EXALLIEVI E DELLE EXALLIEVE DI A UMERO ASQUA DON … · razione del Salvatore risorto, possiamo...

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E E X X A A L L L L I I E E V V I I N N E E W W S S F F L L A A S S H H ANNO 6 - NUMERO 25 - PASQUA 2017 CONFEDERAZIONE MONDIALE DEGLI EXALLIEVI E DELLE EXALLIEVE DI DON BOSCO 2-3 LA VOCE DEL RETTOR MAGGIORE IL SALUTO DI DON JAYAPALAN RAPHAEL 4 STRENNA 2017 - “SIAMO FAMIGLIA!” 13 GEX - INTERVISTA AD ALBERTO ALVES PIEDADE 20 35 e GIORNATE DI SPIRITUALITÀ DELLA FAMIGLIA SALESIANA BENVENUTO don JAYAPALAN RAPHAEL 23 STATUTO CONFEDERAZIONE MONDIALE PREFAZIONE Edizione italiana

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ANNO 6 - NUMERO 25 - PASQUA 2017

CONFEDERAZIONE MONDIALE DEGLIEXALLIEVI E DELLE EXALLIEVE DI

DON BOSCO

2-3LA VOCE DEL RETTOR MAGGIORE

IL SALUTO DI DON JAYAPALAN RAPHAEL

4STRENNA 2017 - “SIAMO FAMIGLIA!”

13GEX - INTERVISTA AD

ALBERTO ALVES PIEDADE

2035e GIORNATE DI SPIRITUALITÀ

DELLA FAMIGLIA SALESIANA

BENVENUTOdon JAYAPALAN RAPHAEL

23STATUTO CONFEDERAZIONE MONDIALE

PREFAZIONE

Edizione italiana

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LA VOCE DELRETTOR MAGGIORE

loro vita, ammettendo che il mondo che of-friamo è difficile, ostico e con scarse op-portunità. Non certo per colpa loro. E comePapa Francesco incito anche loro a trovarela forza per andare controcorrente, quandola chiamata alla fedeltà, a se stessi e a Gesù,risuona con forza nel loro cuore.

Cari giovani, vi ricordo che il mondo di oggiha bisogno di voi. Soffre la mancanza deigrandi ideali che sono propri della gioventùe dei suoi sogni giovanili. Il mondo intero, intutti i cinque continenti, ha più che mai bi-sogno di giovani pieni di speranza e forzache non abbiano paura di vivere, di sognare,di cercare la felicità profonda e autenticache lasci un posto per Dio nei loro cuori.

Questo nostro mondo ha bisogno di giovaniattratti da un reale impegno, capaci di sa-crificio e amore. Giovani coerenti con il loroimpegno, pronti a donare il loro tempo e lorostessi. È chiedere troppo? Credo di no.

È una meta alta, certamente, ma è quello cheDon Bosco a Valdocco chiedeva ai suoi ra-gazzi, nella semplice quotidianità e nell’eroi-smo di occuparsi dei malati di peste.Ricordo a questi giovani di oggi che noi ab-biamo bisogno di loro perché anche tanti

«Miei cari giovani, ho piena fiducia in voi eper voi prego. Abbiate il coraggio di andarecontro corrente» (Papa Francesco).

(...) In piena sintonia con Papa Francesco e,son certo, con molti di voi, anch’io ho una fi-ducia reale nei giovani, prego per loro e liincoraggio ad essere umili, forti e robusti,protagonisti della loro vita e pronti ad an-dare controcorrente.

In un recente viaggio nella Repubblica Do-menicana, Porto Rico e Cuba ho incontratogiovani attivi e arditi, felici animatori di altriragazzi e ragazze; giovani impegnati checontinuano a studiare e lavorare per aiu-tare in casa e nello stesso tempo averemaggiori opportunità nella vita.

Ho visto giovani tra i 20 e i 25 anni senzaalcun imbarazzo a servire nelle celebrazioniliturgiche come ministranti, far parte dellacorale in chiesa e dimostrarsi valenti arti-sti e ballerini sul palcoscenico in un pome-riggio di svago e divertimento.

Sono i nostri giovani. A loro dico che noi,adulti e fratelli maggiori, siamo in molti adavere una grande speranza in loro; ad inco-raggiarli ad essere capaci e audaci nella

altri giovani hanno bisogno di loro. I giovanisono in grado di capire meglio gli altri giovanie aiutarli, perché sono tanti i ragazzi “sfidu-ciati, delusi e disincantati” che non riesconopiù a provare entusiasmo per qualcosa (...).

Come dice una bella preghiera di MichelQuoist: Amare significa incontrarsi, e per in-contrarsi bisogna accettare di uscire da séper andare verso un altro. Amare significacomunicare, e per comunicare bisogna di-menticarsi per un altro, bisogna morire a sécompletamente per un altro. Amare fa sof-frire. Perché dopo il peccato, ascoltatemibene, amare significa crocifiggersi per unaltro.

Questo mio messaggio è un invito alla gene-rosità di tanti giovani di tutto il mondo, e unachiamata a noi, adulti, per stare al loro fianco,per ascoltarli, continuare a puntare su di loro,a credere in loro, ad avere fiducia e pregareper loro: per quelli che hanno una fede viva eper quelli che sono in ricerca o semplice-mente si sentono sperduti. Dio non perde mainessuno dei suoi figli e delle sue figlie. Siatefelici.

Don Ángel Fernández ArtimeRettor Maggiore

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SALUTO DELPRESIDENTE

EDITORIALEIL DELEGATOMONDIALE

Cari amici,Sono molto felice che sia uscita un’altra edizionedella nostro Newsflash. È il lavoro di un gruppo diexallievi guidati dal nuovo capo redattore Pier-luigi Lazzarini. È bello vedere come la nostrasquadra si sta espandendo. Il lavoro degli exal-lievi provenienti da tutto il mondo è in crescita ein continuo sviluppo. Ci sono vari buoni esempi,diverse buone pratiche, tanto lavoro viene ese-guito ogni giorno da exallievi e dai membri dellaFamiglia Salesiana.

Sono lieto di annunciare che ora abbiamo unasegreteria operativa nella Casa Generalizia in ViaPisana, Roma, che è gestita dalla signora SilviaBruni.

Stiamo iniziando il lavoro sul database mondialedegli Exallievi e Amici di Don Bosco e stiamoanche migliorando il nostro sito web con diffe-renti sezioni di notizie e buone pratiche.

Vi invito a far parte di tutte queste attività e aglieventi citati come parte della vostra vita di tuttii giorni. Dobbiamo sempre essere grati per i doniche Don Bosco ci ha dato e continua a darci. Tuttisiamo chiamati a mettere in atto i sogni di DonBosco. Come egli non aveva paura di sognare,anch’io ho il sogno di una grande famiglia di exal-lievi. Sogno una grande rete mondiale dei nostrimembri, una maggiore condivisione delle Bestpractise che ispireranno non solo la famiglia sa-lesiana, ma tutte le società e le comunità. Sognodi progetti più sociali, sogno della nostra Asso-ciazione come una grande famiglia amorevole.Credo che Don Bosco avrebbe avuto gli stessisogni per noi oggi.Vi invito a leggere questa edizione della News-flash e di sapere che alcuni di questi sognistanno diventando realtà.

Michal Hort

MIEI CARI AMICI,con grande piacere sto scrivendo questo primomessaggio a tutti voi, la squadra della Presidenza,tutti i delegati e gli animatori della Confederazioneexallievi nel mondo. Sono profondamente grato alnostro amato Rettor Maggiore per la fiducia ripo-sta in me dandomi questo meraviglioso ministero.Sono estremamente felice di assumere questocompito in quanto anche io sono un exallievo di DonBosco. È il grande amore dei Salesiani per noi po-veri ragazzi, che mi ha spinto a diventare salesiano,figlio di Don Bosco. Con grande gioia ed impegno, mioffro a servire tutti voi in qualsiasi modo possibile.

Il 1° aprile è il giorno in cui Don Bosco fu canoniz-zato “Santo”. Siamo figli di un Padre Santo. Mentreringraziamo Dio per il dono meraviglioso di DonBosco a tutti noi, dobbiamo anche ricordare le sueparole ai ragazzi ed in particolare a San DomenicoSavio, il suo allievo: «Ognuno di noi dovrebbe di-ventare santo; Diventare un santo è facile; Santitàconsiste nell’essere allegro». La Settimana Santae la Pasqua ricordano il grande amore di Gesù perognuno di noi; siamo “persone pasquali e Alleluia èla nostra canzone”. Non si termina con il VenerdìSanto. C’è sempre la Domenica di Pasqua.

Già negli ultimi mesi ho visto il duro lavoro e l’im-pegno del nostro Presidente, signor Michal Hort eil team. Sono orgoglioso di tutto ciò che il prece-dente delegato Don Jose Pastor SDB e la sua squa-dra hanno fatto. Con grande gioia e ottimismo,siamo in grado di andare avanti per costruire in-sieme il mondo della Confederazione Exallievi.Avremo tante miglia da percorrere. Con l’assicu-razione del Salvatore risorto, possiamo tutti noi,exallievi del mondo intero, sperimentare le gioie delCristo risorto nella propria vita personale e fami-liare, e quindi dimostrare di essere veri figli di donBosco. Vi auguro una meravigliosa Buona Pasquae invoco le Sue benedizioni speciali su tutti voi e lavostra famiglia.Vostro nel Don BoscoDon Jayapalan Rapahel SdbDelegato Mondiale degli Exallievi Federazione

«Non abbiate paura!», invitava san Giovanni PaoloII all’inizio del Pontificato, esortandoci a spalan-care le porte e il cuore a Cristo.

La responsabilità di curare l’organizzazione gior-nalistica e grafica di “Exallievi Newsflash” non ècompito da poco; nel mio piccolo sono stato coin-volto in una missione esaltante, che intimorisce.

Nella Famiglia Salesiana l’attenzione alla comu-nicazione sociale è “antica”, basti pensare all’in-tensa attività editoriale di Don Bosco e,soprattutto, alla sua grande capacità comunica-tiva.

L’entusiasmo è almeno pari alla sfida che ci at-tende. L’importante è fare in modo che il mes-saggio editoriale sia come la bussola che orientai lettori attraverso strumenti formativi moderni,accattivanti e utili.

“Exallievi Newsflash” vuole continuare ad essereuna voce limpida e chiara, che con semplicitàpropone una risposta illuminata e motivata alleinnumerevoli provocazioni del nostro tempo.Sosteniamola con la preghiera, collaborando, in-viando notizie, flash, cronache di eventi signifi-cativi. E poi divulgandola negli ambienti chefrequentiamo.

Non abbiamo paura! Apriamo le braccia a Cristo,senza cedere ai compromessi e alle astuzie delnemico, alle illusioni del tempo presente, allemenzogne del mondo.

Pierluigi Lazzarini

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SS IAMO IAMO FF AMIGLIAAMIGLIA !!Direzione Generale Opere Don BoscoVia della Pisana 1111 – 00163 Roma

Il Rettor Maggiore

Presentazione del tema

SIAMO FAMIGLIA!Ogni casa, scuola di Vita e di Amore

1. SIAMO FAMIGLIA! E nasciamo famiglia!La Strenna del 2006 già era centrata sullaFamiglia. Anche ad essa facciamo riferi-mento fin da questo momento1. Allo stessotempo gli eventi ecclesiali che abbiamo vis-suto dopo due Sinodi e l’Esortazione Apo-stolica “Amoris laetitia” di Papa Francescoesigono – con piacere per noi come FamigliaSalesiana – di centrare il nostro sguardoeducativo pastorale sulla famiglia. Tutti ab-biamo la forte esperienza personale chesiamo nati in una famiglia e «nascemmo fa-miglia!», con la bellezza e i limiti di ogni fa-miglia, ma in definitiva nel seno di unafamiglia, che è quella realtà umana moltoconcreta dove si impara l’arte della Vita edell’Amore.

La famiglia, lo sappiamo bene, è fatta di volti,di persone che amano, parlano, condividonoe si sacrificano per gli altri, difendendosi edifendendo la vita propria e dei loro cari adogni costo. Uno si fa persona vivendo in fa-miglia, crescendo, generalmente, con i ge-nitori, respirando il calore della casa.È nella famiglia, nella casa dove si riceve ilnome e pertanto la dignità, dove si speri-

mentano gli affetti; dove si gusta l’intimità, dove si impara a chiedere permesso, a chiedere per-dono e a ringraziare.La famiglia è anche – lo sappiamo – la prima scuola per i ragazzi, gruppo di appartenenza im-prescindibile per i giovani e il miglior asilo per gli anziani.Tutto questo è qualcosa di ciò che, nella dimensione umana, antropologica, tutti abbiamo vis-suto, in un modo o nell’altro.

Allo stesso tempo, non perdiamo la prospettiva di ciò che significa la realtà della famiglia e DioComunione-Amore, perché la famiglia è un grande segno-sacramento del Dio Trinitario, che èComunione-Amore.La famiglia è anche il seno materno (il “grembo”) nel quale il Figlio di Dio fa un cammino di Uma-nizzazione.Inoltre i destinatari di questa Strenna è pure la Famiglia Salesiana, che ha una forte e semprecrescente coscienza che “SIAMO FAMIGLIA”.

Come gruppo religioso (congregazioni, istituti, associazioni di vita apostolica, associazioni difedeli…) abbiamo un forte senso del vincolo di famiglia che ci unisce. Inoltre quasi tutti noigruppi della Famiglia Salesiana abbiamo inserito nei diversi Statuti lo spirito di famiglia comeparte costitutiva del nostro essere e anche della nostra azione pastorale verso la famiglia, conle famiglie e per le famiglie. Questa premessa spiega il nostro dovere come Famiglia Sale-

1 PASCUAL CHÁVEZ. Lettera del Rettor Maggiore: “E Gesùcresceva in sapienza, età e grazia” (Lc 2,52) ACGnº 392, 3-46.

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siana, un dovere che non è solo quello di non guardare in altra direzione diversa di quella in cuiè fortemente coinvolta la Chiesa Universale, oggi sotto la guida di Papa Francesco, ma ancheil dovere di fare una “lettura salesiana” – come educatori, quali siamo, di fanciulli e fanciulle,ragazzi e ragazze e giovani – e di dare il nostro umile contributo.

2.- Invito a una lettura pacata, aperta e con cuore disposto

Faccio anzitutto un invito a una lettura pacata, aperta e con il cuore disposto al dialogo e al-l’incontro con quello che dice la Esortazione Apostolica, in modo che come Famiglia Salesianapossiamo scoprire ciò che il documento ci offre. È un gesto di amore, come Famiglia Salesiana,alla realtà familiare, riconosciuta e apprezzata come un grande dono di Dio per tutti. È ancheun gesto di amore verso coloro che non sono riusciti a vivere in pienezza questo progetto diDio e hanno bisogno del nostro aiuto, forse del nostro accompagnamento nel percorrere il loroprogetto di vita coniugale e familiare, che a volte si vede fallito o con grandi difficoltà.

Il documento è un servizio all’umanità con uno sguardo credente cattolico e un vero tesorospirituale e pastorale. E noi ci interessiamo con la coscienza che “siamo Famiglia Salesiana”.L’Esortazione del Papa è costruita sugli insegnamenti dei predecessori, San Giovanni Paolo II eBenedetto XVI, e delle due Assemblee sinodali del 2014 e 2015, le cui relazioni finali sono citatefrequentemente. Riassume pertanto la riflessione ecclesiale di molti anni, però introduce, allostesso tempo, un cambio di tonalità, di linguaggio e di prospettiva del piano canonico e pasto-rale. Il Papa stesso dice che «dobbiamo essere umili e realisti nel riconoscere che a volte... ab-biamo presentato un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi costruitoartificiosamente, lontano dalle situazioni concrete e dalle possibilità effettive delle famiglia,così come esse sono. Questa idealizzazione eccessiva, soprattutto quando non abbiamo fattorisuonare la confidenza nella Grazia, non ha fatto sì che il matrimonio sia desiderabile e attra-ente, ma anzi tutto il contrario» (AL 36).

2.1. Sintesi sul contenuto della Esortazione Apostolica, per scoprire il nostro doverecome Famiglia Salesiana con le famiglie.

Il testo ha le caratteristiche già conosciute del magistero di Papa Francesco; è un testo rea-lista, vicino, diretto e attraente. Un testo aperto che ci invita ad entrare nel tema attivamente,non solo accogliendo passivamente le idee, ma procurando di vivere noi il mistero della vita edell’amore dalla prospettiva della nostra propria vita e vocazione personale. Non è un documentoche parla della vita in astratto, ma che intende puntare alla vita per dire una parola di inco-raggiamento a quanti possano averne necessità.

Nella Esortazione Apostolica il Papa traccia la “summa” biblica eteologica, morale e pastorale circa la famiglia, sottolineando l’im-portanza e la bellezza della famiglia fondata sul matrimonio, invi-tando ad approfondire i valori dell’amore coniugale, vero dono di

Dio per la vita dell’essere umano. Invita a far emergere i valori posi-tivi e umanizzanti dell’amore umano, riflesso dell’Amore di Dio, che

è sempre più forte del fallimento dei progetti umani.

Il documento ha nove capitoli che illustrano la realtà del ma-trimonio e della famiglia da diversi punti di vista, cercando diconiugare la presentazione della bellezza del progetto di Dio conl’attenzione realista e misericordiosa alle molte situazioni difet-tose e dolorose che si danno nella vita reale. Ogni capitolo è un in-

treccio ammirabile della fedeltà alla veritàcon la compassione e la misericordia. Illu-mina con laParola di Dio,senza trascu-rare la situa-zione attuale,sempre con losguardo di fedein Gesù Cristo.L’amore nellafamiglia èsempre il tema cen-trale, con la ricchezzadella fecondità edella educazionedei figli e i sugge-rimenti pastoraliche possano aiutarenel cammino di fronte alle situazioni di fra-gilità e imperfezione.

Nel capitolo 1 “Alla luce della Parola” ricor-dando l’unità di dottrina e prassi necessarianella Chiesa, si sottolinea, allo stesso tempo,che sulla base delle culture, delle tradizioni,delle sfide dei diversi paesi, alcuni aspettidella dottrina possono essere interpretati“in modo diverso”. Si conferma la bellezzadel matrimonio formato dall’uomo e dalladonna e si richiama l’importanza del dialogo,dell’unione e dell’affettività nella famiglia,definiti non come un ideale astratto macome un ‘impegno artigianale’.

Nel capitolo 2 “La realtà e le sfide della fa-miglia” la visione si estende alla realtà e allesfide della famiglia, con il desiderio di «te-nere i piedi per terra» (AL 6), con una pro-spettiva sociologica e culturale, cercandoanche di offrire una visione adeguata, rea-lista e speranzosa. Fugge il semplicismoperché il ventaglio dei temi e dei contestiparticolari esige una visione appropriata.

La Esortazione non presenta «uno stereo-tipo della famiglia ideale, bensì un interpel-lante mosaico formato da tante realtàdiverse, piene di gioie, drammi e sogni. Lerealtà che ci preoccupano sono sfide. Non

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cadiamo nella trappola di esaurirci in la-menti autodifensivi, invece di suscitare unacreatività missionaria» (AL 57).

Il capitolo 3 “Lo sguardo rivolto a Cristo: lavocazione della famiglia” apre la porta allatestimonianza dei Vangeli, l’insegnamentodella Chiesa, la realtà sacramentale, la com-plessità delle situazioni irregolari e la tra-smissione della vita e della fede ai figli.«L’amore vissuto nelle famiglie è una forzapermanente per la vita della Chiesa» (AL88).

Il capitolo 4 “L’Amore nel matrimonio” si ar-

ticola in modo stupendo attorno al noto inno della carità di 1 Cor 13. Lo fa con finezza e bel-lezza e va esplicando i diversi aspetti della realtà dell’amore, senza idealizzazioni («non

fanno bene certe fantasie su un amore idilliaco e perfetto», AL 135), però tendendo sem-pre all’ideale: intimità, vita condivisa, amore di amicizia, amore coniugale sempre in di-

namismo esigente di crescita trasformatrice. Raccomandabili le parole che PapaFrancesco rivolge direttamente ai giovani, nei numeri 131-132…

“L’Amore che diventa fecondo”, titolo del capitolo 5, parla di un amore espansivo, fe-condo, dinamico, appassionato: parole come fecondità, capacità generativa, compren-

sione del padre e della madre nel processo (Non è chiaro cosa vuol dire) sono lachiave. Ricca è la riflessione sopra “discernere il corpo” (AL 185-186) e le pagine sug-gestive sulla “famiglia allargata”: essere figli, nonni, fratelli… con “un cuore grande”

(AL 196), invitando anche le famiglie a essere luogo di integrazione e punto di unione trail pubblico e il privato.Non poteva mancare un capitolo pastorale, per entrare a fondo nella vita concreta. Il ca-pitolo 6 “Alcune prospettive pastorali” parla degli agentidi pastorale riguardo alla preparazione al matrimonio el’accompagnamento nei primi anni della vita matri-moniale, e lo fa con realismo coraggioso. Si invitaa «illuminare crisi, angustie e difficoltà» (AL231ss), per offrire un approccio adeguato, dina-mico e complesso in cui situare questioni partico-lari.

“Rafforzare l’educazione dei figli” è ciò di cui si trattanel capitolo 7 (AL 259-290). I figli sono la spe-ranza che apre al futuro. In queste paginevanno comparendo la necessaria vicinanza epresenza, la formazione morale, le figure del-l’autorità, i contesti, l’educazione sessuale(realista e coraggiosa, senza timori né super-ficialità) e la trasmissione della fede.

Allo stesso tempo Papa Francesco spera che “tutti si vedano molto interpellati dal capi-tolo ottavo” che porta come titolo “Accompagnare, discernere e integrare la fragilità” (AL291-312). Chi cercasse norme nitide e violente (?) resterà deluso. Il Papa riprende la gra-dualità pastorale, invita al discernimento, prende la strada del “foro interno” (AL 300), evi-denzia le «circostanze attenuanti nel discernimento pastorale» (AL 301) e mette al centrola logica della misericordia (AL 307). Tutto questo «fornisce un quadro e un clima che ciimpedisce di sviluppare una morale fredda da scrivania nel trattare i temi più delicati» (AL312).

Il nono e ultimo capitolo è dedicato alla “Spiritualità coniugale e familiare” (AL 313-325)in cui il Papa, in modo stimolante e semplice, invita ad una spiritualità dell’amore esclu-sivo e libero, che è spiritualità dell’attenzione, del conforto e dello stimolo. Con la fedeCristo unifica e illumina la vita familiare, compresi anche i giorni di amarezza. Per questo“Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare… Non perdiamo la speranza” (AL 325).

(Continua nel prossimo numero)

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settore della società, del governo, la Chiesa,il settore militare, le imprese e l’istruzionesi sono formati e sono stati influenzati daDon Bosco. E tutti hanno avuto la loro voceal Congresso.

La Confederazione Mondiale è ben organiz-zata, con grandi obiettivi e piani; con unaleadership di qualità. Le iniziative sono a li-vello globale. Gli Exallievi rappresentano ungrande gruppo della Famiglia Salesiana, conoltre 100.000 iscritti provenienti da oltre100 paesi. In tutto il mondo, molti milioni dipersone hanno ricevuto una preparazionealla vita basata sui principi del Sistema Pre-ventivo di Don Bosco, in un oratorio sale-siano o nella scuola. Per chi fosseinteressato a saperne di più, è sufficientecontrollare il nuovo sito web www.exal-lievi.org.

Dopo il Congresso ho trascorso una setti-mana al Don Bosco Technical School, Ma-liana; una nuova scuola al suo terzo anno diattività. San Francesco di Sales è citato conla frase: “Si dovrebbe pregare per un’ora algiorno se non si è molto occupati, in casocontrario si dovrebbe pregare per due ore”.Con quasi tre ore di preghiera al giorno lacomunità di studenti e salesiani si tienemolto occupata e produttiva.

Molte cose mi hanno colpito: un centinaio diragazzi e ragazze di età tra i 15 e i 18 anni,tutti lontani dalle loro famiglie, possonomangiare tre buoni pasti al giorno; tuttistanno studiando per diventare elettricistiin strutture ben attrezzate e seguendo un

solido programma di studi. Gli studenti puli-scono la scuola, aiutano in cucina e nei giar-dini e lavano a mano i propri vestiti. Muovonoinsieme tonnellate di cemento e materiali dacostruzione. Svolgono sport e musica, sempreinsieme. Tutti circondati da preghiera e sale-sianità. È stato un vero piacere trascorrere deltempo con questo gruppo di giovani gioioso, fe-lice, sano, sicuro di sé, laborioso, motivato edivertente: tutti cittadini onesti e buoni cristianinella formazione. Sono i futuri Exallievi di DonBosco, che andranno a formare e far crescerela nuova nazione sulla terra, Timor Est.

È stata una grande esperienza poter incon-trare tante persone provenienti dall’Asia e datutto il mondo con quella comune gioia di sale-sianità e di amicizia. Ha rappresentato il mioprimo viaggio a Timor Est, ma speriamo nonl’ultimo. Questo nuovo paese, il più povero inAsia, ha una lunga strada da fare in termini dicrescita economica, ma ha un fondamento sa-lesiano molto solido su cui costruire.

Mr Ashley, Australia DB Alumnus

Melbourne, Australia, 30 dicembre 2016 -Dopo la dovuta consultazione con i membridel Consiglio Provinciale e con P. PeterHoang, Delegato ispettoriale per la FamigliaSalesiana, l’AUL Provinciale ha nominato ilsig. Ashley Trethowan come il nostro Dele-gato Provinciale per Exallievi Salesiani dal-l’inizio del 2017.

Mr Ashley è un ex-allievo del Collegio Sale-siano Sunbury (Melbourne) ed ex presidentedell’Associazione Australian National Exallievi,e porta una ricchezza di esperienza e com-petenza in questo ruolo, così come un grandeamore per Don Bosco e il suo passato con gliAllievi di Don Bosco in tutto il mondo. Infatti,ha recentemente rappresentato la nostraProvincia Australia-Pacifico (AUL) all’11° Con-gresso EAO a Dili, Timor Est ai primi di otto-bre dello scorso anno.

«Il Congresso si tiene ogni quattro anni equella del 2016 è stata la quarta occasione incui ho avuto il piacere di partecipare. Il mioprimo nel 1984 a Bombay - India. Ho fattoparte del Comitato organizzatore per il con-gresso 1988 che si è tenuto a Melbourne e,in qualità di Presidente Nazionale degli Exal-lievi australiani, ho pronunciato uno dei di-scorsi di apertura al Congresso 1992 tenutosia Macao. Allora era conosciuta come la re-gione Asia-Australia, Exallievi Congresso. Dapiù di 20 anni l’Australia è rappresentata.Timor Est è un paese molto cattolico, con ungrande cuore salesiano. Lunga la lista di vipexallievi che rappresentano il Governo. Ogni

AshleyAshleyTrethowanTrethowan

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AustraliaAustralia

Nuovo Delegato Provincialedegli Exallievi Salesiani

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SpagnaSpagnaDon Bosco con i prigionieri di Jaén

Jaén, Spagna – È nota a tutti la forte impressione che lasciò in DonBosco la sua visita in un carcere, che gli fece conoscere storie di rab-bia, fame e sfruttamento che lo segnarono profondamente. «Questigiovani dovrebbero trovare un amico che li guidi, li assista, li istruiscae li porti in chiesa nei giorni di festa». È per questo motivo che a Jaénnon si è voluto far passare la festa di Don Bosco senza un ricordo spe-ciale per questi ragazzi, attraverso due significativi momenti.Il primo appuntamento si è realizzato il 27 gennaio, con la visita ad ungruppo di giovani reclusi da parte di alcuni ragazzi della FondazioneProgetto Don Bosco. Alla proiezione di un film sulla vita di Don Bosco,nel Centro Diurno, ha fatto seguito un interessante dialogo su ciò cheil film aveva trasmesso a ciascuno dei presenti.Nelle sale della parrocchia è stato organizzato un pranzo in comunione,al quale si sono aggiunti anche diversi membri della Famiglia Salesiana,per circa 70 persone. Le attività sono terminate con uno scambio diesperienze durante il quale alcuni detenuti, che da ragazzi avevanofrequentato il “Centro Diurno”, si sono commossi. Un altro atto cele-

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brativo è stato vissuto con la seconda riunione degli educatori edegli exallievi dei progetti della Fondazione che si trovano in car-cere. Un’esperienza indimenticabile sia per i 20 detenuti che hannopartecipato, sia per gli educatori. Sono stati ricordati i momenti vis-suti insieme e, attraverso un video che ripercorreva quelle espe-rienze, è stato messo in luce l’interesse e l’attenzione di cui i giovanierano stati oggetto. «Siete stati la nostra famiglia quando più neavevamo bisogno»; «Volevo più bene a voi che ai miei genitori»;«Nonostante le difficoltà che vi abbiamo dato, eravate sempre dallanostra parte» sono state alcune delle frasi di grande apprezzamentoe affetto che si sono udite, in mezzo a tanta emozione.

GiapponeGiapponeNuove energie ed entusiasmo per la comunitàcattolica

(ANS – Osaka) – La cerimonia di beatificazione di Justo TakayamaUkon (1552-1615), un nobile (daimyo) giapponese che morì in esilio aManila dopo essersi convertito circa 400 anni fa, si è tenuta a Osakamartedì 7 febbraio. La cerimonia è stata presieduta dal cardinale An-gelo Amato SDB, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi,e concelebrata da oltre 20 cardinali e vescovi di diversi paesi. Pressoil Palazzetto dello Sport di Osaka-Jo, presenti anche molti membri dellaFamiglia Salesiana del Giappone. La ricca liturgia ha alternato pre-ghiere e canti in Latino, Giapponese, Coreano, Vietnamita, Filippino, Ita-liano e Inglese.Il compianto vescovo salesiano mons. Francis Mizobe diceva appenadue anni fa. «Attraverso molte sfide e difficoltà, Justo sperimentò laconversione. Sotto persecuzione, scelse liberamente la gloria di Dio,non la ricchezza mondana o l’onore nobiliare. E visse tutti i giorni nellasincerità e serenamente, pregando ed essendo gentile con gli altri.Senza venire ucciso, subì un lento martirio. Justo ci mostra che esseremartire non significa solo morire uccisi, ma anche vivere una vita di

sincera preghiera, per il Signore Gesù, noi stessi e gli altri. Questoè un grande messaggio per i Cattolici di oggi che non si trovano difronte ad una costante persecuzione».La beatificazione ha dato visibilità alla comunità cattolica in Giapponee ha avuto vasta eco nella vita pubblica, la TV nazionale NHK ha datogrande spazio a questo rito e il cardinale Amato è stato anche in-tervistato da un presentatore della NHK, exallievo salesiano dellascuola “Seiko Gakuin” di Osaka.«Sì, noi crediamo fermamente che questa beatificazione non sia unpunto di arrivo, ma di partenza, per rinnovare la nostra spiritualitàe quella di tutta la Chiesa cattolica in Giappone» commenta il sale-siano don Achille Loro Piana.

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UcrainaUcrainaUn anniversario speciale per laFamiglia Salesiana

Ucraina, Leopoli– A pochi giorni dalla festa diDon Bosco, dal 27 al 29 gennaio, si è celebratoa Leopoli il 25° anniversario della prima scuolasecondaria cattolica dell’Ucraina. È stato unmomento di particolare importanza per la Fa-miglia Salesiana, dato che negli ultimi 11 annitale scuola è stata affidata ai Salesiani.

Venerdì 27 le attività hanno previsto una con-ferenza sulla storia della scuola e sul sistemaeducativo in Ucraina. Alla conferenza sono in-tervenute numerose personalità del mondo dell’educazione, insegnanti, religiosi e autorità anche straniere, che si sono confrontate sulle loroesperienze nella gestione di istituti cattolici. In particolare si segnala la partecipazione all’appuntamento del Patriarca della Chiesa greco-cat-

tolica ucraina, mons. Sviatoslav Shevchuk, del Nunzio Apostolico per l’Ucraina, mons. Claudio Gu-gerotti, del Presidente del Comitato europeo per l’Educazione Cattolica, dott.ssa Christine Mann,e del Presidente Mondiale degli Exallievi di Don Bosco, Michal Hort.

Nel corso della serata ha avuto luogo anche la prima riunione informale del Presidente degli Exal-lievi, signor Hort, con gli exallievi salesiani della scuola ginnasiale – con un coordinatore per ogniclasse, oltre al direttore dell’istituto, don Oleh Ladnyuk SDB, e a don Karol Maník SDB, Superioredella Circoscrizione Speciale salesiana “Maria Ausiliatrice” dell’Ucraina. Tale incontro, pur nellasua informalità, è stato ritenuto da tutti i presenti come una sorta di lancio ufficiale degli Exal-lievi in Ucraina.

Nella giornata di sabato il programma è proseguito con una Messa solenne e nel pomeriggio, conla rappresentazione, di fronte a circa 500 spettatori, di un musical preparato dagli exallievi dellascuola, dedicato a raccontare i nuovi Don Bosco attivi nella società.C’è molto da fare per la Famiglia Salesiana in Ucraina. Le sfide e le responsabilità sono molte e

necessitano del sostegno e delle preghiere di tutti.

NNOTIZIEOTIZIE

ArgentinaArgentinaIncontro degli Exallievi diDon Bosco di Santa FeSanta Fe, Argentina – marzo 2017 – Il Centrodegli Exallievi di Don Bosco di Santa Fe ha datoinizio alle attività annuali con un incontro allapresenza di mons. José Maria Arancedo, arci-vescovo di Santa Fe, che li ha esortati a vivereil tempo quaresimale e a continuare a crescerecome eredi degli insegnamenti di Don Bosco.

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realizzarlo. Sebbene i suoi fossero calcolipreliminari, i suoi processi di pensierohanno aiutato ad identificare dei potenzialirisparmi».Giovedì, 15 dicembre, lo stesso ingegnere siè recato presso il Bosco Tech di Rosemeadper consegnare pubblicamente al giovaneallievo un certificato di apprezzamento daparte dei responsabili del programma distage. «Siamo estremamente orgogliosi diJacob - ha detto il Preside del Bosco Tech,Xavier Jimenez -. Lui non solo incarna quellecompetenze proprie del 21° secolo che ven-gono offerte a tutti gli allievi del Centro, qualiingegnosità, strategie per risolvere i pro-blemi e abilità tecnologiche, ma è stato

anche capace di utilizzare tali competenze peridentificare e presentare chiaramente al suotutor la propria idea di un nuovo e più effi-ciente approccio ad un processo molto com-plesso». Il giovane allievo salesiano at-tualmente sta approfittando dell’esclusiva of-ferta formativa del centro salesiano e studiaScienza dei Materiali, Ingegneria e Tecnologia;inoltre, è rappresentante di classe, consiglieredei campi YMCA e animatore nella sua parroc-chia. Dopo il diploma ha intenzione di conse-guire la Laurea in Ingegneria dei Materiali.Il Bosco Tech, che festeggia i suoi 60 anni diservizio ai giovani, è una scuola esclusiva-mente maschile che unisce una solida prepa-razione valida per il college con un’offertaformativa fondata sulle materie tecnologiche.Ultimamente, ogni anno il 100% dei suoi allieviè stato ammesso al college, e l’istituto di va-lutazione Niche.com, promosso dalla “CarnegieMellon University”, lo pone tra i primi 100 isti-tuti esclusivamente maschili di tutta l’America.Per ulteriori informazioni è possibile visitare ilsito www.boscotech.edu

California, Rosemead – Uno studente degliultimi anni dell’Istituto Tecnico Don Bosco(Bosco Tech) di Rosemead, in California, cheha svolto uno stage presso la compagniaaerea “Boeing”, ha sviluppato un’idea ingrado di far risparmiare all’azienda sui costidi fabbrica. L’allievo salesiano, Jacob Lovi,inizialmente ha fatto cenno della sua idea adun ingegnere della compagnia della sezioneTest e Valutazione, quindi è stato chiamatoper uno stage estivo.L’ingegnere che lo ha accolto ha dichiarato:«Jacob ha presentato i materiali in modomolto chiaro, ha spiegato il potenziale bene-ficio possibile dal cambiamento e approssi-mativamente quanto sarebbe costato

Stati UnitiStati UnitiUn’idea conveniente perle compagnie aeree, da unallievo del Bosco Tech

NNOTIZIEOTIZIE

presentazione delle attività programmateper la festa di Don Bosco.Il Sindaco ha sottolineato l’importanza dellapresenza dell’opera salesiana “Redentore”nel quartiere “Libertà” di Bari, il cui grandeimpegno educativo aiuta direttamente tantefamiglie in gravi difficoltà - non solo econo-miche - e offre dei benefici all’intera citta-dinanza.

Nel corso dell’incontro, sono state conse-gnate 6 targhe ad alcuni ragazzi che hannofrequentato la scuola e l’Oratorio del Re-dentore, a testimonianza del loro attuale im-pegno sociale e civile nel campo dellamagistratura, della musica, della cucina, del

volontariato: i magistrati dott. Giuseppe Gattie Renato Nitti, componenti della Direzione Di-strettuale Antimafia di Bari; il dott. Michele Pa-risi, Giudice del Tribunale di Bari; lo ChefDaniele Caldarulo, Capitano della Nazionale ita-liana cuochi; il dott. Giuseppe Cifarelli, segre-tario del Laboratorio culturale “Don Boscooggi”; Francesco e Gaetano Occhiofino, cono-sciuti come Reverendo e Torto del gruppo mu-sicale “Bari Jungle Brothers”.

«Siamo sulla buona strada se oggi possiamopremiare ragazzi che abbiamo formato» ha af-fermato il Direttore dell’opera salesiana, donFrancesco Preite.

Martedì 31 gennaio, giorno della festa di DonBosco, le attività hanno previsto anche unospazio di dialogo sul tema “La famiglia educaalla giustizia e alla pace”.Principale relatore è stato il Presidente del-l’associazione contro le mafie “Libera”, donLuigi Ciotti, che ha anche presieduto la suc-cessiva Eucaristia in onore di Don Bosco.

Italia, Bari – In occasione della festa di DonBosco, presso il “Redentore” dei Salesiani diBari si sono svolti numerosi eventi ed incon-tri, nel segno della valorizzazione dei giovanie della speranza per il futuro. Tra i principaliappuntamenti vi sono stati la consegna di unatarga da parte del comune di Bari ad alcuniimportanti exallievi salesiani e la visita di donLuigi Ciotti (sacerdote noto per il suo impe-gno nella promozione della giustizia e di lottacontro le mafie) ad un centro salesiano.

«Dalla buona o cattiva educazione della gio-ventù dipende un buon o triste avvenire dellasocietà» ha esordito il Sindaco di Bari, Anto-nio Decaro, durante la conferenza stampa di

ItaliaItaliaFesta di Don Bosco: festa del-l’educazione e della legalità

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48 giovani exallievi Salesiani, provenienti daMalta, Italia, Slovacchia, Slovenia e Croazia, sisono radunati per un incontro di 4 giorni, conconsultazioni e conferenze, sul tema dell’inclu-sione dei Giovani: educazione, impiego e oppor-tunità. Il progetto è stato organizzato dallaFederazione Nazionale degli Exallievi e Amici diDon Bosco di Malta e co-finanziato dal Pro-gramma dell’Unione Europea “Erasmus+”.

MaltaMaltaIncontro degli Exallievi

ed Exallieve di Don Boscoprio sulla inclusione giovanile.Gli incontri si sono avuti per le strade, in unascuola e in un programma di abbandono sco-lastico.

Insieme hanno discusso, in modo approfon-dito, le questioni relative alla povertà dei gio-vani formulando proposte per i responsabilidelle politiche.

Durante la conferenza, i giovani exallievihanno anche avuto l'opportunità di condivi-dere le proprie idee con i politici, i respon-

sabili politici e i membri del Parlamento.Il dialogo porterà ad una pubblicazione che il-lustrerà i risultati e le raccomandazioni fattedurante l'intero progetto.Tali iniziative risponderanno ai bisogni dei gio-vani poveri, contribuendo ad una società piùinclusiva.

In tal modo i giovani exallievi europei di DonBosco sono impegnati in un dialogo sociale, de-dicando le loro energie per affrontare la po-vertà dei loro coetanei attraverso ilvolontariato.

Sliema, Malta – marzo 2017 – La povertà gio-vanile è una realtà oggi in Europa; iniziative diformazione e di occupazione possono contri-buire ad affrontare la povertà dei giovani, masappiamo anche che non sono sufficienti.

L'Unione Europea, i governi nazionali e localidevono avere una strategia in atto per ri-spondere a tutte le forme di povertà giova-nile.

Si è così creata l'opportunità di incontrare igiovani e chiedere i loro punti di vista pro-

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Dili, Timor Est – 6 ottobre 2016Si è svolto a Dili l’XI Congresso della Famiglia Salesiana dell’Asia Est-Oceania, organizzato dagliExallievi di Don Bosco sul tema “Servire Dio nei nostri prossimi, promuovendo la buona educa-zione, la solidarietà economica e la giustizia sociale”.All’incontro hanno partecipato 380 persone rappresentanti dei vari gruppi della Famiglia Sale-siana della regione, provenienti da 11 paesi. Presente Michal Hort, Presidente Mondiale degli Exal-lievi.

Timor EstTimor EstXI Congresso della FamigliaXI Congresso della FamigliaSalesiana dell’Asia Est-OceaniaSalesiana dell’Asia Est-Oceania

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Exallievi a Timor Est. Nel luglio 2015 insiemead altri amici del Seminario Minore di Veni-lale abbiamo creato la nostra Associazionelocale: Associação dos Antigos alunos deBeato Filipe Rinaldi. E sono stato nominatoSegretario. Inoltre, dopo la laurea dallascuola secondaria mi sono unito al Movi-mento Giovanile Salesiano (MGS) a partiredal 2003, rendendomi attivo in numerosieventi: Forum MGS, il Congresso e l’Orato-rio, presente fino ad oggi. All’interno di SYMho fondato il gruppo teatrale chiamato Tea-triku Juvenil nel 2003-2009, venendo elettocome il MGS senior e formatore per i gio-vani. Dal momento che ho conseguito la Lau-rea di Psicologia e Master in Gestione delleRisorse Umane da università australiane,sono anche un facilitatore per seminari peri giovani con l’UNICEF (2003), nella campa-gna di sensibilizzazione tra i giovani circal’HIV/AIDS.

Come volontario ho fatto facilitare workshopsulle auto, capacità di comunicazione per leimpostazioni di SDB e FMA. Quando neces-sario offro le mie capacità di consulenza peri giovani in Don Bosco Comore».

Il coinvolgimento nell’11° Congresso a Dililo scorso ottobre?

«Per l’11° Congresso SF Alumni a Timor Est,io ero il maestro di cerimonia, ma anche fa-cilitatore durante gli obiettivi del Piano stra-

tegico sessione di brainstorming. Sono statoanche fortemente coinvolto nella preparazionedel Congresso, soprattutto nell’animazionedella celebrazione eucaristica (letture, la mu-sica e il coro durante i tre giorni del Con-gresso)».

Il tuo sentimento e sogno circa la nuova re-sponsabilità?

«Sono molto onorato di essere stato nominatoConsigliere GEX per l’Asia. Non vedo l’ora di la-vorare mano nella mano con tutti gli Exallievidei paesi asiatici, in particolare nella regionedi EAO, imparando gli uni dagli altri su comeavvicinarsi verso i giovani poveri e bosognosi.Io sogno che, come Don Bosco Alumni siamoin grado di fornire loro maggiore sostegno:formazione, valorizzando i loro talenti e com-petenze, alimentando loro di essere onesti cit-tadini e buoni cristiani.

Come consigliere regionale cercherò di am-pliare la nostra rete all’interno dei paesi asia-tici, con una comunicazione costante e apertae la creazione di buoni legami tra di noi. In que-sto modo possiamo raggiungere gli obiettiviindividuati nel Piano EAO Don Bosco AlumniStrategico 2021.Si tratta di un nuovo capitolo per me e misento pronto per qualsiasi ruolo di responsa-bilità , confidando nell’aiuto di nostra Madre,Maria Ausiliatrice e sotto la protezione di sanGiovanni Bosco. Prega per me!».

Dili, Timor Est - 15 dicembre 2016 - L’11° Con-gresso Regionale EAO di Famiglia SalesianaExallievi (Timor Est, 4-8 Ottobre) ha portatogià molti frutti per i partecipanti provenientida 11 paesi.Tuttavia, vi è anche un frutto inaspettato: lanomina del Consigliere Regionale dell’Asia peri Giovani Exallievi (GEX) nella persona del SigAlberto Alves Piedade (32 anni, da Dili, TimorEst); egli è il primo EAO Don Bosco passatoallievo nominato a questo servizio (2016-2021).

I suoi trascorsi di vita e di salesianità?

«Il mio nome è Alberto Alves Piedade, 32anni, nato nella capitale di Timor Est, Dili.Sono il quarto di 7 fratelli (3 maschi e 4 fem-mine). Mio padre è scomparso l’anno scorsoe attualmente nella casa di Dili vivono miamadre e due sorelle più giovani.Dal 2015 lavoro al Ministero delle Finanzecome coordinatore della gestione delle fi-nanze pubbliche Capacity Building Center(PFMCBC). Ho frequentato le scuole di DonBosco per 6 anni nel Seminario Minore delBeato Filipe Rinaldi, Venilale (1997-1999), pro-seguendo nel Seminario Maggiore di San Gio-vanni Bosco, Fatumaca (2000-2002)».

Come è avvenuto il coinvolgimento nel-l’Associazione Exallievi di Don Bosco?

«Sono un membro attivo dell’Associazione

Intervista adIntervista adAlberto Alves PiedadeAlberto Alves Piedade

Consigliere regionale dell’Asiaper i Giovani Exallievi di Don Bosco

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OONESTINESTI CITTADINICITTADINI EE BUONIBUONI CRISTIANICRISTIANI

IndiaIndiaStorie di successo tragli allievi del Don Bosco

Tech di Dimapur

di crescita.Quella di Velhukholu Keyho è una storia percerti versi simile: anche la ragazza provieneda un piccolo villaggio del Nagaland, anchelei è la figlia maggiore nella sua famiglia eterminati gli studi ha subito iniziato a lavo-rare, nel settore alberghiero. Nel 2011, però,ha deciso di partecipare al primo corso al-berghiero in “Bellezza e Benessere” offertodal centro salesiano. Da lì è subito iniziatauna carriera in rapida crescita, con nume-rosi cambi di sedi e città.«Molte volte le persone mi chiedono da dovevengo e in quale Istituto di Management misono formata – riporta la giovane –. Con or-goglio dico che ho frequentato un corso tri-mestrale del Don Bosco Tech di Dimapur.Quando guardo al mio passato mi sentosempre grata verso quest’istituto. Se nonavessi aderito al programma di formazionesarei stata chiusa nel mio piccolo mondo,senza possibilità di conoscere la realtà cheè la fuori. Ora sono molto felice e i miei ge-nitori sono orgogliosi di me perché sto aiu-tando i miei fratelli e sorelle. Grazie DonBosco Tech, per avermi dato una grande op-portunità al momento giusto!».

(ANS – Dimapur) – Offrire opportunità dicrescita e sviluppo umano e professionale,oltre che spirituale, è sempre stata una prio-rità per i Salesiani. Il centro Don Bosco Techdi Dimapur, in India, è una di quelle strutturesalesiane che si adopera proprio per questo.E i risultati dell’impegno si vedono, nella vitadegli allievi ed exallievi.Il giovane Ezonthung proviene da Wokha, Statodel Nagaland. I genitori sono coltivatori e luiè il figlio maggiore. Per questo non ha potutoproseguire gli studi come desiderava e, ap-pena finiti gli studi superiori, ha iniziato a la-vorare come rappresentante immobiliare.Un lavoro che gli permetteva di aiutare la suafamiglia, ma molto faticoso, dato che dovevaspostarsi spesso sulle poche e malandatestrade di campagna. Dopo un anno ha saputodelle opportunità di formazione tecnica of-ferte dal Don Bosco Tech, così ha ripreso astudiare. Ha frequentato il corso alberghierodell’istituto salesiano e intrapreso un tiroci-nio in un albergo di Cochin. Ora lavora a Ban-galore come responsabile delle relazioni congli ospiti, un incarico per il quale guadagna 2volte e mezzo quanto prendeva come rappre-sentante immobiliare. E ha ancora possibilità

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PakistanPakistanUna lettera

per la Causa di Martiriodi Akash Bashir,

Exallievo Salesianovato molti fedeli con questo coraggioso attod’amore».

L’attentato comportò comunque la morte di 20persone e il ferimento di altre 80 circa, ma lastrage sarebbe stata più cruenta se l’attenta-tore fosse riuscito ad entrare nella chiesa.

«Per questo presento il caso del signor AkashBashir, che ha sacrificato la sua vita per sal-vare tutti i fedeli. (…) La comunità cristiana diYouhanabad è orgogliosa del suo giovane eroe,Akash Bashir, e chiede a Sua Eccellenza di tra-smettere la nostra richiesta al Santo Padre ealla Congregazione pertinente per la causa delmartirio».

«Nella nostra comunità stiamo pregando perquesto scopo, per Lei e tutta la Chiesa del Pa-kistan» si conclude la missiva.

I Cristiani in Pakistan sono una piccola mino-ranza – appena il 2% su circa 190 milioni dipersone; eppure la Chiesa è molto viva.I Cristiani sono per la maggior parte molto po-veri, ma ricchi di fede, veramente interessatialla Parola di Dio, e sono tanti i laici impegnati.

mons. Francis Shaw OFM, «per richiedereformalmente di avviare la procedura uffi-ciale per dichiarare Akash Bashir MARTIRE,per onorare il suo sacrificio per la sua co-munità della parrocchia di Yauhanabad».

«Io stesso – prosegue la lettera – sono te-stimone del tragico attentato suicida com-piuto presso la mia chiesa, mentre sicelebrava la Messa, con oltre 2500 fedeli, il15 marzo 2015 (…).

Akash Bashir, un ragazzo di 18 anni, era unadi quelle persone in servizio sicurezza al-l’ingresso della chiesa; con grande corag-gio ha trattenuto il kamikaze, anche quandoquesti gli ha mostrato la sua giacca chie-dendo ad Akash di lasciarlo passare.

Ma Akash era così pieno di amore per la suaChiesa e della forza dello Spirito Santo chenon ha pensato a salvare la propria vita. Hacontinuato a trattenere la bomba umanafino a quando il terrorista si è fatto esplo-dere.

Akash è morto in quell’istante, ma ha sal-

(ANS – Lahore) – Con 450.000 cattolici l’ar-cidiocesi di Lahore è la maggiore del Pakistan.

La città è tristemente nota per essere statasede di diversi attentati: come quello che aPasqua 2016 ha ucciso 78 persone e ferite300, per lo più cristiane; o come il doppio at-tentato del 15 marzo 2015, contro una chiesaprotestante ed una cattolica nel quartiere diYouhannabad.

In quell’occasione un giovane exallievo sale-siano, Akash Bashir, sacrificò la sua vita perevitare una strage tra i fedeli riuniti nellachiesa cattolica “St. John”; ed ora il Vicariogenerale dell’arcidiocesi ha chiesto l’aperturadella sua causa di martirio.

Il quartiere di Youhannabad è sede di unadelle più grandi comunità cristiane in Paki-stan, fondata nel 1963 da p. Hennry, un sa-cerdote cattolico.

È qui che ha sede la chiesa “St. John”, di cuiè parroco don Francis Gulzar, anche Vicariogenerale dell’arcidiocesi, che lo scorso 6 gen-naio ha inviato una lettera all’arcivescovo,

OONESTINESTI CITTADINICITTADINI EE BUONIBUONI CRISTIANICRISTIANI

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SSOLIDARIETÀOLIDARIETÀ

SpagnaSpagnaConcerto solidario“Encantados con la Navidad”nella casa Salesiana di Alicante

Alicante, Spagna - Il Coro formato da bambini e bambine, padri di fa-miglia, exallievi, amici, hanno cantato canti di Natale, diretti da AnabelGarcía professoressa del Collegio Salesiano, e ha avuto come obiettivodi essere “Concerto Solidale” per ricavare fondi per il progetto “SOSSiria”.

ex studenti di entrambe le Case, concentrandoil sostegno sulle famiglie più bisognose.Terzo obiettivo fare una mappatura di tutti gliex studenti che hanno abbandonato la guerrae sono ora rifugiati in vari paesi europei.Questo processo mira a sostenerli in duemodi: metterli in contatto con gli ex studentidel paese per aiutarli nel processo di integra-zione nella società ospitante, e per di più, as-sicurare l’accompagnamento salesiano adistanza con i Salesiani del Medio Oriente.

cio di Pianificazione e sviluppo) della pro-vincia, per il miglior usodi tali fondi.Tre gli obiettivi: sostenere le famiglie diAleppo; anche se in città la violenza sem-bra essersi fermata, i bisogni sono sempreenormi.Un secondo obiettivo sarà quello di svilup-pare, con l’aiuto di un gruppo di Exalumnosdi Aleppo e Damasco, un elenco di tutti gliallievi che ancora vivono in Siria e iniziare acoordinare l’attività dell’Associazione degli

Durante tutto il 2016, la Confederazione Mon-dialeè riuscita a raccoglieredonazioni perunimporto complessivodiquasi€ 7000al fine diaiutare gli Exalunni Siriani, che da 6 anni sof-frono le conseguenze drammatiche dellaguerra. Dal 16 al20 dicembre 2016, il Vice Pre-sidenteAngelo Gudiñaha visitato la sededellaProvinciadel Medio Orientea Betlemme,al finedi coordinare con l’Economo Provinciale,P. Alejandro Leon e Adele Amato, il coordina-tore della DOP(Pianificazionee sviluppo-Uffi-

Medio OrienteMedio OrienteProgetto Solidarietà:

“Aiutatuo fratello siriano”

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SSOLIDARIETÀOLIDARIETÀ

consultazione condotta lo scorso novembredal Consigliere regionale per l’Asia Est-Ocea-nia.

Tra i dodici punti ci sono molte priorità impe-gnative: la formazione, favorire la missionecondivisa con i laici, accompagnare i giovanidella Delegazione della Cambogia».

Come si sente all’inizio del nuovo mandato?

«Penso in particolare all’importanza dei no-stri laici corresponsabili nella missione e aicollaboratori della Famiglia Salesiana.

In Thailandia ci sono un gran numero di Exal-lievi che dovrebbero essere più animati e con-siderati.

Anche se solo pochi tra loro sono cattolici,amano Don Bosco e sono una risorsa enormeper la nostra missione, in particolare per i gio-vani poveri.

Dobbiamo aiutarli ad aprire la loro visione allacomunità salesiana globale».

dendo la vita quotidiana con il Rettor Mag-giore e i suoi Consiglieri.

Ho avuto un colloquio personale con il X Suc-cessore di Don Bosco, Don Ángel FernándezArtime, con il suo Vicario, don FrancescoCereda, e i 5 Consiglieri di Settore: Forma-zione, Pastorale Giovanile, ComunicazioneSociale, Missioni, Economia.

Mi sono sentito sempre sostenuto e accom-pagnato, ho potuto ascoltare e parlare; èstato molto utile prima di iniziare di nuovocome Ispettore».

Cosa si porta dietro dopo questi incontri?

«Riparto con una valigia piena di libri, cheho ricevuto dai Consiglieri Generali e unanuova versione del Crocifisso Salesiano(con il Buon Pastore) per i nostri Direttori.

Ma soprattutto nel colloquio personale conil Rettor Maggiore ho ricevuto il Pianod’Azione 2017-2023 per l’animazione e il go-verno dell’Ispettoria: uno strumento sem-plice, chiaro e stimolante, frutto della

Thailandia, Bangkok – Don John Bosco The-pharat Pitisant si è insediato come Ispettoredella Thailandia lo scorso 2 febbraio.

È già stato Superiore della medesima Ispet-toria tra il 2005 e il 2011 e di recente ha tra-scorso 5 giorni nella Casa Generalizia «perricevere il piano d’azione, la roadmap».

Ecco come racconta la sua esperienza.

Come si sente dopo questa nomina come“nuovo” Ispettore?

«Davvero sono stato molto sorpreso alla te-lefonata del Rettor Maggiore! Dopo un breveperiodo di preghiera ho detto di sì, con sere-nità e fiducia nella guida di Dio.Ho già 66 anni e non mi aspettavo questanuova chiamata. Ma nel mese passato lenta-mente mi sono abituato all’idea di questanuova missione».

Com’è stato il soggiorno nella comunitàdel Rettor Maggiore?

«Ho passato 5 giorni alla “Pisana”, condivi-

ThailandiaThailandia“Inizio con un profondosenso di comunione e

supporto”

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RREGIONIEGIONI

Roma, Italia – marzo 2017 - Padre Antonio Spadaro, Gesuita, Di-rettore della rivista “La Civiltà Cattolica”, la più antica in linguaitaliana (1850), è stato nominato componente della PresidenzaNazionale della Federazione Italiana Exallievi/e di Don Bosco, inqualità di Exallievo Sacerdote non salesiano.Padre Antonio Spadaro è nato a Messina il 6 luglio 1966. Si èformato salesianamente presso il liceo “San Luigi” di Messinaed ha frequentato per molti anni l’oratorio San Domenico Savio

“Oh mio Dio”, e poi ho chiesto con malcelataincredulità: “Sua Santità?”. Poi ho chiestocome rivolgermi al Santo Padre e lui mi hadetto di non preoccuparmi».

Perché quando il Papa si rivolge ai gio-vani menziona spesso gli anziani?«Deriva dalla sua visione globale dellaChiesa. Semplicemente non mette da partele persone. I giovani hanno bisogno dellasperanza per il futuro, mentre gli anzianihanno bisogno di assistenza ma vengonoemarginati. Perché la società sia sana, dob-biamo far sì che le altre fasce d’età si con-centrino sugli anziani, perché la società habisogno sia dell’energia dei giovani che dellasaggezza degli anziani. Francesco vede il fu-turo e il passato come una cosa sola, e al-lora parla naturalmente ai giovani deglianziani. Non cerca di inventarsi un’ideologiaseparata dedicata esclusivamente ai gio-vani. Si rivolge a loro sempre nel contesto

L’intervistaL’intervistaCom’è diventato uno stretto collaboratoredi Papa Francesco?«Può sembrare strano, ma la verità è che miha semplicemente chiamato al cellulare. Iostesso sono rimasto sorpreso. Non sapevocosa dire e come rivolgermi a lui».

Ha semplicemente chiamato e ha detto:“Salve, parla Papa Francesco”?«Precisamente. È stato piuttosto buffo, per-ché quel giorno dovevo pronunciare un inter-vento in un seminario alle 19.00 e il telefonoha squillato alle 18.55. Non conoscevo il nu-mero di chi mi stava chiamando e mi sonochiesto se dovessi rispondere visto che an-davo di fretta. Alla fine ho risposto e volevochiedere chi fosse per poterlo richiamare piùtardi, ma in quel momento ho sentito: “Salve,parla Papa Francesco”.

Dopo un momento di sorpresa totale ho detto

Padre SpadaroPadre SpadaroNominato componente dellaPresidenza Nazionale dellaFederazione Italiana Exallievi/edi Don Bosco

della stessa città. Ha fatto parte dei Ragazzi Don Bosco(RDB) ed è stato uno dei fondatori del Movimento Gio-vanile Salesiano.Studi filosofico-teologici presso l’Istituto Teologico “SanTommaso”, unito all’Università Pontificia Salesiana; Lau-rea in Filosofia presso l’Università di Messina nel 1988e nel 2000 il Dottorato in Teologia alla Pontificia Uni-versità Gregoriana.

dell’intera società, visto che la loro vita sisvolge proprio così – nel contesto dell’in-tera società, con gli anziani che vivonofianco a fianco a loro.A livello religioso, poi, usa segni che pos-sono rafforzare questa identità».

Che tipo di segni, ad esempio?«La lavanda dei piedi durante la liturgia delGiovedì Santo. Sceglie luoghi speciali per lesue celebrazioni: un carcere, un centro perrifugiati, ecc. Lava personalmente i piedi dipersone diverse, uomini e donne, prigionieri,e musulmani.Dovremmo considerare anche questo unsegno che richiama l’identità attuale del-l’Europa. Per Francesco, le radici cristianedell’Europa non sono valori astratti da di-fendere contro i nemici. Le radici sono pro-prio quello che ha fatto Gesù: ha servito eha lavato i piedi altrui. Sono queste le vereradici dell’Europa».

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(ANS – Roma) – Presso il Salesianum di Roma si è tenuta una seriedi incontri dei gruppi di lavoro del Don Bosco Network. Numerose leorganizzazioni salesiane presenti: “Via Don Bosco” (Belgio), “VIS” e“Missioni Don Bosco” (Italia), “SWM” (Polonia), “Don Bosco Mission” e“Don Bosco Mondo” (Germania), “Jóvenes y Desarollo” (Spagna), “BO-SCONET/PARA” (India), del “Don Bosco International” e degli Exallievidi Don Bosco. I rispettivi rappresentanti hanno condiviso esperienze,materiali e buone pratiche, per pianificare una cooperazione efficacein vari ambiti rilevanti a sostegno della Missione Salesiana in tutto ilmondo.I membri del Gruppo di Lavoro sull’Educazione allo Sviluppo hanno con-diviso materiali e progetti in merito ai programmi di cooperazione perla formazione dei giovani alla cittadinanza globale e al lavoro missio-nario salesiano.Un esponente dell’ONG internazionale OXFAM, specialista nell’educa-zione globale, ha offerto diversi spunti su progetti efficaci di educazioneallo sviluppo realizzati a livello di Unione Europea, sottolineando l’im-portanza di utilizzare i mezzi di comunicazione sociale e le piattaformedigitali per coinvolgere giovani e docenti.

Alla sessione hanno partecipato anche don Guillermo Basañes, Consi-gliere Generale per le Missioni, e don George Menamparampil, del me-desimo Settore, Coordinatore delle Procure Missionarie.Insieme a don Fabio Attard, Consigliere Generale per la Pastorale Gio-vanile, i gruppi della Famiglia Salesiana hanno animato un confrontosulle sinergie e la cooperazione in materia di difesa internazionale deiDiritti Umani; elaborando documenti utili per l’Agenda di Sviluppo So-stenibile, l’Agenda per la Disoccupazione Giovanile e le CompetenzeProfessionali, per sviluppare azioni di tutela politico-legale in chiave sa-lesiana. L’Agenzia dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea ha ac-compagnato l’incontro e offerto la propria competenza in materia.Il Gruppo di Lavoro per la Cooperazione allo Sviluppo, presente il sig.Jean Paul Muller, Economo Generale dei Salesiani, ha illustrato le ini-ziative di supporto alla pianificazione e al coordinamento su tre temi:le risposte d’emergenza nei paesi colpiti da calamità; il potenziamentodegli Uffici di Pianificazione e Sviluppo (PDO) e il “Don Bosco TechAfrica”, la rete delle Scuole Tecnico-Professionali salesiane in Africa.

Katarzyna Kucic

Incontri di lavoro perIncontri di lavoro peril Don Bosco Networkil Don Bosco Network

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FFAMIGLIAAMIGLIA SSALESIANAALESIANA

Una delle esperienze più belle è stata la pre-sentazione di Salvo Adamo e della sua sposa,che si sono proposti di accogliere nella pro-pria abitazione bambini e bambine, adolescentie giovani che non vivono in casa.La “buonanotte” salesiana è stata data dallaMadre Generale delle Figlie di Maria Ausilia-trice, Madre Yvonne Reungoat.

L’indomani la relazione di don Andrea Bozzolosi è incentrata sulla lettura salesiana della“Amoris Laetitia”. La seconda parte della mat-tinata è stata dedicata alla presentazione digruppi che lavorano con una specifica alle fa-miglie. Tra loro, la Scuola di Formazione perAnimatori Familiari, attiva a Roma dal 2005,nata in seno all’Associazione “Cerchi d’Onda”,presso l’Opera “Borgo Ragazzi di Don Bosco”(ne hanno beneficiato 600 famiglie e circa1.500 persone).A Giarre, vicino Catania, a fianco del Centro dispiritualità salesiana “Casa Tabor”, sorge l’As-sociazione familiare “Metacometa”, avviata edanimata dai coniugi Salvo e Linda Castaldo (a

Dopo il saluto di don Eusebio Muñoz, Dele-gato del Rettor Maggiore per la Famiglia Sa-lesiana, lo stesso don Artime ha offerto ilpensiero della “buonanotte”.

Il mattino del secondo giorno ha visto la pre-sentazione della Strenna 2017 da parte delRettor Maggiore: «Davanti alla situazioneche attraversa oggi la famiglia, la FamigliaSalesiana deve rispondere accompagnandoe generando processi dentro alla Comunitàeducativo-pastorale».

È stata poi la volta del Consigliere Generaleper la Pastorale Giovanile, che ha affermatotra l’altro come «il problema odierno stanell’esigenza della nuova evangelizzazioneche richiede la cura pastorale della fami-glia».

La psicologa spagnola Virginia Cagijal hatrattato il tema “Accompagnare la famiglia,chiavi di ascolto e discernimento”, riflet-tendo sul testo di “Amoris Laetitia”.

Le Giornate di Spiritualità della Famiglia Sa-lesiana caratterizzano il grande appunta-mento spirituale che ogni anno radunaattorno al Rettor Maggiore i rappresentantidell’intera Famiglia di Don Bosco. Tema di que-sta 35a edizione, come da tradizione, laStrenna del Rettor Maggiore: “Siamo Fami-glia. Ogni casa, scuola di Vita e di Amore”.

«Quest’anno si sono iscritti molti membridella Famiglia Salesiana – ha commentato donJoan Lluis Playà, responsabile dell’organizza-zione – per alimentarsi di Dio e rafforzare lapropria identità salesiana».

Il biblista salesiano don Juan José Bartolomé,riferendosi «all’esperienza di famiglia di Gesùdi Nazareth nella tradizione sinottica» haspiegato: «Dio volle assomigliare a noi persalvarci, e volle nascere in una famiglia... Diovolle imparare ad essere uno di noi, crescerecome un uomo in una famiglia, culla della vitae dell’amore, il luogo in cui l’uomo nasce ecresce».

MissionariMissionarinelle famiglienelle famigliedel mondodel mondo

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circa 500 minori, segnalati dai Tribunali edai Servizi Sociali, viene offerto il calore diuna famiglia).L’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA)da vent’anni ha sviluppato percorsi speci-fici per le Famiglie, fondati sempre sui duepilastri individuati da Don Bosco: l’Eucare-stia e Maria.Esperienza simile sono gli “Hogares DonBosco”, movimento ecclesiale di PastoraleFamiliares, sorti in Spagna nel 1965 adopera dei Salesiani Cooperatori. Un movi-mento diffuso in 8 Paesi, con oltre 100gruppi di coppia solo in Spagna.

Appena iniziata è l’esperienza del Consulto-rio Familiare promosso dai coniugi Bagin,Salesiani Cooperatori a Bratislava in Slo-vacchia. Kamil e Katerina Bagin offrono allegiovani coppie testimonianze, corsi di pre-parazione e opportunità di volontariato,ascolto e dialogo.

Il Rettor Maggiore, presiedendo la celebra-zione eucaristica conclusiva ha detto: «Noi,come Famiglia Salesiana, siamo in questomondo, nella nostra società, per dare testi-monianza alla luce! Due parole possono es-sere la sintesi e le prospettive di questo2017: grande convergenza, in tutti gli in-terventi».

Quindi, ha invitato ciascuno dei partecipantie tutta la Famiglia Salesiana: «Sentiamociinviati come missionari salesiani in mezzoalle famiglie di tutto il mondo».

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CambogiaCambogiaPrima Giornata della Famiglia Salesiana

Phnom Penh, Cambogia – Il 14 gennaio presso la casa Ispettorialedelle Figlie di Maria Ausiliatrice si è svolta la prima Giornata della Fa-miglia Salesiana della Cambogia sul tema della Strenna 2017 del Ret-tor Maggiore. All’evento hanno preso parte 50 persone tra Salesiani,FMA, Salesiani Cooperatori, Exallievi, Suore Ancelle del Cuore Immaco-lato di Maria e candidate Volontarie di Don Bosco.

KenyaKenyaGiornata della Famiglia Salesiana

Nairobi, Kenya – Il 21 gennaio presso l’opera “Don Bosco Upper Hill”,Nairobi, si è svolta la Giornata della Famiglia Salesiana 2017, a cui hannopartecipato vari rappresentanti della Famiglia Salesiana del Kenya. Du-rante la giornata SDB, FMA, Suore Catechiste di Maria Immacolata Au-siliatrice, VIDES, Exallievi, Salesiani Cooperatori e rappresentanti deglistudenti e giovani di vari istituti hanno seguito la presentazione dellaStrenna 2017 del Rettor Maggiore e vissuto momenti di condivisione efraternità.

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Sappiamo quanto Don Bosco amasse i suoi allievi: terminato il loro cur-ricolo educativo li seguiva, li invitava, li accoglieva, li orientava ancora,li ammoniva se fosse il caso, si preoccupava del loro bene soprattuttospirituale…«Colla vostra presenza mi assicurate che stan saldi nel vostro cuorequei principi di nostra santa religione che io vi ho insegnati e che que-sti sono la guida della vostra vita...»2. In altra occasione, parlando agliExallievi, disse: «Una cosa più di ogni altra vi raccomando, o miei carifiglioli, ed è questa: dovunque, vi troviate, mostratevi sempre buonicristiani e uomini probi… Molti di voi hanno già famiglia. Ebbene, quel-l’educazione che voi avete ricevuta nell’oratorio da Don Bosco, parte-cipatela ai vostri cari»3.

Dal punto di vista pratico, «Don Bosco offriva ai suoi giovani la possi-bilità di far fruttificare l’ “educazione ricevuta” o nel gruppo impegnatodegli Exallievi, o nella Pia Unione dei Cooperatori, o nella vita sacerdo-tale e religiosa, o nella sua Congregazione Salesiana. Ciò che interessasottolineare era l’importanza che egli dava alla fecondità dell’educa-zione nell’Oratorio»4.Come risposta all’amore profondo di Don Bosco, il 24 giugno del 1870,

in occasione della ricorrenza di san Giovanni Battista e festa onoma-stica di Don Bosco, «si riunirono ufficialmente una dozzina di Antichi Al-lievi; si diedero come capo il simpatico e generoso Carlo Gastini, checonsiderò sempre l’Oratorio come la sua seconda famiglia; s’impe-gnarono a cercare un maggior numero di aderenti; nominarono poiuna commissione per organizzare meglio in seguito quelle annuali ma-nifestazioni di affetto e di gratitudine»5.

Fra le tante iniziative sorte a contatto diretto con Don Bosco, a bene-ficio degli antichi allievi, ne ricordiamo una particolarmente significa-tiva. È dell’anno 1878.«Don Bosco propone agli Antichi Allievi una Società di mutuo soccorsoper far fronte alle difficoltà: “Fate che questo vantaggio non si limitisolo a voi, ma si estenda a quei giovani di buona condotta che già voiconoscete, o a tutti voi che siete radunati qui”.Carlo Gastini, capo degli antichi allievi, si preoccupò subito dell’orga-nizzazione, servendosi di uno Statuto compilato anni addietro dallostesso Don Bosco per un’identica istituzione tra i giovani operai»6.

«A poco a poco, soprattutto dopo la morte di Don Bosco, gli antichi al-lievi si suddivisero in gruppi locali, in unioni e società, fino alla veraorganizzazione promossa da Don Filippo Rinaldi»7.Dal 1901 si susseguirono diverse fasi di organizzazione. «La struttura

Prefazione

Statuto dellaStatuto dellaConfederazioneConfederazioneMondialeMondialePræit ac tuetur / Ci precede e ci protegge

Roma, 5 dicembre 2015

2 MB XVII, p. 173-4.3 MB XIV, p. 511.4 E. VIGANÒ, L’animazione degli Exallievi di Don Bosco oggi, Atti Consiglio Generale(1987), n. 321, p.9.

5 E. VIGANÒ, op. cit., pp. 6-7.6 MB XIII, p. 759.7 E. VIGANÒ, op. cit., p. 7

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nacque formalmente nel 1° Congresso Internazionale degli antichi al-lievi del 1911, quale Federazione delle varie unioni locali, circoli e so-cietà. Fino allora si erano chiamati “Antichi Allievi”8; da quella data inpoi si chiameranno “Exallievi”»9. Artefice ed animatore di tale orga-nizzazione fu Don Rinaldi. «Così poté dare struttura organica a un mo-vimento di affetti, di riconoscenza, di ideali di vita che facesse dell’“educazione ricevuta” e vissuta una forza più viva ed operante»10.

Scrive Arturo Poesio, un antico presidente della Confederazione:«L’eloquenza di Don Rinaldi era semplice, spontanea, paterna e con-vincente. Soltanto una volta assunse un aspetto e un linguaggio di au-torità dichiarando, nella sua qualifica di Rettor Maggiore della Societàdi san Francesco di Sales, che l’organizzazione degli Exallievi deve es-sere considerata nel novero di quelle “novas familias” per merito diDon Bosco fiorite nella Santa Chiesa, a cui si allude nell’Oremus pro-prio del Santo»11.

Dall’attività organizzatrice iniziata da Don Bosco e perfezionata da DonRinaldi, l’associazione degli Exallievi è andata estendendosi sempre dipiù in tutte le opere salesiane dandosi strutture organiche e articolate.Ne sono testimoni le varie manifestazioni svoltesi lungo questi decenni.Gli Exallievi si sono sempre mostrati figli affettuosi e con un sempremaggiore impegno ad operare nella società.

L’Associazione degli Exallievi ha oltre 100 anni di vita. Questo indicache è un’istituzione matura, che ha avuto in passato e nel presentelaici, laiche, religiosi e sacerdoti salesiani impegnati con grande sensod’appartenenza; che hanno esercitato l’animazione e governo seguendoi criteri che richiedevano i tempi; che hanno saputo accettare i mo-menti brutti e belli senza scoraggiarsi, con audacia, fermezza e dedi-zione; persone disposte ad offrire il loro tempo e il loro lavoro per farfiorire il monumento di ringraziamento a Don Bosco, la ConfederazioneMondiale degli Exallievi; persone con famiglie generose che hanno ca-pito cosa vuol dire servire la società, la Chiesa, la Famiglia Salesianae l’Associazione stessa senza lamentarsi12.

Si considera opportuno come gesto di riconoscenza e ringraziamento,almeno nominare i Presidenti e i Delegati mondiali che si sono succe-duti e hanno esercitato il loro servizio nella Confederazione Mondialecon una dedizione esemplare.

Presidenti: Piero Gribaudi, Felice Masoero, Arturo Poesio, José María

Gonfalone

Taboada Lago, José María González Torres, Giuseppe Castelli, AntonioGuilhermino Pires, Francesco Muceo e Michal Hort che è stato eletto il5 ottobre 2015.I Delegati: Don Giorgio Gustave Seriè, don Guido Borra, don Luigi Fiora,don Umberto Bastasi, don Carlo Borgetti, don Charles Cini, don HenriAlen, don Mark Vellanganny, don Jerônimo da Rocha Monteiro e donJosé Pastor Ramírez Fernández.Occorre anche ricordare Tommaso Natale, per tantissimi anni Segre-tario Generale della Confederazione.A tutti loro un profondo e sincero ringraziamento.

I vari Rettori Maggiori succedutisi hanno portato anche il loro contri-buto nell’animazione degli Exallievi ed Exallieve e, con loro, molti altrisalesiani. Fra di essi non si possono dimenticare i nomi di Don LuigiRicceri e Don Giovanni Raineri.

Don Egidio Viganò ha scritto una lettera ai Salesiani, importante e sti-molatrice, sull’animazione degli Exallievi da parte dei Salesiani di DonBosco, che rimarrà documento fondamentale per gli Exallievi stessi.Don E. Vecchi ha offerto alla Confederazione un ricco contributo nell’“VIII Congresso Nazionale Exallievi di Don Bosco d’Italia. Rinnovarsi perrinnovare”, a Rimini, dal 10 al 13 ottobre 1996 e in altri diversi interventi.Don Pascual Chávez nelle diverse visite di animazione alle Ispettorie e

8 In Spagna si adopera ancora oggi il nome Antichi Allievi.9 E. VIGANÒ, op. cit., p. 10.10 E. VIGANÒ, op. cit., p. 10; E. Ceria, “Vita del Servo di Dio Sac. Filippo Rinaldi” SEI, p. 252.11 “Congregazione per le Cause dei Santi”, Positio, Roma 1972, p. 28.12 J.P. RAMÌREZ, “Un passato glorioso, un presente impegnativo, un futuro incorag-

giante!”, Relazione presentata dal Delegato Mondiale nella “V Assemblea MondialeElettiva Statutaria”, svoltasi a Roma dal 3 al 6 ottobre del 2015.

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nei diversi incontri con gli Exallievi manifesta il suo interesse per l’As-sociazione invitando tutti alla «competenza professionale, alla co-scienza morale e all’impegno sociale». Inoltre chiede la difesa ad ognicosto dei valori, soprattutto della vita, della libertà e della verità.Ultimamente don Ángel Fernández Artime ogni volta che incontra la Fa-miglia Salesiana incoraggia a vivere la comunione, la collaborazione, acrescere nel senso d’appartenenza ai propri gruppi e alla Famiglia Sa-lesiana, a non lamentarsi. «La nostra forza è di vivere una vera vita dicomunione e di fraternità che sia più evangelica in modo da essere piùinterpellante, attraente di per sé, e la nostra comunione nel servizio,all’interno di ciascuna delle nostre istituzioni o gruppi, e nella nostrastessa Famiglia parlerà da sé stessa».

Don Artime «incoraggia continuamente gli Exallievi a non lamentarsi,non bisogna più guardare il passato ma bisogna proiettarsi al futuro,ponendo le basi per un riscatto delle Unioni, delle Federazioni e Con-federazioni.Cari Exallievi, urge un vostro impegno nelle realtà in cui operate. Ri-torniamo ad essere giovani, nel cuore, per aiutare chi ha bisogno, perlasciare un segno della nostra esistenza. La verità bisogna viverla, nonla si scrive soltanto, la si vive con coraggio! Tocca a voi agire di con-seguenza, tocca a voi salvare il salvabile, tocca a voi porre le basi perun nuovo futuro. Credo che voi tutti Exallievi avete questo compito: ap-profondire come essere oggi laici nel mondo, con la capacità di fare re-altà quello che avete ricevuto negli anni, attualizzarlo. Concretizzare

anche ciò che si continua a ricevere nella quotidianità in tutti gli am-bienti salesiani»13.Il Capitolo Generale XXII dei Salesiani definisce l’appartenenza degliExallievi alla Famiglia Salesiana e la sancisce nell’articolo 5 delle Co-stituzioni. Dà come ragione di questa appartenenza l’educazione rice-vuta: tale educazione fa nascere di fatto, in essi, livelli differenti dipartecipazione alla missione salesiana nel mondo… «Gli Exallievi sono,di per sé, particolarmente preparati, appunto per l’educazione rice-vuta, ad assumere responsabilità di collaborazione secondo le finalitàproprie del progetto salesiano. La scelta evangelizzatrice fatta da nonpochi di loro non è alternativa al titolo dell’educazione ricevuta, ma èuna sua espressione privilegiata: non costituisce, quindi, un titolo dif-ferente da applicare a una specie di nuovo Gruppo»14.

Il proposito di vivere questa “educazione ricevuta”, ha fatto sorgere ivari centri locali che si raggruppano in federazioni ispettoriali e na-zionali. L’insieme di esse costituisce la Confederazione Mondiale che èil gruppo strutturato per mezzo del quale si esprime il senso di ap-partenenza alla Famiglia Salesiana.

(Continua nel prossimo numero)

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EXALLIEVI NEWSFLASHPeriodico di attualità religiosa e sociale della Confederazione Mondiale degli Exallievi ed Exallieve di Don BoscoDirezione e RedazioneSalesiani - Via della Pisana 1111 - C.P. 18333 - 00163 Roma - Italiatel. + 39 06 656 12609E-mail: [email protected]: www.exallievi.org

Coordinamento redazionalePierluigi Lazzarini

RedazioneStefan Bosnak, Maurizio Bruni, Silvia Bruni, Vito Gentili, Angel Gudiña, Michal Hort, don Jayapalan Raphael, Yeudy Jiménez,Katarzyna Kucic, Peter Kovac, Bryan Magro, Fernando Núñez, Gian Francesco Romano

TraduzioniInglese (Giulia Pelosi e una Exallieva dell’Unione Sacro Cuore di Roma), Francese (Redazione), Portoghese (António Guil-hermino Pires), Spagnolo (P. Eduardo Monje)

Foto e immagini: Archivio ANS

13 V. MARTORANA, “Sono il Padre di tutta la Famiglia Salesiana, creiamo comunione,senza lamentarci!”, Voci Fraterne, XLVI (2015) n. 1, pp. 18 e 19.

14 “Il Progetto di vita dei Salesiani di Don Bosco. Guida alla lettura delle Costituzionisalesiane”, Direzione Generale Opere Don Bosco, Roma 1986, p. 115.

CCALENDARIOALENDARIO SALESIANOSALESIANO

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AA PRILEPRILE

16 - Santa Pasqua17 - Lunedì dell’Angelo23 - Divina Misericordia30 - San G.B. Cottolengo

MM AGGIOAGGIO

1 - San Giuseppe Artigiano6 - San Domenico Savio13 - Santa Maria D. Mazzarello16 - San Luigi Orione18 - San Leonardo Murialdo24 - B.V. Maria Ausiliatrice26 - San Filippo Neri29 - Beato Giuseppe Kowalski

GG IUGNOIUGNO

8 - Beato Stefano Sándor12 - Beato Francesco Kesy e compagni21 - San Luigi Gonzaga23 - San Giuseppe Cafasso24 - Festa del Grazie al Rettor Maggiore (*)

LL UGLIOUGLIO

4 - Beato Piergiorgio Frassati7 - Beata Maria Romero Meneses

AA GOSTOGOSTO

2 - Beato Augusto Czartoryski25 - Beata Maria Troncatti26 - Beato Zeffirino Namuncurà

SS ETTEMBREETTEMBRE

22 - Beato Giuseppe CalasanzBeato Enrico S. Aparicio

e compagni martiri

OO TTOBRETTOBRE

5 - Beato Alberto Marvelli13 - Beata Alexandrina M. da Costa24 - San Luigi Guanella29 - Beato Michele Rua

NN OVEMBREOVEMBRE

13 - Beato Artemide Zatti15 - Beata Maddalena Morano

DD ICEMBREICEMBRE

5 - Beato Filippo Rinaldi8 - Immacolata Concezione

25 - Santo Natale

GLI APPUNTAMENTI DELLA CONFEDERAZIONE

AA PRILEPRILE

27-30Madrid (Spagna) - Giunta Mondiale

OO TTOBRETTOBRE

12-15Samoëns (Francia) - Eurobosco

(*) La comunità della Casa Generalizia dei Salesiani (Via della Pisana - Roma) celebra la festa del Grazie al Rettor Maggiore, Don Ángel Fer-nández Artime. A partire dal 1870 a Valdocco in occasione della festa di San Giovanni Battista, 24 giugno, gli exallievi salutavano Don Boscoed esprimevano la loro gratitudine. Rivivendo questa tradizione i Salesiani della Casa Generalizia celebrano il Rettor Maggiore con un mo-mento di incontro fraterno.

I COMPLEANNI NELLA CONFEDERAZIONE

23 maggio - Bryan Magro25 maggio - Ángel Gudiña Canicoba

23 giugno - Pierluigi Lazzarini25 giugno - Stefan Bosnak

27 luglio - Vito Gentili7 agosto - Polydor Lokombe

9 settembre - don Raphael Jayapalan12 ottobre - Michal Hort24 ottobre - Peter Kovac

6 novembre - Rajesh Gupta15 novembre - Silvia Bruni

29 novembre - Fernando Nuñez Arce

MM AGGIOAGGIO

21-23Torino (Italia) - Consulta Mondiale