Es Sere s e St Es Si

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    Licenza edgt 362 622534 49925 rilasciata il 28 maggio 2014 a Mario

    Rossi

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    Ho sempre pensatoche una Rivelazione

    sia semplicemente la scopertadi un elemento in noi stessi,nel nostro s pi grande

    il s che saci che noi non sappiamo,

    e senteci che noi sentiamo.

    E quella che noi chiamiamo crescitanon altro che la conoscenza

    di quel s pi grande.

    Kahlil Gibran, Da una lettera a Mary Haskell

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    Osho

    Essere se stessi

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    CURATORE & TRADUZIONESwami Anand Videha

    REDAZIONEMa Anand Tea Pecunia

    PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONEEdimedia Sas, via Orcagna 66, Firenze

    TITOLO ORIGINALEThe Divine Melody capitoli 4, 7, 1, 2, 8e altre domande tratte dalle Opere di Osho

    un marchio registrato di proprietdella Osho International Foundation usato su licenzawww.osho.com/trademarksAll Rights Reserved

    Questi testi sono la trascrizione di una serie di discorsi spontanei di Osho,

    tenuti di fronte a un pubblico di ascoltatori. Tutti i discorsi di Osho sono

    pubblicati come libri, o sono disponibili nel formato audio originale.

    Per un elenco completo, consultare la Online OSHO Library suwww.osho.com/library

    www.giunti.it

    1977, 2009, 2010 Giunti Editore S.p.A.Via Bolognese, 165 - 50139 Firenze - ItaliaVia Dante, 4 - 20121 Milano - Italia

    ISBN 9788844041335

    Edizione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl

    Prima edizione digitale 2010

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    Premessa:tu sei unico

    Come posso essere me stesso?

    Dovrebbe essere la cosa pi facile del mondo, ma non lo . Per es-sere se stessi non si deve fare nulla: lo si gi. Come potresti esserealtrimenti? Come potresti essere qualcun altro? Ma posso capire ilproblema: nasce perch la societ corrompe chiunque. Finora la so-

    ciet stata unincredibile fonte di corruzione: corrompe la mente,lessere; ti impone a forza delle cose, e tu perdi il contatto con testesso. Tenta di fare di te qualcosaltro, qualcosa che non eri affattodestinato a essere: ti spinge fuori dal tuo centro, ti trascina lontanoda te stesso. Ti insegna a essere simile a un Cristo o a un Buddha, adassomigliare a questo o a questaltro; non ti dice mai di essere te stes-so: non ti permette mai alcuna libert di esistere, impone alla tua

    mente immagini estranee prese dallesterno.Alla fine ecco che prende forma il problema. Al massimo, tu puoi

    fingere, e quando fingi non sei mai appagato. Tu vuoi sempre esserete stesso naturale e la societ non lo permette: vuole che tu siaqualcun altro, vuole che tu sia falso; non vuole che tu sia reale, per-ch le persone reali sono pericolose, le persone reali sono ribelli. Lepersone reali non possono essere controllate tanto facilmente, le per-

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    sone reali non possono essere irregimentate: vivranno la propria real-t a modo loro, faranno ci che sentono; non si preoccuperanno di

    ci che gli altri si aspettano. Non potrai chiedere a persone simili disacrificarsi; non le potrai immolare in nome della religione, dello Sta-to, della nazione, del popolo: impossibile sedurle a fare un qualsia-si sacrificio. Le persone reali propendono sempre verso la propria fe-licit. La loro felicit un valore assoluto: non sono disposte a sacri-ficarsi per nullaltro. Questo il problema.

    Ecco perch la societ fuorvia il bambino: insegna al bambino a es-

    sere qualcun altro. E con il tempo il bambino apprende le vie dellafinzione, dellipocrisia. Poi, un giorno questa lironia quellastessa societ inizia a parlarti diversamente, inizia a chiederti: Cosati successo? Perch non sei felice? Perch sembri cos miserabile?Perch sei cos triste?. Ed ecco che subentrano i preti: prima ti cor-rompono, ti distolgono dal sentiero della felicit; infatti, esiste unasola felicit possibile, ed essere se stessi. E poi ti si parano davanti e

    ti dicono: Perch sei infelice? Perch sei cos miserabile? e a quelpunto ti insegnano come essere felice. Prima ti fanno ammalare e poiti vendono le medicine: questa unincredibile trama occulta!

    Ho sentito raccontare...

    Una vecchietta di religione ebraica si siede su un aereo, di fianco aun norvegese ben piazzato. La donna fissa lomone con insistenza, e

    alla fine gli chiede: Mi scusi, ma per caso lei ebreo?.Luomo risponde: No.Passano alcuni minuti e la donna torna a fissare luomo, poi gli

    chiede di nuovo: A me lo pu dire, lei ebreo, nevvero?.La risposta di nuovo un no: Assolutamente no!.La donnina continua a studiare il norvegese e di nuovo commenta:

    A me sembra proprio che lei sia ebreo.

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    Per far finire quellassillo, luomo risponde: Va bene, sono ebreo.La donna lo squadra ben bene, poi scuote la testa e borbotta: Non

    lo sembra affatto.

    Ecco come vanno le cose.Tu mi chiedi: Come posso essere me stesso?Abbandona semplicemente ogni finzione, lascia semplicemente ca-

    dere questo assillo a voler essere qualcun altro; abbandona semplice-mente questo desiderio di assomigliare a un Cristo, al Buddha, a Ma-

    havira, a Krishna, al tuo vicino. Smetti di alimentare qualsiasi com-petizione e lascia perdere qualsiasi confronto, e sarai te stesso: il con-fronto il veleno. Tu pensi sempre in funzione di ci che fanno glialtri: se laltro ha una casa sontuosa e una grossa macchina, tu sei in-felice. Se laltro ha una splendida donna, tu sei infelice. Se laltro sca-la con successo i ranghi pi alti del potere e della politica, tu sei infe-lice: continua a fare confronti, e ti ritroverai a imitare. Se ti paragoni

    a persone ricche, inizierai a correre nella stessa direzione. Se ti para-goni a persone colte, inizierai ad accumulare sapere. Se ti paragoni aicosiddetti santi, inizierai ad accumulare virt e vivrai una vita ba-sata sullimitazione; ed essere imitativi implica lasciarsi sfuggire total-mente ogni opportunit di essere se stessi.

    Lascia cadere ogni confronto: tu sei unico. Nessun altro simile ate, nessun altro mai stato simile a te; e nessun altro sar mai simile

    a te. Tu sei semplicemente unico. E quando dico che sei unico, nonsto dicendo che sei migliore di altri, ricorda: sto semplicemente di-cendo che anche tutti gli altri sono unici. Essere unici una qualitcomune a ogni essere.

    Essere unici non un confronto: naturale quanto lo respirare.Tutti respirano e tutti sono unici. Mentre sei vivo, sei unico: solo icadaveri si assomigliano, le persone vive sono uniche. Non si asso-

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    migliano mai, non possono: la vita non segue mai alcun percorso ri-petitivo. Dio non si ripete mai: continua a cantare ogni giorno una

    canzone nuova, ogni giorno dipinge qualcosa di nuovo.Rispetta la tua unicit, e lascia cadere il confronto: fare confronti il colpevole. Nel momento in cui fai confronti, sei in trappola. No,non fare alcun confronto con nessuno: laltro non te, tu non sei lui.Tu sarai te stesso, lui sar se stesso: lascia che lo sia, e rilassati nel tuoessere. Inizia a godere qualsiasi cosa sei; deliziati nei momenti che lavita ti mette a disposizione.

    Il confronto chiama in causa il futuro, il confronto mette in giocolambizione e il confronto porta con s la violenza: inizi a lottare, ini-zi a competere con la forza, diventi ostile.

    La vita non qualcosa di simile a una merce. La felicit non qualcosa di simile a un bene di consumo; qualcosa che tu nonpuoi avere, se posseduta da altri: Come posso avere la felicit, sealtri gi la possiedono?, la felicit non affatto un oggetto. Ne

    puoi avere tanta quanta ne vuoi, dipende semplicemente da te.Nessuno pu competere in quellambito, nessuno in antagonismocon te: assomiglia a uno splendido giardino, tu puoi guardarlo eapprezzarlo, tanto quanto chiunque altro. Il fatto che qualcun altrolo apprezzi e dica che splendido, non ti preclude nulla, non ti to-glie assolutamente nulla. Il giardino non ti viene meno, solo perchqualcun altro lha apprezzato; il fatto che quel giardino abbia stupi-

    to qualcuno con la sua bellezza non lo sminuisce minimamente aituoi occhi. Anzi, il giardino sar ancora pi splendido: poich lal-tro lha apprezzato, vi ha aggiunto una nuova dimensione. In real-t, le persone felici aggiungono una qualit allesistenza: il loro es-sere semplicemente felici genera vibrazioni di felicit. Puoi apprez-zare ancora di pi questo mondo, se un numero maggiore di per-sone felice.

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    No, non pensare in termini di competizione. assurdo chiedersi:Se qualcun altro felice, come posso esserlo io?. Non devi affatto

    saltare addosso agli altri per sottrarre loro la felicit, non devi affattocompetere. Ricorda: se la gente infelice, ti sar estremamente diffi-cile essere felice. La felicit qualcosa di disponibile per chiunque:chiunque apra il suo cuore, trover sempre la felicit pronta ad acco-glierlo. Chiamo Dio questa felicit.

    Non qualcosa che si deve realizzare, non assomiglia alla lotta perconquistare un posto di potere: se qualcuno diventato il presidente di

    una nazione, nessun altro a quel punto pu diventarlo; questo vero.Daltro canto, se una persona si illuminata, questo non impedisce aqualcun altro di illuminarsi: di fatto, daiuto! Poich il Buddha si illu-minato, diventato pi facile per te illuminarti. Poich il Cristo si illu-minato, diventato pi facile per te illuminarti. Qualcuno ha percorso ilsentiero: restano delle impronte, ti ha lasciato tracce sottili; ti puoi muo-vere pi facilmente, con maggior confidenza, con minor esitazione.

    Lintero pianeta Terra si pu illuminare, ogni singolo individuo sipu illuminare; ma non possibile per tutti diventare presidente: inuna nazione come lIndia, con centinaia di milioni di abitanti, solouna persona pu diventare il presidente; ovviamente qualcosa cheimplica molta competizione. Ma tutti quei milioni di individui sipossono illuminare: questo non un problema.

    Tutto ci che divino esente da competizione, e il tuo essere

    divino; pertanto, limitati a districare la situazione. La societ haportato la tua testa a uno stato di assoluta confusione: ti ha inse-gnato uno stile di vita competitivo. La religiosit uno stile di vitaper nulla competitivo. La societ ambizione, la religiosit asso-lutamente libera da qualsiasi ambizione; e solo quando sei del tut-to libero da qualsiasi ambizione, allora puoi essere te stesso. semplice!

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    La percezionedella verit

    Io non sono un devoto, n un ateo;non vivo in base alla legge, n in base agli istinti;non sono un oratore, n sono un ascoltatore;non sono un servo, n un padrone;non sono un prigioniero, n sono libero;non sono distaccato, n ho attaccamenti;

    non sono remoto a nessuno, a nessuno sono vicino;non dovr andare allinferno, n in paradiso;faccio qualsiasi lavoro, eppure sono svincolato da ogni lavoro.In pochi comprendono il mio significato:chi riesce a comprenderlo, siede immobile.Kabir non cerca di fondare alcunch, n di distruggere.

    Larpa riecheggia una musica languidae la danza continua, senza mani e senza piedi. suonata senza dita, udita senza orecchie:poich Lui lorecchio, e Lui lascoltatore.Il portone chiuso a chiave, ma allinterno vi fragranza:e l lincontro non visto da nessuno.Il saggio lo comprender.

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    Per favore, medita su queste parole di Walt Whitman:

    Penso che potrei orientarmi a vivere con gli animali,sono cos placidi e indipendenti;mi soffermo a guardarli per un tempo interminabile.Non sfruttano e non si lagnano per la loro condizione.Non stanno sdraiati nel buio, singhiozzando per i loro peccati;n mi nauseano con discussioni sui loro obblighi morali verso Dio.

    Se guardi gli animali, naturale sentirsi attratti dal loro silenzio,dalla loro accettazione, dalla pace che circonda il loro essere, dal loronon essere tesi, dalla condizione non nevrotica della loro mente. assolutamente naturale essere attratti dagli animali.

    Sembra che luomo sia decaduto. Sembra non esserci stata alcu-na evoluzione: lessere umano non affatto progredito, accadutolesatto contrario. Per trecento anni gli scienziati hanno continua-

    to a ripetere allumanit che avvenuta unevoluzione e luomo progredito: luomo si elevato enormemente, rispetto alla condi-zione animale. Prima di allora, il cristianesimo insegnava al mon-do che luomo caduto, rispetto a Dio, e che non esiste alcunaevoluzione; al contrario, esiste una specie di involuzione: luomonon evoluto, anzi, caduto negli abissi oscuri e tenebrosi delpeccato.

    Entrambe queste prospettive sono estremiste: il pendolo si mossodallattitudine cristiana a quella scientifica; e la scienza resta ancoraunappendice del cristianesimo, una reazione.

    In Oriente abbiamo guardato il contesto in modo del tutto diverso.Come prima cosa, bene ricordare che luomo superiore rispettoagli animali, eppure decaduto! Sembrer paradossale, eppure lO-riente sostiene che luomo decaduto perch si elevato. Solo ci

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    Pi diventi attento, cosciente, maggiori sono le tue capacit e piaumenta il pericolo: cresce nella stessa proporzione. Ecco perch ti

    invito a meditare su queste parole di Walt Whitman, non per seguir-lo; perch di fondo sta sbagliando: posso capire la sua tentazione, manessun uomo pu tornare a essere un animale; non possibile. E an-che se lo diventassi, non saresti un animale: puoi andare nella forestae vivere con gli animali, saresti comunque un essere umano. Non possibile altrimenti: puoi fare del male, puoi fare del bene, ma nonpuoi ricadere dalla tua consapevolezza; rimarrai sempre e comunque

    consapevole.La consapevolezza una qualit tale per cui, una volta acquisita,non pu pi essere persa; una volta appresa, non c modo di disap-prenderla. In pratica come se, conseguita la giovinezza, fossi tenta-to di tornare bambino. Certo, puoi giocare con i bambini, puoi starecon loro e divertirti; ma resteresti comunque un giovane: di fatto,non c modo per tornare veramente bambini. Nessuno pu regredi-

    re: qualsiasi movimento in avanti; ogni movimento in avanti everso lalto.

    La tentazione di Walt Whitman attrae molte persone. Non nuo-va: nel corso dei secoli molte persone sono fuggite dalla societ degliuomini per tornare animali. E molti hanno vissuto vite praticamenteanimali: le persone che vanno a vivere nelle grotte, le persone chefuggono sullHimalaya, coloro che si nascondono nei monasteri

    costoro diventano in pratica simili ad animali, ma questa scelta nonha alcun valore. Quelle persone non sono uomini n sono animali,semplicemente evitano il rischio; e un uomo che evita il rischio noncrescer mai.

    Il sentiero della crescita incredibilmente rischioso: si pu tornarea casa oppure ci si pu perdere per sempre! Questa anche la suabellezza: con il rischio, con il pericolo, ecco leccitazione.

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    Pertanto, quando ti parlo di meditazione non ti sto dicendo: Di-venta simile agli animali. Quando ti parlo di meditazione e ti invito

    alla ricerca del Vero, ti dico: Assumiti un rischio maggiore. Nonpuoi regredire: il sentiero alle tue spalle completamente, assoluta-mente chiuso.

    Luomo non pu entrare nel giardino dellEden dallo stesso cancel-lo da cui Adamo fu espulso: quel cancello chiuso. Luomo dovrentrarci attraverso unaltra soglia: dovr trovare unaltra soglia da cuientrare nel giardino dellEden, e dovr intraprendere un lungo viag-

    gio per scoprirla quella la soglia della consapevolezza, della pre-senza attenta, dellamore, della preghiera.Certo, viene un momento in cui un saggio diventa praticamente si-

    mile agli animali; ma sto dicendo praticamente simile, non dicoche diventer un animale. Certo, puoi vedere negli occhi di un sag-gio la stessa purezza che percepisci nello sguardo di una mucca; mauna mucca resta una mucca, e un saggio un saggio. La sua inno-

    cenza non inconscia, la sua innocenza ricolma di consapevolezza: innocente perch consapevole, laddove la mucca innocente per-ch non cosciente. La mucca innocente perch non pu essere al-trimenti, il santo innocente per propria scelta: una scelta straordi-naria. Il santo pu essere qualcosaltro, eppure non lo : una con-quista incredibile.

    La mucca silenziosa, innocente: non pu essere altrimenti; nel

    suo modo di essere non c alcuna realizzazione semplicementeignorante. Il santo saggio, la sua innocenza frutto della saggezza:ha imparato la lezione della vita. Ma ricorda: diventare una mucca molto a buon mercato ed facile, diventare un santo arduo.

    Cerca di comprendere ci che Kabir dir oggi, in questi poemi in-credibilmente importanti. Non sta parlando di un cadere allindietro

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    anche se a volte sembra farlo , ti sta dicendo di andare oltre, ditrascendere: il trascendente spesso assomiglia a ci che inferiore.

    Quando un vecchio diventa veramente saggio, inizia a sembrareun bambino; ma ricorda: egli soltanto simile a un bambino, non veramente un bambino. Ha superato tutte le lezioni della vita: buonee cattive, dolci e amare; maturato, stagionato. Di nuovo unbambino: per sua scelta, in base alla sua comprensione. Il cerchio completo.

    Kabir dice:Io non sono un devoto, n un ateo.

    Ebbene, pu significare due cose. Pu voler dire che devi diventareun animale: non essere religioso e neppure non esserlo; in questo ca-so sei decaduto. Oppure pu voler dire che devi trascendere: cosandresti al di l della religione e dellirreligiosit. Le due cose sem-

    brano simili, invece esiste una differenza enorme.Quando Kabir dice: Io non sono un devoto, n un ateo sta affer-

    mando: Io sono andato al di l della dualit.Cerchiamo di comprenderlo. Ci sono persone irreligiose: costoro

    non andranno in chiesa, non si inchineranno ad alcuna divinit, neiloro cuori non hanno alcuna devozione, non pregano mai. Vivonosemplicemente una vita mondana, comune: mangiano, bevono e si

    divertono! Nella loro vita non esiste nulla di trascendente. Se chiedia qualcuno di loro: Qual il significato della tua vita?, al massimosi stringeranno nelle spalle oppure potrebbero trovare qualche ra-zionalizzazione; ma guarda in profondit dentro di loro: non sannoperch stanno vivendo e per che cosa vivono. Esiste un qualsiasi si-gnificato? Esiste una canzone? Stanno aspettando che qualcosa simanifesti nei loro cuori? Stanno crescendo in una dimensione ignota,

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    in un modo o nellaltro? No, si limitano a girare in tondo e, ovvia-mente, sono profondamente frustrati.

    Non esiste frustrazione pi grande di quando si gira a vuoto, con-tinuamente, nello stesso solco non si fa altro che procedere in mo-do meccanico, automatico: piano piano ogni speranza svanisce; saiche domani farai di nuovo la stessa identica cosa: mangerai, andraiin ufficio, farai lamore, andrai a dormire, litigherai, punzecchierai,discuterai e tutto questo continuer ad accadere ancora e dinuovo ti trascinerai poi, un giorno, si muore. Ebbene, tutta questa

    vita non altro che un trascinarsi in un viaggio che porta alla morte: tutto qui?Scruta negli occhi le persone che non hanno alcun contatto intimo

    con le dimensioni pi profonde, con gli abissi della loro essenza: letroverai desolate, le troverai simili a deserti, aride in loro non scor-re alcuna linfa vitale; dalle loro anime non nasce alcun canto. Vivonotrascinate da una forza sconosciuta: sono qualcosa di accidentale. So-

    no semplicemente qui, senza sapere il perch, senza sapere dovestanno andando, da dove stanno venendo, senza conoscere chi sono.Sopravvivono certo, si tengono occupate in mille e una cosa, soloper evitare questo vuoto interiore; in questo modo non lo incontra-no, non ci si devono confrontare. Se accadesse, sarebbe estremamen-te scioccante: se ti confrontassi con il tuo vuoto, con la tua animanon realizzata, sarebbe estremamente difficile anche quel trascinarti;

    inizieresti a pensare di suicidarti.Gabriel Marcel ha scritto che esiste un solo problema metafisico

    fondamentale: il suicidio. vero, assolutamente vero. Se osservi lavita comune, questo il solo problema: perch si continua a vivere?Perch non ci si suicida? Se comunque la morte arriver, perchaspettare? A che scopo? Perch non mettere fine a tutta questa assur-dit? Non accadr nulla, non c alcuna speranza: nessun fiore spun-

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    ter mai, nessuna primavera arriver mai. Ripeterai la stessa cosa an-cora e di nuovo e poi ancora e un giorno il meccanismo si arreste-

    r, senza alcun valore aggiunto a tutto questo arrabattarsi.Se nella tua vita non esiste alcun significato, non pu esistere ani-ma alcuna: lanima esiste allinterno di un significato.

    Ebbene, questa una delle tipologie esistenti: la persona irreligio-sa. E quando parlo di questa tipologia, vi includo anche molte cosid-dette persone religiose; infatti, costoro vanno in chiesa come parte diunabitudine, e leggono il Vangelo come parte di una consuetudine, e

    recitano il catechismo come pappagalli. Costoro sono cristiani, hin-du, musulmani, giainisti e buddhisti: di nuovo, queste sono occupa-zioni della mente, un modo per restare impegnati anche questepersone non sono religiose.

    Su cento persone, novantanove sono irreligiose: molte si professa-no religiose, ma non lo sono; altrimenti il mondo avrebbe una quali-t del tutto diversa, una fragranza del tutto differente: ci sarebbe ce-

    lebrazione, ci sarebbero gioia e divertimento, esisterebbe unumanitdel tutto diversa. Questa gente parla damore e va in guerra; questagente parla di fratellanza amorevole e si uccide, si macellano a vicen-da. Queste persone sono addirittura pi pericolose dei cosiddetti ateiche si professano irreligiosi: chi si nasconde dietro alle religioni, co-storo sono le persone pericolose! Ingannano se stesse, e ingannanolintero mondo.

    Kabir dice: Io non sono irreligioso, ma dice anche: E non sononeppure religioso. Ebbene, io sostengo che novantanove persone sucento sono irreligiose, e luno per cento religioso: pochissime per-sone. Come saprai se qualcuno religioso? Se vedi che nei suoi passi presente una danza, saprai che religioso. Se vedi che nei suoi oc-chi c una fiamma, saprai che religioso. Se senti che non si limita a

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    girare in tondo, ma che nel suo essere spuntano dei fiori: in s anco-ra coltiva una speranza, ancora ha dei sogni, ancora ha un rapporto

    romantico con il Reale; non tutto diventato ottuso e spento, ancorac poesia ancora ride e ride con tutto il suo essere, ancora ama esi perde nel suo amore; ancora canta, e ancora guarda i fiori e le stel-le ancora ha una sottile innocenza, uno stupore, una reverenza; ri-spetta la vita e non ha istinti suicidi e come ultima cosa, ma nonmeno importante a volte lo puoi trovare semplicemente sedutosenza fare nulla, eppure ricolmo di gioia. La fonte della sua gioia re-

    sta ignota: da qualche parte, nei profondi recessi del suo essere, deveaver trovato una sorgente da cui la gioia zampilla.Se riesci a trovare una persona in grado di stare priva di qualsiasi

    occupazione, ebbene quella una persona religiosa. Lascia che que-sto sia il criterio: se una persona non in grado di stare priva di oc-cupazione, vuol dire che ha paura del proprio essere. In questo casosta evitando: deve fare qualcosa, e il suo fare qualcosa di nevrotico;

    se lo lasciassi solo in una stanza, leggerebbe il giornale, aprirebbe echiuderebbe la finestra, inizierebbe a spostare i mobili, oppure ascol-terebbe la radio o la televisione comunque farebbe qualcosa! E senon trovasse nulla da fare, si addormenterebbe; in ogni caso, non in grado di stare sveglio senza fare nulla.

    Se riesci a trovare una persona che sta seduta ed sveglia, piena-mente allerta simile a una fiamma immobile, tranquilla, risoluta

    che non nevroticamente ossessionata da una qualsiasi azione; pas-siva. Una persona che si limita a godere il proprio essere, che si beadellistante, si inebria del quieora ebbene, intorno a una personasimile sentirai una vibrazione diversa, una reverenza: certo, quella la parola esatta.

    Albert Schweitzer la chiama reverenza per la vita: quella la qua-lit di una persona religiosa. Se raccoglie una pietra, la terr in mano

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    come se fosse viva: a te sembrer viva; per lei lo effettivamente! E seanche parlasse a un bambino, sarebbe colma di rispetto sarebbe in-

    credibilmente rispettosa perch anche il bambino una presenzadi Dio, una pura presenza del divino. Anche se quella persona siedecon un cane, seduta con Dio: per lei non esiste molta differenzaforse il cane (dog in inglese, N.d.T.) non altro che dio (god in ingle-se, N.d.T.) letto al contrario: un semplice ribaltamento dei fattori.Puoi sistemare la parola god come dog o viceversa: un semplice ri-posizionare le lettere la differenza non granch!

    Non necessario per una persona religiosa stare in un tempio o inuna chiesa: ovunque sia, sar in un tempio. Una persona religiosanon ha bisogno di pregare in modo formale, seguendo un rituale: co-munque, qualsiasi cosa far, sar la sua preghiera sia che facciaqualcosa, sia che non faccia nulla. Facendo, in preghiera; non fa-cendo, in preghiera.

    Ebbene, Kabir dice: Io non sono irreligioso, cosa che non diffi-cile da capire. Ma dice anche: E non sono neppure religioso. Que-sto apre a una dimensione ancora pi elevata: il trascendente, l do-ve una persona non religiosa n irreligiosa. In cosa consister que-sta dimensione? A quel punto neppure la reverenza, la preghiera o ladevozione saranno pi necessarie; perch anche quello crea una dif-ferenza, genera una distinzione la distinzione tra il soggetto e log-

    getto, tra colui che conosce e la cosa conosciuta, tra colui che adorae lentit adorata.

    Questo lAssoluto trascendentale: l dove si diventa uno con ilTutto. Adesso si Dio, e non esiste altro allinfuori di Dio. Questa lesperienza suprema: Aham Brahmasmi io sono Dio. Ana-el-Haqq io sono la verit. ci che intende Ges, quando dice: Ilmio Dio e io siamo ununica cosa. Allorch c unit, anche la reve-

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    renza sembrer difettosa: qualcosa mancher. Quando c devozionesussiste una minima dualit, un sottile dualismo: a quel punto si

    giunti allesperienza oceanica.

    Kabir dice: Io non sono un devoto, n un ateo io sono trascendente.Ecco, lascia che questa sia la tua meta, lascia che sia il tuo destino;

    infatti, solo cos giungerai alla piena manifestazione del tuo essere:diventerai un loto dai mille petali nella sua piena fioritura e river-serai la tua fragranza nellesistenza. A quel punto sei giunto a casa.

    Non vivo in base alla legge, n in base agli istinti

    Tutti questi sutra ti vogliono aiutare ad andare oltre la dualit, al dil del dualismo, del differenziato: non vivo in base alla legge, n in baseagli istinti

    Comunemente esistono due tipologie di persone: coloro che vivo-

    no licenziosamente, sensualmente, in base ai desideri; costoro sem-plicemente indulgono, non sanno fare altro. Questa gente persanelle gratificazioni pi comuni, la loro vita grossolana. Poi esistonopersone di un altro tipo che vivono in base alla legge, alla disciplina,ai comandamenti: gente che segue i dieci comandamenti; che ascoltadi pi la tradizione, i testi sacri, la societ, lo Stato, anzich ascoltarei propri desideri, il proprio corpo e la propria mente. Costoro ascol-

    tano lautorit, non ascoltano se stessi.Queste sono le due tipologie delle persone comuni. Se vivi licen-

    ziosamente, vivrai una vita viziosa che ti distrugger. Se vivi una vitafondata sulla legge di nuovo sarai distrutto non dal lassismo, bensdallautorit , infatti nessuno pu darti alcun comandamento, nes-suno pu importi una legge. La vita cos spontanea: come potrmai esistere una legge prefissata da seguire? E nel momento in cui

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    inizi a seguire una legge prefissata, diventi unentit morta, non seipi un essere vivente: la tua vita non pi un fiume, diventata una

    pozza stagnante che non far altro se non diventare sempre pi pu-trida, puzzer sempre di pi e svanir nel fango.

    Kabir dice: Non vivo in base alla legge, n in base agli istintiMa in questo caso, come vivi? Kabir sta dicendo: Io vivo in base

    alla spontaneit, vivo in base alla consapevolezza. Prova a osservare:questa una delle cose pi importanti. Indulgere, vivere in base agli

    istinti ha origine nella tua mente inconscia: la sessualit, oppure labrama di potere, scaturisce dalla tua inconsapevolezza, dai lati oscuridel tuo essere; ti domina, si impadronisce di te, ti possiede e ti fa im-pazzire e un giorno hai semplicemente la sensazione che la tua vi-ta sia finita e tu non hai ottenuto nulla. Forse hai avuto successo, macomunque, in ultima analisi, il comune successo si rivela un falli-mento; un assoluto fallimento.

    Io ho sempre ripetuto: Nulla fallisce come il successo. Potrestianche aver accumulato molto denaro, ma poi un giorno scopri che latua vita sfumata: il denaro l, ma la tua vita se n andata ebbe-ne, che senso ha questo successo? Hai goduto con molte donne, conmolti uomini: lenergia stata sprecata, ed ecco che allimprovviso tiritrovi come una terra desolata, un deserto; nulla fiorito, nulla cresciuto. Tutto quel viaggio non stato altro che qualcosa di estre-

    mamente momentaneo, di limitatissimo nel tempo: certo, ti sei la-sciato andare e hai goduto di una cosa dopo laltra; ma tutte quellecose sono passate come incubi, e le tue mani sono vuote. E quei mo-menti non possono essere rievocati: il tempo perduto perso persempre; le energie perse sono sprecate per sempre e le persone cheindulgono, non fanno che indulgere fino alla fine: perfino quando lamorte sta bussando alla porta, pensano a godersela!

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    Ho sentito raccontare di un vecchio lord inglese, uno degli uominipi ricchi dInghilterra, che si spos a novantanni, con una ragazza

    di diciotto.La prima notte di nozze, i suoi servitori lo aiutarono a raggiungerela stanza in cui doveva incontrarsi con la moglie. Effettivamente, ilmaggiordomo lo aiut a salire sul letto era praticamente un cada-vere! A quel punto il vecchio si volt verso la diciottenne, che a suavolta scrutava quel morto vivente, e le chiese: Hai chiesto a tua ma-dre di spiegarti i fatti della vita?.

    La ragazza rispose: No, signore. Non glielho chiesto.Al che il vecchio borbott: Maledizione, questo un vero guaioperch io me li sono completamente dimenticati!.

    Un vecchio di novantanni ha completamente dimenticato i fattidella vita, e adesso si sposato!

    Fino allultimo momento, quando gi la morte sta bussando, la

    gente non fa che pensare a indulgere, a godersela sempre di pi:non conosce un altro modo per essere al mondo. Questa unadelle cose pi profonde da comprendere: in pratica, il novantano-ve per cento delle persone, quando muore pensa al sesso. Forse ilprete sta ripetendo qualcosaltro: forse sta leggendo la Bibbia o laGita, forse qualcuno gli sta versando in bocca la limpida acquadel Gange, ma quella persona dentro di s sta ancora pensando al

    sesso, ai soldi o al potere. Questo un modo veramente stupidodi vivere.

    Kabir dice: Non vivo in base alla legge, n in base agli istintiCerto, esiste un altro modo, altrettanto stupido ma pi rispettabile

    stupido, ma pi rispettabile: persone che vivono in base allalegge, persone che seguono sempre lautorit, lo Stato, il prete, la

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    chiesa sono persone che si basano sulle regole e i principi. Nonfanno che sopprimere i propri desideri.

    I desideri affiorano dallinconscio, e questa legge imposta dallasociet: non frutto della tua consapevolezza. Inoltre, anche questalegge opera in base allinconscio; ecco perch ogni religione e ognisociet cerca di condizionare i bambini, non appena nascono: imme-diatamente, cercano di convertirli alla religione. Un bambino appenanato, in una famiglia di ebrei, devessere immediatamente circonciso:ebbene, il condizionamento ha preso il via. Oppure, un bambino cri-

    stiano devessere battezzato: ecco che iniziato il condizionamento.Oppure, il bambino hindu deve superare la cerimonia del filo: hainizio il condizionamento.

    Nellarco dei primi sette anni, ogni societ cerca di condizionare lamente; e condizionare non altro che unipnosi: si impone con laforza lautorit, la legge, la tradizione, la religione, il testo sacro, ilprete, la chiesa negli strati pi profondi dellinconscio del bambino,

    cos da poterlo controllare da l. un metodo antico, ancestrale dacarretto trainato da buoi! In futuro le societ faranno qualcosa di me-glio; il lavoro non sar cos gravoso, non sar necessario: si troveran-no metodologie supersoniche. Questi metodi ora sono disponibili: possibile innestare nel cervello del bambino un elettrodo, a quelpunto non pi necessario condizionarlo. Grazie a quellelettrodo, ilpolitico che se ne sta seduto a Delhi, a Washington, a Londra o a

    Mosca pu trasmettere i suoi ordini e qualsiasi sia lordine ricevu-to, si avr la sensazione che proviene dal proprio cervello. ci chepercepirai

    Oggigiorno, se nasci in una famiglia giainista, fin dai primi passivieni condizionato a rifiutare i cibi non vegetariani. Un continuocondizionamento io sono nato in una famiglia giainista: fin dalla

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    pi tenera infanzia sono stato condizionato a non mangiare di notte; un peccato!

    Dovevo avere allincirca diciottanni fino ad allora non avevo maimangiato nulla di notte , quando andai a fare un picnic con alcuniamici. Erano tutti hindu, e nessuno di loro era interessato a cucinaredurante il giorno: la giornata era stupenda e le montagne erano coseccitanti, io ero il solo che volesse mangiare prima di notte, a nessunaltro interessava per cui dovetti accondiscendere. Passammo linteragiornata ad arrampicarci sui monti quando iniziarono a cucinare

    io ero stanco morto e affamatissimo: la tentazione era fortissima gliaromi, e la stanchezza del giorno non riuscii a resistere. Dentro dime iniziai a discutere: Se tutte queste persone andranno allinferno,va benissimo, ci andr anchio. Inoltre, solo perch ho trasgreditouna sola notte? Non sar mai un gran peccato, daltra parte tutto ilmio essere si ribellava, e questo perch ero stato ininterrottamentecondizionato per diciotto anni a non mangiare di notte: era il pecca-

    to pi grave che si potesse commettere!Ero titubante e i miei amici continuavano a cucinare e le fra-

    granze che si diffondevano nellaria erano sempre pi forti alla fi-ne, mi invitarono: era troppo! In cuor mio ero riluttante, ma comun-que mangiai.

    Vi stupir: per tutta la notte non riuscii a dormire e dovetti vomita-re tre volte. Fu un incubo e tutti gli altri dormivano profondamen-

    te. Ero perplesso: se tutti avevamo peccato, perch loro non eranostati puniti? Solo io ero stato punito... dovetti vomitare: se non avessiespulso completamente tutto ci che avevo mangiato, quella nottenon avrei potuto dormire.

    E, ovviamente, quella volta mi sembr che i giainisti avessero ra-gione: ero stato punito, la punizione era stata immediata! Questo iltrucco di un condizionamento, e sembrava che scaturisse dal mio

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    cuore: non era cos, non aveva nulla a che vedere con il cuore; sitrattava di unidea innestata in me, era un elettrodo che entrava in

    azione e scatenava il guaio. cos che operano le autorit, lo Stato, il prete: hanno tentato dicondizionare la mente.

    Kabir dice: Ci sono persone che operano in base alla sensualit,indulgono negli istinti; altre che operano in base alla legge, allautori-t. Coloro che agiscono in base agli istinti sono soggetti ai vincoli

    della natura; coloro che vivono in base alla legge sono sottomessi aivincoli della societ.Le persone che vivono in base alla legge sono cittadini estrema-

    mente rispettabili: in chiesa siederanno in prima fila, al tempio sa-ranno rispettati; ovunque verranno ritenute persone molto buone,degni esempi di come si dovrebbe essere. In realt non sono altro chemummie: cadaveri animati dallo Stato; queste persone non hanno

    unanima propria.Vorrei dirti: non esiste alcun comandamento che non possa es-

    sere tradito; n quelli che io posso indicare, n quelli che altriBuddha hanno indicato. Non esiste alcun comandamento chepossa non essere rispettato, e questo perch sono tutti parolemorte, mentre tu sei un essere vivente. Non ti sto dicendo di nonrispettarli; dico semplicemente che non esiste alcun comanda-

    mento che non possa essere tradito: il fattore decisivo devesserela tua consapevolezza spontanea. Devi scrutare in ogni cosa a par-tire dalla tua consapevolezza senza fondarti sugli istinti del cor-po, n sullintelletto sociale , devi addentrarti nel tuo essere, conattenzione, totalmente presente e cosciente, e vedere cosa deves-sere fatto, per poi vivere in base a quella comprensione. E quella la via della trascendenza.

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    Quindi, il secondo sutra invita alla spontaneit. Il primo trattava latrascendenza, e la spontaneit la via per trascendere: se un giorno

    vorrai veramente andare al di l della natura e al di l della societ e Dio al di l di entrambe , dovrai seguire un sentiero incredibil-mente rischioso: la via della spontaneit. Dovrai ascoltare il tuo stes-so cuore. La societ lha corrotto, pertanto dovrai districarti per di-stinguere il grano dalla pula. Dovrai stare continuamente in guardia,perch la societ stata incredibilmente subdola: ha innestato cosprofondamente dentro di te alcuni principi che a volte sembrano es-

    sere espressioni della tua coscienza, non cos.Ecco perch la coscienza di ciascuno di noi differisce: se sei un cristia-no, hai una coscienza specifica; se sei un hindu, ne avrai unaltra; se seiun musulmano, ne avrai unaltra ancora. Com possibile che la coscien-za sia diversa? Si tratta di false coscienze, qualcosa di artificiale. La co-scienza reale sarebbe una sola: hindu, musulmana, cristiana non fareb-be alcuna differenza. La vera moralit unica: che tu sia nato in Oriente

    o in Occidente, che tu sia bianco o nero, non fa alcuna differenza.Se a volte fa differenza, allora ricorda che devessere qualcosa che ti

    ha insegnato la societ, qualcosa che stato innestato in profonditnelle fondamenta del tuo essere e che da l continua a manipolarti.Non essere uno schiavo degli istinti, e non essere uno schiavo dellasociet; allora nasce la religione, la vera religione, la religione tra-scendente: qualcosa addirittura al di l delle religioni, ed qualco-

    sa che porta con s la verit e benedizioni squisite.

    Non sono un oratore, n sono un ascoltatore

    Di certo avrai udito, forse qualche volta puoi addirittura averciprovato c silenzio: quando non parli, ti circonda. Ma quello non vero silenzio: semplice assenza di parole; in India chiamato

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    mauna accade, quando le persone si zittiscono, quando smettonodi parlare.

    Una volta mi fu portato un uomo che era stato in silenzio per do-dici mesi: voleva rompere il suo silenzio in mia presenza, e per que-sto fu portato da me. Lo guardai e dissi: Non affatto necessariorompere questo silenzio, infatti non mai iniziato: posso sentire an-cora il tuo chiacchierio.

    Potete chiederlo a Nirgun: sta sempre in silenzio ma allinternoil chiacchierio persiste!

    Comunque, quel silenzio ti fornisce una qualit: una via di mez-zo allesterno il parlottio si arrestato, ma non allinterno. Quelchiacchierio pu arrestarsi anche allinterno, ma perch accada si devecomprendere un altro aspetto: se hai smesso di parlare allinterno, maancora sei interessato ad ascoltare, allora non un silenzio perfetto.

    Un cane abbaia, e tu lo senti. Qualcuno parla, e tu ascolti. In real-t, se stai in silenzio, diventerai sempre pi interessato ad ascoltare

    ci che la gente ha da dire, cosa accade intorno a te: sar un surroga-to che appagher la tua curiosit e riempir la tua mente.

    Il vero silenzio accade quando non stai parlando e non stai ascol-tando: in questo caso sei veramente andato al di l delle parole.

    Kabir dice: Non sono un oratore, n sono un ascoltatore.Sta dicendo: Io sono diventato davvero silenzioso. Non ho nulla

    da dire e non ho nulla da ascoltare. Sono assolutamente appagato:non rimasta alcuna curiosit.

    Non sono un servo, n un padrone

    Di nuovo, esistono due tipi di persone: chi cerca di dominare glialtri e, sentendosi frustrato in quello sforzo, un giorno inizia a do-

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    minare se stesso. Queste sono le due tipologie di persone: coloro checonquistano gli altri e coloro che conquistano se stessi.

    E Kabir dice: Io non appartengo a nessuna delle due. Ho lasciatocadere in toto lidea di conquistare: non affatto necessario conqui-stare qualcuno, n gli altri n se stessi.

    Lidea stessa di conquistare violenta, sciocca, stupida: crea conflit-to e infelicit. Non affatto necessario, si dovrebbe semplicementeessere. E ricorda: quando non sei uno schiavo, n sei un padrone,sperimenti unincredibile impennata di libert. Non permetti pi che

    qualcuno diventi tuo padrone, e non tenti di costringere qualcun al-tro a diventare tuo schiavo: entrambi sono sulla stessa barca, sia i pa-droni sia gli schiavi.

    Non lhai mai osservato? Se domini qualcuno, in un modo moltopi sottile lui ti ha dominato. ci che accade: il marito tenta di do-minare la moglie e pensa di esserci riuscito, ma un giorno scopre un giorno gli si para davanti una sorpresa , che la moglie lha do-

    minato. Tutti i mariti non fanno che vantarsi e tutti sono succubi!In India, la moglie chiama swami il marito: mio maestro. E quando

    le mogli indiane scrivono delle lettere al marito le scrivono raramen-te , si firmano: il tuo servo. Ma nessuno viene ingannato; infatti, sedomini qualcuno, in modo pi profondo, in modo pi sottile, vienidominato dallaltro: il padrone diventa un servo dei suoi servitori, poi-ch si inizia a dipendere e la dipendenza una schiavit reale.

    Non lhai mai osservato? Se dipendi dalle cose, quelle cose ti domi-nano. Esistono due modi per creare un dominio. Il primo estrema-mente grossolano, la modalit maschile: con la forza, usando sempli-cemente il potere dei muscoli. Laltro pi sottile, la modalit fem-minile: non con i muscoli ma con le lacrime, con i singhiozzi e altrestrategie di tipo diverso. Luomo non riesce a capire, ma la donna ini-zia a piangere oppure lhai notato? potrebbe non controbattere,

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    ma il modo in cui versa il t sufficiente: potrebbe non aver detto nul-la contro di te, ma il modo in cui verser il t sufficiente per chia-

    rire la sua posizione! E tu non puoi neppure ribattere, perch lei nonha detto nulla. Il suo modo di argomentare estremamente sottile.

    Kabir dice: Se vuoi essere veramente libero, non permettere anessuno di diventare il tuo padrone, e non permettere a te stesso didiventare il padrone di nessuno: devi evitare entrambe le cose.

    Nel momento in cui non sei il padrone di nessuno e neppure sei lo

    schiavo di qualcuno, in te sorge la libert: la tua energia libera daogni groviglio che ti avviluppa. E non sto dicendo di non amare; inrealt, se ami, come puoi essere un padrone? Se ami, come puoi ri-durre laltro a uno schiavo? Lamore libert: lamore radicato nellalibert, lamore fiorisce nella libert. La suprema fragranza dellamore laroma della libert.

    Kabir non sta dicendo di non amare. Kabir dice: Ama cos pro-

    fondamente da non creare minimamente alcun dominio n alcunaschiavit. Non sta dicendo di non essere in relazione: entra in rela-zione, ma che dire di schiavit e dominio? Che tipo di relazione mai questa? Non questo il modo di relazionarsi; in realt, questo il modo per distruggere qualsiasi relazione, per annientare ogni pos-sibilit di essere in relazione: come ti puoi relazionare con uno schia-vo? Come ti puoi relazionare con un padrone? impossibile. Sussi-

    ste la paura: come potrai mai essere in relazione? Una relazione possibile quando non esiste alcuna paura. Una relazione possibilesolo tra uguali.

    Ecco perch sostengo che, fino a oggi, uomini e donne non hannomai vissuto in relazione; infatti le donne non sono mai state conside-rate come uguali, e una relazione esiste solo tra persone uguali: nonpu accadere tra persone che non siano alla pari.

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    A meno che alla donna non sia data una totale libert, unassolutauguaglianza, non sussister mai alcuna possibilit di essere in relazione.

    Fino a oggi luomo ha sfruttato la donna, la donna ha sfruttato luomo;non mai esistita alcuna relazione reale: non pu esistere, perch il mo-do in cui luomo ha trattato la donna stato fondamentalmente sbagliato.

    Una relazione pu esistere solo tra due persone che siano alla pari:in questo caso non esiste alcuna paura e ci si pu aprire, si pu esse-re sinceri, si pu essere onesti. Solo tra due persone che siano sullostesso piano, in un rapporto di uguaglianza, libero da qualsiasi pau-

    ra, pu esistere lamore: lamore affiora quando la paura ti ha abban-donato. Quando la paura presente, lamore non pu fare la suacomparsa: non sono mai presenti insieme.

    Non sono un prigioniero, n sono libero

    E a questo punto Kabir chiama in gioco una qualit ancor pi ele-

    vata della libert, e dice: Non sono un prigioniero, n sono libero.Infatti, anche sentire di essere libero presuppone che da qualche

    parte, in qualche modo, ancora non sei libero. Non lhai osservato?Quando sei veramente sano, ti scordi totalmente della salute. Le per-sone malate continuano a parlare della loro salute; in realt, le perso-ne malate si interessano in modo eccessivo di cose come la naturopa-tia; iniziano a leggere libri sulla natura, sul benessere e via dicendo

    ne diventano ossessionate.Una persona sana non se ne preoccuper. Una persona sana sa-

    na; e quando sei sano non pensi mai alla salute. In realt, pensare al-la salute una sorta di malattia, una perversione: quando hai il maldi testa, va benissimo pensarci; ma quando non ce lhai, vai forse ingiro a dichiarare al mondo intero che non hai alcun mal di testa? Selo facessi, la gente penserebbe che sei matto!

    Licenza edgt 362 622534 49925 rilasciata il 28 maggio 2014 a Mario

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    Una persona veramente libera non va mai in giro a dichiarare aiquattro venti: Io sono una persona libera. Se continui a sostenere

    di essere una persona libera, da qualche parte, in cuor tuo, esiste an-cora un vincolo.

    Ecco perch Kabir dice:Non sono un prigioniero, n sono libero;non sono distaccato, n ho attaccamenti

    Entrambe le cose sono sbagliate, entrambi sono degli estremi. Lagente attaccata ai soldi e poi, a un certo punto, si distacca total-mente dal denaro: avere un qualsiasi atteggiamento, vuoi di attacca-mento vuoi di distacco, dimostra che sei ancora ossessionato dai sol-di. Qualcuno dice: Sono del tutto indifferente al denaro, ma per-ch? Che senso ha esserne cos disinteressati? Forse nella consapevo-lezza persiste ancora una paura di venirne ossessionati? Infatti lidea

    di prendere le distanze nasce solo quando si attaccati a qualcosa:quando non si prova alcun senso di attaccamento, non ci sono pro-blemi il denaro solo denaro!

    Ci sono persone che pensano: Il denaro lunico dio, costorosono attaccati ai soldi: sono la loro unica divinit! Viceversa ci sonopersone che dicono: Il denaro qualcosa di sporco, di riprovevo-le, la diversit non molta; costoro sono allaltro estremo: il dena-

    ro lordura! Non lo toccheranno in India ci sono persone la cuifollia ha dellincredibile: la gente li adora come santi; ma sono sem-plicemente pervertiti: costoro non toccheranno mai una banconota.

    Una volta accadde: mi trovavo in un villaggio e un uomo si presen-t da me, e mi diede qualcosa come cinquemila rupie. Era un uomomolto ricco, ma estremamente devoto alla tradizione; gli dissi: In

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    questo momento non ho bisogno di soldi ma, nel caso in cui mi tro-vassi ad averne bisogno, te li chieder.

    Era venuto per mettermi alla prova: voleva vedere se avessi presoquei soldi o no. Ebbene, ci che dissi lo lasci sconcertato; infatti,non avevo detto che non accettavo avevo detto: Quando ne avrbisogno, te li chieder. Daltra parte, non avevo preso i suoi soldi,n li avevo accettati perch non ne avevo bisogno; pertanto la cosa lolasci perplesso.

    Mi disse: Di nuovo mi hai confuso. Sono venuto qui con questi

    soldi perch il mio guru mi aveva detto: Va e avrai la prova: portaquesti soldi a quelluomo. il solo criterio per stabilire se qualcunosi realizzato oppure no. Se si realizzato, ti dir di portar via queisoldi; ti pregher di non avvicinargli alcuna banconota, perch il de-naro lordura: non lo toccher mai. Ebbene, tu non hai preso i mieisoldi e questo va benissimo , daltra parte hai detto che, qualorane avessi bisogno, li prenderai non capisco?.

    Risposi: vero, e questo perch il denaro non una divinit, n qualcosa di sporco; i soldi sono semplicemente soldi: qualcosadi utile; quando ne hai bisogno, i soldi hanno un valore; quandonon ne hai bisogno, non hanno alcun valore implicito. Il valorenon nel denaro: di per s non ha alcun valore; un semplice stru-mento di scambio e in quanto tale ottimo. Non c nulla di malenei soldi.

    Comment: Tu lasci sempre sconcertati. Perch non mi dai maialcuna certezza? Prendilo, oppure rifiutalo!.

    In India esistono santi la cui santit dipende unicamente da questorequisito: essi non accettano soldi. Se vai da loro con del denaro, an-dranno in collera. Diventeranno furibondi, ti urleranno addosso:Cosa credi che io sia? Pensi forse che io sia caduto cos in basso daaccettare i tuoi soldi?, e tu andrai via con una sensazione di profon-

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    do rispetto per quelle persone. gente pazza, perversa: sono le stes-se persone che adesso stanno a testa in gi un tempo pensavano

    che il denaro fosse dio, adesso pensano che sia qualcosa di sporco.In ogni caso non riescono ad accettare una semplice evidenza: il de-naro soltanto denaro. Non una divinit n sporco: non il valo-re pi grande n quello pi infimo; semplicemente un utile mez-zo di scambio.

    Kabir dice:

    Non sono distaccato, n ho attaccamenti;non sono remoto a nessuno, a nessuno sono vicino

    Ebbene, adesso dichiara: Nessuno mi vicino e nessuno mi lontano. Tutti hanno lo stesso valore, per me: guardo tutti con lostesso occhio imparziale samadrishti. Nessuno dalla mia parte enessuno mi ostile; nessuno mi amico e nessuno il nemico: lin-

    tera esistenza la mia casa.

    Non dovr andare allinferno, n in paradiso

    Linferno simboleggia la paura, una paura proiettata. Il paradisosimboleggia lavidit, unavidit proiettata. Se pensi in termini diparadiso e di inferno, sei lo stesso di sempre, non sei affatto cambia-

    to: una vera persona di comprensione non pensa mai in termini diricompensa e di punizione; non pensa affatto in unottica futura. Lasua vita quieora; conosce solo due cose: il qui e ladesso e non sitratta affatto di due entit, sono parte di un unico fenomeno: ilquieora. Vive quieora!

    Le persone che vivono nel futuro creano linferno e il paradiso:dallavidit, il paradiso; dalla paura, linferno. E, ovviamente, per te

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    stesso crei il paradiso, per i tuoi nemici crei linferno. E ogni religio-ne continua a ripetere: Vieni e seguici, altrimenti cadrai allinferno.

    Se non sei un cristiano, sta attento: Cristo non ti salver allultimomomento; verrai gettato nelle fiamme dellinferno, e a quel puntosoffrirai in eterno. Cristo non verr mai a salvarti da quelle fiamme, ameno che non dichiari di essere un cristiano. E la stessa cosa valeper gli hindu e per i musulmani: tutti tentano di attirarti giocandosullavidit e sulla paura. Tutti dicono: Unisciti a noi. Noi ti promet-tiamo un paradiso migliore; pi accogliente, pi moderno, con tec-

    nologie migliori: aria condizionata e ogni altro comfort. Vieni connoi, e non accompagnarti ad altre religioni: in quel caso soffrirai al-linferno!.

    Un uomo che viveva in una regione impervia del Bastar ilBastar una delle regioni pi primitive del mondo: poverissi-mo, estremamente primitivo, la gente priva di qualsiasi istru-

    zione ebbene, un uomo venne da me e disse: accaduto nelmio villaggio: un sannyasin hindu abitava da me quando arrivun missionario cristiano che cerc di convertire lintera trib alcristianesimo. E ci stava quasi riuscendo infatti aveva fattoqualcosa di indubitabile. Aveva riempito un enorme mastellodacqua: se parli con gente primitiva, non puoi argomentare, devidiscutere in base alle loro capacit di comprensione quel mis-

    sionario aveva raccolto lintera comunit intorno a quel mastellopieno dacqua e poi aveva mostrato loro due statue una di Cri-sto e una di Rama , dicendo: Guardate. Le due statue eranoperfettamente identiche, stessa altezza e stesso peso, le aveva im-merse nellacqua e la statua di Cristo inizi a galleggiare, men-tre quella di Rama affond subito. Per cui esclam: Vedete, avetecapito?.

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    Ovviamente quei primitivi avevano capito benissimo, eranogente semplice e aperta. Dissero: Va bene, vuol dire che Cristo

    salva visto che pu salvare se stesso. E Rama non pu salvare: evidente! Se seguiamo Rama, precipiteremo negli abissi della vi-ta. In pratica erano pronti a farsi cristiani, ma il sannyasin hinducre una complicazione.

    Disse: Aspettate! Preparate un fal.Tutti chiesero: Perch mai?Rispose: Lacqua non il giusto criterio per giudicare: il fuoco il

    metodo giusto. Mettete Cristo e Rama nel fuoco e vedrete chi sisalva!.Ovviamente la statua di Cristo era di legno e fin bruciata, pove-

    ro Cristo! E lintera comunit si salv.Ebbene, quelluomo era alle stelle dalla felicit. Ma io gli dissi:

    Non c alcuna differenza. Che tu sia hindu o cristiano, non fa alcu-na differenza. Quelle argomentazioni erano sciocche, lintera questio-

    ne unidiozia!.Purtroppo in tutto il mondo lintera disputa verte su questo:

    non solo tra gente primitiva, anche con persone estremamenteistruite. Di fatto, non si fa altro che manipolare paura e avidit:Cristo salva!, e tu hai paura: nella tua vita hai fatto cose sba-gliate, tutti ne hanno fatte. impossibile evitare di fare cose sba-gliate, visto che qualsiasi cosa sia naturale stata definita sba-

    gliata; ragion per cui non si pu evitare di fare qualcosa di male:se ami, sbagliato; se mangi, sbagliato; se ti diverti, sbagliato;se sei felice, sbagliato. Tutto sbagliato; di fatto, se vivi sba-gliato! Suicidati: quella sembra essere lunica cosa virtuosa. Maperfino quello non permesso, tutti dicono: Non suicidarti, al-trimenti farai qualcosa di assolutamente sbagliato; dunque, non permesso fare nulla.

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    Come prima cosa, i preti ti fanno sentire in colpa. Condannanoogni cosa. Questo il punto su cui si fonda lintera logica, questo il

    trucco: prima di tutto condannano ogni cosa; quando sei stato inti-morito infatti, hanno condannato ogni cosa e hanno dipinto lefiamme dellinferno il pi chiaramente possibile, a colori psichedeli-ci; a quel punto lintera opera compiuta. Adesso sei pronto a caderenella loro trappola, perch ora devi essere salvato: hai commessoqualcosa di male, e le fiamme dellinferno ti si parano davanti, lamorte si avvicina adesso solo Cristo ti pu salvare, oppure Maha-

    vira, o il Buddha. Ragion per cui, in un modo o nellaltro, devi ap-partenere a qualcosa in cui puoi riporre la tua fiducia: devi credereche verrai salvato.

    Nessuno ti pu salvare, a meno che tu non vada oltre lavidit ela paura. Nessun cristiano, nessun hindu, nessun musulmano,nessuno in assoluto ti pu salvare e questo perch lavidit e lapaura sono le reali fonti della tua infelicit, della tua miseria, dei

    tuoi tormenti.

    Kabir dice:Non dovr andare allinferno, n in paradiso

    E questo perch paradiso e inferno sono semplici mitologie: nonesistono. Esistono solo in funzione della tua paura e della tua avidit;

    nel momento in cui paura e avidit si dissolvono, paradiso e infernoscompaiono. E in quello stato, allorch in te non esiste alcuna paurae nessuna avidit, affiora il vero paradiso.

    Hindu, giainisti e buddhisti hanno un nome migliore per defi-nirlo: lo chiamano moksha, nirvana. Nel cristianesimo, nellebrai-smo, nellIslam quella parola non esiste: queste religioni parlanodi paradiso e inferno, nulla di trascendente. In Oriente le persone

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    hanno scrutato a profondit maggiori, e si dice: Paradiso e infer-no sono semplici dimensioni psicologiche. Va oltre, trascendi la

    sfera psicologica; solo cos conseguirai la dimensione spirituale.Questo il nirvana: l dove non esiste la paura, n lavidit; la di-mensione in cui esiste soltanto consapevolezza. Ed qualcosa dipossibile quieora: il paradiso qualcosa di possibile dopo che sa-rai morto, linferno sar possibile dopo la tua morte; nirvana,moksha sono possibili quieora!.

    Faccio qualsiasi lavoro, eppure sono svincolato da ogni lavoro.

    Questo vuol dire diventare consapevoli, attenti, presenti, coscienti:agisci, fai qualsiasi cosa si debba fare; ma ricordi costantemente dinon essere tu colui che fa, il divino ad agire. Tu sei solo un veicolo,sei uno strumento.

    In pochi comprendono il mio significato

    Certo, il significato cos profondo che solo in pochi lo comprende-ranno ma quei pochi trascenderanno immediatamente. La compren-sione stessa del significato racchiuso nelle parole di Kabir sar unincre-dibile risveglio: sar un satori, un bagliore di cosa sia lilluminazione.

    chi riesce a comprenderlo, siede immobile.

    E Kabir afferma: Se mi hai udito e se mi hai compreso, se haiscrutato nella realt che io ti ho additato, siederai immobile.

    Cosa intende, dicendo che, se hai compreso, siederai immobile?Di nuovo, esistono tre tipologie di persone. La prima: quando ascolta

    qualcosa, daccordo; muove la testa in segno di affermazione. Dice:

    Licenza edgt 362 622534 49925 rilasciata il 28 maggio 2014 a Mario

    Rossi

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    Questo giusto. La seconda: non daccordo e scuote la testa in se-gno di diniego. Dice: Non sono daccordo. Le persone che sono dac-

    cordo o che non sono daccordo non possono comprendere: quando di-chiari di essere daccordo, cosa intendi? Stai dicendo: So cos la verit,e anche tu lo sai; ragion per cui concordo con te. Stai dicendo qualcosain sintonia con le mie convinzioni, pertanto sono daccordo. E quandoscuoti la testa in disaccordo, cosa intendi? Vuoi dire: Stai dicendo delleassurdit. Io so cos vero, e non sono daccordo con te. Sia lesseredaccordo sia lessere in disaccordo sono idiozie.

    Kabir dice: Colui che comprende siede immobile. La verit tale per cui come puoi essere daccordo con il Vero? E come puoinon essere daccordo con il Vero? Accordo, disaccordo sono cose del-la mente: la verit appartiene al trascendente. Quando si comprendeil Vero si resta semplicemente in un incredibile silenzio, immobili:non esiste alcun accordo, n alcun disaccordo. Non si tratta di con-cordare o dissentire: quando la verit presente non dici di s e non

    dici di no; di fatto, quando la verit presente, diventi cos silenzio-so qualsiasi s e qualsiasi no decadono! La verit cos sconfinatache ti dissolvi in essa.

    chi riesce a comprenderlo, siede immobile.Kabir non cerca di fondare alcunch, n di distruggere.

    E Kabir afferma: Non sono qui per istituire teorie, per fondareuna filosofia, per instaurare un qualsiasi dogma. E neppure sono quiper distruggere una qualsiasi teoria, alcuna filosofia, alcun dogma.

    Kabir dichiara: Sto semplicemente affermando ci che la miaesperienza personale e diretta.

    Sta dicendo: Per favore, non siate daccordo con me, o in disac-cordo: ascoltate semplicemente. Ascoltate attentamente, totalmente.

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    Kabir dice: Per favore, non abbiate fretta di decidere e di trarre conclu-sioni: io non sto affatto predicando alcunch, non sto cercando di fonda-

    re alcuna tradizione, n di distruggere una qualsiasi tradizione. Sto sem-plicemente enunciando qualcosa che mi accaduto, che cresciuto inme, che ho sperimentato: sto semplicemente cantando la mia canzone.

    Kabir dice: Ascoltatemi, cos come ascoltate il mormorio di unfiume il sussurro del vento che fruscia tra gli alberi: siete forsedaccordo? Siete in disaccordo? Ascoltando il cinguettio degli uccelliallalba, siete daccordo? Siete in disaccordo? Non si pone affatto il

    problema di ragione e di torto non affatto qualcosa di intellettua-le: semplicemente permetti quellascolto e diventi silenzioso. presente qualcosa di incredibile: come potresti essere cos sciocco dacercare un accordo o un disaccordo?

    Qualsiasi consenso, ogni dissenso sono sciocchezze, idiozie, stupi-dit: quando la verit bussa alla tua porta, dacchito sarai semplice-mente silenzioso, immobile.

    Quello il vero essere daccordo: qualcosa che non dellintelletto,che non appartiene alla mente. Quella concordia non proviene da te; qualcosa che scaturisce da una tale profondit del tuo essere da far-ti dire, in pratica, che emana dal divino.

    Larpa riecheggia una musica languida

    E Kabir dice: Ebbene, sono simile allarpa.

    Larpa riecheggia una musica languidae la danza continua, senza mani e senza piedi.

    E guardami! Io sono un danzatore sebbene i miei piedi e le miemani non si muovano.

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    e la danza continua, senza mani e senza piedi. suonata senza dita, udita senza orecchie:

    poich Lui lorecchio, e Lui lascoltatore.

    Solo Dio esiste. Quando la verit viene enunciata, ovunque vengamanifestata, colui che la enuncia e colui che lascolta sono un tuttu-no: non c nessuno che possa essere daccordo e nessuno che possadissentire.

    Proprio questo arriverai a percepire con me, molte volte: quando

    sei daccordo ti stai lasciando sfuggire lessenza, e te la lasci sfuggireanche quando dissenti. Sia le persone che sono a mio favore, siaquelle che mi sono contro entrambe non colgono nel segno: nes-suno di costoro si accompagna a me! A coloro che sono semplice-mente in mia presenza senza essere daccordo, senza dissentire avolte la verit sopraggiunge. Allimprovviso presente: ti circonda, tisommerge. Viene udita ma in quel momento colui che la afferma e

    colui che lascolta non sono due entit.La verit unisce il Maestro e il discepolo. Nellistante del Vero il

    Maestro scompare, e scompare il discepolo solo la verit si diffon-de ovunque.

    suonata senza dita, udita senza orecchie:poich Lui lorecchio, e Lui lascoltatore.

    Il portone chiuso a chiave

    E nel momento in cui accade: questo istante di verit in cui il Mae-stro e il discepolo scompaiono e accade perch il Maestro non staproponendo alcuna dottrina, n il discepolo sta cercando di accumu-lare alcun sapere quando accade che la verit pulsa a tal punto cheil Maestro e il discepolo si dissolvono entrambi in quella pulsazione,

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    nella danza del Vero, nel canto della verit entrambi entrano insintonia con lincredibile ritmo che la verit genera e, a quel punto

    il portone chiuso a chiave.In quel momento accade unincredibile intimit. Molte persone siaccompagnano a me ma a volte accade a qualcuno: e in quel mo-mento solo quella persona con me, nessun altro. E in quel momen-to io sono con quella persona, e con nessun altro: il portone chiuso achiave.

    Ogni volta che un Maestro e un discepolo si incontrano, le porte

    sono bloccate: un segreto. Potrebbero essere fermi sulla piazza delmercato ma il portone chiuso a chiave.

    ma allinterno vi fragranza:e l lincontro non visto da nessuno.Il saggio lo comprender.

    Solo il saggio lo pu comprendere. Ma chi il saggio? Saggi so-no coloro che non sono daccordo n in disaccordo, coloro che sipresentano senza alcun a priori, coloro che non traggono alcunaconclusione; coloro che non hanno gi stabilito di essere cristiani,hindu, musulmani; che non sono a favore n contro, non parteg-giano per alcunch coloro che non hanno ancora dedotto nulla,che sono aperti, disponibili affinch la verit discenda: costoro so-

    no i saggi.Una persona saggia non trae alcuna conclusione a priori: possiede

    la verit ma non fa alcuna deduzione; laddove lo sciocco fa molte de-duzioni ma non ha alcuna verit. Lo sciocco sempre un grande fi-losofo, un teoretico, un dogmatico, un divulgatore. un credente, eogniqualvolta sussiste una conclusione a priori le soglie non si dis-chiudono mai alla verit.

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    Quando ti avvicini a un Maestro, presentati senza conclusioni. Pre-sentati senza testa: lasciala dove lasci le tue scarpe. Avvicinati a lui

    senza testa, senza alcuna conclusione pregiudiziale; infatti, noi nonstiamo cercando di convincerti, n in un senso n nellaltro. In que-sto contesto si trasmette qualcosa di incredibilmente diverso sia perdimensione sia per qualit: tra me e te si manifesta qualcosa e puaccadere solo in momenti molto rari.

    Allorch la verit cos reale, al punto che la puoi toccare allor-ch la verit cos potente da travolgerti quando la verit giunge

    come un diluvio e la tua piccola onda si perde in essa quando ilMaestro e il discepolo, in un particolare momento di verit diventa-no un tuttuno Il portone chiuso a chiave.

    In quellintimit assoluta, in quello spazio segreto, accade lincon-tro. Quellincontro non visto da nessuno: nessuno lo pu vedere,poich non si tratta di un fenomeno oggettivo.

    Pertanto, quando parli a degli estranei, spesso non sai cosa dire;

    infatti, tu dirai qualcosa e quella gente non capir. Non ti possibiletrasmettere: ci che hai compreso, ci che hai intuito non pu esserecomunicato a un estraneo. Perch accada, occorre una profonda ar-monia; occorre amore, occorre essere aperti e disponibili.

    Nel mondo, non ti sar possibile dire cosa ti accaduto in un in-contro col Maestro. La gente penser che sei impazzito e anche lo-ro hanno ragione! Non riuscirai a dare forma logica a ci che ti

    successo, perch accade in una tale intimit, in una privacy cos pro-fonda e assoluta: non si tratta di unesperienza oggettiva, del tuttosoggettiva. unassoluta soggettivit: solo il saggio lo comprender.

    Il saggio sottintende qualcuno che non abbia stabilito alcunaconclusione a priori. Saggio qualcuno che non ha alcun investi-mento in nessuna conclusione, qualcuno pronto ad accompagnarsialla verit ovunque porti. E questo anche il significato di ricercato-

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    re del Vero, del sannyas: libert da ogni conclusione, libert daogni ismo e da qualsiasi ideologia, libert di accompagnarsi alla ve-

    rit, libert di accogliere la sfida della verit.E lascia che lo ripeta: non si tratta di essere daccordo o in disac-cordo, per questo follia. Io non sto cercando di convincerti, nonsto cercando di convertirti. Con me, qualcosa a disposizione: se seiabbastanza coraggioso per aprire il tuo cuore, ti fonderai con quel-lessenza, scomparirai in essa, e ne uscirai totalmente libero, total-mente rinnovato.

    Alcune parole di T.S. Eliot

    C solo la lotta per recuperare ci che si perdutoE trovato e riperduto senza fine: e adesso le circostanzeNon sembrano favorevoli. Ma forse non c da guadagnareN da perdere.

    Per noi, non c che tentare. Il resto non ci riguarda.

    Cerca semplicemente di esistere senza trarre alcuna conclusione apriori. Cerca semplicemente di essere silenzioso, senza alcuna con-cordia e nessun disaccordo.

    Per noi, non c che tentare. Il resto non ci riguarda.

    Se riesci a non essere daccordo e a non essere in disaccordo, il re-sto accadr inevitabilmente. sempre accaduto. Accade sempre.

    E alcune strofe di W.H. AudenPertanto, osserva senza guardare, senti senza ascoltare, respira, senza

    chiedere:

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    Linevitabile ci che sembrer accaderti per puro caso;Il Reale ci che ti colpir come realmente assurdo

    Se non sei sicuro di sognare, si tratta di questo...

    Di certo, un sogno tutto tuo;a meno che non esclami: Devesserci un errore,sicuramente ti stai sbagliando.

    Linevitabile ci che sembrer accaderti per puro caso linevitabilepu accadere qui, e tu sei capitato qui solo per caso. un incontrodel tutto fortuito: tu sei qui e io sono qui del tutto accidentale, un puro e semplice caso.

    Linevitabile ci che sembrer accaderti per puro caso;Il Reale ci che ti colpir come realmente assurdo

    E questo perch il Reale cos vasto da non poter essere contenutoin alcuna delle tue categorie dettate dalla ragione o dallirragionevo-lezza: buono, cattivo; una cosa o laltra. Il Reale cos sconfinato chetutte le tue categorie si devono dissolvere in lui.

    Il Reale ci che ti colpir come realmente assurdo ebbene, cosa si

    deve fare?Pertanto, osserva senza guardare cosa significa, cosa si intende

    per osservare senza guardare? Osserva, senza alcuna conclusio-ne a priori: quando trai una qualsiasi conclusione pregiudizialestai gi cercando qualcosa; non stai osservando, cerchi qualcosa.Se hai una qualsiasi conclusione prefissata, la tua percezione non pura.

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    Pertanto, osserva senza guardare, senti senza ascoltare, respira, senzachiedere:

    Linevitabile ci che sembrer accaderti per puro caso;Il Reale ci che ti colpir come realmente assurdo

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    La sacralitdellindividuo

    Il vero Maestro colui in grado di rivelare la forma

    di ci che assenza di forma, alla visione di questi occhi;

    colui che insegna la via semplice per conseguirlo,

    qualcosa di ben diverso da riti e cerimonie;

    colui che non ti fa chiudere porte, trattenere il respiro

    e rinunciare al mondo;colui che ti spinge a percepire lo Spirito Supremo

    ogni volta che la mente si aggrappa a qualcosa;

    colui che ti insegna a essere immobile in mezzo a tutte le tue attivit.

    Persino immerso nella beatitudine, non avendo alcuna paura in mente,

    egli conserva lo spirito dellunione, in mezzo a ogni divertimento.

    Linfinita dimora dellEssere infinito ovunque:

    sulla terra, nellacqua, nel cielo e nellaria:salda come il fulmine, la dimora del ricercatore

    fissata al di sopra del vuoto.

    Colui che allinterno allesterno: io vedo Lui e nessun altro.

    Oh fratello: quando ero immemore,

    il mio vero Guru mi ha mostrato la Via.

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    Allora lasciai tutti i riti e tutte le cerimonie,

    non mi sono pi immerso nelle sacre acque;

    allora appresi che io solo ero folle,e il mondo intero, allinfuori di me, era sano;

    e io ho disturbato quelle persone sagge.

    Da allora in poi non ho pi saputo come rotolare

    nella polvere, in segno di obbedienza;

    non suono pi la campana del tempio,

    non sistemo pi lidolo sul suo trono,

    non adoro pi con fiori la sua immagine.Non sono le pratiche ascetiche che mortificano la carne

    ci che gradito al Signore.

    Quando rinunci a tutti i tuoi abiti e mortifichi i tuoi sensi,

    non sei affatto gradito al Signore:

    luomo benevolo che pratica ci che giusto,

    che resta passivo negli affari del mondo,

    che considera tutte le creature della Terra come il proprio s,costui ha conseguito lEssere Immortale, e il vero Dio sempre con lui.

    Kabir dice: Consegue il vero Nome colui le cui parole sono pure,

    ed libero da orgoglio e presunzione.

    Cos la religiosit? La vera religione entrare in sintonia con ilTutto, innamorarsi del Tutto, fondersi in unassoluta comunione con

    il Tutto. Una persona religiosa qualcuno che non contro il Tutto,e la persona irreligiosa qualcuno che lotta contro il Tutto, in con-flitto con la totalit.

    La persona religiosa afferma la vita, la persona irreligiosa la nega.Per la persona religiosa tutto bene ed buono: la sua positivit

    assoluta ed totale. Non c nulla di male: anche se a volte qualcosasembra un male, anche se sembra sbagliato, non pu esserlo; deves-

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    sere un malinteso, sbagliata linterpretazione. Lerrore devessere daqualche parte nella nostra ignoranza, perch noi non conosciamo lin-

    tero sviluppo della storia, lintero contesto; pertanto, forse, sembra chequalcosa non si innesti bene nel Tutto: non abbiamo udito lintera can-zone, quindi alcune note sembrano stonate. Daltra parte, tutto deves-sere in sintonia, se esiste un Dio: Dio la garanzia della bont; il male,in quanto tale, non pu esistere sembra esistere, ma devessere unincubo frutto delle nostre menti, di certo labbiamo creato noi.

    La mente religiosa non nega: la sua affermazione assoluta, incon-

    dizionata; dice s allesistenza, e il suo s non pone condizioni di sor-ta. Ricordalo: quando dice di s, quella persona lo intende veramen-te. Se vedi una persona che dice di no allesistenza, alla vita, a qual-siasi cosa, ricorda: solo un egoista, non affatto religiosa. Costuista lottando contro il Tutto, sta cercando di dimostrarsi un conqui-statore, sta cercando di dimostrare che qualcosa di speciale: desti-nato a fallire. Prima o poi la sua frustrazione sar esplosiva: non

    possibile evitarla a lungo, inevitabile. predestinata a causa dellasua stessa attitudine al conflitto: la religione cooperazione, una col-laborazione con tutto ci che esiste.

    Cerca di comprenderlo il pi profondamente possibile, perch solocos riuscirai a comprendere quel mistico cantore che Kabir: egli un amante della vita. Non nega, non rifiuta, non condanna, non ve-de mai nulla di male da nessuna parte: nel momento in cui hai avuto

    una visione del Tutto, ogni cosa diventa sublime; a quel punto nonc pi nulla di secolare, tutto sacro e lintera esistenza il tempiodi Dio, e tutta la vita una preghiera. Camminando, cammini in Dio;danzando, danzi in Dio; dormendo, dormi in Dio perch nullaltroesiste, fatta eccezione per lui.

    Dio la garanzia della bont. Dio significa il bene: il bene ilsubstrato dellesistenza, pertanto il male non possibile. Il male in s

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    impossibile: dobbiamo aver frainteso; di certo abbiamo introdottoidee, concetti, dottrine personali; dobbiamo aver creato stupide no-

    zioni private di come le cose dovrebbero essere.Le cose semplicemente sono: nellesistenza non esiste alcun doveressere, questa idea introdotta dalluomo e, una volta messa in gio-co, lesistenza divisa in due il bene e il male. Nel momento in cuidici: Le cose dovrebbero essere cos, ti sei allontanato dalla realt, tisei discostato da ci che . E solo ci che , ; non esiste altro. Larealt presente cos com: non chiamare in causa alcun dover esse-

    re, altrimenti subentra la condanna, il biasimo, la censura.In Occidente, Albert Schweitzer ha creato una nozione estrema-mente falsata dellOriente. Era un grande pensatore, ma sfortunata-mente non aveva alcuna familiarit con la mente orientale; inoltre,era troppo occidentale. Schweitzer ha dato vita allidea che lOrientee le religioni orientali neghino la vita, implichino una profonda nega-zione della vita. unassurdit bella e buona! E lo vedrai, quando

    tratteremo i poemi di Kabir ti sar evidente: non possibile esserepi positivi, non si pu affermare la vita pi di quanto egli faccia,non si pu avere un amore maggiore; perfino Ges non cos positi-vo. Dove, nel mondo, puoi trovare un tempio simile a quello di Kha-juraho, un tempio che affermi la vita in modo altrettanto evidente?Dove puoi trovare una scienza occulta simile al Tantra, altrettantopositiva? Dove puoi trovare un s altrettanto assoluto? La vita Dio, e

    non esiste altro Dio; e la venerazione della vita devozione nonesiste altra devozione possibile.

    Ma Schweitzer mutu le sue idee dai missionari cristiani che han-no interpretato la religione orientale in modo tale da farla sembrareuna negazione della vita. Certo, in Oriente sono esistiti alcuni pen-satori che negano la vita, ma sono pochissimi, laddove la correnteprincipale della religiosit orientale non formata unicamente da

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    loro. Di fatto, costoro si trovano sul ciglio della strada: non rappre-sentano per nulla il flusso principale della consapevolezza orientale.

    Ma i missionari cristiani enfatizzarono molto questi pensatori margi-nali, ed enfatizzarono con insistenza il loro negare la vita solo percreare in Occidente la sensazione che il cristianesimo fosse positivo.

    La verit lesatto opposto: il cristianesimo non afferma affatto lavita. Non ha amato luomo, non ha amato questo mondo, non hacontribuito alla danza, non ha mai riso. Va in una chiesa cristiana, eavrai la sensazione di essere entrato in un cimitero: persone morte,

    estremamente serie, simili a cadaveri. Entri in una chiesa, e inizi adavere la sensazione che anche tu sei diventato serio: le vibrazionistesse non sono quelle della risata, per niente!

    I cristiani affermano che Ges non rise mai, non ci credo; nonposso crederci, perch conosco Ges pi a fondo. Daltra parte, icristiani sostengono che Ges non rise mai: se io dovessi scriverei Vangeli, scriverei che Ges rise per tutta la sua vita. In realt,

    quando fu crocifisso si fece una risata fragorosa, viscerale: rise acrepapelle, fu un vero boato perch lintera situazione era sem-plicemente ridicola. Cercare di uccidere ci che non pu essereucciso, tentare di uccidere Ges: lidea stessa ridicola, di certodeve aver riso. Ancora posso udire la sua risata ma i cristianinon lhanno mai udita e hanno fondato la loro religione pi sullacroce che sul Cristo.

    La cristianit avrebbe avuto un incredibile beneficio se la croce fos-se stata dimenticata; infatti, con la croce entra in gioco la morte. Iodefinisco il cristianesimo crocianesimo: una religione della morte,della croce seria, triste. Se il cristianesimo avesse prestato unatten-zione maggiore a Ges, sarebbe sorto un mondo del tutto diverso,una prospettiva esistenziale totalmente differente: si sarebbe dovutadare unenfasi maggiore alla resurrezione di Cristo, non alla sua cro-

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    cifissione. In questo caso il cristianesimo sarebbe stato pi positivo,avrebbe affermato la vita: perfino la morte non lo pot uccidere, per-

    fino la croce non lo pot distruggere Ges risorto.In questo caso il cristianesimo avrebbe potuto danzare, avrebbepotuto cantare e celebrare, e le chiese sarebbero state pi umane. Manon successo: lintera cristianit acquis un eccessivo attaccamentoalla croce.

    In realt, noi tutti siamo troppo attaccati alla morte: la morte lasciain noi una profonda impressione. Se qualcuno vivo, non ci preoc-

    cupiamo granch di essere felici con lui; ma se muore, piangiamo.Prima, non avevamo mai pensato a quella persona; non ci siamo maidetti: Questuomo era vivo proprio ieri, e non siamo riusciti a dan-zare insieme, non siamo riusciti a celebrare qualche istante, non ab-biamo permesso alla benedizione dellesistenza di entrare nelle no-stre vite, non ci abbiamo mai pensato. Adesso la morte soprag-giunta, e piangiamo: non sembriamo granch interessati alla vita,

    sembriamo molto pi interessati alla morte.Ho sentito raccontare

    Un acerrimo nemico di Voltaire mor. Erano nemici da una vita, sicriticavano a vicenda a pi non posso. Qualcuno corse da Voltaireper dargli la notizia, e gli disse: Il tuo nemico pi grande morto.

    Sconvolto, Voltaire comment: Mi mancher moltissimo. Si mise

    a piangere e disse: Era un granduomo e sar difficile trovare un uo-mo pi grande di lui. La sua intelligenza era incredibilmente affilata,e tutta la sua vita era qualcosa di meraviglioso.

    Luomo che era venuto a portargli la notizia non credeva a ci cheudiva, non pensava che Voltaire potesse dire parole simili: si aspetta-va che facesse salti di gioia. Vedendolo scioccato, Voltaire disse: Tut-te queste cose sono vere, fermo restando che sia veramente morto.

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    Dato per certo che sia morto, le cose stanno cos: se ancora vivo, ri-tratto tutto ci che ho detto.

    Quando una persona morta, diventa buona. Dichiariamo chequalcuno buono, solo quando morto. Se viva, una persona non affatto buona; non degna di amicizia: se viva, lottiamo, litighia-mo. Da morta la elogiamo con iperboli incredibili.

    Ho sentito raccontare

    Un uomo veramente meschino e avaro mor, e la moglie and dalprete per chiedergli: Quanto ci coster il suo sermone funebre?Il prete rispose: Ci sono orazioni e orazioni il miglior sermone

    coster duecento dollari.Duecento dollari? sbott la donna. Mio marito non mi permet-

    terebbe mai un simile lusso. Non c qualcosa di pi economico?Il prete disse: Ci sono orazioni funebri da cento dollari, ma in

    questo caso gli elogi del morto sono limitati.E la donna: Dobbiamo orientarci su qualcosa di pi economico.Al che il prete disse: Va bene, posso dire qualcosa per cinquanta

    dollari. Ma in questo caso mi dovr attenere ai fatti nudi e crudi.La donna fu irremovibile: Ma cinquanta dollari sono ancora vera-

    mente troppo!.E il prete: Okay, vada per dieci dollari ma si ricordi: in questo

    caso dovr spiattellare la verit!.

    Quando qualcuno muore, iniziamo a dire bugie splendide menzo-gne. In India, morendo tutti vanno in paradiso anche i politici. Nessu-no sembra destinato allinferno: linferno devessere assolutamente vuoto.

    La morte sembra essere incredibilmente importante per noi: siamoossessionati dalla morte. Ecco perch i cristiani hanno fatto tanto cla-

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    more intorno alla croce; al punto che diventata un simbolo. E unareligione cos centrata sul concetto della croce e della morte e della

    crocifissione non pu essere una religione che afferma la vita.Schweitzer si sbaglia: avrebbe dovuto leggere Kabir, tutto il suo esse-re ne avrebbe tratto un incredibile beneficio.

    Kabir la vera persona religiosa. Ci che afferma della vita rivelaunincredibile fiducia: non ti invita a rinunciare ad alcunch. Al con-trario, dice: Porta ogni cosa a Dio, e avvicina Dio a ogni cosa. Lesue affermazioni ti stupiranno: sono incredibilmente rivoluzionarie.

    Prima di addentrarci nei suoi canti, alcune cose vanno chiarite.La vera religione non tradizionale, per sua stessa natura non pu

    esserlo. La tradizione qualcosa di morto. Tradizione ci che passato, non altro che la polvere del passato, un mero ricordo. Lareligione sempre viva, respira: non pu mai essere qualcosa di tra-dizionale. Nel momento in cui la religione diventa tradizionale, ini-

    zia a servire il diavolo pi che Dio: in questo caso serve la morte, piche la vita. In questo caso serve i politici, i preti, le organizzazioni, lechiese, ma non serve lo spirito delluomo; a quel punto non piunapertura sul futuro.

    La tradizione guarda al passato, noi dobbiamo andare avanti.Guardarsi alle spalle non ha alcun valore; non solo privo di signifi-cato, anche dannoso, pericoloso: infatti, non possiamo retrocede-

    re, dobbiamo procedere in avanti, e guardare allindietro mentre sicammina in avanti creer inevitabilmente delle difficolt.

    La seconda cosa: la religione non nei testi sacri, non pu esser-lo. Le scritture sono lettere morte. Certo, un giorno esisteva la reli-gione, qualcosa che pulsava in quelle parole, allorch venivano det-te da un Maestro vivente. Quando Krishna declam la Shrimad Bha-

    gavad Gita ad Arjuna, questa era viva. Grazie a Krishna era viva,

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    grazie alla presenza di Krishna era illuminata; quando Krishnascomparve, la Bhagavad Gita divenne un cadavere. Parole morte:

    puoi continuare ad analizzare quelle parole, interpretarle in un mo-do o nellaltro esistono mille commentari della Gita, alcuni moltofamosi; e potrebbero esisterne moltissimi altri, infatti chiunque leg-ga la Gita ne d una propria interpretazione. Il significato di Krish-na andato perduto: con la scomparsa di Krishna stesso, andatoperduto. Il serpente andato oltre resta soltanto la sua tracciasulla sabbia: voi continuate ad adorare quella traccia, in quanto te-

    sto sacro.Quando Ges camminava sulla Terra e parlava ai suoi discepoli, lasua era una verit pulsante, palpitava di vita: vivida, vibrante, pul-sante. La parola non era morta: la parola era Dio, la parola era la ve-rit stessa; aveva un cuore, era soffusa damore, trasmetteva esperien-za, esistenza, essere. Quando Ges se n andato, la vita se n anda-ta. A quel punto puoi raccogliere le parole e creare tutti i Vangeli che

    vuoi: quei Vangeli non saranno di alcun aiuto.La vera religione non mai nei testi sacri. E un vero ricercatore re-

    ligioso non va in cerca di scritture, va alla ricerca di un Maestro, diun Maestro vivente. Questo uno dei principi fondamentali dellacomprensione di Kabir: il satguru il Maestro vivente. Va e ricercaun Maestro vivente! Se riesci a entrare in contatto con un Maestro vi-vente, quei testi sacri ora morti torneranno a vivere: possono diven-

    tare qualcosa di vivo solo tramite un Maestro vivente; non c altromodo, poich il Maestro vivente lunica scrittura. Quando il Mae-stro vivente tocca la Bhagavad Gita, questa diventer viva; quandotocca il Vangelo, questo si ravviva. Quando recita il Corano, il Cora-no torna a essere vivo. Il Maestro dar la propria vita a quelle parole,che inizieranno a pulsare; ma, direttamente, non potrai mai trovarealcuna religione nei testi sacri.

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    Pertanto, la religione non esiste allinterno della tradizione e non racchiusa nelle scritture, e non neppure nei rituali: i rituali sono

    formalit; se non sei in comunione con un Maestro vivente, i ritualisono un peso morto. Ti appesantiranno, ti inaridiranno, ti uccideran-no e tu ti perderai allinterno di infinite formalit. Con un Maestrovivente nasce un nuovo rituale: scaturisce dal contatto, ha un conte-sto ed funzionale a una relazione vivente. Non appreso tramiteuna tradizione morta, trasmessa da una generazione allaltra: lo vivie, proprio perch lo vivi, lo apprendi.

    Quando ti presenti a un Maestro vivente, in profondit qualcosadentro di te si vuole inchinare non si tratter di una particolareformalit: se cos fosse, non avrebbe alcun significato. In realt, qual-cosa di veramente profondo nel tuo spir