Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di ... · −Strie B e A di Kerley...
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Card iochiru rgiaDipartimento Cuore
DIPARTIMENTO “CUORE”
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Università degli Studi di Salerno
Appunti di CardiochirurgiaDirettore: Prof. Giuseppe Di Benedetto
Card iac Su rge ry
“Heart” Department
Card iac Su rge ry
“Heart” Department
ANATOMIA DELLE VALVOLE CARDIACHE
VALVULOPATIA MITRALICAPARTE I
dr. Antonio Panza
Prof. Giuseppe Di Benedetto
Card iac Su rge ry
“Heart” Department
Anatomia delle valvole cardiache
Card iac Su rge ry
“Heart” Department
Anatomia delle valvole cardiache in diastole
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“Heart” Department
Anatomia delle valvole cardiache in sistole
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“Heart” Department
Valvole cardiache durante
la rivoluzione cardiaca
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“Heart” Department
Schematicamente, i vizi valvolari possono essere classificati in base a tre criteri principali:
1. Natura del vizio
2. Sede
3. Causa
Valvulopatie cardiache
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Natura del vizio:
� stenosi: l’ostio valvolare è ristretto e ostacola in misura piùo meno grave il passaggio del sangue in senso anterogrado
� insufficienza: la valvola non è continente e quindiconsente al sangue il rigurgito in senso retrogrado
� steno-insufficienza: le due alterazioni funzionalicoesistono e quindi si verifica tanto un ostacolo al flussoanterogrado quanto un rigurgito in senso retrogrado; nelcaso di vizi valvolari reumatici questa è la condizione più
comune
Classificazione delle valvulopatie cardiache
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Sede del vizio:Una stenosi, insufficienza o stenoinsufficienza possono verificarsi in ciascuna valvola o essere presenti in più valvole simultaneamente
Nell’adulto le valvole più comunemente interessate sono quelle delle sezioni sinistre del cuore (mitrale e aorta)
In caso di eziologia reumatica, comune è l’associazione di vizi mitroaortici.
Le valvole delle sezioni destre del cuore (tricuspide e polmonare) raramente sono sede di vizi primitivi nell’adulto; spesso il loro coinvolgimento è secondario alle conseguenze emodinamiche dei vizi valvolari di sinistra
Un interessamento primitivo delle valvole delle sezioni destre è più comunemente di natura congenita o infettiva (endocardite della tricuspise in tossicodipendenti)
Classificazione delle valvulopatie cardiache
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Eziologia del vizio:
� endocardite reumatica, anche se in costante declino,rimane la causa più comune dei vizi valvolari
� anomalie congenite (valvola aortica bicuspide)
� degenerazione fibrocalcifica dell’anziano (valvolaaortica)
� degenerazione fibroelastica (valvola mitralica)
� endocardite infettiva
� cardiopatia ischemica (insufficienza mitralica funzionale)
Classificazione delle valvulopatie cardiache
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Valvola Mitrale
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� Annulus
� Lembi
• Anteriore
• Posteriore
� Apparato sottovalvolare
• Corde Tendinee (I II e II
ordine)
• Muscoli Papillari
�Antero-laterale
�Postero-mediale
Elementi costitutivi della valvola mitralica
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Stenosi mitralicaDefinizione
La stenosi mitralica è una patologia caratterizzatadalla riduzione dell’area valvolare mitralica,determinante un ostacolo, in fase diastolica, al flussodi sangue dall’atrio al ventricolo sinistro, conconseguente sviluppo di un gradiente pressorio trans-valvolare
Area valvolare normale = 4 - 6 cm2
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� Reumatica
Rappresenta la quasi totalità delle cause.
� N.B.: circa il 60% dei pazienti con valvulopatia mitralica reumatica non ha
mai presentato febbre reumatica o corea
� nel 40% dei casi di febbre reumatica si sviluppa stenosi mitralica isolata;
� nei 2/3 dei casi colpisce il sesso femminile.
� Altre cause (rare)
congenita, endocardite infettiva attiva, neoplasie,calcificazione anulare massiva, lupus eritematososistemico, artrite reumatoide, sindrome carcinoide etc.
Stenosi mitralica
Eziologia
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Stenosi mitralica reumatica
� Tra tutti i vizi valvolari, la stenosi mitralica è quello piùstrettamente dipendenteda un’eziologia reumatica
� Da un punto di vista pratico, dunque, ogni stenosi mitralicapuò essere considerata di origine reumatica; tuttaviaun’anamnesi positiva per malattia reumatica è presente solonel 50% dei casi
� Per ragioni sconosciute la stenosi mitralica è molto piùfrequente tra le donne, che rappresentano oltre i due terzidei casi
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Mentre il primitivo danno valvolare è dovuto allaendocardite reumatica, la successiva progressionedel danno valvolare avviene anche in assenza direcidive reumatiche a causa del flusso turbolentoattraverso l’orifizio stenotico ( il danno si mantieneper cause emodinamiche)
Stenosi mitralica reumatica
Patogenesi
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Stenosi mitralica reumatica
Stenosi mitralica reumatica vista dal ventricolo sx
Anche la valvola aortica è parzialmente coinvolta
Valvola mitralica reumatica con fusione
dell’apparato sottovalvolare e retrazione ed
ispessimento dei lembi. Atrio sx ingrandito
Atrio sx ingrandito
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Stenosi mitralica reumatica vista dall’atrio sx
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Stenosi mitralica reumatica vista dall’atrio sx
Stenosi mitralica reumatica Valvola mitralica normale
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� Stenosi mitralica lieve:
area valvolare 2 -1,5 cm2
� Stenosi mitralica moderata:
area valvolare 1,5 - 1 cm2
� Stenosi mitralica severa:
area valvolare < 1 cm2
Classificazione
Stenosi mitralica
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FisiopatologiaQuando a causa della stenosi la superficie della valvola siriduce a meno di 2 cm² il passaggio del sangue in diastoledall’atrio sn al ventricolo sn si mantiene entro limitifisiologici solo aumentando la pressione a livello dell’atrio sn inmodo che aumenti il gradiente pressorio transmitralico, chepermette in diastole il passaggio del sangue dall’ atrio sn alventricolo sn.
Quindi, dal punto di vista emodinamico l’evento fondamentaledella stenosi mitralica è rappresentato dall’incremento delgradiente diastolico di pressione transmitralica.
Tanto maggiore sarà il grado di stenosi, tanto maggiore sarà ilgradiente pressorio transmitralico !
Stenosi mitralica
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Fisiopatologia
L’aumento della pressione a livello dell’atrio disn provoca a sua volta un incremento dipressione a livello delle vene e dei capillaripolmonari che si trovano a monte dell’atrio sndeterminando una trasudazione di liquidi alivello polmonare che viene detta congestionepolmonare e che è responsabile di unaaumentata rigidità polmonare e del sintomodispnea
Stenosi mitralica
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� Il gradiente transmitralico è dipendente da due fattori oltre al grado di
stenosi: portata cardiaca e frequenza cardiaca
� Infatti, la pressione è direttamente proporzionale al flusso (portata
cardiaca) ed alle resistenze (grado di stenosi)
� Quanto più è alta la quantità di sangue che deve passare nell’ unità di
tempo attraverso la valvola stenotica tanto maggiore sarà la pressione a
monte della valvola
� In presenza di tachicardia si accorcia invece la diastole ed è proprio in
diastole che avviene il passaggio di sangue da atrio a ventricolo e
riducendosi il tempo disponibile per il riempimento aumenterà di
conseguenza il flusso per unità di tempo e poiché la pressione è
direttamente proporzionale al flusso aumenterà di conseguenza la
pressione a monte
Stenosi mitralica
Fisiopatologia
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� Il quadro successivo è legato allo sviluppo dell’ipertensione
polmonare , infatti l’ipertensione venosa polmonare attraverso
meccanismi in gran parte ignoti, provoca una vasocostrizione a
livello delle arteriole polmonari, arrivando ad una ipertensione
arteriosa polmonare che inizialmente è solo di tipo funzionale
ed in seguito di tipo anatomico per ipertrofia della media e
fibrosi dell’intima
� Questa ipertensione arteriosa polmonare è un tentativo di
compenso da parte dell’organismo nel tentativo di arginare la
congestione polmonaresu base venosa e capillare
Stenosi mitralica
Fisiopatologia
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� Lo sviluppo dell’ipertensione arteriosa polmonare determina un
sovraccarico di pressione sul ventricolo destro con un quadro
successivo di scompenso destro. È il momento in cui la portata
cardiaca si riduce scompaiono quindi i segni di congestione
polmonare ( perché riducendosi la portata cardiaca di riduce la
pressione a monte della valvola stenotica cioè sull’atrio sn) e
compaiono i segni della insufficienza ventricolare dx (edemi
declivi, epatomegalia, turgore delle giugulari) .
� L’unica camera cardiaca che risulta indenne è il ventricolo sn che
quindi nella stenosi mitralicarisulterànon coinvolto.
Stenosi mitralica
Fisiopatologia
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Flow-chart della fisiopatologia della SVM
L’ostruzione al flusso AS → VS
determina
Diminuzione
riempimento VS
Aumento gradiente
transmitralico
Dilatazione atriale sx
Fibrillazione atriale e Complicanze
tromboemboliche
Congestione circolo
polmonare
Ipertensione venosa
polmonare
Edema interstiziale ed edema alveolare
Ipertensione polmonare reversibile e quindi
irreversibile
Ripercussione sulle sezioni dxcardiache
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Fisiopatologia
Stenosi mitralica
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Stenosi mitralica
Sintomatologia
I sintomi non compaiono prima che l’area sia < 1,2 cm2
� Congestione polmonare: dispnea (classificazione NYHA),ortopnea, edema polmonare acuto, emottisi, tosse
� Ridotta gittata cardiaca: astenia, lipotimie
� Complicanze: aritmie atriali, emobolie sitemiche e polmonari
Segni Clinici
� Facies mitralica (zigomi rossi e labbra viola)
� Turgore delle giugulari
� Schiocco d’ apertura
� Soffio diastolico con rinforzo presistolico
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Stenosi mitralicaDiagnosi
�ECG:
• Ingrandimento Atriale sx: onda P bifasica in V1
• Ipertrofia VDx: R/S > 1 in V1
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Stenosi mitralica
�RX torace• Dilatazione atrio sinistro
• Dilatazione arterie polmonari
• Edema interstiziale:
− Strie B e A di Kerley
− Ispessimento delle scissure polmonari
• Edema polmonare alveolare diffuso
Diagnosi
Dilatazione atrio sinistro
Dilatazione arterie
polmonari
Ispessimento delle scissure polmonari
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Edema polmonare
interstiziale
alveolare - acuto
acuto
cronico
Distribuzione basale dell’edema emodinamico,
più o meno simmetrica, edema ad ali di farfalla
EDEMA POLMONARE
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� Quando la pressione idrostatica supera quella colloido-osmotica(legge di Starling) si ha un eccesso di trasudato che il sistema linfatico polmonare non riesce a drenare e compare inizialmente localizzato al solo interstizio (edema interstiziale) e successivamente agli alveoli (edema polmonare)
legge di Starling
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Pressione atriale sx e ripercussioni polmonari
Normale 5-10 mmHg
Flusso polmonare distribuito agli apici 10-15 mmHg
Linee di Kerley tipo B 15-20 mmHg
Edema polmonare interstiziale 20-25
Edema polmonare alveolare > 25 mmHg
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Flusso polmonare distribuito agli apici 10-15 mmHg
Cefalizzazione del flusso
un iniziale edema interstiziale basale ridistribuisce il flusso polmonare
preferenzialmente agli apici
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Linee di Kerley tipo B 15-20 mmHg
Linee di Kerley tipo B
(brevi linee orizzontali e
perpendicolari alla parete toracica,
presenti nei campi inferiori dei
polmoni, attribuite all'ispessimento
dei setti interlobari per edema
interstiziale
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Edema polmonare interstiziale 20-25
Edema polmonare interstiziale
si verifica per pressioni atriali sinistre superiori a 20 mmHg
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Edema polmonare alveolare > 25 mmHg
Edema alveolareLa sua espressione più tipica è costituita dall'edema ad "ali di farfalla" (opacità
confluenti agli ili polmonari); l'opacizzazione in genere è omogenea, bilaterale e
risparmia la periferia dei campi polmonari
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Stenosi mitralica
Diagnosi
�Ecocardiogramma: gold standard
• Alta sensibilità e specificità per la diagnosi di
stenosi mitralica
• Diagnosi morfologica
• Stima severità stenosi
• Stima della pressione nel circolo polmonare
• Funzione ventricolare destra e sinistra
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Stenosi mitralicaEcocardiogramma
Diagnosi morfologica
Mobilità
Ispessimento
Calcificazioni
Apparato sottovalvolare
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Stenosi mitralicaEcocardiogramma
� Stima severità stenosi
• area valvolare
− planimetria 2D
− doppler CW
• gradiente medio
− doppler CW
Stenosi mitralica severaarea valvolare ≤ 1 cm2 gradiente medio ≥ 12 mmHg PHT ≥ 220 msec