FARMACI E TERZA ETÀ. CENTO DI QUESTI CONSIGLI. · DELLA CORRETTA ASSUNZIONE DEI FARMACI ... prima...

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4 FARMACI E TERZA ETÀ. CENTO DI QUESTI CONSIGLI.

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FARMACI E TERZA ETÀ.CENTO DI QUESTI CONSIGLI.

Con il termine anziani ci si riferisce in genere alle persone con più di 60-65 anni, ovvero a una popolazionemolto eterogenea, non solo perché distribuita lungo un arco di vita variabile dai 20 ai 30 anni, ma soprattuttoperché composta da individui che possono arrivare a questa età in condizioni fisiche e mentali molto diverse.

L’invecchiamento non è sinonimo di malattia e l’età è un modo piuttosto appros-simativo di definire il decadimento di un organismo. L’età mette insieme ciò

che è causato dal processo biologico dell’invecchiamento, dalle malattie,dalla disabilità, dagli avvenimenti sociali, dal livello di istruzione e dallo

stile di vita che abbiamo scelto.Si possono distinguere tre tipologie di invecchiamento:• l’invecchiamento “normale”, quello più comune, il cui inizio ègeneralmente legato all’età del pensionamento, ma che, inassenza di malattie importanti, consente una vita di relazionepiena e soddisfacente fino a 75-80 anni se non oltre;• l’invecchiamento “patologico”, quello segnato da malattiecroniche, spesso multiple, che possono limitare in manieraimportante la vita e le attività di una persona;• l’invecchiamento “di successo”, quando una vita sana,socialmente e a volte anche lavorativamente attiva si protrae

fino ad una età molto avanzata, vicina ai limiti della durata biolo-gica. Il fatto che una persona imbocchi una o l’altra di queste stra-

de dipende da svariati fattori tra cui il patrimonio genetico, le abitu-dini di vita, il livello culturale ed economico (la povertà è indubbiamen-

te una delle cause maggiori di cattiva salute), la presenza di una buonarete di relazioni familiari e sociali e non ultimo un po’ di buona sorte.

A tutt’oggi non esistono farmaci o “cure alternative” in grado di curare o ritar-dare l’invecchiamento.

Essere anziani non significa necessariamente avere bisogno di farmaci. Spesso però conl’età aumentano i problemi di salute e nuovi malanni possono

CHI SONO GLI ANZIANI

GLI ANZIANI E I FARMACI

GLI ANZIANI E L’INVECCHIAMENTO

sommarsi ad altri. Accade così che gli anziani con-sumino più farmaci contemporaneamente. I farmacioggi disponibili possono curare alcune malattie (anti-biotici), lenirne i sintomi (antidolorifici), o prevenirne lecomplicazioni (farmaci per le malattie cardiovascolari).In alcuni casi possono però essere loro stessi causa dimalattie, in conseguenza degli effetti collaterali, chediventano tanto più probabili quanto più un individuo è“fragile” e quanti più farmaci si è costretti a prendere. E’quindi importante che gli anziani imparino ad attribuire ilgiusto ruolo ai farmaci, evitando di cadere da un lato nell’atteg-giamento di chi per ogni piccolo problema fa subito ricorso ad unamedicina “farmacodipendenti” (la pillola per regolare l’intestino pigro,le gocce per dormire meglio o per combattere l’ansia, le pastiglie per lamemoria, e così via) o dall’altro di chi è in assoluto “contrario ai farmaci”, per-ché le medicine fanno sempre più male che bene, per cui è sempre meglio ridurre odimezzare le dosi (soprattutto se la malattia non dà sintomi). Come sempre, la verità sta nelmezzo, ovvero in un atteggiamento critico verso un uso esasperato ed eccessivo dei farmaci ma nellostesso tempo in un uso corretto dei farmaci veramente necessari.

Con l’età, specie in presenza di malattie croniche può risultare più difficile “ricordarsi” di prendere regolarmente le proprie medicine, soprattutto se nell’arco di una giornata bisogna assumere5-6 farmaci diversi e alcuni più volte al giorno (in orari spesso differenti per ciascun farmaco). Questedifficoltà di memoria assieme a disturbi della vista o a difficoltà manuali possono aumentare la proba-bilità di commettere errori, creando ansia e apprensione nell’anziano causa di ulteriori sbagli.

I farmaci da banco sono quelle medicine che si possono acquistare direttamente senza ricetta, dipropria iniziativa o chiedendo consiglio ad un farmacista negli appositi punti vendi-ta, per curare i disturbi più lievi, che incidono transitoriamente sullostato di salute e che un paziente è in grado di iden-

GLI ANZIANI E IL PROBLEMADELLA CORRETTA ASSUNZIONE DEI FARMACI

GLI ANZIANI, I FARMACI DA BANCO E L’AUTOMEDICAZIONE

tificare per comune esperienza.I farmaci da banco sono composti da sostanze (principi attivi) già largamente impiegate e conosciute,a dosaggi considerati di bassa tossicità, da assumersi per periodi molto brevi (non superiori a 3-5 giorni).Se da un lato medicarsi da sé (automedicazione) può contribuire a migliorare il rapporto con il proprioorganismo, imparando a riconoscere e distinguere sintomi o disturbi comuni, dall’altro è bene nondimenticare che:• un eccessivo desiderio di fare da sé può ritardare la diagnosi di un problema più serio;• i farmaci da banco sono comunque sempre dei farmaci e, nonostante la loro migliore tollerabilità,possono, come tutti i farmaci, dare effetti collaterali, interagire con le altre medicine prescritte dalmedico, o essere controindicati in alcune situazioni particolari.

Alcuni farmaci agiscono localmente, cioè dove sono applicati (è ilcaso delle creme e delle pomate); altri per poter svolgere la loro

azione devono essere introdotti nell’organismo.Ciò è possibile attraverso le diverse vie di somministrazionedisponibili per i diversi farmaci (ad esempio la bocca per lepastiglie o le compresse, i muscoli o le vene per le iniezioni,la cute per le pomate o i cerotti, la mucosa dell’intestino rettoper le supposte, la mucosa nasale o orale per gli spray, e cosìvia).L’inizio dell’azione di un farmaco è preceduto da alcunetappe attraverso le quali il farmaco passa dal luogo in cuiviene assunto al punto in cui è richiesta la sua presenza per

agire.Queste tappe sono l’assorbimento (il passaggio nel sistema cir-

colatorio), la distribuzione (ai diversi organi), il metabolismo (latrasformazione) e l’eliminazione (escrezione attraverso urine e

feci).Nell’organismo anziano tutte queste tappe possono subire delle

alterazioni, che a loro volta possono modificare gli effetti desiderati eindesiderati di un farmaco.

In particolare le modificazioni a carico dell’apparato gastrointestinale, di fegato ereni sono le principali responsabili di un ridotto assorbimento e di una più lenta elimina-

zione dei farmaci. Un ridotto assorbimento può comportare un intervallo di tempo più lungo primache un farmaco dia l’effetto atteso, mentre un ridotto metabolismo e una ridotta eliminazione possonoaumentare il rischio di comparsa degli effetti negativi.A ciò va aggiunta la maggiore sensibilità dell’anziano agli effetti dei farmaci che agiscono sul sistema

I FARMACI E L’ORGANISMO ANZIANO

nervoso centrale, per una maggior permeabilità delcervello alle sostanze presenti nel sangue e per lealterazioni a cui vanno incontro con l’invecchiamen-to i recettori cerebrali.Ecco perché gli anziani tendono ad essere più sensi-bili ai farmaci e maggiormente predisposti agli effetticollaterali e alle interazioni tra farmaci.

Prima di diventare un farmaco, una sostanza che può avere originidiverse (minerale, vegetale, organica, biologica, prodotta per sintesi o conmetodiche biotecnologiche) deve essere sottoposta a un lungo percorso di studi(sperimentazione) secondo regole ben definite. Solo al termine di questo lungo cam-mino, che può durare 8-10 anni, e dopo una attenta valutazione dei risultati di diversi studi daparte di specifici organismi scientifici, è possibile ottenere l’autorizzazione a mettere in commercio unnuovo farmaco.Il fatto che un farmaco sia disponibile in commercio non assicura di per sé che sia efficace, ovve-ro in grado di mantenere ciò che promette.

Come abbiamo già avuto modo di accennare, gli anziani rispondono ai farmaci in maniera diversadagli adulti per le variazioni determinate dall’invecchiamento.Purtroppo nella maggior parte dei casi tutte le informazioni relative a dosi, modalità di somministrazio-ne, controindicazioni, effetti collaterali, interazioni provengono da studi effettuati in soggetti giovani-adulti, che vengono “adattate” ai soggetti anziani che non costituiscono una categoria omogenea, siaper età che per stato di salute.Un utile strumento per ottenere informazioni specifiche sul farmaco da assumere è il foglietto illustra-tivo, che è sempre opportuno consultare prima di iniziare una nuova terapia.Nel caso di dubbi, ci si può sempre rivolgere al proprio medico o al farmacista di fiducia.a. DosiPer ottenere i benefici attesi, un farmaco deve essere assunto in quantità (dosi) adeguate per ogni sin-golo individuo in relazione all’età, al peso, alla gravità della malattia, allo stato generale di salute e allecure già in corso.

COME NASCE UN FARMACO

COME UTILIZZARE CORRETTAMENTE UN FARMACO

Per gli anziani è sempre consigliabile avviare una terapia partendo con le dosi più basse, per valutarela tollerabilità individuale del farmaco e poi, se necessario, salire gradatamente fino a raggiungere ladose meglio tollerata. Per far questo, se si usano farmaci da banco, è sempre opportuno chiedere con-siglio al farmacista.Un dosaggio inferiore alla dose minima raccomandata può rendere inefficace la terapia, un dosaggiosuperiore alla dose massima fa aumentare in rischio di effetti collaterali.b. Tempi di assunzioneAnche il rispetto dei tempi tra una dose e l’altra è un fattore importante per il corretto funzionamentodi un farmaco. Questo può diventare un problema quando si devono assumere più farmaci nell’arcodella giornata, magari a orari differenti.

E’ consigliabile in questi casi, con l’aiuto del medico o del farmacista, suddividere i diver-si farmaci da assumere prendendo come riferimento alcuni momenti chiave della

giornata (come per esempio la colazione, il pranzo, la cena, o il momentoprima di coricarsi) o secondo cadenze e intervalli compatibili con le pro-

prie esigenze e ritmi di vita, in modo da avere dei riferimenti tempora-li precisi e da poterli rispettare il più precisamente possibile..

In situazioni particolari, può essere opportuno farsi preparare unoschema di come distribuire le proprie terapie nell’arco della gior-

nata e se necessario farsi aiutare da un familiare convivente.Nel caso di dimenticanze, evitare di farsi prendere dall’ansia,incappando in errori più grossolani come assumere una dosedoppia (ciò potrebbe provocare effetti collaterali), meglionella maggior parte dei casi attendere il tempo della dosesuccessiva, o se è passato solo poco tempo dal momento incui il farmaco doveva essere assunto, assumere la singoladose saltata.Evitare di sospendere un farmaco solo perché i benefici non

si vedono subito (alcuni farmaci come gli antidepressivi oquelli per il colesterolo hanno bisogno di qualche settimane per

dare i propri effetti) o perché ci si sente bene e si pensa di nonaverne più bisogno (come per esempio gli antibiotici per le infe-

zioni batteriche). Malattie croniche come l’ipertensione, il diabete, ilcolesterolo alto pur non dando sintomi particolari, non guariscono da

sole e hanno bisogno di una terapia regolare e continuativa per evitare lepossibili complicanze.

Per i farmaci da banco è bene ricordare che, fatte salve le indicazioni generalisopraccitate, il loro impiego non deve mai superare qualche giorno, dopo di che, se i

disturbi persistono è consigliabile consultare il proprio medico.c. Modalità di assunzioneIn assoluto non c’è una via di somministrazione migliore di altre.

E’ del tutto falso che le iniezioni siano sempre farmaci “più forti” di quelli presi per bocca: andreb-

bero utilizzate se serve un’azione molto più rapida.Come non è corretto pensare che i farmaci localisono farmaci più blandi: dipende dalla gravità delproblema, se si può risolvere con un farmaco ad azio-ne locale è meglio evitare quelli ad azione generale,così si avranno meno effetti collaterali. Nell’anziano inrelazione alle specifiche condizioni di salute generale sidovranno privilegiare o evitare alcune formulazioni: le for-mulazioni per bocca andranno evitate in presenza di vomito,difficoltà di deglutizione e stato di incoscienza; gli spray orali onasali, gli sciroppi, le iniezioni richiedono spesso una buonamanualità, non sempre presente negli anziani, per essere usati cor-rettamente. In ogni caso un consulto con il proprio medico o farmacistapotrà aiutare a scegliere la formulazione ottimale per ciascun paziente.d. La distanza dai pastiMolti farmaci vengono ben assorbiti anche se assunti insieme al cibo ed anzi, vienespesso consigliato di assumerli assieme (come per esempio gli antinfiammatori e gli antido-lorifici) per ridurne gli effetti collaterali sullo stomaco.Per quanto concerne le limitazioni è opportuno• evitare di associare alcuni antibiotici (tetracicline, chinolonici, macrolidi) o antifungini (fluconazolo,ketoconazolo, itraconazolo) al latte o ai suoi derivati e non associare al cibo l’assunzione dei farmaciper la cura dell’osteoporosi (bifosfonati) perché ne può venire ridotto l’assorbimento,• non assumere bevande alcoliche quando si stanno assumendo farmaci attivi sul sistema nervoso cen-trale (ansiolitici, antidepressivi, antipsicotici, oppiacei, antistaminici, alcuni antiepilettici) che potrebbe-ro accentuare gli effetti sedativi.Alcuni farmaci attivi sull’apparato digerente (molti dei quali sono farmaci da banco) esplicano meglio iloro effetti se presi a distanza dai pasti: per esempio gli antiacidi dovrebbero essere assunti almeno 30minuti dopo i pasti, mentre i farmaci che favoriscono la digestione come la metoclopramide o analoghisono più efficaci se assunti mezz’ora prima di sedersi a tavola. Meno conosciuto, ma non meno impor-tante, è l’effetto del succo di pompelmo su alcuni farmaci di uso molto comune (farmaci che riduco-no il colesterolo, alcuni antipertensivi, antidepressivi, ansiolitici, antistaminici, antiepilettici, immuno-soppressori per citare i più importanti), che può aumentare il rischio di effetti indesiderati in seguitoall’aumento della concentrazione di farmaco nel sangue, per effetto di alcune sostanze presenti nelpompelmo che sono in grado di bloccare o rallentare il metabolismo e l’eliminazione dei farmaci.Altri cibi che non vanno molto d’accordo con i farmaci sono: il succo di mirtillo da evitare se si assu-mono anticoagulanti, gli alimenti ricchi di potassio se si assumono ACE-inibitori o diuretici risparmia-tori di potassio, i cibi ricchi di vitamina K, come per esempio cavolfiori, spinaci, fagioli, rape, lattuga,pesce che sarebbero da evitare se si assumono anticoagulanti.e. Suggerimenti pratici- Le compresse devono essere inghiottite a meno che sia specificato di

masticarle.

- Le capsule vanno inghiottite intere evitando di far sciogliere l’involucro gelatinoso che le ricopre.- Sciogliere sempre con cura e completamente i granulati; se rimane del fondo nel bicchiere vuol dire

che è rimasta anche parte del farmaco.- Trattenere le supposte per il tempo sufficiente perché il farmaco sia assorbito.- Per gli inalatori attenersi attentamente alle istruzioni riportate sul foglietto illustrativo.- Non scambiare o sostituire contagocce o dosatori di sciroppi: la dose del farmaco potrebbe non esse-

re più la stessa.- Prima di applicare un farmaco sulla pelle pulire accuratamente le mani e la zona dove il farmaco deve

essere applicato; creme e cosmetici in genere potrebbero ostacolare la diffusione e l’assorbimentodel farmaco.

- Le iniezioni è bene siano eseguite da mano esperta e in condizioni di massima igiene.- Se dopo aver assunto per bocca un farmaco si verifica vomito o diarrea è proba-

bile che l’assorbimento sia avvenuto solo in parte.- Non esitare a chiedere spiegazioni o precisazioni al medico o al farma-

cista inerenti il corretto uso di un farmaco.- Evitare di togliere i farmaci dalle loro confezioni per metterli in por-

tapillole, è più facile confondere tra loro le diverse pillole.

Leggere sempre attentamente quanto riportato sul fogliettoillustrativo. Se non vengono riportate particolari raccomanda-zioni (per esempio “conservare il farmaco in frigorifero”) il far-

maco, nella sua confezione originale, può essere tenuto a tem-peratura ambiente tra gli 8 e i 30 gradi. E’ preferibile un luogo

fresco (lontano da fonti di calore come stufe o termosifoni),asciutto (non il bagno), riparato dalla luce e non accessibile ai

bambini.Colliri, sciroppi, soluzioni, pomate, creme una volta aperti si deteriora-

no molto più facilmente che non le compresse o le capsule: se un medi-cinale mostra evidenti alterazioni di colore o aspetto è bene non utilizzarlo ed

eliminarlo negli appositi raccoglitori.Si raccomanda di non fare “scorte” di medicinali, di verificare la data di scadenza prima

di assumere un farmaco che si ha in casa e di controllare periodicamente i farmaci che si hanno incasa per gettare quelli eventualmente scaduti.

COME CONSERVARECORRETTAMENTE UN FARMACO

Non esiste alcun farmaco (o prodotto di erboristeria oomeopatia) che sia completamente privo del rischio dieffetti negativi indesiderati.Tra gli effetti negativi indesiderati di un farmaco si possonodistinguere:• quelli correlati alla dose: come per esempio l’eccessivo abbassa-mento della pressione arteriosa in corso di terapia con antipertensivi,più facili da prevedere e quindi prevenire;• quelli non correlati alla dose: reazioni idiosincrasiche, come le miopatie da ipo-colesterolemizzanti e le allergie, come le reazioni cutanee ad alcuni antibiotici, più dif-ficili da prevedere e da prevenire.Gli anziani presentano più spesso dei giovani e degli adulti effetti indesiderati. Questi risultano più spes-so sfumati, difficili da distinguere da malattie già presenti.Tra i fattori che aumentano il rischio di effetti indesiderati è bene ricordare:• la dose di farmaco assunta (più alta e più alto è il rischio): spesso le dosi raccomandate per i giova-ni o gli adulti possono già mettere a rischio un paziente anziano.• il numero di farmaci che si assumono: più farmaci si assumono più alta è la probabilità di avereeffetti collaterali. Tra questi vanno considerate anche le cosiddette “medicine alternative”, che a diffe-renza di quanto si crede possono interagire con i farmaci di uso comune e provocare anche gravi effet-ti collaterali.• le interazioni tra farmaci: questo è un problema molto importante nell’anziano, ma troppo spessosottovalutato se non addirittura ignorato. Prima di assumere un nuovo farmaco, anche se da banco, ilconsiglio è di informare sempre il proprio medico o farmacista di tutti i farmaci, convenzionali e non,che si stanno assumendo.Quando si inizia una nuova terapia, sarebbe buona regola chiedere al proprio medico o al farmacistaquali sono gli effetti collaterali a cui bisogna porre maggiore attenzione.In caso di comparsa di un effetto indesiderato riferirlo immediatamente al proprio medico o farmaci-sta che, oltre a indicarvi il da farsi, dovrà segnalarlo mediante una apposita scheda e in relazione allenormative vigenti al servizio di farmacovigilanza competente, che provvederà a trasmetterlo al Ministerodella Salute.La segnalazione degli effetti indesiderati oltre ad un dovere di legge è un atto che può contribuirea migliorare le conoscenze su un dato farmaco.

EFFETTI COLLATERALIE INTERAZIONI

1. Effetti del farmaco: come funziona e cosa può succedere se non lo si prende;2. Istruzioni sull’uso: quando, come (dose) e per quanto tempo prenderlo, come comportarsi se si

dovesse assumere una dose eccessiva o se ci si dimentica di assumere il farmaco;3. Precauzioni: se il farmaco può influenzare la capacità di guida o altre attività;

4. Effetti indesiderati: quali effetti indesiderati possono verificarsi, come rico-noscerli, per quanto possono persistere, cosa fare se compaiono;

5. Interazioni: quali medicine, bevande, alimenti è bene evitare duran-te l’assunzione del nuovo farmaco;

6. Visite di controllo: quando tornare (o non tornare), quali esamio controlli possono essere necessari per verificare l’efficacia e i

rischi connessi all’assunzione del farmaco, cosa riferire al pros-simo incontro.Accertarsi sempre che tutto sia chiaro, in caso contrariochiedere ulteriori spiegazioni.

Ogni anziano dovrebbe accettare consapevolmente che l’invec-chiamento e la condizione di anziani costituiscono una ulteriore,

inevitabile tappa della vita che, se vissuta con lo spirito giusto e con-sapevoli dei limiti e delle modificazioni a cui l’organismo va incontro,

può dare le stesse soddisfazioni delle età trascorse. In questa prospetti-va, se l’assunzione di un farmaco può contribuire a raggiungere quel benes-

sere e quella soddisfazione di vita, allora vale la pena assumerlo, se invece puòessere lui stesso fonte di problemi, è opportuno astenersi dall’assumerlo.

1. Non sempre in presenza di un disturbo di salute è necessario dover ricorrere a un farmaco.2. Anche se è più comodo assumere una pillola, molti sintomi o malattie sono causate da cattive abi-

tudini di vita che è necessario modificare.

COSA CHIEDERE SEMPRE AL PROPRIO MEDICOO AL FARMACISTA QUANDO SI DEVE PRENDEREUN NUOVO FARMACO

DECALOGO PER UN USOCORRETTO DEI FARMACI

3. Quando si deve assumere un farmaco è beneseguire attentamente (o chiedere espressamente)quando come e per quanto prenderlo.4. Non dimenticare che un farmaco accanto ai bene-fici può provocare anche effetti negativi indesiderati.5. Non farsi suggestionare da farmaci che promettono“miracoli” o di restituire la “giovinezza”, siano essi far-maci convenzionali che medicine alternative.6. Più farmaci si prendono, maggiori sono i rischi di intera-zioni e di effetti indesiderati.7. Non dimenticare che se alcuni farmaci possono essere acqui-stati direttamente, si tratta pur sempre di farmaci e come tali devo-no essere considerati. Prima di assumerli leggere sempre le istruzioniriportate nel foglietto illustrativo o chiedere spiegazioni al farmacista.8. Non accumulare farmaci in casa: se infatti è ragionevole avere poche cose perun eventuale emergenza, non è altrettanto logico accumulare farmaci per eventual-mente riutilizzarli. Per i farmaci che comunque si hanno in casa, fare sempre attenzione alladata di scadenza9. Diffidare della pubblicità ed evitare di farsi consigliare o condizionare da vicini, amici, parenti o peg-gio da giornali e riviste; per ogni problema di salute è meglio consultare il proprio medico o il farmaci-sta di fiducia.10. Non dimenticare che quando si è anziani tutti i problemi legati all’uso dei farmaci crescono.

Presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” è attivo un Servizio di Informazione sull’uso dei Farmaci nell’Anziano che è possibile contattare telefonicamente tutti i giorni lavoratividalle 10 alle 12 al seguente numero telefonico: 02-3570319.

A cura di Alessandro Nobili, Luca Pasina, Silvio GarattiniIstituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano