorsi del sistema

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  • museale del Lago di Bolsena; asse Vulci, Castro, Selva del Lamone, Sovana; Sentiero dei Briganti; la via della Preistoria; percorsi ciclabili; ippovia; ripresa del progetto Patrimonio Vernacolare dell’Unesco; completamento di interventi di valorizzazione dei manufatti e delle emergenze storico-religioso-naturalistico lungo le vie del sacro e le vie dell'acqua.Agevolare l’imprenditoria giovanile e femminile in materia di servizi turistici. Creare sinergie tra gli operatori turistici per migliorare la qualità dell’accoglienza. Attivare risorse comunitarie per finanziarie programmi e progetti di promozione del territorio. Valorizzare e potenziare la sentieristica che collega l’intero territorio comunale e la Riserva naturale, utilizzando la viabilità rurale per turismo equestre e come piste ciclabili. Stimolare il turismo scolastico attraverso laboratori didattici permanenti. Realizzare attività di divulgazione attraverso i media per dare visibilità al territorio. Procedere all’informatizzazione dei percorsi e loro diffusione tramite internet per avere in tempo reale, su un palmare, posizione georeferenziata, notizie, informazioni e descrizioni. Il Comune deve essere regista di queste attività favorendo i privati e la collaborazione tra di loro, fornendo strumenti di assistenza tecnica e formazione; creando reti di cooperazione con altri Comuni limitrofi per azioni di promozione congiunta. I fondi necessari possono provenire da FESR, FSE, FAS e PSR.

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  • PROGRAMMA COMMERCIALEsì ai piccoli negozi e no ai grandi centri commerciali

    Altro settore vitale è il commercio. Tra le politiche da attuare per il settore:1. favorire la creazione di Centri Commerciali Naturali con incentivi per le botteghe di paese che svolgono un ruolo economico e sociale importante. Attraverso lo strumento della concertazione e del rapporto con le categorie del commercio lavoreremo per rafforzare lo sviluppo del territorio. Valorizzeremo i Centri Commerciali Naturali sostenendo le attività promosse dai commercianti.2. ridurre il carico burocratico e fiscale delle attività commerciali, agevolando le imprese nei propri adempimenti. 3. Promuovere l’organizzazione di mercati dei prodotti locali e tipici.

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  • POLITICHE URBANISTICHE E LAVORI PUBBLICI

    E’ prioritario il recupero del patrimonio edilizio esistente soprattutto se di proprietà comunale.In materia di urbanistica riteniamo prioritario privilegiare uno sviluppo etico del territorio tenendo conto di oggettivi ed evidenti criteri di sostenibilità, in particolare rispetto alle condizioni di sicurezza idraulica e geologica, alla tutela ambientale e paesaggistica, al recupero dell’esistente, al monitoraggio degli effettivi bisogni.La strategia del recupero urbano rappresenta la via prioritaria per perseguire obiettivi di sviluppo sostenibile legati, da un lato ad esigenze di riqualificazione, fisica e funzionale, delle sue parti abbandonate, sottoutilizzate, degradate, dall’altro alla necessità di porre un limite al consumo di suolo, in quanto risorsa primaria non riproducibile. Grande attenzione sarà rivolta alla riprogettazione della città pubblica, come sistema di spazi costituiti da piazze, slarghi, percorsi pedonali, aree verdi, parcheggi, ecc. Altra priorità sarà la predisposizione di un regolamento per l’utilizzo del verde comunale urbano pubblico (giardini ed altri spazi verdi), individuando gli spazi per le manifestazioni.Saranno posti in essere le azioni e i progetti di seguito riportati:1. riqualificazione delle aree urbane tramite strumenti di concertazione pubblico privato. 2. recupero del patrimonio edilizio esistente rispetto alla nuova edificabilità, anche per evitare l’aumento dei costi di urbanizzazione e dei servizi. 3. edilizia sostenibile e interventi di ristrutturazione, progettazione e manutenzione che perseguano obiettivi di eco-efficienza energetica ed ambientale, adeguando il regolamento edilizio alle direttive europee ed alle leggi nazionali e regionali in materia di edilizia sostenibile e di eco-efficienza energetica degli edifici. 4. riqualificazione idrogeologica del territorio. 5. manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade comunali per garantire una maggior qualità del territorio. 6. riprogettare urbanisticamente il paese per individuare le zone feste, le zone fiera, riqualificando le aree destinate a verde pubblico. 7. procedere all’adeguamento del deposito comunale dei mezzi. 8. per il campo di calcetto al Bottino, va messa in sicurezza e risanata l’area prima di procedere ad una sua sistemazione definitiva. Si provvederà a ripulire e sanificare i bagni e gli spogliatoi e a darlo in gestione all’associazionismo sportivo, col preciso impegno del libero accesso del campo ai ragazzi ed ai giovani. 9. ristrutturazione e miglioramento della palestra comunale per favorirne l’utilizzo da parte dei cittadini. 10.sistemazione della viabilità nel centro storico e regolazione dei flussi del traffico. Proseguire la ricerca di finanziamenti per la messa in sicurezza dei luoghi di culto: chiesa parrocchiale e chiesa del convento di Sant’Umano.

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  • Centro storico

    Dedicheremo al centro storico un’attenzione prioritaria ed investiremo per la sua riqualificazione le risorse necessarie.Lo sviluppo di Farnese è strettamente legato alla valorizzazione e riqualificazione (nel senso di recuperarne la qualità) della sue strutture storiche, del centro storico con i suoi prolungamenti extra moenia e paesaggio, per le ricadute economiche e occupazionali che un suo rilancio in termini di qualità urbanistica può determinare (pensiamo ai lavori di recupero, manutenzione, alla ricettività diffusa e al turismo di qualità, alla riqualificazione commerciale ed alla presenza di servizi). Occorre proseguire la sua riqualificazione urbana (strade, facciate e superfetazioni varie) e occorre un intervento di recupero delle zone degradate (es. Cortinaro, zona Elcetello, Dietromoniche, Ripe e Paese di Pinocchio a Sant’Umano), con incentivi per il recupero degli edifici. Un primo atto concreto sarà la definizione e l’attivazione da parte del Comune di un regolamento edilizio per la manutenzione e il risanamento di edifici situati nel centro storico, recuperando stili e forme tradizionali del luogo con il preciso intento di coordinare, armonizzare e rendere omogenei gli interventi edilizi privati e pubblici. Un altro atto concreto sarà il coinvolgimento dei proprietari di alloggi nel centro storico con riferimento ad una politica di accertamento della qualità degli edifici destinati alla ospitalità temporanea. Inoltre, si potrebbero individuare degli accordi per incentivare i proprietari di immobili a non aumentare gli affitti di negozi e abitazioni.

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  • CULTURA E SISTEMA CULTURALEMuseo, Biblioteca, Archivio Storico, Musica, Beni culturali diffusi, Collezioni

    Il ruolo dell’ente comunale è promuovere il sistema dei beni culturali, sostenere manifestazioni, appuntamenti culturali, e mettere a disposizione spazi adeguati e mezzi.Un tassello fondamentale del programma è costituito dal potenziamento del sistema Museo, Biblioteca e Archivio Storico, Pinacoteca. La gestione del museo, della biblioteca e dell’archivio storico, deve essere rivolta non soltanto a garantire la fruibilità di queste strutture e l'attività di ricerca ma anche, e soprattutto, alla produzione di eventi culturali, che attraggano interesse, non soltanto su loro stessi, ma su tutto il territorio. Tutte queste attività presuppongono la presenza di personale adatto e preparato. Dati i vincoli di bilancio quest’aspetto dovrà essere affrontato utilizzando forme di cooperazione con soggetti del terzo settore e dell’associazionismo culturale.La Biblioteca presenta una piccola raccolta di volumi, con qualche presenza di pregio, frutto di acquisti precedenti al 2000 e di donazioni successive. La biblioteca non ha personale proprio. Viene aperta tre giorni a settimana, grazie al volontariato di persone facenti parte del Circolo “La Spinosa” della Lega Ambiente.L’Archivio Storico di Farnese è, per la quantità di documenti presenti, uno dei più interessanti dell’Alta Tuscia. Esso è stato riordinato ed inventariato. Sono state restaurate le sale di Palazzo Chigi in cui esso si trova insieme alla Biblioteca. Sistemate le sale l’archivio e la biblioteca verranno disposti in maniera più ordinata e lineare.L’informatizzazione (digitalizzazione) dei documenti può permettere una loro maggiore salvaguardia e la loro messa a disposizione attraverso la rete internet.All’interno dell’archivio inoltre vi sono molti materiali, che una volta restaurati, possono essere esposti realizzando apposite mostre tematiche su argomenti riguardanti la storia del Comune di Farnese e del suo territorio.Per quanto riguarda la biblioteca verranno perseguiti: l’incremento del patrimonio librario e dei materiali multimediali (DVD, CD, etc.); l’attività di promozione alla lettura e laboratori rivolti alle scuole, incontri letterari con gli autori e presentazioni di libri; l’ingresso nel Sistema Bibliotecario del lago di Bolsena.Per la gestione del sistema dei beni culturali ci si può avvalere del personale proprio o convenzionato, o ricorrere a progetti specifici con il Servizio Civile Nazionale e l’utilizzo di studenti tirocinanti. Per le attività di organizzazione di eventi o mostre, possono venir coinvolti anche privati. Nei locali adiacenti alla biblioteca si può pensare di collocare la Pinacoteca comunale.La politica culturale del Comune deve consolidare l’immagine di Farnese attraverso la qualità dell’offerta culturale e favorire la Cooperazione internazionale potenziando il Gemellaggio con Beaumont de Pertuis.Per l’edificio scolastico, data l’estrema difficoltà, per mancanza di alunni, di tornare al suo

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  • uso per le scuole dell’obbligo, si punterà all’attivazione di un Liceo artistico, corsi universitari, corsi di inglese con il British Institut, etc..Va realizzato il progetto già esistente, di una struttura polivalente nell’ex mattatoio comunale, con spazi chiusi ed aperti destinati a manifestazioni ed incontri.Verrà istituito un Forum delle associazioni come luogo di dialogo e confronto per la programmazione di eventi di qualità adatti a tutte le età ed al buon nome del paese (sagre, feste, mostre, incontri sportivi ed altre manifestazioni, ormai tradizionali o da proporre ex novo). Vanno continuati e potenziati le manifestazioni musicali (Farnese Musica Estate e i corsi estivi ad essa associati) e attivata una sinergia tra istituti scolastici e la Banda per diffondere, tra i ragazzi la cultura musicale.Proponiamo inoltre di arricchire l’offerta culturale con nuovi eventi come per esempio: valorizzazione della memoria di personalità politiche e culturali che hanno contribuito alla storia della comunità attraverso commemorazioni e convegni di studio (per es: convegno su Mario Farnese ed il suo tempo; convegno sulla figura dell’erudito settecentesco Giovanni Battista Passeri, Mostra-convegno sul pittore Alessandro Mattia ecc).Tra gli eventi che verranno realizzati ci saranno: mostre (ad es. una mostra al museo su Sergio Canevari, una mostra dei carri etruschi, in collaborazione con la SBAEM, il museo di Ischia di Castro, l’Accademia Lorenzo da Viterbo ed altri, saranno messi in mostra, in contemporanea, la biga di Castro nel Museo di Ischia di Castro ed il carro per trasporto di persone trovato nel Tumulo della Regina a Tarquinia, nel Museo di Farnese); laboratori didattici per le scuole, spettacoli teatrali e di musica dal vivo. Verrà creato un sito web o una pagina da inserire sul sito del Comune di Farnese e potenziato l’apparato espositivo del museo attraverso strumenti multimediali innovativi, elaborazione e realizzazione di percorsi tematici e di eventi di carattere “trasversale” che possano far meglio comprendere i vari aspetti del territorio.Si creerà un collegamento con il Parco archeologico ed il Museo di Vulci, il costituendo parco archeologico di Castro ed il Museo di Ischia di Castro, i siti archeologici di Farnese e la Selva del Lamone ed il museo civico, il Museo Manzi e le aree archeologiche di Pitigliano, nonché con Sovana con le sue aree storico-archeologiche e il museo, creando un’apposita museo-card.Tra le altre attività si possono riprendere progetti legati alla valorizzazione del centro storico di Farnese, con la creazione di circuiti cittadini come “progetto rupe”, “lo scrigno di tufo”, “a spasso con i Farnese”, “itinerario ermetico” e lanciare la realizzazione di percorsi tematici (per esempio l’acqua, l’uomo e l’ambiente, il paesaggio) volti a far comprendere meglio il territorio e la sua storia.

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  • INTERVENTI PER LA TUTELA DEL TERRITORIO

    La programmazione e l’attuazione di interventi in ambito paesaggistico, a protezione del territorio e della popolazione presente, devono essere realizzate basandosi sulle politiche settoriali di riferimento. In tal senso sono auspicabili: azioni mirate di risanamento (recupero, pulizia, bonifica dei siti degradati);- interventi di salvaguardia e conservazione di aree a particolare pregio con specifiche norme urbanistiche. Il Comune, potrà adottare strumenti di regolazione dell’uso del territorio che impediscano pressioni negative e invece valorizzino e incentivino attività, usi e tradizioni che salvaguardano sia il patrimonio ambientale che quello culturale;- studi di fattibilità, ricerche in materia di tutela e risanamento delle acque, nonché delle diverse tecniche di depurazione, delle risorse idriche sotterranee e delle risorgive;- attività di monitoraggio chimico, fisico e biologico della qualità delle acque superficiali e sotterranee con controlli sugli scarichi;- indagini sull’assetto idrogeologico e le aree di dissesto attraverso l’elaborazione di uno studio geologico del territorio.In tema di prevenzione e nella gestione delle eventuali situazioni di emergenza, importante sarà potenziare la Protezione Civile, mediante l’ampliamento della dotazione di mezzi e materiali, la dotazione di una sede, appropriati corsi di formazione e aggiornamento. I Volontari di Protezione Civile, infatti, che meglio di tutti conoscono il proprio territorio, sono lo strumento principale per sorvegliare le zone a rischio, lanciare l’allarme in modo tempestivo ed effettuare i primi interventi in caso di necessità.In questo ambito, importante sarà il ruolo del Comune nell’attuazione e revisione del Piano di emergenza con l’attivazione di appropriati sistemi di allerta per la cittadinanza, attraverso i mezzi di comunicazione locale e la predisposizione di specifiche strategie di evacuazione. Accurati controlli devono essere effettuati sulle strutture di telecomunicazione, per garantire i cittadini che da elettrodotti, impianti di diffusione radiotelevisiva e di telefonia cellulare, non provengano emissioni superiori ai limiti di legge e assicurando, al riguardo, una specifica attenzione ai siti sensibili quali scuole, ospedali e nuclei insediativi intensamente abitati. E’ opportuno:- adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, come peraltro previsto dalla legge;- individuare specifiche aree ad “attrezzature tecnologiche”;- elaborare programmi adeguati di sviluppo della rete nel rispetto dei livelli di esposizione della popolazione e di distribuzione del servizio, adottando tutti gli accorgimenti volti a limitare l’impatto delle infrastrutture anche attraverso forme di concertazione con i soggetti gestori (stipula di apposite convenzioni, ecc.);

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  • - prevedere per le nuove edificazioni distanze minime adeguate dagli elettrodotti preesistenti. Per quanto concerne invece gli edifici già costruiti a ridosso degli elettrodotti vanno valutate tutte le possibilità tecniche e finanziarie per la riduzione dell’esposizione (isolamento aereo o sotterraneo dei cavi, innalzamento dei tralicci, ecc.);- controllare gli impianti esistenti e riqualificare quelli più impattanti attraverso l’intervento degli organismi preposti alle attività di controllo e di vigilanza sui livelli di emissione, favorendo il monitoraggio con carattere di periodicità e/o continuità;– sostenere l’attuazione di campagne di informazione sugli eventuali rischi connessi all’esposizione ai campi elettromagnetici emessi dagli impianti per telefonia mobile, e sugli accorgimenti adottati per garantire la salute dei cittadini.

    QUALITA' DEL TERRITORIOpolitiche ambientali, gestione del territorio.

    Il nostro paesaggio si sta semplificando, spariscono i terrazzamenti, il bosco si propaga spontaneamente a causa dell’abbandono della campagna da parte di chi vi lavorava. Il paesaggio di Farnese che recava fortissima l’impronta umana rischia di banalizzarsi. Il patrimonio archeologico rischia di scomparire. In alcune aree, per fortuna ancora limitate, il territorio sta diventando una discarica. La tutela del territorio rappresenta un impegno prioritario per la nostra amministrazione. L’azione di tutela e di recupero e valorizzazione della qualità del paesaggio e del patrimonio culturale possono essere efficaci unicamente se divengono da un lato obiettivi condivisi dalla comunità, e dall’altro un’asse fondamentale di un’azione di governo del territorio. Occorre elaborare un Piano per il paesaggio e il patrimonio culturale con un ampia partecipazione della popolazione. Sorgenti, suolo, corsi d’acqua, campagna, muretti a secco, sentieri, terrazzamenti, siti archeologici ecc., l’unione di questi elementi costituisce il patrimonio fisico, culturale e sociale rispetto al quale ogni cittadino deve esercitare pieni diritti di progettualità e godimento. Il patrimonio culturale e paesaggistico è una risorsa economica. Sempre più, nell’economia moderna tendono a crescere i settori legati alla produzione dei beni immateriali tra i quali quelli della ricreazione, del benessere fisico, del turismo, del godimento estetico e della conoscenza. Inoltre il paesaggio di qualità diventa luogo adatto per produzioni di nicchia caratterizzate dalla qualità. Non va inoltre trascurata per l’occupazione qualificata l’attività di manutenzione e di tutela: si tratta di recuperare e curare ambienti naturali degradati da vari fattori (fasce fluviali, interventi nelle aree di dissesto idrogeologico, ripristino sentieri, terrazzamenti ecc.) recuperare e restaurare beni mobili e immobili, e valorizzarli.Oggi la concorrenza tra territori assume sempre più la qualità dell’ambiente come un valore importante da mettere in gioco nel marketing territoriale. Per questo il nostro paesaggio rappresenta il fulcro attorno al quale far ruotare lo sviluppo del nostro territorio, come una vera e propria arma vincente per superare le difficoltà attuali.Il settore agricolo e pastorale va tutelato in quanto partecipe alla conservazione del valore aggiunto costituito dalla risorsa paesaggio e quindi il sostegno a queste attività è necessario perchè tutelano e producono beni pubblici essenziali. I servizi del paesaggio costituiscono un campo nel quale può svilupparsi un’attività economica importante. Ciò può avvenire con misure che promuovano una relazione forte fra la qualità dei prodotti e la qualità del paesaggio.

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  • Le istituzioni devono promuovere e valorizzare le attività degli imprenditori che si cimentano nella produzione di prodotti di qualità direttamente legati al territorio.

    ASSETTO DEL TERRITORIO recupero del dissesto idrogeologico

    Recenti eventi calamitosi hanno mostrato tutta la inadeguatezza della gestione idrogeologica del nostro territorio. L’incuria, la mancata gestione del territorio e dei corsi d’acqua, l’occlusione dei canali, i riempimenti non ben programmati e peggio realizzati di fossi (vedi il Bottino), il convogliamento delle acque meteoriche fuori dai loro corsi naturali nei campi, o addirittura sulle pubbliche strade, l’occlusione delle cunette, comportano, anche a seguito di piccoli eventi meteorici, alluvioni, erosioni, frane, smottamenti a cui bisogna dare rimedi. Farnese Libera ritiene che sia necessario, in primo luogo aver chiara la dimensione e la portata del dissesto idrogeologico del nostro territorio, tramite apposite indagini conoscitive, per poter realizzare un piano comunale di riassetto idrogeologico del territorio medesimo, che ne preveda il recupero, come quelli pertinenti ai danni subiti dalle alluvioni dell’autunno 2012, la ripulitura dei fossi e torrenti, la sistemazione dell’alveo del Fossottello, con l’approfondimento del medesimo e la realizzazione di un nuovo ponte nei pressi della chiesa della Madonna della Cavarella, per impedirne l’allagamento. In particolare è prioritario intervenire per la sistemazione idrogeologica dell’area del Bottino-Ragnara-Soropiche, in quanto non è a rischio soltanto la stabilità degli edifici e strutture presenti; ma lo stesso parcheggio, l’attuale collettore delle acque, le basi della rupe su cui sorge il centro storico di Farnese. Un primo ed importante progetto esecutivo di interventi di riassetto idrogeologico dell’area suddetta è stato redatto dalla Riserva Naturale Selva del Lamone e depositato presso i competenti uffici regionali della Difesa del Suolo, sarà compito della nostra amministrazione, se eletta, seguirne l’iter per avviare quanto prima gli interventi. Altra area da mettere in sicurezza idrogeologica è quella sottostante all’ambulatorio. Prioritario è inoltre intervenire per la risistemazione della viabilità rurale colpita dalle recenti alluvioni, compresa la messa in sicurezza di alcuni ponti che presentano lesioni o fenomeni erosivi che ne rendono precaria la stabilità’.

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  • TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE E ACQUA

    L’acqua è risorsa limitata, un elemento prezioso da salvaguardare. La sua corretta gestione, la preservazione e la cura della complessa rete idrografica e la potabilità dell’acqua sono un punto prioritario del nostro programma di governo.Il comune di Farnese è collegato con acquedotti a quattro differenti sorgenti: Le Fontanelle, la Botte, la Botticella, La Faggeta. Esistono inoltre alcune diramazioni dell’acquedotto per uso abitativo e rurale che si dirigono all’esterno del centro abitato: acquedotto Fontanelle-Lamoncello, acquedotto Farnese-Ciringanna, acquedotto Poggio della Campana-Chiusa Brunelli –Noiano. A questo sistema si aggiungono un pozzo artesiano presso il Campo sportivo comunale ed uno realizzato in località Fontanaccio. In particolare dal Fontanaccio parte un altro acquedotto rurale, non completato, che si ferma in località Poggio Cerro.Sono state individuate e normate le aree di tutela A e B delle sorgenti suddette, anche se le specifiche regole non sono propriamente rispettate soprattutto nelle aree B.E’ ben noto che sono presenti nelle acque distribuite alla comunità livelli di arsenico, fluoruri e vanadio, spesso al di sopra delle norme di legge. Alcune sorgenti (Botte e Botticella), spesso risultano inutilizzabili per contaminazione di carattere fecale (colibatteri). Si è provveduto a realizzare l’impianto per la potabilizzazione delle acque in località Bottino, che sebbene, come sembra, ha risolto il problema dell’arsenico non ha, ancora, dato risposte su quello dei fluoruri. Inoltre la sua gestione ha dei costi notevoli. Sembrerebbe, da alcune analisi, da continuare nel tempo, che l’acqua del Fontanaccio abbia basso tenore di arsenico. Noi proponiamo di rendere efficiente, nell’immediato, il potabilizzatore del Bottino e di procedere contemporaneamente, per abbassare i costi, alla verifica di fattibilità di un progetto di diluizione di acque ad alto tenore di arsenico e fluoruri con le acque del pozzo del Fontanaccio, se un’attenta verifica della qualità della sua acqua, tramite analisi chimico-fisiche, darà risposte positive su bassi tenori dei sali di arsenico, fluoro e vanadio. In alternativa, se i risultati delle dette analisi non fossero incoraggianti, valutare la possibilità di collegamento ad altri acquedotti (es. acquedotto del Fiora). E’ possibile inoltre diminuire i costi di funzionamento del potabilizzatore e della stazione di raccolta delle acque del Bottino, fornendoli di impianti fotovoltaici da mettere in rete. Inoltre, poiché alcune sorgenti non sono facilmente raggiungibili (per es. la Botte) ed è necessaria una continua sorveglianza e manutenzione delle stesse; si propone di realizzare, dove sono carenti, gli accessi; di mettere in sicurezza le sorgenti da tutte le possibili infiltrazioni esterne di acque piovane ed altre, per esempio risagomando le aree esterne per consentire il deflusso delle acque meteoriche, impedendo così l’inquinamento. Dove necessario, e già previsto (Muiolo), attuare opere di forestazione a tutela dei bacini delle sorgenti (Botte e Botticella). Infine ci impegneremo per garantire, con continuità, controllo, manutenzione e pulizia delle opere di captazione delle sorgenti. Come già detto, si provvederà a favorire l’utilizzo di deviatori di flusso, per evitare lo spreco di acqua potabile. Come obiettivo a

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  • lungo termine verrà presa in considerazione la differenziazione dei circuiti dell’acqua potabile, per gli usi alimentare ed igienici, e di quella non potabilizzata per altri utilizzi, scarichi dei bagni innaffiatura delle piante etc.Buona parte degli acquedotti rurali, generalmente, portano acqua potabilizzata che viene utilizzata in gran parte per usi agricoli, soprattutto nel periodo estivo, quando si verifica la carenza. Occorre sicuramente razionalizzare su questo uso, per evitare prelievi indiscriminati ed in punti di erogazione non autorizzati e garantire le utenze dei residenti; in questo caso è opportuno provvedere, per gli usi agricoli, ad individuare punti di erogazione di acqua non potabilizzata.Per favorire le azioni di antincendio, in alcuni punti opportunamente individuati, dovranno essere posti dei bocchettoni a norma per il carico rapido delle cisterne dei moduli antincendio e, inoltre per lo stesso motivo, saranno realizzate nuove vasche da circa 1000 litri, o adeguate quelle esistenti, presso alcuni punti di erogazione e fontane distribuiti nel territorio, queste vasche potranno essere utilizzate, per esempio, anche come abbeveratoi per turismo equestre. La ristrutturazione di queste fontane permetterebbe anche di realizzare la cosiddetta Via dell’Acqua, potabilizzando l’acqua erogata tramite l’uso di lampade a raggi ultravioletti, alimentate con fotovoltaico.Si provvederà inoltre ad una attenta manutenzione delle fontane presenti nel centro abitato mettendole in sicurezza, tutelandole, eliminando e prevenendo gli elementi di degrado e ripristinando la loro specifica funzione.

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  • DEPURATORE

    L’attuale depuratore, in corso di realizzazione, che dovrebbe servire alle comunità di Farnese ed Ischia di Castro, nasce da vecchi progetti reiterati da diverse amministrazioni già dagli anni Settanta, ed è stato finanziato alla Riserva naturale Selva del Lamone nel 2005 utilizzando un apposito finanziamento dell’Assessorato regionale all’Ambiente per la depurazione dei SIC fluviali del Lazio. Sarà compito prioritario di Farnese Libera provvedere a terminare l’opera e finire di sistemare i collegamenti necessari e renderla attiva.

    FOGNATURE

    Rivedere e ristrutturare le tubature che scendono dalle rupi del centro storico, sia per motivi estetici, sia perché in caso di eventi piovosi, i colpi d’ariete dovuti alla pressione dell’acqua portano allo scoperchiamento dei pozzetti di raccolta, con conseguenti fenomeni di erosione.Provvedere ad una manutenzione e ripulitura costante delle caditoie per le acque bianche , per evitare fenomeni di accumulo di acque piovane lungo gli edifici.Studiare la possibilità di utilizzare la fitodepurazione, soprattutto in zone dove sono case sparse e non sono servite dalle fognature comunali.

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  • GESTIONE RIFIUTI

    Si ritiene necessario riattivare la raccolta dei rifiuti porta a porta con obiettivi del 70% di raccolta differenziata in 3 anni; passare alla tariffa puntuale che permetterà di premiare i cittadini più virtuosi, che pagheranno la bolletta in base alla quantità di rifiuti non riciclabili prodotti. Sarà compito, inoltre, della nostra amministrazione approntare un piano di bonifica o neutralizzazione dell’amianto, da attuare tramite la ricerca di appositi finanziamenti.Nell’ambito della politica dei rifiuti è necessario e urgente quanto segue:un’azione di sensibilizzazione ripetuta per raggiungere il 70% di raccolta differenziata; un regolamento comunale per l’introduzione di una tariffa con il riconoscimento di un premio per la differenziazione; razionalizzare l’uso degli scarti produttivi (frantoi, caseificio ecc.); campagna finalizzata alla rimozione e smaltimento differenziato dei rifiuti abbandonati lungo le strade nei fossati e nelle campagne; isola ecologica organizzata in modo più razionale ed efficiente e valutare la fattibilità della collocazione di un centro di compostaggio e di un centro per il riciclaggio; potenziamento dell’attività di prevenzione e repressione da affiancare all’attività di bonifica del territorio; ricorso allo strumento del Green Public Procurement (politica di acquisti a basso impatto ambientale) da parte del Comune; azioni di sensibilizzazione verso imprese, distributori e consumatori per ridurre la produzione di rifiuti.

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  • POLITICHE ENERGETICHE

    Verranno attivate politiche partecipate e condivise che sfruttino a pieno le potenzialità naturali offerte dal clima e dal contesto geografico per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili. E’ inutile pensare di riproporre progetti, già dimostratisi irrealizzabili, per motivi di tutela paesaggistica. E’ necessario evitare una diffusione selvaggia e speculativa di impianti, date le normative esistenti e le recenti esperienze fallimentari e criminali di progetti che tendono soltanto a far cassa e producono poca o nulla energia, ma grosso danno al paesaggio; mentre si può stimolare, la realizzazione di impianti aziendali compatibili con la tutela del paesaggio. Vogliamo dimostrare, a partire dagli edifici pubblici, che è possibile ridurre i consumi energetici e di conseguenza rispettare l’ambiente e diminuire la spesa pubblica. Vogliamo incentivare le famiglie e le aziende a scegliere fonti energetiche rinnovabili. Riteniamo possibile utilizzare società ESCO (Energy service company) che realizzano gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, assumendosi il rischio dell’iniziativa, mentre il cliente finale viene liberato da ogni onere organizzativo e di investimento e valutare, nell’ambito della Unione di Comuni la possibilità di crearne una nel nostro territorio. Tutto ciò per aiutare il processo di trasformazione dei vincoli ambientali esistenti in opportunità per la collettività. Una svolta del genere, consona agli indirizzi che vengono dalla discussione sul prossimo Piano Energetico Regionale, dagli indirizzi sulla normative in elaborazione sui Piccoli Comuni e dagli stessi Programmi Comunitari, potrà creare valore aggiunto per cittadini, sia in termini di minore spesa per le bollette energetiche, sia dal punto di vista economico grazie alla possibilità di collocare sul mercato le eccedenze produttive. Questa strategia può avviarci verso l’obbiettivo Emissioni Zero entro il 2050. Il Piano Energetico Comunale ed il regolamento edilizio possono rappresentare gli strumenti per individuare le strategie e gli interventi da attuare in questo settore (disciplinando, per esempio, l’installazione di impianti fotovoltaici e di pannelli solari) e agevolare un uso razionale dell’energia attraverso politiche orientate al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici. Le disposizioni normative in campo energetico miranti a sostenere le famiglie economicamente svantaggiate e le situazioni di disagio, con l’introduzione di tariffe agevolate per l’energia elettrica e di sconti sulla bolletta del gas, devono vedere il Comune come attivo promotore e interprete delle necessità ed esigenze dei cittadini, favorendo la comunicazione sulle agevolazioni previste ed assistendo gli aventi diritto nelle pratiche di richiesta dei contributi.Azioni strategiche rivolte alla riduzione dei consumi energetici implicano anche l’approvazione, da parte del Comune, del Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale (PRIC), con lo scopo di ridurre l’inquinamento luminoso e regolamentare le nuove installazioni, sottoponendo al regime diautorizzazione, da parte del Sindaco, tutti gli impianti di illuminazione esterna, anche quelli a carattere pubblicitario.

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  • Risparmio energeticoOccorre incentivare un uso efficiente dell’energia sia nel comparto produttivo che in quello residenziale attivando prescrizioni, rivolte agli edifici pubblici e privati, che indicheranno materiali e tecniche costruttive e tecnologie (come per es. migliore isolamento di pareti e coperture, sostituzione delle caldaie con impianti ad alta efficienza, sostituzione delle lampade fluorescenti con lampade a basso consumo energetico, installazione di rompi getto aerati ed erogatori a basso flusso per evitare la dispersione dell’acqua) secondo linee guida inseriti in regolamenti comunali. Per le opere pubbliche intendiamo introdurre il bilancio energetico dell’opera. Indicazioni saranno rivolte all’adozione di materiali da costruzione naturali (per es. lana di pecora come coibentante), a filiera corta, basso contenuto energetico tecnicamente isolanti non inquinanti e riciclabili; alle tecniche costruttive a basso impatto ambientale rispetto al suolo e al paesaggio. In questo quadro va valutata attentamente l’efficienza ed i costi dell’illuminazione pubblica e se necessario provvedere, tramite gli appositi finanziamenti, consulenze etc. al miglioramento degli impianti, sia dal punto di vista energetico che quello del decoro urbano.Anzitutto verrà resa efficiente dal punto di vista energetico “la macchina comunale”, migliorando l’efficienza e riducendo i consumi della pubblica illuminazione, della gestione degli edifici e strutture pubblici : Edificio scolastico, Museo, Centro sociale per anziani, Ambulatorio, Impianti sportivi, Cimitero, ex Mattatoio, Deposito comunale degli attrezzi, Dearsenificatore e stazione di pompaggio dell’acquedotto, ed altre strutture pubbliche. In particolare, essi saranno dotati di impianti fotovoltaici, che permettano di garantire la fornitura della energia elettrica necessaria alle strutture e la vendita dell’energia eccedente(che potrebbe fornire alcune decine di migliaia di euro). Ulteriore risparmio energetico può essere realizzato dotando le dette strutture e lo stesso palazzo comunale di impianti termici a bassa entalpia e/o pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua. Per quanto riguarda il Cimitero, nell’area di espansione sarà previsto l’uso di luci a led alimentate da fotovoltaico installato direttamente sulla struttura (il led dura 100.000 ore e consuma meno rispetto alle lampadine ad incandescenza che durano solo 2000 ore e consumano di più).Il Comune inoltre favorirà, dove compatibile, l’installazione di impianti fotovoltaici per le esigenze delle abitazioni e delle aziende (l’utilizzo delle ampie tettoie dei capannoni può portare oltre che all’alimentazione elettrica delle aziende stesse, a buoni introiti se messe in rete) ed attiverà un progetto per l’installazione da parte dei cittadini di pannelli solari per la produzione di acqua calda, facendo delle convenzioni con gli installatori e con istituti di credito per finanziamenti agevolati. Sarà cura del Comune, inoltre, informare i cittadini degli eventuali finanziamenti esistenti in materia, agevolare le pratiche burocratiche e seguire e sollecitare gli iter di finanziamento. Verrà inoltre valutata la fattibilità di un impianto fotovoltaico nella ex cava di tufo delle Sparme.Le azioni finalizzate all’efficienza energetica, pubbliche e private, possono essere realizzate con l’accesso ad appositi finanziamenti oppure, a costo zero, attraverso società ESCO (Energy Service Company). I risparmi economici ottenuti possono essere spartiti con varie modalità di accordo commerciale, tra la ESCO ed il Cliente finale. Nel caso di acquisto di nuovi automezzi comunali, provvedere a sostituire i vecchi veicoli alimentati a combustibili tradizionali con veicoli alimentati a metano o elettrici.Per aumentare l’assorbimento del biossido di carbonio (CO2):

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  • intendiamo procedere alla piantumazione di alberi in aree pubbliche e non (tramite accordi con privati disponibili), con gli ulteriori obiettivi di tutelare le sorgenti dell’acquedotto comunale da infiltrazioni di contaminanti, di utilizzare terreni di uso civico reintegrati e non richiesti in concessione per ridurre l’inquinamento atmosferico e ricreare le condizioni ambientali per una migliore qualità della vita. In questa ottica verrà verificata la possibilità e le modalità di accesso ai cosiddetti crediti di carbonio, in attuazione del Protocollo di Kioto.Incremento degli acquisti verdi da parte del comune preferendo beni e servizi con minore pericolosità per la salute umana e l’ambiente.Promozione di una corretta gestione dei rifiuti, visti non più come un problema ma come risorsa, attraverso la raccolta differenziata "porta a porta" che deve attestarsi almeno al 70%, con l'attivazione di progetti concreti tesi alla riduzione della produzione dei rifiuti, alla premiazione dei cittadini più virtuosi, nel quadro di una politica che aspiri al traguardo "rifiuti zero". In realtà molti rifiuti sono rappresentati da oggetti che non vengono più utilizzati (giocattoli, biciclette, mobili) è possibile avviare, presso l’isola ecologica un mercato di tali oggetti, a cui tutti i cittadini possono accedere.

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  • PROTEZIONE CIVILE

    Si provvederà a potenziare il Gruppo Comunale di Protezione Civile, stimolando i cittadini ad aderire e partecipare alle attività, fornendolo dei Dispositivi di Protezione individuali indispensabili all’espletamento delle attività di soccorso ed antincendio, di un mezzo tipo PiK Up e realizzando un ponte radio e un sistema di comunicazione in rete con la Riserva Naturale e la Protezione Civile Regionale. Si provvederà ad attuare ed adeguare il Piano Comunale di Protezione Civile. Si verificherà l’opportunità del reperimento di una zona non troppo lontana dell’ambulatorio per creare un’area multifunzionale, per concentramento dei cittadini in caso di calamità , realizzazione di un punto di atterraggio per elisoccorso e punto sosta attrezzato per i camper.E’ nostra intenzione di favorire la creazione di un Gruppo Rischi, con l’integrazione di varie realtà ed associazioni (Gruppo Comunale di Protezione Civile, Organizzazione per la protezione delle malattie sociali, Comitato Ambulanza, Lega Ambiente, Riserva Naturale Selva del Lamone ecc.) all’uopo sarebbe opportuno mettere a disposizione l’edificio dell’ex mulino Comunale in Via San Magno.

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  • RISERVA NATURALE

    Nelle aree appositamente destinate alle attività silviculturali, all'agricoltura ed all'allevamento della Riserva naturale è necessario attivare incentivi economici perché siano salvaguardati gli allevamenti e le colture tradizionali e tipici, nonché siano applicate metodiche a basso impatto ambientale. In quest’ottica il Comune Ente gestore deve necessariamente proporsi nei confronti dei cittadini e dei privati come promotore e coordinatore degli interventi, attivando tutti i canali per assicurarsi i finanziamenti previsti dalle varie normative vigenti. E’ fondamentale una integrazione tra la Riserva ed infrastrutture diffuse nel territorio circostante ed uno scambio dinamico con le realtà consimili presenti in un ambito più vasto; in modo da creare un flusso discreto di persone tale da generare una ricaduta economica per gli operatori interessati al territorio come: agricoltori, artigiani, operatori turistici, tecnici e giovani in cerca di lavoro. Le azioni previste sono:- Aiutare le microimprese agricole locali a crearsi una rete di utenti e clienti, privilegiando la filiera corta secondo le normative in materia ed utilizzando gli appositi finanziamenti. La Riserva naturale e l’Ente gestore (Comune) avranno un ruolo di guida e sostegno per l’accesso ai finanziamenti previsti dal PSR 2014-2020 impegnandosi nella comunicazione puntuale dei bandi, nel sostegno alla progettualità e nel seguire le pratiche.- Sperimentare in collaborazione con privati ed istituzioni (come l’Università e l’Arsial) nuove colture ecocompatibili come per es. le piante officinali: Origano, Echinacea, Timo, Lavanda, Papavero della California, che più si adattano alle caratteristiche pedoclimatiche della zona di Farnese e del Lamone. Il progetto coinvolgerà chi manifesta interesse alla coltivazione, anche di piccoli appezzamenti di terreno, con una o più essenze, lavorando in proprio e con i propri mezzi per poi conferire il prodotto presso un essiccatoio comune realizzato dalla Riserva Naturale e dall’Ente Gestore (Comune). Ipotizzando un consorzio per la trasformazione e commercializzazione, in modo da presentarsi sul mercato con una maggiore forza contrattuale. Sarà compito del Comune e della Riserva Naturale attivare dei corsi di formazione ed individuare un responsabile che informerà e seguirà tutti i coltivatori interessati al progetto circa le conoscenze colturali necessarie per ogni essenza. - Attivazione del marchio di qualità del parco per i prodotti tipici (agricoli, di trasformazione dei prodotti agricoli, artigianali, o commerciali come la recettività), impegnandosi ad organizzare le forme di controllo per garantire la qualità dei prodotti stessi. - Sperimentare nuove forme di fruizione per favorire la recettività locale. Nell’area protetta, la funzione conservativa della biodiversità si concilia con le funzioni ricreative e didattico-scientifiche; ma il patrimonio vegetale e di ambienti può assolvere anche a funzioni di promozione della salute e dello stato di benessere psico-fisico. In questa ottica sarà potenziata la didattica ambientale con le scuole, con l’offerta di opportuni pacchetti per la formazione residenziale. Verranno avviati progetti per l’uso della Riserva naturale ed altre

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  • aree come “Giardino Terapeutico” utilizzando appunto la funzione terapeutica degli spazi verdi, attraverso veri e propri viaggi di immersione nella natura, con passeggiate nel bosco per più giorni consecutivi, fino a totalizzare almeno una decina di ore di permanenza nell’ambiente forestale. Un pacchetto di residenzialità di 72 ore (tre giorni) può permettere per esempio quattro ore giornaliere di attività in bosco. Nei paesi più avanzati sono centinaia le foreste ricreative destinate a questo utilizzo e decine di milioni i fruitori. In questa ottica dovranno essere inserite nella ricettività turistica di Farnese, le strutture di proprietà comunale presenti all’interno della Riserva naturale (Rifugi dei Carbonai e Casale di Rogaudienzo), completando le opere di funzionalità.- Attivazione del laboratorio per la rete regionale di monitoraggio ambientale a Pian di Sala. E’ uno dei cinque laboratori di questo tipo realizzati dalla Regione Lazio ed è punto di riferimento per la Provincia di Viterbo per l’attuazione della Rete Natura 2000. - Migliorare la ricettività e la fruibilità della Riserva anche nei confronti dei diversamente abili, favorendo l’iniziativa privata nella gestione dei circuiti ed itinerari;- Attivare in collaborazione con l’Agenzia Regionale dei Parchi e Riserve Naturali corsi di formazione per guide ecologiche, che verranno abilitate all’esercizio.- Attivazione del laboratorio didattico a Pian di Sala, con realizzazione di corsi residenziali in collaborazione con la recettività locale. Si provvederà al recupero e valorizzazione del sito etrusco di Rofalco; al recupero e valorizzazione del polo archeologico di Valderico; alla valorizzazione del sito archeologico di Sorgenti della Nova; alla candidatura a Geoparco d’Europa; alla sistemazione degli ingressi ed aree sosta con ricostruzione di elementi locali, es. muri a secco, con progetti che possano dare lavoro alle imprese locali.- Favorire l’istituzione del Parco Interregionale della Selva del Lamone, attraverso il collegamento del SIC Sistema Fluviale Fiora-Olpeta, senza cambiare l’attuale destinazione e utilizzazione di tali zone, con le altre aree protette arrivando a Sud sino a Vulci e a Nord fino a Sovana, anche in funzione di incentivare la distribuzione sul territorio dei flussi turistici di riferimento.

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  • GESTIONE DEI BOSCHI COMUNALE

    Il Comune di Farnese è proprietario di una superficie boschiva complessiva di 1.637,79 ha di cui 1.465,43 ha compresi nella Riserva Naturale Selva del Lamone e 172,36 ha in aree esterne. L’utilizzo economico dei boschi comunali, come espresso in varie comunicazioni da parte del Settore Foreste della Regione Lazio è subordinato alla stesura ed approvazione, da parte della Regione medesima, di un Piano di Assestamento e Gestione Forestale (PAGF). Senza tale strumento non saranno più autorizzati interventi sui boschi comunali. La Riserva Naturale Selva del Lamone ha un suo PAGF che scadrà nel 2016. Nell’aprile del 2013 il Comune, di concerto con la Riserva Naturale, ha dato l’incarico ad un tecnico per avviare, tramite un progetto preliminare, la richiesta di finanziamento di un nuovo PAGF, comprendente tutti i boschi comunali, tramite i fondi comunitari del PSR. La Regione ha accertato l’accettabilità del progetto inviato. Farnese Libera si impegna a sollecitare l’intervento di finanziamento e a reiterare la pratica in caso di difficoltà. Ulteriore strumento che può essere importante per la valorizzazione dei nostri boschi è quello per ottenere la Certificazione Forestale Sostenibile.

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  • CACCIA

    A Farnese, anche per le potenzialità offerte dal suo territorio esiste un’antica tradizione di caccia ed una componente importante della Comunità è rappresentata proprio dai cacciatori. Pur riconoscendo che esistono all’interno della stessa popolazione del nostro Comune visioni ed approcci diversi rispetto a questa attività, ricordiamo che essa è legale e regolamentata da apposite normative, e che il cacciatore, rappresenta una risorsa per il territorio stesso, in termine di conoscenza, di controllo e di segnalazione di situazioni di degrado e di collaborazione con le istituzioni per la sua tutela. Riteniamo che sia importante rafforzare il legame dei cacciatori con il proprio territorio, perché questo può rappresentare un fattore importante di buona gestione venatoria. Per questo ci impegniamo a: 1. mantenere riservata ai residenti l’area contigua ed adeguarla portando i confini, dove posti in maniera diversa, alla strada provinciale della valle dell’Olpeta (strada Farnese-Latera) ed al confine Comunale tra Farnese e Valentano, inserendoci, tra l’altro, l’area del monticolo della Dogana. 2. realizzare una zona addestramento cani (Area ZAC) con sparo, già individuata.3. tenere incontri periodici con i rappresentanti dei cacciatori per concordare attività, modalità di gestione dell’area contigua, manifestazioni, ecc. 4. dare sostegno alle manifestazioni, come festa del cacciatore e giornate di tiro con l’arco alla sagoma.5. allestimento di un Museo della Caccia

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  • SERVIZI SOCIALI

    la crisi economica sta investendo molte aziende nel nostro Comune, con gravi ricadute sull’occupazione e sulle famiglie. Il Comune deve, nel limite delle sue competenze e possibilità attivarsi per affrontare tale situazione, per individuare sfoghi alle esigenze di lavoro: il segretariato sociale, uso dei voucher, creazione di un fondo di solidarietà in compartecipazione con associazionismo religioso e laico, per sostegno primario a cittadini e famiglie in stato di necessità.

    La famiglia al centro dell’azione amministrativaLa famiglia qui a Farnese ha il ruolo fondamentale di primo ammortizzatore sociale. Il sistema dei servizi sociali deve rivolgere la sua attenzione al nucleo familiare, oltre che alla persona, tendendo a coinvolgere la famiglia e la rete parentale. In questo senso intendiamo rivedere tutti i regolamenti relativi all’assegnazione dei servizi, anche riguardo le tariffe e le eventuali esenzioni, privilegiando le famiglie e i cittadini, che ne abbiano più bisogno. Nel merito delle iniziative concrete di sostegno ai giovani nuclei familiari, reputiamo importante istituire un contributo economico ai nuovi nati. Altre iniziative per la famiglia sono:1. l’istituzione di facilitazioni, vincolate da parametri di reddito, per l’accesso ai servizi pubblici locali per particolari categorie come famiglie con figli, persone con disabilità, famiglie monoparentali;3. il potenziamento dell’attività di sostegno e consulenza alle famiglie in difficoltà attraverso la realizzazione di servizio gratuito consultoriale di orientamento e sostegno alla genitorialità, e altre problematiche familiari in collaborazione coi distretti sociosanitari;4. l’istituzione del servizio di mediazione familiare pubblico e gratuito, al fine di contenere la conflittualità familiare;5. la promozione dell’associazionismo familiare cittadino, in un’ottica di sussidiarietà orizzontale.

    Asilo e servizi per l’infanziaL’asilo e, più in generale, i servizi per l’infanzia sono strumenti oggi più che mai indispensabili per conciliare le esigenze familiari e occupazionali dei genitori.L’amministrazione deve pertanto incrementare gli investimenti per questo aspetto nevralgico dellepolitiche sociali. Oltre al sostegno al nido cittadino, riteniamo fondamentale finanziare interventi di accoglienza di minori, in età prescolare, attraverso forme flessibili e cooperativistiche:1. istituzione di nidi - famiglia tra cui anche l’attività di donne che accudiscono presso il proprio domicilio contemporaneamente più bambini;2. organizzazione di ludoteca per minori, sostenendo e favorendo la possibilità delle persone

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  • anziane di prendersi cura dei bambini, in ambito comunque protetto e supportato da operatori;3. stipula di convenzioni con associazioni per l’organizzazione di strutture per l’infanzia, anche solo per alcune ore al giorno, nell’ottica di favorire le forme di lavoro part – time;

    MinoriLa tutela dei minori e del loro equilibrato sviluppo rappresenta uno dei punti programmatici prioritari, in quanto i bambini costituiscono il futuro del nostro paese.1. Per quanto riguarda gli interventi di prevenzione del disagio degli adolescenti, intendiamo introdurre l’educatore di territorio, una figura professionale specializzata, che può divenire un primo referente per i ragazzi e le loro famiglie per affrontare le frequenti problematiche legate alla crescita della persona, all’apprendimento, al rischio di abbandono scolastico e alla socializzazione degli adolescenti. Questo servizio può rappresentare un importante filtro verso eventuali servizi specialistici.2. E’ opportuno strutturare una proposta di spazi per adolescenti, con attività di tipo culturale (corsi di informatica, musica, recitazione, danza, lingua e cultura locale) e ricreative, anche attraverso la riscoperta di attività artigianali che fanno parte della nostra tradizione, per esempio favorendo l’incontro con gli anziani che insegnano i vecchi mestieri, ricevendo in cambio insegnamento all’utilizzo di nuove tecnologie (computer per es).3. Vanno sperimentati servizi vacanza per minori.4. Riteniamo doveroso sviluppare programmi di sensibilizzazione, di informazione e prevenzioneper contrastare i fenomeni di violenza, bullismo e pedofilia.5. Adeguare il parco giochi per bambini con strutture di qualità e valutare anche la possibilità di un suo spostamento in altra area concordando la soluzione con i genitori.

    Persone anzianeElevare il livello di attenzione alle esigenze della cittadinanza anziana in termini di assistenza e di supporto specifico, ma anche in materia di attività ricreative e iniziative mirate di tipo culturale e sociale. In questa prospettiva occorre:1. l’incremento delle iniziative tese alla valorizzazione della persona anziana nel proprio contestofamiliare e nel tessuto sociale, come soggetto rilevante per la società 2. l’istituzione di supporti e provvidenze per i nuclei familiari al fine di favorire il mantenimento della persona anziana al proprio interno, evitando il ricorso all’istituzionalizzazione, spesso da correlare alla caduta in sindromi depressive e allo sviluppo di processi di decadimento fisico e psichico;3. potenziare, in collaborazione con le ASL, l’assistenza domiciliare integrata.4. restaurare e rendere più funzionale la struttura che ospita il centro anziani.Il Comune dovrà concertare con gli Enti interessati modalità di erogazione dei servizi sociosanitari e altri servizi pubblici che favoriscano l’accessibilità per gli anziani

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  • Persone diversamente abiliI disabili sono spesso dimenticati quando si parla di vita indipendente: vi sono ancora troppi marciapiedi impraticabili per una carrozzella perché troppo stretti, molti edifici pubblici e privati inaccessibili ed un servizio di trasporto pubblico spesso carente in tema di mobilità. Alcune delle nostre indicazioni principali sono:1. abbattimento delle barriere architettoniche;2. finanziamento di progetti, a vario livello, miranti alla formazione e all’integrazione dei soggettidisabili, nell’ottica dello sviluppo di ogni potenzialità per la vita indipendente.3.potenziamento degli interventi di assistenza domiciliare integrata;4.istituzione di servizi di sollievo per le famiglie con persone disabili che predispongano un’accoglienza flessibile;5.soggiorni climatici per disabili, integrati con animazione e attività motoria;6.programmazione di attività di atelier di tipo artistico, con la predisposizione dell’integrazione fra persone normodotate e disabili;7.attività motoria generica e promozione di attività sportiva vera e propria per persone con handicap.

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  • GIOVANI, ASSOCIAZIONISMO E SPORT

    GiovaniSi è fatto ben poco per trattenere i giovani a Farnese e favorire il protagonismo giovanile . Da anni la Riserva Naturale sperimenta attività di occupazione giovanile con il Servizio Civile Nazionale , attività che intendiamo potenziare, attraverso progetti unificati Comune Riserva Naturale, che possano interessare, ogni anno, 6-8 giovani che potranno essere utilizzati in vari servizi. Farnese Libera, attraverso le varie misure del suo programma intende realizzare occasioni di lavoro per i Giovani utilizzando i fondi comunitari. Verranno individuate forme di incentivazione per l’accesso all’università per studenti meritevoli. Il Comune costituirà un tavolo tra tutte le Associazioni di Categoria e i Sindacati per definire un Piano per il Lavoro per i giovani in cerca di occupazione, disoccupati e lavoratori precari che utilizzi i sostegni regionali e comunitari per l’occupazione giovanile e l’imprenditoria giovanile e femminile.

    ImmigratiLa popolazione di Farnese è costituita da residenti originari di altre regioni d’Italia e di comunità di stranieri, che in molti casi hanno ottenuto la cittadinanza e si sono fortemente integrati. Ci impegniamo ad attivare un processo reale di partecipazione e di cittadinanza attiva anche per questi cittadini. Favorendo, in collaborazione con le associazioni di volontariato, manifestazioni per approfondire la cultura, le tradizioni e la gastronomia di ciascuna comunità.

    Volontariato e l’associazionismoLe associazioni di volontariato e la Banda Comunale svolgono un importante servizio per la Comunità e contribuiscono, a qualificare il nostro territorio. Grazie al volontariato sono possibili molte manifestazioni culturali, promozionali, turistiche, sportive, ludiche, di difesa del territorio e di servizio socio-sanitario. Riteniamo fondamentale, nella finalità del Comune virtuoso, rafforzare il ruolo dell’associazionismo per migliorare la qualità della vita e la coesione della comunità. Riteniamo prioritario sostenere la partecipazione del volontariato organizzato ai lavori di definizione delle linee strategiche, progettuali e gestionali attinenti i servizi e le manifestazioni attraverso il Forum delle associazioni. Verrà dato sostegno alle associazioni legate alla territorialità del Comune. Verrà istituito uno specifico riconoscimento comunale per le associazioni di volontariato che si sono contraddistinte maggiormente sul territorio per la loro opera sociale; come sarà riconosciuta la responsabilità sociale delle imprese che hanno contribuito alle attività di volontariato.

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  • Sport ed attività del tempo liberoIl diritto allo sport è un diritto fondamentale. E’ necessario uno spirito innovativo per rendere effettivo questo diritto. Il Comune ha l’importante compito di pianificare insieme alla Provincia e alla Regione i programmi di intervento sullo sport di base, integrandoli con quelli delle politiche sociali e culturali.La promozione e tutela del diritto allo sport deve avvenire mediante un piano condiviso dalle associazioni sportive e dalle associazioni di volontariato; previa valutazione dello stato delle strutture esistenti, del loro grado di fruibilità od obsolescenza rispetto agli standard più avanzati in termini anche di sicurezza. Il piano dello sport deve prevedere la promozione di un’ampia gamma di attività, alcune delle quali già esistenti e che hanno raggiunto notevole interesse, recuperando e riqualificando aree e strutture esistenti (campo di tennis, campo di calcetto, palestra) e investendo in strutture nuove (piste ciclabili, circuiti per gare podistiche, punto sosta per turismo equestre), che possano permettere l’utilizzo di itinerari di collegamento tra il nostro territorio e realtà emergenti vicine (Parco di Vulci, futuro Parco Archeologico di Castro, Area di Sovana); adottando un regolamento sulla gestione degli impianti sportivi ed aree attrezzate contenente i seguenti criteri: rendere accessibili le strutture a tutti; incentivare lo sviluppo dello sport femminile; attivare corsi sportivi comunali; verificare la possibilità di istituire percorsi riabilitativi.

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  • BILANCIO

    Il bilancio comunale è lo strumento cardine per la verifica finanziaria di ogni iniziativa dell’ente locale. Garantire un bilancio in equilibrio e sostenibile finanziariamente rispetto agli obiettivi programmati costituisce un obbligo ineludibile di ogni seria amministrazione . E’ per questo motivo che le attività dell’Amministrazione comunale devono essere programmate in considerazione del livello di risorse a disposizione individuando tra le alternative disponibili quelle che permettono di aumentare il benessere complessivo al minor costo possibile.I vincoli di bilancio e le manovre sulla finanza locale rendono l’azione amministrativa sempre più difficile. Per garantire i servizi ai cittadini è sempre più opportuno analizzare con estrema attenzione i costi sostenuti dall’amministrazione comunale per far fronte ai propri impegni e, allo stesso tempo, studiare nuove modalità per agire sulla leva delle entrate, nella consapevolezza che la finanza locale sarà necessariamente sempre meno dipendente dai trasferimenti statali e sempre più fondata, di contro, sulle capacità autonome di individuare entrate proprie.In questo senso, sarà di assoluta importanza la realizzazione di una serie di progetti innovativi che integrino servizi pubblici e privati garantendo a parità di risorse maggior efficacia ed un significativo incremento qualitativo e quantitativo dell’offerta di servizi per i cittadini.Sarà necessaria un’attenta verifica della struttura organizzativa comunale, ampliando il ricorso alla misurazione dei risultati e degli obiettivi individuali e di gruppo, indirizzando i compensi per produttività in funzione del merito e, soprattutto, al miglioramento dei servizi unitamente ad una loro maggiore fruizione. In particolare la gestione del personale deve essere orientata all’equità ed efficienza organizzativa con l’unico obiettivo di erogare servizi efficienti, efficaci ed utili alla collettività valorizzando le risorse e le professionalità interne già presenti nell’ente.Di seguito si riportano alcune possibili linee di azione da attuare in merito al bilancio comunale:1. Rivisitazione complessiva del piano delle opere dando priorità a quelle ritenute più strategiche enecessarie. Monitoraggio costante ed attento delle risorse a favore dell’ente.2. Agevolazioni legate a indicatori di reddito ovvero sulla base di criteri scelti dall’ente (soggetti con grave disabilità; titolari di assegni sociali; abitazioni con un unico occupante).3. Valorizzazione degli immobili comunali. Verifica della possibilità di valorizzare ulteriormente i beni immobili all’attivo e/o di metterli a reddito ovvero, qualora non economicamente sostenibili, procedere alla loro dismissione.4. Riduzione Costi. Analisi delle singoli voci di costo di spesa corrente all’interno del bilancio al fine di individuare le inefficienze e permettere così importanti risparmi di spesa.

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  • 5. Funzioni associate. Definizione dell’esercizio in forma associata delle funzioni con i Comuni limitrofi, in coerenza con il quadro normativo vigente, senza rinunciare alla propria autonomia ma assicurando un maggiore livello di efficienza nei servizi, permettendo così di mantenere in ordine isaldi di bilancio dell’ente.6. Potenziare la ricerca di nuovi finanziamenti, e la capacità progettuali degli uffici per la partecipazione a bandi di finanziamento, in particolar modo a livello europeo, in grado di veicolare risorse economiche necessarie per lo sviluppo territoriale locale.

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