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LInC - Laboratorio Interazione e Cultura Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione Università “Sapienza” di Roma Metodi per una ricerca situata (1) Etnografia come teoria e come metodo Marilena Fatigante & Cristina Zucchermaglio

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LInC - Laboratorio Interazione e CulturaDipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e

Socializzazione

Università “Sapienza” di Roma

Metodi per una ricerca situata (1)

Etnografia come teoria e come metodo

Marilena Fatigante & Cristina Zucchermaglio

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Etnografia- un po’ di storia e qualche riferimento Generato in antropologia (Boas, Malinowski, Radcliff- Brown , collection of

firsthand information, description of beliefs and practices of the native people)– Accusa di servire o essere influenzati da visioni colonialiste /differenza noi-loro

Scuola di Chicago (1920-1930) studies on urban setting, Park, Burgess, Hughes;Becker 1953 sui comportamenti e la socializzaizone al consumo di marjiuana

– Studio di “sottoculture” urbane– Norme e identità sociali, “carriere” devianti generate dalle interazioni nel gruppo

Teoria organizzativa (psicologia sociale) - ricerca di Mayo (1928) alla WesternElectric

– Hawthorn effect (reattività dei “soggetti” all’esperienza di essere oggetto di osservazione)– “Si resero evidenti nella compagnia livelli informali di costituzione dei gruppi, assetti

normativi e regolazione del lavoro che non solo non erano gestiti dal gruppomanageriale, ma non erano neanche da questi riconosciuti, e che invece influenzavano inmaniera preponderante lo svolgimento del lavoro” (Fasulo 1998:188)

Studi sulla vita quotidiana e etnometodi dei partecipanti alla vita pubblica– Goffman (rappresentazione, comportamento in pubblico, studio delle istitutioni totali)– Garfinkel (breaching experiments)– Sacks (Analisi Conversazionale)

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Etno-grafia

Svolta riflessiva in antropologia (Geertz 1974, Rabinow 1977, Griaule1981, Myerhoff, Ruby 1982; Rosaldo 1989; Marcus 1994; Prattis 1996;Padiglione 1996) conduce ad una revisione critica e radicale della scritturaetnografica - Clifford,J, Marcus, G.. (1986) Writing Culture.The Poetics and Politics ofEthnography

Natura costruita, artificiale (Clifford 1986, p. 5) e politica dei resoconti(accounts) di ricerca

La conoscenza etnografica è fondamentalmente riflessiva in quanto basatasu un’esperienza di pratica intersoggettiva (Fabian 1983)

Implicazioni– Riconoscimento del ricercatore come parte del campo osservato– Riconoscimento ai partecipanti dello status di interpreti del contesto di

osservazione/ ricerca (che non è di natura diversa dal loro contesto di vita)

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Etnografia- assunti principali…

Focus sulla natura del fenomeno sociale (rather than setting outhypothesis about it)

Analisi di dati non codificati entro categorie del ricercatore; Analisiqualitativa che mantenga la struttura renda conto della strutturadell’evento osservato

Studio di un numero limitato di casi analizzati in dettaglio Analisi di dati che prevedono interpretazioni esplicite dei significati e

delle funzioni che esse adempiono per gli attori coinvolti- impiego dicategorie experience -near (dialogo costante tra experience -near vsexperience distanct concepts , Geertz 1989)

Approccio ampio e dinamico, possibilità che le ipotesi vengano riviste,cambiate o ristrutturate

Riflessività - evento sociale come prodotto della negoziazione traricercatore e partecipanti (e rispettive interpretazioni)

Da Atkinson e Hammerseley 1994

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L’epistemologia della ricerca situata

1) Situatezza versus modellizzazione

2) Ruolo costruttivo del ricercatore

3) Categorie del ricercatore versus interpretazioni deipartecipanti

4) Partecipanti come risorsa conoscitiva

Quanto detto per la ricerca etnografica apparirà a questo punto coerente conquanto detto a proposito della ricerca “situata”….

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Veniamo al metodo… fare ricerca etnografica

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Fasi della ricerca etnografica1) Accesso al campo (primi contatti, questioni etiche nell’ingresso, negoziazionedella presenza del ricercatore, consenso informato)2) Documentazione (selezione dati di sfondo, artefatti, conoscenza di tempi eorganizzazione quotidiana delle attività, selezione di informatori e interviste)3) Osservazione e identificazione di attività e interazioni

- registrazione- trascrizione- analisi delle pratiche/ interazioni (aderenza al punto di vista dei

partecipanti)

Importante: l’itinerario della ricerca etnografica è ciclico, ricorsivo, mai lineare:le fasi principali sono ripetute a mano a mano che vengono definiti i problemi, leipotesi e gli aspetti cruciali della ricerca, in un processo di messa a puntoprogressiva che é indecidibile e imprevedibile a priori. La presenza del ricercatore ècostantemente negoziata e rimaneggiata anche in fasi successive, la documentazionedi nuovi dati può sopraggiungere successivamente, le interviste possonoretroattivamente ispirare nuovi accessi e documentazioni etc

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Strumenti della ricerca etnografica Uso di una molteplicità di strumenti

- diary/fieldnotes- osservazione partecipante- storie, interviste- analisi di artefatti simbolici o materiali

- (audio o video) registrazione- analisi di testi- questionari- audio/videotours, materiali prodotti dai partecipanti- …

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1. Accesso al campo

Primi incontri, tempi lunghi, identificazioneidentificazioneinformatori,informatori, aree problematiche, richiesta usostrumenti di osservazione (video), questioni etiche,ricercatore partecipante, committenza

– condividere e negoziare obiettivi, strumenti e tempiobiettivi, strumenti e tempi dellaricerca

– consenso informato come esito della negoziazione,processo, mai definitivo…

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Il consenso informato (1)Allegato 2/a

Roma, 4.07.09 Gentile dott./ssa,

stiamo conducendo una ricerca sulla comunicazione medico-paziente all’interno dell’ambulatorio e reparto di ginecologia e ostetricia dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia, Roma. In parti colare, siamo interessati allo studio dell’interazione tra il medico e la paziente dura nte le visite. Da quello che sappiamo dagli studi sull’argomento e dall’esperienza riportata dalle pazienti, crediamo che una efficace comunicazione tra medico e paziente sia indispensabile a garantire un buon esito della visita e d el trattamento e possa risultare in un’esperienza positiva anche per il paziente.

A questo proposito, crediamo che uno studio sulla conversazione durante la visita in ambulatorio

possa essere di aiuto alle figure che operano in quest’ambito, perché trovino strategie di interazione e di relazione adeguate alle esigenze e alle richieste dei pazienti.

Il primario della struttura e i responsabili dell’Os pedale Santo Spirito ci hanno concesso di poter registrare (tramite l’utilizzo di audio registratore) le consultazioni in ambulatorio.

A tale sco po, chiediamo la Sua autorizzazione a registrare la visita con la visita con la paziente, dando garanzia del completo anonimato dei dati ottenuti, ai sensi della legge 196/2003 sulla privacy.

Si fa pres ente che il rifiuto ad autorizzare la r egistrazione non ha c onseguenze sul normale svolgimento dell’attività clinica.

La d.ssa Marilena Fatigante, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università “La Sapienza” di Roma Tre, è l a responsabile del progetto nelle sue fasi di raccolta, trascrizione ed analisi e si fa garante del trattamento a scopo esclusivamente scientifico del materiale raccol to nonché del mantenimento delle esigenze di privacy.

A lei ([email protected]; 349/0595373) potete rivolgervi per ottenere ulteriori informazioni e chiarimenti.

La ringraziamo p er l’attenzione e auspichiamo una collaborazione che risulti formativa per il personale dell’ospedale e che dunque sia di giovamento anche ai suoi operatori.

Cordiali saluti, Marilena Fatigante

Dipartimento di Linguistica Università di Roma Tre

recapiti telefonici: 06 57338507 349/0595373 e-mail: [email protected]

“Stiamo”conducendo…ricercatore sirappresenta (“schermandosi”)dietro soggettoplurale, istituzionale

“buon esito,”“esperienzapositiva”, Stiamo”conducendo…Prefigurazione del“vantaggio” permedico e paziente,immaginato comeultimo destinatario ee soggetto piùbisognoso(vulnerabile?)

“da quello chesappiamo…”costruzione delricercatore comesoggetto esperto einformato,specializzato

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Il consenso informato (2)

Gentile Sig.ra, Sig.re stiamo conducendo una ric erca sulla comunicazione tra utenti e operatori all’interno dei Consultori della ASL

RM/E di Roma. In particolare, siamo interessati allo studio d ell’interazione discorsiva che avviene tra operatori e u tenti immigrati durante i colloqui. Obiettivo dello studio è analizzare, da un lato, come vengono trasmesse le informazioni da parte degli operatori (medici), dall’altro, come gli utenti prendano parte all’interazione, ad esempio facendo domande o sottoponendo le loro osservazioni. Scopo dello studio è promuovere una efficace comunicazione tra operatori e utenti del consultorio.

Le modalità di raccolta dei dati per il progetto di ricerca prevedono l’osservazione da parte del ricercatore e l a videoregistrazione o, in caso non sia consentito, la sola audioregistrazione, della interazione operatore -utente. Le conversazioni così raccolte saranno trascritte e analizzate per quanto riguarda i soli aspetti linguistici e discorsivi.

Si fa presente che Lei è totalmente libera di partecipare o non partecipare allo studio. Le proponenti della ricerca aderiscono al Codice di deontologia e d i buona condotta per i trattamenti di dati

personali per scopi statistici e scientifici (Provvedimento del Garante n. 2 del 16 giugno 2004, Gazzetta Ufficiale 14 agosto 2004, n. 190), e danno pertanto garanzia di adottare tutte le m isure necessarie a tutelare l'identita' delle persone coinvolte nello studio (art. 4), e garantire il completo anonimato dei dati ottenuti:

I dati raccolti vengono trattati esclusivamente per finalità di ricerca scientifica e di formazione. I dati personali e s ensibili registrati nelle audio e videoregistrazioni (nome e cognome, ed alt ri elementi identificativi) saranno modificati in modo da r endere impossibile l’associazione dei contenuti con l’identità dell’interessato. I dati video saranno criptati con opportune tecniche di post-produzione in modo da rendere irriconoscibile il volto degli interessati.

I dati possono essere comunicati in sede di ricerca e pubblicazione scientifica (seminari/workshops, convegni, pubblicazioni) unicamente adottando le misure previste per la tutela della privacy dei soggetti coinvolti (trasformazione in forma anonima, criptaggio degli elementi identificativi del volto e della voce). I trattamenti saranno effettuati sia manualmente sia con l'ausilio di mezzi elettronici. Tutti i trattam enti effettuati, anche in forma elettronica, sono conformi a quanto previsto dalla normativa in ma teria e, in particolare, sono garantiti i requisiti minimi di sicurezza per la conservazione sicura dei dati (ove prevista dal trattamento) e per la loro protezione da accessi non autorizzati o n on conformi alle finalità del trattamento. Chi accetta di partecipare al progetto aderisce ad esso firmando il modulo di consenso informato che si allega (Allegati 1b e 1c). Il titolare del trattamento dei dati personali a cui si fa riferimento nella presente informativa è l’Università di Roma Tre. Il Responsabile per tali trattamenti è la prof.ssa Franca Orletti. Incaricato del trattamento è la d.ssa Marilena Fatigante

A lei (qui recapiti) potete rivolgervi per ottenere ulteriori informazioni e chiarimenti. Vi ringraziamo per la Vostra attenzione e auspichiamo una collaborazione che risulti formativa per il personale

del Consultorio che dunque sia di giovamento anche ai suoi utenti. Cordiali saluti,

Dipartimento di Linguistica Università di Roma Tre

recapiti telefonici: 06 57338507 349/0595373 e-mail: mfatigante@uniroma3 . i t

Stessa ricerca, diversa formulazione… perché?Quali assunti su utenti/lettori/partecipanti?Quali procedure difensive? Cosa vieneespresso? Cosa viene occultato?

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Informed consent in actionEstratto 5 5dic_09_02 (d.ssa Grande) ((PAZ è andata dietro la tendina per misurare il peso alla bilancia)) 1 DOC ° a h . ma ce lo lascia e se ne va?° 2 INF e h 3 DOC ° i n genere sta alla visita° 4 INF e ! i o che ne so. °pensavo che gli doveva fa' doma::nde pure.= no?° 5 ( 0 . 4 2) 6 DOC ° n o p erché l'intervista gliela fa dopo.° 7 ( 0 .19) 8 INF a h : . 9 DOC p e r ò i n genere (aspetta) la v[isita perché:, eh. 10 INF [pe' sentì: 1 1 ( 0 . 5 4 ) 12 INF ( il peso) ( ) ((rivolta a PAZ)) 1 3 ( 1 . 0 6 ) 14 DOC si vergogna di te. 1 5 ( 0 . 3 6 ) 16 INF no:: hh h. 17 DOC eh. 18 INF hh HH.h. 1 9 ( 0 . 3 7 ) 20 INF . h°° 21 (4.0) ((D scrive al computer))

Cosa succede al consenso informatoche il ricercatore presume di averottenuto una volta per tutte…

Background: Trascrizione di unaregistrazione audio in un ambulatorioginecologico, la ricercatrice si èmomentaneamente assentata… il soggetto di“ce lo lascia”(riga 1) è la ricercatrice, e ilriferimento è al registratore, che laricercatrice appunto ha “lasciato”

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Informed consent in action… 22 DOC ! " anche perché la signora sì ha dato il consenso ma ormai la vedrà dopo il pa:rto.

23 PAZ ! e infatti sì:

2 4 ( 0 . 0 3 ) 25 DOC v a b b é . 26 PAZ g l i el'ho detto. l'avevo avvisata. 27 DOC ! vabbé tanto è soltanto un'analisi::

28 ( 0 .4 ) 29 DOC c o m u n i c a zionale. in realtà. non ha nulla a che fare con:: 3 0 q u e l l o che facciamo. diciamo. 31 PAZ s ì sì me l'ha detto. me l'ha detto. 3 2 ( 1 . 4 6 )

33 INF ! so lo per vedere se:

3 4 ( 0 . 2 4 )

35 INF ! v i caPITE!

( 0 . 0 3)

36 DOC ! solo per vedere se [ci capia:mo.

37 PAZ ! [ah: per il momento ci siamo cap[i:te.

38 DOC [h. hh. h H! ((rid e ) )

39 PAZ ! a l l'ultimo ci siamo arrivate. quindi,

40 INF d a i (ce la fai)?

i partecipanti traducono leinformazioni che sono state lorodate e le trasformano, a dispettodelle nostre intenzioni easpettative e di ciò che abbiamonegoziato esplicitamente coloro…

Qui il medico si fa portavoce conla paziente, degli scopi dellaricerca, trasformandoli…

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2. Documentazione (selezione dati di sfondo)

- Setting e scena- Tempi e organizzazione quotidiana delle attività- Artefatti- Selezione di informatori e interviste

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2. Documentazione: Setting e Scena

Hymes (1974) specifica la ‘situazione’ nelledue dimensioni del setting fisico, contestomateriale nel quale un evento ha luogo, e dellascena, intesa come definizione einterpretazione assegnata culturale assegnatadai partecipanti al particolare luogo dovel’evento si realizza

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Setting e ScenaChe cos’è questa “scena” (interazione infamiglia?incontro tra persone che siconoscono? colloquio coninsegnante/logopedista/terapeuta? e daquali markers/configurazioniposturali/collocazione spaziale dei corpie degli artefatti estraiamo le possibiliinterpretazioni?

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Alcuni strumenti: i videotours

I video tours sono tours videoregistrati degli ambienti vissuti daipartecipanti (es.la casa, il posto di lavoro, la scuola…)realizzati dagli stessi partecipanti senza la presenza deiricercatori. Permettono un accesso (mediato dal mezzoaudiovisivo, dalla prospettiva del partecipante, nonché dallaconsegna del ricercatore e dai suoi scopi…) al punto di vistadel partecipante, che, riprendendo e commentando gli spazi ,segnala la sua interpretazione e costruisce unarappresentazione significata a livello personale e culturale delcontesto materiale (setting fisico, oggetti,…)

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2. Documentazione: organizzazione temporale delleattività

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Scheda attività compilata da ragazzo di 13 anni (daricerca etnografica Icelf su vita quotidiana in famiglia;

Approfittando della consegna ,il partecipantesegnala sue interpretazioni riguardo le attivitàche svolge (non semplice “lettura” ma “letturaprofonda”)

risposta alla consegna:riporta le attività chesvolgi durante la settimana indicandoquando avvengono

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Scheda attività compilata da madre italiana (da ricercaetnografica Icelf su vita quotidiana in famiglia; cf sulla ricerca.Giorgi, S., Pontecorvo, C. (2009) Culture familiari tra pratiche sociali e rappresentazioni.Etnografia e ricerca qualitativa, 2, numero monografico)

Il tempo è sempre un tempo rappresentato , iscritto,denso delle rappresentazioni individuali, familiari eculturali

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Scheda attività compilata da madre americana (da ricercaetnografica Celf su vita quotidiana in famiglia)

Fonte: Kremer-Sadlik T., Fatigante M., Fasulo A. (2008) Discourses on Family Time: The CulturalInterpretation of Family Togetherness in the Los Angeles and Rome. Ethos, vol. 36, 3, 283-309

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cf. articolo Kremer-Sadlik T., Fatigante M., Fasulo A. (2008) Discourses on Family Time: TheCultural Interpretation of Family Togetherness in the Los Angeles and Rome. Ethos, vol. 36, 3,283-309

Alla stessa consegna, emergono costrutti culturali; es. il costrutto del “tempo familiare” [=untempo dedicato ai bambini, alla co-presenza genitori/bambini, che compensa in qualità lamancanza (quantitativa) di tempo ], categoria culturale pregnante negli Stati Uniti,

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2. Documentazione: ArtefattiI sistemi di attività (es. in comunità di pratiche professionali) sono unicamentecomprensibili se si includono anche gli artefatti che i partecipanti utilizzano eche significano le loro azioni (Goodwin, C. 2000. Practices of Seeing: VisualAnalysis: An Ethnomethodological Approach)

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2. Documentazione: l’intervista etnografica (daSerranò, Fasulo 2011)

Le interviste possono costituire unaparte di una ricerca etnografica, perottenere dagli “informants” /nativiinformazioni sui loro contesti– L’intervista etnografica è un intervista il più

possibile “situata”; legata a narrazionispecifiche, spiegazioni di eventi ordinari,descrizione di pratiche, giornate tipo etc…

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– Entro la prospettiva interazionista eriflessiva, l’intervista non è vista comestrumento di collezione di oggetti di ricerca,quanto strumento di costruzione del dato

• Le risposte all’intervista sono prodottidell’interazione

• I resoconti vanno compresi/interpretati alla lucedel contesto locale attivato dall’intervista

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Il contesto dell’intervista è luogo diproduzione di rappresentazioni di ruolo, erisulta esporre l’intervistato (es., il genitore)allo scrutinio, sia intra-individuale chepubblico (Heritage e Lindstrom 1998).

• L’universo di discorso che l’intervistacircoscrive è pertanto un universo attraversatoda posizioni morali (Ten Have 2004:57) (cf.,accountability in etnometodologia)

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Errori da evitare

1) Non sottovalutare assolutamente la fase diaccesso a tali sistemi e più in generale tutte le fasiiniziali che precedono la raccolta dei dati discorsivi.

2) Non pre-ordinare rigidamente tempi emodalità di raccolta delle informazioni e dei dati.(creatività metodologica per essere in grado dicogliere tutti quei i suggerimenti e indizi cheemergono dalla fase di etnografia di sfondo delsistema di attività e che il ricercatore non puòconoscere a priori).

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Errori da evitare

3) Non avvicinarsi all’analisi dei dati consignificati “estranei”: lasciar al contrario emergeredai dati i significati e i fenomeni rilevanti per quelsistema di attività

L’analisi dei dati interattivi è lunga e ricorsiva:

– ritornare più volte sui dati, a diversi livelli e per riuscire a faremergere e a cogliere anche fenomeni inaspettati e nonprevisti.

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Errori da evitare

4)Non dimenticare di coinvolgere e “ascoltare” le voci e isignificati di coloro che stiamo studiando.

5) Non sottovalutare l’importanza della formazione alletecniche e agli strumenti della ricerca etnografico-conversazionale: la non rigidità e determinazione a prioridelle tecniche da usare per la raccolta e l’ analisi dei datinon si deve tradurre in uno spontaneismo o leggerezzametodologica.

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Esercitazione…