ESZ 77 · Modus per clarinetto basso e percussione è in cartellone ... non risponde se il richiamo...

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Edizioni Suvini Zerboni - Notiziario quadrimestrale Stimoli per l’immaginazione Ivan Fedele Una novità cameristica e una orchestrale debuttano a Madrid e Bologna 77 ottobre 2018 E SZ news D a avuto luogo a Parigi, all’Orangerie du Parc de Bagatelle il 15 settembre, nell’ambito del Festival Les Solistes à Bagatelle, la prima esecuzione assoluta di Reflets per pianoforte, commissione Ars Mobilis, affidata al solista Jean- François Heisser. Spiega Fedele: «Debussy è il compositore che apre il libro della modernità e ne scrive l’introduzione. Questo mio omaggio, in occasione del centenario della sua morte, non è solo un gesto simbolico ma anche il riconoscere che alcuni aspetti della sua poetica nonché della sua tecnica compositiva sono elementi ancora fecondi (seppur modulati secondo un’altra sensibilità) nella mia immaginazione. La poetica dell’acqua (La cathédrale engloutie) e la tecnica delle simmetrie (Reflets dans l’eau ) caratterizzano questo pezzo che vuol essere una meditazione in profondità… sogni che sprofondano nell’oceano dei riflessi perduti e ritrovati». I Donaueschinger Musiktage 2018 ospitano il 19 ottobre alle Donauhallen la prima esecuzione assoluta di Air on Air per corno di bassetto e orchestra, nell’interpretazione del solista Michele Marelli e dell’SWR Symphonieorchester diretta da Pascal Rophé. Il catalogo di Ivan Fedele (più di 160 titoli a tutt’oggi) è ricco di composizioni solistiche, da camera e concertanti dedicate agli strumenti a fiato. Dopo Arco di vento (2004) e Flug (2005), rispettivamente per clarinetto e clarinetto basso e orchestra, Air on Air è il terzo pezzo concertante che vede protagonista uno strumento della famiglia dei clarinetti. La composizione è stata commissionata dai Donaueschinger Musiktage e dall’ ORT - Orchestra Regionale della Toscana, che la proporrà in prima esecuzione italiana. Scritto in stretta collaborazione con Michele Marelli, cui è dedicato, Air on Air ha avuto una gestazione di quasi un anno in virtù di un lavoro di ricerca lungo e minuzioso che il compositore ha svolto insieme all’interprete, collaborazione che ha portato ad alcuni interessanti sviluppi, quando non proprio novità, nel campo delle tecniche estese per lo strumento, fino ad approdare a un linguaggio che potenzia o rinnova la grammatica, portandola a una dimensione “aumentata” che potrà essere applicata, in futuro, a tutta la famiglia di questi strumenti. Grammatica che, attraverso la sonorizzazione dal vivo dello strumento, può svelare anche le più segrete venature del timbro e del respiro. Il titolo introduce all’idea estetica della composizione: questa si articola in più movimenti che confluiscono uno nell’altro senza soluzione di continuità. Air on Air suggerisce un’immagine di leggerezza e volatilità che trova il suo centro d’attrazione nel concetto di aria, intesa sia come l’elemento naturale nel quale volano i suoni, sia come fiato, ovvero il respiro che genera musica sollecitando il tubo risonante. Mistero dell’invisibile tale da potersi elevare al livello metaforico (e metafisico) del concetto di spirito. Non a caso una delle composizioni più importanti dell’autore, per flauto e orchestra, è intitolata Ruah (2002), in ebraico “spirito”, appunto. Non c’è un solo momento in cui la fluidità che pervade tutte le pagine della partitura del solista e del tutti lasci il posto a eventi macroscopici di discontinuità; tutto sembra fluire in un divenire naturale che nasce, cresce e matura nel liquido amniotico di un’orchestra che svolge preminentemente il ruolo di ambiente di risonanza sempre e ue prime esecuzioni assolute nell’autunno di Luis de Pablo. La Fundación Juan March propone il 7 novembre a Madrid Gemella dell’acqua per ensemble, nell’interpretazione di Taller Sonoro. Spiega il compositore: «Gemella dell’acqua è nato due volte: come regalo ai miei amici del Taller Sonoro di Siviglia e dalla lettura di un libro delizioso. Ero immerso nella lettura, naturalmente in traduzione italiana, di un piccolo libro di Iosif Brodskij, Fondamenta degli Incurabili. Il poeta russo ci racconta la sua prima visita a Venezia in pieno inverno. Cioè a Venezia con l’acqua alta. Vedendo Vivaldi sommerso con la sua chiesa Brosdskij ha una bella immagine: “La musica è gemella dell’acqua” (ricordando senza dubbio gli innumervoli santi che sull’acqua hanno camminato, servendo da stimolo creativo a molti compositori). Adorando Venezia, ho visto in quell’immagine un titolo perfetto per il regalo ai miei amici andalusi. E tuttavia questa musica non è “gemella” di nulla, né “veneziana” e nemmeno “acquatica”. Non importa: le Walkirie non sono mai esistite, né i sacrifici umani si sono celebrati con la musica di Stravinskij, né i buffoni in Spagna hanno mai ballato al ritmo di Ravel, ecc. Questa “gemella” è soltanto musica. Venezia, solo un nome (e però che nome!), che non salva né condanna. Non rivelo nulla dicendo che i titoli delle opere solo soltanto uno stimolo per l’immaginazione tanto dell’ascoltatore che dell’autore. E non è poco!». Il 24 novembre Ostinato per orchestra, commissione della Regia Accademia Filarmonica di Bologna, sarà tenuto a battesimo al Teatro Manzoni di Bologna dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Michele Mariotti. Così Luis de Pablo presenta il nuovo lavoro: «Ostinato fa onore al suo nome: tutto il suo materiale proviene da un’unica fonte: gruppi di 4 semicrome in continua mutazione di densità. Il pericolo della monotonia viene dunque evitato grazie alla variabilità costante di densità, numero, presenza-assenza di un materiale ingannevolmente ripetitivo (non è vi è infatti alcuna ripresa testuale). L’opera presenta una falsa unità (monolitica): è piuttosto in continuo mutamento: disposizione intervallare, numero di elementi, continua mutazione del colore che ne deriva. Un’analisi dettagliata mostrerebbe ciò che, a mio parere, è l’essenza del lavoro: l’evoluzione costante di un’unica idea che, proprio per la sua semplicità, permette risultati infiniti: un ricordo della nostra evoluzione?». Lo scorso 23 aprile Camilo Irizo, solista di Taller Sonoro, ha proposto Bok per clarinetto basso alla Fundación Gilberto Alzate Avendaño di Bogotá (Colombia), per le Jornadas de Música Contemporánea, Círculo Colombiano de Música Contemporánea. Il 27 settembre è stato eseguito al Teatro Campos di Bilbao, sotto gli auspici dell’Associazione dei Compositori Baschi (Musikagileak), Amicitia, Concerto per fisarmonica e orchestra, nell’interpretazione del solista Iñaki Alberdi e della Bilbao Orkestra Sinfónikoa diretta da Ernest Martínez Izquierdo. Flessuoso per quartetto d’archi è in cartellone il 16 ottobre a San Sebastián, sempre in un concerto promosso dall’Associazione dei Compositori Baschi, nell’interpretazione del Cuarteto Bretón. Infine, Une couleur... per saxofono e orchestra sarà ripreso il 24 novembre, ancora una volta a San Sebastián, per la stagione di Musikene, da Eduardo Portal e dall’Orquesta Musikene. Tre novità a Parigi, Donaueschingen e Venezia Meditazione, leggerezza e volatilità Luis de Pablo H continua a pag. 2

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Edizioni Suvini Zerboni - Notiziario quadrimestrale

Stimoli per l’immaginazione

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Una novitàcameristica e unaorchestraledebuttano a Madrid eBologna

77ottobre2018ESZ news

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a avuto luogo a Parigi, all’Orangerie du Parc de Bagatelle il 15 settembre, nell’ambito del Festival Les Solistes àBagatelle, la prima esecuzione assoluta di Reflets perpianoforte, commissione Ars Mobilis, affidata al solista Jean-François Heisser. Spiega Fedele: «Debussy è il compositoreche apre il libro della modernità e ne scrive l’introduzione.Questo mio omaggio, in occasione del centenario della suamorte, non è solo un gesto simbolico ma anche il riconoscereche alcuni aspetti della sua poetica nonché della sua tecnicacompositiva sono elementi ancora fecondi (seppur modulatisecondo un’altra sensibilità) nella mia immaginazione. Lapoetica dell’acqua (La cathédrale engloutie) e la tecnica dellesimmetrie (Reflets dans l’eau ) caratterizzano questo pezzoche vuol essere una meditazione in profondità… sogni chesprofondano nell’oceano dei riflessi perduti e ritrovati». I Donaueschinger Musiktage 2018 ospitano il 19 ottobre alleDonauhallen la prima esecuzione assoluta di Air on Air percorno di bassetto e orchestra, nell’interpretazione del solistaMichele Marelli e dell’SWR Symphonieorchester diretta daPascal Rophé. Il catalogo di Ivan Fedele (più di 160 titoli atutt’oggi) è ricco di composizioni solistiche, da camera econcertanti dedicate agli strumenti a fiato. Dopo Arco di vento(2004) e Flug (2005), rispettivamente per clarinetto eclarinetto basso e orchestra, Air on Air è il terzo pezzoconcertante che vede protagonista uno strumento dellafamiglia dei clarinetti. La composizione è stata commissionatadai Donaueschinger Musiktage e dall’ ORT - OrchestraRegionale della Toscana, che la proporrà in prima esecuzione

italiana. Scritto in stretta collaborazione con Michele Marelli,cui è dedicato, Air on Air ha avuto una gestazione di quasi unanno in virtù di un lavoro di ricerca lungo e minuzioso che ilcompositore ha svolto insieme all’interprete, collaborazioneche ha portato ad alcuni interessanti sviluppi, quando nonproprio novità, nel campo delle tecniche estese per lostrumento, fino ad approdare a un linguaggio che potenzia o rinnova la grammatica, portandola a una dimensione“aumentata” che potrà essere applicata, in futuro, a tutta lafamiglia di questi strumenti. Grammatica che, attraverso lasonorizzazione dal vivo dello strumento, può svelare anche lepiù segrete venature del timbro e del respiro. Il titolo introduceall’idea estetica della composizione: questa si articola in piùmovimenti che confluiscono uno nell’altro senza soluzione dicontinuità. Air on Air suggerisce un’immagine di leggerezza evolatilità che trova il suo centro d’attrazione nel concetto diaria, intesa sia come l’elemento naturale nel quale volano isuoni, sia come fiato, ovvero il respiro che genera musicasollecitando il tubo risonante. Mistero dell’invisibile tale dapotersi elevare al livello metaforico (e metafisico) del concettodi spirito. Non a caso una delle composizioni più importantidell’autore, per flauto e orchestra, è intitolata Ruah (2002), inebraico “spirito”, appunto. Non c’è un solo momento in cui lafluidità che pervade tutte le pagine della partitura del solista edel tutti lasci il posto a eventi macroscopici di discontinuità;tutto sembra fluire in un divenire naturale che nasce, cresce ematura nel liquido amniotico di un’orchestra che svolgepreminentemente il ruolo di ambiente di risonanza sempre e

ue prime esecuzioni assolute nell’autunno di Luis de Pablo.La Fundación Juan March propone il 7 novembre a MadridGemella dell’acqua per ensemble, nell’interpretazione di TallerSonoro. Spiega il compositore: «Gemella dell’acqua è natodue volte: come regalo ai miei amici del Taller Sonoro diSiviglia e dalla lettura di un libro delizioso. Ero immerso nellalettura, naturalmente in traduzione italiana, di un piccolo librodi Iosif Brodskij, Fondamenta degli Incurabili. Il poeta russo ciracconta la sua prima visita a Venezia in pieno inverno. Cioè aVenezia con l’acqua alta. Vedendo Vivaldi sommerso con lasua chiesa Brosdskij ha una bella immagine: “La musica ègemella dell’acqua” (ricordando senza dubbio gli innumervolisanti che sull’acqua hanno camminato, servendo da stimolocreativo a molti compositori). Adorando Venezia, ho visto inquell’immagine un titolo perfetto per il regalo ai miei amiciandalusi. E tuttavia questa musica non è “gemella” di nulla, né“veneziana” e nemmeno “acquatica”. Non importa: le Walkirienon sono mai esistite, né i sacrifici umani si sono celebrati conla musica di Stravinskij, né i buffoni in Spagna hanno maiballato al ritmo di Ravel, ecc. Questa “gemella” è soltantomusica. Venezia, solo un nome (e però che nome!), che nonsalva né condanna. Non rivelo nulla dicendo che i titoli delleopere solo soltanto uno stimolo per l’immaginazione tantodell’ascoltatore che dell’autore. E non è poco!». Il 24novembre Ostinato per orchestra, commissione della RegiaAccademia Filarmonica di Bologna, sarà tenuto a battesimo al Teatro Manzoni di Bologna dall’Orchestra del TeatroComunale di Bologna diretta da Michele Mariotti. Così Luis dePablo presenta il nuovo lavoro: «Ostinato fa onore al suo

nome: tutto il suo materiale proviene da un’unica fonte: gruppidi 4 semicrome in continua mutazione di densità. Il pericolodella monotonia viene dunque evitato grazie alla variabilitàcostante di densità, numero, presenza-assenza di unmateriale ingannevolmente ripetitivo (non è vi è infatti alcunaripresa testuale). L’opera presenta una falsa unità(monolitica): è piuttosto in continuo mutamento: disposizioneintervallare, numero di elementi, continua mutazione delcolore che ne deriva. Un’analisi dettagliata mostrerebbe ciòche, a mio parere, è l’essenza del lavoro: l’evoluzionecostante di un’unica idea che, proprio per la sua semplicità,permette risultati infiniti: un ricordo della nostra evoluzione?».Lo scorso 23 aprile Camilo Irizo, solista di Taller Sonoro, haproposto Bok per clarinetto basso alla Fundación GilbertoAlzate Avendaño di Bogotá (Colombia), per le Jornadas deMúsica Contemporánea, Círculo Colombiano de MúsicaContemporánea. Il 27 settembre è stato eseguito al TeatroCampos di Bilbao, sotto gli auspici dell’Associazione deiCompositori Baschi (Musikagileak), Amicitia, Concerto perfisarmonica e orchestra, nell’interpretazione del solista IñakiAlberdi e della Bilbao Orkestra Sinfónikoa diretta da ErnestMartínez Izquierdo. Flessuoso per quartetto d’archi è incartellone il 16 ottobre a San Sebastián, sempre in unconcerto promosso dall’Associazione dei Compositori Baschi,nell’interpretazione del Cuarteto Bretón. Infine, Une couleur...per saxofono e orchestra sarà ripreso il 24 novembre, ancorauna volta a San Sebastián, per la stagione di Musikene, daEduardo Portal e dall’Orquesta Musikene.

Tre novità a Parigi,Donaueschingen eVenezia

Meditazione, leggerezza e volatilità

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continua da pag. 1 (Fedele: Meditazione, leggerezza e volatilità)

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comunque subordinato a un principio di reattività acusticaed emozionale. Un’ulteriore prima esecuzione assolutasarà proposta il 17 novembre alle Sale Apollinee delTeatro La Fenice di Venezia, nell’ambito della rassegna ExNovo Musica 2018: X-Tension 1 per ensemble, affidatoall’Ex Novo Ensemble. Così lo presenta l’Autore: «Treimmagini aforistiche, forse il preludio a una estensioneformale più ampia. Schegge di senso musicale condensatein figure icastiche che si articolano secondo principiadditivi. Il desiderio e al tempo stesso il piacere dellasintesi, intesa come opzione estrema della creatività. Il pezzo è dedicato al caro amico Claudio Ambrosini inoccasione del suo 70º compleanno». Di Ivan Fedele sonoin cartellone in questi mesi Donax per flauto solo il 2settembre alla Galerie Sander-Brack di Berlin, perl’OaarWurm Festival, interprete Evgeniya Spalinger;Immagini da Escher per ensemble l’8 settembre adAsnières-sur-Oise, Abbaye de Royamount, affidato aPierre-André Valade alla testa del Meitar Ensemble;Études Boréales (I, III) per pianoforte, nella Sala delBuonumore Pietro Grossi del Conservatorio “L. Cherubini”di Firenze, nell’ambito del Festival Fortissimissimo, solistaFrancesco Granata. Sarà possibile ascoltare Donax ancheil 16 ottobre a Guanajuato (Messico), per il FestivalCervantino, nell’interpretazione di Mario Caroli; la stessamanifestazione propone il 18 ottobre Immagini da Escher,ripreso sempre da Pierre-André Valade con il MeitarEnsemble. Michele Marco Rossi esegue il 20 ottobre allaCurva Minore di Palermo Suite Francese III per violoncellosolo, e porta in tournée Threnos. In memoriam HenriDutilleux e Hommagesquisse, entrambi per violoncellosolo, il 28 ottobre agli Amici della Musica di Trapani, il 21novembre al Festivalbz di Bolzano, il 25 novembre allaSala Alfredo Piatti di Bergamo per il Festival VioloncellisticoInternazionale “Alfredo Piatti” e nella seconda metà didicembre alla Fundación Música AntiquaNova di BuenosAires. Alfonso Alberti interpreta il 23 ottobre a Milano per

la Società del Quartetto, per la rassegna Concerti al Museodel Novecento, Études Australes I, IV e V per pianoforte. Il percussionista Thierry Miroglio porta in tournée MetalEast-Journey, cinque rituali per un percussionista e “light”electronics ad libitum, il 23 ottobre al ConservatorioCentrale di Musica di Pechino, per il FestivalMusicacoustica-Beijing 2018, il 25 novembre all’Unionedei Compositori di Mosca per il Festival d’Autunno diMosca, il 28 novembre alla Casa del Compositore di S.Pietroburgo nell’ambito di Sound Ways, 30° FestivalInternazionale di Nuova Musica, e infine il 6 dicembre aRoma per il Festival di Nuova Consonanza. Ulrike Mayer eJavier Hagen proporranno Tellus per flauto Petzoldcontrabbasso in Do e live electronics il 4 novembre alloZeughaus Kultur di Brig-Glis, il 5 novembre all’ONO diBerna, il 6 novembre al Kunstraum Walcheturm di Zurigo,e il 7 novembre al Safe di Basilea, per Unternehmen Mitte.Modus per clarinetto basso e percussione è in cartellonel’11 novembre al Teatro Culturale Chikusa di Nagoya(Giappone), affidato a Mirco Ghirardini e Takeshi Kubota. Il I movimento di Suite francese IV per flauto solo saràproposto il 1° dicembre a Brescia per la rassegna Sulle Alidel Novecento dalla flautista Daniela Cima. Le FünfzehnBagatellen per violino, viola e violoncello sono inprogramma il 9 dicembre allo Château de Ville d’Avray,interpreti Alexandra Greffin-Klein, violino, AlexisDescharmes, violoncello, e Jean-Marie Cottet, pianoforte.La Fundación BBVA di Bilbao ospiterà il 15 gennaio laripresa di Duals per un percussionista e pianoforte, affidataa Simone Beneventi e Andrea Rebaudengo, pianoforte.Infine, il Teatro Dal Verme di Milano proporrà il 24 gennaio,nell’ambito della rassegna Breaking Music, Maja persoprano, pianoforte, percussione, flauto, clarinetto, violinoe violoncello su testo di Giuliano Corti: ValentinaColadonato e il Syntax Ensemble saranno diretti daPasquale Corrado.

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Dialogo in ecoNovità per quartettod’archi ispirata allatradizione nipponica

Malika Kishino

aki-Ryu II, Flutter Echo per quartetto d’archi è inprogramma, in prima esecuzione assoluta, il 15novembre alla Remise di Bludenz, nell’ambito dei 30.Bludenzer Tage zeitgemäßer Musik, commissione dellarassegna stessa, e nell’interpretazione del QuatuorDiotima. Spiega l’Autrice: «Naki-Ryu significa ingiapponese “Dragone ruggente” o “Dragone chechiama”. Si tratta di un particolare fenomeno acusticoche si verifica in alcune templi giapponesi. Nel tempio sitrova un’ampia sala di preghiera. Sul soffitto leggermentea cupola è affrescato un grande dragone tra le nuvoleche rappresenta un dio della pioggia, realizzato secoli fada pittori celebri. Il pavimento è ligneo o costituito da unacciottolato di pietra. Collocandosi esattamente sotto latesta del dragone e battendo le mani o producendo altrirumori secchi, si sente il suono riverberare tra il soffitto eil pavimento, con un’eco che riempie tutta la sala, comese il dragone rispondesse al richiamo del battito dellemani con un mormorio sferragliante. La posizione dellafonte del rumore è molto limitata nello spazio: il dragonenon risponde se il richiamo proviene da altre posizioni.Sul piano acustico il suono Naki-Ryu può essere definitoun flutter echo. Si tratta di un fenomeno chenormalmente si cerca di inibire, ma nel caso dei templigiapponesi esso viene invece interpretato come dialogosacro tra l’uomo e il dragone. Dopo Naki-Ryu per oboesolo, ho adottato in questo nuovo pezzo l’idea del Naki-Ryu come fenomeno acustico e nel suo aspetto rituale ospirituale. Ho tentato di impiegare l’effetto di flutter echocome materiale musicale principale. L’attacco bruscocon un pizzicato alla Bartók, spesso affidato alvioloncello, sta per il battito delle mani. Lungo il pezzo hotrattato questo attacco e la sua eco come un dialogo tral’uomo e la creatura leggendaria. L’eco risponde

all’uomo che batte le mani con varie lunghezze evelocità, in termini ora ritmici, ora narrativi, ora persinomeditativi». Di Malika Kishino l’OfEnsemble (CarolaSchlüter e Betty Nieswandt) hanno ripreso Miraiken Karaper voce Noh e flauto contralto il 18 settembre alKlangSpur di Offenbach am Main, per la rassegna NeueMusik im Klingspor Museum. L’Alti Hall di Kyoto proporràil 6 ottobre Koi Hanete… per pianoforte,nell’intepretazione di Sho Uemura, con replica il 26ottobre, sempre a Kyoto, alla Nishijin Church.Monochromer Garten VIII per flauto contralto è inprogramma il 7 ottobre all’Utzon Center di Aalborg(Danimarca), solista Alessandra Rombolà. Sarà propostosempre il 7 ottobre a Detmold, nel quadro del 9. HörfestNeue Musik, Stratus - Altocumulus - Cirrus per novemusicisti divisi in tre gruppi, affidato all’EnsembleHorizonte. Ha-Dô per Daegeum e Koto a 13 corde è inprogramma il 10 ottobre allo Sprengel Museum diHannover e il 23 novembre al Japanisches Kulturinstitutdi Colonia, interprete l’AsianArt Ensemble (Hong Yoo,Daegeum, e Naoko Kikuchi, Koto). Les Percussions deStrasbourg propongono Sange. In memory of YoshihisaTaira per sei percussionisti il 12 ottobre al TeatroSociale di Bergamo, per il Festival Tamburi, e il 1°novembre al Funkhaus Köln di Colonia, per la rassegnaWDR, Musik der Zeit. L’Ensemble Horizonte interpretaLamento II, su una canzone popolare di Fukushima perviolino e viola il 13 ottobre alla Chiesa tedesca (TyskaKyrkan) di Stoccolma, il 26 ottobre all’Università diOldenburg, e dal 5 all’11 novembre in una tournée inPortogallo. Infine, Lebensfunke per grancassa eelettronica è in programma il 4 novembre all’AlterSchlachthof di Eupen (Belgio): l’elettronica è realizzatadal Centre Henri Pousseur.

Giovanni Verrando

First Born Unicorn (Remindme what we’re fighting for) per flauto amplificato è statoproposto il 15 settembre alloStadtmuseum di Bolzano peril Festival Transartnell’esecuzione di SoniaFormenti, solista di MdiEnsemble. Fourth BornUnicorn (Rounded Version)per viola d’amore preparata èin programma il 5 novembreall’Universidad Nacional deTres de Febrero di BuenosAires, interprete Marco Fusi,che lo riproporrà il 6 dicembreal Festival Manca di Nizza,anche nell’Angular Versionper viola preparata. Triptych#2 per ensemble elettrico è incartellone il 10 novembre alCastello Ursino di Catania,interprete l’EnsembleElettroacustico Bellini direttoda Renato Messina. Nel 2018-19 Giovanni Verrando terrà laterza edizione del corso“Musica da camera con lanuova liuteria” presso ilConservatorio della SvizzeraItaliana di Lugano.

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autunno di Alessandro Solbiati offre tre primeesecuzioni assolute. Il 17 novembre l’Ex Novo Ensembleproporrà alle Sale Apollinee del Teatro la Fenice diVenezia, nel contesto della rassegna Ex Novo Musica2018, Ouverture per violino e violoncello. Così l’Autorepresenta il nuovo lavoro: «L’organico violino-violoncello ha per antonomasia un grande precedente, del tuttoirraggiungibile, la Sonata raveliana, che perlomeno indicala strada verso cui dirigersi: fare in modo che i duestrumenti si fondano in un unico più grande e al tempostesso far sì che sembrino più di due… IntitolareOuverture questo breve brano ha due significati: il primo è un augurio affettuoso all’amico Claudio Ambrosini,l’augurio che un importante compleanno come questoconduca all’apertura di nuovi orizzonti (e all’immagine di“apertura” si ispira la figura base del pezzo) e il secondodice che considero questo come il primo movimento di unbrano in più parti che nel tempo comporrò». I SolistiAquilani presenteranno in prima esecuzione assoluta aRotterdam il 21 novembre, con replica all’Auditorium delParco dell’Aquila il 23 novembre, la Sinfonia concertantein La per violino, viola, violoncello e orchestra di W.A.Mozart, orchestrazione e completamento di AlessandroSolbiati dal frammento incompiuto KV Anh.104 (320e).Così ne parla il compositore: «Quando nel 2016 i SolistiAquilani mi proposero di completare il frammentomozartiano KV 320e, un inizio di movimento di unaSinfonia concertante per violino, viola, violoncello eorchestra significativo e importante per almeno due motivi(il suo essere del tutto coevo alla grande Sinfoniaconcertante in Mi bemolle per violino, viola e orchestra, eil suo costituire l’unica testimonianza di utilizzo solisticodel violoncello da parte di Mozart), la mia prima reazioneoscillò tra lo stupore e un timore reverenziale che sfioravail terrore. A nulla valeva il ricordo di un’analoga reazionenel 2005, quando mi venne proposto di completare unampio frammento di Sonata per violino e pianoforte diMendelssohn (ne nacque la “mia” Sonata Felix): Mozartmi sembrava un modello assai più insidioso. Poi il timoresi è trasformato in attrazione e in estrema concentrazionesul tipo di lavoro da fare: allo stesso modo che conMendelssohn tredici anni fa, non si doveva trattare di unafredda operazione filologico-musicologica, di un collage dimodalità da lui già usate altrove, ma di un vero e proprio“comporre” attraverso gli stilemi mozartiani, dell’osar farenon “quello che lui ha già fatto” ma “quello che avrebbepotuto fare in questo caso”, prendendo i miei rischi,tematici, melodici, armonici e formali. Il frammentoesistente consiste nell’esposizione orchestrale(contenente però alcuni “vuoti” strumentali),nell’esposizione dei soli da orchestrare completamente, ein uno spunto monodico di quattro battute per un inizio disviluppo. Ho completato ciò di cui Mozart forniva traccia,poi ho affrontato lo sviluppo scegliendo i frammentitematici che più mi interessavano (come sempre gli spuntidi Mozart sono molteplici e quelli forniti dall’esposizioneorchestrale mi sembravano più interessanti di quelli deisoli), li ho disposti nello stesso ordine dell’esposizione,ampliandoli e trasformandoli, oscillando tra veri sviluppi eimprovvise invenzioni, tra coerenze armoniche e alcuniscarti a toni lontani, apparendomi questi i più tipicicomportamenti di Mozart. Forse forzando un po’ la manoho trasformato la riesposizione in un nuovo sviluppo permantenere un interesse che una semplice ripresa non hae, dopo un’ampia cadenza molto polifonica, ho tenuto perla coda una “sorpresa” motivica, cioè il rientro un po’

teatrale delle principali cellule tematiche del movimento,annunciate una ad una dalle quinte dei corni. Perché faretutto questo? Per sfida? Per curiosità? No: si tratta di unatto di amore totale per Mozart e di adesione al suocomporre, sperando di non aver fatto del male ai suoi temie di farli conoscere agli ascoltatori mediante una loropossibile continuazione». Infine, la Biblioteca Marucellianadi Firenze ospiterà il 13 dicembre, nell’ambito del GIFGAMO International Festival, la prima esecuzioneassoluta di Et nous allons per tre voci femminili,fisarmonica, vibrafono e violoncello, nell’interpretazionedelle Voix Solistes e dell’Ensemble GAMO. Così Solbiatisul nuovo pezzo: «Purtroppo, troppe volte oggi l’ideastessa di viaggio per mare, di vascello che cammina sulleonde è legata alle terribili immagini di sofferenza chevediamo ogni giorno in televisione o in internet. Quelleimmagini rischiano (comprensibilmente) di distruggere, o perlomeno di inquinare il mito del viaggio interiore, delcammino verso la profondità. Allora ho ripreso alcunimeravigliosi versi di Baudelaire, che avevo utilizzato nelcorso di un mio brano per dodici voci miste composto indue riprese nel 2001 e nel 2011, dal significativo titolo diLe réveil de mon âme, in cui “un mattino noi partiamo, conil cuore pieno di desideri amari, e andiamo, cullando ilnostro infinito sul finito del mare, scivolando i vascellisull’oro…”, e ne ho realizzato una versione per sole trevoci femminili e tre strumenti, rendendomi conto chequesti versi, quel meraviglioso ossimoro tra infinitointeriore e finito del mare, nel corso di questi nostri anni,hanno preso per me un significato ancora più profondo edrammatico». Di Alessandro Solbiati è stato possibileascoltare il 21 settembre al Conservatorio Superior deMúsica “Rafael Orozco” di Cordoba, la Sonata secondaper pianoforte, nell’interpretazione di Emanuela Piemonti,che la ripropone il 25 ottobre al Conservatorio di Musica“Giuseppe Martucci” di Salerno. Michele Marco Rossieseguirà il 25 novembre alla Sala Alfredo Piatti diBergamo per il Festival Violoncellistico Internazionale“Alfredo Piatti”, un movimento da Suite, quattro pezzi pervioloncello solo. Un ulteriore lavoro Verso (“Poure J.”)per violino, pianoforte e quattro strumenti sarà proposto il 7 dicembre dall’Ensemble GAMO a Le Murate diFirenze nel concerto conclusivo della Masterclass diComposizione che Solbiati tiene annualmente al GAMO di Firenze. Le corde di Nicolò per violino e pianoforte è in programma a Milano il 19 gennaio, interpreti MalikaYessetova e Alfonso Alberti. Pasquale Corrado dirigerà il 24 gennaio al Teatro Dal Verme di Milano il SyntaxEnsemble in Novus per flauto, clarinetto, violino,violoncello e pianoforte nell’ambito della rassegnaBreaking Music. Infine, la Sala Bossi del Conservatorio“G.B. Martini” di Bologna ospiterà il 26 gennaio la ripresadi Vezelay per arpa, solista, Paola Perrucci. È uscito nelmese di agosto per Limen Music il Cd del soprano JooCho con brani per voce sola di autori contemporanei, cheinclude la prima regstrazione di To Whom? per sopranosolo. È invece in preparazione per EmaVinci Records il Cd monografico inciso dall’UKHO Ensemble di Kiev direttoda Luigi Gaggero, contenente Sinfonia da Camera perensemble, Insieme per ensemble, Concerto per chitarra e 16 strumenti e Neve. Limen Music pubblicherà infine unDvd monografico inciso dal chitarrista Andrea Monarda,contenente pressoché tutta la produzione citaristica delcompositore: Sonata, Tre Pezzi, Quattro Studi e Le seicorde di Nicolò.

Sfide a modelli irraggiungibiliAlessandro Solbiati

L’ombra di Mozart, Ravel e di un proprio lavorodietro tre novità

L’

È disponibile on line il catalogo delle Edizioni Suvini Zerboni.Tutte le opere da noi pubblicate sono consultabili all’indirizzo www.esz.it.

Un potente, completo e efficace motore di ricerca permetterà di consultare il nostro catalogo e di fare ricerche per strumento, organici, titolo, autore.

Inoltre si potrà accedere a utili informazioni come le biografie degli autori,notizie sulle composizioni, prime esecuzioni, novità editoriali.

Bruno Maderna

Il Divertimento Ensemble,sotto la guida del direttoreselezionato dal Corso didirezione d’orchestra per ilrepertorio da camera dalNovecento a oggi, haeseguito Serenata n. 2 perundici strumenti l’8 settembreal Teatro Comunale diMoncalvo (Asti), nell’ambitodella rassegna “Rondò inMonferrato”, con replica il 12settembre al Teatro Litta diMilano. Aulodia per Lotharper oboe d’amore e chitarraad libitum è stato proposto il27 settembre al Theater imKempten per la rassegnaClassix Kempten, 13.Internationales Festival derKammermusik, da OliverDoise e Ismo Eskelinen,solisti di Classix Kempten. La Semperoper di Dresdapropone il 6 ottobre,nell’ambito della rassegnaSemper Zwei, “Fokus BrunoMaderna”, Musica su duedimensioni per flauto e nastromagnetico, nell’esecuzioned’un solista dell’ensemble ElPerro Andaluz. Stänchen fürTini per violino e viola è incartellone l’8 dicembre aPalazzo Grassi di Veneziaper la rassegna Ex NovoMusica 2018.

Strumenti multipliAureliano Cattaneo

Prestigioso tour europeo per una novità dedicata a Patricia Kopatchinskaja

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fresco d’inchiostro il libro a quattro mani di Jean-LucHervé e Anne Cauquelin, Jardins de l’écoute (Parigi,Éditions MF, 2018). Così recita l’introduzione dei duecoautori: «Jardins de l’écoute è un libro da ascoltare.Risuona dei brusii del vento e delle piante,così come dei movimenti del pensiero e delsuo percorso nell’universo musicale. Librodi composizione, è un oggetto vivente, siaper la materia sonora che vi si fa ascoltare,sia per quanto fa ascoltare di un pensierodel sonoro, dei suoi quesiti, erramenti,incontri. L’incontro, in realtà, ècostantemente presente in questo librosotto forma di scambi tra il compositoreJean-Luc Hervé e la filosofa AnneCauquelin. Dall’investigazione intellettualealle realizzazioni musicali concrete, questiscambi accompagnano e talvolta orientano il lavoro incorso. Jean-Luc Hervé insiste sulla necessità dellamessa “all’aperto” del concerto e degli spazi ad essodedicati: si tratta di “stanare” la musica. Stanare lamusica significa rigettare lo spettacolare e sceglierel’ascolto. Anne Cauquelin, da parte sua, insiste sultempo come materia prima di qualsiasi opera umanae non umana. Il tempo stesso è già opera, creazionee diversità. Ma questi scambi sarebbero rimasti soltantointenzioni senza un corpo vero e proprio, se non fosserostati seguiti da realizzazioni. Jean-Luc Hervé ha dato loroforma e vita in diverse sue composizioni: un concertoall’aperto sul cadere del giorno in una valle di montagna;un giardino lamentoso a Parigi, sensibile alla presenza deivisitatori; Germination, realizzazione complessa in cuiinteragiscono il suono, il ciberspazio e le piante; il silenziovibrante dell’abbazia di Noirlac; infine, nell’orto-giardinodell’Abbazia di Royaumont, il Carré Magique, un’ode allepiante, una poesia del gesto, un accordo fiabesco tra iviventi, siano essi esseri umani, insetti o cespugli. Sisuccedono così quattro capitoli: Le temps du jardin (unariflessione sulle proprietà specifiche del giardino), Jardinssonores (con i progetti e le realizzazioni di giardini ed

esperienze all’aperto), Les horizons du sonore (attorno allacomposizione di Germination) e infine Silences lumières etsons (su nuovi progetti e su alcuni miti e fantasie che taliprogetti evocano)». Nei mesi trascorsi Jean-Luc Hervé ha

proposto due prime esecuzioni assolute. Il 15 aprile èstato presentato al Prieuré du Mesnil Saint Martin aMontaut, Lot-et-Garonne, Quatuor (Hommage àDebussy) per flauto contralto, saxofono tenore,celesta e pianoforte, ripreso il 13 luglio all’Accademiadi musica di Zagabria per il XVIII World SaxophoneCongress, sempre nell’interpretazione del QuatuorApollinaire. Così l’Autore presenta questa novità: «Ilpezzo è stato commissionato dal Quatuor Apollinaire

per un programma dedicato a Debussy nelcontesto del centenario della morte delcompositore. Scritto a partire da un materialesonoro minimo, dalle sonorità distillate, siconcentra sulla costruzione del tempo musicalenella linea di Debussy che è stato innanzituttoun grande inventore di forme». Il 9 settembre èstato invece tenuto a battesimo dal QuatuorDiotima nell’ambito di Klangspuren Schwaz,Tiroler Festival für neue Musik, il primo Quatuorà cordes del compositore. Il pezzo è statopresentato nello scorso numero delle «ESZ

News». Di Jean-Luc Hervé è possibile ascoltare in questimesi #3 (…les sons tournent) per clarinetto, contrabbassoe elettronica, nell’interpretazione di Theo Nabicht, solistadell’Ensemble KNM Berlin, il 25 settembre al BKA-Theaterdi Berlino, per la rassegna Unerhörte Musik, e il 18novembre al Collège Franco-Britannique, nella CitéInternationale di Parigi. #4 (…les sons tournent) per flautobasso e elettronica, trascrizione del pezzo appena citato, èin programma in prima esecuzione assoluta l’8 dicembre aSalisburgo per Crossroads, International ContemporaryMusic Festival Salzburg 2018, a celebrare i 60 anni delloStudio for Electronic Music/University Mozarteum,interprete il NAMES, New Art and Music EnsembleSalzburg.

Libri da ascoltareJean-Luc Hervé

Ambizioso progettoeditoriale e due novitàcameristiche

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ue prime esecuzioni assolute per Aureliano Cattaneonel prossimo mese di novembre. Il 12 la Tonhalle diZurigo propone Estroso per violino, flauto dolce sopraninoe orchestra barocca, nell’interpretazionedella violinista Patricia Kopatchinskaja e diGiovanni Antonini, flauto dolce, alla testadel Giardino Armonico. Il nuovo lavorosarà portato in un’importante tournée il 13novembre alla St. Katharinenkirche diLaufen (Svizzera), il 14 novembre alKonzerthaus di Berlino, il 15 novembrealla Seine Musicale di Parigi, il 16novembre al Konzerthaus di Vienna per Wien Modern, il 19 novembreall’Elbphilharmonie di Amburgo, dal 20 al24 novembre allo Stadttheater Greif diWels (Austria), dove verrà ancheregistrato. Spiega l’Autore: «Ho impiegato strumentibarocchi anche in altri miei pezzi, integrandoli con quellimoderni. Il mio interesse verso gli strumenti barocchideriva dal loro specifico timbro, dalla diversa accordatura e dalla storia idiomatica particolare che portano con sé.Estroso ha diversi significati: creativo, ma ancheimprevedibile ed eccentrico. Il pezzo è una specie didoppio concerto concentrato e diviso in due parti, veloce-lento, separate da una cadenza furiosa del violino. Estrososi sviluppa dal Mi sovracuto e dal movimento bariolagedell’arco del violino solista. I delicati suoni armonicis’infrangono in un mare continuamente in movimento,

su scogli massicci e taglienti. Un doppio canto emergedelicato, incerto, verso una terra sconosciuta. Estroso èdedicato a Patricia Kopatchinskaja, a Giovanni Antonini e

ai musicisti del Giardino Armonico. Il 16 novembreverrà invece eseguito per la prima volta all’EspaceK di Strasburgo, Next, then per flauto, saxofono,pianoforte e percussioni, affidato all’ensembleProxima Centauri. Il pezzo verrà ripreso il 22novembre al Rocher de Palmer di Cenon(Bordeaux). Così Cattaneo presenta il nuovolavoro: «Next, then: Successivo/prossimo/contiguo,dopo/inoltre. Next, then: Un altro titolo quasipalindromo. Next, then: gli strumenti sono uno, glistrumenti sono multipli. Next, then: la struttura ècome una variazione intrecciata, i materialievolvono in relazione agli altri e per se stessi. Next, then: la posizione nel tempo cambia, a volte

si trovano variazioni prima di quello che si trasforma. Il tempo, è circolare». Due riprese di musica di AurelianoCattaneo in questi mesi: il Collegium Novum Zürich hainterpretato il 21 settembre al Radiostudio Zürich Sabbiaper undici strumenti, sotto la direzione di Lin Liao. Sono invece la Schola Heidelberg e John Eckhardt,contrabbasso, diretti da Walter Nußbaum a proporreSasso nell’oceano per otto voci e contrabbasso su testitratti dalle Lettere dal carcere di Antonio Gramsci il 10novembre alla Alte Aula der Universität Heidelberg, per la rassegna Völkerkundemuseum, e il 15 novembre alloZKO-Haus di Zurigo, per i Tage für Neue Musik.

Christophe Bertrand

Lo Zafraan Ensembleesegue Aus per viola,saxofono soprano, clarinettobasso e pianoforte il 6 e 7ottobre al Radialsystem V di Berlino. L’EnsembleCollettivo 21 propone Virya per flauto, clarinetto,pianoforte e percussione il 24 novembre al TeatroMunicipale di Piacenza.

Mehdi Khayami

Sorriso del dubbio perflauto, clarinetto epianoforte è in programmail 17 novembre in primaesecuzione assoluta allaFondation Deutsch de laMeurthe di Parigi perl’ACIMC Festival ofContemporary Music. Lo proporrà l’EnsembleAlternance.

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Ambiguità suggestiveJavier Torres Maldonado

J avier Torres Maldonado propone questo autunno duenovità. Jake Arditti, controtenore, e l’Arditti Quartetpresentano l’11 ottobre …Un lume per lo mar… percontrotenore e quartetto d’archi nella la Grande Sala delTeatro Nacional de Bellas Artes di Città del Messico,nell’ambito del Foro Internacional de Música Nueva“Manuel Enríquez”, commissione del Centro Nacional delas Artes (Cenart) di Città del Messico con il sostegno diIbermúsicas. Spiega l’Autore, nel 2016 compositore “inresidence” presso il Cenart: «Tre frammenti di diversi testisono alla base della partitura di …Un lume per lo mar…: ilprimo proviene dalla seconda cantica, il Purgatorio, dellaDivina Commedia di Dante, il secondo da un brevepoema di Shakespeare (The Phoenix and the Turtle) e il terzo da un poema di Francisco de Quevedo(Salamandra frondosa y bien poblada). Il legame fra diessi è dato da un oggetto poetico che li caratterizza, ecioè l’impressione di iridescenza che può dare un uccelloin volo a chi lo osserva, dovuta ai riflessi della luce delsole o perché esso è a tutti gli effetti una fenice; si tratta diun’ambiguità molto suggestiva dato che può essereassociata a processi di trasformazione del materialemusicale. L’idea di iridescenza non è nuova nella miamusica e in passato si è tradotta in diverse tecniche cheho utilizzato per la prima volta proprio in Iridiscente perpianoforte, percussioni e elettronica, ma nel caso di …Un lume per lo mar…, ad esse si aggiungono le diverserisorse della voce umana, a cominciare dal timbro delcontrotenore. Tuttavia nella partitura non si utilizzaesclusivamente il timbro e il registro caratteristici diquesta voce, ma di fatto ci sono alcuni “sconfinamenti” nel registro più basso che servono a creare dei legamitimbrici di diversa natura con i registri più gravi deglistrumenti del quartetto, o anche delle ambiguitàdipendenti da amalgami timbrici particolari che prevedonostretti ambiti microtonali, e così anche transizioni fradiverse vocali a cui si associano tecniche ditrasformazione del timbro degli strumenti ad arco chesono utilizzate per fondere l’insieme in luminositàcomplesse. A queste risorse si aggiungono alcuni modicon cui la voce trascende il significato preciso del testo,rendendolo più astratto, grazie a estrapolazioni oenfatizzazioni delle componenti fonetiche. L’opposizione e complementarietà dei testi dipende non solo dalleimmagini poetiche in essi contenute e dalla sonorità dellelingue in cui sono scritti (italiano, inglese e spagnolo), maanche dalla manipolazione che musicalmente si fa deglistessi, partendo dalla loro sovrapposizione; essa sitraduce in certi momenti in una sorta di fluidità quasiliquida mentre in altri si scoprono figure madrigalistichespesso frammentate in corrispondenza di segmenti chefiltrano dai diversi livelli strutturali verso la musica».Commissionato dal Mozarteum di Salisburgo percommemorare i 60 anni della fondazione dello Studio di Musica Elettronica di tale istituzione, High Over theDistant Horizon per pianoforte, organo elettrico,violoncello, quattro strumentisti in movimento (flauto,clarinetto basso, violino e percussioni) e elettronica sarà

l’8 dicembre il brano conclusivo del Festival Crossroads2018 organizzato dall’Istituto per la MusicaContemporanea dello stesso Mozarteum, affidato alNAMES New Art and Music Ensemble Salzburg. Lostesso giorno il compositore terrà una conferenza in cuipresenterà la nuova opera presso la Sala conferenzedello Studio di Musica Elettronica del Mozarteum. HighOver the Distant Horizon è stato composto durante ilprimo anno di appartenenza di Javier Torres Maldonadoal Sistema Nacional de Creadores de Arte del Messico.Così lo presenta il compositore: «High Over the DistantHorizon è concepito a partire dall’idea di creare unamusica in cui gli strumenti acustici non siano amplificati o trattati elettronicamente, e nonostante ciò la lorointegrazione con la parte elettronica risulti “naturale”. Per ottenere questo risultato è stato necessario compierediversi esperimenti da cui derivano due principiessenziali: la decomposizione degli oggetti sonoridipendente da un principio di complementarietà spettrale,e l’associazione della posizione spaziale degli strumentistialla collocazione fisica degli altoparlanti. La concezionedella spazializzazione dipende in buona parte dai principicitati, cioè la funzione degli strumentisti dell’ensemble nonè tradizionale ma dipende dai loro movimenti nello spazio,accuratamente indicati nella partitura. Nel caso deglistrumenti statici come il pianoforte l’integrazione spazialeè più semplice grazie a due altoparlanti collocati davantiall’apertura del coperchio. L’integrazione di suonielettronici all’interno delle traiettorie che compiono gliesecutori in movimento non esclude l’uso di suonielettronici nei momenti in cui sono prossimi a unaltoparlante. A livello dei materiali sonori il brano prendecome punto di partenza la decomposizione spettrale didue multifonici di saxofono, uno strumento che nonappartiene all’organico scelto. Di fatto questo materiale di base non si ascolta mai in tutta la composizione etuttavia da esso derivano la concezione ritmica, leverticalità (la cui ambiguità oscilla fra timbro e campoarmonico), mentre la forma (divisa in due blocchi di 8 e 7 moduli, rispettivamente) riflette i diversi “stati” delmateriale di base, le sue trasformazioni e l’utilizzo diillusioni acustiche in cui l’interruzione di sequenzeapparentemente continue non è percepita». Nello scorsomese di luglio sono stati eseguiti di Javier TorresMaldonado, nell’ambito del Terzo Ciclo InternacionalLaberintos Sonoros del Centro Nacional de las Artes diCittà del Messico, Invención per violino solo, durante unconcerto di giovani solisti dell’Università di Zacatecas, il26 luglio, all’Auditorio “Blas Galindo” del Centro Nacionalde las Artes, interprete Fabián Rivas de Santiago;Imágenes de la Caída de Altazor il 27 luglio, sempreall’Auditorio “Blas Galindo”, interpretato dall’EnsembleSillages e da Candida Felici; Desde el instante perclarinetto solo, sempre il 27 luglio, all’Auditorio 222 dellaScuola Nazionale di Musica, Centro Nacional de lasArtes, affidato al solista dell’Ensemble Taller SonoroCamilo Irizo.

Due novità commissionate daprestigiose istituzioni a Cittàdel Messico e Salisburgo

rima esecuzione assoluta nell’autunno diMichele dall’Ongaro. La rassegna Ex NovoMusica propone il 17 novembre alle SaleApollinee del Teatro La Fenice di VeneziaUn goto (Canzone da battello) per ottavino,clarinetto, violino e violoncello, dedicato aClaudio Ambrosini per i suoi 70 anni,nell’interpretazione dell’Ex Novo Ensemble.Spiega il compositore: «Ricordo benissimoquando ho conosciuto Claudio nel 1985 a

Villa Medici, fresco di Prix de Rome. Credo non siacambiato di un’oncia: sorridente, diretto, ironico,felicemente incollato anima e corpo alla suaVenezia. Con quell’intelligenza esigente, maiaggressiva e anzi contagiosa nella sua traboccantegenerosità. Bello bere insieme un goto con qualchenota versata dentro, così: senza pretese. Musica eamistà in un canale della fantasia».

Intelligenza esigenteMichele dall’Ongaro

Novità alla Fenice peril 70° di ClaudioAmbrosini

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Giorgio Federico Ghedini

I Canoni per violino evioloncello sono incartellone l’8 dicembre aPalazzo Grassi di Veneziaper la rassegna Ex NovoMusica 2018.

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attività di Colombo Taccani vede in questo periodo quattro primeesecuzioni e numerose riprese. Iniziamo dando notizia dell’esordio diRichiamo da vicino, avvenuto il 2 agosto presso il Palazzo Manes diBisceglie. Così il compositore presenta il suo lavoro: «Quando GiuseppeDi Liddo e Antonino Serratore mi hanno chiesto un nuovo lavoro perflauto e clarinetto destinato al loro duo Fiato Sospeso, la mia mente ècorsa subito a un piccolo pezzo scritto più di vent’anni fa eintitolato Richiamo da lontano. Scritto per la meritoriarassegna torinese Antidogma, esso aveva la caratteristicabizzarra di durare un minuto esatto, e da tempo ipotizzavo didargli un seguito in qualche maniera. L’occasione è parsaquindi propizia per dar finalmente sostanza a questo progetto.Non tanto di continuazione tuttavia si tratta, quanto di unnuovo lavoro che rivisita e amplia molte gestualità presentinel lontano antecedente, diventandone una sorta dicomplemento. In un minutaggio che, sia pur breve, concedeora qualche minuto in più, tutto si amplia e si dilata, in unclima spesso sospeso e in silenzioso ascolto di segnali esili,di piccole allusioni. Le figure giocano spesso sulla ripetizionedi cellule minime, ora con ripresentazioni regolari, altrove conpause spesso assai ampie a creare ansiose attese. Nuove digressioni si inseriscono nel cammino, proponendo inattese anse e deviazioni nelpercorso quale è ad esempio l’oscura cantilena dal vago colore etnicoche a un tratto blocca il discorso. Un ultimo episodio caratterizzato dallediscese microtonali dei due strumenti porta alla conclusione il percorso,in attesa, forse, di un nuovo richiamo da direzioni imprevedibili». Il 6ottobre sarà invece la volta di Campana sottovoce per voce recitante ecinque strumenti, su testi di Dino Campana scelti e ordinati da Pier LuigiBerdondini, presentato a Faenza presso il Museo Carlo Zauli nell’ambitodel Festival Ossessioni 2018. Così commenta lo stesso ColomboTaccani: «La presenza di una o più voci recitanti da sempre mi affascinae ho accettato con entusiasmo questa nuova proposta giuntamidall’inesauribile Berdondini, proposta che aveva l’ulteriore merito diessere costruita sui versi di un poeta a me da sempre carissimo qual èDino Campana. La sfida, come di consueto, è costituita nell’affidare aglistrumenti delle componenti che potessero seguire puntualmente il testoevitando di esserne una sorta di scenografia genericamente inerte; altempo stesso tali parti dovevano poter essere gestite con grandescioltezza e agilità, viste le dimensioni del lavoro collocantisi attorno aiquaranta minuti e non essendo fra l’altro previsto alcun direttore. Sonostati quindi impiegati materiali più o meno aperti e aleatori che gliesecutori, con geometrie e alleanze di volta in volta cangianti,eseguiranno legandosi ai singoli passaggi del testo presentato dalrecitante, lasciato invece libero di procedere secondo i propri tempi e leproprie necessità espressive. Solo pochi passaggi di snodo in cui lavoce tacerà, come ad esempio l’introduzione, risultano scritti in modoconvenzionale e prefissato. L’organico utilizzato presenta la chitarraunita a un anomalo quartetto d’archi costituito da violino, viola,violoncello e contrabbasso. Questi strumenti, affidati nell’ordine aDonato D’Antonio, Roberto Noferini, Francesca Bassan, Denis Burioli eTiziano Negrello, forniscono una notevole varietà di sfumature e dicolori, garantendo al tempo stesso un’omogeneità timbrica complessivaa mio avviso indispensabile per la compattezza e la coerenza delpercorso generale». Ewig per violino e viola è previsto in primaesecuzione il 12 novembre presso la Sala Azzurra della ScuolaNormale di Pisa, nell’ambito della stagione concertistica di quellaprestigiosa istituzione universitaria. Così viene introdotto il brano dalcompositore: «Scritto su commissione dei Concerti della ScuolaNormale di Pisa per Francesca Bonaita al violino e per Piercarlo Saccoin questa occasione alla viola, Ewig è sostanzialmente una reverente ecommossa meditazione sulle ultime battute di Der Abschied, numeroconclusivo del mahleriano Das Lied von der Erde. L’evasiva,meravigliosa conclusione della parte vocale sul secondo grado anzichésulla tonica, immergendosi il canto nella eterna luminosità di Domaggiore, diventa da subito oggetto di ripetuta contemplazione, in unclima prevalentemente assorto e caldo. Pochi sono i tratti nei quali glistrumenti trovino modo di presentare figure appena più decise eperentorie: tutto viene serenamente e presto riportato a distanza,immerso in una luce in cui ogni tensione tende a perdere senso, asfumare. Il percorso narrativo non prevede in questo caso una realelinea evolutiva, configurandosi piuttosto come una costante rifrazione delmateriale mahleriano di partenza. Ne deriva una prevalente tendenzaall’eufonia, dal momento che l’originaria ambientazione tonale rimaneper lo più immutata e che le derivazioni armoniche tendono a muoversisenza inutili timori in sereni ambiti che, pur estranei a interessi tonali,rimangono apertamente diatonici. A differenza di molte altre mie pagineEwig non presenta difficoltà debordanti a livello figurale, richiedendoinvece notevole finezza virtuosistica nella cura del suono e nellarealizzazione delle svariate richieste timbriche presenti di passo in

passo». Il 13 gennaio sarà infine la volta di From the Land of the Iceand Snow per violino e pianoforte, che troverà la sua prima esecuzioneallo Spazio Teatro 89 di Milano. Dice Colombo Taccani: «From the Landof the Ice and Snow deve la sua esistenza alla graditissima richiestagiuntami da parte di Luca Schieppati per la stagione del milaneseSpazio Teatro 89. Destinataria delle mie avventure violinistiche sarà

ancora una volta Francesca Bonaita, qui insieme ad AndreaRebaudengo. “Transiti” sarà il titolo dato alla serata in cuiquesto lavoro sarà proposto in prima esecuzione assoluta:spostamenti di persone, di idee, incontri e contrasti,arricchimenti e ricerca di nuovi equilibri, quindi. Nella miamemoria musicale, da anni remoti, si è riaffacciato ImmigrantSong, energico brano degli altrettanto energici Led Zeppelinavente come tema la migrazione vichinga verso occidente, eil tentativo di prenderlo come spunto di partenza è andato abuon fine. Intendiamoci, come è sempre accaduto quando hodeciso di partire da materiali provenienti dal mondo del rockciò non ha mai portato ad ammiccamenti stilistici o, peggio, acitazioni esplicite e consistenti dei materiali di partenza (sonooperazioni che aborro in massimo grado). Sono innanzitutto,

invece, tributi affettivi del tutto personali, che possono sicuramenteportare all’ascoltatore dei riverberi emotivi e che non escludono talvoltapiccole allusioni (in questo caso lo spunto iniziale del mio pezzo,ripresentato per altre tre volte nello sviluppo narrativo, è legatoapertamente all’avvio della parte vocale di Robert Plant), ma che,seguendo logiche puramente compositive e autonome, danno vita per lopiù a lavori dal paesaggio narrativo spesso lontano da quello che unospunto tratto da una band dell’allora definito hard rock potrebbe farimmaginare. L’architettura complessiva nasce dall’incrocio a mosaico diun numero ristretto di situazioni, ognuna secondo autonomi principievolutivi più o meno consistenti e sviluppata isolatamente in una primafase di elaborazione compositiva. Incrociandosi nell’assemblaggio finalea intarsio queste situazioni scoprono relazioni impreviste, smussandolocalmente alcune asperità proprie per una più fluida successioneoppure estremizzando le proprie caratteristiche con attriti locali chedeterminano successive azioni di riequilibrio espressivo. Tutto ciò portaa un percorso complessivo variegato e mobile in cui, se risultano assentizone di esasperazione figurale eccessiva, sono comunque rari imomenti di sospensione quasi contemplativa, favorendosi invece unamobilità complessiva dove la tendenza a creare linee discendenti risultaessere il tratto distintivo e comune. Solo nel breve episodio finale, quasiuna piccola coda, tutto si allontana improvvisamente, quasitrasformando in ricordo quanto ascoltato precedentemente». Ricordiamoinoltre che L’image oubliée per pianoforte è stata ripresentata da AngelaGuasco il 16 maggio scorso all’Accademia di Musica di Pinerolo,mentre l’11 agosto l’Azione Improvvisa Ensemble formato da AndreaAntonel, Pierpaolo Dinapoli, Margherita Berlanda e Raul Masu, hariproposto a Trento Blind Trust per tiorba, chitarra elettrica e fisarmonica.Il 27 agosto Carlotta Raponi e Pierpaolo Dinapoli hanno eseguitonuovamente Antilia per ottavino e chitarra a Venosa, negli spazi delCastello Aragonese. Sono inoltre previste tre repliche del balletto DomusAurea per cinque strumenti e elettronica con le coreografie di DiegoTortelli e i danzatori di Aterballetto: al Teatro Municipale Valli di ReggioEmilia il 19 ottobre, al Teatro Andrea Ferrari di Camposampiero(Padova) il 13 ottobre, e al Teatro Comunale di Ferrara il 9 novembre.Sempre il 9 novembre, a Savona per la stagione concertisticadell’associazione Ensemble Nuove Musiche presso la Sala San Pietro,Ludmila Ignatova e Andrea Monadra riproporranno Ali per voce echitarra, accanto a Erma per chitarra sola. Infine, l’11 dicembre

l’ensemble Sentieri Selvaggi diretto da CarloBoccadoro ripresenterà Ocra rossa nellaversione per flauto, violoncello e pianofortenell’ambito della stagione concertistica delTeatro Grande di Brescia. È uscito infineper l’etichetta Stradivarius il Cd monograficoEremo (STR 37103), comprendente lavoricameristici scritti da Colombo Taccaninell’arco degli ultimi vent’anni. Esecutori nesono Stefano Parrino al flauto, FrancescoParrino al violino e Dario Bonuccelli al

pianoforte, ai quali in un brano si aggiunge la voce di Akiko Kozato. NelCd vengono presentate tutte le possibili configurazioni ottenibili con i trestrumenti, partendo dal solismo di Restless White per flauto, Alastor perviolino e Di mare per pianoforte. Ad essi fanno seguito Luz per flauto eviolino, Eremo per flauto in Sol e pianoforte, e Cadenze per violino epianoforte, per giungere ai trii Il grande ritratto per flauto basso, violino epianoforte e Treasure Mountain per ottavino/flauto in Sol, violino epianoforte e raggiungendo l’organico più ampio con Oya no Uchi pervoce femminile, flauto, violino e pianoforte.

L’Materiali risonantiGiorgio Colombo Taccani

Quattro novità cameristichein prima esecuzione

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Ripresa del ciclo “ChemicalFree” e una novità al FestivalArs Musica di Bruxelles

Nuovi quadri sonoriNicola Sani

Il Festival Ars Musica di Bruxelles ospita l’11 novembrealle Halles de Schaerbeek la prima esecuzione di ChemicalFree (?). Un viaggio nel microcosmo dellamateria, opera multimediale costituita da C’ètanto spazio là in fondo per contrabbasso e liveelectronics, No landscape per pianoforte e liveelectronics, e More is different per flautoiperbasso, supporto digitale a 8 canali, motioncapture e live electronics. Ne saranno interpretiDaniele Roccato, contrabbasso, Aldo Orvieto,pianoforte, Roberto Fabbriciani, flauto iperbasso,Alvise Vidolin, regia del suono, Luca Richelli, liveelectronics e motion capture system, e DavidRyan, video conception. Il 17 novembre lamedesima rassegna presenterà alle Brigittines di Bruxelles,in prima esecuzione assoluta, Seascapes XI per OndesMartenot e elettronica, nell’interpretazione di NadiaRatsimandresy, Ondes Martenot, e con la parte elettronicarealizzata da Alvise Vidolin. Spiega Sani: «Questa nuovacomposizione prosegue la serie dei Seascapes, “quadrisonori” liberamente ispirati alle immagini dell’artistagiapponese Hiroshi Sugimoto. Nel corso del loro divenire,queste immagini del suono si sono sempre più aperte anuovi organici, creando una serie di relazioni tra processiche si sviluppano da una composizione all’altra.Seascapes XI è stato commissionato dal Festival ArsMusica di Bruxelles, che quest’anno è dedicato al temadell’Inouï, ovvero all’inaudito, a ciò che non è stato maiascoltato, all’incredibile. Le Ondes Martenot si incontranopienamente con questo termine, poiché è uno strumentodal suono affascinante, misterioso e dimenticato. Nato aglialbori della ricerca sul suono elettroacustico, è stato fin dalsuo esordio caratterizzato da una progettazione visionaria

che ne moltiplicava l’uscita su più altoparlanti, concaratteristiche timbriche diverse. Sono partito da questa

suggestione per immaginare una proiezioneespansa dell’immagine dello strumentopartendo da distorsioni progressive di quellesonorità permeate da arcaismo tecnologico. La metafora marina dei Seascapes avvolge le Ondes Martenot, generatore di sonorità eprocessi multipli che si riverberano nello spaziotimbrico che avvolge gli ascoltatori, grazie allestraordinarie capacità esecutive e interpretativedi Nadia Ratsimandresy». Il 23 ottobreverranno ripresi al Conservatorio centrale dimusica di Pechino, nell’ambito del Festival

Musicacoustica Beijing 2018, il Preludio dall’opera “Iltempo tospeso del volo” per supporto digitale a 8 canali,Non tutte le isole hanno intorno il mare - Isola III perclarinetto basso amplificato e supporto digitale a 8 canali,Studio per le ali per supporto digitale a 8 canali e FourDarks in Red per quartetto d’archi e elettronica a 8 canali. Il 24 novembre il Festival di Nuova Consonanza riproporràal MACRO di Roma Wassererinnerungen per flauto bassoe supporto digitale a 8 canali, interpreti Gianni Trovalusci,flauto basso, e Nicola Sani, regia del suono. Infine, il 30novembre Non tutte le isole hanno intorno il mare - Isola Iper viola e supporto digitale a 8 canali sarà proposto nellaversione con video prodotto e realizzato da David Ryanall’Atlas Black Box Theatre della University of Colorado aBoulder; l’Autore stesso si occuperà della regia del suono,David Ryan, del video. AchaB per saxofono soprano esupporto digitale a 8 canali è ora disponibile inregistrazione nel Cd Sax Out! (Cesmel CD 1018)interpretato da Enzo Filippetti.

Istituto Italiano di Cultura di Parigi ospita il 5 ottobre laprima esecuzione della versione definitiva di A Landscapein My Hands per pianoforte, nell’interpretazione di AnnaD’Errico. Così lo presenta l’Autrice: «ALandscape in My Hands è un lavoro perpianoforte solo scritto nel 2017 per lapianista Anna D’Errico. La scrittura delpezzo intende valorizzare l’atto performativo,che consente alla gestualità dell’interprete didare vita a un paesaggio sonoro “tattile”.L’esecutore si rivela un tramite fra ilcompositore e l’ascoltatore, traducendo coimovimenti corporei la partitura scritta edando voce a un messaggio altrimentiinaccessibile. Nel momento dell’esecuzionecoesistono fisicità e conoscenza, capacitàinteriorizzate e scelte estemporanee, chetrasformano il messaggio scritto in un atto comunicativo. Si realizza nella performance una sintesi che permette dipercepire il contenuto espressivo del suono attraverso lasua articolazione gestuale, evocando uno spazio teatraleintimo e al tempo stesso condiviso. La materia dell’opera èsilente ma viva ed energica, capace di generare unadrammaturgia sonora fortemente polisemica, grazie allaripetizione ossessiva dei frammenti iniziali e alla lorograduale ma continua metamorfosi. La volontà divalorizzare l’aspetto gestuale della performance mi haspinto ad ampliare il vocabolario tradizionalmente utilizzatodalla tecnica pianistica, esplorando le possibilità sonore delmateriale di cui si compone lo strumento stesso. Questaricerca si è tradotta in un costante e sempre varioaccostamento di suoni effettivi e suoni “muti”: le cordelungamente grattate, strofinate e accarezzate nella parteiniziale si intrecciano a macchie di colore aspre edissonanti, che si proiettano gradualmente verso l’estremoacuto della tastiera. Gli ultimi rintocchi, percossi con forza e

ossessiva insistenza, mettono in risonanza l’interostrumento, per poi sgretolarsi lasciando emergere gli echi e i singhiozzi di una gestualità muta e meccanicamente

inquieta». Il 2 novembre l’Mdi Ensemble proporràal Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, per ilFestival Aperto, la prima esecuzione assoluta diRainbow Dust in the Sky per trio d’archi. Il nuovolavoro, commissione della Fondazione I Teatri, saràripreso il 15 novembre al Teatro Studio Borgnadell’Auditorium Parco della Musica di Roma,nell’ambito di Romaeuropa Festival,nell’interpretazione del PMCE (Parco della MusicaContemporanea Ensemble). Spiega lacompositrice: «Rainbow Dust in the Sky è un’ecopulviscolare, sfumata e rarefatta, della ben notacanzone Over the Rainbow di Harod Arlen, cantatada Judy Garland nel Mago di Oz. La canzone, oltre

a vincere un Oscar, fu ritenuta dalla Recording IndustryAssociation of America “la più bella canzone del secolo” e fu interpretata da moltissimi artisti, diventando unacanzone simbolo in situazioni e contesti assai differenti. Diquesta canzone così fortemente presente nell’immaginariocollettivo, non ho voluto proporre una rilettura, preferendopiuttosto polverizzarne la trama per tracciare una distanzae disegnare profili discontinui che potessero liberamentemescolarsi ai frammenti dell’originale nella memoriadell’ascoltatore. Allontanando l’orecchio dall’evidenza deltesto e della melodia, diviene possibile riconoscere laricorrenza di alcuni intervalli che suggeriscono quasi ilcarattere rituale di una ninna nanna. La gestualità degliinterpreti ne moltiplica le scie sottili, disegnando unastruttura sospesa e circolare». Di Daniela Terranova vieneripreso il 4 ottobre al Teatro Massimo di Cagliari, nelquadro del Festival Spaziomusica, And Time Lets Fall ItsDrop per chitarra elettrica, solista Silvia Cignoli.

Atto comunicativoDaniela Terranova

Due novità esaltano lagestualità degli interpreti

L’

Andrea Mannucci

Caterina Chiozzi esegueNinna nanna per arpa sola il 30 ottobre all’AuditoriumMontemezzi di Verona.Andrea Monarda proponeAuguri per il propriocompleanno per chitarrasola il 6 novembre al Museodel ‘900 di Milano. PaoloGhidoni e Claudio Bonfiglioeseguono A piena voce,sonata per violino epianoforte, il 17 novembrealla Fondazione DiocesanaSanta Cecilia di Brescia.

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LSpazialità e astrazione

Ben quattro novità traItalia, Francia, Germaniae Giappone

Valerio Sannicandro

l 27° Festival di Milano Musica propone il 29 ottobre alTeatro Elfo Puccini la prima esecuzione assoluta di Stadesd’ombres, stades de lumière per ensemble, commissioneMilano Musica e Ensemble Orchestral Contemporain.Terrà a battesimo questa novità Daniel Kawka alla testadello stesso Ensemble Orchestral Contemporain. Spiegal’Autore: «Il rapporto tra luce e ombra è al centro dellapercezione dell’essere umano. Senza luce le formerestano sconosciute, le distanze si annullano, gli spazisono distrutti. Senza ombre gli oggetti sono irreali e avulsidal contesto. Ci si immagina di solito luce e ombra comefenomeni omogenei e continui. La fisica ha tuttaviadimostrato che entrambi i fenomeni sono in realtàcomplessi e articolati. La luce è composta da un riccospettro di colori; analogamente, l’ombra è composta dadiversi stadi di oscurità. Il gioco creato tra la luce e l’ombrapermette di costruirci un’immagine della realtà e partecipaalla nostra elaborazione della conoscenza. Stadesd’ombres, stades de lumière è una composizione perensemble che tenta di realizzare un equivalente sonoro di

diverse componenti della luce e dell’ombra per creare unnuovo accesso acustico all’interpretazione della realtà. Per ottenere questo risultato ogni nota suonata è lacomponente di un’immagine sonora globale, unitaria e fisica. La musica viene dunque realizzata da unacomposizione nel suono. Il pezzo è composto da seisezioni che rappresentano rispettivamente le divisioniimmaginarie tra ombra e luce: 1. Penumbra, in cui glioggetti appaiono; 2. Antumbra, in cui gli oggetti iniziano la discesa verso l’oscurità; 3. Umbra, in cui la realità ènascosta; 4. Iridescence, in cui alcuni colori iniziano amanifestarsi; 5. Transparence, in cui la luce inizia amodificare gli oggetti; 6. Anamorphose, in cui la realtàdiventa immaginaria. Ogni sezione caratterizza unmomento differente del processo di conoscenza dellarealtà, filtrata dai diversi gradi di luce e oscurità».Improvviso statico per saxofono contralto e live electronics(2011) apre il nuovo Cd Sax Out! (Cesmel CD 1018),interpretato da Enzo Filippetti, che ripropone l’esecuzionelive del 13 ottobre 2011 al Conservatorio Santa Cecilia.

a rassegna Suoni Riflessi propone il 25 ottobre allaSala Vanni di Firenze la prima esecuzione assoluta diDecays per violoncello amplificato o con proiezione sonoralive, nell’interpretazione di Michele Marco Rossi e diTempo Reale al live electronics, con l’Autore e FrancescoCanavese responsabili del live sound-projection. SpiegaSannicandro: «Un violoncellista, immerso nel buio alcentro di una sala, trasmette impulsi lunghi e brevi,aggregati sonori, segnali: questa è l’immagine chesintetizza l’approccio musicale di questo lavoro pervioloncello solo amplificato. Nessuna figura musicalecosiddetta tradizionale appare durante il pezzo, se noncome un residuo, una reminiscenza decontestualizzata dal discorso globale. Tutti i suoni, di natura astratta einespressiva, ricordano un’estetica sonora Industrialsimile a suoni elettronici o di sintesi. Il titolo inoltre èprogrammatico nel senso della sintassi musicale: sonopresenti solo figure discendenti (dal punto di vistadell’altezza), che in forma di glissando si susseguono eintersecano tra di loro, formando strutture ritmiche (lungo-breve) derivate dal linguaggio morse. Alcune parole tratte da poemi di Walt Whitman (che si riferisconosemanticamente al titolo) costituiscono il percorsodrammaturgico (se fosse possibile definirlo così)dell’opera». Sarà invece l’Istituto Italiano di Cultura a Tokioa ospitare il 15 dicembre la prima esecuzione assoluta diLast Words per voce Noh e quartetto d’archi spazializzato,interpreti Ryoko Aoki e l’Ensemble Arcipelago, sotto ladirezione dello stesso Valerio Sannicandro, fondatore, col contributo dell’IIC di Tokyo, dell’Ensemble Arcipelagoche proprio in questa occasione farà il suo debutto. Il compositore così presenta questa novità: «Attraversoquesto lavoro, il secondo scritto per la voce Noh di RyokoAoki, continuo ad apprendere il fascino della cultura edella letteratura giapponese, in questo caso rileggendo einterpretando compositivamente una serie di Haikufunerari (una selezione che va dal XVII al XIX secolo). La voce Noh è qui utilizzata prevalentemente in modo chedefinirei percussivo: si trovano degli impulsi (spesso con lacaratteristica sonorità dal grave all’acuto) che proiettano ilsuono non tanto in un arcaismo ma – focalizzandosi su undettaglio della tecnica vocale: gli attacchi – versoun’estetica sonora astratta. I frammenti vocali di un testotanto semanticamente denso quanto musicalmenteatomizzato si proiettano poi nello spazio reale della sala(qui nella meravigliosa sala Agnelli dell’IIC di Tokyo, cui lacomposizione è dedicata) ed entra in risonanza con trestrumenti ad arco (i due violini e la viola) disposti lontanonella sala. È inoltre ancora il testo che suggerisce, inalcune sezioni, la scelta dei timbri: la natura entra nel

suono e ne suggerisce alcuni colori suggestivi. Il violoncello, presente assieme al canto sulla scena,accompagna in modo timbricamente molto variabile i suonidella voce, amplificandone o a volte semplicementesorreggendone la fluttuante fragilità». Nello stessoconcerto verrà eseguito dai medesimi interpreti Odi diLevante per sei strumenti. Un’ulteriore prima esecuzioneassoluta, affidata ai Neue Vocalsolisten Stuttgart, è inprogramma il 19 gennaio al Festival Ultraschall di Berlino.Così l’Autore presenta Zaubersprueche per ensemblevocale: «Zaubersprueche, composto su testi rituali daltedesco antico (Althochdeutsch, una lingua dal suonopiuttosto misterioso) implica sei voci soliste che siesibiscono in varie disposizioni spaziali, così che laproiezione del suono acustico simuli una spazializzazionesonora. Ciascuna sezione è composta su un testo diversorelativo a un antico rituale; i cantanti sono collocati inposizioni diverse per creare una variazione timbrica (edinamica) di un singolo suono o parola. Altri strumenti epiccoli oggetti verranno impiegati per proiettare i suonivocali in modo particolare, conferendo a ciascunmovimento un timbro e un’atmosfera speciali. Il caratteredi questi testi consiste da un lato nella loro naturalinguistica unica: parole che suonano familiari, ma sono in realtà piuttosto imperscrutabili; dall’altro, nella miscelaincomparabile di religione cristiana e pratiche arcaiche e popolari, sorta di rituali esoterici che suggerisconosituazioni musicali (soniche) inconsuete». Infine, Liminaper ensemble debutterà in prima esecuzione assoluta il 22gennaio al Théâtre de Vanves (Parigi), nell’interpretazionedell’Ensemble Court-circuit diretto da Jean Deroyer. Cosìsi esprime l’Autore sul nuovo pezzo: «Limina, le soglie, ilimiti, i confini; è al tempo stesso una linea glaciale, chepreannuncia uno spazio o un luogo diverso, benchéquesta diversità nasconda in realtà una comuneappartenenza. Questa linea è un non-luogo, un punto zeroo infinito, un asintoto (del non-incontro) fittizio matremendamente reale, che divide in modo arbitrario epretende di non lasciar permeare. Che questo limiteeffimero sia sulla terra o sulle acque non può che dividere,ma chiede di essere scavalcato, superato: un confinefissato dall’uomo, ben diverso dalla linea ultimadell’orizzonte, realmente invalicabile». Di ValerioSannicandro viene proposto in prima esecuzione italiana il 1° ottobre nell’ambito di Traiettorie 2018, XXVIIIRassegna Internazionale di Musica Moderna eContemporanea, al Teatro Farnese di Parma, TactileSongs II per flauto basso, clarinetto, viola e percussioni,interprete l’Ensemble Recherche.

Carmine Emanuele CellaElaborare la conoscenza

Commissione congiuntaEnsemble OrchestralContemporain e MilanoMusica

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Franco Donatoni

Etwas ruhiger im Ausdruckper flauto, clarinetto,violino, violoncello epianoforte sarà eseguito il15 ottobre al Konzertsaalder Hochschule für Musikund Tanz di Colonia.

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Due novità ispirate a piattaforme web e social network

in cartellone il 4 novembre allo Zeughaus Kultur di Brig-Glis (Svizzera), la prima esecuzione assoluta di Tutorial 1:#mimesi per voce maschile e flauto dolce subbasso,interprete il Duo UMS ‘n JIP (Ulrike Mayer Spohn, flauto, eJavier Hagen, elettronica), committente con Pro Helvetia di questa novità, che gli stessi musicisti riproporranno il 5novembre all’ONO di Berna, il 6 novembre al KunstraumWalcheturm di Zurigo e infine il 7 novembre alla Safe diBasilea per la rassegna Unternehmen Mitte. Spiegal’Autore: «Comincio un nuovo ciclo di composizioni ispiratedai video tutorial che si trovano su YouTube o altrepiattaforme video simili. Questi video spiegano come farealcune azioni particolari (anche nell’ambito della vitaquotidiana, come la riparazione di elettrodomestici o lericette di cucina) e, nell’ambito musicale, come affrontareuna tecnica esecutiva su uno strumento o come risolvere undeterminato passaggio. Alcuni di questi video mi sono statinel tempo di vero aiuto perché mi hanno permesso di avereuno o più riscontri sonori (si possono trovare anche piùvideo fatti da persone distanti migliaia di chilometri chehanno deciso di dare un contributo sul medesimoargomento in maniera indipendente) su alcuni dubbi chesorgevano durante la scrittura dei miei lavori. La secondafonte di ispirazione sono i tag in uso in molti social network;l’iconicità delle parole usate per i tag porta il loro significatoa strutturarsi come categoria concettuale. Questo aiuta lacomprensione dei significati dei testi da parte dei lettori, inquanto la categorizzazione semplifica il processo di analisidei contenuti simbolici. Dare una categoria spostal’attenzione su un argomento e fa rivalutare lacomprensione di un messaggio sulla base di quel punto di vista. In terzo e ultimo luogo, questo ciclo si ispira alleceleberrime Lessons di Fausto Romitelli. Dal ciclo delcompositore dei Bad Trip prendo solo l’ispirazione sullametafora del titolo in senso assoluto, cioè l’idea di lezionesu qualcosa. Tutorial è il nome di questo ciclo che vuolecercare di dare un punto di vista su alcuni aspetti della miascrittura musicale alla fine degli anni ʼ10. #mimesi è il primonumero di questa serie: due strumenti lontanissimi come lavoce maschile e il flauto subbasso trovano un terreno incomune per confondersi l’uno nell’altro, senza rinunciarealla fisiologia del proprio strumento e della scrittura peresso, della propria retorica strumentale, del proprio ruolo ingenerale. La mimesi è una tecnica di costruzione sonorache ho appreso negli anni di apprendistato francesi e chepermette di legare strumenti e sorgenti elettroacustiche permezzo di timbri sovrapponibili se non proprio in comune. In questo pezzo cerco di fare tutto questo, partendo da unostrumento dalla scrittura estremamente connotata come ilflauto subbasso e la voce maschile, con tutta la difficoltà chel’uso della voce umana ha nella scrittura da camera. Lavoce è trattata dapprima come uno strumento, quindi senzaun vero testo pronunciato; poco a poco un testo (sono soloparole provenienti da varie lingue e spesso senza un sensoper nessuna di essa; eppure, esse si “mimetizzano”nell’idea che possano essere parole straniere di una linguache non conosciamo) viene fuori, ma per un tempo cosìbreve da non poter soffermarsi effettivamente sulla suacomprensione critica. L’annullamento del senso del tempoaiuta la mescolanza dei timbri in quanto viene meno unachiara segmentazione del materiale melodico; un tempolentissimo, al limite spesso delle possibilità di respiro deimusicisti, accompagna tutto il lavoro». Meccanica dellasolitudine per saxofono, percussioni, ensemble e liveelectronics, commissione dello Stato francese per ProximaCentauri e Hanatsu Miroir, è in cartellone in primaesecuzione assoluta il 16 novembre all’Espace K diStrasburgo, con replica il 22 novembre al Rocher dePalmer di Cenon (Bordeaux), nell’interpretazione di MarieBernadette Charrier, saxofono (Proxima Centauri) eHanatsu Miroir. In questi termini Cacciatore presenta ilnuovo lavoro: «Il terzo numero delle “meccaniche” esplora ilconcetto di solitudine. Già alcune lingue, come l’inglese,permettono una differenza lessicale tra “solitude” e“loneliness”, ovvero tra una condizione volontaria o unasubita dello stare da soli, con tutte le conseguenze che essacomporta. Nella psicologia sociale e nella psichiatria, lasolitudine è definita come una “malattia sociale” quando

questa comporta un rifiuto dell’interazione umana o di una riconoscibilità pubblica all’interno di una comunità.D’altronde, l’essere soli è una costante di molte fasi dellanostra vita, e solitudini parziali fanno parte di alcuni ruolisociali che comunemente accettiamo o talvolta soffriamo insilenzio. Esiste la solitudine dei leader, la solitudine degliultimi, quella di chi è diverso o incompreso, quella di chi èinseguito dalle aspettative altrui; esiste l’indipendenza chenel tempo diventa isolamento, la superbia che fagocita chi la prova per l’allontanamento dai sottoposti che nel tempocomporta. Sono solo alcune delle solitudini sociali piùcomuni che attraversano il nostro tempo; molte di questesono socialmente accettate e previste nella nostra società;esse diventano spie di un malessere quando si acutizzano o si allargano alla vita personale trascendendo i propri limitiontologici. Questa meccanica è una suite di pezzi senzasoluzione di continuità, in cui il saxofono baritono si adoperain musica per rappresentare varie tipologie di solitudine chepossono occorrere nella nostra vita personale e sociale. Se da un lato un solista è già “solo” per definizione, questopezzo mi ha permesso di ragionare più a fondo sulla ricercadi ciò che non è scontato e sul fatto che gli aspetti funzionalisono, nel lungo periodo, più interessanti di quelli timbricinella scrittura da camera, specialmente nella definizione di una macro-forma. Un co-solista (quasi un antagonista)compartecipa e stratifica la separazione tra un solostrumento e il resto del gruppo da camera. Vari strumenti“speciali” come l’Hurgy Toy e l’archetto continuo (undispositivo elettromeccanico che permette l’esecuzione dinote continue su superfici risonanti con bordo, come peresempio le lame del vibrafono, i fogli di polistirolo, lamarimba ecc.) intervengono nel pezzo spostando semprepiù frequentemente l’idea di elettronica nella musica mistada qualcosa che si pone in rapporto dualistico con glistrumenti acustici a mero supporto per l’esecuzionestrumentale tout court. La partitura contiene alcuneindicazioni su alcuni momenti di lighting design che sonoimportanti nel pezzo perché partecipano all’azione musicaletramite il loro ritmo; ecco che, sulla stregua del discorsoprecedente, il mio live electronics interviene ora anche sullive lighting. La captazione del suono e la programmazionedi eventi preordinati trascendono in questi casi dallapercezione di materiale sonoro ma legano aspettieterogenei dello spettacolo in un tutt’uno e la partitura trovacosì un’importanza centrale nell’esprimere come questasinergia debba realizzarsi». Infine, una terza novità saràproposta il 25 novembre al Kubus di Karlsruhe per larassegna dello ZKM, committente del lavoro: Tutorial 2:#you and yourself per pianoforte, disklavier, sintetizzatore,live electronics e live video. Ne saranno interpreti la pianistaAnna D’Errico e il Syntax Ensemble. Così il compositore: «Il secondo numero dei Tutorial riguarda due aspettidell’esecuzione strumentale: suonare due strumenti spessocontemporaneamente (in questo caso, il pianoforte e unsintetizzatore) e dover interagire con uno strumentomeccanico come il Disklavier. La parte Midi pre-programmata è suonata in studio dalla pianista, la qualecosì si ritrova in duo (in partitura sono segnati distintamentesia la parte per Disklavier sia quella per pianoforte, suonatadal vivo in concerto) con se stessa. Alcune azioni pre-programmate per il Disklavier servono ad abbassare alcunitasti così da creare delle risonanze definite alla maniera dicome quando si utilizza il pedale tonale per creare dellerisonanze selettive. Un sintetizzatore è usato incontemporanea, e il suo suono viene diffuso direttamentenel pianoforte per mezzo di un altoparlante a contatto.L’amplificazione del pezzo consta di un sistema di 10altoparlanti front, organizzati su tre livelli di altezza differenti.Nel tempo del brano, l’elettronica diventa sempre più“grande”, nel senso fisico-spaziale del termine, così che la dualità tra l’unicità della sorgente mono all’interno delpianoforte e la molteplicità delle sorgenti del dispositivo didiffusione contribuisca con la sua direttiva alla gestione dellaforma. Un video in tempo reale (un passaggio graduale tranero e bianco con l’interazione di una telecamera postasulla cordiera per la creazione di un effetto astratto madirettamente connesso con lo strumento) completa ilpezzo».

ÈSguardo sulla scritturaMaurilio Cacciatore

Aldo Clementi

Manualiter e Sigla per organosono stati ripresi l’8settembre alla Caroli Kyrka di Borås (Svezia), solistaBjörn Nilsson. Il 31 ottobrePatrizio Esposito cura alConservatorio di Musica “L. Perosi” di Campobassoun seminario dal titolo “AldoClementi, compositore edidatta. Il pensiero e lamusica”, col coordinamentodi Piero Niro. Nello stessocontesto Esposito dirigerà unconcerto monografico.Rapsodia 1 per soprano,contralto e orchestra suframmenti di Goethe-Schubert è in cartellone il 2dicembre alla Sala Grandedel Teatro Massimo diPalermo, con MariannaPizzolato, contralto, el’Orchestra del TeatroMassimo, sotto la direzionedi Gabriele Ferro. Il Cd delTrio Accanto Songs andPoems (Wergo WER 7364 2)si chiude con la primaregistrazione mondiale deiTre ricercari per saxofonocontralto, pianoforte (ecelesta) e percussioni.

a Biennale di Venezia ha proposto il 28 agosto, nellaserata di pre-apertura della mostra, la sonorizzazionedel film muto di Paul Wegener Der Golem - Wie er in dieWelt kam (Germania, 1920). La musica originale diAdmir Shkurtaj, commissione della Biennale,è stata eseguita dal vivo dal MesimérEnsemble. Così ne parla il compositore: «Lasonorizzazione del film di Wegener coinvolgeil compositore per le molte metafore latenti onascoste che egli si sente stimolato aidentificare e a sviluppare con il suolinguaggio. È così che come il saggio-magoLöw plasma con le sue mani dall’argilla lostrumento destinato a salvare la comunità dicui si sente responsabile, anche l’organicoorchestrale stabilito per questo lavoro è statochiamato a realizzare artigianalmente da ségli strumenti finalizzati all’esecuzione. Il cupafonutilizzato dal percussionista è uno strumento originalenato dalla sua stessa ricerca su un idiofono a bacchettasfregata diffuso nelle aree di Puglia e di Basilicata; perdi più tale strumento si suona bagnandosicontinuamente le mani esattamente come si fa perlavorare l’argilla. Altrettanto frutto di lavoro artigianale èla tromba Midi, anche se realizzata applicando circuitielettronici sul metallo dello strumento. Qui il ruolo svoltodall’acqua per plasmare la materia sonora da parte delsuonatore di cupafon è svolto ancora una voltaartigianalmente dall’elettronica. E così di seguito per ilresto dell’organico a cui è stato chiesto di fare continuoriferimento al modus operandi dell’artefice che nonintende seguire passivamente le modalità esecutiveaccademiche e canoniche. Tutto il lavoro fa riferimentoa un lessico musicale disomogeneo, rispecchiandol’aleatorietà di forma che è propria della creta; unimpasto in cui si possono riconoscere elementi di jazz,di musica contemporanea, di moduli melodici e ritmicidella tradizione musicale dell’Est europeo e di musicaelettronica. La geometria e l’impronta materica degliedifici in cui sono ambientate le scene trovano riscontronei suoni concreti registrati dall’ambiente reale eriproposti per mezzo del sintetizzatore. L’usodell’elettronica, a prima vista inadatto per lasonorizzazione di un film muto degli anni Venti, trovagiustificazione per l’analogia con l’imprevedibilità deldestino di ogni creazione umana: la tecnica, una voltauscita dalle mani dell’artefice, è destinata a vivere di vitasua. Così come intende fare il Golem. Insieme alla

partitura e come complemento di essa, gli esecutorisono tenuti a seguire anche i fotogrammi del film perassecondarne, come in ulteriori indicazioni diandamento, gli sviluppi emotivi. Un’ultima analogia che

coinvolge in modo particolare il compositoredi musica contemporanea in questo lavoro disonorizzazione è quella che lo vedeimpegnato, esattamente come il rabbino Löw,in un’opera di ricerca spasmodica al fine didare vita a una materia inanimata che peruno è la creta, per l’altro sono i suoni.Entrambi inoltre devono faticare per nonandare incontro alla disapprovazione da partedel contesto sociale per il quale, in definitiva,entrambi lavorano. Il Golem viene deriso etemuto alla sua presentazione in pubblico allapari di una produzione sonora che si propone

di superare le convenzioni e i canoni stabiliti. Se ilrabbino con la creta avesse realizzato dei vasi o dellepentole avrebbe certo ricevuto un più facile consenso,ma non avrebbe convinto l’imperatore a risparmiare lasua gente. Il suo tentativo di andare oltre e di tentarel’impossibile è dell’identica natura del tentativo che fanel suo campo il manipolatore della sostanza sonora,che prova a trovare nuove combinazioni e nuovealchimie nel linguaggio dei suoni». Katër i Radës. Ilnaufragio, opera da camera per quattro voci, ensemble,polifonia “labe”, elettronica e tre attori su libretto diAlessandro Leogrande dal romanzo-reportageNaufragio, è stata riproposta il 6 settembre al TeatroNazionale di Scutari (Albania), l’8 settembre al TeatroOda di Pristina (Kosovo), il 10 settembre all’Anfiteatrodel Lago di Tirana (Albania) e il 21 settembre al SermigArsenale della Pace di Torino. La produzione, affidata aiCantieri Teatrali Koreja, vanta la regia di SalvatoreTramacere e la direzione musicale dell’Autore stesso;scene e luci sono di Michelangelo Campanale, i costumidi Stefania Miscuglio; gli interpreti Olimpia Pagni,soprano leggero, Hersjana Matmuja e Lucia Conte,soprano, Stefano Luigi Mangia, voce sperimentale,Emanuela Pisicchio, Anna Chiara Ingrosso e FabioZullino, attori, Mariasole De Pascali, flauto, MarcoIgnoti, clarinetto basso e clarinetto in Si bemolle, GiorgioDistante, tromba in Si bemolle e live electronics, JacopoConoci, violoncello, Vanessa Sotgiu, pianoforte, PinoBasile, cupa cupe e percussioni, Nazo Çelaj, NikolinLikaj, Meleq Çela, Sali Brahimaj, Valter Hodo, coropolifonico di canti tradizionali albanesi.

Nuove alchimieAdmir Shkurtaj

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autres arabesques per oboe e pianoforte saràpresentato in prima esecuzione italiana daPaolo Grazia e Roberto Prosseda il 7 dicembreall’Accademia Chigiana di Siena, nell’ambito dellastagione Micat in Vertice. Spiega l’Autore: «Nel 2010,componendo Livre d’arabesques (per oboe e ensemble),immaginavo una struttura capace di generare percorsidifferenti a partire da un identico gesto sonoro.Organizzai, così, una forma ad arco dove uno stessoincipit strumentale originava “storie” diverse. In questianni ho cercato di mettere a fuoco un’idea sempre piùessenziale di architettura sonora, in cui la forma non sidefinisca attraverso la cronologia dei gesti, ma vengapensata come una simultaneità che si declina nel tempo;sul bordo di queste riflessioni è nato D’autresarabesques per oboe e pianoforte: quasi un commento aLivre d’arabesques, questo lavoro, concepito in un unicomovimento, prende forma a partire da un accordoripetuto nel tempo che articola la struttura, definendo lametrica dell’intera composizione attraverso una serie di

“microstorie”, ognuna caratterizzata da un propriopercorso formale». Jeder Mensch trägt ein Zimmer insich per voce femminile su testo di Franz Kafka saràpresentato due volte nell’ambito della rassegna “Rondòin Monferrato” del Divertimento Ensemble: il 1°settembre nel Cortile Paulonia di Borgo di Moleto,Ottiglio (Alessandria) affidato al soprano Maria EleonoraCaminada, il 5 settembre alla Tenuta Tenaglia diSerralunga di Crea (Alessandria) con la voce di EleonoraClaps. È prevista invece il 16 ottobre al FestivalCervantino di Guanajuato (Messico) la ripresa di Cinquecori notturni sotto la costa per flauto contralto, interpreteMario Caroli. Il pezzo sarà riproposto il 10 novembreall’Auditorium Cubec di Modena da Laura Bersani,solista di AltreVoci Ensemble. Sarà infine l’IstitutoItaliano di Cultura a Tokio a ospitare il 15 dicembre laripresa di Nebbiae per flauto, clarinetto, violino, viola evioloncello, interprete l’Ensemble Arcipelago sotto ladirezione di Valerio Sannicandro.

Federico GardellaSimultaneità nel tempo

In cartellone alla Chigianauna pagina per oboe epianoforte

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Sonorizzazione di unclassico del cinema muto alla Biennale

L

Roman Palester

I Tre sonetti a Orfeo persoprano e orchestra dacamera su poesie di RainerMaria Rilke verranno eseguitil’11 novembre dall’OrkiestraSymfoniczna FilharmoniiŁódzkiej diretta da PawełPrzytocki alla SalaKoncertowa Filharmonii diLodz (Polonia).

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Nuovo Cd monografico e numerose riprese

uscito per l’etichetta Winter & Winter il Cd monograficoPas perdu (910247-2) dedicato a Stefano Gervasoni, di cuiraccoglie una selezioni di lavori significativi. Innanzituttoquello che presta il titolo all’album, Pas perdu per cimbalonsolo, che l’Autore presenta come «il mioomaggio a Luigi Gaggero, il grande interprete dicimbalon che mi ha introdotto all’arte del suostrumento, che è diventato immediatamente unapresenza importante nella mia tavolozzastrumentale». L’altro lavoro importante e recentesono i Dodici sonetti di Camões per baritono egrande ensemble, che, ancora nelle parole diGervasoni, «sono uno dei due cicli checostituiscono Fado errático - Com que voz, ungrande lavoro ispirato a due eminenti figureportoghesi: Luís de Camões, che rappresental’arte alta, e Amália Rodrigues, campione dellacultura popolare recente. Messi insieme i due cicli pervoce sola, grande ensemble e elettronica si intreccianonella composizione originaria poiché sono stati concepiticome un sistema di riferimenti incrociati, simmetrie,sovrapposizioni, eco e constrasti strutturali che creanoun flusso musicale costante. E tuttavia, essi sono ancheperfettamente separabili e possono essere eseguitiautonomamente, come due raccolte di Liederkreise.Abbiamo così Fado errático, dodici fado ispirati alrepertorio di Amália, per cantante fado, grande ensemble e elettronica, e Dodici sonetti di Camões per baritono egrande ensemble senza elettronica. L’eliminazionedell’elettronica ha portato a una serie di cambiamenti nellaparte strumentale del ciclo di Camões, in particolare nelnumero 3 (“Correm turvas as águas deste rio”). Tuttavia,l’ordine dei pezzi resta lo stesso e forma un percorsodrammatico che va dall’espressione del dolore dell’amorealla riflessione sulle astrazioni filosofiche sul distacco chesi prova all’avvicinarsi alla morte». Il 15 settembre allo

Stadtmuseum di Bolzano è stato eseguito per il FestivalTransart Prés (XIII-XVIII) per pianoforte, affidato a LucaIeracitano, solista dell’Mdi Ensemble. È stato inveceriproposto il 22 settembre al Witold Lutosławski Polish

Radio Concert Studio di Varsavia, per l’Autunnodi Varsavia, Festival internazionale di musicacontemporanea, In nomine R… per ottostrumenti, interprete l’Ensemble Recherche.Altravoce, Omaggio a Robert Schumann perpianoforte e dispositivo elettronico trasparente èin programma il 3 novembre a Rockenhausen(Francoforte) per il Festival “Zeit für neueMusik”, nell’interpretazione di Filippo Gorini.Sarà l’Italian Academy della Columbia

University a ospitare a New York il 7novembre la ripresa di Clamour,terzo quartetto per archi, interprete ilMivos Quartet. Prima traccia percorno di bassetto e live electronicsviene proposto il 9 novembrenell’ambito di Traiettorie 2018, XXVIIIRassegna Internazionale di MusicaModerna e Contemporanea, allaSala dei Concerti della Casa della

Musica di Parma, interprete Michele Marelli. NicolasChalvin porta in tournée Un leggero ritorno di cielo perventidue archi, alla testa dell’Orchestre des Pays deSavoie, il 30 novembre a Saint Martin d’Hères, il 1°dicembre a Villefontaine, il 2 dicembre a Nizza, il 4dicembre a Thonon les Bains, il 7 dicembre a Chambérye il 13 dicembre ad Annecy. Infine, sarà ripreso il 20gennaio alla Philarmonie Berlin, nell’interpretazione delsoprano Sophie Klußmann e dei borsisti della Karajan-Akademie dei Berliner Philharmoniker sotto la direzione diGregor Mayrhofer, Godspell per mezzosoprano e novestrumenti, su testi di Philip Levine.

ÈPercorsi e tavolozzeStefano Gervasoni

Un volume e una mostracelebrano aspetti menoconosciuti

el contesto del ciclo “Dallapiccola torna in città”,realizzato per l’LXXXI Festival del Maggio MusicaleFiorentino dal Centro Studi Luigi Dallapiccola, la FirenzeUniversity Press ha pubblicato il volume Laura. Ladodecafonia di Luigi Dallapiccola dietro le quinte, a cura diMario Ruffini, prefazione di Luigi Dei. Il testo rappresentauna novità significativa poiché porta alla luce il backstagedella complessa traversata dodecafonica compiuta daLuigi Dallapiccola. Il curatore del volume, e autoredell’ampio saggio di apertura, è il Presidente del CentroStudi Luigi Dallapiccola. In questi termini si è espressa sullibro Anna Amoroso: «La figura di Laura Coen Luzzattoapre uno spaccato su una vicenda umana e spirituale cheha attraversato gli eventi più drammatici del Novecento e cirestituisce la storia di un incontro che accende una luceulteriore sul complesso percorso dodecafonico di LuigiDallapiccola. Il libro, correlato di circa cento fotografie,materiali d’archivio e della tesi di laurea su NicolòTommaseo firmata da Laura Luzzatto, è la preziosatestimonianza di un incontro che ha trovato un suo perfettoequilibrio nel rispetto della diversità di pensiero, che a suavolta è diventato un trait d’union. Insieme, Luigi e Laura,hanno affrontato le persecuzioni razziali, i rispettivi drammie hanno avuto il coraggio di vivere la propria italianità,politica, civile e culturale, pur provenendo entrambi daterre di confine. Lui, compositore, cattolico e istriano,incontra Laura, atea, ebrea e triestina. […] Il volumesottolinea il grande apporto di questa figura per la culturaitaliana e per il lavoro del marito, riflesso di un vissutocondiviso con lei che diventa la lucida organizzatrice dellasua memoria». Nel contesto delle iniziative dallapiccolianemenzionate, il 7 maggio scorso è stata inaugurataall’Accademia delle Arti del Disegno la mostra “LuigiDallapiccola. L’idea del volto”, a cura di Mario Ruffini.

Nelle parole del curatore, «La mostra rende omaggioall’imprescindibile eredità musicale, morale e civile di unodei più grandi compositori italiani del Novecento. Per laprima volta è riunito un grande numero di opere trasculture, ritratti, caricature, schizzi e un burattino. Questaesposizione riunisce anche cinque busti dedicati all’artista,i cui autori, Giulio Pierucci, Quinto Martini, GiuseppeGavazzi, Antonio Di Tommaso, provengono dalla ScuolaPratese Pistoiese di Scultura. I ritratti esposticomprendono invece la caricatura di Bruno Milotti del 1934e il ritratto realizzato da Fernando Farulli nel 1964. Ai treschizzi di Silvio Loffredo e al suo olio si aggiungono l’operadi Flavia Arlotta e quella recente di Lorenzo Giandotti. C’è poi un burattino di Stefano Sperandei, un disegno diGuido Di Tommaso e anche un’opera che ho realizzato io stesso in occasione del primo centenario della nascitadel compositore. Abbozzati e di straordinaria sintesiintellettuale sono invece i cinque schizzi realizzati nel 2005dal poeta Mario Luzi mentre un rarissimo ciclo di sedicifoto del 1946, realizzate dal fotografo Giacomo Pozzi-Bellini in cui è ritratta la famiglia Dallapiccola nel Giardinodi Boboli, completa l’iniziativa insieme alle due Barche diUlisse eseguite da Fernando Farulli nel 1968 per la primadell’Ulisse a Berlino». Aggiunge Giorgio Bonsanti,Segretario Generale dell’Accademia delle Arti del Disegno:«Dallapiccola è stato uno dei soggetti più rappresentatidagli artisti del Novecento. Apparteneva al numero dicoloro che hanno nei confronti del mondo, persone e cose, un atteggiamento di forte curiosità, che impedisceloro di rimanere osservatori esterni e non coinvolti. Haattraversato le più drammatiche vicende del secolo scorso,trasformando ognuna delle sue tragedie personali in operad’arte».

NIl volto e la musaLuigi Dallapiccola

Niccolò Castiglioni

Boston Musica Vivapropone il 20 ottobre alKresge Auditorium del MIT a Cambridge(Massachusetts) Tropi percomplesso da camera.

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a prima rappresentazione della versione definitiva diEhi Gio’ - Vivere e sentire del grande Rossini, opera perun attore, un performer, tre cantanti, ensemble e liveelectronics su libretto di Giuliano Compagno è incartellone il 16 ottobre al Teatro del Maggio MusicaleFiorentino, con repliche il 20, 25 e 28 ottobre. Ne sonointerpreti Tony Laudadio, voce recitante, GregoryBonfatti, tenore, Ljuba Bergamelli, soprano,Salvatore Grigoli, baritono, e l’Orchestra eCoro del Maggio Musicale Fiorentino direttoda Marco Angius, regia e scene diFrancesco Saponaro. Composta nel 2016 erappresentata per la prima volta al TeatroLirico di Spoleto, Ehi Gio’ sarà allestita aFirenze nella versione definitiva. Nellabreve opera Montalti ritrae un Rossiniormai anziano, rintanato nel suo rifugiodorato di Passy e costretto dall’inaspettatavisita di una squadra di operai a riviverealcune tappe del suo mito: dalla passione gourmande,all’ipocondria, dai nostalgici ricordi di una carrierafolgorante e gloriosa al mal di vivere, suo compagno disempre. I fantasmi del passato – donne amate, cantantie impresari – riprendono così vita in una scritturamodernissima e stimolante che si muove con agio tral’ampia gamma delle intonazioni vocali impiegate,sonorità elettroacustiche e citazioni musicali colte. CosìMontalti ci introduce alla nuova versione dell’opera:«Sono sempre stato affascinato dall’idea diconcepire lavori che coinvolgessero diversi ambiti dellacreazione artistica. Il concetto di Opera come plurale diOpus (quale proposto da grandi compositori e registicome Luciano Berio e Robert Carsen) si è impostomolto presto nel mio percorso artistico e il fascino delteatro in generale mi ha portato a concepire spesso glioggetti musicali come fossero dei personaggi. Negliultimi anni le idee teatrali che abitavano la mia musicastrumentale hanno avuto modo di esplicitarsi nel mondodel teatro, facendo sì che la mia ricerca compositiva sifocalizzasse sempre più intensamente sul mondo delteatro musicale e, in particolare, su progetti d’opera.Tutta la mia attenzione si è quindi concentrata sulrapporto con il testo, sulle differenze tra opera e teatromusicale, su ciò che penso debba e possa essereun’opera composta oggi. Interrogativi eterni. Ehi Gio’ -Vivere e sentire del grande Rossini, la cui primaversione è stata commissionata nel 2016 dal TeatroLirico Sperimentale di Spoleto, nasce dall’idea dimettere in scena il lato umano di Gioachino Rossini. In particolare le contraddizioni di un uomo fragile e

fortissimo insieme, d’umore assai mobile, il cui misterodell’interruzione creativa è rimasto senza risposte perdecenni. Con Giuliano Compagno, che ha scritto illibretto dell’opera, abbiamo immaginato il compositorenegli ultimi anni della sua vita, visitato dai suoi ricordi edalle figure fondamentali della sua esistenza. In scenaabbiamo quindi un attore a interpretare Rossini, un

performer con un ruolo totalmente astratto e tre cantanti che cambiano continuamentepersonaggi, nei panni di coloro che popolaronola vita del compositore. L’intento comune è statochiaro fin dal primo momento: non potevamomettere in scena una biografia rossiniana o,ancora peggio, elencare un catalogo dianeddoti. Abbiamo preferito piuttosto lavorare suun’idea di teatro astratto, in cui ogni scenaevocasse un momento della vita di Rossini equindi una situazione emotiva ben precisa. Lanarrazione che ne deriva è quindi tutt’altro che

lineare: in una sorta di dimensione onirica, assistiamoalle interazioni tra il compositore e i suoi fantasmi. Dalpunto di vista musicale ho voluto evitare qualsiasi tipo dicitazione rossiniana; solo un paio di minuti sono dedicatialla rievocazione di un frammento di Armida, che vieneriletto con una funzione drammaturgica ben precisa.Nella versione definitiva, commissionata quest’anno dalMaggio Musicale Fiorentino, ho avuto modo di rivedereil lavoro a diversi livelli: aggiunta di nuovi testi, revisionedi alcuni passaggi vocali, nuova orchestrazione didiverse scene e revisione dell’elettronica. La nuovaversione non modifica la struttura drammaturgica dellavoro ma ne sottolinea e amplifica alcuni aspetti».Vittorio Montalti è compositore in residenza nellastagione Incontri Musicali presso l’Auditorio Gaber delGrattacielo Pirelli, sotto l’egida della Società deiConcerti. Il primo concerto si svolgerà il 22 ottobre (altrisono previsti nel corso del 2019) col seguenteprogramma Diffractions n. 2 per clarinetto basso,violoncello e pianoforte e Diffractions n. 3 per ilmedesimo organico. Ne saranno interpreti LorenzoPaini, clarinetto, Giacomo Cardelli, violoncello, e MatteoCardelli, pianoforte. La prima esecuzione della versionedefinitiva di Tell Me a Story per pianoforte e liveelectronics è in cartellone l’8 ottobre a Roma, alleTerme di Diocleziano per lo ZERO Festival,nell’interpretazione di Francesco Libetta. Il 9 gennaioverrà ripreso al Teatro Verdi di Firenze Untitled perorchestra, eseguito dall’Orchestra della Toscana direttada Kerem Hasan.

Rossini definitivoVittorio Montalti

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al 5 all’8 ottobre Pasquale Corrado è inresidenza presso il Fortissimissimo FestivalFirenze, nell’ambito del quale verrannoeseguite due suoi lavori. In particolare, il 6 ottobre sarà ospitata nella Sala delBuonumore Pietro Grossi del Conservatorio“L. Cherubini”, sotto gli auspici degli Amicidella Musica di Firenze, la prima esecuzioneassoluta di High Light Night per violoncellosolo, nell’interpretazione di FrancescoStefanelli. Spiega l’Autore: «In questo studioper violoncello solo ho voluto esaltare la“luminosità” timbrica dello strumentoattraverso l’esplorazione delle parti e dei registri estremidello strumento. Il pezzo abita diverse stanze, ognunadelle quali caratterizzata da una particolaritàvirtuosistica, dove per virtuosismo intendo il vettore diun’energia trasmissibile al pubblico. Dilatazione e

compressione dei materiali sonori earticolativi utilizzati sono i punti sui qualisoffermo la mia attenzione». Il giornosuccessivo, 7 ottobre, verrà invece eseguitonella medesima sede dal Quartetto DaidalosLux Day per quartetto d’archi. Così lopresenta Corrado: «Il pezzo rende omaggio al Canto XXXIII del Paradiso dalla DivinaCommedia (in particolare ai versi “O sommaluce…”) essendo quest’ultima la guidaimmaginativa che legava l’edizione 2012 del Premio San Fedele, tenutosi a Milano, al quale questo brano è collegato.

Lux Day è caratterizzato da un rapido susseguirsi diestremizzazioni. In altre parole, il brano è costruito sulrepentino passaggio di sonorità estreme: dal sottile aldenso, dall’acuto al grave, dall’impercettibileall’evidente».

Pasquale CorradoLuminosità timbrica

Due lavori cameristici al Fortissimissimo Festival Firenze

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In scena a Firenze la nuovaversione dell’opera scritta per Spoleto

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Carlo Ciceri

Criteria insorge per triod’archi è in cartellone il 9ottobre per il Kaple BožíhoTěla all’Umělecké Centrumdi Olomouc (RepubblicaCèca), interprete l’EnsembleMondrian. I medesimimusicisti portano in tournéesvizzera Cruda per triod’archi amplificato eelettronica il 26 ottobre alWalcheturm di Zurigo, il 27ottobre alla Villa Dutoit diGinevra e il 30 ottobre allaGare du Nord di Basilea.

Il pianoforte e l’ensemble al centro della ricercaLuce leggera

Leonardo Marino

Il 18 settembre gli Studi sulla leggerezza per pianofortesono stati proposti in prima esecuzione assoluta allaFundació Música Contemporània di Barcellona, affidato aBernat Català Rams. Spiega l’Autore: «La raccolta di Studisulla leggerezza è stata scritta su richiesta del giovane etalentuosissimo pianista catalano Bernat Català. Gli studisono brevi e semplici composizioni attraverso le quali hoesplorato il concetto di leggerezza espresso da Calvinonelle Lezioni americane, concetto che mi staparticolarmente a cuore. Per dirla con Calvino “la miaoperazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso”per ottenere una leggerezza di scrittura e, mi auguro, unaleggerezza percepibile anche all’ascolto». Dietro la luceper ensemble è in programma in prima esecuzioneassoluta il 17 ottobre al Teatro Farnese di Parmanell’ambito di Traiettorie 2018, XXVIII RassegnaInternazionale di Musica Moderna e Contemporanea,interprete l’Ensemble Prometeo diretto da Marco Angius.Così Marino presenta il nuovo lavoro: «Dietro la luce è unbrano per ensemble dedicato al compianto compositoreFederico Incardona. Il brano è scritto per lo stessoorganico di Mehr Licht, fatta eccezione per la voce. Dallostesso brano è tratta la figura di apertura, una nota tenutae articolata dai vari strumenti. La composizione è statacostruita cercando d’immaginare cosa potesse nascondersidietro la “chiarezza” di questa idea, di questa luce.All’ascolto sono percepibili dei frammenti melodici molto

semplici e puliti che derivano da una ninna nanna sicilianaalla quale sono molto legato. L’uso di materiali di originepopolare è un secondo omaggio a Incardona e alla terra“disgraziata” che ha dato sia a lui che a me i natali e serveda collante in un percorso che dall’idea di Incardonaconduce l’ascoltatore alla mia musica». Il Concerto perpianoforte e ensemble è in cartellone in prima esecuzioneitaliana il 23 gennaio a Milano, per la stagione Rondò,interpretato da Maria Grazia Bellocchio e dal DivertimentoEnsemble diretto da Sandro Gorli. Racconta il compositore:«Il Concerto per pianoforte e ensemble è il primo lavorocon solista che ho scritto. Ha visto la luce nel 2017 ed èstato eseguito per la prima volta a Kiev nell’aprile dellostesso anno da Dina Pysarenko e l’Ukho Ensemble direttoda Luigi Gaggero. Il brano è un breve concerto (10’ ca.)diviso in tre tempi ma senza soluzione di continuità. Il pianoforte ha un ruolo di solista nel senso classico del termine e gli vengono affidate delle parti moltovirtuosistiche e di forte impatto sonoro, ma sempre e soloin tastiera. Nella stesura di questo concerto ho deciso diaffrontare di petto le problematiche relative alla scritturaper strumento solista e ensemble, rischiando infeliciparagoni con la grande letteratura del passato. È stata unatappa molto importante del mio processo di crescita comecompositore e lo considero il pilastro portante del mioattuale modo di scrivere».

l 2 novembre vedrà la luce al Teatro Cavallerizza diReggio Emilia, nell’ambito del Festival Aperto, la primaesecuzione assoluta di Julia (The Other Side) per flauto,clarinetto, violino, viola, violoncello e percussione,interprete l’Mdi Ensemble. Il nuovo pezzo sarà ripreso il 15novembre al Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parcodella Musica di Roma, per il Romaeuropa Festival,nell’interpretazione del PMCE, Parco della MusicaContemporanea Ensemble. Spiega l’Autore: «Julia (TheOther Side), commissione della Fondazione I Teatri diReggio Emilia per il Festival Aperto 2018, è una

composizione concepita sulla falsariga dell’omonimacanzone dei Beatles. L’idea è di evocare il brano originariocon allusioni più o meno dirette, rivelarlo poco a poco,come un fantasma o un’ombra sempre presente ma maicompletamente distinta. Il principale elemento morfologicoche mi ha portato a scegliere questo pezzo è la notaripetuta ossessivamente, presente praticamente dall’inizioalla fine, che genera un dolce paradosso: la messa inscena di un “tentativo di canto”, a suo modo espressivo,che non riesce a schiodarsi da una frequenza “congelata”».

Dolce paradossoLuca Antignani

Novità cameristica al FestivalAperto e all’Auditorium Parcodella Musica

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Novità al Festival Aperto eall’Auditorium Parco dellaMusicaAntiretorica espressiva

Maurizio Azzan

Il Festival Aperto presenta il 2 novembre a Reggio Emilia,Teatro Cavallerizza, la prima esecuzione assoluta diMonochrome per trio d’archi. Ne sarà interprete l’MdiEnsemble. Il nuovo lavoro sarà ripreso il 15 novembre al Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, nell’ambito di Romaeuropa Festival,nell’interpretazione del PMCE (Parco della MusicaContemporanea Ensemble). Spiega il compositore: «Certemusiche sono fatte per dilatare lo spazio-tempo, altre perrubarlo. Talvolta si limitano semplicemente a riempirlo. Soloin rari casi capita di trovarsi di fronte a un’esperienzad’ascolto capace di modificarne il fluire fino a renderloqualcosa di totalmente inafferrabile, indefinibile. Uno diquesti casi è stato per me, alcuni anni fa, la scoperta deltutto casuale di #Untitled 1 dei Sigur Ros. Quel suono diinterruttore che dà inizio al pezzo come se si stesseiniziando una sessione di prove, quella voce che rifiuta diarticolare un vero e proprio testo per restare puro suono,quell’acustica inusuale che solo a fatica raggiunge lapienezza del concerto live per poi svuotarsi pian piano finoa ridursi alla risonanza di un pianoforte troncataall’improvviso, quasi per errore, sono elementi che mi sonorimasti impressi per lungo tempo. Proprio in virtù del loroessere normalmente legati alla dimensione più privata

dell’esecuzione, quella fra sé e sé, essi aprono le porte aun’antiretorica profondamente espressiva, in cui il generecanzone perde completamente le sue caratteristiche più stereotipe per trasfigurarsi nell’esplorazione di unterritorio sonoro emerso con la spontaneità che solol’improvvisazione riesce ad avere. Il brano diventa quindiuna finestra socchiusa su uno spazio di ricerca personalenecessariamente incompiuto, abbozzato; delimitatosoltanto dal gesto di prendere in mano il proprio strumentoper creare un contatto, generare una vibrazione. In questolavoro ho cercato di sondare le pieghe del negativo diquesto contatto immaginando uno spazio ad essocomplementare». Il 1° luglio In limine per violino,violoncello e pianoforte è stato proposto all’Atelier MarcelHastir di Bruxelles dall’Ensemble Fractales. Anna D’Erricoriprende il 5 ottobre all’Istituto Italiano di Cultura di ParigiDove tutto è stato preso (Innerspace II) per pianoforte. Nelmese di agosto Maurizio Azzan è stato in residenza al C32performingartworkspace presso Forte Marghera - Parco delContemporaneo, Mestre, per lavorare con Carlo Siega aDove tutto è stato preso III, nuovo lavoro per chitarraelettrica e live electronics che verrà presentato nel corsodel 2019.

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Festa sul podioEnnio Morricone

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha celebrato conuna grande festa in musica il 27 settembre, nella SalaSanta Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, inovant’anni di Ennio Morricone, accademico effettivodell’istituzione dal 1996. Il maestro ha guidato l’Orchestra eil Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in unconcerto di musica propria, di Goffredo Petrassi, maestrodi composizione dello stesso Morricone, Igor Stravinskij,Johann Sebastian Bach nella trascrizione di Anton Webern,Salvatore Sciarrino, Nicola Piovani e Dario Marianelli. Sulpodio si sono alternati a Morricone, che da anni dirigeabitualmente le compagini di Santa Cecilia, il collegaPremio Oscar Nicola Piovani e Carlo Rizzari. Il 29settembre Vivo per violino, viola e violoncello è statoripreso al Theater im Kempten nel quadro della rassegnaClassix Kempten, 13. Internationales Festival derKammermusik, affidato ai solisti di Classix Kempten:Christel Lee, violino, Joaquin Riquelme García, viola, e YanLevionnois, violoncello. Due movimenti dai Quattro Studiper chitarra sono in programma il 9 novembre alla Sala

San Pietro di Savona, nell’ambito della Stagioneconcertistica dell’Associazione Ensemble Nuove Musiche.Il Quarto Concerto per organo, due trombe, due tromboni eorchestra è in cartellone il 16 novembre a Roma, per ilFestival di Nuova Consonanza, diretto Gabriele Bonolis. Lo stesso 16 novembre verrà ripresa alla Grand Scène duChesnay (nell’Île-de-France) la seconda versione di Flashper otto voci e quartetto d’archi su testi di Stefano Benni,Sergio Miceli, Edoardo Sanguineti e anonimo del Seicento,diretto da Silvio Segantini. Il 22 novembre Voci dal silenzioper voce recitante, coro misto, voci registrate su nastromagnetico e orchestra è in cartellone al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles, nell’ambito del Festival Ars Musica: nesaranno interpreti il Chœur Symphonique Octopus el’Orchestre Philharmonique Royal de Liège guidati daChristian Arming. L’affiancherà nel medesimo concertol’esecuzione di Fluidi per dieci strumenti. Voci dal silenzioverrà ripreso dalle medesime compagini il giornosuccessivo 23 novembre alla Salle Philharmonique diLiegi, sempre nel contesto del Festival Ars Musica.

uscito per l’etichetta Stradivarius (STR37083) il Cdmonografico Chamber Music, dedicato alla produzionerecentissima del compositore, in particolare per quattrostrumenti: violino, viola, violoncello epianoforte. Scrive Mario Messinis nelle notedi accompagnamento: «In un bel saggio suIvan Vandor Cristiano Vecchi parla di“paesaggi senza storia” e Mario Bortolotto, ilprimo illuminante esegeta, di “alterità” rispettoa tutte le avanguardie storiche, anche diquella viennese. Mi permetto di dissentire.Vandor, almeno l’ultimo Vandor, vive comeKurtág nella storia, sebbene, diversamentedal compositore ungherese, non ami ilcitazionismo. Perenne la reviviscenza dellaMitteleuropa, come eco o riverbero e noncome ripresa letterale. Non c’è la passione neoclassica perl’antico, ma i barbagli di un mondo perento. Vandor dialogacon gli estinti. Dopo le ricerche sperimentali dellagiovinezza e le esperienze con il gruppo di improvvisazione

Musica Elettronica Viva, il nostro musicista si è rifugiato inun limbo estatico, come nel Duo per viola e pianoforte e neipezzi per violoncello inclusi in questo disco. Singolare il

sincretismo del Klavierquartett e il cantabileemozionato prossimo alla elegia bartokiana delTrio per archi: il capolavoro di questacrestomazia. Periodicamente affiora lasospensione del tempo come nelle Bagatelleop. 9 di Webern. Non c’è traccia nella sua operadel buddismo tibetano che ha affascinato lostudioso. È una personalità dalle due animeautonome che non dialogano tra di loro; tant’èvero che evita i compiacimenti etnici e gliorientalismi. Il suo è un mondo solitario,sospeso sul ciglio dell’interiorità. Nell’ascolto diquesta musica si scopre una toccante letizia

spirituale. Vandor è un grande inattuale. Dialoga con leombre, non teme di ricreare il passato, di vivere conintimità lirica il ritorno del dimenticato».

Un grande inattualeIvan Vandor

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Musica dall’acquaRoberto Fabbriciani

Èuscito per l’etichetta Stradivarius (STR37108) il Cdmonografico Alluvione di Roberto Fabbriciani, coadiuvatoda Alvise Vidolin per l’elettronica. Le nove composizioni quiraccolte si avvalgono di una ricca varietà all’interno dellafamiglia dei flauti, segnatamente del flauto iperbasso, diquello contralto, ma anche del flauto contrabbasso e delclassico flauto traverso. Scrive Luisella Botteon nelle notedi accompagnamento: «Il racconto, attraverso i brani delCd, dell’acqua come gioco, passione e necessità; i sogni, i giochi d’infanzia e della fantasia di Roberto ma anche ilmomento drammatico e oscuro di storia vissuta ingioventù: l’alluvione di Firenze. Fantasioso sognante(1976), per flauto e nastro magnetico, è il secondo di trebrani ispirati a una nuova concezione virtuosistica. Unbrano che può essere preso ad emblema della produzioneludico-virtuosistica di Roberto Fabbriciani e possiedeelementi percettivi di grande impatto. Alluvione (1970),brevissimo ma intenso brano in ricordo dell’esperienzavissuta a Firenze nel 1966. Originariamente scritto perflauto basso viene proposto nella nuova versione per flautoiperbasso. Nell’idea compositiva di Abyss II (2016), perflauto iperbasso, flauto in Sol e nastro magnetico, Roberto

Fabbriciani non pone un intento meramente descrittivo mal’evocazione è generatrice di sensazioni, sentimenti e immagini variamente combinate e liberamenteinterpretabili. Suono sommerso e Suono sommerso II, perflauto contralto, nastro magnetico e live electronics, sonostati composti nel 2002. L’energia e la rarefazione delsuono sono elementi peculiari di questi brani. Il suonoappare come una voce dal profondo terrestre che cerca dicomunicare. Corrente (2012) per flauto e nastro magneticoe Deflusso (2017) per flauto contrabbasso sono entrambiuna rappresentazione della fantasia. Una dimensionesonoriale onirica in cui i suoni si librano, si fondono, sirincorrono creando un universo variopinto e sfumato. Dalprofondo (2012) per flauto iperbasso e nastro magneticoracconta di un viaggio dall’oscurità verso la luce. FantasyFalls, del 1992, per flauto iperbasso, nastro magnetico elive electronics, è un brano costruito con continueprogressioni di un unico tema che ben rappresenta gliaspetti più intimi e giocosi di Roberto. Il flauto iperbasso,strumento inventato nel 1976 da Roberto Fabbricianiprotagonista in questo Cd, è utilizzato con tecnicheesecutive particolari».

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Concerto celebrativo dei 90 anni a Santa Cecilia

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Alluvione

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Nuovo Cd dedicato alla piùrecente musica da camera

Nuovo Cd a temainterpretato con 4 diversi flauti

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Chamber Music

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Due novità e la vittoria al Premio Trio di Trieste

Dimensione contemporaneaGabriele Cosmi

Due prime esecuzioni assolute per Gabriele Cosmi inquesto autunno. Il 28 novembre il Teatro Verdi di Pisapropone, per I Concerti della Normale,Musica per oboe ed archi per oboe, violino,viola e violoncello, nell’interpretazione delNew European Ensemble. Spiega l’Autore:«Musica per oboe ed archi verrà presentatain prima esecuzione assoluta accanto a duepagine importanti della letteratura oboistica;il Quartetto in Fa maggiore di Mozart e ilQuintetto di Prokof’ev. Pensando alla nuovacomposizione, riecheggiavano in me diversilavori appartenenti a epoche antecedenti,sia a quella attuale, che a quella delle altredue composizioni proposte in concerto. Ben presto mi sonoreso conto di percepire lavori come i Concerti per oboe diVivaldi o Marcello maggiormente vicini a me rispetto adaltra letteratura del XVIII o XX secolo. Ho cercato dunqueuna dimensione contemporanea dello strumento,abbracciando l’istintiva percezione di antichità che l’oboenaturalmente mi trasmetteva. Ho immaginato una musicaantica differente dalla musica che realmente ci hapreceduto; la mia incapacità di concepire l’oboe come uno strumento moderno mi ha portato a manipolare edistorcere il passato, cogliendone aspetti costitutivi, matradendoli dall’interno». Il 1° dicembre verrà invece

eseguito per la prima volta al Teatro Moderno di GrossetoSo ancora che visse III, nella versione per voce e gruppo

da camera, affidato all’Ensemble Dissonanzen. Treriprese di musica di Gabriele Cosmi in questi mesi: ilVagues Saxophone Quartet ha interpretato il 3 giugnoa Roma, Villa Visconti, Kic per quartetto di saxofoni: ilconcerto verrà replicato il 25 novembre a Casa Verdi,a Milano, per la rassegna della Società del Quartetto“Domenica a Casa Verdi”. Gli altri non muoiono maiper voce sola è stato invece proposto ad Art NightVenezia il 23 giugno dal soprano Lisa La Pietra. Èinfine la rassegna Suoni Riflessi a ospitare alla SalaVanni di Firenze il 25 ottobre Michele Marco Rossi eFrancesco Canavese/Tempo Reale nell’esecuzione di

Musica per violoncello ed elettronica. Il 15 ottobre avràluogo al Teatro Verdi di Trieste la cerimonia di premiazionedel Concorso Internazionale “Trio di Trieste”, il cui primopremio è stato vinto da Gabriele Cosmi con il Concerto perpianoforte e strumenti. In quel contesto è maturata lacommissione di un nuovo ciclo da camera per pianoforteed archi intitolato Voci, come brano d’obbligo per l’edizione2019, con tournée della composizione presso l’AccademiaChigiana di Siena, la Stagione Associazione ChamberMusic Trieste, il Festival Trieste Prima, il Festival di MusicaContemporanea di Lubiana, e l’Universität für Musik undDarstellende Kunst di Graz.

l 1° ottobre l’Ensemble Recherche propone al TeatroFarnese di Parma, nel contesto di Traiettorie, XXVIIIRassegna Internazionale di Musica Moderna eContemporanea, Murale III per flauto, clarinetto, violino,viola, violoncello e percussioni, con ripresa il 22 novembreall’Ensemblehaus di Frigurgo in Bresgovia (Germania).Così l’Autore presenta il nuovo lavoro: «Il Murale è unluogo dell’immaginario dove figure, colori si confondono esi sovrappongono come in un caleidoscopio. Un flusso di

coscienza nel quale il frammento diventa tutto e il tutto è inun solo frammento. Murale: varietà di colori… varietà difigure… la vita, tutta insieme». Di Marco Quagliarini èpossibile ascoltare il 20 ottobre, per la rassegnaVancouver New Music, A Festival of String Quartets, Dalbuio per quartetto d’archi nell’interpretazione del QuartettoNoûs. Alessandro Viale eseguirà il 13 novembre alla St.George the Martyr Church di Londra, in Borough HighStreet, per Borough New Music, Ricercare per pianoforte.

Luogo dell’immaginarioMarco Quagliarini

Novità a Traiettorie e ripresa in Germania conl’Ensemble Recherche

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Novità per la vittoria al Riot Ensemble Call forScores di Londra

Gestualità incisiveCaterina Di Cecca

Una prima esecuzione assoluta nell’autunno di CaterinaDi Cecca. Sarà eseguito il 31 ottobre a Londra, a seguitodella vittoria del Riot Ensemble Call for Scores 2018, cuihanno partecipato 291 concorrenti da 44 Paesi,Die Brücken hinter uns per sei strumenti (flauto,clarinetto, saxofono, violino, violoncello econtrabbasso), nell’interpretazione del RiotEnsemble. Spiega la compositrice: «Da unasituazione indistinta e magmatica emergonodelle gestualità forti e incisive attribuite alsaxofono. Questo strumento poliedrico vienesfruttato nelle sue multiformi potenzialità(percussive, melodiche, articolative e timbriche)e svolge il ruolo di guida nella costruzione dellastruttura formale del pezzo. All’inizio, infatti, lemodificazioni nel resto dell’ensemble rispettoallo stato di partenza sono motivate dai suoi interventi. In seguito, però, colui che sembrava essere il solista, siadegua e si uniforma sempre di più a ciò che apparivasemplicemente come il suo sfondo, riconoscendone ilvalore ed entrandovi a farne parte in modo organico». Lo scorso 25 luglio la Tofarm Festival Orchestra of Maniladiretta da Chino Toledo ha proposto, a seguito dellaselezione dell’Autrice come finalista del 2018 BanaueInternational Music Composition Competition, FromWonder into Wonder. Green Steps to the Sky per orchestra

al Centro Culturale delle Filippine di Manila. Il 3 agostoCaterina Di Cecca ha tenuto all’International CreationCamp Memory and Imaginary di Brăduleţ (Romania),

campus estivo universitario organizzato daArhitext Design Foundation in collaborazione conUNARTE (National University of Arts of Bucharest)e UNMB (National Music University of Bucharest),una conferenza sul tema Creativity of time,memory and imagination in music. L’invito è fruttodella vittoria del George Enescu InternationalComposition Competition 2016. Il testo dellaconferenza sarà pubblicato nella «Revista Arhitext- Bienala Națională de Arhitectură». Und wieFrüchte sind wir per sette strumenti è in cartelloneil 4 ottobre, nell’interpretazione dell’EnsembleMetamorphosis diretto da Ivan Marković, alla Sala

Grande del Centro Culturale Studentesco di Belgrado perla rassegna 27th International Review of Composerspromossa dalla Composers’ Association of Serbia. Infine, Il passo alla danza per flauto e violoncello sarà ripreso il 10ottobre al Reaktor di Vienna, per la rassegna Reconsil’sConcert Cycle 2018, dall’Ensemble Reconsil Wien.L’esecuzione segue la vittoria del Reconsil’s Concert Cycle2018 - Call for Scores, cui hanno partecipato oltre 200concorrenti.

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Giovanni Bertelli

Filippo Gorini esegueBar/Bar per mani dipianista il 3 novembre aRockenhausen(Francoforte) per ilFestival “Zeit für neueMusik”.

a composizione elettroacustica Simultan, progettocibernetico per 1-5 ambienti, è stato proposto il 21-23settembre alle Gleishallen, Güterbahnhof Bremen per laBiennale Aktueller Musik, 20. Festival der Projektgruppeneue Musik. L’ha realizzato in forma di installazione ilProjektgruppe neue Musik Bremen. È uscito

contestualmente il cofanetto di 3 LP Simultan (DieSchachtel DS36), che ripropone il progetto di cui sopra,realizzato da Kayn nel 1970-72 all’Istituut voor Sonologieder Rijksuniversiteit, Utrecht, in coproduzione con lo Studiode Recherches et de Structurations ÉlectroniquesAuditives, Bruxelles.

L Roland Kayn

Opera acusmaticaEric Maestri

...di storie, un estratto di 15 minuti della composizioneelettroacustica multicanale Residus d’histoires prodottadurante la residenza di Eric Maestri e Laura Odassopresso la Fondation Camargo a Cassis, in partenariato conLabexMed (l’Università di Aix-Marseille), è stato presentatodal 6 all’11 settembre al Bendigo International Festival ofExploratory Music, Australia. La manifestazione si apreogni anno con la Sound Gallery, uno spazio hifi sorround incui vengono esibiti lavori acusmatici da tutto il mondo. Lasociologa Laura Odasso e Eric Maestri hanno collaborato aun pezzo in cui i caratteri sono suggeriti dalla loro assenza.

Si tratta di persone reali e i dialoghi sono indaginisociologiche e narrative personali ed “esistenziali”. Il pezzosi basa sui racconti di famiglie binazionali provenienti dadiversi Paesi del Mediterraneo. L’esito del lavoro èun’istallazione sonora e un’opera acusmatica e sociologica.Natura degli affetti per pianoforte è in cartellone in Autunnoa Modena, nell’ambito della stagione di AltreVociEnsemble. Nel 2019 Eric Maestri lavorerà a una novità persaxofono e elettronica a Strasburgo con L’Imaginaire, cosìcome a un secondo progetto per ensemble e elettronica alFestival ManiFeste dell’Ircam con L’Instant Donné.

naugura la collana di musica strumentaleitaliana denominata “Concerti e Sinfonie(1780-1840)”, edita dalle ESZ incollaborazione con la Società Italiana diMusicologia, l’edizione della Sinfonia in Dominore di Saverio Mercadante curata daMario Carbotta. Composta nel 1814, questaSinfonia appartiene a una fase pionieristicadel sinfonismo italiano. Scritta in un unicomovimento suddiviso in quattro sezioni(“Largo”, “Allegro vivace - Fuga”, “Largo”,

“Allegro vivace”), offre agli interpreti un interessanteesempio di scuola napoletana, in cui il dominio delcontrappunto si contempera al tematismo legato a una logica melodica di ascendenza vocale. La collana si avvale del supporto di un Comitatoscientifico (Mariateresa Dellaborra, coordinatrice,Warwick Lister, Anne Penesco, Marco Uvietta, PietroZappalà) e di un Comitato redazionale (DanieleCarnini, Alberto Rizzuti, Marta Tonegutti), chegarantiscono sulla restituzione del testo in edizionecritica.

Origini strumentaliSaverio Mercadante

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RiscoperteGirolamo Frescobaldi

È fresco d’inchiostro, per le ESZ, il XIII volume delleOpere complete di Girolamo Frescobaldi, contenente leOpere manoscritte per tastiera, autentiche e di dubbiaattribuzione, nell’edizione critica di Etienne Darbellay eConstance Frei. Il volume costituisce l’ultimo numero dellacollana “Monumenti Musicali Italiani” dedicata aFrescobaldi e pubblicata in collaborazione con la Societàitaliana di Musicologia. Riunisce l’eredità manoscritta delcompositore, incentrata principalmente sulla musica pertastiera, su opere strumentali o vocali inedite, braniautentici o di dubbia attribuzione. La ricognizionesistematica in archivi pubblici e privati e la meticolosaindagine filologica hanno consentito di presentare per laprima volta pagine frescobaldiane senza concordanza o

con concordanze parziali, sconosciute o non pubblicate, oversioni autentiche, ma diverse da quelle già note. L’operasi compone di tre volumi: uno di Testi introduttivi, suddivisiin sette capitoli e in numerosi paragrafi e sottoparagrafi,corredati di un vastissimo apparato di note esplicative, dinumerose tabelle e riproduzioni, alle quali seguono gliapparati critici; e due volumi di Musiche, per un totale di ca.500 pagine nel consueto formato oblungo, agevole per gliesecutori. Al volume di Testi è allegato un Cd contenente itesti integrali in francese e le prefazioni in inglese. L’operaconsta di oltre 1000 pagine comprensive di tre corposiindici (forme, generi, brani citati sia nell’apparato che nellemusiche) e numerose illustrazioni in facsimile.

Presentata in Australia un’istallazione sonora a tema sociologico

Reso disponibile un ineditostrumentale italiano delprimo ’800

Completati gli Opera omnia con molti inediti

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rammento per orchestra è in cartellone il 27 settembrealla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musicadi Roma, interprete l’Orchestra dell’Accademia Nazionaledi Santa Cecilia diretta da Carlo Rizzari. Elogio perun’ombra per violino solo è in cartellone il 9 novembre alleSale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia per larassegna “Ex Novo Musica 2018”, interprete un solista diEx Novo Ensemble. Le Due liriche di Saffo per voce epianoforte nella traduzione di Salvatore Quasimodo sono incartellone il 17 novembre a Brescia per la rassegna “SulleAli del Novecento”, interprete il Dèdalo Ensemble. Nunc

per chitarra sarà eseguito il 6 novembre al Museo delNovecento di Milano da Andrea Monarda. Lo stesso pezzoè in cartellone il 2 dicembre a Palazzo Grassi di Veneziaper la rassegna Ex Novo Musica 2018, nell’interpretazionedi Alberto Mesirca. È fresco d’uscita il Cd monograficoSony dedicato alla produzione sinfonica di GoffredoPetrassi e interpretato dall’Orchestra della Toscana sotto laguida di Daniele Rustioni. L’album include Ouverture daconcerto, Ritratto di Don Chisciotte, Suite dal balletto in unatto su libretto di Aurel M. Milloss, Secondo Concerto perorchestra e Recréation concertante (Terzo Concerto).

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Goffredo Petrassi

OTTOBRE

Marco QuagliariniMURALE IIIper flauto, clarinetto, violino, viola,violoncello e percussioniParma, Traiettorie 2018, XXVIII RassegnaInternazionale di Musica Moderna eContemporanea, Teatro Farnese, 1 ottobreEnsemble Recherche

Daniela TerranovaA LANDSCAPE IN MY HANDS per pianoforte(Versione definitiva)Parigi, Istituto Italiano di Cultura, 5 ottobreAnna D’Errico, pianoforte

Giorgio Colombo TaccaniCAMPANA SOTTOVOCEper voce recitante, chitarra e quattro archiDrammaturgia di Pier Luigi Berdondini sutesti originali di Dino CampanaFaenza, Festival “Ossessioni 2018”, MuseoCarlo Zauli, 6 ottobrePier Luigi Berdondini, voce recitanteDonato D’Antonio, chitarra Roberto Noferini, violinoFrancesca Bassan, violaDenis Burioli, violoncello Tiziano Negrello, contrabbasso

Pasquale CorradoHIGH LIGHT NIGHT per violoncello soloFirenze, Amici della Musica di Firenze,Fortissimissimo Firenze Festival, Conservatorio“L. Cherubini”, Sala del Buonumore PietroGrossi, 6 ottobreFrancesco Stefanelli, violoncello

Javier Torres Maldonado…UN LUME PER LO MAR…per controtenore e quartetto d’archiMexico City, Foro Internacional de MúsicaNueva “Manuel Enríquez”, Teatro Nacional deBellas Artes, 11 ottobreJake Arditti, controtenoreArditti Quartet

Giorgio Colombo TaccaniTRE VISIONI DEL TEMPOper clarinetto e pianoforteRoma, Agimus, Auditorium dell’Ars Medica, 14 ottobreDuo “New Visions”: Antonino Serratore, clarinettoLodi Luka, pianoforte

Vittorio MontaltiEHI GIO’. Vivere e sentire del grande RossiniOpera per un attore, un performer, trecantanti, ensemble e live electronicsLibretto di Giuliano Compagno(Versione definitiva)Firenze, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino,16 ottobre Tony Laudadio, voce recitanteGregory Bonfatti, tenore Ljuba Bergamelli, soprano Salvatore Grigoli, baritonoOrchestra e Coro del Maggio MusicaleFiorentinoregia e scene: Francesco Saponarodir.: Marco Angius

Leonardo MarinoDIETRO LA LUCEper ensembleParma, Traiettorie 2018, XXVIII RassegnaInternazionale di Musica Moderna eContemporanea, Teatro Farnese, 17 ottobreEnsemble Prometeodir.: Marco Angius

Ivan FedeleAIR ON AIRper corno di bassetto e orchestraDonaueschingen, Donaueschinger Musiktage2018, Donauhallen, 19 ottobreMichele Marelli, corno di bassettoSWR Symphonieorchesterdir.: Pascal Rophé

Valerio SannicandroDECAYS per violoncello amplificato o con proiezionesonora liveFirenze, Suoni Riflessi, Sala Vanni, 25 ottobreMichele Marco Rossi, violoncelloTempo Reale, live electronicsValerio Sannicandro e Francesco Canavese,live sound-projection

Carmine Emanuele CellaSTADES D’OMBRES, STADES DE LUMIÈREper ensembleMilano, 27° Festival Milano Musica, Teatro ElfoPucini, 29 ottobreEnsemble Orchestral Contemporaindir.: Daniel Kawka

Caterina Di CeccaDIE BRÜCKEN HINTER UNSper sei strumentiLondra, Riot Ensemble Call for Scores 2018,31 ottobreRiot Ensemble

NOVEMBRE

Luca AntignaniJULIA (THE OTHER SIDE)per flauto, clarinetto, violino, viola,violoncello e percussioneReggio Emilia, Festival Aperto, TeatroCavallerizza, 2 novembreMdi Ensemble

Daniela TerranovaRAINBOW DUST IN THE SKYper trio d’archiReggio Emilia, Festival Aperto, TeatroCavallerizza, 2 novembreMdi Ensemble

Maurizio AzzanMONOCHROMEper trio d’archiReggio Emilia, Festival Aperto, TeatroCavallerizza, 2 novembreMdi Ensemble

Maurilio CacciatoreTUTORIAL 1: #mimesiper voce maschile e flauto dolce subbasso Brig-Glis, Zeughaus Kultur, 4 novembreDuo UMS ’n JIP:Ulrike Mayer, recorderJavier Hagen, elettronica

Luis de PabloGEMELLA DELL’ACQUAper ensembleMadrid, Fundación Juan March, 7 novembreTaller Sonoro

Aureliano CattaneoESTROSOper violino, flauto dolce sopranino eorchestra baroccaZürich, Tonhalle, 12 novembrePatricia Kopatchinskaja, violinoIl Giardino Armonico Giovanni Antonini, flauto dolce e direzione

Giorgio Colombo TaccaniEWIGper violino e violaPisa, I Concerti della Normale, Sala Azzurradella Scuola Normale Superiore, 12 novembreFrancesca Bonaita, violinoPiercarlo Sacco, viola

Malika KishinoNAKI-RYU II, FLUTTER ECHOper quartetto d’archiBludenz, 30. Bludenzer Tage zeitgemäßerMusik, Remise, 15 novembreQuatuor Diotima

Prime esecuzionPrime esecuzioni assolPrime esecuzioni assolute

ESZ news EdiZioni Suvini ZErboni

ni as lutePrime esecuzionPrime esecuzioni assoPrime esecuzioni assolute

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Editore: Sugarmusic S.p.A. Galleria del Corso, 4 - 20122 Milano Tel. 02 - 770701 - E-mail: [email protected] - www.esz.it

Direttore responsabile: Maria Novella Viganò - Responsabile del Settore Classica: Alessandro Savasta

Redazione: Raffaele Mellace - Coordinamento di redazione: Gabriele Bonomo - Progetto e realizzazione grafica: Paolo Lungo - Traduzioni: Mike Webb

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ESZ EdiZioni Suvini ZErboni

Aureliano CattaneoNEXT, THENper flauto, saxofono, pianoforte epercussioniStrasbourg, Espace K, 16 novembreProxima Centauri

Maurilio CacciatoreMECCANICA DELLA SOLITUDINEper saxofono, percussioni, ensemble e liveelectronicsStrasbourg, Espace K, 16 novembreMarie Bernadette Charrier, saxofono Proxima CentauriHanatsu Miroir

Alessandro SolbiatiOUVERTUREper violino e violoncelloVenezia, Ex Novo Musica 2018, Sale Apollineedel Teatro la Fenice, 17 novembreEx Novo Ensemble

Ivan FedeleX-TENSION 1 per ensemble Venezia, Ex Novo Musica, Sale Apollinee delTeatro La Fenice, 17 novembreEx Novo Ensemble

Michele dall’OngaroUN GOTO (Canzone da battello)per ottavino, clarinetto, violino evioloncelloVenezia, Ex Novo Musica, Sale Apollinee delTeatro La Fenice, 17 novembreEx Novo Ensemble

Nicola SaniSEASCAPES XIper Ondes Martenot e soundtrack digitaleBruxelles, Festival Ars Musica, Les Brigittines,17 novembreNadia Ratsimandresy, Ondes MartenotAlvise Vidolin, realizzazione parte elettronica

Mehdi KhayamiSORRISO DEL DUBBIOper flauto, clarinetto e pianoforteParigi, Fondation Deutsch de la Meurthe, 17 novembreEnsemble Alternance

W.A. Mozart/Alessandro SolbiatiSINFONIA CONCERTANTE IN LA per violino, viola, violoncello e orchestraOrchestrazione e completamento diAlessandro Solbiati dal frammento incompiutoKV Anh.104 (320e), Salzburg 1779Rotterdam, 21 novembreI Solisti Aquilani

Alessandro SolbiatiET NOUS ALLONS per tre voci femminili, fisarmonica,vibrafono e violoncelloFirenze, GIF GAMO Inetrnational Festival,Biblioteca Marucelliana, Salone Monumentale,13 dicembreLes Voix Solistes Ensemble GAMO

Valerio SannicandroLAST WORDSper voce Noh e quartetto d’archispazializzatoTokyo, Istituto Italiano di Cultura, 15 dicembreRyoko Aoki, voce NohEnsemble Arcipelagodir.: Valerio Sannicandro

Nicola SaniIL NOVO CANTOper voce e pianoforteMilano, Amici di Musica/Realtà, Chiesa di San Carpoforo, 20 dicembreJo Choo, soprano Marino Nahon, pianoforte

GENNAIO

Giorgio Colombo TaccaniFROM THE LAND OF THE ICE AND SNOWper violino e pianoforteMilano, Spazio Teatro 89, 13 gennaioFrancesca Bonaita, violinoAndrea Rebaudengo, pianoforte

Valerio SannicandroZAUBERSPRUECHEper ensemble vocaleBerlin, Festival Ultraschall, 19 gennaioNeue Vocalsolisten Stuttgart

Valerio SannicandroLIMINA per ensembleVanves (Paris), Théâtre de Vanves, 22 gennaioEnsemble Court-circuitdir.: Jean Deroyer

Luis de PabloOSTINATOper orchestraBologna, Teatro Manzoni, 24 novembreOrchestra del Teatro Comunale di Bolognadir.: Michele Mariotti

Giorgio Colombo TaccaniVOCATIVOVersione per saxofono baritono evioloncelloBrescia, Sulle Ali del Novecento, Teatro SanCarlino, 24 novembreDuo Tubi & Corde:Marco Bonetti, saxofonoGuido Boselli, violoncello

Maurilio CacciatoreTUTORIAL 2: #you and yourselfper pianoforte disklavier, sintetizzatore,live electronics e live videoKarlsruhe, ZKM, Kubus, 25 novembreAnna D’Errico, pianoforteSyntax Ensemble

Gabriele CosmiMUSICA PER OBOE ED ARCHIper oboe, violino, viola e violoncelloPisa, I Concerti della Normale, Teatro Verdi,28 novembreNew European Ensemble

DICEMBRE

Gabriele CosmiSO ANCORA CHE VISSE IIIVersione per voce e gruppo da cameraGrosseto, Teatro Moderno, 1 dicembreEnsemble Dissonanzen

Javier Torres MaldonadoHIGH OVER THE DISTANT HORIZONper pianoforte, organo elettrico,violoncello, quattro strumentisti inmovimento e elettronicaSalisburgo, Crossroads, InternationalContemporary Music Festival, 8 dicembreNAMES New Art and Music EnsembleSalzburg

Jean-Luc Hervé#4 (…LES SONS TOURNENT) per flauto bassoSalisburgo, Crossroads, InternationalContemporary Music Festival, 8 dicembreNAMES New Art and Music EnsembleSalzburg

Il calendario completo delle esecuzioni, costantemente

aggiornato, può essere consultatoall’indirizzo internet:

www.esz.it