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ESPERIENZE DI MAPPATURA DELLE ESPOSIZIONI A CANCEROGENI IN AMBIENTE DI LAVORO IN TOSCANA ANNA CENNI LABORATORIO DI SANITA' PUBBLICA AZIENDA USL TOSCANA SUD EST - SIENA

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ESPERIENZE DI MAPPATURA DELLE ESPOSIZIONI A CANCEROGENI IN AMBIENTE DI LAVORO IN

TOSCANA

ANNA CENNILABORATORIO DI SANITA' PUBBLICA

AZIENDA USL TOSCANA SUD EST - SIENA

La Regione Toscana nell'ambito della Prevenzione e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro ha pubblicato per il 2017 il rapporto: “Stato di salute dei lavoratori toscani”.Il rapporto è articolato in diversi quadri:

A: Quadro produttivo e occupazionale. Vengono analizzati essenzialmente i dati sull'occupazione e la distribuzione dei lavoratori secondo i vari settori di attività economica (es. circa il 25,% dei lavoratori impiegati nel manifatturiero, circa il 20 % in attività del commercio, 5% in sanità, 3,5% in agricoltura, silvicoltura ecc...) utilizzando fonti informative diverse (Istat, Inail, ecc....)

B: Quadro dei rischi . Si articola su tre diversi punti

1) Le rilevazioni del Laboratorio di Sanità Pubblica della Regione Toscana (presente con due database: il Database delle esposizioni ad agenti chimici e il Database delle esposizioni ad agenti fisici).

2) Progetto HEAT-SHIELD sui rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori dovuti ai cambiamenti climatici.

3) Rischi rilevati dai medici competenti: censimento delle attività di Sorveglianza sanitaria inserite dai Medici Competenti attraverso il portale messo a disposizione da INAIL (quadro 3B).

C: Quadro di salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici Vengono presi in considerazione e analizzati i dati di flussi informativi su infortuni e

malattie professionali (INAIL per la RegioneToscana, sistema di registrazione degli infortuni mortali e gravi, sistema di registrazione della segnalazione di malattie professionali alle ASL, esiti della sorveglianza sanitaria dei medici competenti) e la patologia da stress lavoro correlato

Il Database delle esposizioni ad agenti chimici è da vedersi come base per un futuro Portale Agenti Chimici.

È stato predisposto dal Laboratorio di Sanità Pubblica di Siena e riporta le principali indagini di Igiene Industriale e Tossicologia Occupazionale e Ambientale svolte a partire dall'anno 2000, abbinate ad una sintesi dei risultati ottenuti. Il database, è da considerarsi al momento del tutto parziale in quanto riporta soltanto le indagini che, dal punto di vista analitico e della elaborazione dei dati, sono state condotte dal Laboratorio di Sanità Pubblica di Siena.

Tale database soddisfa l'esigenza di realizzare uno strumento informativo a livello regionale, che permetta di raccogliere i dati di esposizione già esistenti in Regione Toscana, individuando anche i settori da indagare con nuove esperienze da definire in ambito regionale in base a scelte di priorità.

Dovrebbe garantire informazioni utili per tutti i soggetti (datori di lavoro, responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, medici competenti, lavoratori, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali dei lavoratori, Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende USL della Toscana, Università, ecc.) interessati alla valutazione e gestione del rischio da sostanze chimiche pericolose negli ambienti di lavoro.

La creazione di un database di esposizione è coerente con quanto previsto dal Regolamento REACH, che valorizza la valutazione dell’esposizione in ambienti di lavoro e di vita ai fini della creazione di specifici scenari di esposizione in funzione dell’uso delle sostanze, dei processi produttivi e delle misure di prevenzione e protezione attuate.

In quest'ottica il database riguarda anche indagini eseguite sulla popolazione generale non professionalmente esposta.

I settori produttivi (comparti) per i quali sono riportati nel database studi di esposizione sono 22, mentre sono 68 le sostanze o i gruppi di sostanze determinate analiticamente. Sono riportati i dati relativi all'esposizione personale agli inquinanti aerodispersi, la eventuale valutazione dell'esposizione cutanea, i dati del monitoraggio biologico e le eventuali note bibliografiche.

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Per quanto concerne i rischi rilevati dai medici competenti

Possono essere estratti i Rischi Lavorativi e quindi possono essere “contati” gli “esposti a rischio”, suddivisi in 19 categorie, avendo la possibilità di aggiornare questo computo annualmente.

Il “censimento” è inoltre effettuato da “addetti ai lavori”, i MC che, almeno in linea teorica, si avvalgono anche del Documento di Valutazione dei Rischi, redatto da personale “professionalmente addestrato”.

Il rapporto sullo stato di salute dei lavoratori toscani è legato attraverso il database ai principali studi di monitoraggio dell'esposizione a cancerogeni chimici che hanno coinvolto direttamente o indirettamente il Laboratorio di Sanità Pubblica.

Sicuramente oltre che ai lavoratori c'è stata attenzione anche nei confronti della popolazione generale sia per avere dati di riferimento sia nel caso dell'esistenza di una preoccupazione generata dalla presenza di una fonte di contaminazione ambientale ad opera di sostanze organiche o inorganiche cancerogene o comunque pericolose per la salute, di origine antropica o naturale.

Ne sono un esempio alcuni studi eseguiti da ARS Toscana con il supporto analitico del laboratorio quali la valutazione dell'esposizione a metalli della popolazione della zona Aretina e il progetto InVetta che riguarda la popolazione delle pendici Amiatine.

Andando ad analizzare il Database dell'esposizione agli agenti chimici si possono acquisire informazioni importanti relative a diversi agenti cancerogeni.

Alcune importanti considerazioni possono essere fatte su diversi agenti cancerogeni:

BENZENECANCEROGENO 1A, H350 Mutageno 1B, H340, presente nell'Allegato XLII Dlgs 81,

rientra fra le sostanze di cui il database fornisce più informazioni: risulta infatti completo dei dati anche sulla popolazione generale.

Sono presenti dati per la popolazione generale, gli esposti a gas di scarico autoveicolari occupati in vari settori (polizia municipale, addetti alla nettezza urbana, edicolanti, addetti alla silvicoltura e agricoltura, addetti alla cantieristica stradale, addetti della lavorazione di materie plastiche, addetti all'erogazione di carburante). I dati di monitoraggio ambientale sono affiancati da quelli di monitoraggio biologico.

I dati disponibili possono essere interpretati alla luce del nuovo OEL sulle 8 ore, pubblicato su opinione del RAC (Commitee for Risk Assesment) dell'ECHA nel 2018. Tale OEL di 0.05 ppm (0.16 mg/m3) evidenzia una riduzione drastica rispetto ai valori limite del Dlgs 81/2008 (1 ppm) e al TLV-TWA di ACGIH (0.5 ppm)

➢a differenza di quanto asserito dallo SCOEL nel 1991 che non individuava soglia di azione per la genotossicità del benzene e di conseguenza un livello di esposizione al di sotto del quale non ci fosse pericolo per la salute

➢ a parere del RAC una soglia basata sulla modalità di azione per il danno cromosomico nei lavoratori, può essere utilizzata per stabilire un valore limite che garantisca anche dalla cancerogenicità.

➢ il limite così derivato, evitando esposizioni che inducono danno cromosomico nei lavoratori, è considerato privo di rischio di cancro residuo significativo ed evita anche altri effetti avversi.

Valori limite per esposizioni lavorative a Benzene fino a marzo 2018

TLV-TVA ppm

TLV-STELppm

Notazione

DL.gs 81 1 CuteACGIH 0.5 2.5 CuteSCOEL 1 CuteOSHA 1 5 except in some circumstances

Analizzando i dati da noi prodotti si può ricostruire una tabella riassuntiva per il monitoraggio ambientale e per il monitoraggio biologico.

Concentrazioni di benzene (ug/m3) nei campionamenti personali dei soggetti non fumatori della popolazione generale e delle categorie lavorative

N. MG Min-Max

Popolazione Generale 75 3.4 0.4-64.2

Polizia Municipale 55 13.9 1.9-54.8

Addetti N.U. 13 6.1 2.7-25.1

Edicolanti 7 4.1 1.6-8.1

Dipendenti autostradali 26 5.2 1.2-42.8

Addetti al taglio del bosco con motoseghe

4634

134 Mediana11.0 Mediana

50.4 -303 (miscela)9.3-102 (benzine alchilate)

Estrusione PVC 21 60.9 10.0-580

Erogazione carburanti 63 53.1 1.9-610

Pavimentazione stradale 56 40.8 10.0-480

Cokeria 19 1145 160-2600

Escrezione urinaria di benzene (ng/l) nei soggetti non fumatori della popolazione generale e delle categorie lavorative

N. MG Min-Max

Popolazione Generale 159 137 50-1176

Polizia Municipale 66 262 75-2934

Addetti N.U. 12 151 50-1033

Dipendenti autostradali 27 137 50-2487

Estrusione PVC 38 290 50-6200

Erogazione carburanti 62 330 50-8820

Pavimentazione stradale 75 382 75-5100

Cokeria 19 8968 1950-33510

Tutti di dati sono ottenuti con le stesse metodiche analitiche: il dosaggio di benzene aerodisperso è stato eseguito tramite campionamento passivo ed analisi in GC/MS; per il benzene urinario è stata condotta un'analisi dello spazio di testa in GC/MS.

Nelle tabelle sono riportati i dati per soggetti non fumatori della popolazione generale e delle varie categorie lavorative indagate. I fumatori non sono stati riportati in quanto l’abitudine al fumo di tabacco è un fattore di confondimento difficilmente gestibile nella fase descrittiva dei dati (dipendente dal numero di sigarette fumate).

Nel caso dei campionamenti personali di aria della popolazione generale e delle varie categorie lavorative, le differenze tra situazioni lavorative e popolazione generale si mostrano significative per tutte le categorie di esposti ad eccezione degli edicolanti. Nel caso del monitoraggio biologico si mostrano significative per tutte le categorie di esposti ad eccezione dei dipendenti autostradali e dei netturbini.

Benzene urina MG (ng/l)

Benzene aria MG (ug/m3 )

In generale l'andamento indica un buon accordo fra valore ambientale e urinario di benzene, anche se per i dati relativi dell'erogazione dei carburanti e alla pavimentazione stradale valore urinario più elevato dell'atteso potrebbe indicare un assorbimento per via cutanea.

La DFG tedesca ha pubblicato la correlazione fra benzene in aria e benzene urinario e approssimativamente a 0,05 ppm corrispondono 0.7 ug/l (nosta correlazione 0,77 ug/l) che è un valore superiore a quella di popolazione generale non fumatrice residente in area metropolitana (0.3 ug/l 95° percentile).

Il benzene tal quale per i non fumatori è un buon indicatore di esposizione fino a 0.1 mg/m3

I dati di DFG sono stati adottati dal RAC per il BLV del benzene (0.7 ug/l) e per il BVG (valore guida per la popolazione generale) (0.3 ug/l 95° percentile).

L’intervallo dei valori di riferimento SIVR 2017 per il benzene tal quale nelle urine (5°-95°) è 51-370 ng/l

Andando a riconsiderare i dati delle tabelle si potrebbe pensare che per le ultime 4 categorie di lavoratori vi siano superamenti dei valori limite: sicuri per gli addetti alla cokeria e con una certa frequenza per gli addetti alla pavimentazione stradale, al rifornimento del carburante

all'estrusione del PVC.

“Considerando una sostanziale captazione dermica del benzene, le misurazioni in aria possono essere completate con misurazioni urinarie del composto tal quale o del metabolita acido S-fenilmercapturico con campionamento alla fine dell'esposizione o alla fine del turno di lavoro

L'assorbimento attraverso la via cutanea potrebbe dare un contributo sostanziale al carico corporeo totale, e quindi è garantita una notazione cutanea.”

Polveri di Legno duro: presenti nell'Allegato XLII Dlgs 81

Nella direttiva 2004/37/CE era riportato un OEL su 8 ore di 5 mg/m3 riferito alle polveri inalabili

Tale tipologia di inquinanti non è considerato nel regolamento REACH perché si generano nel luogo di lavoro ed esulano quindi dallo scopo del regolamento

Sono classificate cancerogene in accordo alla classifizione IARC (classe 1).

I dati disponibili, raccolti da studi promossi dalla Regione e da campagne di misura (campionamenti personali) eseguite dai Laboratori di Sanità Pubblica si riferiscono a molte aziende della Toscana del comparto del legno.

Al momento della loro produzione furono confrontati per singola azienda con il VL di 5 mg/m3 del DLgs 81 tramite i criteri statistico (quando le misure erano ≥ 6 e la DSG era ≤ 2) e formale (quando era possibile applicarlo) della norma UNI EN 689/1997 per il calcolo della probabilità di superamento del VL.

Tipologia produttiva

N.dati MG mg/m3

Range mg/m3

Taglio del bosco ceduo

Altre operazioni: -diradamento -taglio sanitario -spalcatura o potatura

20

80

2.1

1.5

1.0-5.6

0.1-5.4

Nonostante si abbia a che fare con legno verde i dati di polverosità non sono poi così bassi; i campionamenti fatti con il sistema Buttom sampler garantiscono dalla presenza di particelle proiettile.Il VL era superato in un caso nel taglio del bosco ceduo e in un caso nelle altre operazioni (in particolare nella potaura). Con un VL di 3 mg/m3

sarebbero stati 7 i casi di superamento.

La proposta di modifica del 2016 della direttiva 2004/37/CE con inserimento di altri valori limite per i cancerogeni e con la modifica di quelli già presenti riportava per le polveri di legno duro un valore limite di 3 mg/m3 frazione inalabile; ha trovato attuazione nella Direttiva 2398 del dicembre 2017 dove il valore di 3 mg/m3 è un valore transitorio fino al 2023 e poi si ridurrà a 2 mg/m3

Tipologia produttiva N. dati MG mg/m3

Range mg/m3

Caravan -aCaravan -b

10592

0.91.0

0.1-9.4

Totale aziende: 82Aziende disaggregate per fonte

dei dati: 55 (a) +27 (b)Più del 50% delle aziende del

gruppo a non rispetta il VLil 48% delle aziende del gruppo

b non rispetta il VL

Oggettistica -a 16 3.5 1.7-8.7

Gambe mobili -a 48 3.8 0.2-48.9

Infissi -aInfissi -b

5332

1.51.6

0.1-5.5

Mobili -aMobili -bComponentistica mobili -b

2012998

2.02.1-3.7

1.6

0.3-27.6

Segheria -a 17 1.0 0.3-2.1

Semilavorati -a 108 1.6 0.4-11.4

Macinazione legno -b

Macinazione legno impianti compostaggio -b

6

8

0.7

0.8 0.4 -1.96

Alimentazione centrale a biomasse -b

14 1.1 0.3-3.6

Nella Direttiva si osserva che l’esposizione alle polveri di legno duro e di legno tenero è comune tra i lavoratori nell’Unione Europea e può causare malattie e sintomi respiratori; l’effetto più grave sulla salute è il rischio di tumori nasali e nasosinunasali.

È opportuno pertanto stabilire che, se le polveri di legno duro sono mischiate con altre polveri di legno, il valore limite di cui all’allegato per polveri di legno duro dovrebbe applicarsi a tutte le polveri di legno presenti nella miscela in questione.

Recommendation from the Scientific Committee on Occupational Exposure Limits: Risk assessment for Wood dust, SCOEL/SUM/102 final, December 2003

“Per quanto riguarda il rischio di cancro seno-nasale, sembra che le polveri di legno duro siano

particolarmente pericolose, in quanto probabilmente sono anche più pericolose delle polveri di legno tenero rispetto agli adenocarcinomi. Tuttavia, come è già stato sottolineato, al momento è impossibile per due ragioni essenziali identificare chiaramente il ruolo particolare di ciascun tipo di legno nella genesi del cancro: (i) troppo pochi studi hanno affrontato questo problema e (ii) entrambi i tipi di legno sono solitamente utilizzati nella maggior parte dei settori di attività legati al legno e i lavoratori sono stati esposti a entrambi.....

Tenendo conto delle incertezze e dei limiti degli studi disponibili, si può affermare che l'esposizione superiore a 0,5 mg/m3 induce effetti polmonari e deve essere evitata. Livelli di esposizione inferiori a 0,5 mg/m3 sono stati associati all'induzione dell'asma bronchiale solo quando l'esposizione era a polvere di cedro rosso occidentale. Il livello di 0,5 mg/m3 (polvere totale) e 1 mg/m3 (polvere inalabile) è probabilmente al di sotto dei livelli a cui erano stati esposti i casi di cancro seno-nasale”

CADMIO

Il cadmio e i suoi composti sono stati classificati dalla IARC come cancerogeni certi per l’uomo (Gruppo I) nel 2012

Regolamento (EC) 1272/2008. Carc. 1B (H350)Per i non fumatori, non esposti a cadmio in ambito lavorativo, l’ingestione attraverso

il cibo è la maggiore via di esposizioneIl cadmio urinario riflette l’esposizione cumulativa al metallo e la concentrazione nel

rene.Il cadmio è stato studiato principalmente in due settori lavorativi, il settore orafo

(solo monitoraggio biologico) e quello del recupero e affinazione dei metalli preziosi

Settore Campionamenti personali di aria

ug/m3

Cadmio urina ug/g creat.

Cadmio sangue ug/l

SETTORE Orafo.PREPARAZIONE LEGHE, MICROSALDATURA E FUSIONE (NF)

range dei valori 0.04-52.4

range delle medie geometriche

0.32-1.66

range dei valori 0.78-41.61

range delle medie geometriche

1.51-4.18

RECUPERO E AFFINAZIONE METALLI PREZIOSI (NF)

range dei valori<0.07-28.3

range dei valori<0.30-8.4

range dei valori0.06-7.7

Recupero e Affinazione

La figura riporta i dati misurati in aria, nelle urine e nel sangue in diverse aziende del settore del recupero e affinazione.

Nello specifico, il cadmio, cancerogeno, supera il valore limite in aria in 3 aziende su 6 prese in esame, sempre nel processo di recupero. Questo perchè vi è una diffusa presenza di questo elemento, estremamente volatile, nei materiali sottoposti a recupero.

– Sempre per il cadmio, sono superati in un caso di affinazione e due di recupero i BEI ACGIH per alcuni soggetti. Risultati questi che sottolineano quanto rilevato dal campionamento ambientale.

Valori limite per esposizioni lavorative per il Cadmio

TLV-TVAug/m3

BEI Urina

ug/g creat.

BEI sangueug/l

ACGIH 102 (frazione respirabile)

5 5

SCOEL 4 (frazione respirabile 2010)

1 (frazione inalabile 2017)

2

Oltre ai dati di monitoraggio biologico di alcune categorie lavorative, sono disponibili dati della popolazione generale, anche distinti per particolari situazioni di pressione ambientale generate da realtà produttive della zona aretina.

Uno studio ha avuto l'obbiettivo di eseguire nella popolazione generale non professionalmente esposta, il dosaggio di biomarkers per monitorare i livelli di esposizione alle sostanze probabilmente emesse in fase di incenerimento, trattamento rifiuti e affinazione metalli preziosi: tra questi il cadmio. Le persone residenti nelle zone vicine agli impianti sono state messe in confronto con aree rappresentate da una zona “bianca” e un’area urbana residenziale.

Cadmio urina ug/l

Popolazione generale senza inquinamento di fondo NF

Area Arange dei valori

0.03-0.81 (N=55)MG 0.16

Area Brange dei valori

0.03-0.85 (N=95)MG 0.19

SIVRCadmio urina ug/l 5°-95° percentile

0.10-0.90

MG 0.26

Popolazione generale con pressione ambientale NF

range dei valori 0.03-3.71 (N=153) MG 0.26

Le differenze sono significative tra area con pressione ambientale e altre due aree (A e B considerate insieme). Gli eccessi di Cadmio urinario sembrano indicare che nell'area vi sono state pressioni ambientali.

Idrocarburi Policiclici AromaticiLe categorie di lavoratori indagate comprendono esposti a gas di scarico

autoveicolari (agenti di polizia municipale, edicolanti, casellanti autostradali e netturbini), addetti all'agricoltura o silvicoltura esposti durante il taglio del bosco o la raccolta della frutta con carri raccogli frutta motorizzati o durante la cura del tabacco per il sigaro toscano (che comporta l'essiccazione in ambienti con la presenza di fumo di legno) ecc...

Nella C&L Inventory dell'ECHA

Si trovano diversi IPA: alcuni sono raggruppati ed il gruppo ha come fattore comune la classificazione di cancerogenicità 1B

Oltre che le sostanze pure si possono ritrovare anche miscele o prodotti che li possono contenere (molte miscele idrocarburiche sopratutto quelle derivate dalla distillazione del carbone ma anche quelle derivate dalla distillazione del petrolio, olio di creosoto)

Analizzando i dati da noi prodotti si può ricostruire una tabella riassuntiva per il monitoraggio ambientale e per il monitoraggio biologico. Alcune esposizioni sono particolari e la valutazione è stata eseguita in un numero limitato di addetti (ad esempio quella della cura del tabacco).

Altri dati sono invece frutto di campagne di studio estese.

Nella tabella sono riportati i dati degli IPA totali determinati per campionamenti personali di aria insieme a quelli del Benzo(a)pirene, è riportata la nota contaminazione cutanea quando questa è stata valutata ed è risultata rilevante ai fini dell'esposizione.

Tutti i dati si riferiscono a non fumatori

Sono infine presentati i dati del monitoraggio biologico dell'1I-drossipirene urinario

Tipologia Settore Dati ambientaling/m3

1-Idrossipirene ug/g creat

Popolazione generale

Range <0.05-0.22 MG 0.07

Esposizione a gas di scarico

esposti a traffico IPA totali range 25.9-2984 BaP range 0.4-8.8

Range 0.03-0.41

agricoltura IPA totali range 1792-6682BaP range 12-74

Range 0.25-2.06

Silvicoltura: miscela alchilate miscela

IPA totali range 965-17695 IPA totali range 61-1569 BaP range 5-58

-

Esposizione a combustione di legna

agricoltura: cura del tabacco sigaro toscano

IPA totali range 2262-12822Bap range 6-46contaminazione cutanea

Range 0.39-0.64

Esposizione a fumi e vapori di bitume

costruzioni di strade e autostrade

IPA totali range 328-10252BaP range-0.7-5.8contaminazione cutanea

Range 0.05-1.65

Esposizione a oli motore esausti

Officine meccaniche

IPA totali range 580-4888Bap range 1.5- 13.3 contaminazione cutanea

Range 0.06-0.31

Cokeria IPA totali range 6.4-16.2*104

BaP range 78-3425contaminazione cutanea

Range 0.85-21.8MG 3.52

Nel 2017 ACGIH ha pubblicato per la prima volta un valore BEI numerico per l'1 idrossipirene, scelto come indicatore

dell'esposizione a IPA

Nella Documentation si dice che: Il valore BEI per 1-idrossipirene di 2,5 ug/l in realtà è un valore

che potrebbe essere modulato e quindi essere calcolato sulla base di una formula conoscendo il rapporto Pirene/Benzo(a)pirene.

vengono spiegate le basi su cui è stato formulato:il valore è basato sulla relazione con una serie di diversi marcatori di genotossicità che, il comitato riconosce, mostrano di non avere un chiaro legame prevedibile con lo sviluppo del cancroInoltre esiste una grande variabilità nella composizione della miscela di IPA nei vari ambienti di lavoro e di questo deve essere tenuto conto

Viene inserita la nota B poichè l'esposizione a IPA è ubiquitaria, riguarda la popolazione generale e soprattutto per livelli inferiori a 1 ug/l i fattori esterni diversi da quelli occupazionali diventano importanti nel determinare i livelli di escrezione

A tale scopo sono citati i valori delle NANHES del 2015 in cui il valore del 95° percentile dell'1idrossipirene è di 1.2 ug/l per i fumatori.

Le vie di penetrazione sono sia quella inalatoria che quella cutanea che quella digestiva.

A seconda della via con cui avviene l'intake si può avere una maggiore o minore escrezione per via urinaria: se il pirene è assorbito dall'apparato digerente vi è uno spiccato metabolismo epatico e una eliminazione preponderante attraverso le bile e quindi con le feci.

Se il pirene è assorbito dal polmone o dalla cute il metabolismo è ad opera di questi tessuti e tramite il circolo sanguigno i metaboliti arrivano ai reni, ma dato che cute e polmone hanno capacità metaboliche inferiori una buona parte della sostanza tal quale entrerebbe in circolo e si potrebbe accumulare nel tessuto adiposo

Il fattore di confondimento principale è comunque il fumo di tabacco

Il BEI proposto prende in conto tutte le vie di esposizione.

Esempio di rapporti pirene /benzo a pirene in letteratura

Cokeria 2.4 ARIA

Produzione elettrodi di grafite

4 ARIA

Asfaltatura con catrame di carbone

9 ARIA

Asfaltatura con catrame di carbone

8 PADS cutanei

Asfaltatura con catrame di carbone

6 Contaminazione delle mani

Creosoto 72 Materiale

Fuliggione da legna 2.2 Materiale

Fumo di tabacco 5

Fondamentale è la conoscenza della quantità assoluta di IPA presenti nei materiali o ai quali i lavoratori sono esposti poiché vi sono differenze anche di 1000 volte nel contenuto nei materiali di partenza o nei prodotti che si formano durante il processo (per esempio fra cokeria-bitume il contenuto in IPA nei substrati di campionamento ha un rapporto di cica 1000:1)

Dovrebbe essere fatta la stima del rapporto pirene/benzo(a) pirene in aria e sulla cute o su wipes di superfici contaminate e l'igienista industriale dovrebbe esercitare un giudizio su quale dei rapporti sia più indicativo tenendo conto della via di esposizione maggiore nel particolare luogo di lavoro

Comunque l'1 idrossipirene dovrebbe essere considerato un marker surrogato dell'esposizone a IPA cancerogeni

ACGIH raccomanda che le misure di pirene e benzo(a)pirene siano fatte in campioni di aria e/o superfici contaminate e/o contaminazione cutanea a seconda delle vie di esposizione considerabili significative

ACGIH considera la misura del benzo(a)pirene come stima dell'intera esposizione a IPA cancerogeni e quindi di fatto semplifica moltissimo l'interpretazione dei dati: è anche vero che la potenza cancerogena degli altri IPA risulta essere in genere ridotta di un fattore 1 a 10, 1 a 100, 1 a 1000 rispetto al B(a)P

In base a quanto osservato viene proposta la correzione del BEI secondo una formula

Il denominatore 2,5 è il rapporto pirene/B(a)P trovato in aria negli studi condotti in cokeria in quelli dell'utilizzo di pece di catrame di carbone per la produzione di elettrodi nella raffinazione dell'alluminio. Questi due ambienti industriali sono quelli più estensivamente studiati in relazione alla genotossicità. Il rapporto determinato vale non solo per l'aria ma anche per il materiale con cui vi è contatto cutaneo

Rimane aperto il confronto dei dati del monitoraggio biologico dei soggetti esposti con quelli della popolazione generale.

In Italia sono disponibili i valori SIVR (Società Italiana Valori di Riferimento) pubblicati nel 2017 ottenuti sulla popolazione generale italiana e quindi più attinenti in termini di abitudini di vita.

Sostanza fattori ug/l 5-95%percentile MG Provenienza

1 idrossipirene F D R ug/l NF <0.05-0.23F 0.05-0.46

NF 0.07F 0.16

Italia

Prendendo in considerazione il valore ACGIH per l'1-Idrossipirene si è cercato di:

1- caso 1 - Verificare cosa poteva accadere quando si avevano a disposizione dati simili a quelli che hanno portato a formularlo

2- caso 2 - applicare il BEI correggendolo come suggerisce ACGIH

CASO 1.

Lo studio fatto su una cokeria aveva dimostrato la rilevanza di entrambe le vie di esposizione, cutanea e respiratoria, e una buona correlazione fra

1-idrossipirene urinario e dati di esposizione

Rapporto Pirene/BAP nelle dosi cutanee totali 4.3

Rapporto Pirene/BAP nelle concentrazioni in aria 3.3

Il BEI ACGIH “aggiustato” sarebbe stato di 3,3 ug/L;

I dati per i non fumatori si collocano sui seguenti valori

MG 4.2 ug/l Range 1.02-25.0 ug/l

Pertanto si evidenziano notevoli superamenti del valore (circa il 50%)

CASO 2

Azienda con bassi livelli di esposizione inalatoria ma elevati livelli urinari di 1 idrossipirene a causa dellla contaminazione delle superfici da polveri di pece.

Utilizzo di sistemi di campionamento superficiale per la valutazione della contaminazione da Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) con wipes di materiale vario (batuffoli di cotone, filtri in fibra di vetro, tessuto non tessuto) imbevuti di solventi diversi (toluene, acetone, diclorometano ecc.) possono essere raccolti campioni contenenti polvere depositata sulle superfici da sottoporre all'analisi per la determinazione del contenuto di IPA

La valutazione della contaminazione cutanea ha riguardato le mani

Il materiale utilizzato per la lavorazione contenente IPA era comunque un materiale trattato in modo da avere un basso contenuto dei cancerogeni.

La polvere derivata dalla lavorazione era adesiva: una volta depositata sulle superfici vi rimaneva senza avere la tendenza a ridisperdersi nell'aria

Le concentrazioni in aria degli IPA erano basse : circa 0.2 ug/m3per il pirene e 0.004 ug/m3 per B(a)P

Il rapporto pirene/B(a)P era nel materiale utilizzato per la lavorazione di circa 50 e il materiale era ricco della frazione medio pesante degli IPA: Fenantrene, Antracene, Fluorante e Pirene da soli rappresentavano quasi l'85% di tutti gli IPA analizzati (19 IPA).

L'analisi degli wipes per la contaminazione superficiale e dei liquidi di lavaggio delle mani evidenziavano lo stesso andamento % a riguardo della presenza dei diversi IPA

In pratica l'ambiente aveva come unica sorgente il polverino che si depositava durante la manipolazione dei prodotti

Anche i valori del rapporto PIRENE/B(a)P erano costanti nelle varie matrici campionate

IPA nel materiale IPA nei wipes IPA nei lavaggi mano0

10

20

30

40

50

60

% IPA principali nel materiale negli wipes e nei liquidi di lavaggio mani

fenantrene

Antracene

Fluorantene

Pirene

B(a)P

Aria Wipes Mani0

10

20

30

40

50

60

Rapporto pirene /B(a)P nelle varie matrici

Pir/B(a)P

Visto che nelle matrici ambientali e di contaminazione superficiale e cutanea sono stati determinati rapporti Pirene/Benzo(a)pirene in un range che va da 38 a 50 e considerando che l'esposizione per via cutanea sia prevalente dovremmo calcolare il valore del BEI dell'1-idrossipirene secondo quanto previsto da ACGIH e avremmo quindi un valore che passa da 2,5 ug/l a 40 ug/l

I dati del monitoraggio biologico mostrano valori nel range 0,1-6.9 ug/lAlcuni di loro se non avessimo ricalcolato il valore del BEI applicabile sulla base del rapporto PIR/B(a)P, sarebbero stati superiori al limite. In effetti ACGIH non indica un limite massimo per il ricalcolo del valore BEI

Tenendo conto del solo valore 2,5 ug/l il criterio sarebbe comunque stato di maggiore cautela.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

L'attenzione per l'esposizione a cancerogeni in ambienti di lavoro e in ambienti di vita anche prossimi a siti industriali deve essere estremamente elevata.

I “nuovi” limiti health based portano alla necessità di riconsiderare i livelli espositivi

In molte situazioni si evidenziano superamenti dei valori limite attuali

Le misure di esposizione sono fondamentali per garantire la salute

Le indagini epidemiologiche affiancate alle misure permettono di verificare sia per i lavoratori che per la popolazione generale l'incidenza degli effetti delle sostanze chimiche pericolose e in particolare degli agenti cancerogeni