Testo rivisto da Taino il 5 agosto 2017

Engaku Taino

Pensieri sparsi1989-90

Pensieri sparsi degli anni '89 e '90 Non saprei quale altro titolo dare a questi pensieri che mi è venuto di fermare sullacarta.A differenza delle dieci righe di quaderno del diario che scrivo tutti i giorni, questisono argomenti che mi sono venuti dalla lettura del giornale, da una discussionebevendo il te' con gli allievi o una chiacchierata con Kiyoka. Oppure, così, da soli,senza alcun motivo. Nello scriverli ci ho preso gusto e così ho cercato di renderlipiù comprensibili, a me soprattutto.A rileggerli mi sono però accorto che non mi sono sforzato tanto per spiegare,perché vorrei che questo sforzo fosse fatto da chi legge.Certe volte esporre i fatti come sono e spiegarli in modo semplice allontana lacomprensione: si ha l'impressione di aver capito e così l’argomento, anche seimportante, viene messo da parte perché già capito oppure troppo semplice.Quelli che nel passato hanno detto: "Evitare di fare il male, imparare a fare il bene,purificare il proprio cuore", oppure: "Il regno di Dio è dentro di voi ", pure fuori, però,hanno espresso delle grandissime verità, anzi, la verità e basta. Eppure non è chesi facciano tanti sforzi per realizzarla.Allora, se c'è qualcosa che non si capisce, ammesso che non dipenda dalla miaincapacità di scrivere bene, bisogna meditarci perché una ragione per scrivere cideve essere stata, anche se in qualche parte scrivo che uno le cose se le dovrebbescrivere per sé e basta.È vero, sono ancora di questo avviso, ma non sono uno scrittore, a meno che nonsi voglia definire tale uno che mette i suoi pensieri sulla carta. Sono solo uno chesente la responsabilità di guidare dei fratelli nel dharma, uno che, come dice laparola giapponese sensei, è solo nato prima. Proprio come quando precedo gli altriarrampicando o sciando li avverto di quello che troveranno e li preparo adaffrontare le difficoltà del percorso, lo stesso avviene con queste pagine.Se non è già avvenuto, capiterà anche a loro di fermarsi su questi pensieri ed io,che ci sono passato prima, li ho capiti così.Fra maestro e allievo deve esserci una reciproca fiducia: il maestro è presumibileche non dia fregature all'allievo così come l’allievo dovrebbe pensare che se ilmaestro gli dice qualcosa lo fa per la sua crescita. Anche se in quel momento noncapisce cosa gli dice o dovrebbe fare.Il Buddha stesso, e chi se non Lui, ci avverte di non accettare le sue parole senzaprima averle ben meditate e comprese.

Leggendo si troverà sparpagliato quasi di tutto, almeno quello di cui posso parlareio, di cui ho qualche conoscenza.

21 Marzo 1991

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Non vivere del lavoro di prete

Ripensando all'intervista in TV, ho capito infine, perché ancora non riuscivo arendermelo chiaro, come il prete abbia bisogno dei peccatori ed il medico deimalati.Quando dico di non voler vivere del lavoro di prete è proprio questo che intendo.

Non aver bisogno che esistano dei bisognosi: malati, peccatori, drogati... *

Esiste la libertà di esistere, di essere per sé, di non avere bisogno dei benimateriali, e di conseguenza non avere bisogno degli altri, nel senso di malati.Allora si riesce a stabilire un rapporto fra pari.

* Si riferisce, ecco la mia naturale antipatia, a tutta la serie di attività dellaburocrazia, in cui si inventano dei lavori (?) inesistenti per esistere. E anche allaperversità del sistema capitalistico con l'invenzione di bisogni superflui per poterinvogliare la gente a consumare.

Delle donne forti con gli uomini

Come quelle venute a sciare, ma non forti con la neve, con la montagna ingenerale.Penso che la donna non debba cercare il superamento dell'uomo, semmai ilsuperamento della sua materiale, della donna e dell'uomo debolezza.Pensare di avere vinto sull’uomo, e perché un essere umano dovrebbe vinceresull'altro?, perché non si cucina più, non si lavano più i piatti, non si cuce, ecc., chevittoria è questa? È il tu uccidi un uomo morto della disfida di Barletta.

Sui corsi di arrampicata e l'idea che costino troppo

Quando qualcuno mi chiede quanto è sento che la mia sensazione di tiidezza sitrasmette a chi chiede.In effetti bisogna far capire che i nostri corsi costano poco.Perché di un insegnamento come di un'opera d'arte si può dire quanto costa manon quanto vale. Il prezzo da pagare in denaro non è quantificabile perché con inostri corsi si può penetrare in qualcosa di unico.Si spende una piccola cifra rispetto a quanto si riceve e soprattutto si potràricevere.Quando c’è gente che versa un milione o più milioni per il monastero per esempio.

Se nel governare non si fa quanto è evidente

Evidente anche per dei bambini, per esempio, vuol dire che c'è malafede edisonestà da parte dei governanti, e un poco anche dei governati.

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Sulle regole di permanenza nel monastero

Bisogna ripensarle a fondo, dopo un po' di tempo che si risiede vengono tantevoglie, anche naturali, nel vedere andare e venire i praticanti delle sesshin, con laloro vita esterna al monastero, e il maestro con una sua vita familiare.Forse bisognerebbe stabilire che non si può risiedere per più di un certo numero dimesi, per un certo numero di anni.ln fondo ci possono essere diverse situazioni di pratica: residente, eremita, disesshin, di comunità, se un giorno la costituiremo.Non so come in occidente hanno risolto o pensano di risolvere questi problemi.

Sulla competizione in montagna

Quando io ho cominciato ad arrampicare, e anche fino a poco tempo fa, non ci siallenava e i valori erano stabiliti in base al coraggio, alla forza ed alla cosiddettagenialità: stile, classe, tecnica, anche alla capacità di chiacchierare. I valori eranocosì da subito e ognuno cresceva con quel marchio, in quella casta.Poi con l'allenamento s'è tutto sovvertito, è entrato lo sport, i valori si sonomescolati e infastidito i conservatori per i quali andava bene come stavano le cose.E poi le guide alpine di città, ecc..I vecchi della scuola del CAI visti qualche giorno fa a Leano non si chiedono comeè che stanno ancora a fare, mica in modo speciale, le stesse vie di sempre che imiei allievi, ed altri, fanno dopo tre giorni di corso.Non se o chiedono?Io non so rispondere, ma se non sono zombi, in senso sportivo, dei tipi così, allorachi lo è?

E se l'anoressia non fosse una malattia?

Se fosse un’avvisaglia, insieme ad altri segni come la castità, rifiuto del fumo odroghe in generale, la solitudine, le pratiche meditative dell'avvento di una nuovaumanità?Se uno, anzi una in genere, riesce a fare quanto è indispensabile, specie pensare,senza bisogno di mangiare e riesce a ridurre tutti i suoi bisogni a qualche bicchiered’acqua e quasi niente cibo può essere un grande risultato.Niente sesso e cioè, come i bodhisatva, cominciare a nutrirsi di solo spirito.Non ho le idee chiare su questo, mi è venuto di scrivere dopo avere letto che c’è unconvegno proprio su questo problema, ovvero l’anoressia.A quando un convegno degli anoressici sui medici ?

Del filosofo che si specchia nei pensieri

Come il cultore del corpo si specchia nei suoi muscoli.Gli arrampicatori dello specchio.Certo, da un punto di vista evolutivo, il filosofo, o il pensatore in generale,costituisce un punto più alto, più perfezionato rispetto al tipo muscolare.In sé i due tipi, per il piacere che provano, possono essere simili.

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Niente a che fare con l'assoluto, lo specchiarsi è ancora un avere bisogno diqualcosa e perciò non si può parlare di alcun ottenimento o realizzazione di libertà.Certo, il pensatore ha meno bisogni, avendo più a portata di mano il materiale concui lavorare e provare piacere.Se però ha bisogno di specchiarsi in esso, si trova, nella stessa condizione delmuscolare.Andare oltre, i muscoli ed il pensare, dove c’è un altro mondo.Intanto, di libertà.

La marcata presenza femminile nelle liste del PCI

Potrebbe essere un fattore negativo.Penso che presentare molte donne nelle liste metta paura agli uomini e provochiindifferenza-gelosia-mancanza di fiducia in buona parte delle altre donne.Per cui potrebbe essere controproducente ed infatti, a parte il PCI, non ci sono altripartiti che lo fanno.

Del mangiare poco

Anzi, giusto, non solo come meno peso, ma come meno fatica per l’organismo.

Delle donne che vanno al classico e gli uomini al professionale

In Giappone, dove gli uomini devono lavorare fino alla pensione, avviene ilcontrario: l’uomo studia più che può, per scegliere meglio e fare più carriera. Ladonna studia senza tanto interesse, poi lavora quanto basta per avere un poco disoldi e di esperienza prima di diventare casalinga.Dei bravi governanti di uno stato giusto, ma è una tautologia, perché se i governantisono bravi automaticamente lo stato è giusto, dovrebbero favorire i cittadini, uominie donne, affinché essi entrino in simpatia con lo studio e con il lavoro successivo,Italia, repubblica fondata sul lavoro, per avere il vantaggio dei singoli e dellasocietà.Invece non è così! Da che dipende?Eppure è una domanda facile facile.

Le macchine a aria

Se arriva uno che ti dice, o lo vieni a sapere da solo, che la tua automobilepotrebbe andare ugualmente a acqua, tu cerchi di capire come si fa, ammesso chesia vero. E se è vero fai in modo di utilizzare quel metodo.E meglio ancora, se invece dell’acqua può andare ad aria, pensa un po’.Lo stesso è per la ricerca della Via.Trovare il modo di mandare il proprio motore ad aria, ovvero non avere bisogno dialcunché.

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Mangiare meno

Ovvero il lavoro sulla qualità invece che sulla quantità.Mangiare meno, e gustarlo di più, con più intensità.Fino ad apprezzare anche l’acqua e l'aria.Come la macchina che funziona ad acqua e aria.

Affidare i figli come per il testamento

Mi è venuto in mente quando qualcuno, a tavola dopo Ferentillo, diceva di farel’assicurazione perché in caso di loro morte al bambino non mancherebbe di chevivere. Allora ho pensato: "Lo prendiamo noi!".Perché con i soldi non si assicura l'esistenza del figlio. C’è bisogno di sapere primaa chi affidarlo, perché non sia un parente né, tanto meno, lo stato. Questo stato!

L’attenzione osservante e l'attenzione giudicante

L’AO è quella continua in movimento, sempre attiva, l'altra invece si ferma agiudicare. E rimane ferma, perché il giudizio che si aspetta di dare blocca per uncerto tempo e poi, una volta deciso da che parte stare, si passa ad un’altra AG.Come sbloccare? Ci si può rendere conto di ciò?Penso di sì.

Dei figli e degli allievi da tirare su per realizzare la bodhi

La domanda più semplice da fare a un padre, la madre può rispondere secondonatura e con quanto ho da dire avrebbe meno a che fare, ma comunque il discorsoè identico, nel reparto maternità, dopo la nascita di un figlio, sarebbe di chiedergliperché lo ha fatto e quale sia lo scopo che lo guiderà nel farlo crescere. La rispostapuò essere quasi uguale, ma anche differente, specie se fatta a un po’ di tempo didistanza.Le risposte che si potrebbero ascoltare sono innumerevoli, ma una sola è quellagiusta: nascerlo, crescerlo, educarlo affinché riesca a realizzare la buddità, così daadempiere pienamente ai Quattro Voti.Leggevo oggi della signora che dice, a proposito delle donne, come il desiderio diuna madre sia di vedere sposata la propria figlia e, di un figlio, vederlo sistemato,alla Fiat magari, o in banca.Niente è più cieco di vedere così vicino.Un figlio, o un allievo, che è la stessa cosa, sceglie i genitori e il maestro e questihanno il dovere di aiutarlo a ottenere il massimo, cioè l’illuminazione. Non lauree, inItalia o ad Oxford, titoli nobiliari o di borsa, case, fabbriche, presidenze, recordsportivi, ecc..Dal Vimalakirti, come pure dal sutra del Diamante: "Se un uomo o una donna,colmassero l’intero kilokosmo di doni preziosi, numerosi come le sabbie del Gange… non sarebbero così devoti come un uomo o una donna che recitassero anchesoltanto quattro righe di questo sutra, e lo ritenessero e lo mettessero in pratica …"

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Il numero dei seguaci e la distanza dal Sole comparata all'altezza dell'Everest

Tra uno e centomila che differenza c’è?Penso che proprio qui sta la mia indifferenza al proselitismo. Il praticante di Padovache diceva che un seguace del Mahayana dovrebbe salvare tutti gli esseri ....Perché, comunque sia, tutto va come deve andare.Certo, conta anche l'età, ma si può realizzare una saggezza che permette di vedereciò che non vedono gli altri.Siddharta, oltre alle sue fatidiche tre qualità: digiunare, aspettare, meditare,avrebbe dovuto aggiungere so fare a meno di cercare adepti.Il fatto è che questo non può andare bene per tutti, perché c’è chi non sa meditare,non sa digiunare e non sa aspettare e, di conseguenza, non sa fare a meno dicercare.E l’Everest ?Significa che con i suoi ottomila metri, quando uno lo sale potrebbe pensare diessere arrivato più vicino al Sole. Ottomila metri sono più di un metro e centomila losono più ancora, ma sono sempre tanto lontani dal Sole e dal confine dell’universo.

Della competizione nell'arrampicata e dei monaci nel monastero

È come se i monaci praticanti nel monastero si vantassero, con sé o con gli altri,del fatto di essere migliori, di un altro o di tutti gli altri.Uno entra nel monastero per competere con gli altri monaci o laici?Al massimo compete con Dio, ammesso che sia possibile, o con il suo maestro, ese non riesce a superarlo, che cerchi di diventare come lui.Quando ha fregato un monaco, che ha fatto ?È la stessa cosa con gli arrampicatori, e con quante altre categorie? La competizione è con sé stessi, nella ricerca della perfezione.

Gli esseri umani tutti uguali in essenza (Vimalakirti sutra Maitreya)

La legge dei quanti, dei flussi di energia, cioè ciò che sottende agli atomi, i mattonidell'esistenza, questo nostro corpo e tutto come energia e basta, in un flussoinfinito.Non riesco a esprimerlo se non con la Mente è la Via di Nansen.

Mettere le mani sugli atomi e modificarli a proprio piacimento

Certe volte, sedendo o in altra occasione, sentire di avere una forza e non essereancora capace di usarla.Aspettare che compaia da sé?Lavorare perché venga alla luce?Aspettare di avere altri segnali.

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Avere pochi o tanti allievi

Come si può dire.E poi, cosa significa pochi (due tre persone ?) e tanti (100, 1000, un milione ?)Però, forse, fare attenzione a non confondere con il "successo", questo sì.

Del masticare a lungo

Sembra strano un satori così evidente per tutti.Invece è importante come presenza mentale, insieme alla recitazione dei sutra, alascrittura che faccio adesso, al movimento dell’arrampicata, alle parole che esconodurante le conversazioni….La presenza, e così essere, non so dire come, in un'altra dimensione.

"Della fretta che hanno tutti"

ha detto un allievo a proposito della visita dal dottore.È vero, e ho ripensato a quello che all’Abetone mi disse che riuscivo a mantenerela calma e la padronanza della situazione pur muovendomi così in fretta.Ieri dicevo che ora una persona si giudica non solo dal suo attaccamento al denaro,ma anche da quanto tempo è disposta a dare.Perché si è attaccati al tempo come al denaro. E come il denaro lo si vuol farfruttare in mille attività, oltre il lavoro: la cura del corpo e della mente, i divertimenti,la presenza agli avvenimenti che contano, i viaggi.Può rallentare il mondo? Forse se rallentiamo noi, ma se continua così in fretta,dobbiamo trovare in noi la calma, come dicevo all’Abetone.Trovare il centro, che è immobile e risiedervi pur muovendosi veloci.Certo non è fermandosi, in senso letterale, che si raggiunge la calma.

Dei centri di emanazione di forze positive e negative

Voglio dire che Scaramuccia porta fortuna.Finora, a chi rimane o si sente nella nostra orbita, abbiamo portato bene.E ci sono orbite che invece portano male.

Del non ricordare tutto

Pur avendo letto, studiato e, talvolta, capito, non mi ricordo tutto.Insomma, lo sforzo per ricordare non lo faccio sempre, anzi.Mi basta quello che so, e preferisco essere così, ignorante, capendo senza dovermiricordare tutto.E poi ci sono le enciclopedie.

Del muoversi col respiro

Come durante l’ultimo junkei alla sesshin.

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Di un romanzo di fantascienza

Di un autore bravo, sembra.Al dunque sono come quei romanzi di spionaggio con un agente speciale checombatte contro una specie di male e c’è sempre il sesso attorno a cui ruota tutto.Ci pensi che tra cento-duecento anni ancora con gli stessi problemi animaleschi.

A Chamonix si discuteva tutti

La verità del BuddhaLa verità di ognuno di noiDi quello per l'ecologiaDei palestinesi per la propria terraDei maestri di sci per le curvaEccetera, eccetera.Le veritàLa verità---------------Comprendere e realizzare la verità e vivere poile altre veritàgiorno per giornodi padre o di figliodi marito o di mogliedi maestro di zen, di sci, di matematica, di pittura, di di di …

L’errore è credere le propria, piccola, verità sia comprensibile o addiritturainculcabile a tutti.

Del medico che dà più medicine

E così ha più pazienti, perché sembra che fa di più anche se non li guarisce, non siguarisce prendendo tante medicine e i suoi pazienti non lo lasciano mai.Lo stesso avviene per un maestro spirituale. A Scaramuccia si danno poche medicine.

L’estrema solitudine del maestro che non ha le spalle coperte

Mumon, dopo il 1973, a parte qualche aiuto in denaro, anche importante, non hapotuto fare alcunché per me.E Taitsu peggio, si può dire.I tibetani hanno i propri maestri, tanti, il Dalai Lama, la tradizione, gli abiti.E la gente, quella che vuole la sicurezza (le medicine ?), se ne accorge.La lettera di Li-San, che diceva della morte di Mumon, è arrivata dopo.

Della morte di Mumon roshi

Restare solo.Si può.

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Nessuno può dare o togliere.Sempre di quanto scrivevo ieri, che sono tranquillo, chiunque venga. Sono così, unmaestro in questo modo, e posso guarire.È che ci vuole tanta volontà da parte di chi ci prova.Non so se più di quanta ne è richiesta con altri.

A Soghenji, che non ci restano, e non per la durezza della pratica.Si sente che non vale la pena, dice qualcuno.Anche qui potrebbe essere, se si tiene solo conto del jikijitzu, come fa qualcuno.Non bisogna però arrestarsi alle apparenze.

Come può cambiare tutto all'improvviso

Lo penso arrampicando nel sole caldo e non si può immaginare che ci siano luoghicon la neve o, addirittura, possa nevicare.È una visione meccanicistica della vita, senza fede.Può nevicare stanotte, o fra un’ora, perché no?Si può fare il satori nel mezzo del più grande dolore, e si può interrompere la piùgrande felicità con uno squillo di telefono.

Le mogli arrampicatrici

Penso che sia, almeno per ora, un fenomeno circoscritto alla nostra scuola, quellodelle mogli e madri (qualcuna), che arrampicano con tanta tenacia, passione edeterminazione per diventare sempre più autonome dalla corda dall’alto dei proprimariti. Hanno scoperto il gusto di andare da capocordata e alzano in continuazioneil proprio limite.È avvenuto quello che già avevo osservato per i giovanissimi con Alvise, conl’esempio però, questa volta, di Kiyoka.Ormai le altre ci dicono che se ci riesce Kiyoka perché non possono arrampicarecosì anche loro, come livello tecnico/fisico e come presenza sulle pareti.Il senso della comunità si allarga o, almeno, comincia a fare presa, a prenderecoscienza.

Della non spittatura a Ferentillo

Ho letto le relazioni delle prime salite e prime ripetizioni! di alcune vie del GranSasso su l’Appennino. Ed ho capito che spittare in falesia, per questi primisalitori/ripetitori non è gratificante perché non compare il proprio nome sulgiornaletto!Vuoi mettere, aprire una via di 5-6 a Ferentillo è anonimo, mentre la stessa cosa alGran Sasso richiede una relazione e così la comparsa dei nomi dei salitori.

Rivoluzione è anche, per un dipendente pubblico

come per qualunque altro lavoratore1 lavorare, 2 benepensa ad un treno che funziona ed arrivi in orario, le poste, gli ospedali...

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Certo, l’esempio dovrebbe venire dai primi dipendenti pubblici, quelli di più altogrado.

Del maestro che può ammalarsi

Il Vimalakirti sutra ed Ananda che cerca il latte per il Buddha malato.Di questi giorni che sono stato male.Del fatto che sono stanco di fare i corsi di arrampicata.Ovvero di lavorare in modo dispersivo, non come un maestro, sprecare la propriaenergia.Ovvero l'orgoglio di essere autosufficiente, essere forte non bisognoso degli altri.Mostrarsi stanco, ammalato, debole, qualche volta è giusto, anzi, umano.La mia antipatia per i macrobiotici, i vegetariani, gli ecologisti, i CL, gli intolleranti ein genere coloro che pensano troppo alla propria salute, alla propria terra, allapropria fede, alla propria idea. Per coloro che non ammettono che ci si possaammalare qualche volta, o spesso.

Dell'esserci

Qui a Scaramuccia, fuori è stellato, la campagna odora di pace, di natura, sì anchequella di Buddha.E ringraziare il Buddha e tutti i maestri.Che importa che ci sia un allievo in più o in meno, anche venti alla sesshin.Che importa la forza, la salute, i soldi. il successo.Io (?) posso sedermi dentro lo zendoo fuori sotto le stelle.Che altro?Dovrei forse pensare a come sarebbe se…È giusto essere, esserci, e basta.

Del corpo, dei sensi, che ci sono

Ci sono, il corpo e i sensi, e è vero di un loro superamento, come parlano spessoalcuni maestri, ma una volta che sono stati superati, dove vuoi andare se non versoun altro corpo ed altri sensi, forse più affinati. E poi? Poi?

Dall'ultimo capitolo del Vimalakirti sutra

Le ultime parole "… e tutti si allontanarono”.E andarono dove? A fare che?Come dopo il consiglio dei ministri, una riunione di giudici o di professori e tutti glialtri rimangono nelle stesse condizioni di prima.

Lo studente che piangeva nel vedere gli scrutini finali della scuola media.Questo dolore che rimane, sepolto sotto il tempo, come pennellate di vernice a farenuovi strati.

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A questo punto sul diario c'è scritto

Qui finisce il tempo del “monastero”e comincia un altro tempo che non so.–----------Chiudere Scaramuccia fare soltanto sesshin e meditazione serale o di mattina coi sutra. Non so ancora come si potrà fare, ci penserò qualche giorno, ma ormai è tempo difare così.Non sono stato capace di tirare su degli allievi capaci di vivere il monastero.Invece ognuno pensa a sé. E non capisce il valore della pratica così.Si sta qui, come si starebbe a casa: i propri libri, la propria musica, un po’ dimeditazione, un po’ di ginnastica, vita all'aria aperta, un poco di giardinaggio, manon tanto ...Questo però mica è zen, manco la puzza.Ci saranno problemi di sopravvivenza, visto che qui non si guadagna abbastanza,coi corsi di arrampicata e di sci. Si vedrà. Ci organizzeremo.Si troverà un modo per far combinare tutto.Certo, dispiace vedere il fallimento di un progetto così ambizioso, di dare un luogodi pratica in piena immersione. Purtroppo non è stato capito da chi l’ha vissuto eneanche da chi lo ha utilizzato in modo saltuario.Forse i tempi non sono maturi oppure sono così cambiati che non saranno mai,maturi.

La pratica

Ma che è ‘sta pratica che riempie così tanto la bocca?Stare seduto a meditare?Ripetere i mantra? Recitare i sutra?Non mangiare carne?Correre, fare il taici o lo yoga?Ma che è?

Basta un luogo per fare un monastero?

Insomma, chiunque potrebbe andare a vivere in un casolare di campagna e fare corsi dimeditazione, le sesshin, come pure sedersi, o qualche altra cosa, la mattina e la sera.Che ci vuole?Se uno ci sa fare può radunare un bel po’ di gente, perché no. In fondo, non ci vuole undiploma e neanche l’esame di stato.Allora, davvero, che ci vuole?

Del praticare per divenire BuddhaDel non praticare per divenire Buddha

E dell’Universo che è così, e basta.E basta essere così: buoni o cattivi, belli o brutti, intelligenti o stupidi …Forse non lo so dire.A proposito della religione, delle religioni, delle pratiche, delle non pratiche.

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Della natura, in cui l'erba cresce e poi secca e ricresce ogni anno, ogni anno!

Allora uno, i difetti, come può estirparli per sempre?

I poteri piccoli, diffusi

Uno sta nella sua stanza, da solo o con la moglie, e non c’è pericolo che ci siano spieelettroniche o televisive. Eppure, anche io, piccolissimo, un poco di potere, per cambiarele cose, ce l’ho.E il potere, quello grande, mi lascia in pace.E forse questo porta a cambiare, davvero, l’umanità, tutte quelle piccole forze nonconsiderate pericolose, che smuovono dal fondo e innalzano piano piano.Verso quale cima?

Il professionista

È chi non parla, di propria iniziativa, della propria professione.Gli altri, quelli che parlano di sé, senza essere interrogati, sono amatori.Infatti Mumon non parlava certo di zen con chi lo andava a visitare.

Gli animali e i clan, le famiglieGli esseri umani, l'essere singolo

Parlando dei genitori, dei figli, dei fratelli e dei parenti in generale e di come si senta che illegame di sangue, in fondo, non esiste.Più si va avanti nell'evoluzione e più l’essere umano tende a non essere più famiglia oclan.Si distacca dall’animalità del clan e della famiglia.Quello di sentirsi in una famiglia, un paese, una nazione, separati dagli altri e con cuisentirsi più sicuri è un gradino dell’evoluzione da cui staccarsi.Sentirsi soli eppure uniti a tutti.

Del rilassamento

Nello yoga e nel taici, come avevo già sperimentato.Nel guidare l’auto, nell’arrampicare.E così il distacco.

Ricerca della via oppure affermazione personale

La differenza fra chi, nell’arrampicata o nell’arte sceglie fra l’affermazione personale e chiinvece cerca la via e il modo di trasmetterla.Io sarei potuto diventare Messner invece faccio il bonzo e l'insegnante.

Il taici come danza di Shiva

Saggio/Genio

Il saggio è capace di entrare ed uscire dal sogno e dalla società a suo piacimento,vivendole in pieno.

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Il genio vive più avanti del suo tempo, cioè nel sogno da cui non sa uscire per vivere purenella società.

Dell'allieva che ha un cancro

E di come prende allo stomaco questa impotenza e incapacità di fare qualcosa.Parole, dire parole, sai che la morte non esiste.Eppure esiste!Pensieri positivi

L’acqua inquinata e l'io originale inquinato

L’acqua si beve com'è, ci si fa anche la pasta e la minestra, il caffè e il tè, il pane, mal’inizio è sempre acqua. E se l’acqua è buona, pura, anche il resto può esserlo.Se invece è inquinata, tutto il resto lo diviene.Anche l’essere umano ha tanti modi di essere: figlio, padre, studente, insegnante, vari iocoi quali ci guardiamo allo specchio e ci presentiamo agli altri.Come l’acqua però, se l’io iniziale, l’io originale non è puro, tutto il resto è inquinato.L’acqua come può ritornare pura?Togliendo tutto quello che si è aggiunto.

Il respiro, il respiro è Dio

Quando si fa susokkan, e si diviene uno con il respiro, e non c’è altro, solo il respiro, solonoi, solo … solo che? Eh?Il Buddha che dice di osservare il respiro, e poi niente altro.Infatti, cosa altro c’è da osservare?

Il maestro e gli allievi che cercano lavoro

Anche questa è una fatica.È un’utopia che un maestro faccia solo il maestro, ovvero che gli arrivino allievi che hannotutto a posto: lavoro, casa, famiglia, salute, ecc. Che come Siddarta Sakyamuni cercanosolo l’illuminazione.Non è così.Forse per i lama tibetani che vivono in Italia, o anche se qui ci fosse un cinese o ungiapponese.Per me è diverso. Devo farmi carico dei loro problemi materiali, in questo momento piùimportanti, per aiutarli a risolverli.Dov'è il maestro che vive in una grotta e gli allievi fuori nella neve che gli mostrano ilproprio braccio tagliato per essere ammessi all’insegnamento?

Del sesso

Che si potrebbe non fare sesso dopo aver generato dei figli. E in fondo, un'esistenzasenza sesso sarebbe semplice, come senza il traffico, l'inquinamento, i ladri, la DC, ibugiardi...Invece non è così. Lo so.Però il momento che lo si capisce perché continuare a farlo?Per la salute, l’equilibrio, il dovere, altro? Non so.Come si può vivere con poco: mangiare, vestire, dormire, ecc. si può anche senza sesso.

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Felicità

Come quando il giornalista, del settimanale o della TV, ti chiede: "Ma lei, è felice?“.Nell’arco della giornata, a chiunque si chiedesse, si potrebbero avere le risposte piùdisparate.Felicità è un momento più o meno lungo in cui si sta bene. E questo lo provano tutti. Certimomenti, in cui si sta molto bene, si può chiamare anche estasi. Perché no.Ma il Buddha stesso, se gli chiedessimo questo mentre soffre il freddo, o il caldo, o chissàcosa, che potrebbe rispondere?In fondo non sta bene, e allora non è felice?L’illuminazione non può essere definita con le stesse parole che usiamo nella vita normale.È un altro stato e ci vogliono altre parole.I vampiri in mezzo a noi

Lor signori che sfruttano, che succhiano il sangue ai più deboli.Lo sciopero in Giappone: contro chi se non esistono i padroni?

I progressi in arrampicata

Si migliora in arrampicata?Si impara a fare le vie, come uno studente di musica impara a suonare gli spartiti, semprepiù difficili, per cui migliora.Migliora, passando da una tecnica grezza ad una sempre più raffinata.Ma la musica?A parità di livello tecnico ci sarà chi suona, ovvero sa esprimere la musica e chi, invece, èancora al livello dello studente che ha imparato passo dopo passo, spartito dopo spartito.L’arrampicata è lo stesso.Fare attenzione a distinguere il tipo di arrampicata che si vuole fare: sempre più difficileoppure interpretarla come un'arte.Che poi, i gradi, pur non essendone schiavi, vengono lo stesso.

Il Buddha seduto

Si è Buddha quando si è seduti, zazen dicono certi, è vero, ma quando si sta in piedi, osdraiati?Si è nel Dharma, oppure no ?Esserci non dipende dalla posizione del corpo.

L'arte di arrampicare, del taici, dello yoga e altre

Nell’arrampicata, o nello sci, la bravura, e qualcuno potrebbe dire, l’arte, è visibile emisurabile. Nel taici e yoga invece, no. Allora si può dire che tutti possono apprenderel’arte del taici e yoga senza essere maestri e poi, senza essere maestri di uno sport,riuscire a praticarlo come un arte.

Del senso del nulla

Che viene qualche volta.

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Resistere alla voglia di solitudine

Di fare più zazen, di dormire seduto, mangiare molto poco, e così via: staccarsi semprepiù da tutto.Ancora non posso farlo, ci sono la moglie e i figli.I discepoli no, per loro sarebbe anche buono, chissà, avere un maestro così santo.Non si può però abbandonare la famiglia.

Del prendere col sorriso le contrarietà

Oggi che non c’è l’acqua, a causa della pompa, o del pozzo asciutto, non so ancora.Sento sempre così pesanti questi problemi con l’acqua.

La leggerezza

Nell’arrampicata, non solo, ma come stato di essere.Nella scrittura, lo dice Calvino, anche se non mi è piaciuto il suo libro, Cavalcanti, Montale,non solo.Proprio essere leggeri.

Vivere in attesa

Tutti che aspettano, prima di fare qualcosa, che se ne sistemi qualche altra."… guardando il Quadro Partenze ed Arrivi", di Caproni …

La presenza che illumina

Che il maestro ci sia o non ci sia, è diverso.Perché la guida, il saggio irraggia benessere.Perché il maestro sa di essere Buddha, e lo è!

Il maestro inavvicinabile e il maestro come la madre

La madre che lascia sempre aperta la porta, prepara il pranzo e la cena, presta o regala isoldi.Qui è proprio così, con tutti che vanno e vengano, mi chiamano come gli pare.

Su gli eccessi? Gli omosessuali?

Dall’aver visto, ma prima letto sul giornale, dello scrittore Busi e del suo libro denunciatoper pornografia (?), e di lui che si crede uno superiore a tutti, e di quella che gli diceva diessere solo angosciato.Insomma, la perfezione forse (?) non è nella esagerazione di tutto: magniloquenza,espressività, forza, bellezza, potere, sessualità estrema..., ma nell’asciuttezza, nellasemplicità. Insomma, non nell’aggiungere, che non si finisce mai, ma nel levare, cheanche si potrebbe arrivare mai alla fine.Per cui, l'omosessualità come una forma superiore di sessualità, perché si fa di più, noncredo che sia giusta.È forse perversione, decadenza?

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Del risveglio

Anche senza meditazione, seduta o altro, senza lo studio dei sutra, senza la fede nelBuddha, senza praticare un’arte fisica, o altro.Gli esseri umani hanno aperte davanti a sé miliardi di vie, immediate o spostate nel tempo.Cosa si può fare?Come capire quali, delle vie, sono da percorrere, per arrivare, noi?

Delle diverse vie di realizzazione

E del vivere quotidiano.Dello yoga, diviso nei Raja, Hata, Karma, Bakti, Jani ecc. da seguire separati o insieme, indiversa percentuale.Raja, la meditazioneHata, gli sportBakti, l’unità con l’Uno e rimettersi alla sua forzaKarma, il lavoro, la vita di famiglia e di relazioneJani, lo studio e la conoscenza.In Giappone, le varie scuole: Zen, Tendai, Shingon, Jodo, ecc..

Come e quando l'allievo buddista diventa maestro?

L’allievo di scalate, va al corso nazionale e diventa guida o maestro di arrampicata,l’allievo di musica va al conservatorio e poi diventa maestro di musica, l’allievo di karatediventa cintura nera e poi insegnante.Il buddista, l'allievo di Scaramuccia, per esempio, quando è che diventa maestro?La trafila può essere la stessa di sopra, o diversa ?E come?

Del programmare la pratica ascetica

Come un grande macro ciclo di allenamento, con tutte le varie fasi di microcicli, di carico edi scarico.In Giappone, ma già in Cina, stando a Hyakujo, è così: fasi alterne di grande pratica,riposo, altra pratica, secondo le stagioni della natura e dell'uomo.E il maestro, come l’allenatore o il preparatore atletico, dovrebbe fare delle tabelle per ipropri allievi ?Uscire dalla solita pratica quotidiana, anch’essa importante, però sempre uguale,variandola aumentando e i carichi e l’intensità con le dovute fasi di recupero o riposo.

Della fine dell'alpinismo

A cui penso spesso. M'è arrivato l’invito del festival di Trento per tavole rotonde e tutto misembra superato.Mi viene di fare il parallelo con il detto zen: "all’inizio guardavo le montagne e misembravano montagne, guardavo i fiumi e mi sembravano fiumi. Poi, praticando, i fiumisembravano montagne e le montagne sembravano fiumi. Infine, quando ho capito, lemontagne erano proprio montagne e i fiumi erano proprio fiumi".Prima dell’alpinismo, le montagne erano viste come rilievi di roccia e neve. Poi l’alpinismo,in cui c’è stata questa con-fusione, ossia le montagne i luoghi della felicità, dellaconquista, dell'avventura, ecc. ecc.. E ora che, forse, l’umanità che sta maturando, non ha

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più bisogno di sport e di alpinismo, sono ridiventate dei rilievi rocciosi o di ghiaccio, magaribellissimi, e basta.Perché lo sport come voglia di misurarsi forse non c’è più molto ed ha ceduto il posto allosport per la salute per la bellezza per i soldi per il successo per il potere per lo spettacolo E così l’alpinismo, che è fatica. Può esserci lo sport come ascesi, scuola di Scaramucciama è una irrilevante minoranza.Non so.L’umanità ricca, quella del cosiddetto nord, è a una svolta.Io non so quale e come.E quelli del cosiddetto sud, forse lo sport lo salteranno del tutto, e quando cominceranno amangiare, la svolta, che noi stiamo vivendo, loro la troveranno già pronta e fatta.

Il maestro e un discepolo, di numero

Del maestro che si alza tutte le mattine alle cinque, recita i sutra davanti ai suoi maestri:Buddha, Linci e Mumon, e poi, nella stanzetta di sanzen suona la campanella perché ildiscepolo non risponde giusto al koan, mai. E questo tutti i giorni, tutti i giorni, e da comeva potrebbe andare avanti un'esistenza.Dice: "Ma uno prima di capire, di ricevere la trasmissione, ci vuole che diventi vecchio.".È vero, ma mi mette, non so come dire, una specie di impotenza.E a un certo punto, anche una voglia di passare via, estinguersi, lasciare tutto.Se viene a me pensa quante volte il Budda e Linci avranno avuto di queste voglie.

Dello scrivere il diario, in poesia

Non è importante quanto si dice, anzi si scrive.Scrivere è un esercizio, come sedersi, un capire giorno per giorno, senza aspettarsiprogressi immediati.Perché l’illuminazione è già lì, nella scrittura, in ciò che si è, quando si scrive, e quandonon si scrive.Forse, si possono anche rileggere i diari, i propri, potrebbe avere un qualche senso, ma ènello scriverli il bello.E è per questo forse che trovo così poco interessante pubblicarli e leggerli.

Sull'apprendistato

Senza bisogno dei corsi i quali non insegnano certo a insegnare.Il figlio/figlia della guida alpina, o maestro di sci, ma potrebbe essere un figlio/figlia dimaestro di kendo o karate, di un medico che seguisse il padre nelle sue uscite, vedendo efacendo quello che fa quando arriva a vent'anni o più saprà fare quel che c'è da fare o no?Il Giappone e l'assenza del bisogno di avere una licenza dello stato, con le carte da bollo,le leggi. Se c’è quella del proprio maestro è più che sufficiente.

Il nazionalismo come il sentimento degli animali e delle tribù, la famiglia

Un gradino inferiore dell’evoluzione.

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Il Buddha, l'illuminato, il maestro come Mumon, l’unico giapponese internazionale, nonpuò essere nazionalista.Allora ecco, la destra, la separazione delle razze, i negri, gli ebrei. Mancanza difratellanza, di solidarietà.

Del libro di Harding sulla morte

È troppo semplice!Come la Prajna Paramita del vuoto è forma, forma è vuoto, come del il regno dei cieli èdentro di voi.È vero! Ha ragione!È come Muhen che insegna il soffio per guarire, come tutti quelli che seguiti guarirebberol'umanità.Quando però dice di tagliarsi la testa con che cosa la si può tagliare se non con la testa?E come usare la testa senza testa?A parte queste puntualizzazioni, che non inficiano affatto il suo valore, l’ho trovato moltointeressante, può dare qualcosa.

Dello scrivere e pubblicare i libri

L’autore che ringrazia i lettori è coatto.Lo scrittore vero, scrive e basta. La pubblicazione è qualcosa che devono chiedere i lettoriattraverso l'editore, per godere di un qualcosa che lo scrittore vero, ma non vorreiesagerare con tutti questi vero che scrive per sé, o almeno, scrive e basta, nonpubblicherebbe.Scrivere sì, ma perché poi vendersi?

I professionisti di arrampicata e i professionisti d'insegnamento dell'arrampicata

Mi sembra una distinzione così semplice e pure così fondamentale. E è la differenza fra unatleta e un insegnante.È fondamentale per non creare equivoci e per non dare giudizi errati su l’una o l'altraprofessionalità.

L’estate e i corsi: meditazione, arrampicata, shiatsu, tessitura, ceramica,alimentazione...

Leggendo su una rivista tutti i corsi che si propongono e pensare alla sesshin fra pochigiorni, e quelli che verranno, specie i nuovi, con l’idea di trovare chissà cosa.L'estate ed i corsi, i viaggi, ecologici, avventurosi.Non so che dire.Stare a casa: una sigaretta, un caffè e un libro giallo, dice Pessoa.

La simpatia per tutti

Durante la sesshin, girando con il keisaku, viene un senso di caldo, di calore per gli altri,tutti.

Il jikijitsu

Deve fare osservare le regole. È il braccio del maestro nello zendo ambasciatore nonporta pena.

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Chiarirlo a tutti e farsi aiutare.Non intervenire però di propria iniziativa.

L’arrampicata in falesia e l'arrampicata in montagna

La differenza può essere agonistica, professionale o amatoriale. Per esempio siamoautomobilisti, ma lo sono anche i tassinari, gli autotrenisti, i corridori di rally o di formulauno. Noi usiamo le macchina per piacere ed anche per il bisogno di spostarsi, gliautotrenisti ed i tassinari per lavoro, come routine, mentre gli sportivi di formula uno hannoaltri interessi, ma siamo tutti guidatori di automobile.Il tennis, per fare un altro esempio, dove ci sono quelli che giocano due tre volte lasettimana fra amici e fanno qualche torneo, poi ci sono i maestri di tennis, che giocano tuttii giorni e infine gli atleti, quelli famosi.Anche nel mondo dell’arrampicata ci sono quelli che fanno le gare, siano esse sui muriartificiali oppure sulle pareti delle montagne, alpine o himalayane. Poi ci sono gliinsegnanti, professionisti e dilettanti, ovvero le guide e gli istruttori del CAI, dell’UISP, ecc.e poi c’è la massa di quelli che arrampicano, dove gli piace di più.Se questo che ho esposto, così semplice, fosse compreso dai tipi che scrivono su ALP,Bonatti e tanti altri con le loro stronzate romantiche, già si potrebbe fare un po’ dichiarezza.E si potrebbe, come avviene per le altre attività, ovvero guidare, giocare a tennis, giocareal calcio, eliminare il termine alpinismo per usare solo il verbo scalare, o arrampicare.

Del viziare il cane

Si vizia il cane se uno gli dà quel poco della stessa roba che mangiamo noi, invece diquelle schifezze in scatola, così semplici da preparare, e che magari gli fanno venire iltumore?E poi, quanto vive un cane? E anche se è viziato, che male fa?Un bambino viziato, quello sì, può fare del male a sé e agli altri, ma un cane.E ancora, come si vizia un cane, coi regali, i giocattoli, i vestiti firmati, la bicicletta,l’automobile, i gioielli ... eh ?

Del cane che non s'annoia a stare sempre con lo stesso padrone

La moglie e il marito invece sì, si annoiano.Si dice che di questi tempi, una delle ragioni delle separazione fra coniugi, sia la noia.Un cane, si annoia? Forse no. Perché?E è vero che fra coniugi ci si annoia oppure è una incapacità altra?

La pratica orientale e il sistema di vita occidentale

La pratica interiore di origine orientale, ormai riconosciuta come la migliore per progredirespiritualmente, può innestarsi solo (?) su un modo di vita occidentale, e cioè laico, che èormai il modo di vita più diffuso nel mondo. E l’Islam ?

Le gare di arrampicata solo fra pochi, come per il salto in alto

Mica si può fare una federazione solo per il salto in alto o per il lancio del peso, delmartello, ecc.. se in tutta Italia sono una decina o poco più quelli che lo praticano.Perché potrebbe finire così anche per la FASI, a meno che non si colleghi maggiormentecon la base arrampicatoria delle falesie.

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Perché arrampicarsi solo così, su una struttura artificiale, se non ha sbocchi, puòsuccedere appunto come il salto in alto che lo fai fino ad una certa età, e poi smetti.Chi continua a tirare il peso, o il disco finita l’età delle gare?

Su, non so che

Sicuro però dsu sentirmi a posto, nel giusto, a casa, nel taici, seduto, in simpatia pur seniente mi va bene, così che sento subito le antenne che vibrano quando qualcosa non va.Però capisco Yogananda ed il suo Dio.Capisco che ci possa essere questa comunione con l’assoluto, essere in lui/lei, padre omadre, non so.E essere sereni, i muscoli del volto distesi, le mascelle rilassate, senza stringere i denti,guardando a tutti intorno con fiducia e con un sorriso.Anche se ho pochi allievi, anche se quelli che (mi) capiscono sono così pochi.Ecco, tutto qui.

Gli ecologisti, i macrobiotici, i naturisti...

Quelli che lottano contro la morte.La paura di morire, di stare male, della vecchiaia.E perciò, sempre, dalla parte sbagliata.Prendere il gioco con troppa seriosità.E così le frustrazioni.

Ferentillo e il senso di emarginazione progressiva

In fondo non dovrei preoccuparmi perché dall’inizio ho voluto che fosse un luogo di tutti incui ognuno si trovasse come nella propria falesia.Penso però che sarebbe stato corretto tenermi al corrente di certe iniziative, comeinsegnare ai ferentillesi, fare il gruppo di arrampicata, organizzare la gara il prossimoanno, e poi il fatto che solo io non riesco a trovare una casa, che è pure meglio!Tutte questa cose in sé, poi, non è che siano negative, perché non mi sento di fare ungruppo coi ferentillesi e neanche ho voglia di arrampicarci. Pure la gara, preferiscosentirmene fuori. E la casa, che servirebbe più ad Alvise, anche se avendola potrebbeessere utile per i corsi, va bene così.È invece il senso di possesso che hanno gli altri che si comportano da provinciale e cheporta a espellere quelli che possono impedire il possedere, il sentirsi gli unici, i padroni.

Vivere in una favola

A proposito di quelli, atleti, attori, altri i quali, avendo ottenuto un grande successo, diconoche gli sembra di vivere in una favola.Se la favola però non è in ogni momento, qui, la mia esistenza istante per istante, cheragione ho di vivere ?È questa la favola, quella vera.

Lo sport e i sei mondi del samsara

Quando andai in Finlandia e feci una chiacchierata sullo sport e il chan, mi riferii allo sportche si pratica per diversi fini, separati o che si intersecano e che sono: la salute, lesensazioni, il denaro, il successo, la via.

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Tutti questi livelli si possono rintracciare nei diversi stati della ruota del samsara: gli dei, iguerrieri, gli umani, gli spiriti affamati, i demoni e gli animali.Tutti questi stati, bassi o alti che siano, escluso quello umano secondo quanto afferma ilBuddha, portano a girare in continuazione nel samsara.Si può individuare lo stato degli dei con quello degli artisti e del godimento spirituale,dell'arte come dello sport, mentre i guerrieri sono gli amanti della competizione e dellalotta, dell’avventura, gli spiriti affamati alla conquista del denaro e del successo, notorietàcon cui tentano di sfamarsi senza tregua, i demoni sono forse fra i giornalisti e gli animalisono quelli alla ricerca del solo piacere fisico dei muscoli e del contatto.Gli esseri umani, pur potendo essere presi da tutti questi stati sono gli unici, secondo ilBuddha, a poter uscire dalla ruota e, per quanto riguarda le pratica sportiva sonosicuramente coloro che in essa vivono la via. Cercate la via e tutte le altre cose viverranno in sovrappiù, mi pare che l'abbia detto pure Cristo.

Quelli che mi chiamano Luigi

I nomi. Sicuramente servono agli altri, ma io, come mi chiamo?O non mi chiamo.Il cane, come si chiama?E l’albero, la nuvola.Questo attaccamento che qualcuno ha per il proprio (?) nome.

Del toyotismo

Agnelli, uno, vuole che cambino i suoi (?) lavoratori, centomila.Farebbe prima a cambiare lui e poi, forse, cambierebbero pure i suoi operai, seguendo ilsuo esempio.Il Giappone, che vogliono imitare, è come una famiglia dove il padre, Tenno ed in sua veceil primo ministro o il presidente, della Toyota, per esempio, si occupa allo stesso modo ditutti i figli.Qui invece ci sono i figli e i figliastri: i ricchi possono mantenere denaro e potere per ipropri figli. Così chi ha la cultura la mantiene per sé e i propri figli.In Giappone tutto è per tutti. Così, come in una famiglia, i figli sono tutti uguali per lamadre ed il padre.

Del possedere tanto, o comunque qualcosa

E il rimpianto, oltre la paura solita di dover morire e lasciare tutto! Più si ha, più si èattaccati e più è grande il dispiacere di doverlo lasciare.

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