F G ° 122musicologia.unipv.it/collezionidigitali/ghisi/pdf/ghisi122.pdf · I (;LA. (Immagin cara...
Transcript of F G ° 122musicologia.unipv.it/collezionidigitali/ghisi/pdf/ghisi122.pdf · I (;LA. (Immagin cara...
PROGETTO Valorizzazione dei fondi speciali della Biblioteca della Facoltà di Musicologiacon il contributo della Fondazione CARIPLO
Responsabile PROF. PIETRO ZAPPALÀ – collaboratore: DR. PAOLO ARCAINI
FONDO GHISI, N° 122
Jone / dramma lirico in quattro atti di Giovanni Peruzzini ; musica del maestro Errico Petrella. – Milano : Francesco Lucca, [1857]. – 41 p. ; 18 cm. – Sul frontespizio: da rappresentarsi nell’I. R. Teatro alla Scala il carnovale e la quaresima 1857-58. – Introduzione dell’autore. – Timbro dell’impresa Fratelli Marzi.
FONDO GHISI, N° 122
N QUA
l1
RAPPRI
2 , m - - . - - -
PUARESI
ESENTA1
3 . 0 i o h o /ZIM,II, r
CARNOVALE E L A
R S I
/L. (2
COI TIPI MIL
[ DI F R ~ ANO lNCESC( 1 LUCCA
ATTI
1 cli qzcei clitot-e FI
czo esso f l l C l ~ l n T C 6 d i VOLGI ,JrtvllegZ. ciccordn ;eglicinti ,rioni d gnrntztil ecZ art is
., Leggi e
" e l e qwr
sclasivn ;A; per-
. .? .
zvola d' amore SZL cui si appoggia princillaltnenle i l fiolo 1 [li Bulzver: GLI ULTIMI G I O R N I DI P O ~ I P E I , ~ i ~ i ha sug- 'idea cldl presente draazina lirico.
1Ve co!zservni i persoi~uggi più irtzportanti e , p?r quanto m i Jic possibile, la loro fisonomia caratteristzca; fritta ecceziolze n quello di Nirlia , i l quale, sebberle entiricntemetllc poetico e iiiteressait-
F
tissimo 11el romanzo , pure , r i l ~ ~ o d o t t o tal qitnle , mi senhbrava poco opportuno o nlnzeno ~ r o l y o pericoloso iri 2111 dramma per musica. Lmcialo da ppcirle agili episodio che sarebbe slalo (1' in- ciampo allo sz~ilupl~o di un'azione, rislretta ifz cosi angrrsli confi~ri, e che d'altro~ide nel ronzanro si lego ecl ur~ificn nl soggelto prin- cipale, nzi trotlai ilella necessitd cli cliscostarmi dal1 autore inglese nei varii iiicidetlti che firnzaiìo l 'ordihua c.lelll azione n~edesima.
Ironta modci~nn che ho credulo (lare ad iin argotnerito (16
classico, mi sietto di giustificazione lo stesso Buliuer , di segilito l' eserrhpio, e Gualliero Scn f t , i l quale liella
p t ~ , ~ - ~ ~ ) l l e ~ ~ ~ ' I V A N H O E , scrivena che: per de, tare u n i n t e r e s s e qualunqiie , è d u o p o clie i l s o g g e t t o t r a s r e l t o venga, per cos i dire, t r a d o t t o nel le c o s t ! i m n n z e , del pari clie nella l i i igun , del secolo iri cui v iv iamo.
A IL' irnl getiere cui ho nu.nf",:,
l PERSdPWJ.4 G'GI ATTORI Q%**
ARBACE , Egizian cerdote d' Iside
JONE . . . . GLAUCO , Atenies
NIDIA, Schiava t t o ~ a i a . . BURBO , Tavernie
Gladiatore . . SALLUSTIO J G' i(ivaui ~ ~ L I I L I I ,
CLODIO I amici di Glaiico
UIRCE, schiava di Jone . . Un Sacerdote d' Iside . . IJiio Schiavo etiope . .
I O , Gran . . .
re, un tei S . .
--: n-i..:..
l CQBE E l
f Giovani Patrizii - Gla Scliiave di Jone Popolc
Edili - Fioraje - Guardie
di I b m l Veriditoi del Circo
La Scetil;
anno 79
, Sig."!
. Sig. l C:, a i
i1ipo . Sig. l
I: @ ! ^ . l
. Sig.
. Sig.
3 1 6 . U t i l < N A S C U N l u ~ t i b t i k ' r E
Sig. N. N. Sig .a FIORIO LINDA
N. N.
N. N.
lei e del i di pesci - Centiir
t è in Poi
dell'bra
Sacerdoti . 3 . a m
paesi vici i e di f ru ioni - Litt
d9 Iside i UI ArDaCe
n i t ta ,ori - Soldati:
Le scene sono inventate e dipinte dai signori PERONI e VIMERCATI.
nlacslro dircllorc dplla Ilusica signor Cav. Rlazzrrcaro Ar,nr.nTo. iIlacslro coricerlalore e Ispcltore (lella musica dei balli, sig. PANIZZA G.
illacslro supplcinenlo si&. POLI~IRI FRANCCSCO. Priino T7iolino Capo C Diretlore d'0rclicslra sig. CAVAI.I,INI EIICEAIO. ,Iliro priino Violiiio in sosliluz. al sia. Csv:illini, sig. Conoer.i~r VINC. All ro ~iiiiiio soslilnlo al sig. Coibclliiii, sig. ~lai,c~iionr ANTONIO.
Pririio dci srcondi 7'ioliiii sig. CREII,\SCIII ANTONIO. Priiiio Violino pcr i Balli signor M o ~ ~ r n ~ a n , ~ GAETANO.
Allro Priiiio Violino in sostit. al sig. bloi1l:inara sig. Ennnrnir.~~ Lrrr~r. Prinio Violi110 dei sccoiidi per il Callo sig. Ysnnnnr Fon~r rnn~o .
Priiiic Violo pcr l 'opera sig. T . i s s r s ~ ~ o PICTRO - p01 1~:1110 sig. MANTOVANI GIO.
Primi Violoncelli: pcr I'Opcra si?. ' l ' n r i i ? ~ ~ Isinorio. Pcl ballo, C soslilulo al signor 'rrul'li, sig. I:~sa.io~v~i I ~ N T ~ N I O .
Primo Contrabasso a1 Ceiiibalo sig. I\ossi Lurcr. Sosliluto al medt~siiiio e l'rinio Contr~abasso pcr il Ballo
sig. M A N Z ~ K I GIUSEPPE. Sosliluli a i suddctli, signori n l o . ~ ~ A ~ n s s , \ ~ ~ n o C ~~IOTBLLI NESTORE.
I'riiiii Fl;iiili per I'Opcra sig. Pixzr Fnnncrs~o - p('I Dallo sig. ~ 'ELLCGRIRI Enco1.s.
Piiriii Ol~or u
Priiiii 'Clariiiclli pe r l 'opera sig. G,issr Lurcr - 11el linllo sig. Vanrsco Fnaacssco
PriniiF:igolli: per l 'opera si;.. CACITIT' A. - pc1 Ballo sig. BORGnETTl G . Primi Coriii
per I'Opcra s i j . ~ ~ . \ N G u I I ~ ~ ~ c I ~ ~ I A R C O - pri 1:;1110 si;. FIIESCIII CO~RELM. Primi Troioboiii sigrioi.i J1i:-l:i:ir~,~ii»i i.rrici - I ) B - ~ E ~ I N A ~ ~ D ~ ENRICO.
BorriP~nrtloiic si%. CASTEI,I,I i\MnllO~10. Arpa signora iIrGanroziTr Vincihirn.
Orzario e Fisarmonica sig. CARLCTTI PAOLO. Tiinparii sig. SACCIII CARLO.
Gran c;issa sis. ROSSI GAETAAO. Rlacstro C (lircllorc dei Cori siwnor CARI.CTTI PAOLO.
In soslituzionc :il sigiioi. C:lrlclli ~ g i i o r 1)on.r~i.ui~i.i PAOLO. Etlilorc e proprielario tlrlln Sr~:irl,ilo C (le1 Libro
signor YRAXCBSC.O II1JcCA. Forililore dci I'iario-lorli signor Ail~ri: Stri:v.ino.
Pocta sig. PRRUZZIRI GIOVANNI. Direllorc d i Scena sig. C~naaKo G. - Raiiiiiiciilalorc sig. GKOLLI Gi
I3uliaTuori sigiior Bhssr Lrrrci. Pillori Sccriogralì: signori I1cnoNl FII,IPI'O. - VIICRCATI LUIGI.
Direllorc del Jlarcliinismo: sigiior I\Osciii (;1llSl:1'PR. Appalliitorc del Veslinrio s ig i~or Z ~ a i ~ c i i o ~ i 1,iiic;r. dclla Sarloria
di propi,ielii del sigiroi. I,co.tniii~o hlnsi.ii. l'roprielario degli bllrczzi sig. (: .ivr~no Ciioci: ( i ir~l+iAnonI PIETRO.
Fiorista C piurnista: sigrior:i Iloirir.~ Cia~i: i~r i~a. Parriiccliicrc: signor Vsrircoxi 1:rri:~nio.
Appnllalorc tlcl ~naccliiiiisiiio sigiior 1111i~ri LUIGI.
A T T O P R I M O
SCENA PRIMA. l
Taverna di Gurbo. - D a un 'assc confilta n f l muro, pendono orci 1 d'olio ed anforc di vino: nllre anfore sparse pe r terra. Sopra
l una panca sI:iiino gillali alla rinfusa i pnllii dei giovaiii PATRHXPI, clie intorrio a d un'altra giuocano ai dadi ; mentrc. dal lato opposlo, alcuni GLAQBLA'lPORK bevono e cianciano
' fra loro allrgrarnrntr. i: I1:ill~a gi:i inollrala. Tre o quat l ro lani- p ~ d c tlisposlc in giro eiilla pnrclc ilipinla a vivaci colori, man- dano uii rc5to di lucc.
l Fra i giovani Patriaii, GXAAUCB~, , CLSPBPO e SALLDSTEO:
l più lardi BBTE&B@ clie .in e viene recando vino od altro.
GLAD. JTuote son I'jofore,.. (chiar7iaildo) Bilrbo !.. eYie fai I A gola asci~itla ci lasci q u a ? S e a' nostri stomachi vigor non dai , Con fiacca lena si lotterl.
I'AT. SII> scuoti il hossoloi ... la sorte è varia ... (a Glaucoj
L A . Per Giove! ... il punto sempre peggior! Bossolo e dadi saltar fo' al1'-aria.
SAL. CIiii perdc i n gioco vince in ainor. CLO. Forse i l sinislro sguardo d' Arbace
T 'ha fatto il Gaso ieri scontrar? SAL. bbvver di Jone l'occhio vivace? GLA. Non dei quel riorne qui profanar. &o. Ti iiictti a1 serio ! Gih lo si vecle,
Non sei piìa c~uello cle'priini di. Gr,a Non son pii1 rluello ?... pazzo chi 'l crede.
Beirbo ... Il falerno ... GLI AI,TIII Bravo! ... così!
(Buròo, clie pocn prima nv>.?c 1-ecalo cla bere cii Gladialori, io r r~a i r z iscerzn , de11oize urz' nltiu aizfoln siilln tavola (lei I'ati-(sii e ~nipa?*le)
Can t L' T
:: A T T O Gtn, (nlznrirlo il cnlicc colmo, prorompe con enfasi)
Su, di panipini, di grappi Rl'intrecciate rina corona! Cinto d' àiifore e di nappi , Salgo in vetta all' Elicoria. Viva Bacco il re de' Numi, Inni a Vcnere e profumi!
i chi vuole d' elnli e corazze, ire e le stragi del Dio guerrier ;
1" fra le belle pugno e le lazzc, Ebro, non morto, voglio cader.
Allor clie'in pugno l'anfora ho stretta Io non invidio lo scettro ai re. .. Sacra dell'oro la fame è dctta, jacra è del vino la scle a nie.
COI y i t a , seguila ... bravo! ... così! 3 r torni il Glauco de' primi di.
GLA. Per le vene g i i del Niinie Sento corrermi l'ebbrezza. Con la bianca man di piume Vieni, o helln, e m' accarezza. Volulth dallc pupille Ch'io ti beva a calde stille ...
Vo' del tuo crine baciar le anella, Sulla tua bocca la mia serrar... Meno ritrosa sarai piii bell: Ania, fanciulla; vila C I'am
TUTTI Veriere e Bacco so0 iiostri NI Noi della vita cogliarno il Pi A Bacco e Vcnere canti e Viva il falerno ... viva lYam(
Nio. ( d i dentr '
Aliin TUTTI GLA.
grido ! N idia!
I.. . lar! i ~ n i
P R I M O 9
SCENA 11. NIDIA,
NrD. (gettandosi a i piedi d i $0 ! Pietà! ...
GL A. Chi offenderti, fanciulla, OSO? (vedendo R1ii.60 c7~e colJadelLo sollevato sarà riniasto immo-
bile sulla soglia)
Ah tu , ti], Burbo! ... Cerbero od orso, L' iinghic rapaci ti strapperò.
Qual' è il suo fallo? BER. Mia schiava è dessa,
l E d' ubbidirmi ricusa ognor. l NID. Volea ... d'brbace ... (ar~*ossendo)
GLA, ( a Nirlia) T' intendo ... cessa ;... Povera vitlima, sorgi e fa cos.
I (a Btrrbo) La compro ... i l prezzo? BUR. Cara mi costa ...
Veriti sesterzii ... I GLA. (gettandogli una borsa) 11 doppio ... a te! I BUE. Ce L lorsn)
E GLA. PAT., SAL., CL(
Nin, AI 3
(Li.,"& ., Nidia, pereh1 ta ?
. (n Glauco) Abbandonata ed Dove trovar ri Quale per me puo lascino Aver la l iber t i?
Schiava, ma a te da presso Viver mi sia concesso...
I mio signor il tetto ) a me sarà.
irte ragic
tua ! Va..
ID. e G L ~ eneroso hove I \
Del Elisc
indi Durb
Glnuco)
IO e delti.
Soccorz
mi non 1 (racl
han rispc coglicrzdo r.
. libera, \D.
Glauco s
Nidia, t '
ia ie'sta.
è si nies orfana cetto ? . ..
)sta ... In terra Za
U se'.
1 O A T T O GLA. Lo brami ?... sia. (;LO. C §.\L. S U , Glauco,
L'alba da un pezzo e de'sta!.., L'ultima tazza t? questa, ... Evviva Bacco e Ainor.
SAL. (ai Gladial.)Bevete ... io pago! - aal solilo Po il giuoco a ine propizio.
Bue. c &AD. Al nobile patrizio I Far noi saprenio onor.
I (;LA. (Immagin cara di Jone mia, l
Celeste raggio ti1 brilli a iiic. .. Oh, nel tuo amore redento io sia..
l I
Jone, ch' io possa levarmi a te!) Nin. (La troppa gioia n]' opprime il core,
1 Quasi a nie stessa creder non so. l Di Glauco schiava! ... sogni d' amore, l
I In voi la vita delizierò!) Bun. (Come di gioia le brilla il viso!
Il mio sospello certezza è già ... Per lei di Glauco solo u n sorriso Valc una vita di liberti.).
Sar,., Cr,o. C PAT. Venere e Bacco son nostri Numi,
Noi della vita coglianio il fior. A Bacco C Venere canti e profumi, Viva il falcrno, viva l' amor !
GLAD. Oggi gagliardo, domani es:rncue, Del gladiatore quesl' 6 il dcstin : Pria che del Circo iiuolar nel sangue, Della taverna nuotiam nel vin.
(Glauco parte i'rzsieme a Clodio, u Sallustio e agli altri gio- varzi patr'iiii, e seSuito CZCL Nidia. Dopo (li loro, escorio i Gladiatori. - B~crbo, rimasto solo, cava di sotto alla tu-
nica la borsa datasli da Glniico, Tir ilrl ra il dena,.o sia rli
r irr tavolo, e lo sta corztemplai7do cort conzl~incerzra,)
P R I M O
SCENA 111.. BURBQ indi ARBACE.
Buri. E un giorno di fortuna: generoso L'ateniese è davver! Q~ies to si chiania Esser ricchi e palrizii! Un niucchio d' oro! - E Arbace? ... Alla colomba Io sciolsi 1' ale, 'e il falco PiG ghermirla non può ... La sila vendetta Sento ruggir. - Astuzia a me non manca... L' affronterb! Quest' oro iritniito C. inio. Ali ! (accor~~endosi cl' Irbnce, clie erztialo improvc~isa-
mente i i z iscerza, ~ p l i batte della marzo irrza spalla.) Sei tu ?
ARB. ' Si , san io. E Nidia? ... - venduta poc' anzi ti1 l'hai ...
BUR. E vero. Anu. Stamane 1' attesi ... lo sai ...
Così m' ubbedivi ? BUR. Non è colpa mia:
l A preghi, a minacce f u dessa restia. ,4nu. Tu mkndiclii scuse. Bun. (COIZ espressiorle ~nal ir iora) La Tcssala è bella,
Ma ... a l solc di Jone s'offusca ogui stella. ARB. Che dici tu ? 1 Bus. Nulla. - Di Nidin nel core
Io lessi ... per Glauco dclira d 'amore: Giovarti può forse! Riva1 fortunata, E Jone frattanto di Clauco 1' amata. ,
ARB. Menzogna! ... Di Bricco nell'orgie sommerso, Eel lezzo s' avvolge d ' ignobili amor.
Bun, Dal Glauco d 'un giorno s' è fatto diverso.. . Gli amici abbandona; sol Jone Iia nel cor.
ARB. ,,In orgie la notte vegliata non ebbe? BUR. ,,A forza 1' han tratto, ma quasi non bebbe.
,,Da 11n pezzo gli amici si lagnan di lui. Ann. n(Barriera a' miei voti poia farsi colui.)
Rrin. Ano.
Hun. ARR.
Le porte
A T T O .,La fama ne corre per tutta Pompei.
l n(Progenie di regi soffrirlo io potrei? No,.. inai !) ( a Bui,. dopo urz momento di pausa)
Del Vesuvio Era i massi s'interna Temuta dal volgo profonda caverna: Dimora e quell'aotro d'antica sibilla, Che magici filtri dall'erbe distilla. La $ago del monte! ,
~i recati tosto, l E il soIito filtro le chiedi per me. l In tutto a servirti lo schiavo è disposto. A questa niia gemma prestar dovri fe! 1
(si trae 'do1 iliro un aizello e lo corzsrgna n Burho) Vanne, e serba geloso l'arcano,
Il mio sguardo per tutto ti vede: Ho dell'oro per darti mercede, HO rin pugiial per poterti piinir. ~ Io la mente, sarai tu la ~nano: I
Altri cenni l'appresta a conipir. I
Quale il core fedele I10 la lingua, Del mio zelo t' 110 date sii prove : Me di prcrriio lusinga non move, L'ubbidirti è una legge per me.
I (Qiiando d' oro la borsa s'impingos, Non i l come ni'iinporta e perche!)
(,4rliace porre. Burlio raccolro il rlannro , s i rilim ~zell' irrter~zo ilcllci rnvernn)
SCENA IV. 1 Stanza d i Jone riccamente addobbnla.
son cliiuse da cortine di porpora e le pnirli adorne di clipinli: uiia delle porte melte al giardino.
30NE sola.
Oli, qual la prima v01 ta ni' appariva Nel tempio della Diva,
L' ho seinpre agli occlii miei, sempre dinan te Il suo genti1 sembiante
P R I M O l 5 Ed ei? ... di pari affetto ei forse m'ama ...
Svelar non 1' osa... e il brama! Nel sol quand' C pii1 splendido,
Il suo sorriso io vedo, Guardo Ic stelle, e simbolo Degli occlii siioi le creda. Nel mormorio dell' onda Lo ascollo a riie parlar ... L' aiira che mi circonda Piena di lui mi par.
L'amo, l'amo, e la fiarrima immortale Tempo, o afianno distrugger non ,pub! Viva in core, gelosa Veslale, Custodir quella fiamma saprò!
SCENA TT. ARBAGE e delta.
ARB. Godo in trovarti lieta. JONE Arbace !... ARB. A nie sccrela
Della tua gioia la cagion terrai ? - Io che col guardo penetro ne' cieli, Io so leggerti in cor.... Ami!
JORE Delitto E forse ainor ?
Ann. Se l' anima sublima, Degno e de' Numi. - Di saper 110 dritto Chi tal fiamma t' accese.
JORE Alciin piu vago Più nobile garzon non ha I'onipei.
Ann. Nomalo. JORE Glauco. (corz fraizca ìizgenitita)
ARC. Desso! ... ah tu non sai ... Iiigannata sei tu!
JOAE Che dici mai? ARB. Fra danze oscene ed orgie,
Fra schiave invereconde ,
1 4. A T T O Ncll' abbrulir dell' anima Notfi e tesor profonde. t
In te de' Nomi s' agita Eterna la scintilla; Conlarninata argilla, Egli ha di fango il cor.
Jmr, (Glauco! ... il mio Glauco !... misera, Che ascolto! ... e sarà vero ? Aver si vi1 può l 'anima E il volto onesto e altero? Quegli occhi a me riientivano, Gli occhi pur casti tanto! '
Cinto da ve1 pii1 santo Mai non fu in terra amor.)
Anc. Anclmc stanotte in Iiiide Gioie trascorse ha l 'ore. Compra lia una schiava : inebriasi O r forse al nuovo aliiore.
JONE Non proseguir : soccombere Al troppo duol mi vedi ...
Ann. Se di te degno il crcdi, (con i ~ v r ~ i a )
Ainalo, o Jone , ancor.
SCENA VI. DPRCE, NPDIA e detli.
DIR. Una schiava giovinetta Favellar a te desia; Nel vestibolo ella aspetta.
JONE Una schiava! ... e chi l'invia? Drn. Nulla disse: a te soltanto
Par che il voglia conlidar. J o n ~ Venga. (Dirce p a ~ te ed entrn Nidia) hnn. (con solpresa! (Nidia !) NID. (fissando Jone) (Ahi bclla tanto!) A n n . (come sopra) (Qui ?...) XONE (a Nidia) Puoi libera parlar.
I"
\ P R I M O 15 Niu. Chi nii manda e chi son io
Ti dirh questo papiro. (porsendo a Jorle
J O ~ E (Glauco!f f 0 d i 0 CI“ essa apre e Lesse con nntietk)
AEB. (Glaiico !) JORE (I1 ciglio mio
Non m'inganna ... io non deliro !) (accosta~~dosi ari flrbnce e in tuorlo di t r i o ~ f o )
Quella schiava coiupra o r ora, Vcdi ... in dono egli offre a [ne: Leggi, Arbace, e diniiiii ancora, Di', sc i l puoi, clic nbbietlo egli e .
~ ( a Nidia con ti.asporto) Cara a Glauco, o mia fanciulla,
Come aniarti non dovrei? Poi che Grecia a te fu ciilla, Piii diletta ancor ini sei. Così ingenua, così bella, Genti] dono ei m' offrc in t e ...
l Più che schiava, ognor sorella T u sarai, fanciulla, a rne.
ARB. (n Jone, nascorztleizdo a stento lo sdegno olzd'è compreso) l Non lusingarti, - t' illude amor ... l Non sai t u 1' arti - ci' iiri sedultor.
Ei traclimcnlo - pii1 vi1 t' ordì .. Dcl pentimento - pavcilta il di!
.$()RE (Mendace il griclo - non fu d'arnor, Essernii infido - potea cluel co r? ... D' affetto pegrio - nove1 mi die ... 011 m'ama, c degno - d'arnor egli è!)
NID. (Ahi, tanlo e comc - pielosa a me! Di Glaiico il nome - solo il potè ... Fatal nii corse - le vene un gel ...
, L' ama ella forse? ... - dubbio crudel!) (ArBace parte: Jonc s i riii1.a 12elle stnizzc attigue. Sulla porla che
mette al giaiedino si affacciano Dirce e le altre schiave clre invitano Nidia a sep i r l e ) .
FINE DELL'ATTO PRIMO,
A T T O S E C O N D O
SCENA PRIMA.
Porlicalo che da accesso ai giardini della casa di Jone. Nel cen- tro del giardino, un' elegarile fontana, e qua e 18 hizzarramentc disposte, alcune gstaliie di marmo. E' presso la sera. Da un lato gli apparlamenti internamenle illuminati.
NEDIA, appoggiala ad una colonna, sta immersa in proronda tristezza, mentre s7asco11a i l seguente :
Sot to le dita ehrirnee Ti suona amor la lira: Tc , niiova niusa, il fervido Estro di Saffo ispira. Di fiori e di corone Offriam tribulo a te, Ma vago al par di Jone Fiore in Pompei non è.
Nrn. A lei plausi ed onori, a lei di Glniico L'amor! - Qual più beata Fanciiilla in terra? ... esser da Glauco ainata! E d io , povera schiava, il siio couipianto Neppur sperar poss' io, - che l'amo tanto! Atroce pena! ... Alii sempre Vederlo a lei da presso, e testimone Esser del foco clie lo striiggc! .. O Jone ... I'er uno solo de' tuoi gauclii , intera Io la vita darei !
A T T O S E C O N D O 47
S C E N A 11. IRUIRBB e delta.
Bun, (che a v ~ i udite irt cZi.vpar.tr l e i~ltirne pa7.ole d i Ridia) ,
Fa core e spera. NID. Burbo !... Bun. Ti io' paura? Or sii nora sei
Piti scliiava mia. Severo Fui talvolta con te, nia t'ehbi cara Pur sempre!
NID. Qrinl favclla ! BUR. (misterioro c con sirtzirlato Nzteresse) fjverltllrafa
Sei tu. NID. Chi il dice? BUR. Io che so tutto, e or ora
Da te l'intesi. NID. Dei !... pietà !. .. Bun. Piìi assai
Darti poss'io - Di Glauco il cor. NID. Ti fai
Gioco di me? Bun. Nella natia Tessaglia
Mai non udisti fnvcllnr di arcani Filtri d' ainor?
NID. L' udii. BUR. D'un di que' filtri
VOY farti don. (traendo dolla cirztura u n a f i l a , che Ridia osserva C O I I ansietà)
Tosto ctic il beva, amarti Glauco dovrà ...
NID. Fia vero? ... Ei m' amerà, dicesti! ...
BUR. D' immenso arnor. NID. Ah, si ! (sra per prendere datle
mani di Rurbo l'ampolla, ma si pente, compresa da subito ribrezzo)
BUR. Perc-hè t' arresti ? Jone 3
A T'T O Inganno egli è! - sollecito
Farti di rne , tu puoi? Io: perche no? risolviti .... S e quel licor ...
No1 vuoi? Sia: tardi uri di pentirtene Dovrai.
Se a lui fatale ... A Iiai fatal I... Non csserlo Pub che alla tua rivale. Al generoso Glauco Io recar d a ~ n i ) ? stolta
l Sei, se lo credi ... Sbrigati! Tcnipo a gettar non ho.
mqcaiue Sia plaiiso a Joiie !... Ascol!a.
(E lei tradir potrò?) l (prende Nidia per rnario e la cor~duce verso gli apl~artarne~iti) 1
3È là ... rapito in estasi 1 Della sua cliva ai piedi: D'ainor Ic parla! ... iri teneri Sguardi languir lo vedi. S e il foco piti s'avanza, . Incendio diverrà; N e , a spegnerlo, possanza ,
Virtii di filtro avri . (Da quai gclosc €arie
Mi balza i l cor conimosso! li! un' agonia terribile Che sopportar noli posso. No, corni' io l' anio c quanto N~ill' altra aiiiar lo pu8 ... Pilr ella e lieta. C pianto Solo in mercede io n'lio!)
Eblwn! ... Sptiimirinli calici Recan le schiavc in ciro ...
S E C O N D O 19
Rrn. Propizia Veriere a file s a r ~ ! ( C O I E inz[~rovvisa risoluz.)
Q ~ e l liltro i... BuR. (porgendole l' anz~lolln) JZ c ~ t l i ... (R~spiro!) RID. Oh %ioira ... ci imiio sarh!
O prinai d' aniorc fantasiui ridcnti , Di luce novclla brillatemi in cor! La povera scliiava rion Iia pii1 lamenti ... Delizie ie appresta di Glaiaco l 'amor!
BUE. 011, vanne, t'iitfrelta! ... son ore gl'istanti ... Coraggio I... LI prova fallir non potrà ...
VOCIIRTEEN~ Fra caie C ~ P P Z O L I ~ , fra nappi spumanti, Un scrlo di rose la vita si fa.
(.NicZia e1ztr.a fieliolosa negli ~~par iarnrn t i . Burbo si avi& CLna alle veli9zate (*) e sia osservando.-t'odorzo ad inter- valli gli evviva desli invitritr)
Brin. O r sarà pago Arbace! ... 37- Insania, o morte Suo1 quel filtro recar.,, - O h , come trema La poveretla, e gli occhi Volge d' inlorno sbigoltita! ... Un nappo Ma fra le mali ... a Glatico Lo porge ... il Greco al laccio e preso ... beve! Ah! ... la tazza depon ... - Nidia e svenuta! ... La sorrecgon ... ririvien! ... Sol pochi sorsi Bevuti egli lìn! - 8 c rcst:i il colpo a inezzo, La rnia S~tica scaclcrh di prezzo. " (parte)
SCENA 111. GILAlLTCUù indi BdPNE.
GLA. (esce daali appnrt,rnicttti: il srro i,olio ~ ~ n l e s a l'einosio~ze oizd'è
O profani dilelbi , o vane 1:irvc agitato)
Di volutti bugiarclc, o r chc n ~ i resta Di voi? Rimorso c pit~iito ... E un' altra ebrezza Che mi siiblliina I'aninia e il pensiero. - O primo, unico e vero
(*)Lascoperla dipompei distrossel'erroneaopinione degli anliquarj che le finestre coi vetri fosserosconosciule ai Romani. BULWLE.
-- -- - -- l I
S E C O N D O i l
Suoni d' arpe innamorate A T T O
1 Saran l'eco del nlio cor. ..
Aitior iiiio, Jonc! ... Di tua voce il suono T i ~ t t o , ah tutto per amarti Coinc ogni fibra mi corninove, e cjiianto i Del niio cielo avrò I' ardor! R.!' i: possente de' timoi sguardi l'incanto!
,lON,, ( C I L C ~ V I Y ~ seguite l'orme d i Glauco , gli si appressa , e cori rlo~ce rimprovero)
Glaiico , fuggi da me ?
JORE Del mio core ogni speranza Q~iest' istante appien corona, A incflabilc csullanza L'alina assorta s' abbandona.
Fiiggirli? e dove Fuggir poss' io che noil ti vegga e ascolti ?
JONC Quai dctti ! ' L' universo
Non sei tutto per me ?... della tua vita Non vivo !
Glaiico !' (iLA. (anirnan~losi sempre piri) Oh n0 , n0 mai si forte
Fu iri iiie desio di vaghcggiarti appresso ...
Di dirti alfin: t'arno.,. sii mia! JONE (Suprema gioia!)
Come nuvola dorata 11 trio fascino ini cinge, In un'estasi beata 1,' avvenir precorro sii ... I1 destino n tc nii stringe, Patria miri la tua sari.
T e contendernii d' Arbaee 11 rigor non può ...
GLA. Che ascolto ! Lui nomasti ?... (1.1 sua eraltazione oasce : l a
fronte arde, gli occhi crrniio cl'intorno spalai~cciii: I L delirio vn sviluppandosi) Qv' è l'audace? ...
E udir da' labbri tuoi Oli, nascondimi cluel volto! Un accento dolcissinio d' amore.. . i .Jons Che mai dici?
GLA. Acuti dardi Qui nel cor! ... che sete ardenle!
T' amo, t' amo ! Mi scintillano gli sr;~iardi ... Ali , 1' odo alfine JQRE Deli , ti calina! ...
La parola inebriante! GLA. Arbace? ... ei inente! ... 19' una gioia sernza fine Oh non vedi! è clieto il niare... Vcggo il raggio a nie dinnnte. Vieni, vien ... In navc i: presta ... Si d' Imen ni' addiici all'ara , Vele ai venti ... iin lido appare ... Io t' riffido e vita e cor. La niia Grccia, oli gioia ... i: questa! Vieii: la Grecia a noi prepara J Q ~ E T u vanesci ?... Molle un talamo di fior. GLA. De' tuoi baci
Dell' Ilisso solle sponde Fa ch'io sugga la dolcezza ... Ha ~iatora eterno il riso; J o n ~ T'allontana! ... L i vedrai commosse I'ondc GLA. Perchè taci? ... Farsi specchio al tiio hcl viso. Vieni, o bella, e rn'accarezza ; Di profunli imbalsarnalc Jone 4 Verrai1 l' aure a carezzarti,
- -
2 9 A T T O Voluttà delle pupille Ch'io ti beva a calde stille!
J o n ~ Nunii ! h;Ll. (il S U O delir'io è al colmo) Burbo ... qua il faierno! ...
Vuoto 1' anfore d' un sorso... Tazze, dadi, io più non scerno.. .
J o R ~ (cl~iarnando) Ali, soccorso !... Ahimè soccorso !
SCENA IV. *
PNWETATH, SCPRIPAWE fra Ic quali NEDIA, DHBCE e-delli, indi ARBACIE.
Coao Delirante cgli è... correte ! Glaoco, Glauco, oh torna in te!
NID. (Chc mai veggo!) Voi.,. chi siete? GLA.
Qua il ialerno, i dadi a me. ,,Canti chi vuole d'elrni e corazze,
,:L'ire e le stragi del Dio guerrier.. ,,Io fra le belle pugno e le tazze ... nEbro, non morto, voglio cader.
(abl~raccrnizclo or l' uui~ri, 01. l 'altra delle schiave, qcrasz irr Ji-cnrsia d' arnorc.)
Vo' del tuo crine baciar le anella, Siilla tua bocca la mia serrar... Meno ritrosa sarai più bella ... Arain, f;inciiilla ... vita t. l'amar!
Aac. (che da alc~rni islaizt~ srrra campai-so iiz iscerla, terzeitdosi in dispar~te, si avaizza v e i ~ o Jorre e lc dice :)
Vedi in qual core posto hai l'affetto, Vcdi se Arbace mentiva a te. Nato alla polve, rettile abbietto, Di calpeslarlo sdegni il tuo piC.
Jonc (PiU. non mi vede, pii1 non m'ascolta ... In turpi inimagiiii travolto Iia il cor. Ed io l'amava! delusa e stolta, Io I' ho creduto degno d'arnor!)
S E C O N D O a5
NrD. (Quel filtro !. . ah Burbo, ni' hai tu tradita? Doveva io cieca prestarli fe'? Celeste Venere, lo serba in vita; L'ira tua viridicc piombi SLI me.)
Inv. (Comc quel vollo dianzi scrcno, Or di baccanle I'immagin d i !
SCH. Ristoro al ~ O C O che gli arde in seno L'aiira riottiirna forse sari .
JonE (ad Arbnce)
Consiglio, aita deh tu mi presta, O mio secondo padre d' ainor !
ARB. Può del t i io core sol la tempesta La voce tlYHside far muta aiicor.
A consultarla da me verrai? J o n ~ Quando I... AI~B. Fra un'ora. J o n ~ Corag~io avrb?
Sola ,... fra 1' ombre ... ARB. Clie temi inai?
Io su te veglio ... Verrai ? JORE ( V ~ S O ~ U I U ) Verrb.
(D~rrainte il breve dialogo fra Jone ed Al bace , Glauco, vii7to dalla stanchezza, si apposgia serluio per teppa, ni piedest~rllo cii urta colonrza. Gl'invitati e le schiavr lo circoizdnrzo.)
GLA. CanLi clii viiole ... le stragi ... Coso e NID. Affranto
Par che s' addorrna ... t GLA. (coi2 voce sempre più fioca) Del Dio guerrier ...
Io fra le belle ... Cono e NID. Resliamgli accanto, GLA. Ebro, non morto ,... voglio ... cader!
(Arlace parte. Jorzc retrocede inorridila alla vista d i Glauco sdraiato 17rl pii1 liceizzioso aCbandorzo: Nidia e iii 62" i~occhio suf~plichevole vicina a lui. Cala il sipal-io.)
F f N E DEIAI"' ATTO SECONDO.
SCENA PRIMA. Piazza in Pompei: da un lato la casa d'Arbace dinanzi al . cui
maestoso vcslibolo si levano due enormi sfingi: alliguo alla nie- decima, il Tcmpio cl'lside.
E' nolte; il ciclo sereno e slellato; il mercato i: ancora popolalo e vivace. Sotlo piccole lencle stanno i venditori di pesce c d i frulta, l e di cui voci si alternano a quelle delle fioraie.
- Chi vuol pistacchi e datteri! ... Aranci clii ne vuole! ... - - Garofani, viole, Rose, chi vuol comprar. -
- D'ogni custo, d' ogni odor, Qui son Sreitta, qui son fior. - - Murene di vivaio,
Ostriche di scogliera! - - Tarda si fa la sera... Presto, ... chi vuol comprar. -
- N'ho di lago, n 'ho di mar ... Chi il inio pesce vuol comprar!
( 1 1 cir.10 si oic1ir.n: I Itn1oi.e so t t r~v .a~~ar~) I
\ Come l'aria sa cli zolfo! ...
11 l? presagio di sventura. Par che s' alzi la dal golfo Una nebbia scura, scura.
1 Da tre giorni, o molto o poco, I1 Vesuvio marida ioco ...
11 Sedici anni resto zitto ... (*) Che si desti e da terner.
Cono Una scossa s' e sentita ... Ahi spavento! ... un' altra ancora... E in pericolo la vita ... Via di qua seriza dimora.
(,) Nell'anno 63 un lerribile terremoto scosse il suolo della Cani- pania, e Pornpei mollo ne fu danneggiato.
A T T O T E R Z O 2 li S castigo degli Dei Bei delitli di Pornpci ... I1 Gran Maso dcll' Egitto Di salvarci avra poter. ( s i clispe~.dono)
SCENA 111. AEBbCE esce dalla propria casa. Un Sacerdote d'Iside chc lo tia
seguito, si tratliene in dispartc i11 attitudine rispetlosn.
ha^. Inutii peso della terra, umane Larve cui basta un fremito di vento A sgominsr, dinanzi a me che siele? - S u voi, sclicrnendo, il saggio Dominator procede, e col suo raggio
11 Vi d i luce e v' accieca ... - Invano il iato A me di Nino contendeva il trorio ... Piu posseiite d' un re fors' io non sono?
Della corona egizia Roma s' orn0 Sastosa ; Balda sulle piramidi Or l'aquila si posa: Ma se degli anni i l turbine Quella corona ha sperso, Per tutto I'ui~iverso Sudditi Arbace avrà. Cadon ciltadi e popoli, Ma il saggio regna e sta.
(momento d i pausa)
Si~iistro k i l ciel: maledici Astri sol veggo ... I1 mio Luce Iia di sangue! prossiino Forsc a morir son io? ... Sia pur : tramonto splendido E' astro d' Arbace avrà.
(a1 Sacerdote che s' irzchina c tosto parle)
Presso 6 I' istante ... affrettati ... Tutto disponi ... va!
2 G A T T O D'amor piena ed ineffabile
Sia la gioia a me largila, E nel larripo di queil'estasi Si dilegui la mia vita. Oh se fervide le,improiite D'un suo bacio mo reclierb, Alie rive d'Aclieronte, Qinbra licla sccnderb!
(erzlra rzcl palazzo In cu i porta si chiiiclc dietro a Irti)
SCENA IHI.
JOIS~ ECCO 13 sua magioli. ( ~ ~ o q e n d o la rrzano a Nidia)
Addio: di gelo h la tua iiiaim ... tremi per me?
Nin. (La voce \li manca ...)
JORI: Addio ... Veglia sii lui ... Dal core Pcrchc no1 posso caiicclilar? ... Q amore!
Posscnlc I l iva , 111 (li qucs1'nlni:i L7ati.occ allaniio lullo coniprendi : Come a sicuro porto di caiina , . Diva posserite , ini volgo a te.
8 del iriio core - lui degno rendi, O quest' atiiorc - distruggi in me!
(Sale al vesti6olo: la porla si apr-e dinanzi ad essa, che, abbracciala Nidia, entra nel polnrzo. Niclia, rimasta sola, trasalisce: e q t~as i forserzrta~a si slancia alla porla s far. zandosi irzutrlrnerzte d i riapiirla)
RID. Jone! ... non iii'ode ... Ell' i! perduta! ed io Trarla poteva dall' abisso!.,. c~oniplicc Mi farò d' un misfatto? ... Ah no... si salvi! Glauco dal suo delirio Rinvenne già ... tutlo egli sappia! ... O Dei, Pietà, pietà! ... Glauco salvaLc in Ici!
@a]"te precipiiosn)
T E R Z O 27
SCENA IV. Magnifica sala nella casa dlArbacc. Alcuiic lampade di slupendo
lavoro pendenli dal sollillo, riiaiiclano una luce pallida e rni- steriosa. Preziosi dipiiili nc adornano le pareli, e greclie sculture stanno disposlc ;ill'ingii.o su pic(lestalli di granito. Nel fondo il simulacro d'lsicic, diclro al (~iialc si distciidc una cortina di porpora. Porlc laleinli.
ABPlrAtCHr: solo, indi lo Schiavo eliope e 9d)NE.
Ann. Come mi Isalza impaziente il core! ( lo Schiavo eciope si yrctet1ia ad icrza rlelle porte, e si ritirw
ad iiiz cer~rzo d'Ar6cice) Ah ... venga. (va incotztro n Jorae che cor~diice per marto
sul dirzarzzi della scena) A che lo sguardo
Abbassi al suol? ... del tuo secondo padre Temi il volto fissar?
Jon~ Di riverenza Compresa io son.
,4n~. La prima volti è questa Che tu d'brbace il tetto onori.
JORE (osserr,artdo con rnernt~i~lia all' irztoriao) Quante Dovizic d'artc c di ri:ilura!
, ARR. Oh, tutte Fonderle potess' io per farne un serto Al tuo froiite di neve!
$ORE Io sol In pace Cerco del cor.
Ann. Jnterro~nr ti piace L'onniveggente Dea !
$ORE Lo k~rrimo, e il temo. ARG. Sicura il puoi: ridenli
A te destini la tua stella adduce ... ( la scena s'abblGa: il sirt2ulacro della Deo sembra ani-
mors i , e i suoi occhi brillano d' Lirzn f imrna turchina e scirztillaiaie)
n x A T T 0 .lonr Clic fu ?... ~\I:I:. Fra poco tornerà la luce. \TocI ((li sotterra)
A que' fiori, o giovinella, La tua man non appressar; Il profumo che t' alletta, In velen si piib carigiar: Sotto il verde delle fionde Ii serpente si nasconde.
Aiin. (malrato) Odi e apprendi ! JOIIE Svenlurata I... Ani; Ti rincuora , o Joiie ... vedi !
O r di luce circondata, Gigli spuntano a' tuoi piedi.
JONE Quale incanto! ... in un' arcana Voluttà mi sento avvolta. Di melode non umana Odo il suono a me venir ...
AIIE. O mia Jone, esulta. . e ascolta ... A te s'apre l'avvenir.
( U ~ i a luce irnprovulsn e uivissima au~-8 risclziar</rr In scer~a; In cortina sparisce e Iarcia rco7.ge1.e r11z ridente giardino, chiuso nel fondo da elegante tempietto. Gl i alberi sparsi qua e là saranno co~zgiunti da festoni d i Fori. Giovani
Ninfe intrecciano allegre danze al suorzo di mrtsica ',o- luttrrosa. Voci dall'alto iniuona7zo il segiiente:)
Cono Un core per comprenderti Cerca, fanciulla, ed ama: O vaga fra le vergini, Tutlo ad amar ti cliiama. Di gemme a te conserto Offre il Destino un serto ... Fugge la vita rapida, L'ara d' Imen t' attende.,. L'uom chc la man li stende, Sol di te degno egli è.
T E R Z O 2 9 ( v e n o la fine del coro si sarh schiuso il tempietto nel cui
mezzo sta urz' nra arlorria d i rose. Dn urz lato dell' ara nppare zr~ia f icrrrn~li clorzizn che hn le semOinlzze d f Jone: da1l'alit.o lato u i ~ far~tasrna, coperto dalln testa ai piedi d' un mnnto d i orpo por^, rtn geiiuflesso r l i~za~iz i ad essa,
i i r atto d i preserztnrlr 111in regale corona)
J o n ~ (Dei ! clic sar i ! ...) Ans. (Qu:il l'agita
O r tema ed or speranza!) JOSE No, gli occlii non m' ingannano ...
Quella i: la niia sembianza. ARG. Svelar a' sciiardi tuoi
Posso quel uom , s e 'l vuoi. JOAE Ali, si! ... lo l~ramo. ARB. Miralo ! (egli solleva ulia
mano, cade il manzo che nasconclevn le forme d ~ l farzia- sma, e Jone metle zrn grido riconoscendo i n esso LP sem- bianze dell' Egiziano)
Jonc Sogno, dclirio i: il mio? ... Ans. Diva del cor... soo io ...
Ch'ardo d'ainor per te. Sì, d' amor sublime, ardente
T'arilo, o Jone! ... JORE Dci, clic ascolto! Aac. Qucsla riamiiia oniiipo1r:nle
Lungo lcii~po Iio in cor sepollo ... JONE T u deliri! ARG. Agli occlii niiei
Nume, Eliso è il tuo sembiante. Io clie il iiioiido :il piC vorrei , Io mi proslro a le diiiante. Un acccnlo, un guardo solo Di speranza alliicn mi dona ... Spoglierb di geinme il suolo Onde farne a lc corona; Un allar siccoirie a diva D' oro e luce io t'alzerò.
.>O A T T O
.IONI: (Lassa ! e fede in lui nutriva? ...) Ani:. Cedi, cedi ! Jortr Ali pria morrò.
(ruincoladosi dalle bt.accia di Arbace corre al simulacro rt'Iside qrmsi per farsene scudo.)
Anii. Fuggi invano ... tu se' niia! ... J o n ~ No, giamniai! ... li scosta! ... ARC. Audace!
Nè niortal, ne un Dio patria Or contenderti ad Arbace.
SCENA V. CLAUCO segiiito da MLIIDIA e da alcuni suoi amici', fra quali
SALLUSTIO, DIRCE e SCHIAVE di Jone, SACEIRBOTI, SCHIAVI di Arbacc, ira i quali 1' Etiope, IPEURBB e delti.
GLA. (irrompendo coi2 impeto iit iscerza, si presenla minaccioso a fmnìe d i Arbace)
Io lo posso. JOAE (con gioia e sorpresa) Glallco! Ans. Insaiio !
Osi t u ? ... - Ministri ... olh!,.. (escono dalla co7-tiizrr. i Sacrr.doti d' ls ide, mentre dalle
porte irrornpoizo gli schiavi armali) La sacrilega tua mano SII costei non s' alzeri.
GLA. Tu sol, tu sol sacrilega Sii lei la man levasti , Tu che qucl fior si candido Containinar tentasti. Dell' are vituperio E non ministro sei ... Renderla a ine tu dei, Sacra al 1ni0 cor ell'è.
ARB. E ~ l i bcstemniia !... uditelo ... Ebro di Bacco è desso. Di sue riequizie al cumulo Nuovo ora agsiunge cccesso,
T E R Z O 31
A ~ B . e SAC. ( a Glauco)! Empio, t' arresta : ad Iside Rapirla invan prcsunii ... Profanator de' Niirrii , Anitciiia sii le !
JOAI: Qual ricrri bcrida orribile Si toglie agli occhi iniei! Un Dio ti guida, o Glliuco; Mio salvator tu sei. La fronte tua sorridermi Non vidi mai pii1 pura , Egicla in te sicura Il niio candor avrà.
Niu. (Salva ... e per [ne! ... piu libero Batter ini sento il care ... Fonte mi sia di lagrime, Non di rimorsi, amore. Se eternamente misera Vuole il destin ch' io sia , Della sveiitiira mia Non ei soffrir dovrà.)
GLA. (a Jo~ze) L' ansia deh frena e i palpiti , Non paventar periglio Presso io ti sono: iiicoliiine i3 tua purezza, o giclio. Di sua trcinenda folgore M'armò la destra iin Dio ... Del tuo soffrir, del mio Vendicator qiii sfo.
Bun. (Fu passegger delirio Che gli tiirbò la mente, Sol di gelose furie Or I'anirna ha fremente: Quale, in vederlo, insolito Senso nel cor m' è corso? ... Che sia pietà?,.. rimorso? ... Crederlo a ine non so.)
715' A T T O T E SCEI-.VI DI AI
Da queste sacre so Noi scacciereni I' auuace : Parla, e se i l braini, esanime Per nostra man cadrà.
---.CE, SCHIAVE E Anrrc~ DI GLAUGO I A lei si turpe insi
Tramar poteva A D' un' innocente Ti prenda, o Dea, pieta.
Ann. Forsennato , allontanati ... o trema! ... Vedi !... ( in atto d i ferir8
GLA. Infame, a te prima ... a te morte , . I i l l ' ira. seuairiato il auenale. si scaelia su d
R Z O IBACE
glie J--.. -
dia .rbace? viltinia, . ..
Ampia slrada C ell'anfiteatro: dal- l'altro, in q11 riccamenle vestiti, alcuni dei quali con st>suilo di Scliiavi: popolani di Pompei e de' paesi vicini inconil) dosi all'anfiteatro, l e di cui porle solio ar POLMNX tratten- gono ILURIQ), e si sli olloquio.
I'eslerno d e. Citlaclini . . .
li Pornpei: alclic distai
da un lato nza, i l mar
. -
rano In scc ~cr lc . Vnrii ,ingono cor
in:i dirigen i Ira i PO i esso in cm
roace, lagli schiac
sti ?...
" - !i che lo d ma è I
Ah!:. Bun.
I. I l e l i < ,u antico campior osi :O mancar non v
Bun. Per I UllllLlr!... si ghiotto boc Io lasciar non illi solito mai
Cono , Gladiatori di Gallia e di Roi Cresceranno alla festa splenc . . Se men grigia tu a\ A lottar scenderesti
BUB. Il crin l'eth m' imbianca Ma noil l'ardir nii riianc
braccia vigor. 1. Nes 11. ttoria non saresti I. wrur Iiien, gaio del solito LI iiiusi 11. nDell' ai
a11 dest Bun.
: arene 1 ;i al Ciri
Dnl l i ino 1.
(Rabl Anat
lini san . .
éma, an, atema!
me. - egida a n i a f ~ f tn ,,,..morii del turpe r
Fostt IOTI e Sc
Pietà GLA.
JORE, NIDI
.essi la C
coli lor. Ile belve sia tratl
Jone A, BORGO,
ce, l' ar
, non pianger ... sii torte! , AMICI D
Ne alle I GLAUCO
erdè ! iora.
-: l
sun l'igr ancora.
. &! -.--a Infeli
(Glauco pio, m
su di r l i r n ~ r n
B trascina1 dagli ScAiar~i fuori de 'erztre Arba v-doti scagliano nuova lui il g r id sa: Jone in preda ali 'rione si getta fra le braccia di Nidia, ce alle Scl~iav
o a forza t
ce e i Sact d i anaten
- .
l tem- mente a sua ,W,,"-
leniese fc in ti d i
arse penq?
n t Poinpei
o tanto!.. : si giov
nEi d' 1s: . . .A ine, si I.
ide il ini
1eIlo. .. inistro
,e. Quadro gerrerale e
TERZO.
cala la te,
FINE DELL' ATTO n'l'rilcldar non tento! ... nFo un insano :
5 i A T T O TI. ,,Altri più reo
jtlilsscr di lui potria ... j, ( a &UI.LO) ,,TU, si loquace,
,,Or stai li muto ?... 11. suo cliente Arbace. 1. Qiial suon! (squilli lenti d i trwrnlc) 11. Ecco il ferale
Cortéo ~"avanza . Bun. E lui! 6. Pallor mortale
Sul volto egli ha, ma il piede Franco e sicuro incede.
( A l suono d i f<rnebre marcia, preceduto e seguito da sol- dati, da guardie, ecc., e circorzdato da littori, Glauco attraversa la scena dirigendosi verso l'dtlfiteatro. Giunto a poclzi passi da esso, si arresta. Burbo e i popolani, iizsienze ad altri sopraggiunti, si terzgorzo itz disparte)
SCENA 11.
GEAUCO Lillori, Sold;ili, ccc., ulli'i Popolani e delti.
GLA. Un istante vi cliieggo! ... Un solo istante Di questo liher' agre La volutlà ch' io spiri! - E tu m'ascolta, O popolo. - Non mente Clii vicino è a morir ... Sono innocente! - Un di sqiiarciato il velo Fia d' un niistero infame: il nome mio O r d' onta ricoperto, Imiriacolato Risorger&! - Dopo la tomba ancora Ha la vittima un grido ... - Popolo, a te le niie vendette affido.
O Jone! - O di quest'anima Desio supremo e santo, Non è il morir, ana il pcrdcrti Che m'addolora or taiilo.
Q U A R T O 55 Ali! di iiic priva, o misera, Qual più li resta ai la? Lunga agoi~ia d i spasinii Pcr tc snrit In vita ... Ma no! - coilforto siali La mia ii~cinori:i, o cara: D' anior clcrria un' ara p c r noi 1'Eliso avrà.
A~cunc voci Vieni ! - GLb. (con trctlo il trasporto)
Il tuo Glnuco, I' ultimo In tcrra addio li d i !
(s'irzcarnnttitn al Cir-co: rlol~o 1 1 corteggio, r~'errtra~to i po- polarli con Blrrbo, mormoratzrlo fra loro:)
I. Non E , non è colpevole, 11 siio sembiante i l dice.
11. Andiamo: a noi non lice Che fremere e tacer.
Bc'R. Andiatn: (se n' csco ineolrime, Miracolo e davver!) .
SCENA 111.
SAL. nBen t' affidasti a ine: piìl vero amico &Non ha Glauco in Pompei. rVieni ... lo salverem.
NID. ~ B u r b o s r~cn l i rmi non oserà.
SAL. ~ S C pur I' O S ~ S S C , fede ' >,Trovar potria? ... Nel popolo nhutorevole ho voce. >,Vieni ... giustizia avrenio.
NID, ~ j (Oh questa gioja ?$Concedctenii, o Numi, e poi ... eh'io muoia!)
(erztrarzo nel circo.)
' o
SCENA 1V.
( Z U A R T (OOIL amaro sar*casmo)
Così leggiadro, ci Fia d'una belva e Pensa !
J o ~ e Piìi rio supp L'aspetto trio iili cl Tullo a soffrir io 1 Traiinc 1' infamia.. .
AnB. (~0117e ~0p l .a )
L'ami tanto e l'abbai .,,..., A si criiclo, atroce fato! ... Questo il premio che gli Dclla fE ch' ei L' Iia serbato Vicni, oli vieni di sua n101 Impassibil spettatric h te piangere non Debol senso è la p Vien, eli apprendi acl csser Di te degno ci morirà.
Godi, insulta a mia sventiira, Va superbo del nmio pianto Vitupero di natura Pe r tc nulla al nio Ciornc folgor ~ i i i pc Qriel sorriso. liio bellarda : % T inne... togliti al iiiio sgua
tro chiederti rion so ... :]le Peirie sacerdote, 3 I 'hverno scntciib ! rI~e dal Circo)
(coi
Tremar ti veggo! ... Iinpre me ancor neli' i
:i, pie&! pietà! r
o
vittima ----L-
NE, indi i
. . r.".,"*,a+. . J O ~ E (si ava11i- - ,,-o.. b v < . i . r u r r . ' 6 YVLLV pallido , la chior>ia
il delilio sca 0nL
Glauco ,.. .
rmigliata, I' P agitata
lasto , va!
!o palesa
me non ove se ?. . itorno a -.- sento Spirar 1' ambroslu, i i l l i i l , iu
resenza tua ... T'affretta! L'ara n ci attende: un talanio di fiorì :cia a noi prepara ... Oh vien! d'ai
Uicevi tanto, e puoi cosi lasciar Dei, qual truce fantasma! ... 1' i n Sguardo fissa su me. .. m' insegui Dove trovar? ... - I1 lainnn Mi brilla d' un pugnal ... D' un aitatérna orribile 11 grido ascolto ... avvint L' han di ritort ' "'
ella I D' Imei La Gre -. .
doni, !
m i ? - ifocato e... Scam
uco! ... df forte ...
rco e rralto!. .. - 11 mio 115 mai!
Sol"io! i conosco al fremito
Che nel inio sen ridesti ... xArbace sei ! tu irridere $,Al mio dolor vorresti. Salvarlo io posso. - L'ar
ei sola. ini.
Un' unica
7
into. Glauco
C.
i Ti
-.
salvar (
I?! ... - ti hdo E i: rcuote .. .. -
ARI Jon
TI illo & tron
Ah!
Del suo Io? ... tu , .
destin SI m' ingau don
Ani LDieggo da te pa
J ~ E O h , ti coinprend Rabbrividir mi f:
A R ~ . D' un liingo amore e icr\ Dammi mercb ...
Jon n
~rola,.. o !... scii5 ri. -- C
ra cieca.
ku pria - . . YORE Arrn. -.
i nie l' al - . n accenti
bbi.. . - ì D !... hai
?arai mi: tempo ai Io, mai!
3 A T T O Mia sarai !... rispondi.,.
. T ~ I NO! No !. ..
Alil:. I1 volesti.., ebben , ch' ei mora ! Vendicato aliìien sarò!
doiui O h , perdonaimi ! T ~ i a schiava Ecco io cado a' tuoi ginocclii ... ]il dolor iii me parlava ... Del1 pie t i di lui ti tocchi! S e mercede non poss'io A t e rendere CI' arnor, Come un padre, come un dio T' avrò senipre nel mio cor.
Aiis. A' miei picdi supplicanlc, Avvilita alfin ti ve,pgo: ... Me sprezzar volesli amante, Altri affetti a t e non chieggo. Preghi invano: or t' odio tanto Quanto amato t' 110 finor ... Del suo sangoc, e del tuo pianto Citibondo Iio solo il cor!
( e r ~ l ? ~ n 7zcL Circo. Jorzc io vcgue a~zelni~tc: a d lirz lr'nllo 1 1 2 -
dietrecgia corrle c o l / ~ i ~ a d n r i l r e z zo )
SCENA V. JBNE sola.
No, non nii regge il cor! ... di me pii1 forlc 13 l' angoscia dcl diiol.
Bioci » ~ r , Crncq Grazia! Joni Qual grido! VaCI (corrtc so l~rn )
Arl)ace a morte!.,. ,Ton~ Non è sogno il mio ...
Sperar ancora e 11011 morir poss'io! (luono rotlensuneo)
Aliimè! ... vacilla i l suo1 ... Tuona de' Niiini Minacciosa la voce...
Q U A R T O 59 (coma soprn) I1 tremiiolo! - Allc easc! - Piiggiain! -
JOFE Niiovo in' invade Terror %... clic lia ! - Dal Circo 11 pOp~10 si versa... (Ciltr~rlirzi, I'opolnizi d'nnzbo i sessi,
cor?jiasi n' P a l ~ . i z i i , a' Sc l~ inv i e Clatlitrtor'i escono, ecc. rlrtll'a17firenlr.o iir~lnrzrloii e nccnlcnrzdosi g l i iirzi siigli aOr9i, c clir*i;.eizrlo~i n p n r ~ i rl i i~e7.s~) chi novella
Del mio Glauco mi d i ! Wiiini il inondo Ma eli' io l o vegga un' altra volta!
(si pr'ccipila t ra 1 1 1 ,folla. Glnuco esce clnl Circo irzsirme n N id ia r S~tll tr\~io: ,loize rizarzrln urz 6r-icZo d i gioia)
E desso!
SCENA $TI. BLAILTBJO, NEBBIA, SACILBTSTIB e d e l l a e Popolo.
GLA. e ,JORC ( f l l ~ f l 7 2 ~ f l l ~ d f l ~ i ~ c con tlitlo l' erzliuinsnzo)
Sernto intera la vila in qucsl' amplesso! Sì, m' abl~raccia! oli gioia immensa
Che uman labbro iion espri i i~e! Un islante ci compensa Giorni e giorni di dolor. In c~uest' estasi sublime Duri tllerno il nostro amor.
N ~ D . su l l a in tcrra or piìi mi resta, Consumato Iio 1' olocauslo ... Quella gioia a rne funesla Io non valgo a sostener.
SAL. D'avvenir ogiior 1,iìi fausto Qiieslo di vi sia iorier.
Jonc ( n Gl(:i:.) Ma clii l' lia salvo? ... ~iarrami ... GLA. vccli ... (accerzrzanrlo Snll . e N ic l ) SAL. Noii io : f ~ i dessa. Jorir, e GLA. TLI, Nidia! ... 5.47,. Il troppo giubilo
Mi~la la fa ... JOKE (con tetierezzn) Tu stessa!
SO ' A T T O SAL. Ella al Pretor le perfide
Frodi svelò d'Arbace ... Jorr r, Di me, di nle tu , Nidia,
Più fortunata e audace! (Nuova deiortazioize: colonize d i denso e nero f u m o s' NinaL
zario per l' aria)
GLA. e SAL. Ah !... SAL. D' infocata cenere
Un turbo ci circonda ... GLA. Trema la terra ... addensasi
Notte su noi profonda. (tratto, tratto, tal-me d i j u g ~ i a s c h i d'ogizi riù e cl'ambo i sessi,
fraversano la scena: alcuni d i essi, recano urne e o&eiti preziosi.)
Cono - Fuggiamo! ... Al marl ... SAL. Segui temi
Avrà una nave il lido ... (s i allo~zlana rapidnmenie)
Jone Stretta al tuo seno, o Glauco, Ogni periglio io sfido. 11 tuo deslino e il mio.
GLA. Vieni !. ,. ( a Nidii~ che resra immobile epe~zsierosa)
NID. Restar degg' io ... GLA. Vieni, la Grecia - lu rivedrai. Jone In ine una tenera - sorella avrai.
¶,Se a noi sorriso - la vita appresta, ,,Ognor diviso - con te sarà.
GLA. Deh, vieni, o Nidial - NID. No, qui in' arres
Una terribil ~ssi t i . Jone >,Di gemine sp - ti farò dono,
,,Di schiave e porpore - NID. ,,Per me clie sono? GLA. Oh non è vero - che ci arni tanto! JOEE A questo pianto - resisti aiicor ? GLA. Grave nell'anima - chiudi un mislero ... Nin. (Codarda! ed esito ?... - O Grecia, o amor !)
Q U A R T O 4 1 (Nuova e più terribile cletonnziorze, cu i s'aggiunge il rzc-
more lontarzo del Vesrrvio e del mare agilato: u n negm nembo irxvolg< CI' i~nprovviso l ' ar ia c la terra.)
JONE e GLA. Non vedi? ... perderci - vuoi teco? ... vieni!
NID. Giorni v'irridano - sempre sereni. Addio ... qiii resto. -
GLA. Si ingrata sei ! l\JID. (disperatamente)
D'arnor funesto - ardo per te !... G L A . ~ J O R E T U ! ... h ! ... NID. ( a Jorze) Perdonami- ( a Glfl.1 Sdrbaii a lei ...
Dcl mar i vortici - sien tomba a me. (frigge rapidamente e sparisce nelle tenebre)
JORE Clie intesi! ... GLA. Alii misera !... - J o n ~ Dov' è? - disparve. GLA. veder là iin calidido - velo mi parve. ..
'CF; dessa !... don^ ccSalvisi ... - GLA. uVana l' aita! SAL. (dal fondo)
O Glauco, Glauco - t'affretta ... vien! JORE,GLA. Se a noi la sorle - lo vieta in vita,
Corigiunti in morte - saremo almen ! CORO Ardenli corrono - le lave a' fiumi,
Le mure crollano, - l' are de' Numi: A noi l'estremo - fato sovrasta ... Voragin vasta - Poinpei si fa. Nel mar rifugio - trovar potremo ... Al mar! ... la palria -con noi verrà!
(Glauco e Jone corrono abliracciaii verso i l mare c o t f u s i alla folla che si accalca da ogni par.ie nell' estremo della dispe- razione. Fra le d i spavento r. il fracasso de' CI-ollanli edifizi, cala la tela.)
FINE.