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F ormazione e Innovazione per l’Occupazione FIxO Scuola & Università Il processo di messa in trasparenza competenze per la qualificazione dei tirocini Foligno, 04/02/2015

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Formazione e Innovazione per l’Occupazione

FIxO Scuola & Università

Il processo di messa in trasparenza competenze per la qualificazione dei tirocini

Foligno, 04/02/2015

La qualità dei tirocini: alcune considerazioni iniziali

La qualità dei tirocini per il legislatore: le linee guida nazionali

La certificazione delle competenze: quadro normativo nazionale

La messa in trasparenza delle esperienze di tirocinio: una proposta di approccio metodologico

I repertori regionali delle professioni

La qualità dei tirocini

La qualità viene a configurarsi come un orientamento di

tutte le funzioni aziendali al cliente e al rapporto

costo/beneficio da esso percepito.

In generale, la misura della qualità indica una misura

delle caratteristiche o delle proprietà di un

prodotto/servizio in confronto a quanto ci si attende da

tale prodotto/servizio, per un determinato

impiego/obiettivo.

La qualità dei tirocini

Rie t a o ella ate a del valo e della ualità :

• l'acquisizione dei bisogni dei clienti;

• la traduzione di tali desideri in caratteristiche

controllabili;

• la progettazione;

• il processo di realizzazione;

• il processo di monitoraggio/valutazione e

miglioramento delle performance.

Il tirocinio è una misura formativa di politica attiva, finalizzata a

creare un contatto diretto tra un soggetto ospitante e il

ti o i a te allo s opo di favo i e l’a i hi e to del agaglio di o os e ze, l’a uisizio e di o pete ze p ofessio ali e

l’i se i e to o il ei se i e to lavo ativo.

Il tirocinio consiste in un periodo di orientamento al lavoro e di

formazione in situazione che non si configura come un rapporto

di lavoro.

La qualità dei tirocini

TIROCINIO definizione

Tirocini curriculari sono promossi da università, istituzioni scolastiche, centri di

formazione professionale, ovvero tutte le fattispecie non soggette alle

o u i azio i o ligato ie, i ua to espe ie ze p eviste all’i te o di u percorso formale di istruzione o di formazione.

Tirocini formativi e di orientamento. Sono finalizzati ad agevolare le scelte

p ofessio ali e l’occupabilità dei giovani nel percorso di transizione tra scuola e

lavoro mediante una formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro. I

destinatari sono i soggetti che hanno conseguito un titolo di studio entro e non

oltre 12 mesi.

La qualità dei tirocini

TIROCINIO definizione

La qualità dei tirocini

TIROCINIO i soggetti in gioco

GIOVANI

SOGGETTO OSPITANTE

SOGGETTO PROMOTORE

La qualità dei tirocini

SOGGETTO PROMOTORE

soggetto promotore ha un ruolo determinante nella

realizzazione del dispositivo in quanto erogatore dello stesso

inteso come servizio, che risponde ad un obiettivo e a dei

isog i spe ifi i. L’azio e del soggetto p o oto e essenziale affinché si verifichino le condizioni necessarie al

raggiungimento delle finalità dei tirocini formativi e di

orientamento

TIROCINIO il soggetto promotore eroga il servizio

La qualità dei tirocini

TIROCINIO i bisogni di giovani e imprese

GIOVANI

consolidare le proprie competenze, metterle alla prova,

ampliarle, acquisirne di nuove (anche di natura trasversale),

mettere in pratica saperi teorici, confrontarsi con una prima

espe ie za all’i te o di u a o ga izzazio e p oduttiva.

IMPRESE

disporre di nuove competenze per sostenere processi di

innovazione, inserire in azienda nuove energie – idee,

conoscenze, motivazione – per dare impulso ai processi

aziendali, conoscere nuove possibili risorse per coprire, al

termine del tirocinio, veri e propri fabbisogni professionali

(e non coprire buchi di organico, disporre di forza lavoro a

titolo più o meno gratuito e senza impegni contrattuali)

La qualità dei tirocini

TIROCINIO la catena del valore della qualità

• rilevare i bisogni dando una precisa connotazione al tipo di competenze

esercitate, o esercitabili, dal giovane e a quelle richieste dal potenziale soggetto

ospitante

• ide tifi a e il g ado di affida ilità del soggetto ospita te al fi e di pote lo ualifi a e o e i p esa fo ativa ,

• far incontrare i bisogni del giovane con quelli del soggetto ospitante;

• definire, insieme al soggetto ospitante, un progetto formativo reale, nel quale

sia ben identificabile il gap e, soprattutto, il risultato atteso in termini di

competenze;

• ga a ti e, i sie e al soggetto ospita te, u ’adeguata tuto ship, o solo burocratico/amministrativa ma, se del caso, anche in grado di intervenire

concretamente a sostegno dei contenuti formativi e tecnici del tirocinio;

• disporre di strumenti di monitoraggio in grado di rilevare in itinere, al fine di

potervi intervenire, eventuali problemi e difformità rispetto al progetto

formativo

La qualità dei tirocini

TIROCINIO gli strumenti della qualità

• standard di qualità,

• certificazione di qualità del soggetto promotore,

• carta dei servizi,

• indagini di customer satisfaction

• rating delle imprese convenzionate (classificare le imprese in base alla loro

rischiosità/potenzialità come impresa formatrice)

• attestazione delle competenze acquisite in tirocinio come modalità per

dare valere sosta ziale, se o for ale, all’esperie za, al di la che la stessa si concluda con un esito occupazionale

La qualità dei tirocini

TIROCINIO l’impresa formativa

L’i p esa u luogo p ivilegiato di fo azio e, o sola e te pe h luogo di potenziale apprendimento di saperi e di competenze, ma anche perché è

luogo in cui sperimentare occasioni di crescita umana, sociale e culturale.

Tutte queste opportunità si attuano in presenza di una caratteristica

fondamentale:

l’i te zio alità della fo azio e

Il processo formativo deve cioè essere esplicitato per evitare che

l’app e di e to sia o t asseg ato da spo ta eità, o asio alità, asualità, cioè dalla possibilità che in quel contesto si possa apprendere, ma si possa

anche non apprendere

La qualità dei tirocini

TIROCINIO politica pubblica

I tirocini formativi e di orientamento rappresentano un importante strumento

a favo e dell’i alza e to dei livelli di o upa ilità dei giova i, essi so o io una politica pubblica

In quanto tale il raggiungimento dei suoi obiettivi rientra nella sfera di

competenza e responsabilità non solo dei soggetti in gioco (promotori e clienti)

ma anche dei decisori politici

La qualità dei tirocini

TIROCINIO le Linee Guida nazionali

Le Linee guida in materia di tirocini (Accordo 24 gennaio 2013) nascono con

l’o iettivo di fo i e un quadro di riferimento comune a tutte le Regioni e

Province autonome in materia di tirocini; dunque, non si tratta di un intervento

o ativo Legge a di u ’i tesa t a il Mi iste o e le Regio i, he le i peg a ad adeguare la normativa di riferimento in base a quanto previsto nelle

documento. Le Regioni entro 6 mesi infatti, erano tenute a recepire con

apposite norme regionali i principi in esse contenuti, fermo restando la facoltà

di fissare anche disposizioni di maggiore tutela (ma non di minore)

L’evoluzio e o ativa i ate ia, ha avuto o e principio ispiratore proprio

uello di ga a ti e la ualità del ti o i io e li ita e l’uso disto to per

riaffermare la loro valenza formativa e di primo contatto con il mondo del

lavoro.

La qualità dei tirocini

TIROCINIO le Linee Guida nazionali

• DURATA - Ripristino per i tirocini formativi e di orientamento della durata

assi a di 6 esi e il o segui e to del titolo di studio da e t o e o olt e esi ;

• SOGGETTI PROMOTORI - E’ p evista la possi ilità da pa te delle Regio i e Province Autonome di integrare e modificare l'elenco dei soggetti abilitati ad

attivare tirocini (rispetto a quelli già individuati dalla normativa vigente).

• SOGGETTI OSPITANTI – E’ p evista la possi ilità da pa te delle Regio i e Province Autonome di specificare ulteriormente le caratteristiche soggettive e

oggettive dei soggetti ospitanti. Fra le caratteristiche è stato previsto da quasi

tutte le Regio i u a soglia di «sta ilizzazio e» al di sotto della uale l’azie da non può attivare altri tirocini

La qualità dei tirocini

TIROCINIO le Linee Guida nazionali

• PROGETTO FORMATIVO – vengono specificati i contenuti obbligatori del

progetto formativo, tra cui:

• setto e di attività e o o i a dell’azie da odi i ATECO

• a ea p ofessio ale di ife i e to dell’attività del ti o i io odi i CP I“TAT ; • importo indennità al tirocinante;

• indicazione, ove possibile, della figura professionale di riferimento nel

REPERTORIO NAZIONALE o ai REPERTORI REGIONALI ( ove definiti dalla

Regione)

• competenze da acquisire con riferimento alla figura professionale di

riferimento

La qualità dei tirocini

TIROCINIO le Linee Guida nazionali

• TUTORAGGIO E MONITORAGGIO – sono specificati e dettagliati i compiti del

soggetto p o oto e e del soggetto ospita te e dei soggetti oi volti ell’azio e di tutoraggio e monitoraggio (referente e/o Tutor soggetto promotore e Tutor

del soggetto ospitante);

• LIMITI NUMERICI TIROCINI – E’ de a dato alle Regio i la defi izio e del numero di tirocini attivabile contemporaneamente dal medesimo soggetto

ospitante.

• INDENNITA’ TIROCINANTE – E’ o fe ata l’o ligato ietà dell’i de ità da o ispo de e al ti o i a te a fa data dell’ e t ata i vigo e della egola e tazio e egio ale e sta ilito l’a o ta e i i o: Eu o ,

euro.

La qualità dei tirocini

TIROCINIO le Linee Guida nazionali

• ATTESTAZIONE FINALE – E’ p evisto a a i o del soggetto p o oto e l’o ligo di rilasciare al termine del tirocinio una attestazione dei risultati con la specifica

delle competenze eventualmente acquisite, con riferimento, ove possibile, ad

una qualificazione inserita nel Repertorio nazionale o del Repertorio regionale.

• REGISTRAZIONE SUL LIBRETTO FORMATIVO – E’ p evista la egist azio e dell’espe ie za di ti o i io sul Li etto fo ativo. Le odalità di egist azio e saranno definite dalla Regione e Provincia autonoma.

La qualità dei tirocini

TIROCINIO le Linee Guida nazionali

• VIGILANZA E CONTROLLO - Ferme restando le competenze statali in materia di

vigilanza e controllo, le Regioni e Province Autonome si impegnano ad operare

per promuovere il corretto utilizzo dei tirocini prevenendo le forme di abuso

• QUALITA’ DEI TIROCINI – E’ spe ifi ato he il p esidio della ualità del ti o i io espo sa ilità del soggetto p o oto e;

TIROCINIO le Linee Guida nazionali

• VIGILANZA E CONTROLLO - Ferme restando le competenze statali in materia di

vigilanza e controllo, le Regioni e Province Autonome si impegnano ad operare

per promuovere il corretto utilizzo dei tirocini prevenendo le forme di abuso

• QUALITA’ DEI TIROCINI – E’ spe ifi ato he il p esidio della ualità del ti o i io espo sa ilità del soggetto p o oto e;

La qualità dei tirocini

La certificazione delle competenze

IL SISTEMA NAZIONALE DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE (Legge Fornero 92/2012)

Tra le novità più importanti introdotte dalla Legge n. 92/12 (c.d. Legge Fornero)

vi è la delega al Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per la

definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per

l’i dividuazio e e validazio e degli app e di e ti o fo ali e i fo ali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione.

L’o iettivo uello di dis ipli a e o ga i a e te, u a se ie di istituti i ovativi, uali l’app e di e to pe a e te e la validazio e e e tifi azio e delle competenze acquisite in percorsi non formali o informali.

La certificazione delle competenze

Con il decreto legislativo 16 gennaio 2013 n 13 sulla validazione

degli apprendimenti e certificazione delle competenze in

attuazione della riforma Fornero, si afferma definitivamente che

l’apprendimento permanente costituisce un vero e proprio diritto

della persona e che, conseguentemente, le istituzioni dello Stato

sono impegnate ad assicurare a tutti pari opportunità di

riconoscimento e valorizzazione delle competenze comunque

acquisite.

VALIDAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE (Dlgs 13/2013)

La certificazione delle competenze

«apprendimento permanente»: qualsiasi attività intrapresa dalla persona in

modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di

migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva di

crescita personale, civica, sociale e occupazionale

DEFINIZIONI

«apprendimento formale»: apprendimento che si attua nel sistema di

istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione

artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di

un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale

La certificazione delle competenze

DEFINIZIONI

«apprendimento non formale»: apprendimento caratterizzato da una scelta

intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi di istruzione e

formazione, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche

del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle

imprese;

«apprendimento informale»: apprendimento che, anche a prescindere da una

scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di

attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno

luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero;

La certificazione delle competenze

FASI DEL PROCESSO DI CERTIFICAZIONE

1. identificazione: fase finalizzata a individuare e mettere in trasparenza le

competenze della persona; in caso di apprendimenti non formali e informali

questa fase implica un supporto alla persona nell'analisi e documentazione

dell'esperienza di apprendimento

2. valutazione: fase finalizzata all'accertamento del possesso delle competenze;

nel caso di apprendimenti non formali e informali questa fase implica

l'adozione di specifiche metodologie valutative e di riscontri e prove idonei a

comprovare le competenze effettivamente possedute;

3. validazione: fase finalizzata al rilascio di documenti di validazione o certificati,

standardizzati ai sensi del presente decreto, che documentano le competenze

individuate e validate o certificate

Il Libretto Formativo del Cittadino LFC (DM 10/2005)

La certificazione delle competenze

Il Li etto Fo ativo del Cittadi o u o dei dispositivi istituzio ali all’i te o del sistema per il riconoscimento e la certificazione delle competenze

ealizzati i o testi di app e di e to fo ale e di validazio e delle o pete ze a uisite i o testi o fo ali e i fo ali

...nella

Scuola

...nella

formazione

...nella vita

quotidiana

...nel lavoro

Il Libretto Formativo del Cittadino LFC (DM 10/2005)

La certificazione delle competenze

Il Libretto Formativo del Cittadino LFC

La certificazione delle competenze

“Libretto formativo” - struttura

La certificazione delle competenze

Il DIVERSO VALORE delle «certificazioni»

La certificazione delle competenze

La certificazione delle competenze

DEFINIZIONI

comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio

o nello sviluppo professionale e personale, un insieme

strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di

apprendimento formale, non formale o informale

competenza

LA COMPETENZA - Processo di analisi e descrizione

La o pete za s atu is e dall’a alisi del soggetto in azione , dalla considerazione del tipo di risorse che mette in campo e delle

modalità con cui le combina per fronteggiare situazioni relazionali

e professionali.

Per questi motivi la competenza costituisce un concetto sistemico,

un mix integrato di risorse di natura diversa (conoscenze, abilità,

risorse personali, ecc.) che vengono dinamicamente combinati

dal soggetto nell'esercizio delle attività lavorative.

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

LA COMPETENZA - Processo di analisi e descrizione

La natura del concetto di competenza fa si che essa si presti

efficacemente a fare da i terfaccia tra o do del lavoro e mondo della formazione, favorendo la definizione di un

riferimento linguistico comune che rende più facilmente

i o os i ili a he all’i te o delle ealtà p oduttive le acquisizioni che vengono certificate al termine dei percorsi

formativi.

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

LA COMPETENZA - Processo di analisi e descrizione

Infatti, le competenze costituiscono al tempo stesso:

• il pu to di a ivo dei p o essi di a alisi del lavo o e a he di descrizione della professionalità richiesta;

• il pu to di pa te za pe sta ili e i isultati attesi di u ’azio e formativa e definire le modalità più coerenti per raggiungerli;

• il bagaglio personale del soggetto in cerca di lavoro

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI E TRASVERSALI

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

Le competenze tecnico professionali sono costituite dai saperi e dalle tecniche

connesse all'esercizio delle attività operative richieste dai processi di lavoro a

cui ci si riferisce nei diversi ambiti professionali.

Le competenze trasversali sono le competenze (comunicative, relazionali, di

problem solving, ecc.) che entrano in gioco nelle diverse situazioni lavorative e

che consentono al soggetto di trasformare i saperi in un comportamento

lavorativo efficace in un contesto specifico.

E’ i po ta te sottoli ea e o e all’i te o delle o pete ze t asve sali o o e a he o side a e tutto uell’i sie e di iso se og itive e

etodologi he he l’espe ie za s olasti a e u ive sita ia o se te di sviluppa e e rendere patrimonio stabile del soggetto, anche se spesso esso viene declinato

con linguaggi diversi.

COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI E TRASVERSALI

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

La definizione di tali competenze deriva da diversi processi di analisi:

• per le competenze tecnico-professionali, si tratta di analizzare le concrete

attività operative connesse a determinate funzioni e processi lavorativi,

attraverso una appropriata metodologia di "analisi del lavoro" che sia in grado

di "leggere" le attività e di ricostruire il quadro delle competenze presenti

nelle stesse attività operative.

• per le competenze trasversali, si tratta di analizzare le caratteristiche non già

del lavoro "in sé", quanto piuttosto del comportamento lavorativo degli

individui e delle "variabili" che sono in grado di influire in modo significativo

sulle sue azioni. Si tratta cioè di disporre di una metodologia di analisi del

comportamento lavorativo dei soggetti.

LA FORMALIZZAZIONE DELLE COMPETENZE – OMOGENEITA’ SINTATTICA

criterio di omogeneità sintattica al fine di utilizzare un comune linguaggio e una metodologia condivisa è necessario che le competenze emerse siano descritte con una sintassi omogenea

DENOMINAZIONE

DESCRIZIONE

CONOSCENZE

ABILITA’

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

LA FORMALIZZAZIONE DELLE COMPETENZE – OMOGENEITA’ SINTATTICA

Descrizione della competenza

Convenzionalmente la descrizione si basa sulla declinazione delle denominazioni di competenza (introdotte dalla locuzione “Il soggetto è in grado di”) in sequenze di proposizioni/periodi articolati in tre dimensioni: •il verbo di azione: l’i fi ito del ve o spe ifi a l’azio e he il soggetto ha bisogno di sapere come ealizza e pe essere in grado di …”.

•l’oggetto: i sie e o il ve o di azio e, i di a o esattezza che cosa il soggetto deve app e de e e p ati a e pe pote p esidia e l’attività di ife i e to. •la specifica e/o ambito di riferimento, modalità e/o condizioni di pratica e apprendimento dei saperi

in atto; tale dimensione consente di rendere più esplicito il significato espresso dal verbo di azione. Le

o dizio i igua da o sia gli st u e ti he posso o esse e utilizzati, il luogo, l’aiuto he può esse e dato adotta do lo uzio i del tipo avendo a disposizione … , con l’aiuto di … , usando … , sia le

caratteristiche ambientali e di interazione esistenti.

Per agevolare la descrizione della competenza è importante descrivere sia con chi il

soggetto dovrebbe relazionarsi, sia quali decisioni dovrebbe prendere e come

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

Locuzione: “Essere in grado di”...

Verbo di azione all’infinito

Oggetto (Output) + +

Specifica e/o ambito di riferimento

+

Denominazione della competenza Descrizione della competenza

Essere in grado di fornire al turista informazioni di carattere logistico e funzionale

Il soggetto è in grado di (cioè per mettere in atto la competenza, deve sapere come…): valutare i bisogni attuali del gruppo di

turisti, in rapporto agli aspetti logistici e funzionali dello specifico servizio;

selezionare le informazioni pertinenti; strutturare la comunicazione delle

informazioni coerentemente con i bisogni e la situazione-contesto;

Descrizione della competenza

Esempio:

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

È necessario indicare le conoscenze “essenziali” e "connotative" che hanno cioè rilevanza discriminante per l’esercizio della competenza. E’ opportuno non essere né troppo analitici né troppo generici ed esplicitare anche l’ambito di riferimento.

Descrizione delle conoscenze

La conoscenza può essere definita come il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Essa dunque non indica una capacità operativa, ma il possesso di determinati contenuti (per fatti, norme, concetti, teorie ecc.).

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

Descrizione delle abilità

Le abilità possono essere definite come la capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi, indicano cioè il saper utilizzare specifici strumenti operativi (procedimenti, tecniche, metodi, tecnologie ecc.) per lo svolgimento di un compito (es. saper utilizzare un determinato programma informatico, ecc.).

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

Il Sistema Regionale

L'Umbria si è impegnata negli ultimi anni nella costruzione di un

sistema di valorizzazione degli apprendimenti già maturati dai

singoli individui nel corso della loro vita e di accesso

all'apprendimento, in ragione delle proprie strategie di vita e

delle esigenze di adattabilità ed occupabilità. Il sistema integrato

degli standard professionali, formativi, di certificazione e di

riconoscimento dei crediti formativi, di cui nelle pagine seguenti

si riportano gli Atti istitutivi ed i documenti tecnici è in questo

senso una risorsa chiave di funzionamento della società della

conoscenza, contribuendo al raggiungimento dei nuovi obiettivi

comunitari (Europa 2020).

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

Il Sistema Regionale

Sul piano concreto si è proceduto:

- istituendo un sistema di riconoscimento dei crediti formativi,

intesi come possibilità per gli individui di veder attribuito un

valore alla propria esperienza (formale, non formale ed

informale), come condizione di accesso ad opzioni di

apprendimento altrimenti precluse per mancanza del livello di

istruzione formale richiesto (credito di ammissione) e/o per

difficoltà di conciliazione fra tempo di vita e tempo di

formazione (possibilità di riconoscere crediti di frequenza, intesi

come riduzioni mirate della durata soggettiva del percorso);

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

Il Sistema Regionale

- costituendo il sistema regionale degli standard professionali,

formativi, di attestazione e di certificazione, intesi

complessivamente come l'insieme dei riferimenti di metodo e di

contenuto di supporto alla programmazione delle politiche del

lavoro, alla capitalizzazione individuale degli apprendimenti ed

alla loro migliore riconoscibilità sul mercato del lavoro. Il sistema

degli standard è completamente definito a livello di architettura,

in modo coerente con le raccomandazioni comunitarie in materia

di trasparenza delle qualificazioni (EQF), ed in fase di continuo

sviluppo nei suoi contenuti di rappresentazione del lavoro.

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

Il Sistema Regionale

Art. 12 Direttiva tirocini

Attestazione degli apprendimenti acquisiti

1. Al termine del tirocinio il soggetto promotore, sulla base della

valutazione del soggetto ospitante,

ilas ia u ’attestazio e se pli e di app e di e to o fo ale ed informale ai sensi della d.g.r. n.

51/2010, Direttiva sul sistema regionale degli standard

professionali, formativi, di certificazione e

di attestazione.

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio

Il Sistema Regionale

2. Il tirocinio deve essere registrato sul libretto formativo del

cittadino ai sensi dell’a t. 2, lett. i) d.lvo n. 276/2003 e s.m. e i.,

Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del

lavoro, di cuialla legge 14 febbraio 2003, n. 30.

Ai fini della registrazione dell'esperienza di tirocinio sul libretto

formativo del cittadino il tirocinante deve avere partecipato

almeno al 75% della durata prevista dal progetto formativo.

La messa in trasparenza delle

esperienze di tirocinio