Era Sicilia Ebook - Lanterna Magica di Giuseppe Mirisola le didascalie delle immagini si è usato il...

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Vincenzo Mirisola Era Sicilia ISBN 978-88-97115-20-5

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Vincenzo Mirisola

Era Sicilia

ISBN 978-88-97115-20-5

ISBN 978-88-97115-20-5

Edizioni Lanterna Magicadi Giuseppe MirisolaVia Goethe, 43 - 90138 PalermoTel./Fax: 091 [email protected]

Foto di copertina:Giovanni Crupi“Siracusa - Panorama”, 1890 ca.(La foto viene comunemente attribuita a Wilhelm Von Gloeden)

Grafica e Impaginazione:Salvo Zafarana, Giuseppe e Vincenzo Mirisola

© Edizioni Lanterna MagicaTutti i diritti riservati.

L’autore e l’editore ringraziano per la preziosa collaborazione quanti hanno contribuito alla redazione del libro, e in parti-colare i collezionisti che hanno dato il consenso alla pubbli-cazione di immagini del loro archivio:Giovanna GiordanoAngelo GrassoAndrea Mondani

Immagini e collezionismo

Vincenzo Mirisola

Era Sicilia

Edizione ebook dall’edizione cartacea pubblica-ta da Lanterna Magica nel mese di Ottobre 2010 (ISBN 978-88-97115-06-9). La diffusione pirata di copie nel web o attraverso la posta elettronica è una violazione del copyright perseguibile penal-mente ai sensi della legge italiana.

giuseppe
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giuseppe
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Per le didascalie delle immagini si è usato il metodo di scrivere in corsivo tra virgolette i titoli presenti nelle fotografie originali. I titoli senza virgolette sono stati inseriti dal redattore del volume.Le fotografie pubblicate nel libro sono per la massima parte foto vintage all’albumina nel classico formato medio (18/20x24/25 cm), per cui si è preferito omettere questo dato per evitare inutili ripetizioni. Dimensioni diverse sono sempre indicate.CDV è abbreviazione di carte de visite (fotografia di 8,5x5,5 cm montata su cartoncino di 10x6 cm).Per foto cabinet, invece, si intendono le fotografie all’albumina montate su cartoncino delle dimensioni di 16x11 cm ca.La maggior parte delle foto pubblicate provengono dall’archivio di Lanterna Magica, per cui si è ritenuto inutile segnalarne la provenienza, preferendo invece segnalare tutte le immagini appartenenti ad altre collezioni.Ogni didascalia delle immagini pubblicate in questo libro è completata da un indice di valore della foto originale, simbolizzato da asterischi (da uno a cinque) per la cui spiegazione si rimanda al testo “La collezione di fotografie e la loro valutazione”, in fondo al volume.

Sommario

Nel segno della continuità 9

Messina 10

Lipari ed Eolie 42

Taormina 48

Catania 66

Randazzo 82

Etna 84

Siracusa 94

Agrigento 114

Bivona 122

Mussomeli 123

Enna 124

Caltanissetta 128

Palermo 136

Calatafimi 160

Alcamo 161

Segesta 162

Selinunte 164

Trapani 166

Erice 168

Marsala 169

Pesca del Tonno (Mattanza) 171

La collezione di fotografie 172

I fotografi 175

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Il turista indipendente alza le spalle apprendendo che non si ottiene il permesso di entrare in Sicilia senza dire il motivo del proprio viaggio all’ufficio di polizia; ma questa formalità sembra meno vessatoria quando si vede che il primo pretesto venuto in mente è accettato senza questioni. Il permesso di soggiorno in Sicilia non si rifiuta mai ai commercianti, agli artisti, agli scienziati, agli uomini di lettere e agli antiquari. Ognuno ha il diritto di chiamarsi archeologo. Si può anche ac-cennare una tossetta secca, e assicurare che si ha bisogno di respirare l’aria di Palermo. Per quanto mi riguarda, io mi limitai ad esprimere il desiderio di conoscere il buon dottor Gemmellaro, che vive sull’Etna, e questo motivo parve eccellente. In fondo, l’essenziale è pagare due ducati e non avere armi da guerra nei bagagli.In estate, i battelli a vapore della posta, che partono da Napoli alle sei di sera, passano lo stretto di Capri prima della notte. Avete il tempo di osservare, alle ultime luci del sole al tramonto, il litorale del golfo di Salerno e la catena di montagne nude, rossastre e carbonizzate delle due Calabrie, di cui le cime più lontane si disegnano ancora nettamente nel cielo puro dell’orizzonte. Al levar del giorno vi avvicinate senza alcun rischio ai due famosi scogli di Cariddi e Scilla. Un promontorio situato sulla costa della Sicilia vi nasconde la vista di Messina; questo punto serve a designare le grandi divisioni del regno: Sicilia di qua dal faro e Sicilia di là dal faro. Appena girate la testa, potete misurare in un colpo d’occhio la larghezza dello Stretto. A sinistra appare il piccolo porto di San Giovanni, sulla punta dello stivale italico, a destra si sviluppa il panorama di Messina: le banchine, il Duomo, i campanili, la passeggiata ornata di alberi, le terrazze che formano dei piani nella pendenza del promontorio, il vasto porto circondato dal suo molo come da un grande braccio piegato. Non avendo che un piccolo numero di pagine da dedicare alla Sicilia, non mi soffermerò sulle sue favole originali o sulla sua storia che si collega a quella della Grecia, di Roma e di Napoli. Dopo l’assedio romano di Siracusa, ciascun censimento ha rilevato un decremento della popolazione della Sicilia. Il numero di abitanti è stato in passato di sei milioni; mentre oggi non se ne contano che un milione e mezzo. Non sono state le depredazioni dei pretori romani a portare a questo, ma la tirannia dei vicerè spagnoli, i tre quarti dei quali erano dei piccoli Verre, contro cui Cicerone non è più tornato a difendere la sua causa. Il grande oratore non riconoscerebbe più questa provincia, la cui disgrazia l’avrebbe commosso. Ma se la Sicilia ha perduto tutti i doni della fortuna, niente le può togliere quelli che ha ricevuto dalla natura, e la sua bellezza incanta ancora sotto gli stracci della miseria. Al levarsi di questo primo giorno di cui parlavamo poco fa, il turista mattiniero, seduto sul ponte del battello, sarà scosso da un cambiamento considerevole del clima. Lo splendore della luce, la crudezza dei toni, l’indigo scuro del mare, tutto annuncia che, attraverso il tragitto di sessanta leghe fatto la notte, avete raggiunto gli ultimi limiti dell’Eu-ropa meridionale. L’aurora dalle dita di rosa ha gettato sulle sue spalle una sciarpa scarlatta. Ancora un passo e tocchereste la latitudine di Cartagine, perché la linea che descrive il sole per arrivare da Messina in Andalusia incontra la costa africana nel punto dove è situata la città di Bone, e il vento di scirocco porta spesso a Palermo la polvere bruciante del deserto.Fino a qualche anno fa, i vascelli e le navi di commercio non potevano approdare in nessun porto della Sicilia, tranne nei casi di pericolo estremo, cosicché l’intera isola viveva nelle condizioni di un blocco permanente, come se essa fosse stata in guerra col mondo intero. Oggi, il porto di Messina è aperto ai battelli a vapore di Marsiglia, che ne hanno fatto uno dei loro scali. Questa innovazione ha prodotto un notevole cambiamento, e dà alla città più movimento; tuttavia, dei tre grandi capoluoghi della Sicilia, Messina sembra ancora il meno animato. L’università di Catania attira i giovani; le persone che vogliono scrollarsi di dosso la noia e dispensare qualche piastra per i loro momenti di piacere vanno a Palermo, il luogo del mondo, dopo Napoli, dove ci si sa divertire meglio. Per una mezza giornata ho goduto dello spettacolo che doveva offrire Messina al tempo di Filippo II. Una moltitudine di penitenti con vesti di colore differente, incappucciati e mascherati, percorreva la città e riempiva l’aria di litanie lugubri. Guardavo nella cattedrale un pulpito in marmo ammirevolmente cesellato da Gagini, il Benvenuto Cellini della Sicilia, quando questi personaggi da melodramma invasero la chiesa, come la processione delle anime del purgatorio nel Don Juan di Mérimée; dopo un quarto d’ora, li ritrovai all’angolo della via San Ferdinando, sempre ripetendo i loro canti funebri. Alla fine, rientrai all’Hotel Vittoria dove conclusi una contrattazione per due giorni con un cocchiere di Catania. Altri stranieri, arrivando da Napoli e irritati di non sentire più risate, né canzoni, né rumori di carrozze, prendevano le misure per iniziare il loro giro di Sicilia. È quello che anche noi andiamo a fare.

Paul De Musset, “Voyage pictoresque en Italie”. Traduzione dall’edizione francese del 1865

Giorgio SommerMessina - Lo Stretto e Villa San GiovanniFotografia all’albumina, 1890 ca.

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Fotografo non identificatoMessina subito dopo il terremoto del 28 Dicembre 1908Fotografia alla gelatina d’argento formato 11,5x16 cm

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Fotografo non identificatoMessina nei giorni dopo il terremoto. La visità del Re.Fotografia alla gelatina d’argento formato 11x16 cm

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Fotografo non identificatoMessina nei giorni dopo il terremoto. La visità del Re.Fotografia alla gelatina d’argento formato 11x16 cm

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L’isola di Lipari, il cui nome è divenuto comune a tutte le altre, è la più grande e la più fertile di tutte. Essa è stata un tempo quello che è oggi l’isola di Stromboli, un vulcano in attività continua; ma da qualche secolo il vulcano si è estinto.È in quest’isola che Virgilio ha fatto abitare Eolo, il dio del vento, e questa favola ha fatto attribuire a tutte le isole Lipari il nome di isole Eoliche.Dato che vi si trovavano vaste caverne dove si sentivano ululare continuamente delle forze sotterranee, gli antichi poeti immaginarono che Eolo vi tenesse i venti incatenati, e che gli facesse prendere lo slancio o li frenasse a suo pia-cimento.Anche le officine di Vulcano, il dio dei fabbri, sono situate in una di queste isole. I fuochi sotterranei che vi dimorano senza sosta ne diedero un’idea verosimile.

P. Brydone, “Viaggio in Sicilia e a Malta”.Traduzione dall’edizione francese del 1879

Mauro Ledru“n. 267. Lipari - Panorama”Fotografia all’albumina, 1880 ca.

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Eugenio Interguglielmi“n. 600. Panaria - Panorama”Fotografia alla gelatina d’argento, 1900 ca.

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[...] volli vedere anche l’isola Volcano, e il suo cratere che fuma sempre: e Salina, popolata da circa 6 mila abitanti, isola fertilissima che produce il rinomato vino di Malva-sia: e Stromboli, dove nel medio evo si credeva che fosse confinata, come in un luogo d’esilio, l’anima del re Car-lo Martello. Un’altra tradizione voleva che in quest’isola si trovasse la porta che conduceva al Purgatorio: e alcuni Crociati francesi, dopo essere passati di là, raccontarono in buona fede d’aver sentito i gemiti dell’anime del Purgato-rio, che supplicavano i frati dell’Abbadia di Cluni a voler fare delle preghiere per la loro salute.

C. Collodi, “Il Viaggio per l’Italia di Giannettino”.Firenze, Felice Paggi Libraio-Editore, 1886

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Wilhelm Von GloedenTaormina, scena di genere (foto a sinistra)Il personaggio maschile è lo stesso Von GloedenFotografia all’albumina, 1890 ca.

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Wilhelm Von GloedenTaormina, scena di genereFotografia all’albumina 17x12 cm 1890 ca.

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Willy DoseTaormina - PanoramaFotografia alla gelatina d’argento 1920 ca.

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Giorgio Sommer“N. 1371. Catania - Panorama”Fotografia all’albumina, 1865 ca.Collezione Giovanna Giordano

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Fotografo non identificatoCatania - PanoramaFotografia alla celluidina 1900 ca.

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Edizioni Brogi“N. 12061. Randazzo. Portatrice d’acqua”Fotografia all’albumina, 1900 ca.Collezione Giovanna Giordano

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Edizioni Brogi“N. 12062. Randazzo. Gruppo di popolani”Fotografia all’albumina, 1900 ca.

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Giovanni Crupi“n. 93. Etna - Corrente di lava”Fotografia all’albumina, 1892

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Mauro Ledru“Etna. Eruzione del 1892. Lava arrestatasi il 28 Luglio a 4 m. dalla Casa della Madonna”Fotografia all’albumina

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Giovanni CrupiIl Castagno dei Cento CavalliFotografia su carta salata 30x40 cm, 1890 ca.

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Andammo verso la contrada dove si trovano i celebri ca-stagni che sono considerati i più grandi castagni esistenti. Diversi di questi alberi hanno, in effetti, dimensioni gi-gantesche, ma quello chiamato “castagno dei cento cavalli” sorpassa infinitamente tutti gli altri in grandezza e celebri-tà. Gli si è dato questo nome perché si sostiene che cento cavalli potrebbero trovare riparo sotto i suoi estesi rami. Quest’albero dev’essere molto vecchio, dato che l’ho trova-to segnato su una carta della Sicilia fatta più di un secolo fa, ed è indicato su tutte le carte dell’Etna e dei dintorni, come una delle cose più importanti che si trovano nella regione.[...] Dopo un esame più particolareggiato di quest’albero, abbiamo trovato verosimile che quei cinque tronchi ne for-massero un tempo uno solo. La cavità che si vede nel mezzo ha un diametro impressionante, tanto che l’immaginazione riesce appena a concepire che un così vasto spazio avesse mai potuto essere riempito da legno compatto derivato da uno stesso ceppo. Lord Glower ed io misurammo il contor-no dell’albero intero, e trovammo che il suo tronco aveva duecentoquattro palmi, cioè cinquantotto metri di circon-ferenza.

P. Brydone, “Viaggio in Sicilia e a Malta”.Traduzione dall’edizione francese del 1879

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G. MilitelloEnna - PanoramaFotografia alla celluidina, 1890 ca.

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Fotografo non identificatoCaltanissetta - Miniera di zolfoFotografia alla gelatina d’argento, 1900 ca.

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F.lli Alinari“n. 19850. Palermo - Mercato del tonno”Fotografie all’albumina, 1900 ca.

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Fotografo non identificatoPesca del tonno. MattanzaFotografia all’albumina 9x14 cm, 1880 ca.

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Fotografo non identificatoDue velieri in un porto del trapaneseFotografia all’albumina 9x14 cm, 1880 ca.

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Fratelli Alinari e Studio BrogiLe ultime grandi campagne di documentazione fotografica del patrimonio storico-artistico e pae-saggistico della Sicilia furono quelle degli stabilimenti Brogi e Alinari di Firenze, che, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, fotografarono a tappeto l’isola, a completamento di una colossale opera di catalogazione che interessò quasi tutte le regioni italiane.Se la fotografia degli Alinari, affidata ad una moltitudine di persone addestrate ad operare secondo uno stile unico ed inconfondibile, metteva in risalto i monumenti e le architetture, isolandoli il più possibile dall’ambiente circostante ed assegnando loro un maggior peso nel contesto dell’inquadra-tura, quella di Brogi tendeva a privilegiare l’insieme e la vita brulicante intorno ai monumenti, ai palazzi e alle piazze dei centri storici.In entrambi i casi i risultati furono sempre di alto livello e, pubblicati in un’infinità di volumi in Italia e all’estero, contribuirono a diffondere nel mondo l’immagine della Sicilia.

Giuseppe Bruno (1836 - 1904)Figlio di Pasquale e della baronessa Rachela Larcan, si laureò in Ingegneria e si occupò di vari progetti di costruzione di tracciati stradali, soprattutto nella provincia di Messina. Sposatosi con la taorminese Provvidenza La Floresta (della famiglia proprietaria dell’hotel Timeo), abbandonò la professione e si dedicò ai suoi passatempi preferiti: la chimica e la fotografia. È ormai appurato che fu lui ad insegnare la fotografia a Crupi e Von Gloeden, come lo stesso Gloeden dichiarò nell’inter-vista ad una rivista tedesca nel 1898.

Gustave Eugène Chauffourier (Parigi 1845 - Napoli 1919)Nel 1860, aprì lo studio a Palermo in società col connazionale Perron. Chauffourier lavorerà a Pa-lermo fino alla metà degli anni Settanta, epoca in cui decise di trasferirsi definitivamente a Roma dove già divideva uno studio col fotografo Baldassare Simelli fin dai primi anni Settanta. Terrà tuttavia sempre stretti contatti col capoluogo siciliano dove mantenne una società col fotografo Girgenti. La serie fotografica più nota di Chauffourier & Girgenti riguarda la documentazione dei lavori di costruzione della linea ferrata Palermo-Vallelunga, troncone occidentale dell’attuale Paler-mo-Catania. Non sappiamo quale fu l’apporto di Chauffourier alle riprese, visto che all’epoca stava ultimando il suo trasferimento a Roma, ma è probabile che molte delle immagini siano opera del socio Girgenti. Alla fine degli anni Settanta dell’Ottocento si recò a Napoli per fotografare il Museo Nazionale. Vi si stabilirà definitivamente nel 1894, dopo una lunga parentesi itinerante in Austria, Serbia, Romania, Turchia, Bulgaria e Russia, fino alla morte avvenuta nel 1919. Chauffourier è

I fotografi

Fotografo non identificatoSiracusa. Fotografo di antichitàFoto su vetro colorata a mano. Trasparente per lanterna magica, 1900 ca.

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Lanterna Magica ha iniziato la sua attività nel Dicembre 2003 come libreria antiquaria specializzata in fotografie originali dell’Ottocento. L’unica nel centro-sud d’Italia.Sin dall’inizio della sua attività la libreria si è impegnata a divulgare la storia della fotografia e la conoscenza delle tecniche e degli originali vintage dell’Ot-tocento, con particolare riguardo alle immagini siciliane. Numerose le mostre a tema che hanno presentato fotografie del vasto archivio di Lanterna Magica, da Giuseppe Incorpora ed Eugenio Interguglielmi, a Giorgio Sommer, Robert Rive e i Fratelli Tagliarini.Nel Giugno del 2007, con l’acquisizione di nuovi locali più ampi, la libreria si è dotata di due sale espositive che consentono di esporre fino a cinquanta fotografie di grande formato. La nuova galleria è stata inaugurata ufficialmente il primo Giugno 2007 con la mostra “I grandi fotografi dell’Ottocento”: quarantacinque immagini di alcuni dei più grandi fotografi italiani e stranieri delle origini, tra cui Caneva, Macpherson, Beato, Nadar, Disderi, Braun, Ponti, Naya, Noack, Tuminello, Pluschow, Von Gloeden, Crupi, D’Ora, Luxardo ed altri. La mostra delle foto originali vintage d’epoca si è protratta per tre mesi e ha richiamato un vastissimo pubblico.Grazie ai nuovi spazi, Lanterna Magica ha potuto estendere la sua attività anche alla fotografia contemporanea, presentando le mostre di molti fotografi provenienti da diverse città italiane. A supporto ed integrazione dell’attività espositiva, nel mese di Luglio 2008, sono nate le edizioni Lanterna Magica con l’intento di contribuire in modo più incisivo alla promozione della fotografia e del collezionismo.Libreria, galleria e casa editrice sono a Palermo, in via Goethe 43.

Vincenzo Mirisola è nato a Caltanissetta, ma vive da molti anni a Palermo dove esercita la professione di medico specialista ambulatoriale. Si occupa di fotografia dalla fine degli anni Settanta, a diversi livelli.Come fotografo ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’este-ro, e sue immagini sono state pubblicate negli anni ’80 da riviste italiane e straniere, tra cui la rivista tedesca “Arbeiter Fotografie” che nel 1998, in occasione del numero speciale sulla fotografia italiana, gli ha pubblicato un ampio portfolio di immagini, dedicandogli anche la copertina. Nel Marzo del 1991 è uscito il suo primo libro “Immagini Vive di un Chiostro”. Nel 1997 è stato uno dei due autori italiani selezionati per partecipare alla Biennale Internazionale di Aubagne in Francia. Nel Settembre 2000 è uscito il suo se-condo libro fotografico, “Labirinti”. Nello stesso mese la mostra “Labirinti” è stata esposta alla galleria Arbeiter Fotografie di Colonia. Sue immagini sono conservate in diverse collezioni pubbliche, tra cui: Fonda-zione Italiana per la Fotografia, Accademia Carrara di Bergamo, Bibliothèque Nationale di Parigi (Cabinet des Estampes), Musée Nicèphore Niepce di Chalon sur Saône, Musée Français de la Photographie di Bievres, Musée de l’Elysèe di Losanna.Nel 2000 ha abbandonato la fotografia attiva per dedicarsi completamente alla critica e alla storia della fotografia. Dal 1989 al 2003 ha diretto lo spazio espositivo della Libreria Dante ai Quattro Canti di Palermo, dove ha proposto ininterrottamente circa duecento mostre. Nel Marzo del 1994 ha fondato assieme alla moglie la rivista “Gente Di Foto-grafia” di cui ha coordinato il lavoro editoriale per quarantaquattro numeri. Per le edizioni Gente di Fotografia ha curato nel 1996 il libro “Giovane Fo-tografia Italiana - Guida al Collezionismo”, diversi volumi fotografici e, dal 1998, otto edizioni della fotoagenda “Galleria”.Nell’Aprile del 2001 ha realizzato per il Comune di Palermo una mostra di foto storiche della sua collezione, dal titolo “Fotografi a Palermo, 1865-1900”. La mostra è stata ospitata nel Salone delle Arcate di S. Maria dello Spasimo. È co-autore dei libri di fotografia storica “Fotografi a Palermo, 1865-1900”, “Sicilia Ottocento - Fotografi e Crand Tour” e “Sicilia Mitica Arcadia - Von Gloeden e la Scuola di Taormina”.Ha fatto parte della giuria di importanti premi e concorsi, tra cui il Premio Canon Giovani Fotografi, il Portfolio in Piazza di Savignano sul Rubicone, il Portfolio in Villa di Solighetto e il Premio Internazionale Flavio Faganello presso il Mart di Rovereto.Attualmente collabora con la casa editrice Lanterna Magica di [email protected]

www.lanternamagica.eu

[email protected]

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Versione ebook. Agosto 2011

€ 14,40 IVA 20% inclusa ISBN 978-88-97115-20-5

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