ENRICO CATTANEO SJ*

Le indicazioni di tempo nella Didachè

L’articolo esamina le indicazioni di tempo (ore, giorni, avverbi di tempo, ecc.) che si trovano nella Didachè. Si ricava che l’anonimo autore aveva una particolare attenzione alla no-zione di tempo, non in senso speculativo, ma precettistico. Si esamina in particolare il c. 16 di contenuto escatologico. Sorprende l’assenza della menzione degli angeli. In defini-tiva, il didachista è un giudeo-cristiano moderato, forse di provenienza sacerdotale e sadducea, con influssi farisaici.

The article examines the language of time (hours, days, adverbs of time, etc.) that are found in the Didachè. It shows that the anonymous author had a special attention to the no-tion of time, not in a speculative way, but in a legalistic one. It examines in particular the c. 16, of eschatological content. It is surprising the absence of the mention of angels. Ultimately, the didachist is a Judeo-Christian moderate, perhaps of Priest-ly and Sadducean origins, with pharisaical influences.

Rassegna di Teologia 57 (2016) 391-429 391

Studi

La Didachè1 è un documento catechetico-disciplinare, che in-tende fornire un prontuario di norme etiche, liturgiche e or-

ganizzative per i responsabili di comunità cristiane di recente formazione2.

1 Per non perderci nella sterminata bibliografia sulla Didachè (= Did), ci atterremo solo a queste edizioni e commenti generali: J.-P. Audet, La Didachè. Intructions des Apôtres, Gabalda, Paris 1958 (= Audet 1958); W. Rordorf – A. Tuilier, La doctrine des douze apôtres (SCh 248 bis), Cerf, Paris 1998 (= Rordorf-Tuilier 1998); K. Niederwimmer, Die Didache (KAV,1), Vandenhoech & Ruprecht, Göttingen 1989, 19932 (= Niederwimmer 1993); G. Visonà, Didachè. Insegnamento degli apostoli, Paoline, Milano 2000 (= Visonà 2000); M. Simonetti, Didachè, in E. Prinzivalli – M. Simonetti (curr.), Seguendo Gesù. Testi cristiani delle origini. Vol. I, Fondazione Lorenzo Valla, Mondadori, Milano 2010, 3-75 (= Simonetti 2010). 2 Benché il testo si rivolga indistintamente a tutta la comunità, è chiaro che ci dovevano essere dei responsabili con carismi e ruoli diversi. Sono nominati esplicitamente i missionari itineranti (apo-stoli), i profeti e i maestri. Poi compaiono anche gli episcopi e i diaconi. Sono assenti i presbiteri, ma probabilmente è solo una questione di nomi. Per tutto questo si veda E. Cattaneo, I ministeri nella Chiesa antica. Testi patristici dei primi tre secoli, Paoline, Milano 1997, 237-249.

* Docente emerito di Patrologia presso il Pontificio Istituto Orientale e presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sez. San Luigi, Napoli, cattaneo.e@gesuiti.it