Estetica dell'apertura / Totem Art Festival · 2019-12-25 · 31 Maggio, 2018 | ISSN: 2281-3624/7...

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31 Maggio, 2018 | ISSN: 2281-3624/7 Creative Commons Attribuzione 3.0 Italy

Estetica dell'apertura / Totem Art Festival 1/6 Daniele Rizzo

A Pontelagoscuro si è conclusa la prima edizione del nuovo corso di Totem Art Festival, contestovirtuoso in cui il teatro si fa «strumento di evoluzione sia per lo spettatore che per l’attore».

Se la questione delle barriere economiche (America First di Trump) e patriottiche (l’Ungheria diOrban) è ormai tornata a essere assoluta protagonista nel dibattito pubblico e politicointernazionale, il rapporto dell’arte con il territorio promosso da Teatro Nucleo suggerisce unapossibile prospettiva ostinata e contraria e, con il Totem Art Festival, prova a sublimarenell’esperienza estetica un mondo privo di steccati. Un mondo nel quale il teatro rappresenta unautentico linguaggio universale e, ribaltato il pessimismo pirandelliano, chiunque ha eguale diritto dicittadinanza e nessuno è clandestino.

Dopo cinque edizioni sostanzialmente riservate alle location del Teatro Julio Cortázar e del ParcoSolomoni, il Totem si apre, infatti, alla contaminazione di ambienti di vita quotidiana per agirvidirettamente dall’interno, dalla Piazza Buozzi al cortile del Centro Civico, dalla casa privata di Carlaalle scuole Carmine della Sala (primaria) e Braghini Rossetti (dell’infanzia).

L’orizzonte dell’esperienza artistica e antropologica dei due giorni durante i quali siamo stati in locoè quello emotivo e poetico di un’arte che prova a organizzare il vuoto (di risorse, di sensocomunitario, di visione politica), che evita – per esempio – di indagarsi quale manifestazionesintomatica dell’estro fantasmatico di un artista e, così facendo, cerca di sfuggire a ognicompromesso riduzionista dell’atto spettacolare a oggetto di consumo per, quindi, riaffermare ilperturbante legame che intreccia etica ed estetica – come testimoniano diversi progetti pedagogici,d’intrattenimento e di formazione e l’aver eretto il contesto en plein air (tale può essere consideratoanche lo spazio aperto del Teatro Cortázar) a luogo prioritario nel quale attuare il proprio desideriodi autenticità condivisa con il pubblico.

Non è più la tensione all’avanguardia o un anelito rivoluzionario a muovere la direttrice artisticaNatasha Czertok, la cui intenzione appare muoversi in uno splendido ossimoro, la provocazione degliinteressi pubblici nel privato. La Czertok, infatti, rivendica con orgogliosa lucidità le proprie radicinel Terzo Teatro, di chi «vive ai margini, spesso fuori o alla periferia dei centri e delle capitali dellacultura» (Manifesto del Terzo Teatro, Eugenio Barba) e, allo stesso tempo, si pone in curiosaattesa e ascolto di ogni possibile germe di tensione e rinnovamento, di ricerca di un’arteperformativa concepita quale momento di incontro con una precisa comunità storico-sociale, quelladi Pontelagoscuro, scampolo di confine tra Emilia e Veneto, terra non lontana dalla Lombardia,nonché ambiente affine – almeno idealmente dopo le migrazioni degli anni ’50 – alle Marche, dunquestabile perché radicata, ma anche hic et nunc perché di passaggio e attraversamento.

Tre giorni di eventi, tra laboratori, performance urbane, spettacoli di circo, danza e teatro. E poi,una mostra fotografica (Oggi so di Francesca Marra), «giochi antichi al giardino della scuoladell’infanzia Braghini Rossetti», un mercatino in piazza, un «progetto di poster art ispirato aglispettacoli dell’edizione 2018». Se, di certo, non bastano i numeri a sintetizzare la portatadell’ambizioso tentativo operato da Teatro Nucleo di «attivare» una trasformazione del e nel borgodi Pontelagoscuro, altrettanto sicuramente (i numeri) rendono l’idea dello sforzo messo in atto dalla«compagnia di origine argentina che da più di 40 anni opera sul territorio estense» (fondata nel1974 a Buenos Aires da Horacio Czertok e Cora Herrendorf, nel 1978 venne trasferita a Ferrara inseguito alla repressione di Videla) e della sua strenua volontà di crescita in stretta sinergia con lerealtà associative locali (Comitato Vivere Insieme, Pro Loco, Biblioteca Bassani, Istituto ComprensivoCosmè Tura, Cooperativa Il Germoglio, Associazione Un bel dì).

Sin con Salvatore Sciancalepore e Rocco Suma, nostro spettacolo di esordio al Totem Art,rappresenta splendidamente la portata narrativa del tango. Accompagnati da musiche più o menocelebri del genere (Por una cabeza di Carlos Gardel e Alfredo Le Pera, Tango to Evora di Loreena

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Estetica dell'apertura / Totem Art Festival 2/6 Daniele Rizzo

McKennitt, Misterienzo di Electrocutango), i due interpreti maschili cui Mario Coccetti affida lacoreografia riescono a dissimulare con realismo la complessa verità di una relazione che, natainfuocata, va – tra passione e delusione, tra amore e freddezza – lentamentespegnendosi (nonostante alcuni passaggi risultino didascalici, sono opportunamente compensati dasfumature più ironiche).

Segue, al cortile del Centro Civico, Shame in Italy, diritti? No, grazie, performance di SimonaArgentieri ispirata «agli scandali nei settori tessile e calzaturiero che in Asia, Est Europa e nellenostre regioni da nord a sud coinvolgono milioni di lavoratori, a cui sono negate dignitàprofessionale e condizioni minime di sicurezza». Vestiti ammassati come rifiuti «da idolatrare atotem simbolico» e semplici movimenti coreografici se ne restituiscono l’idea di fondo del rischio,della standardizzazione, della miseria cui intere generazioni (sia di lavoratori, sia di cittadini) sonostate consegnate da un’ansia di consumo tanto propria, quanto indotta, allo stesso tempo e solo innuce lasciano delineare i contorni di una possibile soluzione (il riciclo differenziato).

Chiudiamo questa prima giornata all’interno dello stupefacente Teatro Cortázar con lospettacolo Digito ergo sum della compagnia Gandomi-Lorenzetti, «atto unico tragicomico, natodalla necessità di sensibilizzare il pubblico al tema dell’identità e delle dinamiche relazionalinell’epoca digitale», realizzato grazie al Premio Giovani Talenti Creativi 2016 del Comune di SanLazzaro (BO).

Scelto «grazie all’intenso lavoro della giuria composta da Teatro Nucleo, Manuela Rossetti (regista estorica del teatro), dal collettivo Altre Velocità di Bologna e dalla Giuria dei ragazzi composta da dueclassi delle scuole medie dell’Istituto Comprensivo Comsè Tura» (Selezione call Totem ArtiFestival), lo spettacolo soffre tremendamente un’interpretazione sembrata, in realtà, arrangiata eun testo troppo piegato sul facile sarcasmo nei confronti di un fenomeno, la rivoluzione digitale, neiconfronti del quale sarebbe opportuna ben altra analisi per offrirsi credibile.

La nostra ultima giornata ha visto in scena un ensemble misto di «professionisti di teatro, educatoriesperti in ambito teatrale e persone con disabilità congenita fisica e cognitiva» con Il corpotraduce. Lodevole per la caratura disciplinante di sensibilità complesse da strutturare all’interno diuna coreografia rigorosa come quella realizzata dal Gruppo Teatro Danza Fragile, siamo rimastituttavia increduli dall’aver assistito a un allestimento declinato sull’occultamento della sensibilitàdietro l’apparente normalità scenica in cui lo spettacolo si disvela. Una scomparsa che, se da un latodepriva ingenuamente l’arte della propria connotazione espressiva, dall’altro tradisce l’assunzione diun anacronistico e pericoloso paradigma di integrazione e non di inclusione. Ossia di un’otticanormativa eterodiretta e, di conseguenza, incapace di sostenere l’idea che con la e nella disabilitàpossano affermarsi creativamente le differenze delle singole individualità, modalità esistenzialiirriducibili a ogni astratto modello di appartenenza a categorie di diversa abilità. Il corpotraduce contraddice non solo le proprie nobili intenzioni nel fiume di parole, video e didascalie concui si presenta, ma anche nega la possibilità che ogni persona possa contribuire a valorizzare evalorizzarsi attraverso le relazioni artistiche, sociali e di tutti i giorni, quindi, di essere portatrice diuna propria connaturata e originale dignità.

A far calare il sipario su questa sesta edizione del Totem Art Festival, Dialoghi con Trilussa diTeatro Potlach, sontuosa prova d’attrice di una Daniela Regnoli in stato di grazia nel gestire il corpo,la voce e lo spazio. Spettacolo in romanesco, Dialoghi con Trilussa ha convinto, in modoparticolare, per la capacità di utilizzare la poesia tragicomica, satirica e dissacrante del maestroTrilussa per sbeffeggiare i potenti di un tempo (in taluni aspetti non così tanto diversi da quelli dioggi), oscillando tra ironia e malinconia, tra amore e tristezza con splendido equilibrio e ritmosostenuto.

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Estetica dell'apertura / Totem Art Festival 3/6 Daniele Rizzo

Provando a fare un bilancio dell’esperienza, rispetto all’imponenza delle premesse, non ogni singoloevento (almeno delle giornate di sabato e domenica) ha suonato all’unisono con la condivisibileimpostazione di «individuare lavori che […] aiutassero a porre domande sul tema delle relazioni e adapprofondire la nostra indagine in tal senso».

Soprattutto il processo di «coinvolgimento del territorio […] attraverso la selezione degli artisti […]tramite la call Totem Arti Festival 2018» sembra ancora da affinare. Tuttavia l’impressione è che ilcomplessivo progetto di «rigenerazione urbana, dell’apertura alla bellezza, del diritto/dovere allacultura, della articolazione di una proposta culturale partecipata, in un’ottica di maggiorcoinvolgimento degli abitanti del territorio non solo per quanto concerne la fruizione culturale, maanche in termini di audience engagement» non risulti inficiato dall’uscita dalle confortevoli bracciadelle location abituali; e che tanto meno lo sia la sua audace proposta di «una partecipazione praticadella comunità alla progettazione e realizzazione di eventi/momenti socio-culturali capaci disignificare, modificare e, talvolta, migliorare il contesto urbano in cui si agisce», nella virtuosaconvinzione che un’arte scevra delle proprie stesse sovrastrutture e grotowskianamente povera siaeffettivamente in grado di provocare positivamente il rapporto dei cittadini col proprio ecosistema.

Dialoghi con Trilussa. Foto Di Giulia Paratelli

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Estetica dell'apertura / Totem Art Festival 4/6 Daniele Rizzo

Il corpo traduce. Foto Di Daniele Mantovani

Gli eventi sono andati in scena all’interno di Totem Art Festivallocation varie, Pontelagoscuro19, 24-25-26-27 maggio

Tutti i giorniINTERVENTI CREATIVIa cura di Silvia Meneghini e della classe I F della scuola media Ferruccio Mazza di Barco

dalle ore 19 alle ore 23Teatro Julio CortázarOGGI SOmostra fotografica di Francesca Marra

sabato 26 maggioIL BAULE IN PIAZZAMercatinoin collaborazione con la Proloco

ore 18:00Giardino della Scuola Braghini RossettiSINTeatro fisico e danza contemporaneacoreografia Mario Coccetti

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Estetica dell'apertura / Totem Art Festival 5/6 Daniele Rizzo

con Salvatore Sciancalepore e Rocco Sumaproduzione Associazione Culturale Cinqueminuticon il sostegno di De Micheli Festival e Teatro Due MondiCompagnia Progetto S / CINQUEMINUTI – Reggio EmiliaSelezione call Totem Arti Festival

ore 20:00Cortile Centro Civico PontelagoscuroSHAME IN ITALY, DIRITTI? NO, GRAZIEperformance danza urbanadi Simona Argentieriproduzione Babel Crew

ore 21:30Teatro CortazarDIGITO ERGO SUMdi e con Ulduz Ashraf Gandomi e Cecilia Lorenzettivoce Fabrizio Carboneregia Alessandra Tomassiniaiuto regia Fabrizio Carbone Marta Sappaadattamento drammaturgico Camilla Mattiuzzomovimenti di scena Daniela Marianisound designer Marianna Murgialighting designer e locandina Daniela Gullocostumi Jone Filippi Elena Suerivideo proiezioni Aras Ashraf Gandomitecnico audio Fabio Vassalloprogetto realizzato grazie al Premio Giovani Talenti Creativi 2016 del Comune di SanLazzaro (BO)Selezione call Totem Arti Festival

domenica 27 maggioIL BAULE IN PIAZZAMercatinoin collaborazione con la Proloco

ore 15:00WunderkammerBICICLETTATA COLLETTIVAin collaborazione con Fiab e con animazioni a cura di Andrea Zerbin

ore 17:00Teatro CortázarIL CORPO TRADUCEregia Cinzia Cerviaiuto regia Elena Bonfa’, Beatrice Ferrari, Adele Gazzotticon Chiara Atti, Giulia Barban, Francesco Chierici, Marco Chierici, Matteo Fusi,Massimo Peroli, Taryn Sorianie con Cinzia Cervi, Beatrice Ferrari, Adele Gazzotti, Chiara Scagliantivoce Sergio Fortinivideo Beatrice Ferraritesti di Fragile Teatro Danza

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Estetica dell'apertura / Totem Art Festival 6/6 Daniele Rizzo

ore 21:30Teatro CortázarDIALOGHI CON TRILUSSAdi Teatro Potlachcon Daniela Regnoliregia Pino Di Buduo

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