Etcetera n°8 maggio/giugno 2014

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etCetera Liceo Majorana Desio issuu.com/etceteramajorana n°8 - maggio/giugno 2014 Il Giornalino degli Studenti! “La povertà sta nei desideri, non in quello che si ha” Claudia Schiavi Quello di questo mese è un numero di GRANDI INTERVISTE ! Intervista doppia prof. Nobili e prof. Chiappa a pag. 4 “Il Boss del Giornalino” Stefano Tagliabue a pag. 6 Nuntio vobis guadium magnum: EtCetera ha vinto il Concorso Nazionale Miglior Giornalino Scolastico “Carmine Scianguetta” MTV canale musicale o demenziale? a pag. 18 THE END Che l’estate sia con voi

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etCeteraLiceo Majorana Desio

issuu.com/etceteramajorana n°8 - maggio/giugno 2014

Il Giornalino degli Studenti!�

“La povertà sta nei desideri, non in quello che si ha”Claudia Schiavi

Quello di questo mese è un numero di

GRANDIINTERVISTE!

Intervista doppiaprof. Nobili e prof. Chiappa a pag. 4

“Il Boss del Giornalino”Stefano Tagliabue a pag. 6

Nuntio vobisguadium magnum:

EtCetera ha vintoil Concorso Nazionale

Miglior Giornalino Scolastico

“Carmine Scianguetta”

MTVcanale musicale o demenziale?

a pag. 18

THE ENDChe l’estate sia con voi

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i n d i c e etCetera Majorana Desio n°8 maggio/giugno 2014

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Forse non tutti sanno che ...Riccardo Sala 4°F

il primo hacker che attaccò Facebook non venne ar-restato, ma assunto

oltre 2500 mancini vengono uccisi in un anno da mac-chine create per destrimani

se non ti ricordi il viso di una persona vuol dire che tipiace

gli scoiattoli fanno le fusa come i gatti

è stato dimostrato che chi ascolta molta musica è piùintelligente

l’italiano è la lingua con più parolacce al mondo, cazzo.

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Stefano Tagliabue 5°D

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Bye Bye PeopleAmici , Majorani, compatrioti , prestatemiascolto: per me è ormai giunta la f ine. daquando ho messo piede qui dentro per laprima volta, quando ero un ragazzino stu-pidotto, ne sono successe tante di cose,per alcune rimarrei volentieri, per altre in-vece voglio andarmene via.. .

- resto qui, ma solo se resta anche i l miocompagno di banco - me ne vado perchè le verifiche a giugnonon si possono proprio vedere- resto qui per il giornalino- me ne vado per i l bar e la seconda pale -stra che non vedrò mai- resto qui per fare i complimenti alla pro-fessoressa bionda con l'SLK, che finalmenteha imparato a parcheggiare- me ne vado per la gente che è al l iceo maancora non sa mirare la turca- resto qui con l 'Ermacora e la bidella Fran-cesca- me ne vado per le circolari che avvisanodi cose già successe- resto qui perchè quel t ipo di 1°C che èuguale al cantante degli One Direction mifa sempre un sacco ridere- me ne vado perchè ci hanno fatto chiu-dere Majo's Meme- resto qui per i tecnici e la loro infinita pa-zienza- me ne vado perchè non ho mai capito acosa servono le prove comuni- resto qui per il caffè con la Pozzi che puòrisollevare anche le giornate peggiori - me ne vado perchè non ci sono soldi perla scuola- resto qui perchè, più che i soldi , ser vegente che la faccia funzionare bene- me ne vado perchè per fare 10 metri hobisogno di un pezzo di carta firmato- resto qui perchè i l Majo è pieno di belleragazze - me ne vado perchè quello che ho appenascritto farà discutere un sacco di gente- resto qui per dire che, per par condicio, cisono anche dei bei ragazzi- me ne vado perchè i l s istema spiego-

studi-tidounvoto non mi è mai piaciuto - resto qui perchè la cogestione è unacosa bella e chi dice il contrario non capi-sce niente- me ne vado per chi pensa che voti e in-telligenza siano la stessa cosa- resto qui, ma la sesta ora proprio no- me ne vado perchè ne ho piene le palmedi studiare cose di cui non mi frega niente- resto qui, ma a sto giro non prendo ap-punti- me ne vado perchè ci sarà qualcuno chemi verrà a dire che: “non dovresti scriverecose del genere sulla scuola!”. Me ne vadoper chi è convinto di essere l 'unico adavere ragione, per chi è convinto di esserel 'unico a contare qualcosa, per chi èchiuso di mente, per chi non lascia parlarequando si discute, per chi dice che l 'ul-timo giorno di scuola è un giorno come unaltro. Me ne vado perchè disegnare inclasse non va bene ma trascrivere tuttoquello che ci viene detto come fossimoautomi si . Me ne vado perchè ogni r iferi-mento, pur troppo, non è puramente ca-suale. Me ne vado perchè si sentiràchiamato in causa chi non c'entra e nonchi dovrebbe. Me ne vado perchè agliscrutini questo ar ticolo influirà sul miovoto di condotta, perchè nel 2014 ancoranon esiste la l ibertà di parola. Me ne vadoper tutte le ore di sonno che ho perso, pertutti i pomeriggi passati a studiare coseche non mi ricordo già più, per l 'angosciadelle interrogazioni e la rassegnazionequando ti chiamano e non hai aper tolibro.Me ne vado perchè secondo me Rousseauci aveva azzeccato e un'istruzione fattacosì non è poi questa gran cosa.Me ne vado con l 'amaro in bocca perchèsono entrato in questa scuola pieno disperanze e ne esco troppo deluso. Me nevado perchè la scuola è morta, e noi l 'ab-biamo uccisa.Me ne vado perchè ho un sogno e lo vo-glio realizzare.

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Don’t let goStefano Tagliabue 5°D & Gabriele Gatti 4°C

Paola Nobili

Matematica

Dalla concorrenza: al liceo Curie di Meda e poimatematica all'Università degli Studi di Milano

Nel 1986

1991

Mi ricordo di aver incontrato il professor Co-lombo a cui chiesi: “scusa hai le ore?” e lui mi ri-

spose: “le ore non si hanno” ho subito pensato diessere finita in una gabbia di matti!

Mah, non saprei, ogni giorno ce n'è una...

L'anno della reggenza della preside Perego

Tutte quelle persone che ho incontrato qui alMajorana, ovviamente

Alcuni atteggiamenti di alcuni colleghi che pen-sano che la scuola sia solo scuola mentre invece

c'è anche altro

Stare con i ragazzi, che ti mantengono giovane

L'astronauta, poi il pompiere e tutte le cose piùpericolose che potevano esserci

Perché già prima di laurearmi avevo provato a in-segnare e, quando mi chiamarono a lavorare inun'azienda, ho preferito dire di no e continuare

con l’insegnamento, che mi piaceva di più

paziente, diplomatica e accogliente

Giuseppe Chiappa

Scienze

All'Università degli Studi di Milano, indirizzoscienze biologiche

Il 12 otobre 1976

1992/93

Mi ricordo il primo giorno da insegnante nellascuola media inferiore ma non ricordo il primogiorno al liceo scientifico di Erba così come alclassico di Monza e al vostro

Una mia alunna quando insegnavo a Erba esordìparlando della sintesi della proteina, da interro-gata, dicendo che è un riassunto

Gli alunni che non rispettano i compagni

Quella buona fetta di studenti che sono moltomeglio del sottoscritto quando era studente

Non saprei... Sinceramente non mi emerge: intutti i campi ci sono alti e bassi

La fiducia nei giovani

Il matematico, ma durante il mio ultimo anno cifurono così tante novità in campo biologico checambiai idea e finii a scienze biologiche. Il mioprimo amore però resta la matematica

Perchè comunque era quello che avevo semprevoluto fare

coerente, onesto, genuino e l'insieme dei tre dàl'allegria

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Sono stati i pilastri inflessibili del Majorana, a lungo una presenza fissa e necessaria nella vita della nostrascuola, ma ora è giunto il momento degli addii. A fine anno il prof. Chiappa andrà in pensione, una pen-sione meritata, e magari anche un po' posticipata, che ormai non è più rimandabile: l'addio alla carrierascolastica. Qualcuno va in pensione ma qualcun altro scala un gradino. La prof. Nobili riceverà l'incarico didirigente scolastico, o per lo meno così dovrebbe essere in un futuro non troppo lontano, con il meritatoappoggio di tutta la scuola e degli studenti, che per farsi sentire vicini alla neo-dirigente la accolsero, nonmolto tempo fa, con un'ovazione a sopresa nell'atrio. Da studenti a ultras, insomma Tutto questo per direcosa? Che non potevamo lasciarli andare via senza che rispondessero alle nostre domande!

Nome:

Materia:

Dove avete studiato?

E quando avete iniziato a insegnare?

Ma siete arrivati al Majorana nel...

Cosa vi ricordate del primo giorno da insegnanti?

La cosa più strana che vi è capitata in questi anni?

La cosa che vi ha fatto arrabbiare di più?

La cosa che più vi mancherà?

C’è qualcosa che avreste voluto cambiare?

Qual è la parte migliore di essere un insegnante?

Da piccoli cosa volevate fare da grandi?

E alla fine come mai l'insegnante?

Definitevi con tre parole:

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Limonare va bene, però non è il luogo giusto... 5

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È un collega competente con cui però non sonomai riuscita a instaurare un rapporto come con

altri

Margherita Hack

Se va tutto bene dovrei andare a fare la preside alliceo artistico Modigliani di Giussano

Da Studente

Penso di si dai, così dicono

Vado via con parecchio dispiacere perchè qui la-scio veramente il cuore dopo tanti anni, il Majo-

rana mi ha dato tanto e spero di aver dato unpochino anche io... Però chissà mai gli eventi

della vita, “a volte ritornano”, no?

8,5

3

8

3

È vero che sono giovani, però 4 e mezzo

9,5

La stimo moltissimo dal punto di vista professio-nale anche se per diversi motivi ci siamo fre-quentati poco

Per me il sottoscritto ma non per un complessodi superiorità: è una necessità mia per esseresempre in pace e col sorriso, mi piaccio con tuttii miei difetti

Di questi tempi starò facendo molti progetti,sono già in contatto per tornare a una trasmis-sione Mediaset e nel futuro vorrei arrivare a faredegli spot pubblicitari. Ho un obbiettivo che èquello di partecipare, non so con quale ruolo, inqualche film sia pure di basso livello ma non disprezzante qualità (è diverso)

Scontatamente da studente

Ma io non mi pongo questo problema: so diavere un'enorme quantità di allegria e voglia difare in corpo ed è questo che un insegnantedeve avere

Penso di si perchè è una delle mie manie: dalpunto di vista materiale amo enormemente l'ab-bigliamento e la macchina.

Io non mollo mai.

Ok, adesso io dirò una serie di cose e voi dovete dare un voto da 1 a 10. Via:La cogestione

I prof che interrogano l'ultimo giorno di scuola

Il divieto di fumo

Le mamme apprensive che quasi portano i figli in classe con la macchina

I giovini che limonano nell'atrio all'intervallo

L'Ermacora

Cosa ne pensate uno dell'altro?

Un idolo nella vita:

L'anno prossimo?

Il liceo è più difficile da studente o da insegnante?

Siete stati dei bravi insegnanti?

Prof. Chiappa, è d'accordo con l'appellativo di “uomo più elegante dell'istruzione italiana”?

Una bella frase per concludere:

Tante cose per il futuro!

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Riccardo Sala 4°F

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Stefano Tagliabueil Boss del Giornalino

Qual è il tuo vero nome?Sara Cinesc…ehm… no, Stefano TagliabueCosa significa?Non so, dovrei chiederlo ai miei genitoriÈ il tuo ultimo anno al Majo?SperiamoCosa ti mancherà e cosa non ti mancherà?Mi mancheranno, sarà un po’ scontato, icompagni di classe, tendenzialmente, e nonmi mancherà la scuola in generale, il modoin cui è fatta.Cosa cambieresti del Majorana?Cambierei tutto, ma terrei delle cose, peresempio... non lo so… avresti dovuto dir-mele prima queste domande.Com’è stato far parte del giornalino?Fantastico. Se pensi che la prima volta cisono entrato per caso: ero in giro per lascuola ad aspettare mio padre e arriva Pan-zeri, che non conoscevo neanche, viene li emi fa “Tu! Vieni a impaginare!” e adesso mene vado che sono caporedattore.Qual è l’articolo che ricordi di più?Il primo che ho scritto, che era sul “perché ilrugby è molto più figo del calcio”, me lo ri-cordo ancora e poi quello dell’anno scorso,quello in cui ho insultato praticamente tuttala scuola (Sara Cinesca, ndr).Cosa ne pensi di Kant?La critica alla ragion pura è tanta roba, dopoche la studi e capisci cosa sta dicendo è ok,ma mi cade sulla ragion pratica, dice robeassurde, non puoi dire che una cosa è giustaa prescindere dalle conseguenze. Se uno stamorendo di cancro e tu devi dirgli per forzala verità, io non gliela direi, insomma non ècosì facile.Lo chiedo a te che te ne intendi, qual è il

colore che potrebbe rappresentare il Ma-jorana?Adesso che non ci sono più i comunisti nonposso dirti il rosso, quindi direi un grigiotopo un po’ triste.Com’è essere figlio dell’Elio?Beh, tutti si immaginano che ho un sacco difavoritismi, che devo essere bravissimo inmatematica, che mi aiuta in tutto, ma in re-altà è normale. Si certo, quando ho bisognodi qualcosa per la scuola chiedo a lui inveceche a un prof.Com’è stato l’ultimo anno qui?È partito malino, poi mi sono ripreso. Allafine, per quanto dico che mi fa schifo tutto,in realtà qualcosa mi mancherà. No, assolu-tamente no, non rifarei un altro anno qui, allimite una prima o una seconda ci stareb-bero, ma un'altra quinta mai. Si, la prima ola seconda le rifarei, ci sono state delle cosetroppo belle che rivivrei volentieri.Questi rappresentanti d’istituto?Che dire? Mi sono caduti su certe cose,come la cogestione. Io ho un amore folleper la cogestione e mi è dispiaciuto checerte cose siano andate male, come gli ex-studenti, poi non so quanto sia colpa vostrae quanto loro. Poi va beh, Lissoni dice cosea caso, se vogliamo dirlo. Ma alla fine dan-dovi un voto 8.5 (addirittura?!, ndr)Come pensi sarà l’anno prossimo?Boh, spero continuerà ad esserci il giorna-lino prima di tutto, che non è così scontato(già, si prospettano rivoluzioni, ndr) e poisenza la Paola…Qualcosa per concludere?Ci vediamo sulla Luna

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“Ave, Caesa r, mo r i t u r i te sa l u tan t ”

STOR IE D I GLAD IATOR I

Letizia Bigatti 4°a

Anche se in un pr imo mo -mento queste parole potreb-bero far vi venire in mente lacelebre stor ia del f i lm “I l gla-diatore”, tuttavia appar ten-gono ad un l ibro scr i t to nel1997 da Marco But icchi dalt i to lo “Le pietre del la luna.”Dopo questo for tunato esor-dio letterar io, But icchi hapubbl icato una ser ie di l ibr icon lo stesso st i le. La strut-tura narrat iva è molto par t i -colare ed intr icata : infatt ivengono por tate avanti con-temporaneamente tre stor iedifferenti ambientate in epo-che stor iche diverse che al laf ine del romanzo s i col le -gano l ’una con l ’a l t ra . Nel le“Pietre del la Luna” la pr imastor ia è ambientata nel laRoma imper ia le del l ’età Fla-via e i l protagonista è un tr i -buno mil itare che combatteper di fendere i conf ini del -l ’ I mpero dai barbar i checercano di attraversare i lReno ed impadronirs i deiterr itori nemici . I l suo nomeè Giunio del la città di Luna.Analogamente a Mass imoDecimo Meridio, protagoni-sta del Gladiatore, acquistaprestigio nell ’esercito per lasua abi l i tà strategica e mil i -tare. Ma una volta giunto aRoma viene accusato di averrubato una par te del tesorosottratto come bott ino diguerra ai Germani . L’accusaè r ivolta da un senatore chevuole sbarazzarsi di lui e altempo stesso del generaledel l ’eserc i to romano, chestava acquistando troppopotere. Per questo motivoGunio diventa uno schiavoe poi un gladiatore, presso la scuola digladiator i d i Stabia . Anche Mass imo De -cimo Meridio, dal momento che si era op-

posto a l nuovo imperatoreCommodo, v iene pr ima con-dannato a mor te ma r iesce afuggire e in seguito diventaschiavo impiegato come gla-diatore nelle arene. Viene co-nosciuto come “ Ispanico”.Gunio del la Luna , grazie al levi t tor ie r ipor tate nel l ’arenaviene l iberato e gl i v ieneconcessa la l iber tà, cosa chenon succede con Mass imo i lquale, dopo aver tentato difuggire e r iorganizzare l ’eser-c i to per entrare in armi aRoma e deporre Commodo,al termine del f i lm perde lavi ta per r ipor tare la Repub -bl ica a Roma. Ma mentre i lsuo tentat ivo insurrezionalefal l i sce, nel l ibro di But icchiGiunio del la Luna r iesce in-vece, con l ’aiuto del popolo adest i tui re Domiziano, l ’u l -

t imo del la d inast ia Flavia .Storie s imil i , dunque, anchese i l f i lm è stato real izzatoanni dopo la pubblicazionedel l ibro e r ipor ta notevol idi f ferenze soprattutto nelperiodo stor ico in cui è am-bientata la vicenda che nonè più l ’età Flavia ma bensì i lregno di Marco Aurel io,l ’imperatore f i losofo, chenel f i lm v iene ucciso dal lostesso f ig l io, des ideroso diimpadronirsi del potere delpadre. La par t icolar i tà diquesto scr i t tore non è solol ’abi l i tà nel saper condurreal lo stesso tempo due o trediverse realtà narrative, maanche la capacità di andarea fondo nel l ’epoca stor icache v iene descr i t ta . È co -munque cur ioso che unastor ia cos ì av vincente s ia

stata r ipresa in seguito per la produzionedi un f i lm: che i l regista e gl i sceneggia-tor i s iano stati inf luenzati?

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“Ave, Caesar, mor i tur i te sa lutant ! - un boato g l i r iempì le orecchie : migl ia ia d i voc i scan-divano i l nome del la scuola . S i accorse che in quel lo s tesso i s tante entravano in campogl i avversar i , anch’ess i accol t i dagl i inc i tament i de l pubbl ico. A l pr imo cozzo d i armi ,sent ì i l sangue scorrere p iù ve loce e, scor to uno degl i inseguitor i nemic i lo f ronteggiò

mul inando la rete e puntandogl i i l t r idente a l petto…”

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Sembrano parole scontate se pronunciatedal Papa alle scuole di tutta Italia riunite aRoma. Tra queste, spicca un gruppo di co-raggiosi studenti ed insegnanti reduci da uninterminabile viaggio per incontrare France-sco. Eppure, si rife-risce alla suae s p e r i e n z aconcreta dastudente edi n s e g n a n t e ,prima ancorache da Ve-scovo. Unamore scatu-rito dal rap-porto con lasua primamaestra: “Amola scuola, perchè quella donna mi ha inse-gnato ad amarla”. E che prosegue per la pas-sione educativa nei confronti di un luogoche aiuta ad “aprire alla realtà”. Non senza laconsapevolezza che è difficile carpirne il se-greto ed “imparare ad imparare”, poichéspesso sono gli insegnanti stessi che nonsono pronti a trasmettere un pensieroaperto e curioso.

La scuola, ricorda il Papa, è anche un luogodi incontro e socializzazione, di cui abbiamobisogno per camminare insieme. A questoproposito, fa ripetere alla moltitudine cheoccupa piazza S. Pietro e le vie circostantiun proverbio africano: “Per educare un figlioci vuole un villaggio”. Ma a che cosa ci educa? “Al vero, al bene e al

bello”. Indissolubilmente legati, è tutto ciòche ci fa crescere e che vogliamo scoprire ascuola. Non ci sono mezze misure, o lascuola aiuta a questo oppure è non solo no-

iosa, ma de-p r i m e n t e ,“corrompe lapersona”. I l cammino alvero, al bene eal bello è diffi-cile, ma anche“ricco, fatto ditanti ingre-dienti”. Tantediscipline, cheaiutano a svi-luppare tuttigli aspetti

della nostra persona: “intelligenza, co-scienza, affettività, corpo”. E che permettonodi apprezzare per esempio piazza S. Pietroper tutto ciò che offre: la storia, l 'architet-tura, la religione ma anche l'astronomia (perchi non lo sapesse, questa piazza è unagrande meridiana). Ancora una volta, si rife-risce a qualcosa di concreto, l'amore per lascuola non nasce da uno sforzo intellettualema dal fatto che essa ci apre alla pienezzadella vita. Come ha raccontato un professoreintervenuto prima dell'arrivo del Papa, cheha creato un gruppo su facebook per coin-volgere i suoi studenti. Un esempio sem-plice ed essenziale, senza uno sforzoastratto ma solo accettando la sfida di ren-dere la scuola importante ed utile per noi. Èpossibile un posto così?

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°8 maggio/giugno 2014

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“Non lasciamoci rubarel’amore per la scuola”

Filippo Colombo 5°a, Veronica Celora 5°a, Pietro Milesi 4°B, Susanna Governo 3°B, Ludovico Benetel 3°B

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But First, Let Me Take a Selfie!Myrea Celant 3°E

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“Che siano maledetti i selfie e tutti coloro chene fanno un uso spropositato ai l imiti dellademenza, Amen.”

Con la parola “selfie” s’intende un autoscattogeneralmente fatto con smartphone, tableto fotocamere e condiviso sui social. I l ter-mine fu coniato intorno al 2005, ma le sueorigini sono ben più antiche: il primo auto-scatto della storia risale al ‘900 e appartienealla granduchessa russa Anastasia Nikola-evna (sì, è proprio quella del cartone ani-mato della 20th Century Fox) che, armata diuna Kodak Brownie, si mise davanti ad unospecchio e si scattò una foto per mandarlavia lettera a un amico. Devo ammettere chedopo aver scoperto le nobili origini di que-sta moda, la disprezzo ancora di più.Il selfie non è però una piaga poi così frescadato che da anni ormai girano imbarazzantiautoscatti di ragazzini photoshoppati o diragazzine dal senso morale discutibile chesi ritraggono in bagni, privati e pubblici,mostrando tutta la merce imbarazzante. Ciòche differenzia un Selfie da un autoscattoPàXxò è sostanzialmente il soggetto: finchéa mostrare la merce è Miley Cyrus son tutticontenti, se poi però la foto ritratto la con-dividono pure Papa Francesco e Obama è si-curamente cosa buona e giusta.Che poi, se vogliamo essere oggettivi, il sel-fie ha rivoluzionato un po’ il nostro mondo:basti pensare all ’iniziativa promossa dallaNASA in onore dell’Earth Day (22 aprile) cheinvitava tutte le persone a condividere unproprio autoscatto che li ritraeva nel luogoin cui si trovavano in quel momento e a con-dividerlo con l ’hastag #GlobalSelfie; ne ènato così un suggestivo mosaico di 36.422selfie con una dimensione di 3.2 gigapixelcosì da rendere il tutto interattivo e facil-mente esplorabile.Nonostante vi abbiano partecipato circa

50mila persone sparse per l ’intero globo, iselfie più apprezzati rimangono quelli di VIPche si ritraggono in qualsiasi situazione emomento, un po’ perché se lo possono per-mettere, un po’ per rafforzare il rapporto coifans rendendoli partecipi delle loro vite;memorabili r imangono gli autoscatti ditanti cantanti come Beyoncè e Macklemoreche durante i loro concerti si sono immorta-lati coi fan, per non parlare del già citato epopolarissimo selfie di Papa Bergoglio condei ragazzi, o di quell’uomo che, scampatoalla morte in un incidente aereo, si scatta lafoto in mezzo all’oceano con la coda dell’ae-reo stesso sullo sfondo. C’è poi chi di unsemplice scatto non si accontenta e decidedi girarsi un intero video-selfie, i l che nonsarebbe poi particolarmente strano se nonfosse per le notizie legate a tale moda: re-cente è la vicenda di due ragazze israelianeche mentre giravano un video al volantedella loro auto si esibivano in un balletto fi-nendo col distrarsi dalla strada e schiantan-dosi in “diretta”; altra vicenda è quellainvece di un alpinista che, caduto in un cre-paccio, decide di filmarsi così da documen-tare la spiacevole situazione con tanto divolto sanguinante per le ferite.In realtà non ho motivi per odiare i selfie,ma è un po’ come per gli One Direction: i l90% di quelli che li insultano sanno a mala-pena chi siano, ma conoscono le bambineinquietanti che sostengono di non poter vi-vere senza di loro e siccome le odiano, perproprietà transitiva, odiano loro. Io nonodio i selfie, anzi li apprezzo, ma odio pro-fondamente tutti coloro che ne estremiz-zano l ’uso facendo venir voglia sistrapparmi gli occhi stile Happy TreeFriends.Ricordate: “Chi non vede i limiti delle cose, èmatto; chi li esagera, idiota.”

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Page 11: Etcetera n°8 maggio/giugno 2014

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Page 12: Etcetera n°8 maggio/giugno 2014

Elisabetta Ferreri 5°D

T e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°8 maggio/giugno 2014

12

Once Upon a TimePer tutto il tempo in cui ho scritto per questogiornalino le mie recensioni di serie tv sonosempre state positive, perché mi fa piacerepensare che grazie a me altre persone pos-sano scoprire telefilm che io ritengo oggetti-vamente ben fatti; quindi, essendo questal’ultima volta che potrò scrivere sull’“Etce-tera” come studentessa di questo liceo, hodeciso di essere egoista e togliermi la soddi-sfazione di recensire quella che potrebbe es-sere al primo posto nella mia classifica delleserie più odiate: “Once Upon a Time”, o comeè stato tradotto in italiano, “C’era una Volta”.Vorrei mettere in chiaro che il mio disprezzonon è senza motivo, in un primo momento,anzi, ero onestamente interessata a questotelefilm: ho guardato i primi episodi per cu-riosità, perché tutti ne parlavano e perchépensavo che la trama, se sviluppata in modoadeguato, potesse diventare qualcosa di dav-vero originale. Molto brevemente: la storia

parla di personaggi delle favole che ven-gono colpiti da una maledizione che li im-prigiona nel “nostro” mondo, senza alcunricordo della loro vita precedente; l ’obiet-tivo (per quel poco che ho visto io, non sopoi come la trama sia evoluta nelle stagionisuccessive) è quello di rompere la maledi-zione e far tornare tutto alla normalità. Magià dopo pochi episodi qualcosa stava an-dando per il verso sbagliato: la storia proce-deva lentamente, troppo lentamente, e perquanto adori che venga analizzata la psico-logia dei personaggi direi che un episodiodi presentazione per ciascuno, soprattuttose si tratta di ruoli secondari che probabil-mente compariranno in non più di tre epi-sodi, è un po’ esagerato. Ho quindiabbandonato questo telefilm verso il sestoo settimo episodio e mi è capitato di ripren-derlo in mano soltanto poco tempo fa nel

Page 13: Etcetera n°8 maggio/giugno 2014

T e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°8 maggio/giugno 2014

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guardare la filmografia di un attore, e quindila mia “conoscenza” di OUAT, come viene ab-breviato dai fan, si è ampliata anche ad al-cuni episodi sparsi tra la fine della prima el’inizio della seconda stagione; la mia impres-sione è rimasta la stessa anche a distanza dimesi e con episodi diversi, e se l’esperienzami dice qualcosa è che è molto difficile chenelle stagioni successive (si è da poco arrivatialla fine della terza) la situazione sia miglio-rata. Le serie tv che con il passare degli annimantengono lo stesso livello di qualità o ad-dirittura lo aumentano sono davvero pochee, tra tutte quelle che guardo, quelle rien-tranti in questa categoria si possono contaresulle dita di una mano, e vi assicuro cheguardo un buon numero di telefilm; faccioquindi fatica a credere che un telefilm chegià ritenevo mediocre nelle sue prime pun-tate possa essere migliorato in modo signifi-cativo, e non ho né il tempo né la voglia diverificare questa mia ipotesi (se qualcuno vo-lesse però contraddirmi, sono sempre apertaal dialogo e al confronto).

Un altro motivo puramente tecnico che mi hafatto rabbrividire una media di sette volte aepisodio è il CGI (ovvero tutto ciò che vienecreato a computer perché non è possibileaverlo fisicamente sul set): capisco che nontutti possano permettersi di spendere mi-lioni di dollari per far vedere un drago vol-teggiare nel cielo per cinque minuti senzaalcun apparente motivo se non quello dipoter dire “noi siamo migliori di tutti voi, laHBO ci dà un sacco di soldi e li sprechiamocome ci pare e piace”, però c’è un limite traquello che è decente e quello che non lo è.Se proprio non riuscite a ricreare un castellodelle favole al computer spendete qualchecentinaio di dollari e venite in Europa a fil-marlo, tanto ce ne sono tantissimi che si pre-stano bene allo scopo, basta che non mi

facciate più mettere in pausa l’episodio per-ché il CGI è talmente brutto che mi viene dapiangere.

Potrei citare tantissimi altri motivi per cuinon consiglierei mai OUAT a nessuno ma lospazio stringe, quindi come ultimo puntomi limiterò a parlare di come, almeno dalmio punto di vista da non-spettatrice, gliautori di questo telefilm facciano talmentetanto fanservice che, arrivati alla terza sta-gione, non riesco più a capire quale sia latrama perché le uniche informazioni chetrovo in giro riguardano soltanto le coppie.Chi mi conosce sa che non mi faccio pro-blemi a “shippare" (vedi “Fandom for Dum-mies”, giugno 2013) personaggi in untelefilm, ma se c’è una cosa che odio èquando questo aspetto viene privilegiato atal punto che la trama viene dimenticata, equando ciò viene fatto anche dagli autori enon solo dai fan il problema diventa serio.

In conclusione, tutto quello che ho scritto èsoltanto una mia opinione personale; sonocerta che qualcuno non sarà d’accordo conme e probabilmente dirà che non ho alcundiritto di parlare male di questo telefilmperché non ho nemmeno visto tutti gli epi-sodi, ma onestamente non mi sento in colpaper quello che ho scritto e che penso. Ricor-date: siate sempre critici quandoguardate/leggete/fate qualcosa, anche sesiete l’unica persona al mondo che la pensain quel modo. Colgo l’occasione per augurare buona for-tuna ai maturandi come me e buona estatea tutti gli altri studenti, e non studiatetroppo ma fatevi maratone di telefilm, chetanto lo sanno tutti che i compiti delle va-canze si fanno a settembre (sempre se sifanno!).

Page 14: Etcetera n°8 maggio/giugno 2014

Dieci buoni motivi percui dovresti ingrassare

perché i servizi sulla prova costume li lasciamo a Studio Aperto

Giulia Bianco 4°b

1.Se un pazzo omicida dovesse tentare di accolte l lar v i , i l grasso proteggerebbe i vostr i

organi interni sa lvandovi la v i ta ;

2 .Donna, t i lamenti sempre perché gl i uomini da te vogl iono solo una cosa? Diventacicc iona! È i l modo migl iore per sbarazzars i dei mor t i d i tubero e t rovare qualcuno

che t i ami , per for za di cose, per come sei dentro;

3 .Se una persona prova a spinger t i cade lu i ;

4 .L'eccess iva magrezza por ta a l l ’abbassamento del le di fese immunitar ie con conse -guente aumento del le infez ioni , a brusche var iaz ioni d ’umore, a l l ’indebol imento

del le ossa con conseguente rottura e, in cas i par t icolarmente gravi , addir i t tura a l la mor te ;

5 .Le persone grasse, essendo già grasse, non s i devono preoccupare ogni volta che

arr iva Natale ;

6 .Chi pesa meno di 50 kg non può donare i l sangue;

7 .Se sei grasso e t i scappa la cacca non s i vede che hai la pancia gonf ia ;

8 .La pancia può essere ut i l izzata come prat ico appoggino per essere più comodi

quando s i guarda i l ce l lu lare ;

9 .Donna, d i nuovo tu! Non r iesc i a sdraiar t i a pancia in giù perché t i fanno male le

tette? B i lancia gl i spessor i con un tenero e coccoloso strato di adipe sul la pancia !

10.Se voi ingrassate tutt i io sembro più magra .

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°8 maggio/giugno 2014

14

Page 15: Etcetera n°8 maggio/giugno 2014

Stefano Tagliabue 5°D

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°8 maggio/giugno 2014

15

Trash Science #4: ππ =3.1415862475 6483239798 97238334624494790285 4618703295 99802682608628034825 ok, in realtà ho iniziato a scri-vere numeri a caso dopo la quar ta cifra.

I l pi greco è forse i l s imbolo più famosodel la matematica. È un numero i r razio -nale, ha infinite cifre dopo la virgola e, nesiamo piuttosto sicuri , non è composto dauna sequenza che s i r ipete c ic l icamente(es. 1234123412341234 . . . ) . Ma a noi que -ste noiose definizioni da manuale interes-sano poco. Noi siamo quelli che vanno allaricerca del brivido e dell 'avventura (anchenel pi greco).

Ora pensate: π ha decimal i inf init i e chenon s i r ipetono mai in sequenza, questovuol dire che esiste, da qualche par te,ogni possibi le combinazione di numeriche si possa pensare. Tutti i numeri di te -lefono di ogni persona sulla terra sono giàscritt i da qualche par te del π.Uti l izzando i caratter i ASCI I ( i codici nu-merici che i l computer associa alle lettere)s i può dire con cer tezza che, da qualchepar te fra le inf inite c i f re, è scr i tto i l tuonome, quello di tutte le persone che ami,amerai e hai amato; la data, la ragione e i lluogo della tua mor te e le r isposte a tuttele più grandi domande del l 'universo, pernon considerare poi i l fatto che ogni cosache è stata o che verrà scritta è già conte -nuta da lungo tempo in π, a par tire dal laDivina Commedia f ino al la Bibbia.

Conver t ito in Bitmap ( i l codice numericoche i l computer usa per creare le imma-gini ) π contiene l ' immagine del la pr imacosa che hai visto quando sei nato, dell 'ul-t ima che vedrai prima di morire e per finouna di te che leggi queste r ighe in questo

momento.Contiene tutte le informazione su qual-s ias i cosa, per f ino i l DNA di ogni possi-bile essere vivente (quindi anche i l tuo oquello di John Lennon). Chiaro no?Tutto, tutto contenuto nel semplice rap-por to fra una circonferenza e i l suo dia-metro.

Nonostante la poesia di tutto questo, lecose non sono così faci l i : non è stato an-cora dimostrato che i decimali di π con-tengano ogni possibile sequenza finita dinumeri e potrebbe essere che dopo qual-che mil ione di mil iardo di cifre inizino apresentarsi solo 0 e 1 o 5 e 9, per esem-pio. Una delle cose, però, che i matema-t ic i hanno osser vato prendendo inconsiderazione i l pr imo mil iardo di cifreè che i valor i sembrano disporsi a casoma, in media, ogni valore (0-1-2-3-4-5-6-7-8-9) sembra presentars i una volta sudieci : hanno tutti la stessa probabil ità dipresentars i . In parole povere in ogniposto del l ' inf inita sequenza di ci fre puòesserci qualsiasi cifra, non ce n'è una checapita più spesso delle altre. Per chi fosse interessato c'è anche un sito(http://www.angio.net/pi/piquery) da cui èpossibile cercare delle sequenze numeri-che fra le cifre di π: la mia data di nascita(31/05/95) è presente 204 volte nel lepr ime 200 mil ioni di c i f re mentre i l nu-mero di telefono di R iccardo Sala(342567199) compare solo 2 volte.

Ad ogni modo, se anche π dovesse dimo-strarsi troppo piccolo per contenere nellesue inf inite c i fre tutto lo scibi le umano,ci basterà gettare l 'amo nel grandeoceano dei numeri i r razional i , e sce -glierne un altro per r icominciare da capo.

Page 16: Etcetera n°8 maggio/giugno 2014

Made in Italy #10etichette indipendenti e progetti futuri

Riccardo Sala 4°F

Benvenuti negli anni ’90 negli USA!! Cioè conle dovute specifiche del caso, anni ’90 perdire, USA molto per dire, ma proprio in quelperiodo negli States le etichette discografi-che indipendenti cominciavano a mettere incrisi le major in campo hip-hop. Ora, in ma-niera molto più limitata, ma comunque note-vole, anche da noi si sta assistendo a unfenomeno simile, hanno detto, proliferano leetichette e gli studi indipendenti, ma anchele ormai note Tanta Roba, Tempi Duri, BestSound, ultimamente stanno lasciando spazioalle varie Newtopia, Roccia Music, Karmadilloe Machete Productions.Tanta Roba è attiva ormai da qualche anno, ilprogetto di Guè Pequeno e DjHarsh ha vistonel tempo diversi artisti nella propria scude-ria, ha anche recentemente pubblicato l’ul-timo album di Gemitaiz e MadMan, ma haanche visto tanti grandi nomi arrivare algrande pubblico e poi scappare, come Fedez(ora in Sony), Ensi (ora in Warner) e per ultimoSalmo. Anche Tempi Duri, la prima nel campomainstream, non gode proprio di una totaleserenità, unici progetti all’attivo sono Raydene Moreno, che fa grandi numeri grazie allesue piccole fans. L’amico di lunga data Enticsha abbandonato malamente l’etichetta diFabri Fibra, che da troppo tempo è antagoni-sta ai dissing di Vacca.Dopo moltissimi anni JAx ha lasciato cordial-mente Best Sound e si è unito a Fedez nelloro nuovo progetto, Newtopia. È partita afine 2013 e per ora il suo bouquet può con-tare su Caneda, i Bush Waka e da Denny La-

home, reduce dall’ultima edizione di Amici.Possiamo invece definirla un progetto paral-lelo a Tanta Roba, l’idea di Marracash, cioèRoccia Music che conta già un folto roster,tra cui Deleterio, Fred de Parla, Luchè e altri.Fedez però, come detto prima, ha abbando-nato Tanta Roba per entrare in major e,anche dopo aver fondato Newtopia, rimanein major, così hanno fatto anche Guè Pe-queno e il king Marracash, che stanno già la-vorando a nuovi progetti. Usciranno a breve,infatti, il nuovo album di Marracash e ilnuovo album dei Club Dogo, che è stato an-ticipato da un singolo che ci accompagneràper l’estate, riusciranno a ripetere Pes?

Percorso diverso per Salmo, che abbandonaTanta Roba per approdare tra i suoi, un ri-torno a casa nella Machete Productions, fon-data proprio da lui e dagli altri dellaMachete Crew, di cui fanno parte ancheNitro, El Raton e dj Slait. Concludendo, i “big”restano in major, ma fondano etichette indi-pendenti: per spirito di libertà o come inve-stimento? Intanto nel panoramaunderground sopravvivono le vecchie stori-che etichette, come Honiro, a cui si è affian-cato recentemente il lavoro dello studioindipendente Karmadillo, dove sono statiprodotti artisti del collettivo emergenteBedboom, poi anche Trava (il figlio di MarcoTravaglio, nrd), il vincitore di Mtv Spit Shade,è sede dei Two Fingerz e studio in cui Fedezprodurrà il nuovo album.

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°8 maggio/giugno 2014

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Sei capace di essere feliceper 100 giorni di fila?

Beatrice Giaconia 3°E

S u i S o c i a l N e t w o r k s p o p o l a u n a

n u o v a t e n d e n z a c h i a m a t a “ 1 0 0

H a p p y D a y s ” . I l 1 0 0 H a p p y D a y s

C h a l l e n g e r i c h i e d e d i f e r m a r s i u n

a t t i m o d a l l a s o l i t a r o u t i n e e d e d i -

c a r e t e m p o a s e s t e s s i p e r e s s e r e

f e l i c i . Q u e s t a s f i d a i m p e g n a a d

o s s e r v a r e i l m o n d o o g n i g i o r n o e

t r o v a r e u n p i z z i c o d i f e l i c i t à a n c h e

n e l l e g i o r n a t e p i ù g r i g i e . L a c a p a -

c i t à d i a p p r e z z a r e s e s t e s s i n e l

m o m e n t o e n e l l a s i t u a z i o n e c i r c o -

s t a n t e è i l p r i m o p a s s o p e r u n a f e -

l i c i t à d u r a t u r a .

C o m e f u n z i o n a q u e s t a s f i d a e

c o m e p a r t e c i p a r e ? T u t t o m o l t o

s e m p l i c e ; r e g i s t r a t i s u l s i t o

w w w . 1 0 0 h a p p y d a y s . c o m e p o s t a

g i o r n a l m e n t e , s u u n q u a l s i a s i s o -

c i a l n e t w o r k , u n a f o t o c h e r a p p r e -

s e n t i c i ò c h e t i h a r e s o f e l i c e . I l

s o g g e t t o p u ò

e s s e r e q u a l s i a s i

c o s a : d a u n a

f e t t a d i t o r t a a d

u n n u o v o v e -

s t i t o , d a u n

b a m b i n o c h e

r i d e a d u n a p -

p u n t a m e n t o c o n

g l i a m i c i . L a

f o t o d o v r à e s -

s e r e s e g u i t a d a l l ’ h a s h t a g

# 1 0 0 h a p p y d a y s .

L e p e r s o n e c h e h a n n o p o r t a t o a

t e r m i n e q u e s t a s f i d a h a n n o r i -

s c o n t r a t o r i s u l t a t i s t r a o r d i n a r i :

- S i s o n o r e s i c o n t o d i c i ò c h e l i

r e n d e f e l i c i o g n i g i o r n o p e r m e t -

t e n d o g l i c o s ì d i e s s e r e d i b u o n

u m o r e

- S o n o m o l t o p i ù o t t i m i s t i

- S i s o n o i n n a m o r a t i d u r a n t e l a

s f i d a

C h i r i e s c e a d a r r i v a r e a l t r a -

g u a r d o p o t r à r i v e d e r e i s u o i m o -

m e n t i f e l i c i i n u n l i b r i c i n o d i 1 0 0

p a g i n e . S o l o i l 2 9 % d e l l e p e r s o n e

c h e h a i n i z i a t o l a s f i d a è r i u s c i t a

a p o r t a r l a a t e r m i n e , i l r e s t a n t e

7 1 % h a r i n u n c i a t o u s a n d o c o m e

m o t i v a z i o n e

“ n o n a v e v o

t e m p o ”. “ Q u e s t e

p e r s o n e n o n a v e -

v a n o t e m p o p e r

e s s e r e f e l i c i e

t u ? ” . O r a t o c c a

a t e m e t t e r t i i n

g i o c o : s e i

p r o n t o a d e s -

s e r e f e l i c e ?

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°8 maggio/giugno 2014

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MTVcanale musicale o demenziale?

Ylenia Mariani 3°E

D u r a n t e u n o d i q u e s t i p o m e r i g g i d i f i n em a g gi o, c h e s e m b ra n o i n s p i e g a b i l m e n ted u ra re u n’e te r n i t à , m i s o n o i n o l t rat a n e lm o n d o d i MT V, c a n a l e 8 d e l d i g i t a l e t e r -re s t re .MT V, i n i z i a l m e n t e a c ro n i m o d i M u s i c Te -l e v i s i o n , è u n c a n a l e t e l e v i s i vo s t a t u n i -t e n s e c h e o r a d i m u s i c a l e h a b e n p o c os e n o n n u l l a . S e n e l l ’ i d e a o r i g i n a l e d iR o b e r t W. P i t t m a n M T V d o v e v a e s s e r eu n p ro g r a m m a i n c e n t r a t o s o l o s u l l a m u -s i c a , o r a è t e a t r o d i a l c u n i p r o g r a m m id e m e n z i a l i q u o t a t i d a l l e n u o ve g e n e r a -z i o n i c o m e J e r s e y S h o re , G e o rd i e S h o re ,G a n d i a S h o r e o i l p e g g i o d e l p e g g i o :T h e Va l l e y s , e d i a l t r i , c h e p o t r e b b e r oa n c h e e s s e re d e f i n i t i i n t e re s s a n t i , c o m eI l Te s t i m o n e.N o n s o c o s a c i a t t i r i , s i m i m e t t o d e n t roa n c h’i o , n e l v e d e r e d e g l i e n e r g u m e n ip o m p a t i e d e l l e d o n z e l l e c o n a b i t i , s e s ip o s s o n o d e f i n i r e t a l i , t r u c c a t e p e g g i oc h e i n t u t o r i a l s c a t e n a r s i s u m u s i c a d ag i o s t r a i s t r a u b r i a c h i e a n d a r e a l e t t oc o n i l p r i m o c h e c a p i t a .M a MT V, n o n c o n t e n t a d i f a rc i v i ve re l ea v ve n t u re e s t i ve d i q u e s t i e s s e r i h a d e -c i s o d i c r e a r e a l t r i p r o g r a m m i d o v e l ip o s s i a m o v e d e r ea l l ’o p e r a n e l l a v i t ad i t u t t i i g i o r n i ,c o m e a c c a d e i nS n o o k i & J w o o w.D e t t o c i ò s i p a s s aa u n a l t r o t i p o d ip r o g r a m m a , 1 6a n n i e i n c i n t a , a r -r i v a t o a n c h e i n I t a -l i a c o n l a n o s t r ap r i m a s t a g i o n e . I nq u e s to p ro gr a m m as i s e g u o n o p a s s op e r p a s s o i m o -m e n t i d i q u e s t ip o v e r i r a g a z z i s e -d i c e n n i c h e s i r i -t r o v a n o a g e s t i r eu n a s i t u a z i o n e i n -

g e s t i b i l e .Pe r f a r s i c h e l e r a g a z z e m a d r i o v e r 1 6n o n v e n g a n o s n o b b a t e d a l l e m i e c o e -t a n e e MT V c i o f f re Te e n M o m . D a i c o n -t r o p a s s i a m o a i p r o , i n f a t t i M T V c i h aa n c h e d e l i z i a t o t r a s m e t t e n d o l e p u n -t ate d i S c r u b s, o ra p u r t ro p p o s o s t i t u i tod a D i a r i o d i u n a n e r d s u p e r s t a r d o v eu n a r a g a z z a c h e n o n s i f i l a n e s s u n on e l l a p r i m a s t a g i o n e d i ve n t a u n a d e l l er a g a z z e p i ù g e t t o n a r e e r i c e r c a t e d e ll i c e o, u n a a m e r i c a n a t a e c c o.U n n u o vo p ro g r a m m a c h e m i p i a c e p a -r e c c h i o è C a t f i s h d o v e s i p u ò v e d e r ef i n o a c h e p u n t o l a m e n t e u m a n a s i ac o n t o r t a e c h e m i p o r t a a n o n a c c e t -t a r e g e n t e s c o n o s c i u t a s u i s o c i a l n e t -wo r k .D a i p r o g r a m m i a m e r i c a n i p a s s i a m o aq u e l l i i t a l i a n i : d o p o i l g r a n d e s u c c e s s od i G i n n a s t e v i t e p a r a l l e l e , s e r i e c h e h ap o r t a t o a m o n t a r s i u n p o c h e t t i n o l ep r o t a g o n i s t e , s o n o s t a t i c r e a t i a l t r ip r o g r a m m i q u a l i C a l c i a t o r i g i o v a n is p e r a n z e e B a l l e r i n i d i e t r o i l s i p a r i o .U n a l t r o p r o g r a m m a i t a l i a n o è M T VS P I T d o v e d e i r a p i t a l i a n i s i s f i d a n o a

c o l p i d i f r e e s t y l e ;s i n c e r a m e n t e l am i g l i o r e b a t t a g l i ad i f r e e s t y l e c h e i oa b b i a m a i s e n t i t oè s t a t a q u e l l a d e t -t a t a d a l l a n o s t r ac a p o r e d a t t r i c el ’ a n n o s c o r s o i ng i t a …C o m u n q u e n o n s ov o i m a a m e m a n -c a n o i v e c c h i p r o -g r a m m i c h es f o r n a v a M T Vc o m e D i s a s t e rD a t e e P u n k ’d c h ec o n l a l o ro s e m p l i -c i t à m i f a c e v a n om o r i re d a l l e r i s ate .

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°8 maggio/giugno 2014

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SPUNTI DIRIFLESSIONE:Se qualcuno ti fer-masse per strada eti porgesse un libroin cui scoprirestiscritta tutta la tuavita (passata e fu-tura) avresti il co-raggio di leggerlofino alla fine?

HOW SCHOOLREALLY WORKS

Page 20: Etcetera n°8 maggio/giugno 2014

RedazioneCaporedattrice: Giulia Bianco, 4°b

Impaginatore: Stefano Tagliabue, 5°D

Redattori: Gabriele Gatti, 5°C; Elisa-betta Ferreri, 5°D; Myrea Celant, 3°E;Beatrice Giaconia, 3°E; Ylenia Mariani,3°E; Riccardo Sala, 4°F; Letizia Bigatti,4°a;

Le copie del giornal ino sono poche non perchésiamo molto taccagni ma perché è statomesso anche on l ine, su l sito:issuu.com/etceteramajorana.

Se non sei stato abbastanza veloce da prenderne unacopia leggi lo on l ine, la defin izione è maggiore e le im-magin i (forse) sono a colori!Inoltre se vuoi vedere pubbl icato un tuo articolo puoi in-viarlo a l la e-mai l: [email protected] d i inserire anche nome, cognome e classe!

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Immense grazie sianorese ai membri del

personale ATA cheperdono investono

il loro tempo nel ciclostilare il nostro

amato giornale