ERRORI COMUNI DURANTE HAJJ E ‘UMRA

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ERRORI COMUNI DURANTE HAJJ E ‘UMRA Redatto dal sito islamweb.net Traduzione e adattamento a cura di Muhammad Nur al Haqq

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ERRORI COMUNI

DURANTE HAJJ E ‘UMRA

Redatto dal sito islamweb.net

Traduzione e adattamento a cura di Muhammad Nur al Haqq

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Primo: errori relativi allo Ihrām

Alcuni pellegrini aggirano la Stazione dello ihrām

designata sul loro percorso senza neanche essere in

[stato di] ihrām o entrarvi in ihrām, procedendo fino a

raggiungere Jedda o qualche altro posto all’interno del

perimetro delle Stazioni, in cui essi entrano in ihrām.

Questo è contro il comando del Messaggero di Allāh

(sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), il quale stabilisce che

ogni pellegrino deve entrare in ihrām alla Stazione

dello ihrām che si trova sul suo percorso.

Se questo dovesse accadere a qualcuno, egli deve

tornare alla Stazione dello ihrām lasciata sul suo

percorso e qui entrare in ihrām, o deve fare una

espiazione sacrificando una pecora a Makkah e con

tutta la sua carne nutrire dei poveri.

Questo vale per tutti i pellegrini, indipendentemente

dal fatto che uno passi la Stazione dello ihrām per via

aerea, via mare o via terra.

Se uno non passa attraverso una delle cinque Stazioni

dello ihrām designate, dovrebbe entrare in ihrām nel

punto più vicino alla Stazione sul suo percorso.

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Secondo: errori relativi al Tawāf

1. Iniziare il tawāf in un punto diverso dal sito della

Pietra Nera, mentre è obbligatorio iniziare il tawāf dalla

Pietra Nera.

2. Fare il proprio tawāf all’interno dello Hijr di Ismā‘īl,

che significa girare intorno ad una porzione della Ka‘ba

anziché alla sua interezza, poiché lo Hijr di Ismā‘īl è

una parte della Ka‘ba che dovrebbe essere lasciata fuori

dal tawāf. Tale tawāf non è valido.

3. Fare ramal (vale a dire, assumere un’andatura

veloce) durante tutti i sette giri, mentre ramal deve

essere fatto solo durante i primi tre del Tawāf d’arrivo

(Tawāf al-qudūm).

4. Lottare energicamente per baciare la Pietra Nera e

così facendo, colpire o spingere le persone. Tali atti, che

sono nocivi per i Musulmani, non sono ammessi.

Va notato che il tawāf resta perfettamente valido senza

il bacio della Pietra Nera. Se uno non vuole o non può

baciare la Pietra Nera, è sufficiente semplicemente

indicarla, dicendo “Allāhu Akbar” quando si è paralleli

ad essa, anche se uno è ad una certa distanza.

5. Strofinare la propria mano sopra la Pietra Nera alla

ricerca di “benedizioni” (baraka) è una innovazione

(bid‘a) senza alcun fondamento nella Sharī’ah

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dell’Islām. La Sunnah è toccarla o baciarla solo quando

può essere fatto facilmente.

6. Toccare i quattro angoli della Ka‘ba o le sue mura, e

strofinarvi le mani contro. Il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi

wa sallam) non toccava nessuna parte della Ka‘ba

tranne la Pietra Nera e l’Angolo Yemenita.

7. Pronunciare specifiche formule di suppliche ad ogni

giro. Il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) non

specificava nessuna supplica, ma diceva “Allāhu Akbar”

quando raggiungeva la Pietra Nera e, alla fine di ogni

giro tra l’Angolo Yemenita la Pietra Nera diceva:

“Rabbana, atina’ fi-d-dunya wa hasanātan fi-l-

ākhirah hasana wa qina adhab-an-nār.” (Nostro

Signore, dacci il buono in questo mondo e il buono

nell’Aldilà e salvaci dal castigo del Fuoco).

8. Alzare la propria voce su quelle degli altri, sia

seguendo che guidando il tawāf, in quanto ciò provoca

confusione tra i fedeli.

9. Lottare per pregare alla Stazione di ‘Ibrāhīm. Ciò è

contrario alla Sunnah, oltre ad essere dannoso per gli

altri fedeli. E’ sufficiente pregare le due raka‘āt del

tawāf dopo aver completato questo rito, ovunque

all’interno della Sacra Moschea.

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Terzo: errori relativi al Sa‘y

1. Quando si sale su Safā e Marwah, alcuni pellegrini si

rivolgono verso la Ka‘ba e gesticolano verso di essa con

le loro mani, dicendo “Allāhu Akbar”, come quando

pronunciano il takbīr per la salāt. Questo gesticolare è

un errore perché il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa

sallam) alzava i palmi delle sue mani solo per la

supplica. Qui si può glorificare e magnificare Allāh

l’Altissimo, supplicandoLo con ogni parola che si

desidera, mentre ci si rivolge in direzione della Ka‘ba.

È preferibile recitare il dhikr che il Profeta (sallAllāhu

‘alayhi wa sallam) recitava a Safā e Marwah.

2. Accelerare il proprio ritmo per l’intera distanza tra le

due colline. La Sunnah è accelerare il proprio ritmo

solo tra i due pali verdi, camminando a passo normale

per il resto del percorso.

Quarto: errori relativi ad ‘Arafa

1. Alcuni pellegrini si accampano al di fuori dei confini

di ‘Arafa e rimangono lì fino a quando il sole tramonta:

poi partono per Muzdalifa senza stare ad ‘Arafa

correttamente. Questo è un grave errore che invalida il

loro Hajj, poiché stare ad ‘Arafa è l’essenza del Hajj ed

è obbligatorio stare all’interno dei suoi confini e non al

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di fuori di essi, e se non è facile fare questo, essi

possono entrare prima del tramonto e restarci fino al

tramonto. E’ del tutto accettabile stare ad ‘Arafa

particolarmente durante la notte del sacrificio.

2. Partire da ‘Arafa prima che il sole tramonti non è

lecito, perché il Messaggero di Allāh (sallAllāhu ‘alayhi

wa sallam) rimaneva ad ‘Arafa fino a quando il sole era

completamente tramontato.

3. Lottare tra la folla al fine di scalare il Monte ‘Arafa

non è lecito, perché ciò provoca molti danni e ferite agli

altri. L’intera Piana di ‘Arafa è un luogo di

stazionamento, e né scalare il Monte ‘Arafa né fare salāt

lì è stato raccomandato.

4. Fare delle suppliche rivolgendosi al Monte ‘Arafa

non è corretto, perché la Sunnah è supplicare

rivolgendosi alla Qibla.

5. Fare mucchi di terra o di sassi durante il giorno di

‘Arafa in luoghi particolari, da parte di alcune persone:

questo non ha alcuna base nella Sharī’ah di Allāh.

Quinto: errori relativi a Muzdalifa

1. Alcuni pellegrini iniziano a raccogliere i sassi da

tirare contro i Pilastri di Pietra a Minā non appena

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arrivano a Muzdalifa, prima di pregare il Maghrib e la

‘Ishā’. Non vanno raccolti a Muzdalifa.

La posizione corretta dove i sassi possono essere

raccolti è ovunque all’interno dei confini del Harām

(territorio di Makkah o nei suoi dintorni). E’ noto che il

Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) non chiedeva che

i sassi per il Jamrātul-Aqaba fossero raccolti per lui a

Muzdalifa. Venivano raccolti per lui al mattino, dopo

aver lasciato Muzdalifa ed entrando a Minā. Il resto dei

sassi venivano prelevati per lui anche a Minā.

2. Alcuni pellegrini lavano i sassi, ma questo non è

raccomandato.

Sesto: errori relativi al tirare i sassi

Alcuni pellegrini hanno l’impressione che quando

stanno tirando i sassi contro Pilastri di Pietra, in realtà

li stiano gettando agli shayatīn (diavoli), di

conseguenza li lanciano con rabbia e forza. Tuttavia, il

tiro dei sassi è un gesto meramente simbolico:

1. E’ prescritto come un mezzo per ricordare Allāh

l’Altissimo.

2. Alcune persone lanciano grandi pietre, scarpe o pezzi

di legno. Questo è un eccesso in materia di religione,

che il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) proibì: ciò

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che è permesso è tirare sassi delle dimensioni di bei

fagioli.

3. Accalcarsi e lottare con gli altri ai Pilastri mentre si

stanno tirando i sassi non è lecito. Ciò che è prescritto

è essere gentili e tirare i sassi senza far male a nessuno,

per quanto possibile.

4. Tirare tutti i sassi in una sola volta è un errore. I

sapienti hanno detto che questo sarebbe contato come

un solo tiro. La Sharī’ah prescrive che i sassi siano tirati

uno per uno, dicendo “Allāhu Akbar” ad ogni distinto

lancio.

5. Nominare un delegato per tirare i sassi,

semplicemente a causa della paura della calca o della

difficoltà, pur essendo in grado di farlo da soli. Soltanto

agli individui malati o deboli è consentito avere un

delegato per questo rito.

Settimo: errori relativi al Tawāf d’addio

1. Il giorno della loro partenza, alcuni pellegrini vanno

a Makkah per eseguire il loro Tawaf d’addio (Tawāf al-

wadā’) prima di tirare i sassi ai Pilastri. Poi tornano a

Minā per tirare i sassi e quindi partono da Minā per i

loro rispettivi paesi. Così il loro rito finale diventa

quello di tirare i sassi ai Pilastri e non il tawāf della

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Ka‘ba. Questo è un errore, dato che il Profeta

(sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) disse: “Nessuno

dovrebbe partire senza che la sua ultima visita sia alla

Casa (Ka‘ba).”

Di conseguenza, il tawāf deve avvenire dopo che uno ha

completato tutti i riti del Hajj (e prima di iniziare il suo

viaggio verso casa). Dopo questo tawāf non si dovrebbe

restare a Makkah, tranne che per il tempo necessario

per prepararsi a partire.

2. Dopo aver terminato il Tawāf d’addio, alcune

persone camminano all’indietro, rivolgendosi alla

Ka‘ba, mentre escono dalla Sacra Moschea, avendo

l’impressione che questa significhi venerare la Ka‘ba.

Questo atto è una innovazione (bid‘a) nella religione e

non ha alcun fondamento.

3. Dopo aver terminato il Tawāf d’addio, alcuni

pellegrini si fermano alla porta della Moschea Sacra per

fare delle suppliche. Anche questa è una innovazione

senza alcun fondamento nella Sharī’ah dell’Islām.

Otto: errori relativi alla visita

della Moschea del Profeta

1. Toccare le pareti e le grate di ferro e strofinarvi le

mani sopra, legare fili alle grate, e altri atti di questo

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tipo durante la visita alla tomba del Profeta (sallAllāhu

‘alayhi wa sallam), al fine di ricevere la benedizione

(baraka) sono una innovazione (bid‘a). La benedizione

viene seguendo quello che Allāh e il Suo Messaggero

(sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) hanno prescritto, e non

da queste innovazioni.

2. Andare alle grotte di Uhud o alle grotte di Hirā’ o

Thawr vicino a Makkah e appendere pezzi di stoffa o

fare suppliche che non sono state prescritte da Allāh:

questi sono tutti disagi inutili, innovazioni nella

religione e non hanno alcun fondamento nella Sharī’ah.

3. Allo stesso modo, visitare alcuni siti avendo

l’impressione che costituiscano “reliquie” del Profeta

(sallAllāhu ‘alayhi wa sallam), come per esempio il

luogo in cui il suo cammello si sedette, il Pozzo di

‘Uthmān o il Pozzo di Khātam, e raccogliere terra da

questi luoghi per ottenere “benedizioni”, sono tutte

innovazioni.

4. Invocare i morti durante la visita alle tombe del

cimitero al-Baqī‘ o alle tombe dei martiri di Uhud, e

gettare monete per cercare le benedizioni del luogo e

delle persone lì sepolte, è un grave errore. Infatti, si

tratta di shirk (attribuzione di associati ad Allāh

l’Altissimo), come è stato sottolineato dai sapienti. E’

chiaro dal Libro di Allāh e dalla Sunnah del Suo

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Messaggero (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) che tutte le

forme di culto sono per Allāh Solo. Non è lecito

invocare od offrire un sacrificio, fare un voto o qualsiasi

altra forma di ibāda (culto), per nessuno all’infuori di

Allāh.

Allāh l’Altissimo, dice:

نيد اللهنيصلخمهاللااوليعبدإلااوأمراوم

“Eppure non ricevettero altro comando che di

adorare Allāh [Solo], tributandoGli un culto

esclusivo e sincero.” [Al-Bayyinah, 5]

Ed Egli ha anche detto:

ا أحدهاللامعادعوتفلللاالمساجدأناو

“Invero, le moschee appartengono ad Allāh

[Solo]: non invocate nessuno insieme ad Allāh.”

[Al-Jinn, 18]

Chiediamo ad Allāh, l’Altissimo, di migliorare la

condizione dei Musulmani e di dar loro la

comprensione della religione, e di mantenere tutti noi

lontano dagli errori e dalle deviazioni. Invero Egli è

Colui che tutto ascolta e Colui che risponde.