Evoluzione del concetto di contenuto - Modena · Ungaretti, le metafore più calzanti, le parole...

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Evoluzione del concetto di contenuto Strumenti e Tecnologie per l’accesso all'informazione della Pubblica Amministrazione Prima edizione Novembre 2005 Rete Civica Mo-Net Comune di Modena Piazza Grande 17 41100 Modena tel. +39 059 2032992 – 2032456 e-mail [email protected] http://www.comune.modena.it A cura di Corrado Nuccini Coordinamento Claudio Forghieri Customer Relationship Management – Analisi qualità Fiorenza Ballabeni Web design Monica Prandini Programmazione Paolo Borghi Fabio Mirotti Direzione del Servizio Comunicazione Marketing Promozione Turistica Relazioni con i Cittadini Enrico Guerzoni Dirigente del Settore Sistemi Informativi e Servizi Demografici Giampiero Palmieri Assessore alle Politiche Culturali e Turismo - Comunicazione e Sistemi Informativi Mario Lugli

Tutti i materiali di questo studio Sono rilasciati sotto la licenza Creative Commons “Attribuzione - Non Commerciale – Condividi allo stesso modo 2.5” Per poter leggere una copia della licenza: http://www.creativecommons.it/Licenze/Deed/by-nc-sa. Cos’è Creative Commons? Creative Commons (CC) è un organizzazione no profit che ha come mission la diffusione delle opere di creatività. Si propone di rendere disponibili le opere d’ingegno al fine di favorirne l'utilizzo e la condivisione da parte della comunità nel rispetto delle leggi esistenti e del diritto di paternità intellettuale. Cosa si può fare con questo testo? La licenza Creative Commons, applicata a questo testo, consente a chiunque di riprodurre, distribuire, comunicare, esporre, rappresentare, eseguire o recitare l’opera in pubblico. Consente inoltre di creare opere derivate alle seguenti condizioni: attribuendo e riconoscendo all’autore il contributo originario, l’opera derivativa non deve avere scopi commerciali e deve essere condivisa attraverso la medesima licenza. È necessario inoltre che in occasione di ogni atto di riutilizzazione o distribuzione, siano chiariti i termini della licenza di quest’opera. Se si ottiene il permesso dal titolare del diritto d’autore, è possibile rinunciare ad ognuna di queste condizioni.

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INDICE

I CONTENUTI PER LA MULTICANALITA’ DEL COMUNE DI MODENA ......................................................................... 5

CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO........................................................... 9 1.1 MULTIMEDIALITÀ E MULTICANALITÀ ........................................................................................................10

1.2 CONTENUTI CONDIVISI: SHARED CONTENT .............................................................................................12

1.3 I BLOG: NEWS IN SYNDICATION..............................................................................................................17

1.4 CONTENUTI CHE ESCONO DAL COMPUTER: WALK AWAY CONTENTS ........................................................21

1.5 VERSO UNA RETE MULTIMEDIALE ................................................................................................. 23

CAPITOLO 2 > DAR VITA AL WEB ............................................................................. 25 2.1 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PRENDE LA PAROLA .............................................................................26

2.2 ASCOLTO IN TEMPO REALE DAL WEB (STREAMING).................................................................................28

2.3 SELEZIONO DAL WEB E ASCOLTO SUCCESSIVAMENTE CON IL MIO DEVICE PREFERITO ...............................31

2.4 PODCAST ............................................................................................................................................37

2.5 E-MAIL CHE AVVERTE DELL’AGGIORNAMENTO E SUCCESSIVO ASCOLTO/SCARICO DEI CONTENUTI..............45

2.6 FRUIZIONE TELEFONICA .......................................................................................................................48

2.7 SMS (E-MAIL) E FRUIZIONE TELEFONICA................................................................................................50

2.8 COSA SERVE PER ESSERE OPERATIVI ....................................................................................................52

2.9 COME REGISTRARE UN FILE AUDIO ........................................................................................................54

CAPITOLO 3 > DALLA TEORIA ALLA PRATICA ....................................................... 55 3.0 CAMBIANO I CANALI DI DIFFUSIONE, CAMBIANO LE TIPOLOGIE DI CONTENUTI ............................................56

3.1 ALCUNE BEST PRATICES: la web radio di repubblica, la BBC, la web radio di “Loser.dj” ....................57

3.2 ESEMPI TRATTI DA SITI DELLA PA: “governo.it”, “Padigitale.it”, il comune di Torino, la web radio

di Roma e Napoli.......................................................................................................................... 64

CONCLUSIONI.......................................................................................................................71

GLOSSARIO DEI PRINCIPALI TERMINI UTILIZZATI ...............................................................................75

SITOGRAFIA.........................................................................................................................79

BIBLIOGRAFIA.......................................................................................................................81

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I CONTENUTI PER LA MULTICANALITA’ DEL COMUNE DI MODENA Il Comune di Modena, come tutte le pubbliche amministrazioni, eredita una tradizione di gestione dei contenuti strettamente legata alla carta. Sino ai giorni nostri i documenti ufficiali sono stati stilati, firmati ed archiviati su supporti cartacei. Nell’ultimo decennio la disponibilità di tecnologia per la digitalizzazione dei contenuti ha consentito una profonda rivoluzione che ha portato alla revisione della normativa nazionale e di riflesso delle prassi dell’ente pubblico che, lentamente, ha iniziato a gestire e riconoscere uguale dignità al documento elettronico e a quello cartaceo. E’ una strada di non ritorno, che sino ad ora ha toccato esclusivamente il concetto di “supporto” fisico del documento che da materia si trasforma in bit, lasciando sostanzialmente inalterata la sostanza del contenuto costituita da testo scritto. Contemporaneamente, tutte le componenti dell’amministrazione deputate a funzioni di informazione e comunicazione hanno percepito, con varie sfaccettature, le potenzialità di un mercato, sia riferito ai media tradizionali che ai new media, in grado di offrire nuove stimolanti occasioni per raggiungere i propri obiettivi: maggiore velocità, personalizzazione delle informazioni, costi inferiori, migliore impatto comunicativo, qualità superiore del servizio, ecc. Si sono così sviluppate molteplici sperimentazioni e attivati nuovi canali, molti dei quali, con il tempo, sono divenuti parte integrante dell’offerta multicanale del Comune di Modena. I tradizionali sportelli fisici, spesso evoluti in servizi dedicati a target o problematiche specifiche, sono stati affiancati da analoghi sportelli virtuali, ovvero siti web dedicati. Siti “statici” sono stati qualificati con servizi di consulenza on line, offerta di informazioni personalizzate via e-mail o sms, connessioni a data base continuamente aggiornati. Anche le tradizionali funzioni dell’ufficio stampa si sono evolute, parallelamente alla modernizzazione delle redazioni dei media tradizionali. La produzione di comunicati o foto di repertorio e l’organizzazione di conferenze stampa, sono state integrate con un’offerta multicanale in grado di ottimizzare l’accesso e la distribuzione dei prodotti. Al tradizionale fax inviato alle redazioni si sono aggiunte le liste di e-mail, il data base dei comunicati, le versioni digitali del periodico del Comune, la visualizzazione dei comunicati nelle diverse pagine web a seconda del tema trattato, le trasmissioni televisive dedicate. Ma nonostante questa continua innovazione, l’attività resta fondamentalmente centrata sull’elaborazione della parola scritta e la relazione qualificata con i media tradizionali. Lo studio che segue nasce dalla necessità di comprendere se, oggi, un’amministrazione moderna quale ha sempre cercato di essere il Comune di Modena, possa investire in forme nuove di produzione ed elaborazione dei contenuti. A dettare questa esigenza non è tanto la ricerca forzata della modernità, quanto la consapevolezza che a suggerire la strada sono prioritariamente i cittadini, con le loro esigenze, bisogni, saperi e tendenze, insieme alla capacità di valutare con competenza quali reali opportunità offra oggi il mercato dell’ICT e dei media, con le relative evoluzioni in corso. Una strada già intrapresa una decina di anni fa, quando, con una lucida visione politica e un pizzico di azzardo tecnologico, il Comune diede vita al progetto di Mo-

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Net. Si accesero i server del sito web quasi clandestinamente ed oggi la rete civica è un servizio consolidato dell’amministrazione fruito regolarmente dai cittadini e dai dipendenti. Scommessa fu anche l’avvio di Unox1, basato sulla considerazione che tutti gli utenti web disponevano ormai di un indirizzo e-mail personale e che nell’enorme confusione dell’offerta di informazioni di Internet poteva essere utile selezionare le proprie preferenze e farsi raggiungere dalle notizie invece che andarle a cercare. Oggi il sistema vanta più di 30.000 iscrizioni e una cinquantina di argomenti proposti. E mentre altre sperimentazioni vengono avviate, non ultima quella legata al sistema di comunicazione per le emergenze della protezione civile, basata su un mix di canali di grande impatto e tempismo, l’evoluzione delle tecnologie e dei relativi strumenti a disposizione dei cittadini guidano le riflessioni sulla trasformazione dei contenuti. Parallelamente ai modelli di comportamento e di fruizione della società modenese, occorre tenere presente anche le evoluzioni in atto nel sistema dei media tradizionali, dove stanno avvenendo importanti fenomeni di convergenza e si assiste alla sperimentazione di forme sempre più coerenti ed interessanti di personalizzazione dell’offerta. La televisione digitale terrestre sta portando ad una disponibilità di frequenze tuttora in attesa di palinsesti qualificati. Le nuove reti via cavo hanno necessità di consolidare un’offerta che richiede anche connotazioni e proposte in ambito locale. Le emittenti radiofoniche si muovono tutte nella direzione dello sfruttamento del potenziale di bidirezionalità offerto dal web e dai sistemi di telefonia mobile a integrazione delle proprie trasmissioni via etere. La pubblica amministrazione può divenire un attore rilevante in diversi ambiti, sia dal punto di vista della produzione di contenuti e servizi da veicolare su questi nuovi “supporti”, sia come partner nella gestione di veri e propri canali: super televideo, frequenze dedicate alla PA come nel caso del progetto della Regione Emilia Romagna “Casper”, ecc. Il Comune, nell’offrire un servizio più qualificato ai propri cittadini, può anche giocare un ruolo di partner generatore di business, e ovviamente di servizi a valore aggiunto, insieme alle imprese impegnate nel settore. Nella maggior parte dei casi è facile prevedere che l’impulso iniziale provenga direttamente dalle imprese stesse, alla ricerca di soluzioni a basso costo per riempire pagine, palinsesti, portali. Ma una delle sfide importanti è rappresentata dalla capacità pubblica di progettare e governare - e a volte anche gestire - la produzione di contenuti multimediali intereattivi. Senza un adeguato “training” interno che porti a evolvere il concetto stesso di “contenuto” e di gestione del patrimonio informativo dell’ente, non è pensabile procedere. Si può appaltare esternamente gran parte della produzione di contenuti e della gestione tecnica, ma nessuna azienda potrà mai farsi carico della volontà o meno di comunicare meglio. Parallelamente, è utile uscire da una visione separata dei diversi canali – sportelli, web, e-mail, media tradizionali e new, telefonia, ecc. - e quindi da una gestione ridondante e scoordinata dei contenuti, per andare verso una dimensione di integrazione e gestione unitaria degli archivi informativi e gestionali, in modo che siano facilmente accessibili attraverso i più svariati strumenti ed applicazioni.

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Lo studio si colloca in questo contesto complessivo di riflessione, proponendo un utile approfondimento legato a fenomeni attuali e già particolarmente diffusi specialmente fra le giovani generazioni, e insieme fornisce un contributo formativo per i numerosi colleghi impegnati nella costante ricerca del miglioramento dei servizi.

Claudio Forghieri Coordinatore della Rete Civica Mo-Net

Novembre 2005

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CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO

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CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO L’evoluzione del concetto di contenuto.

Dante in metro Our complex media day intitolava qualche giorno fa il Poynter Institute un articolo sui media che "consumiamo" ogni giorno, spesso in contemporanea. Dal grande televisore al piccolo lettore di mp3. Quest'ultimo mi accompagna spesso nei miei viaggi in metropolitana. Mi sembra sempre un po' miracoloso e stregonesco poter stipare nel volume di un rossetto tante parole tra cui scegliere esattamente quelle che ti servono in quel momento. Di solito ascolto musica o interviste che mi scarico da internet e che non ho tempo di sentire a casa, ma ieri ho sentito un gran bisogno di Dante. Così, da Saxa Rubra a Piramide mi sono ascoltata i primi sei canti dell'Inferno. Strano, ma la metro si addice a Dante. Perché in mezzo alla gente e ai suoi discorsi senti che la Commedia contiene già tutto quello ti separa da essa e anche tutto il linguaggio che senti intorno a te appena togli le cuffie: i modi di dire che ormai usi senza pensarci, la "dolce stagione" di Leopardi, le foglie che tremano su un ramo di Ungaretti, le metafore più calzanti, le parole più semplici e quotidiane. Dante, queste parole così semplici, te le fa riscoprire per il solo ordine in cui le dispone: "Temp’era dal principio del mattino,/e ’l sol montava ’n sù con quelle stelle ch’eran con lui quando l’amor divino/mosse di prima quelle cose belle". Mattino, cose, belle, stelle. Luisa Carrada (blog di www.mestierediscrivere.it)

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CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO

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1.1 MULTIMEDIALITÀ E MULTICANALITÀ La diffusione della rete ha prodotto una convergenza tra informatica e comunicazione. Il computer non è più esclusivamente una macchina per eseguire calcoli ma è uno strumento versatile, ad uso personale, il “personal computer” per l’appunto. Allo stesso tempo lo sviluppo delle reti telematiche ha fatto sì che i concetti di informatica e comunicazione si unissero in un insolito matrimonio noto col nome di internet. Allo stato attuale delle cose, il web è un mezzo di comunicazione basato su una fitta serie di strutture informatiche, computer, reti di telecomunicazioni, hardware e software, che si basano su una struttura complessa che gestisce un numero immenso di informazioni. Nella rete circolano tantissimi dati, che generano informazioni e conoscenze. Trasmettere contenuti su internet comporta quindi numerose mediazioni e l'uso di molti canali differenti. Per comprendere queste dinamiche si deve abbandonare l’idea di contenuto nella sua dimensione elementare e circoscritta per focalizzarsi invece su quelle che sono le sue evoluzioni a partire da due concetti strettamente correlati: multimedialità e multicanalità Il termine multimedialità o multimediale deriva dal latino ovvero dalla composizione dell’aggettivo multus,a,um e del sostantivo medium e si può grossolanamente tradurre "con molti mezzi". Si parla infatti di contenuti multimediali quando ci si avvale di molti media diversi, focalizzando l’attenzione proprio sulla combinazione di diverse tipologie di formato: immagini in movimento (video), immagini statiche (fotografie), musica, etc. Il termine multicanalità si riferisce invece all’utilizzo combinato di diversi canali per raggiungere l’utente. Lo sviluppo della comunicazione e l’aumento della complessità delle informazioni da fornire, infatti, suggeriscono la differenziazione dei canali di contatto con l’utenza in modo da soddisfare qualsiasi categoria di destinatari. In ogni caso la multicanalità si focalizza sul concetto d’offerta di servizi attraverso differenti canali (radio, televisione, telefono cellulare, televideo) mentre la multimedialità si focalizza sul concetto di differenti formati digitali. Il web è quindi un contenitore privilegiato in quanto racchiude in sé molti media e può agire da base di diffusione dei servizi multicanale. Lo sviluppo della banda larga e la diffusione di nuovi strumenti multimediali sta rendendo il web “realmente” aperto alla fruizione di contenuti alternativi a quelli testuali. L’utente, dal canto suo, non si accontenta più di contenuti esclusivamente testuali, ma predilige la possibilità di accedere ad altre risorse (come si può vedere nell’esempio della fig. 1). La velocità di connessione offre alla rete la possibilità di gestire una serie di modalità di interazione che prima erano inaccessibili, a causa di evidenti difficoltà tecniche. Oggi questi limiti sono stati definitivamente superati dalle connessioni sempre più “perfomanti” e lo si può già comprendere a partire dal successo dei shared content, diffusi attraverso il file sharing e del peer to peer. Prendendo spunto da questo contesto, ci si focalizzerà sulle diverse tipologie di contenuti, fornendo un’analisi tecnica e specifica dell’argomento. Il capitolo che segue serve infatti ad introdurre quelle modalità e quegli strumenti di diffusione e gestione dei contenuti che saranno alla base della riprogettazione dei servizi web della Pubblica Amministrazione.

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CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO

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Figura 1 - Sito web di "La Repubblica"

Testo

Audio

Audio (radio)

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CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO

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1.2 CONTENUTI CONDIVISI: SHARED CONTENT Con il termine file sharing si intende la condivisione di file all’interno di una rete comune. Può avvenire attraverso un sistema client-server o peer to peer (P2P). Il primo metodo prevede che un computer client si connetta ad una server application, ossia ad un sistema remoto che contenga determinate informazioni o file. Per P2P si intende invece una rete che non possiede client o server fissi, ma un numero di “nodi equivalenti” (peer, appunto) che fungono sia da client che da server verso altri nodi della rete. Una molteplicità di contatti che mette in condivisione un database di informazioni provenienti da tantissimi computer. Il primo programma di file sharing di successo fu Napster (fig. 2) che portò la pratica della condivisione di file musicali ad un successo di dimensioni planetarie. Tanto da scontrarsi ben presto con gli interessi delle maggiori case discografiche, che contribuirono al suo lento declino fino alla chiusura.

Figura 2 - Homepage del sito "Napster" del 2001

Il principale difetto di Napster stava nel fatto che era un sistema centralizzato su uno o più server, che servivano a soddisfare le richieste di più di 50 milioni di utenti. Il file sharing di prodotti coperti dal diritto d’autore è illegale e questa centralizzazione di tutto il sistema su server accentuava le responsabilità dei gestori del servizio.

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CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO

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A causa degli attacchi legali condotti dalla RIAA1 e dalle major discografiche Napster ebbe breve vita. Nello specifico Napster consentiva la ricerca di file MP3 condivisi da altri utenti collegati al sistema. Comprendeva un sistema tipo chat IRC e un istant messanger per consolidare le relazioni tra gli utenti del servizio. I programmi ed i servizi successivi a Napster hanno mantenuto questo modello e già prima che sorgessero i problemi legali le diverse comunità di internauti avevano sviluppato con OpenNap una valida alternativa. Questa rete ha continuato a funzionare anche dopo il collasso di Napster, tanto che ancora adesso molti client utilizzano questo protocollo. In sostanza, come molto spesso avviene nella rete, i processi di cambiamento sono inarrestabili e la repressione, anche se mossa da cause di rispetto della legge, come la tutela dei diritti d’autore, è del tutto inutile. Chiuso Napster, dopo pochi mesi, la rete era popolata da programmi clone sviluppati e migliorati a partire dagli errori commessi in precedenza. Tra questi il più popolare è Gnutella che consiste in un una rete decentralizzata, ovvero un sistema che non prevede un server unico. Con Napster e Gnutella si scontrano due modi diversi di condividere i file in rete. Gnutella è un servizio a protocollo aperto, decentralizzato e libero. Napster, era invece un servizio a protocollo centralizzato, che nonostante la sua velocità e i grossi investimenti, non è stato comunque in grado di convincere l'industria discografica della sua importanza. Tra i programmi di P2P nati dopo Napster sono ancora in funzione Emule, WinMX, Soulseek. Sono proprio questi programmi che hanno iniziato, come si diceva, a condividere e dar valore allo scambio di altri tipi di file quali immagini e video. L’attività di P2P è sempre al limite della legalità e molto spesso si scontra con gli interessi di chi deve tutelare i diritti d’autore. Questo aspetto dell’argomento è molto complesso e al centro di una grossa discussione. Ciò che rappresenta la grande novità del P2P è l’affermarsi del concetto di shared content ovvero di contenuto condiviso, che passa da computer a computer. Questa pratica ha avuto grandissime ripercussioni sulla rete. È infatti possibile indicare almeno tre elementi di innovazione in qualche maniera correlate al file sharing. ► Contenuti condivisi all’interno di una community

Gli utenti della rete, con l’avvento del P2P sono disponibili a condividere i propri file, in maniera sistematica e continua. Questo processo ha varie implicazioni. In primo luogo si è consolidato il concetto per cui la circolazione di contenuti costituisce un “bene comune” Di conseguenza si sono create grosse comunità disposte a mettere in comune il proprio patrimonio digitale, non solo per riceverne altro in cambio, ma anche per potenziare il libero scambio di file. Questo concetto ha ed avrà enormi influenze sul popolo della rete. La rete infatti, nel suo enorme potere, può inglobare tutto, può offrire visibilità a contenuti che normalmente verrebbero condannati all’oblio dalle logiche di mercato. Si pensi ad esempio alle pubblicazioni scientifiche ed all’enorme possibilità di diffondere contenuti scientifico in questo modo.

1 Recording Industry Association of America.

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CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO

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Ad un livello d’importanza inferiore è inoltre possibile recuperare su internet prodotti e beni di “nicchia” che solo la grande rete ed il file sharing possono mettere a disposizione degli utenti: dischi rari o fuori produzione, film mal distribuiti, etc.2 Questo aspetto è interessante per definire scenari degni di riflessione allo scopo riprogettare le modalità di fruizione e diffusione di contenuti e conoscenze. Il concetto di diffusione di contenuti, al fine di valorizzare la collettività, ha portato alla creazione dei primi prodotti software open source, ossia programmi con codice libero, disponibili a chiunque sia come user (software gratuito) che come sviluppatore. Infatti, nel caso si posseggano le competenze necessarie, è possibile sviluppare il software stesso a partire dal codice d’origine. Inutile affermare che anche in questo caso hanno un’importanza fondamentale le community che si creano intorno ad un determinato software open source. Più questa community è grande e viva più il software potrà essere sviluppato, migliorato e diffuso.

Uno spunto per l’approfondimento Condivisione come “bene comune”

Sono molti gli esempi di comunità che lavorano intorno a progetti per la condivisione di contenuti. Qui a seguito se ne citano alcuni che possono essere oggetto d’approfondimento: 1-Condivisione di software: Il sito www.sourceforge.net offre una ampia gamma di programmi di natura open source. Si è già parlato di questo approccio alla diffusione del linguaggio macchina. È importante sottolineare come questo sito svolga la funzione di punto di raccordo per tutti i progetti a codice “aperto” . 2-Condivisione di conoscenze: Il sito www.wikipedia.org offre una amplia e dettagliata enciclopedia virtuale dove è consentito a tutti di partecipare alla compilazione delle voci presenti nell’archivio. Il grande successo dell’iniziativa ha reso visibile il potere della comunità virtuale e il desiderio degli internauti di condividere conoscenze. 3-Condivisione del network di amicizie: Il sito www.friendster.com si propone di favorire la creazione di rapporti d’amicizia. Non si tratta però di un semplice databasedi utenti. Per ogni utente è possibile visualizzare anche il network delle loro rispettive amicizie. Lo sviluppo delle conoscenze personali quindi non si basa su una logica one to one, ma one to many, favorendo esponenzialmente la creazione di rapporti interpersonali, sulla base di interessi e amicizie comuni. 4-Condivisione di beni personali: Il sito www.bookcrossing.com si prefigge di creare una

2 Un caso esemplare è rappresentato dal film “Donnie Darko” del regista Richard Kelly che all’epoca dell’uscita nelle sale ebbe uno scarso successo a causa soprattutto dello sfortunato momento storico, successivo agli avvenimenti dell’11 stettembe 2001. Ben presto però il passaparola sulla rete, lo scambio attraverso file sharing, ne fece un cult movie, tanto da convincere la casa di produzione a distribuirlo nuovamente. Questa seconda chance portò il film ad un successo mondiale.

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community disposta a condividere e scambiarsi libri. Un utente può lasciare un libro in un determinato posto e permettere ad un altro di raccoglierlo e leggerlo. A sua volta è tenuto a rimetterlo in condivisione. Parallelamente è possibile osservare gli spostamenti del testo sul sito. Il sito www.phototag.org ha una funzione simile ma si basa sulla condivisione di alcune macchine fotografiche e di rullini “scattati” dalla communitycoinvolta.

► Utilizzo degli infomediari

All’interno di questa modalità di interscambio di dati svolgono una funzione importantissima quelli che sono chiamati “infomediari” (fig 3). Questi strumenti (prevalentemente motori di ricerca) sono capaci di scovare i contenuti richiesti all’interno degli enormi database e permettere all’utente di districarsi nella molteplicità dei file condivisi. Gli infomediari (fig. 3) pertanto permettono di trovare i file che sono oggetto d’interesse da parte di chi cerca un determinato contenuto, ovvero di offrire un’indicizzazione completa dei contenuti disponibili.

► Condivisione di contenuti non solo testuali

Il file sharing ha mostrato a tutti gli utenti della rete come sia possibile condividere, non solo contenuti testuali come ad esempio accade nello scambio di e-mail,3 ma veri e propri contenuti multimediali quali musica, immagini, video. La rete non è più il luogo dove scambiarsi esclusivamente parole scritte. Si aprono nuovi scenari all’insegna di un nuovo web “da ascoltare” e “da guardare” e si vedranno in seguito i risvolti di questa evoluzione.

3 Anche per posta elettronica è possibile scambiare file di vario genere attraverso gli attachment ma non si può parlare a riguardo di un sistema mirato alla condivisione di contenuti multimediali, in quanto manca la sistematicità di tale condivisione che subentrerà solamente con la pratica del file sharing.

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Figura 3 - Un programma per il file sharing: "Limewire"

Infomediario

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1.3 I BLOG: NEWS IN SYNDICATION Un blog (fig. 4) è assimilabile ad un “diario in rete”. Nello specifico il termine blog nasce dalla contrazione del termine web log, ovvero "traccia su rete". Il termine fu coniato dall’americano John Barger che definì in questo modo il proprio sito4, strutturato appunto come un elenco di annotazioni personali, secondo una lista in continua evoluzione. Il fenomeno, nato in America nel 1997, è divenuto dai primi anni del nuovo millennio una pratica diffusa anche in Italia. I blog sono l’evoluzione dei siti personali. Infatti prima dell’avvento dei diari in rete si poté assistere alla comparsa di numerosi siti personali che raccoglievano al loro interno, foto, poesie e primordiali contenuti multimediali, quali canzoni e filmati amatoriali. Questo fu reso possibile grazie alla diffusione della conoscenza del linguaggio di programmazione dei siti internet, l’HTML, e all’offerta da parte di molti gestori della rete di spazi e strumenti gratuiti per pubblicare. Il limite dei siti personali fu quello innanzitutto di essere un fenomeno fondamentalmente amatoriale fatto di casi isolati e realtà individuali che difficilmente entravano in contatto tra loro.

Figura 4 - Un blog molto seguito: Euston Station Se i siti personali hanno rappresentato “l’io narrativo” della rete, la nascita dei blog vede la comparsa de “l’io collettivo” ovvero le web community. Questo è il primo importante sviluppo caratterizzato dall’epoca dei blog. La seconda innovazione degna di rilievo è quella correlata all’offerta da parte di chi pubblica, di utilizzare 4 www.robotwisdom.com.

Contatti con altri blogger

Post

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CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO

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strumenti offerti dai gestori per diffondere i contenuti senza alcuna conoscenza del linguaggio HTML. Il blog infatti è costituito da un programma di pubblicazione guidata che consente di creare automaticamente una pagina web. Il blog può essere personalizzato in vari modi per avere l’aspetto desiderato, scegliendo tra diverse centinaia di differenti vesti grafiche. Permette a chiunque di mettere in rete un sito e pubblicare, con pochi passaggi, i contenuti in completa autonomia. Questa indipendenza è da considerare sia in un’ottica propriamente tecnica, con la pubblicazione attraverso CMS (content management system), che “concettuale”, legata cioè al concetto di “autonomia di pubblicazione”. Il mondo dei blog è infatti un mondo di informazione libera dove ognuno può scrivere la sua versione dei fatti. Salvo poi andare incontro al giudizio dei lettori che per ogni post possono scrivere commenti, aprendo una discussione sull’argomento. Sui blog ciascuno scrive le proprie idee e riflessioni in tempo reale. Può esprimere la propria creatività liberamente, interagendo in modo diretto con altri blogger. Esiste infatti una prassi consolidata volta a mettere in contatto i principali blog tra di loro. I blogger attraverso una serie di link presenti sui rispettivi siti, creano una rete di contatti preferenziali che danno visibilità all’intero sistema, costituendo “una rete nella rete” chiamata blogsphere o blogsfera. Loredana Lipperini, nell’articolo pubblicato sul quotidiano “La Repubblica5”, conferma quanto detto sino ad ora:

[…] il blog, in sé, è uno strumento per rendere visibile rapidamente quello che si scrive, e per entrare a far parte di una comunità che usa lo stesso mezzo. Il resto lo fanno i blogger.

Il blog, come manifestazione di “grafomania collettiva”, ha portato sul web milioni di pagine che raccontano storie. Questo tipo di fenomeno è dotato di un indiscusso interesse antropologico e sociale, sia per la rete di contatti che si stabiliscono tra i blogger che per le dinamiche di interazione che ne scaturiscono. Ha portato infatti alla luce una nuova modalità di interazione tra gli utenti basata su alcune novità interessanti anche per l’aspetto di gestione dei contenuti. ► Do-it-yourself information

Ha contribuito alla diffusione di un’informazione fondata sulle esigenze e gli interessi individuali, in opposizione all’offerta generalista dei media tradizionali e dei canali d’informazione istituzionali. La creazione parallela delle web community ha fatto sì che prendesse vita un nuovo web capace di diffondere informazioni gratuite e facilmente raggiungibili da chiunque possa connettersi.

5 Loredana Lipperini, E la vita è un passaparola, in La Repubblica del 27 aprile 2004.

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CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO

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► News in syndication Il fenomeno dei blog ha contribuito alla diffusione dell’uso dei feed RSS, ovvero dei canali automatici d’invio che consegnano le notizie aggiornate direttamente all’utente senza che questo debba cercarle. RSS (acronimo di RDF Site Summary) è uno dei più popolari formati per la distribuzione di contenuti Web). RSS fu lanciato per la prima volta da Netscape (www.netscape.com6). Nel frattempo, lo stesso formato è stato adottato progressivamente dalla comunità dei blogger; i post potevano essere facilmente esportati in RSS, in modo da esser disponibili su applicativi di raccolta. Iniziarono infatti a proliferare siti che raccoglievano una selezione di post dai blog più seguiti unitamente a programmi (aggregatori, in fig. 5) per fruire i contenuti di un blog direttamente sul proprio desktop o su altri dispositivi attraverso semplici passaggi. La popolarità dei blog è forse una delle ragioni principali del successo di RSS: migliaia di weblog iniziarono a produrre contenuti in RSS. Oggi RSS è lo standard de facto per l'esportazione di contenuti web (fig. 6). I principali siti d’informazione, i quotidiani on line, i fornitori di contenuti, i blog più popolari: tutti sembrano aver adottato il formato RSS.

Figura 5 - "Netnewswire": un aggregatore di feed RSS

6 Si trattava di un formato derivato da RDF (un linguaggio generico per rappresentare informazioni su Web) per la gestione dei contenuti del portale My Netscape Network (http://my.netscape.com/). Il formato permetteva la visualizzazione sul portale di headline e link relativi a notizie pubblicate su altri siti e rese disponibili attenendosi a specifiche ben precise. Fu subito un grande successo: in breve, centinaia di fornitori di contenuti aderirono all'iniziativa e il portale My Netscape poté beneficiare di una vasta raccolta di notizie a disposizione dei propri utenti registrati.

Sottoscrizioni attivate

Nuovi messaggi

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1

2

LINK CHE DA ACCESSOALLA PAGINA DEI FEED

INSERIMENTO DELLINKNELL’AGGREGATORE

Figura 6 - Come "sottoscrivere" un feed RSS e riceverlo su un aggregatore

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CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO

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1.4 CONTENUTI CHE ESCONO DAL COMPUTER: WALK AWAY CONTENTS Il passaggio successivo del percorso intrapreso porta walk away content ovvero ai contenuti che “camminano” ed escono dalla logica di interazione uomo-computer. L’ultimo tassello in questo scenario di “informazione personalizzata” è quello che ha portato i blog a non esser più esclusivamente testuali. Con un semplice comando si può predisporre un feed RSS affinché scarichi un attachment. Si possono così facilmente distribuire (con la stessa modalità delle news in syndication) contenuti multimediali. La pratica di allegare contenuti audio ai feed RSS ha portato alla creazione di quel fenomeno, molto chiacchierato, che ha nome di podcast. Con esso si stanno diffondendo una miriade di file “da ascoltare” all’interno di un web che, ora più che mai, non è più solo “da leggere”. Il termine podcast nasce dalle parole iPod (il popolare riproduttore di mp3 di Apple) e "broadcasting". Benché l'iPod sia probabilmente il player mp3 scelto da molti dei primi utilizzatori del podcast, non costituisce la sua peculiarità interessante. L’innovazione apportata sta nella modalità di ricevimento del file attraverso i feed RSS. Gli applicativi internet si stanno predisponendo a rendere la ricezione dei feed facilmente effettuabile, così come la gestione e lo scambio. A questo scopo i vari browser si stanno trasformando in aggregatori capaci di gestire contenuti e notizie (Mozzilla e Safari sono già predisposti a ricevere i feed RSS, presto lo sarà anche Internet Explorer). Il procedimento di diffusione di contenuti del podcast è molto simile a quello proprio delle news in syndication, ma con una grande innovazione. I contenuti possono essere ascoltati attraverso l’utilizzo di alcuni devices esterni quali appunto l’iPod, un telefono cellulare predisposto a leggere gli mp3 o un semplice cd-r. I contenuti del web pertanto escono dalla logica di interazione uomo – computer e tendono ad avere una identità propria. Si vedranno in seguito le varie possibilità e modalità di interazione che il podcast offre. Di sicuro s’è resa possibile la diffusione di milioni di radio sul modello delle news in syndication, riportate però ad una dimensione “da ascolto” Ecco alcune innovazioni apportate dal podcast e dalle walk away content. ► Trionfo della tecnologia povera

È possibile, con pochissimi mezzi, grazie ad una tecnologia “povera”, pubblicare e condividere la propria home-made radio. Grazie al sistema dei feed RSS è possibile diffondere il proprio palinsesto a tutti gli “aggregatori”

► Un altro cambiamento giunto dal basso

Così come accadde per i blog, anche questa “rivoluzione” avviene dal basso, dagli utenti singoli che grazie alla loro iniziativa personale provocano grandi cambiamenti. Successivamente le aziende di software rincorrono le innovazioni. Basti ricordare gli ultimi aggiornamenti dei principali browser e programmi di fruizione di contenuti audio al fine di abilitarli alla ricezione dei feed RSS, primo fra tutti il noto software della Apple I-Tunes.

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CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO

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► Verso un web “da guardare”

Se il podcast è il fenomeno del momento, il web non va nella sola direzione degli audio content ma si evolve ulteriormente verso una fruizione di massa anche per quanto riguarda i contenuti video on demand. I segnali sono evidenti. Lo scorso giugno 2005, infatti, è stato messo sperimentalmente in rete il nuovo motore di ricerca proposto da Google, che si prefigge il facile reperimento e la fruizione dei file video. I contenuti video catalogati possono essere visualizzati direttamente all'interno del proprio browser web. Il servizio permette di effettuare ricerche anche all'interno di un unico filmato, individuando spezzoni specifici relativi al tema d’interesse. Ciò è possibile analizzando i "metadati" (dati che descrivono altri dati) associati al video. I prodotti video non hanno ancora raggiunto la facilità di produzione e diffusione dell’audio, ma il sentiero tracciato dal web “da ascolto” fungerà sicuramente da traino anche per la rete “da guardare”. Le modalità di interazione sono parzialmente simili a quelle precedentemente illustrate, considerando però come obiettivo finale la diffusione di un contenuto “da vedere” al posto di un file “da sentire”.

Uno spunto per l’approfondimento Un web da guardare

Sono qui riportati alcuni interessanti progetti che danno l’idea di come il web stia convergendo verso i contenuti da guardare. Questa evoluzione va di pari passo con i progetti dei principali colossi informatici e del web quali Apple, Microsoft, Google, Yahoo. 1-Strand Of Venice Il regista del celebre film The Blair Witch Project, David Myricimpegnato nella produzione di una serie “televisiva” che va in onda ssul web. A partire da Ottobre 2005 è disponibile la prima puntata serial, gratuita, sul sito di riferimento www.strandofvenice.com. puntate successive sono a pagamento al costo di 0.99 cent di doll’una. 2-Star Wreck Parodia del celebre telefilm “Star Treck” curato da alcuni studenti finlandesi è già un caso di culto per il popolo del web. A soli sette giorni dal debutto già 450.000 persone avevano scaricato il film, completamente gratuito sul sito www.starwreck.com 3-Live from the dive Il network televisivo Discovery Channel (www.discovery.com) ha messo in rete la serie omonima che, attraverso aggiornamenti quotidiani, offre la visione di esplorazioni subacque compiute da una troupe televisiva. La BBC (www.bbc.co.uk) allo stesso modo sta mettendo in rete alcuni programmi televisivi e sta testando l’opportunità di produrre web series.

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CAPITOLO 1 > CONTESTO DI CAMBIAMENTO

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1.5 VERSO UNA RETE MULTIMEDIALE Se i walk away content sono il futuro è bene interrogarsi sulla necessità di riprogettare la gamma dei servizi offerti. Si è visto come oggi sia possibile, con pochissimi mezzi, attraverso la cosiddetta tecnologia povera, pubblicare e condividere la propria home-made radio e diffondere contenuti audio. Oggi i blog non sono più esclusivamente testuali ma anche audio. Il podcast ha infatti introdotto e diffuso milioni di radio sul modello delle news in syndication. E gli applicativi si stanno aggiornando, primo fra tutti I-Tunes (fig. 7). Lo sviluppo della rete a partire dai walk away content avrà, molto probabilmente, una serie di conseguenze a catena, che poteranno ad un profondo cambiamento nei modelli interazione tra uomo e computer.

Figura 7 - iTunes: pagina dedicata al podcast

In questo contesto la Pubblica Amministrazione italiana stenta ad offrire esempi di utilizzo di servizi audio, che non siano generalisti e diffusi con una logica consolidata legata al broadcasting che di per sé non è sufficiente a soddisfare i bisogni crescenti del cittadino e allo stesso tempo non è in grado di costruire un modello comunicativo bi-direzionale, capace di comprenderne gli interessi. Nella presente ricerca sono analizzati i casi delle radio dei Comuni di Roma e Napoli. La radio romana offre un servizio del tutto assimilabile alla modalità streaming, prendendo come modello di riferimento l’interazione della radio “reale”. Quella di Napoli dà la possibilità di selezionare l’ascolto in base ad una gamma d’argomenti

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trattati, anche se è improprio parlare di offerta on demand, in quanto non c’è un modello d’archiviazione strutturato e pensato per offrire informazioni personalizzate. In linea generale è necessario ribadire come questo lavoro di ricerca sia, insieme alle innovazioni introdotte dalla TV digitale terrestre e dalle prospettive della telefonia mobile, rappresenta una nuova e importante opportunità per la diffusione a basso costo di contenuti multimediali. Il mercato cerca nuovi contenuti ed è alla ricerca di soluzioni economicamente sostenibili per riempire palinsesti, portali, offerte di contenuti interessanti per i propri clienti. L’aspetto più rilevante per una Pubblica Amministrazione consiste nell’individuazione del ruolo che può giocare nell’offerta di servizi a valore aggiunto per gli utenti in concomitanza con le imprese impegnate nel settore. Alla luce di questa considerazione e degli sviluppi tecnologici sopra delineati, appare chiaro come una delle sfide più importanti sia rappresentata dalla capacità delle Amministrazioni di progettare e governare la produzione di contenuti multimediali. Nel contesto di web “da ascoltare” è possibile leggere uno sviluppo che va verso quello da vedere. Se infatti il podcast è il fenomeno del momento, il web non va nella sola direzione degli audio content ma si evolve ulteriormente verso una fruizione “massiva” anche di contenuti video on demand. I prodotti video però non hanno ancora raggiunto la facilità di produzione e diffusione dell’audio: il sentiero tracciato dal web “da ascolto” fungerà sicuramente da traino anche per la rete “da guardare”. Le modalità di interazione sono parzialmente simili a quelle precedentemente illustrate, considerando però come obiettivo finale la diffusione di un contenuto “da vedere” al posto di un file “da sentire”. A margine di questo discorso “webcentrico” è necessario aggiungere che anche la fruizione telefonica, come accennato poc’anzi, ha un ruolo fondamentale in questo scacchiere. Offre infatti uno strumento ideale per interagire con i servizi che, partendo dal web, coinvolgono uno scenario multicanale. La telefonia non solo è un partner perfetto che completa la gamma delle opzioni offerte dal web, ma potrebbe direttamente inserirsi in questa corsa alla multimedialità: i cosiddetti “videofonini”, consentono già oggi la gestione di file video. Se questi oggetti otterranno il successo popolare dei GSM sarà necessario reputare la telefonia come un elemento da tenere assolutamente in considerazione In ultima istanza, tornando al web è giusto ricordare come “dar voce” non significhi esclusivamente diffondere file da ascoltare o a da vedere, ma soprattutto contemplare un nuovo modo di comunicazione basato sulla valorizzazione dell’informazione fondata sulle esigenze e sugli interessi individuali in opposizione con l’offerta sempre più generica e sfuocata dei media tradizionali. Il fatto che questo possa avvenire con modalità alternative a quelle consuete non è che un’eccitante sfida da cogliere per riuscire a progettare nuovi servizi basati sui bisogni degli utenti e in grado di valorizzare le nuove tecnologie presenti nelle case degli italiani e negli uffici delle Pubbliche Amministrazioni.

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CAPITOLO 2 > DAR VITA AL WEB

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CAPITOLO 2 > DAR VITA AL WEB Una PA da ascoltare e da guardare

Secondo qualcuno sta per ripetersi un fenomeno simile a quello delle radio libere degli anni Settanta, quando un gruppo di giovanotti con un microfono e un mixer rivoluzionarono il mondo ingessato dell'etere. Secondo altri finirà tutto in un fuoco di paglia. Di certo c'è che dopo "mp3" e "blog" c'è un altro termine col quale tutti, anche quelli che non hanno alcuna dimestichezza con i computer e internet, devono cominciare a fare i conti. La parola magica è "podcasting". Memorizzatela bene, perché nei prossimi mesi ve la presenteranno in ogni salsa

Alessio Balbi, (La Repubblica, 20/07/2005)

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CAPITOLO 2 > DAR VITA AL WEB

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2.1 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PRENDE LA PAROLA In questo capitolo si analizza come, combinando tutti gli elementi presenti fino ad ora, si possono delineare nuove modalità di interazione multicanale valide ed applicabili al contesto della Pubblica Amministrazione. Ragionando su quanto presentato nel capitolo precedente si possono ottenere interessanti ipotesi di lavoro su nuovi servizi pubblici. Si è scelto di analizzare in particolar modo l’audio in quanto è quello che più si presta a questo tipo d’analisi multicanale. Ciò non toglie che le modalità presentate non possano essere ugualmente utilizzate anche per servizi video o di altra natura. I paragrafi successivi saranno dedicati all’analisi delle singole modalità di interazione tra Pubblica Amministrazione e cittadino al fine di evidenziare i diversi modelli multicanale per la distribuzione di file multimediali. La fig. 8 riassume le diverse possibilità con cui un utente può fruire di contenuti audio dalla rete e descrivono in maniera sintetica i canali / modalità di diffusione proposti.

ASCOLTO IN TEMPO

REALE DAL WEB

SELEZIONO DAL WEB E ASCOLTO

SUCCESIV.

PODCASTING: MI ABBONO RICEVO E ASCOLTO

ASCOLTO AL TELEF. IN DIRETTA

RICEVO UN SMS E

ASCOLTO

Modalità di fruizione

RICEVO X EMAIL E

ASCOLTO

WEB CELLULARE

STREAMING FEED RSS MAILING LISTDOWNLOAD NUM.TELEF.SMS

1 2 3 4 5 6

Figura 8 - Modalità di fruizione audio (schema riassuntivo) La prima distinzione importante è quella che suddivide le modalità in riferimento al web e alla telefonia cellulare. Attraverso il web sono presentate quattro modalità. Ascolto in tempo reale dal web, seleziono dal web e ascolto successivo, podcasting (ricevo ed ascolto), ricevo e-mail e ascolto. Il settore della telefonia web offre due canali di erogazione: ricevo un sms e ascolto e ascolto in diretta al telefono. I vari canali qui presentati saranno poi descritti uno ad uno in maniera dettagliata nei paragrafi successivi. Per quanto riguarda la modalità video (fig. 9) le dinamiche che vi stanno dietro sono simili. Si potrebbe dire che sono identiche, salvo annotare che sia per la difficoltà

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CAPITOLO 2 > DAR VITA AL WEB

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tecnica di produzione di contenuti video, che per i costi e la difficoltà di diffusione (pesantezza del file, problemi di conversione dei vari codec) è una prospettiva ancora un passo indietro rispetto agli audio content . Però il fermento legato al businnes del video su internet è grande. Ad ottobre 2005 è stato presentato l’ iPod video, capace di leggere contenuti di tal genere. Ma non sono solo i device a preparare l’avvento della rete “da guardare”, sono molti i contenuti che stanno riempiendo la rete. Si va dai web-serial ai film parodia, ai video musicali ai contenuti di servizio. Tutto lascia supporre per tanto che il futuro della comunicazione sul web e non solo si giochi a questo tavolo.

GUARDO IN TEMPO

REALE DAL WEB

SELEZIONO DAL WEB E GUARDO

SUCCESIV.

VIDEOCASTINGMI ABBONO RICEVO E GUARDO

GUARDO SUL

CELLULARE

Modalità di fruizione

RICEVO X EMAIL E GUARDO

AD OGGI FUTURO PROSSIMO

STREAMING FEED RSSMAILING LISTDOWNLOAD MMS

1 2 53 4

INFOMEDIARI

CERCO E VEDO

Figura 9 - Modalità di fruizione video (schema riassuntivo)

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CAPITOLO 2 > DAR VITA AL WEB

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2.2 ASCOLTO IN TEMPO REALE DAL WEB (STREAMING) Streaming Definizione generale

Con il termine streaming si indica un metodo di trasmissione di fileaudiovisivi in real time. I file streaming sono immediatamente fruibili on line dall'utente senza il download sull’hard disk. Il procedimento simula la trasmissione di programmi radiofonici e televisivi, ovvero il modello broadcasting.

► Descrizione della modalità L’ascolto in tempo reale dal web consiste nella fruizione immediata dei contenuti audio offerti. L’utente che accede al servizio, sceglie i contenuti che gli interessano e li ascolta in real time attraverso il proprio computer. La modalità è simile a quella dello streaming che attiva l’ascolto istantaneamente senza necessità di scaricare il file. In realtà non è specificatamente focalizzata sul concetto tecnico di streaming quanto piuttosto sull’idea di “ascolto immediato” dei contenuti. Questa modalità fa convergere il computer verso un media di vecchia generazione: la radio. Poter ascoltare in tempo reale consente di accedere al contempo anche a informazioni visive, rendendo questo modello particolarmente indicato per diffondere contenuti fruibili autonomamente dall’utente, in particolare immagini, disegni, foto. Lo streaming può essere utilizzato in modo ottimale per interviste o approfondimenti relativi ad attività dell’amministrazione: descrizione di scelte o politiche urbanistiche e abitative, piani regolatori, descrizione di opere d’arte o di spazi pubblici, ecc. ► Dettagli tecnici Lo streaming avviene con una logica di interazione simultanea tra utente e computer. Ovvero attraverso una selezione diretta dei contenuti ed un ascolto immediato. I formati file che, al momento, permettono di attuare questa modalità di fruizione sono i seguenti: a- Real Audio b- Windows Media Video c- QuickTime Real Audio Necessita d’un server

si trova il software gratis (con alcune limitazioni)

Real audio è un formato audio di proprietà sviluppato da RealNetwork. È particolarmente indicato per trasmissioni low bandwidths e può essere fruito nel momento stesso del download. È utilizzato da molte stazioni radio che per diffondere i loro programmi su Internet in real time. La prima versione del Real Audio è stata realizzata nel 1995. La corrente versione (al 2005) è la Real Player 10. Ha una estensione solitamente o .ra o .rm o .ram. Il principale player per contenuti in Real Audio è Real Player. Con esso non è possibile salvare il contenuto sul proprio hard disk, mentre questo è possibile con Mplayer (lettore gratuito ed open source che funziona in modalità Linux). Per mettere in rete file di questo tipo non ci sono richieste

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tecniche particolari a parte quella di disporre di un software7

apposito che crea file real audio. Questo software gratuito crea però file che vengono letti solo dall’ultima versione di Real Player, ovvero la 10.

Windows Media Video Non necessita d’un server si trova il software gratis per la lettura.

Windows Media Video è un formato file che “gira” sull’applicativo Window Media Player. Questo è un software per la riproduzione di media audio e video su personal computer sviluppato per Windows dalla Microsoft. In seguito la stessa azienda ha curato versioni per altri operative systems come Mac OS. Il formato di base del file è WMV (Windows Media Video & Audio), WMA (Windows Media Audio), and ASF (Audio Structured File). Windows Media Player ha sviluppato il software, originariamente chiamato Media Player, aggiungendo nuove funzioni alla semplice produzione video e audio, ovvero la possibilità di copiare musica in un CD, sincronizzare contenuti con un MP3 player e permettere l’acquisto di musica da diversi negozi musicali on line. WMP compete con altri programmi freeware come Realplayer, Win Amp, Quick Time e iTunes.

QuickTime Contenitore multimediale a tracce

QuickTime è una tecnologia multimediale sviluppata dalla Apple capace di supportare vari contenuti video, audio e testuali. Un fileQuickTime è un contenitore multimediale contenente una o più tracce: ognuna di queste corrisponde ad una particolare tipologia di dato. Le tracce al loro interno contengono le informazione che vanno decodificate dai codec adeguati.

► Gli step per attivare lo streaming Attivare lo streaming è molto semplice. Basta disporre di un computer e di una connessione Internet veloce. A questo punto come illustrato in fig. 10 sono sufficienti alcuni semplici passaggi e si può ascoltare il contenuto in tempo reale. Collegamento al portale dove scaricare i contenuti Selezione dei contenuti Ascolto

7 http://www.real.com/player/?src=realplayer.

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CAPITOLO 2 > DAR VITA AL WEB

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Modalità: Ascolto in tempo reale dal web

Mi collego al portale1 Seleziono i contenuti di mio gradimento

2 3 Ascolto on real time.

Figura 10 - Ascolto in tempo reale dal web

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CAPITOLO 2 > DAR VITA AL WEB

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2.3 SELEZIONO DAL WEB E ASCOLTO SUCCESSIVAMENTE CON IL MIO DEVICE PREFERITO ► Descrizione della modalità I contenuti audio sono fruiti attraverso il download sull’hard disk. Questo serve a creare un archivio di informazioni che può essere gestito ed usufruito attraverso diverse modalità (trasferimento su supporto digitale, archiviazione) e ricomposto a piacimento. Una fase fondamentale, oltre a quella di “archiviazione” è quella di riassemblaggio su device esterno che ha come scopo la ricomposizione dei contenuti scaricati, questo serve per fruire dei contenuti al di fuori della logica di interazione uomo-computer (walk-away content), sul modello del vecchio videoregistratore domestico. Si presta particolarmente bene per tutti i contenuti che vale la pena ascoltare mentre si fanno altre attività: ad esempio in auto, in treno, mentre si cammina, ecc. È quindi indicato per contenuti quali lezioni, descrizioni, discorsi, interviste, ecc. Una ulteriore nicchia di interesse composta dalle informazioni di tipo turistico. Prima di partire per una località l’utente può scaricare tutti gli argomenti di suo interesse ed ascoltarseli con calma durante il viaggio o direttamente sui luoghi in questione, utilizzando i contenuti audio come una sorta di “guida virtuale”. ► Dettagli tecnici Non vengono richieste specifiche particolari per attivare questa modalità in quanto si basa sul concetto di “salva con nome”, ovvero di download del file dalla rete. La peculiarità tecnica di questa modalità sta nel concetto “d’archiviazione”. Se si ipotizza un servizio di archiviazione dei file audio ed una successiva ricomposizione è necessario stabilire quali possono essere i criteri di archiviazione dei file in questione. Per fare ciò occorre prendere in considerazione i file audio ideali per questo servizio ed i relativi campi di archiviazione, i cosiddetti mp3 tag8. La corretta gestione di queste informazioni è necessaria per un corretto utilizzo del file. Qui a seguito riportiamo alcune delle principali categorie con cui è possibile indicizzare un file audio.

8 Si possono scaricare in maniera gratuita alcuni applicativi che permettono di gestire, modificare ed organizzare i tag di un file mp3. Uno di questi è Mp3 Tag Tools (http://massid3lib.sourceforge.net)

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CAPITOLO 2 > DAR VITA AL WEB

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Categorie di archiviazione

Titolo Artista Album Anno Genere Commento Compositore Indirizzo web Autore originale Nome dell'encoder9 Commenti addizionali

I file audio adatti a questo tipo di progetto sono quelli compressi in quanto non arrivano a pesare troppo e sono facilmente scaricabili. Il più noto file di questo tipo è l’MP3. Da qualche tempo a questa parte è diffuso anche l’utilizzo del file AAC. L’MP3 è un file audio molto noto e di larga diffusione. Nello specifico è un algoritmo di compressione audio in grado di ridurre drasticamente la quantità di dati richiesti per riprodurre un suono, mantenendo comunque una riproduzione fedele del file originale. MP3

Il formato “MPEG-1/2 Audio Layer 3”. È un file audio molto noto e di larga diffusione. Nello specifico è un algoritmo di compressione audio in grado di ridurre drasticamente la quantità di dati richiesti per riprodurre un suono, rimanendo comunque una riproduzione fedele del file originale non compresso.

AAC

Il formato Advanced Audio Coding10 (AAC) è un formato di compressione audio creato dal consorzio MPEG e incluso ufficialmente nel MPEG-4. L'AAC fornisce una qualità audio superiore al formato MP3 con una codifica più compatta. Attualmente viene utilizzato principalmente da Apple nei suoi prodotti dedicati all'audio (iTunes). Apple usa infatti una variante dell'AAC che gestisce i diritti d'autore per vendere musica attraverso il proprio negozio di musica on line iTunes Music Store.

9 Per encoder si intende un decodificatore capace di trasformare file ad alta qualità in file compressi. 10 http://www.vialicensing.com/products/mpeg4aac/standard.html.

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CAPITOLO 2 > DAR VITA AL WEB

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Un file audio, sul desktop, è visualizzato come un altro file, presenta quindi solo le informazioni minime (fig. 11), come visto, però è possibile inserire al suo interno molte più categorie d’archiviazione che ne rendano possibile un’attenta e precisa archiviazione. In fig. 12 e 13 è possibile vedere come vengono archiviati gli mp3 all’interno di iTunes e Real Player.

Figura 11 - Come compare un file audio

Figura 12 - Informazioni su un MP3 disponibili da iTunes

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Figura 13 - Real Player : informazioni disponibili

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Si può ipotizzare pertanto che anche i file di servizio audio facciano uso di questi campi d’archiviazione per poter offrire un prodotto che, una volta aperto all’interno di un client di gestione di file musicali, possa fornire tutte le informazioni. In fig. 14 è presente un esempio di come si potrebbe gestire questo tipo di file.

Figura 14 - Possibile modello di informazione MP3 per un audio di servizio.

► 1.2.3 Gli step per attivare la modalità “Seleziono” Anche in questo caso il procedimento per mettere in pratica questa modalità d’uso è molto semplice. Serve solo un computer dotato di connessione veloce. Il lavoro di archiviazione dei file varia a seconda dell’applicativo audio utilizzato (da iTunes a Window Media Player) anche se non ci sono sensibili variazioni. La fig. 15 evidenzia questi passaggi.

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Modalità: Seleziono dal web e ascolto successivamente con il mio device preferito

Mi collego al portale1 Seleziono i contenuti che mi interessano

2 3

4 5Archivio i file su hard disk

Ascolto in un secondo momento

Attivo il download

Figura 15 - Gli step della modalità “Seleziono”

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2.4 PODCAST Podcast Definizione generale

Il termine podcast nasce dalle parole iPod (il popolare riproduttore di MP3 di Apple) e broadcasting. Benché l'iPod sia il player MP3 scelto da molti dei primi utilizzatori del podcast, non è necessario utilizzarlo per usufruire di questo metodo di distribuzione dei contenuti. Il concetto di podcast è innovativo se si considera non il deviceattraverso il quale è ascoltato, ma la modalità di sottoscrizione, molto simile al concetto di abbonamento ad un magazine audio: L'abbonato riceve regolarmente programmi audio trasmessi via Internet e può ascoltarli nelle modalità che preferisce. La caratteristica che lo rende interessante è che il podcast permette all’utente di ricevere gli aggiornamenti appena messi on line. Questa modalità richiama quella dell’abbonamento ad una rivista. E propone informazioni aggiornate e disponibili appena pubblicate

► Dettagli tecnici Il podcast fa leva sul concetto di distribuzione delle notizie attraverso i feed RSS. Questi permettono di ottenere gli aggiornamenti periodicamente e nel momento in cui sono pubblicati. Per fare ciò serve un programma client quale ad esempio www.ipodder.org (freeware11) che gestisca feed e che verifichi se sono presenti contenuti nuovi: in caso affermativo li scarica e li archivia. In questo modo anche i contenuti audio possono essere recapitati nel momento stesso della pubblicazione. In passato gli ascoltatori dovevano collegarsi ad una radio on line ad un certo orario o dovevano effettivamente scaricare i file audio da pagine web. Ottenere contenuti attraverso il podcast è più veloce e flessibile. I contenuti infatti possono essere ascoltati in ogni momento, in quanto automaticamente una copia viene scaricata sul computer dell'ascoltatore. Tutto ciò avviene automaticamente e non richiede nessuna ricerca precedente al download. La grande diffusione dei feed RSS ha fatto sì che tutti i principali client che interagiscono con il web abbiano sviluppato queste funzionalità. iTunes offre dalla versione 4.9 la possibilità di gestire il podcast direttamente dallo stesso programma, senza quindi dover utilizzare ulteriori applicativi. Tutto ciò semplifica i processi di gestione e di archiviazione dei contenuti podcast all’interno di un solo programma capace di amministrare tutti i file audio presenti nel personal computer Aggregatore iPodder

Un aggregatore è un programma client che permetta di scaricare i feed RSS sul proprio hard disk. Uno di questi “aggregatori” è iPodder (scaricabile sul sito www.ipodder.org) programma in freeware che consente queste operazioni. L’utente può ricevere in tempo reale gli aggiornamenti attivando le subscription ai vari siti di podcast.

11 Programma che consente un utilizzo gratuito.

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Qui a seguito si possono leggere alcuni semplici passaggi per attivare il podcast attraverso gli aggregatori iPodder e iTunes: Focus su: gli aggregatori. Come utilizzare iPodder

a) Scaricare software gratuito iPodder rientra nella categoria (fig. 16). di programmi che scaricano i feed RSS per trovare la versione più recente dei file cercati, ad esempio il nuovo episodio della serie radiofonica preferita. È scaricabile gratuitamente sul sito www.ipodder.org b) Aggiungere l’indirizzo del feed al tuo software Una volta scaricato il software, si devono scegliere i programmi a cui abbonarsi. Per fare ciò basta semplicemente mettere l’indirizzo del feed RSS di riferimento nell’apposita applicazione (fig. 17). Una volta fatto questo passaggio è possibile visualizzare le sottoscrizioni attivate (fig. 18) c) Iniziare il download Quando è disponibile un aggiornamento inerente l’abbonamento, il software lo scarica automaticamente (fig. 19). A questo punto è possibile ascoltare l’aggiornamento direttamente dal computer o copiarlo su device esterno. Il software scaricherà automaticamente ogni successivo aggiornamento appena è disponibile.

Figura 16 – iPodder : come scaricare il software

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Figura 17 - iPodder: come inserire i feed RSS

Figura 18 - iPodder : sottoscrizioni attivate

Come sottoscrivere un nuovo podcast: inserire l’url della web page con i feed

Sottoscrizioni attivate

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Figura 19 - iPodder : Downloads degli aggiornamenti

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Come s’è detto (paragrafi 1.4 – 1.5) il software della Apple iTunes sta promovendo la diffusione del podcast. Non solo è divenuto un potente aggregatore di feed RSS ma, attraverso l’Apple Store (sezione di iTunes dove è possibile acquistare file audio) si accede ad una serie di offerte podcast ordinate secondo una logica di preferenze del pubblico fruitore del servizio. Pertanto iTunes non è solo un aggregatore di feed RSS ma funge anche da promotore di podcast di successo, quale ad esempio la Radio di Repubblica, il podcast del cantante Max Pezzali e via dicendo. Le modalità di utilizzo di iTunes, come aggregatore di feed RSS è concettualmente del tutto simile a quella vista in precedenza per iPodder. Al contrario la possibilità di accedere ad un’unica pagina contenente le diverse offerte di podcast di successo (catalogate per numero di download attivati) rappresenta una novità. Ecco i passi per accedere a queste funzionalità di iTunes: Focus su: Come utilizzare I-Tunes Come accedere a una ricca gamma di proposte podcast

a) Scaricare il software gratuito Si deve scaricare il software gratuito sul sito: http://www.apple.com/it/itunes/download b) Installare il programma e aprire la sezione Apple Store Dopo aver installato il programma si deve aprire la sezione del software chiamata Apple Store e successivamente individuare la sezione podcast (fig. 20). c) Le proposte di iTunes Il sito, sempre aggiornato, offre vari podcast già selezionati (fig. 21) e pronti all’uso. Per ascoltare una di queste proposte si dovrà selezionare col mouse una di queste proposte, presentate nella colonna di destra dell’interfaccia del software. d) Selezione ed ascolto del podcast preferito: A questo punto è sufficiente selezionare un podcast e procedere alla pagina dove vengono presentati i dettagli specifici (fig. 22). Una volta verificato il contenuto si può procedere al download delle puntate che ci interessano o all’abbonamento di tutte queste (precedenti e successive). Una volta scaricato il file è possibile ascoltarlo come un normale file audio (fig. 23) o caricarlo sul lettore mp3 ed ascoltarlo in un secondo tempo.

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Figura 20 - iTunes: homepage dell'Apple Store

Figura 21 - iTunes : pagina dedicata al podcast

Collegamento alla sezione

Top podcast

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Figura 22 - iTunes: attivazione dei podcast

Figura 23 - iTunes: Ascolto del podcast

Podcast attivati

Contatti

AbbonamentoDescrizione

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► Step per attivare la modalità podcast Riassumendo quanto detto fino ad ora, per attivare un podcast, si devono seguire alcuni step, come illustrato in fig. 24. Download ed installazione di un programma di gestione dei feed RSS. Selezione dei feed sul portale predisposto a questo tipo di servizio. Settaggio del programma con l’inserimento degli url correlati ai feed di riferimento

dei servizi selezionati. Download dei file (attraverso il programma) quando questi sono aggiornati e

inseriti sul sito. Archiviazione e gestione dei file sull’hard disk locale. Ricomposizione di tutti i file su un device, per un ascolto successivo fuori dalla

logica di interazione uomo-computer.

Modalità: Podcasting, ricevo e ascolto

Mi collego al portale1 Seleziono i feed RSS

2 3

4 5Il programma mi scarica i contenuti automaticamente

Ascolto

Predispongo un aggregatore.

Figura 24 - Gli step per l'attivazione della modalità podcast

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2.5 E-MAIL CHE AVVERTE DELL’AGGIORNAMENTO E SUCCESSIVO ASCOLTO/SCARICO DEI CONTENUTI ► Descrizione della modalità Questa modalità di fruizione prevede che l’utente venga avvertito attraverso e-mail o newsletter, della disponibilità di nuovi aggiornamenti in rete. A questo punto l’utente, seguendo il link proposto nell’e-mail, può accedere al sito dove è presente il file e quindi successivamente scaricarlo sull’hard disk. Ovviamente si prevede che l’utente, per ricevere l’e-mail si sia iscritto ad una mailing list ed abbia specificato gli argomenti di suo interesse (sul modello di Unox1 del comune di Modena12). ► Dettagli tecnici La specificità di questo servizio prevede che il l’utente sottoscriva la richiesta d’aggiornamento e che per tanto sia stato inserito in un database (mailing list). A questo punto la fruizione può avvenire in diverse modalità. Sia attraverso lo streaming, secondo le modalità viste in precedenza, o attraverso il download dei contenuti e una successiva ricomposizione su device (lettore MP3, chiave USB o telefono cellulare predisposto etc.). La peculiarità non sta tanto nel procedimento di download dei contenuti ma nel canale attraverso il quale viene recapitata la notifica di aggiornamento. Questo modello di interazione tra offerente ed utente ha il suo campo di fruizione nel web. È infatti molto utilizzato da portali e radio on line che offrono servizi on demand. In fig. 25 è illustrato il caso della web radio www.loser.dj che, come si vedrà in seguito, offre servizi audio attraverso molti dei canali qui descritti.

12 http://unox1.comune.modena.it/p1x1/

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Figura 25 - www.loser.dj : dalla newsletter al download dal sito

► Modalità per attivare Collegamento al portale e iscrizione al servizio che fornisce contributi audio. Iscrizione agli argomenti di proprio gradimento. Ricezione di un e-mail sulla propria casella posta che certifica l’avvenuto upload

di un nuovo contenuto audio. Collegamento al server del servizio tramite il link presente nell’e-mail e download

dei contenuti audio. Archiviazione e riassemblaggio su device esterni.

Newsletter

Sito web

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Modalità: Ricevo una e-mail e ascolto

Mi collego al portale1 Fornisco i dati necessari

2 3

4 5 6Seguo il link e torno al portale

Scarico sull’hard disk Ascolto

Ricevo una e-mailquando il conteuto è disponibile

Figura 26 – Step per attivare la modalità “ricevo una e-mail e ascolto”

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2.6 FRUIZIONE TELEFONICA ► Descrizione della modalità Si tratta di usufruire dei contenuti audio attraverso il telefono. L’utente può chiamare un numero predisposto e attraverso un menù di selezione o un collegamento diretto , ascoltare la notizia attraverso il cellulare. Questo consente una disponibilità full time del servizio ed una specifica suddivisione del pacchetto informativo per temi. I messaggi possono essere registrati da uno speaker o letti in diretta da un sistema automatico di vocalizzazione (TTS ovvero text-to-speech). Risulta particolarmente vantaggioso per la diffusione di contenuti che variano di continuo e che sono disponibili in modalità testuale: la disponibilità di posti nei parcheggi; il tempo di attesa alla fermata del bus; la presenza di limitazioni alla circolazione, ecc. ► Dettagli tecnici Prima di accedere alla fase dell’ascolto, l’utente passa attraverso un menù principale, per mezzo del quale viene indirizzato allo specifico contenuto richiesto oppure, nel caso di numeri diretti, saltare questo fase di selezione iniziale ed accedere direttamente ai contenuti Un esempio di servizio con menù selettivo potrebbe riguardare le news sul traffico suddividendo la città in zone, al contrario la lettura degli avvenimenti in città può avvenire in maniera diretta, senza passare per la preselezione. Il contenuto può essere letto sia da uno speaker (da utilizzare soprattutto per documenti che non diventano obsoleti dopo poco tempo) oppure può avvalersi della tecnologia TTS per contenuti che necessitano di un aggiornamento continuo e hanno una validità di breve durata. Anche se in generale questa suddivisione può essere valutata caso per caso e servizio per servizio. ► Step per attivare la modalità “fruizione telefonica” Visualizzazione del numero telefonico, inserito direttamente nei luoghi di

interesse (ad esempio il Duomo o Piazza Grande) o diffuso tramite canali di promozione quali il sito Internet, il giornale comunale o specifici cartelloni pubblicitari.

Telefonata ad un call center o ad un numero verde che offre informazioni. Ascolto del servizio (eventualmente introdotto da un menù di preselezione).

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Modalità: Ascolto al telefono in diretta

1 2 3Chiamo il numero Ascolto (speaker o TTS)

Vedo un numero che mi avvisa della possibilità di avere contenuti audio

Figura 27 Step per Ascolto al telefono in diretta

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2.7 SMS (E-MAIL) E FRUIZIONE TELEFONICA ► Definizione generale Anche questo metodo di diffusione dei contenuti si basa sulla fruizione telefonica ma in seguito ad un avviso via SMS della presenza degli aggiornamenti. Questo avviene attraverso l’iscrizione ad un database che raccoglie, oltre alla disponibilità a fornire il proprio numero di telefono, la scelta degli argomenti su cui venire informati. A questo punto, quando sono presenti in rete nuovi aggiornamenti inerenti gli argomenti scelti, l’utente viene avvertito via SMS. ► Dettagli tecnici In primo luogo l’utente deve sottoscrivere il servizio ed essere inserito nel database di numeri telefonici. A questo punto, quando viene inserito un nuovo aggiornamento (fig. 28), un SMS gateway13 invia a tutti gli iscritti un SMS che informa della presenza del nuovo contenuto audio. L’utente può decidere di chiamare ed ascoltare il nuovo messaggio che può essere letto da uno speaker o da un sistema di lettura vocale TTS.

Figura 28 - SMS che avverte della presenza di un servizio audio

13 Dispositivo predisposto alla ricezione e all’invio di SMS verso diversi destinatari, integrato con un sistema computerizzato capace di potenziare al massimo la gestione dei messaggi sia in ingresso che in uscita

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► Step per attivare la modalità SMS e ascolto Una volta inviato l’SMS, il sistema in questione (fig. 29) è simile a quello illustrato nel caso precedente. Notifica dell’avvenuto aggiornamento attraverso un SMS. Per questo scopo deve

essere presente un database di indirizzi telefonici attivati al servizio. Da parte dell’utente è prevista un’iscrizione che ne abiliti la ricezione. I passaggi successivi sono simili a quelle di una normale fruizione telefonica,

pertanto si rimanda a quanto detto in precedenza.

Modalità: Ricevo un sms e ascolto

Mi collego al portaledella PA

1 Fornisco i dati necessari

2 3

4 5Chiamo il numero contenuto nel messagioSMS

Ascolto (speaker o TTS)

Sono avvertito via SMS

Figura 29 - Step Modalità SMS e Ascolto

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2.8 COSA SERVE PER ESSERE OPERATIVI Sono schematicamente elencati gli strumenti necessari, per attivare le modalità presentate, suddividendole in due categorie che riguardano chi eroga il servizio, ovvero la Pubblica Amministrazione, e chi ne fruisce, ovvero il cittadino. Alcune note: a) Quando non è espressamente specificato per device si intendono tutti i supporti

su cui riassemblare file scaricati dalla rete. Si va pertanto dal comune CD-R al lettore MP3, compresi tutti quei device che pur essendo predisposti principalmente per altri servizi hanno la possibilità di gestire questi file.

b) La connessione ad alta velocità non è propriamente una condicio sine qua non

anche se è fortemente consigliata per evitare di perdere molto tempo nell’attesa del download.

c) Considerando l’aspetto di chi eroga il servizio, si parte dall’idea che il file audio è

già disponibile. Non si ritiene utile in questa sede approfondire in maniera dettagliata gli aspetti tecnici legati alla produzione di audio e video.

Modalità Lato Administrator (PA) Lato User (Cittadino)

Ascolto in tempo reale dal web

▪ Software adatto a produrre file che possono essere diffusi in streaming (ad esempio Real Player Video10.)

▪ Computer fornito di scheda audio ▪ Connessione Internet ad alta velocità ▪ Altoparlanti (o headphones) ▪ Un programma Real Player, scaricabile gratuitamente.

Seleziono dal web e ascolto successivamente

▪ Software che comprima dei file audio in formato MP3 (o in alternativa AAC). Ce ne sono diversi in freeware.

▪ Computer (preferibilmente fornito di scheda audio) ▪ Connessione Internet ad alta velocità ▪ Device esterni

Podcast ▪ Del tutto assimilabile alla modalità “Gestisco”. Si deve però predisporre una pagina che contenga le istruzioni XML che attivi i feed RSS sui programmi predisposti alla ricezione di tali file. ▪ Software per la compressione in mp3

▪ Computer, ▪ Connessione Internet ad alta velocità ▪ Un programma che gestisca feed RSS per l’audio (ad esempio iPodder o iTunes), ▪ Se si vuole ascoltare i contenuti in diverso modo dalla fruizione tramite il proprio computer si devono utilizzare dei device esterni

E-mail e Ascolto ▪ Si deve creare un database personalizzato e on demand (come quello già utilizzato ad esempio dal Comune di Modena per

▪ Iscrizione al servizio ▪ Computer fornito di scheda audio, ▪ Connessione Internet ad alta velocità, ▪ Device esterni

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CAPITOLO 2 > DAR VITA AL WEB

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il servizio Unox1). Per il resto delle specifiche si rimanda alla funzione “gestisco”.

Fruizione telefonica

▪ Uno speaker o un sistema TTS che riesca a riprodurre la voce umana. ▪ Un sistema che gestisca le chiamate sia attraverso un menù preselettivo che attraverso la lettura diretta del messaggio.

▪ Un telefono ed il numero da chiamare.

SMS e Ascolto ▪ Questo sistema mette insieme le richieste tecniche della modalità “fruizione telefonica” unita alla gestione di un database sul modello Unox1 richiamato nella modalità e-mail e ascolto ▪ Un SMS gateway integrato con un sistema computerizzato per la gestione dell’invio degli SMS.

▪ Iscrizione al servizio ▪ Un telefono abilitato a ricevere SMS ed un numero da chiamare

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CAPITOLO 2 > DAR VITA AL WEB

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2.9 COME REGISTRARE UN FILE AUDIO Registrare un file audio è meno complicato di quanto si possa immaginare. Per fare una registrazione, ovviamente senza pretese di qualità professionale ma pur non rinunciare ad un buon risultato, non servono mezzi particolari. Il primo step è quello di verificare se il proprio computer è munito di scheda audio con un canale d’ingresso. A questo punto è necessario procurarsi un microfono e inserirlo nel canale d’ingresso (per avere un segnale più forte e definito sarebbe meglio “preamplificare” il suono attraverso un mixer). Esistono sul mercato diversi tipi di microfoni. Per una registrazione di qualità media non servono microfoni costosissimi. Se ne trova sul mercato per poche decine d’euro. Lo step successivo è quello di munirsi di un software capace di registrare il segnale in ingresso dalla propria scheda audio. Anche in questo caso si può ottenere un programma quale Audacity (http://audacity.sourceforge.net) che è diffuso in freeware. Una volta aperto il programma basta fare attenzione al segnale d’ingresso del microfono che deve essere attivo e non eccessivamente alto in quanto potrebbe distorcere il segnale. Una volta fatto il settaggio di alcuni elementi del programma (canali d’ingresso, canali d’uscita, etc.) si può iniziare la registrazione. Premendo sul tasto REC e parlando all’interno del microfono il gioco è fatto. Successivamente si può fare un po’ di editing. Tagliando la parte iniziale e finale, aggiungendo qualche effetto, come equalizzazione e riverbero ed il file audio è pronto per essere condiviso. Questa breve guida sull’home recording non ha la pretesa di essere esaustiva ma vuole dimostrare come sia semplice registrare dei file audio con pochi mezzi a disposizione. Per informazioni più dettagliate si può fare una ricerca sul web. La diffusione del podcast ha indotto molte persone a scrivere sull’argomento. Altri interessanti informazioni su come registrare file audio sono reperibili sul sito “Audicast” dove si spiega in maniera dettagliata come registrare un podcast14 a partire dalla scelta dei microfoni e dall’uso del mixer.

14 http://www.audiocast.it/mymenu/argomenti/Realizzare_Podcast.html.

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CAPITOLO 3 > DALLA TEORIA ALLA PRATICA

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CAPITOLO 3 > DALLA TEORIA ALLA PRATICA. Analisi di alcuni casi per un web “da ascoltare” e “da guardare”

Non dobbiamo pensare di poter risolvere il gap comunicativo tra il mondo della scienza e il grande pubblico attraverso la tecnologia. Oggi siamo di fronte a un problema di contenuti, non di strumenti.

Richard R. Ernst (Dall’informazione alla cultura)

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CAPITOLO 3 > DALLA TEORIA ALLA PRATICA

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3.0 CAMBIANO I CANALI DI DIFFUSIONE, CAMBIANO LE TIPOLOGIE DI CONTENUTI Come supporto a quanto detto sino ad ora si analizzano alcuni servizi audio presenti sul web e riguardanti la Pubblica Amministrazione e l’imprenditoria privata. In riferimento a quest’ultima categoria, il primo esempio preso in considerazione è la web radio (con contenuti esclusivamente informativi) di Repubblica15 che offre un innovativo e potente sistema di diffusione di informazioni. Il secondo caso analizzato è un esperimento più particolare e settoriale, ma estremamente interessante: la web radio (con contenuti musicali) “Loser.dj”16. Il prototipo comunicativo sviluppato dalla web radio in questione fornisce un ottimo esempio di come stiano cambiando le modalità d’interazione web e di conseguenza i contenuti diffusi. A margine di questi due esempi presi dallo scenario italiano si analizza il caso dell’emittente BBC17 che offre un esempio di indubbio livello nel contesto internazionale. La Pubblica Amministrazione italiana non offre molti esempi. Spesso produce solamente contenuti di tipo multimediale fruibili in download dal sito secondo una logica di broadcasting su modelli che ricalcano e simulano il modello radiofonico o televisivo tradizionale. In questa casistica, ad esempio, rientra il sito della Presidenza del Consiglio (www.governo.it) ed il Comune di Torino18, pur lodevole per l’ampia gamma di contenuti offerti. Manca però in questi casi una reale progettazione strutturata, sulla base di una logica multicanale ideata sulle esigenze dei singoli cittadini. Successivamente a ciò, si possono vedere i casi delle due radio comunali di Roma19 e Napoli20. Esperimenti sicuramente interessanti, ma distanti dalla complessità del progetto della web radio di “Repubblica.it” e di “Loser.dj”. Per tanto si può sottolineare come se da un lato lo scenario è in evoluzione costante, la Pubblica Amministrazione non si sia al passo con le innovazioni qui evidenziate. Indipendentemente da ciò la spinta a dar voce al web sembra inarrestabile. L’aumento esponenziale dei podcast scaricabili dalla rete offre uno scenario di grande interesse, che va studiato con attenzione perché racchiude in sé un grosso potenziale di innovazione, sia per quel che riguarda i contenuti, sia per quanto riguarda i canali di diffusione.

15 http://repubblicaradio.repubblica.it/. 16 http://www.loser.dj. 17 http://www.bbc.co.uk. 18 http://www.comune.torino.it/multimedia/diretta.htm. 19 http://www.comune.roma.it. 20 http://www.comune.napoli.it/news/stampa/radio/2005list.asp.

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CAPITOLO 3 > DALLA TEORIA ALLA PRATICA

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3.1 ALCUNE BEST PRATICES: la web radio di repubblica, la BBC, la web radio di “Loser.dj” Una delle maggiori innovazioni introdotte nel 2005 da “Repubblica.it” è la web radio appositamente ideata, promossa e gestita dallo staff del web magazine. La radio offre contenuti audio dedicati ad approfondimenti sulle notizie del giorno con la possibilità di intervenire e dialogare in diretta. Il debutto è coinciso con il lancio della quinta versione del sito, ovvero il 14 febbraio 2005. Nello studio di Radio Repubblica operano in pianta stabile, l'editorialista Paolo Garimberti e Laura Pertici, proveniente dalla redazione di Radio Capital. Il servizio sulle pagine di “Repubblica.it”, alla vigilia del debutto veniva presentato cosi:

Attualità, politica, sport, spettacolo: la nuova talk radio affronterà sempre le notizie di prima pagina, ospitandone i protagonisti. Ma vi farà anche capire cosa accade dietro le quinte di un quotidiano: i collegamenti con l'ufficio centrale di Repubblica e con la redazione di Repubblica.it daranno accesso diretto al backstage del giornale, per seguire una notizia dalla sua nascita al momento in cui arriva in pagina. In più gli ascoltatori potranno parlare con ospiti e giornalisti: per intervenire in diretta, da lunedì prossimo, bisognerà chiamare lo 06-4982498221.

Questa convergenza tra internet e radiofonia è assolutamente innovativa. Fino a poco tempo fa erano presenti radio on line che si appoggiavano ad una emittente “reale” trasmettendo i propri programmi radiofonici secondo un concetto molto simile a quello di broadcasting22. Di conseguenza i contenuti offerti da queste radio non possono avere una propria specificità nella versione on line, ma ricalcano il palinsesto della radio principale. Il modello di web radio proposto da “Repubblica.it” (fig. 32), al contrario, è molto più innovativo. Questo tipo di emittente infatti è capace di produrre contenuti originali, progettati e studiati per il web. Questi contenuti quindi sono resi disponibili secondo un’offerta personalizzata che consente all’utente di selezionare il materiale audio da ascoltare, secondo i suoi gusti ed il suo interesse. Questo tipo di radio offre una modalità di erogazione alternativa a quella testuale, rappresentando un caso unico per l’Italia e raro anche per lo scenario europeo. L’unico caso assimilabile a quello della radio romana è quello dell’emittente pubblica inglese BBC (fig. 30), che, al pari del quotidiano romano, si è sempre distinta per sperimentazione e innovazione della propria offerta. La BBC offre un’ampia gamma di servizi audio (fig. 31) tra cui la possibilità di ascoltare on demand praticamente tutti i programmi della settimana, consultare le playlist, ascoltare i vari canali tematici e, di recente, ascoltare audio in podcast (il servizio è associato ad un programma della BBC che tratta argomenti storici).

21 Descrizione della web radio pubblicata sul sito www.repubblica.it in occasione del lancio della stessa. 22 Si definisce broadcast, in generale, la spedizione contemporanea della stessa informazione a più nodi di arrivo.

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Figura 30 - BBC Radio : la homepage

Figura 31 - BBC radio: pagina dove ascoltare i contenuti

Possibilita’ di intervenire in diretta

Scelta tematica

Ascolto in real - time

Proposte tematiche affini a quelle selezionate

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CAPITOLO 3 > DALLA TEORIA ALLA PRATICA

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La web radio di “Repubblica.it” rappresenta un’ulteriore conferma della volontà di sperimentare nuove vie di gestione dei contenuti, intrapresa dal gruppo editoriale dell’Espresso in collaborazione con “Kataweb”. Le modalità (fig. 34) con cui si possono fruire i contenuti della radio on line sono tre: streaming, download, podcast. Per quanto riguarda lo streaming si tratta di fruire dei servizi audio con le modalità di interazione di una normale radio. Questo è possibile secondo i tempi ed i modi del palinsesto dalla radio (fig. 33), ovvero dalle 10.00 alle 13.00. Successivamente i contenuti sono riproposti on demand. La trasmissione in diretta permette all’ascoltatore di interagire in vari modi (fig. 35): attraverso il numero di telefono e numero verde e attraverso un messaggio che è possibile inviare direttamente dal browser.

Figura 32 - "Repubblica.it": Accesso alla radio dalla Homepage

Web radio sulla home page

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Figura 33 - Repubblica Radio : palinsesto che si trasforma in offerta on demand

Figura 34 – Repubblica Radio : Modalità d'ascolto (alle due indicate va aggiunto il podcast)

Palinsesto

Streaming

Download

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CAPITOLO 3 > DALLA TEORIA ALLA PRATICA

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Figura 35 - Repubblica Radio: modalità d'interazione

Dalle 13 in poi, finita la diretta, è possibile ascoltare i contenuti audio riproposti a richiesta. Ovvero si possono scegliere i contenuti, scaricarli ed ascoltarli come e quando si preferisce. È possibile infine sottoscrivere i feed RSS e ricevere gli aggiornamenti sul proprio programma di podcast. Del podcast si è già parlato molto in questo testo e quindi non è il caso di soffermarsi ulteriormente. È importante notare come uno strumento utilizzato esclusivamente dal mondo dei blog sia ora diventato un mezzo di comunicazione utilizzato anche da canali informativi privilegiati ed autorevoli quali, per l’appunto, “Repubblica.it”. A questo riguardo proprio la testata romana ha pubblicato un articolo sul giornale cartaceo che celebra la nascita della nuova modalità comunicativa. Afferma infatti a riguardo23:

Secondo qualcuno sta per ripetersi un fenomeno simile a quello delle radio libere degli anni Settanta, quando un gruppo di giovanotti con un microfono e un mixer rivoluzionarono il mondo ingessato dell'etere. Secondo altri finirà tutto in un fuoco di paglia. Di certo c'è che dopo "mp3" e "blog" c'è un altro termine col quale tutti, anche quelli che non hanno alcuna dimestichezza con i computer e internet, devono cominciare a fare i conti. La parola magica è "podcast

23 Alessio Balbi, Nasce sul Web, viaggia nell'iPod : Podcast, la rivoluzione della radio, in “La Repubblica” del 20/07/2005.

Numero verde

Messaggio in diretta

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Si sta osservando una convergenza all’interno della rete tra l’universo dei portali, dei grandi gruppi editoriali ed il mondo “domestico” dei blog. Un esempio illuminato in questo senso è offerto dalla web radio di “Loser.dj”. Il sito nasce intorno ad una web radio che ha sempre operato in rete. Solo nel 2004 ha scelto di prestare le proprie trasmissioni alle radio, attuando cioè un percorso contrario a quello consolidato, che parte dalla radio reale per spostarsi successivamente sul web. La web radio “Loser.dj” curata da Andrea Girolami trasmette, nella sua attuale impostazione, una trasmissione di un’ora alla settimana. In quest’ora presenta novità musicali ed interviste con ospiti telefonici. Il potenziale della web radio è quello di poter arrivare agli utenti in modalità differenti. In questa ottica “Loser.dj” offre una serie di servizi molto simili a quelli di “Repubblica.it”, ma con caratteristiche ed attitudine più vicine a quelle dei blogger (rispetto ai siti istituzionali come “Repubblica.it”). Il caso della web radio è utile per comprendere come questo modello di interazione, nato dal basso, da coloro che sono stati prima utenti della rete e poi promotori di servizi, offra stimoli di grande interesse anche per quei gruppi editoriali quali l’Espresso, tanto da far sì che ne abbiano acquisito le modalità vincenti. Nello specifico la radio di “Loser.dj” trasmette attraverso quattro diverse modalità (fig. 36): in streaming, con il download del file accedendo al sito, tramite una e-mail che avvisa della messa in rete di nuovi contenuti audio e successivo scarico, tramite podcast. Mentre le modalità di erogazione via streaming, download e podcast sono molto simili a quelle viste nel caso della radio di “Repubblica.it”, la web radio di “Loser.dj” offre un’alternativa in più. La presenza di una forte community, correlata al progetto, permette di notificare i nuovi aggiornamenti agli utenti via newsletter (inviata ad un database di indirizzi raccolti direttamente sul sito), che avvisa dell’aggiornamento da scaricare. Questa community è rafforzata dalla presenza in rete di un blog (fig. 37) curato dallo stesso deejay virtuale, che mira con questi strumenti a consolidare le relazioni privilegiate che ha con la sua community.

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Figura 36 - Homepage del sito "loser.dj"

Figura 37 – “www.loser.dj” : blog

DownloadDiretta

Poodcasting

Blog

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3.2 ESEMPI TRATTI DA SITI DELLA PA: “governo.it”, “Padigitale.it”, il comune di Torino, la web radio di Roma e Napoli. Come si diceva ad inizio del presente capitolo, non sono presenti nei principali portali della Pubblica Amministrazione esempi d’interazione che ricalcano i modelli già presentati in questa ricerca. È ricorrente l’utilizzo di servizi audio e video esclusivamente secondo una logica broadcasting che ha come oggetto riprese video di consigli comunali, interventi del sindaco (Torino) o estratti di importanti conferenze stampa. Il sito “www.padigitale.it” offre alcuni contenuti video su specifiche tematiche inerenti la Pubblica Amministrazione e le nuove tecnologie. In questo caso si può parlare di contenuti d’approfondimento inerenti le tematiche presentate nel sito. È più interessante l’analisi di alcune web radio gestite direttamente dai Comuni dove vengono trasmesse notizie inerenti la vita cittadina, il traffico ed altri argomenti di pubblico interesse. Erogano servizi di questo tipo i Comuni di Napoli e Roma. Nel sito www.governo.it sono presenti alcuni contenuti video legati ad episodi particolari, come l’intervento del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alla fiera del Levante (fig. 38 nel Settembre 2005. La modalità però non presenta alcuna innovazione rispetto ad un utilizzo tradizionalmente consolidato.

Figura 38 - Governo italiano – Video del presidente del Consiglio Berlusconi alla Fiera del Levante

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Il comune di Torino, sul proprio sito web (www.comune.torino.it ) propone parecchi servizi multimediali tra i quali l’audio ed il video delle sedute del consiglio comunale (fig. 39) in diretta. Oltre a ciò offre una vasta gamma di servizi multimediali (fig. 40) offrendo così al cittadino un’ampia scelta. Al di là di questa varietà tematica è però necessario segnalare come, anche in questo caso, non sia applicato un coordinamento dei servizi secondo una logica multicanale che ne potenzi il livello d’interazione con i cittadini.

Figura 39 - Comune di Torino: Diretta audio e video del Consiglio Comunale

Audio e video del Consiglio Comunale

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Figura 40 - Comune di Torino : gamma dei contenuti disponibili

La Radio curata dal Comune di Roma (fig. 41) offre un servizio giornaliero fruibile in streaming. Il contenuto consiste in un comunicato a frequenza giornaliera, letto da uno speaker. Per quanto l’ascolto sia piacevole e fornisca un servizio audio di qualità, non presenta la possibilità da parte del cittadino di scegliere le notizie di suo gradimento. Non si tratta per tanto di un servizio on demand, ma ricalca le modalità radiofoniche tradizionali, senza apportare evoluzioni al concetto di radiofonia via internet. Ecco come viene presentato il loro progetto sul sito di riferimento:

RADIOROMACOMUNE vuole essere un modo agile, leggero e non invasivo di far parlare quotidianamente il Comune di Roma con i cittadini: informazioni brevi sui servizi e sulle iniziative di cui possono usufruire Romani e non. Si tratta dunque di informare, non di suscitare consensi per qualcuno o per qualcosa. Si tratta di raccontare come si può evitare una fila, come fare un documento con maggiore facilità, come attivare l'assistenza agli anziani oppure l'imminenza di un evento, di uno spettacolo o di qualcos'altro che può interessare chi a Roma ci vive o ci passa. Ogni giorno dal lunedì al sabato, due volte al giorno e per tutto l'anno andrà in onda uno spot da 60" sulle principali radio romane. Per ora sono dodici, ma il numero delle emittenti coinvolte è destinato ad aumentare. RADIOROMACOMUNE non è un giornale radio. Le informazioni che dà non sono necessariamente legate all'attualità. Le notizie, in relazione alla loro importanza, potranno essere ripetute svariate volte, come nel caso di una normale campagna pubblicitaria e potranno riguardare anche servizi già esistenti da parecchio tempo. Non è un giornale radio, quanto piuttosto una piccola guida via etere.Si è scelta la radio perché raggiunge tanta gente e perché le informazioni date per radio attirano l'attenzione e sono efficaci; ma, essendo verba,... volant; per cui alla fine di ogni comunicato si rimanda, per saperne di più, al call center 060606 o al sito comune.roma.it. In pratica: la radio suggerisce, lancia un sasso e poi attiva i canali di informazione più stabili e dettagliati. RADIOROMACOMUNE rappresenta un altro passo nell'implementazione di un sistema stabile e continuativo di media immediatamente attivabili in tempo reale per informare la città. Si aggiunge

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dunque alle campagne pubblicitarie al hoc e si affianca al sito Internet, al nuovo servizio di SMS, ma anche alle pubblicazioni cartacee e on line del Comune e ancora agli URP, allo 060606 e a tutte le altre strutture dell'Amministrazione che propongono informazioni ai cittadini o che rispondono al crescente desiderio di questi di sapere e di essere informati.

Figura 41 – Radio “Roma Comune”

Il Comune di Napoli propone un servizio chiamato “Comune in Onda”, un notiziario ufficiale dell’ente (fig. 42) Sono presenti contenuti in formato real audio a cura dell’ufficio stampa. A differenza di Roma, il sito in questione, offre la possibilità di scaricare i contenuti presentati anche attraverso un menù che ripropone le principali notizie del comunicato radiofonico comunale. Manca però una suddivisione tematica che permetta una indicizzazione del materiale audio e quindi una fruizione non solo cronologica, ma anche tematica.

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Figura 42 - Comune di Napoli : Comune in onda, notiziario radiofonico del Comune

Per concludere questa breve analisi del contesto Pubblica Amministrazione è bene segnalare come il sito “Padigitale.it” offra alcuni contenuti in formato video (fig. 43). Questi non hanno una particolare organizzazione finalizzata ad un’offerta bidirezionale tra Pubblica Amministrazione e cittadino, ma sono finalizzati ad offrire una sorta di approfondimento su alcune tematiche d’interesse relative agli argomenti trattati nel sito.

Comunicati da scaricare in formato real audio

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Figura 43 - "Padigitale.it": video d'approfondimento

Video che offrono approfondimenti tematici

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CONCLUSIONI

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4.0 CONCLUSIONI Se un tempo la parola era la chiave d’accesso per tutte le conoscenze che si potevano tramandare, l’avvento di internet ha portato una serie di importanti innovazioni. La tecnologia sta compiendo grandi passi in avanti, offrendo nuove possibilità comunicative sempre più complesse e strutturate. Lo spazio virtuale è un’incredibile realtà dove sperimentare nuove forme d’aggregazione e comunicazione, promuovere scambi di opinioni e di contenuti, all’insegna della convergenza tra forme di comunicazione e modelli culturali. Per comprendere questo scenario è necessario interrogarsi sulle modalità attraverso cui gestire le innovazioni per progettare servizi innovativi24. La Pubblica Amministrazione, nello specifico, deve essere in grado di accogliere la sfida e progettare nuovi servizi che sfruttino le importanti risorse offerte dalla rete. In realtà lo scenario in ambito italiano è arretrato mentre i segnali che provengono dalla rete mostrano grande fermento. Il fenomeno del podcasting dimostra come si possono distribuire contenuti audio con pochi mezzi e poche conoscenze. In questo ambito si possono progettare diversi interessanti servizi. Il presente studio contiene un dettagliato capitolo dedicato a questi argomenti in relazione alla Pubblica Amministrazione. Però non si va esclusivamente verso un web “da ascoltare”. Gli stimoli su cui riflettere sono vari. Ad esempio, gli esperimenti nell’ambito dei contenuti video e la grande ricerca che si sta compiendo per creare un web “da guardare” lasciano intuire come la strada verso una rete multimediale e multicanale sia quanto mai spianata. Non ultimo, s’è visto come i blog e l’utilizzo dei feed RSS offrano la possibilità di inviare attraverso canali automatici una quantità enorme di contenuti provenienti dal web. A fine settembre 2005 Google ha fatto un passo in più: ha “indicizzato” i contenuti diffusi via feed RSS permettendo una ricerca specifica su tutti i contenuti inviati attraverso questo canale (per mezzo dell’usuale query).Inoltre è possibile estrarre un feed RSS specifico della ricerca effettuata. Questo permette di inserire nell’aggregatore il feed specifico della query effettuata su Google e, da quel momenti in poi, monitorare la diffusione di specifici contenuti diffusi attraverso gli RSS, direttamente dall’aggregatore. Questo è solo un esempio di come ogni evoluzione tecnica offre pertanto nuove possibilità e nuovi strumenti di comunicazione con il cittadino.

24 Si segnala il progetto History Unwired che nasce dalle sperimentazioni del Department of Urban Studies and Planning dell’MIT (Massachussets Institute of Technology) di Boston in collaborazione con lo IUAV di Venezia e diverse altre istituzioni. Il progetto offre diversi contenuti audio che “accompagnano” le passeggiate per la città di Venezia. L’esperimento è un ottimo esempio di connubio tra tecnologia e pubblica utilità. Per informazioni si visiti il sito: http:web.mit.edu/frontiers

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CONCLUSIONI

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Figura 44 - Google Blog Search Se da un lato il web è in pieno fermento, dall’altro s’assiste ad una Pubblica Amministrazione ancora troppo arretrata. L’obiettivo da raggiungere è dunque quello di riuscire ad implementare i servizi pubblici sfruttando al meglio gli strumenti che la rete può offrire. Il filosofo Pierre Lévy affema che: «Nel cyberspazio l'umanità sta sperimentando forme originali e rivoluzionarie di comunicazione di dati, informazioni, passioni e interessi. Questo luogo virtuale, consente l'espansione planetaria della mente e la nascita di una nuova cultura25». Innovazione tecnologica, evoluzione dei sistemi comunicativi e la conseguente trasformazione dei modelli culturali sono argomenti di basilare interesse per la Pubblica Amministrazione, che si può candidare come referente ideale per una politica di valorizzazione dei nuovi strumenti messi a disposizione dalla rete e dalle tecnologie dell’informazione (ICT). Gli strumenti descritti in questo testo permettono di potenziare lo scambio bi-direzionale: non solo informare i cittadini su ciò che accade ma permettere agli stessi di prender parte alla vita amministrativa e di valorizzare il concetto di partecipazione al processo decisionale. La chiave di volta di tutto ciò sta nell’abilità di comprendere quali sono i nuovi strumenti di comunicazione e quali i nuovi contenuti che possono essere offerti26. Solo a questo punto si possono riprogettare i servizi telematici in

25 Pierre Lèvy, C’è un intelligenza collettiva nel futuro dell’evoluzione umana, sul sito http://www.fub.it/telema/TELEMA18/Levy18.html. 26 Il sito www.soundwalk.com offre contenuti audio per visite guidate alla città di New York. Un’interessante modalità di utilizzo della modalità podcasting.

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CONCLUSIONI

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modo da offrire nuovi strumenti e nuovi servizi alla comunità, virtuale o reale che sia. In sostanza, solo partendo dallo studio comparato dei mezzi di comunicazione in relazione ai contenuti, può nascere un progetto di potenziamento della Pubblica Amministrazione sulla base dalle ICT. Altrimenti il rischio è quello di disporre di nuove ed importanti tecnologie e nuovi media, ma non aver alcun contenuto da trasmettere. Questi infatti non devono essere generalisti o vaghi e non devono neppure ricalcare pedissequamente i modelli proposti dai media di vecchia generazione. L’evoluzione del concetto di contenuto va verso una prospettiva di informazione on demand, capace di comprendere gli interessi e i bisogni del cittadino, offrendogli ciò di cui necessita. Si tratta di fornirgli, non l’informazione di cui forse potrebbe aver bisogno, ma ciò di cui ha certamente bisogno e nel preciso momento in cui ne ha necessità, attraverso il canale di comunicazione più appropriato. Questo studio ha dimostrato come le tecnologie siano già predisposte a fare ciò. Ora anche i servizi si devono adeguare a questa esigenza, offrendo le informazioni e i contenuti giusti, al momento giusto attraverso il canale comunicativo migliore.

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GLOSSARIO DEI PRINCIPALI TERMINI UTILIZZATI Accessibilità: stabilisce norme e criteri per favorire l’accesso ai contenuti software da parte di persone disabili. In particolar modo include l'insieme delle norme e delle tecnologie che permettono ad un contenuto di essere utilizzabile per chiunque. Nello specifico, un sito web con contenuti accessibili permette, ad esempio, di ingrandire i caratteri, di avere colori ad alto contrasto, di essere letto attraverso un software di riproduzione vocale (screenreader). Tutto questo per abbattere possibili barriere che si interpongono tra la diffusione dei contenuti e possibili disabilità. Aggregatori: programmi o siti in grado di raccogliere e visualizzare le notizie fornite da più feed RSS selezionati dall'utente. Blog: il blog è una sorta di diario on line. Il termine blog nasce dalla contrazione di web log, ovvero "traccia su rete". È costituito principalmente da un programma di pubblicazione guidato che consente di creare automaticamente una pagina web, anche senza conoscere il linguaggio di programmazione HTML. Questa struttura può essere personalizzata con vesti grafiche dette templates. Il blog permette a chiunque di creare un sito dove pubblicare storie, informazioni e opinioni in completa autonomia tecnica. Ogni articolo pubblicato (post) è generalmente legato ad una discussione, a cui i lettori possono partecipare scrivendo i loro commenti e lasciando messaggi all'autore. A livello di contenuti rappresenta non solo “l’io narrativo” della rete in quanto dà voce alle singole persone che compongono il web, ma attraverso la dinamica “pubblicazione-risposta dei lettori” crea una community intorno al blog che rappresenta “l’io collettivo” della rete. Collegato al termine si può specificare che blogger è colui che scrive e gestisce un blog, mentre l'insieme di tutti i blog viene detto blogsfera o in inglese, blogsphere. Browser: un browser è un programma che consente la navigazione su internet. La funzione primaria di un browser è quella di interpretare il codice HTML (e più recentemente XHTML) e visualizzarlo in forma di ipertesto. Esempi di broser sono Explorer, Mozilla, Safari. Chat: sistema di comunicazione in tempo reale che permette a più utenti di scambiarsi brevi messaggi scritti, emulando una conversazione o chiacchierata. Community: con il termine community si identifica una comunità virtuale, o una comunità on line. Indica un insieme di persone accostate da un determinato argomento d’interesse. Molto spesso la community si appoggia ad un blog, ad un forum o ad un newsgroup Queste persone utilizzano la rete per condividere, non solo informazioni, ma anche file e documenti d’interesse “collettivo”. Tale aggregazione non è legata al luogo o paese di provenienza e neanche a specifiche appartenenze sociali. Solitamente le community sono aperte a chiunque voglia prendervi parte, a meno che non siano ristrette a priori da specifici prerequisiti d’iscrizione. Per comprendere la forza della community basti considerare il fenomeno dell’open source. In questo contesto lo sviluppo dei programmi è legato all’evoluzione che la comunità degli sviluppatori è in grado di apportare ad un software attraverso la creazione di community legate ad un progetto collettivo.

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Device: periferica, cioè un dispositivo accessorio facente riferimento ad un computer. Permette di svolgere compiti che le componenti fondamentali di un computer non potrebbero realizzare. Un esempio di device è il mouse. File sharing: con questo termine si intende un’opera di condivisione di file all’interno di una rete comune. Può avvenire attraverso un sistema client-server o peer to peer (P2P). Il primo metodo prevede che un computer client si connetta ad una server application, ossia ad un disco remoto che contenga determinate informazioni o file. Il sistema del peer to peer prevede che non esista questo sistema di gerarchia client-server ma generalmente per P2P si intende una rete che non possiede client o server fissi, ma un numero di “nodi equivalenti” (peer, appunto) che fungono sia da client che da server verso altri nodi della rete. Una molteplicità di contatti che mette in condivisione un database di informazioni di tantissimi computer. Forum: il forum è uno strumento di comunicazione telematico in cui l'utente può scrivere dei messaggi che verranno pubblicati in uno spazio. Ad ogni messaggio potranno seguire diverse risposte (reply), che seguiranno(ripetizione) l'argomento del messaggio originario (topic) ICT: acronimo di Information Comunication Technology. Si intende la convergenza di informatica e telematica per nuovi modi di trasmettere l’informazione. Newsgrup: gruppo di discussione tematico via Internet. La partecipazione a questo tipo di conferenze è aperta a tutti e avviene attraverso specifici programmi (detti newsreader). News in syndication: per syndication si intende un metodo di produzione dei contenuti disponibile per una vasta gamma di utenti simultaneamente. Nel caso dei feed RSS si intende sottolineare come questa modalità consista in una diffusione sincrona della notizia a tante persone diverse Open Source: sorgente aperta. Il termine, in riferimento allo sviluppo del software informatico, indica un prodotto il cui codice sorgente (insieme dei comandi, comprensibili per l’uomo, che compone il software) è disponibile a chiunque. Questo fa sì che, attraverso la collaborazione spontanea, il software possa essere costantemente aggiornato e migliorato dalla collettività. L'open source si basa sulla capacità della rete di creare community ed in particolar modo si basa sul principio inspirato ad ideali, molto diffusi in rete, di gratuità del software in quanto bene d’interesse comune. Podcasting: Il termine podcast (Personal option digital casting) indica un sistema innovativo di fruire i brani audio pubblicati su internet. Non c'è più bisogno di collegarsi ad un sito ad un orario prestabilito, né di cercare e scaricare i file uno ad uno. Usare il podcast è un po' come essere abbonati a una rivista: i contenuti arrivano direttamente nel computer e lì restano a disposizione, per essere ascoltati, distribuiti o copiati in un lettore portatile.27

27 Descrizione del termine podcast fornito sul sito di Repubblica.it nello spazio dedicato alla web radio.

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RSS (feed): acronimo di RDF Site Summary. È uno dei più popolari formati per la distribuzione di contenuti Web, basato su XML, da cui ha ereditato la semplicità, l’estensibilità e la flessibilità. L’RSS è attualmente uno dei più popolari formati per la distribuzione di contenuti via web. Fu lanciato per la prima volta da Netscape. Nel frattempo, lo stesso formato fu adottato progressivamente dalla comunità dei blogger: i post di un blog potevano essere facilmente esportati in RSS, in modo da essere resi disponibili ai servizi di raccolta dei contenuti. La popolarità dei blog è una delle ragioni principali del successo di RSS: migliaia di weblog iniziarono a produrre contenuti in RSS. Contemporaneamente iniziarono a proliferare siti che raccoglievano una selezione di post dai blog più seguiti (i cosiddetti blog aggregator) unitamente a programmi per fruire i contenuti di un blog direttamente sul proprio desktop o su altri dispositivi (RSS reader o aggregatori). Oggi RSS è lo standard de facto per l'esportazione di contenuti web e tutti i principali siti d’informazione, i quotidiani on line, i fornitori di contenuti ed i blog più popolari hanno adottato il formato RSS. Shared Content: il termine sta ad indicare i contenuti condivisi, generalmente attraverso un programma di filesharing. SMS gateway: Dispositivo predisposto alla ricezione e all’invio di SMS verso diversi destinatari, integrato con un sistema computerizzato capace di potenziare al massimo la gestione dei messaggi sia in ingresso che in uscita. Streaming: tecnologie che permettono la trasmissione continua e progressiva di flussi di informazione audio e video, consentendo la realizzazione di vere e proprie “stazioni trasmittenti” in tempo reale su Internet. TTS ovvero text to speech, serve a produrre contenuti audio che simulano la voce umana a partire da un testo scritto attraverso sofisticate tecnologie di campionamento della voce. Walk away content: il termine sta ad indicare quei contenuti che escono dall’interazione uomo – computer E sono fruiti attraverso l’utilizzo di device esterni al computer (ad esempio un lettore mp3). Web writing: letteralmente significa scrittura del web. Rappresenta ciò che nella rete fa riferimento alla parola scritta. É un sott’insieme di grande importanza nell’ ambito delle attività di content management. Web Content Management: il termine indica tutte le attività e le modalità di gestione dei contenuti sul web. Il web content non è più esclusivamente costituito dalla parola scritta, come accade nella tradizione cartacea, ma è una nozione in rapida evoluzione che comprende al suo interno la gestione dei nuovi contenuti attraverso i quali la rete comunica (ad esempio, i contenuti multimediali, l’audio, il video).

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SITOGRAFIA www.audiocast.it Sito in podcast specializzato in informazioni sul mondo tecnologico e digitale. www.bbc.co.uk Emittente inglese che offre diversi servizi audio in modalità podcast. www.bookcrossing.com Sito di riferimento del progetto di scambio e condivisione di libri e testi. www.comune.napoli.it Sito del Comune di Napoli analizzato in relazione alla web radio “Comune in Onda” che offre un servizio di comunicazione web fruibile in modalità “broadcasting” www.comune.roma.it Analizzato in Rapporto alla web radio Roma Comune www.comune.torino.it Sito del Comune di Torino, offre una vasta gamma di contenuti multimediali, tra i quali il consiglio comunale in audio e video. www.discovery.com Sito del famoso network americano specializzato in documentari scientifici www.friendster.com Sito che permette di fare nuove conoscenze basandosi sul network di amicizie che ciascun utente del servizio mette in condivisione con gli altri iscritti. www.governo.it Sito del Governo Italiano dove si promuovono le iniziative del Presidente del Consiglio e le attività del governo in carica. È stato analizzato per valutare il grado di utilizzo di strumenti multimediali e multicanale in contesti della PA www.ipodder.org Aggregatore di Feed RSS www.loser.dj Web radio che trasmette musica ed interviste a carattere musicale. Analizzata come buona pratica di radiofonia attraverso il web. www.padigitale.it Il sito offre spunti di approfondimento tra tutti gli operatori della Pubblica Amministrazione: un progetto aperto ai contributi di tutti coloro che hanno come obiettivo il suo miglioramento

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www.phototag.org Sito di riferimento del progetto basato sullo scambio di macchine fotografiche per scattare rullini in più persone. www.repubblica.it Sito del quotidiano romano. È sempre stato all’avanguardia per quel che riguarda nuovi media e comunicazione via web. La web radio di repubblica è un ottimo esempio di servizio informativo via web in formato audio. www.sourceforge.net Sito che offre una vasta gamma di programmi open source www.soundwalk.com Audio tours per accompagnare le visite alla città di New York. www.strandofvenice.com Sito del regista di “The Blair Witch Project”, David Myrick, tornato ora con questa serie “televisiva” diffusa via web. www.starwreck.com Sito del film parodia del celebre “Star Treck” curato e realizzato da ragazzi di una scuola finlandese. http:web.mit.edu/frontiers Audio content che accompagnano le passeggiate per Venezia ad opera di personaggi coinvolti nella vita della città. www.wikipedia.it Enciclopedia “open source” che è servita per molte definizioni di termini specifici e tecnici.

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BIBLIOGRAFIA PER APPROFONDIRE I TEMI TRATTATI Approfondimenti sul content management: Luisa Carrada, Scrivere per internet, Milano, Lupetti, 2000 Franco Carlini, Lo stile del Web. Parole e immagini nella comunicazione di rete, Einaudi, Torino, 1999 Max Giovagnoli, Scrivere per il web, Roma, D. Audino, 2002 Alessandro Lucchini. (a cura di) Content Management, Milano, Apogeo, 2002 Giulio Lughi, Parole on line. Dall'ipertesto all'editoria multimediale, Milano, Guerini, 2001 Jackob Nielsen, Web Usability, Milano, Apogeo, 2000 Jackob Nielsen, Homepage Usability, Milano, Apogeo, 2003 Sofia Postai. Il mestiere del web, Milano, HOPS, 2003 Antonio Zappetti, Blog. PerQueneau?, Roma, Luca Sossella Editore, 2003 Approfondimenti su Comunicazione Pubblica ed ICT: AA. VV., Esperiementi di Multicanalità. Percorso per una PA che eroghi servizi di qualità. I risultati dei Seminari d Laboratori del CRC Emilia Romagna, Bologna, Regione Emilia Romagna, 2005 Ballabeni Fiorenza, Forghieri Claudio, Citizen Relationship Management nel Comune di Modena. Il sistema Unox1, Modena, Comune di Modena, 2004 Ballabeni Fiorenza, Nuccini Corrado, Alla ricerca della qualità: le newsletter via e-mail del sistema Unox1, Modena, Comune di Modena, 2005 Forghieri Cluadio, Mele Valentina, Gestire i rapporti con i cittadini. Comunicazione, multicanalità e Citizen Relationship Management nella pubblica amministrazione, Bologna, Maggioli Editore, Rimini, 2005 Miani Mattia, Comunicazione Pubblica e Nuove Tecnologie, Il Mulino, Bologna, 2005 Rovinetti Alessandro, La Comunicazione on line, Bologna, Editrice Moderna, 2005, 2005

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Approfondimenti sulla gestione delle conoscenze sul web AA. VV., Dall’informazione alla cultura, dieci nobel per il futuro, Venezia, Marsilo Editori, 1996 Michel Autier, Pierre Lévy, Gli alberi di conoscenze, Milano, Feltrinelli, 2000 Pierre Lévy, Cybercultura. Gli usi sociali delle nuove tecnologie, Milano, Feltrinelli 1999 Pierre Lévy, L’intelligenza collettiva, Milano, Feltrinelli, 2002 Giancarlo Livraghi, L'umanità di internet, Milano, Hops, 2002 Marshall McLuhan, Understanding Media: The Extensions of Man, New York, New American Library, 1964 Marshall McLuhan, La galassia di Gutenberg. Nascita dell’uomo topografico, Roma, Armando, 1976 Marshall McLuahn, B. R. Powers, Il villaggio globale. XXI secolo: trasformazioni nella vita e nei media, Milano, Sugarco, 1992 Nicholas Negroponte, Essere Digitali, Milano, Sperling & Kupfer, 1999

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Finito nel mese di Novembre 2005 Il documento è disponibile sulla Rete Civica del Comune di Modena “Mo-Net” all’indirizzo:

http://quality.comune.modena.it/documentazione.php