F I D ESP · dal mio fuoco: troppe volte il fumo e la cenere hanno offu- ... luce ma corpo opaco...

32
Giornale della comunità parrocchiale Conversione di S. Paolo in Flero - Anno XXV n° 103 - Giugno 2017 la Sorgente F I D E S C H A R IT A S S P E S Periodico di vita parrocchiale flerese 50 anni di ministero sacerdotale: grazie don Valerio!

Transcript of F I D ESP · dal mio fuoco: troppe volte il fumo e la cenere hanno offu- ... luce ma corpo opaco...

Giornale del la comunità par rocchiale Conversione di S. Paolo in Flero - Anno XXV n° 103 - Giugno 2017

laSorgenteFIDES

CHARITASSPES

Periodico di vita parrocchiale flerese

50 annidi ministero sacerdotale:grazie don Valerio!

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

2

Bollettino ParrocchialeRegistrato presso il Tribunaledi Brescia al n° 4/94 - 2272/94

DirezioneScolari Don Valerio, via Parrocchia 11

Direttore ResponsabileFilippini Don Gabriele

RedazioneDon Valerio Scolari / Don Mario Cotelli / Don Carlo Lazzaroni / Anna Redolfi / Ester Zampedrini / Franca Spada / Virginia Ferrari / Rosanna Gandini / Giovanni Fracassi / Aurelia Maghini / Gianpietro Boldori | Stampa: tipolitografia Queriniana

Radio parrocchiale FM 102.15Potete seguire le trasmissioni dell’ECZ e negli orari indicati tutte le nostre celebrazioni parrocchiali.

ORARI estivi S.S. MesseFestivo Sabato ore 18.00 Domenica ore 7.30/8.45/10.30/18

Feriale Alle 8.30 Lodi; alle 9 S. Messa. S.Messa serale ore 20.Adorazione: il martediORARI ConfessioniMartedi ore 09.00 - 11.00 / Sabato ore 16.00 - 18.00e in prossimità delle S.Messe.

Sommario: p. La parola del parroco 3 Auguri don Valerio 4 Il saluto delle autorità civili 7 don Abramo 9 Vita dell’Oratorio 10 Testimonianze 12 Susanna Levi 16 Le suore del Sacro Cuore 20 Invito al gusto 23 Perchè si dice 24 Invito alla lettura 26 L’Angolo della poesia 27 Anagrafe parrocchiale 28

NUMERI TELEFONICI UTILI ALLA COMUNITÀ

Don Valerio Tel. 030 2761070 - Cell. 3387214877 E-mail: [email protected] Mario Cell. 3392061314 - Tel/Fax 030 3458641Don Carlo Cell. 3347736443

Ufficio Parrocchialevia Parrocchia, 11 - Tel. 030 2761070 Fax 030 6346254Martedì e Giovedì dalle 09.00 alle 11.30Sito internet: www.parrocchiadiflero.itE-mail: [email protected]: parrocchia di flero

Segreteria dell’Oratoriovia Solferino, 14 -Tel. 030 2761178 - Cell. 3382822539martedi, giovedi e sabato dalle 14.30 alle 18.30E-mail: [email protected]

Centro Caritas per l’ascolto e l’accoglienzavia Solferino, 14 - Tel. 3349005266il mercoledi 9 - 11.30Distribuzione vestiti martedi 14.30/18.30Distribuzione alimenti mercoledi 17.30/18.30Per raccolta viveri e indumenti valgono gli orari di apertura.

NUMERI DI INTERESSE PUBBLICOEmergenza 112COSP 030.2761777Guardia medica 030.8377124Polizia Pronto Intervento 113Carabinieri 112Carabinieri Bagnolo Mella 030.620108Vigili del Fuoco 115Enel clienti 800900800Cogeme 800017476Vivigas clienti 800151313Municipio 030.2563173Biblioteca 030.2560101

ScuoleScuola dell’Infanzia via Umberto I° 030.2569979 via Bulgherini 030.3580214Scuola Primaria 030.2563032Scuola Sec. di I° grado 030.2680413Asilo nido Il Nido degli Aironi per informazioni 334.1124159Asilo nido Il Pulcino Ballerino 030.2563188Ufficio Postale Piazza IV Novembre 030.2560111

Farmaciedott. Cavalli Enrico 030.2761122dott. Vignoni Pietro 030.2563276ATS 030.2499870

Medici di baseDott. Belleri 030.2761962 cell. 3288337643Dott. Benedetto 030.2680795 cell. 3356152955Dott.ssa Bertolotti 030.2761962Dott. ssa Mandello 030.2761962 cell. 3397618633Dott.ssa Marini Silvia cell. 3803892791Dott. Yassini 030.9749048 cell. 3928766422Dott. Di Pietro 030.2680795Dott. Pelizzari 030.2761825Dott.ssa Zavanella 030.2761825

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

3

“Mamma, dov’ero prima di nascere?”Questa domanda che viene posta da molti bambini, ha trovato in mia mamma una risposta singolare che solo una madre speciale con una fede profonda poteva dare: “eri nella mente e nel cuore di Dio”. Un progetto d’amore, quindi, la mia vita (come d’altronde pure quella di chi mi sta leggendo).Dalla vita accettata come dono germina, alimentata dalla fede e dall’amore, ogni vocazione e in modo particolare la vocazione al sacerdozio, la mia: puro dono di Dio anche se ottenuto per intercessione di S. Pio X.Da sempre ho avvertita questa chiamata al sacerdozio. Nell’Eucarestia ho ravvisato quel Fuoco che, come la visione di Mosè col roveto ardente, arde ma non si consuma, non produce cenere e nemmeno fumo: è perfetto. Diversamente dal mio fuoco: troppe volte il fumo e la cenere hanno offu-scato il dono di Dio e la gioia del Suo incontro. Nonostante la povertà umana, quando Dio entra nella vita la trasforma e la riempie di ogni valore. Ecco perché non mi sono mai pentito di essere sacerdote, nemmeno un giorno; ecco perché sento il dovere di esprimere con tutto il cuore il grazie per tutta la vita vissuta all’insegna della sua chiamata. Avverto è vero, la mia povertà, il mio non essere sempre luce ma corpo opaco ostacolo per chi con cuore sincero cercava il volto di Dio-Amore.In questa prospettiva rileggo i miei 50 anni di sacerdozio:• I primi anni a Virle Treponti, proiettato nel cuore della

contestazione sessantottina che ha favorito il fiorire di tante iniziative pastorali, catechistiche e caritative.

• La Divina Provvidenza, attraverso il Vescovo mi ha condot-to a Ghedi ove ho trascorso anni di grande, oserei dire, frenetico impegno. Erano gli anni della riforma catechisti-ca che ho abbracciato con entusiasmo offrendo, anche a livello editoriale, la mia pur povera collaborazione. La scuola a tempo pieno, le molteplici attività oratoriane, i numerosi spettacoli teatrali, le singolari esperienze catechistiche, il servizio al Ponterosso (che mi ha molto arricchito), sono state altrettante esperienze per la mia crescita sacerdotale e per affinare la gioia del dono.

Maturato come padre, ero pronto per assumermi l’impegno del pastore.

• Inizia ancora nel 29 Luglio del ’79 la mia esperienza di servizio alla comunità di Lodrino. Proprio in quel giorno ho conosciuto Letizia che, dai pochi giorni previsti, mi ha accompagnato per più di 38 anni, dono prezioso non solo per me ma indirettamente anche per le nostre comunità. Non posso descrivere quanto vissuto in quegli anni a contatto con una comunità singolare. Cito solo ad

esempio, il cammino spirituale dei giovani e dei catechisti di allora che ancor oggi sono presenza viva e attiva.

• Il ritorno sul lago ha coinciso con la pienezza della mia maturità sacerdotale. Mi sono trovato come a casa, mi sono sentito in famiglia. Esperienza arricchita anche attraverso la comunione di vita sacerdotale con i vari curati, con p. Bruno e i sacerdoti della zona.

• Non senza sofferenza ho lasciato nuovamente il lago in obbedienza al vescovo per trovarmi qui tra voi. Il Signore quando chiede un sacrificio, ricompensa abbondante-mente. Ed eccomi qui, contento di vivere in una comunità serena, col cuore gonfio di amore e riconoscenza.

Voglio concludere ringraziando in modo particolare don Ma-rio e don Carlo preziosi collaboratori e veri amici sacerdotali.Chiedo di cuore perdono a tutti coloro che ho offeso; ho però una attenuante: quando mi è capitato di farlo, è stato per ignoranza o fragilità, mai per cattiveria.Termino parafrasando S. Agostino: “pensa a tutta la tua vita e troverai che tutto è Grazia. Che cosa hai che non abbia ricevuto?”. E nella Tua Grazia pongo il mio grazie riconoscente.31 Maggio Memoria della visitazione della Madonna.

Don Valerio

Tutto è grazia

La parola del parroco

Don Valerio con le marionette

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

4

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

5

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

6

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

7

Autorità civili

Il SindacoCaro Don Valerio,oggi sento la responsabilità di dover interpre-tare i tanti sentimenti della comunità di Flero, da me rappresentata, nell’indirizzarLe il saluto dell'Amministrazione Comunale. Non è facile riassumere in poche parole i senti-menti di gratitudine di tutti nei Suoi confronti.Ripercorrendo gli undici anni che ha trascorso insieme a noi dal 28 gennaio 2006, significa inevitabilmente per me ripensare al cammino anche amministrativo della comunità civile, che sto oggi guidando come Sindaco.Con Lei, quindi, si è cominciato a ragionare sullo scenario più appropriato che avrebbe voluto consegnare ai Parrocchiani Fleresi, Par-rocchiani che era intenzionato a rassicurare e a rimotivare. E’ partito, lavorando molto intesamente, per ri-sanare e abbellire la nostra Chiesa Parrocchiale. Un’iniziativa che ha coinvolto tutti: si è mossa non solo la Diocesi, ma molte energie sono sta-te profuse anche dal volontariato locale, i cui protagonisti vanno vivamente ringraziati. An-che l'Amministrazione comunale di vero cuore ha contribuito per quanto le è stato possibile. E' da lì che è ripartito il motore che ha riacceso

molti ingranaggi: sono rinate le associazioni, tanti gruppi parroc-

chiali e sono sorte nuove realtà aggregative, sono decollate

innumerevoli iniziative associative e formative delle quali tutti, dai più

piccoli ai più anziani, Le dobbiamo dire grazie. Sono nate convenzioni tra Comune e Parrocchia per favorire le fasce più deboli.E’ stata realizzata dal Co-mune la nuova Piazza Pa-olo VI davanti alla Chiesa.Ora sta lavorando per il

restauro dell’organo.

Ci consegna una Parrocchia, caro Don Valerio, “tirata a lustro”: ci sono voluti sacrifici – anche economici – da parte di tutti e c’è voluto tempo e pazienza, ma tutto è stato reso più rapido e scorrevole grazie alla Sua innegabile capacità. Sicuramente ha lavorato molto anche per le anime dei nostri concittadini, dimostrando vicinanza e solidarietà.Per tutto questo a nome di tutti i Fleresi, Le porgo i migliori auguri di buon compleanno e per il 50° anniversario di servizio sacerdotale.

IL SINDACOPietro Alberti

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

8

Saluto dell’Assessore alla Cultura Elena Franceschini a Don Valerio “Padre, Maestro ed Amico”.Il 28 gennaio 2006 abbiamo accolto nella nostra Co-munità il nuovo Parroco, Don Valerio Scolari. Uomo di grande carisma, con profonda esperienza di vita, di fede e di preghiera, con un amore appassionato per la Chiesa. Ho avuto l’onore di frequentarlo in questi intensissi-mi anni, come catechista dei genitori dell’iniziazione cristiana, come parrocchiana e come Assessore nell’ultimo anno.In questi anni ha, costantemente, svolto la Sua mis-sione facendo risplendere la figura di Cristo, il buon pastore, che ama e vigila il suo gregge. Come guida e pastore, ci ha amato e guidato, ci ha conosciuto uno a uno per nome, si è interessato dei vicini e dei lontani e, con attenta discrezione, ha ricucito o sanato situazioni lacerate o compromesse. La Sua attenzione è stata rivolta con particolare attenzione agli ammalati presenti in parrocchia, tesoro geloso da custodire, perché presenza di Cristo sofferente nella comunità, annunciando non solo la Parola che salva e libera, ma testimoniando Cristo, vivente nelle specie Eucaristiche, nutrimento del corpo e dell’anima.Fin dall’inizio del Suo ministero, in questa parrocchia, ha voluto focalizzare, mettendola al primo posto, la dimensione spirituale-morale-ecclesiale e formativa di tutta la comunità: genitori, fidanzati, fanciulli e giovani.Ci hai fatto capire che la Chiesa non è solo clericale, ma anche di laici impegnati in prima persona, insieme al proprio Parroco, nell’evangelizzazione. Ci hai fatto passare dalla Parrocchia come distributore di servizi,

alla Parrocchia come comunità che si fa servizio.Lodevole è il suo rapporto di vicinanza con le persone, si è dimostrato un “papà buono e paziente” oltre che un Padre spirituale, che sa guidare i suoi fedeli con saggezza. Sempre disponibile ad un consiglio, una parola buona nei momenti difficili e di sconforto ed una mano sulla testa al bisogno.La Sua disponibilità al dialogo, il Suo saper mettere a proprio agio le persone nella Sua semplicità, la Sua accoglienza nella Comunità ai nuovi residenti, il suo “aprire le porte della Chiesa” sono diventati lo stimolo per molte persone ad impegnarsi in Parrocchia. Negli anni ci siamo conosciuti reciprocamente e fin da subito abbiamo stabilito una sintonia nel sentire e una condivisione degli obiettivi da conseguire per il bene della nostra Comunità.Tante le iniziative comuni, tanti progetti, alcuni rea-lizzati, altri nel cassetto dei sogni, tanti incontri con personaggi del mondo cattolico e della società civile, visite di preghiera e di divertimento. Don Valerio ha portato avanti, in questi 11 anni, una preziosa attività di recupero, salvaguardia, conser-vazione e valorizzazione dei beni artistici, storici e culturali della nostra Flero. Con la Sua capacità ed intraprendenza ha saputo realizzare qualcosa di importante che lascerà nel tempo, un segno visibile della Sua presenza. La nostra chiesa è una meraviglia! Sempre perfetta e curata in ogni suo aspetto!Dimenticarlo sarà impossibile, perché ogni ministro, ogni gruppo, ogni associazione, ogni disabile o sofferente, ogni bene architettonico, ben curato e valorizzato, ci parleranno di lui, testimonieranno la sua eredità. Ognuno di noi conserverà di Don Valerio un ricordo tutto suo, particolare, unico, personale, così come particolare, unico e personale è stato il suo rapporto con lui. Ognuno di noi l’ha conosciuto e “vissuto” a modo suo, a volte anche in conflitto, comunque portandogli tanto affetto.Don Valerio, il Signore Le chiede di continuare a por-tare la Sua presenza nei luoghi dove sarà chiamato a servirlo. La porteremo tutti nel cuore, nella ricono-scenza e nella preghiera.Grazie per il Suo costante impegno e per la Sua viva testimonianza in mezzo a noi.Con profonda stima ed affetto.

Elena FranceschiniAssessore alla Cultura

Autorità civili

Padre, maestro ed amico

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

9

Grazie per averla incontrata

Don Abramo

Cinquant’anni di vita, di solito, segnano l’età matura, espressione di una germinale sapienza sul tempo che si ha alle spalle e di un profetico realismo di lettura sul tempo che attende. Cinquant’anni di sacerdozio, però, non coinci-dono semplicemente con questo. Cronologi-camente uguali ma sostanzialmente diversi: in cinquant’anni di ministero, un sacerdote entra nell’intimità di migliaia di cuori, interagisce con migliaia di menti, vive diversi luoghi e ognuno con caratteristiche diverse, incontra culture tra loro distanti, consuetudini da assumere e da pu-rificare. Trova nuovi impulsi al proprio impegno e croci, che ne appesantiscono a volte, rallentan-dolo, il suo passo. Scorrono davanti volti, con-fidenze, parole, situazioni, relazioni, incontri e scontri, comprensioni e incomprensioni, e anche peccati così come tanta grazia e misericordia. Insomma, cinquant’anni di sacerdozio valgono doppio: sono esito di una chiamata per una méta ma senza un cammino tracciato.Parlare di cinquant’anni di sacerdozio come vo-cazione significa parlare, dunque, di un’infinità di momenti, di fatti, che Dio solo – e il diretto interessato - conoscono. Cosa possa dire io a questo punto, mi pare abbastanza ovvio: solo grazie.Un grazie per averla incontrata, caro don Valerio; per aver potuto assaporare il suo rispetto pater-no verso le mie scelte e il suo consiglio fraterno sui miei errori. Un grazie per l’essersi accostato come il Viandante di Emmaus (so che Le è par-ticolarmente caro questo passo evangelico), in ascolto delle paure e attese speranzose, con quella pazienza piena di tenerezza e amabilità che mi ha introdotto -senza fatica- prima nel suo cuore e poi nella sua casa. Non è facile guidare le persone alla consapevolezza dei loro bisogni mentre le si deve accompagnarle verso Dio in una vita di comunione. Nel testamento spirituale di un’amato sacerdote flerese (don Giovanni Prandelli), ricordo questo passaggio: “Se vi ho stretto a me è solo per potervi

più facilmente condurre a Dio”. Anche lei, caro don Valerio, ha nutrito questa sorta di inquietudine spirituale: ed è il tempo che mi ha dato di com-prenderla meglio e di esserne grato. Con la sua Comunità Flerese oggi eleva il suo magnificat per “le grandi cose” che il buon Dio le ha donato di essere e di compiere. Come sacerdoti sappiamo anche, però, che dentro quel Magni-ficat ci sta tutto il nostro cosciente “miserere”. Che è cosa buona, perché frutto di una sincera umiltà e riconoscenza. Sappiamo che san Paolo giustamente ci ha indicati come “vasi di creta”, vasi che però contengono molto più di quanto valgono. Quanto vorremmo che la nostra gente entrasse dentro senza badare tanto al vaso ma al contenuto. E questo ci tormenta quando non trova esito. Ma anche siamo consapevoli che spesso la creta esteriore, rigata e frantumata dalla nostra fragilità umana, lascia intravedere tutta la bellezza del suo contenuto agli occhi maturi di quanti sanno guardare oltre il limite del proprio interesse e sguardo. E questa è grazia!Così, “magnificat”, “miserere” e “grazia” sono le tre parole con le quali voglio dirle il mio augurio e il mio affetto riconoscente. Lasciando tutto il resto al segreto del cenacolo dell’amicizia e della paternità che fin dal primo incontro, nella canonica di Gargnano, mi ha donato con il suo sorriso e il gesto del suo abbraccio sincero. Ho imparato anch’io a guardare oltre la “creta”.Auguri cari!

p. Abramo

Don Abramo, curato a Flero durante l'ingressodidonValeriocomeparroco.

(29 gennaio 2006)

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

10

Il giubileo sacerdotale (50 anni di sacerdozio) di don Valerio è un’occasione per la comunità parrocchiale anzitutto per lodare e benedire il Signore per il dono immenso della vocazione sacerdotale che si spiega solo come mistero dell’amore di Dio per co-loro che Egli chiama a condividere il sacerdozio del suo Figlio per il bene della Chiesa e dell’umanità. Inoltre è un momento significativo per considerare come i doni di Dio, tutti i doni di Dio, vanno con-servati e vanno fatti rivivere. Ricordiamo l’esorta-zione che San Paolo nostro patrono fa a Timoteo: “Ravviva il dono di Dio che è in te attraverso l’im-posizione delle mani”. Se questo discorso vale per ogni dono, a maggior ragione deve essere fatto per quello del sacerdozio, che rende persone semplici e povere segno di Cristo pastore che si prende cura del suo gregge.In quest’ottica consideriamo la vita di don Valerio come un cammino progressivo attraverso il quale, nella fedeltà quotidiana ha reso vivo questo dono. Come sacerdote desidero ringraziarlo per questa testimonianza di vita fedele e gioiosa. Mi fa bene vedere un confratello che ogni giorno, per 50 anni, dice il suo “si” al Signore ed al suo popolo, nei momenti sereni e nei momenti difficili, quando il vigore delle forze mette le ali al cuore e quando gli acciacchi ed i problemi di salute fanno intravedere il cammino della croce.Rendere vivo questo dono vuol dire anche mettersi davanti al Signore, accogliere la sua grazia che ci fa sempre nuovi, ci aiuta ad essere sempre di più strumenti del Suo Amore. Significa inoltre fare co-noscere e risplendere ciò che è essenziale: Gesù, la Sua Parola.Vuol dire mettersi al servizio della comunità, nell’ascolto delle persone, nella celebrazione dei sacramenti, nell’attenzione ai più deboli, nella predicazione, insomma nel lavare i piedi ad ogni uomo, così come ha fatto Gesù nell’ultima cena.Don Valerio ha fatto tutto questo. E noi gli siamo grati. E facciamo festa per questo. E lasciamo spa-zio al grazie spontaneo dei bambini e dei ragazzi che hanno imparato a considerarlo come un ‘padre’ e, perché no, ora come un ‘nonno saggio’.

Don Mario

Ravviva il dono di Dio che è in te

Vita dell'Oratorio

Caro don Valerio,Tu per noi bambini sei come un nonno che raccon-ta tante belle storie. Mi ricordo nel pellegrinaggio a Roma quando ci parlavi di Gesù e ci facevi pregare nelle chiese.

Elisa 2° anno ICFR

Caro don Valerio,Per noi bambini sei un esempio di fede, perché da tanti anni segui Gesù. Ti auguriamo di continuare ad essere prete e di non lasciare Dio, di aiutare le famiglie in crisi e i bambini senza fratelli e mamma e papa’ e che non conoscono Dio.

Maria 4° anno

Porterò per sempre nel cuore il tuo ricordo, don Va-lerio. A te è legato uno dei momenti di più grande gioia ed emozione della mia vita: con te ho fatto la mia Prima Comunione. Hai accompagnato tutti noi bambini con l'affetto di un papà dal cuore grande grande e di un pastore che ci guida e ci protegge.Grazie, perchè con il tuo entusiasmo ci hai dimo-strato quanto sia bello volere bene a Gesù e che solo seguendo Lui siamo davvero felici!

Stefano 5° anno

Caro don Valerio,ti faccio tanti auguri per i tuoi 50 anni di sacerdozio. sono tanti anni e sicuramente avrai incontrato tan-te persone alle quali hai insegnato ad amare Gesù. Ognuna di queste ti ricorderà con affetto. Anche io lo faccio e ti ricordo nelle mie preghiere.

Lorenzo 3° anno

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

11

Vita dell'Oratorio

Caro don Valerio,siamo i ragazzi delle medie della Scuola di Vita Familiare, felici e un po’ stupiti per il traguardo che ha raggiunto.In occasione del 50° anniversario di sacerdozio volevamo ringraziar-la per averci accompagnato nel cammino per ricevere i sacramenti della Cresima e dell'Eucarestia e per averci confessato in varie occasioni (come dimenticare, durante la prima confessione, la storia del mignolino che sa tutto). Quest’anno nei nostri in-contri abbiamo parlato delle diverse relazioni d’amore: dall’amicizia all’amo-re come progetto e scelta di vita.Pensando a lei e alla sua scelta d’amore per il Signore proviamo ammira-zione: lei ha trovato Gesù, ha detto “si” tutti i giorni a Lui ed ha aiutato gli altri a cercarlo. Don Valerio noi ragazzi abbiamo proprio bisogno di testimoni credibili come lei che ci facciano vedere che è possibile una scelta d’amore quotidiana e definitiva.Auguri di cuore

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

12

Testimonianze a cura di Annamaria Redolfi

La vocazioneIntervista al nostro parroco don Valerio Scolari per i suoi cinquant’anni di sacerdozio.Per raccontarvi una gradevole conversazione fatta con don Valerio riguardo alla vocazione, non solo quella strettamente legata alla consacrazione reli-giosa, ma riguardante una qualsiasi scelta di vita, ho preso spunto da una preghiera di don Tonino Bello:HA SCRITTO “T’AMO” SULLA ROCCIA

Vocazioneè la parola che dovresti amare di piu’.

perchè è il segno di quanto sei importanteagli occhi di Dio…

Si’, perchè se ti chiama, vuol dire che ti ama…In una turba sterminata di gente

risuona un nome: il tuo…“Vocazione, dal latino significa “chiamare”, ma preferisco la derivazione greca che è più incisiva; infatti, vuol dire “nominare qualcuno, dare ad un individuo un’identità, distinguerlo dagli altri e dar-gli delle caratteristiche uniche e irripetibili perché

ogni uomo è un progetto e così pure il suo nome. (Nel racconto della Creazione, Dio diede all’uomo la facoltà di dare un nome ad ogni essere vivente per distinguerli e Gesù cambierà il nome a Simone in Pietro perché su quella pietra edificherà la sua Chiesa; nei Comandamenti si dice di non nominare il nome di Dio invano)”.

Piu’ che vocazione, sembra una evocazione.Si è ricordato di me

Ti affida un compito che tu solo puoi svolgereTu e non altri…

“Se ogni vita è un progetto di Dio, come decifrare il compito che Egli ha scelto su misura per noi?Basterebbe far riferimento al racconto evangelico di Luca della terza domenica di Pasqua: i discepoli di Emmaus. Da Gerusalemme se ne tornano a casa delusi, traditi dall’epilogo della vicenda di Cristo cro-cifisso e morto. Sì, hanno sentito voci che dicono sia risorto, però il dubbio li fa ritornare ad Emmaus perché brancolano nel buio.All’improvviso, ecco che qualcuno si mette in cam-mino con loro; i due discepoli raccontano i fatti allo sconosciuto, forse discutono, litigano e intanto, INSIEME, proseguono il loro tragitto. Forse sono anche contenti che qualcuno si sia unito a loro e che li lasci parlare, sfogare la loro amarezza, pare che si sentano meno soli. Sappiamo come riconosceranno Gesù in quel viandante quando, fermatisi perché era ormai sera, seduti a tavola, Egli spezzerà il pane: un gesto che essi ben conoscevano.Allora tutto torna alla mente; si dicono l’un l’altro come ardeva il loro cuore mentre camminavano insieme e la pace interiore che lentamente li ave-va invasi. E anche se è sera, il timore scompare e tornano indietro a raccontare perché capiscono di aver finalmente aperto gli occhi e di aver ritrovato la strada giusta.E’ evidente che questo brano evangelico è il ritrat-to di una crisi di fede, crisi delle nostre certezze e delle responsabilità e ci offre delle indicazioni. Infatti, c’è chi pensa che la vocazione sia una co-strizione, un qualcosa che si frappone tra l’uomo e la sua libertà perché si crede che la vita sia una serie di scelte dove tutto dipende da noi, ma più si è lontani dal Signore più ci si attacca alle lusinghe 16aprile1950:laPrimaComunione

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

13

di oggi, ai surrogati della nostra società che sono molto pressanti e non rendono puro uno sguardo a tal punto che nemmeno ci accorgiamo che Dio cammina sempre con noi.Invece l’uomo, pur non credente, è come un pel-legrino in cerca di senso, anche il più distratto alla fin fine sente il desiderio di scoprire il significato della vita.A Dio si può arrivare anche attraverso l’uomo se lo si ama sinceramente; se rifiuti il Creatore è difficile amare l’uomo. Come i due discepoli bisogna per-correre il nostro itinerario in compagnia. Per un cri-stiano ce lo suggerisce la Trinità fatta di tre persone distinte, ma non separabili: non si può separare lo Spirito dal Figlio, come non si può separare il Figlio dal Padre. Per chi non crede e in definitiva per tutti, sono importanti gli altri perchè servono a renderci coscienti delle dinamiche (scontri, incontri…) della comunità, chi sta vicino a noi ci fa riflettere, ci fa da specchio; potrebbero influenzarci sulle scelte, ma se una persona ha sostanza sa come proseguire il suo tragitto e come arrivare alla coscienza di capire per che cosa è stato chiamato. Oltremodo un credente deve lasciarsi guidare, cercare una guida spirituale, deve farsi domande e sentirsi peccatore, non col senso del castigo, ma per avere la consapevolezza che il suo rapporto con l’Altissimo si è guastato e quindi porre rimedio per ritrovare la serenità.Il non credente fa più fatica a realizzare i suoi pro-getti, però se è onesto, se compie opere di miseri-cordia, pur non sapendolo, realizza ugualmente il progetto di Dio perché Lui non supera mai la nostra libertà, attende l’uomo senza impedire le sua de-cisioni, non ritira mai il suo amore di predilezione, non ritira mai la sua parola.Il fatto di esserci è già un progetto d’amore, anche l’uomo più crudele è stato creato per amore!Qual è l’Emmaus per chi crede? Ascolto della Parola per comprenderla con gli occhi dell’amore per il bene del prossimo e poi l’Eucaristia che ci fa andare “sulla strada” e come nei due protagonisti del Vangelo ci rende coscienti che il nostro cuore “si riscalda”.Quando c’è pace interiore e gioia del dono siamo sulla buona strada.

HA SCRITTO “T’AMO” SULLA ROCCIASULLA ROCCIA, NON SULLA SABBIA

COME NELLE VECCHIE CANZONI.E ACCANTO CI HA MESSO IL TUO NOME…

Il nome Valerio vuol dire: persona che sta bene, persona forte e robusta. Sicuramente don Valerio queste qualità le ha nel suo cuore, nel suo animo,

nel suo essere uomo, credente e sacerdote.“Sono sempre stato sicuro della mia vocazione al sacerdozio, fin da bambino ho avuto la percezione che quella sarebbe stata la mia vita. Mi sono lasciato guidare docilmente dallo Spirito Santo, ho ascoltato e seguito le sue ispirazioni, ciò che mi suggeriva: conoscere e gustare Dio e rendermi capace di va-lutare rettamente le situazioni e le cose della vita.Non ho rimpianti per non aver fatto un’altra scelta, sono grato al Signore per tutti questi anni di sacer-dozio. Aspetto con serenità di riunirmi a tutti i miei cari”. Tanti auguri, don Valerio, per essere arrivato al traguardo del mezzo secolo di sacerdozio. Da tutti un ringraziamento per come ha guidato e continua a guidare la nostra comunità nell’approfondimento delle tematiche della fede, della formazione umana, sociale e spirituale. Ha dato importanza alle cele-brazioni liturgiche, soprattutto nei tempi forti. Ha valorizzato con gusto i nostri edifici sacri.Termino riprendendo un augurio inviato tempo fa a voi tre sacerdoti di Flero e che avevo “rubato” ad un giornalista del Giornale di Brescia:”…Ecco gli anni-versari di sacerdozio potrebbero farsi occasione per confermare ai nostri preti che non solo apprezziamo il loro lavoro, ma li viviamo come amici.Fosse pure per una manciata di egoismo speri-mentiamo che senza di loro viviamo peggio. La dimensione relazionale è questione vitale per tutti, la solitudine fa vedere più ardui gli impegni che non si possono disattendere.Le chiese poco frequentate nelle liturgie quotidiane, circondate da flussi di vita che scorrono esterni, fotografano le difficoltà di navigazione. Quando c’è aria di festa va accolta per quanto propone la gioia della condivisione della fede”.

Don Valerio curato a Virle (1967-1974)

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

14

Testimonianze

Il sacerdozio dono prezioso di Dio“Il Sacerdozio è l'Amore del Cuore di Gesù”, so-leva dire il santo Curato D'Ars, patrono di tutti i parroci del mondo, e ancora “un buon pasto-re, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa accordare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi della Misericordia divina”. Affermazioni nate dal cuore sacerdotale del santo parroco, in esse si rivela l'altissima considerazione in cui egli teneva il sacramento del sacerdozio. Sembrava sopraf-fatto da uno sconfinato senso di responsabilità. “Se comprendessimo bene che cosa è un prete sulla terra, moriremmo non di spavento, ma d'amore....senza il prete la morte e la Passione di nostro Signore non servirebbero a niente....è il prete che continua l'opera di redenzione sulla terra...che ci gioverebbe una casa piena d'oro se non ci fosse nessuno che ce ne apre la porta? Il prete possiede la chiave dei tesori celesti, è lui che apre la porta, egli è l'economo del buon Dio, l'amministratore dei suoi beni...lasciate una parrocchia per vent'anni senza prete, vi si adoreranno le bestie...il prete non è prete per sé, lo è per voi!”.

Queste parole pronunciate più di 150 anni fa, ci comunicano in modo chiaro l'alta dignità la verità e la santità del Sacerdozio così come l'ha voluto Dio.Con un linguaggio più semplice, più realistico e più attento alla fragilità del cuore umano, Papa Francesco si è rivolto più volte ai sacerdoti, sottolineando le difficoltà e le sfide dei tempi moderni, le fatiche fisiche e morali a cui devono saper rispondere, mantenendo intatta la propria fede e la propria speranza, esercitando un servi-zio d'amore spesso incompreso e sottovalutato. Con parole di padre ha saputo a più riprese sottolineare gli aspetti negativi, i comportamenti che non possono essere presenti in un sacerdote secondo il cuore di Dio.Più volte li ha esortati a non essere rigidi, a non essere mondani, ad essere “mediatori e non intermediari”: l'intermediario fa il suo lavoro e prende una paga, il mediatore, come Gesù, perde se stesso per unire le parti, dà la propria vita, accetta la Croce per la salvezza del gregge. Nella Messa Crismale del Giovedì Santo, invita i sacerdoti a non perdere mai di vista tre aspetti fondamentali dell'evangelizzazione: la Verità non negoziabile, la Misericordia incondizionata e la gioia inclusiva, li invita ad essere pastori affettuosi ed attenti, perchè l'evangelizzazione non può essere presuntuosa, ma tenera, umile e gioiosa.In un'altra occasione chiede loro di essere sempre disponibili, mai gelosi della propria legittima tranquillità, essere misericordiosi cioè capaci di prendersi carico del fratello e aiutarlo a camminare.Il sacerdote deve saperlo prendere per mano e accompagnarlo nel suo cammino di conversione.Ben nota è l'esortazione ad avere l'odore delle pecore, espressione colorita per esprimere ap-punto questo farsi prossimo, questo toccare con mano le ferite dell'uomo con la tenerezza di Dio.Alla luce di queste riflessioni, nella lieta ricor-renza del 50° di sacerdozio del nostro parroco 18giugno1967:laprimaSantaMessaaMaderno

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

15

Testimonianze

don Valerio, non posso che esprimergli tutta la mia riconoscenza e dirgli di cuore “Grazie”. In lui ho sperimentato quella vicinanza, quella capacità d'ascolto che sono state preziose nel mio cammino di conversione, ho sempre trovato quella parola chiara, semplice e certa che mi ha permesso di crescere nella fede, dando un senso agli avvenimenti della mia vita, e permettendo-mi una rilettura pacificata e pacificante di quei passaggi dolorosi da cui non avrei mai pensato di potermi risollevare. Uomo di Dio, mi ha dato fin da subito impressione di certezza, serenità e solidità nella fede, una fede vissuta e testimo-niata, sempre e comunque aderente a quel sì a Dio pronunciato tanti anni fa.Generoso dispensatore della Parola, mai avaro nel mettere il suo tempo al servizio della Chiesa e di chiunque chieda il suo aiuto. Don Valerio ha significato molto per la comunità di Flero e pen-so che tutti abbiano motivo per ringraziarlo. In particolare raccolgo la testimonianza di Caterina, la nostra cara laica consacrata nel terz'ordine carmelitano.Oggi sempre discretamente presente nella li-turgia, nella segreteria parrocchiale, accanto agli anziani e agli ammalati e in tanti altri servizi preziosi per tutta la comunità.E' stato proprio don Valerio che con la sua vicinanza paterna ed autorevole ha saputo valorizzare il suo carisma, vincendo le naturali resistenze di un'anima umile e non incline ad apparire.“Non avrei mai creduto di avere la forza e la de-terminazione necessarie per salire all'Ambone a proclamare la Parola di Dio, solo la fiducia e la dolce caparbietà di don Valerio mi hanno per-messo di crescere e di aprirmi agli altri, sicura di avere sempre in lui appoggio e comprensione” queste oggi le sue parole.Ringrazio perciò il Signore per avercelo donato, pastore buono, attento alle esigenze dei suoi parrocchiani, vicino ai più deboli e sempre pron-to a seminare la Parola del Vangelo.

a cura di Rosanna Gandini

Il vescovo Luciano durante la consacrazione del nuovo altare(solennitàSs.PietroePaolo29giugno2009)

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

16

I novelli sacerdoti ricevuti a Roma da papa Paolo VI

A don ValerioSebbene io non sia pecorella del Suo gregge, non c’è forse sempre stata grande complicità tra il Suo cristianesimo e il mio ebraismo?!Allora mi permetta di ricordare qui, in occa-sione del Suo 50°, di avere l’onore di trovare ospitalità nel Suo periodico con i miei artico-letti, di avermi permesso di dire la mia, di aver spalancato, con le Sue parole, le porte di un ghetto che noi non siamo ancora stati capaci di scrollarci di dosso.Grazie quindi alla Sua cultura, alle Sue perce-zioni. Al Suo rispetto, alla Sua mentalità, al rapporto che Lei ha tra le ideologie cristiane e quelle ebraiche. Infine, mi permetta di ricordare un altro grande 50° che ricorre contemporaneamente al suo, la promulgazione del documento del Concilio

Vaticano II Nostra Aetate, che ha dato avvio alla nuova fase dei rapporti tra la Chiesa Cattolica e le altre religioni, in particolare all’ebraismo, assolvendoci dalla più classica delle accuse medioevali “il reato di deicidio”, che ebbe così fatali conseguenze.Felice anniversario, caro Don Valerio, e allorchè srotolerà mentalmente il film del Suo lungo Sacerdozio, sia indulgente con se stesso, per aver saputo e voluto far fronte “Per aspera ad astra” a un così alto compito fisico e spirituale.

Shalom, RabbiSusanna Levi

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

17

1 - Da piccolo sulla riviera gardesana

2- LaPrimaComunione(16aprile1950)

3/4-Sabato17giugno1967:mons.Morstabiliniconsacra i nuovi sacerdoti

5 - La prima Santa Messa a Maderno 18 giugno 1967

1

3

5

2

4

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

18

1 2

3

4

5

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

19

1/2 - Don Valerio curato a Virle (1967-1974)

3/4 - L'ingresso a Lodrino come parroco (29 luglio 1979)

5 - 25° anniversario di ordinazione sacerdotale (1992)

6- PrimeComunioniaGargnano

7 - L'ingresso a Flero come parroco (29 gennaio 2006)

8 - Don Valerio con la "mitica" signorina Letizia

9-PellegrinaggioaCipro

6 7

8

9

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

20

Le suore del Monastero Cottolenghino “SacroCuore” di Manziana (Roma)

Carissimo don Valerio,

con grande gioia abbiamo accolto l’invito d’essere presenti alla festa del tuo 50° di ordinazione sacerdotale con

questo semplice scritto, che vuole essere prima di tutto un grazie al Signore per il dono del Sacerdozio, per il tuo

sacerdozio e per quanto il Signore ha operato in te in questi 50 anni.

Grazie don, per il tuo essere padre, fratello, amico e guida.

Grazie per gli indimenticabili anni trascorsi a Lodrino, la tua prima esperienza di Parroco. Anni trascorsi con

grande entusiasmo, anche nella fatica, ma con un profondo amore per il Signore e per tutti i fratelli, a partire dai

ragazzi e dai giovani, senza dimenticare gli anziani.

Deo gratias! per quanto hai donato senza riserve e fatto nella nostra Comunità di Lodrino, in particolare per

il restauro della Chiesa parrocchiale, ma soprattutto per quello che il Signore ha potuto operare nel cuore di tante

persone che si sono affidate alla tua cura paterna.

Grazie per l’amore e la dedizione che hai dimostrato nel coltivare le vocazioni e per il cammino di fede e di

discernimento della nostra vocazione; il tuo esempio di vita e di coerenza sono stati per noi di sprone nei momenti

difficili e di decisione. Ci hai trasmesso l’entusiasmo nel vivere la vita come dono, insegnandoci l’amore al Signore,

alla Parola, alla preghiera, alla liturgia, alla cura della Chiesa e alla bellezza.

Dopo tanti anni è bello che il legame spirituale che ci tiene uniti nel Signore non sia venuto meno, anzi si è rinsaldato

in Lui diventando sostegno vicendevole con la preghiera e l’offerta, punto di riferimento per la nostra vita spirituale.

Quando ti abbiamo conosciuto eri giovane e il tuo entusiasmo “spostava le montagne”, oggi con più anni,

l’entusiasmo non è venuto meno, anzi, ti sei arricchito di esperienze, di saggezza e di amore ed è la fede che ti fa

spostare le montagne.In questi anni sei cambiato tanto: si è visto il cammino fatto di conformazione a Cristo e le tante esperienze ti

hanno portato ad avere alcune priorità che ti caratterizzano come pastore del gregge: l’unione sempre più profonda

col Signore, l’ascolto di tanti cuori feriti, bisognosi di essere accolti, ascoltati, l’essere vicino, l’incoraggiare, l’essere

positivo, il sorriso sereno, lo sguardo limpido…

Allora ti vedevamo come un parroco, attivo, semplice che ti aiutava, ti parlava, ti esortava; oggi ti vediamo come

un vero padre contento dei suoi figli, pacificato, sempre sereno, pieno di speranza e gioia, nonostante le fatiche

dovute all’età e alla salute, un padre che trasmette pace, ascolta, sorride, abbraccia, consiglia.

In tutti questi anni, nonostante i trasferimenti, ti abbiamo sempre seguito sostenendo il tuo ministero e portando

al Signore anche le Comunità a te affidate dopo Lodrino, Gargnano e ora Flero.

Insieme a te, oggi vogliamo dire un grazie grande anche a Letizia che da quasi 40 anni ti è vicina con il suo

servizio umile e nascosto, ma importante. Deo gratias!

È vero, tutto passa nella vita, ma certi ricordi belli vissuti insieme ci aiutano ad affrontare con gioia e coraggio il presente.

A noi si uniscono con la preghiera tutte le nostre Sorelle, ringraziandoti per il bene che sempre hai voluto alla

nostra Comunità monastica che ti sente parte di essa e per il legame avuto con tante Sorelle già nel Signore, in

particolare Sr. Margherita.

Terminiamo questo scritto con le parole del Vangelo di Luca a te tanto care, che ti hanno accompagnato in

questi 50 anni di sacerdozio e che ti riportano all’immagine posta sulla base del “tuo” calice, il calice della prima

messa che sempre hai usato in questi 50 anni nella celebrazione eucaristica:

"Non ardeva forse in noi il nostro cuore

mentre egli conversava con noi lungo la via,

quando ci spiegava le Scritture?" (Lc 24,32)

Un versetto che è ancora vivo e vero per la tua vita oggi e per noi con cui hai condiviso questo “ardere” per il

Signore; Lui che sempre ha camminato e cammina con noi lungo la strada.

Auguri di cuore ricchi di ogni bene nel Signore e avvalorati dalla preghiera diurna e notturna. Deo Gratias don!

Sr. Rossella e Sr. Mariacristina

unite a tutta la Comunità

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

21

A don Valerio

Ritorna nel suo ciella primavera in festala terra dal suo vella vita manifesta.Il rifiorir del prunodel pesco e del fruttetoil rinverdir del bosco con l’erbe ed il mirteto.Nell’acqua il brulicardi pesci in grande schieranell’aria il volteggiard’augel senza frontiera.Laggiù nella campagnaun uomo d’esperienzad’un bimbo accompagnai passi con pazienza.

E c’è il segreto arcanoche è il Tempo quotidianoche culla nel passarela vita al suo sbocciare.Ma poi la Veritàche sol l’Amor rivelaed è l’Eternitàche in Cristo si disvela.Di tal grande bellezzasei stato banditorefin dalla giovinezzache ti chiamò il Signore.O Caro don Valerio,di ciò ti ringraziamosull’arpa e col salterioIddio glorifichiamo.

In questi 50 annis’è fatto poi sul serioper evitare i dannie dire sempre il vero.Coi sensi rimembrarela bella Terra Santadove la fede presecolore e poi sostanza.In mente ripensareprogetti pastoralipregare e poi sperarerealtà comunionali.Col cuore ricordareil tuo seren umore,che ci ha insegnato inverola legge dell’amore:di mai lasciar nessuno nel tedio e l’abbandonoma d’accorciar i tempitra offesa ed il perdono.E infine il memoraredi tutto l’esser nostro che ritma il respirarenel sen d’un “Padre nostro”.O Caro don Valerio“Deo gratias” ti diciamocon stima, con sorriso,con gioia e Paradiso……e s’anche un po’ in impacciodi noi questo è l’abbraccio!

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

22

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

23

Ricette del buonumoreCome si fa a non offrire a don Valerio per il suo cinquantesimo, un piatto strepitoso?

Che ne dite del “Cappello del prete” brasato al rosso Curtefranca? (lo preferisco al Barolo).

Prendete un bel pezzo di manzo Capèl dèl prét, salatelo e infarinatelo leggermente

Rosolatelo in una pentola con olio, burro, trito di prezzemolo, salvia e rosmarino.

Aggiungete sedano, cipolla, carota e aglio (se lo sopportate) e un bicchiere di Curtefranca.

Fate un po’ evaporare, quindi aggiungete altro vino, incoperchiate e cuocete per tre ore circa a fuoco dolce.

Quando la carne è cotta, toglietela dalla padella e frullate o schiacciate con una forchetta le verdure e gli aromi che ci sono nell’intingolo e quando la carne sarà raffreddata tagliatela a fette che rimetterete nella padella e potrete portare sul fuoco ancora per un quarto d’ora, prima di metterla in tavola.

(Questi piatti li preparo sempre il giorno prima e li riscaldo proprio prima di sedersi a tavola perchè sono ancora più gustosi!)

Il tutto si accompagna con polenta fumante e un buon purè di patate.

E mi raccomando: “Finite il Curtefranca!”.

Se proprio vogliamo esagerare si può chiedere alla gentile Letizia di preparare un aperitivo veloce: dovrà spremere alcune arance gialle, filtrare il succo e tenerlo in frigo.

Quando arriveranno gli ospiti verserà sul fondo dei flute un po’ di succo d’arancia, quindi un buon Prosecco fresco e mi raccomando, cara Letizia, non mescoli! Saranno le bollicine a compiere il miracolo!

Buon pranzo Annamaria Redolfi

Invito al gusto

Henri Matisse"La tavola apparecchiata"...daLetizia!

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

24

?Perche sidice

Origine esignificatodei modi di diree dei dettipiù famosi

CONTINUA LA RUBRICA DEL “PERCHE’ SI DICE” CHE PER QUESTA OCCASIONE SI CHIAMERÀ “COSA SI DICE” IN RIFERIMENTO ALLA LETTERA P DI PRETE

CHI E’ IL PRETE?

• è un uomo Quando Paolo, nella lettera agli Ebrei, parla del prete, la prima cosa che dice è che il prete è un uomo scelto fra gli uomini a tal punto che perfino l'eterno sommo sacerdote Gesù Cristo, nato da donna, soggetto alla legge, pellegrino attraverso la valle di questa realtà peritura, volle essere il figlio dell'uomo, un uomo, trovato in tutto simile a noi.Il prete è un uomo e continua a condividere la sorte dell'uomo anche dopo che la destra di Dio, attraverso la mano del vescovo, si è posata su di lui.

• è un messaggero di verità di Dio ed è il dispensatore dei divini misteriÈ un messaggero umano. Viene con parole umane, ma ripiene di verità di-vina. La parola, che Dio ha posto sulla bocca del prete, non è una semplice parola generica. È la parola di Dio. Deve essere detta a ciascun uomo: al mat-tino della sua vita, quando egli comincia a creare nel tempo una eternità; nei molti giorni del suo pellegrinaggio, in cui egli deve cercare faticosamente se stesso e nella sua cupa disperazione della colpa. In tali istanti, il prete deve dire la parola di Dio, la parola potente e creatrice di Dio, la parola che non dice, bensì opera, la parola sacramentale: “io ti battezzo, (nel Battesimo) io ti assolvo dai tuoi peccati, (nella Confessione); questo è il mio Corpo, (alla consacrazione)”.

PAPA FRANCESCO DICE:

“Il prete è immenso perché fa credere a una folla delle cose sorprendenti.Il Signore e il suo popolo si parlano in mille modi direttamente, senza inter-mediari. Tuttavia, nell’omelia, vogliono che qualcuno faccia da strumento ed esprima i sentimenti, in modo tale che in seguito ciascuno possa scegliere come continuare la conversazione”.

COME VORREMMO IL PRETE?

Un prete dovrebbe essere contemporaneamente piccolo e grande, nobile di spirito come di sangue reale, e naturale semplice come ceppo di contadino, una sorgente di santificazione, un peccatore che Dio ha perdonato, un servi-tore per i timidi e i deboli, che non s'abbassa davanti ai potenti, ma si curva davanti ai poveri, discepolo del suo Signore, capo del suo gregge, un mendi-cante dalle mani largamente aperte, una madre per confortare i malati, con la saggezza dell'età e la fiducia d'un bambino, teso verso l'alto, i piedi a terra, fatto per la gioia, esperto del soffrire, lontano da ogni invidia, lungimirante, che parla con franchezza, un amico della pace, un nemico dell'inerzia, fedele per sempre.

Curiosità

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

25

Curiosità

Ma... c’è sempre qualcosada dire sui preti!

Se il prete, una volta, parla dieci minuti più a lungo: è un parolaio

Se durante la predica parla forte: allora urla.

Se non predica forte: non si capisce niente

Se possiede un’auto personale:è capitalista, è mondano.

Se non ha un’auto personale:non è capace di adattarsi ai tempi.

Se visita i suoi fedeli fuori parrocchia:allora gironzola dappertutto.

Se frequenta le famiglie:non è mai in casa.

Se rimane in casa: non visita le famiglie

Se parla di offerte e chiede qualcosa:non pensa ad altro che a far soldi.

Se non organizza feste, gite, incontri:nella parrocchia non c’è vita.

Se in confessionale si concede tempo:è interminabile.

Se fa in fretta: non è capace di ascoltare.

Se comincia la messa puntualmente:il suo orologio è avanti.

Se ha un piccolo ritardo:fa perdere tempo ad un sacco di gente:

Se abbellisce la chiesa: getta via i soldi inutilmente.

Se non lo fa: lascia andare tutto alla malora.

Se parla da solo con una donna: c’è sotto qualcosa.

Se parla da solo con un uomo: eh!

Se prega in chiesa: non è un uomo di azione.

Se si vede poco in chiesa: non è un uomo di Dio.

Se si interessa agli altri: è un impiccione.

Se non si interessa: è un egoista.

Se parla di giustizia sociale: fa della politica.

Se cerca di essere prudente: è di destra.

Se ha un po’ di coraggio: è di sinistra.

Se è giovane: non ha esperienza.

Se è vecchio: non si adatta ai tempi.

Se muore: non c’è nessuno che lo sostituisce?

a cura di Gianpietro BoldoriL’impronta Della

ProvvidenzaDa Marzo a Maggio 2017

Otterte per Battesimi € 1.130,00Otterte per Funerali € 2.750,00Otterte per Matrimoni € 200,00Pro Chiesa mensile € 150,00Pro Bollettino € 70,00Pro Chiesa Anniversari € 150,00Pro Bollettino pubblicità € 2.000,00Pro Chiesa ammalati € 550,00Pro Chiesa n.n. € 150,00Pro Chiesa varie offerte € 160,00Pro Chiesa n.n. € 500,00Pro Chiesa G.E.F. € 300,00Pro Chiesa ProLoco € 100,00Pro Chiesa n.n. € 100,00Pro Chiesa per Organo € 3.160,00Off.te Comioni e Cresime € 2.210,00

Totale Offerte € 13.680,00

A breve inizieranno i lavori per il re-stauro dell'organo, sono arrivate le autorizzazioni.

Modonesi Annibale e Raffelli Elisa65° anniversario di Matrimonio30 aprile 1952 - 30 aprile 2017

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

26

Con l'odore delle pecoreLe parole di Papa Francesco - Incontri con i sacerdoti

Mi chiamo Julius. La mia domanda è: che cosa ti piace di più dell'essere Papa? La cosa che mi piace è fare il parroco, fare il pastore. Mi piace fare il Papa con lo stile del parroco. Il servizio. Servire il Signore e il suo popolo questo mi dà gioia.Con poche parole Papa Francesco traccia il profilo del sacerdote. Noi sacerdoti, dice il Papa, siamo apostoli della gioia perché annunciamo la "buona notizia" per eccellenza, il Vangelo. Pertanto un prete saprà diffondere serenità intorno a sé, anche nei momenti faticosi, come desiderava San Carlo che fossimo "Servi di Dio e padri per la gente". I sacerdoti spesso nel servizio pastorale devono dividersi tra molteplici impegni alcuni anche poco attinenti alla propria missione. Io voglio tanto bene ai sacerdoti! Fare il parroco non è facile. Hanno tanto lavoro e responsabilità i parroci. Quando, tra un lavoro e l'altro, ti bussano alla porta: “Padre, questo, Padre qua e Padre là...” Non è facile! Quando ti viene uno a dire i problemi della famiglia, o quel morto, o quel malato, o quando vengono a chiacchierare gli uni contro gli altri...

Non è facile fare il parroco! Allora la stanchezza del prete è come incenso che sale silenziosamente al cielo e va dritta al cuore di Dio Padre. E' sempre il parroco a guidare la comunità parrocchiale, contando allo stesso tempo sul contributo valido dei vari collaboratori e di tutti i fedeli laici. Ma non dobbiamo correre il rischio di offuscare il ministero sacramentale del sacerdote. Ognuno è chiamato, ognuno è inviato. Dobbiamo essere pastori coraggiosi, dice ancora Papa Francesco ai sacerdoti, coraggiosi nelle difficoltà e nelle prove sempre più conformati a Gesù, Buon Pastore, testimoni umili del Suo Amore risanante e misericordioso; la preghiera e l'Adorazione diventino indispensabili per farci prossimi alla gente e ai loro problemi materiali e spirituali, vivere le loro ansie e speranze restando sempre fedeli alla vocazione cioè a Cristo e alla Sua Sposa, la Chiesa e cercare protezione sotto il manto della Vergine Maria.

Invito alla lettura a cura di Virginia Ferrari

Nasce così la Biblioteca ParrocchialeSe nella nostra comunità c'è anche la Biblioteca Parrocchiale è grazie al nostro Parroco. Don Valerio oltre a far crescere la Fede ha pensato anche all'arricchimento formativo-culturale dei Fleresi.Ha voluto offrire a tutti i cittadini, grandi e piccoli, l'opportunità di avere un buon libro tra le mani. La lettura è condivisione e apertura con il mondo.Il progetto del Parroco in questo ambito era di formare un centro di lettura ma anche un polo culturale dove incontrarsi per tavole rotonde, mostre, ed eventi vari e dove lo scambio di opinioni e valori arricchissero la persona.Il “don” non si è fermato solo alla bella idea ma l'ha concretizzata con la collaborazione di alcune persone interessate alla lettura e di buona volontà che incontrandosi hanno instaurato tra loro un bel rapporto di fratellanza e solidarietà. Anche questa idea devo dire che è stata per il gruppo un'opportunità di dialogo, di condivisione e di crescita culturale e spirituale grazie al nostro Parroco don Valerio. Mi auguro che sempre più persone scoprano che il frequentare la Biblioteca Parrocchiale è un toccasana per il cuore e la mente.A tutt'oggi la Biblioteca “ David Maria Turoldo” vanta un modesto numero di volumi (2500 all'incirca) rivolti ad ogni fascia d'età.I libri si possono prendere a prestito, consultare oppure ci si può fermare in sede e leggerli man mano durante l'orario di apertura al pubblico. La Biblioteca offre anche un servizio di diffusione della stampa Cattolica e un servizio di prenotazione volumi e testi sacri per ragazzi e adulti.

Virginia Ferrari

Orari Biblioteca:Lunedi 15 -16Martedi 9.30-10.30Mercoledi 9.30-10.30Giovedi 9.30-10.30Venerdi 9.30-10.30Sabato chiusoDomenica 9.30-11

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

27

Angolo della poesia a cura di Franca Spada

presso

Piazza IV Novembre, 105 - Flero (BS)- Tel. 0302 762105

SCONTO25%

Per l’acquisto di un orologio TIMEX e VERSUS VERSACE

Promozione valida dal 27-5-2017 al 27-9-2017 - DPR 430/2001

gioielli antichità&

gioielli antichità&

gioielli antichità&

El nòst pretEl nòst pret l’è èn gran pret ….!!!!! Tanti angn fa òn den paisì lacùstre (Maderno), ghera dù amici, Valerio e Riccardo, giù l’era èn carater bùsì l’oter l’era sbelenàte e birichì. Prope giù dei dù l’è nat pret, endùinì chì?... Èl nòst pret Don Valerio Scolari.Èl gnàro sbelenàt l’è prope lù, l’è picinì ma el gà tant de ensègna, l’è amante dell’arte, sa èt come elgà tìrat fòra la nostò Cièsa là somea èn bèl gioèllino, èl gà na gran cùltùra teologica. Lù èl te la Mèsa òn po’ lòngha, po’ èl fa 3 pre-diche.Va bè, la Mèsa l’è lòngha quando la diùsiù l’è cùrta.La sent la sa stòfà en fresa. Per no parlà dei pel-legrinaggi. Fatima, Terra Santa, ecc. ecc.. Con de nà capacità de guida turistica, ma mia na guida qualunque instancabile, preparat nei minimi particolari.Lu el trasmet a tòcc l’entusiasmo, el porta le anime che lo segue a viver emusiù incredibili.Noter de Fler som or-guglius de festegià el traguardo del cinquan-tesimo di Sacerdozio del nostro Don Valerio ringraziom el Signur de tot chel che elgà fat per tòcc noter, col so zelo, la so fede, el so esem-pio de buon cristiano semper attento ai sò parochiani.

Dedicata a Don Valerio

Èn den paìsì lacùstreghera dù amicì,i nao semper en bicì,i n’dào anche a pescanel laghèt visì a càgiù l’era tranquil e spert,el dào scult.L’oter l’era sveglioe’npo’ birichìperò nusù i pènsaoche chel birichì el sares dèèntatchel grande preteche tòcc conosom be.Se prope Lu“Don Valerio Scolari”.Eco, le vie del Signur iè infinite

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

28

Anagrafe Parrocchiale | Marzo - 31 Maggio 2017

Per il Battesimo sono diventati figli di dio

09. Kruja Valentin10. Fosa Klarita 11. Kruja Eduard Giuseppe di Valentin e Fosa Klarita12. Sokoli Erdin Marco13. Sokoli Ferida Maria14. Sokoli Medina Assunta di Erdin Marco e Sokoli Ferida Maria15. Sokoli Nermina Caterina di Erdin Marco e Sokoli Ferida Maria16. Rozzini Emma di Manuel e Scarale Grazia17. Conter Raffaele di Piercarlo e Giori Maria18. Belzani Arianna di Riccardo e Zanini Paola19. Franceschini Emma Maria di Stefano e Ghidelli Giada20. Tarantini Giorgia di Filippo e Ferrari Mara21. Capretti Aron di Massimo e Leyva Yadira22. Bettenzana Pietro di Paolo e Odolini Mara23. Bianchi Aurora di Alex e Bonometti Federica

Hanno consacrato il loro amore in Cristo01. Bianchi Alex con Bonometti Federica

Piazza IV Novembre 105Flero (BS) - tel. 0302762105

Piazza IV Novembre 105Flero (BS) - tel. 0302762105

Piazza IV Novembre 105Flero (BS) - tel. 0302762105

D I F F E R E N T I P E R S C E LTA .FLERO | PIAZZA IV NOVEMBRE 41| TEL. 030.2563075 | www.agrobresciano.it

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

29

09. Kruja Valentin10. Fosa Klarita 11. Kruja Eduard Giuseppe di Valentin e Fosa Klarita12. Sokoli Erdin Marco13. Sokoli Ferida Maria14. Sokoli Medina Assunta di Erdin Marco e Sokoli Ferida Maria15. Sokoli Nermina Caterina di Erdin Marco e Sokoli Ferida Maria16. Rozzini Emma di Manuel e Scarale Grazia17. Conter Raffaele di Piercarlo e Giori Maria18. Belzani Arianna di Riccardo e Zanini Paola19. Franceschini Emma Maria di Stefano e Ghidelli Giada20. Tarantini Giorgia di Filippo e Ferrari Mara21. Capretti Aron di Massimo e Leyva Yadira22. Bettenzana Pietro di Paolo e Odolini Mara23. Bianchi Aurora di Alex e Bonometti Federica

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

30

Per il Battesimo risorti in cristo

Anagrafe Parrocchiale | Marzo - 31 Maggio 2017

42. Zampelli Vito I 15/12/1929 U 17/12/2016 di anni 8743. Falappi Agnese in Franceschini I 03/08/1928 U 26/12/2016 di anni 88

2017 18. Alberti Francesca ved. Superti I 03/06/1928 U 12/03/2017 di anni 8819. Berettera Angela I 17/05/1923 U 15/03/2017 di anni 9320. Palazzani Giancarlo I 30/10/1934 U 17/03/2017 di anni 8221. Calestani Clotilde ved. Taesi I 03/06/1927 U 21/03/2017 di anni 8922. Chiesa Emma in Gennari I 23/02/1933 U 08/04/2017 di anni 8423. Timelli Caterina I 30/07/1939 U 16/04/2017 di anni 7724. Savoldi Olga ved. Sanguinetta I 29/04/1926 U 17/04/2017 di anni 9025. Aldegondi Rosa Bruna I 27/09/1928 U 19/04/2017 di anni 8826. Migliorati Emilia ved. Bernocchi I 17/01/1934 U 21/04/2017 di anni 8327. Baldassarre Maria Domenica ved. Facchini I 29/06/1931 U 21/04/2017 di anni 8528. Giacomelli Luciano I 13/12/1924 U 11/05/2017 di anni 9229. Magri Marco (Carlo) I 20/03/1927 U 11/05/2017 di anni 9030. Mombelli Rina ved. Gabusi I 29/12/1918 U 14/05/2017 di anni 98

Francesca AlbertiVito Zampelli

Olga Savoldi

Angela Berrettera

Maria D. Baldassarre

Emma Chiesa

Marco MagriCaterina Timelli

Clotilde Calestani

Luciano Giacomelli

la S

orge

nte

Giu

gno

2017

31

2017 50° di Ordinazione Sacerdotale di Don Valerio Scolari

Parrocchia Conversione di San Paolo - Flero

Programma

sabato 10 giugno ore 20.45

concerto di Stefano Marzanni alle Muse con il conferimento della cittadinanza ono-

raria (ingresso gratuito).

martedì 13 ore 9.00

Santa Messa con Esposizione Eucaristica

ore 20.00

Santa Messa concelebrata dai sacerdoti della parrocchia

mercoledì 14 giugno alle 8.30

Conclusione della 24 ore di adorazione

sabato 17 giugno ore 20.30

concerto nella Piazza San Paolo

della Filarmonica “Giovanni Ligasacchi”

Banda di Flero/Poncarale e Banda Giovanile

domenica 18 giugno:

ore 10.30 Santa Messa solenne nel 50.mo anniversario di ordinazione sacerdotale di don Valerio. pranzo comunitario in oratorio (iscrizioni presso la segreteria parrocchiale entro il 13/06/2017 )

ore 18.00 Vespro ed Esposizione Eucaristica

ore 20.00 Santa Messa e processione nella festa del Corpus Domini.

Stampato in proprio