Pensieri & Parole

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Riso e gli alimenti biologici Considerata la coltivazione più fondamentale dell’Asia, il riso in Cambogia ad esempio: si coltiva in un area di terreno estesa che delinea il 90% dell’intera zona agricola. In base ad uno studio diretto da alcuni ricercatori dell’università di Santa Clara (California), adottare un régime alimentare ricco di alimenti biologici (riso), faciliterebbe il sonno per tutti coloro che soffrono d’insonnia. 1 Sorgente originale: http://aloisicristina.blogspot.com/2014/06/riso-e-gli-alimenti-biologici.html BloggerTooBook.com

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Riso e gli alimenti biologici

Considerata la coltivazione più fondamentale dell’Asia, il riso in Cambogia ad

esempio: si coltiva in un area di terreno estesa che delinea il 90% dell’intera

zona agricola. In base ad uno studio diretto da alcuni ricercatori dell’università

di Santa Clara (California), adottare un régime alimentare ricco di alimenti

biologici (riso), faciliterebbe il sonno per tutti coloro che soffrono d’insonnia.

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Il museo di Robert Ripley

A Hollywood, il fumettista Robert Ripley creò, un stravagante museo che si

chiama il “Ripley’s Believe It or Not” dedicato alle particolarità esposte di ogni

tipo, tra le quali la Pietà di Michelangelo a grandezza naturale, fatta con

sacchetti di patatine e la Gioconda di Leonardo prodotta con 60 fette di pane

tostato. Il museo ha più di 700 oggetti, eccezionali per la loro singolare

interattività che sono sistemati su una struttura di 6 piani. Questo museo è un

ottimo monumento di attrazione del West End della capitale colmo di

eccentricità, di bellezze e stranezze, si possono trovare ad esempio: una Ferrari

realizzata e lavorata con la lana a dimensioni naturali e poi un labirinto di

specchi. Robert Ripley è stato un audace viaggiatore, vignettista, giornalista,

avventuriero, innamorato delle cose più eccentriche e strane.

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Crocchette di quinoa — un valido aiuto

per la circolazione sanguigna

Ingredienti per 4 persone:

200 grammi di quinoa

2 cipollotti

1 limone non trattato-biologico (grattugiare la scorza)

25 grammi di farina (maizena per i celiaci)

prezzemolo 1 mazzetto

farina di mandorle o pangrattato

olio EVO — Extra, Vergine, Oliva

Concentrato di pomodoro 2 cucchiai

2 peperoni rossi

3 scalogni

sale e pepe (quanto basta)

Procedimento:

Lavate la quinoa e cuocetela in acqua bollente salata per 10 minuti. Capate

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i cipollotti, fateli rosolare in un tegame con 4 cucchiai di acqua e un pò di sale.

In una scodella fonda, amalgamate i cipollotti rosolati con 2 cucchiai di olio EVO,

il prezzemolo sminuzzato, la scorza di limone, la farina, il sale e il pepe. Create

molte polpettine tonde e poi schiacciatele, infarinatele nella farina di mandorle

o nel pangrattato, adagiatele in una teglia con il fondo ricoperto di carta da

forno e fatele cuocere a 180 gradi per 30 minuti, voltandole a metà cottura

una volta.

Per la salsa: 

Pulite i peperoni, fateli a pezzetti, spellate gli scalogni e sminuzzateli a spicchi,

mettete tutto in un contenitore per il microonde e cuocete nel forno a microonde

a 650 watt (temperatura media) per 4 minuti. Raffreddate il composto, con il

mixer frullatelo, dopo aver aggiunto il concentrato di pomodoro, sale, pepe e un

filo di olio EVO. Per completare il piatto, unite la salsa alle crocchette e servite.

Buon Appetito!

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Farro e i suoi benefici

Si specifica che il farro è il cereale più digeribile riguardo al grano tenero e a

quello duro. Per chi ha problemi di stitichezza, mangiare il farro, può ricavarne

giovamento per le sue proprietà lassative inoltre, protegge l’apparato digerente

da malattie, come la gastrite e da malesseri provocati dall’ostruzione della bile

nell’intestino. E’ un antico cereale, indicato per le diete dimagranti perchè sazia

e favorisce la restrizione delle quantità di cibo e di calorie inserite, nel corso dei

pasti giornalieri. Il farro contiene le fibre insolubili (fibre alimentari che hanno

molta acqua) che aiutano la pulizia dell’intestino e la depurazione dell’organismo

inoltre, diminuisce il pericolo dell’arteriosclerosi (infiammazione cronica delle

arterie) e la niacina (vitamina B3), che si trova nel farro, aiuta a tirare giù

i livelli del colesterolo LDL — colesterolo cattivo — e le malattie cardiovascolari

(cuore). L’uso quotidiano del farro, nell’alimentazione aiuta a diminuire il

diabete di tipo 2 perchè l’alto contenuto di fibre e di componenti nutritivi

benefici, collabora alla prevenzione di insulino resistenza (riduzione dell’azione

delle cellule dell’organismo all’insulina che è un ormone di origine proteica che

permette l’inserimento di glucosio — zucchero nelle cellule), ischemia

(mancanza di sangue in un organo dell’organismo) e obesità. Per coloro che sono

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intolleranti al glutine (celiachia), non è consigliato l’uso del farro

nell’alimentazione visto che, come il grano, il farro è ricco di glutine (sostanza

lipoproteica). Invece, per coloro che sono allergici alle proteine del grano,

possono mangiare tranquillamente le proteine contenute nel farro perchè sono

più semplici da digerire. Infine, per chi soffre di coliti croniche, è controindicato

mangiare il farro per l’alto contenuto di fibre che egli possiede. 

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Farro

E’ valutato, il più antico tipo di frumento coltivato, il farro inserito nella propria

dieta, costituisce una notevole variazione per quanto riguarda il consumo di

cereali. Nel farro sono presenti la maggior parte di proteine riguardo ad altri tipi

di frumento, questo è considerato un cereale pieno di vitamine, sali minerali

e con pochi grassi. Parlando del farro integrale, si può dire che, ha un alto

contenuto di fibre nei confronti del farro perlato, le fibre, favoriscono il transito

intestinale, difendendo la salute dell’intestino e aiutando l’eliminazione delle

scorie. Il farro, conferma il suo basso contributo calorico pari a 340 calorie per

100 grammi di cereale e il suo uso, aiuta al sostegno di vitamine del gruppo B e

di proteine, per mezzo dell’alimentazione quotidiana. Per favorire l’assorbimento

di proteine contenute nel farro (è preferibile quello di natura integrale), si

consiglia di unirlo ai legumi. I componenti nutritivi necessari per il giusto

andamento dell’organismo attuali nel farro sono la: tiamina (vitamina B1), la

nacina e la riboflavina (vitamina B2), per i sali minerali il farro contiene: lo

fosforo, il potassio e il magnesio ed infine, per le vitamine il farro racchiude: la

vitamina A, B2 e B3. Piccola curiosità che riguarda il farro, nell’epoca del

Neolitico (periodo della Preistoria), l’uomo usava il farro piccolo chiamato

monococco, per la sua alimentazione quotidiana.

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Olio di Palma

Ricavato dai frutti della palma africana (elaeis guineensis jacq), olio di palma è

una pianta proveniente dalle foreste pluviali della Guinea, molto estesa in Asia

e Africa centrale e dai suoi semi si estrarre olio di palmisto. L’olio di Palma, ha il

43% di acido oleico (acido grasso mono insaturo) come l’olio di oliva che né

contiene circa il 60–80% e il 50% di acido stearico (molecola a 18 atomi di

carbonio relativi alla categoria degli acidi grassi saturi). Alcuni studi scientifici,

hanno sperimentato l’efficacia dell’olio di Palma, insieme ad una serie di altri oli

che sono: olio di soia, di arachidi e il lardo, i ricercatori hanno sperimentato

l’effetto del colesterolo, sull’organismo e hanno constatato che l’olio di palma,

riduce il colesterolo cattivo (LDL) ed aumenta il colesterolo buono (HDL) infine è

risultato migliore dei grassi idrogenati (lipidi) abitualmente utilizzati in alcuni

dei prodotti alimentari preparati e cotti al forno, come ad esempio: merendine,

biscotti, fette biscottate e crackers. Il nostro organismo, ha necessità di

prendere giornalmente, con una alimentazione sana ed equilibrata e una dieta di

2000 calorie, il 7% di grassi saturi (16 grammi) invece, chi segue una dieta

vegetariana con la giusta assunzione degli omega 3 e omega 6 (acidi grassi

polinsaturi), non ha nessun motivo di preoccupazione per quanto riguarda il

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comportamento dannoso dei acidi grassi saturi contenuti nell’olio di Palma. Nel

periodo della Rivoluzione Industriale, si utilizzava l’olio di Palma, come

lubrificante delle macchine. Oggi l’olio di Palma è considerato l’olio vegetale più

usato, dopo quello di soia infatti, nell’industria alimentare lo si colloca come

vice, nel burro di cacao e nei grassi del burro per il confezionamento di svariati

prodotti alimentari come la margarina, nel cioccolato, nelle crème vegetali, nei

gelati e in tutti i prodotti di panificazione pronta. L’olio di Palma, si utilizza

anche nel settore della cosmesi, infatti è uno degli ingredienti per la produzione

di crème, saponi e vari detergenti. La procedura di produzione dell’olio di Palma

si basa sulla scelta della spremitura o della centrifugazione del frutto sterilizzato

e prima di arrivare sulle nostre tavole, svolge un iter (percorso) di sviluppo di:

rettificazione, deacidificazione, decolorazione e deodorazione.

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La Senna

Definita, una delle piante con effetto lassativo più rinomate, la Senna si presenta

come una pianta appartenente della famiglia delle “leguminose,” ha delle foglie

che sembrano dei rametti per la quale si collocano altre foglie, una di fronte

all’altra e per ultima, una sulla cima. Originaria dell’Africa, la Senna preferisce

i luoghi orientati al sole e protetti dai forti e freddi venti, adattandosi anche alle

basse temperature, il suo frutto è un legume lungo e secco che per sbaglio viene

chiamato “bacello.” La Senna, ha moltissimi principi attivi caratteristici con il

nome di “sennosidi — lassativi” A, B, C e D, definiti dei “glucosidi —

antranoidi-composti chimici avuti per la reazione di un carboidrato, somiglianti

a quelli che sono in altre piante lassative come l’Aloe, il Rabarbaro e la Cascara.

Nella Senna, sono stati rinvenuti una parte di glucosidi nello specifico il “pinitolo

— enzima” i flavonoidi e le mucillagini — sostanze che aiutano le piante

a trattenere l’acqua (sono colpevoli dei dolori addominali provocati dalla Senna)

e ossalati di calcio (cristalli che aiutano alla formazione dei calcoli). L’efficacia

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principale della Senna è quello purgante, in quantità minori si può ottenere un

effetto di origine lassativo, poco aggressivo in base alla risposta personale che

ogni persona esprime. La Senna, agisce nell’intestino crasso, spingendo la

peristalsi (contrazione ordinata e coordinata della muscolatura liscia) per

facilitare la defecazione che si compie con l’azione irritante che gli “antrachinoni

— sostanze stimolanti per la peristalsi” della Senna, svolgono sulla mucosa

dell’intestino.

In commercio, la Senna è venduta sotto forma di infusi, decotti e marmellate

(composte anche con altre miscele di piante lassative come l’aloe, manna

e fragola). Per quanto riguarda una cura medica, la Senna, si trova in vendita

anche in pasticche, in capsule facile da ingerire ed infine i sciroppi. In occasione

di blocchi intestinali, emorroidi, cistiti, gravidanza, allattamento e infiammazioni

del colon, si consiglia di non fare uso della Senna come lassativo perchè può

risultate troppo irritante.

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