Esercitazione 2 - lep.polito.it per... · Esercitazione 2 15. Analisi del processo di fonderia Si...
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Politecnico di Torino - DIGEP A.A. 2012-2013
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Esercitazione 2
15. Analisi del processo di fonderia
Si deve fabbricare un getto in ghisa del peso di 50 kg e densità pari a 7,2 kg/dm3.
Dimensionare il diametro del canale di colata sapendo che il dislivello fra il bacino e gli
attacchi di colata è di 400 mm e che il tempo previsto per il riempimento è di 15
secondi. Si trascurino le perdite per attrito e si supponga che la pressione nel canale di
colata rimanga costante.
SOLUZIONE
Per dimensionare il diametro, si inizi a calcolare la velocità di caduta della ghisa:
Dopodiché si consideri la portata e si ricavi da essa il diametro:
Da cui si ricava:
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16. Analisi del processo di fonderia
Si deve dimensionare la cassaforma necessaria per la fabbricazione di un getto di
ghisa cilindrico con foro passante. Siano dati i diametri interno I ed esterno e, la
lunghezza L del getto, l’altezza di caduta h ed il tempo di riempimento t.
I = 50 mm anima = 2,8 kg/dm3
e =100 mm ghisa = 7,2 kg/dm3 L= 400 mm t = 10s
h= 300 mm
Calcolare la spinta metallostatica sull’anima.
SOLUZIONE
La spinta metallostatica è data dal peso del liquido spostato dall’anima sottratto del
peso dell’anima stessa secondo la seguente relazione:
di cui il volume dell’anima è:
Sostituendo i valori numerici:
La spinta su ognuna delle due portate d'anima vale:
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17. Dimensionamento di una materozza
Un getto ha la forma espressa in figura. Dimensionare e posizionare la materozza
sapendo che il canale di colata è alto 150 mm.
SOLUZIONE
Tra le varie forme di materozza, se ne scelga una a forma di parallelepipedo come
mostrato in figura:
Come prima cosa si calcolino i moduli di raffreddamento delle due parti
Essendo verificata M2 >1,1M1 , la materozza verrà posizionata sopra la parte n°2.
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Si ipotizzi che l'altezza della forma sia pari all’altezza del canale di colata (150mm). La
materozza avrà quindi una altezza pari alla differenza tra l'altezza della forma e il
raggio del pezzo su cui è posizionata. La larghezza sarà pari alla larghezza del pezzo.
Il parametro da dimensionare sarà quindi la profondità della materozza.
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18. Dimensionamento di una materozza
Si debba dimensionare e posizionare una materozza sul getto avente la forma e le
dimensioni riportate in figura:
Valutare la possibilità di mettere la materozza in A.
SOLUZIONE
Calcolo del volume e della superficie di solidificazione del pezzo A:
Il modulo di raffreddamento vale:
Calcolo del volume e della superficie di solidificazione del pezzo B:
Poiché il tempo di solidificazione è proporzionale al quadrato del modulo di
raffreddamento, si deduce che sulla parte A si può porre la materozza, in quanto A
solidifica per ultima.
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19. Esercizio Fonderia
Dimostrare che l’equazione di Bernoulli è dimensionalmente omogenea e infatti
rappresenta l’energia per unità di volume.
SOLUZIONE
Un’energia volumica si esprime in
(L’espressione è equivalente all’unità di misura di una pressione, ma ciò non deve
trarre in inganno)
Analizzando i singoli termini dell’equazione di Bernoulli:
Da ricordare
le ipotesi di applicazione del teorema di Bernoulli sono:
a) Moto stazionario (v ed dipendono solo dal punto in cui ci si trova, ovvero
come anche
)
b) Fluido incomprimibile ( = cost)
c) Assenza di attriti interni (turbolenze e cambi di direzione) ed esterni (attriti con le
pareti).
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20. Esercizio Fonderia
Una colata di ottone 60Cu-40Zn è versata all’interno di una forma di terra. Il livello del
metallo al bacino di colata è di 200 mm al di sopra del livello del canale distributore
(considerato convenzionalmente alla quota zero). La sezione trasversale del canale
distributore è quadrata, di lato pari a 10 mm. Calcolare, utilizzando il teorema di
Bernoulli la velocità e la portata del fuso all’interno della forma, trascurando le perdite
per attrito. Assumere che il bacino di colata sia piuttosto largo in modo da poter
trascurare la velocità del fuso in corrispondenza dello stesso.
SOLUZIONE
Secondo il teorema di Bernoulli in condizioni di flusso stabile, l’energia volumica della
massa fusa è costante in ogni parte del sistema. Pertanto:
dove
p0 = componente energetica di pressione
= componente cinematica
= componente energia potenziale legata alla gravità
trascuriamo le perdite per attrito (turbolenze, cambiamenti di direzione, attrito
con le pareti…)
20
0
m
m
y
S0
Canale di colata
Bacino di colata
10 mm
10
m
m
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Applicando la relazione precedente alla sezione 0 (bacino di colata, su cui possiamo
assumere v0 ≈ 0) e alla sezione 1 (canale distributore) si ottiene
(possiamo considerare p0 p1 ; in realtà è una semplificazione poiché p1 > p0 per non
avere aspirazione).
La portata del flusso all’interno della forma è data da
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21. Esercizio Fonderia
Una ruota, fusa in acciaio dolce, presenta dei raggi rettilinei. La lunghezza di ogni
raggio è di 100 mm. La forma è di materiale refrattario, non cedevole, con variazioni di
forma trascurabili durante il riscaldamento ed il raffreddamento. I raggi si raffreddano
da 1100 a 900°C in 10 minuti. Calcolare:
a) La deformazione ipotizzando che il coefficiente di dilatazione termica del materiale
sia pari a ;
b) La deformazione media (nel tempo);
c) La tensione di snervamento a 1000 °C (da tabella);
d) Assumendo che il materiale, a questa temperatura, si comporti come un corpo
elasto-plastico ideale e il modulo di Young sia il 60% del valore a temperatura
ambiente, determinare se la contrazione sarà accompagnata dallo sviluppo di
tensioni residue o deformazione plastica.
e) Valutare criticamente la validità delle ipotesi semplificative adottate.
SOLUZIONE
a)
Da cui:
b) Calcolo la deformazione media nel tempo:
La deformazione è quasi statica (come nella prova di trazione
c) È noto che s si abbassa con l’aumentare della temperatura (un comportamento
analogo è identificabile con E).
Dalle tabelle si ricava che a 1000°C la s = 37MPa. (A temperatura ambiente s,20°C
= 255MPa)
d) A 1000°C si hanno
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Nel passare velocemente da 1100°C a 900°C ogni raggio tenderebbe a subire una
contrazione termica calcolata al punto a) ma poiché il raggio è vincolato
a mantenere la sua larghezza, questa mancata deformazione si tradurrà in una
tensione residua (di trazione).
Dato che la s per un acciaio dolce (Fe360 s1000°C = 37MPa) è più bassa, si
avranno deformazioni plastiche (superamento del punto di snervamento).
N.B. si è ipotizzato implicitamente che il valore di E e di s a 1000°C si possa
impiegare con buona approssimazione per descrivere il comportamento del
materiale nell’intervallo analizzato (900 – 1100°C), nel quale cioè non subisce
sostanziali variazioni.
Per eliminare le tensioni residue sui raggi si può sottoporre la ruota a trattamento
termico (ricottura di distensione).
Ipotizzando di trovarsi in
campo elastico
res = E1000°C * = 579,6MPa
s
e
e 0,46% es
s
ss
T = 1000°C
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22. Esercizio Fonderia
Utilizzando la legge di Chvorinov, calcolare i tempi di solidificazione per fusioni in
acciaio (k = 0,085 cm/s1/2) di identico volume (V = 1 dm3) e delle forme seguenti:
a) Sfera di diametro ds;
b) Cilindro retto (h/d = 1);
c) Cilindro con h/d = 10;
d) Cubo;
e) Parallelepipedo con h/a = 10;
f) Piastra piana della stessa lunghezza del parallelepipedo (h/a = 10), ma di
spessore pari a 1/3 (s/a = 1/3).
Rappresentare mediante un diagramma i risultati in termini di tempo di solidificazione
per illustrare l’effetto della variazione di forma.
SOLUZIONE
La regola di Chvorinov è una relazione matematica che lega il tempo di solidificazione
di una forma qualsiasi con il suo modulo di raffreddamento (M). La legge è stata
ricavata sperimentalmente negli anni ’40 studiando la solidificazione di lastre, pertanto
rappresenta al meglio la solidificazione nel caso di forme con lunghezza molto
superiore all’altezza.
La relazione è:
(L’esponente a cui viene elevato il modulo termico può variare da 1,5 a 2)
In questo caso:
Considerando un identico volume per le diverse forme (V = 1dm3 = 1000 cm3) si
ottengono i seguenti tempi di solidificazione.
a)
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b)
c)
d)
e)
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f)
Riassumendo:
M [cm] t [s] t [min]
a) 2,068 592 9,87
b) 1,806 452 7,53
c) 1,198 199 3,31
d) 1,667 384 6,41
e) 1,105 169 2,82
f) 0,816 92 1,54
0 2 4 6 8 10
a)
b)
c)
d)
e)
f)
9,87
7,53
3,31
6,41
2,82
1,54
Minuti
Tempo di solidificazione
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a) Sfera di diametro ds
b) Cilindro retto (h/d = 1)
c) Cilindro (h/d = 10)
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d) Cubo
e) Parallelepipedo (h/a = 10)
f) Piastra piana della stessa lunghezza del parallelepipedo ma con spessore pari
ad 1/3. (sia ha che h/a = 10; s/a = 1/3)
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23. Caso di studio Fonderia
Dato il disegno allegato del particolare finito da realizzarsi in ghisa grigia, si effettui il
dimensionamento del modello in legno e delle eventuali materozze necessarie per la
successiva fusione in terra.
Nell’analisi del disegno del pezzo tenere conto delle seguenti considerazioni:
- Le superfici hanno tutte rugosità Ra = 3 m; pertanto occorrerà prevedere del
sovrametallo su tutto il pezzo sia per compensare il ritiro di solidificazione, ma
soprattutto per poter lavorare le superfici sulle macchine utensili.
- Il piano di separazione del modello e quindi delle staffe dovrà coincidere con l’asse
del pezzo stesso.
- E’ opportuno l’utilizzo di un’anima per la realizzazione del foro interno.
- I fori filettati a 5/8” GAS verranno realizzati integralmente sulle macchine utensili;
non è conveniente l’utilizzo di anime.
Si faccia riferimento alle tabelle in allegato per l’assunzione dei valori consigliati nel
dimensionamento del modello.
SOLUZIONE
Dimensionamento del modello in legno
- Noto il materiale del pezzo (Ghisa) si maggiorano le dimensioni del finito di una
quantità pari al ritiro di solidificazione.
- La maggiorazione delle dimensioni deve tener conto della possibilità di lavorazione
alle macchine utensili e pertanto ciascuna dimensione del modello sarà pari a:
dove
lf = dimensione del finito;
lr = maggiorazione dovuta al ritiro in solidificazione;
ls = maggiorazione dovuta al sovrametallo che permette la finitura alle macchine
utensili (circa 3 mm)
Dovendo realizzare un getto di piccole dimensioni in ghisa grigia, il coefficiente di
ritiro lineare viene assunto pari all’1%.
Ad esempio, il diametro massimo del modello sarà pari a:
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- Il modello deve essere realizzato con angoli di sformo nella direzione di estrazione
di 15° per evitare il danneggiamento della forma.
- Sul modello devono essere previste due portate d’anima.
- Gli spigoli vivi devono essere sostituiti con raccordi di dimensione di qualche
millimetro.
Si può procedere dunque al disegno del modello con relativa quotatura. E’ opportuno
semplificare il modello rispetto al finito per evitare eccessive complicazioni al
formatore.
Completare il dimensionamento e la quotatura del modello.
Proporzionamento dell’anima centrale
L’anima deve essere permeabile ai gas e resistente agli urti e alla pressione del
metallo fuso durante la colata.
Viene costruita con una cassa d’anima di forma opportuna.
L’anima viene costruita con una cassa d’anima di forma opportuna.
L’anima viene costruita in materiale refrattario (sabbia da fonderia)
ø2
48
1,5°
Piano di divisione
R3
Ø
32
l
Anima
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Completare il proporzionamento dell’anima e della relativa cassa d’anima realizzando i
disegni quotati.
Semilavorato ottenuto da fusione:
Realizzare il disegno quotato del semilavorato
N.B.: Nello schema non sono state rispettate le proporzioni relative agli angoli di
sformo.
Cassa d’anima
Piano di divisione
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Posizionamento e dimensionamento della materozza nella forma per la fusione
in terra di particolari meccanici
Partendo dai risultati precedenti si vuole eseguire il dimensionamento e il
posizionamento della materozza nella forma in terra. Si valutino inoltre il tempo
necessario alla colata del metallo fuso ed il tempo di solidificazione del getto.
Si schematizzi infine la sezione della staffa completa di anima, canali di colata e
materozza.
Ai fini del calcolo della materozza, il semilavorato può essere semplificato nel modo
seguente:
- Si possono trascurare gli angoli di sformo;
- Si possono trasformare i raggi di raccordo in spigoli vivi.
Con tali indicazioni il semilavorato può essere così schematizzato:
Completare la quotatura del semilavorato.
Posizionamento della materozza
La materozza deve essere posizionata nella parte del pezzo che ha modulo di
raffreddamento più elevato.
Il semilavorato viene pertanto diviso in due parti per il calcolo dei moduli di
raffreddamento
Ø
24
8
Ø
41
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In linea spessa sono indicate le superfici effettive di scambio termico
Verso l’interno non si ha scambio termico per effetto dell’anima in materiale refrattario.
Il modulo di raffreddamento vale:
A = area di scambio termico da cui esce il calore Q durante la solidificazione.
Se per ipotesi M2 > M1 allora la materozza va proporzionata sull’elemento 2 per avere
la solidificazione direzionale.
1
2
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
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Si utilizza una materozza cilindrica a cielo aperto. E’ opportuno tenere presente che il
suo modulo di raffreddamento Mn deve essere di un 20% superiore a quello del pezzo
a cui la materozza è collegata.
Calcolo del volume della materozza
Il cono di ritiro che si forma sulla materozza deve avere una profondità massima pari
all’80% dell’altezza della materozza, ciò corrisponde al fatto che il suo volume sia del
15% dell’intero volume della materozza se questa è cilindrica.
A sua volta il volume del cono di ritiro è dato da :
b = coefficiente di ritiro volumetrico del materiale. b = (1÷3) per la ghisa grigia.
Conglobando le espressioni precedenti ottengo:
Si osservi che questo è il volume minimo della materozza.
Dato il volume è possibile determinare il diametro e l’altezza della materozza cilindrica.
h
m
hr
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per ipotesi (sono possibili anche altre soluzioni)
Determinato h ed ø, occorre valutare il modulo di raffreddamento della materozza e
verificare che sia del 20% superiore a quello del pezzo a cui è collegata.
Se il dimensionamento è completato.
In caso contrario:
E’ ricavato in questo modo il diametro e l’altezza della materozza
Determinazione del tempo di colata
Il tempo di colata può essere valutato con la seguente espressione:
t = [s]
m = massa totale (pezzo +materozza) [kg]
A
Q
Q Q
ø
h
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Valutazione del tempo di solidificazione
Si utilizzano i risultati degli studi di Chvorinov
t = tempo di solidificazione [s]
S = strato da solidificare [cm]
k = costante dipendente dal materiale costituente la forma e dal tipo di lega
k = 0,09 per la ghisa
Nella nostra applicazione avremo:
Occorre valutare sul nostro particolare quali sono gli elementi a maggior spessore.
Formao
Strati solidificati
Metallo liquido
S/2
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Valutare il tempo di solidificazione sia per lo spessore S1 che per lo spessore S2.
Sezione delle staffe:
N.B. Si è ipotizzato che la materozza sia collegata alla parte del pezzo che ha diametro
minore.
(ESEGUIRE IL DISEGNO IN SCALA DELLA SEZIONE)
S1
S2
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- Maggiorazione dimensioni:
Dimensioni principali:
diametro maggiore:
diametro interno:
lunghezza esterna:
diametro minore:
Riassumendo ed approssimando:
Dest = 248 mm
Dint = 32 mm
Lungh. = 100mm
Dmin = 108 mm
Considero sformi (1,5°) e portate d’anima:
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Calcolo moduli di raffreddamento
Volume I
Area I
Volume II
Area II
Ø
24
8
Ø
10
9
Ø
32
S2
S3
S4
S5
S1
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Verifica
Dimensionamento della materozza:
Materozza cilindrica con
Calcolo volume minimo:
b = (1÷3) per la ghisa grigia; b = 2
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Tempo di colata:
Tempo di solidificazione:
con
S in cm
k = 0,09 per la ghisa
t in secondi.
Strati SI ed SII:
SI SII
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(Spinta di Archimede)
Materozza: con questo artificio si elimina il cono di ritiro; la materozza può essere cieca o
a cielo aperto.
In ogni caso la materozza deve poter respirare.
h1
b
h2 p1
p2
A p1
p2
F
Δ
Forma Forma
MATEROZZA A
CIELO APERTO MATEROZZA CIECA
Materiale molto poroso che permette di far passare
aria
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Per dimensionare la materozza:
Vm = volume materozza;
Vp = volume del pezzo;
Vr = volume di ritiro
b = parametro percentuale che rappresenta la contrazione volumetrica
dove :
k = 0,14 materozza cielo aperto
k = 0,2 materozza cieca
Uguagliando:
Piastra ghisa 75 x 125 x 25
Con k = 0,14 e b = 4,5%
Supponendo che il diametro sia uguale alla sua altezza si ha che D = H = 5,21cm.
Dobbiamo verificare che il modulo di raffreddamento della materozza sia superiore
del 20% del modulo di raffreddamento della piastra.
Si nota che non è verificata la condizione del 20%, allora aumentiamo il diametro
della materozza: D = H = 6cm.
Si osserva che il parametro fondamentale è il modulo di raffreddamento .
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