Epidemiologia occupazionale ed ambientale · epidemiologica sulla tipologia e frequenza di...

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Relazione Sanitaria 2000 Rapporto n. 5 Epidemiologia occupazionale ed ambientale

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Relazione Sanitaria 2000

Rapporto n. 5

Epidemiologia occupazionale ed ambientale

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Riassunto Le nuove realtà produttive/lavorative della Basilicata e, di conseguenza, i nuovi rischi occupazionali, rendono urgente l’implementazione di un sistema di sorveglianza per l’epidemiologia degli incidenti lavorativi-ambientali. Le attività pilota e i risultati riportati in questo rapporto rappresentano le basi conoscitive, metodologiche e formative per lo sviluppo dell’area. Tra i fenomeni infortunistici c’è da segnalare l’alta frequenza degli incidenti sul lavoro: la Basilicata è la seconda regione per frequenza di infortuni nell’Industria e la prima per eventi mortali (dati INAIL 1996, infortuni definiti). In termini assoluti, nel triennio 1994-1996 si sono verificati 21.546 incidenti definiti, di cui 45 mortali. Relativamente al triennio 1996-98, il rischio di infortuni è più elevato della media nazionale del 30-40% (rischio relativo - RR: 1,3-1,4), quello di morte è raddoppiato, quasi triplicato nel Materano (RR Matera vs Italia: 2,7). Relativamente ai dati INAIL, la recente disponibilità delle SDO e, in parte, delle schede di Pronto Soccorso, ha permesso una prima quantificazione del fenomeno ‘Infortuni sul Lavoro in relazione al Sistema Sanitario’ (ILSS). La frequenza delle ospedalizzazioni da infortuni (che riflette quella degli incidenti-INAIL), è maggiore nei giovani (RR: 1,3), mentre la gravità è più frequente nelle età avanzate (RR: 1,7). I carichi ospedalieri, assistenziali ed economici, sono riassumibili in: oltre 1.000 ricoveri nel periodo 1996-1998 (<18 anni: 2%; >=65: 4,3%) di cui il 34% con degenze >=4 giorni (fino al 60% per l’età avanzata) e il 10% con degenze >=10 giorni. Distribuzione geografica degli eventi INAIL - Melfi: 15%; Matera: 13%; Potenza: 10%; Policoro: 4%; Pisticci: 3%. La distribuzione delle 1.164 ospedalizzazioni risente della diversa qualità della registrazione SDO: Matera: 32%; Policoro: 26%, Pescopagano: 16%, Melfi: 11%, Venosa: 4%. Per quanto concerne l’impatto dell’ambiente sulla salute sono disponibili a tuttora solo i dati relativi alle ospedalizzazioni urgenti per patologie sentinella (l’inquinamento ambientale da insediamenti industriali è oggetto di un programma regionale ad hoc). Per approfondire il modulo di epidemiologia occupazionale ed ambientale - inclusi gli incidenti stradali e domestici / degli anziani - è necessaria un’attenta pianificazione del sistema informativo dei servizi di Pronto Soccorso (a cura del SIS) - da condurre in collaborazione con l’OER - ed una formazione mirata del personale sanitario in senso epidemiologico (Pronto Soccorso vs Dipartimento di Prevenzione).

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Rilevanza dell'area modulare La rilevanza della morbi-mortalità occupazionale all'interno di un osservatorio epidemiologico non ha bisogno di ulteriori argomentazioni, se non quella di una urgente implementazione del sistema di sorveglianza in una Regione, quale la Basilicata, che presenta nuove realtà lavorative e, di conseguenza, nuovi rischi occupazionali ed ambientali. L'obiettivo generale di questo modulo consiste nell’attivazione di una rete integrata di strutture sanitarie regionali - Ospedali e servizi di Pronto Soccorso - con funzioni di sorveglianza epidemiologica sulla tipologia e frequenza di patologie ed incidenti di tipo occupazionale-ambientale e sulla loro 'evitabilità', nonchè di valutazione del carico assistenziale - organizzativo ed economico - indotto da questi eventi morbosi. Gli infortuni sul lavoro individuano in questo senso un problema specifico, rispetto al quale può essere però testata anche la praticabilità ed accettabilità del modello di sorveglianza per gli obiettivi più generali di epidemiologia occupazionale ed ambientale. La formazione degli operatori su aspetti relativi alla raccolta-gestione dati ed elaborazione-analisi delle informazioni è essenziale sia per quanto concerne l'implementazione di un adeguato sistema informativo, orientato alla sorveglianza del problema 'incidenti lavorativi,' sia per favorire una sensibilizzazione-attenzione agli aspetti di prevenzione, rilevanti per il Dipartimento di Prevenzione delle Aziende Sanitarie in collaborazione con i servizi ospedalieri di Pronto Soccorso. Inoltre in un momento come quello attuale, caratterizzato dall'attivazione di sistemi informativi aziendali-sanitari per esigenze economico-finanziarie, sembra particolarmente utile e potenzialmente efficace / efficiente proporre strumenti informativi modulari, mirati cioé alla sorveglianza di problemi specifici dei cittadini - lavoratori, qual è quello degli infortuni sul lavoro. La diffusione di una "cultura epidemiologica del dato" si rende in questo contesto ulteriormente necessaria, dal momento che la raccolta dati per scopi amministrativo-gestionali può compromettere la qualità delle informazioni di interesse epidemiologico.

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5.1 Infortuni sul lavoro: INAIL Fonte dati 1 - Archivi su supporto magnetico contenenti gli eventi INAIL definiti con indennizzo. A partire dal 1987 il Ministero della Sanità trasmette regolarmente alle Regioni i dati forniti dall’INAIL. I dataset della Basilicata presi in esame per la seguente elaborazione ad hoc riguardano i casi di infortuni sul lavoro e malattie professionali definiti nel periodo 1994-1997 (Tab. 5.1.1). Dal momento che gli infortuni trasmessi dall’INAIL vengono registrati per anno di definizione con indennizzo, dai dataset sono stati estratti i records relativi agli anni dell’evento 1994, 1995 e 1996. Non è stato preso in considerazione l’anno evento 1997 poiché dall’esame del periodo considerato risulta che circa il 20% dei casi viene definito e indennizzato l’anno successivo all’evento (eventi registrati su files per ‘anno di esercizio’). Il campo ‘comune luogo dell’evento’ si riferisce al comune sede dell’ufficio INAIL presso il quale vengono denunciate le retribuzioni erogate ai dipendenti delle aziende. Per capire meglio il ruolo dell’informazione data da questo campo bisogna risalire alle caratteristiche in base alle quali sono state classificate le aziende. A parte la tipologia INAIL dell’azienda (artigiana e non artigiana) e la numerosità dei lavoratori dipendenti, le aziende vengono classificate in base alla localizzazione dell’attività in: aziende monolocalizzate, se svolgono la loro attività in una sola provincia; aziende plurilocalizzate, se l’attività è svolta in più province. In base a questa classificazione il datore di lavoro che svolge la stessa lavorazione tariffaria in differenti province (az. plurilocalizzate) può chiedere l'accentramento contributivo presso un'unica Sede INAIL, alla quale sono denunciate le retribuzioni complessive erogate a tutti i dipendenti, indipendentemente dal luogo di lavoro, per la determinazione del premio annuo assicurativo. Fonte dati 2 - Banca dati disponibile sul sito web dell’I.N.A.I.L. (http://dbase.inail.it/bancadati/) Elaborazioni: ISPESL. Sul sito web dell’INAIL è disponibile una banca dati suddivisa in 5 aree tematiche: Aziende, Eventi Denunciati, Eventi Indennizzati, Rischio e Dati Mensili. Si tratta di dati in forma strutturata (tabelle) ed aggregata con criteri e sistemi di classificazione predeterminati dall’INAIL che, pur riflettendo la loro finalità principale, lo scopo assicurativo, risultano utili per la completezza ed omogeneità della rilevazione. Inoltre tutte le aggregazioni vengono fatte per anno dell’evento (e non per anno della definizione) e riportano anche le informazioni sugli eventi denunciati, con aggregazione nazionale, sovraregionale, regionale e provinciale, indipendentemente dal loro indennizzo. Nell’area tematica “Rischio” sono contenute informazioni cosiddette di II livello in quanto rappresentano il risultato di particolari elaborazioni statistiche effettuate sui dati di base, contenuti nelle precedenti aree, opportunamente integrati. Le tabelle articolate a livello territoriale (province, regioni, ripartizioni geografiche), che riguardano la gestione Industria e Commercio - Terziario – Servizi, non comprendono le aziende non artigiane plurilocalizzate (che in Basilicata impiegano il 9% degli addetti tra le aziende non artigiane e circa il 7% tra le aziende in totale). Per la misura relativa di frequenza sono stati utilizzati gli indicatori ‘incidenti per milione di ore lavorate’ e ‘incidenti x 1.000 addetti. Le ore lavorate per anno sono calcolate come: n. di addetti X

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1.740 ore (1.800 ore nel caso di proprietari). Pertanto, ad un milione di ore lavorate corrispondono circa 575 addetti. Gli addetti costituiscono la popolazione esposta (es.: operai / anno). Nella presente elaborazione gli eventi lesivi indennizzati sono stati integrati per tenere conto dei casi non ancora liquidati, benchè definiti (in sostanza mancano i casi denunciati ma non definiti). Risultati Fonte dati 1 - In Tab. 5.1.1 sono riportati gli eventi INAIL per anno di evento e anno di definizione. Nel periodo 1994-1996 in Basilicata si sono verificati (e sono stati registrati) oltre 7.000 incidenti per anno, di cui 5-6000 definiti nell’anno stesso. La Tab. 5.1.2 riporta la distribuzione per sesso ed età dei 21.546 incidenti definiti nel triennio. Le donne costituiscono il 23% del totale. La fascia d’età più frequente è 18-39 anni tra gli uomini e 40-59 anni tra le donne. La Tab. 5.1.3 mostra la distribuzione per tipo di definizione: il 5% degli eventi sono definiti con inabilità permanente; gli eventi mortali nel triennio sono 45. La distribuzione degli eventi, totali e mortali, è riportata in Tab. 5.1.4 e Tab. 5.1.5 (Eventi totali - Melfi: 15%; Matera: 13%; Potenza: 10%; Policoro: 4%; Pisticci: 3%). Il 60% degli infortuni riguarda Industria e Servizi (Tab. 5.1.6). La Tab. 5.1.7a-b mostra la distribuzione per sesso, gravità e qualifica professionale. Nelle donne la frequenza è maggiore in Agricoltura; gli eventi permanenti sono frequenti anche fra le operaie. Per gli uomini la frequenza è maggiore nel settore Industria e Servizi; i casi gravi si verificano più frequentemente fra i muratori. In Tab. 5.1.8 sono riportate le sedi più frequenti della lesione. Sono da segnalare gli incidenti di mano e dita per frequenza, quelli del polso per gravità e le lesioni del cranio per numero di decessi. Fonte dati 2 - Infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL negli anni 1995-1999 (Tab. 5.1.9a-c). Con riferimento al 1995, su un totale di 9.683 denunce gli infortuni definiti risultano essere 7.040 (vd. Tab. 5.1.2). In Tab. 5.1.10a-c sono riportati gli infortuni indennizzati a tutto il 31 dicembre 1999 (anni eventi: 1997-1999). Nella Fig. 5.1.1a-b e in Tab. 5.1.11-13 sono riportate le frequenze relative di infortuni: eventi lesivi indennizzati (integrati con i definiti) per 1.000. Se si considera l’anno più completo rispetto alla definizione, la Basilicata è la seconda regione per frequenza di infortuni nell’Industria (dati INAIL 1996: 33 incidenti per milione di ore lavorate – 57 per 1.000 addetti) (Fig. 5.1.1b). Le Tab. 5.1.11-13 riportano le stime per il triennio 1996-1998: con 56,3 eventi per 1.000 la Basilicata è classificata al 4° posto (al 1° per eventi mortali e al 6° per inabilità permanente). Fra le Province Matera figura al 2° posto per infortuni mortali; Potenza all’11° posto per eventi totali e al 7° per i mortali. Pertanto, il rischio di infortuni in Basilicata è più elevato della media nazionale del 30% (rischio relativo - RRI: 1,3), quello di morte è raddoppiato, quasi triplicato nel Materano (RRI Matera vs Italia: 2,7) (Tab. 5.1.12).

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5.2 Infortuni sul lavoro e Sistema Sanitario (ILSS) Fonte dei dati ed elaborazioni Elaborazioni, analisi e controlli di qualità per gli anni 1996-1998 sono stati condotti utilizzando le SDO e le schede di Pronto Soccorso. Dal database dei ricoveri interni della Regione Basilicata del triennio 1996-1998 sono state estratte 1.164 SDO relative a ricoveri per infortunio sul lavoro (campo traumatismo: codice 1), 22 dei quali sono in regime day hospital. Controllo di qualità –Presso l'Ospedale di Matera è stata condotta una specifica valutazione della completezza di rilevazione dell'infortunio, sia in relazione alla registrazione in Pronto Soccorso che al sistema DRG (1996). Il software di controllo della "incompatibilità" tra il codice 1 del campo traumatismi ed il codice ICD-9 della diagnosi principale comportava infatti la cancellazione sistematica dell'evento 'infortunio' in caso di diagnosi non traumatica, anche se questa era riportata tra le diagnosi secondarie, in quanto non poteva essere attribuito il DRG diagnosi-specifico. La scelta del Presidio di Matera, ai fini del controllo pilota di qualità, è stata determinata dalla osservazione di una elevata frequenza di registrazioni per 'infortunio sul lavoro' rispetto ai dataset degli altri ospedali. Ci si è pertanto collocati in una situazione considerabile già a priori più attendibile, rendendo la stima per "falsi negativi" molto conservativa. Dati ad hoc - E’ stata inoltre realizzata un raccolta dati ad hoc a livello di pronto soccorso presso il Presidio di Matera, nell’ambito di un progetto di fattibilità per la sorveglianza degli incidenti lavorativi evitabili con ospedali di Abruzzo, Puglia e Calabria. Risultati Ospedalizzazioni La distribuzione dei pazienti con infortunio sul lavoro nel triennio 1996-98 è riportata in Tab. 5.2.1. Su un totale di 1.130 infortunati, 23 hanno <=18 anni e 49 >=65 anni (rispettivamente 2% e 4,3%). La distribuzione delle durate di degenza mostra che il 34% dei ricoveri ordinari presenta degenze >=4 giorni (Tab. 5.2.2). Tale percentuale aumenta con l’età: dal 16% (<=18 anni) al 28%, 39% e 60% (>=65 anni). Il 10% dell’intera casistica fa registrare degenze >=10 giorni (Tab. 5.2.2). Pertanto, mentre la frequenza delle ospedalizzazioni da infortuni è maggiore nei giovani (RR: 1,3), la gravità (misurata con l’indicatore surrogato ‘durata di degenza’) è più frequente nelle età avanzate (RR >45 anni vs >=45: 1,7). La distribuzione delle SDO per reparto di dimissione evidenzia l’alta frequenza delle unità operative di Ortopedia e Chirurgia (Fig. 5.2.1). Tra i DRG chirurgici sono da segnalare quelli relativi ad interventi su mano, polso ed arti, interventi sulla pelle e traumatismi del naso e dell'occhio (DRG chirurgici: 18%). Il 60% della casistica risulta compreso tra i DRG 281 e 445. Le MDC interessate sono: 8 - muscoloscheletrico, 9 - pelle, 1 – sistema nervoso, 21 - traumatismi). Le MDC meno frequenti risultano essere la 2 (occhio), 3 (orecchio-naso-gola), 4 (respiratorio), 22 (ustioni) e 24 (traumatismi multipli). L’andamento nei 3 anni dei suddetti fenomeni è riportato nelle Fig. 5.2.2-4.

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La distribuzione geografica delle ospedalizzazioni risente della diversa qualità della registrazione SDO: Matera: 32%; Policoro: 26%, Pescopagano: 16%, Melfi: 11%, Venosa: 4% (Tab. 5.2.3). Un buon livello di compilazione del dato nella SDO è stato quindi osservato in 4 Ospedali: Matera, Pescopagano, Policoro e Melfi. La rappresentazione geografica dei fenomeni è riportata nelle Fig. 5.2.5 – 5.2.8: infortuni INAIL totali e per settore; incidenti lavorativi registrati nelle SDO. Controllo di qualità – (Ospedale di Matera, anno 1996) Su un totale di 1.477 accessi per infortunio sul lavoro al Pronto Soccorso di Matera si sono verificati 201 ricoveri (14%). Rispetto ai 116 casi SDO, i falsi negativi della registrazione sono 85 (di cui 77 per incompatibilità del software DRG), pari ad un tasso di falsi negativi del 42%. Escludendo il problema di software la stima di falsi negativi scende al 4%. Rilevazione dati ad hoc presso il Pronto Soccorso Questa rilevazione pilota è stata condotta tra aprile e maggio 1997 in 7 presidi di Abruzzo, Basilicata (Matera), Calabria e Puglia. Sono stati reclutati 272 pazienti (ricoverati: 7%); maschi: 78%; classe d’età più frequente: 20-39 anni. L’8% dichiara di non avere copertura assicurativa (INAIL o altro) (indicatore di “lavoro nero”). Le attività più frequenti riguardano: agricoltura, costruzioni, metallo, sanità. E' stato inoltre possibile rilevare informazioni dettagliate sulle cause e circostanze dell'infortunio, nonché sulla percezione soggettiva del rischio, della pericolosità della propria attività e dell'evitabilità dell'infortunio. Nel 42% dei casi intervistati l’infortunio è stato considerato evitabile mediante la dotazione di mezzi di protezione individuale e con una maggiore attenzione individuale. Il 35% degli infortunati ha giudicato a rischio la propria attività lavorativa nelle attuali condizioni di routine. Schede di Pronto Soccorso 'ufficiali' Parallelamente alle precedenti fasi, sono state raccolte ed analizzate 3 settimane indice del 1997. Oltre Matera, sono stati selezionati i centri con maggior numero di registrazioni SDO: Melfi e Policoro. Su un totale di 2.028 casi del 1997 (MT: 1.607; Melfi: 214), i ricoveri sono 309 (15%). Nel periodo indice sono state totalizzate 236 Schede di PS (ricoveri: 8%). In questo campione (maschi: 85%, età più frequente: 20-34 anni) le lesioni sono soprattutto ferite, contusioni, distorsioni e fratture; le sedi più frequenti sono mani, occhi e cranio. La raccolta dati ha soprattutto permesso il confronto dei sistemi informativi fra i tre centri relativamente agli strumenti cartacei e ai piani di informatizzazione.

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Commento e prospettive di metodo e contenuto In confronto con gli altri Paesi europei, l’Italia fa registrare una delle più alte frequenze di infortuni sul lavoro (Fig. 5.2.9). Nella prima metà degli anni ’90 l’incidenza è sembrata in diminuzione, a fronte però di una riduzione significativa degli addetti. Il rapporto fra casi gravi (morte o inabilità permanente) e casi lievi è rimasto pressoché costante (5%). In termini assoluti, i gruppi di attività più interessati sono quelli della metallurgia, del metallo, delle costruzioni e dei servizi (65% dei casi totali) (pubblicazione: Relazione sullo Stato Sanitario del Paese – sito Web 1999 del Ministero della Sanità; dati: INAIL; elaborazioni: ISPESL). Oltre al Nord storicamente industrializzato, il Sud presenta aree in via di sviluppo ma con alta incidenza di infortuni sul lavoro, molti dei quali con invalidità permanente e morte. Tra queste macroaree e regioni c’è la Basilicata: la Provincia di Potenza - con il Melfese e la Val d’Agri - la Provincia di Matera - con i territori di Policoro e Pisticci. Oltre ai costi umani, sociali e sanitari indiretti, questi incidenti determinano un importante consumo di risorse ospedaliere, sia di Pronto Soccorso che, nel 10-15% dei casi, di degenza. Recenti studi hanno evidenziato una sottostima di circa il 25-30% per gli infortuni mortali e del 35% di quelli non mortali, escludendo i casi non coperti dall’INAIL e gli incidenti con durata inferiore ai 4 giorni. Inoltre gli incidenti di lavoro “informale” non sono coperti da assicurazione: su 272 pazienti infortunati intervistati in un breve periodo al Pronto Soccorso, l’8% ha dichiarato l’incidente come infortunio sul lavoro senza copertura, “nel rispetto della privacy” (per cui l’evento non è stato registrato né con il nome della persona, né come incidente INAIL o di Pronto Soccorso / SDO) ma anche nel rispetto dei diritti dei cittadini-lavoratori alla tutela della salute. Questo bilancio iniziale chiude il profilo di sviluppo socio-economico lucano riportato nel rapporto n.1, caratterizzato oltre che da (storicamente) alti flussi migratori e bassi redditi pro-capite, da un’importante e recente crescita industriale con riduzione dei tassi di disoccupazione ‘ufficiale’. Lo scopo dell’OER in questo settore è pertanto quello di misurare e valutare la corrispondenza tra lo sviluppo economico, essenziale per la popolazione lucana, e lo stato di salute / sviluppo del sistema socio-sanitario, indispensabile per la promozione e la tutela della salute di tutti. Su questa base, più che risultati esaustivi questa fase di attivazione per la realizzazione del modulo ha fornito una prima verifica delle fonti informative, della loro qualità e della potenzialità di condurre raccolte dati mirate a problemi e territori, secondo un approccio di osservatorio epidemiologico orientato a qualificare le evitabilità in termini di morbilità, decessi e costi associati.

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Le strategie operative che possono essere attivate includono: 1. estensione temporale e territoriale delle analisi e dei controlli di qualità condotti (ad es.: dai

suddetti risultati si può osservare che rispetto agli eventi INAIL 1996 di Potenza e Matera, la registrazione dei dati ospedalieri è risultata più accurata presso il Presidio di Matera);

2. pianificazione efficiente e flessibile del sistema informativo dei servizi di Pronto Soccorso - a

cura del Sistema Informativo Sanitario e delle Aziende / Ospedali - da condurre in collaborazione con l’OER;

3. definizione di programmi per la formazione e il coinvolgimento degli operatori locali orientati

alla epidemiologia e alla prevenzione (integrando la rete di 'rilevazione' dati con la rete dei Dipartimenti di Prevenzione e Medicina Occupazionale delle Aziende Sanitarie);

4. approfondimenti analitici di tipo 'ecologico' e 'caso-controllo' orientati allo studio delle

variabilità per microaree con riferimento alle cause evitabili di infortunio (ad es.: aree di Melfi, Matera, Potenza e Policoro; attività lavorative in agricoltura, industria metalmeccanica, costruzioni e sanità);

5. estensione del modulo ad altre problematiche considerate prioritarie a livello regionale in tema

di epidemiologia occupazionale ed ambientale (a partire dall’ottimizzazione dei sistemi informativi in maniera tale da poter collegare i diversi dati: "record-linkage" tra SDO, schede di PS, dati INAIL, schede di morte, registri, indagini ad hoc, rilevamenti ambientali, dati di attività lavorativa, statistiche comunali, caratteristiche dei servizi sanitari, ecc.); un tale sistema di sorveglianza integrato e decentrato ‘a rete’, sia di persone che di tecnologie informative, può consentire studi mirati di valutazione (rapida e di medio-lungo termine) dell'impatto di fattori inquinanti sui lavoratori e sui cittadini (alcuni esempi di 'eventi sentinella' – quali asma, malattie e/o sintomi respiratori, disturbi della pelle ed oculari, condizioni cardiache acute, tumori, malformazioni e patologie materno-infantili - sono riportati nella sezione sullo studio pilota degli eventi sentinella in aree esposte al rischio ambientale).

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5.3 Ospedalizzazioni da incidenti stradali e domestici: dati di riferimento Fonte dei dati Schede di dimissione ospedaliera dell’anno 1998. Dal database dei ricoveri effettuati in Basilicata sono state estratte 824 SDO relative a ricoveri per incidente stradale (campo traumatismo: codice 3), tutti in regime ordinario, e 132 SDO relative a ricoveri per incidente domestico (campo traumatismo: codice 2). Risultati La distribuzione dei ricoveri per incidente stradale nel 1998 è riportata in Tab. 5.3.1. Su un totale di 802 incidenti con il sesso riportato (maschi: 575), 167 si riferiscono a persone con <=18 anni. La fascia d’età più frequente è quella tra i 18 e i 34 anni (n.: 353). La distribuzione della degenza media è riportata per sesso, età e modalità di dimissione. Nonostante siano meno numerosi, i ricoveri per incidente degli anziani fanno registrare una degenza media tendenzialmente più elevata (5-8 giorni) rispetto ai giovani (3-4 giorni). La distribuzione dei ricoveri per incidenti domestici nel 1998 è riportata in Tab. 5.3.2. Su un totale di 132 incidenti registrati (femmine: 69%), il 19% riguarda i bambini (<=14 anni) e il 56% gli anziani. La fascia d’età più frequente è quella tra i 60 e 74 anni (32%). La distribuzione della degenza media è riportata per sesso ed età (Tab. 5.3.3). Il 28% dei ricoveri presenta una degenza di 4 o più giorni. Questa stima supera il 50% tra gli anziani (il 34% delle degenze ha una durata >= 10 giorni). Dati di riferimento nazionali e commento In Italia la mortalità per incidenti stradali tende ad aumentare nel tempo, a partire da un tasso medio di 17 decessi per 100.000 registrato nel 1992 (maschi: 26, femmine: 8), particolarmente nel Sud. I tassi di partenza sono comunque più elevati al Nord (20 per 100.000) rispetto al Centro (16) e al Sud (12) (fonte: Relazione sullo Stato Sanitario del Paese – Ministero della Sanità, Sito Web 1999). I valori più elevati di mortalità si osservano tra i giovani di 15-29 anni (25-30 decessi per 100.000) e tra gli anziani di 70 anni e più (41-51 per 100.000). Simili andamenti temporali (aumenti più consistenti nel Sud) sono registrati per gli incidenti domestici e le cadute. Decessi 1992: 14 per 100.000 (maschi: 10, femmine: 17; anziani con 70 anni e più: 112). Nord: 14 per 100.000, Centro: 17, Sud: 12. L’unico dato di morbosità riportato dalla Relazione Sanitaria del Ministero della Sanità, in termini di arrivi al Pronto Soccorso per incidenti stradali, rappresenta una stima ricavata dal Progetto SISI Molise: 500.000-700.000 prestazioni l’anno, cui corrispondono circa 150-200.000 ricoveri (circa 350 per 100.000). Rispetto agli incidenti domestici, la morbosità in termini di arrivi al Pronto Soccorso è valutabile intorno a 3.500.000 prestazioni / anno, cui corrispondono circa 420.000 ricoveri (740 per 100.000). Nell’Indagine multiscopo dell’ISTAT gli incidenti in casa sono stimati a circa 3.300.000 per anno, indipendentemente dal ricorso o meno in ospedale.

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I dati della Basilicata ricavati dalle SDO producono un tasso medio di ricovero di circa 140 x 100.000 per gli incidenti stradali e di circa 22 x 100.000 per quelli domestici (!) (20 se si considerano solo i residenti), evidenziando nuovamente il fenomeno di ‘sottoregistrazione’ del dato SDO già segnalato, e riproponendo pertanto i problemi di qualità ed implementazione del sistema informativo precedentemente evidenziati. Rispetto allo sviluppo della sezione sugli incidenti lavorativi, questa elaborazione rappresenta solo un esempio da sviluppare sulla base delle priorità definite a livello regionale ed aziendale in tema di epidemiologia ambientale e prevenzione. Gli incidenti stradali rappresentano infatti un indicatore / evento evitabile non direttamente legato al sistema sanitario, sia in termini di interventi che di sviluppo delle politiche di prevenzione. Un uso più diffuso dei dispositivi di sicurezza (casco, cinture, seggiolini) e un controllo accurato del consumo di alcool potrebbero certamente portare ad una riduzione importante della mortalità, morbosità ed invalidità osservate. Ma, d’altra parte, quanti e quali incidenti siano effettivamente evitabili - in relazione alla cultura e al livello socio-economico delle persone - è possibile ottenerlo solo con un accurato sistema di sorveglianza integrato a livello di sistema sanitario. Rispetto agli incidenti domestici e, soprattutto, alle cadute dell’anziano, le implicazioni per il servizio sanitario potrebbero essere invece molto più importanti (basti pensare all’uso inadeguato dei farmaci in anziani portatori di cronicità – es.: scompenso cardiaco, ipertensione – e morbidità / ospedalizzazioni da cadute, evitabili attraverso interventi informativi-educativi mirati a livello di medicina generale e/o di ospedale in fase di dimissione).

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5.4 Analisi pilota di ospedalizzazioni sentinella in aree esposte a rischi ambientali

Quadro di riferimento

Considerate le forti implicazioni di salute pubblica, le problematiche relative ai rischi ambientali sono oggetto di crescente interesse oltre che da parte della comunità scientifica, anche dei cittadini, dei loro rappresentanti istituzionali e dell’industria. I recenti investimenti produttivi nel Sud, caratterizzato da una più bassa incidenza di patologie rispetto al Nord industrializzato (soprattutto di tumori), hanno infatti influenzato l’esplicitazione di priorità per la valutazione della sicurezza ambientale e dell’impatto sulla salute nei programmi sanitari regionali. Le statistiche generali relative allo stato di salute non sono in grado di cogliere eccessi di patologia attribuibili ad inquinamento da insediamenti produttivi localizzati. La metodologia di ‘analisi per piccole aree’ consente invece uno studio della problematica ambientale a livello di microaree (indicativamente da circa 400 a 10.000 persone residenti). La letteratura scientifica riporta studi concernenti sia le patologie croniche con latenza medio-lunga tra esposizione ed evento (tumori), sia gli eventi sentinella acuti cardio-respiratori, i quali possono rappresentare sia l’incidenza di nuovi casi che le riacutizzazioni di condizioni croniche preesistenti nella popolazione esposta. La Regione Basilicata rappresenta un caso modello in questo contesto di ricerca e sviluppo per il Sud. Nell’area del Vulture Melfese, storicamente dedita all’agricoltura e priva di qualsiasi insediamento industriale fino a dieci anni fa, si è verificato un mutamento radicale nelle attività economiche, e conseguentemente nelle abitudini di vita delle popolazioni locali, con la creazione di un polo industriale automobilistico, di una centrale termica e di un termodistruttore (Area 1: Comuni interessati: 2; totale residenti: 29.930). Parallelamente, nella Val d’Agri è stato attivato un importante centro di estrazione idrocarburi (Area 2: Comuni interessati: 4; totale residenti: 11.186). L’attuale disponibilità di dati, in una fase di implementazione dei sistemi informativi a tutti i livelli, non consente ancora un utilizzo dei dati recenti e sufficientemente completi per microaree, sia di mortalità che di pronto soccorso. E’ invece disponibile l’archivio relativo alle schede di dimissione ospedaliera (SDO del triennio 1996-1998) utilizzabile per l’analisi epidemiologica degli eventi sentinella mediamente più gravi, relativi a pazienti con ricovero in regime ordinario. Viene qui riportata un’analisi pilota degli eventi sentinella cardio-respiratori potenzialmente associati ad inquinamento industriale, condotta per aree approssimativamente delimitate sulla base degli insediamenti produttivi. In queste stesse aree sono state attivate reti di monitoraggio ambientale ad hoc, che possono fornire informazioni analitiche per studi approfonditi in cui l’esposizione non è più solo l’”area a rischio”, ma bensì i livelli di concentrazione di sostanze specificamente misurate, per intervalli di tempo ravvicinati, all’interno della stessa area esposta.

Epidemiologia occupazionale ed ambientale

214

Metodi Contesto di esposizione Le zone considerate particolarmente ‘esposte’ al rischio ambientale da insediamenti produttivi, selezionate dai Responsabili del Gruppo di Studio del Progetto Ambiente della Regione, corrispondono a 2 Comuni del Vulture Melfese (Area 1) e a 4 Comuni della Val d’Agri (Area 2). In Tab. 5.4.1 sono riportate le 8 Aree di aggregazione comunale individuate per l’analisi (vd. all. 1). Oltre a Potenza e Matera (Aree 3 e 4), le rimanenti zone sono state individuate sulla base della tipologia urbana o rurale (comuni >= 10.000 abitanti) e sulla distanza dalle due aree a rischio. Rispetto alla vicinanza con le Aree 1 e 2, l’Area 5 è rappresentata dai grandi comuni della parte nord-ovest della regione (ASL 1 e 2); l’Area 6 dai piccoli comuni della stessa zona geografica; l’Area 7 dai grandi comuni della parte sud-est della regione (ASL 3, 4 e 5) e l’Area 8 dai restanti comuni rurali dalla stessa macrozona. Le Aree 7 ed 8 dovrebbero rappresentare le zone meno esposte al rischio ambientale rispetto alle Aree 1 e 2. Strumenti e definizioni L’analisi è stata condotta utilizzando l’archivio interno delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) per ricoveri ordinari del triennio 1996-1998 (16 ospedali della regione; totale: 283.849). Per la popolazione residente è stata considerata la stima aggiornata al 1996. Sono stati definiti eventi sentinella gli episodi di ospedalizzazione registrati nel triennio per condizioni cardio-respiratorie potenzialmente associate ad inquinamento ambientale (Tab. 5.4.2). I codici ICD-9 delle diagnosi principali di dimissione utilizzati per l’individuazione degli eventi sono relativi a: asma, malattia polmonare cronica ostruttiva, infezioni e infiammazioni delle vie respiratorie, polmoniti; malattie cardiache complessive, scompenso miocardico, disturbi del ritmo, infarto miocardico acuto, angina. Dal set di dati generali è stato quindi individuato l’insieme dei ricoveri urgenti per le suddette condizioni morbose (totale SDO: 205.428). Tassi di ospedalizzazione grezzi e standardizzati – Numeratore: dimissioni dei residenti di ogni Area registrate nel triennio; denominatore: numero dei residenti nello stesso periodo. Disegno dell’analisi Le Aree 1-2 individuano zone ad alta probabilità di esposizione media all’inquinamento ambientale da insediamenti industriali. Le Aree 3-4 hanno un’alta probabilità di inquinamento urbano (città). Per ogni Area sono stati calcolati i tassi di ospedalizzazione. Il confronto tra ogni Area e aggregato regionale è stato condotto con i rapporti fra tassi di ospedalizzazione (RRO) e con i rapporti standardizzati di ospedalizzazione (RSO), calcolati utilizzando il metodo indiretto di standardizzazione (vd allegato 2). Al fine di stimare il potenziale effetto di distorsione relativamente alle associazioni osservate, attribuibile ai differenti profili di ospedalizzazione delle Aree esposte (1-2) vs le altre, per ciascuna Area sono stati calcolati i tassi di ospedalizzazione, totale ed urgente, per i 3 anni e per il triennio nel suo complesso. Inoltre, come patologia acuta non correlata a potenziali fattori di inquinamento ambientale è stata selezionata l’appendicite, ed in particolare i DRG 163-166 (appendicectomia).

Epidemiologia occupazionale ed ambientale

215

Risultati

Il numero assoluto di ricoveri urgenti per condizioni respiratorie acute selezionate è pari a 13.154 (mpco: 6.603, polmoniti: 1.988, infezioni-infiammazioni: 3.554, asma: 1.009; quello per tutte le condizioni cardiache acute è pari a 22.280; il numero di condizioni cardiache acute selezionate è 9.877 (tra cui i sottogruppi scompenso: 4.058, disturbi del ritmo: 3.608, infarto miocardico: 1.614, angina: 957). La Tab. 5.4.3a-d riporta i tassi di ospedalizzazione standardizzati (TO - ricoveri urgenti) e i rapporti standardizzati di ospedalizzazione (RSO) relativi alle condizioni respiratorie acute selezionate. L’Area 2 fa registrare tassi più elevati del 50% (riacutizzazioni in malattia polmonare cronica) e del doppio (asma ed altre condizioni) rispetto alla media regionale. La Tab. 5.4.4a-e riporta i TO per ricoveri urgenti e i RSO relativi alle condizioni cardiache acute. I RSO complessivi per le Aree 1-2 (1,2) sintetizzano profili diversi per singolo gruppo di patologie: le ischemie acute - angina e infarto - sembrano più elevate in entrambe le aree (dal 50% a 2 volte e mezzo); un ‘eccesso’ di ospedalizzazioni urgenti da scompenso cardiaco è registrato nell’Area 2 (70%), mentre un lieve ‘eccesso’ di ricoveri urgenti per disturbi del rimo è registrato nell’Area 1. La Tab. 5.4.5 riporta i TO e i RSO per il totale dei ricoveri urgenti (205.428). L’Area 2 mostra un lieve eccesso rispetto alla media regionale (30%) (Area 3 - Potenza: 20%) I tassi più bassi sono registrati nell’Area 1 e nell’Area 4 (Matera). La Tab. 5.4.6 mostra i TO per ricoveri urgenti con il dettaglio dei numeri assoluti e degli eventi negli anziani. Per confronto, in Tab. 5.4.7 sono riportati i TO per ricoveri totali, urgenti e programmati. L’andamento delle ospedalizzazioni complessive nei 3 anni è riportato in Tab. 5.4.8. Mentre per l’Area 2 si registra una tendenza all’aumento delle ospedalizzazioni dei residenti, una stabilizzazione o leggere riduzioni sono registrate per le altre Aree. I ricoveri urgenti per appendicectomia sembrano invece ridursi nell’Area 2 (come nelle 3 e 4). Discussione

Nonostante i ben noti limiti, le statistiche correnti rappresentano un’importante opportunità per implementare sistemi informativi orientati al monitoraggio dello stato di salute in popolazioni particolarmente esposte a rischi di inquinamento industriale, rappresentando al tempo stesso la base per pianificare indagini ad hoc. L’analisi condotta mostra che in aree considerate a “più alto rischio ambientale” nell’ambito della Regione Basilicata si osservano, nel periodo di un triennio, tassi di ospedalizzazione urgente per eventi sentinella cardio-respiratori mediamente più elevati rispetto all’insieme regionale. In particolare, mentre l’Area 2 (Val d’Agri) mostra tassi più elevati - dal 50% a 2,5 volte - per asma, altre condizioni respiratorie acute, ischemie cardiache e scompenso, l’Area 1 (Vulture Melfese) fa registrare tassi tendenzialmente più elevati (50-80%) solo per le patologie ischemiche acute e i disturbi del ritmo. Quando il confronto viene condotto con le singole aree piuttosto che con la media regionale, i valori dei suddetti rapporti standardizzati di ospedalizzazione sono più elevati.

Epidemiologia occupazionale ed ambientale

216

Queste osservazioni rappresentano solo un punto di partenza per l’ottimizzazione dei sistemi di valutazione, dal momento che sia la tipologia dei dati che il disegno applicato sono oggetto di importanti errori metodologici, fonte di distorsione nelle associazioni osservate (bias). Per questo motivo si può solo parlare di “associazioni” statistiche, senza formulare inferenze di causalità. 1. Misure di esposizione ed evento – Errori sistematici nella scelta, codifica e registrazione delle

diagnosi di dimissione possono produrre distorsioni nelle associazioni osservate. Questo problema potrebbe essere alla base delle associazioni diverse riguardanti gli eventi cardiaci: Area 2 e scompenso cardiaco da una parte, Area 1 ed aritmie dall’altra. Per studiare il significato di tali incongruenze tra diagnosi di categorie omogenee è necessario condurre controlli di qualità mirati delle SDO. D’altra parte, la misura di esposizione al rischio ambientale è ancora più sensibile alla possibilità di errore. In attesa della completa disponibilità dei dati relativi ai singoli composti inquinanti, l’area geografica (aggregato di Comuni) è stata infatti utilizzata come misura surrogata del livello di esposizione medio nel triennio 1996-1998. La misura di esposizione ottimale è rappresentata dal livello delle sostanze inquinanti per giorno / mese. Tali valori possono essere quindi correlati agli eventi sentinella registrati negli stessi intervalli di tempo negli ospedali dell’area oggetto di studio (metodi: ecologic time-series analysis / Poisson regression model). Disaggregando ulteriormente i dati per aree più piccole, le aree del gruppo di controllo possono essere campionate con uguale numerosità degli abitanti.

2. Selezione del campione – Il profilo di ospedalizzazione (attitudine all’invio in ospedale da parte dei medici, attitudini dei pazienti, fattori di induzione dei ricoveri legate all’offerta, ecc.) può rappresentare un fattore di errore nell’uso dei dati correnti di ospedalizzazione. I tassi più elevati di eventi sentinella possono cioè essere viziati da una diversa tendenza all’invio in ospedale. E’ per questo motivo che è stato analizzato il pattern di ricovero per area. L’Area 2 mostra una tendenza all’ospedalizzazione urgente più elevata del 30% rispetto alla media regionale. I tassi degli eventi sentinella, più elevati del 50%-2,5 volte rispetto alla regione, potrebbero infatti risentire di questa influenza. D’altra parte, il tasso di ricoveri per appendicectomia nella stessa area risulta essere più basso e in diminuzione nel triennio. Il tasso di ospedalizzazione urgente dell’Area 1, che risulta essere invece tra i più bassi, potrebbe avere un effetto minore nella distorsione “in alto” delle stime per gli eventi sentinella (bias conservativo). Inoltre, quest’area presenta una elevata migrazione di confine, per cui alcuni eventi potrebbero essere stati registrati negli ospedali pugliesi (dato recuperabile). L’effetto del profilo di ospedalizzazione si può indirettamente valutare anche con i risultati dell’Area 4 (Matera): per quasi tutti gli eventi sentinella si registrano bassi RSO, coerentemente con il pattern di ospedalizzazione complessivamente minore dell’area. Per quantificare la variabilità della correlazione tra aree e tassi di eventi “spiegata” dai tassi totali di ospedalizzazione urgente può essere quindi applicato il modello di regressione lineare multipla (correzione dell’R2 di correlazione tra aree e tassi specifici).

Epidemiologia occupazionale ed ambientale

217

3. Confondimento – Anche assumendo un’assenza di errore random (variabilità statistica) e di

errore nella misurazione e selezione degli eventi (la “fallacia ecologica” tipica delle associazioni ‘ecologiche’ tra aree geografiche ed eventi), esiste una terza fonte di distorsione: il confondimento. Oltre alla presenza di insediamenti industriali potenzialmente inquinanti, un’area potrebbe far registrare una elevata concentrazione di fattori di rischio per gli stessi eventi sentinella associati all’inquinamento: asma, patologie respiratorie, malattie ischemiche del cuore, scompenso. Tra questi, i fattori socioeconomici rappresentano gli indicatori che aggregano le variabili più correlate a tali rischi (es.: fumo, condizioni abitative-ambientali, fattori psicosociali, prestazioni sanitarie inefficaci). Anche se il territorio lucano non dovrebbe far registrare importanti disomogeneità socioeconomiche, è in corso una misurazione delle aree geografiche con indicatori di svantaggio socioeconomico, indispensabile per l’analisi ‘aggiustata’ dei rischi relativi osservati nella presente analisi.

Considerate le suddette limitazioni metodologiche e le possibilità di sviluppo dell’analisi, il presente lavoro evidenzia importanti opportunità per la valutazione dell’impatto ambientale sulla salute delle popolazioni. La disponibilità di circa 35.000 eventi sentinella, pari al 15% delle ospedalizzazioni urgenti, fornisce infatti le informazioni utili per il controllo ed il miglioramento della qualità dei dati di routine (indispensabili ai fini del monitoraggio) e per la pianificazione di studi analitici più accurati per disegno e raccolta di informazioni ad hoc. Ovviamente, l’informatizzazione del sistema informativo di Pronto Soccorso è essenziale sia per il monitoraggio accurato degli eventi sentinella, lievi e gravi, che per la loro qualificazione specifica.

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

218

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

Tab. 5.1.1 - Eventi INAIL per anno di evento e anno di definizione.

Anno di definizione Anno dell'evento 1994 1995 1996 1997 Totale

1997 5.777 5.777 1996 5.945 1.174 7.119 1995 5.297 1.703 40 7.040 1994 5.821 1.504 57 5 7.387 1993 1.435 35 9 1 1.480 1992 65 10 6 1 82 1991 32 4 1 37 1990 14 4 1 19 1989 6 5 1 2 14 1988 6 3 1 10 1987 4 1 5 1986 1 3 1 5 1985 1 1 2 1984 1 1 1983 1 1 1982 0 1981 0 1980 1 1

Totale 7.386 6.868 7.723 7.003 28.980

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

219

Tab. 5.1.2 – Infortuni sul lavoro per sesso, età e anno di evento.

94 % 95 % 96 % Totale %

Uomini

<18 95 1,7 89 1,6 124 2,3 308 1,8

18-39 3.136 55,1 3.134 57,2 3.256 59,4 9.526 57,2

40-59 2.158 37,9 1.981 36,1 1.808 33,0 5.947 35,7

60-64 251 4,4 228 4,2 241 4,4 720 4,3

65+ 49 0,9 49 0,9 55 1,0 153 0,9

5.689 5.481 5.484 16.654

Donne

<18 21 1,2 1 0,1 8 0,5 30 0,6

18-39 577 34,0 583 37,4 658 40,2 1.818 37,2

40-59 1.052 62,0 926 59,4 917 56,1 2.895 59,2

60-64 41 2,4 44 2,8 41 2,5 126 2,6

65+ 7 0,4 5 0,3 11 0,7 23 0,5

1.698 1.559 1.635 4.892

Totale 7.387 7.040 7.119 21.546

Tab. 5.1.3 –Infortuni per tipo di definizione e anno di evento.

Tipo di definizione 94 % 95 % 96 % Totale % temporanea 6.784 91,8 6.453 91,7 6.355 89,3 19.592 90,9 permanente 418 5,7 348 4,9 333 4,7 1.099 5,1 mortale con superstiti 14 0,2 14 0,2 14 0,2 42 0,2 mortale senza superstiti 1 0,0 1 0,0 1 0,0 3 0,0 regolare, senza diritto ad indennità di temporanea 170 2,3 224 3,2 416 5,8 810 3,8

Totale 7.387 7.040 7.119 21.546 100,0 Tab. 5.1.4 – Infortuni per ASL e Comune dell’evento. Triennio 1994-96.

ASL Comune Infortuni % (ASL) %(Regione)

1 Melfi 3038 60,9 14,8

Lavello 306 6,1 1,5

San Fele 274 5,5 1,3

Rionero In Vulture 255 5,1 1,2

Venosa 223 4,5 1,1

Atella 215 4,3 1,0

Genzano Di Lucania 184 3,7 0,9 Palazzo San Gervasio 106 2,1 0,5

Pescopagano 58 1,2 0,3

Barile 50 1,0 0,2

Rapolla 48 1,0 0,2

Banzi 38 0,8 0,2 Forenza 37 0,7 0,2

Ruvo Del Monte 35 0,7 0,2

Montemilone 34 0,7 0,2

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

220

Maschito 29 0,6 0,1

Ginestra 24 0,5 0,1 Rapone 20 0,4 0,1

Ripacandida 16 0,3 0,1

Totale ASL 1 4.990 100,0 24,3

2 Potenza 2131 31,5 10,4

Balvano 428 6,3 2,1

Tito 409 6,1 2,0

Muro Lucano 319 4,7 1,6 Avigliano 303 4,5 1,5

Picerno 239 3,5 1,2

Bella 192 2,8 0,9

Brienza 167 2,5 0,8

Ruoti 144 2,1 0,7

Tolve 132 2,0 0,6 Marsico Nuovo 130 1,9 0,6

Sant'angelo Le Fratte 111 1,6 0,5

Viggiano 109 1,6 0,5

Paterno 108 1,6 0,5

Baragiano 106 1,6 0,5

Moliterno 106 1,6 0,5 Filiano 104 1,5 0,5

Pignola 97 1,4 0,5

Pietragalla 96 1,4 0,5

Vietri Di Potenza 93 1,4 0,5

Marsicovetere 92 1,4 0,4 Grumento Nova 79 1,2 0,4

Sant'arcangelo 72 1,1 0,4

Acerenza 70 1,0 0,3

Savoia Di Lucania 69 1,0 0,3

Oppido Lucano 67 1,0 0,3

Satriano Di Lucania 66 1,0 0,3 Tramutola 62 0,9 0,3

Corleto Perticara 56 0,8 0,3

San Chirico Nuovo 47 0,7 0,2

Vaglio Basilicata 42 0,6 0,2

Albano Di Lucania 41 0,6 0,2

Calvello 41 0,6 0,2 Abriola 40 0,6 0,2

Armento 34 0,5 0,2

Gallicchio 31 0,5 0,2

Cancellara 29 0,4 0,1

Montemurro 29 0,4 0,1 Castelgrande 28 0,4 0,1

Pietrapertosa 25 0,4 0,1

Brindisi Montagna 24 0,4 0,1

San Chirico Raparo 23 0,3 0,1

Laurenzana 20 0,3 0,1

Sarconi 20 0,3 0,1 Guardia Perticara 19 0,3 0,1

Missanello 19 0,3 0,1

Castelmezzano 17 0,3 0,1

Sasso Di Castalda 17 0,3 0,1

Spinoso 16 0,2 0,1

Trivigno 14 0,2 0,1 Anzi 11 0,2 0,1

San Martino D'agri 9 0,1 0,0

Campomaggiore 7 0,1 0,0

Totale ASL 2 6.760 100,0 32,9

3 Lauria 283 21,6 1,4

Senise 135 10,3 0,7

Maratea 108 8,3 0,5

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

221

Lagonegro 102 7,8 0,5

Latronico 91 7,0 0,4 Francavilla In Sinni 69 5,3 0,3

Rotonda 45 3,4 0,2

Trecchina 45 3,4 0,2

Viggianello 44 3,4 0,2

San Severino Lucano 39 3,0 0,2

Chiaromonte 35 2,7 0,2 Castelsaraceno 34 2,6 0,2

Rivello 34 2,6 0,2

Episcopia 32 2,4 0,2

Noepoli 29 2,2 0,1

Castelluccio Inferiore 28 2,1 0,1

Roccanova 26 2,0 0,1 Castronuovo Di Sant'an 23 1,8 0,1

San Costantino Albanes 15 1,1 0,1

Castelluccio Superiore 14 1,1 0,1

San Paolo Albanese 13 1,0 0,1

Fardella 13 1,0 0,1

Calvera 11 0,8 0,1 Nemoli 10 0,8 0,0

Teana 10 0,8 0,0

Carbone 9 0,7 0,0

Terranova Di Pollino 8 0,6 0,0

Cersosimo 3 0,2 0,0

Totale ASL 3 1308 100,0 6,4

4 Matera 2587 58,8 12,6

Ferrandina 306 7,0 1,5

Bernalda 298 6,8 1,4

Montescaglioso 272 6,2 1,3

Tricarico 206 4,7 1,0

Miglionico 142 3,2 0,7 Irsina 132 3,0 0,6

Grottole 103 2,3 0,5

Grassano 90 2,0 0,4

Salandra 89 2,0 0,4

Pomarico 86 2,0 0,4

Garaguso 56 1,3 0,3 Calciano 19 0,4 0,1

Oliveto Lucano 10 0,2 0,0

Totale ASL 4 4.396 100,0 21,4

5 Policoro 737 23,7 3,6

Pisticci 663 21,3 3,2

Tursi 360 11,6 1,8 Scanzano Jonico 331 10,7 1,6

Rotondella 258 8,3 1,3

Nova Siri 177 5,7 0,9

Montalbano Jonico 171 5,5 0,8

Stigliano 78 2,5 0,4

Aliano 62 2,0 0,3 Valsinni 47 1,5 0,2

Colobraro 42 1,4 0,2

Craco 42 1,4 0,2

San Mauro Forte 37 1,2 0,2

San Giorgio Lucano 30 1,0 0,1

Accettura 29 0,9 0,1 Gorgoglione 25 0,8 0,1

Cirigliano 17 0,5 0,1

Totale ASL 5 3.106 100,0 15,1

TOTALE infortuni in Regione 20.560

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

222

Tab. 5.1.5 –Infortuni mortali per Comune di evento. Triennio 1994-96. COD_USL COMUNE SIGLA_PROV Inf mortali

104 MATERA MT 5 101 MELFI PZ 3 103 LATRONICO PZ 3 102 POTENZA PZ 2 103 ALTAMURA BA 2 105 POLICORO MT 2 101 BARILE PZ 1 101 MASCHITO PZ 1 101 MONTEMILONE PZ 1 102 ABRIOLA PZ 1 102 BARAGIANO PZ 1 102 BRIENZA PZ 1 102 BRINDISI MONTAGNA PZ 1 102 CASTELGRANDE PZ 1 102 COLLECCHIO PR 1 102 GRUMENTO NOVA PZ 1 102 MURO LUCANO PZ 1 102 PICERNO PZ 1 102 SAN MARTINO D'AGRI PZ 1 102 SANT'ARCANGELO PZ 1 102 TITO PZ 1 103 CASTELSARACENO PZ 1 103 LAURIA PZ 1 103 MARATEA PZ 1 103 SAN COSTANTINO ALBANESE PZ 1 103 SENISE PZ 1 103 VARNA BZ 1 104 GRASSANO MT 1 104 POMARICO MT 1 105 ROTONDELLA MT 1 112 CASTELLANETA TA 1 112 GINOSA TA 1

Missing 2 Totale 45

Statistiche descrittive ETA' Media 44,4 Mediana 44 Moda 32 Deviazione standard 11,5 Intervallo 44 Minimo 21 Massimo 65

Gli infortuni mortali riguardano lavoratori di sesso maschile.

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

223

Tab. 5.1.6 – Infortuni sul lavoro per settore di attività, sesso e anno di evento.

Settore Sesso 94 % 95 % 96 % Totale %

F 1.277 75,2 1.079 69,2 985 60,2 3.341 15,5

Agricoltura M 1.350 23,7 1.267 23,1 1.102 20,1 3.719 17,3

F 59 3,5 77 4,9 174 10,6 310 1,4

Per Conto Stato M 114 2,0 152 2,8 248 4,5 514 2,4

F 362 21,3 403 25,8 476 29,1 1.504 7,0 Industria e

servizi M 4.225 74,3 4.062 74,1 4.134 75,4 12.821 59,5

F 1.698 1.559 1.635 4.892 22,7 Tutti i settori

M 5.689 5.481 5.484 16.654 77,3

Totale 7.387 7.040 7.119 21.546 100,0

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

224

Tab. 5.1.7a – Frequenza degli infortuni per gravità e qualifica professionale (Donne – triennio 1994-96). Qualifica professionale N. eventi

% N. eventi

permanenti %

Agricoltura Lavoratrice avventizia 700 21,0 50 27,8 Coltivatrice diretta (proprietaria) 2.031 60,8 105 58,3 Moglie e figlia del coltivatore diretto 588 17,6 24 13,3 Altre qualifiche 22 0,7 1 0,6 Totale 3.341 180 Industria e servizi Operatrice 284 22,9 13 25,5 Infermiera 116 9,3 4 7,8 Montatrice 113 9,1 2 3,9 Inserviente 71 5,7 2 3,9 Pulitrice 57 4,6 2 3,9 Ausiliario sanitario 57 4,6 1 2,0 Meccanico 48 3,9 Cucitrice 42 3,4 Lamierista 41 3,3 Bidella 37 3,0 5 9,8 Altre qualifiche 375 30,2 22 43,1

Totale 1.241 51

Per Conto Stato Studentessa 158 51,0 Insegnante 42 13,5 Bidella 28 9,0 2 Altre qualifiche * 42 13,5 1 Missing 40 12,9

Totale 310 3 * di cui 21 afferenti la qualifica generica di “Operatore”

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

225

Tab. 5.1.7b – Frequenza degli infortuni per gravità e qualifica professionale (Uomini – triennio 1994-96). Qualifica professionale N. eventi

% N. eventi

permanenti % N. eventi

mortali %

Agricoltura Coltivatore diretto (proprietario) 2.653 71,3 116 62,0 4 57,1 Lavoratore avventizio 827 22,2 64 34,2 2 28,6 Figli del coltivatore diretto 171 4,6 3 1,6 Lavoratore Fisso 58 1,6 3 1,6 Altre qualifiche 10 0,3 1 0,5 1 14,3

Totale 3.719 187 7

Industria e Servizi Operatore 2.545 20,5 124 18,5 3 7,9 Muratore 2.102 16,9 167 24,9 12 31,6 Meccanico 1.278 10,3 38 5,7 1 2,6 Autista 721 5,8 63 9,4 3 7,9 Montatore 534 4,3 6 0,9 Carpentiere 417 3,4 38 5,7 2 5,3 Falegname 358 2,9 35 5,2 Lamierista 340 2,7 1 2,6 Elettricista 283 2,3 15 2,2 Verniciatore 269 2,2 4 0,6 1 2,6 Saldatore 248 2,0 16 2,4 Ferraiolo 226 1,8 7 1,0 3 7,9 Idraulico 186 1,5 9 1,3 Fabbro 167 1,3 9 1,3 1 2,6 Netturbino 142 1,1 4 0,6 Escavatorista 127 1,0 9 1,3 Pulitore 106 0,9 2 0,3 Altre qualifiche 2.372 19,1 126 18,8 11 28,9 Totale 12.421 672 38 Per Conto Stato Studente 250 48,6 1 Operatore 55 10,7 Bidello 18 3,5 2 Cantoniere stradale 18 3,5 2 Insegnante 18 3,5 Altre qualifiche 47 9,1 1 Missing 108 21,0

Totale 514 6

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

226

Tab. 5.1.8 – Infortuni per sede della lesione e gravità. (Anni 1994-96).

Sede della lesione N. eventi % N. eventi permanenti

% N. eventi mortali

%

Mano 1.721 8,0 49 4,5 Ginocchio 1.637 7,6 84 7,6 Occhio 1.492 6,9 47 4,3 Piede 1.404 6,5 52 4,7 Caviglia 1.375 6,4 92 8,4 Pollice 1.255 5,8 46 4,2 Polso 1.130 5,2 104 9,5 Indice 1.102 5,1 53 4,8 Cranio 1.055 4,9 57 5,2 20 44,4 Medio 957 4,4 35 3,2 1 2,2 Cingolo toracico 947 4,4 60 5,5 Parete toracica 921 4,3 22 2,0 2 4,4 Lombare 895 4,2 0,0 Gamba 867 4,0 74 6,7 1 2,2 Avambraccio 516 2,4 27 2,5 Anulare 495 2,3 12 1,1 Mignolo sx 418 1,9 21 1,9 Gomito 401 1,9 33 3,0 Faccia 354 1,6 11 1,0 2 4,4 Alluce 329 1,5 3 0,3 Coscia 314 1,5 27 2,5 1 2,2 Cingolo pelvico 252 1,2 19 1,7 Braccio 251 1,2 26 2,4 Altre sedi 949 4,4 112 10,2 5 11,1 Missing 509 2,4 33 3,0 13 28,9

Totale 21.546 1.099 45

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

227

Tab. 5.1.9a - Infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL nel settore Industria,

Commercio e Servizi per Provincia e anno dell’evento (Regione Basilicata – Anni 1995-1999).

1995 1996 1997 1998 1999

Matera 2.098 2.051 2.122 2.002 2.041 Potenza 4.599 4.803 4.835 4.301 4.512

Basilicata 6.697 6.854 6.957 6.303 6.553 Tab. 5.1.9b - Infortuni sul lavoro in Agricoltura denunciati all’INAIL per anno

evento e posizione nella professione (Regione Basilicata – Anni 1995-1999).

Infortuni

denunciati per i lavoratori

1995

1996

1997

1998

1999

Autonomi 2.047 1.844 1.751 1.328 1.114

Dipendenti 660 537 574 616 682 Totale 2.707 2.381 2.325 1.944 1.796 Tab. 5.1.9c- Infortuni sul lavoro con gestione Conto Stato denunciati all’INAIL

per anno evento (Regione Basilicata – Anni 1995-1999). 1995 1996 1997 1998 1999 Dipendenti 150 189 192 170 138 Studenti scuole pubbliche

129

306

471

510

650

Totale 279 495 663 680 788

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

228

Tab. 5.1.10a - Infortuni sul lavoro indennizzati a tutto il 31 dicembre 1999 nel settore Industria, Commercio e Servizi per anno dell’evento e tipo di conseguenza (Regione Basilicata – Anni 1997-1999).

Anno evento Tipo di conseguenza Totale

Inabilità temporanea

Inabilità permanente

Morte

1997 4.336 208 17 4.561 1998 4.031 244 16 4.291 1999 3.763 146 7 3.916

Tab. 5.1.10b - Infortuni sul lavoro indennizzati a tutto il 31 dicembre 1999 nel

settore Agricoltura per anno dell’evento e tipo di conseguenza (Regione Basilicata – Anni 1997-1999).

Anno evento Tipo di conseguenza Totale

Inabilità temporanea

Inabilità permanente

Morte

1997 1.859 103 2 1.964 1998 1.211 94 2 1.307 1999 890 56 4 950

Tab. 5.1.10c - Infortuni sul lavoro indennizzati a tutto il 31 dicembre 1999 nel

settore Conto Stato per anno dell’evento e tipo di conseguenza (Dipendenti) (Regione Basilicata – Anni 1997-1999).

Anno evento Tipo di conseguenza Totale

Inabilità temporanea

Inabilità permanente

Morte

1997 80 2 82 1998 80 2 1 83 1999 56 3 59

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

229

Tab. 5.1.11 - Frequenze relative di infortunio (Industria e Servizi) per Provincia, Regione e tipo di conseguenza. Media del triennio 1996-98 (per 1.000 addetti).

Province e Regioni Tipo di conseguenza Totale

Inabilità temporanea

Inabilità permanente

Morte

Alessandria 44,77 2,35 0,09 47,21 Asti 42,76 2,36 0,07 45,19 Biella 33,15 1,44 0,06 34,65 Cuneo 44,76 2,40 0,14 47,30 Novara 34,20 1,54 0,10 35,84 Torino 35,39 2,18 0,05 37,61 Verbania 33,80 1,99 0,04 35,83 Vercelli 46,12 2,80 0,06 48,97 Piemonte 37,87 2,15 0,07 40,09 Aosta 39,71 2,19 0,12 42,01 Valle D'aosta 39,71 2,19 0,12 42,01 Bergamo 51,80 2,80 0,11 54,71 Brescia 47,72 2,41 0,12 50,25 Como 43,66 2,31 0,08 46,05 Cremona 53,68 2,42 0,13 56,24 Lecco 50,11 2,55 0,04 52,71 Lodi 44,86 2,07 0,14 47,07 Mantova 56,75 2,20 0,12 59,06 Milano 24,07 1,30 0,04 25,41 Pavia 33,98 1,87 0,06 35,91 Sondrio 45,90 2,40 0,12 48,43 Varese 35,50 2,01 0,05 37,56 Lombardia 35,94 1,87 0,07 37,87 Genova 46,42 3,71 0,07 50,19 Imperia 42,98 2,46 0,10 45,53 La Spezia 51,22 3,93 0,07 55,21 Savona 44,74 2,61 0,09 47,44 Liguria 46,48 3,41 0,08 49,97 Bolzano 42,99 1,89 0,05 44,93 Trento 49,35 2,56 0,11 52,02 Trentino Alto Adige 46,13 2,22 0,08 48,42 Belluno 42,17 2,20 0,07 44,45 Padova 50,90 2,11 0,10 53,12 Rovigo 47,07 2,01 0,15 49,23 Treviso 56,32 2,67 0,12 59,11 Venezia 51,11 2,27 0,08 53,47 Verona 53,81 2,18 0,10 56,09 Vicenza 53,66 2,46 0,08 56,20

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

230

Veneto 52,37 2,32 0,10 54,79 Gorizia 87,47 4,91 0,11 92,50 Pordenone 50,99 2,24 0,13 53,35 Trieste 51,41 3,22 0,07 54,70 Udine 48,38 2,62 0,10 51,09 Friuli V. G. 53,52 2,85 0,10 56,48 Bologna 41,82 2,08 0,05 43,95 Ferrara 49,26 2,24 0,14 51,64 Forli 64,05 2,58 0,12 66,75 Modena 57,72 3,22 0,10 61,04 Parma 60,66 2,97 0,10 63,73 Piacenza 50,35 3,10 0,17 53,62 Ravenna 61,44 2,98 0,15 64,57 Reggio Emilia 63,39 3,95 0,09 67,43 Rimini 54,67 2,90 0,10 57,67 Emilia Romagna 54,42 2,84 0,10 57,36 Arezzo 48,18 3,71 0,09 51,98 Firenze 39,27 2,14 0,05 41,46 Grosseto 33,44 2,36 0,15 35,95 Livorno 56,69 3,36 0,07 60,12 Lucca 52,57 3,11 0,06 55,75 Massa Carrara 68,67 5,03 0,15 73,85 Pisa 43,52 3,06 0,10 46,67 Pistoia 49,66 3,71 0,06 53,43 Prato 49,42 2,98 0,05 52,45 Siena 37,92 2,26 0,08 40,25 Toscana 46,14 2,95 0,07 49,17 Perugia 63,43 4,58 0,10 68,11 Terni 44,38 3,87 0,10 48,35 Umbria 58,62 4,40 0,10 63,12 Ancona 59,36 3,33 0,06 62,75 Ascoli Piceno 44,07 3,64 0,07 47,79 Macerata 44,09 3,16 0,13 47,38 Pesaro 59,43 4,09 0,13 63,65 Marche 52,56 3,55 0,10 56,21 Frosinone 39,48 3,18 0,11 42,77 Latina 36,99 2,11 0,14 39,25 Rieti 36,82 2,68 0,16 39,65 Roma 24,48 1,54 0,05 26,08 Viterbo 31,82 3,13 0,06 35,02 Lazio 27,67 1,84 0,07 29,58 Chieti 46,27 2,06 0,08 48,42 L'Aquila 47,43 3,44 0,15 51,02 Pescara 44,46 3,13 0,14 47,73 Teramo 55,55 4,03 0,17 59,75

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

231

Abruzzo 48,60 3,09 0,13 51,82 Campobasso 44,95 2,57 0,13 47,66 Isernia 38,07 3,45 0,14 41,66 Molise 42,95 2,83 0,13 45,91 Avellino 31,58 3,08 0,11 34,76 Benevento 33,84 2,85 0,03 36,72 Caserta 29,72 2,81 0,22 32,74 Napoli 25,95 4,18 0,11 30,24 Salerno 33,43 3,00 0,20 36,62 Campania 28,85 3,59 0,14 32,58 Bari 44,11 3,27 0,16 47,54 Brindisi 52,49 2,91 0,10 55,51 Foggia 41,64 3,58 0,20 45,42 Lecce 45,00 3,42 0,16 48,58 Taranto 57,82 4,52 0,17 62,51 Puglia 46,62 3,49 0,16 50,27 Matera 42,70 3,11 0,24 46,04 Potenza 57,95 3,50 0,17 61,62 Basilicata 52,73 3,37 0,19 56,29 Catanzaro 36,09 2,78 0,07 38,95 Cosenza 31,48 2,90 0,16 34,54 Crotone 37,18 2,75 0,26 40,18 Reggio Calabria 29,43 2,71 0,11 32,26 Vibo Valentia 42,42 2,56 0,11 45,09 Calabria 33,20 2,79 0,13 36,12 Agrigento 24,54 2,63 0,23 27,40 Caltanissetta 28,85 2,32 0,13 31,30 Catania 22,86 1,67 0,10 24,63 Enna 34,28 2,45 0,13 36,86 Messina 36,43 2,71 0,11 39,25 Palermo 28,64 2,28 0,09 31,00 Ragusa 40,85 3,11 0,12 44,08 Siracusa 31,76 2,34 0,08 34,17 Trapani 33,95 2,83 0,13 36,91 Sicilia 29,84 2,34 0,11 32,29 Cagliari 38,87 2,72 0,13 41,72 Nuoro 44,13 2,28 0,08 46,49 Oristano 34,26 2,67 0,12 37,05 Sassari 36,58 2,79 0,14 39,51 Sardegna 38,63 2,67 0,13 41,43 Italia 41,89 2,39 0,09 44,37

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

232

Tab. 5.1.12 - Frequenze relative di infortunio (Industria e Servizi) per Provincia e tipo di conseguenza con rischi relativi di infortunio (RRI). Media del triennio 1996-98 (per 1.000 addetti).

Tipo di conseguenza

RRI Inabilità

temporanea Inabilità

permanente Morte Totale Inabilità

temporanea Inabilità

permanente Morte Totale

Matera 42,70 3,11 0,24 46,04 1,0 1,3 2,7 1,0 Potenza 57,95 3,50 0,17 61,62 1,4 1,5 1,9 1,4 Basilicata 52,73 3,37 0,19 56,29 1,3 1,4 2,1 1,3

Italia* 41,89 2,39 0,09 44,37 1,0 1,0 1,0 1,0 * categoria di riferimento Tab. 5.1.13a - Graduatorie di frequenze relative di infortunio (Industria e

Servizi) per Provincia e tipo di conseguenza. Media del triennio 1996-98 (per 1.000 addetti).

Province Tipo di Conseguenza

Inabilità Temporanea

Inabilità Permanente

Morte Totale

Gorizia 1 2 44 1 Massa Carrara 2 1 15 2 Perugia 4 3 53 3 Reggio Emilia 5 8 66 4 Forlì 3 59 36 5 Ravenna 6 36 15 6 Parma 7 38 53 7 Pesaro 8 6 27 8 Ancona 9 21 86 9 Taranto 11 4 7 10 Potenza 10 16 7 11 Modena 12 23 53 12 Livorno 14 20 78 13 Teramo 16 7 7 14 Treviso 15 54 36 15 Mantova 13 83 36 16 Rimini 17 40 53 17 Cremona 19 67 27 18 Vicenza 19 64 71 19 Verona 18 86 53 20 Lucca 21 29 86 21 Brindisi 22 39 53 22 La Spezia 25 9 78 23 Bergamo 23 45 44 24 Trieste 24 23 78 24 Piacenza 29 32 7 26 Venezia 26 79 71 27 Pistoia 31 11 86 28 Pordenone 27 81 27 29 Padova 28 89 53 30 Lecco 30 63 100 31 Prato 32 36 93 32 Arezzo 36 11 66 33 Trento 33 61 44 33

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

233

Ferrara 34 81 20 35 Udine 35 57 53 36 L'aquila 38 18 15 37 Brescia 37 68 36 38 Genova 40 11 78 39 Rovigo 39 94 15 40 Vercelli 42 45 86 41 Lecce 44 19 11 42 Sondrio 43 69 36 43 Chieti 41 93 71 44 Terni 51 10 53 45 Ascoli Piceno 55 14 78 46 Pescara 50 27 20 47 Campobasso 45 60 27 48 Bari 52 22 11 49 Savona 49 58 66 50 Macerata 52 26 27 51 Cuneo 47 69 20 52 Alessandria 47 73 66 53 Lodi 46 92 20 54 Pisa 57 34 53 55 Nuoro 52 77 71 56 Matera 61 29 2 57 Como 56 76 71 58 Imperia 58 64 53 59 Foggia 65 15 5 60 Asti 60 71 78 61 Vibo Valentia 62 61 44 62 Bolzano 58 97 93 63 Belluno 63 83 78 64 Ragusa 66 29 36 65 Bologna 64 91 93 66 Frosinone 68 25 44 67 Aosta 67 85 36 68 Cagliari 70 50 27 69 Isernia 71 17 20 70 Firenze 69 88 93 71 Siena 72 80 71 72 Crotone 73 49 1 73 Rieti 75 53 11 74 Sassari 76 47 20 75 Messina 77 51 44 76 Latina 74 89 20 76 Catanzaro 78 48 78 78 Torino 80 86 93 79 Varese 79 94 93 80 Oristano 81 54 36 81 Trapani 85 43 27 82 Enna 81 66 27 83 Benevento 86 42 103 84 Salerno 88 35 5 85 Grosseto 88 71 15 86 Pavia 84 98 86 87 Novara 83 100 53 88 Verbania 87 96 100 88 Viterbo 91 27 86 90 Avellino 93 33 44 91 Biella 90 102 86 92

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

234

Cosenza 94 40 11 93 Siracusa 92 74 71 94 Caserta 95 44 4 95 Reggio Calabria 96 51 44 96 Caltanissetta 97 75 27 97 Palermo 98 77 66 98 Napoli 99 5 44 99 Agrigento 100 56 3 100 Roma 101 100 93 101 Milano 102 103 100 102 Catania 103 99 53 103 Tab. 5.1.13b - Graduatorie di frequenze relative di infortunio (Industria e

Servizi) per Regione e tipo di conseguenza. Media del triennio 1996-98 (per 1.000 addetti).

Regioni Tipo di Conseguenza

Inabilità Temporanea

Inabilità Permanente

Morte Totale

Umbria 1 1 10 1 Emilia Romagna 2 10 10 2 Friuli V. G. 3 9 10 3 Basilicata 4 6 1 4 Marche 5 3 10 5 Veneto 6 15 10 6 Abruzzo 7 7 4 7 Puglia 8 4 2 8 Liguria 9 5 15 9 Toscana 10 8 17 10 Trentino Alto Adige 10 16 15 11 Molise 12 11 4 12 Valle D'Aosta 13 17 8 13 Sardegna 14 13 4 14 Piemonte 15 18 17 15 Lombardia 16 19 17 16 Calabria 17 12 4 17 Campania 19 2 3 18 Sicilia 18 14 9 19 Lazio 20 20 17 20 Nord-Est 1 3 3 1 Centro 2 2 4 2 Sud 3 1 1 3 Nord-Ovest 4 5 5 4 Isole 5 4 2 5

5.1. - Infortuni sul lavoro: INAIL

235

Fig. 5.1.1a - Frequenze relative di infortuni sul lavoro - Industria e Servizi. Anno1996.

Fig. 5.1.1b - Frequenze relative di infortuni sul lavoro- Agricoltura. Anno1996.

Piem

onte

Valle

d'A

osta

Lom

bard

ia

Tren

tino

Alto

Adi

ge

Vene

to

Friu

li Ve

n . G

iulia

Ligu

ria Emilia

Rom

agna

Tosc

ana

Um

bria

Mar

che

Lazi

o

Abru

zzo

Mol

ise

Cam

pani

a

Pugl

ia Basi

licat

a

Cal

abria

Sici

lia

Sard

egna

ITAL

IA

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

25,00

30,00

35,00

40,00Pi

emon

te

Valle

d'A

osta

Lom

bard

ia

Tren

tino

Alto

Adi

ge

Vene

to

Friu

li Ve

n. G

iulia

Ligu

ria

Emilia

Rom

agna

Tosc

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Um

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Mar

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Lazi

o

Abru

zzo

Mol

ise

Cam

pani

a

Pugl

ia

Basi

licat

a

Cal

abria

Sici

lia Sard

egna

ITAL

IA

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

90,00

100,00

5.2. - Infortuni sul Lavoro e Sistema Sanitario: ILSS

236

5.2. - INFORTUNI SUL LAVORO E SISTEMA SANITARIO Tab. 5.2.1 - Distribuzione dei pazienti con ricoveri per infortunio (1164 SDO, 22

in DH) nel triennio 1996-98. Età Maschi Femmine Totale

N. % N. % N. %

<18 anni 23 2,4 23 2,0

18 - 39 482 51,0 62 33,5 544 48,1 40 - 59 342 36,2 105 56,8 447 39,6 60 - 64 56 5,9 11 5,9 67 5,9

65+ 42 4,4 7 3,8 49 4,3

Totale 945 185 1.130 Tab. 5.2.2 - Ricoveri ordinari per età e durata di degenza. Triennio 1996-98.

Fasce di età Totale % Intervalli di durata di degenza

<18 % 18 - 39 % 40 - 59 % 60 - 64 % 65+ %

1 11 45,8 182 32,3 111 25,3 9 13,2 5 10,2 318 27,8 2 - 3 9 37,5 224 39,8 154 35,2 33 48,5 15 30,6 435 38,1 4 - 9 2 8,3 126 22,4 125 28,5 17 25,0 17 34,7 287 25,1 10+ 2 8,3 31 5,5 48 11,0 9 13,2 12 24,5 102 8,9

Totale 24 563 438 68 49 1.142

Tab. 5.2.3a – Distribuzione delle ospedalizzazioni per infortunio per ospedale. .

Ospedale 96 97 98 Totale % Matera 114 144 111 369 31,7 Policoro 91 133 74 298 25,6 Pescopagano 65 67 56 188 16,2 Melfi 79 28 16 123 10,6 Venosa 8 18 23 49 4,2 Marsicovetere 12 11 4 27 2,3 Tricarico 7 8 10 25 2,1 Marlaglau 16 8 1 25 2,1 Stigliano 4 12 8 24 2,1 Potenza 5 7 12 1,0 Pisticci 6 4 1 11 0,9 Cc. Luccioni 1 3 4 8 0,7 Chiaromonte 3 2 5 0,4 Totale 411 445 308 1.164

5.2. - Infortuni sul Lavoro e Sistema Sanitario: ILSS

237

Tab. 5.2.3b – Distribuzione delle SDO per infortuni sul lavoro per sesso, età e ospedale.

Ospedale Età Anno 1996 Anno 1997 Anno 1998 Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine

170001 Potenza 18-39 1 1 1 1 0 0 40-59 2 1 4 1 0 0 >60 0 0 0 0 0 0 5 7 0

170002 Venosa 18-39 2 0 8 2 12 7 40-59 4 0 5 1 0 1 >60 1 0 1 0 2 0 7 17 22

170003 Maratea 18-39 8 1 8 2 0 0 40-59 5 0 5 1 0 0 >60 1 0 1 0 0 0 15 17 0

170004 Melfi 18-39 44 9 16 3 7 1 40-59 14 13 5 1 6 0 >60 6 2 0 0 0 2 88 25 16

170005 Lagonegro 18-39 1 0 0 0 0 0 40-59 0 0 0 0 0 0 >60 0 0 0 0 0 0 1 0 0

170006 Chiaromonte 18-39 1 2 0 0 0 0 40-59 0 0 2 0 0 0 >60 0 0 0 0 0 0 3 2 0

170007 Pescopagano 18-39 24 2 24 5 20 5 40-59 14 7 16 13 13 9 >60 10 3 4 1 5 3 60 63 55

170008 Marsicovetere 18-39 3 1 2 0 0 0 40-59 5 1 5 2 1 3 >60 2 0 1 0 0 0 12 10 4

170009 Cc. Luccioni 18-39 1 1 1 0 1 0 40-59 0 0 1 1 2 0 >60 0 0 0 0 0 1 2 3 4

170011 Matera 18-39 48 5 62 6 56 4 40-59 39 5 45 7 29 7 >60 12 0 13 0 10 2 109 133 108

170012 Tricarico 18-39 4 1 3 0 1 0 40-59 0 1 2 2 6 1 >60 0 0 1 0 2 0 6 8 10

170013 Stigliano 18-39 2 0 1 0 2 0 40-59 2 0 7 1 5 0 >60 0 0 3 0 1 0 4 12 8

170014 Policoro 18-39 33 5 56 8 30 2 40-59 33 9 37 18 22 10 >60 7 0 10 2 4 2 87 131 70

170015 Pisticci 18-39 2 0 2 0 1 0 40-59 2 0 1 0 0 0 >60 1 0 1 0 0 0 5 4 1

170016 Rionero 18-39 0 0 0 0 0 0 40-59 0 0 0 0 0 0 >60 0 0 0 0 0 0 0 0 0

170017 Lauria 18-39 0 0 0 0 0 0 40-59 0 0 0 0 0 0 >60 0 0 0 0 0 0 0 0 0

170020 Marlaglau 18-39 0 0 4 1 1 0 40-59 0 0 2 0 0 0 >60 0 0 1 0 0 0 738 70 793 79 537 60

5.2. - Infortuni sul Lavoro e Sistema Sanitario: ILSS

238

Fig. 5.2.1 - Ricoveri (SDO) per infortunio per reparto.

Fig. 5.2.2 – SDO con infortuni per sesso e anno.

Fig. 5.2.3 – SDO con infortuni per anno e fasce di età.

0100200300400500

199619971998

1996 342 56 398

1997 356 76 432

1998 251 53 304

Maschi Femmine Totale

45

38

330

751

0 100 200 300 400 500 600 700 800N. Ricoveri

ORTOPEDIA

CHIRURGIA

OCULISTICA

ALTRO

020406080

100120140160180200220

<18 anni 18 - 39 40 - 59 60 - 64 65+

199619971998

5.2. - Infortuni sul Lavoro e Sistema Sanitario: ILSS

239

Fig. 5.2.4 - Durata di degenza dei ricoveri per infortuni sul lavoro

nel triennio 1996-1998.

01020304050

1996 1997 1998

12 - 34 - 910+

% r

icov

eri

5.2. - Infortuni sul Lavoro e Sistema Sanitario: ILSS

240

Fig. 5.2.5 - Infortuni sul lavoro totali - Triennio 1994-1996 - Dati INAIL.

5.2. - Infortuni sul Lavoro e Sistema Sanitario: ILSS

241

Fig. 5.2.6 - Infortuni sul lavoro - Industria e Servizi - Triennio 1994-1996 – dati INAIL.

5.2. - Infortuni sul Lavoro e Sistema Sanitario: ILSS

242

Fig. 5.2.7. - Infortuni sul lavoro – Agricoltura - Triennio 1994-1996 – Dati INAIL.

5.2. - Infortuni sul Lavoro e Sistema Sanitario: ILSS

243

Fig. 5.2.8 - Infortuni sul lavoro - Ricoveri per ospedale (registrati nelle SDO) - Triennio 1996-1998.

5.2. - Infortuni sul Lavoro e Sistema Sanitario: ILSS

244

Fig. 5.2.9 - Frequenze relative di infortuni sul lavoro in Europa – Anni 1991-1993.

0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0

Olanda

Regno Unito

Grecia

Svezia

Danimarca

Finaldia

Belgio

Norvegia

Portogallo

Irlanda

Svizzera

Francia

Media Ue

Austria

Spagna

Italia

Germania

Lussemburgo

1993 1991

5.3. - Ospedalizzazioni per incidenti stradali e domestici

245

5.3. – OSPEDALIZZAZIONI PER INCIDENTI STRADALI E DOMESTICI

Tab. 5.3.1 - Ricoveri registrati nelle SDO per incidenti stradali. (Anno 1998)

Ordinari DH Totale Ricoveri totali 103.470 6.579 110.049 Traumatismi 1.346 4 1.350 Incidenti stradali 824 0 824

Età Maschi Femmine Totale 0-18 112 55 167 18-34 267 86 353 35-64 149 60 209 65+ 47 26 73

802 0-18 Anni: Modalità di dimissione e durata di degenza per sesso

SESSO DIM_MOD Frequenza Degenza Media Maschi 2 97 4

5 11 2 6 5 3

Femmine 2 44 3 5 9 3 6 2 3 168

18-34 Anni: Modalità di dimissione e durata di degenza per sesso

SESSO DIM_MOD Frequenza Degenza Media Maschi 2 218 4

4 1 1 5 41 1 6 19 2

Femmine 1 1 1 2 73 3 5 16 2 6 1 1 370

35-64 Anni: Modalità di dimissione e durata di degenza per sesso

SESSO DIM_MOD Frequenza Degenza Media Maschi 2 115 4

5 23 1 6 13 2

Femmine 2 47 6 5 13 1 6 2 1 213

5.3. - Ospedalizzazioni per incidenti stradali e domestici

246

65+ Anni: Modalità di dimissione e durata di degenza per sesso

SESSO DIM_MOD Frequenza Degenza Media Maschi 2 39 5

3 2 2 6 6 2

Femmine 2 24 8 5 1 1 6 1 1 73

Tab. 5.3.2 - Ricoveri registrati nelle SDO per incidenti domestici - Anno 1998.

Età Maschi % Femmine % Totale %

0-14 13 31,7 12 13,2 25 18,9 15-59 13 31,7 20 22,0 33 25,0 60-74 12 29,3 30 33,0 42 31,8 75+ 3 7,3 29 31,9 32 24,2

Totale 41 31,1 91 68,9 132 Tab. 5.3.3 - Durata di degenza.

Età Totale 0-14 % 15-59 % 60-74 % 75+ % %

1 18 72,0 13 39,4 9 21,4 4 12,5 44 33,3 2 - 3 6 24,0 13 39,4 19 45,2 12 37,5 50 37,9 4 - 9 1 4,0 5 15,2 6 14,3 5 15,6 17 12,9 10+ 2 6,1 8 19,0 11 34,4 21 15,9

Totale 25 33 42 32 132 La modalità di dimissione "deceduto" riguarda due donne di 80 e 68 anni I 132 ricoveri (tutti ordinari) si riferiscono a 132 pazienti di cui 120 sono residenti in Regione TO =19,6 per 100.000

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

247

5.4. - OSPEDALIZZAZIONI SENTINELLA E RISCHIO AMBIENTALE Tab. 5.4.1 - Distribuzione della popolazione e percentuale

di ultra-sessantacinquenni nelle 8 aree in cui è stata suddivisa la Regione Basilicata.

Aree Popolazione %65+

1 29.980 15,5 2 11.186 17,5 3 69.662 14,0 4 56.276 13,9 5 38.064 16,1 6 176.504 19,9 7 59.541 14,0 8 171.566 18,8

Totale 612.779 17,3

Tab. 5.4.2 - Patologie selezionate tra le diagnosi di dimissione. Patologie Codifica ICD-9

Malattie cardiache 390.0 - 429.9

Scompenso cardiaco 428.0 428.1 428.9 429.9 Disturbi del ritmo cardiaco 427.0 - 427.9 IMA 410 Angina 413

Patologie respiratorie

Asma 493.0 - 493.9 MPCO 490 - 496 Inf acute delle vie respiratorie 460 - 466 Polmoniti 480 - 486 Condizioni morbose respiratorie da inalazione di fumi e vapori chimici

506

Tab. 5.4.3a - Tassi di ospedalizzazione (ricoveri

urgenti) per MPCO e rischi relativi di ospedalizzazione (RRO) (Media del triennio 1996-98)

Aree TO

(per 10000 residenti) RRO

1 31,4 0,9 2 55,7 1,6 3 33,7 0,9 4 23,5 0,7 5 39,9 1,1 6 39,2 1,1 7 31,8 0,9 8 37,5 1,0

TOT 35,9 1,0

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

248

Tab. 5.4.3b - Tassi di ospedalizzazione (ricoveri urgenti) per polmoniti e rischi relativi di ospedalizzazione (RRO) (Media del triennio 1996-98).

Aree TO

(per 10.000 residenti) RRO

1 7,7 0,7 2 22,1 2,0 3 14,5 1,3 4 7,2 0,7 5 10,3 1,0 6 12,0 1,1 7 8,3 0,8 8 10,1 0,9

TOT 10,8 1,0 Tab. 5.4.3c - Tassi di ospedalizzazione (ricoveri

urgenti) per infezioni/infiammazioni polmonari e rischi relativi di ospedalizzazione (RRO) (Media del triennio 1996-98).

Aree TO

(per 1.000 residenti) RRO

1 15,0 0,8 2 44,4 2,3 3 16,4 0,8 4 13,6 0,7 5 20,8 1,1 6 18,8 1,0 7 25,2 1,3 8 19,7 1,0

TOT 19,3 1,0 Tab. 5.4.3d - Tassi di ospedalizzazione (ricoveri

urgenti) per asma e rischi relativi di ospedalizzazione (RRO) (Media del triennio 1996-98).

Aree TO

(per 10.000 residenti) RRO

1 4,7 0,9 2 10,4 1,9 3 6,3 1,2 4 3,0 0,5 5 6,8 1,2 6 5,9 1,1 7 7,7 1,4 8 4,4 0,8

TOT 5,5 1,0

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

249

Tab. 5.4.4a - Tassi di ospedalizzazione standardizzati

(ricoveri urgenti) per malattie cardiache e rischi relativi di ospedalizzazione (RRO). (Media del triennio 1996-98).

Aree TO

(per 10.00 residenti) RRO

1 14,1 1,1 2 14,5 1,2 3 12,7 1,0 4 10,4 0,8 5 12,7 1,0 6 11,9 1,0 7 12,9 1,0 8 13,0 1,0

TOT 12,4 1,0 Tab. 5.4.4b - Tassi di ospedalizzazione standardizzati

(ricoveri urgenti) per scompenso e rischi relativi di ospedalizzazione (RRO). (Media del triennio 1996-98).

Aree TO

(per 1.000 residenti) RRO

1 1,9 0,8 2 3,7 1,7 3 2,5 1,1 4 0,8 0,4 5 2,3 1,1 6 2,8 1,3 7 2,1 0,9 8 1,9 0,9

TOT 2,2 1,0 Tab. 5.4.4c - Tassi di ospedalizzazione standardizzati

(ricoveri urgenti) per disturbi del ritmo e rischi relativi di ospedalizzazione (RRO). (Media del triennio 1996-98).

Aree TO

(per 1.000 residenti) RRO

1 2,7 1,4 2 1,5 0,8 3 2,2 1,1 4 1,7 0,9 5 2,0 1,0 6 1,9 1,0 7 1,9 1,0 8 1,9 1,0

TOT 2,0 1,0

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

250

Tab. 5.4.4d - Tassi di ospedalizzazione standardizzati

(ricoveri urgenti) per IMA e rischi relativi di ospedalizzazione (RRO). (Media del triennio 1996-98).

Aree TO

(per 1000 residenti) RRO

1 1,3 1,5 2 1,3 1,5 3 0,8 1,0 4 0,8 0,9 5 1,0 1,1 6 0,7 0,8 7 0,8 1,0 8 0,9 1,1

TOT 0,9 1,0 Tab. 5.4.4e - Tassi di ospedalizzazione standardizzati

(ricoveri urgenti) per angina e rischi relativi di ospedalizzazione (RRO). (Media del triennio 1996-98).

Aree TO

(per 1000 residenti) RRO

1 0,9 1,8 2 1,4 2,6 3 0,7 1,3 4 0,1 0,2 5 0,6 1,2 6 0,5 1,0 7 0,6 1,1 8 0,5 0,9

TOT 0,5 1,0 Tab. 5.4.5 - Tassi di ospedalizzazione standardizzati per età

relativi a ricoveri urgenti nel periodo 1998-96.

Aree TO (per 1000 residenti)

RSO

1 98,2 0,9 2 139,9 1,3 3 129,5 1,2 4 106,8 1,0 5 111,9 1,0 6 105,7 0,9 7 122,2 1,1 8 109,9 1,0

TOT 111,7 1,0

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

251

Tab. 5.4.6 - Tassi di ospedalizzazione interni per ricoveri

ordinari di tipo urgente nel periodo 1998 – 1996 (per 1.000 residenti).

Aree >=65 Totale

1 Casi 3.019 8.642 Popolazione 4.659 29.980 TO 216,0 96,1

2 Casi 1.521 4.703 Popolazione 1.954 11.186 TO 259,5 140,1

3 Casi 7.469 25.969 Popolazione 9.760 69.662 TO 255,1 124,3

4 Casi 5.396 17.270 Popolazione 7.810 56.276 TO 230,3 102,3

5 Casi 4.305 12.588 Popolazione 6.133 38.064 TO 234,0 110,2

6 Casi 21.364 57.741 Popolazione 35.150 176.504 TO 202,6 109,0

7 Casi 6.129 20.933 Popolazione 8.317 59.541 TO 245,6 117,2

8 Casi 22.228 57.582 Popolazione 32.290 171.566 TO 229,5 111,9

Totale Casi 71.431 205.428 Popolazione 106.073 612.779 TO 224,5 111,7

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

252

Tab. 5.4.7 - Tassi di ospedalizzazione nel periodo 1996 – 1998

(per 1000 residenti).

Aree >=65 Totale

1 Casi 4.646 13.656 Popolazione 4.659 29.980 TO 332,4 151,8

2 Casi 1.968 6.268 Popolazione 1.954 11.186 TO 335,7 186,8

3 Casi 10.503 35.829 Popolazione 9.760 69.662 TO 358,7 171,4

4 Casi 5.582 18.172 Popolazione 7.810 56.276 TO 238,2 107,6

5 Casi 6.264 18.708 Popolazione 6.133 38.064 TO 340,5 163,8

6 Casi 30.350 82.775 Popolazione 35.150 176.504 TO 287,8 156,3

7 Casi 8.273 28.195 Popolazione 8.317 59.541 TO 331,6 157,8

8 Casi 29.772 80.246 Popolazione 32.290 171.566 TO 307,3 155,9

Totale Casi 97.358 283.849 Popolazione 106.073 612.779 TO 305,9 154,4

Tab. 5.4.8a - Tasso di ospedalizzazione (TO per 1.000 residenti).

Aree TO 1996 1997 1998

1 158,2 162,3 135,0 2 170,8 173,6 216,2 3 172,3 165,6 176,5 4 107,9 111,3 103,8 5 164,9 167,5 159,1 6 153,4 157,2 158,4 7 159,5 158,9 155,3 8 159,7 157,9 150,1

Totale 155,0 155,5 152,8

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

253

Tab. 5.4.8b - Tasso di ospedalizzazione (TO) per ricoveri ordinari di tipo urgente.

Aree TO

1996 1997 1998 1 99,7 95,0 93,6 2 123,9 130,3 166,5 3 135,2 133,5 104,1 4 100,9 107,6 98,3 5 116,6 109,6 104,5 6 110,5 114,5 102,2 7 120,7 119,7 111,3 8 106,1 117,7 111,9

Totale 112,3 116,5 106,5 Tab. 5.4.8c. - Tasso di ospedalizzazione per appendicectomia (DRG

163 – 166) per ricoveri di tipo urgente (per 10.000 residenti).

Aree TO

1996 1997 1998 1 0,7 0,0 1,0 2 3,6 1,8 0,9 3 2,4 2,6 1,0 4 5,9 4,8 1,4 5 0,5 1,6 1,8 6 1,7 2,0 1,4 7 6,4 5,2 5,7 8 5,0 6,1 4,6

Totale 3,4 3,7 2,7

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

254

ALLEGATO 1

Area Asl Nome N. residenti % 65+

1 101 Lavello 13.587

Melfi 16.393

29.980 15,5 2 102 Grumento Nova 1.922

Marsicovetere 4.523

Montemurro 1.592

Viggiano 3.149

11.186 17,5

3 102 Potenza 69.662 14,0

4 104 Matera 56.276 13,9

5 101 Rionero In Vulture 13.525

Venosa 12.505

102 Avigliano 12.034

38.064 16,1

6 101 Atella 3.610

Banzi 1.607

Barile 3.066

Forenza 2.710

Genzano Di Lucania 6.171

Maschito 1.938

Montemilone 2.066

Palazzo San Gervasio 5.272

Pescopagano 2.265

Rapolla 4.724

Rapone 1.296

Ripacandida 1.858

Ruvo Del Monte 1.317

San Fele 4.226

Ginestra 885

102 Abriola 1.933

Acerenza 3.019

Albano Di Lucania 1.672

Anzi 2.071

Armento 859

Balvano 2.086

Baragiano 2.720

Bella 6.312

Brienza 4.191

Brindisi Montagna 962

Calvello 2.233

Campomaggiore 1.042

Cancellara 1.674

Castelgrande 1.306

Castelmezzano 980

Corleto Perticara 3.192

Filiano 3.335

Gallicchio 1.083

Guardia Perticara 784

Laurenzana 2.478

Marsico Nuovo 5.455

Missanello 672

Moliterno 4.924

Muro Lucano 6.397

Oppido Lucano 3.981

Picerno 6.128

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

255

Pietragalla 4.532

Pietrapertosa 1.371

Pignola 5.225

Roccanova 1.872

Ruoti 3.810

San Chirico Nuovo 1.722

San Chirico Raparo 1.550

San Martino D'agri 1.071

Sant'angelo Le Fratt 1.543

Sant'arcangelo 7.018

Sarconi 1.411

Sasso Di Castalda 997

Satriano Di Lucania 2.364

Savoia Di Lucania 1.282

Spinoso 1.803

Tito 6.119

Tolve 4.595

Tramutola 3.232

Trivigno 839

Vaglio Basilicata 2.263

Vietri Di Potenza 3.203

Paterno 4.182

176.504 19,9

7 103 Lauria 13.979

104 Bernalda 12.267

105 Pisticci 18.086

Policoro 15.209

59.541 14,0

8 103 Calvera 637

Carbone 1.020

San Paolo Albanese 434

Castelluccio Inferio 2.515

Castelluccio Superio 1.046

Castelsaraceno 1.914

Castronuovo Di Sant' 1.619

Cersosimo 920

Chiaromonte 2.272

Episcopia 1.724

Fardella 839

Francavilla In Sinni 4.523

Lagonegro 6.194

Latronico 5.458

Maratea 5.309

Nemoli 1.600

Noepoli 1.258

Rivello 3.129

Rotonda 3.975

San Costantino Alban 1.006

San Severino Lucano 2.089

Senise 7.448

Teana 836

Terranova Di Pollino 1.831

Trecchina 2.437

Viggianello 3.726

104 Calciano 951

Ferrandina 9.505

Garaguso 1.217

Grassano 6.096

Grottole 2.707

Irsina 6.014

Miglionico 2.684

Montescaglioso 9.890

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

256

Oliveto Lucano 682

Pomarico 4.558

Salandra 3.290

Tricarico 6.799

105 Accettura 2.553

Aliano 1.391

Cirigliano 495

Colobraro 1.674

Craco 880

Gorgoglione 1.318

Montalbano Jonico 8.517

Nova Siri 6.254

Rotondella 3.489

San Giorgio Lucano 1.669

San Mauro Forte 2.858

Stigliano 6.087

Tursi 5.723

Valsinni 1.909

Scanzano Jonico 6.597

171.566 18,8

TOTALE 612.779 17,3

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

257

ALLEGATO 2 Ricoveri ordinari urgenti per malattie cardiache – Standardizzazione indiretta. AREA Totale Scompenso Disturbi ritmo IMA Angina

0 - 64 >=65 tot 0 - 64 >=65 tot 0 - 64 >=65 tot 0 - 64 >=65 tot 0 - 64 >=65 tot 1 509 756 1265 33 135 168 116 123 239 62 54 116 35 47 82 2 170 315 485 24 100 124 22 30 52 15 30 45 20 26 46 3 1128 1522 2650 86 435 521 196 272 468 96 80 176 79 58 137 4 668 1080 1748 23 119 142 121 171 292 60 72 132 12 9 21 5 509 938 1447 56 210 266 88 137 225 43 72 115 29 44 73 6 2040 4257 6297 208 1281 1489 369 645 1014 165 229 394 129 133 262 7 937 1369 2306 66 306 372 161 174 335 68 81 149 44 57 101 8 2190 4492 6682 151 825 976 322 661 983 186 301 487 107 128 235

TOT 8151 14729 22880 647 3411 4058 1395 2213 3608 695 919 1614 455 502 957

Fasce Totale Pop TO

0 - 64 8151 506.706 5,4 65+ 14729 106.073 46,3 Totale 22880 612.779 12,4 AREA Popolazione Attesi Osservati RSO TO st ES(RSO) I.C. 95%

0 -64 65+ 0 -64 65+ Tot 1 25.321 4.659 407 647 1054 1265 1,2 14,9 0,03 1,14 1,26 2 9.232 1.954 149 271 420 485 1,2 14,4 0,05 1,06 1,25 3 59.902 9.760 964 1355 2319 2650 1,1 14,2 0,02 1,10 1,18 4 48.466 7.810 780 1084 1864 1748 0,9 11,7 0,02 0,89 0,98 5 31.931 6.133 514 852 1365 1447 1,1 13,2 0,03 1,01 1,11 6 141.354 35.150 2274 4881 7155 6297 0,9 11,0 0,01 0,86 0,90 7 51.224 8.317 824 1155 1979 2306 1,2 14,5 0,02 1,12 1,21 8 139.276 32.290 2240 4484 6724 6682 1,0 12,4 0,01 0,97 1,02

TOT 506.706 106.073 8151 14729 22880 22880 1,0 12,4

Fasce Scompenso Pop TO

0 - 64 647 506.706 0,4 65+ 3411 106.073 10,7 Totale 4058 612.779 2,2 AREA Popolazione Attesi Osservati RSO TO st ES(RSO) I.C. 95%

0 -64 65+ 0 -64 65+ Tot 1 25.321 4.659 32 150 182 168 0,9 2,0 0,07 0,78 1,07 2 9.232 1.954 12 63 75 124 1,7 3,7 0,15 1,43 1,89 3 59.902 9.760 76 314 390 521 1,3 2,9 0,06 1,24 1,43 4 48.466 7.810 62 251 313 142 0,5 1,0 0,04 0,34 0,56 5 31.931 6.133 41 197 238 266 1,1 2,5 0,07 0,99 1,24 6 141.354 35.150 180 1130 1311 1489 1,1 2,5 0,03 1,08 1,19 7 51.224 8.317 65 267 333 372 1,1 2,5 0,06 1,01 1,23 8 139.276 32.290 178 1038 1216 976 0,8 1,8 0,03 0,75 0,86

TOT 506.706 106.073 647 3411 4058 4058 1,0 2,2

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

258

Fasce Dist-ritmo Pop TO

0 - 64 1395 506.706 0,9 65+ 2213 106.073 7,0 Totale 3608 612.779 2,0 AREA Popolazione Attesi Osservati RSO TO st ES(RSO) I.C. 95%

0 -64 65+ 0 -64 65+ Tot 1 25.321 4.659 70 97 167 239 1,4 2,8 0,09 1,28 1,58 2 9.232 1.954 25 41 66 52 0,8 1,5 0,11 0,54 1,03 3 59.902 9.760 165 204 369 468 1,3 2,5 0,06 1,17 1,37 4 48.466 7.810 133 163 296 292 1,0 1,9 0,06 0,87 1,10 5 31.931 6.133 88 128 216 225 1,0 2,0 0,07 0,91 1,18 6 141.354 35.150 389 733 1122 1014 0,9 1,8 0,03 0,84 0,96 7 51.224 8.317 141 174 315 335 1,1 2,1 0,06 0,95 1,18 8 139.276 32.290 383 674 1057 983 0,9 1,8 0,03 0,87 0,99

TOT 506.706 106.073 1395 2213 3608 3608 1,0 2,0

Fasce IMA Pop TO

0 - 64 695 506.706 0,5 65+ 919 106.073 2,9 Totale 1614 612.779 0,9 AREA Popolazione Attesi Osservati RSO TO st ES(RSO) I.C. 95%

0 -64 65+ 0 -64 65+ Tot 1 25.321 4.659 35 40 75 116 1,5 1,4 0,14 1,32 1,77 2 9.232 1.954 13 17 30 45 1,5 1,3 0,23 1,16 1,88 3 59.902 9.760 82 85 167 176 1,1 0,9 0,08 0,90 1,21 4 48.466 7.810 66 68 134 132 1,0 0,9 0,09 0,81 1,15 5 31.931 6.133 44 53 97 115 1,2 1,0 0,11 0,99 1,39 6 141.354 35.150 194 305 498 394 0,8 0,7 0,04 0,70 0,88 7 51.224 8.317 70 72 142 149 1,0 0,9 0,09 0,88 1,21 8 139.276 32.290 191 280 471 487 1,0 0,9 0,05 0,94 1,12

TOT 506.706 106.073 695 919 1614 1614 1,0 0,9

Fasce Angina Pop TO

0 - 64 455 506.706 0,3 65+ 502 106.073 1,6 Totale 957 612.779 0,5 AREA Popolazione Attesi Osservati RSO TO st ES(RSO) I.C. 95%

0 -64 65+ 0 -64 65+ Tot 1 25.321 4.659 23 22 45 82 1,8 1,0 0,20 1,54 2,12 2 9.232 1.954 8 9 18 46 2,6 1,4 0,39 2,15 3,09 3 59.902 9.760 54 46 100 137 1,4 0,7 0,12 1,17 1,57 4 48.466 7.810 44 37 80 21 0,3 0,1 0,06 0,04 0,48 5 31.931 6.133 29 29 58 73 1,3 0,7 0,15 1,01 1,52 6 141.354 35.150 127 166 293 262 0,9 0,5 0,06 0,78 1,01 7 51.224 8.317 46 39 85 101 1,2 0,6 0,12 0,97 1,40 8 139.276 32.290 125 153 278 235 0,8 0,4 0,06 0,73 0,96

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

259

TOT 506.706 106.073 455 502 957 957 1,0 0,5 Ricoveri ordinari urgenti per patologie respiratorie – Standardizzazione indiretta AREA Asma MPCO

0 - 14 15 - 64 65+ tot 0 - 64 65+ tot 1 5 12 25 42 67 215 282 2 19 11 5 35 96 91 187 3 64 56 12 132 266 439 705 4 23 23 4 50 133 263 396 5 39 23 16 78 144 312 456 6 150 101 60 311 657 1421 2078 7 33 58 46 137 189 379 568 8 84 83 57 224 523 1408 1931

Tot 417 367 225 1009 2075 4528 6603

AREA Infezioni Polmoniti

0 - 64 65+ tot 0 - 64 65+ tot 1 99 36 135 46 23 69 2 138 11 149 40 34 74 3 305 38 343 186 117 303 4 223 7 230 76 46 122 5 206 31 237 75 43 118 6 855 141 996 347 288 635 7 388 62 450 89 60 149 8 886 128 1014 292 226 518

Tot 3100 454 3554 1151 837 1988

Fasce MPCO Pop TO

0 – 64 2075 506.706 13,7 65+ 4528 106.073 142,3 Totale 6603 612.779 35,9 AREA Popolazione Attesi Osservati RSO TO st ES(RSO) I.C. 95%

0 -64 65+ 0 -64 65+ Tot 1 25.321 4.659 104 199 303 282 0,9 33,5 0,06 0,82 1,04 2 9.232 1.954 38 83 121 187 1,5 55,4 0,11 1,36 1,72 3 59.902 9.760 245 417 662 705 1,1 38,3 0,04 0,99 1,14 4 48.466 7.810 198 333 532 396 0,7 26,7 0,04 0,66 0,83 5 31.931 6.133 131 262 393 456 1,2 41,7 0,05 1,06 1,26 6 141.354 35.150 579 1500 2079 2078 1,0 35,9 0,02 0,96 1,04 7 51.224 8.317 210 355 565 568 1,0 36,1 0,04 0,92 1,09 8 139.276 32.290 570 1378 1949 1931 1,0 35,6 0,02 0,95 1,04

TOT 506.706 106.073 2075 4528 6603 6603 1,0 35,9 Fasce Asma Pop TO

0 - 14 417 285207 4,9

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

260

15 - 64 367 221499 5,5 65+ 225 106073 7,1 Totale 1009 612779 5,5 AREA Popolazione Attesi Osservati RSO TO st ES(RSO) I.C. 95%

0 -14 15 - 64 65+ 0 -14 15 - 64 65+ Tot 1 15.053 10.268 4.659 22 17 10 49 42 0,9 4,7 0,13 0,58 1,14 2 5.235 3.997 1.954 8 7 4 18 35 1,9 10,4 0,32 1,44 2,36 3 32.583 27.319 9.760 48 45 21 114 132 1,2 6,4 0,10 0,98 1,35 4 27.086 21.380 7.810 40 35 17 92 50 0,5 3,0 0,08 0,34 0,75 5 18.497 13.434 6.133 27 22 13 62 78 1,3 6,9 0,14 1,00 1,50 6 79.831 61.523 35.150 117 102 75 293 311 1,1 5,8 0,06 0,95 1,18 7 28.968 22.256 8.317 42 37 18 97 137 1,4 7,8 0,12 1,22 1,61 8 77.954 61.322 32.290 114 102 68 284 224 0,8 4,3 0,05 0,67 0,90

TOT 285.207 221.499 106.073 417 367 225 1009 1009 1,0 5,5 Fasce Infezioni Pop TO

0 – 64 3100 506.706 20,4 65+ 454 106.073 14,3 Totale 3554 612.779 19,3

5.4. - Ospedalizzazioni sentinella e rischio ambientale

261

AREA Popolazione Attesi Osservati RSO TO st ES(RSO) I.C. 95%

0 -64 65+ 0 -64 65+ Tot 1 25.321 4.659 155 20 175 135 0,8 14,9 0,07 0,62 0,92 2 9.232 1.954 56 8 65 149 2,3 44,4 0,19 2,05 2,54 3 59.902 9.760 366 42 408 343 0,8 16,2 0,05 0,74 0,94 4 48.466 7.810 297 33 330 230 0,7 13,5 0,05 0,59 0,81 5 31.931 6.133 195 26 222 237 1,1 20,7 0,07 0,94 1,20 6 141.354 35.150 865 150 1015 996 1,0 19,0 0,03 0,92 1,04 7 51.224 8.317 313 36 349 450 1,3 24,9 0,06 1,18 1,39 8 139.276 32.290 852 138 990 1014 1,0 19,8 0,03 0,96 1,09

TOT 506.706 106.073 3100 454 3554 3554 1,0 19,3 Fasce Polmoniti Pop TO

0 - 64 1151 506.706 7,6 65+ 837 106.073 26,3 Totale 1988 612.779 10,8 AREA Popolazione Attesi Osservati RSO TO st ES(RSO) I.C. 95%

0 -64 65+ 0 -64 65+ Tot 1 25.321 4.659 58 37 94 69 0,7 7,9 0,09 0,53 0,93 2 9.232 1.954 21 15 36 74 2,0 22,0 0,24 1,71 2,36 3 59.902 9.760 136 77 213 303 1,4 15,4 0,08 1,29 1,56 4 48.466 7.810 110 62 172 122 0,7 7,7 0,06 0,56 0,86 5 31.931 6.133 73 48 121 118 1,0 10,6 0,09 0,80 1,15 6 141.354 35.150 321 277 598 635 1,1 11,5 0,04 0,98 1,14 7 51.224 8.317 116 66 182 149 0,8 8,9 0,07 0,67 0,96 8 139.276 32.290 316 255 571 518 0,9 9,8 0,04 0,82 0,99

TOT 506.706 106.073 1151 837 1988 1988 1,0 10,8