Stefano Cagol: Taranto e l'ILVA. SCINTILLIO E CENERE!

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SCINTILLIO E CENERE SPARKLING AND ASH La città di Taranto e le acciaierie ILVA Strategie artistiche attraverso un simbolo ‘scomodo’ della città. Tutte le sue contraddizioni, le risposte… e le domande. di Stefano Cagol Direttore scientifico Achille Bonito Oliva Curatore generale Giusy Caroppo Interazioni performative di Valentina Vetturi Castello Aragonese, Taranto 4 luglio – 13 settembre, 2010 Per ‘INTRAMOENIA EXTRA ART: MIRAGGI’ Artisti: Stefano Cagol, Corpicrudi, Gints Gabrans, Eduardo Kaç, Andrei Molodkin, Valentina Vetturi, Pippa Bacca, Matteo Basilé, Gregorio Botta, Gao Brothers, Maurizio Cannavacciuolo, David Claerbout, Ileana Florescu, Silvia Moro, Moataz Nasr, Cesare Pietroiusti, Bernardita Rakos, Michal Rovner, Gaia Scaramella http://www.intramoeniaextrart.it

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“… in compagnia di Stefano Cagol (40 anni), interessante promessa dell'arte contemporanea, trentino trasferito a New York. Per l'ultimo tour dell'arte contemporanea nei castelli di Puglia è venuto a lavorare alla sua installazione-performance: un percorso nell'Ilva, nelle sue angosce ma anche nelle sue speranze tradite … “… “«La mia Taranto, capitale della Magna Grecia e dell'Ilva»INTERVISTA a Stefano Cagol di M. Fumagallo. p.15 Territori'IL MANIFESTO', 6 Agosto 2010

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SCINTILLIO E CENERESPARKLING AND ASHLa città di Taranto e le acciaierie ILVA

Strategie artistiche attraverso un simbolo ‘scomodo’ della città.Tutte le sue contraddizioni, le risposte… e le domande.

di Stefano Cagol

Direttore scientifico Achille Bonito Oliva

Curatore generale Giusy Caroppo

Interazioni performative di Valentina Vetturi

Castello Aragonese, Taranto4 luglio – 13 settembre, 2010

Per ‘INTRAMOENIA EXTRA ART: MIRAGGI’

Artisti: Stefano Cagol, Corpicrudi, Gints Gabrans, Eduardo Kaç, Andrei Molodkin, Valentina Vetturi, Pippa Bacca, Matteo Basilé, Gregorio Botta, Gao Brothers, Maurizio Cannavacciuolo, David Claerbout, Ileana Florescu, Silvia Moro, Moataz Nasr, Cesare Pietroiusti, Bernardita Rakos, Michal Rovner, Gaia Scaramella

http://www.intramoeniaextrart.it

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CULTURA&VISIONI

STEFANO CAGOL •SCINTIWO DI CENER&

INTRAMOENIA • Tour pugliese con l'arte

Il castello di Taranto ospita anche l'Ilva Michele Fumagallo

TARANTO

to, è stata incredibile la risposta della gente: una ragazza ci ha addi­rittura donato il suo piercing Sono

I ntramoenia Extrart, il viaggio · affascinato dalla profondità del quinquennale dell'arte con- passato che c'è qui, nella capitale temporanea dentro i castelli della Magna Grecia. E per questo,

di Puglia, è terminato nel modo ancor di più, che sono stupito dal migliore con una carrellata di 24 colosso dell'Uva che t~arcolla la-artisti che hanno invaso i marueri sciando ceneri dietro di sé. Ma for-di Taranto, Brindisi, Grottaglie. E se è proprio nella storia della città va subito detto che sarebbe un im- che va.cercata una via d'uscita>>. perdonabile errore politico disper- Nel castello di Taranto spicca-dere il patrimonio di intreccio tra i no, tra gli altri, i giochi luminosi al luoghi più qualificati del passato laser di Ada Costa, le folgorazioni (alcuni inaugurati e aperti sotto di luce mediterranea di Giulio De spinta della maillfestazione, dopo Mitri e la ricerca di una nuova bel-anni di restauro) e gli artisti del lezza del duo dei «Corpicrudi>>. presente. Ma, a sentire i vertici del- Mentre nel castello di Grotta-la Regione, la rassegna con la dire- glie Maria Cristina Crespo omag-zione di Achille Bonito Oliva e la gia dodici personaggi dell'arte (da cura di GiusyCaroppo, ha semina- Pino Pascali a Frida Kahlo) con le to un rapporto cosl importante sue composizioni in ceramica, dia- · che c'è tutta l'intenzione di molti- logo stretto con le botteghe artigia-plicarne gli effetti. Vedremo. ne del paese, al Castello Alfonsino

L'edizione di quest'anno, Mirag- di Brindisi c'è la carrellata più l un-gi, si inoltra ·dentro-molteplici in- -. ga di a.tt istr.-da-Igino-Iurilli e le sue - -· terpretazioni delle rifrazioni atrno- sperimentazioni !ignee all'egizia-sferiche a partire dalla luce e i suoi no Moataz Nasr e le sue argomen-riflessi in città di mare. Il capovol- tazioni critiche dei cliché sul suo gimento si rifelisce a questioni paese, dalle atmosfere pop dei tu-molto simboliche che attraversa- bi al neon di Damela Corbascio al-no non solo l' intimità delle perso- le foto, galleggianti in mare dell'ar-ne, ma le questioni sociali legate gentina con residenza barese Guil-al vivere contemporaneo con le lerrnina De Gennaro, dall 'omag-sue precarietà e i suoi disastri. E, gio a Pisacane con le trecento in-ovviamente, .a Taranto, non pote- stallazioni delle mini pale eoliche va che essere l'intreccio tra lavoro di Gaia Scaramella, al viaggio sot-operaio e malattia sociale da inqui- terraneo nelle profondità delle for-namento a stimolare un artista a t- me di Gregorio Botta. Michele Ca-tento ai fenomeni sociali come Ste- rane prosegue poi nelle sue dissa-fano Cago l, tren tino trapiantato in crazioni sui valori umaru. ll suo As-America. La sua triplice installazio- salto al castello, scale in legno di-ne Scintillio e cenere, che è un viag- pinte di rosso con musica e Pier-gio dentro i mali contraddittori rot in performance, è una significa-(Cagol non dimentica che dietro tiva metafora di Intramoenia. la tragedia dell'Uva c'è stato il lavo-ro umano, cioè un elemento di speranza) dello stabilimento che ha segnato negli ultimi decenni la vita di Taranto, è fatta di oggetti raccolti nei viaggi preparatori con un Ape guidato da Valentina Vettu-ri dentro i quartieri della città ed esposti nei sotterranei del castello, insieme ai video che documenta-no lo stupore e la partecipazione della gente e la grande bandiera bianca di fronte al mare con la scritta «Cenere>> a caratteri cubita-li che dialoga (in realtà stride e in-quieta) con tantissime strisce di carta metallica, mosse dalla brez-za marina. Taranto dunque è alla resa? «Non so- spiega Cago!- cer-

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SCINTILLIO E CENERELa città di Taranto e le acciaierie ILVAStrategie artistiche attraverso un simbolo ‘scomodo’ della città.

Tutte le sue contraddizioni, le risposte… e le domande.

di Stefano Cagol

Interazioni performative di Valentina Vetturi

Punto di partenza è l’origine greca del nome ILVA, del nome dell’enorme (più grande d’Europa) acciaieria che incombe su Taranto: aethalia, che contiene i significati opposti di scintillio e cenere. Fulgore e fuliggine, luce e opacità. Una chiara antitesi che riassume in un’unica parola tutte le contraddizioni di un territorio, della sua storia, del suo presente. Stefano Cagol – secondo le modalità artistiche che gli sono proprie - parte da questo nome / simbolo della città aprendo a punti di vista e nuove chiavi di lettura con un progetto articolato che coinvolge la popolazione attraverso molteplici mezzi e modi di comunicare propri della propaganda, la invita a partecipare attivamente nel processo creativo dell’opera ed a porsi interrogativi sulla realtà che li riguarda.

L’artista ha invitato la popolazione a porsi di fronte ad una scelta tra il scintillio e la cenere. Lo ha fatto fa attraverso una serie di azioni itineranti e stanziali (con la collaborazione di Valentina Vetturi) con megafoni, gazebo, locandine per il coinvolgimento diretto, per attirare l’attenzione e invitare la gente a partecipare, a prendere parte al progetto, ad interrogarsi e ad agire. Una prima parte di comunicazione ‘propagandistica’ si è basata infatti sulla diffusione di una serie di locandine stampate in argento con al centro delle domande: scintillio? cenere? occupazione? salute? Natura? acciaieria? produzione? penuria? status quo? cambiamento? tradizione? innovazione? oblio? riflessione? cumulo? resti? luce? fuoco?… Sono state affisse per le strade, nei bar. Per specchiarsi e interrogarsi. E per informare su luoghi e sulle date della successiva azione stanziale e itinerante di raccolta (svolta in due giornate).Ha chiesto alla popolazione di trovare e portare oggetti scintillanti (contro la fuliggine). Una richiesta aperta alla volontà dello spettatore che è lasciato libero di prediligere qualsiasi cosa di luccicante gli appartenga: specchiere, specchi rotti, lampade, stagnole, pezzi d’alluminio, vetri, bottiglie… ma anche una vecchia maglietta con le pailettes. Come gazze ladre hanno dovuto trovare tutto quanto è sfavillante e farne scorta, materializzare e dare forma alla luce. Farsi coscienti di tutta la luce del loro territorio, della loro cultura, del sole riflesso sul mare, delle sfavillanti luminarie delle sagre di paese. Con questi elementi così raccolti, l’artista ha poi composto all’interno del castello un monumento collettivo, un’isntallazione scintillante. Una sorta di altare sacrificale, di monumento che riflette come uno specchio la realtà attorno.

Ma ‘probabilmente’ è destinato ad essere opacizzato dalle polveri dell’aria di Taranto, secondo un connubio ‘forse’ ancora inevitabile…All’esterno del castello quindi una bandiera, di 4 x 6 metri e un palo di 12 metri, incombe. Al centro è caratterizzata da un unico termine: CENERE.

Infine questo progetto articolato, basato sul coinvolgimento spontaneo della popolazione, si completa in due video all’interno del castello che distillano ed enfatizzano la realtà di Taranto e dell’ILVA, l’essenza, gli sviluppi, i risultati del progetto.

Taranto stretta fra molte domande, tra Mare Piccolo o Mare Grande, Greci o Svevi. L’ILVA che ha preso e dato! …dato lavoro ad una città intera.Simbolo di un’Italia tutta, cresciuta ed esplosa nel dopoguerra, con parametri ambientali che oggi appaiono assurdi e sui quali bisogna porsi domande!Stefano Cagol, Scintillio e Cenere (Sparkling and Ash), 2010, azione stanziale e itinerante per la raccolta di

oggetti scintillanti donati dalla popolazione, monumento collettivo scintillante, dimensioni variabili, 2 video, bandiera, 4 x 6 m, palo di 12 m. In collaborazione con Valentina Vetturi. Castello Aragonese, Taranto

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Un video frame con Taranto e lʼILVA

Le locandine

L̓ azione di raccolta e lʼintervento spontaneo della popolazione e la collaborazione di Valentina Vetturi

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Gli oggetti scintillanti durante la raccolta

Stefano Cagol intervstato da una TV locale, Antenna 100, riguardo alla raccolta di oggetti scintillanti

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Il monumento collettivo scintillante realizzato dallʼartista dentro il castello con gli oggetti raccolti

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La bandiera fuori dal castello

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Stefano Cagol, Babylon Zoo, 2005, rete metallica, catene luminose, scultura in ceramica. Oredaria Arti Contemporanee, Roma

Stefano Cagol, Flu Game, 2008, installazione, Polimeri, scarti industriali, scritta prespaziata, dimensioni ambientali. Mart - Museo di Arte Modernae Contemporanea di Trento e Rovereto

APPENDIX: OPERE PRECEDENTI

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Stefano Cagol, Raw War, 2008, installazione, bandiera 6 x 4 m. Forte Umberto I, Isola Palmaria