Eugenio Lecaldano John Stuart Mill Rivisitato Rivista Di Filosofia 1-2007

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RIVISTA DI FILOSOFIA / vol. XCVIII, . 1, aprile 2007

EugEnIO LECALDAnO

Joh Start Mill rivisitato: diritti e istizia

1. A partire dal bicentenario della nascita

Alce parti della vasta elaborazioe losoca di Joh Start Mill soo acora ttt’oi al cetro di aitesa discssioe e la vitalità delle se idee è doc-metata, i parte, da a serie di covei e pbblica-zioi (ache i Italia) che el 2006 e hao celebra-to il biceteario della ascita1. Ma, al di là di qestaoccasioe, da alci decei è i corso a rivisitazioecomplessiva del pesiero di qesto atore – avorita dal-la pbblicazioe completa del corpus delle opere2 – cheha coivolto a serie di siicative problematiche,qali qelle della orma pecliare del so tilitarismo edel posto che li si deve ricooscere all’itero del pe-siero liberale.

Voliamo i qesto articolo presetare, siteticamete,a delle liee di work in progress co ci vari teoricidell’etica e stdiosi del so pesiero stao procededoa a reiterpretazioe. Al cetro di qesta viceda stalo sorzo di compredere la sa teoria della istizia e,

1 La più siicativa di qeste commemorazioe è «The Joh Start

Mill Biceteial Coerece» oraizzata dalla Iteratioal Society orutilitariaism Stdies, che si è svolta allo uiversity Collee di Lodra dal 5 al 7 aprile 2006, co la partecipazioe di Bria Barry, J.H. Brs, RoerCrisp, Wedy Doer, James gri, Brce Kizer, Dale Miller, Marthanssbam, Hele Prile, Joatha Riley, A Robso, Frederick Rose,Peter Sier, Joh Skorpski, Doald Wich.

2 J.S. Mill, Collected Works o John Stuart Mill , i 33 volmi, a cra di J.M. Robso, Toroto, uiversity o Toroto Press, 1963-1991.



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come vedremo, il tetativo di rispodere i modo ade-ato a qesta richiesta comporta sia rivedere la tesi di

a presta icociliabilità tra tilitarismo ed esiezedella istizia, sia arricchire la mappa deli svilppi delliberalismo losoco dal XVIII secolo a oi.

Per qato riarda la possibilità di cociliare l’eti-ca tilitaristica co le pretese della istizia, è per moltotempo prevalsa la tesi secodo la qale – avedo par-ticolarmete di mira l’elaborazioe di Jeremy Betham– il dietto pricipale di qesta etica, se o a vera e

propria cotazioe, cosisterebbe ella sa icapacitàdi ricooscere tali pretese. Iatti a volta optato per lasolzioe i rado di otteere la elicità eerale, o delmaior mero, l’tilitarismo o potrebbe più trovarealco spazio per salvaardare i diritti iridici idivi-dali é, a maior raioe, per avere a core l’eqitàdistribtiva dei bei e la stabilità e validità iversale diqelle lei che ao prevalere le arazie di libertà diciasca persoa. Secodo Herbert L. Hart, ad esempio,va cotestata co decisioe la possibilità di costrire ateoria della istizia tilitaristica e ritata l’idea che perqesto possa essere sciete il ricooscimeto – pas-sato da Betham a Mill – della ormla «che ciascodeve cotare per o e esso per più di o». RilevaHart, i qesto d’accordo co molti loso cotempora-

ei ostili all’tilitarismo, che l’so di qesta ormla opò bastare a orire odameto per i diritti idi-vidali. Essa si preseterebbe solo come vicolo delttto secodario che o icide slla ricerca tilitaristi-ca della maiore qatità di beessere eerale, ricercache «i liea di pricipio atorizza l’imposizioe di sa-crici a idividi ioceti laddove si pò mostrare checosì acedo ameta l’areato etto di beessere».

Secodo Hart la ormla ci ao appello Betham eMill permette di trattare «le persoe come eali» soloi seso scarsamete rilevate, secodo il qale «el-la determiazioe delle misre che soo richieste dalbeessere eerale deve essere dato peso eale allaelicità di ttte le persoe. Ma esso o è pricipio



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che richiede il trattameto eale di diereti persoee pò prodrre risltati laramete o ealitari. Le

persoe idividali e il livello di a elicità idividalesoo per l’tilitarismo solo di importaza strmetale eo itriseca. Le persoe soo semplicemete dei “ri-cettacoli” per le esperieze che accrescerao o dimii-rao il beessere areato. Così l’tilitarismo o ha“alc rispetto delle persoe” [...] e il so aspetto eali-tario o orisce alc odameto per i diritti moraliiversali»3.

nel caso di Mill coloro che hao trovato ella sateoria o spazio per la salvaardia di diritti persoa-li odametali, come qello alla vita o alla proprietà oalla stessa libertà, cotro le richieste avazate i omedella elicità eerale, hao procedto lo de diver-se liee, etrambe cocordi solo slla tesi di a icom-patibilità tra tilitarismo e liberalismo. Da a parte,prededo sl serio la dichiarazioe di Mill di apparte-eza all’tilitarismo e ricooscedo che ei soi scritti– pricipalmete el saio On Liberty – vi è la diesa,«di diritto assolta», della libertà e della sovraità idi-vidale «sl proprio corpo, slla propria mete e sllapropria vita»4, si è idicato il so pesiero «eclettico»e «coso» se o «icoerete» (si tratta di valtazioiespresse ad esempio da Isaiah Berli 5, ma ache da C.L.

3 H.L.A. Hart, Essays on Bentham: Studies on Jurisprudence and Politi-cal Theory, Oxord, Claredo Press, 1982, pp. 98-99. Qesto tipo di cri-tica è, come è oto, al cetro di molte importati aalisi di pesatori co-temporaei qali, ad esempio, Joh Rawls e Berard Williams. ua criticache, se corretta, potrebbe coortare i sosteitori di etiche assoltistiche ereliiose che rilevao ’icompatibilità di pricipio tra la moralità di se-so come e ciò che è al cetro delle preoccpazioi deli tilitaristi.

4 J.S. Mill, On Liberty, i The Collected Works o John Stuart Mill , vol.

XVIII: Essays on Politics and Society, a cra di J.M. Robso, Toroto, ui-versity o Toroto Press, 1997, pp. 223-24, trad. it. di E. Mistretta co iltitolo J.S. Mill, La libertà i La libertà, L’utilitarismo, L’asservimento delledonne, Milao, Rizzoli, 1999, p. 75.

5 Cr. I. Berli, John Stuart Mill and the Ends o Lie, i I. Berli,Four Essays on Liberty, Oxord, Oxord uiversity Press, 1969, pp. 173-206, e Two Concepts o Liberty, i Four Essays on Liberty, cit., pp. 118-72,trad. it. di C. Riamoti e M. Satambroio co i titoli John Stuart Mill e



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Te6 e Fracesco Faiai7). Dall’altra, si è eato cheadassero prese seriamete le dichiarazioi di Mill di e-

deltà alla dottria morale deli tilitaristi e, richiamadoproprio qeste se aalisi slla cetralità dei diritti i-dividali, lo si è presetato pricipalmete come li-berale (molti hao percorso qesta strada, tra ci Johgray8 e Cladio Cressati9). Proveremo a cotestare, ri-corredo a a serie di arometazioi itrecciate, corierimeto all’aalisi della istizia atta da Mill, qestatesi di a icompatibilità tra tilitarismo e liberalismo.

I realtà ià la tesi di ’icompatibilità tra il pesie-ro di Betham e le pretese della istizia (ache qel-la distribtiva) deve essere abbadoata, se si predoosl serio le iterpretazioi revisioistiche della sa teo-ria, sempre più merose dopo che Frederick Rose10 e Pal Kelly11, teedo coto dell’isieme delle operedel odatore dell’tilitarismo, hao mostrato la pre-seza i esse di a diesa delle preroative sostazialidella istizia. Ma è approodimeto delle posizioidi Mill che ci sembra particolarmete ertile12. Pertatoprivileeremo ’aalisi delle idee svilppate da Mill elqito capitolo di Utilitarianism13 proprio per mostrare

gli scopi dell’esistenza e Due concetti di libertà, i I. Berli, Libertà, Milao,Feltrielli, 2005, pp. 223-58 e pp. 169-222.

6

C.L. Te, Mill on Liberty, Oxord, Claredo Press, 1989.7 F. Faiai, L’utilitarismo classico. Bentham, Mill e Sidgwick, napoli,Liori, 1999, specialmete pp. 99-101 e 116-17.

8 J. gray, Mill on Liberty. A Deense, Lodo, Rotlede, 1986.9 C. Cressati, La libertà e le sue garanzie. Il pensiero politico di John

Stuart Mill , Boloa, Il Mlio, 1988.10 F. Rose, Jeremy Bentham and Representative Democracy: A Study o

the Constitutional Code, Oxord, Claredo Press, 1983.11 P.J. Kelly, Utilitarianism and Distributive Justice: Jeremy Bentham and

the Civil Law, Oxord, Claredo Press, 1990.12

nella stessa liea ostra, co ’isisteza sll’attalità di Mill,move il recete volme di Joh Skorpski, Why Read Mill Today?, Lo-do, Rotlede, 2006 .

13 Le citazioi che daremo el testo da Utilitarianism sarao seitedalla sila u co l’idicazioe delle paie delle de edizioi: prima qel-la oriiale ilese Utilitarianism i The Collected Works o John Stuart

Mill , vol. X: Essays on Ethics, Religion and Society, a cra di J.M. Robso,F.E.L. Priestley, D.P. Dryde, Lodo-Toroto, Rotlede & Kea – ui-




la cociliabilità tra il so tilitarismo e a cocezioedella istizia impeata a ar valere i diritti morali del-

le persoe. Iatti el are so positivo dell’appelloai diritti morali Mill predeva ettamete le distaze daBetham, che li riteeva a ozioe itilizzabile14.

Il V capitolo di Utilitarianism è stato scritto da Millidipedetemete dal testo deli altri capitoli, come saio a parte eli ai ’5015. Esso è più lo de-li altri capitoli ed è stato spesso criticato sia i qa-to privo di colleameti co il corpo cetrale del libro,

sia perché complicato o alla cosioe. I realtà sitratta di paie molto dese ma teoricamete chiare eimportati, elle qali Mill procede ordiatamete: adetermiare qal è il coteto dell’idea di istizia; apresetare possibile modello eealoico di qestaidea; a idicare che o vi soo criteri etici alterativiall’tilitarismo i rado di risolvere i modo deitivo eaccettabile le pricipali qestioi di istizia; a serireche la cocezioe etica tilitaristica pò orire ’ade-ata base per portare verso a solzioe le pricipaliqestioi di istizia.

2. Il «diritto morale» come contenuto dell’idea di giustizia

Per qato riarda il coteto dell’idea di istiziaMill comicia la sa aalisi ricooscedo che proprio daqesta idea veiva la maiore dicoltà per l’tilitari-

versity o Toroto Press, 1969, poi della trad. it. di E. Mistretta co il ti-tolo L’utilitarismo, i J.S. Mill, La libertà, L’utilitarismo, L’asservimento delledonne, Milao, Rizzoli, 1999.

14 J. Betham, Introduction to the Principles o Morals and Legislation,

a cra di J.H. Brs e H.L.A. Hart, Lodo, Athloe, 1979, trad. it. di S.Di Pietro, Introduzione ai principi della morale e della legislazione, Torio,uTET, 1998: la critica alla ozioe di diritti morali si trova particolarmeteel cap. XVII e ella ota coclsiva.

15 Come spiea R. Crisp, Mill on Utilitarianism, Lodo, Rotlede,1997, pp. 13-14. La bioraa itellettale di Mill è stata recetemete rico-strita da n. Capaldi, John Stuart Mill , Cambride, Cambride uiversityPress, 2004.



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smo. Qesta ammissioe era chiaro avvertimeto cheMill cotiava el so iteto più eerale di rivedere

la cocezioe «tilitaristica classica», così come era sta-ta messa a pto dai odatori Jeremy Betham, JamesMill, Joh Asti. Qesta revisioe, che Mill aveva i-comiciato o dali ai sccessivi al 1830, era pri-cipalmete preoccpata di are rietrare el campo dispieazioe dell’tilitarismo ache ozioi e cocetti cheerao stati ritati come o cociliabili co la sa im-postazioe empiristica e scietica16. natralmete parte

cetrale dell’elaborazioe di Mill era ache qella di ri-visitare il cocetto di istizia i modo da rederlo trat-tabile dal so tilitarismo empiristico.

Per avviare qesto lavoro sl cocetto di istizia sitratta di vedere se l’impostazioe tilitaristica pò co-cordare co qelle cocezioi secodo ci qesto co-cetto rivia a a ozioe ica e irridcibile, ovveroalla «percezioe apparetemete itida che la parola ri-chiama co a immediatezza e a certezza che rasso-milia all’istito» (u 243 e 291). ua ozioe co apretesa di assoltezza e importaza del ttto speciali.Mill procede poi sbito tradcedo i termii di seti-meti il problema di redere coto di qesta ozioe:si tratta dqe di «vedere se il setimeto della isti-zia e dell’iistizia sia i sé setimeto sui generis

come le ostre sesazioi di colore e di sto oppre setimeto derivato, ormato da a combiazioedi altri setimeti» (u 243 e 292). Mill rispode a qe-sta domada i modo da mostrare la atra del tttopecliare del setimeto di istizia, cosiderato i certo seso irridcibile ali altri setimeti morali, e perare ciò cotia a sare il modello associazioistico di

16 ua collocazioe di Mill el cotesto dell’tilitarismo classico e aspieazioe delle liee portati delle se revisioi è oerta da F. Rose,Classical Utilitarianism rom Hume to Mill , Lodo, Rotlede, 2003. Ro-se estede però i modo o codivisibile il qadro dell’tilitarismo clas-sico icldedovi ache pesatori come David Hme e Adam Smith a cibe dicilmete possiamo attribire il proetto di sosteere esplicitametea tale cocezioe ormativa.




aalisi e ormazioe delle idee. Si tratta dello stesso tipodi associazioismo ià sato el secodo e terzo capitolo

per are rietrare el so tilitarismo la distizioe qa-litativa dei piaceri, il rolo motivazioale itero dellacoscieza e la possibilità di spieare le azioi di sacri-cio (u 209-33 e 239-80)17. Mill sa l’associazioismo perredere coto della ozioe di istizia, coettedolaco i setimeti che accompaao il ricooscimeto dia particolare classe di diritti morali: come vedremo,qelli di libertà dalle iterereze.

Mill, dqe, eherà che il setimeto di istiziapossa essere ridotto compitamete al «setimeto disolito leato alla semplice coveieza» e sosterrà «chela sa speriore orza vicolate richieda ’oriie delttto diversa» (u 241 e 292-93). Ma prima di ie-re a qesta coclsioe Mill procede elecado i tipidi azioe che veoo comemete colleati co i tipidi setimeti che accompaao i termii «isto» e«iisto». Essa rivia iatti a diverse classi di azioi:qelle che rispettao o violao i «diritti leali» di qal-co, ovvero «la sa libertà persoale, (i) soi averi, o[...] qalqe altra cosa li appartea per lee» (u241 e 294); qelle ritete iiste i qato sottrao-o o ritao «a qalco qalcosa s ci eli ha diritto morale» (u 242 e 295), chiamado così i casa

cosiderazioi slla stessa accettabilità, modicabilità eobbliatorietà delle lei iridiche esisteti; qelle checoivoloo la ozioe di «merito» (u 242 e 295-96);qelle co ci si pò «macare alla parola data» (u242-43 e 296), ovvero mateere o o mateere impeo esplicito; qelle che risltao «parziali», ovve-ro avoriscoo o «mostrao preereza per a persoapiù che per ’altra, i qestioi dove avore e pree-

17 Come del resto è stato ià adeatamete spieato tra li altri daC. gitii, La chimica della mente. Associazione delle idee e scienza dellanatura umana da Locke a Spencer , Fireze, Le Lettere, 1995, specialmetepp. 256-91 e da S. Bcchi, James Mill flosoo radicale. Analisi della men-te e scienza politica nell’Inghilterra del primo Ottocento, Roma, Edizioi diStoria e Letteratra, 2001, specialmete pp. 221-23.


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reza o devoo propriamete etrare» (u 243 e 296-97); qelle che chiamao i casa l’idea di ealiaza,

molte delle qali hao a che are co i modi i cisi «distribiscoo» le ricchezze, i prodotti del lavoro,i poteri, i privilei, i diritti, ecc. (u 243-44 e 297). Daqesta sitesi delle diverse ozioi iclse ell’idea cheil seso come ha della istizia Mill move per ela-borare la sa pecliare spieazioe. ua pecliarità delso tilitarismo – rispetto a qello di coloro che l’ave-vao precedto – stava ià i qesto obiettivo di orire

a teoria che o trasormasse radicalmete i cocettietici trasmessi dalle tradizioi morali, ma procedesse ri-ormadoli e aistado il loro siicato i modo taleda rederli trattabili i termii di esperieza e, così a-cedo, iserirli i cotesto di decisioi e scelte rivol-te alla elicità eerale.

La istizia si preseta per Mill, i primo loo,come a delle articolazioi di qella che eli chiama«arte della vita»18. nell’«arte della vita» rietrao variearee della codotta maa e pricipalmete ttte le ob-bliazioi morali (di ci ao parte i doveri della i-stizia), ma ache ciò che si preseta solo come espe-diete prdeziale e, ie, qelle codotte che riviaoa valori spereroatori. Più specicamete, la istizia sicolloca el campo dell’obbliatorietà morale e, per de-

termiare lteriormete lo spazio deli obblihi di i-stizia, Mill ricorre alla distizioe, presete ei teoricidel isatralismo, tra doveri peretti e doveri imper-etti: distizioe che ache Betham aveva accettato19.

18 Per a ricostrzioe delle idee di Mill, a partire dal System o Lo- gic: Ratiocinative and Inductive, slle dimesioi dell’«arte della vita» e sl-la collocazioe i essa delle reole della moralità e della istizia si veda

A.E. Fchs, Mill’s Theory o Morally Correct Action, i The Blackwell Gui-de to Mill’s Utilitarianism, a cra di H.R. West, Oxord, Blackwell, 2006,pp. 139-57, specialmete 148-56.

19 Sl modo i ci Betham cerca di icldere la distizioe isa-tralista ella sa trattazioe tilitaristica della moralità e della leislazioee sl modo i ci qesto tetativo avrebbe prodotto a dicoltà iter-a per il so sistema si veda F. Faiai, Prudenza, probità e benefcenza.

Bentham, l’utilitarismo e la tradizione del diritto naturale, oriiariamete i




L’oriialità di Mill sta el modo i ci itreccia qestadistizioe co la sa teoria delle sazioi e co so

costittivo dei diritti morali.Così i primo loo Mill ritalia le obbliazioi mo-rali, di ci ache la istizia a parte, all’itero dellapiù ampia area dell’«arte della vita», coettedole co rivio a sazioi che soo ori posto per le codot-te meramete prdeziali o per qelle spereroatorie.Mill rileva che è dicile distiere «l’obbliatorietàiridica dall’obbliatorietà morale i eerale» i qa-

to «l’idea di sazioe peale, che è l’esseza della lee,o a soltato parte della cocezioe di iistizia, maache di qella di oi e qalqe tipo di azioe mo-ralmete scorretta. u’azioe la chiamiamo moralmetescorretta solo se voliamo implicitamete dire che chil’ha commessa dovrebbe i modo o i altro esse-re pito per averla atta» (u 246 e 232). Proprio l’ideadi sazioe è i deitiva chiamata i casa dalla «o-zioe di dovere» che rivia a a compoete di costri-zioe, i qato «il dovere è qalcosa che si pò esie-re da a persoa, proprio come si esie debito» (u246 e 302). Ma, dopo avere colleato l’area dell’obbli-atorietà morale i eerale co a qalche orma disazioe e pizioe, Mill richiama, per distiere trale diverse specie di obbliazioi morali, la tripartizioe

delle diverse sazioi ià delieata i On Liberty. nelcaratterizzare il tipo di sazioi chiamato i casa dalleobbliazioi morali complessivamete itese eli precisache la pizioe pò essere commiata «se o dallalee, dall’opiioe dei [propri] simili; se o dall’opi-ioe deli omii, dai rimproveri della [propria] stes-sa coscieza» (u 246 e 302). Va ricordato che l’aitadelle sazioi itere a qelle estere era stata proprio

a delle vie co ci Mill aveva eli ai ’30 cotesta-

«Rivista di Filosoa», LXXX, 1989, pp. 25-63 e ora i L’utilitarismo classi-co, cit., pp. 121-60. Per a versioe più caritatevole del tetativo di Be-tham di icldere ella teoria tilitaristica la distizioe isatralista siveda F. Rose, Classical Utilitarianism, cit., pp. 82-97.


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to li aspetti ridzioistici dell’tilitarismo di Betham20.Mill spiea, dqe, che le obbliazioi coesse co

l’idea di istizia riviao alla più orte sazioe dellalee; e potremo capire come così acedo possa collo-care al di ori di qesta area i doveri a obbliatorie-tà imperetta, ovvero qelli i ci, pr «essedo obbli-atoria l’azioe i sé», soo adate «alla ostra sceltale speciche occasioi i ci compierla: per esempio,il caso della carità o della beeceza, che certametesoo obbliatorie, ma o ei coroti di a certa

determiata persoa, é i o specico mometo pre-scritto» (u 247 e 303-04 ). Ma a qesto pto, del re-sto i aaloia co qato avevao atto i isatralistiprecedeti, l’aalisi di Mill passa dal piao dei doveri edelle sazioi a qello dei diritti. nell’area delle obbli-azioi morali eli distie così ettamete da a latoqelle che, come la carità e la beeceza, o chiama-o i casa essa idea di diritto, e dall’altro ttti liobblihi iclsi ell’idea di istizia che si accompaa-o co la rivedicazioe di diritti: «nella termioloiapiù precisa dei loso del diritto, i doveri a obbliato-rietà peretta soo qei doveri i virtù dei qali i ao più persoe è riposto corrispettivo diritto» (u 247e 304). Ma il pto distitivo dell’aalisi di Mill o stai qesto colleameto tra doveri peretti della istizia

e diritti, ma el modo i ci idetica i diritti rileva-ti co qelli morali: «La istizia implica qalcosa cheo solo è moralmete corretto are e moralmete scor-retto o are, ma che per ita pò essere rivedicatoda a certa determiata persoa come so dirittomorale ei ostri coroti» (u 247 e 304).

Ma proviamo a redere più esplicita la portata delcolleameto di Mill dell’idea di istizia o ià co

a rivedicazioe dei diritti leali, ma pittosto co la

20 Slla coessioe tra la teoria delle sazioi presetata da Mill eicapp. III e V di Utilitarianism e eli altri soi scritti e la sa critica aBetham si veda D.E. Miller, Mill’s Theory o Sanction, i Blackwell Guideto Mill’s Utilitarianism, cit., pp. 159-73.




pretesa di diritto morale. Qesto siica che l’areadelle qestioi di istizia o coicide co l’impeo a

ritracciare e ar valere i diritti (di proprietà, di sicrez-za, ecc.) ià lealmete ricoosciti, ma si estede achealla rifessioe critica e revisioistica s qale diritto acerta persoa potrebbe istamete rivedicare ei co-roti ostri e della società. I realtà il criterio distitivosembra stare ella possibilità o meo, da parte di apersoa determiata, di rivedicare il ricooscimetodi certo diritto morale. Coettere l’idea di istizia

alla rivedicazioe di diritto morale è la strada cheMill ritiee debba essere percorsa se si vole matee-re la tesioe ormativa che essa richiama, tesioe chesparirebbe se essa riviasse solo a riscotro dei do-veri ià lealmete ricoosciti. Secodo Mill il criteriotilitaristico della elicità eerale o solo ci spie areiterpretare i qesta liea li obblihi morali iclsiell’area della istizia, ma ci permette ache di dispor-re di criterio per decidere se a pretesa che accom-paa diritto morale è o o è leittima, oché lamisra della sazioe che dovrebbe idealmete sosteer-la i a società ista che la ricooscesse. Il qadrodell’empirismo tilitaristico di Mill seriva qesta ri-costrzioe del coteto dell’idea ormativa di isti-zia: qadro che potremo completare avedo preseti

le idee sostete i On Liberty21

, qi riprese e iteratee o certo abbadoate.

3. Quale diritto morale è protetto dalla giustizia?

Ma il cotesto tilitaristico aita Mill a procederelteriormete ella specicazioe della atra dei dirit-

ti morali che soo al cetro dell’idea di istizia. Millesplicitamete dichiara: «cosidero [...] la istizia o-data sll’tilità come la compoete pricipale, la parte

21 J.S. Mill, On Liberty, cit., specialmete cap. IV.



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icomparabilmete più sacra e vicolate di oi mora-lità. La istizia è il ome di certe cateorie di reole

morali che riardao più da vicio le codizioi esse-ziali del ostro beessere, e che qidi soo più rioro-samete obbliatorie di qalsiasi altra reola per idarela ostra vita; e la ozioe che abbiamo trovato ell’es-seza stessa dell’idea di istizia, e cioè qella di di-ritto isito i idivido, implica qesta più coeteobbliatorietà e se e a testimoe» (u 255 e 319). Percoliere la specicità dei diritti morali colleati da Mill

alla ozioe di istizia possiamo movere da a clas-sicazioe dei diritti leati alla istizia che distieabitalmete – come ha ricordato recetemete L.W.Smer – tra i «diritti come pretesa», e i «diritti comelibertà»22: i diritti del primo tipo soo qelli ci apersoa si appella sosteedo il dovere di altri a areqalcosa (possiamo esemplicarli co i diritti cotratta-li e co i diritti di sicrezza che oi persoa pò ava-zare ei coroti deli altri i eerale); metre i di-ritti del secodo tipo aermao la piea leittimità chea persoa ha di are qalcosa seza essere ostacolata(possiamo esemplicarli co i diritti di proprietà e co idiritti a varie libertà, qali qelle di pesiero, credeza,coscieza, espressioe, ecc.).

Rispetto a qesta distizioe o dobbiamo perdere

di vista che elemeto ortemete iovativo itrodot-to da Mill – rispetto a qato sosteeva Betham – sta-va el so modo di itedere la protezioe della seradella libertà idividale. I qesto seso adava l’aalisiche aveva laramete svilppato i On Liberty, isiste-do che l’idividalità è o deli elemeti del beesseremao e che la libertà idividale è rispettata qadol’idivido è messo i codizioe di svilppare compi-

tamete le se potezialità. Di coseeza dirittoidividale alla libertà viee leso qado, seza isti-cazioi, ostacoliamo lo svilppo delle capacità di pere-

22 L.W. Smer, Mill’s Theory o Rights, i The Blackwell Guide to Mill’s Utilitarianism, cit., pp. 184-98.




zioarsi e proredire di a persoa: qesto aspetto del-la teoria di Mill è stato accostato istamete alla teoria

delle capacità di Amartya Se23

. Rislta poi evidete che diritto alla libertà così iteso mette i crisi la te-deza a cocepire come ’alterativa secca la scelta trai «diritti come libertà» e i «diritti come pretesa».

Iatti se ardiamo al modo i ci Mill, movedodalla sa prospettiva tilitaristica, coette strettameteistizia, diritti morali e svilppo della capacità idivi-dale, dovremo abbadoare la tesi che li attribisce

a cocezioe impeata ad aermare pricipalmetediritti di libertà eativi o comqe a cocezioe leci articolazioi possoo essere ricodotte all’opposizio-e tra libertà eative e libertà positive: altro modo,qesto, per ormlare la distizioe tra «diritti come li-bertà» e «diritti come pretesa». Qesta era la lettra diMill cara, ad esempio, a Berli, ma essa è del ttto ia-deata. Iatti ella teoria della istizia di Mill è chia-mata i casa, come preroativa di ttti li idividi, lalibertà a o sbire iterereze. Per compredere peròche cosa Mill itede co qesta libertà dovremo ar-dare alla o iterereza come o spazio che si apresolo se o lo ricodciamo riidamete a a ormadi libertà eativa cotrapposta al piao delle libertàpositive. Per compredere la libertà di o iterereza

dovremo cioè redere coto mettedo isieme le esi-eze atte valere dai diritti come libertà e dai diritticome pretesa; solo così potremo cattrare il diritto mo-rale idividale di ciasco a o essere ostacolato elprocesso volto al pieo svilppo delle proprie capacitàe dqe ella libera ormazioe del proprio carattere24.

23

Slle raioi di qesto accostameto si veda il ascicolo di «utilitas»che cotiee il Symposium on John Stuart Mill and Amartya Sen, XVIII,2006, . 1, co iterveti di L.W. Smer, M. Qizilbash, R. Sde, K.J.Arrow, J. Riley, A. Se.

24 Proprio qesta ricostrzioe dell’idea di libertà di Mill che speral’opposizioe tra libertà positiva e eativa preseta co chiarezza n. ur-biati, L’ethos della democrazia. Mill e la libertà degli antichi e dei moder-ni , Roma-Bari, Laterza, 2006 specialmete pp. 205-26. nella stessa liea si



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È la ricadta applicativa della diesa sistematica di qe-sto diritto di libertà i qato o iterereza a rede-

re coto sia dell’impeo di Mill cotro l’asservimetodelle doe e a avore del miliorameto delle codizio-i di vita deli operai, sia del so modo di impostarele qestioi di civilizzazioe dei paesi «barbari» al di làdel modello di traserimeto coatto delle istitzioioccidetali25.

Il criterio tilitaristico o solo porta Mill a idivi-dare i qesto diritto morale alla o iterereza il

cleo ormativo atto valere dall’idea di istizia, maa spieare che proprio il coteto ormativo di qestaidea richiede che lo si esteda a ttti li esseri mai.Per sperare la critica dell’icompatibilità tra tilitari-smo e idea della istizia è particolarmete importateil modo i ci Mill spiea qesto pto. Secodo la saaalisi la salvaardia della istizia esie che il dirittomorale a o sbire iterereze vada atto valere imodo eale e seza eccezioi per ttti li esseri maiidividali. Come abbiamo spieato qesto diritto va poiiteso come a sitesi tra le pretese avazate verso lialtri aché acciao alce cose per metterci i codi-

move ache R. Devie, Reorming Liberalism. J.S. Mill’s Use o Ancient, Religious, Liberal, and Romantic Moralities, new Have, Yale uiversity

Press, 2006.25 Il colleameto tra sperameto delle iterereze e libertà per ledoe è esplicitamete svilppato da Mill i The Subjection o Women,i The Collected Works o John Stuart Mill , vol. XXI: Essays on Equality,

Law and Education, Toroto, Toroto uiversity Press, 1984, trad. it. di E.Mistretta co il titolo L’asservimento delle donne, i J.S. Mill, La libertà,l’utilitarismo, l’asservimento delle donne, cit. Il tema del miliorameto del-le codizioi di vita deli operai è al cetro deli scritti ecoomici e poli-tici di Mill: a sitesi delle se idee slla liberazioe ecoomica e politicadeli operai è oerta da C.L. Te, Democracy, Socialism and the Working

Classes, i The Cambridge Companion to Mill , a cra di J. Skorpski, Cam-bride, Cambride uiversity Press, 1998, pp. 372-95; coroto tra leidee di Mill e qelle di Marx si trova i J. Skorpski, Why Read Mill To-day?, cit., pp. 79-86. I modi ei qali Mill diede ei soi scritti – talvol-ta co aalisi ttt’altro che lieari e scotate – modello o paterali-stico di esportazioe della civilizzazioe occidetale verso i paesi «barbari»è stato ricostrito da M. Levi, Civilization and Barbarism, Lodo, Rotle-de, 2004.




zioe di svilpparci, e l’aermazioe della leittimità dio essere ostacolati el ostro modo persoale di i-

tedere qesto svilppo. Iatti Mill rileva che le «mas-sime dell’ealiaza e dell’imparzialità» soo «co-rollario dei pricipi» di istizia prima eciati, e cosìchiarisce la atra ed estesioe del dovere di istizia:«Ma qesto rade dovere morale riposa s a baseacora più prooda, poiché emaa direttamete dalpricipio primo della morale, e o è semplice co-rollario loico di dottrie secodarie o derivate. Fa parte

del siicato stesso di tilità, o pricipio della massimaelicità. E qesto pricipio sarebbe a mera loczioepriva di qalsiasi seso razioale se o dessimo esat-tamete lo stesso rilievo alla elicità di a persoa e aqella delle altre, immaiadole ttte della stessa etità(e teedo debito coto delle diverse qalità). ua voltasoddisatte qeste codizioi, sotto il pricipio di tilitàe come so commeto esplicativo, si potrebbe stampareil detto di Betham: “Oo coti per o, e essoper più di o”. Il atto che ttti li omii, secodo ilmoralista, ma ache secodo il leislatore, abbiao ea-le diritto alla elicità implica che altrettato eale deb-ba essere il loro diritto di accedere a ttti i mezzi perotteerla, ache se etro i limiti imposti a qesta mas-sima dalle o eldibili codizioi della vita maa e

dall’iteresse eerale, i ci è iclso l’iteresse di oiidivido: limiti che peraltro adrebbero tracciati coestremo riore» (u 257-58 e 323-24).

4. Il sentimento e l’origine dell’idea di giustizia

L’aalisi che Mill a del coteto dell’idea di i-

stizia è dqe strettamete correlata alla sa revisioedell’tilitarismo i modo tale da redere l’idea ormativadi elicità eerale dipedete dal pieo ricooscime-to del diritto morale idividale alla o iterereza.Comprediamo poi più pieamete la atra di qestarevisioe se rediamo esplicito che da essa deriva l’am-



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pio spazio che Mill dedica alle aalisi sl colleametotra la istizia e i setimeti. È proprio l’impeo a or-

ire a spieazioe compita dell’idea della istiziamovedo dalla sa pecliare cocezioe tilitaristica cheporta Mill a mostrare il rolo esseziale dei setimetielle obbliazioi che co qesta idea si coettoo.

La qestioe dell’oriie del setimeto di istiziaviee esplicitamete arotata el V capitolo di Utilita-rianism laddove Mill precisa sbito «come peraltro elcaso deli altri ostri setimeti morali, o c’è a

coessioe ecessaria tra la qestioe della sa oriiee qella della sa orza vicolate. Che setimetoci sia elarito dalla natra, o leittima ecessariame-te ttte le se sollecitazioi» (u 240 e 291). Aalizzadopoi la atra del setimeto di istizia, Mill rileva cheesso cotiee «de iredieti esseziali: da lato, ildesiderio di pire a persoa che ha atto del male, edall’altro sapere o credere che ci sia certo idivido,o più idividi determiati, ci è stato atto del male»(u 248 e 306). Qesti iredieti a loro volta derivao«spotaeamete da de setimeti, etrambi estrema-mete atrali, e che o soo etrambi deli istiti o virassomiliao molto: l’implso all’atodiesa e il seti-meto di simpatia» (u 248 e 306). Mill a qidi pro-pria ’aalisi del setimeto di istizia i termii di

setimeti atrali di simpatia che ricorda qelle svilp-pate da Adam Smith ella Theory o Moral Sentiments.Qest’opera è probabilmete presete a Mill, ache lad-dove itrodce elle compoeti del setimeto di i-stizia elemeti retribtivi e il rivio a istito di ritor-sioe e pizioe26: «Il setimeto di istizia, qidi,se cosideriamo qella sa compoete che cosiste eldesiderio di pire, è a mio avviso il setimeto at-

rale di rivalsa o vedetta che l’itelletto e la simpatia

26 La preseza di qesti elemeti ella ricostrzioe di Adam Smithrislta chiara i The Theory o Moral Sentiments (1759), a cra di D.D.Raphael e A.L. Mace, Oxord, Claredo Press, 1976, trad. it. di S. DiPietro co il titolo Teoria dei sentimenti morali , Milao, Rizzoli, 1995.




hao colleato co qelle oese, vale a dire co qeidai arrecatici che ci eriscoo attraverso la società i

eerale o i a co essa. Di per sé, è setimetoche o ha lla di morale: a essere morale è la sa to-tale sbordiazioe alle simpatie sociali, tato da essereai loro ordii e al loro servizio» (u 248-49 e 307).

Mill riprede dqe ttta la la aalisi del se-timeto di simpatia atta dai pesatori ilesi e scozze-si che lo hao precedto: «Che si tratti di istitooppre di prodotto dell’itellieza, sappiamo a oi

modo che è come a ttti li esseri che apparteooal reo aimale. [...] gli esseri mai dieriscoo al ri-ardo dali altri aimali solo per de aspetti. I primoloo, li omii soo capaci di setimeti simpateticiverso ttti li esseri mai, e addirittra verso ttti liesseri dotati di sesi, e o soltato verso la loro pro-le o, come vediamo i certi aimali più obili, verso aimale speriore che li tratti co etilezza. I secodoloo, l’omo ha ’itellieza più svilppata, che co-erisce a più vasta portata al complesso dei soi seti-meti, sia qelli rivolti a se stesso, sia qelli di simpatiaco li altri» (u 248 e 306-07).

Ma l’iovazioe più decisiva Mill la realizzava elmodo i ci ricostriva l’acqisizioe da parte di cia-sc essere mao deli specici setimeti che si ac-

compaao alle idee di moralità e di istizia. Era sqesto pto che eli o solo predeva le distaze dalrazioalismo oettivistico di Betham, ma ache dallesolzioi del padre e di Alexader Bai, che ià aveva-o cercato di arricchire co li strmeti dell’associa-zioismo i modelli esplicativi delle ozioi etiche a cili tilitaristi potevao are ricorso27. Se seiamo Millel so modo di spieare come si acqisiscoo e i che

cosa cosistoo i deitiva i setimeti di istizia ri-sciremo a coliere più pieamete il seso della sa re-visioe i seso liberale della trattazioe atta da coloro

27 S qesto si veda S. Bcchi, James Mill flosoo radicale, cit.



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ci si ispirava maiormete. Basta appto corotarele aalisi di Mill co qelle di Bai che eli stesso ri-

chiamava co apprezzameto, per redersi coto dellediversità.I The Emotion and the Will del 1859 Bai dedicava

itero capitolo, il XV, alle emozioi etiche28. Qadosi trattava di redere coto della eesi delle emozioietiche eli o aveva dbbi el arle risalire al seso del-l’atorità della lee che il bambio ricavava dali ise-ameti dei soi edcatori, della amilia, della società

e pricipalmete dal padre. Bai criticava esplicitameteil tetativo di Adam Smith di derivare i setimeti mo-rali e di istizia dai «setimeti simpatetici dello spet-tatore imparziale e be iormato», perché i qest’ot-tica si perdeva la compoete di atorità che accom-paa qesti setimeti, salvaardata solo se si a ap-pello a o «speciale idice, edcazioe, esperieza»29.

Secodo Bai vao icotro al allimeto i tetati-vi di spieare la istizia i termii di setimeti at-rali perché essi iscoo, come aveva deprecato JamesMill, ei «più elevati voli del setimetalismo»30. La si-crezza, co ci ha a che are l’idea di istizia, è cosatroppo importate e bisoosa di protezioe per essereadata a orze così esili e mtevoli come i setimeti,sia pre qelli simpatetici soettivi ricostriti dalla pro-

spettiva di o spettatore imparziale e bee iormato.Così Bai a propria la spieazioe di James Mill: «noiapprediamo a compiere l’azioe morale i primo loodall’atorità. I ostri eitori ci dicoo che oi dobbia-mo are qella cosa o o are qell’altra»31. La cose-

28 A. Bai, The Emotion and the Will , Lodo, Joh Parker & So,1859; di qesta edizioe è stata atta a ristampa dalla Thoemmes Press

di Bristol. Il libro di Bai ebbe ove edizioi el 1865, 1875, 1899 el-le qali roo itrodotte alce modiche el cap. XV dedicato a «TheEthical Emotios», ma o ei pti s ci ci soermiamo.

29 A. Bai, The Emotion and the Will , cit., pp. 302-03.30 J. Mill, A Fragment on Mackintosh, Lodo, Lomas, gree, Rea-

der ad Dyer, 1835, rist. Lodo, Rotlede – Thoemmes Press, 1992, p.267.

31 J. Mill, Fragment on Mackintosh, cit., p. 259.




tdie idotta dai ostri amiliari a essere biasimati oapprovati per certe codotte isce col dare alle reole

la orza motivate dell’atorità del overo (patero, a-miliare o sociale) che le ha atte valere s di oi. Acheper Bai o ci soo dbbi che la eesi delle ostreidee di obbliazioe deriva dali iseameti e dalleproibizioi impartitici i iovetù dai ostri eitori: ilmotivo che ci a accettare qesti obblihi è il timore disbire a sazioe da parte loro32.

Se ivece proiettiamo sl piao dei modelli orma-

tivi ed edcativi lo schema di spieazioe oerto daMill, sia della eesi del setimeto di istizia, comedel so coteto, ci troviamo di rote all’idicazio-e di percorso che – be diversamete da qello diBai o del padre James – si armoizza pieamete coil cleo di tilitarismo riormato e proressivo chericoosce a ttti il diritto morale alla libertà dalle iter-ereze, esseziale per costrire il carattere del cittadioatoomo che vive i a società liberal-democratica33.Il setimeto di istizia i li si è svilppato o iàobbededo ai dettami pateri o coormadosi alla tra-dizioe sotto il ioo della para di sazioi estere,ma pittosto si è ormato attraverso esperieze persoaliche lo hao portato a correere le ilateralità dellese emozioi simpatetiche avvaledosi delle idicazioi

oerte dal criterio tilitaristico.

32 A. Bai, The Emotions and the Will , cit., pp. 316-20.33 L’importaza per Mill di qesto obiettivo di a ormazioe del

carattere è stato sottolieato sistematicamete da W. Doer, The Liberal

Sel. John Stuart Mill’s Moral and Political Philosophy, Ithaca, Corell ui-versity Press, 1991; slla cetralità del colleameto tra il liberalismo diMill e il tema del carattere morale si vedao i sai raccolti da E.J. Eisea-ch i Mill and Moral Character o Liberalism, uiversity Park (Pe.), ThePesylvaia State uiversity Press, 1998; la coessioe i Mill tra il temadel carattere e la sa attezioe per i setimeti morali è stata receteme-te sottolieata da P. Doatelli, Introduzione a John Stuart Mill , Roma-Bari,Laterza, 2007, pp. 106-11.



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5. L’utilitarismo come procedura di decisione e il ruolodei sentimenti di giustizia

Il modo i ci Mill ha spieato il colleameto dellaozioe di istizia co specici setimeti è ache rile-vate per arotare la qestioe della strttra della sacocezioe etica, i modo tale da ritorare al tema ce-trale di qesto articolo, qello della cociliabilità tra ti-litarismo e rispetto dei diritti delle persoe. È stata mol-to discssa la qestioe di a ideticazioe dell’tili-

tarismo di Mill co a orma di tilitarismo dell’attoo della reola (o orma). A qesto proposito possiamoaccettare la tesi che l’alterativa tra tilitarismo dell’at-to e tilitarismo della reola abbia a sa leittimitàel dibattito iarato da Roy Harrod el 1936 ma,che diversamete da qello che sosteeva J.O. urmsoel 1953, o possa essere tilizzato per distiere traBetham e Mill34. nel caso dei classici del XIX secolola distizioe più adeata è qella tra tilitarismo di-retto e idiretto, e i Mill possiamo evetalmete ritro-vare a orma di tilitarismo idiretto35. Possiamo aziaccettare la proposta di Smer, secodo la qale iUtilitarianism Mill articola tilitarismo che distietra de diverse zioi iocate dal criterio ormativo36.

34 È qato correttamete sostiee F. Faiai, L’utilitarismo classico,cit., pp. 89-90.

35 Ache la tesi di avviciare i testi deli tilitaristi classici co la di-stizioe tra tilitarismo diretto e idiretto si pò trovare arometata iF. Faiai, L’utilitarismo classico, cit., dove si sostiee che a Betham po-tremmo attribire a sorta di tilitarismo diretto ovvero ricooscere cheeli «assme a oetto della propria valtazioe la siola azioe o la si-ola orma», metre a Mill e Sidwick possiamo attribire «tilitari-smo idiretto [...] che valta itero sistema ormativo» (pp. 88-90). I

modo aaloo iterpreta i testi L.W. Smer, Mill’s Theory o Rights, cit.,pp. 192-93.36 L.W. Smer, Mill’s Theory o Rights, cit., pp. 194-95. I rierimeti

di Smer e di altri atori che distioo tra la delieazioe di a teo-ria tilitaristica co la zioe di orire criterio del isto e qelladi a teoria tilitaristica co la zioe di serire a procedra didecisioe ao rierimeto o solo al cap. V di Utilitarianism, ma acheai capp. II e III.




Il criterio ormativo tilitaristico che ci porta a scelierea certa liea di codotta pò zioare come criterio

di isticazioe privileiado a liea di codotta peri soi risltati, rispetto ad altre alterative, i qato èqella che ottiee la maiore elicità eerale. Oppre,il criterio tilitaristico pò essere richiamato come «aprocedra di decisioe che va sata ella deliberazioemorale» per idividare qale è, e come deve articolarsicocretamete, la liea di codotta che ci porterà a ot-teere i miliori risltati. no solo i Mill troviamo de-

lieata qesta distizioe, ma è altresì chiaro che, se slpiao della isticazioe eli privileia tilitarismodiretto, sl piao della procedra di decisioe privileiaivece tilitarismo idiretto. Iatti eli ritiee che ilso tilitarismo come procedra di decisioe porti a pri-vileiare a liea di codotta che icorpora a strettaadesioe alle reole della morale e della istizia. PerMill ciò vole dire che solo l’itreccio sociale di codot-te di idividi che osservao reole morali e di istiziapermetterà di otteere li esiti più isticabili dal p-to di vista tilitaristico, cioè risltati miliori rispetto aqelli otteti da idividi che ao valere ella lorocodotta la ricerca diretta della massimizzazioe. La ri-costrzioe precisa del cotesto el qale opera, secodoMill, la procedra idiretta di decisioe ci aita, poi, a

redere esplicita l’iterpretazioe che mostra l’importa-za dei setimeti e delle disposizioi del carattere ellasa teoria. Troviamo qesta messa a pto i passodi Smer: «Se qesta immaie del pesiero di Mill ècorretta, come io riteo, allora oi abbiamo le risorseper spieare come eli possa simltaeamete sottoscri-vere a teoria tilitaristica dell’atto a avore del istoe l’impeo verso ’ampia classe di diritti morali. Il

so tilitarismo dell’atto è oettivo, ma o soetti-vo. La procedra di decisioe che eli avorisce, come mezzo per soddisare la sa propria meta cocepi-ta i termii di tilitarismo dell’atto, esie impeoverso a serie di reole morali iteriorizzate a ci siaderirà i ttte le circostaze o eccezioali. Tra qe-



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ste reole ci aspetteremo che verrà data a collocazio-e privileiata a qelle “che riardao più decisame-

te li elemeti esseziali del beessere mao, e sooperciò più assoltamete obbliatorie di qalsiasi altrareola per la ida della vita”. Ma qeste soo esatta-mete le reole della istizia che richiedoo il rispettodei diritti. Mill perciò si aspetta che oi coltiviamo di-sposizioi che ci spierao a rispettare i diritti acheqado are qesto ci porterà a perdite di tilità i par-ticolari occasioi, teto coto dell’icremeto di tilità

che qeste disposizioi rtterao a lo termie»37.nel saio slla libertà Mill tilizza proprio qestotilitarismo del carattere e delle disposizioi come pro-cedra di decisioe idiretta per dichiarare che la liber-tà persoale va diesa i modo assolto cotro le iter-ereze estere, qado le azioi che si compioo oprodcoo dao ali altri38. u diritto alla libertà vacomqe dieso cotro le pretese di itererire coesso caso per caso i ome dell’tilità sociale, i qatoalla la la pratica dell’iterereza avrà coseezepeiori. La libertà va salvaardata perché è l’ica viaper otteere « tipo di carattere mao» che, i co-trasto co le pressioi coormistiche, sia i rado di«seire la disposizioe che ci a tedere a qalcosa dimelio dell’sale». Mill o ha ie dbbi che «es-

sere teti a rispettare riide reole di istizia per ri-ardo deli altri è qalcosa che svilppa i setimeti ele capacità che hao per loro oetto il bee altri»39.

Proprio el tetativo di redere coto dell’idea diistizia Mill isiste sll’importaza di poter cotare spersoe motivate da be speciche disposizioi carat-teriali, ovvero da disposizioi che le redoo capaci diarsi idare elle azioi o ià da ciò che è cove-

iete o tile, ma da setimeti simpatetici di parteci-pazioe, raorzati ache dalla richiesta di qalche or-

37 L.W. Smer, Mill’s Theory o Rights, cit., p. 195.38 J.S. Mill, On Liberty, cit., pp. 230-32, trad. it. cit., pp. 78-82.39 J.S. Mill, On Liberty, cit., p. 251, trad. it. cit., p. 151.




ma di sazioe, laddove si vede leso diritto moraleesseziale delle altre persoe. La procedra idiretta di

decisioe è dqe i rado di dare o spazio adea-to a qelle reole coite co qei setimeti di i-stizia che hao sapto allarare e correere li aspettiparticolari dei coteti presetatisi più immediatame-te e istitivamete. Qesta spieazioe, che rivia allaormazioe di disposizioi e di caratteri cocepiti comecapaci di arsi idare dai «setimeti di istizia», sicoette ovviamete co l’aalisi i termii di «diritti

morali». no bisoa iatti perdere di vista che Millpreseta a trascrizioe precisa della cocezioe tili-taristica della elicità eerale. Ci potremo avviciare aqesta meta solo privileiado qelle codotte e istit-zioi che aiterao ttti li esseri mai a trovarsi el-la codizioe di realizzare lo svilppo proressivo delleloro vite, essedo liberi da iterereze e potedo soddi-sare i modo eale ali altri la loro pretesa di disporredeli elemeti esseziali del beessere. È proprio qestariormlazioe del criterio tilitaristico che apre ellateoria di Mill lo spazio a vicoli i ome della istiziae dei diritti, laddove il mero ricorso a criterio massi-mizzate privileerebbe altre solzioi. nel caso dell’ti-litarismo di Mill o vale solo il pricipio di ealiaza– ià eciato i Betham – secodo ci ciasc essere

mao deve valere per o e esso per più di o;qi il valore da ricooscere a ciasc essere mao i-clde a compoete sostativa, che aratirà a ciasc-o, come a ttti li altri, il diritto morale di svilppareliberamete il proprio idividale esperimeto di vita.

Summary. Joh Start Mill oers i Utilitarianism a still ritl

aalysis o «jstice». The article shows that his aalysis recocilesthe tilitariaism with a deese o a «absolte» moral riht o thepersos. The cetral poits o Mill’s theory o jstice are: the co-ectio with a particlar setimet; a moral riht to the liberty romthe iterereces; a orm o idirect tilitariaism as a «decisioprocedre» or the rles o jstice. So, or this theory o jstice,tilitariaism ad liberalism are ot opposite coceptios ay more.

Eugenio Lecaldano John Stuart Mill Rivisitato Rivista Di Filosofia 1-2007

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