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ENEL WORLD’S MAGAZINE n. 13 – apr • mag 2016 Perù, la perla del Pacifico L’energia dal sole chiavi in mano 32 26 38 performance appraisal maps E tu quanto sei Open Power? sudafrica E La tecnologia che conta Arriva lo smart meter di ultima generazione. FAI LA FOTO CON IL NUOVO CONTATORE IN 3D E MANDALA A: [email protected] Vai all’ultima pagina di E per sapere come visualizzare il contatore in 3D con l’app di AUGMENT .

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ENEL WORLD’S MAGAZINE

n. 13 – apr • mag 2016

Perù, la perladel Pacifico

L’energia dal sole chiavi in mano

3226 38

performance appraisal mapsE tu quanto seiOpen Power?

sudafrica

ELa tecnologia che contaA

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eter di ultima generazione.

FAI LA FOTO CON IL NUOVOCONTATORE IN 3D E MANDALA

A: [email protected]

Vai all’ultima paginadi E per sapere come

visualizzare il contatore in3D con l’app di AUGMENT.

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bimestrale del Gruppo Enel

ENEL WORLD’S MAGAZINE

n. 13 – apr • mag 2016

Direzione Relazioni Esterne EnelRegistrazione presso il Tribunale di Roma n. 39 del 10/03/2014

A CURA DELLA

Silvia BenedettiCOORDINAMENTO EDITORIALE

Dina Zanieri

COORDINAMENTO ART DIRECTION & DESIGN

Leonardo Arancibia López Michele BolognaSabrina CeccantiniRadu Cosarca Andrea FalessiIvano FerioliAlberto Fernández Torres Maria Lacasa MarquinaRaffaella Poggi D’AngeloStephane Zweguintzow

COMITATO EDITORIALE

Enel SpAViale Regina Margherita 13700198 Roma

EDITORE

Redazione E Internal Communications – Enel SpAViale Regina Margherita 13700198 RomaOppure inviare una e-mail: [email protected]

PER CONTATTARE LA REDAZIONE

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C’è vero progresso solo quando i vantaggi di

una nuova tecnologia diventano per tutti.

Sommario

Henry Ford, industriale

(La rivoluzione silenziosa, pagg. 8-13)

Arriva la banda (ultra-larga) 18–19

Parola di smart meter 20–21

big interview Quando le forme contano 22–23

istantanee Il più avanzato sistema di Telegestione del mondo 24–25

story La rivoluzione silenziosa 08–13

Il contatore fa il giro del mondo 14–17

Cover Story

Introeditoriale Tutto scorre di Livio Gallo 03

brevi Notizie flash 04–05

mondo enel Succede nei Paesi Enel 06–07

Perù, la perla del Pacifico 26–31

Maps

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Pronti, partenza, energia! 44

Formula E, l’Open Innovation scende in pista 45

Youreporter 46–47

Arrivano i marziani 48

Allenarsi al desiderio 49

Sapori di Bahia 50

E tu quanto sei Open Power? 32–33

Sudafrica, il sole “chiavi in mano” 38–39

Seeding Energies: eccoil nuovo Bilancio di Sostenibilità 42–43

Le reti che non ti aspetti 34–35

Il valore di un genitore 36–37

La febbre alta di El Niño 40–41

Energy & Life

E Country italia 51

Panorama

Imparare a leggere è la cosa più importante

che sia successa nella mia vita

Mario Vargas Llosa, scrittore

(Perù, la perla del Pacifico, pagg. 26-31)

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03editoriale

TUTTO SCORRE

Tutto scorre. Il concetto di panta rei, sintetizzato nel detto “non è pos-sibile entrare e bagnarsi due volte nello stesso fiume”, è stato elaborato da Eraclito di Efeso (535-475 a.C.), il filosofo per cui il cambiamento è l’essenza fondamentale dell’universo. Il ritmo del cambiamento attuale non è certo più quello al quale eravamo abituati in passato. Una parte del quadro macroeconomico attuale è caratterizzata da una volatilità costante e molti paradigmi del settore energetico sono saltati. La pre-vedibilità dello scenario futuro si è così ridotta, ed è ormai ritenuta meno interessante. Va detto che la prevedibilità del passato non è stata necessariamente un bene per il nostro settore e potrebbe essere sem-plicemente considerata come sintomo di un business troppo statico.

La mossa più logica in questo contesto quindi è cogliere il cam-biamento. La nostra risposta è il lancio della strategia Open Power, un profondo processo di rinnovamento che ci consente di essere più di-namici, veloci e digitali. I flussi di energia elettrica non sono probabil-mente l’aspetto principale al quale si riferiva Eraclito, ma sono sicura-mente l’elemento fondamentale che determinerà la sostenibilità della strategia Open Power. La gestione delle infrastrutture digitali consente la perfetta integrazione delle fonti di energia rinnovabili, fornisce so-luzioni facili da utilizzare sia per le comunità sia per le città, e inaugura una nuova era di scelta da parte dei consumatori. Tramite la digitaliz-zazione, l’operatore di rete diventa la prima scelta economicamente efficiente per consentire di fornire servizi per altri settori: mobilità elettrica, raccolta dati di altri contatori, servizi urbani intelligenti e fornitura d’infrastruttura “ultimo miglio” per l’accesso alla banda lar-ga. Una rete digitale aperta e sostenibile permette il coinvolgimento di tanti soggetti (consumatori e produttori, aggregatori, distributori, ESCo, regolatori ecc.), e li orienta in materia di utilizzo dell’energia, promozione dell’efficienza energetica e concorrenza di mercato. La convergenza è di fondamentale importanza per lo sviluppo infrastrut-turale e la gestione della rete elettrica in una fase di divergenza econo-mica e di scenari e risultati eterogenei nei vari Paesi. Per convergen-za intelligente s’intende la distribuzione delle stesse tecnologie nelle nostre reti in tutto il mondo, tenendo in evidenza le esigenze locali. Questo tipo di convergenza non può essere acquisito soltanto con l’e-voluzione tecnologica, ma ha bisogno di un modello organizzativo in cui il capitale umano è visto come risorsa primaria dell’azienda. Con-vergenza significa condivisione delle migliori prassi all’interno di un modello operativo comune supportato da processi globali e applicazio-ni delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), per conseguire prestazioni e risultati eccezionali in termini di qualità del servizio per il cliente finale ed efficienza operativa.

Il nuovo contatore elettronico è il simbolo tangibile di questa convergenza in un dispositivo straordinario capace di sintetizzare in sé il servizio al cliente, l’erogazione del servizio sic et simpliciter con l’innovazione tecnologica. Le nuove caratteristiche del contato-re che installeremo in Italia, nonché di quelli in corso d’installazio-ne negli altri Paesi, aprono la strada a una modalità rivoluzionaria di interazione con i flussi bidirezionali di energia. Il contatore diventa un fattore fondamentale per la partecipazione di tutti i soggetti del mercato dell’energia. Si tratta di un elemento cruciale della nostra piattaforma di Internet delle cose (IoT), con un sistema centrale completamente gestito su cloud, che garantisce oltre 7mila miliardi di letture e interventi all’anno solo in Italia, vale a dire oltre mille volte più di quanto fa l’attuale sistema di Telegestione, che è tuttora il più grande sistema di misurazione intelligente del mondo. Il nuo-vo smart meter consente l’analisi dei Big Data e una modalità inno-vativa di esercizio dell’infrastruttura di rete in tempo reale. Apre a nuove esperienze sia per i consumatori sia per i cosiddetti prosumer, consentendo una gestione attiva della domanda e la futura gestione dell’energia a domicilio. Per noi il roll-out dei 32 milioni di contatori Enel Open Meter in Italia è una sfida enorme, che dà ai nostri colle-ghi grandi opportunità.

La convergenza intelligente è inoltre sinonimo di apertura verso nuovi utilizzi dell’infrastruttura, come il progetto per l’installa-zione di fibre ottiche che rappresenta un nuovo modello per aggiun-gere valore alla stessa, promuovendo l’innovazione e dando una spin-ta al PIL. Il progetto banda ultra-larga sta facendo leva sulla capillare rete di distribuzione che serve quasi l’85% della popolazione italiana: la nuova rete in fibra utilizzerà al meglio le linee elettriche a cielo aperto, nonché quelle interrate, che consentono il flusso in parallelo, senza soluzione di continuità, di energia elettrica e di dati. Enel Open Fiber è stata costituita in forma di NewCo aperta a tutte le parti inte-ressate, come gli operatori delle telecomunicazioni (sia wholesale sia retail) e le istituzioni finanziarie, al fine di offrire servizi a banda larga sul mercato italiano. Un progetto pilota a Perugia, in collaborazione con Vodafone e Wind, è stato varato con successo, e i primi clienti sa-ranno collegati già a fine maggio. Si tratta di un progetto innovativo per l’Italia, ma che potrebbe essere replicato in altri Paesi.

Tutto scorre. La nostra energia elettrica scorre lungo reti mo-derne e intelligenti in otto Paesi in cui siamo presenti oggi. Ma in futu-ro questi Paesi potranno diventare nove, dieci, undici o di più; perché tutto ciò che scorre è mutamento, trasformazione, un flusso di ener-gia che aumenta la nostra capacità di evolvere e crescere.

Livio Gallo, Direttore Divisione Globale Infrastrutture e Reti

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Enel nel World Business Council

for Sustainable Development

GRI GLOBAL CONFERENCE 2016: LE AZIENDE FANNO LA LORO PARTE

Per confermare la propria atten-zione nei confronti della rendi-contazione in materia di sosteni-bilità, Enel ha sostenuto la quinta edizione della GRI Global Confe-rence che si è tenuta ad Amster-dam dal 18 al 20 maggio. L’evento è stato promosso dalla Global Reporting Initiative (GRI), l’or-

ganizzazione internazionale che promuove l’uso delle informazioni e della rendicontazione sulla sostenibilità nel processo decisionale delle azien-de.Enel e GRI lavorano all’identificazione di nuovi trend di sostenibilità e reporting, per ridefinire le pratiche di rendicontazione aziendale e permet-tere così alle imprese di monitorare e anticipare l’evoluzione delle tematiche legate a questo tema, invece che gestirne le conseguenze. L’obiettivo è di rafforzare il ruolo dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG, dall’acronimo inglese) nelle attività di reporting aziendale.

A partire dal mese di aprile Enel è diventa-ta ufficialmente membro del World Busi-ness Council for Sustainable Development (WBCSD), l’organizzazione internazionale creata nel 1992 che raggruppa le imprese più innovative a livello globale con l’obiettivo di stimolare la comunità imprenditoriale a cre-are un futuro sostenibile in termini econo-mici, sociali e ambientali.Il WBCSD è un forum privilegiato in cui le 200 imprese associate, provenienti da tutti i settori, hanno l’opportunità di condividere

le best practice sui temi di sviluppo sosteni-bile e dar vita a strumenti innovativi.Dall’11 al 14 aprile si è svolto a Montreux, in Svizzera, il Liaison Delegate Meeting 2016, il primo dei due incontri annuali del Consi-glio, cui hanno preso parte, in rappresentan-za di Enel, Marina Migliorato, responsabile Sustainability Innovation & Stakeholder En-gagement, Luca Meini, responsabile Envi-ronmental Policies, e Riccardo Amoroso, responsabile Innovation and Sustainability della Divisione Global Renewable Energy.

SULLE TRACCE DEI GHIACCIAIContinua la spedizione del fotografo naturalista Fabia-no Ventura sulle Ande sudamericane per fotografare i ghiacciai. L’obiettivo dell’impresa, sponsorizzata da Enel Green Power, è documentare l’erosione che hanno subíto queste maestose sculture naturali in seguito al cambiamento climatico. Per certificare quanto avvenu-to negli ultimi decenni, Ventura comparerà le sue foto con le immagini storiche scattate da Alberto De Agosti-ni a metà degli anni Quaranta.Scopo di questa nuova spedizione, che percorrerà ol-tre 1.000 chilometri tra Cile e Argentina, è proseguire il lavoro di documentazione fotografica cominciato nelle tre precedenti missioni: in Karakorum nel 2009, nel Caucaso nel 2011 e in Alaska nel 2013. Le ultime due si svolgeranno nel 2018 sull’Himalaya e nel 2020 sulle Alpi.Il team di ricercatori, ingegneri e geologi che parteci-pa alla spedizione utilizzerà dati raccolti sul campo, immagini satellitari e riprese con i droni per realizzare modelli 3D del ghiacciaio Exploradores in Cile e delle fronti e dei corpi glaciali. L’archivio di Fabiano Ventura si candida a essere la più importante documentazione dedicata ai ghiacciai del Pianeta.

Notizie flash

brevi

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VEHICLE-TO-GRID: COMINCIA IL FUTURO DELL’AUTO ELETTRICAL’energia accumulata nelle batterie delle auto elettriche può essere rivenduta alla rete elettrica grazie a una tecno-logia chiamata Vehicle-to-grid (V2G). Lo scorso 10 maggio Nissan ed Enel hanno lanciato a Londra una sperimenta-zione che la vedrà in azione per la prima volta nel Regno Unito: 100 veicoli (LEAF e van elettrici e-NV200) apparte-nenti a privati e flotte aziendali potranno scambiare e ven-dere energia con la rete nazionale elettrica britannica.“L’installazione della nostra tecnologia di ricarica a due vie sosterrà l’integrazione dei flussi di energia rinnova-bile non programmabili nella rete elettrica e contribuirà allo sviluppo della mobilità elettrica nel Paese, generando benefíci per il settore energetico e per l’ambiente, oltre ad avere un effetto positivo per i portafogli dei possessori di auto elettriche”, ha sottolineato Ernesto Ciorra, direttore Innovazione e Sostenibilità di Enel.Se oggi tutti i 18mila veicoli elettrici Nissan del Regno Unito fossero collegati alla rete energetica, fornirebbero la medesima quantità di energia di una centrale elettrica da 180 MW.

Un’Onda Solare nel Deserto del CileEmilia 3 è una macchina interamente solare, nata nel 2014 su

iniziativa dell’Università di Bologna. Alla fine di aprile il suo team Onda Solare ha partecipato alla Carrera Solar di Atacama in Cile, nel deserto più arido della

Terra, l’unica gara di auto solari dell’America Latina: Emilia 3, che è sponsorizzata da Enel Green Power, è arrivata

seconda nella categoria Evolution (2.300 km tra le città di Iquique, Calama, Antofagasta e Chañaral) dedicata alle auto

completamente alimentate a pannelli solari, integrati nella strut-tura. Prima dell’inizio della corsa, Emilia 3 è stata testata presso

l’osservatorio astronomico di La Silla, sempre nel deserto di Atacama, dove Enel Green Power sta costruendo un impianto fotovoltaico.

Negli scorsi anni Emilia 3 ha partecipato a diverse edizioni del World Solar Challenge. Nel 2015 la gara si è svolta nel deserto attorno ad Abu Dhabi: in quell’occasione la control-

lata del Gruppo Enel 3Sun, che produce nella fabbrica di Catania pannelli fotovoltaici a film sottile multi-giunzione, aveva fornito i pannelli per il carrello di trasporto dell’auto.

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Succede nei Paesi Enel

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06mondo enel

CITTÀ DEL CAPO (SUDAFRICA)

Enel Green Power RSA ha connesso alla rete l’impianto foto-voltaico di Paleisheuwel, nella provincia di Western Cape in Sudafrica, il più grande impianto di Enel in esercizio nel Paese. Paleisheuwel ha una capacità installata di 82,5 MW ed è in grado di generare più di 153 GWh l’anno, pari al consumo annuale di energia di circa 48mila famiglie sudafricane. Eviterà l’immissio-ne in atmosfera di oltre 140mila tonnellate di CO2 ogni anno.

Il parco eolico messicano Dominica ha vinto l’In-frastructure 360° Award assegnato dalla Banca di Sviluppo Interamericana (IDB) ai progetti privati che maggiormente contribuiscono alla creazione di un sistema infrastrutturale sostenibile in America Latina. Tra le motivazioni, il contributo di Dominica alla diversificazione del mix energetico del Messi-co e le attività svolte per integrare l’impianto nel territorio, come le iniziative per proteggere le specie locali di cactus, la produzione di foraggio sostenibile dall’agave e la donazione di due impianti solari da 3 kW alle scuole locali.

SAN LUIS DE POTOSÍ (MESSICO)

sono i milioni di clienti del Gruppo Enel in tutto

il mondo. Si tratta del più grande operatore elettrico

privato a livello inter-nazionale. I 417,8 TWh

di energia che distribu-isce ogni anno vengono trasportati grazie a una capillare rete elettrica

che si sviluppa in Europa e America Latina per 1,9

milioni di chilometri. In Italia (31,6 milioni

di clienti), Spagna (12,3 milioni di clienti) e Cile

(1,8 milioni di clienti) Enel è il primo distributore.

In Argentina, Colombia, Perù e Romania è invece

il secondo DSO (Distribution System Operator) del Paese.

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Con una capacità installata totale di 400 MW, Cimarron Bend in Kansas sarà il più grande parco eolico del mondo Enel. Sarà in grado di generare circa 1,8 TWh l’anno e di soddisfare i consumi annuali di più di 149mila famiglie americane, evitando l’im-missione in atmosfera di circa 1,3 milioni di tonnellate l’anno di CO2. Attualmente in Nord America Enel possiede e gestisce quattro parchi eolici nel Kansas, che ne fanno il più grande operatore eolico dello Stato con una capacità installata totale di quasi 1 GW.

CIMARRON BEND (STATI UNITI)

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07mondo enel

container di contatori al mese verranno mo-

vimentati per tutto il periodo dell’operazione

Enel Open Meter che porterà all’installazione di 32 milioni di conta-

tori elettronici di nuova generazione in tutta

Italia. L’iniziativa vedrà coinvolte migliaia di

squadre di tecnici su tut-to il territorio italiano. La definizione dei requisiti,

la pianificazione e la successiva progettazione

hanno richiesto quasi due anni prima dell’in-stallazione del primo

contatore.

100

“Quasi la totalità degli 1.2 miliardi di persone oggi prive dell’accesso all’elettricità vive in aree rurali o isolate, principalmente in Asia e nell’A-frica sub-sahariana. Ci troviamo di fronte a una sfida cruciale: dobbiamo trovare nuovi modi per connettere quelle aree dove è impossibile o troppo costoso costruire infrastrutture”. Lo ha detto Ryan O’Keeffe in occasione del World Economic Forum on Africa di Kigali (Ruanda). Secondo il diret-tore della Comunicazione Enel, l’elettricità rappresenta un fattore chiave per lo sviluppo delle aree più disagiate del mondo.

KIGALI (RUANDA)

Mosca si aggiunge all’iniziativa Home@Home, che permette lo scambio di casa tra colleghi di tutto il mondo Enel: una città multiforme, ricca di storia e cultura, che vanta oltre 60 teatri, 100 musei e più di 4mila biblioteche. Numeri record che si affiancano a un altro prima-to: quello di essere, con i suoi 96 parchi e 18 giardini, tra le città più verdi del globo. Basta accedere alla sezione Home@Home nella intranet aziendale e il gioco è fatto. Non resta che preparare le valigie!

MOSCA (RUSSIA)

Endesa ha completato un progetto da 7,6 milioni di euro per migliorare la disponibilità energetica nelle isole Canarie e nelle Baleari, in Spagna. L’iniziativa triennale ha previsto la proget-tazione e la fabbricazione di 11 poli-trasformatori che possono essere installati, in caso di guasto, in uno dei 115 principali trasformatori di uscita nelle centrali elettriche presenti nelle diverse isole (gruppi a carbone, gasolio, ciclo combinato).

CANARIE E BALEARI (SPAGNA)

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LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA

Arriva la nuova generazione di contatori elettronici: comincia l’era delle reti e delle case intelligenti

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Evoluzione delle smart grid, cre-scita delle rinnovabili, big data. Quando pensiamo al futuro pros-simo dell’energia e a quali fenome-

ni potranno rivoluzionare lo scenario attua-le, difficilmente ci verrebbe da pensare a un oggetto grande come una scatola di scarpe. Parliamo del contatore elettronico che, dopo aver di fatto creato le condizioni per la libe-ralizzazione del mercato energetico italia-no negli ultimi quindici anni, si prepara a una nuova vita: mentre altre utility europee stanno ancora iniziando l’installazione della prima generazione di contatori, Enel Distri-buzione si appresta a diffondere un nuovo si-stema di Telegestione che apre letteralmente le porte al mondo di domani. Questo piccolo strumento, di cui spesso ci dimentichiamo perché collocato in angoli nascosti della casa o dei condomini, diventerà il punto crucia-le dello scambio dei dati che provengono da milioni di clienti. Ci permetterà così di capire di quanta energia abbiamo bisogno, e ci ren-derà più consapevoli e virtuosi nel consumo. Allo stesso tempo permetterà alle aziende di offrire tantissimi nuovi servizi e ai distribu-tori di gestire al meglio la rete. La campagna di sostituzione comincerà dopo l’estate e du-rerà cinque anni. “Il progetto ha una dimen-sione impressionante”, dice Alessio Mon-tone, Smart Meter Solutions della Divisione Globale Infrastrutture e Reti. “Enel Open Me-ter vedrà coinvolte migliaia di squadre di tec-nici su tutto il territorio italiano; si arriverà a movimentare più di cento container di con-tatori al mese. È per questo che la definizione dei requisiti, la pianificazione e la successiva progettazione sono iniziate quasi due anni prima dell’installazione del primo contatore; queste attività non hanno riguardato sola-mente il contatore vero e proprio, ma hanno

permesso a Enel di essere pronta per gestire tutta questa macchina complessa”.

La storia continuaL’avventura del contatore elettronico co-minciò nel 2001, quando Enel Distribuzione diede il via all’installazione di 32 milioni di smart meter nelle case e nelle aziende italia-ne. L’idea nacque per iniziativa del Gruppo in previsione dell’imminente evoluzione del contesto energetico: erano appena sta-te definite le regole per la liberalizzazione del mercato per cui bisognava rendere più competitivo il servizio a costi ridotti. In as-senza di ulteriori vincoli esterni, le caratte-ristiche del contatore elettronico di prima generazione furono definite in base alle esigenze del Distributore al fine di facilitare l’ingresso di nuovi player nel mercato: ope-razioni come lo switch, ovvero il passaggio da un venditore di energia all’altro, o la pro-grammazione di fasce orarie, infatti, con il vecchio contatore non sarebbero mai state possibili. Dopo quindici anni di onorato servizio, oggi il sistema di telegestione è arrivato al capolinea come è normale per un qualsiasi strumento elettronico, ma anche per esplicita richiesta della normativa. Si aprono le porte, quindi, all’arrivo dei più moderni contatori di nuova generazione che tengono conto anche di quanto succes-so nel frattempo: i clienti sono molto più consapevoli dei propri consumi e richie-dono nuovi servizi; lo stesso vale per altri stakeholder come i venditori o gli aggre-gatori che sanno che per diventare leader del mercato c’è bisogno di creare prodotti innovativi che nascano dalla valorizzazione dell’enorme mole di dati che proviene dai contatori.

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“Il nuovo contatore renderà possibile lo svi-luppo di una serie di servizi energetici post-contatore finora impensabili”, dice Michele Salaris, Responsabile Network Technolo-gies – Infrastructure & Network Italia. “Ciò favorirà ulteriormente la crescita della con-sapevolezza del cliente e permetterà di indi-rizzare la tematica del demand/response e di incrementare i servizi di domotica”. Saran-no le aziende, tra cui c’è ovviamente Enel Energia, a cavalcare queste nuove opportu-nità grazie a un’interfaccia aperta in grado di dialogare con tutti gli elettrodomestici e i dispositivi della casa.

Più servizi e migliore gestioneLa grande novità in arrivo è data dalla qualità e dalla quantità di dati sui consumi dei clienti che saranno a disposizione di chi vende energia. Il contatore infatti non è altro che un sensore evoluto della rete elettrica, che racco-glie informazioni sui consumi e le spedisce quotidianamente al centro di controllo, sotto forma di curve di carico con un dettaglio che arriva sino ai quindici minuti. La possibilità di leggere i profili di consumo di 32 milioni di contatori della rete permette in primo luogo di disegnare fatturazioni più flessibili cali-brate su fasce orarie o addirittura quartora-rie, superando le rigidità delle attuali tariffe biorarie. Questa opportunità diventa fonda-mentale nell’attuale scenario in cui la cresci-ta delle rinnovabili ha reso la disponibilità di energia meno prevedibile e lineare. Più in ge-nerale, l’aumento di consapevolezza da parte del cliente favorirà l’efficienza energetica che è uno degli obiettivi dell’Unione europea. Sul fronte della gestione dell’infrastruttura elettrica, il contatore elettronico consentirà a Enel Distribuzione di lavorare meglio e di in-tercettare i segnali deboli, a livello sia di forni-tura sia di rete. “Mettendo insieme le informa-zioni che provengono dai contatori distribuiti in maniera capillare sul territorio, saremo in grado di leggere in tempo reale l’insorgenza di guasti che si stanno manifestando sulla rete e

quindi di intervenire in maniera tempestiva, migliorando ulteriormente il livello di servi-zio”, spiega Massimo Briccola, responsabile dell’Unità Centro Sviluppo Soluzioni Apparati di Misura - Tecnologie di Rete. “Ciò avverrà in-tegrando il nuovo contatore con l’infrastruttu-ra di telecontrollo in bassa tensione che stiamo sviluppando”. Più in generale tutti i processi gestiti dal Distributore riceveranno giovamen-to dalla ricchezza di queste informazioni. Anche chi acquista energia per rivenderla sarà facilitato perché avrà stime migliori sul-

la domanda anche a distanza di giorni, arri-vando a una migliore modulazione e a una riduzione dei costi. Inoltre un auto-produt-tore, come chi ha installato i pannelli foto-voltaici sul tetto, potrà accoppiare giorno per giorno i propri dati di consumo con quelli di domanda di rete per ottimizzare le proprie abitudini di prosumer.

Verso l’Internet delle coseCome si è arrivati a sviluppare questo con-tatore? Dopo la prima generazione i tecnici

LA PRIMA GENERAZIONE

Enel ha installato la prima generazione di contatori elettronici tra il 2001 e il 2006, rappresentando un primato a livello mondiale e anticipando di diversi

anni quelli che poi sono diventati obblighi a livello continentale (previsti all’interno del Terzo Pacchetto Energia della Commissione europea).

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di Enel hanno lavorato al suo miglioramen-to senza soluzione di continuità. Prima è stata elaborata una versione più avanzata, che è quella che attualmente viene installata in Spagna e in altri Paesi (vedi articolo alle pagine 14-15). Questa versione aveva caratte-ristiche tecniche piuttosto evolute, come si evince dalla felice esperienza spagnola: qui il Regolatore ha richiesto una serie di modi-fiche per la misurazione delle curve di carico al fine di permettere il lancio di un nuovo si-stema di fatturazione a intervalli orari.

La terza generazione dei contatori è il risul-tato di un percorso che tiene conto di quan-to avvenuto negli ultimi anni sul mercato e dell’evoluzione tecnologica nel campo della misura e della gestione. Per esempio, tiene conto delle specifiche definite dalla delibe-ra 87 del 2016 con la quale l’Autorità italiana per l’energia elettrica, il gas e il sistema idri-co (AEEGSI) ha stabilito una serie di indica-tori della qualità di servizio (e definirà anche premi e penali per il Distributore).Una delle novità più importanti del nuovo contatore è il canale di comunicazione verso il cliente che avrà un protocollo aperto per per-mettere l’ingresso di altri operatori nell’offer-ta di servizi ai clienti. Un po’ come avviene per il sistema Android che può essere utilizzato da tanti produttori di cellulari diversi. Il proto-collo è al momento in via di definizione presso il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI).Il nuovo contatore è predisposto per dialoga-re col resto dell’intelligenza della rete in bas-sa tensione. Lavorerà come un sensore che invierà le informazioni al concentratore, che a sua volta consentirà al telecontrollo di co-municare con altri dispositivi della rete usan-do lo stesso tipo di protocollo wireless che si utilizza per comunicare con il contatore. È il preludio di una Internet of Things, la Internet delle cose, per la gestione della rete, il cui re-gista è proprio il concentratore delle cabine di bassa tensione. In futuro potranno nascere altri sensori e attuatori in grado di rilevare guasti o riattivare linee elettriche da remoto.“Nessuno ancora sa quanti effetti positivi si creeranno sulla rete, anche perché stiamo parlando di un’avanguardia tecnologica: ancora non esiste niente di simile a livello mondiale”, commenta Michele Salaris. Ci vorrà ancora qualche anno per capirlo. La sensazione è quella che si provava nel 2001 quando cominciò l’installazione della prima generazione di contatori, un’intuizione vin-cente che ha aperto le porte a una trasforma-zione importante dello scenario energetico. La rivoluzione continua.

Le caratteristiche minime per i nuovi contato-ri intelligenti sono state definite dalla delibera 87/2016/R/eel dell’Autorità italiana per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI). Oltre a richiedere la neutralità tecnologica del contatore

per favorire l’apertura del mercato a diversi distri-butori, si prevede per esempio che i dati vengano rilevati ogni 15 minuti per avere un quadro sempre aggiornato dei prelievi giornalieri e dei comporta-menti di consumo dei clienti.

NEUTRALITÀ TECNOLOGICA

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E — apr • mag 2016

La tecnologia di smart metering è in forte sviluppo a livello globale. Andiamo a scoprire i progetti in corso in tutto il Gruppo Enel

Enel sta investendo molte energie in un piano di conver-genza e trasferimento tecnologico che coinvolge tutte le società del Gruppo a livello globale. Questo consentirà di far leva su sinergie im-portanti e sulle migliori metodologie di lavoro disponibili a livello internazionale, grazie alle quali sarà possibile migliorare l‘eccellenza operativa e la qualità del servizio.Nel piano industriale 2016-2019 presentato lo scorso novembre agli analisti, 5,8 miliardi di euro sono stati destinati alla crescita nelle reti, in particolare allo sviluppo delle smart grid e degli smart meter nei Paesi in cui il Gruppo è presente. Di questa cifra una buona parte sarà investita in America Latina, dove sta crescendo l’attenzione alla qualità del servizio e all’uso efficiente e informato dell’energia. Enel

ha un piano per esportare alcune nuove tecnologie già ampiamente implementate in Europa, come il contatore elettronico che ha rivolu-zionato il mercato non solo in Italia ma anche in Spagna e Romania. Prossimamente verranno installati 50mila contatori elettronici in Cile, 40mila in Colombia, 10mila in Perù. E in Argentina si stanno cre-ando le condizioni per il lancio di un progetto pilota in tempi brevi. La soluzione tecnologica adottata per l’implementazione dei progetti pilota in America Latina è la medesima utilizzata in Spagna e Roma-nia, soluzione che risulta integrabile a livello di sistema centrale con la tecnologia adottata in Italia. “Il contatore elettronico non è solo un dispositivo che viene installato sulla rete”, dice Alessio Montone, dell’Unità Smart Meter Solutions della Divisione Globale Infrastrut-

IL CONTATORE FA IL GIRO DEL MONDO

E — feb • mar 2016 E — feb • mar 2016

Sottotitolo lungo abbastanza da sembrare reale

Nel piano industriale 2015-2019 presentato l’anno scorso da Enel agli analisti, 4 miliardi di euro sono stati destinati allo svi-luppo delle smart grid e dei contatori nei Paesi in cui il Gruppo è presente. Di questa cifra una buona parte sarà investita in Ameri-ca Latina, dove sta crescendo l’attenzione alla qualità del servizio. Enel ha un piano per esportare alcune nuove tecnologie già ampia-mente implementate in Europa, come il contatore elettronico che ha rivoluzionato il mercato non solo in Italia ma anche in Spagna e Romania. Nei prossimi tempi verranno installati in Cile 50mila contatori elettronici, in Colombia 40mila, in Perù 10mila. E in Argentina si stanno creando le condizioni per il lancio di un pilota in tempi brevi. La soluzione tecnologica adottata per l’implemen-tazione dei progetti pilota in America Latina si chiama Cervantes ed è la stessa utilizzata in Spagna e Romania. I progetti pilota lanciati in America Latina nel 2016 rappresentano ben l’1,5%-3% del totale contatori installati. Le Autorità di Regola-

zione dei diversi Paesi utilizzeranno questi progetti come base di partenza per realizzare un’analisi costi-benefici della tecnologia. Ciò servirà a definire il quadro regolatorio generale, in cui il conta-tore elettronico viene riconosciuto come strumento fondamentale del servizio offerto dal Distributore di energia. Attualmente in molti Paesi dell’America Latina i contatori sono di proprietà dei clienti. Farli diventare del Distributore renderebbe il sistema più gestibile. La loro remunerazione in bolletta permette-rebbe inoltre di renderne sostenibile l’implementazione. Visto che affinché si creino le condizioni per un lancio in vasta scala della nuova tecnologia è ovviamente cruciale allargare il consenso sociale nei confronti dell’iniziativa. I progetti pilota, che permettono ai clienti di testare personalmente le nuove poten-zialità e i nuovi servizi offerti dal contatore elettronico, servono anche a questo.

TITOLO

Nel piano industriale 2015-2019 presentato l’anno scorso da Enel agli analisti, 4 miliardi di euro sono stati destinati allo svi-luppo delle smart grid e dei contatori nei Paesi in cui il Gruppo è presente. Di questa cifra una buona parte sarà investita in Ameri-ca Latina, dove sta crescendo l’attenzione alla qualità del servizio. Enel ha un piano per esportare alcune nuove tecnologie già ampia-mente implementate in Europa, come il contatore elettronico che ha rivoluzionato il mercato non solo in Italia ma anche in Spagna e Romania. Nei prossimi tempi verranno installati in Cile 50mila contatori elettronici, in Colombia 40mila, in Perù 10mila. E in Argentina si stanno creando le condizioni per il lancio di un pilota in tempi brevi. La soluzione tecnologica adottata per l’implemen-tazione dei progetti pilota in America Latina si chiama Cervantes ed è la stessa utilizzata in Spagna e Romania. I progetti pilota lanciati in America Latina nel 2016 rappresentano ben l’1,5%-3% del totale contatori installati. Le Autorità di Regola-

zione dei diversi Paesi utilizzeranno questi progetti come base di partenza per realizzare un’analisi costi-benefici della tecnologia. Ciò servirà a definire il quadro regolatorio generale, in cui il conta-tore elettronico viene riconosciuto come strumento fondamentale del servizio offerto dal Distributore di energia. Attualmente in molti Paesi dell’America Latina i contatori sono di proprietà dei clienti. Farli diventare del Distributore renderebbe il sistema più gestibile. La loro remunerazione in bolletta permette-rebbe inoltre di renderne sostenibile l’implementazione. Visto che affinché si creino le condizioni per un lancio in vasta scala della nuova tecnologia è ovviamente cruciale allargare il consenso sociale nei confronti dell’iniziativa. I progetti pilota, che permettono ai clienti di testare personalmente le nuove poten-zialità e i nuovi servizi offerti dal contatore elettronico, servono anche a questo.

P_14_17_CONTATORE ELETTRONICO_ALTRE COUNTRY_BOZZA

COLOMBIA• 2,9M di clienti• II DSO (22%)• 1.200 km di linee in alta tensione

ROMANIA• 2,7M di clienti• II DSO (36%)• 6.600 km di linee in alta tensione

SPAGNA• 12,3M di clienti• I DSO (42%)• 19.600 km di linee in alta tensione

ITALIA• 31,6M di clienti• I DSO (85%)• 1.130.000 km di linee in alta tensione

PERÙ• 1,3M di clienti• II DSO (31%)• 500 km di linee in alta tensione

BRASILE• 6,8M di clienti• III DSO (7%)• 8.700 km di linee in alta tensione

ARGENTINA• 2,5M di clienti• II DSO (17%)• 1.100 km di linee in alta tensione

CILE• 1,8M di clienti• I DSO (31%)• 400 km di linee in alta tensione

INTERCONNESSIONE CON L’ARGENTINA• 2 linee di 500 chilometri• 2 convertitori da 60-50 hz

Infrastrutture e Reti Globale Il più grande operatore elettrico privato internazionale

1,9 milioni di chilometri di linee

417,8 TWh di energia distribuita

62 milioni di clienti

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ture e Reti, “ma è un sistema che va a modificare gran parte dei pro-cessi di un distributore elettrico. Non dobbiamo dimenticare che in un progetto di Telegestione sono coinvolte tutte le anime del Gruppo: a partire da quella tecnica, per arrivare al commerciale, all’Operation & Maintenance, alla logistica, agli appalti, agli affari istituzionali, alla comunicazione, ai rapporti con il Regolatore e così via. Il conta-tore elettronico cambia il modo di essere di un Distributore, con un grandissimo beneficio per i nostri clienti in tutto il mondo”.

SpagnaNel 2008 Enel ha avviato lo sviluppo del progetto Telegestión (Pro-getto Cervantes) per adattare il Telegestore alle esigenze regolatorie e di business del mercato spagnolo. Endesa ha avviato l’installazione di quasi 13 milioni di contatori elettronici per tutta la sua clientela, operazione che si chiuderà entro il 2017. Attualmente nel Paese iberi-co sono già stati installati circa 8 milioni di smart meter. Tutti i clienti che dispongono del contatore elettronico possono con-tare su una fatturazione divisa in fasce orarie. Per la prima volta a livello mondiale ogni cliente domestico potrà scaricare la propria curva di carico: ciò sarà utile per individuare la migliore tariffa sul

mercato in base alle diverse esigenze tramite un sito internet. In que-sto modo i clienti possono essere più proattivi e fare scelte informate.“Grazie alla tecnologia di smart metering sviluppata dal Gruppo Enel per il mercato iberico, Endesa Distribución può essere con-siderata la prima società di distribuzione dell’energia in termini di volumi di curve di carico orarie raccolte in forma remota e per numero di fatturazioni dinamiche emesse per il mercato residen-ziale”, ci racconta Francesco Amadei, responsabile Infrastrutture e Reti Penisola iberica.

RomaniaEnel nel 2015 ha lanciato e concluso con pieno successo un progetto pilota, approvato dal regolatore rumeno, per l’installazione di 32mila contatori intelligenti.Quest’anno il Regolatore, in vista di una prossima installazione mas-siva in tutto il Paese, ha autorizzato un secondo progetto per l’instal-lazione complessiva di ben 110mila contatori nelle regioni di Munte-nia, Banat e Dobrogea.Così facendo il Regolatore rumeno intende da un lato valutare l’effi-cacia della soluzione tecnica su tutto il territorio nazionale e dall’al-

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Sottotitolo lungo abbastanza da sembrare reale

Nel piano industriale 2015-2019 presentato l’anno scorso da Enel agli analisti, 4 miliardi di euro sono stati destinati allo svi-luppo delle smart grid e dei contatori nei Paesi in cui il Gruppo è presente. Di questa cifra una buona parte sarà investita in Ameri-ca Latina, dove sta crescendo l’attenzione alla qualità del servizio. Enel ha un piano per esportare alcune nuove tecnologie già ampia-mente implementate in Europa, come il contatore elettronico che ha rivoluzionato il mercato non solo in Italia ma anche in Spagna e Romania. Nei prossimi tempi verranno installati in Cile 50mila contatori elettronici, in Colombia 40mila, in Perù 10mila. E in Argentina si stanno creando le condizioni per il lancio di un pilota in tempi brevi. La soluzione tecnologica adottata per l’implemen-tazione dei progetti pilota in America Latina si chiama Cervantes ed è la stessa utilizzata in Spagna e Romania. I progetti pilota lanciati in America Latina nel 2016 rappresentano ben l’1,5%-3% del totale contatori installati. Le Autorità di Regola-

zione dei diversi Paesi utilizzeranno questi progetti come base di partenza per realizzare un’analisi costi-benefici della tecnologia. Ciò servirà a definire il quadro regolatorio generale, in cui il conta-tore elettronico viene riconosciuto come strumento fondamentale del servizio offerto dal Distributore di energia. Attualmente in molti Paesi dell’America Latina i contatori sono di proprietà dei clienti. Farli diventare del Distributore renderebbe il sistema più gestibile. La loro remunerazione in bolletta permette-rebbe inoltre di renderne sostenibile l’implementazione. Visto che affinché si creino le condizioni per un lancio in vasta scala della nuova tecnologia è ovviamente cruciale allargare il consenso sociale nei confronti dell’iniziativa. I progetti pilota, che permettono ai clienti di testare personalmente le nuove poten-zialità e i nuovi servizi offerti dal contatore elettronico, servono anche a questo.

TITOLO

Nel piano industriale 2015-2019 presentato l’anno scorso da Enel agli analisti, 4 miliardi di euro sono stati destinati allo svi-luppo delle smart grid e dei contatori nei Paesi in cui il Gruppo è presente. Di questa cifra una buona parte sarà investita in Ameri-ca Latina, dove sta crescendo l’attenzione alla qualità del servizio. Enel ha un piano per esportare alcune nuove tecnologie già ampia-mente implementate in Europa, come il contatore elettronico che ha rivoluzionato il mercato non solo in Italia ma anche in Spagna e Romania. Nei prossimi tempi verranno installati in Cile 50mila contatori elettronici, in Colombia 40mila, in Perù 10mila. E in Argentina si stanno creando le condizioni per il lancio di un pilota in tempi brevi. La soluzione tecnologica adottata per l’implemen-tazione dei progetti pilota in America Latina si chiama Cervantes ed è la stessa utilizzata in Spagna e Romania. I progetti pilota lanciati in America Latina nel 2016 rappresentano ben l’1,5%-3% del totale contatori installati. Le Autorità di Regola-

zione dei diversi Paesi utilizzeranno questi progetti come base di partenza per realizzare un’analisi costi-benefici della tecnologia. Ciò servirà a definire il quadro regolatorio generale, in cui il conta-tore elettronico viene riconosciuto come strumento fondamentale del servizio offerto dal Distributore di energia. Attualmente in molti Paesi dell’America Latina i contatori sono di proprietà dei clienti. Farli diventare del Distributore renderebbe il sistema più gestibile. La loro remunerazione in bolletta permette-rebbe inoltre di renderne sostenibile l’implementazione. Visto che affinché si creino le condizioni per un lancio in vasta scala della nuova tecnologia è ovviamente cruciale allargare il consenso sociale nei confronti dell’iniziativa. I progetti pilota, che permettono ai clienti di testare personalmente le nuove poten-zialità e i nuovi servizi offerti dal contatore elettronico, servono anche a questo.

P_14_17_CONTATORE ELETTRONICO_ALTRE COUNTRY_BOZZA

COLOMBIA• 2,9M di clienti• II DSO (22%)• 1.200 km di linee in alta tensione

ROMANIA• 2,7M di clienti• II DSO (36%)• 6.600 km di linee in alta tensione

SPAGNA• 12,3M di clienti• I DSO (42%)• 19.600 km di linee in alta tensione

ITALIA• 31,6M di clienti• I DSO (85%)• 1.130.000 km di linee in alta tensione

PERÙ• 1,3M di clienti• II DSO (31%)• 500 km di linee in alta tensione

BRASILE• 6,8M di clienti• III DSO (7%)• 8.700 km di linee in alta tensione

ARGENTINA• 2,5M di clienti• II DSO (17%)• 1.100 km di linee in alta tensione

CILE• 1,8M di clienti• I DSO (31%)• 400 km di linee in alta tensione

INTERCONNESSIONE CON L’ARGENTINA• 2 linee di 500 chilometri• 2 convertitori da 60-50 hz

Infrastrutture e Reti Globale Il più grande operatore elettrico privato internazionale

1,9 milioni di chilometri di linee

417,8 TWh di energia distribuita

62 milioni di clienti

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tro validare l’analisi costi-benefíci dal punto di vista del cliente fina-le, in modo da definire il corretto quadro normativo per la successiva distribuzione massiva dei contatori intelligenti.“L’esperienza maturata dal Gruppo Enel nello sviluppo e nell’imple-mentazione di soluzioni massive di smart metering ci ha consentito anche in Romania di garantire livelli di efficacia nella lettura remota delle misure di energia confrontabili con quelli di sistemi Enel già in esercizio da diversi anni”, commenta Federico Panone, responsabi-le Infrastrutture e Reti Romania.

America LatinaI progetti pilota lanciati in America Latina nel 2016 rappresentano ben l’1,5%-3% del totale dei contatori installati nei singoli Paesi; pro-mossi come iniziativa diretta da parte del Gruppo Enel e gestiti dalla Funzione Network Technology appartenente alla Divisione Infra-strutture e Reti Globale, essi consentiranno alle Autorità di Regola-zione dei diversi Paesi di realizzare, anche in questo caso, un’analisi costi-benefíci della soluzione e di valutare le condizioni di mercato per dar luogo a installazioni estensive. Ciò servirà a definire il quadro regolatorio generale, in cui il contatore elettronico viene riconosciu-to come uno degli strumenti fondamentali del servizio offerto dal distributore di energia. Attualmente in molti Paesi dell’America Latina i contatori sono di proprietà dei clienti. Farli diventare del Distributore garantirebbe una migliore gestione di una soluzione integrata per la misura intel-ligente (i contatori elettronici sono parte di un sistema complesso). La loro remunerazione in bolletta permetterebbe inoltre di renderne sostenibile l’implementazione.Con un occhio puntato al prossimo futuro, risulta importante segna-lare che i contatori intelligenti rappresentano il primo passo verso

concetti più ampi conosciuti con il nome di smart grid e smart city: i contatori intelligenti sono sensori che permettono di raccogliere le informazioni necessarie per una gestione efficiente ed efficace della rete, un miglior monitoraggio degli asset e una ottimizzazione delle risorse di generazione distribuita. Al tempo stesso, un sistema smart metering può rappresentare l’infrastruttura di comunicazione neces-saria per l’integrazione dei servizi di una smart city. Con particolare riguardo all’America Latina, la soluzione del contatore elettronico consentirà di offrire nuovi e migliori servizi ai clienti, migliorandone l’esperienza e rendendoli parte attiva del mondo della energia. Affinché si creino le condizioni per un lancio su vasta scala della nuova tecnologia è ovviamente cruciale allargare il consenso socia-le nei confronti dell’iniziativa. I progetti pilota, che permettono ai clienti di testare personalmente le nuove potenzialità e i nuovi servi-zi offerti dal contatore elettronico, servono anche a questo.In Cile, Enel ha già cominciato a installare contatori intelligenti e concentratori e a raccogliere informazioni, un grosso valore aggiun-to per i clienti come si evince da un lavoro di studio molto approfon-dito di Chilectra: grazie a dei focus group è emerso che le persone vo-gliono più informazioni, vogliono sapere tutto sui propri consumi, essere più in contatto con l’azienda ecc.È stata quindi lanciata un’iniziativa per rendere i clienti più con-sapevoli e conseguentemente più virtuosi. “Ogni mese abbiamo in programma di comunicare ai clienti tramite il contatore elettronico i loro dati di consumo giornalieri e settimanali assieme a un con-fronto con quelli dei vicini più efficienti per stimolare il migliora-mento delle proprie abitudini nell’uso dell’energia. Si tratta di una sorta di gara per diventare il cittadino più efficiente”, dice Andreas Gebhardt Strobel, responsabile Infrastrutture e Reti Cile. “Inoltre notifichiamo anche i consumi orari per il giorno di massimo con-

AMERICA LATINA / PIANI PER L’INSTALLAZIONE DEI CONTATORI ELETTRONICI / PROGETTI PILOTA 2016

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Q1 20172016

Produzione e consegna dei contatori

Installazione prevista a partire dal 2016100.000 contatori installati in totale

Installazione delle componenti sul campo

Operazioni e analisi pilota

Attivazione del progetto pilota (PoC)

CHILECTRA(Cile)

(Colombia)

(Perù)

(Argentina)

CODENSA

EDELNOR

EDESUR

50.000 contatori

10.000 contatori

40.000 contatori

Distretto di Santiago del Cile

Distretto di Bogotà

Distretto di Lima

Adattamento della tecnologia CervantesCertificazione nazionale necessaria per l’installazione dei contatori

Adattamento della tecnologia CervantesCertificazione nazionale necessaria per l’installazione dei contatori

Certificazione nazionale necessaria per l'installazione dei contatori 180 contatori e 6 concentratori dati Area urbana di Buenos Aires

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sumo del mese precedente. In questo modo ogni cliente può capire meglio quale sia il suo profilo e decidere di modificare le proprie abi-tudini o di scegliere una tariffa più adeguata”.Il progetto è stato lanciato nel mese di marzo 2016 nella Regione Metropolitana di Santiago del Cile. L’installazione verrà completa-ta a ottobre 2016. Il progetto è stato presentato al Ministro dell’E-nergia cileno Maximo Pacheco, che è diventato un grande “spon-sor” dell’iniziativa. In Colombia si sta lavorando per preparare l’avvio del processo di cambio dei contatori e l’installazione dei concentratori. Il primo pas-so consiste nella selezione delle aree geografiche dove verrà imple-mentato il progetto, aree che dovranno rappresentare in scala ridotta la città di Bogotà.Squadre di esperti in relazioni comunitarie, operazioni di campo, ope-razioni di sistema, sicurezza, controllo nonché tecnologia formano il Team di Progetto che si occupa dello sviluppo di questa tecnologia in Codensa, la società colombiana del Gruppo. Il Team, guidato da Gian-ni Ceneri, esperto Network Technology distaccato in America Latina come Project Manager dei progetti pilota previsti per il 2016, potrà con-tare sulla profonda esperienza maturata in Europa negli anni passati.“Il progetto Smart Metering Codensa è una delle sfide più importanti per il Gruppo, considerando il significato che questo rappresenta per un cliente sempre più aperto alle nuove tecnologie e alle necessità di efficienza energetica. Inoltre si tratta di un passo fondamentale per la trasformazione intelligente della rete e delle infrastrutture, con-dizione necessaria affinché Bogotà diventi la prima città smart della Colombia”, dice David Felipe Acosta Correa, responsabile Infra-strutture e Reti Colombia.Il progetto è stato avviato a gennaio 2016 e la prima installazione ver-rà lanciata a giugno nell’area urbana di Bogotà e in una zona rurale limitrofa. L’installazione verrà completata a dicembre 2016. In Perù il mercato della distribuzione sta affrontando un contesto di profondo mutamento grazie alla forte crescita del Paese (vedi artico-lo alle pag. 26-31) sostenuta negli ultimi 15 anni da un contesto eco-nomico favorevole. Il lavoro da fare è ancora tanto: la crescita deve essere accompagnata da investimenti nella rete e sviluppata grazie a

una regolazione stabile che garantisca un ritorno adeguato. I recenti cambi in tema di regolamentazione elettrica si orientano sempre più all’estensione della copertura del servizio, ma anche alla moderniz-zazione del sistema e all’introduzione di incentivi per l’integrazione della misura intelligente, come meccanismo per supportare la ge-stione ottimizzata ed efficiente della rete.“Il sistema di smart metering del Gruppo Enel ci metterà in una po-sizione di avanguardia per affrontare il nuovo contesto di sviluppo e crescita e getterà le basi per lo sviluppo delle future città intelligenti, fornendo al Regolatore e alle altre entità governative uno strumento importante per promuovere lo sviluppo del Paese: garantirà un mer-cato aperto dell’energia e innovazione tecnologica, così come l’inte-grazione nel sistema elettrico di nuove fonti di generazione distribu-ita di energia rinnovabile”, commenta Walter Sciutto, responsabile Infrastrutture e Reti Perù.In Brasile è stato sviluppato un progetto pilota importante nella città di Buzios, dove Enel, in collaborazione con altri provider tecnologici, ha dato vita a una soluzione di smart metering adatta al contesto del Paese. Il progetto conta un numero totale di contatori pari a 10mila unità ed è tutt’oggi in esercizio. Altre iniziative importanti sono in fase di sviluppo per integrare tutte le soluzioni di misura utilizzate in Brasile all’interno di un’architettura smart promossa e adottata dal Gruppo Enel (conosciuta con il nome di “Meters and More”), che consentirà di portare a termine un processo di convergenza e siner-gia dei sistemi utilizzati. In Argentina il 2016 ha visto l’introduzione di novità importanti dal punto di vista regolatorio. Di conseguenza Enel ha deciso di avviare un piccolo test con l’installazione di 180 contatori per mostrare i ser-vizi che si potrebbero offrire al mercato e dimostrare l’efficacia della tecnologia sulle reti esistenti. Per il 2017 si sta valutando la possibilità di estendere il progetto sino a coprire l’1-2% del totale contatori in-stallati (numeri simili ai progetti piloti già realizzati nel 2016 in altri Paesi dell’America Latina).Si tratta di un’iniziativa non richiesta dall’Autorità di Regolazione lo-cale che l’azienda promuove per dimostrare la volontà d’implemen-tare nuove tecnologie nel business della distribuzione.

SPAGNA ROMANIA

2013

36%Piano EnelPiano del Regolatore

43% 59% 75% 93% 100%35% 70% 100%

4,2

2014

5,0

2015

6,8

2016

9,2

2017

11,6

2018

12,6

PROGETTO ROLL-OUT

• 1,8M di Smart Meterinstallati nel 2015• Aumento delle letture orarie dei contatori a 6M (dic. 2015)• Curve di fatturazione oraria cliente sul portale web a partire dal 3 giugno• Dal 1° luglio: invio delle curve orarie a tutti i retailer

PROGETTO PILOTA

• Tecnologia Cervantes • 32.000 smart meters entro la fine di ottobre• 110.000 contatori nel 2016

2016-2019

• Valutazione dei progetti pilota da parte del Regolatore (2016)• Massiccio roll-out di 2,6M di clienti

EUROPA

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Secondo la Commissione europea, nel 2014 l’Italia era il Paese europeo con il minor numero di famiglie con connessione a banda larga tramite rete fissa: poco più del 50% delle famiglie, contro una media UE di oltre il 70%. Paesi come la Repubblica Ceca, la Danimarca, il Belgio, la Gran Bre-tagna e la Germania superano addirittura la soglia del 75%. Questo ritardo sarebbe in gran parte ascrivibile alla lentezza delle connessioni Internet. E il quadro è addirit-tura peggiore quando si parla delle piccole e medie imprese che operano al di fuori dei grandi centri urbani e in montagna. Alcuni studi, come quello di McKinsey, sostengono che un aumento del 10% nella penetrazione della banda larga tra le famiglie produrreb-be un aumento del PIL tra lo 0,1 e l’1,4%. Per rilanciare la propria economia l’Italia deve quindi colmare velocemente questo ritardo infrastrutturale per raggiungere gli obietti-vi dell’Agenda Digitale Europea che preve-dono la connessione di tutta la popolazione a 30Mbps e di almeno il 50% della popola-zione a 100Mbps entro il 2020.

fallimento di mercato, le cosiddette “aree bianche”. In queste aree Enel Open Fiber parteciperà alle gare che verranno lancia-te dal Governo nei prossimi mesi e che as-segneranno la realizzazione e la gestione della rete in fibra, attingendo a fondi pub-blici per 4,9 miliardi, di cui 2,2 miliardi già stanziati.Enel Open Fiber ha le competenze e le ri-sorse per completare il progetto in tempi brevi. “Questa scommessa si vince solo nel momento in cui il 100% del Paese sarà co-perto”, commenta Tommaso Pompei, AD di Enel Open Fiber. “Finora abbiamo ana-lizzato il territorio facendo ‘carotaggi’ in 38 città diverse dal punto di vista topologico, geografico, ambientale, urbanistico ed eco-nomico. Oggi abbiamo un quadro comple-to di quello che ci troveremo ad affrontare nei prossimi tempi. Sappiamo che in tre anni saremo in grado di cablare in fibra le imprese che producono i tre quarti della ricchezza italiana”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i sindaci delle prime cinque città che

In questo contesto, Enel ha valutato l’oppor-tunità di mettere a disposizione la rete elet-trica gestita in concessione da Enel Distribu-zione per la realizzazione di un’infrastruttura in fibra ottica, su scala nazionale, accessibile a tutti gli attori interessati. Per questo a fine 2015 ha costituito Enel Open Fiber.Lo scorso 7 aprile si è svolta una conferenza stampa congiunta tra Governo ed Enel in cui è stato annunciato il piano strategico di Enel Open Fiber in partnership con Vo-dafone e Wind che porterà la rete a banda ultra-larga in oltre duecento città italiane. Durante l’evento Francesco Starace, AD di Enel, ha spiegato il progetto nei dettagli: entro tre anni verranno coperte con banda ultra-larga 224 città italiane situate nel-le aree a successo di mercato. La rete sarà realizzata con un’architettura Fiber To The Home (cosiddetta FTTH): la fibra arriverà fino a casa del cliente e richiederà un in-vestimento complessivo pari a 2,5 miliardi di euro. Il piano di sviluppo di Enel Open Fiber ha inoltre un’ambizione di scala na-zionale e mira a coinvolgere anche le aree a

ARRIVA LA BANDA (ULTRA-LARGA)Entro il 2019 Enel Open Fiber porterà una connessione internet superveloce nelle case e nelle aziende di 224 città italiane

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saranno coinvolte. Si partirà da Perugia, dove i primi 50 utenti saranno allacciati entro il mese di maggio. A settembre inizieranno i lavori nelle altre quattro città: Cagliari, Bari, Catania e Venezia. Poi, progressivamente, toccherà alle restanti 219. Nel piano di Enel Open Fiber sono previ-sti circa 18 mesi per passare dall’apertura del cantiere all’offerta agli operatori per la cablatura di una città di 100mila unità im-mobiliari. Ciò sarà possibile grazie a due importanti sinergie: il riutilizzo dell’in-frastruttura elettrica esistente, che ha una capillarità molto superiore a quella telefo-nica (con oltre 1 milione di armadi stradali contro circa 150mila cabinet telefonici) e il coordinamento con il piano di sostituzione di circa 33 milioni di nuovi contatori elet-tronici che garantirà il rispetto di tempisti-che certe. Le sinergie tra l’installazione dei nuovi con-tatori elettronici e la posa della fibra ottica ancora non sono state valorizzate, ma sa-ranno esclusivamente di carattere organiz-zativo e operativo, dal momento che le due attività saranno realizzate contemporanea-mente sul territorio, quando possibile. Per quanto riguarda le sinergie con la rete elettrica, si utilizzeranno sia la rete aerea sia quella interrata di Enel Distribuzione e la maggior parte delle sue 450mila cabine elet-triche. Inoltre, si sfrutteranno tutte le altre

infrastrutture in fibra già disponibili, oltre alle infrastrutture elettriche di altre utility con cui eventualmente verranno stipulati accordi. Nella rete primaria saranno colle-gate in fibra tutte le cabine elettriche utiliz-zate, che a loro volta saranno connesse alla rete primaria di Telecom Italia. Sarà inoltre disegnata una rete secondaria, il cosiddetto “ultimo miglio” che arriva fino agli edifici. Con la rete “verticale”, infine, la fibra viene portata dalla base del palazzo fino alle case degli utenti.Sui tempi di realizzazione così stretti gioca a favore anche il fatto che, una volta com-pletata, la rete sarà subito in grado di pro-durre ricavi, grazie all’accordo già stipulato con Vodafone e Wind, che definisce, oltre ai prezzi, i tempi di consegna, gli standard di servizio e la modalità di gestione. Inoltre i nuovi scavi da realizzare non sono tanti. Dove ci sono i tralicci della rete aerea, le cose sono semplici: si può utilizzare l’in-frastruttura elettrica al 100%. Nel caso delle linee interrate, invece, la percentuale varia molto a seconda del luogo. Il tutto porte-rebbe a un risparmio nelle opere civili di circa il 30% rispetto ai costi medi.

Dialogo con le TLCEnel Open Fiber si vuole porre come un operatore wholesale, non verticalmente in-tegrato, aperto a fornire accesso di capacità

a tutti gli attori interessati, operatori te-lefonici e non solo. Fin dall’inizio, infatti, Enel ha avviato colloqui con tutti gli ope-ratori, inclusi Telecom Italia, Vodafone, Wind, Fastweb per verificare il loro inte-resse ad avviare accordi di collaborazione e diventare clienti di Enel Open Fiber. A oggi, oltre all’accordo commerciale con Vodafo-ne e Wind per il piano congiunto sulle 224 città, restano aperti i dialoghi con Fastweb e Metroweb. Si registra anche l’interesse di altri attori come Tiscali o di operatori che oggi offrono accessi a banda larga fissa ma con connessione radio, come nel caso del wi-max o delle hyperlan, che rappresenta-no ormai ben I’11% del totale degli utenti. La velocità di connessione che verrà ga-rantita da Enel Open Fiber aprirà la strada all’introduzione di nuovi modelli di busi-ness da parte degli operatori economici e di nuovi servizi a favore del consumatore. L’incremento atteso della domanda di ser-vizi a banda ultralarga richiederà, oltre che velocità e qualità di connessione migliori di quelle oggi prevalenti, maggiori capa-cità di connessione, perché maggiore sarà il numero di utenti che si connetteranno contemporaneamente: esigenze che sol-tanto una rete in fibra ottica, come quella che realizzerà Enel Open Fiber, è in grado di soddisfare. Benvenuta banda larga.

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Essere consapevoli dei propri con-sumi è il primo passo per risparmiare e quindi per raggiungere la vera efficienza energetica, soprattutto tra le mura di casa. Sarà il nuovo contatore lo strumento che ci renderà più familiari i dati che misura-no le nostre abitudini di consumo. Grazie a un protocollo aperto e a una tecnologia consolidata come la power line in banda C (accessibile agevolmente tramite qualsiasi presa di corrente in casa), qualunque pro-duttore sul mercato potrà rendere disponi-bili le informazioni sui consumi e abilitare una serie di servizi che nel corso degli anni

sono stati già testati attraverso numerosi progetti pilota: si parte da un livello sem-plice, come la visualizzazione delle curve di carico grazie a una app su uno smartphone o su un tablet, per arrivare all’impiego di strumenti molto evoluti come gli Energy Box, che sono in grado di attivare automati-camente gli elettrodomestici nel momento in cui è più conveniente. Per esempio, esi-stono lavatrici wi-fi che dialogano con que-sti gateway e si attivano in base ai comandi ricevuti. Nel caso di un prosumer, ovvero di un cliente che produce da sé energia con un impianto rinnovabile, questa attività si

armonizzerebbe coi cicli di produzione dei pannelli fotovoltaici o delle pale eoliche. Pensiamo al riscaldamento: a seconda del momento della giornata l’Energy Box deci-derà se è più conveniente attivare il tradi-zionale impianto di riscaldamento a gas o quello elettrico con le pompe di calore per trovare il giusto mix di consumo.“Il nuovo contatore elettronico è uno stru-mento molto versatile che riesce a inglobare tutta una serie di caratteristiche che in passa-to erano svolte da dispositivi diversi”, spiega Federico Caleno, responsabile New Techno-logies and Global I&N Innovation nell’unità

PAROLA DI SMART METERConoscere i propri consumi è il primo passo per cambiare il modo di vivere l’energia

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Network Technologies Global I&N. “Per esem-pio nella prima versione del contatore elettro-nico la condivisione dei dati di misura con al-tri strumenti poteva interferire con il servizio di Telegestione. Per questo motivo era stato studiato, come progetto sperimentale non commerciale, uno strumento esterno chia-mato Smart Info, che aveva proprio lo scopo di proteggere la comunicazione utilizzata per la Telegestione da richieste non controllabili provenienti da dispositivi presenti in casa. Lo Smart Info aveva la possibilità di interfacciar-si con dispositivi standard come un display dedicato proprio alla visualizzazione delle in-formazioni di consumo. Oggi a tutto pensa il contatore di nuova generazione”.Se il primo passo è la consapevolezza dell’andamento dei propri consumi e il secondo è quello del controllo automatico dei carichi, il terzo è senza dubbio la pos-sibilità per il cliente di “vendere” la sua disponibilità a modificare i consumi. Que-sta disponibilità diventa preziosa quando, sommata a quella di centinaia o migliaia di altri clienti, permette di gestire meglio i ca-richi sulla rete. Parliamo di un contesto in cui l’intermittenza delle rinnovabili ha reso lo scenario più imprevedibile e necessaria l’integrazione degli storage residenziali, come quelli che Enel Green Power sta pro-muovendo in Sudafrica (vedi articolo alle pagg. 38-39) e in altri Paesi.In questo panorama energetico si apre uno spazio per la figura dell’aggregatore: la sua funzione è quella di raccogliere le richieste dal mercato e dal distributore e cercare di soddisfarle, sfruttando e aggregando i “pac-

chetti di energia potenziale” forniti da un grande numero di clienti in termini di modu-lazione di consumo e generazione di energia.Chi vende energia a sua volta può sfrutta-re tutte queste informazioni per studiare i contratti in maniera flessibile, ritagliando-li in base alle reali necessità di ogni singolo cliente. Ciò è reso possibile da un sistema di tariffazione variabile come quello che consente il nuovo contatore.

Infrastruttura intelligenteUscendo dalle mura domestiche, l’altro contesto in cui il nuovo contatore favorirà un grande cambiamento è l’infrastruttura di ricarica dell’auto elettrica. Questo siste-ma non è altro che un insieme di punti di accesso alla rete elettrica con carichi in con-tinuo movimento: in parole povere, se dieci auto si attaccano a una stazione di ricarica da 50 kW, la rete deve fare in modo che in quel punto ci sia l’energia proprio in quel momento. Il nuovo contatore intelligente dà la possibilità di misurare in tempo reale tutte queste richieste e quindi di gestire in maniera ottimale i carichi che si muovono lungo la rete elettrica. Per garantire l’affida-bilità della rete è quindi decisivo modulare i carichi in maniera strategica a seconda delle necessità. Un sistema intelligente può farlo grazie alla centralizzazione di infor-mazioni continuamente aggiornate. “Per sostenere uno sviluppo importante della mobilità elettrica stiamo mettendo in piedi un’infrastruttura che tenga conto sia delle limitazioni della rete, per evitare che collassi, sia del livello di produzione

da rinnovabili che è crescente in tutto il mondo”, racconta Caleno. “Grazie al nuovo contatore, che permette all’infrastruttura di ricarica di essere integrata alla rete, an-che 20mila colonnine sulla rete non sono un problema dal punto di vista energetico”. Tutta questa intelligenza che gradualmen-te sta entrando nella rete di ricarica porterà grande flessibilità e convenienza per i Pa-esi e per i singoli clienti. Anche qui tutto passa dalla consapevolezza e quindi dall’in-formazione: i possessori di auto elettriche sapranno sempre quando è più convenien-te caricare l’auto, in occasione di picchi di produzione da rinnovabili, o quando sia meglio fare una ricarica veloce rispetto a una lenta. E la tecnologia del contatore aprirà anche la strada allo scambio con la rete dell’energia immagazzinata nelle auto elettriche, che potrebbero svolgere il ruolo di batterie per accumulare l’energia in ec-cesso prodotta dalle fonti verdi. “Invece di avere tanti grossi impianti di storage spar-si sulla rete, potremo sfruttare le batterie delle auto che sono distribuite in maniera capillare nel territorio e stanno ferme per il 90% del loro tempo”, dice Caleno. “Ab-biamo già lanciato un progetto pilota in Danimarca, e a breve ne partirà un altro nel Regno Unito, per testare la tecnologia Vehicle-to-grid, che permette di rivende-re alla rete l’energia accumulata nelle auto parcheggiate”. Sapere che l’auto è in grado di trasformarsi da fonte di costo a fonte di ricavo può diventare la mossa fondamen-tale per la diffusione dell’auto elettrica a livello globale.

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Per prima cosa vedi la sua barba, lunga, riccia e brizzolata, che ricorda tanto quella di Tolstoj. Poi incontri i suoi occhi sorridenti incorniciati all’interno di un paio di occhialetti tondi. Michele De Lucchi è un personaggio estroso e poliedrico. “La storia della mia vita è la storia della mia barba” ha detto una volta. La definisce il suo “primo progetto, perché tutti in fondo siamo progettisti di noi stessi”. Architetto, designer, artigiano, fotografo e pittore: una lunga carriera alle spalle che lo ha portato a progettare alcuni “classici” del design come la storica lampada Tolomeo o la stampante Artjet 10 della Olivetti. Quindici anni fa ideò il primo modello di contatore elettronico di Enel che oggi fa bella mostra di sé in milioni di case in Italia e nel mondo. E magazine lo ha intervistato alla vigilia del lancio del nuovo smart meter.

Perché un nuovo contatore elettronico?Beh, le cose cambiano, si evolvono, altrimenti sareb-be un disastro. Il contatore di quindici anni fa era un oggetto molto particolare, inedito all’epoca. Sembrava quasi una scultura con le sue forme sinuose e arro-tondate, anche un po’ sensuali, che al tempo hanno sorpreso più di una persona. Volevamo dimostrare che non era soltanto un oggetto, che lì dentro c’era qualcosa di molto speciale.Ma in questi anni sono cambiate tante cose anche nel mondo dell’elettronica, che è diventata molto più fami-liare, basti pensare ai telefonini. Tutti noi li utilizziamo continuamente e non possiamo più farne a meno.

Com’è fatto il nuovo strumento?Pur mantenendo come nel vecchio contatore il concetto di una forma molto lavorata e fluida, abbiamo sempli-ficato il design che oggi è più lineare ed essenziale in tutti gli elementi fondamentali per l’uso: l’interruttore, il display e le informazioni utili. Lo abbiamo immagi-nato come un elemento ripetitivo, poiché molto spesso i contatori di più abitazioni sono affiancati gli uni agli altri. La sua immagine arrotondata serve quindi anche a dare un ritmo a una lunga fila di contatori.

Lei ha progettato di tutto, dagli edifici alle lampade. Qual è la difficoltà di disegnare un contatore?Per un designer progettare un contatore è una cosa mol-to particolare. Perché non parliamo di un oggetto elet-

QUANDO LE FORME CONTANOCome è nato il progetto del nuovo contatore Enel? Ce lo racconta il designer Michele De Lucchi

big interview

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tronico qualsiasi che si compra al supermercato, bensì di un qualcosa che per anni rappresenta l’azienda e funziona da interfaccia coi clienti. Al di là delle funzionalità tecniche quello che è più importante è la sua forza simbolica. E disegnare oggetti che devono vivere per tanto tempo è una grande sfida. Di certo si sa solamente che le cose cambieranno e che l’evoluzione è sempre più veloce man mano che il tempo passa.

Come si può creare qualcosa che non invecchi velocemente?L’unica ragione che può garantire a un design di poter sopravvi-vere per così tanto tempo è che le sue forme diventino iconiche, cioè che siano così forti da penetrare nell’immaginario comune. Bisogna far sì che nessuno possa riferirsi a un oggetto qualsiasi, a una sedia, a un tavolo, a una forchetta, a un computer, senza avere in mente quel design. Per questo la forma del nuovo contatore ricorda quell’icona che abbiamo creato quindici anni fa.

Cosa ha provato a ridisegnare due volte lo stesso oggetto?Mi ha gratificato molto, devo ammetterlo. Riprendere in mano questo oggetto e riaggiornarlo pur mantenendo le stesse basi for-mali del precedente, è stata una bella sfida. Lo abbiamo guardato da tanti punti di vista molto diversi e abbiamo deciso di privile-giare il concetto di coerenza: attraverso la sua estetica il nuovo contatore punta a trasmettere un senso di tranquillità e di affida-bilità, che è ciò che tutti chiediamo agli oggetti di provenienza industriale.

Al di là della sua funzionalità, un artefatto è culturalmente figlio dell’epoca in cui è stato creato... Il contatore si riferisce necessariamente a quest’epoca in cui l’elettronica è diventata pervasiva nelle nostre vite. Ci accorgiamo e ci sorprendiamo sempre di come siano cambiati in pochi anni i nostri modi di usare le cose, di lavorare, di viaggiare, proprio per l’utilizzo che facciamo di questi strumenti. Ormai sembra quasi che viviamo per la tecnologia, invece di usarla come strumento.Per la familiarità con questi oggetti oggi i ragazzi e le ragazze sono più avanti di chi ha i capelli bianchi. Così per il lavoro sul con-tatore ho organizzato un team di giovani designer che mi hanno aiutato con la loro sensibilità nuova, a capire cosa valga di più nell’immaginario comune.

È un lavoro concluso?No, è un processo di continua messa a punto di ogni dettaglio. Non solamente per renderlo più bello e funzionale ma anche per essere più facilmente riproducibile e adattabile al contesto internazionale. Alcuni aspetti infatti potrebbero non andare bene in un mercato così ampio come quello di Enel.In futuro ci potranno essere personalizzazioni sul colore o sulle texture. Ma si tratterà di piccole variazioni che non interferiscono con l’immagine complessiva dell’oggetto.

Ma davvero ci sono così tante differenze tra i contatori?Praticamente ogni azienda energetica ha creato un suo contatore dalla Germania alla Francia, dall’Inghilterra agli Stati Uniti. Ci siamo fatti un’idea molto precisa di quali siano le caratteristiche di quelli che maggiormente ispirano fiducia, competenza tecnolo-gica e capacità organizzativa. Ed è davvero interessante vedere in quante maniere diverse si può interpretare un contatore a seconda della cultura in cui è inserito.

Quanto ha influito il concetto di Open Power nella riproget-tazione del contatore?L’idea che l’energia sia a disposizione di tutti ha una forza strepi-tosa. Il mondo ha bisogno di energia, senza la quale non possiamo più vivere e nemmeno osare di pensare al domani. Non esistono parole migliori di Open Power per comunicare questa idea di aper-tura e accesso. E visto che il contatore è lo strumento attraverso il quale entriamo in contatto quotidianamente con l’energia, non si può ripensarlo a prescindere da questo concetto.

Il paradosso è che ci accorgiamo dell’esistenza del contatore solo quando manca o se ha dei problemi. Per il resto sembra un oggetto invisibile…Eppure il contatore è diventato l’interfaccia cui ci rivolgiamo per trovare quello che ci serve se vogliamo gestire bene il consumo e la produzione di energia. Ma non solo: è anche un biglietto da visita per l’azienda. Più è sofisticata la sua immagine, migliore è la percezione del servizio offerto dall’azienda. Per tale motivo questo lavoro mi è sembrata un’occasione bellissima per riflettere sul concetto di energia e della sua trasformazione.

big interviewCHI È?

Michele De Lucchi è uno degli architetti e designer più affermati in Italia. Vincitore del Compasso d’oro con la lampada Tolomeo, ha collaborato con tante aziende, come Enel e Olivetti (di cui è

stato responsabile del Design dal 1992 al 2002), ma anche Telecom, Compaq, Philips, Artemi-de, Poste Italiane, Deutsche Bahn, Vitra, Kartell e Poltrona Frau. Ha progettato e ristruttura-to edifici in Italia e nel mondo e portano la sua firma anche la ristrutturazione della Trienna-le di Milano (uno dei progetti cui è più legato) e il Neues Museum di Berlino. È stato incaricato della riqualificazione di alcune centrali elettriche di Enel, tra cui quella di Priolo Gargallo, presso Siracusa, (2000-2003) e di Porto Corsini, vicino a Ravenna (2000-2005). Nel 1999 ha anche progettato la riqualificazione del Centro di Informazione

Entracque (Cuneo).Dal 1990 ha creato Collezione privata, un’azienda in cui disegna prodotti utilizzando una

tecnica e una filosofia artigianali. Nel 2006 gli è stata conferita una laurea ad honorem per il suo contributo alla qualità della vita.

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E — apr • mag 2016E — apr • mag 2016

SOLARE

EOLICO

Il più avanzato sistemadi Telegestione del mondo

Maggior coinvolgimentodel cliente

Flussi bidirezionali di energia

AUTOMAZIONEDI RETE

SENSORISMART

CONTATORIGAS

LAVATRICE

CONDIZIONATORE

SMARTPHONE AUTOELETTRICA

CONTATORIACQUA

Concentratore come hub di informazione

Sistema centralein cloud

Lo smart meter è al centro di un sistema complesso in cui interagisco-no diversi attori e tecnologie. L’intelligenza del contatore permette al consumatore finale di poter contare su una serie di nuovi servizi e alle aziende di garantire una maggiore efficienza del sistema.

E — apr • mag 2016

25istantanee

E — apr • mag 2016

24istantanee

Interfaccia opene standard meters and more+ Abilitazione di nuovi servizi

Multiservizi:gestione di contatorigas, calore e acqua

Lettura remota di sensoriwireless + Sinergia conl’automazione di rete

Raccolta di 32 milioni dicurve di carico quartorarie+ Gestione remota di dati diqualità del servizio +Big Data Analytics

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E — apr • mag 2016

SOLARE

EOLICO

Il più avanzato sistemadi Telegestione del mondo

Maggior coinvolgimentodel cliente

Flussi bidirezionali di energia

AUTOMAZIONEDI RETE

SENSORISMART

CONTATORIGAS

LAVATRICE

CONDIZIONATORE

SMARTPHONE AUTOELETTRICA

CONTATORIACQUA

Concentratore come hub di informazione

Sistema centralein cloud

Lo smart meter è al centro di un sistema complesso in cui interagisco-no diversi attori e tecnologie. L’intelligenza del contatore permette al consumatore finale di poter contare su una serie di nuovi servizi e alle aziende di garantire una maggiore efficienza del sistema.

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Interfaccia opene standard meters and more+ Abilitazione di nuovi servizi

Multiservizi:gestione di contatorigas, calore e acqua

Lettura remota di sensoriwireless + Sinergia conl’automazione di rete

Raccolta di 32 milioni dicurve di carico quartorarie+ Gestione remota di dati diqualità del servizio +Big Data Analytics

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PERÙ, LA PERLA DEL PACIFICOIl Paese andino continua a crescere nonostante le difficoltà dell’area sudamericana. A trainare il PIL sono le esportazioni e gli investimenti in infrastrutture, comprese quelle energetiche

maps

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Callao è un’importante città commerciale a pochi chilometri da Lima che per secoli ha resistito a guerre e assalti di pirati. Niente di strano, se pensiamo all’importanza del

suo porto: qui a partire dal 1537 gli spagnoli hanno cominciato a trasportare a dorso di mulo tutte le merci prodotte in Perù, Bolivia e Argentina, per spe-dirle verso Panama e poi in Europa. I colonizzatori la chiamarono la “perla del Pacifico” per l’incredibile colore del suo mare e la bellezza delle spiagge di sassi levigati, dove si riversano leoni marini e pellicani. Più recentemente questo appellativo è stato utilizza-to per descrivere l’economia peruviana, che nell’ul-timo decennio è stata una delle più vitali dell’Ame-rica Latina, con un tasso di crescita medio del PIL del 5,9% in un contesto di bassa inflazione. Anche di fronte al rallentamento dell’economia degli ultimi anni in tutta la zona, il Perù è riuscito a distinguersi: oggi ha il secondo tasso di crescita dell’area (3,3%) e per il 2017 il Fondo Monetario Internazionale preve-de che l’economia crescerà del 4,1%. Nell’ultimo decennio questa vitalità è stata sostenu-ta da un fortunato mix fatto di un contesto interna-zionale favorevole, oculate politiche macroecono-miche e una serie di riforme strutturali in diversi settori chiave. Il Perù ha finanze pubbliche molto solide e una grande apertura agli investimenti este-ri. A trainare l’economia concorrono le esportazioni, gli investimenti nel settore minerario ed energetico e i piani di sviluppo delle infrastrutture, come la me-tropolitana di Lima, il Gas Southern Pipeline Perua-no e la Raffineria di Talara. Gli investimenti stranieri più consistenti si concen-trano nel settore estrattivo, che rappresenta il 43% delle esportazioni totali del Paese. Del resto il Perù è una vera e propria Eldorado: al di là dell’oro, si estrae l’argento, il rame, lo zinco, lo stagno, il piombo ma anche il ferro. Entro il 2020 le esportazioni di rame verranno triplicate, attraverso investimenti interna-zionali superiori a 41 miliardi di dollari, articolati in 40 progetti. Ma se da una parte l’attività estrattiva è strategica, dall’altra la dipendenza eccessiva dalle risorse costi-tuisce un freno alla diversificazione dell’economia. Infatti il principale compratore di materie prime dal Perù è la Cina, che negli ultimi anni ha sensibilmen-te ridotto tali acquisti dall’estero con grandi impatti su economie come quelle boliviana, cilena, brasilia-

na e venezuelana, tutte molto legate all’esportazione di minerali, metalli preziosi, gas e petrolio.

Il settore elettricoTra gli altri settori in grande sviluppo c’è quello energetico, che il governo peruviano considera una priorità strategica per il Paese. La domanda di ener-gia elettrica nazionale cresce del 6,6% (solo a Lima si parla di 3,3%) ed è probabile che la crescita continui ancora. Anche il quadro normativo è favorevole agli investitori, per via della graduale liberalizzazione del mercato dell’energia. Nel 2015 la produzione na-zionale di energia elettrica è stata di 44,540 GWh e la potenza installata del Sistema Eléctrico Interconec-tado Nacional (SEIN) è di 9.614 MW. La matrice energetica è divisa in parti uguali tra rin-novabili e tradizionali, con l’idroelettrico di grande taglia e il gas naturale a far la parte del leone, anche se negli ultimi anni le altri fonti verdi hanno guada-gnato velocemente terreno (vento e sole soprattut-to). Con il completamento nel 2019 del Gas Southern Pipeline Peruano sarà possibile trasportare verso il resto del Paese il gas naturale prodotto nel giaci-mento Camisea (nella regione di Cuzco), uno dei più grandi di tutta l’America. Si prevede così di aumen-tare i progetti termoelettrici soprattutto nel sud del Paese, decentrando la produzione. Parallelamente alla costruzione del gasdotto, si stan-no costruendo due centrali termoelettriche diesel da 500 MW a Mollendo (centrale di Puerto Bravo) e Ilo. Il progetto prevede la loro trasformazione in cicli combinati quando il gasdotto sarà pronto.Le tariffe elettriche peruviane sono le più basse del-la regione grazie all’alta concentrazione di centrali idroelettriche nel mix energetico e al basso prezzo del gas naturale (deciso dallo Stato), che è la princi-pale fonte di alimentazione delle centrali. Recente-mente il governo ha annunciato un progetto di legge per incentivare le esportazioni di elettricità verso i Paesi vicini, favorendo così l’interscambio di ener-gia e la stabilità della rete.

La presenza di EnelIl Gruppo Enel è presente in Perù nei settori della ge-nerazione tradizionale con le controllate Edegel ed Eepsa (Empresa Eléctrica de Piura), con una capacità totale installata di 1.977 MW. Nella distribuzione in-vece opera tramite Edelnor, che ha un portafoglio di

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UN PAESE MULTIETNICO

Il Perù ha 1,29 milioni di km quadrati di superficie e più di 31 milioni di abitanti. È un Paese multiet-nico, formato dalla combinazione di diverse ondate migratorie nell’arco degli ultimi cinque secoli. La

lingua principale è lo spagnolo, parlato da circa l’80% della popolazione. Ma sono molto diffusi alcuni idiomi indigeni tra cui il quechua (13%) e l’aymara (1,7%).28

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1,3 milioni di clienti nella zona metropolitana nord di Lima. Sul fronte delle rinnovabili poche settimane fa Enel Green Power ha fatto ufficialmente ingresso nel Pa-ese, aggiudicandosi il diritto a stipulare contratti ventennali di fornitura di energia per 326 MW (eo-lico, fotovoltaico e idroelettrico). Enel Green Power diventerà così entro il 2018 il principale operatore di rinnovabili in Perù e l’unica azienda a operare con impianti in tre diverse tecnologie rinnovabili nel Paese. “Il risultato di questa gara evidenzia che le rinnovabili possono essere competitive rispetto alla generazione tradizionale anche in Paesi dove il loro sviluppo è ancora in fase iniziale”, sottolinea Fran-cesco Venturini, Amministratore Delegato di Enel Green Power. “Le rinnovabili garantiscono inoltre la diversificazione del mix energetico di un Paese e al contempo rafforzano il sistema energetico, renden-dolo anche più adatto ad affrontare le sfide del cam-biamento climatico”.Per la costruzione degli impianti, Enel Green Power investirà circa 400 milioni di dollari statunitensi, in linea con gli investimenti delineati nel piano strate-gico della società. Il progetto fotovoltaico Rubí da 180 MW sarà rea-lizzato nel distretto di Moquegua, nella zona meri-dionale del Perù, in un’area che gode di alti livelli di radiazione solare. Una volta in esercizio, l’impianto produrrà circa 440 GWh all’anno, evitando l’emissio-ne in atmosfera di quasi 270mila tonnellate di CO2.L’impianto eolico di Nazca, con una capacità instal-lata totale di 126 MW, invece sarà costruito nel di-stretto di Marcona, nella zona costiera meridionale del Perù, più precisamente nel dipartimento di Ica, un’area a elevata ventosità; una volta completato Nazca genererà circa 600 GWh ogni anno, evitando l’emissione in atmosfera di quasi 370mila tonnella-te di CO2. La gran parte dei circa 20mila abitanti di San Juan de Marcona, il centro più importante del-la zona, vive principalmente di pesca e di raccolta e vendita delle alghe. Da qualche tempo Enel si è posta a fianco della cooperativa di pescatori, che è rico-nosciuta a livello nazionale come modello di pesca sostenibile rispettosa dell’ecosistema marino. Tutto grazie alla tecnica utilizzata di “raccolta passiva” che fa sì che le alghe non vengano sradicate, assicuran-done la riproduzione naturale e continua. Tuttavia il prodotto grezzo viene venduto a un unico compra-

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UN’IMMENSA FORESTA

Il Perù è il quarto Paese al mondo per estensione di boschi. Non solo. Terreni molto fertili e tre mi-croclimi differenti consentono coltivazioni molto varie, nel settore ortofrutticolo e agricolo. Poi le

idrovie: la lunghezza dei fiumi che scorrono nell’A-mazzonia peruviana supera i 14mila chilometri, di cui 4mila sono commercialmente navigabili.

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30tore che quindi ne determina il prezzo. Per cambiare la situazione Enel Green Power ha sviluppato un progetto di sostenibilità per favorire l’acquacoltura locale, dalla pesca alla raccolta ed essiccazione delle alghe.

Vicini al territorioIl Perù è un esempio concreto di cosa si-gnifichi per Enel la parola sostenibilità: partecipare attivamente alla valorizzazione dei territori in cui opera, contribuendo con soluzioni innovative allo sviluppo locale in una prospettiva di lungo periodo con 17 progetti a sfondo sociale. Secondo molti esperti, per lo sviluppo del Perù sarà fon-damentale affrontare con forza le disugua-glianze sociali. Anche se la forte crescita dell’occupazione e del reddito tra il 2005 e il 2014 ha ridotto drasticamente i tassi di povertà, portandoli dal 55,6% al 22,7%, esi-stono ancora sacche di povertà nel Paese; attualmente 3 milioni di persone non han-no accesso all’elettricità.Visti questi presupposti, la presenza del Gruppo in Perù punta a creare un rapporto sempre più stretto con le comunità loca-li nella logica della “Creazione del Valore Condiviso” (CSV). Ne è un esempio il pro-gramma per la promozione della salute e della lotta contro la denutrizione infantile che la squadra di sostenibilità di Enel ha messo in campo in cinque comunità nella regione montana di Junín. In questa riserva naturale, a causa della povertà, molte co-munità vivono in cattive condizioni di salu-te, aggravate dalle distanze e dalla mancan-za di mezzi di trasporto, da superstizioni, da un’educazione scolastica inadeguata. I risultati sono evidenti: il progetto ha già migliorato la salute di più di 145 bambini, da neonati fino ai 10 anni, che ora hanno ac-cesso a controlli medici regolari e a un’ali-mentazione migliore, grazie alle colazioni a scuola, agli integratori vitaminici e a un maggior consumo di proteine. Durante il progetto è stato identificato un gruppo di 61 bambini a rischio ma, grazie al program-ma, i casi di malnutrizione si sono ridotti del 57% e quelli di anemia dell’80%.

Un altro esempio importante di sostenibili-tà è stato realizzato sempre nel dipartimen-to di Junín, con il progetto Café Curibamba. Nel 2012 Enel ha lanciato questo intervento sociale con l’obiettivo di dare impulso allo sviluppo economico delle comunità rurali che vivono vicino alla centrale idroelettri-ca che si prevede di sviluppare nella zona. Vale la pena ricordare che il progetto idroe-lettrico Curibamba dovrebbe essere realiz-zato a pochi chilometri dagli impianti della centrale idroelettrica Chimay Edegel, che opera dal 2000.Oggi circa 150 famiglie aderiscono a Café Curibamba e 35 nuovi ettari di terra sono stati coltivati con 175mila nuove piantuma-zioni. Il caffè prodotto viene commercializ-zato in tutto il mondo grazie a un accordo tra Edegel e Bisetti, il più noto rivenditore di caffè del Paese.Tornando alla formazione, Edelnor, insie-me al Vescovado di El Callao, ha creato una carriera tecnico-professionale espressa-mente dedicata all’elettricità nell’Istituto Superiore Tecnologico Nuevo Pachacútec situato a Ventanilla, una zona poverissima vicina a Lima. In questo modo i giovani hanno la possibilità di intraprendere una carriera già orientata all’inserimento nel mondo del lavoro. Insieme alla Fondazione Nuevo di Pachacútec, Edelnor si occupa di garantire la conformità agli standard acca-demici, di gestire il laboratorio elettrico e di progettare i corsi di formazione. Al mo-mento sono stati formati già 174 giovani e ben il 95% ha trovato impiego nelle aziende elettriche locali. Un altro progetto che lega la nostra azienda al territorio è quello delle “nonne fotovol-taiche”, nato dalla collaborazione tra Enel Green Power e l’istituto indiano Barefoot College fondato da Bunker Roy. L’idea di partenza – ovvero che donne provenienti da aree isolate e non elettrificate venissero formate come ingegnere solari e, diventate autonome, trasferissero la loro conoscenza anche ad altre comunità – è diventata re-altà nel villaggio di Justo Pastor, alle porte di Nazca. Questa piccolissima comunità

EROI D’ALTRI TEMPI

Negli anni Novanta il Perù attraversò un de-cennio buio a causa del terrorismo. Antonio

Gago, tecnico nella centrale di Ventanilla, racconta che a Lima gli attentati alle linee di trasmissione erano molto frequenti: “Per maggiore sicurezza venne rinforzato tutto

il perimetro intorno alla centrale con mura solide e recinzioni di filo spinato, il tutto cir-

condato da un campo minato”. Antonio e molti altri colleghi erano sempre pronti a uscire di casa in qualsiasi ora del giorno e della notte per far fronte alle emergenze e ripristinare il servizio in tempi brevi. Spesso a rischio della

loro stessa vita

PIL IN RECUPERO

Nel 2014 l’economia del Perù ha rallentato. Tuttavia nel 2015 il PIL ha recuperato terreno, passando dal 2,4% al 3,3% grazie soprattutto al rame e alle esporta-zioni.

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31viveva dal 1953 senza acqua ed elettricità, mentre oggi, grazie a pannelli solari e a una ingegnera solare locale in grado di instal-larli e mantenerli, è finalmente dotata di illuminazione. Infine Enel Cuore ed Edelnor, insieme alla Fondazione “Sinfonia per il Perù”, guidata dal tenore peruviano Juan Diego Flórez, hanno dato il via nel 2012 a un programma sociale per aiutare i bambini più sfortu-nati con talento per la musica: oggi più di centoventi bambini tra i 7 e i 16 anni fanno parte dell’Orchestra Sinfonica dei Bambini e dei Giovani che ha già suonato in una se-rie di concerti presso la Cattedrale, il Mu-seo d’Arte di Lima (MALI), la Chiesa della Vergine del Pilar e durante l’accensione dell’albero di Natale nella Plaza de Armas nella capitale.

GLI ATTORI DEL MERCATO ELETTRICO PERUVIANO

Il mercato dell’energia elettrica in Perù è composto da:• la generazione, trasmissione e distribuzione; i clienti (mercato libero e vincolato) e

gli organismi di regolamentazione e di vigilanza;• il Ministero dell’Energia e delle Miniere (MEM), che definisce le politiche energetiche

del Paese ed è l’autorità competente per la concessione e la revoca di licenze e conces-sioni per la generazione, la trasmissione e la distribuzione;

• l’agenzia di vigilanza Osinergmin (Organismo Supervisor de la Inversión en Energía y Minería) che regola e controlla il rispetto delle norme delle attività relative all’elet-tricità, al petrolio e all’estrazione mineraria, e fa rispettare gli obblighi nell’ambito dei contratti di concessione;

• la Gerencia Adjunta de Regulación Tarifaria Osinergmin (GART), che determina le tariffe regolamentate;

• il COES, l’operatore del Sistema Eléctrico Interconectado Nacional (SEIN), che coordina l’invio di unità di generazione sulla base del minimo costo, prepara studi commissionati dalla normativa e gestisce il mercato a breve termine.

Energia, miniere, petrolchimica, costruzioni, immobiliare, agroalimentare, forestale, tessile-abbigliamento, turismo. Sono questi i settori che trainano un’economia molto vitale. Non a caso il

Perù è uno dei Paesi latinoamericani che registra flus-si importanti di investimenti diretti dall’estero, con una progressione notevole, pari a oltre il 40% rispetto all’anno precedente.

INVESTIMENTI IN CRESCITA

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Oltre a essere un bel proposito sulla carta, Open Power significa mettere in pra-tica tutti i giorni atteggiamenti efficaci e co-raggiosi, in primo luogo uscendo dalla zona di comfort e cimentandosi con sfide nuove e sempre più creative. Se il mondo cambia, occorre aprirsi al cambiamento e, perché no, alla valutazione delle nostre modalità di azione. Per questo motivo in Enel ognuno

E TU QUANTO SEI OPEN POWER?Arriva il Performance Appraisal 2016, il nuovo strumento interno di valutazione dei comportamenti

di noi viene valutato in funzione dei propri comportamenti. Sicurezza, collaborazione, orientamento al cliente e agli stakeholder esterni, capacità innovativa: tutti temi che ci raccontano la stessa storia, ovvero che il “come è stato fatto” è importante quanto il “cosa è stato fatto”.In linea con questo approccio è stato da poco lanciato un nuovo strumento inter-

no di valutazione dei comportamenti a livello globale, utile a sensibilizzarci ver-so una cultura del reciproco feedback tra capo e collaboratore. Si chiama Performance Appraisal ed è rivolto a tutti i colleghi del mondo Enel, che saranno valutati esatta-mente con i medesimi criteri: ovvero i 10 Comportamenti Open Power.“Dopo aver scelto insieme i nostri nuovi

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quattro Valori (responsabilità, innovazio-ne, fiducia e proattività) e condiviso i 10 Comportamenti di Enel, ora ci misuriamo con il cambiamento attraverso il Performan-ce Appraisal”, spiega Francesca Di Carlo, direttore Risorse Umane e Organizzazione. “L’obiettivo è diffondere i valori e i com-portamenti Open Power, ma anche rendere i processi valutativi chiari, uniformi e tra-sparenti, con l’idea finale di puntare al mi-glioramento continuo”.Per la prima volta in assoluto vengono coinvolti operai di generazione e distribu-zione, così come colleghi di varie aree e Pa-esi che, finora, non erano mai stati oggetto di valutazione. “È una delle novità di que-sto progetto – dice Sara Severino, respon-sabile People Development – che è nato gra-zie alla partecipazione di tanti colleghi con l’obiettivo di offrire a tutti uno strumento di sviluppo basato sul feedback reciproco tra persona e responsabile”. Il Performance Appraisal è iniziato a marzo 2016 con un periodo di formazione preparatorio al pro-cesso, grazie a un corso online presente in

ELS: un training veloce, semplice, utile per tutti. Il 9 maggio, invece, si è chiusa la fase di autovalutazione che ha visto una parte-cipazione record di circa l’80% dei colleghi coinvolti. Ciascuno ha avuto l’opportunità di confrontarsi con i 10 Comportamenti di Open Power, compilando una scheda de-cisamente semplificata rispetto alla pre-cedente. “Ognuno di noi – continua Sara Severino – è stato chiamato a dedicarsi un momento di riflessione per compilare la propria autovalutazione. I colleghi più Open Power? Sono coloro che motivano gli altri a migliorarsi e questa attività di valu-tazione delle performance mira proprio a valorizzare l’impegno di chi agisce proatti-vamente”.

Dalla valutazione del capo ai feedbackL’autovalutazione è stata la prima delle quattro fasi del processo di Performance Ap-praisal. Entro maggio si svolgerà la valuta-zione, durante la quale ogni responsabile manifesterà il proprio punto di vista sulla performance del collega, utilizzando la

stessa scheda dell’autovalutazione. Duran-te la terza fase – la calibrazione – ci sarà un momento di confronto nel quale i respon-sabili e l’HR Business Partner di riferimen-to condivideranno i risultati delle valuta-zioni, per garantire uniformità dei criteri utilizzati e differenziazione delle valuta-zioni in termini meritocratici. Infine verrà avviata la fase centrale di tutto il processo, quella del feedback: si tratta di un proces-so trasparente in cui valutato e valutatore possono darsi riscontri reciproci e definire insieme azioni future per lo sviluppo e il miglioramento di entrambi. “Il confron-to con il proprio responsabile attraverso il colloquio di feedback – conclude Francesca Di Carlo – rappresenta un momento crucia-le: insieme si potranno allineare obiettivi e aspettative, trovare spunti e gettare le basi per costruire o consolidare un rapporto di fiducia reciproca”. Inoltre da quest’anno, grazie al feedback reciproco, ognuno potrà esprimere il suo punto di vista e dare dei suggerimenti di miglioramento al proprio responsabile.

LA PRIMA VOLTA DEGLI OPERAI

Oltre a essere stato testimonial della campagna Open Power sul tema della sicurezza, Luigino Fracassi è capo squadra dell’unità operativa di Frascati. Ci ha raccontato le sue impressioni sull’attività Performance Appraisal che, per la prima volta, coinvolge gli operai del mondo Enel. “Io e i miei colleghi siamo curiosi di diventare protagonisti e di vederne i risvolti pratici. Per me è molto importante questa attività perché dovrò valutare persone con cui ‘spartisco il pane’. Quello dell’operaio è un ruolo forte: significa stare sulla stessa macchina, scendere sotto lo stesso temporale, montare la stessa scala per andare su un palo. Se non c’è feeling, se non si vede il lavoro nella stessa maniera, diventa difficile fare squadra. Solo ac-corgendosi degli stessi rischi, si riesce a essere Open Power anche sul fronte della sicurezza!”.

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Cambiamento, velocità, innovazione sono le cifre del nostro tempo: negli ultimi vent’anni il mondo è cambiato molto più di quanto non abbia fatto nei cento precedenti. Non solo i manager, ma tutte le persone de-vono imparare a confrontarsi con il cambia-mento sul luogo di lavoro e nella vita privata. Ma come uscire dalla “comfort zone”, cioè da quella bolla di abitudini e schemi mentali che ci porta a fare le cose sempre nello stesso modo? Come cogliere la direzione più propi-zia per il naturale cambiamento della nostra vita, come il bravo skipper fa cogliendo il ven-to migliore per condurre la sua barca?Open Power significa proprio questo. In un mondo sempre più aperto e connesso uno dei principali rischi, una sorta di vero concorren-te, è rappresentato da tutte quelle persone che resistono alle novità. Il manager vincente non è chi si adatta semplicemente al cambiamen-to, ma è colui che lo promuove nella propria azienda, che ne diffonde la cultura e coinvolge il resto della popolazione aziendale in un pro-cesso di miglioramento continuo.Le più recenti ricerche evidenziano come le reti sociali interne alle organizzazioni rappre-sentino il veicolo attraverso il quale agisce il cambiamento. Per questo nel secondo seme-stre del 2015 è stato lanciato il progetto Enel Informal Network, che attraverso la Social Network Analysis, tecnica che consente di mi-surare le reti interne alle organizzazioni, ha in-teso realizzare una prima mappatura delle reti sociali interne a Enel. Obiettivo: comprendere meglio in che modo e secondo quali processi si crea e si diffonde la conoscenza all’interno

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LE RETI CHE NON TI ASPETTIAll’interno dell’azienda le conoscenze si diffondono in maniera imprevedibile grazie a canali informali. I Big Data ci aiutano a capire come valorizzarle

del Gruppo. La ricerca ha utilizzato un approc-cio quali-quantitativo abbinando metodolo-gie statistico-matematiche ad analisi più tra-dizionali ed è stata condotta in collaborazione con il LabNET dell’Università di Torino.Guido Stratta, responsabile HR Deve-lopment, Senior Executives and Holding HR Business Partner Unit ci spiega così l’approc-cio: “Con Open Power aumenta la permeabi-lità fra confini interni ed esterni, pertanto è doveroso conoscere e comprendere le reti in-formali delle persone. In piena era digitale, la gerarchia da sola non può più gestire la com-plessità del cambiamento che stiamo vivendo. Chi agisce da influencer potrebbe non ricoprire ruoli formali, ma essere riconosciuto da una rete informale molto più forte ed efficace dal punto di vista organizzativo”.Analizzare dunque le organizzazioni e inter-venire su di esse – leggendole attraverso la So-cial Network Analysis e interpretandole come reti sociali – consente un approccio allo svi-luppo organizzativo e alla gestione delle risor-se umane potente e innovativo. “Abbiamo la-vorato per circa sette mesi coinvolgendo quasi 2mila colleghi tra Top 200, manager e giovani italiani e spagnoli – spiega Grazia Di Carlo, Project Leader Enel Informal Network – con l’obiettivo di far emergere nuove best practice interne al Gruppo, individuare le aree meno propense al cambiamento e quelle invece più motivate, mappando le relazioni interne e le dinamiche di riconoscimento all’interno delle reti informali”.In tutti i progetti di Change Management è fondamentale il ruolo dei change agent. Gli

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agenti del cambiamento sono figure interne all’azienda che promuovono e facilitano i cam-biamenti. Non ricoprono necessariamente ruoli manageriali, ma sono in grado di trovare soluzioni innovative e applicabili al contesto nel quale si muovono. Sono in grado di con-vincere le persone intorno a loro ad abbraccia-re il cambiamento, offrendo il buon esempio e innescando un positivo meccanismo di imi-tazione e contagio. “Grazie a un algoritmo di analisi – continua Grazia Di Carlo – abbiamo mappato 10mila legami e individuato 108 key player, colleghi che, oltre a essere popolari, sono connettori e abili broker interfunziona-li. È l’empatia il fattore X per essere leader in-fluencer. L’analisi ci suggerisce che c’è ancora tanto da fare sul piano della cultura dell’inno-vazione, che ancora riconosciamo poco negli altri e che spesso non cerchiamo nei nostri confronti quotidiani.Attraverso un sondaggio online, interviste di-rette e focus group, si è scelto di seguire una doppia linea di metodo. Da un lato la già citata Social Network Analysis, utile a misurare l’ef-ficacia di ruoli espressamente creati per dif-fondere conoscenza, ma anche per sciogliere i “colli di bottiglia” e rendere più fluidi i flussi informativi. Dall’altro il Competing Values Model, che identifica il clima culturale e ma-nageriale presente all’interno dell’azienda. Un lavoro intenso, dunque, che pone le basi per la creazione di un’Enel più interconnessa, capace di valorizzare le relazioni esistenti e di crearne delle nuove, aumentando i flussi di conoscen-za e andando a raggiungere anche le persone più isolate. “Rafforzeremo i legami più deboli – conclude Guido Stratta – così da incrementa-re la diversità e stabilire interazioni fuori dagli schemi. Lo scenario è sempre più competiti-vo, ma è anche un’opportunità per introdurre elementi positivi in termini di discontinuità culturale e freschezza di idee. In chiave Open Power, tutti in Enel dobbiamo prendere con-sapevolezza dell’ingente impatto che le reti sociali hanno sulla gestione delle conoscenze e sulla loro diffusione e di conseguenza sugli obiettivi di tutti noi!”.

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Ancora oggi in molte realtà profes-sionali assentarsi dal posto di lavoro per il periodo di maternità può diventare un motivo di forte crisi tra la donna e l’impre-sa. Succede per esempio che al rientro in azienda alcune neomamme scoprano di essere state sostituite nel loro ruolo e che ancora non sia stata pensata per loro un’al-ternativa, oppure che gli orari rendano molto difficile conciliare lavoro e famiglia. Applicare il concetto di flessibilità, saper organizzare con lungimiranza il lavoro di squadra, senza invadere necessariamente gli spazi privati sono criteri base che, se applicati, portano un beneficio alle persone e alle aziende. Di fatto, delegittimare i ruoli delle collaboratrici diventate mamme si concretizza in una perdita di denaro per l’azienda (costretta a retribuire personale che non sa più coinvolgere al meglio) e in certi casi nella cosiddetta “fuga di talenti”: molte professioniste affermate abbandona-no l’azienda perché perdono motivazione e pensano che non ci sia più spazio per loro.

La diversità che fa bene al businessOggi però qualcosa sta cambiando: molti gruppi decidono di investire in progetti di

sviluppo mirati a valorizzare il ruolo e la crescita dei talenti femminili che scelgono la maternità. D’altra parte diversi studi internazionali hanno ultimamente dimo-strato che mettere in risalto le diversità e favorire l’inclusione delle persone fa bene al business. In particolare la diversità di genere.I due studi più recenti sono quelli del Fon-do Monetario Internazionale e del Peterson Institute for International Economics. Il primo, “Unlocking female employment potential in Europe. Drivers and bene-fits”, ha misurato l’impatto della presenza femminile sulla performance aziendale. Sono stati analizzati i risultati finanziari di circa due milioni di aziende in Europa, ed è emerso un nesso tra i risultati positivi delle singole imprese e la presenza di donne al vertice.Il secondo, “Is gender diversity profitable? Evidence from a global study”, ha analiz-zato circa 22mila aziende in 91 Paesi e ha dimostrato che, se aumentare il numero di donne ai vertici è importante, lo è ancora di più favorire la partecipazione delle donne a tutti i livelli del management. La profitta-bilità di un’azienda è quindi strettamente

correlata a un management misto, perché uomini e donne sono portatori di compe-tenze e approcci diversificati. Inoltre, la possibilità di vivere un sistema di relazioni soddisfacenti, di creare una famiglia e dedicarsi a questa con attenzione è un ele-mento fondamentale per essere soddisfatti nella vita e, quindi, positivamente produt-tivi nel lavoro. E poiché la maternità costituisce uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo di carrie-ra delle donne, prevedere iniziative per conciliare il nuovo ruolo genitoriale con un percorso professionale interessante e impegnativo accresce il valore complessivo delle organizzazioni. Come avviene in Enel.

Includere per arricchire“In base alla Policy 27 Diversity and Inclu-sion – spiega Iliana Totaro, responsabile People Care e Diversity Manager – abbiamo trasformato quella che in alcuni casi viene considerata una criticità in opportunità di arricchimento per il Gruppo e per le perso-ne. Con il Parental Program, la maternità non è più letta come un’assenza dal lavoro ma come una valorizzazione di competen-ze. In fin dei conti, una collega che diventa

IL VALORE DI UN GENITOREAl via il Parental Program, per mettere in luce le competenze di chi ha avuto un figlio

L’EFFETTO MAMMA LAVORATRICE

Lavoro e figli non sono in alternativa, ma si arric-chiscono a vicenda, come ha evidenziato una recente ricerca promossa dall’Harvard Business School: le

figlie di donne che lavorano avranno lavori più soddi-sfacenti e guadagneranno dal 6 al 23% in più di quelle di donne che non lavorano.

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mamma sviluppa al meglio tutta una serie di competenze trasversali, le cosiddette soft-skill. Parliamo di intelligenza emotiva, attitudine all’ascolto e alla guida, creati-vità e capacità di gestire la complessità: caratteristiche fondamentali non solo nella vita privata, ma anche e particolarmente in quella lavorativa. Inoltre, aver denominato il programma ‘parental’ e non ‘maternity’ rimanda a un’idea di responsabilità geni-toriale condivisa. Al momento l’iniziativa riguarda le mamme, in quanto sono le donne, in base alle leggi vigenti, a doversi astenere dal lavoro. Ma stiamo ragionando su possibili estensioni anche ai papà”. Partendo dunque dai princípi del work life balance, dell’equilibrio cioè tra vita per-sonale e vita lavorativa, è stato avviato un percorso di incontri tra la futura mamma, il suo diretto responsabile, e l’HR Business Partner di riferimento, da realizzare prima

e dopo il congedo obbligatorio per mater-nità. L’obiettivo è bilanciare le esigenze de-rivanti dalla genitorialità con le aspirazioni di crescita professionale delle persone e la necessità di gestire efficacemente l’attività lavorativa da parte dei responsabili.

Italia, ma non soloL’iniziativa è stata avviata sulla Country Italia con un capillare percorso di forma-zione nei confronti di tutti gli HR Business Partner (oltre 130 persone), che hanno potuto sperimentare in aula il colloquio, riflettere sul significato del programma e fornire feedback e osservazioni. Come spiega Mariantonietta Marzocca, re-sponsabile del progetto, “è appena partita la fase di monitoraggio: le colleghe entrate in maternità tra il 2015 e il 2016 dapprima risponderanno alle domande di un sondaggio, e poi saranno coinvolte in focus

La maternità è una voce di costo molto contenuta e indiretta (0,23% dei costi del personale) ed è legata prevalentemente a uno sforzo organizzativo dei responsabili. I costi diminuiscono sensibilmente

laddove le lavoratrici-madri riferiscono di avere capi sensibili, attenti al benessere dei collaboratori e al raggiungimento di un equilibrio tra la vita professio-nale e quella personale.

LA MATERNITÀ COSTA ALLE AZIENDE?

group, brevi colloqui per valutare l’effi-cacia del programma e decidere eventuali miglioramenti. Nei prossimi mesi il pro-getto arriverà in America Latina, partendo dall’Argentina, e poi entro fine anno sarà la volta della Spagna. Ricordo che ogni anno nel Gruppo Enel sono circa 500 le colleghe che affrontano la maternità (250 solo in Italia). Sono sicura che per ognuna di loro il Parental Program sarà un percorso di va-lorizzazione delle competenze consolidate durante la maternità e quindi una grande opportunità di sviluppo personale, così come una ricchezza per l’azienda”.

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Enel Energy Sudafrica è nata lo scor-so dicembre e dopo soli tre mesi ha fatto il suo esordio sul mercato: il 7 marzo ha lan-ciato a Città del Capo il suo primo progetto pilota destinato al mercato residenziale e small business, per installare impianti fotovoltaici chiavi in mano di piccola taglia con sistemi di storage (batterie). L’idea nasce principalmente per chi produce au-tonomamente energia con piccoli impianti fotovoltaici sul tetto di casa e vuole risolve-re i problemi di discontinuità. Tutto è cominciato nel 2014 quando Enel Green Power ha lanciato, proprio in Sudafrica, un programma di formazione

quinquennale per trasferire competenze tecniche e commerciali a persone del po-sto: installatori, agenti e imprenditori. “Il programma di training, che ha coinvolto diverse città sudafricane, ha formato a oggi più di 1.500 persone, circa 100 al mese, sul tema di impianti fotovoltaici di piccola taglia e ha dato vita alla EGP Academy, una web community ospitata sul portale Enel Learning System: uno spazio digitale dove poter restare in contatto anche dopo la conclusione del training per condividere idee, opportunità e informazioni, creare gruppi di lavoro su un argomento specifico o confrontarsi tra persone localizzate nella

stessa area”, ci spiega Giovanni Di Ielsi, responsabile Enel Green Power Retail.Un percorso divenuto sempre più impor-tante quando, a febbraio 2015, il Regolatore locale NERSA ha dettato le prime linee-guida per avviare un processo di small-scale embedded generation per lo sviluppo di impianti fotovoltaici inferiori a 1 MW. Tre città hanno a oggi implementato la nor-mativa, tra cui proprio Città del Capo. La città scelta da Enel ha inoltre la percentuale più alta del target interessato dal progetto pilota, ovvero potenziali clienti residen-ziali con un consumo annuale superiore a 12mila kWh.

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SUDAFRICA, IL SOLE “CHIAVI IN MANO”Il 7 marzo è partito a Città del Capo un progetto pilota per clienti residenziali e small business che vogliono installare impianti fotovoltaici di piccola taglia collegati a batterie

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L’offerta è stata esposta per la prima volta nell’ambito di una delle più importanti gare ciclistiche al mondo: la Cape Town Cycle Tour, che si è svolta domenica 6 marzo e ha visto la partecipazione di circa 35mila

ciclisti provenienti da tutto mondo. Enel Energy South Africa era presente con uno stand all’interno dell’area Expo, da giovedì 3 a sabato 5 marzo.

109 KM DI PURA ENERGIA PULITA

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Laboratorio a cielo apertoIl network di installatori e agenti formati dall’Academy sta quindi già promuovendo l’offerta “YouPower”, suddivisa in “YouPo-wer Sun”, composta da un kit con batteria Tesla al litio, inverter di potenza, pannelli fotovoltaici, controllati da un software ge-stito attraverso gateway, e “YouPower Bat-tery” con solo inverter e batteria. Il sistema si interfaccia inoltre con un’applicazione, Energy Management System, che consen-te al cliente di vedere quando l’azienda elettrica Eskom sospenderà l’erogazione di corrente e caricare, di conseguenza, la batteria.In questo modo Enel risponde all’esigenza di coloro che vogliono superare il problema dell’interruzione di corrente, ma anche di chi vuole produrre energia con un modulo fotovoltaico sul proprio tetto di casa.“Con le tariffe elettriche sudafricane desti-nate a salire del 9,4% quest’anno, i sistemi di batteria Tesla potrebbero diventare get-tonati per i clienti che vogliono archiviare

in modo affidabile l’energia rinnovabile autoprodotta”, dichiara l’Head Global Renewable Energies di Enel, Francesco Venturini.Le interruzioni di corrente non sono una novità per i clienti sudafricani: lo scorso anno si sono verificate in media ogni quattro giorni. “L’installazione del kit ‘YouPower’ a casa del nostro primo cliente sudafricano, a pochi mesi dall’avvio del progetto, è un risultato che ci incoraggia a proseguire ascoltando con molta attenzione le esi-genze locali, in termini sia di offerta sia di customer care”, aggiunge Giovanni Di Ielsi.L’offerta rappresenta il primo passo di un progetto più ampio che prevede servizi al cliente per il monitoraggio dei consumi ma anche soluzioni più evolute di auto-mazione, per una casa sempre più effi-ciente. Naturalmente col tempo l’offerta verrà estesa alle altre città sudafricane.In Sudafrica Enel si presenta con un’of-

ferta “chiavi in mano” a prezzo bloccato, inclusiva di una serie di servizi a valore aggiunto quali l’assistenza gratuita (dalla progettazione al permitting al post-instal-lazione), il supporto nell’individuazione di soluzioni di finanziamento, l’assicurazione all-risk per i primi 12 mesi, il controllo dello stato dell’impianto e la pulizia dei moduli, incluso il servizio di maintenance. Per avere tutte le informazioni è stato creato un sito ad hoc dove il cliente può simulare il suo ipotetico impianto e quindi individuare il kit più adatto alle proprie esigenze. “Enel Energy Sudafrica è innanzitutto una start-up, un laboratorio a cielo aperto per poter testare il modello di business, i prodotti, i servizi e sviluppare una customer experience”, conclude Di Ielsi.

Sul webwww.enelenergy.co.za

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AUMENTO DELLA DOMANDA

La Colombia ha un fabbisogno di circa 190 GWh/giorno e, in coincidenza con il fenomeno di El Niño, si è veri-ficato un incremento della domanda del 2%. Inoltre la

riduzione della produzione idroelettrica ha influenzato in modo significativo il prezzo dell’energia.

LA FEBBRE ALTA DI EL NIÑO

Quando il flusso umido dei venti Alisei occidentali del Pacifi-co, che di solito soffia dalle coste di Panama verso le isole dell’In-donesia, diminuisce o s’inverte, è come se cadesse un sasso nello stagno del clima mondiale. Gli effetti si propagano come onde concentriche, investendo gran parte del Pianeta. L’alterazione della struttura dei venti nell’area tropicale del Pacifico è legata a El Niño, un fenomeno climatico naturale e periodico che si verifica in media ogni 4-5 anni, sotto Natale. Da qui il nome, che in spagnolo significa appunto Gesù Bambino. Le ricadute sociali ed econo-

miche di questo fenomeno sono tantissime. Tra le infrastrutture messe a dura prova ci sono i sistemi energetici, soprattutto quelli che si basano sulla generazione idroelettrica. Periodi di siccità, scarse precipitazioni e temperature miti impediscono la formazio-ne di riserve d’acqua nel periodo invernale-primaverile, svuotando i bacini idrici. A risentirne sono tanti Paesi, dalla California alla Nuova Zelanda, dalla Tanzania all’Indonesia e ovviamente tutto il Sud America, dove solo in Brasile e Colombia la produzione idroe-lettrica supera il 70% del totale.

Ogni 4-5 anni questo fenomeno climatico fa sentire i suoi effetti, anche sulla produzione energetica. Ecco come in Colombia il Gruppo sta affrontando la crisi

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UNA VECCHIA CONOSCENZA

A maggio, in Venezuela, la siccità provocata da El Niño ha fatto riemergere il villaggio di Potosí, situato a 1.100 metri di altitudine e sommerso 32 anni fa in seguito alla costruzione di una diga.

Il caso ColombiaEl Niño, che ha contribuito a rendere il 2015 l’anno più caldo dall’inizio delle rilevazioni della temperatura globale, ha inciso profondamente sul clima della Colombia. A partire dall’ottobre del 2014 il fenomeno ha rafforzato la sua intensità con una prolungata diminuzione delle piogge. Nel sistema elettrico colombiano si sono quindi ridotte le riserve dei serbatoi idrici: al 14 marzo 2016 erano scese al 26,8%, con un apporto della generazione idroelettri-ca non superiore al 52,5%. In questa situazione critica, i colleghi della controllata colombiana di Enel, Emgesa, hanno potuto testare l’affidabilità e l’efficacia del proprio sistema di generazione basato sull’integrazione di diverse tecnologie. “Siamo riusciti a garantire al Paese i nostri impegni di fornitura elettrica soddisfacendo quindi le necessità della doman-da interna, nonostante la sfida rappresentata dal Niño più forte della storia”, ha commentato Lucio Rubio Díaz, Country manager Colombia. “I nostri sforzi si sono concentrati sulla gestione pru-dente e responsabile degli impianti, con una chiara pianificazione strategica a breve e lungo termine dei 13 impianti di produzione situati in tre diversi bacini del Paese”.Uno dei punti fondamentali della strategia è stato l’incremento della produzione termoelettrica. Alla fine del 2015 Emgesa è arrivata a coprire il 21% della produ-zione totale del sistema (13,7 TWh/anno) con i suoi impianti di produzione situati nei dipartimenti di Cundinamarca, Bolivar e Huila. È stato anche superato il record storico di generazione nelle centrali termiche di Termozipa e Termocartagena e in quelle idro-elettriche di Guavio, Pagua e nella catena El Quimbo-Betania. La centrale termica Cartagena nel corso del 2015 ha raggiunto la più alta produzione degli ultimi dieci anni con 362.050 MWh, quasi cinque volte quanto generato nel 2014.Il ricorso alla generazione termica ha permesso di sopperire anche all’indisponibilità, a causa di un incendio, dei 560 MW dell’im-pianto idroelettrico di Guatapé. Per minimizzare il rischio di razionamento le autorità del setto-re elettrico della Colombia hanno preso misure straordinarie. Il governo ha lanciato fin dai primi giorni di marzo una campagna nazionale sul risparmio energetico, fissando un obiettivo di saving del 5%, e ha monitorato i risultati. Anche Emgesa, per sensibiliz-zare clienti e colleghi al tema del risparmio energetico, ha lanciato una campagna esterna e una interna chiamata Modo Ahorro (Modo Risparmio).Secondo i modelli di previsione ENSO (El Niño Southern Oscilla-tion) e le ultime previsioni dell’Istituto di Ricerca Internazionale (IRI), il fenomeno dovrebbe esaurirsi entro giugno 2016. Tuttavia l’emergenza non è ancora superata e permane il rischio di misure di interruzione dell’erogazione dell’energia. In questa fase di tran-sizione sarà determinante incrementare il risparmio energetico e promuovere una cultura dell’efficienza, orientata a un consumo intelligente dell’elettricità.

SICCITÀ E PIOGGE TORRENZIALIEl Niño è un anomalo riscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico. La sua osservazione è iniziata nel XIX secolo,

da quando i pescatori della costa occidentale del Sud America hanno notato che periodica-mente, nell’inverno boreale, la zona equato-riale dell’oceano diventava più calda e meno

pescosa con un picco massimo tra novembre e gennaio. In genere l’aumento della temperatu-ra delle acque è di almeno mezzo grado per un periodo di tempo non inferiore a cinque mesi e con un’oscillazione massima nell’ordine di 3-4 gradi. In condizioni normali, infatti, la

temperatura superficiale del Pacifico nell’area davanti all’Ecuador è relativamente fredda,

mentre a ovest, verso l’Indonesia, è più calda. El Niño altera questa struttura, spostando

l’acqua calda superficiale verso est. Le conseguenze climatiche, che oggi si som-mano al riscaldamento terrestre, hanno un

impatto notevole a livello globale. A seconda dell’intensità del fenomeno, possono verificar-si piogge torrenziali in zone aride come le coste

di Ecuador, Perù e Cile, e prolungata siccità in zone interne del Sud America, in Australia,

Indonesia e fino alle coste orientali dell’Afri-ca. L’anomalo riscaldamento delle acque del

Pacifico, inoltre, rallenta la corrente marina di Humboldt, un flusso freddo che dall’Antartico si muove verso nord, influenzando così anche

il clima delle coste occidentali del Centro e Nord America.

Nell’inverno del 1997-1998 si è verificato un evento molto intenso di El Niño, che ha provo-cato inondazioni in Perù, Brasile, Argentina e Paraguay. Ma quello registrato a partire dalla fine del 2014 e ora in fase di esaurimento è sta-to il più forte mai registrato, con un aumento della temperatura del Pacifico intorno ai 3 °C.

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panorama

La sostenibilità in Enel rappresen-ta un elemento strategico e integrato nella conduzione, nella crescita e nello sviluppo del business, in un’ottica di creazione di valore di lungo periodo per l’azienda e per tutti i suoi stakeholder. È così che il Grup-po pianta il primo seme, l’energia, per rac-cogliere i frutti di un progetto complessivo che metta insieme business e sostenibilità, che coniughi gli interessi degli stakehol-der e le esigenze delle comunità locali, che promuova lo sviluppo delle tecnologie

rinnovabili nel rispetto dell’ambiente. Come si evince dallo stesso indice del Bi-lancio, i driver principali di questo modello sono tre: innovazione, sostenibilità e ICT. I primi due ci guidano verso la costru-zione di un mondo migliore, cui noi tutti vorremmo appartenere e dove non ci può essere innovazione senza sostenibilità; il terzo è un’assoluta novità e sottolinea l’im-portanza che la nostra azienda attribuisce a un settore che ormai permea tutte le nostre funzioni.

Elementi chiave sono anche una gestione del personale che valorizza talento e diver-sità e una catena di fornitura sempre più sostenibile.A cornice di tutto il processo vi sono i princípi di etica, trasparenza, anti-corru-zione, rispetto dei diritti umani e tutela della sicurezza, che da sempre caratterizza-no il modo di operare di Enel e che trovano riferimento in policy e criteri di condotta validi per tutto il Gruppo.Questo modello di Bilancio è pienamen-

SEEDING ENERGIES: ECCO IL NUOVO BILANCIO DI SOSTENIBILITÀBilancio nuovo, vita nuova. Questa volta è proprio il caso di dirlo, il Bilancio di Sostenibilità 2015 ha tante novità, a partire dal nome “Seeding Energies” e dal concept, che per la prima volta è lo stesso per tutti i Paesi in cui il Gruppo è presente

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te in linea con le indicazioni del Global Compact delle Nazioni Unite, di cui Enel è membro attivo dal 2004. Dal 1° giugno 2015, inoltre, l’AD di Enel è membro del Consiglio di Amministrazione.Infine, ulteriore novità del report è l’alli-neamento con i nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) al 2030 delle Nazioni Unite, annunciati a settembre 2015. Enel s’impegna ad assicurare entro il 2020 l’ac-cesso a un’energia sostenibile di cui benefi-ceranno 3 milioni di persone in Africa, Asia e America Latina (SDG 7); sosterrà progetti

educativi per 400mila persone (SDG 4), promuoverà l’occupazione e una crescita economica inclusiva, sostenibile e duratu-ra per 500mila persone (SDG 8) e metterà in campo azioni mirate per raggiungere la carbon neutrality entro il 2050 (SDG 13).

MaterialitàEnel ha avviato dal 2012 un processo mirato a mappare e valutare le tematiche di maggiore rilevanza per stakeholder e azienda, la cosid-detta analisi delle priorità (analisi di materia-lità). La metodologia, sviluppata tenendo in considerazione numerosi standard inter-nazionali, come quelli stabiliti attraverso le Linee Guida del Global Reporting Initiative (GRI-G4), i nuovi princípi della COP del UN Global Compact, il framework dell’IIRC (International Integrated Reporting Council) e l’SDG Compass, si è progressivamente evoluta nel tempo, permettendo a oggi di ef-fettuare un’analisi capillare in tutte le principali aziende del Gruppo.In particolare nel 2015 è stato possibile includere nell’ana-lisi 35 società, 14 Paesi e 174 iniziative di coinvolgimento e ascolto degli stakeholder. Il processo di analisi delle pri-orità è uno snodo impor-tante per l’integrazione di diversi processi aziendali dallo stakeholder enga-gement alla pianifica-zione e al reporting.

Piano di SostenibilitàLa sostenibilità interpreta e traduce in azioni concrete la strategia del Gruppo attraverso un piano puntuale e condiviso.Gli obiettivi 2016-2020 si focalizzano su cinque direttrici principali: innovazione ed efficienza operativa, relazioni responsabili con le comunità, qualità nella relazione con i clienti, gestione, sviluppo e motiva-zione delle persone, decarbonizzazione del mix energetico. Tutti i temi sono diret-tamente collegati agli SDG prevalenti di riferimento.

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PRONTI, PARTENZA, ENERGIA!

Ci sono eventi in grado di sintetizzare un momento storico o i nostri ricordi meglio di un ritaglio di giornale o di un album di fotografie. Il Giro d’Italia è uno di quelli, fin dalle imprese di Bartali e Coppi raccontateci dai non-ni. Una competizione tra le più importanti e conosciute non solo nel settore delle due ruote, ma dell’intero pano-rama sportivo mondiale. Non è difficile trovare colleghi appassionati di ciclismo, di diverse generazioni, in grado di ricordare esattamente dove si trovavano quando Eddy Merckx, Miguel Indurain o Marco Pantani scrivevano sul-le strade del Giro pagine indimenticabili di un libro che si appresta a diventare secolare, anche grazie all’energia di Enel. A partire da quest’anno – 99esima edizione della manifestazione – il nostro nuovo logo è comparso sulla celeberrima maglia rosa, simbolo del leader della classifi-ca generale della corsa che si è tenuta dal 6 al 29 maggio.Per tre anni, dunque, Enel accompagnerà come main sponsor i campioni del ciclismo in un viaggio di oltre 3mila chilometri attraverso l’Italia. Un percorso che, come di consuetudine, sarà in grado di unire comunità, territori e generazioni diverse con la passione per le due ruote.Il connubio con il Giro è naturale per Enel se pensiamo ai numerosi punti in comune tra la “corsa rosa” e la nostra azienda, a partire dalla presenza sul territorio: un evento

che arriva ovunque, così come l’energia di Enel alimenta la quotidianità di migliaia di città e paesi. E non potevano mancare la natura e l’innovazione. Enel porta infatti al Giro una grande novità, la mobilità a zero emissioni. Per la prima volta la Tesla portata da Enel nella carovana del Giro dimostra con un’auto elettrica possa ormai compiere lunghe distanze, come quelle che seguo-no la corsa, che arrivano a percorrere 240 km. Proprio come le bici, un oggetto “antico” che sta vivendo una seconda vita grazie alla tecnologia elettrica.Infine, last but not least, la centralità delle persone: 12 milioni di spettatori fisici sulle strade, 185 ore di diretta tv, 192 Paesi collegati. Un bacino potenziale di quasi 800 milioni di persone cui intendiamo veicolare, attraverso la sponsorizzazione, non soltanto il nuovo brand ma anche la nostra identità e le nostre attività. Così come il Giro attraversa le strade italiane da quasi un secolo, Enel fornisce energia a milioni di persone da oltre cinquant’anni. Consuetudini che non potrebbero mantenersi così vive senza un fondamentale elemento di propensione verso il futuro. Tradizione e innovazione sono dunque le parole chiave della collaborazione tra Enel e Giro d’Italia: due storie con un lungo percorso alle spalle, ma che lavorano ogni giorno con l’obiettivo di rinnovarsi.

Sino al 2018 Enel sarà sponsor della maglia rosa al Giro d’Italia

Oltre al logo Enel che campeggia sul petto, la maglia rosa presenta – stilizzato su un fianco – il “trofeo senza fine” che spetta al vincitore della manifesta-zione. La coppa a forma di spirale è opera dell’ar-

chitetto e designer Fabrizio Galli ( fratello del nostro collega Marco della Funzione Global ICT), che ha vinto nel 1999 un concorso mondiale per la sua realizzazione.

UN TROFEO SENZA FINE

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PRONTI, PARTENZA, ENERGIA!FORMULA E, L’OPEN INNOVATION SCENDE IN PISTA

L’alternativa elettrica alla Formula1 è nata tre anni fa, da un’idea di Jean Todt, ex manager della Ferrari, oggi presidente della FIA (Fédération Internationale de l’Automobile). Si chiama Formula E ed è un campionato in cui le auto da corsa sono total-mente a zero emissioni. Nella convinzione che la mobilità elettrica rappresenti il futuro, Enel ha avviato una partnership tecnologica con la Formula E. Una scelta strategica perché questo campionato è diventato un vero e proprio laboratorio di soluzioni che un domani potrebbero essere trasferite alla produzione industriale, esattamen-te come avviene per la Formula 1: ricerca e sviluppo appartengono ai team, che corrono per vincere. Ma per vincere devono innovare. “L’introduzione massiva delle macchine elettriche non è lontana, e presto le auto a benzina saranno storia”, spiega Alejandro Agag, Amministratore Delegato di Formula E. “Al CES di Las Vegas (il Consumer Electronics Show, vetrina mondiale della tecnologia all’avanguardia) Apple ha presentato un’auto, ovviamente elettrica. Ed è ormai chiaro oggi all’industria dell’automotive che il futuro è nel motore elettrico”. L’innovazione nel settore, aggiunge Agag, si sta muovendo in tre direzioni: auto con motori plug-in e full electric, con-nesse nel senso più ampio del termine, e driverless, senza guidatore. “Quella che si sta realizzando è una grande convergenza tecnologi-ca – sottolinea Agag – verso la creazione di un ecosistema elettri-co, dove la gestione della rete e dell’elettricità sarà fondamentale. Formula E si propone come una piattaforma dove poter mostrare e mettere in competizione l’evoluzione di queste tecnologie”.

In questo contesto, si inserisce la nostra partnership. L’obiettivo è contribuire in modo significativo a un cambiamento di scala mondiale: mettere l’elettricità al centro e superare le barriere tec-nologiche e “psicologiche” allo sviluppo dell’e-mobility. “La nostra ambizione è di rendere la Formula E il più avanzato evento motoristico mondiale (e per molti aspetti il più avanzato evento sportivo) dal punto di vista energetico grazie a un’infra-struttura aperta alle nuove tecnologie, dove il ruolo dell’energia s’intreccia con l’esperienza stessa della competizione”, sottolinea João Duarte, responsabile Brand Strategy and Activation di Enel. “La partnership ci permetterà di raccogliere i dati dall’infrastrut-tura energetica Formula E e di condividerli per fare innovazione e studiare nuove soluzioni per la gestione dell’energia”. Enel metterà a disposizione di Formula E una “vera centrale elet-trica virtuale” fatta di micro-generazione da fonti rinnovabili e stoccaggio di energia integrati con il sistema di generazione pulita “Aquafuel”, utilizzato attualmente dalle macchine. Le gare, tutte corse in circuiti cittadini appositamente allestiti, mostreranno il nostro impegno con soluzioni innovative come la tecnologia Vehicle-to-Grid (V2G) e quelle per la ricarica veloce. L’impiego dei nostri contatori elettronici e sistemi di gestione dell’energia nei diversi ePrix sarà l’occasione per comunicare al grande pubblico il ruolo dell’elettricità, la leadership di Enel e la nostra visione aperta allo sviluppo di nuove opportunità di business innovative e sostenibili.

Enel è “official power partner” dell’evento più sostenibile del motorsport mondialeSino al 2018 Enel sarà sponsor della maglia rosa al Giro d’Italia

L’AD di Enel insieme all’AD di Formula E

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La fotografia è una delle passioni del collega brasiliano Roberto Mattos, che lavora dal 2012 nelle Risorse Umane e nel Gruppo Enel

dal 2005. Roberto si definisce un grande utilizzatore di social network, attraverso i quali condivide molte delle sue immagini

personali e professionali. Possiamo trovarlo su Facebook, Foursquare/Swarm, LinkedIn,

Twitter e Instagram. Risultato? Il suo archivio online conta più di 4.500 foto. “Mi piace

postare argomenti e immagini positive, perché penso che se non si aggiunge nulla alle vite

degli altri allora non vale la pena condividere”, spiega. Ma un’altra delle cose in cui si diletta

particolarmente è trovare il “filtro” giusto per un’immagine, un effetto speciale che la

racconti al meglio, e seguire alcuni fotografi famosi come Patrick Demarchelier,

specializzato in foto di moda e paesaggi urbani.

“Attraverso i social network possiamo stabilire una connessione temporale: a volte cerco una vecchia foto e torno indietro a una vacanza,

a un momento che ho vissuto”, conclude Roberto, che qualche mese fa è stato in

Sudafrica, dove ha scattato le foto che abbiamo selezionato per la nostra rubrica Youreporter.

Connessioni temporali

YOUREPORTER

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“La fotografia è la capacità di guardare un po’ più in là, dove altri tirerebbero dritto”, diceva la fotografa Marga-ret Bourke-White. Sono questi occhi sensibili che stiamo cercando e che danno vita alla rubrica “Youreporter”. Si tratta di uno spazio interamente dedicato alle immagini

scattate dai colleghi in tutto il mondo Enel, con lo scopo di raccontarlo senza mediazioni. Le immagini, in alta risoluzione, devono quindi riguardare i settori di energia e ambiente e pervenire via e-mail all’indirizzo della redazione: [email protected].

DIVENTA REPORTER DI ENEL

Sulla sinistra in alto: Due bufaghe posate sul manto di una giraffa

In basso: Una civetta

Sulla destra in alto: Lo sguardo del leone

In basso: Una famiglia di suricati

In basso a destra: Un elefante africano

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ARRIVANO I MARZIANILidia Gantoi è un’appassionata di improvvisazione teatrale. Da un anno fa parte di un gruppo che aiuta i bambini meno fortunati di Bucarest, in Romania

Lidia Gantoi lavora come coordi-natrice delle Relazioni con i media per Enel Romania, ma quando non lavora il suo luogo preferito è il teatro. Del resto non si dice che anche la comunicazione sia un grande palcoscenico? Lidia si diverte a fare l’attrice, o, sarebbe meglio dire, l’“improvvisatrice”. “Sono quasi quattro anni che curo questa tecnica, ho imparato molto di me stessa e di tutte le personali-tà che possono coesistere in una singola persona”, racconta. L’improvvisazione teatrale è una forma di spettacolo dove gli attori non seguono un copione definito, ma inventano il testo im-provvisando in modo estemporaneo. Questa tecnica comporta un grado di interazione con il pubblico commisurato all’abilità tecnica degli attori. Caratteristiche fonda-mentali sono il lavoro di gruppo, la comuni-catività, la creatività e la capacità di correre rischi, poiché gli attori non hanno neppure la conoscenza di cosa faranno i loro compa-gni in scena. Importante è anche la rapidità nel prendere decisioni, e l’adattamento alle situazioni impreviste che si possono verifi-care durante gli spettacoli. Da un anno Lidia fa parte di un gruppo teatrale di improvvisazione che lavora nel sociale con lo scopo di sostenere i bambi-ni meno privilegiati. Il gruppo si chiama “Martienii” che in rumeno ha due significati: “Marziani” e “Persone del martedì”. Non è un caso, perché, come spiega: “Crediamo forte-mente che il martedì sia un’ottima giornata per iniziare a ridere. La nostra missione è portare sorrisi e gioia, incondizionatamente, e supportare diverse cause di solidarietà”.

DA ARISTOFANE ALLA COMMEDIA DELL’ARTE

L’improvvisazione è una delle tecniche più cono-sciute e apprezzate del teatro. Fa la sua comparsa nel mondo della rappresentazione scenica già dai tempi del greco Aristofane. Diventò poi la base della

popolare Commedia dell’Arte, con la quale i comici italiani assunsero il primato in Europa. Con l’uso del canovaccio, l’“improvvisa” divenne la caratteristica fondamentale della tecnica recitativa professionale.

Durante gli spettacoli dell’anno scorso con il gruppo dei Martienii, Lidia inter-pretava contemporaneamente una donna delle pulizie, un’astronauta appassionata di pittura, un medico che curava i propri pazienti con la medicina alternativa, un marinaio pazzo, un tassista senza licen-za, un presentatore di cooking show, tutto questo di fronte a un pubblico (complessi-vamente) di oltre 500 persone che erano lì per divertimento, ma anche per sostenere le cause degli spettacoli. “La nostra ultima buona azione è stata la costruzione di un bagno moderno per un bambino di campagna, realizzando così un suo desiderio. Adesso può concentrarsi sullo studio, vorrebbe infatti diventare un medico”, dice.Quello che la nostra collega ha imparato nel corso di questi anni di training e di improvvisazione è soprattutto come essere sempre “aperta alle suggestioni” e anche “in sintonia con ciò che la propria contro-parte propone in scena e scoprire fin dove si può arrivare”. “Ho imparato che non esistono gli erro-ri – continua – ma solo opportunità di raggiungere luoghi e traguardi che non avremmo mai neanche immaginato di raggiungere. E, cosa più importante, im-parare ad ascoltare quello che l’altro ha da dire. Questo è valido sulla scena, ma anche fuori, nel rapporto con le persone”.E, come si dice in questi casi, il meglio deve ancora venire: a settembre il gruppo parteciperà all’Improv Festival che si svol-gerà al Teatro Nazionale di Bucarest. E noi? Incrociamo tutti le dita per i “Marziani”!

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ALLENARSI AL DESIDERIOPeople Development HR di giorno e poeta di notte, la collega Annarita Borrelli racconta la sua doppia vita alla rincorsa dei sogni

Noi sappiamo di non sapere… Questa con-sapevolezza socratica è la nostra coscienza, l’evidente e innegabile verità che, da sempre, regge il fondamento dei nostri valori culturali. Inizia con queste parole il Manifesto del portale ignorarte.com, la cui capo staff, Annarita Borrelli, è una nostra collega. In una delle sue vite “parallele”, infatti, Annarita lavora in HR Holding People De-velopment, mentre nell’altra è poeta, oltre che critico d’arte. “Ho studiato economia aziendale alla Bocconi – racconta – ma la verità è che sono da sempre una grandissima secchio-na. Al liceo classico mi sono appassionata al teatro greco e poi mi sono diplomata al conservatorio in canto lirico”. Una vita de-dicata all’arte e, in particolare, alla parola: “Ho partecipato al primo concorso di po-esia all’età di sei anni, quindi ho condotto la mia esistenza basandomi sul concetto forte di ‘identità’. Ed è un’identità diffi-cile perché forse la poesia è lontana dalla nostra velocità contemporanea. La poesia vorrebbe fermare il tempo, permetterci di dedicarci di più a noi stessi”. La sua vita si sdoppia, letteralmente, nel 2014 quando incontra l’artista visivo Sal-vatore Cammilleri, con il quale inizia una collaborazione che nel 2015 porta alla na-scita del portale ignorarte.com. “Tutto ciò che è umiltà e sostanza appartiene al no-stro mondo, tutto ciò che ‘crede di essere’ difficilmente rientra nelle nostre logiche e in quello che vogliamo promuovere”, spie-ga. Annarita cura in particolare le sezioni del sito dedicate ad arte, poesia e interviste d’arte e lo fa in modo molto attento ed estremamente selettivo. Un’attitudine che ripaga e che, a distanza di appena un anno, ha permesso a ignorarte.com di crescere

sul piano del pubblico raggiun-gendo i 5mila visitatori mensili e ricevere richieste di partnership a festival ed eventi dedicati al mondo dell’arte e della cultura. “Di magazine online ce ne sono a centinaia, la nostra realtà deve rispecchiare il nostro pensiero e credo che si distingua proprio grazie alle scelte che facciamo. Ho imparato che la cosa migliore è essere sé stessi e dare un’im-pronta di originalità alle cose. Noi siamo il nostro stile”.I progetti sono in continua cre-scita, come anche la collabora-zione di Annarita con Cammilleri, che l’ha già coinvolta in un progetto di comunione tra arte visiva e poesia chiamato “L’Autri-ce” e nel Festival d’arte contemporanea “Estrazione/Astrazione”, che l’artista orga-nizza annualmente nel quartiere arabo di Caltanissetta, in Sicilia, e che quest’anno avrà luogo dal 22 al 24 luglio. In futuro, Annarita vede ignorarte.com come un punto di riferimento per la cultura e l’arte in Italia: “Sono una gran-de sognatrice, così come un’affidabile professionista, però so che ci sono un mondo visibile e uno invisibile, e per avere un mondo invisibile sempre più ricco devo lavorare attraverso il mondo visibile. Anche il mio lavoro giornaliero in ufficio contribuisce alla bellezza di quel momento in cui scrivo una critica d’arte che viene apprezzata”. E, a proposito di ufficio, ci racconta anche di quando tra colleghi Enel si discuteva di un concetto che le è subito piaciuto: “La frase era ‘allenare al desiderio’. Ecco, io mi alleno da una vita al desiderio di una vita”.

POESIA

Senza TitoloAsfalti, abbagli, stracci appesi…

Oh malinconia difenditi!Ti accosti di soppiatto...

... e bruci! Bruci!...Blu, profondo, nell’oblio

mi ha inghiottito...Solo un’orma ascolta

l’anima mia, mutanel cuore della notte...

Asfalti, abbagli, stracci appesiOh malinconia... difenditi!

di Annarita Borrelli

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Ingredienti 1 kg di bistecche di pesce bianco, preferibilmente squalo

- 400 g di gamberi sgusciati e puliti- il succo di 2 limoni

- 1 peperone rosso- 1 peperone verde- 1 peperone giallo

- 3 pomodori di media grandezza- 1 cipolla grande

- aglio qb- pepe a piacere

- sale qb- 3 cucchiai d’olio di palma

- 2 cucchiai di coriandolo tritato- 200 ml di latte di cocco

Procedimento

Per prima cosa schiacciate l’aglio e strofinatelo sulle bistecche di pesce, quindi versatevi sopra il succo di limone e lasciatele in un recipiente

chiuso a marinare per circa due ore. A questo punto mettete le bistecche di pesce in una pentola, insieme ai

gamberi, al latte di cocco e all’olio. Aggiungete la cipolla, i peperoni tagliati ad anello, il coriandolo, il sale e il pepe a piacere.

Cuocete tutto a fuoco basso per circa 20 minuti mantenendo il coperchio della pentola parzialmente chiuso e mescolando ogni 5 minuti.

Marcelo consiglia di accompagnare il piatto con una “Farofa de ba-nana”, il contorno per i piatti di pesce più popolare in alcune zone del

Brasile. Utilizzate 3 banane non troppo mature, 2 cucchiai di burro, 500 g di farina di manioca e sale a piacere. Fate quindi sciogliere il burro in una padella, aggiungete le banane tagliate a fettine e friggetele fino a

quando non saranno morbide. Aggiungete a questo punto la farina e un pizzico di sale, mescolate a fuoco medio per 5 minuti circa.

Ti piace cucinare? Ti senti pronto per la nuova edizione di Masterchef ? Allora manda la tua ricetta preferita a [email protected].

MANDA LA TUA RICETTA

SAPORI DI BAHIA

Marcelo Ferreira Horta lavora in Enel Brasile da tre anni e i colleghi che lo conoscono meglio sanno anche quanto sia bravo tra i fornelli. Da responsabile ICT ama i computer e le reti informatiche ma la sua vera passione è preparare prelibati menù per familiari e amici.Nato a Rio de Jaineiro, Marcelo ha iniziato a interessarsi alla cucina già durante la sua infanzia e, all’età di soli 15 anni, ha addirittura aperto un piccolo ristorante. Oggi non esiste più, ma quella passione non è venuta mai meno: “Vengo da una fa-miglia di ingegneri chimici, così eravamo sempre in contatto con persone che lavoravano direttamente con il cibo. Penso che da lì sia cresciuto il mio interesse per la gastronomia”, racconta. Oggi, all’età di 40 anni, partecipa a numerosi corsi di cucina e si sta appassionando sempre di più alla preparazione di dolci. Inoltre nel tempo libero offre lezioni agli amici, insegnando loro alcuni piccoli segreti. Non solo, gli capita anche di aiuta-re sua moglie a preparare il menù per alcuni eventi a tema e – assicura – i commenti sono spesso molto positivi. Il piatto che ha scelto per E magazine è la “moqueca de peixe”, ovvero lo stufato di pesce, che i colleghi che lavorano con lui hanno già avuto modo di apprezzare. È un piatto molto famoso negli stati di Espírito Santo, Bahia e Pará, dove il pesce è uno degli ingredienti principali e più popolari.

MOQUECA DE PEIXE

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N. 13 — APR • MAG 2016ITALIA

enel energiaL’intelligenza trovacasa con Good Life

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protezione civilePrepararsi alle emergenze

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idroelettricoSicilia: Petino, patrimonio ritrovato

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E

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E — apr • mag 2016

2.

Cinquenotiziein breve

La bici elettrica è una soluzione che unisce salute e comodità ma è anche un modo per aiutare l’ambiente. Per questo Enel Energia l’ha inserita nella sua offerta. A partire dal 2 maggio, la gamma di bici elettriche si arricchisce di quattro diversi modelli, con caratteristiche adatte a qualsiasi tipo di esigenza e “pedalata”. Il primo modello è E-WAY: telaio in alluminio “easy access” che permette di salire in sella col minimo sforzo, batteria al litio, centralina con visualizzazione del livello di carica e cambio Shimano a sei rapporti.C’è poi E-RUN: motore robusto e altamente performante, telaio in alluminio “easy access” ultra leggero e autonomia energetica fino a 60 km.Il terzo modello è B-RIDE HF con telaio idroformato, composto da un unico pezzo che rende la bici molto più resistente e leggera, freni a disco idraulici e il sistema Bosch, composto da un propulsore, batteria al litio e caricabatteria, centralina, computer di bordo e sensori.Il quarto modello, infine, è B-CROSS HF CX, adatto alla pedalata fuori strada. Oltre al telaio idroformato e ai componenti di alta gamma comuni alle altre bici, dispone di una forcella con blocco meccanico al manubrio che può essere utilizzata in due modalità: ammortizzata per percorsi accidentati (fuori strada) oppure rigida per percorsi urbani. Inoltre, si avvale del sistema Bosch Performance Line CX per gli amanti della guida sportiva, con un propulsore ideale su strade sterrate.

Arrivano le nuove bici elettriche di Enel Energia

1.

L’EUR di Roma diventerà un laboratorio per prodotti e servizi innovativi nel

campo della mobilità sostenibile, della produzione di energia rinnovabile,

dell’efficienza energetica e dell’illuminazione intelligente. È l’obiettivo dell’accordo tra il

Gruppo Enel, il Polo della Mobilità Sostenibile (POMOS) dell’Università La Sapienza di Roma

ed EUR SpA.

L’EUR di Roma diventerà un laboratorio per prodotti e servizi innovativi nel campo della mobilità sostenibile, della produzione di energia rinnovabile, dell’efficienza energetica e dell’illuminazione intelligente. È l’obiettivo dell’accordo tra il Gruppo Enel, il Polo della Mobilità Sostenibile (POMOS) dell’Università La Sapienza di Roma ed EUR SpA, la società a capitale pubblico attiva nella gestione e nello sviluppo immobiliare. Gli ambiti della collaborazione vanno dalla valorizzazione del Centro Congressi “La Nuvola”, simbolo del progetto, allo sviluppo di nuovi modelli di mobilità sostenibile elettrica, che coinvolgano non solo le auto ma anche il trasporto pubblico, nonché a iniziative in grado di rendere questo quartiere romano un hub di scooter e bici elettriche e di sviluppare il car sharing elettrico per le aziende locali interessate. A questo si aggiunge l’impiego di nuovi modelli d’illuminazione intelligente, tra cui i LED e la telegestione, realizzati tramite la piattaforma Enel EMS - Energy Management System.

L’EUR di Roma diventa un laboratorio per il futuro dell’energia

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Con una performance teatrale lo scorso 3 maggio a Bologna è stato inaugurato lo Spazio Battirame, un luogo aperto, ideale per gli scambi con la cittadinanza e con le diverse culture del mondo: lo spazio è circondato da quattro ettari di terreno dato in concessione alla cooperativa Eta Beta e coltivato seguendo i princípi dell’agricoltura biologica e sinergica. La realizzazione degli spazi ortivi è stata sostenuta da Enel Cuore Onlus, nell’ambito del bando “Orti urbani, agricoltura sociale e comunità del cibo come strumento per la creazione di società sostenibili e inclusive”. Le tematiche di agricoltura sociale ed ecologia urbana sono state progettate e curate in collaborazione con il Centro studi e ricerche in Agricoltura urbana e biodiversità (RESCUE-AB) dell’Università di Bologna, per dar vita a spazi ortivi multifunzionali in grado di rispondere a finalità non solo produttive ma anche solidali, sociali, didattiche, ricreative ed ecologiche.Parte dei prodotti viene trasformata nella cucina professionale dello Spazio Battirame, mentre il resto è destinato alla distribuzione settimanale nei Gruppi di Acquisti Solidali. La casa, inoltre, accoglie corsi di formazione, avvenimenti e dibattiti relativi al cibo, affrontato dal punto di vista culturale, culinario e salutistico.

Bologna: orti urbani, luogo d’incontro e sostenibilità

4.3. Arrivano importanti novità per le centrali di Montalto di

Castro, vicino Civitavecchia, e Porto Tolle, in provincia di Rovigo. Rispettivamente il 5 e l’11 maggio sono stati infatti presentati i progetti per individuare proposte innovative e sostenibili per riqualificare e acquisire i due siti industriali attraverso un bando pubblico.Le manifestazioni d’interesse saranno sottoposte a una verifica preliminare con la collaborazione del Politecnico di Milano, partner tecnico del progetto Enel Futur-E, volta ad accertare il possesso dei requisiti previsti. Al superamento di questa selezione sarà possibile partecipare alla seconda fase della procedura che prevede l’invio di offerte vincolanti, contenenti una proposta progettuale per la riqualificazione dell’area e un business plan comprensivo di offerta economica per l’acquisizione del sito. A valutare le proposte sarà una commissione tecnica che verificherà l’idoneità delle soluzioni presentate per la riqualificazione e valorizzazione dell’area, con particolare attenzione alle opportunità e alle esigenze della comunità locale, già sondate anche per mezzo di un mirato piano di ascolto, e a specifici requisiti di sostenibilità e fattibilità, a parametri economici e a ricadute occupazionali.

Futur-E: è la volta di Montalto di Castro e Porto Tolle

5.In Calabria Enel Green Power acquisisce il 100% di due parchi eolici

Enel Green Power, già proprietaria del 60% del capitale sociale di Maicor Wind, ha acquisito il restante 40% da PLT energia, divenendo così unico socio della società titolare, anche per il tramite della sua controllata Enerlive, di due parchi eolici in Calabria per un totale di 64 MW di capacità installata.I due impianti, in esercizio dal 2011, sono ubicati nei Comuni di Maida, Cortale (56 MW) e San Floro (8 MW), in provincia di Catanzaro.L’accordo è stato firmato con la società PLT energia che opera da diversi anni nel settore dell’eolico, fotovoltaico, biomasse e biogas in Italia. La partnership tra Enel Green Power e PLT energia, avviata nel 2009, prevedeva l’esercizio dell’opzione Put&Call.

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E — apr • mag 2016

Roberto Rovito entra in casa e la prima cosa che controlla sono i suoi consumi di energia. Appena esce, invece, attiva le notifi-che di sicurezza della casa. Lo fa dallo smartphone, usando un’app, quella del GoodLife di Enel Energia, la quale, insieme a un kit di dispositivi che unisce contatore, box, prese intelligenti e sensori, gli permette di controllare costantemente la propria abitazione.Roberto è un collega e anche uno dei primi clienti del nuovo pro-getto pilota “GoodLife”, partito a novembre 2015, che consente di monitorare l’uso dell’energia e di mantenere la sicurezza nella pro-pria casa, ma offre anche soluzioni che semplificano la vita.

LA BELLA VITA

Dopo una prima fase pilota, entro l’anno arriverà sul mercato “GoodLife”, la nuova soluzione di Enel Energia dedicata alla casa intelligente

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“La prima cosa che ho imparato è che utilizzo gli elettrodomestici quando mi servono e non specificamente quando sarebbe meglio utilizzarli – racconta– in secondo luogo ho imparato esattamen-te quanto consuma ciascun elettrodomestico in casa: ora so per esempio cosa voglia dire ‘fare una lavatrice’ in termini di consumi e anche in termini economici”. Ormai da diversi anni Enel Energia si focalizza sull’offerta di ser-vizi con un’attenzione continua all’efficienza energetica e al con-sumo consapevole. GoodLife fa parte di questi servizi e permette all’azienda di entrare direttamente nelle case dei clienti con l’o-biettivo di migliorarne la vita di tutti i giorni.

Innovazione e consapevolezza“GoodLife è la soluzione di Enel Energia per la casa intelligente. Già il nome è una dichiarazione d’intenti. Quello che vogliamo fare è offrire servizi che semplifichino la vita del cliente, partendo dal mondo dell’energia per estenderci ad altri mondi”, dice Manuela Bucciarelli, responsabile Smart Home nell’area Innovation and New Business Mercato Italia.Nello specifico, il kit è costituito da un hub centrale, connesso con una pinza amperometrica installata nel quadro elettrico per rileva-re i consumi in tempo reale, tre smart plug che vengono applicati sugli elettrodomestici principali in casa, scelti dal cliente, e alcuni sensori di movimento e shock da mettere su porte e finestre. Tutti questi strumenti rilevano “i dati” della casa, poi rielaborati e fruiti dal cliente tramite smartphone, tablet o PC dall’app omonima.Sin dal primo momento Roberto e sua moglie hanno provato un for-te interesse per il kit. “Il semplice fatto di ricevere avvisi rispetto a un evento che sta accadendo in casa fa in modo che sia informato in tempo reale e possa intervenire adottando i giusti comportamenti”.

MISSIONI

L’app GoodLife si è arricchita anche di una sezione “Missioni”, che è un vero punto di ingaggio del clien-te. Ovvero vengono proposte al cliente mini sfide da

completare, rispetto alle quattro sezioni principali, al termine delle quali riceve un premio.

L’applicazione, divisa in quattro macro sezioni che hanno al pro-prio cuore l’energia, consente di misurare il consumo dei singoli elettrodomestici e controllarli da remoto, ma anche confrontarsi con altri clienti, soprattutto i più efficienti.La sezione “Casa”, poi, racchiude le informazioni che arrivano dai sensori. Questi mandano notifiche ogni volta che rilevano qualco-sa di anomalo, così che il cliente abbia sempre sotto controllo ciò che avviene nella propria abitazione.“Per qualche giorno mi sono divertito a prendere in giro e control-lare mia moglie quando usciva di casa, grazie alle segnalazioni dei sensori sulla porta. Un giorno per vendicarsi ha aperto e chiuso la porta una decina di volte, facendomi arrivare altrettante notifiche sul cellulare”, racconta Roberto. Un episodio divertente che però sottolinea anche la potenzialità di questo strumento.Ancora, c’è la sezione “Vita”, che al momento include il servizio di spesa online, ma che evolverà con altri servizi frutto di partner-ship che Enel Energia sta mettendo in campo con altri player del mercato. Quindi, da questa sezione, il cliente che non ha tempo, o abita molto distante da supermercati e negozi, può fare la spesa su internet e averla recapitata sul pianerottolo di casa a costo zero.E infine la sezione “Magazine” che raccoglie news nazionali e della propria città, info sul meteo e sul traffico. GoodLife al momento è in test su circa 500 clienti Enel Energia a Roma e Milano. I primi feedback sono molto positivi: il 95% giudi-ca il servizio in linea o al di sopra delle aspettative. “L’obiettivo – conclude Bucciarelli – è un lancio a fine anno sul mercato italiano. Stiamo lavorando costantemente per una soluzione in progressivo arricchimento, con l’inserimento di funzionalità che possano rag-giungere diversi target di persone”.

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L’estate è alle porte, ma per chi si occu-pa della gestione delle emergenze è proprio in “tempo di pace” che si lavora per individuare le priorità di intervento e i tempi con cui at-tuare azioni di protezione civile. Nei momenti di crisi ogni secondo è prezioso, e chi fa que-sto lavoro sa che la capacità di “prevedere l’im-previsto” è un fattore decisivo per contenere gli effetti di un’emergenza. Questa consape-volezza ha permesso alla nostra azienda, per esempio, nel corso dell’ondata di maltempo dello scorso anno, di inviare tecnici a 750 chi-lometri da casa per dare supporto alle squadre delle regioni interessate, o addirittura di sal-vare persone, come accaduto a Oriolo Romano

(Viterbo) dove due colleghi hanno rimesso in funzione una centralina elettrica a mezz’ora dallo spegnimento del macchinario che tene-va in vita un ragazzo gravemente malato. Per riuscire in imprese del genere è necessario un lavoro di prevenzione e pianificazione effi-cace e strutturato, che preveda una profonda sinergia con tutti gli attori coinvolti, a comin-ciare dalla Protezione Civile. La Country Italia di Enel ha così deciso di affidare a un’unità della funzione Affari Istituzionali il compito di gestire i rapporti con la Protezione Civile: un focal point unico, che funge da vettore di co-municazione con le Business Line coinvolte. “Il nuovo modello organizzativo, strutturato e

altamente specializzato, definisce le procedu-re e indica i canali per le comunicazioni ester-ne all’azienda, in particolare quelle dirette alle istituzioni (dai Comuni al Governo) nella fase ordinaria e in quella di crisi”, spiega Franco Gizzi, responsabile Enel per i rapporti con la Protezione Civile. “L’obiettivo è assicurare, nel corso di un’emergenza, il mantenimento o il ripristino del servizio elettrico e supportare le istituzioni nella gestione dell’operatività. Una risposta condivisa con le linee operative e con le funzioni Security e Comunicazione per le rispettive aree di competenza”.Centralità e formazione sono dunque le paro-le chiave per intervenire in maniera integrata

ENEL E PROTEZIONE CIVILEINSIEME PER LE EMERGENZE

Firmata una serie di protocolli a livello regionale per la gestione delle situazioni di crisi

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sulle inevitabili ricadute sul servizio elettrico che scaturiscono da ogni tipo di emergenza. Un percorso iniziato con il protocollo di intesa siglato nel 2014 a L’Aquila dall’Amministratore Delegato Francesco Starace e dall’allora Capo Dipartimento Protezione Civile Franco Ga-brielli, e proseguito con la firma di protocolli con le singoli Regioni. “In base agli accordi, la nostra azienda viene avvisata non appena una Regione dispone lo stato di allerta. In questo modo siamo in gra-do, in breve tempo, di inviare un maggior nu-mero di tecnici reperibili sul territorio, spo-stare i gruppi elettrogeni, aumentare i mezzi a disposizione”, sottolinea Gizzi. “La nostra organizzazione preventiva viene comunicata ai centri operativi regionali della Protezione Civile e finora abbiamo registrato ottimi risul-tati in termini sia di flussi di comunicazione sia di coordinamento delle operazioni”. Per centrare questi ambiziosi obiettivi è di fondamentale importanza la formazione delle diverse “anime” aziendali coinvolte, at-traverso una costante collaborazione con il Dipartimento Protezione Civile per affinare – soprattutto in situazioni di normalità – la condivisione di canali e le procedure di comu-nicazione.Nel campo della formazione siamo attivi sia come “formatori” sia come “formati”. Sia le Business Lines sia le Unità di staff hanno se-guito un corso della Protezione Civile sulle attività di previsione e sorveglianza di eventi meteo-idrogeologici, mentre i nostri operato-ri hanno formato i volontari dell’Antincendio Boschivo (AIB) per intervenire in sicurezza in prossimità delle linee elettriche. Due volte l’anno prendiamo parte inoltre a esercitazioni nazionali con il Dipartimento per migliorare la preparazione nel fronteggiare eventi ecce-zionali. Per la prima volta Enel fornirà inoltre infor-mazioni tempestive sullo stato dei disservizi, sul numero di clienti disalimentati e, soprat-tutto, sui tempi di ripristino del servizio elet-trico, agevolando in questo modo il lavoro dell’intero sistema di Protezione Civile.Enel è la prima azienda di servizi ad avere or-ganizzato una rete così capillare di interventi e di comunicazione, e intende proseguire su questa strada per assicurare ai cittadini la ri-sposta più veloce per risolvere le criticità.

Quali sono i vantaggi di questi protocolli a livello operativo?Lo spirito è quello di ottimizzare le procedure e il flusso delle comunicazioni, anche attraverso l’even-tuale integrazione dei rispettivi sistemi informativi. I protocolli ci permettono di elaborare e proporre moduli di formazione congiunta ed esercitazioni, al fine di incrementare la conoscenza dei rispettivi

modelli organizzativi e di intervento, accrescendo così la capacità di risposta sinergica, come sistema.

Quali sono le emergenze in cui la sinergia tra Enel e Protezione Civile si è mostrata fondamentale?

Non c’è bisogno dell’emergenza per rendersi conto di quanto sia centrale in ogni ambito della vita quo-tidiana una rete energetica efficiente. A livello nazionale il primo pensiero corre al lavoro in corso per l’aggiornamento della pianificazione per il rischio vulcanico al Vesuvio e ai Campi Flegrei: un lavoro forse poco appariscente, ma fondamentale nel caso in cui avessimo bisogno di evacuare centinaia di

migliaia di persone nell’imminenza di una eruzione.A livello territoriale sono diverse le emergenze nelle quali è emersa l’importanza della sinergia tra Enel

e le strutture regionali, che si è consolidata anche recentemente: penso alle alluvioni dello scorso autun-no e alle nevicate, tardive ma abbondanti, di questo inverno.

Quali sono le principali sfide da affrontare nello scenario attuale? La sfida principale, rispetto alla quale tutti possono contribuire, è quella di aumentare tra i cittadini la consapevolezza dei rischi, diffondendo una matura cultura della prevenzione. Come sistema, tutti

insieme, dobbiamo mettere in campo ogni sforzo per far comprendere che il rischio zero non può esistere e che il cittadino, come singolo e in comunità, gioca un ruolo determinante sia nella mitigazione dei

rischi sia nella gestione di una eventuale emergenza. La sicurezza non può essere solo qualcosa da pretendere, ma un obiettivo da raggiungere in cui ognuno mette del proprio.

INTERVISTA A FABRIZIO CURCIOCAPO DIPARTIMENTO PROTEZIONE

CIVILE

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In Sicilia ci sono gioielli poco cono-sciuti. Uno di questi è la necropoli di Pan-talica, vicino Siracusa, sito tutelato dall’U-nesco, ma ci sono altri patrimoni sparsi qua e là per l’isola che fanno parte della storia della Sicilia e della nostra azienda: si tratta di piccole centrali idroelettriche che Enel da qualche anno ha deciso di rimette-re in funzione. Una di queste è l’impianto “Giuseppe Petino”, di circa 5 MW, che si sviluppa all’interno della riserva di Panta-

lica, altro “gioiello” locale, dalla diga fino alla vasca di restituzione delle acque. L’im-pianto, esercito dalla Plants Unit di Anapo nell’ambito dell’Unità di Business Hydro Sicilia, si compone di due gruppi, uno dei quali è stato appena rimesso in funzione dopo 21 anni di inattività. “La riattivazio-ne del gruppo Francis della Centrale di Petino rappresenta l’ultimo tassello di un piano iniziato cinque anni fa, che ha visto il ritorno all’esercizio di 9 dei 30 gruppi di

produzione idroelettrica nell’isola e alla piena funzionalità dell’intero parco”, spie-ga Girolamo Andrea Cicero, responsabile Unità di Business Hydro Sicilia. “Sono stati riattivati per primi i gruppi con maggior sfioro, che comportavano cioè una perdi-ta di energia più grande e quindi maggior danno economico. Il gruppo Francis di Pe-tino è stato riattivato per ultimo, ma l’in-tervento rientra in un progetto più ampio che prevede la realizzazione di un nuovo

PETINO, PATRIMONIO RITROVATOEnel ha lanciato un piano per ristrutturare in Sicilia alcuni gruppi idroelettrici inattivi da decenni

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impianto mini-idro, quello di Pomedale, che utilizzerà l’intera portata turbinata da Petino”.Il riammodernamento del gruppo Francis garantirà numerosi vantaggi a tutta l’area. Anzitutto, il ritorno dell’impianto a pieno regime genererà una maggiore disponibi-lità di energia rinnovabile in rete, con no-tevoli benefíci per l’ambiente. L’utilizzo di tecnologie all’avanguardia garantirà alla centrale maggiore affidabilità, consenten-do una riduzione significativa degli sfiori. Infine, l’ottimizzazione dell’uso dell’acqua acquista un peso ancora maggiore in una regione come la Sicilia, che si trova spesso a fare i conti con il problema della siccità.La riattivazione del gruppo 1 è solo la pri-ma fase di un ampio piano pluriennale di investimento per il riammodernamento della centrale. Tra i passi successivi, il rin-novamento della sezione in media tensione della centrale garantirà l’aumento degli standard di sicurezza dell’impianto e quel-lo del sistema di gestione oleodinamica della turbina del gruppo 2 sarà finalizzato all’ottimizzazione della potenza erogabile. Per adeguare l’impianto alle ultime norma-tive antincendio saranno installati nuovi trasformatori in resina; infine gli investi-menti previsti sulle opere idrauliche della traversa di San Nicola, sul fiume Anapo, consentiranno di gestire l’infrastruttura con maggiore sicurezza e massimizzando la quantità di risorsa captata.Ridare vita a un impianto fermo da oltre vent’anni, prestando massima attenzione alla sicurezza dei lavoratori e al rispetto dell’ambiente, non era un’impresa sempli-ce, come riferiscono i tecnici che hanno preso parte alle operazioni. “Dopo un pe-riodo così lungo di inattività le incognite

3MILA ANNI DI STORIESecondo lo storico Tucidide, il re siculo Hyblon avrebbe concesso ad alcuni coloni me-garesi di fondare nel 728 a.C. la città di Megara Hyblea all’interno del suo territorio,

nei pressi del golfo di Augusta (Siracusa). Verso la metà del XIII secolo a.C. i Sicani decidono di spostarsi nell’entroterra, in una zona più facilmente controllabile dagli assalti di altre popolazioni. Scelgono quindi la zona di Pantalica, una valle circon-

data da canyon formati nel corso dei millenni dai fiumi Anapo e Calcinara, con una sola via d’accesso alla città, che venne probabilmente distrutta dai siracusani attorno

al 664 a.C. Oggi ad animare il paesaggio dell’area restano oleandri colorati, trote “esigenti” (perché necessitano di acque fresche e molto ossigenate), numerose grotte carsiche e oltre 5mila tombe costruite in varie epoche – a partire dall’Homo di Nean-derthal – che fanno di Pantalica la più grande necropoli d’Europa. Dal 2005 questo sito, che ospita anche una riserva naturale regionale, è stato definito dall’UNESCO

come patrimonio dell’umanità per il suo valore naturalistico, storico e archeologico.

erano tante. La macchina è stata revisio-nata in ogni sua parte, compreso l’organo di intercettazione a monte, la valvola a farfalla e tutti i supporti della linea d’asse”, sottolinea Sebastiano Cammisuli, Tech-nical Operation UBH Sicilia. “La più gran-de soddisfazione per tutti coloro che hanno lavorato nel cantiere è stata risolvere le pro-blematiche tecniche man mano che si sono presentate, dopo aver acquisito il maggior numero di informazioni possibile durante la fase di smontaggio”. Un grande gioco di squadra realizzato gra-zie alla valorizzazione delle risorse interne dell’UB Hydro Sicilia. “Siamo stati chiama-

ti ad affrontare una sfida di alto livello, che abbiamo vinto investendo sulle persone”, racconta Luca Selmi, responsabile Plants Unit Anapo. “Non capita tutti i giorni di prender parte allo smontaggio e rimontag-gio di un gruppo idroelettrico. Occasioni come questa costituiscono fonte di arric-chimento professionale sia per i colleghi più esperti, che possono trasferire in modo concreto tutte le conoscenze accumulate negli anni, sia per i più giovani, che hanno modo di apprendere da vicino il funziona-mento e le complessità di un impianto di questo tipo”.

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ENEL FLOW, SETTE IN UNOPer il Mercato Italia arriva Enel Flow: un portale unico a supporto del dialogo con i nostri clienti

Secondo il World Economic Forum, quella digitale è la quarta rivoluzione indu-striale: accessi immediati alle informazioni, aggiornamenti in tempo reale e interfacce user friendly sono i requisiti minimi per dati e notizie che ognuno di noi ricerca ogni giorno. Sulla base di queste riflessioni, Mer-cato Italia ha dato vita al portale Enel Flow: un’unica interfaccia digitale per gestire la complessa macchina dei canali di vendita e del Customer Operations. Partiamo dal nome. Enel indica l’identità aziendale e l’appartenenza, mentre Flow racconta Enel come un flusso continuo di novità e informazioni. Un flusso al quale è possibile attingere in modo semplice tramite un unico link che svela una ricca homepage, i cui contenuti sono specializzati per target di utilizzatori. Enel Flow sostituisce i precedenti portali di knowledge management, come ci spiega Aurora Viola, Planning Performance and Quality Management: “In Enel abbiamo circa 17mila persone che si relazionano con i clien-ti, tra colleghi e outsourcer. Per gestirli aveva-mo sette portali; ognuno conteneva infor-

mazioni dedicate al singolo canale di vendita o gestione e parlava un proprio linguaggio. Abbiamo capito che i clienti ci vedono come un’unica entità e chiunque si trovi a parlare con loro deve essere in grado di indirizzarli verso la soluzione e fornire risposte coerenti. Ci siamo messi in discussione e in quattro mesi abbiamo realizzato un nuovo portale che li comprendesse tutti e sette”. Per tutti i colleghi del Mercato Italia il nuovo portale realizza un’innovazione profonda e tangibile. Permette infatti l’accesso alle informazioni di tutti i canali di vendita e dei processi gestionali senza divisioni o differen-ze, perché il primo passo verso la chiarezza parte dal nostro interno. Soltanto in tal modo è pensabile di realizzare quella uniformità di risposte e risoluzioni che i clienti si aspettano oggi più di ieri, in un mondo dove la compa-razione e la verifica delle informazioni rice-vute è alla portata di tutti. “Il nostro cliente è sempre più social e digital: l’azienda con cui si interfaccia deve esserne all’altezza. Dobbiamo quindi adeguare il nostro modello di gestio-ne”, sottolinea Ivana Cappellaro, Market test and sales community di Mercato Italia.

Il nuovo portale ha un layout che ricalca i principali canali social: è mobile friendly, facil-mente fruibile da smartphone o tablet in ogni luogo e contesto. L’approccio utilizzato per il portale è one customer: permette un’intera-zione vera con ogni singolo cliente, offrendo una mappa per indirizzare l’azione di vendita o gestionale e permettendo di orientarsi in un portafoglio di innumerevoli offerte, pro-dotti e attività. “In questo modo – aggiunge Cappellaro – cresce la qualità, si migliora la customer experience e si ottimizza la relazio-ne col cliente, evitando errori e rilavorazioni”.Enel Flow è l’alleato che tutti i giorni aiuta colleghi e partner nella ricerca di informazio-ni sui contenuti più disparati, consolidando il know-how grazie a preziose pillole formati-ve disponibili 24 ore al giorno. “Con Enel Flow abbiamo voluto focalizzarci su due aspetti – conclude Viola – sentirci un’unica entità verso il cliente e superare la paura del cambiamento, anche rischiando. Il risultato è stato che abbiamo spinto all’inno-vazione anche i nostri partner e abbiamo ot-tenuto un prodotto che vale dieci volte quello che avevamo prima, guadagnandoci tutti”.

APRIRE LA MENTE

Enel Flow è online da alcune settimane e invita al cambiamento colleghi e partner attraverso quattro azioni: aprire la mente, essere protagonisti accoglien-do le sfide, fare sistema e seguire il cambiamento.

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DOMANI LAVORO DA DOVE VOGLIO IOAl via la sperimentazione dello smart working che permetterà di gestire in maniera più flessibile il proprio lavoro puntando su responsabilità e fiducia. E l’ambiente ringrazia

Oggi grazie a Internet e alla comu-nicazione digitale stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione nella gestio-ne delle attività lavorative: lo smart wor-king, un nuovo modello che sta prendendo piede nelle aziende più innovative e attente alla gestione delle persone. L’obiettivo dello smart working è utilizzare le nuove tecnolo-gie per aumentare la flessibilità del lavoro, puntando sulla responsabilità delle persone e sulla fiducia nel rapporto tra la persona e l’azienda. Maggiore libertà e autonomia nella scelta degli spazi e degli strumenti da utilizzare in ambito lavorativo, a fronte però di una maggiore responsabilità sul rag-giungimento dei risultati.Anche in Enel si sta affermando questa filosofia che si concretizzerà a giugno nel lancio, in Italia, di un progetto pilota che coinvolgerà una platea potenziale di 500 colleghi di diverse funzioni aziendali. La partecipazione alla sperimentazione sarà su base volontaria e durerà almeno sei mesi. Ogni settimana le persone coinvolte potranno svolgere una giornata di lavoro “agile”. Ciò vuol dire che potranno scegliere, in accordo con il loro responsabile, da dove

lavorare: da casa, da un’altra sede azienda-le o da un altro luogo a scelta, a patto che risponda a criteri di sicurezza e riservatezza.

Un cambio culturaleOltre allo smart working esiste il telelavoro, di cui si è iniziato a parlare negli anni Ot-tanta grazie agli studi di Jack Nilles. Ma per quanto si parli in entrambi i casi di modali-tà lavorative al di fuori del canonico luogo di lavoro, le due filosofie sono piuttosto diverse. Il telelavoro nasce come trasposizione delle modalità lavorative aziendali presso l’abita-zione della persona; il lavoro agile rispec-chia invece un ripensamento profondo del modo di lavorare e del perseguimento dei risultati. Lo smart working, infatti, si basa su un approccio manageriale fondato sulla fiducia e sul raggiungimento degli obiettivi. Nel lavoro agile la non presenza in ufficio è inoltre occasionale: in questo modo non si influisce sull’integrazione e non si corro-no rischi di isolamento rispetto al team di lavoro e alle dinamiche di apprendimento di competenze attraverso lo stare insieme ai colleghi.

Secondo Francesca Di Carlo, Direttore Funzione Risorse Umane e Organizzazione, lo smart working è uno strumento innovati-vo che permette di sfruttare le opportunità offerte dai nuovi strumenti digitali, in coerenza con la strategia di business del Gruppo. “L’introduzione dello smart working rappresenta un enorme cambio culturale all’interno della nostra organizzazione, che richiede un impegno importante sia da par-te dei nostri colleghi chiamati a condividere visione, valori e risultati, sia da parte dei nostri responsabili che dovranno essere più orientati al raggiungimento degli obiettivi che al controllo ‘fisico’ dei loro collabora-tori”, spiega. “Lo smart working per Enel si-gnifica creare un’organizzazione fondata su fiducia, responsabilità, flessibilità e ancora più attenta alla sostenibilità ambientale”. Come rileva l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politec-nico di Milano, nel 2015 il 17% delle grandi aziende italiane ha avviato progetti organici di lavoro agile con risultati eccellenti in termini di bilanciamento vita privata/vita lavorativa, soddisfazione delle persone e produttività.

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Li hanno definiti in ogni modo: Generazione Y, Millennial Generation, Generation Next o Net Generation, o più comunemente Millennials. Sono le persone nate tra i primi anni Ottanta e i primi anni Duemila. Su di loro si è detto che non sanno vivere senza una connessio-ne a Internet, che sono cosmopoliti, che cambieranno il mondo. Quello che è certo è che sono sfiduciati e confusi. Quando fi-niscono gli studi e si affacciano nel mondo del lavoro i Millennials non sanno da che parte cominciare. Per aiutarli a prendere la direzione giusta in un contesto sempre più difficile, Enel ha organizzato “Millen-nials Enel Days”, che consiste in un tour di sei giornate di orientamento al mercato del lavoro. Potranno partecipare i figli di

colleghi tra i 18 e i 27 anni. L’iniziativa si terrà da fine maggio a novem-bre e metterà in contatto i giovani con i re-sponsabili di Risorse Umane che, in qualità di testimonial, forniranno consigli pratici per l’orientamento professionale e una pa-noramica sulle principali caratteristiche del mondo aziendale. Millennials Enel Days ha poi l’obiettivo di far conoscere le tecniche e gli strumenti utili a finalizzare una ricerca attiva ed efficace del lavoro e rendere consa-pevoli i giovani partecipanti delle principali dinamiche e i trend del mercato del lavoro. Alla fine del workshop i ragazzi avranno una maggiore consapevolezza sul futuro, grazie anche a un visit tour che permetterà loro di entrare a contatto con le realtà di business e le eccellenze dell’azienda.

Sul campoA ogni giornata di orientamento po-tranno partecipare i figli dei colleghi e, in ottica Corporate Social Respon-sibility, l’iniziativa verrà estesa a figli di stakeholder, partner commerciali significativi, fornitori del bacino territoriale dove si terrà l’evento. I temi trattati durante i workshop saranno suddivisi in moduli che affronteranno diversi argomenti inerenti al progetto: l’importanza di autovalutarsi, le attitudini perso-nali e il glossario del linguaggio del mercato del lavoro, le professiona-lità richieste in Italia e all’estero, i master, le competenze digitali, il curriculum. Non mancheranno prove di gruppo e questionari, ma anche simulazioni di job interview. Nella prima tappa di Larderello i giovani si troveranno faccia a faccia con la storia dell’energia prodotta dal vapore. Proprio qui infatti nel 1905 all’italiano Piero Gi-nori Conti venne l’idea di valoriz-

zare i soffioni naturali per generare energia; nel 1913 la località divenne la prima al mon-do a produrre elettricità grazie al calore del sottosuolo. Un primato che si è consolidato nel tempo e oggi ha numeri davvero impor-tanti: le 33 centrali geotermiche italiane in esercizio nel 2014 hanno fatto registrare una produzione di 5.548 GWh.Nelle tappe successive, di volta in volta, i figli dei colleghi coinvolti avranno l’occa-sione di visitare, tra le altre, la centrale di Civitavecchia, il Centro di Addestramento Operativo a L’Aquila (anch’esso fiore all’oc-chiello di Enel) e il Flagship Store di Milano, inaugurato nel 2011, da anni punto di in-contro di attività collaterali che raccontano un’azienda attenta al mondo della cultura, dell’arte, della musica.

Parte il 31 maggio l’iniziativa di HR per supportare e orientare alla scelta professionale i ragazzi in uscita dalla scuola superiore o dall’Università

LE TAPPE

Si parte il 31 maggio da Larderello, in Toscana. Le altre tappe saranno il 7 giugno presso l’impianto di Torrevaldaliga a Civitavecchia, il 7 luglio al Centro di Addestramento Operativo I&N a L’Aquila; il 22

settembre sarà la volta del Flagship Store di Milano, l’8 novembre dell’impianto di Mestre e il 29 novembre di quello di Brindisi.

OBIETTIVO MILLENNIALS

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E — apr • mag 2016

Enel sponsorizza la 20esima edizione della Triennale di Milano

FORMA SU FORMA

Far conoscere le ultime innovazio-ni del mondo del design, senza dimentica-re il passato. Ovvero cambiare pur rima-nendo fedeli al proprio DNA. Quest’anno la Triennale di Milano – in programma dal 2 aprile al 12 settembre 2016 – esce dalla sua storica sede, quella del Parco Sempione, per incontrare il pubblico in prestigiose lo-cation, come la Reggia di Monza, il Museo delle Culture e la Fabbrica del Vapore.Si aprono così spazi espositivi nuovi, in una logica che richiama la filosofia azien-dale Open Power di Enel. Anche per questo la nostra azienda ha deciso di sponsorizza-re la 20esima edizione della Triennale dal titolo “Design After Design”. Non è, però, l’unico motivo. Il design incarna infatti due aspetti molto cari al Gruppo: da un lato, l’attenzione verso le persone, che si esprime con il miglioramento costante della user experience; dall’altro, la voglia di innovare.Il design non è quindi la semplice espres-sione di una particolare tecnica ma può es-sere descritto come una visione del futuro e un racconto dello spirito del tempo. Non è un caso quindi che questa edizione della Triennale voglia indagare e testimoniare i cambiamenti delle forme espressive della società.

Enel da sempre è stata attenta al design come testimoniano alcuni degli impian-ti storici del Gruppo che rappresentano l’eccellenza dell’architettura industriale italiana. Come quelle progettate da famosi architetti dei primi del Novecento, come Piero Portaluppi, che realizzò l’impianto di Crevola Toce e Crodo, in provincia di Verbania, o la centrale di Riva del Garda, disegnata dall’architetto Giancarlo Maroni, lo stesso che realizzò il “Vittoriale degli italiani” di Gabriele D’Annunzio.Dopo tanti anni l’azienda vuole contribuire a riportare la kermesse meneghina sulla scena degli eventi culturali internazionali. Il racconto di questa edizione della Trien-nale si snoda tra mostre, eventi, festival e convegni: in totale ventisette, diffusi in diciannove differenti location di Milano. Momenti legati tra loro dal filo rosso del cambiamento che il design, ma non solo, si trova ad affrontare nel rapporto con la globalizzazione. Una Triennale che si inter-roga, di rimando, sulla nostra relazione con le città e gli spazi della tecnologia, e che vede nella resilienza un modo non unico per far fronte alle crisi: siano esse finanzia-rie, ambientali o geopolitiche.

ENEL E LA TRIENNALE

Enel sarà presente alla Triennale anche con due suoi gioielli molto legati al design:

il suo logo e il contatore elettronico, ai quali sarà dedicata una mostra dal 9 al 28 giugno. Il contatore è uno strumento che nel tempo ha visto cambiare in maniera

quasi radicale le sue curve: dai primi mo-delli di inizio secolo fino allo smart meter di ultima generazione, quello che conta è l’affidabilità delle rilevazioni e la facilità

di utilizzo: senza dimenticare (giustamen-te, visto il contesto) la forma.

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E — apr • mag 2016

“Solo in provincia si coltivano le grandi malinconie, il silenzio e la solitudine indispensabili per riuscire in uno sport così faticoso come il ciclismo”, scriveva il grande giornalista sportivo Gianni Brera. In effetti la storia del Giro d’Italia si potrebbe raccon-tare da più di un secolo come un’istantanea dell’Italia, di un Paese lungo e stretto, fatto di 8mila campanili, di panorami da cartolina e di angoli inaspettati, di pianure sonnecchian-ti e tornanti di montagna. Un modo alterna-tivo per far assaggiare agli italiani e a milioni di telespettatori in tutto il mondo i sapori mi-sti portati dal vento che spinge i ciclisti, dalla salsedine di Praia a Mare, alla neve di Corvara, al mosto del Chianti. Di questo immaginario quest’anno ha fatto parte anche Enel, che ha cucito il proprio nome sulla maglia rosa che spetta al leader della gara ciclistica più im-portante del mondo, dopo il Tour de France. Solo raccontando la gioia si può rappresenta-re la fatica del Giro. Non solo quella di chi fa-tica sui pedali o di chi vince, ma anche quella di chi partecipa da bordo strada. Di chi, tappa dopo tappa, chilometro dopo chilometro, ac-compagna il proprio idolo urlando la propria passione. L’esaltazione della partenza, l’ecci-tazione di una volata, la suspense della crono-

Tappa dopo tappa Enel ha seguito con passione la 99esima edizione del Giro d’Italia

SUI PEDALI PER RACCONTARE LE GIOIE DEL BELPAESE

metro tra i vitigni del Chianti, la trepidazione delle scalate (per ben tre volte si sono superati i 2.200 metri di altitudine), infine l’arrivo. E a ogni partenza e alla fine di ogni tappa la carovana di Enel Energia era lì per festeggiare comunque l’impresa. Con i protagonisti della giornata e con tutti gli appassionati che han-no voluto condividere questo Giro insieme allo sponsor della maglia rosa. Si è combat-tuto per indossarla, ognuno da solo e con il proprio team, ma alla fine la festa è di tutti, perché il Giro è questo: fatica personale e gio-ia comune. Un racconto delle nostre province che hanno incontrato quest’anno la manife-stazione e in quei giorni hanno tifato come si fa solo nel ciclismo. Città e paesi dove i Punto Enel partecipano anche alla vita culturale di quei territori grazie a continue iniziative. Alla partenza e all’arrivo di ogni tappa il Villaggio Enel era pronto ad accogliere chi vede nel ciclismo e nel Giro d’Italia non solo uno sport. Un “villaggio” adatto alle famiglie, dove tra esibizioni degli animatori, vip e simulazioni della tappa appena conclusa, si poteva andare in bici sugli ultimi modelli elettrici targati Enel. Per condividere la gioia di una corsa in bicicletta con un po’ di fatica in meno di chi ha pedalato per più di 3mila chilometri.

NUMERI DA CAPOGIRO

Sono 600 i Comuni che hanno ospitato volate e inseguimenti, circa 700 milioni i telespetta-tori in 192 Paesi che hanno visto il Giro, oltre

2mila i giornalisti accreditati che lo hanno seguito. Se il piccolo schermo l’ha fatta da padrone nel raccontare quest’edizione, il

piccolissimo schermo, quello di smartphone e tablet, non è stato da meno, soprattutto

grazie ai social network. Il Giro infatti è sem-pre di più social: gli account ufficiali del Giro

d’Italia hanno raccolto, tappa dopo tappa, quasi 450mila follower su Twitter, circa

850mila fan su Facebook e 190mila seguaci su Instagram. Sui social si è stimato poi che sono state circa 2 milioni le persone che hanno par-lato dei loro campioni utilizzando gli hashtag

ufficiali.

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REALIZZAZIONE EDITORIALE

Newton21 Roma // www.newton21.it

ART DIRECTION & DESIGN

Varigrafica Alto Lazio - Roma//www.varigrafica.com

TIPOGRAFIA

Stampato su Copertina:

Fedrigoni Oikos

Pagine interne: Fedrigoni Oikos

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Augment, che puoi scaricare gratuitamente sul tuo smartpho-

ne, potrai vedere lo smart meter in 3D, ruotarlo, ingrandirlo,

contestualizzarlo.Scatta la tua foto

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ENEL WORLD’S MAGAZINE

n. 13 – apr • mag 2016

È difficile immaginare che il futuro prossimo dell’ener-gia possa passare da un oggetto grande poco più di una scatola, magari collocata in un angolo nascosto delle nostre case. Parliamo del contatore elettronico che, dopo aver creato le condizioni per la liberalizzazione del mercato energetico italiano quindici anni fa, si prepara oggi a vivere una nuova vita. A breve infatti comincerà in tutta Italia l’installazione di 32 milioni di dispositivi di ultima generazione che apriranno la strada a una rivoluzione silenziosa: nuovi servizi di domotica per i clienti, una maggiore consapevolezza dei consumi e quindi efficienza energetica. I contatori trasmetteranno in tempo reale milioni di dati al Distributore che così gestirà al meglio la rete nel suo complesso.L’infrastruttura elettrica diventa sempre più intelligen-te e compatibile con uno scenario in cui l’energia viene prodotta in maniera distribuita da piccoli e grandi

impianti rinnovabili, le auto elettriche in parcheggio funzionano come batterie di riserva e gli elettrodo-mestici si attivano in automatico nel momento più conveniente. Come dice nel suo editoriale il Direttore della Divisione Infrastrutture e Reti, Livio Gallo, lo smart meter è il simbolo di un processo di convergenza ed è la chiave per il coinvolgimento di tutti gli attori che operano nel mercato energetico. Dopo la felice esperienza italiana il contatore Enel ha fatto il giro del mondo: andiamo a scoprire come è stato accolto e come si svilupperà in Spagna, Romania, Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Perù e Brasile. Il futuro è dei Big Data che non possono fare a meno di una rete Internet superveloce. Vi raccon-tiamo i dettagli del progetto Open Fiber con cui Enel porterà la banda ultra-larga all’85% della popolazione italiana.