ESAME PETRANELLI

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Teoria del movimento applicato allo sport. A.A 2009/2010 Prof. Petranelli. ANALISI DEL MOVIMENTO: ANDREA INFANTINO

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Teoria del movimento applicato allo sport.

A.A 2009/2010

Prof. Petranelli.

ANALISI DEL MOVIMENTO:

ANDREA INFANTINO

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INTRODUZIONELa ginnastica artistica è caratterizzata da numerosi movimenti eseguiti in condizioni sia statiche che dinamiche in cui i ginnasti utilizzano gli arti superiori in modo singolare. I ribaltamenti rappresentano un particolare gruppo di movimenti acrobatici nei quali i ginnasti utilizzano le mani e le braccia per eseguire una sorta di salto “esplosivo” con l’obiettivo di muovere e ruotare il proprio corpo intorno all’asse trasversale.I ribaltamenti sono considerati movimenti acrobatici di base molto utilizzati nella costruzione delle diagonali acrobatiche del corpo libero e alla trave, ma rappresentano anche l’azione fondamentale dei salti al volteggio.Il volteggio è costituito da sette fasi ognuna delle quali ha una specifica funzione nella costruzione della meccanica del salto.Nella prima fase di rincorsa, non superiore a 25 m, il ginnasta produce la maggior parte dell’energia necessaria per iniziare e portare a termine la prova.Il presalto o la rondata, prepara allo stacco a due piedi dalla pedana, il primo in avanti, la seconda all’indietro.Durante la fase di battuta sulla pedana di Reuther, cercando di sfruttare al massimo le proprietà elastiche della pedana stessa, l’energia accumulata durante la rincorsa viene trasformata in una componente lineare ed una angolare (Figura 1).

Figura 1 – Battuta sulla pedana

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Con la successiva fase di primo volo, si prende contatto con la tavola, e durante la fase di appoggio-spinta con le mani, il ginnasta deve essere in grado di apportare ulteriori piccole, ma significative modifiche sia al movimento lineare che angolare, entrambi determinanti per la fase di volo seguente (Figura 2).Il secondo volo, dal cavallo al tappeto, rappresenta la fase più spettacolare ed importante del salto in cui il ginnasta esegue una o più rotazioni attorno ad uno o più assi corporei.Ed in fine la fase di arrivo, con la quale il ginnasta deve arrestare definitivamente il movimento, riducendo a zero sia la componente lineare che angolare senza l’aggiunta di alcun passo, spostamento o caduta (Figura 3) (Prassas2002).

Figura 2 – Spinta sulla tavola

Figura 3 – Arrivo

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Caratteristiche movimento:

• Strutturali (invariante)= attribuiscono significato al movimento, e sono il Timing tempo dei singoli movimenti che rimane costante anche variando il tempo totale, Phasing ordine di entrata in azione di ogni segmento corporeo all’interno di un gesto, Forza relativa forza espressa dai diversi muscoli coinvolti che rimane costante indipendentemente dalla quantità tot di forza espressa.

• Funzionali (varianti)= costituiscono gli attributi del movimento come ampiezza, velocità del gesto.

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Presentazione del gesto:La ribaltata al volteggio si può definire un movimento

seriale in quanto richiede diverse fasi, e una serie di movimenti in sequenza per completare il compito.

E’ un movimento chiuso in quanto consente all’individuo (ginnasta) di pianificare in anticipo la propria azione nel contesto di un ambiente stabile e controllabile, oppure di adattarla alle modificazioni facilmente prevedibili dell’ambiente. L’ errore più frequente è dato da una scorretta conoscenza delle variabili interne che costituiscono lo schema del movimento ( scelta di uno schema motorio non appropriato alle finalità previste).

A catena cinetica aperta perché durante le fasi del movimento l’estremità distale è libera e senza nessun vincolo.

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SVILUPPO MOTORIOIl ribaltamento al volteggio impone

l’acquisizione di vari schemi motori di base come la corsa, e il saltare, e lo sviluppo delle capacità fisiche tipiche della ginnastica artistica coordinazione, equilibrio statico e dinamico, flessibilità, spinta arti superiori/inferiori, ed esplosività reattivo-balistica. Inoltre impone di aver acquisito gli elementi tecnici di base della ginnastica come il ponte, rovesciate, verticale e la ribaltata al suolo.

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LA RINCORSA

La prima fase del volteggio è rappresentata dalla rincorsa; essa ha un incidenza dell’80% sulla buona riuscita del salto, in quanto permette di accumulare energia, necessaria per eseguire la componente acrobatica del gesto tecnico al volteggio.

I primi approcci dei bambini con questo attrezzo riguardano lo studio della corsa, inizialmente verrà insegnata una rincorsa guidata (cerchi a terra, o tappeti) per indirizzarli su una tecnica di corsa che prevede una maggiore ampiezza dei passi prima dello stacco sulla pedana.

Importante è anche lo studio della battuta in pedana che deve essere eseguita a spalle indietro rispetto alla componente verticale.

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DESCRIZIONE MOVIMENTO

Fasi del movimentoLa ribaltata è costituita da quattro fasi, comprese tra i successivi

istanti di impatto e stacco con la pedana e la tavola.Le fasi sono:- La battuta sulla pedana, compresa tra l’istante di impatto e il successivo stacco con la pedana.(PED)- Il primo volo, compreso tra l’istante di stacco dei piedi dalla pedana e il successivo impatto sulla tavola con le mani.(V1)- La fase spinta sulla tavola, tra l’istante di impatto a quello di stacco dalla tavola.(TAV)- Il secondo volo, dallo stacco delle mani dalla tavola, fino all’impatto con il tappeto di arrivo.

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ANALISI CINEMATICADurate temporaliLe durate medie registrate per ognuna delle tre fasi prese in

considerazione per la ribaltata frontale sono raccolte nella tabella.

Pedana Volo1 Tavola

Durata(s)

0,120 0,184 0,246

La fase di battuta in pedana ha una durata media di 0,120s. La fase di primo volo dura in media 0,184s, mentre la fase più lunga è quella di spinta sulla tavola pari a 0,246s.

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ANALISI CINEMATICA

Angolo corporeoLa tabella sintetizza i valori medi relativi all’angolo corporeo considerato negli istanti di impatto e stacco dalla pedana e dalla tavola.

Imp. Ped. Stacc. Ped.

Imp.

Tav.

Stacc. Tav.

Angolo corporeo

(°)

112 72 135 45

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L’impatto e lo stacco dalla pedana vengono eseguiti con un angolo corporeo medio piuttosto elevato (rispettivamente 112° e 72° ).All’impatto con la tavola, invece, l’angolo corporeo è 135°. Al momento dello stacco dalla tavola il valore dell’angolo è di 45°.

Impatto pedana. Stacco pedana.

Impatto tavola. Stacco tavola.

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L’esecuzione del movimento nasce in seguito ad una L’esecuzione del movimento nasce in seguito ad una cascata di impulsi nervosi che si generano nella cascata di impulsi nervosi che si generano nella

corteccia corteccia cerebrale a livello dell’area motoria. Il segnale, cerebrale a livello dell’area motoria. Il segnale,

attraverso attraverso la via piramidale ed extrapiramidale attraversa il la via piramidale ed extrapiramidale attraversa il

tronco tronco encefalico e raggiunge il midollo spinale. Dalle encefalico e raggiunge il midollo spinale. Dalle

corna corna anteriori del midollo per mezzo dei motoneuroni il anteriori del midollo per mezzo dei motoneuroni il

segnale segnale raggiunge il muscolo che conseguentemente si raggiunge il muscolo che conseguentemente si

contrae. contrae. Una volta che un tipo di movimento è stato appreso, Una volta che un tipo di movimento è stato appreso, possiamo usare un piano motorio specifico per possiamo usare un piano motorio specifico per

eseguire, eseguire, quando richiesto, quel determinato tipo di quando richiesto, quel determinato tipo di

movimento.movimento.Attraverso le informazioni sensoriali che Attraverso le informazioni sensoriali che

provengono dai provengono dai fusi neuromuscolari, dall’apparato tendineo del fusi neuromuscolari, dall’apparato tendineo del

Golgi, dal Golgi, dal vestibolo, dalla visione, udito e tatto è possibile vestibolo, dalla visione, udito e tatto è possibile

correggere correggere gli errori di movimento attraverso meccanismi di gli errori di movimento attraverso meccanismi di

controllo controllo come:come:1.FEEDBACK (retroazione): con i tappeti di arrivo 1.FEEDBACK (retroazione): con i tappeti di arrivo

pari all’altezza del volteggio, dovrò imprimere pari all’altezza del volteggio, dovrò imprimere più spinta sugli arti superiori per riuscire ad più spinta sugli arti superiori per riuscire ad arrivare in stazione eretta sui tappeti;arrivare in stazione eretta sui tappeti;

2.FEEDFORWARD (anticipazione): meccanismo 2.FEEDFORWARD (anticipazione): meccanismo anticipatorio con cui si prevede la traiettoria del anticipatorio con cui si prevede la traiettoria del gesto tecnico e la collocazione nello spazio.gesto tecnico e la collocazione nello spazio.

ANALISI NEUROFISIOLOGICAANALISI NEUROFISIOLOGICA

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Analisi anatomo-fisiologica

Andiamo a valutare quali sono i gruppi muscolari maggiormente coinvolti nella ribaltata al volteggio dall’ impatto della pedana allo stacco delle mani sulla tavola. Escludendo quindi la parte della rincorsa, e arrivo al suolo.

Per una migliore interpretazione suddividiamo sempre in fasi il movimento:-impatto pedana-stacco pedana (primo volo)-impatto tavola-stacco tavola (secondo volo)

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Analisi anatomo-fisiologicaImpatto/Stacco pedana

Durante l’impatto/stacco della pedana i muscoli maggiormente coinvolti sono quelli dell’arto inferiore, quadricipite e bicipite femorale, tricipite della sura, tibiale anteriore e glutei.Rispettivamente nel tempo immediato all’impatto i muscoli più coinvolti sono gli ischio-crurali, tibiale anteriore con azione di frenata sulla velocità orizzontale;Invece nella frazione di tempo dello stacco e quindi della spinta sulla pedana i muscoli più coinvolti sono il tricipite surale, quadricipite femorale e i glutei, con azione di estensione degli arti inferiori.

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Analisi anatomo-fisilogicaImpatto/Stacco tavola

Nell’impatto della tavola i muscoli coinvolti sono quelli dell’arto superiore, idem per le articolazioni in cui l’impatto predominante è svolto dall’articolazione del polso. Anche qui entrano in gioco i muscoli frenanti come il dentato anteriore, tricipite brachiale, deltoide anteriore e le fasce alte del grande pettorale.

Nello stacco della tavola (fase di repulsione) entra in gioco il trapezio e sinergicamente anche l’elevatore della scapola e il romboide per l’adduzione delle scapole.

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Valutazione

Nella valutazione della prova al volteggio durate le competizioni, la giuria valuta in primis l’ampiezza, l’altezza, la dinamicità e la precisione del salto, ponendo molta attenzione all’esecuzione della seconda fase di volo. Sono, poi identificati, nelle varie fasi, i falli tecnici ed esecutivi rappresentati essenzialmente dagli atteggiamenti scorretti dei vari segmenti corporei, del corpo in assoluto e del corpo rispetto all’attrezzo.Nel Codice dei Punteggi, aggiornato al 2005, questi errori sono descritti, valutati e tradotti in penalità secondo una scala ordinale che li suddivide in tre categorie. Falli lievi, medi e gravi, che corrispondono, rispettivamente a deduzioni di 0,10, 0,30 e 0,50.

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ErroriGli errori che riscontriamo più

comunemente nella ribaltata al volteggio sono:

1. La linea delle spalle che durante l’impatto con la pedana supera la verticale del corpo portando a modificazioni dell’energia orizzontale proveniente dalla rincorsa che viene trasformata in energia con direzione e verso sbagliate all’uscita della pedana.

Battuta in pedana corretta. Battuta in pedana scorretta.

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2.Non essere allineati nel primo volo, con i segmenti corporei, ed avere una carpiatura delle gambe sul busto con conseguente angolo di impatto sulla tavola maggiore e consecutivamente minore spinta repulsiva sulla tavola.

Primo volo corretto. Primo volo scorretto.

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Grazie per l’attenzione.

Fine