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L A R IVISTA DEL V INO E DEL B UON B ERE PER CHI AMA IL VINO E PER CHI VUOLE CONOSCERLO Anno XIII - n. 82 - Euro 5 - Marzo 2015 Gruppo Donelli Tre generazioni di Lambrusco Santa Margherita Gli “ottanta” ruggenti www.euposia.it www.italianwinejournal.com Abrau Durso, la nouvelle vogue dello champagne dello Zar - Cà Rovere, un Metodo classico sopra le righe - Grana Padano, patrimonio storico - Tasting: whisky Glenlivet - Simone Dal Cortivo “birraio dell’anno”- Le Moire: spirito calabrese - Il “Quintopasso” di Chiarli SPECIALE PROWEIN 2015: ECCO TUTTE LE CANTINE E LE NOVITÀ DEL NOSTRO STAND BIMESTRALE - "Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/VR" Giusti Wine Ritorno sul Montello

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LA RIVISTA DEL VINOE DEL BUON BEREPER CHI AMA IL VINO E PER CHI VUOLE CONOSCERLO

Anno�XIII�-�n.�82�-�Euro�5�-�Marzo�2015

Gruppo Donelli

Tre generazionidi Lambrusco

Santa Margherita

Gli “ottanta”ruggenti

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Abrau Durso, la nouvelle vogue dello champagne delloZar - Cà Rovere, un Metodo classico sopra le righe  -Grana Padano, patrimonio storico - Tasting: whiskyGlenlivet - Simone Dal Cortivo “birraio dell’anno”-  

Le Moire: spirito calabrese - Il “Quintopasso” di ChiarliSPECIALE PROWEIN 2015: ECCO TUTTE LE CANTINE E LE NOVITÀ

DEL NOSTRO STAND

BIMESTRALE - "Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/VR"

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I NOSTRI RIFERIMENTI

Tel. - Fax 045 591342 - [email protected] inviare cartelle stampa o materiale informativo:Nicoletta Fattori: [email protected] inviare bottiglie da inserire nelle degustazioni cieche:Redazione Euposia - Via Prati 1837124 Verona (Vr)

PRIMO PIANO12-15   Ottant’anni di Santa Margherita

Questione di ...ambiente

18-21 Giusti WineRitorno sul Montello

DEGUSTAZIONI

32-34 Abrau DursoTorna lo “champagne” degli Zar

44 LeMoireCalabrese per definizione

28 Cà RovereMetodo classico berico

110-113 Grana PadanoUnicità dalla tradizione

116-118 GlenlivetFlowers of Scotland

TERRITORI E FOCUS

ss oo mm mm aa rr ii oo

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36   ChiarliQuintopasso, un Sorbara che cambia paradigma

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RUSSIA

E’il grande ritorno della vitivini-coltura russa: dal Mar Nero,per la prima volta in Italia,

Abrau Durso - maison spumantisticafondata dallo Zar Alessandro II° nel1870 - si racconta attraverso noveimperdibili vini: sparkling metodo clas-sico e fermi.Questi i vini in degustazione:- Brut Vintage, 2009- L'Art Nouveau, 2009- Victor Dravigny Brut N.V.- Imperial Brut Rosé, 2009- Victor Dravigny Rosè , n.v- Rouge Semi -sweet, n.v.- Usadba Divnomorskoye, West Hill

blend 2012 (sette medaglie d'oro aMundus Vini 2014)- Cuvee Alexander II, brut rosé 2009(una medaglia d'oro a Mundus Vini2014).

Alessandro II° (nonno di Nicola II°fucilato dopo la Rivoluzione d'Ottobre)fu l'ultimo grande riformatore dellaRussia; grande appassionato di vini (insuo onore Louis Roederer creò il celebreCristal) decise di avviare una produzio-ne nazionale di vini e spumanti. Unapassione ed una attività che proseguìdopo la sua morte, tanto che vennemantenuta anche dall'Urss.

TASTING EX...PRESS: MARTEDI 24 MARZO 2015DALLE ORE 11.00 ALLE ORE 12.00

SALA IRIS PALAEXPO INGRESSO A1 - PIANO/LEVEL - 1

«ABRAU DURSO: IL RITORNO DELLO “CHAMPAGNE”DELLO ZAR»

Per accedere alla degustazione bisogna essere in possesso di un biglietto di entrata alVinitaly e prenotarsi sul sito www.vinitaly.com area visitatori/degustazioni

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Il Sudafrica a Milano per promuovere e farconoscere l'enogastronomia di questo immensoPaese tutto da scoprire, sia sotto l'aspetto turi-

stico sia sotto l'aspetto della produzione dei vini.Situato nella punta meridionale del continenteafricano, confina a nord con la Namibia, ilBotswana e lo Zimbabwe, a nord-est con ilMozambico e lo Swaziland; comprende nei suoiconfini il Lesotho. Al Sudafrica appartengono anche le Isole delPrincipe Edoardo che si trovano a 1.770 km a sud-est di Port Elisabeth quasi a metà strada tra ilSudafrica e l'Antartide. Si affaccia sull'oceanoAtlanticoe su quello Indiano.

Capo Agulhas, il punto più meridionale del conti-nente africano, delimita convenzionalmente il con-fine fra i due oceani. Il Sudafrica è anche l'unico Paeseal mondo con tre capitali:Pretoria, sede del Governo, Cittàdel Capo, dove si trova ilParlamento, e Bloemfontein,sede del potere giudiziario. Aifini internazionali, tuttavia, èPretoria a essere identificatacome capitale in quanto sededella Presidenza. Con la fine del regime di apar-theid, la liberazione di NelsonMandela e le elezioni del 1994,le porte del Sudafrica si sonoaperte ai numerosi turisti prove-nienti da ogni angolo della terra, perchè offre unospettacolo unico nel suo genere. E' un territorio dalla natura incontaminata ricco distupefacenti Parchi Nazionali e Riserve Private. Luoghi magnifici da sempre che celebrano lameraviglia del regno animale con i cinque piùgrandi mammiferi della Terra: leone, bufalo, leo-pardo, elefante, rinoceronte. Oltre a questo, con ilsafari fotografico si scoprono altre meraviglie delregno animale.«Altra importante realtà che si sta sviluppando consuccesso - ha detto nella conferenza stampa Saul

K. Molobi, Console Generale delSudafrica a Milano - con la finedell'apartheid anche i vini sudafri-cani si sono sdoganati, da 1 milio-ne di casse l'anno, siamo passati a10 milioni, una richiesta sul merca-to mondiale sempre più in aumen-to grazie a un ottima qualità deivini che deriva soprattutto dai prez-zi contenuti, dal clima mediterra-neo del Capo, le piogge e dal terre-no ricco e fertile. Tutte condizioniideali che consentono la coltivazio-ne della vite e la produzione di unbuon vino ricco di profumi».In Italia, i vini sudafricanivengono importati e distri-buiti da AfriWines – con

sede a Muggiò (MB). Fabio Albani, titolaredell'azienda, dal 2005ne ha selezionato oltreottanta etichette tra lepiù importanti aziendevitivinicole sudafricane,oggi in commercio inItalia. Si va dagli spumanti aibianchi, dal sapore frescoe fruttato come lo

PROFUMI E SAPORI DEL SUD AFRICA

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Chenin Blanc, Cape Riesling,Sauvignon Blanc e loChardonnay. I rossi sono corposidal bouquet particolare: Cinsaut,Pinotage, Pinot Noir, Shiraz elCabernet Sauvignon dall'invec-chiamento di almeno 10 anni.In Sudafrica ci sono ben 18 stra-de del vino e 2 del brandy che sitrovano per la maggior partenella provincia del Western

Cape.Ecco alcuni vini degustati inabbinamento ai profumi e saporisudafricani di carne di struzzo,molto delicati e sorprendenti neidiversi piatti degustati, preparatidal giovane e fantasioso chef

Davide Zunino del RistoranteMimmo - Via Sirtori 34 -Milano.Aperitivo: spumante SPIERMETHOD CAP CLASSIQUE 2012,diciotto mesi sui lieviti, moltoelegante e cremoso.Tartare di struzzo su salsa alloscalogno, acero e gelato al wasa-si: Chardonnay in purezza, affi-nato in barriques 12 mesi, inten-

so e profumato.Filetto di struzzo cotto in olionero, scaloppa di foies gras, ver-dure croccanti, liquirizia e con-summè: PINOTAGE DIEMERSDAL2013, vitigno sudafricano, inpurezza, speziato, elegante, tra-

scorre 16 mesi in barriques.Filetto di struzzo cotto a 63° inolio al timo su gazpacho e cola-tura di ricotta affumicata: DALLACIA GIORGIO 2011, un grandevino corposo, fresco e moltoequilibrato, viene fatto con il63% di cabernet Sauvignon,23% Merlot e 14% Petit Verdote affinato in barriques 18 mesi.

(Nella foto, da sinistra: EnzoRusso di Euposia, MarcellaUttaro responsabile marketingdel Consolato e Saul K.Molobi,Console Generale del Sudafrica aMilano)

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Creatività, stile e un "toccovincente" sono stati icaratteri distintivi della

Campari Barman Competitionaperta a tutti i barman e le bar-lady d'Italia che si sono messi ingioco, ispirati da Campari, l'ape-ritivo “rosso” per eccellenza. I barman hanno superato diverseprove per potersi aggiudicare iltitolo, creando cocktail inediticon Campari che interpretino almeglio il tema della competition:il perfetto aperitivo in stile italia-no. Nell'anno che vedrà Milano pro-tagonista di Expo 2015 Campari,icona dell'aperitivo italiano nelmondo, chiede ai barman divalorizzare le eccellenze e la tipi-cità del territorio anche nelmondo dei cocktail e dell'aperiti-vo.Le selezioni sono state molto ser-rate e i finalisti sono stati selezio-

nati su 830 iscritti totali. I finalisti si sono sfidati a colpi dishaker e creatività ed è stato iltorinese Andrea Dracos, barten-der del primo speak easy milane-se, il 1930, ad aggiudicarsi iltitolo di Campari Barman of TheYear. A condurre la serata dispettacolo e bartending l'ecletticoAlessandro Cattelan. Andrea siaggiudica un master di specializ-zazione sul brand presso laCampari Academy e la possibilitàdi diventare testimonial delbrand Campari rappresentandola marca in esclusivi eventi. La finale si è articolata in duefasi: una prima prova denomina-ta "Head to Head" e una secon-da sfida di "Improvvisazione".Durante l'Head to Head i finali-sti si sono sfidati a coppie, unocontro l'altro con eliminazionediretta. La seconda parte dellaprova, invece, ha previsto l'inte-

razione dei finalisti con un"Mistery client", impersonato dalguru della miscelazione SalvatoreCalabrese, The Maestro. A que-sta fase hanno avuto accesso,oltre al vincitore, Andrea Paci,secondo classificato originario diComo e bartender in Svizzerapresso l'Hauser Hotel e CinziaFerro, di Varese attualmente inservizio presso l'EstremaduraCafè.Le giurie coinvolte quest'annohanno visto grandi nomi interna-zionali del settore: TonyConigliaro e Luca Cinalli, topbartender che lavorano a Londrae che sono gli anticipatori delletendenze beverage a livello mon-diale e gli astri nascenti LeonardoLeuci e Flavio Angiolillo, con-duttori, tra l'altro, del fortunatotalent show Mixologist, il primoformat sul mondo dei cocktail,oltre al Maestro Calabrese.

ANDREA DRACOS SI AGGIUDICA IL TITOLODI CAMPARI BARMAN OF THE YEAR

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In una grigia giornata di finenovembre, all'età di 94 anni,ci ha lasciato Vittorio

Rinaldi, che con il fratelloRinaldo aveva fondato nel 1957,a Bologna, la Fratelli RinaldiImportatori. Se n'è andato condiscrezione, in silenzio, come insilenzio aveva vissuto gli ultimianni della sua lunga vita.L'azienda di distribuzione cheporta ancora oggi il nome suo edel fratello era nata nel periodoche sarebbe passato alla storiacome quello del boom economi-co: un periodo vitale, dinamico,che segnò il desiderio di tutti gliitaliani di elevare il proprio teno-re di vita e di aumentare - emigliorare - il proprio livello diconsumi.E ai consumi dell'Italia di queglianni diede un contributo impor-tante anche Vittorio Rinaldi.Due, in particolare, furono i suc-cessi che fecero conoscere eapprezzare la sua azienda, fino arenderla uno dei distributori piùimportanti a livello nazionale:Wyborowa e The Macallan.Wyborowa lanciò per prima nelnostro Paese la moda dellaWodka ghiacciata, da bere nellecelebri "pipette" - i bicchierinialti e strettissimi che, non a caso,sono oggi conosciuti in tutto ilmondo del bere bene come i"bicchierini Rinaldi".The Macallan, dal canto suo, fula prima grande marca a propor-re il Whisky di Malto di qualitàai consumatori italiani: i suoifamosi, rarissimi vintage (millesi-

mati) divennero veri e propriprodotti di culto, e sono ancoraoggi molto ricercati dai collezio-nisti di tutta Italia, a patto direcare in etichetta la dicitura"distribuito da Fratelli RinaldiImportatori - Bologna".A questi successi, i più eclatanti,Vittorio Rinaldi ne aggiunse

molti altri nel corso della sua car-riera imprenditoriale.Ricordiamo soltanto la distribu-zione dello Champagne CharlesHeidsieck (di cui arrivò a vende-re 250mila bottiglie annue) el'importazione del Porto Taylor's,il leader mondiale della catego-ria.Nel 2007, in occasione del cin-quantenario della sua azienda,andammo a trovare VittorioRinaldi a casa sua, nel cuore di

Bologna.Lo trovammo esile, stanco eormai quasi cieco, per via di unalunga malattia agli occhi.Nel parlare della sua appassio-nante vita di lavoro, lo sguardodella sua mente tornò con gran-de precisione e lucidità a mille emille episodi, storie, aneddoti,

incontri, viaggi: e in più diun'occasione i ricordi gli dise-gnarono sul volto un leggero,compiaciuto sorriso.Ci fece l'impressione, indimenti-cabile, di una specie di Borgesdei prodotti alcolici: ed è conquesta impressione che vogliamoricordare uno dei più grandiimportatori che il nostro settoreabbia avuto nella sua storiarecente.(Piero Valdiserra)

CI HA LASCIATO VITTORIO RINALDI:FECE SCOPRIRE AGLI ITALIANI DEL BOOM

ECONOMICO I MIGLIORI WHISKY E LE VODKA

M i l e s t o n e s

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QUESTIONE

D’AMBIENTE

Compie ottant’anni il Gruppo Vinicolofondato a Fossalta dal conte GaetanoMarzotto nel 1935: una lunga corsa

sino ai vertici internazionali del settoredi Giulio Bendfeldt

PRIMO PIANO

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SANTA MARGHERITA

<< C’è chi predilige le storie, le vicende, le drasticheprese di posizione dei viticoltori più piccoli (meglio se,magari, sempre un po’ controcorrente, magari sebastian-contrari, un po’ left-wing anarco-bucolico-inte-gralisti) ritenendo che al di sopra di certe dimensioni, diuna artigianalità elevata a punto d’orgoglio, tutto siamacchiato, inquinato dal business, dalle necessità e dallerichieste del mostro-mercato.Poi c’è chi, come Godzilla, ritiene che banalmente ledimensioni contano. Punto. Poi magari servono anche sesi vuole arrivare a coltivazioni e quindi produzioni dav-vero rispettose dell’ambiente e della salute del pubblicoche, per carità, non sarà vocabolo temibile di per se, ma

che col mercato c’entra e non poco.Ora, estremismi a parte da entrambi i lati del pendolo,esiste una terza via?E la domanda, è capziosa oppure ha un senso?La risposta sta nella lectio magistralis che nei primiAnni Cinquanta, Gaetano Marzotto, tenne all’Universitàdi Ferrara nel ricevere la laurea honoris causa in Scienzeagrarie. Il riconoscimento era direttamente collegato allafondazione di quel polo agroindustriale, nel 1935, cheoltre ad aver mutato il volto delle campagne fraPortogruaro e la laguna veneta, ha generato il GruppoVinicolo Santa Margherita. Quella “terza via” era giàcompresa nella mission che Gaetano Marzotto aveva

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dato al suo polo agricolo: non soltanto produrre beni ali-mentari per l’arrembante ricostruzione, ma anche realizza-re un “modello” dove alcuni valori - il lavoro, l’ambiente,la crescita economica e la sicurezza sociale - fossero patri-monio condiviso.E’ proprio in quella “vision” che sta quella possibile viaintermedia fra i piccoli pasdaran e i colossi multinaziona-li. E’ quello che, alla fine, ha cercato di costruire SantaMargherita che di quel sogno è frutto diretto negli ultimi80 anni.Ovvero, i risultati economici di una organizzazioneimprenditoriale che di mestiere produce e vende vino Doce Docg in tutto il mondo, vanno a sostenere direttamenteuna crescita che fa della sostenibilità ambientale e socialei suoi cardini portanti.«Le due sostenibilità sono talmente connesse fra loro cheforse, alla fin fine, è quasi ridondante differenziarle - sot-tolinea a Euposia, Gaetano Marzotto, figlio di VittorioEmanuele e nipote del fondatore, terza generazione allaguida del Gruppo Vinicolo - . Faccio un esempio: da cin-quant’anni abbiamo rapporti coi nostri conferitori: agri-coltori che da due, tre generazioni lavorano con e per noi.Hanno accettato, nella storia passata, di rinunciare allaquantità per dare spazio alla qualità; hanno accolto tutti iprotocolli di coltivazione...ma sanno una cosa fondamen-tale. Noi ci siamo quando è sereno, ma soprattutto siamopresenti quando fa tempesta.E questo ha permesso a loro di mantenere il vigneto, ditramandarlo, di tenerlo nel patrimonio di famiglia, diproseguire nella coltivazione della vite anche quando que-

sti vigneti erano in alta collina, di difficile accesso, quan-do richiedevano e richiedono grande fatica.Ecco, senza Santa Margherita, senza questo rapporto chesi basa su una stretta di mano che attraversa e unisce piùgenerazioni, cosa sarebbe rimasto di quel vigneto? magari,di poco più di un ettaro? Semplicemente non ci sarebbepiù, sarebbe diventato incolto, e avremmo perso grandiuve che fanno oggi nascere dei grandi vini e il territoriosarebbe stato ancora più abbandonato.E’ accaduto nei Masi dell’ Alto Adige, ma se andiamo inToscana è lo stesso: la ricostruzione dei terrazzamenti diLamole non è stata una scelta economica, ma ha permessodi ripristinare un paesaggio che è patrimonio collettivoche era stato abbandonato e rischiava di venir perdutodefinitivamente. Era più conveniente e veloce passare conun caterpillar, è ovvio, ma non crediamo sia quella lanostra missione».Nell’eredità del fondatore, anche la tensione per l’innova-zione unita alla curiosità per una conoscenza dei processiproduttivi sin nei minimi dettagli: dalla sistemazione agri-cola ed alle bonifiche dei primi anni, sino alle grandirivoluzioni che sono tratto distintivo del gruppo diFossalta: la vinificazione in bianco del Pinot Grigio,1961, un vino tuttora trainante per Santa Margherita eper il sistema-vino Italia a cinquant’anni dal suo debuttosul mercato; la spumantizzazione del Prosecco, fra i pio-nieri del Conegliano-Valdobbiadene, 1952, oggi vino-icona dell’italian way of life, un mix fra leggerezza d’ani-mo, attenzione al gusto ed al bello, nonchè soluzione“smart” per abbinare il vino a tempi di consumo comple-

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PRIMO PIANO SANTA MARGHERITA

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tamente rivoluzionati.Una tensione che però necessita dienergie: dal 2008 alla fine di que-st’anno, Santa Margherita-GruppoVinicolo ha speso e spenderà 100milioni di euro in investimentidiretti nell’ulteriore acquisizione enella sistemazione del patrimonioagricolo; in tecnologie di cantina(puntando anche qui a soluzionisostenibili come lo sfruttamentodella CO2 prodotta naturalmentedalla vinificazione evitandone ladispersione nell’atmosfera); instrutture d’ospitalità che nelleprincipali tessere del “mosaicoenologico” di Santa Margherita(Kettmeir in Alto Adige,Refrontolo nel Conegliano-Valdobbiadene, Cà del Bosco inFranciacorta, Villanova di Fossaltanel Veneto Orientale, Lamole inToscana) per rendere palpabile,perfettamente percepibile daiwinelover il percorso fatto in que-sti “primi” ottant’anni e i target daraggiungere nei prossimi.>>

Un Gruppodiventatosempre più green

La fascetta verde, e l’indicazionesulla capsula di questa bottiglia diPinot Grigio destinato al mercato

canadese certificano la “neutralità car-bonica” raggiunta per la sua produzione,il suo trasporto e la sua distribuzione.

E non si tratta di qualche grammo,ma di 2mila 500 tonnellate di CO2

che sono state azzerate attraversointerventi diretti nel ciclo produt-tivo, nell’autoproduzione dienergia elettrica da fonti rinno-vabili, da investimenti direttinella riforestazione ed in ulterio-ri progetti di produzione ener-getica.Certificato “carbon neutral” èoggi  poco meno del 10% dellaproduzione complessiva diSanta Margherita (nel 2014, 18milioni di bottiglie), dato chepone Fossalta ai vertici del set-tore e non soltanto in Italia.Ma questo è soltanto uno degliinterventi realizzati in questianni sul versante green: lottaagli sprechi d’acqua, tutela dellabiodiversità, produzione d’ener-gia pulita - grazie al fotovoltaicoe ad una centrale a biomasse èstata raggiunta l’autosufficienzaenergetica (altre 240 tonnellatedi CO2 non immesse ogni annonell’atmosfera). Dall’Alto Adige, alla Lombardia,alla Toscana i protocolli di cam-pagna  permetterebbero giàoggi la certificazione “bio” dimolti vini: dal “Tre Bicchieri”Vigneto di Campolungo diLamole, ai Franciacorta Dogc diCà del Bosco, agli altoatesini diKettmeir. 

CARBON NEUTRAL

A sinistra i quattro fratelliMarzotto che oggi controllanoSanta Margherita: Stefano, Nicolò,Gaetano (presidente) e Luca

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WINEPRAGUE

Nonostante la crisidei principali Paesidell’Unione, l’area

dell’Europa centro-danu-biana presenta tassi di cre-scita dell’economia com-presi fra il 7,6% (Estonia)all’1,7 % (RepubblicaCeca). Questa area euro-pea ha una popolazione dicirca 400 milioni di perso-ne (Russia, Bielorussia eUcraina comprese) con unlivello di esportazionecomplessive per il vino ita-liano pari a circa 500milioni di euro (il 10%delle esportazioni com-plessive di settore).I consumi pro-capite sonoassai interessanti (comedimostra la tabella nellapagina seguente) sia neiPaesi a maggiore tradizio-ne produttiva che in quellidi solo consumo. Il vinoItaliano gode di alta repu-tazione, soprattutto fra le

fasce dei nuovi consumato-ri - in modo particolare neigiovani - interessati edappassionati dell’italianstyle.

A Praga - dal 25 al 27maggio prossimi - si terràla Fiera Internazionale delvino e Distillati - WinePrague - ; i suoi visitatorisono: buyer, proprietari egestori di alberghi e risto-ranti, sommelier, intendito-ri e amanti del vino.

Riprendendo l’esperienzamaturata in più edizionidel Prowein, DESA-Deutschland SommelierAssociation ed Euposia-LaRivista del Vino sarannopresenti col loro Stand:124 metri quadrati con 36postazioni individuali; un’e-noteca (che sarà coordina-ta dal sommelier Gianni DeBellis) e due spazi per

masterclass: una da trenta-due postazioni a sedere eduna da otto; un’area servi-zio con frigo e cucina perfinger-foods.

Il calendario della master-class, così come le infor-mazioni relative alla pre-senza delle Cantine italianeverrà comunicato già dalleprossime settimane a tuttii buyer ed alle strutturecommerciali di RepubblicaCeca, Slovacchia,Ungheria, Polonia,Repubbliche Baltiche,Germania, Austria,Slovenia, Croazia, Russia,Ucraina, Bielorussia,Bulgaria, Moldavia,Finlandia e Scandinavia.

Ogni giorno, allo standDESA-Euposia, sarà possi-bile per i buyer internazio-nali conoscere infatti dallaviva voce dei produttori

STAND DESA-EUPOSIANELLA FIERA CHE “APRE” I MERCATI DELL’EST

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e/o da degustatori professionali -MW, giornalisti e sommelier - caratte-ristiche delle singole realtà e dei prin-cipali territori produttivi d’Italia.Si tratta dello stesso format di succes-so che viene applicato al Prowein che,nell’edizione 2015 vede (fra le altre)verticali di Champagne Bruno Paillard,Lungarotti, La Scolca, Emidio Pepe,Fabio Contato, Lessini Durello Doc, deivincitori del Challenge internazionaleEuposia dedicato agli spumantiMetodo classico.

PER INFO E ADESIONI:Sofia Biancolinemail: [email protected]

Lisa Cadamuroemail: [email protected]

PAESE CONSUMI LT/PROCAPITE MIL. ABITANTI CRESCITA PIL EXPORT VINO ITALIA

Repubblica Ceca 19 10 1.7 8 mil.Slovacchia 14.7 5.4 3.3 n.d.Slovenia 37.3 2 -0.2 n.d.Croazia 34.5 4.4 0.2 n.d.Austria 30.3 9 3.1 27 mil.Germania 24 82 0.1 352 mil.Ungheria 21.3 9 1.5 1.2 mil.Romania 16.4 21 2.5 n.d.Serbia 13.1 8 1.8 n.d.Estonia 12.3 1.3 7.6 n.d.Finlandia 11 2 3 8.6 mil.Macedonia 9.7 n.d. n.d. n.d.Bulgaria 8.5 7.5 1.7 n.d.Russia 7.9 141 0.2 28 mil.Bielorussia 7.1 9.6 5.3 n.d.Ucraina 6.9 45 5.2 3.7 mil.Lettonia 3 2.2 5.5 n.d.Polonia 2.4 38 4.4 11 mil.Moldavia 1.9 3.6 6.4 n.d.Kazakistan 1.9 15 7.5 n.d.Lituania 0.8 3.2 5.9 n.d.

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Capo di BuonaSperanza, Tokai,Borgogna,

Sciampagna, Graves,Canarie, Reno, Pazaret,Tintiglia de Rota, Malvasiadi Canarie, Peralta, Setuvaabboccato, Setuva dolce,Monte Moro, Rum veroGiamaica, Birrad’Inghilterra, Palma,Angaria, Madera, Ratafià diGrenoble, Rosazzo bianco,Picolit, Monte Libano...lalista dei vini serviti al matri-monio di Alvise ZorziContarini e Caterina Civran,celebrato a Venezia nel1775, testimonia chiaramen-te come il commercio deivini non era un hobby nellaRepubblica Serenissima, mauna cosa seria, gestita concompetenza ed attenzione,uno dei cardini su cui pog-giava la ricchezza di unpopolo che - come si dicevaun tempo lontano - “nonarat, non seminat, non vin-dimiat”.Ma che guidava perfettamen-te la globalizzazione dei com-merci del tempo grazie allenavi di San Marco che domi-navano nel Mediterraneo,sapendo anche rifornire lecorti ed i mercati dell’EuropaSettentrionale senza altrorivale se non il Turco.Poi, il dipanarsi della Storia,con lo spostarsi dell’attenzio-ne europea dal Mediterraneoalle Americhe ed alle Indie alseguito delle grandi scopertegeografiche.Ma fino a Colombo, ed alleCompagnie delle Indie,Venezia “era” il commerciomondiale e progressivamente

aveva sviluppato il suo “statode tera” che doveva provve-dere ad alimentare la suaflotta e gli operai che,nel’Arsenale la mantenevanointegra.Il bel libro “Il Vino nella sto-ria di Venezia. Vigneti eCantine dei Dogi fra XIII eXXI secolo” - curato daCarlo Favero per i tipi diBiblos Edizioni - ha il pregionon soltanto di mantenereviva questa storia affascinan-te, ma anche di raccontare lapossibile evoluzione, la lunga“corsa” per ricostruire unpatrimonio ampelografico e

produttivo, andando a cerca-re le ultime vigne dellaSerenissima dimenticate nelleisole della Laguna e nei lororari appezzamenti coltivabili.Un lavoro quindi non sol-tanto di testimonianza deifasti del passato, ma anchedella volontà di una tenacegruppo di viticoltori che frail mare e le Prealpi, in unapluralità di suoli e condizioniclimatiche, mantiene oggiviva e prospera questa tradi-zione attraverso vini semprepiù al centro dell’attenzionedel mercato internazionale.(Antonio Diaz)

IL VINO NELLA STORIA DI VENEZIA:UN LIBRO RICOSTRUISCE UNA LIAISON MILLENARIA

N e w s

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“ IL VINO NELLA

STORIA DI VENEZIA”VIGNETI E CANTINE

NELLE TERRE DEI

DOGI TRA XIII E XXISECOLO

A cura di CarloFavero; presenta-zione di AlviseZorziPagg.256Con testi di: RosaBarovier Mentasti,Ivan Buonanno,Manna Crespan,Michela DalBorgo, GabriellaDe Lorenzis,Walter Filipputti,Giuseppe Gullino,Serena Imazio,Daniele Migliaro,Jacopo Nardi,Andrea Peressini,Andrea Pitacco,Danilo Riponti,Giampiero Roratoe Attilio Scienza.

Editore: BiblosEdizioni, Cittadella(Pd)

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RITORNO SULMONTELLO

Ermenegildo Giusti ha deciso di“tornare” a casa e dopo aver fatto fortuna in Canada ha ricomprato i vigneti di famiglia. E molti altri.

Perchè al cuore...

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GIUSTI WINE

<< C’era un ragazzo che come noi amava senz’altro ilrock’n roll, ma che per fare fortuna dovette lasciare ilsuo paese, Volpago del Montello, gli amici, la famigliaper cercare la propria strada dall’altra partedell’Oceano. Anzi, un po’ più in là perchèErmenegido Giusti è dovuto arrivare sino alla Westcoast del Canada, a Vancouver, iniziando come salda-tore e finendo come costruttore edile dalla capacità dimille500 appartamenti l’anno.Fuga di braccia, e di cervelli, da quella che era negliAnni Cinquanta e Sessanta una delle province piùpovere dell’Italia.Ma Ermenegido - ultimo rampollo di una casata nobi-

liare del Seicento dalle alterne fortune - come nonaveva voglia di starsene con le mani in mani, così nonaccettava l’idea di aver dovuto lasciare la propria casa.Il Canada è oggi, evidentemente, al centro della suavita, ma il cuore gli chiedeva di chiudere col passato.Decide così di tornare «Ma non mi interessava unbuen retiro - spiega ad Euposia -, non mi andava unacasa per le vacanze. Qui volevo ricostruire un’impresa,creare nuovo lavoro perchè dopo cinquant’anni non èche le cose siano completamente cambiate, ritornare aprodurre vino come faceva la mia famiglia, mio padre,mio nonno, negli anni passati. Non volevo star qui afar niente: se mi guardo attorno, fra il Piave ed il

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Montello, vedo una terra bellissima, attraversata dallaStoria, che ha visto momenti drammatici e terribili, cheha delle grandissime potenzialità. Opportunità lasciateandare alla malora: basta guardare le rovinedell’Abbazia di Nervesa, è andata distrutta cento annifa, è ancora oggi un cumulo di maceria. Non so a lei,ma a me questo sembra pazzesco».I primi ettari sono comperati nel 2002. E sono quellidella famiglia, quelli che aveva dovuto lasciare per emi-grare.«Non volevano vendere, io non ho fatto una questionedi prezzo. La volevo, l’ho avuta. Quello che bisognavafare è stato fatto».Ermenegildo va e viene dal Canada, la sua società dicostruzioni è attiva, per trovare operai li deve amìndarea scovare sino in Romania. Ma nel “suo” Montello,Giusti ha investito più di venti milioni di euro. Aipochi campi iniziali si sono aggiunte, una dopo l’altra,diverse tenute sulle colline. Una più bella dell’altra.Hanno i nomi della famiglia: Amelia, Maria Vittoria,Ava, Aria Valentina, Emily, Sienna, Rolando e poiAbbazia, a poche centinaia di metri da due dei simbolipiù crudi della Prima guerra mondiale: l’Ossario diNervesa, che raccolgie i caduti delle battaglie sul Piave,e il cippo dedicato a Francesco Baracca, l’asso abbattutosu queste colline.In tutto oggi sono 75 ettari di proprietà. La memoriastorica sono vigneti di 45 anni di età.Il cuore di tutto sta nella Tenuta Rolando, un corpounico di 22 ettari, un terreno fertice, ricco di ghiaie e

argilla rossa, al cui centro si erge una torre in acciaioche permette una vista mozzafiato sulle Alpi, il grandebacino del Piave, le colline ricoperte di boschi e vignetidel Montello.Solo qualche antico reperto, pezzi di armi, ricorda chequi si concluse la macelleria della Grande Guerra. E, inun testacoda della storia, proprio qui è caduto l’unicopilota canadese abbattuto nel ‘15-’18: Gordon DonaldMclean, così da rendere ancora più pregna di significatila bandiera con la foglia d’acero che svetta davanti gliuffici di Giusti.

Mi scusi, ma chi glielo ha fatto fare di tornare perpoi dover trattare con le pubbliche amministrazioniper entrare in un settore che è già pieno di suo diconcorrenza?

«Me l’ha fatto fare il mio essere Italiano dentro, quandosi sta fuori si acquisice una sensibilità diversa, un lega-me più profondo, è ovvio. Certo, mi debbo scontrarecon gli uffici pubblici che qui hanno un modus operan-di diverso da quello cui sono abituato: il Canada èpragmatico, semplice, diretto. Sì o no, dentro o fuori.La legge è chiara, lo Stato non è esoso, è più facileintraprendere. Ma questa è casa mia, dove altro potevoinvestire col cuore e col cervello?»

Vabbè, ma il vino? di Prosecco è ormai pieno ilmondo...

«Sarà anche così, ma io vedo come all’estero guardano inostri prodotti; come si accendono gli occhi dei mieiinterlocutori quando posso offrire loro un mio vino, unvino italiano. Ci sarà anche tanto Prosecco, ma il

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PRIMO PIANO GIUSTI WINE

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nostro intanto è un Asolo Docgche rappresenta una nicchia diassoluto pregio nei grandinumeri del Prosecco.Basta spiegarglielo, poi ven-gono qui e si innamorano...No, il vino era quello chevolevo tornare a fare.E sono sicuto che i miei vinipossano trovare il loro spa-zio nel mercato; il mondo ègrande, siamo già in tantis-simi Paesi in così pocotempo...».Benchmark è il mercatocanadese, certamente unodei più attenti al vino italia-no, e dei più promettentinonostante il limite rappre-sentato dai monopoli statali.Mercato di Amarone, digrandi rossi strutturati, maanche di Prosecco e Pinotgrigio. Colonne portantianche delle scelte enologichedi Giusti Wine. >>

ASOLO PROSECCO SUPERIORE

DOCG�BRUT

Viene prodotto con le migliori uve Gleraprovenienti dai vigneti delle tenute “AriaValentina”, “Abbazia” e “Sienna”, situatenel versante sud del Montello.Lavorazione classica. Al naso note fre-sche di frutta a pasta bianca, di mele emiele d’acacia, fiori bianchi. Il palato èfresco, con una acidità vibrante, un gra-devole ritorno delle note fruttate.Invitante alla beva, 

CUVEÈ GIUSTI

Questo spumante Extra Brut viene pro-dotto con le migliori uve Chardonnay ePinot Noir provenienti dai vigneti  dellatenuta “Abbazia” .Il terreno è argilloso, ricco di  ferro. Lapresa di spuma avviene a bassa tempera-tura in autoclave con permanenza sul lie-vito di circa 6-8 mesi (è uno charmatlungo) prima dell’imbottigliamento. Hacorpo, evidentemente, con profumi mar-cati e molto netti al naso, alle note frut-tate si aggiungono profumi di mela matu-ra e di fiori. Il palato è rotondo, suadentee cremoso, una buona acidità va a com-pensare gli zuccheri evitando di appe-santire la beva.

ROSSO VENETO IGT“UMBERTO I”Allora, Treviso prima del Proseccoera zona di vini rossi, E la mano nonè andata perduta. E’ il caso di que-sto bordolese del Montello,  uveMerlot e Cabernet Sauvignon dellaTenuta Abbazia che, già prima del-l’arrivo di Ermenegildo Giusti, erafamosa per i suoi rossi corposi, benstrutturati, eleganti. Merlot eCabernet Sauvignon vengono vinifi-cati separatamente, malolattica svol-ta e successivo affinamento in barri-ques per 24-30 mesi. Segue poi unbreve affinamento in botte da 2500litri e un ulteriore affinamento in bot-tiglia. Un grande. Mettetelo in unadegustazione cieca, con francesi, cali-forniani e toscani,  e vi sorprenderà. 

LA DEGUSTAZIONE

A sinistra , Ermenegildo Giusti; nelle pagineprecedenti, la Tenuta Abbazia; e qui sopra,la sede centrale, Tenuta Rolando

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UNA VITTORIAITALIANA

DINASTIE

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GRUPPO DONELLI

Un gruppo diventato famoso nelmondo; un vino antico che sa ancora

intercettare i gusti di milioni di winelover; un brand che “torna acasa”: parla Antonio Giacobazzi

di Enzo Russo

<< Nonantola (Nunântla in dialetto modenese) è unpaese della provincia di Modena, dista pochi chilometridal capoluogo, lungo la via che è detta “Nonantolana” efa parte dell'Unione dei comuni di Sorbara. Il suo cen-tro conserva numerose tracce del passato medievale, trale quali le due torri dette “dei modenesi” e “dei bologne-si”, la Pieve di S. Michele Arcangelo, risalente al XSecolo e poi un meraviglioso monumento, l'Abbazia diSan Silvestro, innalzata a partire dal VIII secolo qualeparte del monastero benedettino, dove sono conservatianche frammenti di affreschi nella sala identificata comerefettorio . Particolarmente suggestiva è la cripta, soste-nuta da 86 sottili colonne adornate con capitelli di stilidiversi.Ed è proprio qui a Nonantola, un paese tranquillo amisura d' uomo, dove la gente ha due passioni, laFerrari e il Lambrusco, dove ha sede una delle tre

importanti aziende vitivinicole della famiglia, l'antica estorica cantina Gavioli.Il Patron Antonio Giacobazzi ci accoglie nel punto ven-dita della Gavioli , dove sono in bella mostra i suoi vini,l'Aceto Balsamico e i prodotti tipici del territorio.Neanche il tempo di ammirare le varie bottiglie esposte,che aperta una porta, si entra in un vero e propriomuseo dedicato al mondo agricolo ed enologico dove,con un tuffo nel passato,si possono ammirare oggetti emacchinari antichi.«Il tutto ha origine dalla conservazione delle vecchieattrezzature della nostra cantina aziendale, poi amplia-ta da oggetti, frutto di ricerche anche lontane nell'ambito locale - dice Giacobazzi - abbiamo creato un iti-nerario che ripercorre la produzione vinicola dai lavoriin vigna, come aratri, erpici ai vari attrezzi da cantinacome (pigiatrici, pompe , filtri, tappatrici).

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Il tutto è arricchito dalla presenza di alcune carrozze fracui una delle prime adibite al trasporto pubblico,costruite a fine ottocento dall' artigiano Angelo Orlandidi Modena, diventato poi il famoso carrozziere di pull-man».Ma Giacobazzi non finisce di sorprendere, alla fine delpercorso se ne apre un altro dedicato al mondo deimotori, altra sua passione, dove sono esposte alcune autod' epoca che fanno da contorno a due gioielli dellaFormula 1, la Ferrari di Villeneuve e la Williams diSenna. Poi, in un'altra sala c'è la bottaia, dove il vinoriposa in grandi botti di rovere di slavonia. «Non ci sonobarriques, perché alterano il vino nelle sue caratteristichesensoriali».Si scende poi nella zona interrata, un tempo cisterne incemento armato adibite al contenimento dei vini sfusi,questo consentiva il doppio recupero della superficie e lapossibilità di mantenere il vino in ambiente più frescoanche nel periodo caldo.«Oggi vi riposano tante bottiglie messe a fermentare len-tamente per almeno 30 mesi per ottenere così un pregia-to Metodo Classico di vino Lambrusco frutto dell'uvadei nostri vigneti».

Giacobazzi, la sua vita è costellata da successi, diintuizioni che hanno fatto conoscere il Lambrusco ela sua azienda in tutto il mondo. Com’è iniziata?

«Le origini della cantina Giacobazzi si perdono neltempo. Ricordo che mio padre mi parlava della vecchiaazienda agricola e vinicola situata nella zona precollinaree che, a seguito dei dissesti dovuti alla prima guerramondiale fu costretto a chiuderla.

Poi papà ebbe l'opportunità di ricominciare nel settorevinicolo con l' acquisto della cantina dove ora ci trovia-mo, costruita nel 1929 ma affittata ad altri fino al 1958.La nostra abitazione confinava con l' azienda affittata alSig. Simoni.Un vero signore, senza figli, quando mi vedeva, mi por-tava in cantina tenendomi per mano per assistere allevarie lavorazioni, ero un bambinetto di 3/4 anni.Col passare degli anni, durante la vendemmia, mi aggira-vo tra i carri trainati da cavalli e da buoi, mi intrufolavotra i contadini che scaricavano le casse e i cesti pienid'uva e portarli nella pigiatrice da dove poi partiva ilprocesso della vinificazione. Tutte queste cose mi entu-siasmavano e le vivevo con piacere.In quell' anno mio fratello Giancarlo, laureatosi in eno-logia, dopo aver fatto esperienza in una rinomata canti-na della zona, con l' appoggio di mio padre prese le redi-ni dell' azienda iniziando così a vinificare tutte le uvedelle nostre aziende.L' imbottigliamento si ampliò e negli anni '60 iniziai aviaggiare e a prendere contatto con vari operatori esteri. Irisultati furono abbastanza soddisfacenti. Fu così chenacque il rapporto con i mercati stranieri.Il primo con la Germania , poi la Francia, ma soprattut-to nel '63 con l' Inghilterra dove il Lambrusco non eraancora conosciuto.Nel '66 si presentarono degli americani che avevanobevuto il nostro Lambrusco in un ristorante della zona,ed era piaciuto. Iniziò così, con grande fatica e speranza ,la spedizione e la vendita del nostro Lambrusco inAmerica. Loro non erano grandi importatori e noi nean-

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DINASTIE GRUPPO DONELLI

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che una grande azienda, ma questoequilibrio ci ha permesso di crescereassieme.Partirono le prime vendite con diffi-coltà esagerate , perché a quei tempivendere all' estero voleva dire sotto-stare ad una serie di documentazioniinfinite che andavano dai controllidei vini al packaging, dai singolicartoni che dovevano essere legaticon lo spago a croce e sigillato, inqualche caso anche con ceralacca.La prima spedizione fu di 50 cartoniche si ripetè dopo sei mesi . Piccolequantità. Nel '69 andai negli StatiUniti per capire cosa succedeva , miresi conto che il Lambrusco eramolto apprezzato nelle feste, neiparties e in famiglia. Ma le venditenon aumentavano. Bisognava farequalche cosa.Avendo un piccolo importatore ,decisi così di andare agli uffici ICEdi New York per cercare un'alterna-tiva, visto che il mercato americanoaveva un potenziale enorme. Ma il funzionario cercò di dissua-dermi, perché l' unico vino che gliamericani apprezzavano in quelmomento era quello nel fiasco , il

Chianti, perché il vuoto lo appende-vano in cucina come decorazione.Lo stesso funzionario ribadiva chenon avremmo avuto successo, ancheperché il nome Giacobazzi nonavrebbe fatto presa sugli americaniin quanto difficile da pronunciare. Demoralizzato da quanto mi vennedetto , decisi assieme ai miei impor-tatori di fare un ultimo tentativo,perché sapevo che il vino piaceva edera apprezzato.Smaltita la delusione facemmo arri-vare 500 cartoni di Lambrusco, chefurono distribuiti in tutti i LiquorStores di Manatthan e contempora-neamente investimmo 28.000 dol-lari in pubblicità sulla radio mag-giormente ascoltata dai taxisti invi-tando a degustare e ad apprezzarequesto nuovo vino arrivato dall'Italia. Fu un grande successo, tutti lorichiedevano,il vino si esaurì inpochi giorni. Forte del successoavuto, feci subito partire un contai-ner da 1.200 cartoni di Lambrusco epoi un altro da 1.700. A New Yorksi beveva soltanto Giacobazzi, illambrusco che gli americani chiama-

vano “champagne rosso”. Fu un cre-scendo tanto da arrivare a 2 milionidi cartoni l' anno in un solo lustro.Eravamo ben presenti nei principaliStati Americani, come New York,Illinois, Florida, California, Texas.Tanto che la produzione del nostroLambrusco era diretta per il 98% inquel mercato.Il Lambrusco piaceva a tutti perché

fresco, profumato e spumeggiante.E' un vino che fa allegria, ha unabassa gradazione e sentori fruttati efloreali che gli donano freschezzache ben legano con le cucine piùdisparate».

E il mercato italiano?«Era fatto di bottiglie con vetro arendere, quindi ci voleva il cestello ola cassa di legno. La bottiglia, cheandava recuperata, dovevamo lavarlae sterilizzarla e tutto questo compor-tava un rallentamento della produ-zione con risultati economicimodesti. Negli Stati Uniti, vendem-mo le prime bottiglie ad 80 lire,franco cantina, mentre il mercatoitaliano le pagava molto meno. Inquesto senso il mercato americanoera più semplice, si produceva, si

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DINASTIE GRUPPO DONELLI

spediva e con pagamento garantito.Abbiamo rinnovare le attrezzature,ma soprattutto abbiamo dovutodiscutere con i clienti per il ritardodelle consegne, fino a perderne alcu-ni in Italia e al' estero.Tenemmo soltanto un cliente ingle-

se, quello sto-rico, il piùimportante.L' impegnoverso ilmercato

americano eraprioritario».Il lambruscoprovenivasoltanto daivostri vigne-ti?«IlLambruscoDOC dainostrivigneti,quelligeneri-ci licom-pra-

vamo nella zona e dalle CantineSociali».

In America quale tipologia diLambrusco viene esportata?

«Abbiamo iniziato con il Sorbara unpo’ “addomesticato” in quanto ama-bile, perché agli americani piacevacosì, poi siamo passati al LambruscoGenerico, più carico di colore e piùdolce. In quegli anni la vendita diLambrusco in America era aumenta-ta notevolmente con l' arrivo di altreaziende vitivinicole concorrenti».

Mai una difficoltà?«Diciamo che all' inizio la grandedifficoltà del Lambrusco fu l' apertu-ra della bottiglia, ci voleva il cava-tappi, lo sostituimmo con il tappo afungo, fu un successo strepitoso, maquella soluzione contemplava l'appli-cazione di una tassa come se fossespumante.Finalmente dopo alcune ricerche ciaccordammo con un'azienda inglese,con filiale in Italia, che in collabora-zione con la vetreria di Asti, riuscì amettere a punto un tappo a vite atenuta di pressione. Questo in quan-to primi ed unici, ci permise di esse-re avanti a tutti per molto tempo».

Un bel periodo, poi cosa succe-de? La Giacobazzi stava vivendoun buon momento, il mercatodel Lambrusco si stava accredi-tando come uno dei vini piùinteressanti del panorama dellebollicine, ma agli inizi degli anni'90 attraversò momenti di ten-sione in famiglia.

«Eravamo 4 fratelli - spiega AntonioGiacobazzi, calibrando le parole -tutti con le quote paritetiche nell'azienda. Poi un giorno, un fratellodecise di far entrare in azienda leproprie figlie, un inserimento checreò subito divisioni: non c' era piùla possibilità di gestire la Giacobazzicon un'unica “voce”, situazionemolto difficile da gestire , insosteni-bile. Ogni decisione veniva presaattraverso il Consiglio di

Amministrazione; al mattino sidecideva una strategia e al pomerig-gio veniva stravolta e cambiata.L' armonia non era più la stessa.Quindi, con mio grande rammarico,decidemmo di dividerci. Mio fratello insistette per tenersi laGiacobazzi, ma anziché seguire l'azienda in tutte le sue componenti,la lasciò gestire alle figlie, giovani einesperte, senza una storia vitivinico-la alle spalle, brave ma non preparateper seguire un' azienda di quel tipo edimensioni. Nel mentre lui si dedicò all' edilizia,ma senza avere esperienza nel setto-re. Somamndo queste due inespe-rienze, con risultati ampiamentinegativi, mio fratello si vide costret-to a vendere la Giacobazzi ad altri,non avendo io accettato di comprar-la per la non ben chiara situazioneeconomica.Certamente non fu dolce e indolorequesto mio distacco dall' azienda difamiglia, per tutto l' impegno profu-so nel far conoscere il Lambrusconel mondo. Ma avevo già un' idea sul mio doma-ni. Comprare la Donelli, una sceltache con il passare degli anni si èdimostrata vincente».«Dopo vari passaggi di proprietà -aggiunge Giacobazzi - la Giacobazzinon riusciva più a decollare, i risul-tati erano negativi, fallì e vennemessa all' asta dal TribunaleFallimentare. Dallo scorso anno èritornata in famiglia e collegata conl' azienda Donelli e Gavioli. Sonotre entità con attività ben distinte: laGavioli ha i vigneti, la cantina dipigiatura e produce il metodo tradi-zionale/classico, il Lambrusco diSorbara "Ancestrale".La Donelli è dedita soprattutto all'esportazione e vendite alla Gdo. Perquanto riguarda la Giacobazzi , stia-mo ancora studiando quale sarà ilsuo ruolo, sempre nell' ambito delvino e, visto che il suo nome è cono-

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«Con Ferrari ci si conoscevada parecchio tempo, ho com-prato anche qualche Ferrari,quando arrivavano gli ameri-cani in azienda, bastava unatelefonata ad Enzo Ferrrari ei cancelli di Maranello si apri-vano per una visita dellaFerrari. Un grande. QuandoNiki Lauda se ne andò, EnzoFerrari scelse GillesVilleneuve (nella foto a destrain basso con Jody Scheckter,suo compagno di squadra nel1979-80, ed oggi produttoredi vino in Uk) , canadese sco-nosciuto ai più, provenientedal campionato americano,dove non aveva brillato più ditanto. Però aveva delle carat-teristiche che gli piacevano:giovane, grintoso, coraggiosoe leale. Era campione dimotoslitta, ma in Italia eraun anonimo, non aveva maicorso in Formula . Ferrari cichiese di sponsorizzarlo,dissi di si, dopo aver valutatola parte finanziaria e qualeeco poteva avere il nome diGiacobazzi abbinata a GillesVilleneuve sulla Ferrari.Sorprendente. La primaazienda vitivinicola che entravanella Formula 1: il LambruscoGiacobazzi faceva il giro delmondo in Ferrari. Fu un periodo bello quello,seguivo col camper tutte le gareeuropee, con Villeneuve aveva-mo stabilito un buon rapporto diamicizia, è venuto anche inazienda a Nonantola a trovarmi. Non lo dimenticherò mai».

Gilles VilleneuveIl “cavaliere delrischio”innamorato del Lambrusco

sciuto in tutto il mondo, grazieanche alla sponsorizzazione inFormula 1 della Ferrari di GillesVilleneuve, nel ciclismo conMarco Pantani, non vogliamosbagliare la sua collocazione sulmercato».La lunga chiacchierata finisce alristorante Santa Maria Fuori leMura, con il caminetto acceso,

dove tra un antipasto di salumi,Parmigiano , gnocco fritto, taglia-telle al ragù di lepre e qualche dol-cino, Giacobazzi ci fa degustare ilLambrusco a rifermentazioneAncestrale, come si faceva unavolta, è una versione del Sorbarache si contraddistingue per laspuma fine ed evanescente, dalgusto secco, sapido e fruttato, consentori di fragoline di bosco eribes rosso. E poi il Lambrusco Spumante docMetodo Classico vinificato inbianco, dal perlage fine e persi-stente e colore giallo paglierino, ilprofumo è minerale con sentori dicrosta di pane e nocciola. Al pala-to risulta vellutato e ben struttu-rato. Le due bottiglie sorprendono perle loro caratteristiche organoletti-che , specialmente nell' accompa-gnamento delle pietanze.I due vini, che sono un po' il fioreall' occhiello dell' azienda, nasco-no dai vigneti a poche centinaia dimetri dall' azienda.Appena terminata la degustazione,il tempo dei convenevoli e ilpatron della Donelli è già inmacchina. Con il braccio fuoridal finestrino saluta ancora, dicen-do: «Degustare il vino è passione,cultura, un gioco che mette allaprova i nostri sensi e quindi impa-riamo ad ascoltarli e a lasciarciandare alle sensazioni che nasconodentro di noi». >>

GRUPPO DONELLI VINI(Giacobazzi - Gavioli)Il patron Antonio Giacobazzi è sposato dal1972 con Gianna 4 figli: Jonathan, lavoracon la Ferrari occupandosi di sponsor, èsempre in giro al seguito della Formula1.Giovanni: presidente della Donelli , si occu-pa dell' azienda in generale e delle strate-gie. Alberto: si occupa dell' amministrazio-ne, del mercato italiano Grandi Clienti edegli acquisti. Angela: ha studiato lingueorientali, si occupa del mercato orientale damolti anni.

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FASCINO

BERICO

Abbiamo degustato gli spumantimetodo classico che nascono nel cuore

del Veneto e che hanno suscitato unforte interesse di giurie internazionali

di Giulio Bendfeldt

<< Dimentichi in fretta il caos della pianura veneta, lostrato di polveri sottili che ricopre le aree urbane edindustriali di quella che era una delle locomotived’Europa. Salendo sui Colli Berici la dimensione cam-bia, i rumori si spengono, l’aria diventa immediatamen-te più tersa e limpida.E’ in questo microcosmo - un promonrorio collinare chesi alza per oltre un centinaio di metri sulla bassa pianuravicentina, frutto della lenta deposizione di sedimentimarini, sabbie e gusci di molluschi - che nascono alcunidei vini rossi più interessanti del Veneto, dal mediterra-neo Grenache (che qui bisogna chiamare Tai rosso, vallotu a spiegare ad un foresto!) al bordolese Carmenere.Ma noi stiamo salendo sui Colli Berici non per questo,ma per incontrare un “bianchista” che anno dopo annosta consolidando la sua fama. Anzi, bianchista è ridutti-vo. Perchè qui siamo davanti ad uno dei migliori pro-duttori di Metodo classico del Veneto e, stando alle ulti-me due edizioni del Challenge di Euposia, uno deimigliori produttori al mondo.

Venti ettari, rivolti a mezzogiorno, coltivati aGarganega, Chardonnay, Sauvignon blanc e, perchè no?,Cabernet sauvignon circondano Cà Rovere, una realtàfamigliare oggi guidata dai tre fratelli Biasin - Alessia,Sisto e Ugo - che sono subentrati al nonno Bruno che,innamoratosi vent’anni fa di questa collina sassosa, deci-se di farne il suo personalissimo vigneto.40mila bottiglie di metodo classico, e queste sono lenostre note di degustazione:

BLANC DE BLANCS BRUT 2010Chardonnay in purezza che rimane ben trentasei mesisui lieviti per la seconda fermentazione. Al naso presentaimmediate note di frutta a pasta bianca, pesca, con notefloreali marcate e molto nitide. Il palato conferma lenote fruttate, con una bella freschezza; emergono poisentori di lievito, di crema e frutta secca. Il finale è sapi-do, di bella persistenza, molto appagante ed invitantealla beva. Questo vino è stato classificato “MigliorMetodo classico del Veneto” all’edizione 2014 del nostro

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CÀROVERE

Challenge da una giuria interna-zionale e per l’ambasciatore delloChampagne in Germania, BorisMaskov «..sa essere diverso e rigo-roso, mantenendo una grandevitalità».

CUVÉE BRUT 2009Questo blend di Garganega eChardonnay (40-60%) nel 2013si è classificato “medaglia di bron-zo” al nostro Challenge: era laprima partecipazione di CàRovere ad un concorso internazio-nale e salire sul podio, facendosilargo fra quasi duecento concor-renti, non è stata davvero un’im-presa facile.A distanza di oltre un anno daquella degustazione, il fascino diquesto metodo classico è ancora

ben avvertibile: una gradevolenota ossidativa che emerge sunote aromatiche molto ben defi-nite. Note floreali più intense ecalde che si fondono con note difrutta matura, a pasta gialla, conuna nota aggrumata d’arancio. Ilpalato è intrigante, fresco, perfet-tamente bilanciato. Confermal’ottima impressione al naso echiude su una nota di dolcezza.Di assoluta piacevolezza. Anche inquesto caso, 36 mesi sui lieviti.

DEMI SEC 2008La liquer riprende il legame conla tradizione veneta dei passiti dauve garganega (allevata con lapergola veronese) che viene ven-demmiata a mano per poi, postain cassetta, attendere febbraio per

la pigiatura soffice. La fermenta-zione in Cà Rovere avviene inbarriques francesi nuove, dove siprosegue con un anno di affina-mento, cui segue un altro anno inacciaio e tre mesi in bottiglia.Il risultato è un’esplosione dimiele d’acacia, profumi di melacotta al naso e note più aggruma-te di arancio e cedro. Tutto siritrova pari pari al palato, assiemealla crema pasticcera ed alla crostadi pane. Il tutto però è molto benbilanciato dalla spalla acida diquesto Metodo classico che ripor-ta in equilibrio il tutto.La percentuale del blend è la stes-sa della Cuvée Brut, ed il risultatoè un vino non stancante, ma riccodi sfumature, dalla beva leggeraed invitante. >>

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Per Luisella Benedetti iltempo sembra essersi ferma-to. Anzi, da quando ha

lasciato la grande finanza per tor-nare alla tenuta agricola fondatadalla nonna Ancilla, sembra addi-rittura acquisito una maggioresolarità, nonostante le iniziali dif-ficoltà e diffidenze di chi le stavaintorno, una donna che volevafortemente dare la sua improntaal mondo del Lugana.Si perché Luisella Benedetti inazienda si occupa pressoché ditutto e supervisiona addirittura illavoro della produzione, dimo-strando un palato e capacità divisione non comuni.Con orgoglio, spiega: «Ho coro-nato una straordinaria vita rega-lando ad uno straordinario terri-torio un fiore nella produzione divino Lugana doc . L'amore per laterra cattura l'animo umano. Èpiù di una vocazione. È più diuna passione. Per me è più di unsogno».Eredita dalla nonna Ancilla, suofaro nella vita, un fazzoletto diterra di Lugana di Sirmione,prima lasciato alla propria figlia,

Maria Teresa Rossi, che l'ha sem-pre gestita seguendo personal-mente i vigneti e la produzione.Luisella decide di avvalersi dellacollaborazione di chi già conoscei vigneti e le uve della Lugana perdare forma al progetto "Ancilla",in un lembo di territorio in cuiuna produzione e una vinificazio-ne votata al naturale possano tro-vare una culla perfetta.Da lei imparo una cosa che ha delrivoluzionario, e cioè che, proba-bilmente, il Lugana migliore èquello che si fa aspettare e noncede alle sirene del mercato. Un ,se si può dire, superbissimoLugana 2006, etichetta laGhidina, grandissima espressionedi un territorio magico, non soloun vino.Col tempo il minerale giovanileespressione di rustica baldanza siè ingentilito, conferendo animaelegante e trasformandosi in equi-librio compositivo, in grado diconiugare gli aspetti caratterialidel vitigno con quelli più fascino-si del terroir confermando, con lasua complessità e piacevole sapi-dità, quella auspicata positiva

capacità di evolvere nel tempo .Ma l'effervescente LuisellaBenedetti aveva in serbo un'altrasorpresa, che mi ha incuriositonon poco perché, seppur giovane,e questa non è una colpa ma undato, ha stoffa per diventare unbellissimo e complesso spumantemetodo classico.Ho preferito, per “deformazione”il blanc de noir 100% pinot neroprodotto a Cadellora.Un 2011 con basse rese per etta-ro, intorno ai 70 quintali. Bellaspalla anche per il blanc de blancs100% chardonnay, Ottenute dauve Chardonnay, spumante dicolore giallo paglierino dal perla-ge fine ed elegante. In boccarisulta particolarmente fresco gra-zie alla gradevole effervescenza eall'acidità.Così, mentre apprendo di un rila-scio di un intrigante rosé, salutoLuisella domandandomi se la pre-senza della donna in agricolturaavesse relazione con una maggioreattitudine all'innovazione.Lo scoprirò assaggiando il Rosé?(Carlo Rossi)

LUGANA CLASSICO CON BRIO. I GRANDI VINI DIUNA DONNA DI CHARME: LUISELLA BENEDETTI

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Al Vinitaly la prima degustazione deiMetodo classici russi di Abrau Durso in

Italia: una maison che affonda le sueradici alla metà dell’Ottocento e che haattraversato il secolo “breve” dagli Zar,ai Soviet, a Putin: questa la sua storia

<< Alessandro II° Romanov, fu l’ultimo grande riformato-re della Russia; benchè rappresentante di una monarchiaassoluta che si reggeva sulla divisione netta della società,aveva compreso che il Paese aveva biso-gno di voltare pagina. A lui si deve lacancellazione della schiavitù della glebaquale primo passo verso una più comple-ta modernizzazione della Russia.Grande storia a parte, ai lettori diEuposia piacerà scoprire che AlessandroII° era però anche un profondo conosci-tore di vino, amante dello Champagne (alui Louis Roederer dedicò il Cristal), maanche convinto delle potenzialità agricoledel sud della Russia, in modo particolaredella Crimea il cui clima mediterraneoben si prestava e si presta alla coltivazio-ne della vite.Nel 1870 Alessandro II° decide che è ilmomento di far decollare una produzio-ne di alta qualità. Affida il progetto, con un decretoimperiale, al governatore del Mar Nero. Primo agrono-mo è Franz Hejduk che inizialmente punta sul Riesling

renano, per i vini bianchi, e sul Portugizer , dalla peri-feria di Vienna, per il vino rosso.Dal Caucaso vengono importati anche Cabernet,

Sauvignon, Aligoté, e Pinot Blanc edi vigneti vengono allestiti sulle rivedella baia di Tsemesska. Questivigneti sono diventati il modello e labase per il successivo sviluppo dellaviticoltura sulla costa.Riesling e Cabernet si rivelano subitole scelte vincenti: Abrau Durso si fanotare, vince i primi premi in pochianni e può fregiarsi dello stemmaimperiale in etichetta.Lev Sergeevic Golitsyn (1845-1915) èperò il vero fondatore della produzio-ne di champenoise in Crimea che poitrova nuova impulso con l’arrivo del-l’enologo francese Victor Dravigny,nuovo chef-du-cave dal 1905 al 1919.

Anni tumultuosi di crescita economica, di rivolte socialisino allo scoppio della Prima guerra mondiale, laRivoluzione d’Ottobre, l’assassinio dell’ultimo Zar e la

PRIMO PIANO

NOBLESSE

OBLIGE

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ABRAU DURSO

guerra civile.Un po’ come Forrest Gump, AbrauDurso dalla fortunata Crimea assi-ste a tutti questi sconvolgimenti e,nonostante ciò, riesce a conquistaremercati e notorietà: inizia a vende-re negli Stati Uniti, mentre lasuperficie dei vigneti raggiunge i220 ettari; nel 1913 viene vendutomezzo milione di bottiglie dichampagne, con prospettive perl'anno seguente di collocarne800mila, per un fatturato che arri-va a 10 milioni di rubli dell'epoca.Alla fine di marzo 1920 il poteresovietico viene stabilito a AbrauDurso, e il 14 aprile viene presa ladecisione di istituire una società

sovietica chiamata ancora AbrauDurso, affidata a EduardAvgustovich Vedel. Tutto il lavoroscientifico viene affidato a AntonMikhailovich Frolov-Bagreyev, eno-logo, e fondatore di una scuola pertecnici spumantisti.A lui si deve tutta la successiva pro-duzione di champagne russo. AbrauDurso diventa un centro di ricercain cui vengono studiate e realizzatevarietà speciali di lievito resistential freddo e la composizione diassemblaggi per i vari tipi di cham-pagne.Nemmeno il tempo di raccogliere ifrutti di un ventennio di lavoro chela Crimea si ritrova nel cuore della

Seconda guerra mondiale: AbrauDurso viene evacuata, se ne vannogli specialisti e l'attrezzatura piùpreziosa viene rimossa; il vino chenon si riesce a trasportare vienenascosto.Durante la battaglia diNovorossiysk, Abrau Durso vieneoccupata dalle truppe tedesche ediversi edifici, la cantina e partedelle caves vengono distrutti.A metà settembre 1943 i Tedeschisi ritirano, così può iniziare imme-diatamente la vendemmia.Nelle cantine sono sopravvissuteben 1600 botti; i macchinari per lavinificazione vengono riportati esubito ricomincia la produzione di

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vino. Facile immaginare che a Yalta i Grandi dell’epocaabbiano deciso le sorti del mondo bevendo Abrau Durso.Dopo la guerra, inizia la ricostruzione sulla base di unprogetto architettonico del 1945. Nel 1950 la cantinasupera i volumi di produzione di prima della guerra. Laricostruzione della cantina è stata completata nel 1956.Una parte significativa dei fondi destinati alla ricostruzio-ne viene utilizzato per migliorare le condizioni di vita deilavoratori dell'impresa. Nuove case vengono costruite perloro nel paese: Villaggio Abrau assunse l'aspetto di unapiccola città del futuro, con case graziose, strade pulite eben curate con passerelle e giardini.Viene costruito anche un hotel per accogliere gli ospitiVip. Negli Anni Sessanta e Settanta, Abrau Durso produ-ce champagne con nuovi marchi dedicati all'esportazione:Nazdorovya, ad esempio, che avvia i Millesimati e vieneesportato Stati Uniti, Canada, Brasile, Messico, Italia,Belgio, e nei paesi dell'Europa orientale. Nel 1970Pepsico ne diventa il distributore per il mercato america-no.Viene valorizzato anche il terroir: il lago Abrau vienedichiarato “monumento naturale”, viene così proibitol'abbattimento di alberi lungo le sue rive e l'utilizzo diprodotti chimici per il trattamento dei vigneti che vengo-no così spostati dalle rive del lago.Abrau Durso è uno dei fiori all'occhiello dell'industriasovietica; verso la metà degli anni 1980 la superficie deivigneti supera i mille ettari. Vengono prodotte tre milionidi bottiglie di “Champagne sovietico” ogni anno, cui siaggiungo i vini fermi come “Abrau Cabernet” e “AbrauRiesling”.A metà degli anni 1980 per la terza volta nella storia, unperiodo di sviluppo intenso di successo viene interrotto

da una crisi generata da motivi esterni: il 7 maggio 1985il Comitato centrale del Partito comunista e il Consigliodei Ministri dell'URSS impongono pesanti misure percombattere l'alcolismo.Nonostante Abrau Durso riceva premi internazionali, laproduzione viene fatta calare; non si rinnovano e vengonoabbandonati molti vigneti.Col disfacimento dell'Unione Sovietica inizia un altroperiodo drammatico: le difficoltà politiche alimentano ilcaos nell'economia; nell’agosto del 2002 un tornado sopraNovorossiysk porta all'inondazione ed alla distruzione dimolti vigneti nella valle del fiume Durso mettendo arischio la stessa sopravvivenza dello “champagne russo”.Nel 2006, la svolta: la cantina viene acquisita dal GruppoSVL, diretto da Boris Titov Yurevich, che decide di pre-servare e ampliarne la tradizione. Nascono così gli spu-manti della Russia moderna: “Premium Red Brut” e“Imperial Cuvee l'Art Nouveau Brut” che ottengono subi-to premi all'International Wine & Spirit competition diLondra nel 2010.Nello stesso anno, Abrau Durso acquisisce lo champagne“Chateau d`Avize” da Moët & Chandon. E ritorna, dopoun secolo, al Cremino. Nel 2010 nasce anche l'etichettadedicata al primo importante enologo della maison,Victor Dravigny, i cui eredi - dopo lunghissime ricerchein Francia - vengono invitati a presenziarne al debuttonella rinnovata Abrau Durso «Mio nonno sarebbe statofelice di apprendere che l'azienda che ha iniziato, ha con-tinuato per così tanto tempo».Dall'aprile del 2012 le azioni della società sono quotatealla Borsa di Mosca.Martedì 24 marzo, al Vinitaly (Sala Iris, ore 11,00) leparole lasceranno spazio ai vini.>>

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In oltre 150 anni di storia della Cantina Chiarli,cinque generazioni di produttori di vino hannocontribuito a fare conoscere il marchio Chiarli in

tutto il mondo come sinonimo di Lambrusco di qua-lità. Basti pensare che nel 1900 a Parigi in occasione del-l'innalzamento della famosa Tour Eiffel nella cornicedell'Expo Internazionale, a Cleto Chiarli viene rico-nosciuto dalla giuria il prestigioso premio “MentionHonorable”. La Cantina Chiarli viene incoronata perla qualità dei suoi vini e in particolar modo delSorbara, un vino che, con il passare degli anni èdiventato sempre più il simbolo del Lambrusco.Oggi la famiglia Chiarli, oltre a rappresentare unaparte della storia del Lambrusco, grazie ad unacostante attenzione al miglioramento qualitativo èriuscita a fare ottenere al Sorbara premi e riconosci-menti che solo alcuni anni fa nessuno poteva preve-dere.Si può andare oltre il classico Lambrusco di Sorbara?Quale vino si può fare?Ne parliamo con i due fratelli Mauro e AnselmoChiarli (nella foto a pagina 37). «Le nostre SocietàAgricole da anni impegnano tutte le componentidella propria filiera produttiva alla valorizzazione diquesta straordinaria uva, e non a caso, i risultati sonosotto gli occhi di tutti, anche di coloro che per anninon ne hanno compreso a pieno le grandi potenziali-tà.La viticultura subisce delle evoluzioni con l'aiutodalla tecnologia che in questi ultimi anni ha fattodegli enormi passi in avanti e questo ci ha consentitodi esplorare le potenzialità di alcuni vitigni, moltomeglio che nel passato perché una volta fare il vinoera molto più artigianale, ci si affidava alla tradizionecontadina, all'esperienza. Oggi, invece, abbiamo lapossibilità di approfondire le conoscenze dei vari viti-gni e tra questi quello che ha suscitato maggior inte-resse è stato il Sorbara».«Il Sorbara, nella famiglia dei Lambrusco, ha nel suodna caratteristiche uniche: è il più fine, possiede unaspiccata acidità, è ricco di profumi, si presenta dicolore colore rosso chiarissimo. La varietà inoltre èmolto avara di grappoli ed in alcune annate le produ-zioni sono scarsissime. Insomma, il Sorbara è un'uva

difficile da coltivare da cui si pro-duce un vino del tutto particolare.Il Sorbara è sempre stato oggettodella nostra massima attenzione enel tempo, grazie alle nuove tec-nologie, alle ricerche di laborato-rio e alle selezioni effettuate neinostri vigneti, abbiamo sviluppatonuovi metodi di produzione che cihanno fatto scoprire sempre di piùquesto vitigno rivelandone, passodopo passo, la sua straordinarietà.»

Ad esempio?«Il primo passaggio è stato l'intro-duzione del metodo Charmat avve-nuto, nell'area del Lambrusco, permerito della nostra azienda, all'ini-zio degli anni '50. Fino ad alloratutto il Lambrusco veniva pro-dotto a rifermentazione naturalein bottiglia secondo il metodoAncestrale. Si otteneva un vino di ottimaqualità un po’ rustico cheaveva il fascino dei sentoridei lieviti residui nellabottiglia. La nostra azienda pro-duce ancora oggi que-sto Lambruscoapprezzato da consu-matori esperti edamanti dei vini piùtradizionali. Ilnuovo metodoCharmat e la tecno-logia del freddo die-dero inizio ad unanuova era. Infatti larifermentazione inrecipienti a tenutadi pressione consen-te di gestire e guida-re al meglio le fasidella produzione

QUINTOPASSO, IL METODO CLASSICO DI CHIARLI:LA NUOVA VITA DEL “SORBARA”

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con il risultato di ottenere un vinopiù fruttato, più fine, più elegante,più piacevole.Negli anni gli approfondimenti e glistudi, le analisi e i riscontri sui ter-reni, sui vigneti e sulle uve Sorbaraci hanno fatto intuire che questoLambrusco possedeva tutti gli ele-menti essenziali per diventare unoSpumante di grande classe. Di qui l'idea di produrre Sorbarasecondo il metodo classico.Parliamo però di un Sorbara che hanecessità di vigneti dai cloni parti-colari e selezionati nel tempo e lecui uve vengono raccolte scegliendosolo i grappoli idonei. Un lavoroserio, impegnativo e costoso».

E per quanto riguarda la grada-zione?

«Come per tutti gli spumanti la gra-dazione alcolica naturale può essereincrementata secondo quanto previ-sto dalla legislazione. Non è detto che questo avvengacon il Lambrusco, perché le uve diSorbara che noi raccogliamo da

vigneti a bassissime rese per ettaro,quasi ogni vendemmia hanno unagradazione complessiva sufficienteper avere 12° naturali in bottiglia».

Quando ci sarà la prima botti-glia metodo classico?

«C'è già. L'abbiamo presentata loscorso anno al Vinitaly, è stata unanteprima un po' in sordina perverificare quale accoglienza riceveva-no le nuove bollicine fatte con leuve Lambrusco di Sorbara. Risultati altamente positivi e daquest'anno tutti potranno apprez-zarlo».

Come si chiama?«Quintopasso, fatto con uveSorbara - vendemmia 2011 - 24mesi sui lieviti, con due sboccature,gennaio e luglio 2014.La bottiglia, elegante e trasparenteevidenzia il rosa tenue del prodotto,etichetta storica rivisitata – l’origi-nale fa parte dell’archivio dellafamiglia – con lettering autenticodell’epoca. Questo Rosè Brut Quintopasso è il

primo di una gamma di SpumantiMetodo Classico che nei prossimianni contribuirà ulteriormente allavalorizzazione degli altri vitigni delterritorio modenese”.

Perché lo avete chiamato così?“Quintopasso porta nel nome i rife-rimenti al percorso imprenditoriale,la coralità di tutte le persone che nesono state protagoniste. Celebra la quinta generazione, sem-pre più protagonista nelle aziendedi famiglia . Quintopasso non vuoleessere soltanto punto d'arrivo dellaquinta tappa ma anche un punto dipartenza in quel percorso di ricercae qualità iniziato nel 1860».

Dove viene prodotto il SorbaraMetodo classico?

«Nella cantina della TenutaCialdini, dove nascono le miglioriproduzioni di vini firmati CletoChiarli. E' una struttura moderna attrezzatacon le più avanzate tecnologie, dovesi svolgono tutte le fasi del cicloproduttivo». (Enzo Russo)

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Il 2014 sarà ricordato comeun anno super per ilLessini Durello, lo spu-

mante nato dalla Durella, uvaautoctona prodotta unicamen-te sulle colline tra Verona eVicenza che si appresta atagliare il nastro del milione dibottiglie prodotte.. Non a caso, grande è statol’entusiasmo che si è registratoalla fine dello scorso anno, nelcorso della tradizionale mani-festazione “Durello&Friends”,il festival delle bollicine che vaa rinsaldare ogni anno il rap-porto fra questo vino antico,figlio di un terroir unico - i

Monti Lessini compresi nelleprovince orientali del Veneto -che nel volgere dell’ultimoquarto di secolo ha conquista-to uno spazio tutto suo.Questo grazie alla tenacia deiviticoltori in primis ed allascelta di elevare il contenutoqualitativo offerto dal vitigno

Durella che, rende i vini gio-vani e fermi particolarmenteostici da bere (“da tola” dico-no i vecchi del posto, ovveroda aggrapparsi alla tavola pernon cadere dalla sedia quandosi bevono...), ma che - al con-trario - trasforma questa suaimportante acidità in unastraordinaria leva nella spu-mantizzazione.Un’acidità che garantisce lon-gevità, freschezza, che preservaprofumi e sapori, e che rende,in modo particolare gli spu-manti elaborati col metodoclassico della rifermentazionein bottiglia, vini unici, parti-

colari, dalla spiccata identità epiacevoli da bere.«Se analizziamo i trend di con-sumo e l’andamento produtti-vo all’interno della denomina-zione – sottolinea BrunoTrenini, presidente delConsorzio – notiamo una cre-scita costante delle bottiglie

LESSINI DURELLO SPUMANTE, IL METODOCLASSICO “ALTERNATIVO”

SFONDA QUOTA UN MILIONE DI BOTTIGLIEPRODOTTE

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che quest’anno hanno registrato unvero e proprio boom: dalle100.000 iniziali, prodotte allanascita del consorzio, nel 2014 pre-vediamo di sfiorare la quota recorddi un milione di bottiglie».Un trend che riflette come le bolli-cine autoctone di Verona e Vicenzasiano state quest’anno tra le piùperformanti in Italia.«Il Lessini Durello – sottolinea

ancora Trentini - si conferma unospumante con una tendenza moltosoddisfacente sul fronte dei consu-mi. In base ai dati IRI, gli spuman-ti “alternativi”, classificati come“altri”, tra i quali rientra anche ilDurello registrano infatti una cre-scita nei consumi del +5% a frontedi un +3% degli spumanti classifi-cati come “tradizionali”». Si tratta di un risultato moltosignificativo, supportato anche dal-l’introduzione del nuovo discipli-nare di produzione, “sdoppiato”per dare ulteriore identità alla tipo-logia Durello spumante, punta didiamante della doc. Quella del Lessini Durello si con-ferma una denominazione in fortecrescita sul fronte qualitativo e suquello della reperibilità/distribuzio-

ne del prodotto. A suo favore giocano importantipunti di forza: • un’area produttiva ben circoscrit-ta e solo collinare, dalla marcatastoricità, basata su un territoriovulcanico;• un trend positivo sui mercatimondiali che vedono crescere glispumanti, con particolare spintaquelli prodotti da vitigni autoctoni;• la capacità del Lessini Durello dicrearsi una propria quota di merca-to senza eroderne altre, grazie alforte lavoro sulla valorizzazione delvitigno;• un consolidamento gradualeavvenuto grazie alle sole forze delleaziende del luogo senza l’aiuto dicapitali o investitori esterni al siste-ma produttivo.

LA DEGUSTAZIONE AL PROWEINOtto “bollicine” dal vulcano, unautoctono ed un territorio unici.Saranno proprio questi i temi dellamasterclass che al Prowein illustreràa buyer internazionali ed alla stam-pa i grandi progressi fatti dai vigne-ron di questa denominazione emer-gente. Appuntamento fissato perlunedi 16 marzo 2015, alle ore

12.35, presso lo stand DESA(Deutschland sommelier associa-tion)-Euposia (Halle 15, # A41)per “Il Lessini Durello in Classico”,degustazione ed incontro coi pro-duttori, moderato da VeronikaCrecelius. Questi gli spumanti indegustazione: SACRAMUNDI Lessini Durello DOCspumante metodo classico;TONELLO Lessini Durello DOCspumante metodo classico“Merum”;CANTINA DI SOAVE Lessini DurelloDOC spumante metodo classico“700”;CANTINA DI MONTEFORTE LessiniDurello DOC spumante metodoclassico;COLLI VICENTINI Lessini DurelloDOC spumante metodo classico;“Le Macine” ;CORTE MOSCHINA Lessini DurelloDOC spumante metodo classico2010 ;FATTORI Lessini Durello DOCspumante metodo classico Roncà;FONGARO Lessini Durello DOCspumante metodo classico “RiservaPas Dosè 2007. Le otto cantine saranno anche pre-senti allo stand.

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Con 47 ettari di vigneti e500 mila bottiglie vendu-te nel mondo, è una delle

più importanti realtà dellaFranciacorta, territorio, che ognianno dona milioni di bollicinemillesimate docg agli appassiona-ti del buon bere.Per ribadire queste peculiarità,Loris Biatta patron de LeMarchesine ha organizzato, per ilSecolo Novo Millesimato, unvino longevo e di grande forza,una “vericale” di cinque annate:2008 - 2005 - 2002 - 2000 e1995.Ognuna delle annate ha saputoraccontare, secondo le propriecaratteristiche, le peculiarità dellediverse vendemmie. Questa,infatti, la sfida che ogni anno l'a-zienda Le Marchesine si ponecon i propri millesimi: contrad-distinguere l'annata e valorizzareil terroir.La bollicina millesimata che haconquistato tutti è stata il 2005,annata che ha sfiorato l'eccellen-za, seguita dal 2008 e poi 2002 eil 2000. La sorpresa è stata l'an-nata del '95 che ha dimostrato lalongevità di questo Chardonnay

che nasce sulla collina laSantissima di Gussago, un vinoancora fresco, non ossidato eancora carico di acidità.Inestimabile vanto de LeMarchesine è presentare in degu-stazione non prodotti di annatestoriche con sboccature recenti,bensì i medesimi prodotti chevenivano commercializzati neglianni passati. Ecco allora che assa-porare un Franciacorta docgSecolo Novo Millesimato con uncarattere così ben delineato eduna vitalità ancora ben marcatanon può che emozionare e con-quistare anche i palati più esigen-ti.Con la preziosa guida di LorisBiatta, esperti e giornalistihanno potuto ripercorrere ilcammino evolutivo che ha carat-terizzato le diverse vendemmiedegustate.Le cinque annate hanno dimo-strato come si evolve col passaredegli anni questo vino. Colpiscesubito la freschezza e l'eleganza.Poi si fa notare per il perlagefinissimo e persistente che arrivaal naso con grande piacere.Grande struttura e notevole mor-

bidezza caratterizzano questoprodotto.Potenza, generosità e ricchezzasono le prerogative migliori diquesto Franciacorta, complesso eampio al naso, in bocca apparemeravigliosamente morbido epersistente. Rappresenta perfetta-mente la filosofia della "bollicinaa tutto pasto".Il Franciacorta docg RiservaSecolo Novo Brut Millesimatonasce da selezioni clonali di uveChardonnay con vendemmia amano. Le bottiglie vengono acca-tastate in locali di affinamento atemperatura controllata (12° -14°) per almeno 48 mesi che loportano ad assumere un partico-lare profumo e sapore con unlungo e finissimo perlage.Si presenta di colore giallopaglierino brillante con riflessioro-verde. Al naso si percepiscela nocciolina tostata, margarina,note mentolate e di cedro candi-do.Avvolgente e rotondo al gusto egrande equilibrio tra acidità esapidità. Nell'insieme è un vinoelegante e dalle grandi occasioni(Enzo Russo)

LE MARCHESINE: VERTICALE DEL “SECOLO NOVO”FRANCIACORTA DOCG DAL 1995 AL 2008

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Pierluigi Sciolette (nella foto)è stato nominato Presidentedell'Enoteca Regionale

dell'Emilia Romagna, un associa-zione che opera dal 1970 per lapromozione e valorizzazione delpatrimonio vinicolo regionale epromuovere il vino regionale inItalia e all'Estero. L'Enoteca, che ha sede all'internodella Rocca Sforzesca di Dozza(Bo), un borgo collinare posto pro-prio al “confine” tra l'Emilia e laRomagna, conta oggi 260 membritra produttori di vino, aceto balsa-mico e distillati, enti pubblici, con-sorzi di tutela e valorizzazione,associazioni rappresentative deisommelier della regione.Incontriamo Sciolette a Modenanella sede di Piacere Modena e delConsorzio del Lambrusco diModena, di cui è d'entrambiPresidente.L'Enoteca Regionale ha dei compi-ti importanti da portare avanti nel-l'interesse di tutti gli operatori delsettore e che certamente si aspetta-no un salto di qualità nei prossimimesi, anni. Questa nuova avventu-ra non l'avrà certamente colta disorpresa, perché conosce moltobene il settore vitivinicolo. Comeintende rivitalizzare e dare nuoviimpulsi all'Enoteca?«L'Enoteca Regionale dell'EmiliaRomagna è una società di servizialla viticoltura, alle imprese, facen-do in modo che i nostri viticoltoripossano in modo collettivo esserepresenti alle varie manifestazioni.Svolge anche compiti di carattereamministrativo. Abbiamo unamostra permanente all'internodella Rocca che è aperta tutti igiorni ai visitatori e a tutti quelliche sono interessati ad approfondi-re la nostra enologia. Sono presenticentinaia di etichette di vini pro-

dotti dai nostri associati. La quintaedizione di Enologica che si è svol-ta a Bologna in 24 novembre èstata gestita dall'Enoteca, che havisto la partecipazione di 120aziende e un affluenza di pubblicooltre le aspettative. Poi abbiamo unprogetto molto ambizioso che èquello della "Via Emilia”».«La nostra Regione inizia proprioda Rimini con la Via Emilia e fini-sce a Piacenza. Sono 2 mila e due-cento anni che testimoniano quelloche è la nostra Regione, uno stiledi vita e di benessere che esprime ilnostro territorio. Questa iniziativavuole valorizzare e legare il vino,l'agroalimentare e il turismo, spo-stando l'attenzione dal mare all'en-troterra».Un progetto importante, ma comeintendete svilupparlo su un areacosi vasta: «La proposta ha trovatopieno appoggio dagli associati daiConsorzi e dalle Istituzioni, perchél'iniziativa si caratterizza come sefosse un lungo tour a tappe e perogni tappa è possibile conoscere lacucina,i prodotti gastronomici e ivini che saranno solo quelli cono-sciuti, che contano partendo dalSangiovese, tutta la parte che

riguarda la Romagna, l'Albana poic'è tutta l'area del Pignoletto, poic'è tutta l'area dei Lambruschi perfinire con la Malvasia e ilGotturnio. Questi sono i vini che debbonodare l'identità della nostraRegione.All'interno di questo percorso cisaranno poi delle manifestazionimirate che andranno ulteriormentea valorizzare questo paniere che faparte della tradizioni della nostraterra. E' chiaro che anche la parteturistica sarà un partner importan-te nella componente enogastrono-mica». Quali sono gli obiettivi: «Far cono-scere le molteplici realtà vitivinico-le, dalle piccole alle grandi cantine,i prodotti locali dai formaggi aisalumi e poi l'entroterra con tuttele sue ricchezze turistiche, daimonumenti ai castelli e perché no,il carattere e l'ospitalità degli emi-liani e romagnoli». E per quantoriguarda l'estero: «Partecipazionealle più importanti fiere, sia inEuropa sia oltre Oceano». (E.R.)

NUOVO PRESIDENTE ALL’ENOTECA REGIONALEDELL’EMILIA-ROMAGNA, É PIERLUIGI SCIOLETTE

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La Toyota Verso 1600 Diesel è una monovo-lume che a prima vista colpisce per la sualinea morbida e l'eleganza per come è stata

rifinita. Il muso ben disegnato, con i fari cromati, sembrasorridere alle auto che incrocia e i cerchi in lega17” dal design accattivante, evidenziano quantoimpegno è stato profuso dai progettisti del SolLevante nella costante ricerca del “perfetto”.Con i suoi 5 comodi posti, che possono diventare7, togliendo un po' di spazio al bagagliaio, laToyota Verso sembra essere un auto fatta appostaper le esigenze di una famiglia che si sposta fre-quentemente e ama viaggiare comodamente e intutta sicurezza nei week end o per le vacanze conil conforto dell'ampio bagagliaio. Ma vediamola all'interno, dove l'arredamento èstato curato in tutti suoi particolari, il posto di

TOYOTA VERSO 1600 DIESELELEGANTE, CONFORTEVOLE, SILENZIOSA

E PANORAMICA

V i n o & m o t o r i

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guida, regolabile anche in altezza,è ben posizionato, offre una visua-le ampia e rassicurante, si ha subi-to una sensazione rassicurante, dicompattezza e solidità, colpiscesubito il volante in pelle e benmaneggevole.Bella, originale e ben visibile lastrumentazione centrale rivoltaverso il guidatore, comodi sono icomandi della radio, del clima e ilcontrollo del consumo di carbu-rante, tutti posti in alto, sopra lacorta leva del cambio.L’equipaggiamento è molto com-pleto: fendinebbia anteriori, fun-zione di illuminazione Follow MeHome, oltre all’adozione di indi-catori di direzione integrali per inuovi retrovisori elettrici riscaldati,7 airbag, il clima bi-zona a con-trollo automatico, la funzione diripiegamento elettrico per i retro-visori, sistema Toyota Touch &Go con telecamera posteriore, eCruise Control, i sensori per ilfunzionamento automatico di fari,

tergicristalli e dispositivo di offu-scamento automatico del retrovi-sore interno, tetto panoramicoSkyview e fari con scarica ad altaintensità (HID) con luci di marciadiurna a LED integrali. I sedilisono molto ben fatti: il tessuto haun disegno elegante e i materialisono estremamente robusti e benrifiniti. E non è stata certo trascurata lacomodità: c'è un doppio vanoportaoggetti, con la parte superio-re climatizzata, nella plancia, cisono ampie tasche sulle portiere,un cassetto sotto il sedile del pas-seggero, compartimenti sotto ilpianale della seconda fila di sedili.

CONSUMIE PROVA SU STRADALa Toyota Verso 1600Diesel èabbastanza avara nei consumi dicarburante, col supporto del siste-ma Stop & Start, nel ciclo combi-nato fa 22 Km con litro, extraurbano 25 e urbano 18. Con i

tempi che corrono è un bel rispar-mio di costi.Ma è su strada che la Verso sor-prende. In città si dimostramaneggevole, disinvolta e di facileparcheggio per lo sterzo moltosensibile e con l'aiuto della teleca-mera. Nei lunghi viaggi, la prima nota èla silenziosità, poi la massimacomodità e confidenza di guidasicura, pratica e piacevole. Si sentela potenza del motore, in partico-lare con la terza marcia al limitedella guida sportiva, ma il bello ècon la sesta marcia, dove la Verso1600 macina chilometri e chilo-metri in un silenzio di tutto ripo-so. In montagna si difende moltobene è agile, ben aderente alla stra-da, sicura nelle curve e nelle frena-te. E poi con il tetto panoramico,chi sta dietro non ha motivo diannoiarsi, anzi, può avere la tenta-zione di toccare il cielo con undito. (Enzo Russo)

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Grazie all’enologo FabioMecca, firma emergentedi diversi vini del nostro

Sud, Euposia ha “messo le mani”su diversi vini calabresi.Quelli di cui pubblichiamo quile recensioni, arrivano dalla valledel fiume Savuto, fatale a Isabellad’Aragona di ritorno dall’ottavacrociata, da terrazze rivolte a sud-ovest , verso il Mar Tirreno, con8mila ceppi per ettaro e una scel-ta di portainnesti a scarsa vigoria.La cantina è “Le Moire”. questi isuoi vini:

MUTE 2012DOC SAVUTOE’ un blend di autoctnoni:Arvino, al 45%, Magiocco dipari peso e Greco nero, a chiude-re. Le uve vengono vendemmiatemanualmente e vinificate separa-tamente per venir poi successi-vamente assemblate.Dal colore rubino, di bella vitali-tà e limpidezza, ha profumiimmediatamente presenti alnaso, con bella esplosività; ilfruttato è netto, franco e benmarcato con note intense dirabarbaro, liquirizia e frutta rossamatura. Note finali di cuoio. Nelcomplesso è fragrante e persisten-te.Al palato presenta una spallaacida importante, con una bellastruttura complessiva: E’ intenso,coi tannini ben marcati, ancorain evoluzione. L’impatto alcoliconon è debordante. Immediate lenote di frutta rossa che si fondo-no con quelle più profonde diprugna e mora.Dall’impronta virile, non troppo

addomesticata, mantiene una sua"rusticità" che ne definisce iltratto territoriale. Finale dibuona sapidità dove ritorno notedi cuoio e tabacco.Ha potenziale, e promette un’ul-teriore evoluzione.

ANNIBALE 2009IGT CALABRIABlend di Magliocco dolce,all’80%, e di Sangiovese. Comeil precedente, non fa passaggi inlegno. Vendemmia e selezione manuale,lenta macerazione delle uve atemperatura controllata per un’e-strazione completa e ricca.Anche in questo caso l'improntaolfattiva è immediata, impostatapiù sulla finezza che sulla poten-za. Emergono note silvestri, mar-catamente mediterranee, cheaccompagnano le note di fruttarossa matura, con in evidenzaciliegia nera e lampone.I profumi sono netti, molti pulitied aggraziati, complessivamentemolto invitanti.Il palato è coerente con l'invitan-te olfatto, più elegante che

potente, con unabella tassitura edun’aciddità moltoben equilibrata chepromette una longe-vità interessante.E’ molto persi-stente e lasciaun bel ricordo;dall’'ingressosapido inbocca, presen-ta una notaalcolica nonpredominan-te.Imediate lenote fruttateche conferma-no la freschez-za e la vitalitàpromesse alnaso.E' invitantealla beva, dibuona fre-schezza. Finale connote mineralimarcate.

LE MOIRE: DAL FIUME SAVUTOLA VALORIZZAZIONE DELL’AUTOCTONO

N e w s

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S P E C I A L E P R O W E I N

STAND DEUTSCHLAND SOMMELIER ASSOCIATION- EUPOSIA

HALLE 15 STAND A41

In collaborazione con:

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Euposia Marzo 2015 47

Lungarotti, einUnternehmen, das dieganze umbrische

Identität wiederspiegelt.Eines der Weingüter miteinem weiblichen Gesicht -das durch die SchwesternChiara Lungarotti undTeresa Severini verkör-pert wird, sowie durchdie kulturelle StiftungLungarotti, der derenMutter Signora MariaGrazia vorsteht.Als umbrischesMarkensymbol ist dasUnternehmen für dieQualität seiner Weinein durchgehender Liniemit nachhaltigemWeinbau - mitSchwerpunkt auf spar-samen Energieeinsatzund Umweltschutz –produzierend bekannt.Es sind zwei Keller:Torgiano undMontefalco, im Herzender beiden DOCGGebiete der Region und250 Hektar Rebfläche.

Zu den bekanntestenMarken gehören:Rubesco, RubescoRiserva VignaMonticchio, der in die-sem Jahr wieder unterdie Top Ten der besten

italienischen Weinegewählt wurde,

San Giorgio,Sagrantino unterden Roten, Torredi Giano,Aurente undBrezza unter denWeißen, sowiedie neue MarkeL’U.Lungarottibedeutet aberauch Kulturdurch dieStiftung unddurch zwei einzi-gartige interna-tionale Museen -MUVIT(Weinmuseum inTorgiano) undMOO(Olivenbaum- und

Olivenölmuseum) -, die denBesucher auf die Reise in dietausendjährige Kultur desWeines und des Olivenöls füh-ren.Lungarotti ist aber auchGastlichkeit, eines der erstenUnternehmen in Italien, dasdie synergetische Verstärkungdes Territoriums - von Le TreVaselle Resort mit Spa mitVinotherapie, sowie umFerienlandhäuser in Poggioalle Vigne - einleitete. Der Wein ist der Schwerpunktund die Marke ist seit über 50Jahre die Qualitätssicherungfür die Elemente des "gutenitalienischen Lebens".In einer Welt, die das "GuteLeben" oft vergisst, ist die dieErfahrung Lungarotti beispiel-haft und verkörpert mit Stolzdie italienische Lebensart,indem sie sie in der Welt ver-breitet.

CANTINE LUNGAROTTIVIALE GIORGIO LUNGAROTTI 206089 TORGIANO (PG)WWW.LUNGAROTTI.IT

LUNGAROTTI, UMBRISCHE IDENTITÄT

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Cascina Pian d'Or: nataper coltivare, produrre evalorizzare il Moscato

d'Asti. Fin dai primi anni del '900 lafamiglia Barbero ha lavorato ivigneti presenti nella zona diMango, seguendo i canonidella tradizione. All'inizio degli anni '90Valter decide di dare unasvolta all'azienda e il suointento è nobile e preciso:trasformare le uve diMoscato d'Asti in vino pervalorizzare il prodotto.Viene così proposta unafilosofia di lavoro moltochiara: fare apprezzarenel bicchiere la freschez-za e la dolcezza di unfrutto unico, il grappolodi Moscato.Una sfida impegnativache Valter porta avan-ti con la tenacia anti-ca del lavoro legatoalla tradizione invigna, che trova lasua massima espres-sione in cantina,durante le fasi di tra-sformazione del pro-dotto: il freddo e lamicrofiltrazione man-tengono inalterati gliaromi del vino checonserva la freschez-za di un grappoloappena raccolto.Microclima, territorio,tradizione, tecnologia: in unbicchiere di Moscato d'AstiPian d'Or c'è tutto questo, c'èun grappolo di un'uva unica.Valter Barbero riesce nel suointento e ora il suo vino èapprezzato nel mercato inter-

nazionale, e trovanegli appassionatistatunitensi i suoimigliori estimatori.«Bere il mioMoscato d'Asti?E' come gustareun fresco grap-polo nel bic-chiere». Unafrase che riassu-me una filosofialavorativa, frut-to di un'espe-rienza venten-nale nel campodella viticoltura,sulle colline diquella parte diLanga vocataalla coltivazionedelle uve

Moscato, unvino dolce, aroma-

tico, molto bevibile, che allie-ta i migliori momenti dellagiornata.Una filosofia lavorativa che sibasa su tre concetti: passio-ne, lavoro, qualità. Come dice lo stesso Valter

Barbero: "Fin da ragazzo,anche forte dell'esperienzadel nonno e del papà, misono appassionato alla colti-vazione del vitigno Moscato.Una passione che mi ha por-tato a diventare produttore,per esaltare, nel mio lavoro,un'uva dagli aromi unici, dapreservare nel vino, prodottofinale che deve raccontarecome la qualità si ottiene por-tando in cantina una materiaprima eccellente". "La materia prima si ottienesempre rispettando il naturaledecorso della vite, ed accet-tando l'evoluzione del clima,o meglio del microclima dellanostra zona di Langa. Solocosì si ottiene la vera qualitànaturale del Moscato!".

CASCINA PIAN D'OR Az. Agricola di Barbero Valter Frazione Bosi n. 1512056 MANGO (CN) ITALYTel. +39 0141 89440 Fax +39 0141 89682E-mail:[email protected]

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CASCINA PIAN D’OR, FEDELTÀ AL MOSCATO

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Apochi chilometri daVerona, nel cuore dellaValpolicella Classica si

trova Gargagnago, il Borgodell’Amarone, noto perchépatria dei discendenti diDante Alighieri. Anthony e Lucia Raimondi sisono stabiliti nel 1988 a VillaMonteleone, un edificio delXVII secolo circondato da unparco dichiarato monumentonazionale e da uno splendidovigneto, con il sogno di pro-durre vini genuini e assoluta-mente tipici. L’anno seguente, acquistate leprime attrezzature, hannodato inizio alle attività di vitivi-nificazione nello stile tradizio-nale. Girando per le cantine dellavallata, confrontandosi con iproduttori e stringendo moltesincere amicizie con gli abitan-ti della contrada, Anthony eLucia, hanno dedicato peranni il loro tempo e la loropassione a cercare di far pro-prio quello “spirito” del

Valpolicella, chevive nelle parolee nei gesti deicontadini dellazona.L’aggiornamentocontinuo distrutture, viticol-ture ed attrez-zature, la loroprofonda esincera pas-sione per ivini dellaValpolicellae le cono-scenzeacquisitehannoquindiportatonegli ulti-mi annialla tra-sformazio-ne dellaloro canti-na privatain un’a-zienda

volta ad una piccola produzio-ne d’alta qualità. Il lavoro in cantina avvieneattenendosi scrupolosamentealle antiche e raffinate tecni-che di vinificazione tipichedella Valpolicella. La gran parte delle uve, rac-colte a mano e riposte in pic-cole casse, è di qualità tale dapoter essere sottoposta adappassimento fino alla pigiatu-ra, che avviene, in base allecaratteristiche dell’annata, trala fine di gennaio ed i primi dimarzo. Dopo una lenta fermentazionea temperatura controllata, ilvino è affinato in piccoli reci-pienti di rovere (botti o barri-que) per diversi mesi fino araggiungere il giusto grado dimaturazione.

VILLA MONTELEONEVIA MONTELEONE, 1237015 GARGAGNAGO (VR)TEL 39 045 6800328 [email protected]

VILLA MONTELEONE, PASSIONE IN VALPOLICELLA

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In quella lingua di terra, traUdine e Buttrio , considera-ta una delle migliore aree

vitivinicole del Friuli a confinedel Collio Orientale, sonosituati i terreni biologici di VillaJob.Questo lembo di terra è carat-terizzato da terreni calcarei edargillosi. I primi donano ai vini bianchiquell'eleganza tipica dei Crudel Collio Orientale. I secondi,tipici del basso CollioOrientale, donano eleganze estruttura ai vini rossi.Microclima: eccellente per levigne biologiche di Villa JobI vigneti, tutti a conduzionebiologica, sono circondati daboschi e dal fiume Cormorcreando un microclima uniconel suo genere. Tale microclima è importantesoprattutto nelle notti di fineestate poiché permette di pro-trarre la stagione della ven-demmia ottenendo uve biolo-giche più zuccherine, con unamaggior dotazione di aromi e

profumi. Attualmente sono 6,5 gli habiologici vitati da cui ottenia-mo i nostri migliori vini biologi-ci.I Colli Orientali del Friuliappartengono alla parte piùclassica e più apprezzata delvigneto friulano. Si tratta di rilievi di modestaaltitudine, geologicamentepiuttosto omogenei, che sidistendono in una fascia aipiedi delle Prealpi Giulie, daTarcento a Cividale del Friuli,poi più a sud fino a Buttrio e aCorno di Rosazo, che già risen-tono dell'influsso dell'Adriaticocon un microclima meno fred-do e umido. Proprio per questo nella zonameridionale si trovano maggio-ri concentrazioni di vigneti,specialmente a frutto bianco,che producono in prevalenzavini Tocai, Ribolla, Pinot,Chardonnay, Sauvignon. I rossidei Colli Orientali, corposi ecoloriti, sono soprattuttoCabernet e Merlot, pur se la

DOC e riferita anche ad altrivitigni.«Ogni nostro vino raccontauna storia fatta di emozionispeciali che abbiamo provatolontano da qui - spiegano aVilla Job -. In ogni nostro vinoabbiamo portato culture,esperienze e concezioni vitivi-nicole diverse fatte durante inostri viaggi. Abbiamo fattoincontrare i saperi di altrovecon la tradizione del Friuli, pergenerare storie uniche e spe-ciali. Siamo partiti dal Friuli eda allora non riusciamo a fer-marci. Ogni sorso del nostrovino esprime l'Anima di tuttele culture che abbiamo cono-sciuto».

VILLA JOBPIAZZA DELLA CHIESA 333050 ZUGLIANO - POZZUOLODEL FRIULI - UDINEALESSANDRO+39.345.79.86.760ENRICO +39.349.11.43.510EMAIL: [email protected]

VILLA JOB,BIO-EMOZIONI

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15.�März�2015

Ab 9.00 UhrDAS BESTE AUS ITALIENVerkosten Sie während derMessestunden die Highlightsvon autochthonen Rebsortenaus ganz Italien. Beginn: immer zur vollenStunde. -> Aus Friaul: La Magnolia-> Aus Schottland:  Lagavulin,Oban, Cragganmore (limitededitions)

Moderation: Sommelier GianniDe Bellis.

10.35 UhrHISTORISCHE VERTIKALE MITLUGANA FABIO CONTATOEine Vertikale seltener Luganerder Jahrgänge 1996 bis 2012von von Fabio Contato, derpersönlich anwesend sein wird.Das von Michel Rolland bera-tene Projekt zeigt dasReifepotential der unterschätz-ten Rebsorte Trebbiano diLugana, Teilnehmerbegrenzung,Voranmeldung erforderlichunter: [email protected]

12.05 UhrLA SCOLCA:�GAVI DEI GAVI ®ETICHETTA NERAZeitlose Emotionen in einereinzigartigenVertikalverkostung 2014 – 2010 – 2007 – 2000– 1995 – 1989Moderation: Chiara Soldati,Winzerin und AlessandroScorsone, Master Sommelier. Teilnehmerbegrenzung,

Voranmeldung erforderlichunter: [email protected] 

13.15 UhrDOC�TERRE DI COSENZA -�FRI-SCHER SÜDENNeue Weine aus uraltenRebstöcken. Lassen Sie sich inKombination mit frisch amStand zubereitetenSpezialitäten der KalabrischenKüche von der Eleganz dieserWeine überraschen. Moderation: Dr. Jens Priewe,Weinjournalist

14.15 UhrCHALLENGE EUPOSIA –�GROßESCHAUMWEINE AUS ALLER WELTPreisverleihung und Verkostungder Siegerweine der internatio-nalen SchaumweintrophyChallenge Euposia. Moderation: Frank Smulders,Master of Wine.

16.05 UhrBRUNO PAILLARD:�DIE ELEGANZALS CHAMPAGNERChampagnerverkostung mitChallenge Euposia GewinnerBruno Paillard. Teilnehmerbegrenzung,Voranmeldung erforderlichunter: [email protected]

17.05 UhrDIE TOSKANA STELLT SICH VORVERTIKALVERKOSTUNG BRUNELLODI MONTALCINO LA�TOGATA2004,Riserva 2004,Riserva2001,1999,Riserva 1997. Moderation: Dr. Jens Priewe,Weinjournalist

Teilnehmerbegrenzung,Voranmeldung erforderlichunter: [email protected] 

17.55 UhrTAGESAUSKLANG AM DE.S.A.-STAND MIT AUSTERN UNDKAVIARGemütliches Zusammentreffenmit Italienischen Winzern beitraditionellenSchaumweinspezialitäten(Flaschengärung), Austern,Kaviar und hochwertiger italie-nischer Feinkost.

16.�März�2015

Ab 9.00 UhrDAS BESTE AUS ITALIEN –AUTOCHTHONE HIGHLIGHTSVerkosten Sie während derMessestunden die Highlightsvon autochthonen Rebsortenaus ganz Italien. Beginn: immer zur vollenStunde. -> Aus Valpolicella: Corteforte-> Aus Schweden: l'Icewine diGoran Amnegard-> Aus Schottland: Lagavulin,Oban, Cragganmore (limitedEditions)-> 16,30 Uhr: “vertikale” vonRosso BastardoModeration: Sommelier GianniDe Bellis.

10.45 UhrEMIDIO PEPE VERTIKALE DURCHVIER JAHRZEHNTEAcht Weine aus vierJahrzehnten dieses legendärenund kompromisslosenMontepulciano d'Abruzzo BioDOC mit Winzerin Sofia Pepe. 

VERANSTALTUNGSPROGRAMM

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Teilnehmerbegrenzung,Voranmeldung erforderlichunter: [email protected]

12.35 UhrDURELLO –�FEINE PERLEN VOMVULKANDie neue venezianische DOC-Appellation fürSpitzenschaumweine in tradi-tioneller Flaschengärung stelltsich vor. Zehn Weingüter prä-sentieren DOC Lessini Durelloaus aktuellen Jahrgängen bis

ins Jahr 2006. Moderation: VeronicaCrecelius, Italienexpertin desMeininger Verlags.

14.15 UhrLUNGAROTTI:VERTIKALVERKOSTUNG RUBESCORISERVA VIGNA MONTICCHIO1997-200820 Jahre Seide aus Umbrien. Moderation: Winzerin ChiaraLungarotti.Teilnehmerbegrenzung,Voranmeldung erforderlich

unter: [email protected] 

15.35 UhrVERKOSTUNG DER RIBOLLA-SCHAUMWEINE DES FRIAULSFRIAUL,�COLLIO,�SLOWENIENJunge und frische Ideen verlei-hen einem uralten Terroirneuen Glanz. Moderation: Ralf Kaiser,Weinjournalist.

17.05 UhrPINOT NOIR DEGUSTATION –

ITALIENS BESTE PINOTSVerkostung einer Auswahl derbesten Pinot Noir Italiens.Moderation: Dr. Jens Priewe,Weinjournalist !

17.55 UhrTAGESAUSKLANG AM DE.S.A.-STAND MIT AUSTERN UNDKAVIARGemütliches Zusammentreffenmit Italienischen Winzern beitraditionellenSchaumweinspezialitäten(Flaschengärung), Austern,

Kaviar und hochwertiger italie-nischer Feinkost.17.�März�2015

Ab 9.00 UhrDAS BESTE AUS ITALIEN –AUTOCHTHONE HIGHLIGHTSVerkosten Sie während derMessestunden die Highlightsvon autochthonen Rebsortenaus ganz Italien. Beginn: immer zur vollenStunde. -> Aus Schottland: Lagavulin,Oban, Cragganmore (limited

Editions)

10.45 UhrDAS WARME HERZITALIENSDie neuen Protagonistenmit VertikalverkostungChianti Classico RiservaFietri 2009-2012. Moderation: Dr. JensPriewe, Weinjournalist.Teilnahmebegrenzung,Voranmeldung erforder-lich unter: [email protected]

13.05 UhrVOM PROSECCO ZUMAMARONE UND WEITEREN

AUTOCHTHONEN WEINEEin Überblick über die aufblü-hende Vielfalt Italiens.Moderation: VeronicaCrecelius, Italienexpertin desMeininger Verlags.

14.35 UhrLAMBRUSCO –�DAS BESTE AUSDER TRADITION DER POEBENEDie Auferstehung einer DOC Moderation: VeronicaCrecelius, Italienexpertin desMeininger Verlags.

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Torna protagonista laPuglia con oltre cinquantaaziende vitivinicole, porta-

voci dell'impegno instancabiledei produttori per battere lastrada della qualità, raggiun-gendo punte di eccellenza enuovi importanti traguardi. Una panoramica che compren-de sia aziende che hanno scrit-to la storia della vitivinicolturapugliese, sia nuove realtà chehanno accettato la sfida diunirsi al fermento della regio-ne. Se gli ambasciatori enologi-ci restano i tre grandi autoctoni-Nero di Troia, Primitivo,Negroamaro-, la Puglia enolo-gica propone anche altre varie-tà e anche rosati, bianchi ebollicine, che confermano lacapacità di innovazione e l'otti-mo rapporto qualità-prezzoche caratterizzano l'offertaregionale.Lo “spazio istituzionale” dellaRegione Puglia è allo stand A31- dove scoprirei la varietà ela personalità dei vini delleseguenti aziende:Alberto LongoAmastuolaApollonio Bellanoa - VagliomassaSirose-BufanoCandidoCantina dei FragniCantine Lizzano CarvineaCasa PrimisCastel di SalveCupertinumD'Alfonso del SordoDe FalcoDuca Carlo GuariniErminio CampaFelline Feudi di Guagnano

Greco RomaldoGrifoL'Antica CantinaVignuoloLa Torretta Le Vigne diSammarco MassimoLeoneMotturaPalama' ParadisoPietraventosaPlinianaPodere 29RiveraSanta LuciaSanti Dimitri Schola Sarmenti Severino GarofanoSolopertoSvevo di LuceraTaurino CosimoTeanumTenuta CoppadoroTenuta GiustiniTenuta ZicariTenute Cerfeda dell'ErbaTorre QuartoTrullo di PezzaVecchia TorreVetrereVigne & Vini -VarvaglioneVilla SchinosaVinicolaMediterranea

Nello spazioEnoteca, all'in-terno dell'areaistituzionale,DE.S.A.DeutschlandSommelierAssociation conduce degusta-zioni e aperitivi pugliesi nelletre giornate della manifestazio-

ne incol-

labo-razio-necon il

Movimento Turismo del VinoPuglia che presenterà vini e iti-nerari enoturistici per scoprire

PUGLIA, LA GRANDE PROTAGONISTA

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la regione.Grandi, corposi, versatili, a volte un po' burberima sempre interessanti, i rossi di Puglia non sirisparmiano in carattere e territorialità, spaziandoda austere interpretazioni classiche ad altre più"svelte", adatte a un pubblico giovane.Regale, Impaziente, Antico, tre attributi per i treeccellenti vitigni autoctoni di Puglia: Nero di Troia,Primitivo e Negroamaro, vinificati in diversi stili etipologie che spaziano dalle interpretazioni piùtradizionali a quelle di nuova concezione e moltoadatte a un pubblico internazionale.Dagli estremi settentrionali pugliesi della Daunia,fino all'area dominata dal misterioso manieroottagonale di Castel del Monte, ondulate distesedi vigneti di uve Nero di Troia disegnano il pae-saggio; colore vivo, un bouquet elegante e frescocon tipici sentori di viola, abbondanza di polifenolie un caratteristico tannino, la cui spigolosità è tra-dizionalmente ammorbidita con blend caratteristi-ci e che negli ultimi anni vinificato anche in purez-

za con eccellenti risultati. La zona vanta tre deno-minazioni che prendono il nome dal celebremonumento e a base di quest'uva, la Dop Casteldel Monte e le due prestigiose Docg Castel delMonte Rosso Riserva e Castel del Monte Nero diTroia Riserva.La vite resta un tratto peculiare in tutto il territo-rio e trova un altro grande interprete nel vitignoPrimitivo che, nomen omen, ha nella precocitàdella maturazione il suo carattere distintivo.Originario della Bassa Murgia dove è protagonistadella Dop Gioia del Colle, incontra una delle suemassime espressioni nella costa ionica, nella terradel Primitivo di Manduria Dop e del Primitivodolce naturale Docg. Le distese di vigne in questo territorio, storica-mente coltivate con il classico metodo "ad albe-rello" e che possono raggiungere fino a ottant'an-ni di età, sono profondamente legate alla defini-zione del paesaggio, puntellato di placide masse-rie e argentei ulivi monumentali.Il Negroamaro fa parlare di sé dalla notte deitempi, con la sua storia millenaria che ne fa unodei più antichi vitigni di Puglia presente nellametà delle denominazioni d'origine della regione.In particolare popola le vigne del Salento, affasci-nante territorio immerso fra due mari e croceviadi culture antichissime. La sua più tipica espressione è nella versionerosata, tanto da essere il primo vino imbottigliatodella regione. Una versione altrettanto tradiziona-le lo vede in blend con altre varietà del territorio,ma è in purezza che riesce a dare il meglio di sé,manifestando le note a volte burbere ma moltoterritoriali che gli rendono la sua inconfondibileterritorialità.

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Grazie alla passione e all'amore che anima ilnostro lavoro, abbiamo imparato a condurrele persone in un viaggio alla scoperta delle

nostra terra: un percorso immaginario lungo le stra-de del "nettare degli dei" e della gastronomia, perscoprire quanto di meglio essa possa offrire.Dank der Liebe und der Leidenschaft für unsereArbeit haben wir gelernt, unsere Besucher auf eineReise zu begleiten, welche durch das Land unsererRegion führt, indem ein imaginärer Verlauf entlangder Stasse des "Nektors der Götter" und derGastronomie mit seinen besten Produkten verfolgtwird.

BLAZIC FRANCOCORMONS GOAzienda non grande, ma ospitale, gentile e con quelrapporto diretto che ti fa entrare subito in sintonia esubito dentro la vera natura, molto legata al territo-rio di questa cantina. Un anfiteatro: una sorta diconca aperta al sole e fatta a terrazze, coltivata confatica, tutta a mano e che offre, prima ancora chedel buon vino, una vista affascinante: da guardare eriguardare. Siamo nel Collio, a circa 100 metri sulmare, in località Zegla, frazione di Cormons. Laazienda ha 6 ettari vitati e altri con seminativo ebosco. Il posto è magnifico, le persone ospitali e ilbicchiere racconta del terroir. Siete i benvenuti!www.blazic.it

DRIUSCORMONSDa generazioni, nell'intatta serenità del paesaggiocollinare di Cormòns, sorge l'Azienda AgricolaDRIUS condotta da Mauro DRIUS insieme alla suafamiglia. Basandosi su una consolidata tradizione dilavoro legata alla terra ed ai suoi ritmi l'AziendaDRIUS produce vini che mantengono la tipicità dellazona. Le uve provengono esclusivamente da proprivigneti che si estendono per circa 15 ettari dallependici del Monte Quarin all'alta pianuradell'Isonzo. Il COLLIO e l'ISONZO sono entrambiprotetti a Settentrione dalle Alpi e risentono deibenefici effetti climatici del mare che creano unfelice connubio per i vitigni offrendo potenzialitàuniche per produrre vini di inconfondibili caratteri-stiche. Particolare cura viene data alla coltivazionedei vigneti per garantire la costante qualità del pro-

dotto.Per ladifesadel

vignetovieneadotta-ta laLottaIntegratae per certi parassiti la LottaBiologica. La raccolta delleuve viene fatta rigorosamentea mano.The Cormòns countryside has seen generation ofwine growing by the DRIUS family winery, which isnow run by Mauro and his family. Based on a tra-dition working in harmony with the soil and therhythms of nature, the Drius winery produces winewhich have the typical characteristics of the wine-producing area. The grape come exclusively fromDrius vineyard which are spread over approximately15 hectares from the slopes of Quarin hill in theCollio area as far as the Isonzo river plain at thefoot of the Collio area. The Collio marl soils and thegravely soils of Isonzo plain are sheltered from thenortherly wind by the Alps and enjoy the beneficialclimate effects of the sea, creating ideal conditionfor grape culture.The vines are grown with loving care to yield grapesof excellent quality, essential for producing typicalwines of the area. In order to protect the organi-cally-grown vineyards from certain parasites, Driususes environmentally-friendly products. The grapesare rigorously harvested by hand.www.driusmario.it

MAGNASCORMONS GOMagnàs è una piccola realtà vitivinicola, nata dallapassione di una famiglia contadina friulana. La suastoria è il racconto dell' amore per la terra che con-tinua da quattro generazioni.Magnàs è sinonimo di tradizione, serietà, solidità e

ENOTECA DI CORMONS, AL CUORE DEL VINO

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l'albero che campeggia sulle sueetichette, è il simbolo visibile ditutti questi valori, profondamen-te radicati nell'azienda e nellafamiglia.Magnás ist ein kleines familien-geführtes Weingut. Es ist dasErgebnis von Leidenschaft undTradition einer Bauernfamilie inFriaùl. Dieses Gedicht der Liebefür die Erde wird bereits von vierGenerationen geschrieben.Heute ist Magnás ein Synonymfür Tradition, Ehrlichkeit,Engagement und innere Stärke.Diese Werte sind tief in unsererFamilie verwurzelt und werdendurch den Baum auf dem Etikettunserer Weine symbolisiert.www.magnas.it

SGUBIN RENZOCORMONSRenzo eredita fin da bambino lapassione dal nonno e dal padre,mezzadri, che negli anni '70riscattano la terra. Nel '90 pren-de in mano le redini dell'azienda,situata a Cormons, proprio dovele DOC Collio e Isonzo si incon-trano. Le parcelle da coltivareprendono forma, e disegnano ivini sulle vocazioni dei terreni edelle uve, alcune storiche. Luicomincia a imbottigliare tardi,perché è uomo serio. E i ricono-scimenti infatti arrivano. OggiRenzo, con la sua compagnaMichela, esprime con eleganza eintelligenza la sua personalità un

territorio unico, in sole 30.000bottiglie.Renzo erbt schon früh vonGroßvater und Vater dieLeidenschaft für den Wein. Diese, zuvor Halbpächter, kaufensich in den 70er Jahren frei.1990 nimmt er die Zügel desBetriebes in die Hand, der inCormons liegt, genau dort, wodie DOC Collio und Isonzo aufei-nandertreffen. Die zu kultivierenden Parzellennehmen Form an und ermögli-chen Weine, die auf Böden undvon Trauben uralter Provenienzentstehen. Als ernsthafter Mann beginnt ererst spät damit, den Wein inFlaschen abzufüllen.Und die Anerkennung lässt nichtauf sich warten.In der Produktion von nur30.000 Flaschen drückt Renzoheute, zusammen mit seinerGefährtin Michela, seinePersönlichkeit und sein einzigarti-ges Territorium aus und dies aufelegante und intelligente [email protected]

TOROS FRANCO CORMONS La cantina si trova in localitàNovali a Cormons, nel cuore delCollio, ed è ricavata da una strut-tura che nel corso degli anni haavuto diverse funzioni d'uso edampliamenti e dove oggi potretedegustare un calice di buon vino.

Tutta la cantina è completamentecircondata, come un amorevoleabbraccio, dai vigneti che forma-no, con la cantina, un unicocorpo dall'estensione di circadieci ettari, dolcemente adagiatosulle colline del Collio.The Toros winery at Novali nearCormòns, in the heart of theCollio, was created from a buil-ding that over the years hadbeen used for various purposesand had been extended severaltimes and it is here that you willbe able to taste a glass of Toròswine when you visit. Vineyardsand winery form a single integra-ted unit of about 10 Hectaresnestling in the hills Collio.www.vinitoros.com

VOSCA FRANCESCOBRAZZNO (CORMÒNS) Vosca è un'azienda a conduzionefamigliare che raccoglie e produ-ce i suoi frutti nella zona orienta-le del Friuli, tra le colline delCollio e le pianure dell'Isonzo. Lastessa vanta una superficie dicirca 10 ettari coltivati a vigneto.I vigneti sono in parte situati incollina ed in parte in pianura,dove il lavoro è svolto con meto-di totalmente manuali.L'azienda Vosca sorge aBrazzano, piccola frazione delComune di Cormòns, cittadinamolto apprezzata e rinomata peri suoi prodotti vitivinicoli.www.voscavini.it

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AnticheVigne, situata nelcuore della Valle delSavuto in Calabria, nasce

nel 2004. Fin dall'inizio si è prefissata l'o-biettivo di una qualità produt-tiva elevata grazie a tecnichecapaci di produrre un vinoD.O.C., avvalendosi di vitigniautoctoni della zona quali ilMagliocco Dolce (localmentenoto come Arvino), il GrecoNero, il Pecorello e laMalvasia. I vigneti sono situati nellaparte superiore della valle, adun'altitudine compresa tra i450 e gli 800 metri e con pen-denze che variano dal 10% al35%, condizioni favorevoli perevitare ristagni d'acqua e peruna produzione di qualità. Il tutto è tenuto insieme, inarmonia, da un costante impe-gno quotidiano con passione efatica. Il nostro vino è la nostra vita,per questo i nostri vini assomi-gliano a noi, alla nostra vogliadi fare bene. La variegata linea produttiva

include: Il Savuto Superiore,dal colore rosso rubino profon-do, con riflessi granati; unsapore giustamente tannico,sapido e con un lungo finalesuccoso; nasce dal matrimoniotra le uve Magliocco (Arvino) eGreco Nero Di grande persona-lità e di lungo invecchiamentoè l'amico perfetto per carnibrasate, alla griglia e arrosti. Il Savuto Classico generato daivitigni Magliocco e Greco nero.Con un sapore asciutto ecaldo, sostenuto da buona aci-dità e austera qualità dei tan-nini, è l'ideale accompagna-mento per arrosti, grigliate dicarne, cacciagione, formaggistagionati e piccanti. Il rosso Iuvenis, è un vino dal-l'approccio facile, piacevole,capace di un ampio ventagliodi abbinamenti, preparazioninon troppo elaborate, primileggeri, pizze, carni e formaggidelicati, salumi e fritture dipesce. Il rosato Gida ottenuto dalMagliocco e vinificato in bian-co facendo sgrondare il pigia-

to. Si mostra gentile e con uncolore rosa corallo appenaacceso, il profumo è vinoso,delicato, fruttato. Fresco al palato, sa comunqueessere incisivo e di buonastruttura. In fine, il bianco Terradi Ginestre è frutto di un'accu-rata selezione delle miglioriuve a bacca bianca, Greco,Mantonico e Pecorello. Si presenta carico di colore edi sapori, con un bouquet riccodi aromi che conferiscono lacaratteristica di essere moltoamico dei primi piatti, deirisotti, del pesce e delle carnibianche. Fiducia, si chiama Fiducia ilnostro miglior biglietto da visi-ta, quel gesto quotidiano dioffrirvi un calice di buon vinocapace di generare un cuorcontento col nostro vero nomescritto con l'Uva.   Antiche Vigne di GianfrancoPirontiVia Regina Elena, 11087054 Rogliano (CS) - Italiawww.antiche vigne.com

ANTICHE VIGNE, QUALITÀ D’AUTOCTONO

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Dalle colline delConeglianoValdobbiadene dove le

uve del Prosecco crescono in unpaesaggio quasi fiabesco , tradolci declivi , siepi di confine eboschi più in là. Le rocce delle Dolomiti subitodietro danno minerali e acquepure che le argille sanno tratte-nere e sapientemente dosaredurante la stagione.Poi si scende verso la pianuradove i sassi si evidenziano nellatrama della terra e le viti diRaboso del Piave , il vero "vinonegro " di Venezia , cresconorigogliose nei lunghi mesi dell'e-state a maturare grappolinascosti che solo all'ultimo sicolorano per essere raccoltiquando la prima neve ha fattocapolino sulle vette più alte . Quest'uva unica non può chedare vini unici per persone uni-che. E da quì l'azienda prosegue ilsuo ideale viaggio verso la sco-perta dei territori del vino , avvi-cinandosi al mare . Qui la cam-pagna si fa decisamente aperta, i venti prendono forza , la terraè compatta e resistente per

garantire acqua e nutrimento.Sono le terre del Pinot Grigio , ilvino che idealmente si rivolge almare , all'altra spondadell'Oceano e del mondo intero, per diventare il vino biancoprotagonista delle cucine piùmoderne e dinamiche.Il secondo pensiero va ai luoghi, ai loro paesaggi e alla loro sto-ria. La famiglia Bonotto ha un pattoplurisecolare con queste terre .Oltre ai paesaggi di vigna inqueste distese verdi si scopronoantichi borghi , case contadine ,chiese di campagna.Ci sono le testimonianze di civil-tà ed epoche passate , dalleabbazie, ai monasteri , dalleville veneziane alle torri di dife-sa. Tutto questo ha influenzatola nostra cultura della vite e delvino .Ci sono ricordi di pace e diguerra , di gioie e di dolore. Nelnostro lavoro di ogni giorno cer-chiamo di tramandare questopatrimonio di sensibilità e cono-scenza e di renderlo attuale ,protagonista di un linguaggiomoderno in grado di essere nonsolo compreso ma apprezzato econdiviso da genti di terre

anche lontane che condividonocon noi questi sentimenti.La sede storica della nostra can-tina è aperta ad accogliere ilvisitatore per far vivere tuttoquesto.Infine il pensiero al filo condut-tore della famiglia , delle gene-razioni passate che hanno vissu-to appieno il loro momento contanta passione per il lavorodella terra , per la condivisionedei suoi frutti. Sempre con l'i-dea di tramandare , di passarea chi sarebbe venuto dopo diloro la conoscenza e il legameforte con il mondo contadino. Oggi ad interpretare questi sen-timenti ci sono Antonio eVittoria con tutti i giovani colla-boratori, Annalisa, Matteo,Lorenzo, Paolo e Daniele alvostro servizio per il migliorrisultato.

TENUTA BONOTTO DELLE TEZZE

VIA DUCA D’AOSTA, 1631020 TEZZE DI PIAVE -VAZZOLA(TV)[email protected].: 0039 (0)438 488323FAX: 0039 (0)438 488891

TENUTA BONOTTO: FRA LE COLLINE E IL MARE

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Das WinzerunternehmenCantarutti Alfieri liegt ineiner der schönsten

Hügelgegenden im Herzen der"Colli Orientali del Friuli", einerder renommiertestenUrsprungsbezeichnungen derRegion Friaul-Julisch Venetien.In dieser Gegend liegt auch diebekannte Abtei von Rosazzo. Das Unternehmen nahm seinArbeit in den sechziger Jahrenauf. Seine Intuition,Leidenschaft, die festeVerwurzelung in der Tradition,aber vor allem seine Weitsichtüberzeugten Alfieri Cantaruttidavon, in diese Hügellandschaftzu investieren. Die gleichen,vom Vater übertragenenEigenschaften bewegen heuteden Unternehmensgeist deraktuellen Firmenleitung: DieTochter Antonella hat denGrundbesitz gemeinsam mitihrem Gatten Fabrizio auf 54Hektar, die alle dem Weinanbaudienen, ausgedehnt. Die aktuel-le Produktion beläuft sich etwa130.000 Flaschen pro Jahr und

wird dank der Erschließungneuer Märkte im Ausland weiterwachsen. Die aufmerksame und klugeWahl von Rebsorten, die detail-genaue Arbeit im Weinbergsowie die ausgefeilten Technikender Weinherstellung haben esdem Winzerunternehmen ermö-glicht, zu wachsen und sichständig zu verbessern, umbesonders wertvolle Weine zuproduzieren, die sowohl vomnationalen als auch vom inter-nationalen Markt geschätzt wer-den. Unter den produzierten Weinenfinden wir, abgesehen von denbekannten Pinot Grigio,Friulano, Sauvignon,Chardonnay, Merlot undCabernet Sauvignon sowie denautochthonen Ribolla Gialla,Refosco dal Peduncolo Rosso,Schioppettino und Pignolo, auchden Pinot Nero, das eigentlicheAushängeschild desUnternehmens, aus dem zweiSchaumweine mit klassischerFlaschengärung hergestellt wer-

den: Epilogo und Prologo. Dank der kontinuierlichenForschung undInnovationsbereitschaft hat dasUnternehmen Cantarutti imLaufe der Jahre mit herausra-genden Neuigkeiten zu überra-schen gewusst, die mittlerweilein der internationalen Szene zuProtagonisten geworden sind:die Rotwein-Assemblage derWeine Poema und Caratto sowiedie überraschende Weißwein-Assemblage des Canto.Ein weiterer Durchbruch wurdemit dem Gran Cru aus PinotGrigio San Michele und MerlotRonco San Michele erreicht,während die technologischeInnovation die Schaffung derbesonderen Linie "Terre diRosazzo Scacco al Re" mit demFriulano, dem Sauvignon unddem Merlot ermöglicht hat.

AZIENDA CANTARUTTI ALFIERI

VIA RONCHI, 9 33048 SAN GIOVANNI AL NATISONE (UD)TEL +390432756317 FAX +390432746055

CANTARUTTI ALFIERI: GENIE UND STIL

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Nur wenigeWeinregionen beste-chen durch derartige

Schönheit und Charme wiedie des Valpolicella. Das Talliegt an den Ausläufern derMonti Lessini, beinahe exaktauf halbem Wege zwischender antiken, historischenStadt Verona und demGardasee. Durch seine besondere geo-grafische Lage ähnelt dasValpolicella einem grossenAuffangbecken, in dem wäh-rend der Sommermonate dieHitze gespeichert und imWinter dann wieder an dasLand abgegeben wird. DieseungewöhnlichenKlimabedingungen sorgen fürgeradezu idealeVoraussetzungen für denAnbau von Oliven, Kirschenund natürlich der Weinrebe,für den diese Region zu Rechtberühmt ist. Die Spuren und Stimmen derVergangenheit und die einsti-ger Gefechte sind auf auf demWeingut Corteforte lange ver-blasst. UmfangreicheRestaurationsarbeiten habender Anlage weichere Konturenverliehen, und im Laufe der

Jahrhunderte verwandeltesich Corteforte durch dieHinzufügung von Rundbögen,Arkaden und Gärten in einenidyllischen Landsitz von aus-sergewöhnlicher Schönheit.Die Ländereien sind heute mitWeinbergen und Olivenhainenbepflanzt, die scheinbar mitihrer sanften und hügeligenUmgebung verschmelzen. Umdie Tradition zu bedanken,wurde das Weingut Cortefortebenannt.Die Weinberge umfassen ca. 3Hektar, 150 bis 300 m überdem Meeresspiegel. DieReben werden in traditionellerWeise in der Pergola Veroneseaufgezogen. Sie wachsen aufVulkangestein, gemischt mitrotem Basalt und Kalkgestein,in süd - westlicherAusrichtung.Die Weine haben einen Ertragje Hektar von 2.400 Litern fürAmarone und von 3.500 fürValpolicella Ripasso. Dastrocknen der Trauben findetnach streng traditionellerMethode auf dem gut durch-lüfteten Dachboden statt. AlleWeine reifen in Fässern von3,5 hl, 5 hl und 25 hl ausfranzösischer Eiche in den

Kellern von Corteforte.Zwischen 6-8 Monaten derValpolicella RipassoClassico Superiore,bis zu 36 Monatender Amarone Vignetidi Osan. Corteforte bewahrtdie Tradition derHerstellung der altenWeine. Amandorlatoals der Vater desAmarone dellaValpolicella stellteine sehr ange-nehme Balancezwischen derSüße desRecioto undder AmaroneFülle.

CORTEFORTEVIA OSAN, 45 37022FUMANE -VERONA - TEL. (39) 04568.39.104FAX (39) 04568.39.104WWW.CORTE-FORTE.IT

CORTEFORTE, HISTORISCHE VALPOLICELLA

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Die Geschichte derWeinkellerei beginnt im1942, als "Nonno Aldo"

erbte von seinem Vater den"Col del Lupo" (Hügel desWolfes) der inColbertaldo nebenValdobbiadene ist. Auf dem Weinbergbefindet sich ein klei-nes Haus, "Casel"genannt , das einewünderschoneAussicht auf denHügeln, wo ProseccoDOCG produziertist, hat. Heute lei-ten die Enkel,Giulia und Marco,diese wertvolleErblassenschaft. DasGeschwister,mit den richti-gen Studienund mit dem

bestenWillen,

Tradition und Innovation inder Betriebsleitung zusam-mengesetzt haben.Die Weinbergen bestehen aushoche und steile Hügel undoft müssen die Technologiender Handarbeit Platz machen. Es ist hier wo die Qualität diehöchste Niveau erreicht. DasErgebnis dieser Hingabeheisst ConeglianoValdobbiadene ProseccoSuperiore DOCG " Col delLupo".Der Wein ist elegant, in derNase hat anhaltende, blumigeund fruchtige Aromen dieman auch am Gaumen wahr-nimmt. Diese Kennzeichenerrinern an der Landschaftund dem Duft den Hügelzwischen Conegliano undValdobbiadene. Der Wein erzählt eineGeschichte die aus lang-samem Reifen,Handarbeit und Hingabebesteht.

Eine Erfahrung die einenunvergesslichen Eindrück hin-terlässt. Das Geheimnis desErfolgs von Prosecco ist aberauch der Boden, der ausMorän, Sandstein und Lehmbesteht und diese drei zusam-men ermögen eine perfeckteDränage und so eine begrenz-te und beständigeFeuchtigkeit. Aber man muss auch dasausgeglichene Klima und diebelüftete Lage, die zusammenden Trauben unnachahmlicheCharaktere und Düfte über-tragen, betrachten.In diesem wunderbaren Landproduziert "Col del Lupo" sei-nen Prosecco ValdobbiadeneDOCG

COL DEL LUPO AZIENDA AGRICOLA S.S. VIA ROVEDE 37 TEL. 0423.980249 31020 VIDOR - TREVISO

COL DEL LUPO: PROSECCO VON 1942

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Die Geschichte der"Fattoria Le Terrazze"beginnt 1882, in dem

Jahr des Baues des gegen-waertigen Kellers. Ihre Lage istan den Huegeln von Numana(Region Marken, Mittelitalien),am Fusse des Berges "MonteConero", einige Kilometer vonder Adriakueste. Seit Ende des neunzehntenJahrhunderts produziert underzeugt die Familie Terni Weinvon den TraubenMontepulciano, die in dieserKuestenzone eine typischePersoenlichkeit entwickelnund hier ihre natuerlichenLebensbedingungen finden.Sich gebildet in der oberenMitte des Pliozaen, wechseltder Grund von kalkartig-leh-mig zu kalkartig-sandig.Heute, unter der achtsammenFuehrung des EnologenFederico Curtaz, Antonio pro-duziert mit seiner englischenEhefrau Giorgina jaehrlich ca.90.000 Flaschen aus denWeinbergen, die sich ueberca. 16 ha erstrecken. Der Berg Conero ist fuer dieProduktion von Rotweinen

eine besonders bemerken-swerte Zone und es kommtnicht von ungefaehr, dass diebedeutendsten Produkte desBetriebes der"Rosso ConeroDOC"und die Reserve "SassiNeri Conero DOCG" sind.Neben diesen Weinen beste-

hen die Weine IGTMarche:Chaos, ein Wein , her-gestellt mit einem Blend vonMontepulciano, Syrah undMerlot, der neue RosèPinkfluid, der Chardonnay "LeCave" und der klassischeSpumante "Donna Giulia", ausden Trauben Montepulcianohergestellt. Die Weine stam-men aus Trauben von hoherQualitaet, ausschliesslich ausdem Landgut, alle von Handgeerntet.

2015 hat die Fattoria LeTerrazze folgendeAuszeichnungen von italieni-schen Fuehrern erhalten:Super Tre Stelle 2015 - GuidaOro I vini di Veronelli ChaosMarche Rosso IGT 2009Cinque grappoli 2015 - GuidaBibendaSassi Neri Conero Riserva

DOCG 2009Vino quotidiano- Guida SlowWine 2015Rosso Conero DOC 2012Eccellenza della RegioneMarche - Guida Le Marche nelbicchiere 2015dell'Associazione ItalianaSommelier Marche Sassi NeriConero Riserva DOCG 2009

Ausser den Weinbergen, diedas Landgut umgeben, wirdein Oil Extra Vergine vonhoher Qualitaet mit Olivender Arten Frantoio, Leccinound Pendolino hergestellt.Die wichtige englischeZeitschrift"ManagementToday" hat der Fattoria LeTerrazze kuerzlich einenArtikel in der AusgabeDezember 2014/Januar 2015gewidmet.

FATTORIA LE TERRAZZEVIA MUSONE 460026 NUMANA (AN)

TEL +39 071 7390352FAX: +39 071 [email protected]

LE TERRAZZE: DER SCHATZ DES CONERO

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Tenuta Barbon, è un'a-zienda che da oltre centoanni coltiva la vite, in un

territorio vocato ai grandi vini,la DOC Piave. I terreni sciolti di natura allu-vionale, ricchi di calcare, dallecaratteristiche uniche sonol'habitat ideale per la coltiva-zione della vite, alle cui doti dieccezionale qualità concorro-no anche particolari fattori diluce e clima. Luca Barbon, appassionatoenologo, indirizza la sua ricer-ca verso la coltivazione deivitigni che esprimono il massi-mo in questi territori, con unaviticoltura assolutamenterispettosa dell'ambiente, nellospirito dello sviluppo sosteni-bile. Attingendo alle più modernetecnologie di vinificazione, haraggiunto l'eccellenza nellaproduzione di vini di qualità.L'azienda propone tre diverseinterpretazioni: i Vini d'autore,le Selezioni e i Monovitigni,vini che brillano per caratteree personalità.

Tenuta Barbon ist ein

Unternehmen, das seit übereinhundert Jahren in einemGebiet Rebstöcke anbaut, dasden großen Weinen verschrie-ben ist: das DOC-Weinbaugebiet Piave. Die loc-keren Böden bestehen auskalkhaltigem Schwemmlandmit einzigartigenEigenschaften und sind dieideale Gegend für den Anbauder Rebe, zu deren außerge-wöhnlicher Qualität außerdem

besondere Licht- undKlimafaktoren beitragen. Luca Barbon, leidenschaftli-cher Önologe, widmet seineUntersuchungen dem Anbauvon Rebsorten, die in diesemGebiet das Beste von sichgeben, wobei er Weinbau imSinne der Nachhaltigkeit mitgrößtem Respekt für dieUmwelt betreibt. Mit Zugriff auf die modernstenTechnologien für dieWeinbereitung hat er in derProduktion vonQualitätsweinen Exzellenzerreicht. Der Betrieb bietet drei unter-schiedliche Produktlinien:Autorenweine, Auslesen undsortenreine Weine; allesWeine, die sich jeweils durchihren Charakter und ihrePersönlichkeit auszeichnen.

TENUTA BARBONDI BARBON L. S.S. SOCIETÀAGRICOLAVIA VENTURALI 5/231050 VILLORBA (TV)+39 346 01 01 [email protected]

BARBON, DREI

GENERATIONENIM WEINBERG

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Il Maitre di sala, nella linguadi Dante, è un vero e propriomaestro d'arte. Di un'arte

particolare che da sostanza aisogni. Si tratta di un dono, quello difar emozionare i clienti, in sala,di fronte ad uno scenario che sifa apprezzare solo grazie adingredienti precisi che un gran-de Maitre deve possedere:creatività, cultura, gentilezza,eleganza, discrezione. E Giannide Bellis ha tutto questo, inclu-sa una esperienza incredibileche lo ha portato ancheall'estero , in una dellecittà piu' esigenti delmondo in fatto di gusto:Londra.Gianni de Bellis ha avutola fortuna di essere stato"perseguitato" da luoghimagici, dove da semprela grande bellezza la vediappena apri la porta delristorante. . E non dipen-de tanto dalla strutturaarchitettonica, ma daquello charme cheappunto il Maître riesce atrasferire. Che si tratti dicosta Adriatica di Riminie Riccione per arrivare inSvizzera, a Roma primaalla Taverna Antonina epoi nel famoso ristorante LeTamerici, Gianni de Bellis haofferto soprattutto questo, ren-dendo quindi ancor piu' vero ildetto che solo un grande risto-rante può rendere grande il suoMaître di sala, così come unottimo direttore è nulla senzauna grande orchestra.

Gianni come vedi i giovaniche si approcciano al tuomestiere oggi?

«Oggi il la figura in sala è diven-tata molto importante anche sea livello mediatico se ne parlapoco , ma i clienti ne parlanotanto e questo per un ristoran-te è la riuscita di un grandeprogetto. La cucina nel ristoran-te fondamentale ma se non c'èun grande servizio, una grandepassione, un grande charme ,da parte di chi cura l’ospite,cade il tutto. Io sono della idea che sale ecucina devono essere insiemecon grande equilibrio per rag-

giungere grandi risultati. E civuole tanta umiltà. Si il nostro lavoro è fatto ditanta umiltà. Vuol dire studiaresempre, andare a scoprire,approfondire per migliorarsisempre . È un lavoro dove nonsi finisce mai di imparare».

Come è cambiato il gusto inquesti venti anni?

«Il gusto è cambiato tanto, c'èstata evoluzione nella materia

prima; evoluzione nei grandichef che hanno saputo valoriz-zare tutti i nostri grandi prodot-ti italiani. Noi dobbiamo esserefieri della nostra Italia a livellodi enogastronomia, ma dobbia-mo imparare a valorizzaremeglio i nostri prodotti, ilnostro territorio. Dobbiamoimparare a lavorare assieme edessere fieri della evoluzione delgusto negli ultimi anni».

Che insegnamenti hai ricava-to dall'esperienza inglese aBallarò?

«Debbo dire un gran-de grazie al miticochef CarmeloCarnevale, un ragazzoche vive a Londra da14 anni dopo averlasciato la sua amataSicilia. Uno chef che lavoracon grande umiltà ,saggezza , spirito disacrificio ed ha sapu-to conquistare Londracon la sua cucina digrande semplicitàfatta di materia primadi alto livello con pro-dotti tutti di prove-nienza italiana . Carmelo ha credutoin me solo vedendo il

mio cv , per me è stata unagrande esperienza: aver impa-rato la gestione in modo mana-geriale».

Chi sono stati i tuoi maestri? «In primis il mio grande mae-stro è stato Mario Celotti.Lui mi ha dato tutto: in un annodi tempo mi ha fatto scalareuna montagna, ma quandosono arrivato in cima mi ha pre-miato». (Carlo Rossi)

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DE BELLIS, L’EMOZIONE ENTRA IN SALA

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Negli anni Cinquantanasce come piccolaproduzione viticola ad

uso familiare, poi nel 1998l'azienda si struttura e acqui-sta la denominazione diCantina Rialto, nome ispiratoall'omonima frazione in cuiha sede. Con una forte vocazioneall'amore per il territorio e isuoi frutti, nel corso deglianni vengono realizzati nuoviimpianti con vitigni diSagrantino, Grechetto,Merlot, Sangiovese eTrebbiano.Il vigneto aziendale è ad oggidi circa 8 ettari, ai quali siaggiunge un oliveto di 7 etta-ri.Da oltre 15 anni EraldoDentici e suo padre portanoavanti una lunga tradizioneviticola tramandata di gene-razione in generazione, lavo-rando con cura la terra dei

lori padri. L'impegno quoti-diano nelle lavorazioni e lapassione per la viticolturahanno dunque permesso direalizzare il loro sogno: crea-re una piccola cantina dove iltempo si è fermato e le tradi-zioni passate si mescolanosapientemente con l'innova-zione tecnologica.Tutte le fasi della produzionevengono seguite direttamen-te dalla famiglia - dalla pota-tura alla raccolta, dalla vinifi-cazione all'imbottigliamento -per cercare di esaltare leproprietà del frutto e ottene-re vini di altissima qualità.Nella zona del Comune diGiano dell'Umbria l'aziendapossiede anche oliveti per laproduzione di olio extravergi-ne d'oliva a denominazionedi origine protetta, con circa1200 piante.In un'ottica di sviluppo soste-nibile, Cantina Rialto segue il

protocollo della buona prati-ca agricola imposta dallaMisura Agro ambientale, checomporta la riduzione di fito-farmaci, concimi e altresostanze nocive, nel rispettodell'ambiente e dei prodottifinali.Cantina Rialto è dunque unluogo in cui si possono assa-porare superbi vini, rimanereaffascinati dalle colline circo-stanti, rilassandosi al ritmodella natura per ritrovarenuovi spazi e profumi. 

CANTINA RIALTOFRAZ. CASALE - LOC. RIALTO06036 - MONTEFALCO - PGSEDE LEGALE:VIALE DELLA VITTORIA, 4806036 MONTEFALCO - PGTEL +39 0742.379674FAX +39 0742.371412MAIL [email protected]:RIALTOWINE

CANTINA RIALTO, SAGRANTINO NEL CUORE

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Nel 2011, nel mondo delvino esce una recensioneforte che non lascia

dubbi: «Io non ho mai assaggiatoprima d'ora vini di questa qualitàanche se di produzione limitata». A scriverla è Robert Parker. Ilvignaiolo in questione si chiamaMichele Moschioni, è giudicatoda molti "il miglior rossista italia-no" in una terra famosa per i vinibianchi: i Colli Orientali del Friuli. Un lavoro controcorrente, natodalla sua passione per le viti diPignolo, Tazzelenghe,Schioppettino e Refosco: autoctoni storici, sicuramente dif-ficili, ma capaci di esprimere constraordinaria forza la terra da cuiprovengono.Oggi, i suoi Reâl e Celtico sonoblend internazionalmente ritenuti"assoluti".Schivo e tenace, Michele dal1989 lavora i suoi 14 ettari conmaniacale cura e rispetto, affian-cato nella vita e nel lavoro dallamoglie Sabrina e dai due figliAlessia e Valentino.Le vigne, tutte inerbite, sonosituate a 150 metri di altitudinecon esposizione a est/sud est. Ladensità per gli impianti più vecchiè di 4200 piante/ettaro, per

quelli più recenti di 5800 pian-te/ettaro.Niente diserbanti o disseccanti,solo concimi organici: l'impattoambientale dei trattamenti èminimo.Sfogliature, diradamenti, ven-demmia e potatura secca sonoesclusivamente manuali. L'uva,raccolta da circa metà settembreal 20 ottobre, viene posta in cas-sette da 4 kg o in plateau da 80x 120 cm. Le rese x ceppo varia-no da cultivar a cultivar: dai600g ai 2kg, rese per ettaro paria 30-50 quintali.Durante la vinificazione vengonousati soltanto lieviti indigeni. Lafermentazione avviene in tini dilegno da 60 quintali con follaturemanuali, senza controllo dellatemperatura. A fine fermentazio-ne lo svinamento, e poi l'affina-mento in barriques di roverefrancese per 13 mesi. Al terminedel periodo di affinamento il vinoviene assemblato in botti dilegno grandi e vi rimane ancoraper un intero anno. Seguono l'im-bottigliamento senza alcuna fil-trazione e il riposo in bottigliaper ulteriori 6-8 mesi."Spiega Michele Moschioni: «Sonostato uno dei primi viticoltori in

Friuli ad orientarsi sui vitigniautoctoni rossi che, a mio parere,sono quelli che esprimono almassimo il terroir.I nostri vini li definisco come eco-logici e naturali. L’idea è quelladi portarmi verso il biologico(dal2014, siamo in conversione) manon voglio illudere per ora i mieiconsumatori: per ripulire un terre-no da tutto ciò che è stato fattofino a pochi anni fa con i fitofar-maci, concimazioni chimicheeccetera, non bastano vent’anni.E non posso certamente bloccareil vento che porta sulle mie vignele suddette sostanze che gli altriviticoltori usano nei propri appez-zamenti ed è per questo che nonme la sento di dichiararmi biodi-namico. Per il momento sonoriuscito ad eliminare dalle nostrevigne prodotti antibotritici, inset-ticidi e disseccanti. C’è l’erbasotto alle mie viti, i grilli cantanoe le cavallette saltano. Vedo oraun gran equilibrio nelle mie vititra uva e vegetazione».

AZ.AGR. MICHELE MOSCHIONI & C.VIA DORIA 30 33043 CIVIDALE DEL FRIULI (UD)T +39 0432 73 02 10

[email protected]

MOSCHIONI,PAROLADI PARKER

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Foss Marai nasce nelVeneto, a Guia, nel cuoredi Valdobbiadene.

L’azienda di proprietà dellafamiglia Carlo Biasiotto è tra lepoche che possono vantareantenati che già nel Settecentopossedevano tredici ettari diterreno vitati a “Prosecco”.Oggi è il presidente e insiemea lui c’è la moglie Adriana e ifigli Andrea, Cristiana eUmberto.L’anno 1986 vede la nascita e

la registrazione del marchioFoss Marai, naturale sviluppodi un’attività vitivinicola chetrae le sue origini nel territoriodi Valdobbiadene agli inizi del’700.Parlare oggi di Foss Marai nelpanorama italiano degli spu-manti è innanzitutto parlaredella famiglia di CarloBiasiotto.Qualità del territorio da cuiprovengono le uve lavorate, ilValdobbiadenese, la costantericerca e sviluppo del prodot-to, un servizio di alta qualità alcliente, un rapporto ottimaletra qualità e prezzo, un’atten-zione particolare al packaginggradevole e connaturato con itempi: questa la “mission” diCarlo ed Adriana e dei figliAndrea, Cristiana, e Umberto.

La qualità del territorio da cuiprovengono le uve, la costantericerca della qualità del pro-dotto danno il significato del-l’eccellenza, che non è qualco-sa di lontano e inaccessibile,ma è un concetto pratico inFoss Marai. Innamorarsi delterritorio è l’inizio del percorsointrapreso dall’azienda, l’iniziodel viaggio, con la consapevo-lezza, appunto, che tutto parteda qui, punto d’incontro tra

passato e presente.E poi raccogliere evalorizzare in cantinasenza mai tradire illavoro ottenuto invigna, ovvero la cultu-ra della tradizione simodella con la ricercae la tecnologia. Un lavoro attentoaffrontato senza com-promessi nel cercaresempre la qualità. Un viaggio, un andareche negli anni ha por-tato Foss Marai ed isuoi spumanti nell’es-sere considerati “eccellenze italiane nelmondo”.Impegni internazionaliattendono l’azienda,per sempre di piùessere ambasciatrice

di un prodotto italiano ricono-sciuto ed apprezzato nelmondo.

FOSS MARAISTRADA DI GUIA 109GUIA DI VALDOBBIADENE (TREVISO)31049 ITALIATEL. +39 0423 900 560 FAX. +39 0423 900 570INFOLINE: +39 0423 900 560EMAIL: [email protected]

FOSS MARAI, TRADIZIONE SECOLARE

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L'Italian way of life è unoslogan famoso nelmondo. Un marchio cul-

turale composto da tanti capito-li: il paesaggio, il patrimonioartistico, il clima, la moda, ildesign. E, naturalmente, lagastronomia. L'Unesco ha regalato al nostroPaese un'altra soddisfazione: lapratica agricola della vite adalberello di Pantelleria è diven-tata patrimonio dell'Umanità. lacoltivazione dello Zibibbo, inconche scavate nel terreno,lungo i terrazzamenti, per ripa-rare le viti dal vento che sferzal'isola 300 giorni l'anno (per gliarabi era "figlia del vento" ).E con questo riconoscimentol'Italia ha 51 premi annoveratinel Patrimonio Unesco, lo zibib-bo di Pantelleria ci rende anco-ra più prima nazione al mondo.Figlia di una viticoltura eroica, lacoltivazione ad alberello è unatradizione secolare dell'isola eha modellato nel tempo il pae-saggio. Merito anche di Salvatore

Murana, primo vigneron di unadinastia di agricoltori panteschidi sei generazioni, che sembraaver colto l'essenza del suoessere sempre piu' ancoratoall'isola il cui nome, solo a pro-nunciarlo, di per se evoca ilmito: Pantelleria. Qui nessuno innaffia se non ilcielo. Qui è così caldo d'estateche non cantano nemmeno lecicale. E poi distese di questigrappoli. Sugli assolati rocciositerrazzamenti di pietra lavicadell'Isola ventosa di Pantelleria,nelle vigne di Costa, Gadir,Mueggen, Khamma eMartingana, Salvatore Muranacoltiva tradizionalmente adalbarello l'uva Moscatod'Alessandria, chiamata popo-larmente Zibibbo, fatta appassi-re in Agosto, dopo aver selezio-nato solo i grappoli migliori, alsole su stenditoi di pietra lavicanel vigneto, per dieci - dodicigiorni, avendo cura di girarlimanualmente più volte. L'uva viene delicatamente spre-muta ed il mosto ricco di zuc-

chero e naturali aromi fatto fer-mentare per ottenere cos ì unvino che grazie al particolareclima di nascita e all'appassi-mento, offre piacevoli sensazio-ni, dal profumo intensamentefruttato di albicocca e pesca sci-roppata, al gusto dolce, pieno,aromatico, ma non stucchevole,versatile. Tutt'intorno il blu delmare fa da cornice al verde deivigneti e dei fiori dei capperi, ilprodotto più famoso diPantelleria insieme allo Zibibbo,il vino passito. E i Dammusi.Ovunque mare e luce, terra vul-canica cesellata da artisti delterritorio come SalvatoreMurana che ha fondato la suaazienda nel 1984. (Carlo Rossi)

SALVATORE MURANAC.DA KHAMMA - 90017PANTELLERIA (TP) TEL. 0923 915231 - FAX 0923915231/915541 WEB SITE:WWW.SALVATOREMURANA.COM

E-MAIL: [email protected]

MURANA, PATRIMONIOA PANTELLERIA

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Das Weingut Donnici 99entstand mit dem Ziel,die lokale Neigung zur

Weinproduktion wieder aufle-ben zu lassen, und ist zu einerbeispielhaften Integration vonwirtschaftlicher Tätigkeit undValorisierung der Landschaftum Cosenza geworden.Der Besitz umfasst Felder,Wälder und mediterraneMacchia und liegt auf einerAnhöhe auf 500 m ü.d.M. inContrada Verzano im OrtsteilDonnici Inferiore südlich vonCosenza.Die Weinlagen befinden sich inden sonnigsten Zonen, die ambesten vor dem Wind aus derSila geschützt sind. Die regel-mäßig aufgereihtenRebanlagen und dieJahrhunderte altenOlivenbäume bilden einenreizvollen Kontrast, währendder Wald das Gelände aufnatürliche Weise umrahmt.Alle Trauben stammen voneigenen Weinlagen, die ihren

Namen von Elementen dermediterranen Macchia haben.Die Weinlagen des gutsDonnici 99

GAGUMILLA (Kamille) Der erste Rebgarten, der mitden Rebstöcken für denDonnici DOC (Magliocco undGreco Nero) bepflanzt wurde.

CERZA (Eiche) und CRAPA(existierendes Toponym Codadi Capra) Dies sind Lagen jüngererAnpflanzung, die für dieProduktion des Donnici DOCbestimmt sind.

CACUMMARO (Erdbeerbaum)und CAGGIA (Robinie)Sie sind der Entscheidung zuverdanken, die in Süditalienwichtige Rebsorte Aglianico zuvalorisieren, denn auf dieseSorte setzt das Gut – abgese-hen von denen des DOC –große Hoffnungen.

MORA (Brombeere) Dieser Rebgarten ist für dieRebsorte Merlot bestimmt.

JINOSTRA (Ginster) und JERI-CA (Baumheide)Diese Lagen stellen eineNeuheit undGrenzüberschreitung imVergleich zur lokalen Traditiondar, denn hier wird dieRebsorte Barbera angebaut.

PARMIENTU (Gebäude, in demfrüher die Trauben gepresstwurden und das heute restau-riert wurde) Dieser Weingartenwurde erst vor Kurzem bep-flanzt; er ist für die Produktionvon Weißwein bestimmt.

AZIENDA AGRICOLA DONNICI 99CONTRADA VERZANO - DONNICI

INFERIORE, 87100 COSENZA, ITALY

TEL UND FAX

+39.0984.781842 MOBIL

+39.345.0645735WWW.DONNICI99.COM

DONNICI 99: WEINE AUS KALABRIEN

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L'Azienda AgricolaMazziotti fu fondata nel1900 da Gerardo

Mazziotti.Il figlio Italo ne raccolse l'ereditàe diede ulteriore impulso sia allacantina che al prodotto. A lui sideve l'impianto del vigneto spe-cializzato dal quale si ricavanoancora oggi le uve utilizzate dal-l'azienda. Dalla scomparsa diItalo Mazziotti la figlia Flaminiane ha proseguito l'opera nelrispetto della tradizione familiare.Recentemente a Flaminia si èaffiancata la figlia ValeriaLaurenzi.L'Azienda ha una superficie com-plessiva di circa 85 ha. Il vignetodi circa 30 ha è costituito da ter-reno vulcanico sciolto con pocoscheletro, ricco di potassio efosforo ed è situato in una zonacollinare, circondata da boschiche contribuiscono a creare unfavorevole microclima.Le uve utilizzate dall'azienda pro-vengono esclusivamente da talevigneto. Queste le note caratteri-stiche di tre dei più rinomati vinidi Mazziotti.

EST!EST!!EST!!!Vino bianco D.O.C. "Est! Est!!Est!!! di Montefiascone -Classico"Uvaggio:Malvasia bianca, 15%; Procanico, 65%; Rossetto, 20% Raccolta manuale in cassette daKG 15 cad.Pressatura diretta e selezionedelle differenti frazioni di mosto.Illimpidimento statico e separa-zione dei fondi. Aggiunta di lievitiselezionati. Fermentazione alcoli-ca termocontrollata in acciaioinox (una settimana circa).

Affinamento in acciaio inox "surlies" e sospensione settimanaledelle fecce. Stabilizzazione tarta-rica a freddo nel mese di gen-naio.

CANULEIOVino bianco I.G.P. Lazio. Uvaggio: Chardonnay, 60%,Sauvignon, 20%; MalvasiaBianca, 20%Raccolta manuale in cassette daKG 15 cad.Pressatura diretta ed utilizzo delsolo mosto fiore. Illimpidimentostatico e separazione dei fondi.Aggiunta di lieviti selezionati.Fermentazione alcolica termo-controllata in acciaio inox (unasettimana circa). La fermentazio-ne malolattica è impedita conmezzi fisici. Affinamento inacciaio inox "sur lies" e sospen-sione settimanale delle fecce.Stabilizzazione tartarica a freddonel mese di gennaio.Assemblaggio ed imbottigliamen-to nel mese di febbraio.

MERLOTI.G.P. Lazio "Merlot". Uvaggio: Merlot in purezzaRaccolta manuale in cassette daKG 15 cad.Diraspa-pigiatura delle uve emacerazione a freddo per 12-18ore. Aggiunta di lieviti selezionati.Fermentazione alcolica termo-controllata e macerazione dipost-fermentazione di qualchegiorno. Svinatura e pressaturesoffice delle vinacce.Fermentazione malolattica inacciaio. Affinamento del vino inacciaio inox fino alla primaverasuccessiva.Assemblaggio e imbottigliamentodurante la primavera successivaalla vendemmia.

AZ.AGR. MAZZIOTTI

VIA CASSIA KM 11001023 BOLSENA (VT)TEL. +39 06 44291377FAX. +39 06 [email protected]

MAZZIOTTI, TRADIZIONE E PASSIONE

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The philosophy of Emidio Pepe hasalways been to make natural wine, withthe utmost respect for the land and the

environment.Since 1964 in the vineyard, we have not usedchemical fertilizers and vine treatments, butfollowed the plants in order to have winewhich reflects our terroir andour story. All our productionis certified organic and biody-namic.Our way of making wine is

very special, which we'vebeen making for 50 yearsnow, without ever changingour philosophy or our style.In our vineyards (mainlygrown with the typicalAbruzzo system: the pergola)grape production is very lowand we do a very short pru-ning.In white wine, grapes arecrushed by feet in woodentubs and put to ferment incement tanks, without addingyeast. The red grapes are de-stem-med by hand in wooden vatsand  then put to ferment andin cement tanks; the hand

de-stemming does not crush the grapes com-pletely and this allows natural fermentationwith the well known advantages for the wine.Our wines are then bottled and put to rest in

the underground ageing cellar, where thereare about 350,000 bottles aging from 1964to 2010!

All bottles aredecanted  by handfrom one bottle toanother by experthands before beingreleased; this isbecause even in theaging cellar we pursuethe same philosophyof winemaking andvinegrowing: no che-mistry and no filtra-tion.

EMIDIO PEPEARTIGIANI DEL VINODAL 1899VIA CHIESI, 10TORANO NUOVO TE64010 ITALYT +39 0861 856493F +39 0861 [email protected]

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EMIDIO PEPE: A MAN, 

A MISSION

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Das Weingut "La Torricella" befindet sichim Herzen der Langhe , im Monforted'Alba und ist umgeben von 13 Hektar

Weinbergen, die mit Dolcetto, Barbera,Nebbiolo, Chardonnay und seit 2012 RieslingRenano bepflanzt sind.La Torricella ist einFamilien Weingut das auf traditionelle Weiseund mit Liebe und Respekt für den Beruf,Tag für Tag nach dem höchsten Qualitätstrebt. Seit 2004 hat La Torricella seineigenes Etikett (vorher cooperativa).Heute macht Frau Silvia Pressenda hochwer-tige Qualitätsweine mit eigener Identität. Silvia Studierte an der Universität "diViticoltura ed Enologia" in Alba un arbeitetzusammen mit Ihren Bruder Oscar Pressenda.Im Jahr 2010 hat die Familie Pressenda einagriturismo Eröffnet.Alessandra Pressenda und ihren EhemannFrancesco Celia leiten das Restaurant und bie-ten die Möglichkeit, die Speisen und Weinevon die Langhe Region zu probieren. Der agri-turismo hat acht Zimmer und ein Pool woman von einer atemberaubenden Landschaftgenießen kann.Mehr Info finden sie auf: www.latorricella.euUna storia che ha inizio con Rosanna e DiegoPressenda: il legame con il territorio, la pas-sione per la viticoltura ed il costante impegno, hanno portato alla nascita ed al successivoampliamento dell’azienda, oggi gestita conl’aiuto dei figli.

La Torricella si trova a Monforte d’Alba, nelcuore delle Langhe, ed è circondata da 13ettari di vigneto coltivati a Dolcetto, Barbera,Nebbiolo e Chardonnay. Dal 2013 l’aziendaha arricchito la gamma di vini bianchi con ilRiesling Renano. Un nuovo spumante Roséottenuto con uva Dolcetto è stato ancheaggiunto alla selezione di vini.L’enologa Silvia Pressenda, laureata pressol’Università di Viticoltura ed Enologia di Alba,si occupa della cura del vigneto, della gestio-ne della cantina e dell’ottenimento dei vini.Lavora con a fianco il fratello Oscar.Nel 2010 la famiglia Pressenda ha deciso diampliare l’attività aprendo un agriturismo. Alessandra Pressenda e il marito FrancescoCelia sono alla guida della struttura che con ilristorante offre la possibilità di gustare i cibi ei vini di Langa. Le otto camere e la piscina consentono disoggiornare in totale relax circondati da pae-saggi mozzafiato.

AZIENDA AGRICOLA LA TORRICELLA DI PRESSENDA DIEGOLOCALITÀ SANT’ANNA, 98 12065 MONFORTE D’ALBA CNTEL +39 0173 78327 OSCAR +39 333 [email protected]

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LA TORRICELLA:IM HERZEN

DER LANGHE

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Zwei Familien, die schonimmer auf dem Landund von der

Landwirtschaft gelebt haben,sind sich begegnet undhaben einen Weinkellergegründet, der ihre ganzeGeschichte vereint.Unsere ganze Produktionsteht unter direkter Führungder Familie, die sich persön-lich um den ganzenAnbauzyklus, vom Weingutbis zur Abfüllung, kümmert.In all diesen Phasen, dieeinen hohen Grad anSpezialisierung erfordern,nutzen wir die Dienste vonsachverständigen Agronomenund der Oenologin TeodosiaFresi.

Angesichts der Größe derFamilie sind die Mitarbeiterein wesentlicher Bestandteilunserer Arbeitsgruppe, diedurch sie dynamisch unter-stützt wird.Die Weinberge, die sich ineinem der besten Gebiete imNorden Sardiniens, im Talzwischen Castelsardo undden Bergen der Gallura,befinden, genießen ein sonni-ges und windiges Klima, dasideal für die Trauben ist.Der Boden, teilweise Ton teil-weise Mergel, befindet sichin einem antiken Vulkan, derheute zum Meer geöffnet ist.Die Weinreben sind mit derAbsicht ausgesucht, Traditionund Innovation harmonischmiteinander zu vereinigen.Neben der traditionellen undimmer noch geschätztenTraube Cannonau werden

auch die Trauben CabernetSauvignon und Syrah ange-baut. Die Rebstöcke werdenmit einer Dichte von circa4100 Stöcken pro Hektarangebaut, als Garantie füreine geringere Produktion,die die wichtigste Grundlagefür ein qualitativ hochwerti-ges Pro dukt ist.Die Weinberge werden mitintegrierterSchädlingsbekämpfungbehandelt. Die Trauben wer-den ausschließlich von Handgelesen und sofort in dem

neben dem Weinberg liegen-den Weinkeller verarbeitet,um die Aromen zu erhalten.

AZIENDA VITIVINICOLASEBASTIANO LIGIOSVIA MAZZINI - LA MUDDIZZAC.SO EUROPA, 11107039 VALLEDORIA - SASSARI -ITALYTELEFONO(+39)329 6724241WWW.CANTINALIGIOS.IT [email protected]

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LIGIOS, KULTIVIEREN AUS LEIDENSCHAFT

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SIAMO PRESENTI AL PROWEN: ALL’ENOTECA DELLO STAND DESA HALLE 15 A41

Nautilus CruStorico, spumante Metodo Tradizionaleda vitigni o biotipi locali coltivati in montagna, terraCamuna, ceppi storici fino al secolo. Bollicine affinate24 mesi a 40 metri nelle profondità del lago d'Iseo anti-stanti Monteisola, temperatura e pressione costanti;buio totale.

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Die Eigenmarke entsteht aus demFlurnamen "Sermana" und demKleintier, dem Helmperlhuhn. 

Sermana heißt auch der gleichnamige Bach,ein kleiner Bewässerungsgraben, dessen Laufden in der Region Venetien liegendenLandwirtschaftsbetrieb aus der Lombardeitrennt und dann in den an die hundert Meterweiten Gardasee hineinfließt.Das Helmperlhuhn ist das Kleintier, daseinmal auf der Erde mitten in den altenWeinstockreihen des Bauernhofs gezüchtwürde.Nun werden hingebend, eifrig und opfer-willig neue Pflanzungen angebaut.Der nahe See macht für unseren Weindas fast einzige und unersetzlicheKleinklima wichtig.Der Betrieb baut einen eigenenWeinberg an, wo man nach den modern-sten Verfahren der Ackerbaukunde arbei-tet.Hier wird sowohl der Zeitablauf als auchdas Land unbeschreibbar berücksichtigt,weswegen ein reinster "Lugana"-Weinhergestellt wird: 100% Turbiana-Trauben.Diese Methode zielt auf eine ständigeSuche nach der Aufwertung des"Lugana"-Weins hin: ein mit erstaunlichenWeinbaueigenschaften versehener Wein,der von dem ihn ernährenden Boden

echt  in seinem würzigen Geschmackund seiner starken Struktur beein-flusst wird. Ein wahrer Wohlklang vonDüften und Geschmäcken, der durchseine Intensität und Natur dieMenschen begeistert.  Weißblumen-, Agrumen- undKräutergerüche passen zusammen.

Frische und lebendige Geschmäckesamt einer ausgeprägtenWürzigkeit verleihen dem Weineine außerordentliche Reinheitund Eigentümlichkeit: Ein trock-ner, beständiger, mit Mandel-Gerüchen versehener, harmoni-scher und ausgeglichener Wein.Mit alledem entwickelt unserWein all seine Eigenschaften,wodurch dem Kunden einenAusbruch von Geschmäcken undFarben der "Lugana"-Gegendanbietet.

CORTE SERMANALOC.SERMANA 1/A37019 SAN BENEDETTO DI LUGANAPESCHIERA DEL GARDA (VR)TEL - 045/7550903 - 7851477FAX - 045/[email protected]

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CORTE SERMANA, PARADIES AM GARDASEE

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La nostra azienda si trovanella piana di LameziaTerme, una delle aree

agricole più antiche dellaCalabria, che trova le sue ori-gini culturali nei primi annidella fondazione delle colo-nie della Magna Grecia.Il vino di Lamezia è sempre

stato famoso, la sua storiaporta i nomi di vitigni le cuiuve furono qui importate daiFenici e dai Greci: Gaglioppo,Magliocco, Nerello, GrecoBianco e Nero e altri ancora,minori per diffusione, mainsostituibile patrimonio disensazioni, profumi e saporidi questa terra. Con un terroir invidiabile ecinquecento ettari nel cuoredella Doc Lamezia, centroagricolo della Calabria, l'a-zienda Statti sviluppa la vitada duecento anni, ma è dal1994 che vengono reimpian-tati, con coraggio e convin-zione, nuovi vigneti, con viti-gni autoctoni come ilMantonico e Greco per ilbianco, Gaglioppo,Magliocco ed altre varietàper il rosso da affiancare aivitigni internazionali qualiChardonnay, CabernetSauvignon e Merlot. Questa sapiente combinazio-ne ha dato vita a vini quali:Batasarro, Arvino,Mantonico, Greco ed i DOCLamezia.Questa è la volontà e la filo-sofia dell’Azienda Statti:rispetto delle radici e testi-mone del futuro nel proporsi.Vini prestigiosi, interpreti sin-ceri delle uve più pregiate e

incomparabili per genuinitàsempre e comunque con-traddistinti da un’anima for-temente legata a questa ine-guagliabile terra. Le nostre terre sono il nostrosegreto.

STATTI S.R.L.CONTRADA LENTI88046 LAMEZIA TERME (CZ)CALABRIA - ITALIAWWW.STATTI.COMT: +39 0968 456138T: +39 0968 453655F: +39 0968 453816

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STATTI, LA FORZA DELLA TERRA

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Giuliano Franchini, Gründer des landwirt-schaftlichen Betriebs Franchini, erzähltuns wie er es geschafft seine

Weinleidenschaft in “Kunst” zu verwandeln undwie seine Träume wahr wurden.«Kindheitserinnerungen sind wichtig. Ich habewunderbare Erinnerungen an die Zeit, die ichmit meinem Großvater Emilio auf seinem altenBauernhof verbracht habe... Ich erinnere michimmer noch an den Duft von “seinem” Land…„seine“ groben Hände, die die Felder pflügtender Rebschnitt im Frühjahr… die Weinlese imHerbst… der Duft der Trauben, die im Speicherruhen… unsere Anstrengung beim Maischender Trauben mit den Füßen, der Duft desMostes, die Kunst und das Können derWeinbereitung, die für die Herstellung der ein-zigartigen Valpolicella Qualitätsweine ange-wandt wird, wie unser Amarone und unserRipasso, die in großen Holzfässern gereiftsind… diese Empfindungen sind in “meiner”Erinnerung immer noch lebendig, da sie jedesMal auftauchen, wenn ich meinen Weingenieße.»Wein ist für Giuliano Franchini eine großeLeidenschaft; hergestellt für Familie undFreunde wurde er bald auch Testimonial unzäh-liger Feste und Messen, die von Tecnovap welt-weit realisiert werden. Das Landgut der Familie Franchini erstrecktsich über eine Hügelfläche von etwa 5 Hektar

in einer Höhe von 300 bis 350 Metern überdem Meeresspiegel. Es liegt in dem Gebiet, in dem „ValpolicellaClassico Wein“ mit kontrollierterHerkunftsbezeichnung produziert wird. DasFamiliengut befindet sich in der Ortschaft“Negrar”, ca. 12 km von Verona, im Forlagound Quena. Die Weinreben sind 30 bis 50 Jahre alt undwerden nach der „Veronesischen WeinleseMethode“, einfach oder doppelt, oder im„Ausläufersystem“ verarbeitet. Die Trauben setzen sich aus folgenden Sortenzusammen: Corvina veronese 50%, Corvinon15%, Rondinella 25%, Molinara 5% undNegrara 5%. Amarone das önologische Projektdes landwirtschaftlichen Betriebs Franchini,dessen Weinauswahl sich erweitert und nichtnur Ripasso, Valpolicella Classico und Recioto.Die Leidenschaft für die Landwirtschaft und fürden Weinbau wurde in der Familie Franchinivon Generation zu Generation weiter gegeben,heute hält Giuliano Franchini und Familie dieWeinkunst, die sie vom Urgroßvater, Großvaterund Vater erlernt haben, aufrecht.

FRANCHINI VINIWWW.FRANCHINIVINI.COMVIA ROSANI RITA, 1837024 NEGRAR, VERONATEL. 0039 045 600 0044

FRANCHINI, AMARONE ALS ERBE

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Luca Anselmi ist derBesitzer desWeinunternehmen

Falezze. Dieser Betrieb ist dasnatürliche Ergebnis der langenTradition seiner Familie, dieseit drei GenerationenWeintrauben für dieHerstellung von Valpolicellaund Amarone produziert. Vor sechs Jahren hat Lucasein Biologiestudium mitSpezialisierung auf önologi-sche Mikrobiologie abgesch-lossen. Gleich danach ist erseiner größten Leidenschaftnachgegangen: aus seineneigenen Trauben Wein gewin-nen und somit den Charakterdes großartigen Falezze-Gebietes durch ein Glas Weinzum Ausdruck bringen. Falezze ist ein kleiner, in sei-nem gleichnamigen Gebietstark verankerter Weinkeller.Hier werden streng ausge-wählte Trauben ausschließlichaus diesem Gebiet verarbei-tet.

Jedes Jahr wird eine begrenz-te Zahl hochwertiger Flaschenproduziert (ca. 10.000).Darunter gehören Amaronedella Valpolicella, Ripasso undValpolicella Superiore. Auf dem Gebiet Falezze wer-den hauptsächlich Weinrebenim Alter zwischen 40 und 80Jahren angebaut, die unterder ältesten der Region zäh-len. Ihre Weinranken und Wurzelnwachsen in einem besonderenBoden und bei einem beson-deren Mikroklima, die dieEigenschaften der Früchtestark beeinflussen. Der Bodenist zwar arm an Nährstoffenaber reich anMikroelementen, die im Weinwiederzufinden sind.Außerdem handelt es sich umein kühles Gebiet mit beson-derer Ausrichtung: die Sonnescheint nachmittags undabends. Die hügelige Landschaft sorgtfür höhere

Temperaturschwankungen zwi-schen Tag und Nacht imVergleich zu anderen benach-barten Grundstücken. Dasspiegelt sich in der Weinsäureund dem pH-Wert wider undstellt daher einen unverzicht-baren Faktor dar, um langhal-tigen Amarone herzustellen. Alle agronomischenAktivitäten sind persönlichvon der Familie betreut,hauptsächlich von LucasVater. Alle genannten Merkmale sindim Falezze Wein unverkennbarzu spüren.Schließlich gestaltetdie Malerin Sofia Kherkeladzejedes Falezze Produkt. Mitihrer Künstlerhand verwandeltsie jede Flasche in ein kleinesaber großartiges Kunstwerk.

AZ. AGR. FALEZZELOC. PIGNO N. 1 CAP 37031 – ILLASI (VR) ITALYTEL:+39 3487241477EMAIL: [email protected]

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FALEZZE, AUF DAS GEBIET VERWURZELT

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Das Weingut La Collina deiCiliegi entsteht aus derLeidenschaft der

Famiglia Gianolli für das Land,die Landwirtschaft und denWein. Massimo Gianolli, vonjung an ein wahrerWeinliebhaber, lernt StefanoFalla kennen, mit dem er dieProduktion 2005 startet,indem er die Trauben für sei-nen ersten Amarone auswählt,der vier Jahre später das Lichtder Welt erblickt. Das Herz der Kellerei liegt aufden Hügeln der Valpantenanahe Verona, wo sich dasWeingut und die Weinbergebefinden: ein Gut über 45Hektar, das sowohl von denReben als auch von denKirschbäumen verschönertwird. Daher auch der Name desWeinguts “La Collina dei Ciliegi”was übersetzte soviel wie “DerHügel der Kirschbäume”bedeutet. Bei den Produktenhandelt es sich um entschlos-sene und intensive Rotweinewie Amarone, Corvina,Valpolicella Superiore,Valpolicella Ripasso, währenddie Weißweine, Lugana,Garganega und Brut eher frischund sanft sind. In kurzer Zeithat die Kellerei auf dem italie-nischen Markt großartigeErgebnisse erzielt, woraufhinsie beschlossen haben ihrGeschäft auch in Richtunganderer großer Export-Märkteauszuweiten.Seit 2012 wird von "La Collinadei Ciliegi” ebenfalls “ItalianWine & Style Promotion” gelei-

tet. Ein Konsortium, welchessich aus hochrangigenWeinherstellern aus 5 italiensi-chen Regionen zusammensetzt.Es hat das Ziel dieEinzigartigkeit des Terroris unddie aller Weine jeder einzelnenKellerei zu fördern und fürWeinliebhaber und Weinkennerein touristisch-önogastronomi-sches Programm aufzustellen.IW&SP richtet sich an China,Russland und die USA, aber eswird bereits an einem neuenProjekt für Japan, Kanada undBrasilien und/oder Indien gear-beitet. 2013 wurden außerdem dieWeine “Wine2BSelection" vor-gestellt, die sich durch ihren fri-schen und jungen Schnitt aus-zeichnen: Weine die sofortgetrunken werden können, diealle Gaumen zufrieden stellenund für den Großhandelgedacht sind. In wenigen Jahren hat dasWeingut folgende Märkte

erreicht (der Wichtigkeit nachgeordnet): China, UK, USA,Dänemark, Deutschland,Taiwan, Singapur, Hong Kong,Kanada, Schweiz. Das Ziel desManagements für 2015 und2016 ist es, dank der absoluthochwertigen Qualität, der vonunterschiedlichen nationalenWettbewerbe "zertifizierten”Weine, die Präsenz auf andereLänder wie Japan, Korea,Brasilien und Indien auszuwei-ten. Im Dezember 2014 hatten “LaCollina dei Ciliegi” und“Wine2BSelection” bereits 88Auszeichnungen erhalten.

LA COLLINA DEI CILIEGI S.R.LVIA L. GALVANI N. 24 - 20124MILANO

TEL. +39 02 87158048FAX +39 0015 2520605AZIENDA AGRICOLA

LOCALITÀ ERBIN, 3637023 GREZZANA (VR)[email protected]

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LA COLLINA DEI CILIEGI, DIE INNOVATIONKOMMT IN DEN KELLER

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Ronc Soreli, was im Lokaldialekt Hügel inder Sonne bedeutet, ist ein kleiner Ort,der auf 72 Hektar zwischen den

Gemeinden von Prepotto, Cividale und Cornodi Rosazzo liegt. RoncSoreli ist ein bekanntesWeingut in den Colli Orientale von Friaul,einem Gebiet, das sich besonders dem Anbauvon Qualitätsweinen widmet. DieWeinanbaufläche beträgt 42 Hektar; der Restbesteht aus Wald, landwirtschaftlichenAnbauflächen, Weinkellern und Häusern. Die Rebstöcke überziehen den Hügel mit demNaturschutzgebiet des Bosco Romagno undgehen bis zum Ufer des Flusses Judrio. Das frische und windige Microklima mitgroßen Temperaturschwankungen vor allemim Sommer und um die Weinlesezeit herumbringt ein besonders intensives Aroma hervor.Der Boden ist gekennzeichnet von Mergel(hier Ponca genannt), welcher dem WeinCharakter, eine optimale Struktur, besondereSchmackhaftigkeit und lange Lagerfähigkeitverleiht. Das Weingut konzentriert sich auf dieProduktion einheimischer Weine: Friulano,Ribolla Gialla und Schioppettino aus Prepotto,einer besonderen cru, die nur in diesemGebiet erzeugt und von Experten undKennern geschätzt wird. Im Betrieb werden auch internationaleTrauben kultiviert und zu Wein verarbeitet wiePino Grigio (auch in seiner „Kupfer“-Version),Sauvignon, Riesling, Chardonnay und Merlot.Der größte Teil der Rebstöcke wurde zwischen1999 und 2001 nach dem Guyot-System

monolateral mit einer Dichte von 4.500 –6.000 Stöcken pro Hektar wieder bepflanzt.Der alte, 1968 mit Friulano (ex Tocai) bep-flanzte 5 Hektar grosse Weinberg wird zumUnterschied nach dem traditionellen„Cappuccina“-System kultiviert.Sämtliche Trauben werden per Hand gelesenund zum Schluss noch einmal aussortiert. DieWeinherstellung der Weißweine erfolgt inStahlbottichen und die Verfeinerung inThermo-Behältern aus Stahl oder vetrifizier-tem Zement. Nur die ausgesuchten roten Trauben für denSchioppettino von Prepotto und für die klassi-sche Linie „Riserva“ werden in stumpfkegel-förmigen Behältern aufbewahrt; dieWeinbereitung erfolgt in Holzfässern diverserGröße. Alle Weine vervollständigen ihrenReifeprozess durch Lagerung in Flaschen. Im großen Weinkeller, baryzentrisch zurAnordnung der Weinberge, der kürzlich reno-viert und vergrößert wurde, erfolgen sämtlichePhasen, die für die Bearbeitung der Traubenund der Weine erforderlich sind. Der Ausbau wurde im Hinblick auf dieBewirtung von Gästen mit großer Sorgfalt vor-genommen.

RONC SORELILOCALITÀ NOVACUZZO 4633040 PREPOTTO (UD)TEL. 0039 0432 713005FAX 0039 0432 [email protected]

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RONC SORELI, EIN HÜGEL IN DER SONNE

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Im eindrucksvollen Panoramader Moränen-Hügel wird inunserer Familie seit

Generationen eine großeLeidenschaft übertragen: Aufbeste Art und Weise das Talentder Weinberge, die über beson-dere Böden und klimatischeVerhältnisse verfügen, zu kulti-vieren. Neben Investitionen in innovati-ve Technologien, der sorgfälti-gen Auslese der Trauben, demRespekt der Traditionen bezeu-gen auch intensiveForschungsarbeiten konstanteVerbesserungen, damit wir einehohe Produktqualität gewährlei-sten können. Eine Verarbeitungsstrecke, dievom Keller für die Vinifikationder Trauben, über dieProduktion der Sekte bis zumAusbau in Holzfässern reicht.Unnachahmliche Produkte, diedie Ausgeglichenheit und dieAuthentzität von Düften undAromen zum Ausdruck bringen. Vierzig Hektar Weinrebenreihen,die durch innovative Techniken,unter Beachtung der natürlichenWachstumsrhythmen derTrauben, bearbeitet werden. EinGebiet mit großem Potential,das es uns dank seinerZusammensetzung und der gün-stigen Klimaverhältnisse ermö-glicht hochqualitative Weine vonauthentischem Geschmack zuproduzieren. Die Erfahrung istunser Wissen, der natürlicheRhythmus unser bester Lehrer. Innovation ist der Anreiz, derschon immer einenEntwicklungsweg im ständigenWachstum charakterisiert hat.Die Renovierung der verschiede-

nen Räume wurde nach einerchronologischen Logik, abwech-selnd, die dem Verlauf der ver-schiedenen Produktionsphasenfolgt, realisiert.Die Verarbeitung,die auf Grund der hohenQualität und der Produktionbestens organisiert und äußerstspezialisiert ist, beginnt imKeller, der mit den fortschritt-lichsten Technologien ausgestat-tet ist: mit pneumatischenPressen für eine weichePressung, Traubenmühlen,Gärbehälter und Wannen miteffizienter Kühlungsanlage fürdie Temperaturkontrolle wäh-rend der Gärungsphase, auto-matisiertem Computersystemfür die Eintauchvorrichtung, fürden Bruch des Tresterhutes undfür die Maische der rotenTrauben, sowie Siebe für dieReinigung der Moste. Die Weine werden zum Reifen ingroße Wannen umgeschüttet,bevor sie in Flaschen abgefülltwerden. In unseren unterirdi-schen Weinkellern, die mitSorgfalt gepflegt werden, eben-so sowie in derFlaschenanordnung erfolgendann der Reifeprozess und dieNeugärung des Sektes in derklassischen Methode. Ein neuerRaum wurde für die Barriqueseingerichtet, wo der Ausbau desWeines in Holzfässern, unterrigoros kontrolliertenUmweltbedingungen aufbe-wahrt, erfolgt. Der Produktionsvorgang bis hinzur Abfüllung in Flaschen erfolgtausschließlich im Betrieb, eineProduktionskette, die eineGarantie für die Qualität desProduktes darstellt.

Das Unternehmen Stefanoniarbeitet und produziert ohnenegative Auswirkungen auf dieUmwelt! Die Familie Stefanoniist bekannt für ihre Liebe zumLand und zur Umwelt, deswegenist sie stets bemüht Lösungenzur Senkung desEnergieverbrauchs zu finden undumweltschädliche Behandlungender Reben im Weinberg zu redu-zieren.Ein Bemühen, das den verschie-denen, von der internationalenGemeinschaft verabschiedetenUmwelt-Protokollen entspricht.Seit 2012 ist das Unternehmenklimaneutral d.h. es produziertund nutzt saubere Energie ohneden Einsatz von Kraftstoffen,gleichwohl mit dem Einsatzeines Kessels, der mitHackschnitzeln aus Rebholz desWinterschnitts angeheizt wird.Die Weine erhalten zunehmendihren Carbon Foot Print, d.h. siewerden ohne Abgabe von CO2an die Umgebung produziert.Die Familie Stefanoni hat sichfür den Einsatz vonPhotovoltaiktechnik entschie-den. Das Unternehmen hat des-halb auf dem südlichen Dachdes Gebäudes eine 45 kWpPhotovoltaikanlage installiert,die 1300 Stunden pro Jahrarbeitet.Ein Beitrag für die Umwelt, eineunverzichtbare Entscheidung!

AZ. AGR. RICCHI F.LLI STEFANONI S.S.46040 MONZAMBANO (MN)STRADA FESTONI, 13/DTEL. 0376 800238FAX 0376 [email protected]

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CANTINA RICCHI, IM HERZEN DER MORÄNENHÜGEL

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Perlage ist seit 1985 derhistorische Bio-Weinkeller des

Conegliano ValdobbiadeneProsecco Superiore DOCG.Das Familienunternehmen istim Herzen einer Gegend ent-standen und gewachsen, diereich an Geschichte, Kulturund Schönheit ist und dieAnerkennung der UNESCOanstrebt. Das Abenteuer von Perlagebegann, als die 7 Nardi-Brüder gemeinsam mit VaterTizian und Mutter Afra besch-lossen, einen ihrer ältestenWeinberge, den von RivaMoretta, in eine biologischeLandwirtschaft umzuwandeln. Perlages Fokus aufNachhaltigkeit im Weinbauumfasst den gesamtenProduktionsprozess von derWahl des am besten geeigne-ten Bodens bis zum Verkaufdes Weins an den Endkunden.Ausgehend von einem gesun-

den und umsichtig geführten

Weinberg mit ständig auf demFeld anwesenden Spezialistenund Winzern, werden auch imWeinkeller signifikanteErgebnisse erzielt - vomSchwefelabbau in den Weinen

bis hin zu besondererBeachtung der veganen Welt.Perlage befürwortet lokaleVereinigungen, fördert denverantwortungsvollenAlkoholgenuss und versucht

stets, die lokale Gemeinschaftdurch bildende und unterhal-tende Zusammenkünfte einzu-beziehen. Doch unser Engagementmacht nicht an nationalenGrenzen halt, sondern willBeispiel und Referenz sein,um für ein Bewusstsein fürökologische und sozialeNachhaltigkeit zu sensibilisie-ren. Die Marke Perlage steht fürQualitäts-Bioweine undEleganz, für die unternehmeri-schen Fähigkeiten und dieLeidenschaft derer, die hierarbeiten, für die Erinnerungan die Ursprünge und denRespekt für die Zukunft.

PERLAGE SRLVIA CAL DEL MUNER, 1631010 SOLIGO (TV) - ITALYT. +39.0438.900203F. +39.0438900195M. [email protected]

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PERLAGEPROSECCO DOCGBIO

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La proprietà del Pollenza èdi 230 ettari complessivie 70 di questi sono desti-

nati a vigneti situati dai 110 ai150 mt sul livello del mare inun succedersi di Merlot, PinotNero, Cabernet Sauvignon,Cabernet Franc, Petit verdot,Syrah, Sauvignon Blanc. Per quanto riguarda i vitigniautoctoni sono presenti:Maceratino, Montepulciano,Trebbiano, Sangiovese comeinterpreti del territorio. Una morbida distesa di fittevigne, con una densità adettaro di 6.000 piante allevatea controspalliera, in prevalen-za con potatura a cordonesperonato e a Guyot.I terreni sono di origine allu-

vionale, a valle ricchi di sedi-menti calcarei, sul versantecollinare il suolo si arricchisce

di argille limose. La maggior parte degli impian-ti risale al 1989 e quindi oggidai filari del Pollenza nasconouve di grande complessità, dicarattere e di forte concentra-zione, frutto anche di una resamolto contenuta che si attestasui 45 quintali ad ettaro.

IL POLLENZACONTE BRACHETTI PERETTILA CANTINAVIA CASONE, 4TOLENTINO62029 MACERATA - ITALIATEL 0733-961989FAX 0733 – 97 38 [email protected]

IL POLLENZA, ICONA ITALIANA

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La Cantina Terzini, è ubicatanel borgo abruzzese diTocco Da Casauria in pro-

vincia di Pescara, noto per lasua particolare bellezza e perl'attenzione che da sempre harivolto all'agricoltura ed alla sal-vaguardia dell'ambiente.In collina, tra due dei più impor-tanti massicci abruzzesi, laMaiella ed il Morrone, la CantinaTerzini nasce solo 6 anni fa ed èguidata da Domenico e Roberto,terza generazione di una fami-glia che da sempre si è dedicataalla coltivazione della terra ed inparticolar modo dei vigneti. Sindall'inizio la nostra principalefilosofia è stata quella di onora-re la nostra regione focalizzan-doci solo ed esclusivamentenella lavorazione dei vitigniautoctoni e nella produzione diun vino che abbia come unicaprerogativa la Qualità.Grazie ad una consolidata for-mula che è quella del connubiotra Innovazione e Tradizione, conpochissimi anni la CantinaTerzini ha ottenuto e continuaad ottenere importantissimi suc-

cessi e riconoscimenti da partedel pubblico e da parte dellacritica enologica che dal 2009ad oggi ha conferito alla miacantina prestigiosi premi, anchein ambito europeo, tra cui:Gran Medaglia d’Oro alConcorso 20° ConcorsoEnologico Internazionale(Vinitaly) Premio Oscar Douja D’Or al 41°Concorso Nazionale ViniDoc/DocgDue Medaglie d’Argento alConcours Mondial de Bruxelles2013 Primo Premio A.I.S. MigliorCerasuolo d’Abruzzo Premio Miglior Vino Rossod’Annata, Annuario Dei MiglioriVini Italiani 2013 e 2015(LucaMaroni)Premio Miglior MetodoCharmat, Annuario dei MiglioriVini Italiani 2014 (Luca Maroni) due Medaglie D’Oro al ConcoursInternational de Lyon 2014. Due Medaglie d’Argentoall’International Wine Challenge(Londra) 2014 Oro ed argento al CWSA.

Il nostro portfolio include:Montepulciano d'Abruzzo "VignaVetum" 2010:Montepulciano D'Abruzzo Dop“Terzini” 2012:Cerasuolo D'Abruzzo Dop“Terzini” 2013: Abruzzo Pecorino Dop “Terzini”2013: Trebbiano D'Abruzzo Dop“Terzini” 2013:“Eolikon” Vino Rosso Igp CollinePescaresi: “Eolikon” Vino Bianco Igp CollinePescaresi:Vino Spumante di Qualità Brut“Terzini”:Vino Spumante di Qualità BrutRosé “Terzini”: L'intera gamma dei nostri pro-dotti con le rispettive schedetecniche sono nel nostro sitoufficiale www.cantinaterzini.itnella sezione "I vini".

CANTINA TERZINIVIA ROMA 52 65028 TOCCO DA CASAURIA(PE)TEL. 085 9158147

LA BELLEZZA DELL’ABRUZZO

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ARMONIA DI

SAPORI NATURALI

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Dall’anno Mille, dallecorti cistercensi, arriva

questo formaggio semprepiù indicato nella nuovadieta mediterranea. E che

s’abbina perfettamente al Franciacorta

di Enzo Russo

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<< Il formaggio è simile al vino, o al pane oall'olio. E' l'espressione di una civiltà, l'effet-to di una trasformazione che è sublime armo-nia naturale.L'arte di dar pienezza di vita a un frutto dellaterra attraverso il prodigio della fermentazio-ne è antichissima. Quella del vino, forse, lapiù celebrata perché il vino ha il magicopotere di dispensare un pizzico di felicitàcosmica all'uomo.Quella del pane e dell'olio hanno, da sempre,un loro particolare prestigio quali cibi classicisia dei ricchi sia dei poveri. Quella del for-maggio, infine, è la più intrigante forse per-ché è la proiezione della semplicità pastorale,della spontaneità di una cultura che tutti ipopoli della terra hanno conosciuto e dellasua importanza alimentare-economica.Il formaggio, cinquemila anni di storia casea-ria lo hanno dimostrato, è un cibo da re, dafaraoni, da dei, da imperatori, da governanti.Sempre in quegli anni i monaci facevanorinascere l'arte del formaggio, quasi dimenti-cata dopo la caduta dell'Impero Romano etramandata dal prezioso De rustica, scrittonel IV secolo dopo d.C. da Rutilio TauroEmiliano Palladio.Ed è proprio attorno all'anno 1000, nellazona di Lodi, che i monaci cistercensi pensa-no di sfruttare al meglio tutte le proprietà dellatte, alimento ricco di un'incredibile varietàdi alimenti nutrizionali, lavorandolo inmodo che li mantenesse invariate nel tempo.Nasceva il Grana.I monaci quando iniziarono a produrlo, nonimmaginavano neanche lontanamente che"quel formaggio di grana" sarebbe diventatoil Grana Padano dop, un "classico" dei for-maggi italiani, il made in Italy nel mondo,uno degli alimenti più importanti dellanostra tavola e che potesse contribuire aduna sana ed equilibrata alimentazione.D'allora il mitico formaggio inizia a farsiconoscere e ad apparire sulle tavole e ammi-rato nella sua maestosità.Poi man mano attra-verso i grandi chef dell'epoca che impararonoad usarlo anche in cucina nella preparazionedi piatti gustosi. Come si vede, già allora eraapprezzato per il suo sapore unico che andavaa magnificare i primi piatti e le pietanze.Il Grana Padano dop che oggi conosciamo èpraticamente lo stesso che compariva sulletavole medioevali, rinascimentali o ottocente-sche.

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FOOD GRANA PADANO

Viene prodotto unicamente conlatte proveniente esclusivamentedagli allevamenti bovini ubicatinella stessa zona, ha caratteristiched'alto pregio, frutto, oltre chedella cura igienico-sanitaria degliallevamenti, anche di una raziona-le ed attenta alimentazione dellemucche, fatta in osservanza dellerigorose e vincolanti norme detta-te dal "Regolamento d'alimenta-zione" delle bovine da latte chevieta espressamente l'impiego dimangimi contenenti farine d'origi-ne animale, oli d'origine animale evegetale.Altro elemento importantissimoche contribuisce alla secolare

genuini-tà delGranaPadanosono lemigliaiadi perso-ne cheoperanonellefiliereprodutti-ve con"lealtà evolontà"perchéhanno

saputo conservare, con il rispettod'antiche regole, consolidate dagliantichi usi locali e oggi codificateper legge, i tradizionali metodi dilavorazione che escludono l'impie-go di qualsiasi additivo chimico.Insomma un mix tra innovazionee tradizione che ha portato allaconservazione di un ' arte anticaincentrata principalmente su cin-que fattori: 1) utilizzazione dellatte fresco di giornata; 2) la par-ziale scrematura del latte munto disera mediante affioramento natu-rale della panna; 3) l'uso di fer-

menti ottenuti da culture naturaliin siero; 4) il fuoco, 5) il sale; 6)l'arte del maestro casaro.Infine, a tutela del consumatore edel prodotto, c'è il Consorzio perla Tutela del Grana Padano, chevigila e controlla quotidianamentesu tutte le varie fasi di lavorazio-ne.

ALIMENTO A TUTTO PASTOIl Grana Padano è uno dei pochis-simi formaggi che può essere con-sumato in più occasioni, perchè ladifferente stagionatura, dai 12 ai24 mesi, ed il sapore, che va daldelicato al sapido, permette unuso più flessibile in cucina, a tavo-la e in altri momenti della giorna-ta. E' un alimento che potremmodefinire a tutto-pasto: si puògustare all'ora dell'aperitivo e afine pasto, grattugiato o a scaglieper insaporire la pastasciutta o irisotti, sulla pizza, come secondopiatto con le verdure, con le pereo l'uva per una festa gustativa delpalato e con tante altre prepara-zioni di cucina. Per la merendadei bambini che giocano, corronoe sudano: è ricco di tantissimivalori nutritivi come il calcio, ilferro, il fosforo e il sodio.

VINO E FORMAGGIOVino e formaggio sono un ottimoabbinamento perché riescono aesaltarsi l'un l'altro e poi hannoanche una storia in comune. Liunisce l'appartenenza ad un terri-torio ben specifico che determinale loro caratteristiche. Inoltre sonoentrambi sottoposti a un processodi trasformazione: la fermentazio-ne alcolica per il vino e la caglia-tura per il formaggio. Poi c'è lamaturazione, la stagionatura per ilformaggio e l'invecchiamento peril vino.Per gustare nel modo migliore il

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Grana Padano bisogna sceglierecon molta attenzione il vino daabbinare. In questo caso vi propo-niamo delle bollicine che nasconoin Franciacorta, dell'AziendaAgricola Le Marchesine - Passirano(Bs). E' una delle più importantidel territorio, ricca di vigneti cheogni anno donano milioni di bol-licine agli appassionati del buonbere. Dalla Cantina escono ognianno circa circa 500.000 bottigliedoc e docg, fatte riposare sui lievi-ti per oltre 30 mesi.Con gli amici, in compagnia qualemigliore occasione per offrire unacoppa di Franciacorta che sa dona-re anche, assieme all'allegria, unaperdurante gradevolezza al palato eal cibo, perché le fantastiche bolli-cine che sollecitano la vista, solle-citano il naso e puliscono la boccapreparandola al boccone successi-vo.Il Grana Padano di 12-15 mesi èideale abbinarlo al “FRANCIACORTADOCG BRUT BLANC DE BLANCS”,un millesimato di ottima fattura,elegante e prezioso per il gustofrizzante che scioglie in bocca laleggera patina lasciata dal formag-

gio. Fatto con uve Chardonnay, sipresenta con colore giallo dibuona carica e riflessi verdolini,perlage finissimo e persistente.Aroma fine e complesso, saporeasciutto, secco con vena acidula.Con il Grana Padano stagionatooltre i 20 mesi, un sicuro abbina-mento ed esaltante per il palato, èil “FRANCIACORTA DOCG SECOLONOVO BRUT MILLESIMATO”, unvino importante che sa donaresapori unici incontrando il sapori-to formaggio.Nasce da selezioni clonali di uveChardonnay con vendemmia amano. Le bottiglie vengono acca-tastate in locali di affinamento peralmeno 36 mesi che lo portano adassumere un particolare profumo esapore con un lungo e finissimoperlage.Si presenta di colore giallo paglie-rino brillante con riflessi oro-verde. Al naso si percepisce la noc-ciolina tostata, note mentolate edi cedro candido.Avvolgente e rotondo al gusto egrande equilibrio tra acidità esapidità. E' un vino elegante edalle grandi occasioni. >>

INFORMAZIONIConsorzio per la TutelaDel Formaggio GranaPadanoVia XXIV Giugno 8San Martino dellaBattaglia25015 Desenzano delGarda (Bs)Telefono 030.9109811Fax [email protected]

RINGRAZIAMENTISi ringrazia per la degu-stazione dei vini:Azienda Agricola LeMarchesineVia Vallosa 31 25050 Passirano (Bs)

Telefono [email protected]

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Simone Dal Cortivo del bir-rificio Birrone di IsolaVicentina (VI) è il Birraio

dell'Anno 2014. Così hannodeciso settanta giurati, compostida degustatori professionisti edesperti del settore, che con leloro preferenze hanno individua-to il miglior birraio italiano del-l'anno passato.Il riconoscimento ideato e orga-nizzato da Fermento Birra(www.fermentobirranetwork.com) premia la bravura di un produt-tore italiano intesa come eccel-lenza e costanza qualitativa di unintero anno, è stato consegnatoad un birraio capace di entusia-smare pubblico e critica con"birre da bere", come recita ilmotto del birrificio, ovvero fir-mando prodotti semplici nellaloro bontà, mai vittima di mode,privi di eccessi ma sempre entu-siasmanti. Il 2014 ha visto il nome delBirrone consolidarsi per qualità eaffidabilità con birre di non faci-le realizzazione come le basse fer-mentazioni, prodotti, artigianal-mente parlando, più fragili e sen-

sibili ad eventuali problematicheproduttive e di conservazione.Birre dunque difficili da fare, matanto facili da bere, come le duedorate di ispirazione tedesca, laSS46 una bavarian helles di 4.9°alc. e la più secca ed erbaceaBrusca, pils di 4.9° alc. Tra le birre di successo ricordia-mo la Punto G, una bock ambra-ta ammiccante fin dal nome, oancora la Gerica, fulgido esempiodi contaminazione tra il mondodegli aromatici luppoli americanie la solida scuola tedesca. Senzadimenticare la Scubi, unaschwarzbier pluripremiata, dallecalde note di mou avvinte a sen-sazioni tostate di cacao e liquiri-zia.Simone Dal Cortivo negli ultimianni ha dimostrato di sapercifare non solo con le rigoroselager tedesche, ma anche contipologie di frontiera, comedimostra la Lola, birra a fermen-tazione spontanea prodotta conl'aggiunta di marasche e ciliegielocali, oggi affinata anche inbotte, o la H, una stagionale pro-dotta con un particolare processo

di maturazione che riduce la pre-senza di glutine rendendola adat-ta a chi ne risulta intollerante.Simone è un veneto verace cheama la sua terra. Per questo nonha saputo trattenersi dal gettarenel tino un ingrediente locale,qualcosa che possa raccontare ilsuo territorio: ecco nata laMaranella con aggiunta del loca-le mais Marano.

LA TOP TEN DELLA CLASSIFICA“BIRRAIO DELL’ANNO 2014”1) Simone Dal Cortivo -Birrificio Birrone 2) Giovanni Campari - Birrificiodel Ducato3) Valter Loverier - Loverbeer 4) Donato Di Palma - Birranova 5) Luigi "Schigi" D'Amelio -Extraomnes6) Bruno Carilli - BirrificioToccalmatto7) Fabio Brocca - BirrificioLambrate8) Nicola Perra - Barley9) Francesco Mancini- Birrificiodel Forte10) Riccardo Franzosi -Birrificio Montegioco

SIMONE DAL CORTIVO DEL BIRRIFICIO BIRRONEÈ IL BIRRAIO DELL'ANNO 2014

N e w s

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Si conferma il grande feeling fra i consumatori italiani e i distillati con la crocedi Sant’Andrea: oltre 3mila appassionati alla

nona edizione del MWF & FRtesto di Daniela Scaccabarozzi

FLOWERSOF SCOTLAND

WHISKY

<< E' stata ancora Milano ad accogliere, per la nonavolta consecutiva, l'appuntamento italiano più impor-tante dedicato ai whiskies d'eccellenza, quest'anno arri-chitosi ulteriormente grazie alla presenza dei rhums,diventando così il "Milano Whisky Festival & FineRum".La grande affluenza di visitatori che è arrivata a contarecirca 3.100 persone (+20% rispetto allo scorso anno) hadecretato un grande successo per questa manifestazionefrequentata sempre più dagli addetti ai lavori, daimportanti collezionisti, ma anche da appassionati desi-derosi di approfondire le proprie conoscenze in relazio-ne a questa affascinante bevanda.Ancora una volta il Marriot Hotel è stato la corniceideale della kermesse, che con i suoi arredamenti classi-co/eleganti ed i colori molto "english style" hannomesso in scena un vero salotto "british" che ha saputoconiugare perfettamente l'ambientazione delle pregiateacquaviti esposte.

Su una superficie di quasi 900 mq facevano bellamostra di sé whiskies di lungo invecchiamento, quellirari provenienti da distillerie ormai chiuse da tempo,fino ai migliori prodotti delle distillerie scozzesi.In tutto più di 2.000 etichette non solamente figliedella tradizione scozzese, ma anche arrivate da Taiwan,India, Stati Uniti, Turchia e Giappone. Quest'ultimoPaese ha proposto dei prodotti di altissimo livello chegli hanno valso nel 2014 la nomina di uno dei miglioriproduttori a livello mondiale.Oltre alle degustazioni libere, sono state organizzateanche in questa occasione 11 masterclasses di approfon-dimento di un'ora ciascuna, che sono state moltoapprezzate dal pubblico, visto che tutte sono andate"sold out" prima del loro inizio.Anche se in pochi lo sanno, è in Italia che si trovanoparecchi dei maggiori esperti a livello mondiale diwhisky, nonostante il mercato nazionale abbia subitouna notevole flessione dopo gli anni '90 , dopo alcuni

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fiorenti decenni in cui il nostro Paese aveva rappresenta-to il mercato più importante per i produttorid'Oltremanica, facendosi poi superare nelle importazio-ni dai mercati emergenti, Russia ed Asia in testa.Inoltre, per il terzo anno consecutivo, di fronte alla pla-tea presente, una giuria formata da esperti ed addetti ailavori ha nominato i vincitori del premio "Best Whisky"nelle quattro categorie prescelte, che sono i seguenti:categoria lady: Ardbeg Uigeadailcategoria daily whisky: Glenlivet 18categoria connoisseur whisky: Ardbeg Uigeadailcategoria new generation award: Ardbeg UigeadailL'edizione di quest'anno però ha deciso di aprire leporte anche ad un'altra bevanda che sta mietendo sem-pre più estimatori e cioè al rum. Con la presenza di 10grandi distillerie e selezionatori provenienti da tutto ilmondo, un'altra sala dell'hotel ha ospitato una raccoltadei migliori rums.Non sono mancate nemmeno le birre tipiche scozzesi,sempre più diffuse in Italia, con curiose degustazioni diprodotti affinati in barili di whisky.Spiega Andrea Giannone, ideatore e fondatore dellamanifestazione insieme a Giuseppe Gervasio Dolci: «Ioe Giuseppe andavamo spesso in Scozia in quanto esti-matori di whisky, per visitare sempre nuove distillerie eda lì abbiamo pensato di organizzare qualcosa noi inItalia, poiché qui non esisteva una manifestazione dedi-cata e volevamo fare conoscere la cultura del whisky di

malto.Grazie all'intervento delle distillerie scozzesi, siamo poiriusciti a contattare gli importatori italiani e da lì è par-tito tutto».Che successo ha avuto la kermesse negli anni?«Diciamo che siamo molto soddisfatti di come si è evo-luta, dato che anno dopo anno ha preso sempre piùpiede, diventando un successo sempre crescente. Ancheper questa edizione contiamo di avere un aumento divisitatori».Visti i risultati, avete mai pensato di allargare l'eventoaltrove, in un'altra città italiana?«Si, effettivamente ci abbiamo riflettuto e stiamo infattivalutando se farne un'altra. Le città papabili potrebberoessere Genova o Bologna».Come stanno andando le vendite di whisky nel nostroPaese?« Da tre/quattro anni a questa parte, il consumo diwhisky di qualità è in crescita. La crisi sembra non averetoccato questo settore di nicchia».Quali sono le acquaviti più consumate?«Intanto bisogna dire che la gente preferisce degustare iwhiskies più costosi e poi quelli torbati sono sicuramen-te quelli più bevuti».I prodotti scozzesi sono sempre i più degustati?« In generale questi sono sempre i più richiesti, maabbiamo visto che c'è anche un po' di curiosità perquelli che provengono anche da altre nazioni ed i whi-

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skies giappo-nesi, ad esempio, stannoinanellando sempre più rico-noscimenti negli ultimianni».

LA MASTERCLASSGLENLIVET

Abbiamo deciso di parteci-pare alla degustazione deiwhiskies Glenlivet, ancheincuriositi dal fatto che ilGlenlivet 18 anni ha vintonella categoria "daily" esiamo stati piacevolmente colpiti dal-l'ottima fattura di tutta la gammapresentata.Prima di iniziare la "testing session"però, l'esperto ci ha suggerito diaggiungere dell'acqua all'interno deibicchieri per poter meglio apprezzareil whisky contenuto. In questo modosi sprigioneranno meglio gli aromi edi profumi.Quindi, inizialmente il prodotto vasorseggiato integro e poi, ad unsecondo e terzo assaggio, aggiungerealcune gocce d'acqua, che, in questocaso, era offerta dalla "Uisge Source",una particolare acqua proveniente dasorgenti private che si trovano in ogniregione della Scozia, non lontanodalle celebri distillerie. Questo perchégli esperti dicono che è meglio utiliz-zare la stessa acqua che è servita perprodurre il whisky.

GLENLIVET 15 YO:Colore: Oro brillante.Naso: Bouquet di caramella toffee,scorze d'arancia e pompelmo candito.Bocca: Rotondo, dolce. Sentori frut-tati e di noce. Nel complesso risultaasciutto, molto puro, molto fine econ delle note mielate.

Note: Il 40% è stato invecchiato inbotti francesi vergini.

NADURRA 16 YO:Colore: Giallo paglierino.Naso: Profumi di vaniglia, fruttasecca, zucchero a velo, ma anche dimarmellata di limone ed anice.Bocca: Setoso e gradevole. Aromidolci di pandoro, mela verde. Sulfinale, note di zenzero e nocciole.Note: whisky non colorato, non dilui-to e non filtrato. E' quasi un millesi-mato.E' stato invecchiato completamentein botti americane di barbour.Verrà purtroppo tolto dal mercato ita-liano prossimamente.

GLENLIVET 18 YO:Colore: Oro scuro.Naso: E' elegante, profumato e com-plesso, con richiami di frutta dolce ecaramello.Bocca: Molto morbido e ben bilancia-to. Emergono sensazioni di fruttasecca, ciliegia sotto spirito, crema almascarpone, uva sultanina. Il finale èspeziato con sfumature di legno.Note: Invecchiato in botti di sherry.Vincitore del festival per il secondoanno consecutivo nella categoria

"daily".

GLENLIVET 21 YO:Colore: Ambrato con sfumatureramate.Naso: Ricco e maturo. Speziato edagrumato con sentori di legno e frut-ta.Bocca: Complesso e rotondo. Sentoridi miele, cedro, vaniglia, zenzero ecioccolato fondente.Note: Il 40% viene invecchiato inbotti di sherry di secondo passaggio;il 60% in botti americane di barbour.

GLENLIVET 25 YO:Colore: Ambrato con sfumature dora-te.Naso: Intenso e cremoso. Fruttamolto matura e spezie.Bocca: Molto dolce e concentrato.Setoso e perfettamente bilanciato.Aromi complessi dati dal cuoio, dalcioccolato e dalla nocciola e poi spe-ziature provenienti dallo zenzero edalla cannella.Finale lungo ed intenso con richiamidi uva sultanina.Note: Il 23% è invecchiato in bottiamericane di barbour ed il 77% inbotti di sherry di primo passaggio.E' un whisky da meditazione >>

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Il consorzio nasce nel 2014 conl’intento di favorire le capacitàdi internazionalizzazione delle

piccole aziende enologiche.

Ad oggi abbraccia 12 realtà ita-liane che hanno in comune il pro-fondo rispetto per le diversitàgeografiche e territoriali che con-traddistinguono ogni singolaazienda produttrice.La filosofia alla base del consor-zio è la creazione di valore appli-cato a ogni singola fase della pro-duzione agricola ed enologica.Valore espresso in termini di: ter-ritorio, di ambiente, di risorseumane, di diversità di bellezzapaesaggistica e di lavoro.L’Italia è un Paese dove le diversi-tà rappresenta la sua principaleforma di ricchezza. Regioni dovea distanza di pochi km cambianonon solo i dialetti, ma modi divivere, lavorare e quindi cambiaanche le tecniche culturali. Tutelare il territorio significa tute-lare le differenze. Tutelare gli stili

di vita e le usanze che da centi-naia di anni danno vita ad unavaria produzione vinicola, condiversi metodi, diverse conoscen-

ze, diverse tradizioni. Noi scegliamo di tutelare le diffe-renze per sentirci unici.Il nostro team, guidato dall’enolo-go Gianfranco Cordero, anchetitolare del laboratorio Bi.LabS.r.l., è composto da Enologi lau-reati specializzati nei diversiaspetti della produzione e dellavinificazione, costantemente pre-senti in azienda e contraddistintida grande flessibilità.Debora Bonora, laureata in viti-coltura ed enologia all’universitàdi Torino e  Master Spumanti SanMichele all’Adige Trento eUniversità di Milano coordina ilconsorzio, e l’esportazione diprodotti enologici.Tutte le aziende coinvolte nelconsorzio prestano particolareattenzione nel proteggere il natu-rale equilibrio della vigna e del-

l’ambiente che la circonda; tuttoquesto mira a mantenere alto illivello di fertilità del suolo.Alcune delle aziende consorziate

lavorano in regime Biologico,altre lavorano seguendo protocol-li ecosostenibili.Tutte lavorano per promuovere:La biodiversità nella produzionedi uva; l’attenzione alla fertilitàdel suolo e alla vita del suolo; gliapprocci alternativi per il control-lo dei parassiti e delle malattie; lasostenibilità della produzione diuva e la lavorazione e stoccaggiodel vino; la qualità e la prove-nienza degli ingredienti del vino,comprese alcune limitazioni sul-l’arricchimento e i requisiti per gliingredienti, al fine di essere pie-namente biologico; la qualità deilieviti; ulteriori limitazioni circal’utilizzo degli additivi.

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DIWINE, TUTTO PARTE DAL VIGNETO

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Nell'ultimo tratto dellaValle d'Aosta la vitenon abbandona l'uo-

mo. Estendendosi nei comunidi Morgex e La Salle, la coltu-ra della vite raggiunge i 1200m di altitudine, ai piedi deighiacciai del Monte Bianco.Il Vallée d' Aoste DOC - Blancde Morgex et de La Salle èprodotto utilizzando esclusiva-mente il vitigno Prié Blanc:l'unica varietà autoctona val-dostana bianca, franca dipiede, ed allevata su pergolebasse per sfruttare durante lefredde nottate il calore che ilterreno ha accumulato di

giorno.Consentire al nostro vitigno diesprimersi con la sua massi-ma autenticità ed originalitàcostituisce l'obiettivo che cer-chiamo di raggiungere sem-pre. Ci imponiamo pertanto, dauna parte, di rispettarne ilcarattere e le specificità, dal-l'altra, di interpretare le esi-genze dei nostri clienti nellevarie tipologie del Valléed'Aoste DOC - Blanc deMorgex et de La Salle con leconoscenze tecnologiche delpresente e l'antica tradizioneenologica valdostana.

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IL VIGNETO FRA LE NUVOLE

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Ivigneti di Masseria Falvo 1727 si estendonosu ripide colline alle falde del monte Pollino,affacciate sulla Piana dove sorgeva l'antica

Sibarys, circondati da uliveti e da distese dimacchia mediterranea.L'azienda, di proprietà della famiglia Falvo daquasi tre secoli, produce e vinifica vitigniautoctoni, le cui origini si perdono nella storia,che i fratelli Pier Giorgio ed Ermanno Falvohanno recuperato e reimpiantato: maglioccodolce e moscatello di Saracena in primis e,poi, greco nero, guarnaccia bianca e malvasia. Le vigne sono coltivate in regime biologico, leuve vengono vinificate con procedimenti sem-plici e naturali, capaci di sprigionare profumi esapori che nitidamente riportano agli aspri ter-ritori calabresi.I vini rossi di Magliocco con gli intensi sentori

di radice di liquirizia, i bianchi di guarnacciacon le nette percezioni di frutti e fiori d'aran-cio ed, infine, il Moscato di Saracena Milirosudagli intriganti profumi di zagara e cedro. 

Die Weinberge der "Masseria Falvo 1727"erstrecken sich über steile Hügel an denHängen des Pollino-Gebirges,  nahe der

Ebene, in der sich das antike Sybaris erstreck-te, umringt von Olivenhainen undBuschwäldern.

Das Unternehmen, welches seit fast dreiJahrhunderten im Besitz der Familie Falvo ist,produziert und verarbeitet autochthoneReebsorten, deren Ursprung sich nicht mehrzurückverfolgen lässt, und die die BrüderPiergiorgio und Ermanno Falvo geborgen undneu angebaut haben: vor allem MaglioccoDolce und Moscatello di Saracena, aber auchGreco Nero, Guarnaccia und Malvasia.Die Weinberge werden biologisch bearbeitetund die Trauben werden auf einfache undnatürliche Weise gekeltert, sodass sie dieDüfte und Aromen der herben LandschaftKalabriens unverfälscht wiedergeben: Die Rotweine aus dem Magliocco mit einerintensiven Note von wildem Süßholz, DieGuarnaccia-Weißweine mit  klaren Anklängenan Orangen und Orangenblüten und schließ-lich der Moscato di Saracena "Milirosu" mitseinen einnehmenden Aromen vonZitrusblüten und Zedernfrüchten.

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MASSERIA FALVO 1727, TRE SECOLI DI AUTOCTONI

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Wein entsteht aus demBoden. Unserereignet sich besonders

gut für die Herstellung einesexzellenten Weins. Wir befinden uns in Prepotto,einer kleinen Gemeindeaneinem Ort, den wir mit allerBescheidenheit für denschönsten der Welt halten:die Colli Orientali del Friuli,ein Hügelgebiet par excellan-ce, das sich durch "ponca",einen mergel-/sandsteInhaltigen Boden aus-zeichnet, der sich besondersgut für den Weinbau eignet.Dichte Anpflanzungen mit bis

zu 7000 Rebstöcken proHektar auf mit Gras bewach-senen Weinbergen, die einsei-tige Guyot-Erziehung zu 5 bis6 Trieben sowie ausgewogeneBeschnitte, um einen niedri-gen Ertrag (durchschnittlich 6t/ha) beizubehalten, erlaubendie Aufrechterhaltung einerkonstanten Qualität und sor-gen für eine extrem einfacheund natürlicheWeinherstellung.Die Weinlese erfolgt rigorosvon Hand in zwei oder dreiDurchgängen. Pflanze umPflanze, Traube um Traubewählen wir sorgsam jede ein-

zelne Frucht aus und legen siesanft in sehr kleine Kästen.Dies erleichtert den Transportund vermeidet, dass eineübermäßige TraubenmasseunerwünschteGärungsprozesse einleitenkann. All dies bedeutetQualität.

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LA VIARTE, DAS QUALITÄTSBEWUSSTSEIN

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«Acenturies old Magnolia and a typicalfriulian winery.Our family is like thetree that represents us: generous and

rooted here from forever».Once, Guido Cozzarolo, together with his twobrothers and his grandfather, were farmers forthe Rubini family. He clearly remembers thehard years that he spent between the stableand the land, farming potatoes.Until he managed to have a little bit of luck inthe 60's.These years were fundamental to the plantingof the first vine cutting. The winery started inthe 60's and sometime later was given thename “La Magnolia”.Today our brand is well known and establis-hed.La Magnolia rapresents the fruit of our family'slabour. Fristly from Claudio, the son of Guido,who is no longer with us, having died young.He was a great enologist and he managed toleave his indelible fingerprint, both as a manand as a worker. The wine-techniques that weuse today are the same wine-techniques thathave been handed down from generation togeneration, but with Claudio we were able toreinterpret them. Infact thanks to him, thesteady, positive investment in these new tech-nology has allowed us to obtain extremly goodquality wines.

Today Cristina Cozzarolo, the daughter ofGuido, is the power behind “La Magnolia”. Sheis a business woman who speaks daily tocustomers and the press, but she is above allthe caring mother of Sofia, Alberto andEleonora.Family is important. Each family is strengthand history. It is memory. Today Claudio is nolonger here and his passing was untimely butwe are here and “UBI ES” is our way to havehim live again through the most precious winethat we have. It is the symbol wine of “LaMagnolia”. UBI ES (from the Latin, "everywhe-re you are") is a cuvée of Merlot andSchioppettino, which is barell aged. As anaged wine, it is generous, complex and full ofqualities, just like Claudio.We work about 30 hectares and the wineryproduces white and red wines, all under theappellation " Doc Friuli Colli Orientali".

AZIENDA AGRICOLALA MAGNOLIAVIA CORMONS, 16933043 SPESSA DI CIVIDALE (UD)TEL. +39 0432 716262FAX. +39 0432 [email protected]@VINILAMAGNOLIA.IT

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LA MAGNOLIA, AUTHENTIC FEELINGS FROM FRIULI

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L’Azienda Agricola Ippolito,si trova a Salaparuta(Trapani). 

La famiglia Ippolito da quattogenerazioni coltiva vigneti eogni generazione ha introdottouna passione nuova e diversimetodi di coltivazione della vitee della produzione del vino. I10 ha di vigneti di proprietà dell'Azienda si tro-vano fra le colline tra le città diSalaparuta e Poggioreale adun'altitudine media di 400 mt.sul livello del mare, su terreni di tessituramedia, da mediamente profon-do a profondo con uno schele-tro abbondante, debolmentecalcareo e con frazioni di scuri e vegetali. Ilmicroclima è influenzato dalle escursioni termiche, che posso-no arrivare fino a 15° C.Un ottimo vino nasce da uve dieccellente qualità e dallemigliori tecniche di vinificazio-ne. Nei nostri vigneti abbiamoselezionato le migliori varietà divitigni autoctoni come Nerod'Avola, Catarratto, Grillo, evitigni internazionali comeSyrah, Chardonnay e Merlot.CANTINE VINCENZO IPPOLITO

VIA TIRONE, 11888811 CIRÓ MARINA (KR)[email protected]. (+39) 0962 31 106FAX (+39) 0962 31 107

L’Azienda Agricola Malteseha iniziato la sua attivitàalla fine del diociettsimo

secolo. I vigneti di proprietà estesi per13 ha si trovano  in localitàTabaccaro, nel territorio diMarsala. Gli stessi crescono in un habitat perfetto per la vite,dove la varia natura dei suoli sicombina a un clima caldo eventilato nell'offrire i miglioririsultati con il minimo degli

interventi colturali. Una natura-lità che la famiglia Maltesesente come uno dei grandipregi del frutto del loro amoreper la propria terra.Estremamente ricca ed etero-genea è la struttura dei suoli dei nostri vigneti. Vigne di mareil cui microclima salino marinopreviene lo sviluppo di muffe,costantemente ventoso aiuta amitigare le alte temperatureestive, presenza di humus e cal-cio che favoriscono la crescitaottimale della vite e la com-plessità dei vini rossi, mentre laricchezza in scheletro completail profilo aromatico dei bianchi.L'azienda produce un mix diuve autoctone e internazionali:Grillo, Grecanico, Catarratto,Inzolia, Moscato, Zibibbo,Perricone, Nerello Mascalese, Nero d'Avola,Frappato, Syrah, Merlot,Cabernet Sauvignon.

AZIENDA AGRICOLA MALTESE

DI GIANFRANCO MALTESE

C/DA TABACCARO, 4191025 - MARSALA (TP)TEL/FAX +39 0923 956525CELL. +39 320 2932202MAIL. [email protected]

IPPOLITO & MALTESE, DUE ECCELLENZE DEL SUD

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La terra del Piave è la patria di grandi vini, piùd'uno dei quali d'antichissima storia. Lo è losplendido Raboso Piave, nettare dal caratteristi-

co sapore marasca; compagno un tempo, di tantelunghe serate di filò quando il "Paron de casa" deci-deva d'offrire agli Amici il suo miglior vino.E' tal Raboso, il figlio del vitigno autoctono per eccel-lenza della Marca Trevigiana -una delle poche varietàindigene del Veneto sopravvissute all'invasione dellafillòssera - da sempre in questa terra della quale èsimile in tutto, per storia, per pienezza, per ricchezzadi aromi, per ruvidezza giovanile compensata poi dagrandi equilibri e dalla grazia della maturità: è Lui ilvero, tipico ed inconfondibile vino del Piave!Sono state proprio queste spiccate caratteristiche asuggerirne, prima ancora che iniziassero le Guerrerisorgimentali, un utilizzo originalissimo e davvero raf-finato.Avvenne, in quel di San Polo di Piave -nel trevigianola zona più tipica della produzione del vino RabosoPiave- che fu scritto, nel lontano 1847, un originale eprezioso documento: la prima ricetta dell'ElisirGambrinus.Questo nobile liquore è frutto della maestria di atten-te e capaci mani, quelle di Giacomo Zanotto - figlio diGiovanni- innamorato del suo vino e desideroso d'ar-ricchire con un vero gioiello i momenti importantidella vita. Si racconta che nel fondo delle buie canti-ne di Giacomo, qualche caretelo si "perdesse" fu cosìche questo operoso oste-vinaio imparò a conoscerele modificazioni conseguenti la lunga maturazione inlegno di rovere, apportandovi in seguito il "personale"contributo, un arricchimento d'infusi e miscele dasostanze esclusivamente naturali per dare euforia evigore a quanti lo gustavano, tanto da pronunziarlo:"Elixir d'Amòr".Quando affidò alla carta la prima ricetta del suo ElixirGambrinus, Giacomo aveva già raggiunto soddisfa-

centi risultati ed in breve tempo questo raro liquoreebbe l'opportunità di farsi apprezzare. Da alloramolto tempo è trascorso, moltissime cose sono pas-sate, eppure la tradizione dell'Elisir Gambrinus non ècambiata come le sue bottiglie esclusive per celebra-re la vittoria della Nazionale Italiana ai Mondiali diCalcio, l'edizione realizzata per il campione di calcioMesut Özil: una bottiglia bianca come le maglie dellanazionale tedesca.Elisir Gambrinus è inoltre stato scelto per i festeggia-menti del 44° presidente degli Stati Uniti d'AmericaBarack Obama. La New Hope è stata celebrata conun'edizione numerata dedicata a Barack Obamacome persona ancor prima che presidente.La lunga e attenta preparazione prevede che il netta-re venga lasciato maturare in piu passaggi per anniassieme ad una sapiente miscela di sostanze esclusi-vamente naturali tali da impreziosirlo e fare assumereal liquore un profumo delicato abbinato ad un corpointenso ed aromatico.Custodito secondo la tradizione in botti di rovere,l'Elisir viene accuratamente controllato, anno dopoanno, per vigilarne la naturale e perfetta maturazio-ne.Il tutto secondo l'antica ricetta (arricchita e perfezio-nata nel tempo dall'esperienza) che ancor oggi, nellasua originale composizione, viene conosciuta da duesole persone; e tramandata di generazione in genera-zione come testimonianza d'una splendida e aristo-cratica tradizione veneta.Indomabile, vendemmia2010, il raboso Gambrinus ha ottenuto il riconosci-mento nella guida Veronelli 2015 come uno dei 20piu entusiasmanti vini d'Italia.

GAMBRINUS. VIA CAPITELLO, 1831020 SAN POLO DI PIAVE (TV)TEL. +39.0422855043 

FAX +39.0422855044 

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GAMBRINUS, SCELTO DA OBAMA

E DA ÖZIL

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Nel cuore del Distrettodel Prosecco diConegliano e

Valdobbiadene, si trova "Col diRocca", una realtà giovane checura con passione e amore lesue vigne adagiate sui ridenti esinuosi pendii delle colline tre-vigiane.I vigneti, punteggiati da centi-naia di ulivi e circondati daestesi boschi, ci riempiono diorgoglio e gratitudine per quelmiracolo che ad ogni vendem-mia si rinnova, regalandoci igrappoli dorati del prosecco.Miracolo che da secoli si ripete,anzi da millenni, ritenendoalcuni studiosi il vitigno presen-te in questo territorio sin daitempi dell'Impero Romano.È da qui che prende vita il"Prosecco Coldirocca", comeatto d'amore verso questi luo-ghi.La nostra cantina, incastonatain tutto questo, è impegnata asvolgere il ruolo di sapienteinterprete del "genius loci"della Terra Veneta. Tutto ciò siconcretizza nei nostri prodotticapaci di dare "corpo e anima"agli sforzi e al lavoro di coloroche operano nella nostra azien-

da. Ciascuna bottiglia è la sin-tesi, la "summa" di storie diuomini e ambiente che intera-giscono e si comprendono.

Tutte le uve provengono daivigneti di proprietà. I più vecchi sono allevati aSylvoz con densità di impiantovariabile dai 3000 ai 3500ceppi per ettaro. I nuoviimpianti sono condotti a Guyotbilaterale con densità diimpianto di 4000 viti per etta-ro. La resa per ettaro e lecaratteristiche qualitative delleuve soddisfano pienamente lerestrittive norme del disciplina-re di produzione della D.O.C.G.

Conegliano - Valdobbiadene.I diversi vigneti della proprietàdono intervallati da zone dibosco e prato.Sono circondati da olivi e damacchie di vegetazione con ilpreciso intento di inserire ilvigneto in un contesto ambien-tale il più integro e variegatopossibile, dove l'uso dei tratta-menti contro i parassiti vieneridotto al minimo ed effettuatosempre con prodotti cherispettano l'ambiente e tutela-no il consumatore. I vini prove-nienti da queste zone sonoprivi di residui di fitofarmaci agaranzia della salute del con-sumatore.L'assistenza di un gruppo ditecnici agronomi garantisce lagrande attenzione che l'aziendaRiva di Rocca dedica al vignetoe alla produzione delle uve diqualità.

SOC. AGR. RIVA DI ROCCA S.S.VIA CUCCO N° 7231058 SUSEGANALOC. COLLALTO (TREVISO -ITALIA)EMAIL: [email protected].: +39 0438 840099FAX: +39 0438 687945

COL DI ROCCA, PROSECCO FRA I BOSCHI

Euposia Marzo 2015128

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Im Jahr 1811 gegründet, der Betrieb SantaSofia hat seinen Sitz und seinen Weinkeller inPedemonte, nördlich von Verona, in der N?he

von der Stadt von Romeo and Juliet, in der ade-ligen Villa, die vom Architekten Andrea Palladioim 16. Jahrhundert in einem der schönstenGebiete des historischen Valpolicella Classicaentworfen wurde. Villa Santa Sofia, die auch als Villa Saregobekannt ist, genießt hohes Ansehen undPrestige. Seit 1996 wird sie als UNESCOWeltkulturerbe zusammen mit anderen Villa vonPalladio anerkannt.Bereits in der Mitte der 1800er wurde SantaSofia für die ausgezeichnete Qualität ihrer Weinebekannt. Die Weine wurden mit Trauben produ-ziert, die aus den besten Gegenden mit eineridealen Exposition der umliegenden Hügel sorg-fältig ausgewählt wurden. Die Weintradition desOrtes hat eine weit reichende Geschichte. EinTeil der alten Keller, die heute noch besichtigtwerden können, wurden für die Alterung desWeins bereits im 14. und 15. Jahrhundert ver-wendet.Das Kapitel der modernen Weinproduktion vonSanta Sofia begann jedoch mit der FamilieBegnoni, die im Jahr 1960 in der Besitz derWeinkellerei gelangt, und insbesonders mit demWinzer Giancarlo Begnoni, der sein Önologie-

Diplom in Conegliano erworben hat.Er hat sich auf die ausgezeichnete Qualität, aufdie Tradition und auf die Wichtigkeit, angeneh-me Weine zu erhalten, konzentriert; er widmetsich der Auswahl der Weine aus anderenBereichen von Verona, nicht nur von Valpolicella.Die Rotweine von Santa Sofia sind harmonischund haben eine kräftige Struktur, sie sind dasErgebnis von guter Fähigkeit und großerErfahrung in der Auswahl der Trauben; dieReifung wird meist noch in großen slawonischenEichenholzfässern und nur teilweise in französi-chen Barriques von 225 Litern. Wichtig undunumgänglich ist dann die lange Reifung in derFlasche, ein wesentlicher Bestandteil der"Vorzüglichkeitstrategie" – wie Giancarlo sienennt.Die Weine von Santa Sofia findet man heutzuta-ge in mehr als 50 Ländern auf der ganzen Welt,dank der Tüchtigkeit von Luciano, der Sohn vonGiancarlo, der heute das Unternehmen mit sei-nem Vater leitet.

SANTA SOFIA

PEDEMONTE DI VALPOLICELLA (VR)ITALIA

TEL. +39 045 [email protected]

WWW.SANTASOFIA.COM

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SANTA SOFIA UND FAMILIE BEGNONI: GESCHICHTE EINES ORTES.

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Tenuta Stella è una canti-na di recente costituzio-ne, con 12 ettari a

Dolegna del Collio, in localitàScriò, una delle più alte delterritorio, col confine con laSlovenia che segna anche il“limes” stesso della proprietà.I vigneti poggiano sulla ponca,il terreno di marne ed arenariedi origine oceanica portate insuperficie dai sommovimentidel fondale marino.I vigneti sono ubicati su terraz-zamenti che seguono il profilodelle colline e che impongonolavorazioni esclusivamente amano.Le viti sono costrette a cerca-re nutrimenti nella profonditàdel terreno acquisendo mine-ralità ed un corredo aromati-co-olfattico particolarmenteintenso.Sergio Stevanato, classe1943, fondatore, presidente etuttora al timone, con i suoidue figli, di un'azienda di pre-stigio e successo di Padova,aveva una passione, meglio,

un vero amore: i vini delCollio. Per questo motivo, nonappena gli si è presentata l'oc-casione, alla sua attività princi-pale ha affiancato l'impegno diquesta azienda agricola, orien-tandola senza esitazioni allaproduzione di vini d'eccellen-za.La sua scelta è stata quella dipuntare sui vitigni autoctoni eTenuta Stella ha trovato, inlocalità Scriò, il perfetto ter-roir per i suoi vitigni autoctoni:Friulano, Ribolla Gialla eMalvasia Istriana.«Il terroir - spiegano in  TenutaStella - è un fattore determi-nante per  la riconoscibilitàdei vini ed è per questo chestiamo cercando di dimostrarecome l'uomo riesca ad esalta-re il frutto del  grappolo d'uva:coltivando questa terra severa,arida e rocciosa, senza scon-volgere il profilo paesaggisticoed  ecologico; effettuando, incantina, operazioni pulite,meticolose, a regola d'arte».Oltre alla produzione dei vini

fermi, Tenuta Stella realizzadue spumanti Metodo classicoche hanno debuttato nell’edi-zione 2014 del Challengeinternazionale di Euposia,entrando immediatamentenella Top 30 della selezione.I due Metodo classico sonouna Ribolla gialla Brut inpurezza, lavorata nel soloacciaio, che rifermenta  dodicimesi sui propri  lieviti ed unblend - la Cuvée Tanni - chevede l’autoctono principe delCollio scendere al 15% dell’u-vaggio per lasciare spazio alloChardonnay ed al Pinot noir. Ilperiodo di permanenza sui lie-viti in questo caso sale a 24mesi e nell’affinamento è com-preso anche un periodo inlegno.

SOCIETÀ AGRICOLA STELLAVIA SDENCINA 134070 DOLEGNA DELCOLLIOTEL E FAX +39 049 [email protected]

TENUTA STELLA, NEWCOMER SUL COLLIO

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La San Salvatore nasce nel cuore del ParcoNazionale del Cilento, in una terra antica,ricca di storia e tradizione, mai toccata dal-

l’agricoltua intensiva.La  cantina si  trova nella stessa area dove gliAntichi Greci cominciarono la colonizzazionedella Magna Grecia e dove portarono per laprima volta i vitigni Aglianico, Fiano e Greco.I loro vigneti erano situati negli stessi luoghi oveadesso sorgono i nostri. La nostra filosofia è quella di  produrre vinirispettando la natura e le tradizioni e di traspor-tare nei nostri prodotti la storia e i sapori diqueste terre.Pur essendo un’azienda molto giovane, SanSalvatore e  molto  legata  alla  tradizione con-tadina cilentana,  ne  rispetta  i  tempi  e meto-di, coniugandoli con  l’impiego delle ultime tec-nologie, assecondando cosi le  vocazioni dellaterrae della natura del luogo.La San Salvatore adotta nelle proprie coltivazio-ni esclusivamente processi biologici e preparatibiodinamici.L’ azienda si estende per circa 110 ettari, di cui23 vitati, il resto adibito  alla coltivazione dioliveti, frutteti, altre coltivazioni e bosco ceduo,per donare un equilibrio naturale alla terra.Produciamo vino, olio e, da unallevamento di

450 bufale, latte atto a produrre Mozzarelladi Bufala Campana DOP. I vigneti sono  due, il piu grande si trova in loca-lità Cannito, a piedi del  Monte Calpazio che loprotegge dalle intemperie, con  un’esposizionesud--sudovest in direzione del mare (pocodistante) che gli permette di essere baciato dalsole durante tutta la  giornata ed  essere acca-rezzato dalla brezza marina.Il secondo,  anch’esso esposto a sud-sud ovest,è a Stio Cilento, nel  cuore del Parco, a 500mt s.l.m., un’altitudine che ha rappresentatouna sfida, ma che produce delle uve molto pre-giate ed aromatiche.Come omaggio a queste terre incontaminate ericche di storia e tradizione, abbiamo  scelto ilbufalo per rappresentare  la nostra azienda edato ai nostri prodotti nomi di luoghi e localitadel  Cilento per  noi importanti.

AZIENDA AGRICOLA SAN SALVATORE

DI GIUSEPPE PAGANO

CONTRADA ZERRILLI 84075 STIO (SA)PARCO NAZIONALE DEL CILENTO

SEDE OPERATIVA: VIA DIONISO SNC, 84050 GIUNGANO

(SA)TEL +39 0828 1990900MAIL [email protected]

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SAN SALVATORE 1988: RITORNO ALLE ORIGINIDEL VINO

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L’azienda agricolaSerracavallo è ubicatanel comune di

Bisignano sulle colline chedominano la valle del Crati, a35 km da Cosenza.Si estende per 55 ettari dicui 30 di vigneto e 10 di uli-veto.Nel 1995 il proprietario,Demetrio Stancati, ha inizia-to un’opera di rinnovamentodei vigneti, avviando un’at-tenta selezione clonale deivitigni autoctoni presenti inazienda da sempre come ilmagliocco dolce e il pecorel-lo ed ha impiantato nuovivitigni internazionali comecabernet-sauvignon e char-donnay. L’impianto dei vigneti è di3300 piante per ettaro alle-vate a cordone speronato oa guyot.La posizione a 600 m.s.l.m.,la forte escursione termicagiorno-notte, la natura disabbione granitico del terre-no, l’esposizione a sud sud-ovest delle vigne, una nuovamoderna cantina dotatadelle più moderne tecnologiee di barricaia per l’invecchia-mento dei vini garantisconoun prodotto di qualita’. In azienda vengono trasfor-mate solo uve proprie conuna produzione di 150.000bottiglie c.a.La filosofia aziendale preve-de di usare blend tra vitigniautoctoni e internazionali neivini base, mentre, salendod’importanza nella gamma, lapercentuale di vitigni interna-zionali diminuisce fino a spa-

rire totalmente.In coerenza con tutti gli inve-stimenti fatti e la sperimenta-zione sui vitigni autoctoni,dalla vendemmia 2012Serracavallo è entrata a farparte della DOP Terre diCosenza .Su prenotazione è possibilevisitare l’azienda e, nell’acco-gliente apposita sala, effet-tuare degustazioni guidate inabbinamento con i prodottidel territorio.

AZIENDA AGRICOLA SERRACAVALLOC.DA SERRACAVALLOBISIGNANO (CS)ITALIA [email protected]. +39 0984 21144WWW.VINISERRACAVALLO.COM

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SERRACAVALLO, VITICOLTURA DI MONTAGNA

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Umbria liegt im Zentrum von Italien und wirdvon den Nachbar-Regionen TOSKANA imWesten, MARCHE im Osten und LAZIO im

Süden eingegrenzt. Es ist die einzige, nur von Land eingegrenzteRegion und mit keiner gemeinsamen Grenzen zuanderen Ländern.Umbria is die 4. kleinste von Italien's 20 Regionensowohl von der Grösse als auch von derBevölkerung her. Die Weinproduktion beträgt nur1/3 von der Produktion der angrenzenden RegionTOSKANA.Orvieto ist die bedeutendste DOC klassefizierungund ist 2/3 von der gesamt DOCProduktionsmenge. TENIMENTI SANTA FRANCESCA ist ein jungesUnternehmen in Orvieto, gegründet mit derErfahrung der 26 Mitglieder und auf der gemeinsa-men Bereitschaft ihr Können, ihr großes gemeinsa-mes Know - How, ihre Leidenschaft für gute Weineund ihr Wille die Umbria Weinregion noch bekann-ter zu machen. Die Kellerei ist ein hervorragendes Beispiel für diehohe Güte und Qualität bei der Wein- Produktion,umweltfreundliche Nachhaltigkeit gepaart mit derneuesten Technik. Die Produktionskapazität ist jährlich 65.000 tWeintrauben. Diese schließt nicht nur die DOCProduktion sondern auch alle Trauben aus derUmbriaregion mit ein.Der Gärprozess erfolgt in Temperatur kontrolliertenEdelstahltanks. Die Kellerei hat eine moderneAbfüllanlage mit einer Kapazität von 10.000Flaschen pro Stunde als auch eine moderne Bag-in- the - box und Tetra-pack Abfüllanlage. In den 300 Hektar großen Weinbergen, die im

Besitz der 26 Mitglieder sind, wachsen dieWeisswein-Rebsorten Trebbiano, Grechetto,Malvasia, Pinot Grigio, Drupeggio und Vermentino-Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Cabernt Franc,Canaiolo, Cilegiolo und Barbera sind die Rotwein-Rebsorten. Tenimenti Santa Francesca's PREMIUM Weinliniewird unter der Marke Santa Francesca vermarktetwährend die preisgünstigeren Weine unter denNamen "Platino" und die 20- 10- und 5 Liter BIBsowie die 1 Liter Tetra-Pack unter dem "VOCI"Namen verkauft werden. Tenimenti Santa Francesca's Philosophie ist es,Weine von hervorragenden Qualitäten herzustellen- mit klaren Fruchtaromen. Die Weiss-, Rose- und Rotweine werden zu sehrkonkurrenzfähigen Preisen Jahr für Jahr angebo-ten.

TENIMENTI SANTA FRANCESCA

LOC. CANALE NUOVO, 12A - ORVIETO

TEL. 00 39 076329 066 WWW.TENIMENTISANTAFRANCESCA.CO.UK

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TENIMENTI SANTA FRANCESCA, DER NEUE UMBRIEN

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In uno scenario unico perbellezza e profumi medi-terranei, ad un passo dal

mare vivo e meravigliosa-mente blu di Palinuro, sorgea Centola l'azienda agricolaAlbamarina, gestita dallafamiglia Notaroberto, pro-prietaria di 20 ettari travigneti e oliveti in altitudinetra 180 e 250 mt s.l.m.L'azienda è gestita da MarioNotaroberto, coadiuvato daifigli Livio e Dario, e con lacollaborazione di AlfredoGalietti. Grande passione eun forte legame col territoriodi origine, ha portato Mario,che vive da oltre trenta annitra Italia e Lussemburgo,dove ha un'avviatissimaattività di ristorazione, a rea-lizzare in pochi anni una real-tà all'avanguardia nell'areacilentana per metodologia equalità, tanto da cimentarsiin un'analitica ricerca sui viti-gni, attraverso la  sperimen-tazione su circa 30 nuovi viti-

gni autoctoni. Per restare nella tradizionedei vitigniautocnici, Albamarina haimpiantato fiano e aglianico.questi vitigni vocati per que-sti terreni sono di gran lungai piu' prodotti nel Cilento.Cuore della produzione diAlbamarina sono i vini a basedi fiano e aglianico in purez-za : - Fiano DOC CilentoValmezzana - Fiano IGPPaestum Primula- Aglianico IGP CampaniaSono previsti nuovi impiantia bacca bianca e rossa percirca 5 ettari, sempre nell'a-gro del comune di Centola.Albamarina produce ancheun olio extra-vergine di olivadi grande qualità negli olivetidi proprietà della varièta"cultivar pisciottana".Imbottigliamento e spremitu-ra sono eseguiti presso ilfrantoio di AnielloNotaroberto, fratello diMario. 

Alcuni terreni di proprietafacilmente irrigabili, l'agricolaAlbamarina, sta program-mando la messain in colturadi ortaggi e frutta. Adiacenteall'azienda agricola, sorge ilcaratteristico residenceMalida House,con otto appartamenti, volu-to dai Notaroberto per ospi-tare turisti e clienti della can-tina in un'oasi incantevoleper relax e natura qualeappunto la baia di Palinuro.

FATTORIA ALBA MARINACORSO CARLO PISACANE, 28,84051 CENTOLA SA, ITALIAWWW.FATTORIALBAMARINA.COMTEL.: +39 3495066001E-MAIL: [email protected]

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ALBA MARINA A PALINURO

Euposia Marzo 2015134

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Euposia Marzo 2015 135

Der Weinanbaubetrieb "Tenuta TerreNobili" befindet sich in Montalto Uffugo,Gemeinde Cosenza; er wurde am Ende

der sechziger Jahre von meinem Vater, Ennio,der in diesem Land tief verwurzelt war, gegrün-det.Einer der Hauptzwecke des Betriebes war dieBemühung, die alten Weinstöcke des Gebieteszurückzugewinnen; die Gegend hatte tatsäch-lich in früheren Zeiten einen guten Ruf, deraus der Herstellung von hoch vorzüglichenWeinen entstand. Dieselben Weine wurden meistens in die Tafelndes alten einheimischen Adels gekostet.Daneben versuchte mein Vater zu bestimmen,wo die Aussetzung der Sonne und dieBesonderheit des Geländes den Weinen einehohe Qualität versichern könnten.Gleichzeitig stiftete er eine Weinkellerei, die zujener Zeit sehr modern betrachtet wurde.Obwohl viele Jahre vorgegangen sind, habeich die Überlieferung meines Vaters mit dersel-ben Hingabe und derselben Rücksicht auf dasLand empfangen, wie er mir beigebracht hat.In der Tat habe ich alle einheimischen Arten

von Weinrebe, die im Betrieb schon vorhandenwaren, für die neue Einpflanzung benutzt. Darüber hinaus habe ich Erneuerungen zu derKellerei hinzugefügt, indem ich neue techni-sche Vorrichtung gekauft habe, um das Kelternvon süßen Weinbeeren zu ermöglichen und diearomatischen und feinen Schätze diesen hoch-

wertigen Beeren hervorzuheben.Nur eine Pflanze mit alten und kräftigen Astragt unter den Reihen der jungen wiederauf-gepflanzten Gewächse auf: Ich nenne sie "dieWache", weil sie die von meinem Vater voll-brachte Arbeit darstellt und über den Betriebwacht.Die herstellten Weine sind: Teodora, Alarico,Ipazia, Cariglio, Donn'eleonò und SantaChiara. Sie sind das Zeichen von der Wärme,der Kraft und der Eigentümlichkeit unseresgeliebten Geländes.

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MAGGIO 2015

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