Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

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Design Research Maps Prospettive della ricerca universitaria in design in Italia | Visions of academic design research in Italy 2003-2007 a cura di | edited by Paola Bertola, Stefano Maffei promosso da | promoted by

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Design Research MapsProspettive della ricerca universitaria in design in Italia | Visions of academic design research in Italy 2003-2007

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Paola Bertola, Stefano Maffei

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ISBN: 978-88-95651-02-6© 2008 Edizioni POLI.designPrima edizione: luglio 2008via Durando 38/A - 20158 MilanoTel. +39.022399.7206 Fax [email protected]

Sistema grafico editoriale

Coordinamento editoriale:Stefano MaffeiMassimo BianchiniPaola Bertola

Art direction: Donato Ricci

Impaginazione e infografica:Daniele GuidoLuca MasudMauro NapoliDonato Ricci, Gaia Scagnetti

Stampa: Allgrafic

Tutte le mappe, i box, le tabelle ©Agenzia SDI 2008

Tutti i diritti sono riservati; è vietata la riproduzione non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, la memorizzazione elettronica o altro sistema di registrazione.

Questo libro è il risultato di un processo di lavoro collettivo di discussione, analisi ed elaborazione, ma la scrittura delle differenti parti del testo può essere attribuita a: Massimo Bianchini (Parte II), Paola Bertola (Parte 1 e III) Stefano Maffei (Parte IV, V- paragrafo 10 e Parte VI) Beatrice Villari (Parte V, paragrafi 1,2,5,6,7,8) e Pamela Visconti (Parte V, paragrafi 3,4,9).

I box informativi sulle ricerche sono stati scritti con il contributo di: Silvia Barbero, Mario Buono, Anna Catania, Fiammetta Costa, Alberto Colorni, Giuseppe di Bucchianico, Silvia Ferraris, Raffaella Fagnoni e Viviana Trapani, .

This book is a result of a collective process of discussion, analysis and elaboration, but the writing of the different parts of the text could be attributed to: Massimo Bianchini (Part II), Paola Bertola (Parts I and III), Stefano Maffei (Parts IV, V – only the paragraph 10 and Part VI), Beatrice Villari (Part V, paragraphs 1,2,5,6,7,8) and Pamela Visconti (Part V, paragraphs n. 3,4,9).

The boxes of DRM research were written with the contribution of: Silvia Barbero, Mario Buono, Anna Catania, Fiammetta Costa, Alberto Colorni, Giuseppe di Bucchianico, Silvia Ferraris, Raffaella Fagnoni and Viviana Trapani.

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COORDINAMENTO NAZIONALENATIONAL COORDINATION GROUP

Stefano Maffei Politecnico di Milano | Agenzia SDIPaola Bertola Politecnico di MilanoMassimo Bianchini Politecnico di Milano | Agenzia SDIBeatrice Villari Politecnico di Milano | Agenzia SDIPamela Visconti Politecnico di Milano

REFERENTI DELLA RETE ACCADEMICARepReSentatIveS of DeSIgn unIveRSItIeS

Paola Bertola Politecnico di MilanoNicolò Ceccarelli Università degli Studi di SassariFlaviano Celaschi Politecnico di TorinoEmilio Chirone Università degli Studi di BresciaGiuseppe Di Bucchianico Università degli Studi di Chieti e Pescara Loredana Di Lucchio Sapienza Università di RomaRaffaella Fagnoni Università degli Studi di GenovaLaura Giraldi Università degli Studi di FirenzeHans Hoeger Libera Università di BolzanoFrancesca La Rocca Seconda Università degli Studi di Napoli Stefano Maffei Politecnico di MilanoAlfonso Morone Università degli Studi di Napoli Federico IIViviana Trapani, Vanni Pasca Università degli Studi di PalermoLucia Pietroni Università degli Studi di CamerinoRaimonda Riccini Università Iuav di Venezia

DOCENTI E RICERCATORI COINVOLTI NELLA MAPPATURA drmpRofeSSoRS anD ReSeaRcheRS InvolveD Into DRM MappIng actIvItIeS

Università degli Studi di GenovaNiccolò Casiddu, Raffaella Fagnoni, Benedetta Spadolini

Politecnico di TorinoSilvia Barbero, Luigi Bistagnino, Flaviano Celaschi, Claudia de Giorgi, Claudio Germak

Politecnico di MilanoPaolo Ciuccarelli, Gabriele Guidi, Alberto Colorni, Fiammetta Costa,Luigi Crespi, Silvia Ferraris, Roberto Maja, Anna Meroni, Luisa Collina

Libera Università degli Studi di Bolzano Hans Hoeger, Kuno Prey

Università IUAV di VeneziaMedardo Chiapponi, Raimonda Riccini

Università degli Studi di Firenze Laura Giraldi, Massimo Ruffilli

Università degli Studi di Chieti e PescaraGiuseppe di Bucchianico, Antonio Marano

Università degli Studi di CamerinoGiovanni Guazzo, Lucia Pietroni

Università degli Studi di Roma La SapienzaLoredana di Lucchio, Antonio Paris

Università degli Studi di Napoli Ermanno Guida, Alfonso Morone

Seconda Università degli Studi di Napoli Francesca La Rocca, Patrizia Ranzo

Università degli Studi di PalermoViviana Trapani

Università degli Studi di SassariNiccolò Ceccarelli

RINGRAZIAMENTIacknowleDgeMentS

Annarita AncoraVenanzio ArquillaAntonella CastelliLuisa CollinaArturo dell’Acqua BellavitisRossana GaddiEleonora LupoManfredo ManfrediniCaterina MarazziEzio ManziniSimona MurinaAntonella PenatiMarina ParenteMichela PelizzariRaffaella PiscitelliSilvia Pizzocaro Lucia RampinoDina RiccòManuela RinaldiAlberto SeassaroGiuliano SimonelliFrancesco Zurlo

RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATIData collectIon anD analISyS

Coordinamento raccolta ed elaborazione dati ricerche universitarie | Coordination of data collection and analysis for the academic research sectionMassimo Bianchini

Coordinamento raccolta ed elaborazione dati sui dottorati di ricerca | Coordination of data collection and analysis for the PhD research sectionBeatrice Villari, Pamela Visconti

MAPPE DrmDRM MapS

Density Design - densitydesign.org

Project management a cura di UdR d.Com (responsabile/coordinator prof. Paolo Ciuccarelli),Massimo Bianchini (Agenzia SDI | Sistema Design Italia)

Direzione creativa | Art directionDonato Ricci

Progetto grafico e infografico | Graphic and infographic designDaniele Guido, Luca Masud, Mauro Napoli, Donato Ricci, Gaia Scagnetti

VIDEO INTERVISTEvIDeo-InteRvIewS

Progetto delle videointerviste | Project managementa cura di Beatrice Villari (Agenzia SDI | Sistema Design Italia), UdR d.Com – Movie Design (responsabile/coordinator prof. Marisa Galbiati)

Coordinamento editoriale e redazionale | Editorial CoordinationBeatrice Villari

Direzione creativa, coordinamento della produzione, regia delle interviste, supervisione del progetto | Art direction and FilmmakingElisa Bertolotti, Walter Mattana, Francesca Piredda

Progetto Grafico | Graphic design Massimo Bianchini

Montaggio, postproduzione, segreteria di edizione e di produzione | Assembling, post-production and editing Mariana Ciancia, Michele Moscatelli, Simone Porro

PROMOTORIPROMOTERScDD | Coordinamento Nazionale dei Dottorati di Design(Association of Design Ph.D. Schools in Italy)

cpD | Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Design e dei presidenti di corso di studi delle classi di disegno industriale e design(Association of Design Faculties and Degree programs in Italy)

SDI | Sistema Design Italia - Rete nazionale di agenzie universitarie per la ricerca in design(Network of ten academic design research agencies)

con il contributo del Dipartimento InDaco e della Facoltà del Design del Politecnico di Milano sponsored by the InDaco Department and the Design Faculty of Politecnico di Milano

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DOCENTI E RICERCATORI INTERVISTATIpRofeSSoRS anD ReSeaRcheRS InteRvIeweD

Politecnico di Torino Luigi Bistagnino, Flaviano Celaschi, Claudio Germak, Pierpaolo Peruccio, Paolo Tamborrini, Fabrizio Valpreda

Università degli Studi di GenovaRaffaella Fagnoni, Paola Gambaro, Andrea Vian

Politecnico di MilanoMaresa Bertolo, Ezio Manzini, Anna Meroni, Silvia Pizzocaro, Lucia Rampino, Alberto Seassaro

Libera Università degli Studi di Bolzano Hans Hoeger

Università Iuav di VeneziaDavide Fornari, Kristian Koekl

Università degli Studi di Firenze Laura Giraldi, Massimo Ruffilli

Università dgli Studi di Chieti e PescaraGiuseppe Di Bucchianico, Antonio Marano

Università degli Studi di Roma Cecilia Cecchini

Università degli Studi di Napoli Marco Elia, Ermanno Guida, Alfonso Morone, Pietro Nunziante

Seconda Università degli Studi di NapoliSarah Adinolfi, Patrizio Ranzo, Rosanna Veneziano

Università degli Studi di Palermo Michele Argentino, Vanni Pasca, Dario Russo

Università degli Studi di Sassari Niccolò Ceccarelli

SITO WEB e BLOG DrmDRM webSIte anD blog

website: sdi.polimi.it/drmblog: drm.politecalab.org

Progetto del sito web | Website projectMassimo Bianchini

Progetto del blog | Blog projectFrancesca Valsecchi

TRADUZIONItRanSlatIonS

Studio la VecchiaRachel CoadVanessa Cristina Molteni

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Indice Index

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Indice 7Index

La ricerca in design: nuove strade verso l'Europa 8Research in design: new roads to EuropeAlberto Seassaro

Il design italiano tra riflessività e ricerca 10Italian design between reflexivity and research Ezio Manzini

Ricercare con il design 14Research through design

La struttura della ricerca 18The structure of the research

La metodologia e le categorie interpretative 24The methodology and the explanatory categories of research

I fatti e i numeri della ricerca universitaria in design 28Facts and figures of the university research in design

I fatti e i numeri della ricerca dottorale in design 72Facts and figures of the Ph.D. research in design

Conclusioni 106Conclusions

Bibliografia 112Bibliography

Appendice i: dati università 114Appendix i: design universities data

Appendice ii: dati dottorati 119Appendix ii: Ph.D. schools data

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The sTraTegic role of designDesign represents one of the most important strategic levers when responding to demands for innovation emerging from the economic-productive and socio-cultural system. Assets of high added value represent an element of strong international ac-knowledgement for the Italian economy and economically take up a considerable share of national productivity.

To this, the Italian tradition of design practice can be added. This has provided important contributions to the discipline and the profession and needs to develop new areas of cultural elabora-tion and new procedures necessary to keep abreast of challenges brought about by changes in the framework.

The values incorporated in the products, processes, services and systems must be revamped in order to be the driving force in the relaunch of a new Made in Italy concept. This is also the core of a typically Italian method of production related to systems of small and medium sized businesses and to systems of business-es set up in industrial distrcits, able to stay ahead of changes in progress and confront the big issues of contemporaneity.

The environmental issue, the new social features, the new de-mands and the big questions which arise from our socio-cultural system are equally challenges which, along with the economic issue, employ the system of design as a cultural agent called upon to operate on the professional and research fronts. This is a recently born sector in Italy and needs to be recognized and sustained.

ReseaRch on designItalian design has been known to elaborate a specific critical cul-ture since the end of second World War. This has laid the founda-tion for the subsequent development at an academic level of a pe-culiar research approach, which is starting to be recognized today at an international level. The research on Made in Italy design has actually dissociated itself increasingly whether in terms of the desire to emulate the sciences (such as mathematics, physics etc.) or in methods and tools - a typically Anglo-Saxon approach - or in terms of the temptation to remain a magical and ineffable territory, as that of art - an approach typical of écoles des Beaux Arts. Start-ing from the 90's, it has become an effective tool of elaboration of methods and scientific instruments for design, at the service of professionals, businesses and institutions. Thus on one hand, it has become the codification and diffusion of contextual knowl-edge and competences, a unique asset of the Italian territory and on the other hand a catalyst and diffuse of scientific knowledge elaborated at the global level, in sites of research and scientific innovation.

a La ricerca in design: nuove strade verso l'EuropaResearch in design: new roads to Europe

Alberto Seassaro | CPD

il Ruolo stRategico del designIl design rappresenta una delle leve strategiche più importanti per rispondere alle istanze d'innovazione così come emergono dal si-stema economico-produttivo e socio-culturale. I beni ad alto valore aggiunto rappresentano per l’economia italiana un elemento di for-te riconoscibilità internazionale e occupano economicamente una fetta considerevole della produttività nazionale.

A questo si aggiunge la tradizione italiana del fare design che ha fornito importanti contributi alla disciplina e alla professione e che ha bisogno di maturare nuove linee di elaborazione culturale e nuove prassi necessarie per tenere il passo con le sfide che vengono portate dai mutamenti del contesto.

I valori incorporati nei prodotti, nei processi, nei servizi, nei si-stemi, debbono essere rinnovati per fare da traino al rilancio di un nuovo Made in Italy, che è anche l’anima di un modo di produrre tipicamente italiano legato a sistemi di piccola e media impresa e a sistemi di imprese organizzate in distretti industriali, capace di tenere il passo con i mutamenti in corso e di confrontarsi con le grandi problematiche della contemporaneità.

La questione ambientale, le nuove qualità sociali, le nuove istanze e le grandi questioni che nascono dal nostro sistema socio-cultu-rale sono altrettante sfide che, accanto alla questione economica, investono il sistema del design come agente culturale chiamato ad operare prima ancora che sul fronte professionale sul fronte della ricerca. Un settore questo nato in Italia da pochissimo e che ha bisogno di essere riconosciuto e sostenuto.

la RiceRca di design Il design italiano ha saputo elaborare sin dal secondo dopoguerra una specifica cultura critica che ha posto le basi per il successivo sviluppo a livello accademico di un approccio alla ricerca del tutto peculiare che oggi inizia ad essere riconosciuto a livello internazio-nale. La ricerca di design Made in Italy ha preso infatti progressiva-mente le distanze sia dalla volontà di emulare le scienze (come la matematica, la fisica ecc.) nei metodi e negli strumenti - approccio tipicamente anglosassone - sia dalla tentazione di rimanere ter-ritorio magico e ineffabile come quello dell’arte - approccio tipico dell’Écoles des Beaux Arts.

A partire dagli anni ’90 è divenuta invece un efficace strumen-to di elaborazione di metodi e strumenti scientifici per il design al servizio del sistema professionale, delle imprese e delle istituzioni. È divenuta cioè il luogo da un lato della codifica e diffusione di co-noscenze e competenze contestuali, patrimonio unico del territorio italiano, e dall’altro catalizzatore e diffusore di conoscenze scienti-fiche elaborate a livello globale, nei luoghi di ricerca e innovazione scientifica.

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The growing complexity of the nature of industrial products and the growing complexity of the processes used in their production and consumption today necessitates investment in research on design, thus supporting its growth and development.

DRM research shows how design research can be an effective tool in producing innovation in many strategic fields in the na-tional system, but in general also for contemporary economies, beyond the common stereotypes which accompany the view of this discipline. This awareness must guide the actors of research and the institutions in order to enter a more structured course of actions, most of all integrated at an international level. A DRM platform extended to Europe can certainly be a useful tool in in-creasing this awareness.

La crescente complessità della natura dei prodotti industriali e la crescente complessità dei processi deputati alla loro produzione e consumo rendono oggi pressante la necessità di investire nella ri-cerca in design, supportandone la crescita e lo sviluppo. La ricerca DRM mostra come la ricerca in design possa essere strumento efficace per produrre innovazione in molti ambiti stra-tegici per il sistema nazionale, ma in generale per le economie con-temporanee, al di fuori dei comuni stereotipi che accompagnano la visione di questa disciplina. Questa consapevolezza deve guidare gli attori della ricerca e le istituzioni che li devono sostenere a imboc-care una strada di azioni più strutturate e soprattutto integrate a livello internazionale. Una piattaforma DRM estesa all’Europa po-trebbe essere certamente uno strumento utile ad accrescere questa consapevolezza.

DRM

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La ricerca in design può dare un importante contributo alla solu-zione di una varietà di problemi nuovi e complessi. Questa afferma-zione richiede ovviamente di essere motivata. Però, se la si assume come vera, ne deriva che, nei prossimi anni, poiché certamente i problemi nuovi e complessi non mancheranno, anche la domanda di ricerca in design aumenterà. O meglio, ciò che di sicuro aumente-rà è la sua domanda implicita. Quanto a come andranno le cose per la domanda esplicita, le cose sono più difficili da prevedere: ancora oggi, a livello internazionale, per la maggior parte degli interlocuto-ri l’associazione tra il termine design e quello ricerca risulta difficile. Con la conseguenza che, anche quando nei fatti, già oggi, si presenta una forte e chiara domanda di ricerca in design, questa rimane lar-gamente inespressa.

La situazione però non è statica e, anche su questo terreno, emergono dei segnali interessanti: alcune linee di ricerca orientate verso temi rilevanti cominciano ad essere finanziate e l’idea stessa che il design possa articolarsi in attività di ricerca comincia ad es-sere riconosciuta ed apprezzata.

Queste considerazioni generali valgono, ovviamente, anche in Italia. Rispetto al quadro internazionale, però, l’Italia presenta due contraddittorie particolarità: in pochi paesi si parla così tanto di de-sign, riferendosi a degli stereotipi così lontani da un’idea di ricerca. Allo stesso tempo, paradossalmente, in nessun altro paese c’è una tradizione di design critico, riflessivo e, di fatto, orientato alla ricer-ca come è stata quella del design italiano.

Il risultato di questa contraddizione è che l’Italia è un paese in cui in questi anni si sono sviluppate diverse e significative attività di ricerca progettuale di cui pochi parlano e che ancora meno consi-derano come parte integrante dell’attuale realtà del design italiano.

Lo studio DRM - Design Research Maps, che in questo libro vie-ne presentato, tracciando un quadro preciso della ricerca in design in Italia, intende contribuire a superare questa contraddizione tra la realtà attuale del design italiano e gli stereotipi prevalenti nella discussione giornalistica su di esso.

Lasciando ai capitoli successivi il commento approfondito di queste attività di ricerca, qui vorrei introdurre alcune questioni complementari attinenti la ricerca in design, in generale, e le spe-cificità del design italiano, inteso come design critico, riflessivo ed orientato alla ricerca.

Un’inedita domanda di ricerca progettuale. Partiamo da una considerazione che, a mio avviso, fa da cornice a quanto poi verrà proposto in riferimento all’Italia: in un mondo che, come quello at-tuale, cambia velocemente, un numero crescente di soggetti indivi-duali e collettivi si trova a confrontarsi con problemi inediti e con opportunità mai prima sperimentate. Ne deriva che il pensiero e la pratica del design si estendono ad una pluralità di attori sociali, che formano vaste ed articolate reti progettuali e che a ciascun membro di queste reti sono richieste capacità e competenze di design.

Research in design can make an important contribution to the so-lution of a variety of new and complex problems. This affirmation undoubtedly demands an explanation. However, if we assume this to be true, it can be concluded that demand for research in design will grow in the next few years, since there will be no shortage of new and complex problems. Or better, its implicit demand will definitely grow. Regarding the progress of explicit demand, things are more difficult to predict: even today, at the international level, for the majority of interlocutors, making an association between the terms design and research is difficult. This leads to the fact that even if at present there exists a strong and clear demand for re-search in design, it remains largely unexpressed.

However, the situation is not static and, even in this field, there are interesting signs which have emerged: certain lines of re-search oriented to relevant issues are starting to be financed and the idea itself that design may be articulated in research activity is starting to be recognized and appreciated.

These general considerations are undoubtedly valid in Italy too. But in comparison to the international scene, Italy demon-strates two contradictory peculiarities: there are few places where design is discussed as much in reference to stereotypes which are so far from the idea of research. Paradoxically, at the same time, there is not a tradition of critical and reflexive design actu-ally oriented to research in any other place as there has been in Italian design.

The DRM - Design Research Maps studio, which will be pre-sented in this book, outlines a precise framework of research in design in Italy and intends to contribute to overcoming this con-tradiction between the present reality of Italian design and the stereotypes predominant in journalistic discussions on it.

Leaving an in-depth commentary on these research activities to subsequent chapters, here I would like to introduce certain complementary questions pertaining to research in design in gen-eral, and the specificity of Italian design, intended to be critical, reflexive and oriented to research.

A new demand for research in design. Let us begin from a general consideration which, in my opinion, can frame what is to be said later with reference to Italy: in today's world in which everything changes quickly, a growing number of individuals and collective entities are faced with new issues and previously un-known opportunities. It can be concluded that reflection on and practice of design extends to multiple social agents; that vast and articulate design networks are created and that each member of these networks is required to have abilities and competences re-lated to design.

The new demand for research which we mentioned earlier has therefore arisen from this background. Research in design can be seen as a support activity for these design networks. It is able to

Il design italiano tra riflessività e ricercaItalian design between reflexivity and research

bEzio Manzini | CDD

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Questo è dunque il retroterra da cui nasce la nuova domanda di ricerca di cui si diceva in apertura. Infatti, la ricerca in design può essere vista come un’attività di supporto a queste reti progettuali. E lo può fare perché produce visioni e proposte con cui alimentare la loro conversazione sul futuro e su ciò che, alle diverse scale, colla-borativamente, si può e si vuole fare. Inoltre, la ricerca può mettere a punto strumenti concettuali, operativi e comunicativi con cui gli attori delle reti progettali sono messi in grado di implementare le soluzioni proposte. In fine, essa può sviluppare capacità critiche e riflessive in grado di dare senso e profondità alle nuove proposte ed ai processi che le generano.

In altre parole, un mondo che cambia in fretta richiede un sape-re progettuale costruito da molti e per molti, a partire da esperienze confrontabili. Un sapere che, essendo cumulabile e trasferibile, ha le caratteristiche di un’attività di ricerca: una ricerca in design che, secondo i risultati che si intendono raggiungere, può presentarsi come una ricerca per il design (quando tende a produrre nuovi stru-menti con cui progettare), una ricerca sul design (quando genera una riflessione critica sul design e sui suoi modi di procedere) ed una ricerca attraverso il design (quando, per produrre visioni e pro-poste, utilizza strumenti che sono propri delle capacità e sensibilità dei designer).

A fronte di tutto questo, una rapida panoramica di ciò che acca-de nel mondo ci dice che il quadro della ricerca in design sta evol-vendo e che, a fianco della tradizionale ricerca accademica, preva-lentemente orienta a riflettere sul design e le sue trasformazioni, comincia ad emergere un’attività di ricerca assai pragmatica, pro-mossa dalle grandi agenzie di design (da Ideo a Design Continuum a Philips Design) che sviluppa strumenti operativi, scenari, e semila-vorati progettuali per alimentare e legittimare le proprie proposte.

Questo, a mio parere, è un segnale positivo: la ricerca accade-mica occupandosi fino ad ora prevalentemente di aspetti teorici e metodologici (nel nostro linguaggio ricerca sul e per il design) ha sviluppato un approccio critico e riflessivo ma ha anche corso il rischio dell’autoreferenzialità. La ricerca che emerge dalle agenzie di design, proponendo invece una ricerca direttamente orientata all’azione, ha indicato più chiaramente le sue potenzialità come supporto alla co-creazione e sviluppo di prodotti, servizi e strategie di impresa.

A fronte della dimensione e dell’urgenza dei problemi che oggi si pongono, mi pare che sarebbe necessario che questi due approcci alla ricerca interagissero producendo quelle visioni del possibile e quelle proposte progettuali che oggi sono quanto mai necessarie per alimentare una discussione sociale sul futuro. E che lo facessero mettendo in campo quel senso critico e quella riflessività che sono stati propri della migliore tradizione del design del secolo scorso.

La tradizione critica e riflessiva. Come si pone il design ita-liano, e la ricerca in design in Italia, di fronte a questo mondo in

serve this purpose because it creates visions and proposals with which to nurture their communication with the future and with what they can and want to do, collaboratively and on a different scale. Moreover, research can fine-tune conceptual, operational and communicative tools with which the members of the design net-works are able to implement proposed solutions. Finally, it can de-velop critical and reflexive capacity able to impart sense and depth to new proposals and to the processes it generates.

In other words, a world which changes quickly demands design knowledge built by many and for many, starting from compara-ble experiences. This is knowledge which, being cumulative and transferable, has the characteristics of research activity: research in design which, according to the results it wants to achieve, may come across as research for design (when it tends to produce new design tools) and research through design (when, in order to pro-duce visions and proposals, it uses tools which are really those of the abilities and sensibilities of designers).

Against this backdrop, a quick view of what is happening in the world suggests that the picture of research in design is evolv-ing and that, along with traditional academic research mostly oriented to reflection on design and its transformation, a more pragmatic line of research is emerging. The latter is promoted by big design companies (from Ideo to Design Continuum to Philips Design) which develop operational tools, scenarios and semi-finished designs in order to nourish and legitimize their own proposals.

In my opinion, this is a positive sign: academic research deal-ing predominantly with theoretical and methodological aspects so far (in our language, research on and for design) has devel-oped a critical and reflexive approach, but has also run the risk of self-referencing. Research which emerges from design companies, proposing instead a type of research directly action-oriented, has indicated its potential more clearly as support for the co-creation and development of products, services and company strategies.

Faced with the size and the urgency of the problems of today, I think it is necessary that these two research approaches interact in order to produce those visions of what is possible and those de-sign proposals which today are absolutely necessary in order to nurture social discussion about the future. This should be done applying that critical sense and that reflexivity which have be-longed to the finest tradition of design of the last century.

The critical and reflexive tradition. How does Italian design and research in design in Italy set itself against this world in a state of deep and continuous change? More specifically: how does it set itself against the growing local and global problems which our country and the whole world is facing? How does it set itself against the new and articulate, even if implicit, demands for re-search in design?

DRM

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profonda e continua trasformazione? Più specificatamente: come si pone di fronte ai crescenti problemi locali e globali con cui il nostro paese e il mondo intero si stanno confrontando? Come si pone di fronte alle nuove, articolate, anche se implicite, domande di ricerca progettuale?

Per rispondere a questi interrogativi partiamo dal (recente) pas-sato. Non sono uno storico e quindi non mi assumo il compito di ricostruire con precisione come sono andate le cose. Dal mio parti-colare punto di osservazione posso dire però che negli anni passati (diciamo 15-20 anni fa), a fronte delle trasformazioni sistemiche già allora osservabili, qualcosa in Italia aveva cominciato a muoversi; e, a mio parere, a muoversi in una direzione promettente. In tempi in cui, in giro per il mondo, il design sembrava ancora congelato nelle sue categorie classiche di design dei prodotti, degli interni e della comunicazione grafica, il design italiano era stato in grado di aprire nuovi filoni di ricerca: dal design primario a quello dei materiali, dal design delle interfacce a quello dell’interazione e dei servizi, dalla design direction al design strategico. In tempi più recenti, la ricerca Sistema Design Italia (svolta a livello nazionale da diverse università italiane) aveva messo sotto osservazione, e di fatto rico-nosciuto come design, delle attività rivolte a campi di applicazione inusuali per il design del tempo: dai prodotti alimentari, al turismo ai sistemi territoriali. Potrei aggiungere un dato quasi biografico e ricordare che in Italia, 20 anni fa, l’incontro tra il design e le tema-tiche ambientali (e più tardi quelle della sostenibilità) era già stato spostato dall’angusto terreno dell’eco-design (e dalle innumerevoli proposte di materiali riciclati e mobili di cartone su cui internazio-nalmente si era arenato) a quello del design strategico e dei nuovi servizi collaborativi (ed alla proposta di soluzioni sostenibili e sce-nari della sostenibilità).

Un presente paradossale. Veniamo all’oggi. Quella che ci ap-pare è un’immagine abbastanza paradossale: nel momento in cui tutti (ma proprio tutti!) oggi invocano il design come salvatore dell’economia italiana, l’idea di design che viene proposta da tutte le parti è uno stereotipo vecchio e banalizzante. Si dice che il de-sign dovrebbe travasare una qualità italiana in prodotti italiani di qualità, riconosciuti internazionalmente. Ma nessuno dei termini che compongono questa affermazione è proposto con un minimo di profondità: quali sono le qualità italiane che si vogliono valoriz-zare? Cosa si deve intendere oggi parlando di prodotti italiani? E, in fine, cos’è e dove si forma una nuova generazione di designer (e di produttori design-oriented) in grado di capire le qualità italiane e di trasformarle in prodotti che siano coerenti con l’epoca in cui viviamo?

I luoghi comuni sul design italiano salvatore dell’economia ita-liana sono a mio avviso quanto mai pericolosi. Nel momento stesso in cui esaltano il design, lo banalizzano. Riducono le qualità italiane ad una lista di marchi. Vedono il design solo come uno strumento per (cercare di) competere sui mercati internazionali (e non, come è stato nella tradizione della nostra cultura del progetto, come un operatore culturale orientato al miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente). Così facendo, questo modo di proporre il ruolo del design non solo riconosce il valore del design italiano del pas-sato (che è stato – come già osservato – un’attività non solo pratica, ma anche culturale e critica). Ma, a mio parere, non ha neppure le possibilità di comprenderne le potenzialità per il futuro, riducen-dolo a mero strumento di spettacolarizzione della produzione. Un terreno questo non solo insostenibile sul piano ambientale e sociale, ma probabilmente inefficiente anche su quello della competizione con altri competitori internazionali.

Insomma il paradosso del design italiano è che proprio quando il

In order to answer these questions let us begin from the recent past. I am not a historian and thus I do not presume to reconstruct what happened in detail. From my particular point of view, I can say however that in recent years (15-20 years ago), along with sys-temic changes already noticeable at that time, something started to happen in Italy. In my opinion, this took place in a promising direction. During times in which, around the world, design still seemed frozen in its classic categories of design of products, in-teriors and graphics, Italian design was able to open new areas of research: from basic design to design of materials, from design of interfaces to that of interaction and of services, from design direc-tion to design strategy. In more recent times, the Sistema Design Italia research effort (performed at a national level in different Italian universities) has placed under observation, and actually recognized as design, some activities oriented to unusual fields of application for design at that time: from food products to tour-ism and territorial systems. I could add an almost biographical detail and remind you that in Italy, 20 years ago, the meeting point between design and environmental issues (and later that of sustainability) had already shifted from the narrow field of eco-design (and from countless proposals of recycled materials and cardboard furniture on which it was stranded at an international level) to that of strategic design and design of new collaborative services (and to the proposal of sustainable solutions and scenar-ios of sustainability).

A paradoxical present. Let us now speak of the present. What emerges is quite a paradoxical picture: at a time when everyone (but really everyone!) speaks of design as the saviour of the Ital-ian economy, the idea of design which is put forward by all parties is an old and trivial stereotype. It says that design must incor-porate an Italian quality in Italian products internationally rec-ognized. But none of the terms which compose this affirmation contain any depth: what are the Italian qualities which are desired to be emphasized? What is intended by Italian products today? And finally, what is and where will a new generation of designers (and design-oriented producers) be born, able to understand Ital-ian quality and transform into products which are consistent with modern times? The cliches about Italian design as the saviour of the Italian economy are, in my opinion, extremely dangerous. They simultaneously glorify and trivialize design. They reduce Italian quality to a list of brand names. They see design only as a tool for competing (or trying to compete) in international mar-kets (and not as a cultural element oriented to the improvement of quality of life and the environment, as has been seen in the tradition of our design culture). In this way, this view of the role of design not only fails to recognize the value of Italian design of the past (which has been - as already observed - not just a practi-cal activity but also cultural and critical) but also, in my opinion, fails to understand future potential, reducing it to a mere tool of spectacularization of production. This field is not sustainable not only in environmental and social terms, but probably inefficient in terms of competition with international competitors.

Therefore the paradox of Italian design is that just when design has finally been discovered as a possible factor of development, it runs the risk of being ruined, flattened by superficial rhetoric on Italian quality (which is also created from the absence of a shared vision of what the design of today could be and what it effectively could do).

Naturally, I am also convinced that design can help Italy and its economy. But not because it will become the interpreter and propagandist of a style, Italian style, but because it is an element

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design viene finalmente scoperto come possibile fattore di sviluppo, rischia di essere ucciso, schiacciato da una retorica superficiale sul-le qualità italiane (che nasce anche dalla mancanza di una visione condivisa di quello che il design oggi potrebbe essere e di cosa po-trebbe effettivamente fare).

Ben inteso, anch’io sono convinto che il design potrebbe aiutare l’Italia e la sua economia. Ma non perché diventa l’interprete ed il propagandista di uno stile, lo stile italiano. Ma perché è un operato-re che sa comprendere le qualità profonde che l’Italia può esprimere. E, pertanto, sa dare un senso all’espressione qualità italiana. Ma non solo. Perché essendo aperto sul mondo e sulla contemporaneità, sa tradurre in italiano i temi emergenti a livello globale. Tutto ciò, però, racchiude un’attività critica e riflessiva coordinata e capace di costruire un nuovo sapere progettuale. Richiede cioè una nuova stagione di ricerca progettuale.

Ricerca in design e qualità territoriali. Un esempio di ciò che intendo può essere colto considerando il caso di Slow Food: un’iniziativa che ha avuto la capacità di valorizzare allo stesso tem-po prodotti, comunità e territori. E di promuovere un’idea di qualità della vita e della produzione che è, allo stesso tempo, radicata nel-la tradizione e quanto mai attuale. A mio parere, Slow Food è un magnifico esempio di design italiano contemporaneo ed anche il risultato di un grande programma di ricerca progettuale. Un design implicito, visto che nessuno dei protagonisti si definisce designer. Ma, ciò non di meno, un’attività esemplare di come oggi potrebbe/dovrebbe essere il design e la ricerca in design per lo sviluppo di qualità sostenibili. Il frutto, e al tempo stesso il generatore, di un vasto intreccio di ricerche progettuali che collegano il tema della qualità profonde dei prodotti e dei luoghi, con quello del territorio e dei suoi modelli economici e sociali (su questi temi, per altro, è stato organizzato a Milano, nell’ottobre 2007, un seminario internaziona-le chiamato Slow + Design).

Credo che queste ultime osservazioni possano dare una chia-ve di lettura interessante su ciò che la ricerca progettuale in Italia potrebbe fare e su ciò che, per altro, in larga misura già comincia a fare. Come la mappatura proposta nei capitoli successivi mette in evidenza, sempre più spesso, ed a partire da diversi campi di applicazione e da diversi retroterra disciplinari, il design italiano (in tutte le sue declinazioni disciplinari: dal design del prodotto a quello dei servizi, dal design della comunicazione a quello degli in-terni ed al design strategico) è chiamato a promuovere l’identità e lo sviluppo socio-economico di luoghi e comunità. Si configura così una nuova domanda di ricerca progettuale che lo supporti. E si pre-sentano nuovi possibili committenti: non solo imprese, ma anche enti pubblici, associazioni e comunità.

Muoversi su questo terreno può rappresentare un grande punto di forza per la ricerca progettuale in Italia (e per il design italiano nel suo complesso): l’Italia è un paese in cui l’intreccio tra valo-ri ambientali, sociali, economici e culturali dei luoghi ha avuto e continua ad avere una grande importanza. E questo non solo per la qualità della vita in generale, ma anche per il valore economico che, grazie ad essi, può essere generato. Riconoscendo questo dato di fatto, in Italia più che altrove, la ricerca di design potrebbe avere su questi temi la sua specificità ed il suo punto di forza. Un terreno di applicazione e di ricerca su cui ri-definire e consolidare il profi-lo internazionale del design Italiano. Ma non solo. Un’attività che potrebbe portare un contributo originale e concreto ai grandi temi sociali ed ambientali con cui non solo l’Italia ma il mondo intero si confronta.

which knows how to embrace the profound qualities which Italy can express. And thus it knows how to give sense to the expres-sion Italian quality. But this is not all, because being open to the world and to contemporaneity, it knows how to translate in Italian emerging themes at a global level. All this, however, demands a critical and reflexive activity which is coordinated and able to build new design knowledge. Thus it demands a new season of research in design.

Research in design and territorial quality. An example of what I intend may be understood considering the case of Slow Food: an initiative which had the ability to add value to products, communities and territories at the same time. It promoted an idea of quality of life and of production which is, at the same time, rooted in tradition and extremely modern. In my opinion, Slow Food is an excellent example of contemporary Italian design and the result of a great program of research in design. This is an example of implicit design, considering that none of the planners can be defined as a designer. But, nevertheless, it is an exemplary activity of how design and research in design could/should be today for the development of sustainable quality. It is the product, and at the same time, the generator of an extensive intertwine-ment in research in design which connects the underlying quali-ties of products and places to that of the territory and its economic and social models (in addition, an international seminar on these issues called Slow + Design was organized in Milan in October 2007).

I believe that these final observations can provide an interest-ing interpretation of that which research in design in Italy can do and that which to a great extent it has already started doing. As the mapping proposed in subsequent chapters shows, more and more often, and starting from different fields of application and from different disciplinary backgrounds, Italian design (in all its disciplinary interpretations: from product design to strategic de-sign) is called upon to promote identity and the socio-economic development of places and communities. It is supported by a new demand for research in design configured for this purpose. It presents new potential customers: not only companies, but also public entities, associations and communities.

Moving along this field can represent a great strength for re-search in design in Italy (and for Italian design as a whole): Italy is a country in which the intertwinement between environmental, social, economic and cultural values of places has had and contin-ues to have great importance. And this is not only for quality of life in general, but also in terms of economic value which, thanks to research in design, can be generated. Acknowledging this fact, in Italy more than anywhere else, research in design can have its specificity and its strength in these areas. This is a field of ap-plication and research in which the international profile of Italian design can be redefined and consolidated. But this is not all. It is an activity which can make a unique and concrete contribution to important social and environmental issues which are being con-fronted not just by Italy, but by the whole world.

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Il design, come disciplina oggetto di studi e soprattutto di ricerca universitaria, ha una storia molto recente, seppure come attitudine alla trasformazione del contesto abitativo e alla produzione di og-getti fa parte della storia più antica delle attività umane.

Nel passaggio dalla società artigianale a quella industriale, l’at-tività progettuale è comunque rimasta per lungo tempo una pratica implicita, appresa attraverso l’esperienza, e non si è trasformata come altri campi del sapere in disciplina codificata e trasmissibile attraverso processi di apprendimento formalizzati. Questa parti-colare storia è riconducibile evidentemente alla natura stessa del design che si colloca a metà tra pratica artistico-artigianale che produce prodotti/contenuti culturali e pratica scientifica che pro-duce prodotti/contenuti tecnici (Hesmondhalgh D., 2002; Ricchetti M., 2006).

Per questo motivo, anche a rivoluzione industriale avvenuta, in molti contesti questa attività professionale è stata da subito assi-milata alle discipline artistiche e ha fatto il suo ingresso nelle Scuo-le d’Arte e Mestiere. L’inserimento del design nelle scuole Arts and Crafts (Cooper R., 2000)1 e nelle Écoles des Beaux Artes ha impedito per lungo tempo lo sviluppo di un dibattito teorico e critico sulla disciplina (Balcioglu T., 2000).

È solo a metà del secolo scorso che si sviluppa un acceso dibat-tito il cui obiettivo è conquistare al design lo status di scienza2. Su questo filone si inserisce il contributo di Herbert Simon (Simon H., 1969) che ne Le scienze dell’artificiale esprime la necessità di una scienza del design. Simon parte dalla critica ai principi di logica e razionalità tipici delle scienze naturali: tali principi di razionalità non sono in grado di guidare il design attraverso metodi certi è quindi necessario introdurre un principio di razionalità adeguato a supportare il progetto3.

1 “Le professioni di progetto come il design di prodotto, la grafica, il design della moda e del tessile etc. – quelle la cui formazione era demandata alle scuole di Arte & Design hanno fallito nello sviluppare un convincente ethos per la ricerca. In aggiunta queste scuole sino a quest’ultimo decennio erano fuori dal sistema universitario. Non di meno, nei primi anni ’90 la gran parte delle Istituzioni di Formazione superiore per il design sono state riconvertite in scuole universitarie o combinate con altri percorsi universitari”. Cfr. Ingram J., Cooper R., Developing Pu-blishing Opportunity for Industrial Design Research in Design plus Research, Confe-rence Proceedings, Politecnico di Milano, maggio 18-20, p. 339, Milano, 2000

2 Il primo ad utilizzare il termine design science è Buckmister Fuller poi ripreso da Gregory in un discorso tenuto alla conferenza “The Design Method”, occasione fondativa della disciplina che avrebbe dovuto contribuire alla codifica del metodo razionale e scientifico del progetto. Cfr. Gregory S. A., “Design Science” in The design method, Butterworth, London, 1966

3 “Le scienze naturali si occupano di come stanno le cose. […] La progettazione studia invece come le cose dovrebbero stare, inventando artefatti per raggiungere obiettivi.” A partire da questa distinzione nella natura dell’oggetto di analisi delle scienze artificiali rispetto a quelle naturali, Simon puntualizza che l’elemento di-scriminante è la capacità di descrizione di un processo piuttosto che di uno stato. Poiché anche nelle scienze naturali si è già posto questo nodo problematico Simon, nel costruire la teoria della razionalità limitata fa ampio ricorso a teorie elaborate in ambito matematico, come la statistica o il calcolo probabilistico”. Cfr. Simon H. A. p. 146

The history of design, as a discipline for study and particularly as object of university research, is very recent, yet the inclination to transform living contexts and produce objects has been part of human activity since the most ancient of times.

In the change from a world of craft skills and cottage industry to an industrial society, designing continued to be an implicit pro-cedure, learned through experience, and did not develop as other fields of knowledge did, into a codified discipline to be handed on through a formal learning process. Its particular story derives from the very nature of design, which lies halfway between artis-tic-craft skill, producing cultural products/content, and scientific practice producing technical products/content. (Hesmondhalgh D., 2002; Ricchetti M., 2006).

For this reason, even after the industrial revolution, this pro-fession was assimilated among the artistic disciplines and intro-duced into Arts and Crafts schools (Cooper R., 2000)1 and the Écoles des Beaux Artes, which for a long time prevented the development of a theoretical and critical debate on the discipline (Balcioglu T., 2000).

Only half way through the last century did a heated debate de-velop aimed at achieving science status for design2. The contribu-tion of Herbert Simon, who voiced the need for a science of design in his book The Sciences of the Artificial (Simon H., 1969), falls into this line of debate. Simon starts by criticizing the principles of logic and rationality typical of natural sciences: such principles of rationality are unable to guide design using reliable methods and it is therefore necessary to introduce a principle of rationality that is appropriate to supporting design3. The first experiences of formative, university level, study in the design field were in keeping with this debate and made the first attempts to codify the

1 “Design professions like product design, graphic design, fashion and tex-tile design etc. – those for which training was required at schools of Art and Design – have failed to develop a convincing research ethos. In addition, these schools functioned outside the university system until this last decade. Nev-ertheless, in the early 90s most Further Education Design Institutions were converted into university schools or combined with other university courses”. Cf. Ingram J., Cooper R., Developing Publishing Opportunity for Industrial Design Research in Design plus Research, Conference Proceedings, Politecnico di Milano, May 18-20, p. 339, Milano, 2000

2 Buckmister Fuller was the first to use the term design science which was then taken up by Gregory in a lecture given at the “The Design Method” con-ference, founding event for the discipline, which was intended as a contribution to the codifying of a rational, scientific design method Cf. Gregory S. A., “De-sign Science” in The design method, Butterworth, London, 1966

3 “The natural sciences deal with how things are. [...] Design studies how things should be, inventing artefacts to achieve aims”. Starting with this dis-tinction between the objects under analysis in artificial and natural sciences, Simon emphasises that the discriminating element is the capability of describ-ing a process rather than a state. Since this problem has already also been posed in natural sciences, in building his theory of limited rationality Simon makes ample reference to theories elaborated in mathematical fields such as statistics or probability calculus”. Cf. Simon H. A. p. 146

Ricercare con il designResearch through design

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Le prime esperienze formative nel campo del design, a livello uni-versitario, sono coerenti con questo filone di dibattito e operano i primi tentativi di codifica della disciplina e di formalizzazione di un metodo di apprendimento della progettazione4.

L’impostazione avviata da Simon (Simon H., 1969)5, se da un lato ha il merito di aver posto l’attenzione sulla disciplina del progetto secondo un’ottica nuova e aver favorito il suo ingresso nell’univer-sità come oggetto di studio e di ricerca, dall’altro rivela le proprie contraddizioni e limiti di applicazione nel reale contesto della prassi professionale. Per questo motivo il dibattito più recente ha tracciato un nuovo equilibrio tra le due tesi estreme del design visto come attitudine individuale simile a quella artistica e del design inteso come scienza. Donald Schön (Schön D., 1983) è stato tra i primi a mettere in discussione la dottrina positivista sottesa a gran parte delle tesi sul design come scienza. Nella visione di Schön il design è territorio di intreccio tra prassi e teoria nel quale la riflessione scientifica prende le mosse dalla riflessione sull’azione progettuale e sulle sue ricadute sul contesto. Questa visione più equilibrata del design ne mette in luce sì la capacità di produrre conoscenza ma attraverso modi propri che non riproducono necessariamente quelli scientifici in senso positivista6.

La ricerca in design inizia quindi ad essere interpretata attraver-so un’ottica fenomenologica, ovvero di osservazione della realtà del progetto per trarne regole generali e principi che evolvono tuttavia continuamente insieme al punto di vista adottato e al contesto di riferimento (Husserl E., 1965)7.

Dal punto di vista operativo, chi si fa interprete in modo espli-cito di questo approccio non è solo e prioritariamente la comunità accademica ma realtà che operano all’interno del contesto profes-sionale e che progressivamente divengono luoghi nei quali non solo

4 In particolare vanno ricordate come determinanti le esperienze del Bauhaus e della Hochschule für Gestaltung di Ulm.

5 Sulla scorta della teoria di Simon molti altri autori hanno consolidato il me-desimo approccio. Tra essi: Archer B., “The three RS” in Design Studies n°1, Else-vier Science, London, 1979; Hubka V., Principles of Engineering Design, Butterworth, Guildford, 1982

6 Certamente un contributo fondamentale all’evoluzione del dibattito scientifi-co e all’avvio di vere e proprie attività di ricerca in design proviene dalle universi-tà inglesi e americane che hanno dato vita alle più importanti riviste scientifiche come Design Issues, Design Studies, Design Journal, Design Management Review, le quali esprimono diverse linee di sviluppo della ricerca scientifica, dall’attenzione agli aspetti storico critici a quelli di management del design e organizzazione del processo progettuale

7 La fenomenologia rappresenta un particolare approccio al tema della cono-scenza elaborato inizialmente in ambito filosofico, in particolare da Edmund Hus-serl, ma che ha avuto influenze in molti campi del sapere tra cui la psicologia della Gestalt. Husserl, soprattutto in reazione alla scienza positiva, rivaluta la dimensio-ne dell’esperienza sensibile come strumento principe della conoscenza. Secondo questa corrente è necessario osservare i fenomeni per come si manifestano senza far riferimento a conoscenze già acquisite, per poi trarre da questa osservazione principi generali. Cfr. E. Husserl, Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologia, trad. it. a cura di E. Filippini, Torino, Einaudi, 1965

discipline and formalise a method for learning design4.While, on the positive side, Simon’s approach (Simon H.,

1969)5 has placed the design discipline in a new perspective, and facilitated its introduction into universities as an object of study and research, on the other, it has proved contradictory and its ap-plication limited in the real context of professional practice. For this reason more recent debate has been seeking a new balance between the two extremes of design seen as a quasi-artistic talent of the individual and design as a science. Donald Schön (Schön D., 1983) was one of the first to question the positivist doctrine underpinning many theories of design as science. In Schön’s vision, design is the field of interplay between theory and practice where scientific reflection grows out of reflection on designing and its re-percussions on a context. This more balanced vision of design still highlights the capacity of design to produce knowledge, but in its own ways, which do not necessarily reproduce scientific ways in a positivist sense6.

So, design research is beginning to be interpreted from a phenomenological standpoint, observing the reality of design to extract general rules and principles that are, however, in con-stant evolution with changing viewpoint and context (Husserl E., 1965)7.

From an operational point of view, it is not only or primarily the academic community that explicitly interprets this approach, but actors in the professional world that, increasingly, not only design but also acquire and develop knowledge about and for de-sign. This is the case in important international consultancy com-panies, active above all in the United States, such as Doblin Group, Ideo, or Design Continuum. Within these companies, multidis-cipline professional groups have, over time, elaborated not only codified designing methodologies but theories on design driven

4 In particular, the experiences of Bauhaus and the Hochschule für Gestalt-ung di Ulm should be considered crucial

5 On the basis of Simon’s theory, many other authors have consolidated the same approach. Among these: Archer B., “The Three RS” in Design Studies n°1, Elsevier Science, London, 1979; Hubka V., Principles of Engineering Design, But-terworth, Guildford, 1982

6 Undoubtedly a fundamental contribution to the evolution of the scientif-ic debate and the start up of real research activities came from English and American Universities which started the most important scientific magazines like Design Issues, Design Studies, Design Journal and Design Management Review, voicing various lines of development in scientific research

7 Phenomenology is one approach to the theme of knowledge initially elabo-rated in the field of philosophy, particularly by Edmund Husserl, but which has influenced many fields of learning including Gestalt psychology. Mainly in reaction to positive science, Husserl revisited the dimension of perception as prime vehicle of knowledge. According to this current of ideas it is nec-essary to observe phenomena as they appear, without reference to acquired knowledge, so as to then draw general principles from this observation. Cf. E. Husserl, Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologia, Italian translation by E. Filippini, Torino, Einaudi, 1965

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si fa design, ma si elaborano conoscenze sul design e per il design. Si tratta di importanti società di consulenza a livello internazionale, attive soprattutto negli Stati Uniti, come Doblin Group, Ideo, De-sign Continuum. All’interno di queste realtà, gruppi professionali di estrazione multidisciplinare, hanno nel tempo elaborato non solo metodologie progettuali codificate ma vere e proprie teorie dell’in-novazione guidata dal design, come il caso di Ten Types of Innova-tion e Innovation Landscapes di Doblin Group.

Con grande ritardo anche l’Italia accoglie il design nelle uni-versità e inizia un cammino peculiare, che raccoglie da un lato i contributi teorico critici elaborati in altri paesi ma al contempo traccia una propria identità di ricerca legata alla tradizione del de-sign italiano.

La storia del design in Italia è caratterizzata infatti da percor-si assai diversi di quanto avviene in altri paesi. Nel nostro paese, mentre le università e le istituzioni pubbliche sembrano ignorare la rilevanza di questa disciplina come motore dello sviluppo e del rinnovamento dell’industria del secondo dopoguerra, cresce comun-que una estesa comunità professionale del design ben più ampia di quella limitata ai designer stessi. Il design assume la dimensione di fenomeno sociale, soprattutto a Milano che ne è il baricentro di sviluppo. Seppure al di fuori dell’università, sono infatti numerose le linee di riflessione teorica e critica: il design non rimane quindi semplice attività professionale, prassi non codificata, ma diviene cultura, critica, dibattito, anche se non formalizzato con gli stru-menti tradizionali della ricerca scientifica.

Alla luce di questa peculiare storia la tesi della prassi riflessiva di Schön (Schön D., 1983) sembra particolarmente adatta a spiegare il contesto italiano e a motivare lo specifico approccio alla ricerca in design elaborato dalla comunità professionale ancor prima che da quella accademica.

Il design fa infine il suo ingresso nell’università come corso di formazione con una propria autonomia solo nel 1993, di poco ante-cedente è la presenza di indirizzi di studio e ricerca dottorale. L’Ate-neo italiano che dà avvio a questa trasformazione è il Politecnico di Milano8, assumendo sul piano della formazione e della ricerca, il ruolo di guida del sistema nazionale del design, poi seguito da numerose altre università. Il radicamento alla cultura del design elaborata dalla comunità professionale sin dal secondo dopoguer-ra ha riflessi importanti sui modi nei quali prende avvio la ricer-ca accademica in questo settore. L’attitudine alla pratica orientata all’elaborazione culturale porta infatti allo sviluppo di una ricerca prioritariamente orientata alla codifica della pratica, come luogo di emergenza del nuovo, e alla riflessione sulle prassi per trarne conoscenze generalizzabili9.

La ricerca DRM nasce proprio dal tentativo di documentare l’evolversi della cultura italiana del design attraverso lo sviluppo di linee di ricerca scientifica al di fuori dei luoghi comuni più con-solidati.

Essa testimonia infatti una ricca produzione di ricerca sia a livello di centri e dipartimenti nelle università che all’interno dei dottorati di ricerca. Tale produzione traccia certamente alcune linee di continuità con il passato, ma identifica anche filoni di ricerca

8 Prima che nell’università, il design trova asilo nell’esperienza fondamentale di Domus Academy, scuola privata orientata alla formazione post graduate, nella quale trovano spazio I più importanti progettisti attivi a livello milanese, molti dei quali successivamente si trasferiranno al Politecnico come Andrea Branzi ed Ezio Manzini

9 Su questo tema si veda Bertola, Paola and Manzini Ezio, 2005. Design Mul-tiverso. Appunti di Fenomenologia del Design. Milano. Ed. Polidesign

innovation, like the Doblin Group’s Ten Types of Innovation and Innovation Landscapes.

After a long delay, Italy too has welcomed design into uni-versities and has started along a path of its own, picking up on critical theories from abroad but at the same time tracing its own research identity based on the traditions of Italian design.

The history of design in Italy is crossed by very different paths from those in other countries. While universities and public in-stitutions in this country seem unaware of the importance of this discipline as a driver of development and modernization in latter postwar industry, an extensive professional design community is growing which is far wider than that of designers themselves. Design is assuming the dimensions of a social phenomenon, espe-cially in Milan, the very heart of its development. Currents of crit-ical theory outside universities are numerous: design is no longer simply a profession, an uncodified practice, but it is becoming cul-ture, criticism, debate, even though it has not been formalized by the traditional tools of scientific research.

In the light of this singular history, Schön’s theory of reflec-tive practice (Schön D., 1983) appears particularly appropriate to the Italian context and to explain the specific approach to design research elaborated by the professional community even before that of academia.

Design finally made its entry into Italian universities as a course of formative study with its own autonomous department, only in 1993, shortly after the introduction of undergraduate courses and PhD research in the discipline. The Italian univer-sity that actually started the transformation was the Politecnico di Milano8, which led the national design system both in terms of teaching and research, and was later followed by numerous other universities. The way the professional community has been rooted in design culture since the latter postwar period has im-portant repercussions on the way academic research started up in this sector. The tendency towards cultural elaboration has led to the development of research that is primarily oriented towards codifying practice where innovation is emerging and reflecting on procedures in order to extract generalisable knowledge9.

The DRM research actually grew out of an attempt to document the evolution of Italian design culture through the development of scientific research outside conventional, consolidated areas.

It bears testimony to a rich array of research both at the level of university centres and departments and within PhD projects. This undoubtedly traces lines of continuity with the past while also revealing a new Made in Italy. However, it also indicates new areas of research, in tune with considerations developing in the international community, but also marked by a specific identity of research Made in Italy sometimes a far cry from the common stere-otypes of Italian design.

There is also research of a more transversal and multidisci-plinary kind, particularly at PhD level, which has been seeking to explore the potential of design as a tool of investigation into current reality, and with far wider operational possibilities than those traditionally consolidated. These are transversal, we could

8 Before university, design found refuge in the fundamental experience of Domus Academy, a private school specialising in post graduate studies, where the most important designers active on the Milan front were to be found; many of these like Andrea Branzi and Ezio Manzini later transferred to the Politec-nico di Milano

9 See Bertola, Paola and Manzini Ezio, 2005. Design Multiverso. Appunti di Fenomenologia del Design. Milano. Polidesign Press

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nuovi, coerenti con le riflessioni che la comunità internazionale sta sviluppando, ma al contempo portatori di una identità specifica del-la ricerca Made in Italy, talvolta assai lontana dagli stereotipi più comuni legati a design italiano.

Non mancano peraltro, soprattutto a livello dottorale, ricerche di tipo trasversale e multidisciplinare, il cui obiettivo è stato – ed è tuttora – esplorare le potenzialità del design come strumento di investigazione della realtà e con potenzialità operative ben più am-pie di quelle tradizionalmente consolidate. Si tratta di ricerche tra-sversali, si potrebbe dire orizzontali, che intrecciano la tematica del design con fenomeni emergenti della contemporaneità, rilevando in tempo reale i riflessi che i cambiamenti in corso hanno o possono avere sulla disciplina, sul piano teorico e pratico.

Il valore dell’indagine DRM non sta quindi solo nel chiarire la natura della ricerca italiana nell’ambito del design, di esplorarne i confini, di tracciarne le linee evolutive, ma anche nel documentare un certo tipo di cultura accademica e di ricerca che ha oggi acqui-sito una sua autorevolezza scientifica e che ha preso le mosse con originalità dalle radici culturali del design italiano.

say horizontal, research projects that intertwine design issues with emerging contemporary phenomena, revealing in real time the repercussions that ongoing changes may have on both the theoretical and practical aspects of the discipline.

The value of the DRM investigation does not lie only in clarify-ing the nature of Italian design research, exploring its boundaries and tracing its lines of evolution, but also in documenting a cer-tain type of academic and research culture that has now achieved scientific authoritativeness and that has grown with originality out of the cultural roots of Italian design.

“...è necessario che ci siano dei luoghi dove si accumula un sapere che poi possa essere utilizzato, che possa dare luogo a soluzioni, prospettive e scenari che aiutino il cambiamento che oggi si rende fondamentale...”

“…places are needed where knowledge is accumulated for later use and which can give rise to solutions, prospects and scenarios able to help the change that is required today…”

EZIO mANZINI - polItecnIco DI MIlano

drm interview

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Dove va la nostra disciplina? Di che cosa si occupa? Con che temi si confronta?

Queste sono solo alcune delle molteplici domande che spesso emer-gono nelle conversazioni tra le persone che si occupano della ricerca in design a livello universitario.

Per questo motivo questa comunità di ricerca1 ha deciso, in occasione del Convegno Nazionale dei Dottorati in design Design, Ricerca, Prospettive (Napoli, luglio 2007), di promuovere un’azione collettiva d’indagine il cui scopo fosse appunto quello di compren-dere la natura, la dimensione, le qualità, l’andamento della ricerca in design condotta nelle università italiane.

La missione condivisa era quella di costruire una serie di mappe, immaginando la ricerca in design come un territorio da esplorare. Da qui il nome della ricerca: Design Research Maps. Costruire una prima geografia della ricerca in questo campo e analizzare la sua relazione con il tema della formazione per la ricerca (i Dottorati in design).

Questi gli obiettivi che il gruppo di ricerca si è dato:esplorare la dimensione, la natura, l’orientamento tematico • e disciplinare delle esperienze di ricerca e di formazione alla ricerca (Dottorati) elaborate dalla comunità accademica ita-liana del design nel periodo 2003-2007;costruire una interpretazione complessiva dei dati ottenuti • attraverso una ricerca desk e una ricerca qualitativa e ar-ricchirla con un confronto comparativo nazionale e interna-zionale;produrre una prima serie di interpretazioni infografiche, le • mappe, che sintetizzino visivamente la composizione dei soggetti, le tematiche caratterizzanti e distintive, gli approc-ci disciplinari;elaborare un pensiero critico sulla situazione complessiva • emersa e metterlo in relazione sia con i processi di orien-tamento, gestione e valutazione delle attività di formazione alla ricerca che con le attività di ricerca stesse.

La ricerca DRM, fin dalle sue premesse iniziali, ha cercato di con-figurarsi in una duplice veste: da un lato come iniziativa capace di sistematizzare un insieme variegato di esperienze di ricerca, dall’altro come luogo di visibilità per gli elementi di ricchezza e alle potenzialità che il sistema esprime nel suo complesso, svilup-pando modalità di racconto e di linguaggio utili per presentarsi e

1 The promotori della ricerca DRM sono:- il CDD | Coordinamento Nazionale dei Dottorati di Design, rappresenta le scuole di dottorato in design in Italia;

- la CPD | Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Design, rappresenta le Facoltà e i Corsi di laurea in design in Italia;

- la Rete Nazionale di Ricerca SDI | Sistema Design Italia, composta da 10 agenzie universitarie per la ricerca nel campo del design (www.sistemadesignitalia.it)

Where is our discipline headed? What does it concern? Which issues does it involve?

These are only a few of the many questions which often come up in conversation between people who are professionally involved in conducting research in design at the university level.

For this reason this research community1 decided, at the Na-tional Convention of Doctorate holders in Design named Design, Research, Perspectives (Naples, July 2007), to promote a collective initiative aimed at understanding the nature, size, quality and progress of research in design conducted in Italian universities.

The shared mission is that of constructing a series of maps, considering research as a territory to explore. From this concept arose the name of the research project: Design Research Maps, aimed at building an initial geography of national research and analysing its relationship to the field of education (the Ph.D in design).

The objectives of the research group are:to explore the size, nature, thematic and disciplinary ori-• entation of research experiences and research training (Ph.D.) undertaken by the Italian academic community from 2003-2007;to construct an initial overall interpretation of data obtained • from desk research and qualitative research and enrich it with a national and international comparison;to produce an initial series of infographic interpretations, • the maps, which visually summarize the composition of the subjects, the characteristic and distinctive themes and relationships, the disciplinary approaches;to work out a critical concept about the overall emerging • situation and correlate it with processes of orientation, management and evaluation of the research training activ-ity and the research activity itself.

The DRM research, starting from its initial assumptions, has tried to play a dual role: on one hand, that of an initiative capable of systematizing a variegated view of the research experience; on the other hand, that of a place which gives life and visibility to all those rich aspects and potentialities that the system expresses as a whole, developing methods of narration and language useful for presenting and conversing in different fields: political and institu-

1 The promoters of DRM research project are:- the CDD | Coordinamento Nazionale dei Dottorati di Design represents the Ph.D. schools in design in Italy;

- the CPD | Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Design, represents Design schools and Degree programs in design in Italy;

- the Rete Nazionale di Ricerca SDI | Sistema Design Italia, which is composed of 10 university agencies involved in design research (www.sistemadesignitalia.it)

La struttura della ricercaThe structure of the research

ii

Le premesse e gli obiettiviAssumptions and objectives

ii.1

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dialogare su più terreni: politico e istituzionale, economico e indu-striale, scientifico e culturale.

Tentativi di condurre un’analisi sistematica sulla natura del design italiano erano già stati sperimentati in precedenza con la ricerca SDi “Il ruolo disegno industriale per l’innovazione di prodotto. Sviluppo delle risorse progettuali del Sistema-Italia tra risorse locali e mercati globali”2, una ricerca sistemica che aveva coinvolto ben 17 università italiane. Il focus era la relazione tra le risorse di design e il sistema socio economico e produttivo nazionale. La ricerca SDi ha infatti costruito il primo importante affresco generale sul Sistema Design Italia (Premio aDi Compasso d’Oro per la Ricerca nel 2001).

Anche guardando alla scena internazionale, le verifiche fatte pri-ma della partenza delle attività ci hanno restituito l’assenza di stu-di significativi con la stessa natura e livello di approfondimento. Fatto salvo alcuni lavori sistematici elaborati da grandi istituzioni nazionali che si occupano di promuovere questa disciplina, come i report annuali Design in Britain del Design Council3, anche negli studi realizzati da altre istituzioni e centri di design europei e inter-nazionali (es. icSiD e BeDa) non vi sono particolari riscontri.

Per questo motivo il tentativo di dare un primo sguardo alla questione di cosa sia la ricerca universitaria in design ci sembra importante: lo scopo è quello di contrastare uno stereotipo classico secondo cui la ricerca universitaria è sostanzialmente una ricerca accademica.

Ovvero fatta da pochi, rivolta a pochi ed i cui risultati sono spesso poco utilizzabili dagli altri soggetti attivi presenti nel campo d’azio-ne del design, e cioè imprese ed istituzioni pubbliche e private.

I risultati invece sembrano dirci proprio il contrario. La ricerca universitaria in design non è accademica.

È poliedrica, disciplinarmente articolata, va dal macro al micro, è orientata al risultato ma è anche in grado di lavorare sulle grandi questioni della vita del Paese.

È stratificata, va dalla ricerca di base a quella applicata, dove si distingue per il contributo che fornisce allo sviluppo di una stra-tegia competitiva per il paese, ma al tempo stesso è attenta alla transizione emergente verso la dimensione dei servizi, che connota tutti i paesi a capitalismo avanzato.

2 vedi Maffei and Simonelli, 2002; Bertola, Sangiorgi and Simonelli, 2002; Zur-lo, Cagliano, Simonelli and Verganti, 2002

3 Nei lavori elaborati dal Design Council inglese, l’analisi delle attività di R&S legate al design si concentra molto sui professionisti e le imprese. Per maggiori informazioni si rimanda al sito internet del Design Council inglesewww.design-council.org.uk , soprattutto nella sezione Factfinder. Per gli studi realizzati da altri design center si rimanda al sito Internet IcSID (www.icsid.org) per i link alle varie strutture.

tional, economic and industrial, scientific and cultural.Attempts at conducting a systematic analysis of the nature of

Italian design were experimented with through the SDI research project “The role of industrial design in product innovation and the development of planning resources of the Italian system between lo-cal resources and global markets”2, a systemic research effort which involved 17 Italian universities. Its focus was the relationship between design resources and the national social, economic and productive system. The research built the first important general fresco upon the Italian Design System (Compasso d’Oro Prize for Design Research in 2001).

From the point of view of the international scene, the tests per-formed before starting the activity confirmed the lack of signifi-cant studies of the same nature and depth.

Notwithstanding some systematic efforts undertaken by big national institutions which are responsible for promoting this dis-cipline, such as the annual report Design in Britain of the Design Council3, there are no particular acknowledgements even in stud-ies performed by other European and international institutions and centers of design (e.g. IcSID and beDa).

For this reason it seems important to attempt to take a first look at the question of what constitutes university research in design: the goal is that of counteracting the one classic stereotype which says that university research is substantially academic research.

Or rather, done by few, oriented to few and producing results that are often little usable by other entities active in the design field, that is companies and public and private institutions.

Results instead seem to indicate exactly the opposite. Univer-sity research is not academic.

It is multifaceted, articulated by discipline, ranging from mac-ro to micro levels, result-oriented but also able to tackle the big questions posed by the state of our nation.

It is stratified, ranging from basic to applied research, where it is distinguished for its contribution to the development of a com-petitive strategy of the country, while at the same time paying attention to the trend towards the service sector which character-izes all the advanced capitalist countries.

2 See Maffei and Simonelli, 2002; Bertola, Sangiorgi and Simonelli, 2002; Zurlo, Cagliano, Simonelli and Verganti, 2002

3 The analysis of design R&D activities in the works of the British Design Council is focused onto professionals and companies. For further details see the Council website (www.designcouncil.org.uk), above all the section Factfinder. For the studies realized by other design centers see the IcSID website (www.icsid.org).

DRM

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È ancora fatta da pochi, ma sembra in grande crescita. Gode di sa-lute discreta ma deve stare attenta alle sfide che la globalizzazione le lancia.

Infine, ha una dimensione d’offerta interessante, a dispetto del fatto che, pur essendo un settore di recente costituzione, ha saputo trovare una sua identità, un suo campo, una sua specificità.

La ricerca DRM più che un affresco è quindi un primo schizzo im-perfetto di quello che è il sistema delle risorse e delle competenze della ricerca universitaria nel campo del design e questo ci sembra un primo, importante risultato che merita di essere comunicato.

Cosa vuol dire elaborare una mappa della ricerca universitaria in de-sign? Come ottenere i dati? In che modo interpretarli e raccontarli?

Sono solo alcune delle domande che il gruppo di lavoro si è posto nell’approccio iniziale al progetto.

Il fatto di fare una ricerca sulla ricerca in design ci ha dato da subito un orientamento preciso per la fase di impostazione della me-todologia e del percorso di ricerca.

Per far decollare l’attività di ricerca concreta è stato necessario innanzitutto perimetrare il campo di indagine.

Per questo motivo si è deciso fin dall'inizio, valutando i tempi e le risorse disponibili, di concentrare l’attenzione sui soggetti attivi in ambito universitario tralasciando altri soggetti attivi sul fronte pub-blico (quali iSia ed alcune Accademie di Belle Arti) e privato (i centri di ricerca all’interno delle scuole private e i grandi centri di ricerca aziendali e di consulenza/progettazione).

Partendo da questa premessa, la ricerca si è strutturata su diversi filoni di indagine che ci hanno consentito di operare in parallelo su più fronti, governando così la complessità del progetto. Partendo da un lavoro preliminare e comune di descrizione delle università, si è passati in seguito ad esplorare più in profondità le attività di ricerca da esse realizzate, considerando quelle relative al periodo 2003-2007.

Per costruire questo risultato, nelle fasi iniziale del progetto, si è lavorato intensamente su due versanti: sia nella messa a punto degli strumenti operativi che nell’attivazione di un network nazionale di ricercatori che rappresentasse il terminale locale della ricerca DRM. Il primo compito, data la sua complessità, ha richiesto la proget-tazione ad hoc di due tipi di strumenti d’indagine che consentissero di operare e comunicare a distanza con il network di collaboratori presenti nelle università censite:

un • kit per il rilevamento contenente le linee guida per la schedatura delle sedi e dei progetti e un format (schede) per facilitare una raccolta di informazioni condivisa, omogenea tra le sedi universitarie coinvolte;un • kit per le video-interviste utilizzato per dare voce e volto ai protagonisti della ricerca; grazie all’utilizzo di Skype è stato possibile realizzare in breve tempo (3 mesi) oltre 30 intervi-ste a docenti e ricercatori universitari sparsi sul territorio nazionale, azzerando le distanze geografiche e abbattendo i costi di produzione; il format delle video interviste (della durata massima di 5/7 minuti) è stato pensato per ricostru-ire una sintesi relativa alle linee di ricerca o per avere testi-monianze dirette sui progetti di ricerca ritenuti strategici o significativi per i temi affrontati o le pratiche adottate.

It is still done by few, but appears to be growing strongly. It is en-joying a fairly healthy state but must be careful of the challenges of globalization.

It has an interesting potential for making contributions and has found its own identity, field and characteristics, in spite of be-ing a recently constituted sector.

The DRM research project is thus more than a fresco, an ini-tial imperfect sketch of what the system of resources and com-petencies of university research in the field of design is: and this appears to be an initial, important result which deserves to be communicated.

What does drawing up a map of university design research mean? How can you get hold of data? How should it be interpreted and retold?

These are just some of the questions posed by a workgroup on first approaching the project.

The fact of doing research on design research guided the initial set up of methodology and process.

For research to take off it was firstly necessary to delimit the investigation field.

Considering the time and resources available, we therefore decided to focus on subjects active in the university area, leav-ing aside those active on the public (ISIa and some Academies of Fine Arts) and private fronts (research centres inside private schools and large company research centres and designing con-sultancies).

With this premise, given the complexity of the project, various lines of investigation were followed, enabling us to work on sever-al fronts at the same time. Starting with a preliminary description of the universities, we moved on to explore the research activities of each, for the 2003-2007 period, in detail.

To do so, during the initial stages of the project we worked intensively on two aspects: on setting up operational tools and activating a national network of researchers representing local research terminals. Because of is complexity, the first task required the ad hoc de-sign of two kinds of investigation tool to enable us to work and com-municate with the network of collaborators working at a distance in the universities under study:

a survey kit• containing filing guidelines and a data format (card) to facilitate a homogeneous, shared collection of in-formation by the various university centres;a video-interview kit• to give a voice and a face to the research protagonists; thanks to Skype we managed to carry out over 30 interviews with teachers and researchers scattered all over Italy, in just 3 months, zeroing geographical dis-tance and cutting production costs. The video-interview format (max. length 5/7 minutes) was thought up to syn-thesise research lines and to have direct comments on re-search projects we thought were particularly strategic or significant for the issues they dealt with or the practices they adopted.

L'articolazione della ricerca e le principali aree di indagineThe articulation of the research and the main areas of investigation

ii.2

20 | 21

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Una volta definiti gli strumenti si è passati a sviluppare i principali livelli operativi della ricerca. Il gruppo di lavoro si è dunque attivato per realizzare:

un • censimento dei soggetti attivi in campo universitario a li-vello di ricerca (Facoltà, Corsi di Laurea, Dipartimenti) con i relativi Dottorati disciplinari;un’• analisi desk quantitativa/qualitativa (mappatura delle ri-cerche) che ha individuato le caratteristiche delle attività di ricerche universitarie, la tipologia dei risultati, dei materiali prodotti e dei soggetti coinvolti;un'• analisi qualitativa delle esperienze di ricerca (interviste) e dei suoi meccanismi realizzata attraverso la raccolta di punti di vista interni della comunità dei ricercatori per comprende-re le logiche, i valori, le pratiche.

L’impianto della ricerca e i vari livelli delle attività operative hanno richiesto la partecipazione di diverse professionalità con un apporto di molteplici competenze disciplinari. Alla riuscita del progetto, dalla fase iniziale di ricognizione a quella finale di presentazione dei risul-tati, ha collaborato un network composto da ottanta persone, distri-buite su tutto il territorio nazionale. Un capitale umano e di relazione composto da ricercatori e docenti, dottorandi, studenti e personale tecnico, tutti coinvolti nella produzione di informazioni specifiche riguardanti le attività di ricerca mappate.

Complessivamente, il percorso per realizzare la ricerca DRM è du-rato dieci mesi, articolandosi in quattro fasi principali:

la prima, la più complessa, da settembre a novembre 2007, • dedicata all’organizzazione delle indagini e alla progettazio-ne e auto-produzione degli strumenti per il rilevamento dei dati e degli strumenti di informazione e comunicazione della ricerca: il sito internet e il blog;la seconda, la più lunga, coincide con l’avvio formale della • ricerca. Da dicembre 2007 a marzo 2008 è stata lanciata la campagna nazionale per la raccolta dei dati attivando le an-tenne locali delle università coinvolte; in parallelo si è sus-seguito il programma di video interviste al panel di docenti, ricercatori e dottorandi;la terza, la più delicata, da marzo ad aprile 2008, ha visto Il • gruppo di lavoro operare a stretto contatto con le antenne locali per la validazione e l’organizzazione dei dati rilevati;infine la quarta e ultima fase, la più stimolante, da aprile a • luglio 2008, in cui i dati acquisiti sono stati rielaborati e in-terpretati arrivando a produrre gli output di comunicazione dei risultati della ricerca DRM.

Ragionando brevemente sull’intera esperienza della ricerca DRM, emergono, a dieci anni di distanza, alcune analogie con una delle più autorevoli ricerche in design prodotte in Italia, la ricerca Sistema Design Italia. Ieri infatti l’università esplorava i territori del design italiano teorizzando la natura e il valore sistemico delle attività di progetto; oggi, con modalità e strumenti di indagine rinnovati, ma con lo stesso approccio, l’università esplora se stessa e il suo rapporto con quelle pratiche, quei soggetti, quei territori.

Uno dei valori caratteristici della ricerca DRM sta infine nel suo meccanismo di analisi: far emergere dal basso e in modo trasparen-te gli elementi di forza e debolezza che caratterizzano i vari modi di fare la ricerca universitaria in design in Italia. Questo approccio ha prodotto una sintesi oggettiva, trasparente e misurabile, capace di portare alla luce nuovi elementi di conoscenza. Questi, una volta esplicitati, diffusi e condivisi in modo partecipato, potranno stimo-lare una riflessione interna al sistema e attivare un confronto e un dialogo esterno sia sul versante pubblico delle università e delle altre istituzioni che su quello privato dell’impresa.

Once the tools had been decided we moved on to develop the main operational levels of research. The work group started to work on:

a censorship of active subjects• in university research (Facul-ties, Undergraduate courses, Departments) with their re-spective research doctorates;a numerical and qualitative desk analysis• (research map-ping) to identify the characteristics of university research activities, type of results, materials produced and subjects involved;a qualitative analysis of research experiences• (interviews) and mechanisms by gathering points of view within the researcher community to understand its logic, values and practices.

The set up and levels of activity called for multi-professional par-ticipation and the application of numerous disciplinary skills. A research network of eighty people, scattered throughout the coun-try, collaborated in the success of the project, from its initial ex-ploratory stage to the final presentation of results: a human and relational capital consisting of university teachers, postgraduates, undergraduates and technical staff, all involved in the production of specific information on the mapped research activities.

In all, the DRM research proceedings lasted 10 months, divided into four main stages:

the first and most complex, from September to November • 2007, was dedicated to organising inquiries and designing and producing the survey tools and tools for information and communication: the website and the blog;the second, longer stage, the national data collection cam-• paign, coincided with the formal start of the project and ran from December 2007 to March 2008, activating the lo-cal antennas of the universities involved. The programme of video-interviews with the panel of university teachers, researchers and postgraduate students was carried out at the same time;the third and most delicate, from March to April 2008, saw • the workgroup operating in close contact with the local an-tennas, to validate and organise the data collected; lastly the fourth and final stage, the most stimulating, from • April to July 2008, when the data gathered were processed and interpreted, leading to the final output of DRM results.

If we pause briefly to reflect on the entire DRM research experi-ence, ten years on certain analogies emerge with one of the most authoritative design research projects carried out in Italy: the Sis-tema Design Italia project. In the past, universities explored Italian design territories theorising on the nature and systemic value of design activities; today, with fresh patterns and tools of inquiry, but with the same approach, university is exploring itself and its relationship with those practices, subjects and territories.

One of the characteristic values of the DRM project ultimately lies in its analysis mechanisms: enabling the strengths and weak-nesses of the various ways of carrying out university research into design in Italy to emerge transparently from the bottom up-wards. This approach has produced an objective, transparent and measurable synthesis, able to bring new knowledge to light. Once it has been made explicit, diffused and shared in a participatory way, this will be able to stimulate new reflection within the sys-tem and activate external dialogue on various sides: political and institutional, economic and industrial, scientific and cultural.

DRM

Page 22: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

La ricerca DRM ha prodotto un insieme di artefatti e strumenti per diffondere i propri risultati attraverso diversi canali comunicativi: la logica di fondo con cui sono stati pensati e realizzati è quella di un alternarsi di forme chiuse (il report) e forme in progress (il blog, il sito web) pensati per costruire un percorso di ricerca capace di evolversi e arricchirsi di nuovi contenuti nel tempo e aperti ad una visione collaborativa e partecipata della ricerca, nata per facilitare un dialogo interno ed esterno alla comunità universitaria della ri-cerca in design.

Per questo motivo gli strumenti di divulgazione realizzati sono stati utilizzati in modo complementare per raccontare con le parole e con le immagini i risultati della ricerca:

costruendo un • racconto verbale messo a disposizione on-line attraverso un blog (www.drm.politecalab.org), ideato e rea-lizzato per assolvere a diverse funzioni. Esso ha funzionato, durante le fasi iniziali e centrali del progetto, come strumen-to operativo e di relazione per poi divenire successivamente una repository che raccoglie tutte le videointerviste e uno spazio aperto alle opinioni al dibattito e al confronto pubbli-co1 sui temi legati ai risultati della ricerca DRM;costruendo un • racconto illustrato attraverso le mappe in-fografiche arricchite da un commento interpretativo, che è divenuto il principale strumento di visualizzazione dei risul-tati prodotti; la definizione di una lettura sintetica visuale ha prodotto una serie di mappe interpretative, comparative e di posizionamento, che riescono a sintetizzare e rappresentare le informazioni complesse prodotte dalla ricerca, valorizzan-done i dati e favorendo una lettura immediata e approfondi-ta degli stessi.

Nella loro versione off-line le mappe sono visibili, pubblicate per la prima volta, su questo libro.

La versione on-line delle mappe è invece pubblicato sul sito in-ternet dell’Agenzia SDi (www.sistemadesignitalia.it/drm).

1 Il blog si rivolge in particolare a ricercatori, studiosi e studenti, operatori del mondo della ricerca di design sia sul versante istituzionale che privato.

The DRM research has produced a collection of artifacts and tools for divulging results through various communication channels: the underlying logic is to alternate closed forms of communication (re-ports) with in progress modes (blog, website) so as to build an evolv-ing research path able to assimilate new content over time and open to a collaborative, participatory vision of research, facilitating dialogue both within and outside the university design research community of. For this reason the communication tools have been used in a complementary fashion so as to relate the research results through words and images:

building a • story in words available online in a blog (www.Drm.politecalab.org) conceived and produced to perform various functions; during the initial and central stages of the project this functioned as an operational and relational tool, to then become a repository, containing all the video-interviews, and an open space for expressing and exchanging opinions and for public debate1 on issues associated with the DRM results;building a • story in images through commented infographic maps, which has become the main tool for visually repre-senting results; creating a visual reading has produced a series of interpretive, comparative and indexing maps able to synthesise and represent complex information, valori-zing the information and facilitating an immediate but de-tailed reading.

An off-line version of the maps has been published for the first time in this book.

The on-line version can be found on the SDi Agency website (www.sistemadesignitalia.it/drm).

1 The blog is thinked for a design community composed of researchers, students, public and private design professionals.

La diffusione dei risultatiThe dissemination

ii.3

www.sistemadesignitalia.it/drmWEBSITE

www.drm.politecalab.blogBLOG

Video IntervisteVideo Interviews

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luglio july (2

008)

agosto august

settembre sept.

ottobre october

novembre nove

mber

dicembre december

luglio july (2

007)

agosto august

settembre sept

ember

ottobre october

novembre nove

mber

dicembre december

gennaio january

febbraio february

marzo march

aprile apr

il

maggio may

giugno june

fasi

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Phas

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m.c

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m.c

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Convegno CDD - NapoliCDD Conference - Naples

Piattaforma web DRM DRM Web Platform

Presentazione Report DRM allaConferenza Changing the Change - Torino Discussion of the DRM Report at Changing the Change Conference - Turin

blogwebsite

IMPOSTAZIONEa. Database DRMb. Strumenti per il rilevamento dei datic. Strumenti web DRM

ANALISIa. Raccolta datib. Pianificazione Videointerviste

SINTESIa. Elaborazione datib. Produzione delle videointerviste

SETTINGa. DRM Database b. Collecting data toolsc. DRM webtools

ANALISYSa. Data collectionb. Planning of videointerviews

SINTESYSa. Data processing b. Production of videointerviews

DIFFUSIONEa. Mappe infograficheb. Pubblicazione delle videointervistec. Pubblicazione Report DRM

DISSEMINATIONa. Infographics mapsb. Pubblication of videointerviewsc. Pubblication of DRM Report

02 0301 04

Page 24: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

DRM research has favored a methodology able to make explana-tory elements emerge following the process of data collection. Ef-forts proceeded to the classification of players and researches at the national level in order then to construct, based on the data col-lected, mapping categories which are to highlight the emerging themes and the specificities of the national system.

The research activities taken as samples were thus subse-quently interpreted using categories, at times typical of the disci-plinary context of design, and at times emerging and transferred from other contexts.

The final result produced a mapping system of research which identified:

the • nature, or rather being applied aspect, that is aimed at the acquisition of new knowledge on artifacts and the dif-ferent fields involved in the activity of design; instrumental, that is aimed at the tuning up of methods and instruments useful for designing, or finally theoretical, that is aimed at the acquisition of new knowledge of theories, methods and the disciplinary foundation of design;the • typology, or rather the organizational methods of re-search which include the nature of public and/or private players involved and the relationships between them, their geographic incidence, the level of internationalization and the typology of the results produced;the• focus, or rather it being centered on specific themes, from those of more common classification inside the aca-demic disciplinary environment of design (Design of prod-ucts, Design of interiors, Design of communication/inter-action, Design of systems/services, Design of material), to categorization used in economic-productive classifications (code of IStat-ateco1 activity, economic studies related to the geography of the productive sector of Made in Italy).

1 One of the classification methods which has been used for the DRM analysis is IStat ateco 2007, in force since January 2008. This classification is the national version of the European nace rev.2, published in the Official Journal (Regulation (CE) n.1893/2006 of PE and Council of 20/12/2006). For further information see the IStat website (www.istat.it). First of all the DRM staff individuated the ateco codes to define the very nature of design research, applying them to the different research projects. Other codes have then been used to describe the different fields of research activities.

La ricerca DRM ha privilegiato una metodologia in grado di far emergere gli elementi interpretativi a seguito del processo di rac-colta dei dati. Si è proceduto quindi alla schedatura degli attori e delle ricerche a livello nazionale per poi costruire solo dopo, sulla base dei dati raccolti, categorie interpretative che evidenziassero le tematiche emergenti e le specificità del sistema nazionale.

Le ricerche censite sono state quindi interpretate a posteriori utilizzando categorie talvolta tipiche del contesto disciplinare del design, talvolta emergenti e trasferite da altri contesti.

Il risultato finale restituisce un sistema di mappatura delle ri-cerche che ne identifica:

la • natura, ovvero il suo essere applicata/progettuale, cioè fi-nalizzata all’acquisizione di nuova conoscenza sugli artefatti e i diversi campi oggetto dell’attività in design; strumentale, cioè finalizzata a mettere a punto metodi e strumenti utili alla progettazione, o infine teorica, cioè finalizzata all’acqui-sizione di nuova conoscenza sulle teorie, i metodi e i fonda-menti disciplinari del design;la • tipologia, ovvero le modalità organizzative della ricerca che includono la natura degli attori coinvolti pubblici e/o privati e le relazioni tra essi, la sua incidenza geografica, il livello di internazionalizzazione e la tipologia di risultati prodotti;la • focalizzazione, ovvero il suo essere centrata su tematiche specifiche, da quelle di più comune classificazione interna all’ambito disciplinare accademico del design (Design dei prodotti, Design degli interni, Design della comunicazione/interazione, Design dei sistemi/servizi, Design dei material), a categorizzazioni utilizzate nelle classificazioni di stampo eco-nomico-produttivo (codici di attività iSTaT-aTecO1, studi econo-mici legati alla geografia dei settori produttivi del Made in Italy).

1 Un metodo di classificazione delle attività di design ha visto l’adozione della classificazione IStat ateco 2007, in vigore dal 1° Gennaio 2008. Questa clas-sificazione rappresenta la versione italiana della nomenclatura europea, nace rev.2, pubblicata sull’Official Journal il 20 dicembre 2006 (Regolamento (ce) n.1893/2006 del pe e del Consiglio del 20/12/2006). Per maggiori informazioni si rimanda al sito Internet IStat (www.istat.it) In primo luogo sono stati individuati i codici che definiscono la natura della ricerca di design, attribuendoli ai vari pro-getti. Successivamente sono stati utilizzati i codici che descrivono i vari settori di attività a cui le ricerche sono indirizzate.

La metodologia e le categorie interpretativeThe methodology and the explanatory categories of research

iii

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Se le categorie proposte sopra rappresentano comunque un modello piuttosto tradizionale di classificazione della ricerca, vi è un ultimo livello di interpretazione proposto che nasce invece dalla volontà di restituire in modo nuovo le specificità della ricerca in design. Si è cercato di introdurre una modalità di classificazione della ricerca in grado di esplicitare il ruolo del design come attore primario nei processi di trasformazione necessari allo sviluppo sostenibile delle società contemporanee. Questo tipo di categorizzazione organizza infatti la ricerca in filoni tematici trasversali, definiti sulla base di una lettura di sintesi degli obiettivi strategici della ricerca elaborati da istituzioni nazionali ed internazionali come prioritari per il futu-ro delle comunità umane2.

L’analisi di tali differenti fonti ha portato a proporre otto filoni tematici che rappresentano una sintesi delle priorità strategiche della ricerca sia a livello nazionale che internazionale e che sono stati utilizzati per mappare le ricerche censite. Questa modalità di rappresentazione può rappresentare pertanto un modo molto effica-ce per comunicare, anche ad interlocutori al di fuori dello specifico contesto disciplinare del design, il ruolo che esso può svolgere come attore e spesso promotore di processi di cambiamento e sviluppo sostenibile. Concorre anche a scardinare l’ancora diffusa concezione del design come legato prioritariamente alla dimensione estetica degli artefatti ed ad alcuni specifici settori di applicazione come in Italia sono l’arredo o il tessile e abbigliamento.

Le otto categorie utilizzate sono:Nuovo Made in Italy e scenari dell’internazionalizzazione.1. Questa area di ricerca si focalizza sui tradizionali settori del Made in Italy ovvero beni per la casa e la persona, tessile-abbigliamento, beni strumentali, automotive e relative fi-liere produttive, e sulla loro transizione verso nuovi modelli organizzativi, produttivi e di mercato che riconfigurano le catene del valore e i processi ideativi, produttivi e distribu-tivi, immaginandone anche i reltivi processi di internazio-nalizzazione.Identità, territorio e produzioni locali.2. Questa area di ricerca identifica i temi legati alla salvaguardia dei bacini di cono-

2 Alcuni riferimenti utilizzati sono: il VII programma quadro della Comunità Europea, 2007-2013, che definisce le linee strategiche di sviluppo delle attività di ricerca Comunitarie, all’interno delle quali sono molti gli ambiti tematici e le attività sulle quali opera la ricerca in design, ambiti ripresi dal Quadro Strategico Nazionale 2007-2013, indicato dal Programma Operativo Nazionale del Ministe-ro italiano per l'Università e la Ricerca, che ha individuato quattro macro aree di intervento e dieci priorità strategiche tra le quali: • Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l’inclusione sociale nei territori;• Energia e ambiente: uso sostenibile e efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo;• Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza;• Internazionalizzare e modernizzare.

If the categories proposed above anyhow represent a rather tra-ditional model of classification of research, a final level of inter-pretation is proposed which is created instead from the desire to return to the specificities of research in design in a new way. An effort was made to introduce a method of classification of research able to make the role of design explicit as a primary actor in the transformation processes necessary in the sustainable develop-ment of contemporary society. This type of categorization organ-izes research in cross-sectional thematic areas defined on the ba-sis of reading of the summary of strategic objectives of research conducted by national and international institutions as a priority for the future of the human community2.

The analysis of such different sources led to the proposal of eight thematic categories which represent a summary of the stra-tegic priorities of research both at national and international lev-els and were used to map the research activities sampled. This method of representation can therefore represent a very effective method of communication, even with interlocutors outside of the specific disciplinary context of design, whose roles may be those of players and often promoters of processes of change and sustain-able development. An effort was also made to unhinge the still common conception of design as related primarily to the aesthetic dimension of artifacts and to some specific sectors of application such as the sectors of furniture or textile and clothing in Italy.

The eight categories used are:New Made in Italy and scenarios of internationalisation1. . This area of research is focused on the traditional sectors of Made in Italy or rather products for the house and for per-sonal use, textile-clothing, instrumental goods, automotive products and the related manufacturing industry, and their transition to new organizational, manufacturing and mar-ket models which reconfigure the value chain and creative, distribution and productive processes, while taking into account the related processes of internationalisation. Identity, territory and local production2. . This area of research identifies themes connected to the safeguarding of local ar-

2 Some of the sources which have been used are icluded into the eu 7th fpQ 2007-2013: it defines the guidelines to develop European research activities, in which there are different research topics suitable for design research. The same topics are included into the “Quadro Strategico Nazionale” (national strategic research program) 2007-2013 promoted by the Italian Ministry for University and Research. This program individuates four main fields of activity and ten strategic priorities among which:• Improve life quality, security and social cohesion; • Energy and environment: sustainable and efficient use of environmental resources; • Development of integrated production chains and any related service systems; • Internationalization and modernization of Italian productive systems

Le categorie drm: una lettura sintetica e trasversaledrm categories: a brief and cross-sectional reading

iii.1

DRM

Page 26: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

scenza locale, sui quali si sono costruite identità specifiche e produzioni tipiche. È certo che l’Italia, perno di un movimen-to ormai globale come Slow Food, ha in questo filone un ruolo trainante, probabilmente per la forte eterogeneità di territori e la ricchezza di bacini identitari e prodotti tipici. In questo filone si collocano soprattutto i settori agro-alimentari con un attenzione sempre crescente nei confronti delle filiere del cibo, ma anche tutte le espressioni del neo-artigianato su base locale.Valorizzazione dei beni culturali e ambientali.3. Questa area di ricerca esprime un crescente interesse verso tutto il sistema di prodotti e servizi in grado di sviluppare e favorire la va-lorizzazione dei beni culturali e ambientali. Questa tematica è fortemente presente a livello italiano per la presenza di giacimenti storici e ambientali di inestimabile valore, ma al contempo per la crescente necessità di trovare soluzioni nuove per l’accoglienza e la fruizione di tali beni che ne im-pedisca il deterioramento e i gravi danni prodotti da logiche di consumo culturale e ambientale.Qualità urbana e sicurezza.4. Questa area di ricerca accomuna tutte le società contemporanee poiché la città, seppure nelle diverse forme assunte a livello geografico, rappresenta oggi il contesto di vita di oltre la metà della popolazione mondiale. Essa ha vissuto un costante processo di crescita che le diver-se azioni di pianificazione non hanno saputo guidare verso modelli realmente adatti ad ospitare le attività, i flussi e le reti di relazioni che in esse si intrecciano. Il tema della quali-tà urbana a livello estetico, funzionale, ambientale e sociale è importante per la definizione delle strategie di migliora-mento della vita quotidiana delle persone negli spazi interni ed esterni della città.Inclusione sociale e servizi per la salute e la qualità della vita.5. Questa area di ricerca accompagna il dibattito ormai maturo sulle politiche di welfare e rappresenta un ambito di indagi-ne e di elaborazione di soluzioni nuove di prodotto/servizio di grande rilevanza. La dimensione multiculturale delle so-cietà contemporanee, lo sviluppo di nuove geografie e nuo-ve dinamiche di emarginazione rendono urgente la messa a punto di nuovi modelli di intervento. Il tema della salute interpretato in senso ampio come benessere dell’individuo e accesso ad una dimensione di qualità della vita migliore rappresenta uno dei nodi di maggiore interesse all’interno di questo filone di ricerca. Innovazione, industria e sviluppo hi-tech.6. Questa area di ri-cerca rappresenta uno dei filoni più classici di focalizzazione della ricerca a livello internazionale. Lo studio dei mecca-nismi di innovazione volti al rinnovamento dell’industria e allo sviluppo di tecnologie e processi avanzati pervade tutti gli ambiti delle attività umane. La natura di tali innovazioni è spesso tale da poter produrre ricadute trasversali su molti settori industriali, basti pensare alla ricerca in campo infor-matico o bioingegneristico o ancora alla ricerca sulle nano-tecnologie. Energia, mobilità e ambiente7. . Questa area di ricerca identifica tutte le attività di ricerca volte a produrre nuove soluzioni in termini di prodotti e servizi in grado di riconfigurare ver-so modelli più sostenibili i sistemi di produzione e consumo di energia, con una crescente attenzione verso le fonti rin-novabili e i prodotti/processi a basso impatto ambientale. Il tema della mobilità è strettamente correlato con il settore dell’energia, da cui dipende per il proprio funzionamento e

eas of knowledge, in which a specific identity and typical production has been created. It is certain that Italy, hub of an already global movement such as Slow Food, has a compelling role in this area, probably because of the strong heterogeneity of the territory and the richness of identity-creating basins and typical products. In this area, the food farming sectors can mostly be found with an ever growing attention paid to the food industry, but also to all expres-sions of locally based neo-craftsmanship. Development of cultural and environmental assets. 3. This area of research shows a growing interest in the whole system of products and services able to develop and favor the devel-opment of cultural and environmental assets. This theme is strongly present at the Italian level due to the presence of historical and environmental assets of inestimable val-ue, but at the same time due to the growing necessity for finding new solutions for the care and enjoyment of these assets which help to impede deterioration and serious dam-age caused by cultural and environmental consumption.Urban quality and security4. . This research area unites all of contemporary society, since the city, even in the different forms assumed at the geographic level, today represents the context of life of more than half of the world population. It has experienced a constant process of growth which the different planning actions were not able to guide towards suitable models for the hosting of the activities, the trends and the networks of relationships which it weaves. The theme of urban quality at the aesthetic, functional, envi-ronmental and social level is important in defining strate-gies for improvement of the daily life of people in places in and out of the city. Social inclusion and services for health and quality of life5. . This research area accompanies the already old debate on wel-fare policies and represents an area of investigation and development of solutions of new products/services of great relevance. The multicultural dimension of contemporary societies, the development of new geographies and new dynamics of alienation make it urgent to put in place new models of intervention. The theme of health interpreted in a broad sense as the well-being of the individual and ac-cess to quality of life represents one of the issues of greater interest in this area of research. Innovation, industry and hi-tech development6. . This research area represents one of the more classic areas of focus in re-search at the international level. The study of mechanisms of innovation for the renewal of industry and the develop-ment of technologies and advanced processes pervades all fields of human activity. The nature of such innovations is often that of being able to produce an impact across many industrial sectors. It is enough to think of the research in the field of information technology or bioengineering or even more of research in nanotechnologies. Energy, mobility and the environment7. . This research area identifies all the research activities carried out in order to produce new solutions in terms of products and services able to reconfigure more sustainable models of systems of production and consumption of energy, with increasing at-tention paid towards renewable sources and products/proc-esses with low environmental impact. It represents one of the sectors in which research is developing new scenarios of solutions which are increasingly hybrids of products and

26 | 27

Page 27: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

naturalmente all’ambiente per l’impatto che vi produce. Esso rappresenta uno dei settori nei quali la ricerca sta elaboran-do nuovi scenari e soluzioni che sono sempre più espressione dell’ibridazione tra prodotti e servizi.Educazione, processi formativi e della ricerca scientifica e tec-8. nologica. Questa area di ricerca esprime uno degli imperativi strategici maggiormente presenti sull’agenda dello sviluppo di tutti i paesi. L’ormai maturo dibattito sulle economie con-temporanee definite economie della conoscenza ha portato a porre una crescente attenzione proprio sui quei processi in grado di supportare il trasferimento, l’elaborazione e la gestione di nuova conoscenza. La formazione e la ricerca scientifica e tecnologica sono le leve che consentono la ri-produzione di tali processi. La produzione di nuovi metodi, strumenti e strategie per lo sviluppo di formazione e ricerca rappresenta quindi un’area di lavoro prioritaria.

Le categorie sopra illustrate sono state utilizzate per mappare tutte le attività di ricerca in design censite a livello nazionale. Questo ci ha consentito di elaborare una nuova lettura di tali attività che evi-denzia il ruolo che il design riveste in molti settori strategici delle società contemporanee, validandone la capacità di farsi promotore di processi di cambiamento anche di fuori dei più tradizionali e con-solidati settori di applicazione di questa disciplina.

services. Education, training and scientific and technological research 8. processes. This research area expresses one of the more common strategic imperatives on the agenda for the de-velopment of all countries. The already old debate on con-temporary economies as economies of knowledge has caused increasing attention to be paid to processes able to support the transfer and development of new knowledge. Training and scientific and technological research are the levers which allow the reproduction of these processes. The pro-duction of new methods, instruments and strategies for the development of training and research therefore represents an area of priority work.

The categories illustrated above were used to map all the activi-ties of research in design sampled at the national level. This al-lowed for the elaboration of a new reading of such activities which shows the role that design plays in many strategic sectors of con-temporary society, confirming its capacity of being able to pro-mote processes of change even outside of those more traditional and consolidated sectors of application in this discipline.

“...grazie anche all’irruzione da quindici anni dell’università nel campo del design il costume della ricerca si è potenziato: quelli che erano comportamenti soggettivi individuali di singoli ope-ratori, di singoli progettisti, o di singole aziende oggi, vicever-sa, hanno un crisma scientifico che prima non avevano...”

“…15 years of university presence in the Design field has boosted re-search: what used to be the subjective actions of individual operators, of individual designers, or individual companies are now blessed with a scientific sanctioning that they did not formerly have…”

ALBErTO SEASSArO - polItecnIco DI MIlano

drm interview

DRM

Page 28: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

La conclusione della campagna di rilevazione ed aggregazione dati ha prodotto una serie di dati rielaborati ed interpretati di cui, qui di seguito, viene restituita una prima sintesi significativa1 anche in forma illustrata.

La ricerca DRM ha mappato a livello nazionale i soggetti istituzio-nali, pubblici e privati, che si occupano di formazione e/o ricerca nel campo del design.

È stato realizzato un primo censimento (Design Directory - Mila-noMadeinDesign2) che ha individuato 139 soggetti potenzialmente attivi nei due campi: Università (16), Istituti Superiori per l’Indu-stria e l’Artigianato (4), Accademie di Belle Arti + Accademie di Bel-le Arti Legalmente Riconosciute (44) e Centri di ricerca e formazione sul design pubblico/privati (75).

Da questo campione l’attenzione si è focalizzata sui soggetti che operano in ambito universitario (16), isolandone il gruppo (12 sog-getti3) attivo nel campo della ricerca e nel campo della formazione alla ricerca (14 corsi di dottorato in design attivi presso 9 università italiane).

In Italia sono in totale 954 le università in cui è attivo un nu-cleo di ricerca nei settori disciplinari di pertinenza di ciascuna sede, quindi il campione selezionato (12 su 95) rappresenta un nucleo significativo. Le sedi universitarie che fanno ricerca in design sono infatti il 12,6 % del totale delle università che fanno ricerca in Italia e testimoniano che il settore disciplinare è attivo su questo fronte.

1 Nella fase di validazione dei dati relativi alle ricerche censite, possono essersi verificati alcuni dubbi di attribuzione, stimati nell’1% dei casi. Tale percentuale non altera di fatto l’esattezza, la leggibilità e l’attendibilità dei dati presentati

2 Si veda in proposito la pubblicazione on-line del progetto Design Directory sul sistema del design lombardo realizzata dal Dipartimento InDaco (Resp. Scientifi-co prof. Giuliano Simonelli, Coordinatore del progetto prof. Venanzio Arquilla) nell’ambito del progetto MilanoMadeinDesign (www.designfocus.it)

3 Da questo elenco di 16 università sono state escluse l’Università degli Studi di Brescia, il Politecnico di Bari e l’Università telematica di Milano in quanto non hanno fornito informazioni. L’Università di Sassari ha invece aderito alla ricerca DRM, ma avendo costituito un nucleo di ricerca sul design solo alla fine del 2007, non ha potuto segnalare alcuna ricerca

4 Dati su fonte cRuI Conferenza Nazionale dei Rettori delle Università Italiane: si veda www.crui.it

The conclusion of the campaign of survey and aggregation of data produced a series of reprocessed and interpreted data which is shown below in an important initial summary1.

The research mapped institutional, public and private entities at the national level which are responsible for training and/or research in the field of design.

The first census was created (Design Directory - MilanoMa-deinDesign2) which identified 139 subjects potentially active in two fields: University (16), Higher Institutes for Industry and Crafts (4), Academies of Fine Arts + Legally Recognized Acad-emies of Fine Arts (44) and public/private Centers for research and training on design (75).

From this sample, attention was focused on subjects which operate in the university environment (16), isolating the active group (12 subjects3) in the field of research and in the field of training and research (14 Ph.D. programs in design active in 9 Italian universities).

In Italy, there is a total of 95 universities 4 in which a nucleus of research is active in the relevant disciplinary sector at each location. Therefore, the sample selected (12 out of 95) represents a significant nucleus. The main universities which conduct re-search in design is, in fact, 12.6% of the total number of universi-ties which conduct research in Italy and this is a testimonial to the extremely active state of this disciplinary sector.

1 In the research data validation phase, it should occurred some doubts in the attributions, rated in 1% of all cases. However, this percentage doesn't change the accuracy and the releability of presented data

2 Please also see the on-line publication dedicated to the Lumbard Design Sys-tem Directory project (created by the InDaco Department, Scientific Coordinator Prof. Giuliano Simonelli, Project Manager prof. Venanzio Arquilla) within the MilanoMadeinDesign exhibition (www.designfocus.it)

3 From this list of 16 universities the following ones have been excluded: Uni-versità degli Studi di Brescia, Politecnico di Bari and Università Telematica Inter-nazionale as they have not provided any information. The Università di Sassari has instead partecipated to the DRM project, but having constituted a research unit only at the end of 2007, they have not developed any research

4 Source: cRuI Conferenza Nazionale dei Rettori delle Università Italiane: see www.crui.it

I fatti e i numeri della ricerca universitaria in designFacts and figures of the university research in design

iv

La perimetrazione del campo: chi fa ricerca in design in ambito accademicoThe delimitation of the field: who does research in design in the public/private field

iv.1

28 | 29

Page 29: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

16università Di DesignDeSign univeRSiTieS

4istituti superiori per le inDustrie Artistiche(isiA)HigHeR inSTiTuTeS fOR aRTiSTic inDuSTRieS (iSia)

44AccADemie Di Belle ArtiacaDeMieS Of fine aRTS

75Altri centri puBBlici e privAti per lA formAzione e lA ricercA in Design PuBlic anD PRivaTe cenTReS fOR THe eDucaTiOn anD DeSign ReSeaRcH

4fAcoltà Del Design*DeSign faculTieS

10DipArtimenti Di DesignDeSign DePaRTMenTS

40(21+19)corsi Di lAureA in Design (triennAle e mAgistrAle)DeSign STuDy cOuRSeS (BacHelOR anD MaSTeR)

1consorzio per lA ricercA in DesigncOnSORTiuM fOR DeSign ReSeaRcH

struttura e organizzazione delle università in designSTRucTuReS Of DeSign univeRSiTy acTORSBaSe = 16 univeRSiTieS (fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH©SDiagency_2008)

*Una delle quattro facoltà è l'Università Telematica Internazionale UNITEL, One of these faculties is

the Università Telematica Internazionale UNITEL, a private University but officially recognized.

formazione e ricerca in design in italiaDeSign eDucaTiOn anD ReSeaRcH in iTaly(fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH ©SDiagency_2008,RewORking fROM DeSignDiRecTORy anD iTalian MiniST-Ry fOR THe univeRSiTy anD ReSeaRcH)

DRM

Page 30: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

MATERIALI | MATERIAL & DESIGN ENGINEERING

SERVIZI & STRATEGIE | SERVICE & STRATEGY

NAVALE & NAUTICO | YACHT

INTERNI | INTERIOR

MODA | FASHION

PRODOTTO | PRODUCT

COMUNICAZIONE | COMMUNICATION

MASTER | PROFESSIONAL TRAINING COURSES

CDL TRIENNALE | DEGREE COURSES

CDL MAGISTRALE | MASTERS DEGREE COURSES

DOTTORATO DI RICERCA | PH.D

CORSI DI LAUREA | DESIGN STUDY COURSES

ALTRE STRUTTURE | OTHER STRUCTURES

FACOLTÀ | FACULTIES

DIPARTIMENTI | DEPARTMENTS

STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE DELLE UNIVERSITÀ IN DESIGNSTRUCTURE AND ORGANIZATION OF DESIGN UNIVERSITIES

OFFERTA DIDATTICA NELLE UNIVERSITÀ DI DESIGNDESIGN UNIVERSITIES DIDACTICAL OFFER

AREE DISCIPLINARI RELATIVE ALLA FORMAZIONE IN DESIGNDISCIPLINARY EDUCATIONAL AREAS IN DESIGN UNIVERSITIES

BASE = RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

La ricerca in design: gli attori e i numeriDesign research: numbers and multiple actors30 | 31

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MATERIALI | MATERIAL & DESIGN ENGINEERING

SERVIZI & STRATEGIE | SERVICE & STRATEGY

NAVALE & NAUTICO | YACHT

INTERNI | INTERIOR

MODA | FASHION

PRODOTTO | PRODUCT

COMUNICAZIONE | COMMUNICATION

MASTER | PROFESSIONAL TRAINING COURSES

CDL TRIENNALE | DEGREE COURSES

CDL MAGISTRALE | MASTERS DEGREE COURSES

DOTTORATO DI RICERCA | PH.D

CORSI DI LAUREA | DESIGN STUDY COURSES

ALTRE STRUTTURE | OTHER STRUCTURES

FACOLTÀ | FACULTIES

DIPARTIMENTI | DEPARTMENTS

STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE DELLE UNIVERSITÀ IN DESIGNSTRUCTURE AND ORGANIZATION OF DESIGN UNIVERSITIES

OFFERTA DIDATTICA NELLE UNIVERSITÀ DI DESIGNDESIGN UNIVERSITIES DIDACTICAL OFFER

AREE DISCIPLINARI RELATIVE ALLA FORMAZIONE IN DESIGNDISCIPLINARY EDUCATIONAL AREAS IN DESIGN UNIVERSITIES

BASE = RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

DRM

Page 32: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

The field research, developed through the direct involvement of all national universities, gives a clear picture of research activities referred to 2003-2007 period, and creates a map of 382 researches and 122 Ph.D. dissertations. The first piece of data revealed is the distribution by perform-er of research activity at the geographic level : the current distri-bution shows a strong concentration in the north of the country.

76.5% of the research activity (292 out of 382) is performed at 5 athenaeums (Milano, Torino, Venezia, Genova, Bolzano) in the north in contrast with 15% of activities undertaken at 4 univer-sities in the Centre (58 out of 382) and the remaining 8.5% at 3 universities in the South (29 out of 382).

The first point of comparison is the relationship between productivity in research and the number of teachers/researchers involved in the Scientific Disciplinary Sector of design (icar 13)5: only 127 people 6 who represent only 3.2% of the total scientific area of the design, architecture and civil engineering sectors 7 (127 out of 3,936 researchers) and 0.2% relative to the whole Ital-ian scientific community (127 out of 62,625). The comparison of data between the number of research activities and the number of researchers shows a productivity comparable to research in all the locations, re-equilibrating the data for differences be-tween geographical areas partly as a result of a dimensional lack of homogeneity. Therefore there is a positive index of an aptitude towards research which is common throughout the na-tional territory.

A strong polarity emerges in Milano however, which also in the university field functions as an important hub of the Italian system demonstrating its propulsive capacity and its existence, in fact, as a district of design.

The possible explanations for this phenomenon are various: the presence in the north of entities which have a history, even if recent, are mostly consolidated and part of an economic, social and more vital and competitive cultural community.

This is also proved by the strong growing connection that Milano and the other athenaeum of the north have with the lo-cal economic and productive fabric (pure applied research8 repre-sents 48.5%, with 184 research activities out of 382, of which 70% is concentrated in the North, 18% in the Centre and the remain-ing 12% in the South).

5 ICAR-13 has been regulated by the Italian Ministry for University and Re-search (see MIUR website: www.miur.it)

6 Source: MIUR – Italian Ministry for the University and Research (see MIUR website: www.miur.it)

7 Area 09: Civil engineering and Architecture has been regulated by the Italian Ministry for University and Research (see MIUR website: www.miur.it)

8 During the analysis phase it has been defined as pure applied research, without any possible further combination possibilities (that’s to say applied+theoretical research or applied research+instrumental one). For a complete reading of the data see the table concerning the nature of design research.

Dove si fa la ricerca in design? Una distribuzione differenziataWhere is research in design conducted? a differentiated distribution

iv.2

La ricerca sul campo realizzata attraverso un contatto diretto con i soggetti presi in esame, ha ricostruito un primo quadro delle ricer-che svolte nel periodo 2003-2007, arrivando a mappare 382 attività di ricerca e 122 dissertazioni di dottorato.

Un primo dato rilevato è la distribuzione a livello geografico/per soggetti delle attività di ricerca: la distribuzione attuale vede una forte concentrazione nel Nord del Paese.

Il 76,5% delle attività di ricerca (292 su 382) è realizzato da 5 atenei (Milano, Torino, Venezia, Genova, Bolzano) del nord contro, il 15% di attività sviluppate da 4 università del Centro (58 su 382) e un restante 8,5% di attività sviluppate da 3 università del Sud (29 su 382).

Un primo dato di confronto è il rapporto tra produttività di ri-cerca e numero di docenti/ricercatori appartenenti al Settore Scien-tifico Disciplinare del design (icar 13)5 : solo 127 persone6 che rap-presentano solo il 3,2% di tutta l’area scientifica dei settori della progettazione, dell’architettura e dell’ingegneria civile7 (127 su 3.936 ricercatori) e addirittura lo 0,2% relativamente all’intera comunità scientifica italiana (127 su 62.625 ricercatori). La comparazione dei dati tra numerosità delle ricerche e numerosità dei ricercatori di-mostra in realtà una produttività comparabile di ricerca in tutte le sedi, riequilibrando il dato di differenza tra aree geografiche frutto in parte di una disomogeneità dimensionale. Vi è quindi un indice positivo di un’attitudine alla ricerca diffusa su tutto il territorio na-zionale.

Emerge comunque con forza la polarità milanese che anche in campo universitario funziona da perno importante del sistema ita-liano dimostrando la sua capacità propulsiva e il suo essere, nei fatti, un distretto del design.

Le possibili spiegazioni di questo fenomeno sono svariate: la presenza al nord di soggetti che hanno una storia, seppur recente, maggiormente consolidata e appartenti a comunità economiche, so-ciali e culturali maggiormente vitali e competitive.

Questo è testimoniato anche dal legame forte ed in crescita che Milano e gli altri atenei del nord hanno con il tessuto economico e produttivo locale (la ricerca applicata pura8 rappresenta il 48,5%, con 184 ricerche su 382, di cui circa il 70% concentrate al Nord, il 18% al Centro e il restante 12 % a Sud).

5 Così come è definito dalla normativa ministeriale italiana (vedi sito web MIUR: www.miur.it)

6 Fonte: MIUR – Ministero dell’Università e della Ricerca. (vedi sito web MIUR: www.miur.it)

7 Area 09: Ingegneria Civile e Architettura come definito dalla normativa ministe-riale italiana (vedi sito web MIUR: www.miur.it)

8 Quella che in fase di raccolta dati è stata censita come sola ricerca appli-cata, senza cioè: ulteriori attribuzioni base+applicata, strumentale+applicata, base+strumentale+applicata. Per una completa lettura dei dati, si rimanda alla ta-bella relativa alla natura della ricerca di design

32 | 33

Page 33: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

292/84norD itAliAnORTH Of iTaly

58/22centro itAliAcenTRe Of iTaly

32/21suD itAliA e isoleSOuTH Of iTaly anD iSlanDS

127Docenti e ricercAtori Del settorescientifico DisciplinAre Del Design (icAr13)PROfeSSORSReSeaRcHeRS in THe ScienTific DiSciPlinaRy SecTOR Of DeSign

62625comunità scientificA itAliAnA(Docenti e ricercAtori)iTalian ScienTific cOMMuniTy(PROfeSSORS anD ReSeaRcHeRS)

fOnTe/SOuRce: MiuR iTalian MiniSTRy fOR THe univeRSiTy anD ReSeaRcH

ricerche/ricercatori universitari in design (2003-2007)acaDeMic DeSign ReSeaRcHeS/DeSign ReSeaRcHeRS (2003-2007)BaSe = 16 univeRSiTieS (fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH©SDiagency_2008)

3936Docenti/ricercAtori nell’AreA scientificA 08: ArchitetturA, ingegneriA civile e Design PROfeSSORS/ReSeaRcHeRS in THe ScienTific aRea 09: aRcHiTecTuRe, civil engineeRing anD DeSign

DRM

Page 34: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

MI

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PE - CH

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n° Ricerche | # Researches

n° Ricercatori | # Researchers (ICAR 13)

Rapporto Ricerche / Ricercatore | Research / Researcher RatioBASE = RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

NORDNORTH

/₈₆

CENTROCENTRE

/²²

SUDSOUTH

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ITALIAITALY

/¹²₇

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n° Ricerche | # Researches

n° Ricercatori | # Researchers (ICAR 13)

Rapporto Ricerche / Ricercatore | Research / Researcher RatioBASE = RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

NORDNORTH

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La ricerca in design: i luoghi e le geografieDesign research: places and geographies

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2003 2004 2005 2006 2007

NORDNORTH

CENTROCENTRE

SUDSOUTH

Bolzano

Venezia

Firenze

Torino

Genova

Milano Camerino

Roma

Chieti - Pescara

Napoli

Aversa

Palermo

BASE = RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

UNIVERSITÀUNIVERSITIES

The success of research activity in the field of design is an evi-dent fact, confirmed by the increase in growth in the number of research products.

The total growth curve which describes it shows a decisive increase in research activity by year which seems to have grown at a constant rate in 2006 and 2007, after which the growth seems to stop.

This fact can be partially attributed to the simplification of the survey of data (the 2007 data is partial because it does not consider multi-year research which will be concluded in fu-ture years) and also to an actual slowdown in research activity caused by the general situation of normative and organisational transition in Italian universities together with a slowdown in the economic cycle.

The data of the overall trend proves that a university system exists which in a short period was able to grow its capacity of ac-tivating and producing research for an express demand made both by public institutions and private companies. This includes an offer made by private players in the market documented by the already cited research project Sistema Design Italia conducted in 2001 (Compasso d’Oro aDi in 2001).

La ricerca in design: un fenomeno in crescitaResearch in design: a growing phenomenon

iv.3

Il successo delle attività di ricerca nel campo del design è un dato evidente, confermato dall’andamento della crescita del numero di ricerche prodotte.

La curva di crescita complessiva che lo descrive registra un deci-so incremento dei progetti attivi per anno che sembra crescere con un tasso costante fino agli anni 2006 e 2007, dopo di che la crescita sembra arrestarsi.

Questo fatto può essere parzialmente imputato a una sempli-ficazione nella rilevazione dei dati (il dato 2007 è parziale perché non considera le ricerche a carattere pluriennale che si concludono negli anni successivi) ma anche a un effettivo rallentamento delle attività di ricerca dovuto alla situazione di transizione normativa e organizzativa dell’Università italiana in generale insieme a un ral-lentamento del ciclo economico.

Il dato dell’andamento complessivo testimonia il fatto che esiste un sistema universitario che in poco tempo ha saputo accrescere la propria capacità di attivare e produrre ricerca per una domanda espressa sia dalle istituzioni pubbliche che dalle imprese private e che integra un’offerta fatta dagli attori privati presenti sul mercato. Questa attitudine era stata documentata dalla già citata ricerca Si-stema Design Italia realizzata nel 2001. (Premio aDi Compasso d’Oro per la Ricerca 2001).

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Page 37: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

2003 2004 2005 2006 2007

NORDNORTH

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Aversa

Palermo

BASE = RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

UNIVERSITÀUNIVERSITIES

La ricerca in design: un percorso in evoluzioneDesign research: an evolutionary path

DRM

Page 38: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

In Italia l’interesse del pubblico e del privato a finanziare la ricerca in design trova una reale conferma nei numeri: dei 382 progetti censiti, il totale delle ricerche pubbliche e di quelle private con par-tecipazione pubblica è di 242 ricerche su 382 (pari al 63%), di queste il 70% è finanziato da attori pubblici nazionali e locali (179 ricerche su 242 ministeri ed enti di ricerca, regioni, province, comuni).

Ciò testimonia la capacità delle Università di confrontarsi con i soggetti istituzionali: il privato (imprese, consorzi, cooperative e associazioni d’impresa e professionali profit e no profit) si attesta intorno ad un discreto 45,5% (174 ricerche su 382). Infine un nien-te affatto trascurabile 22,5% delle ricerche è finanziato in maniera congiunta da soggetti pubblici e privati.

Guardando ai progetti finanziati da soggetti internazionali emerge una prima caratteristica del sistema: il grado di internazio-nalizzazione della ricerca in design non è molto alto ma raggiunge quasi la sufficienza nel rapporto con i soggetti pubblici (53 ricerche su 382) con una percentuale del 14%. Fortemente insufficiente in-vece è il grado di internazionalizzazione rispetto alla committenza privata che scende a un dato percentuale molto basso, appena il 5% (20 ricerche su 382).

Se è pur vero che la ricerca universitaria in design è giovane e in crescita, questo dato non va comunque sottovalutato soprattutto in una fase in cui, per lo meno in Italia, gli investimenti pubblici e privati alla ricerca vivono una fase di contrazione in termini di risorse e strumenti. Se il sistema vuole irrobustirsi e crescere dovrà per forza guardare all’Europa.

In Italy, public and private interest in financing research in de-sign is confirmed by the numbers: of the 382 subjects sampled, the total of public and private research activities with public par-ticipation (242 research activities out of 382) is equal to 63%, of which 70% is financed by local and national public players (179 research activities out of 242 financed by ministries and entities of research, regions, provinces, municipalities).

This testifies to the capacity of the university in encounter-ing institutional entities: those private (businesses, consortiums, business and professional profit and non-profit associations) at-test to about a discrete 45.5% (174 research activities out of 382). Finally, a by no means unimportant 22.5% of the research is fi-nanced by a joint effort between public and private entities.

Taking a look at the projects financed by international enti-ties, a prime characteristic of the system emerges: the degree of internationalization of research in design is not high but almost reaches sufficiency relative to public entities (53 research activi-ties out of 382) with a percentage of 14%. However the degree of internationalization is strongly inadequate in relation to private commissions which dips to a low percentage of 5% (20 research activities out of 382).

Even if it is true that university research in design is new and growing, this is not to be undervalued specially in a phase in which, at least in Italy, public and private investments in re-search are undergoing a slowdown in terms of resources and tools. If the system wants to be stronger and to grow, taking a look at Europe is definitely necessary.

I soggetti finanziatori: tra pubblico e privatoThe financing entities: between public and private

iv.4 54,5%45,5%22,0%

38 | 39

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54,5%ricerche in Design finAnziAte DA soggetti puBBliciDeSign ReSeaRcHeS funDeD By PuBlic SuBjecTS

45,5%ricerche in Design finAnziAte DA soggetti privAtiDeSign ReSeaRcHeS funDeD By PRivaTe SuBjecTS

22,0%ricerche in Design finAnziAte DA soggetti puBBlici e privAtiDeSign ReSeaRcHeS funDeD By PuBlic anD PRivaTe SuBjecTS

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La ricerca in design: pubblica vs privata, locale vs globaleDesign research: private vs public, local vs global

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01

Il Made in Italy per la Cina: design di prodotti sostenibili per l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Made in Italy for China: sustainable product design for the internationalisa-tion of Italian companies.

La ricerca ha esplorato il ruolo del de-sign nello sviluppo di un nuovo Made in Italy pensato per la Cina e i mercati globali, con particolare riferimento al tema della sostenibilità ambientale. Nella fase di sperimentazione sono stati realizzati progetti-pilota e wor-kshop mirati allo sviluppo di prodotti e servizi Made in Italy legati ai settori arredo-abitare, Ict e agroalimentare in collaborazione con imprese, proget-tisti, università e istituzioni italiane e cinesi.

This research explored the role of design in the development of a new Made in Italy thought up for China and global markets, with a particular focus on environmental sustainability. In the experimental stage, pilot projects and workshops were set up aiming to develop products and services Made in Italy for the living-furnishing, Ict and agro-food sectors in collaboration with companies, designers, universi-ties and institutions, both Italian and Chinese.

Università | UniversitiesSapienza Università di Roma (Coordinatore nazionale), Politecnico di Milano, Iuav di Venezia, Università degli Studi di Camerino, Università degli Studi di Palermo, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Genova, Libera Università degli Studi di Bolzano, Università Mediterranea di Reggio Calabria, Università Roma Tre.

Ricerca finanziata da | Research funded byMIuR Ministero dell’Università e della Ricerca (2005/2007)MIuR Italian Ministry for the University and Research (2005/2007)

02

Cross Fertilization per l'Innovazione: nuovi strumenti e strategie progettuali a sostegno della competitività del Sistema Moda Italia. Cross-fertilisation for innovation: new tools and design strategies to support the competitiveness of the Italian Fashion System.

La ricerca ha identificato, codificato e sistematizzato i modelli organizza-tivi e i processi d’innovazione delle attività di progetto che accomunano il settore della moda con il settore del design italiano. Questi modelli sono stati sperimentati attraverso specifici casi di ricerca azione a cui hanno par-tecipato grandi imprese della moda come Etro e cp Company, sviluppando progetti di trasferimento di tecnolo-gie, materiali, processi, approcci pro-gettuali da un settore all’altro.

This research identified, coded and systemized the organizational mod-els and design innovation processes shared by both the fashion and other Italian design sectors. These models have been experimented through spe-cific action research in which large fashion companies like Etro and cp Company have taken part, developing projects for transferring technology, materials, processes, and design ap-proaches from one sector to another.

Università | UniversitiesPolitecnico di Milano (Coordinatore nazionale), Università Cattolica di Milano, Università degli Studi di Firenze, Seconda Università degli Studi di Napoli

Ricerca finanziata da | Reasearch funded byMIuR Ministero dell’Università e della Ricerca (2004/2006)MIuR Italian Ministry for the University and Research (2004/2006)

DRM01. Nuovo made in Italy e scenari dell'internazionalizzazioneDRM01. New made in Italy and the scenarios of internationalization

01 Micropiano a induzione | Heat induction micro-cooktop

02 Concept per alberghi CP Company | Concept for CP Company hotels

03 Imballaggio sostenibile | Sustainable packaging

04 Servizi per il turismo in Valdambra | Touristic services for Valdambra

42 | 43

Page 43: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

03

Made in Sicily tra sostenibilità ed eco-efficienza. Made in Sicily: sustainability and eco-efficiency

La ricerca ha delineato il contesto pro-duttivo siciliano verso uno sviluppo locale sostenibile, prestando attenzio-ne al territorio, sia per il settore indu-striale che per i settori legati alle pro-duzioni tradizionali (materiali lapidei, agroalimentare, ceramica ecc.) che hanno necessità di sviluppare innova-zione per salvaguardare e valorizzare il patrimonio delle risorse locali.

This research outlined the Sicilian production context with a view to sustainable local development, paying particular attention to territory, both for the industrial sector and for sec-tors of traditional production (stone materials, agro-food, ceramics etc.) that need to innovate to safeguard and enhance their heritage of local resources.

Università | UniversitiesUniversità degli Studi di Palermo

Ricerca finanziata da | Reasearch funded byComieco; Scia Imballaggi; Banca Nuova; Camera di Commercio di Ragusa.

04

Me.Design: strategia, strumenti e operatività del disegno industriale per valorizzare e potenziare le risorse dell'area mediterranea tra locale e globale. Me.design: the strategies, tools and operativity of industrial design to enhance and strengthen resources in the Mediterranean area, between local and global.

La ricerca ha esplorato il rapporto tra il design e i contesti territoriali, consi-derando come oggetto di progetto l’in-sieme delle risorse che caratterizzano un sistema locale. Sono stati realizzati sette workshop in diverse comunità locali che hanno concretamente di-mostrato come l’azione di design può supportare un territorio nel valorizza-re le proprie potenzialità di crescita attraverso progetti concreti.

This research explored the relation-ship between design and territo-rial context, considering the local re-sources that together make up a local system, as a designable entity. Seven workshops were set up in different lo-cal communities, demonstrating how design can support an area in enhanc-ing its growth potential through con-crete projects.

Università | UniversitiesPolitecnico di Milano (Coordinatore nazionale), Università degli Studi di Geno-va, Università degli Studi di Chieti e Pescara, Università degli Studi di Napoli Federico II, Seconda Università degli Studi di Napoli, Università Mediterranea di Reggio Calabria, Università degli Studi di Palermo.

Ricerca finanziata da | Reasearch funded byMIuR Ministero dell’Università e della Ricerca (2001/2003)MIuR Italian Ministry for the University and Research (2001/2003)

DRM02. Identità, territorio e produzioni localidrm02. Identity, territory and local production

DRM

Page 44: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Da un primo lavoro di classificazione sulla natura delle ricerche svolte, emerge un dato che descrive come il sistema sia principal-mente attivo nel campo della ricerca applicata, anche se con quote comunque importanti di ricerca di base e strumentale.

Oltre il 48,5% delle ricerche (184 su 382) è applicata, mentre la ricerca di base e quella strumentale raggiungono quote più basse, rispettivamente del 16% e dell’11%.

Questa prevalenza di ricerche applicate evidenzia un tema cri-tico che necessiterà di un ulteriore approfondimento: il dato sulla ricerca applicata segnala da un lato la capacità del sistema di dia-logare con il privato e dall’altro la crescente difficoltà del settore disciplinare a riconoscersi all’interno di quadri normativi di soste-gno alla ricerca (eu, nazionali o regionali) che siano espressamente legati al profilo di ricerca spendibile dalla disciplina presso il mondo istituzionale.

Molto interessante è il dato riguardante le ricerche che com-prendono categorie multiple9 che vanno a perimetrare un’area in-teressante della domanda di ricerca dal punto di vista del confron-to competitivo con quei soggetti del settore del progetto (centri di ricerca pubblico/privati e le attività consulenziali-professionali di alto livello). In questo caso l’università si dimostra capace di offrire competenze, strumenti e pratiche per tutte le categorie (che assie-me valgono la ragguardevole percentuale del 52,9%): dalla ricerca di base a quella strumentale, passando per tutte le categorie miste (base/applicata, base/strumentale, strumentale/applicata, base/stru-mentale/applicata).

Anche escludendo le due categorie pure il valore percentuale, 25,3%, del gruppo di ricerche a categoria multipla censito, segnala a nostro parere quello che è un punto di forza della ricerca univer-sitaria in design ovvero quello di saper muoversi su scale e livelli di ampiezza e approfondimento diversi.

9 Ovvero che comprende categorie multiple

From the primary work of classification of the nature of the re-search conducted, data emerges which describes how the system is mainly active in the field of applied research with a substantial presence in the area of theoretical and instrumental research.

More than 48.5% of the research (184 out of 382) is applied, while theoretical and instrumental research constitute lower percentages, 16% and 11% respectively.

This predominance of applied research shows a critical theme which necessitates greater in-depth examination: the data on ap-plied research indicates on the one hand the capacity of the sys-tem to dialogue with private entities and, on the other hand, an increasing difficulty in this disciplinary sector to recognize it-self within the normative framework of support of research (eu, national or regional) which is expressly connected to the profile of research offered by the discipline.

It is very interesting to note the data regarding research in-cluding multiple categories9 which delimit an interesting area of demand for research from the point of view of competitive comparison with those entities in the planning sector (centres of public/private research and high level consulting-professional activities). In this case, the university shows an ability to of-fer competencies, tools and practices in all categories (which altogether constitute a considerable percentage of 52.9%): from theoretical research to that instrumental, including all the mixed categories (theoretical/applied, theoretical/instrumental, instrumen-tal/applied, basic/instrumental/applied).

Even excluding the two pure categories, the percentage val-ue, 25.3%, of the research group in the category of multiple sam-ples, indicates to us a strength of university research in design or rather its ability to operate in different scales and levels of breadth and depth.

9 That’s to say which includes multiple categories.

La natura della ricerca in designThe nature of design research

iv.5

44 | 45

Page 45: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

16%AreA DellA ricercA teoricAaRea Of THe THeOReTical ReSeaRcH

11%AreA DellA ricercA strumentAleaRea Of THe inSTRuMenTale ReSeaRcH

48,5%AreA DellA ricercA ApplicAtAaRea Of THe aPPlieD ReSeaRcH

24,5%AreA DellA ricercA in Design “mistA” (BAse e/o strumentAle e/o ApplicAtA) “MixeD” DeSign ReSeaRcH aRea (THeOReTical anD/OR inSTRuMenTal anD/OR aPPlieD)

la natura della ricerca in designTHe naTuRe Of DeSign ReSeaRcH

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Applicata | Applied

Strumentale + Applicata | Instrumental + Applied

Strumentale | Instrumental

Teorica + Strumentale | Theoretical + Instrumental

Teorica + Applicata + Strumentale | Theoretical + Applied + Instrumental

Teorica + Applicata | Theoretical + Applied

Teorica | Theoretical

La natura della ricerca in design: densità e connessioniDesign research nature: density and connections

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Applicata | Applied

Strumentale + Applicata | Instrumental + Applied

Strumentale | Instrumental

Teorica + Strumentale | Theoretical + Instrumental

Teorica + Applicata + Strumentale | Theoretical + Applied + Instrumental

Teorica + Applicata | Theoretical + Applied

Teorica | Theoretical

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Una ulteriore verifica realizzata ha riguardato un’attribuzione delle ricerche utilizzando la classificazione generale iSTaT sulle attività: ne esce una interpretazione di quelle che sono le attività di ricerca del design dal punto di vista istituzionale: il risultato è il seguente:

62 ricerche definite con il solo codice “72. Ricerca Scientifica • e Sviluppo” e relative alla ricerca di base; 184 ricerche definite da un insieme di codici (58, 59,62,70, • 71.11,72,74.10.1,74.10.2) che interpretano a livello disciplinare le varie ricerche applicate;un’area • ibrida composta da un insieme di 136 ricerche che combinano il codice 72 (+ uno o più codici tra 58, 59, 62,70,71,72,74.10.1, 74.10.2) e che corrispondono alla somma della ricerca strumentale con le ricerche in cui vi sono varie modalità di combinazione tra le diverse tipologie e specializ-zazioni disciplinari.

A further test performed involved the attribution of research activity using the general classification IStat (activity code ateco/nace): this resulted in an interpretation of research ac-tivity in design from the institutional point of view: the results are the following:

62 research activities labelled only with the code 72. Sci-• entific Research and Development and related to basic research; 184 research activities labelled with a set of codes (58,59• ,62,70,71.11,72,74.10.1,74.10.2) which interpret the various typologies of applied research at the disciplinary level;a • hybrid area composed of 136 research activities which combine code 72 (+ one or more codes among 58,59,62,70,71,72,74.10.1,74.10.2) and correspond to the sum of instru-mental research activities and those in which there are various combinations among the typologies.

La ricerca in design secondo l’istat (ateco/nace code)The design research: the istat (ateco/nace code) classification

iv.6

“...Facciamo ricerca in design perché il design si occupa princi-palmente delle merci e dei processi attraverso i quali le merci raggiungono i consumatori...”

“…we do research in design because design is mainly concerned with goods and the way goods reach consumers…”

FLAVIANO CELASCHI - polItecnIco DI toRIno

“...è fondamentale il ruolo della ricerca con la sua creatività e il suo rigore per contrastare questa vacua dimensione este-tizzante che sembra caratterizzare la società contemporanea...”

“…the role of research with its creativity and its thoroughness is funda-mental to counter this empty aesthetic posing that seems to mark con-temporary society…”

CECILIA CECCHINI - unIveRSItà DeglI StuDI DI RoMa “la SapIenZa”

drm interview

drm interview

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Page 49: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Il Codice iSTaT aTecO, allineato con il codice europeo nace, forni-sce la seguente codificazione delle principali aree di attività attribu-ite e riconducibili al design:

Cod. 70. Attività di direzione aziendale e di consulenza gestio-nale: consulenza in materia di gestione del marketing: analisi e for-mulazione di una strategia di marketing, formulazioni di politiche in materia di servizio clienti, di prezzi, canali di pubblicità e distri-buzione, design eccetera (…)

Cod. 71.11 Attività degli Studi di architettura: attività di consu-lenza in campo architettonico: progettazione di edifici e stesura dei progetti, pianificazione urbanistica e architettura del paesaggio.

Cod. 72. Ricerca Scientifica e sviluppo: Include tre attività: 1) ricerca di base: lavoro sperimentale o teorico svolto principal-

mente per acquisire nuove conoscenze sui fondamenti dei fenomeni e dei fatti osservabili, non finalizzato ad una specifica applicazione o utilizzazione, 2) ricerca applicata: lavoro originale svolto per acqui-sire nuove conoscenze e finalizzato principalmente ad una pratica e specifica applicazione, 3) sviluppo sperimentale: lavoro sistematico, basato sulle conoscenze esistenti acquisite attraverso la ricerca e/o l’esperienza pratica, condotto al fine di produrre, sviluppare nuovi materiali, prodotti e apparecchi, di installare nuovi processi, sistemi e servizi e di migliorare sostanzialmente quelli già prodotti o installati. Le attività di ricerca e sviluppo sperimentale, incluse in questa di-visione, sono suddivise in due ulteriori categorie: scienze naturali e ingegneria; scienze sociali e umanistiche.

Cod. 74.10.1 Attività di design di moda e design industriale design di moda (fashion design) per prodotti tessili, articoli • di abbigliamento, calzature, gioielli, mobili e altri articoli di arredamento e di moda, nonché di altri articoli per uso per-sonale o per la casa design industriale (industrial design), incluse tutte quelle • attività finalizzate all’ideazione e allo sviluppo di progetti e specifiche tecniche necessarie per facilitare l’uso, accrescere il valore, migliorare le caratteristiche estetiche dei prodotti. Sono incluse anche la definizione di materiali, meccanismi di funzionamento e la scelta delle forme, colori, rifiniture esterne del prodotto. Tali attività possono essere svolte an-che tenendo conto di aspetti quali le caratteristiche e i biso-gni umani, la sicurezza, l’interesse del mercato e l’efficienza nella produzione, distribuzione, utilizzo e manutenzione.Cod. 74.10.2. Attività dei disegnatori grafici: grafica pubbli-

citaria, grafica di pagine web, illustratore (data la rilevanza delle attività presenti, questa categoria viene dettagliata in attività dei disegnatori grafici di pagine web e in altre attività dei disegnatori grafici).

Cod. 59. Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore: produzio-ne di film, video, programmi televisivi (serie televisive, documentari eccetera) o spot pubblicitari per la TV.

Cod. 62. Produzione di software, consulenza informatica e atti-vità connesse: questa divisione include le seguenti attività, mirate a fornire servizi specifici nel settore delle tecnologie informatiche: scrittura, modifica, verifica e assistenza software; pianificazione e progettazione di sistemi informatici che integrano hardware, sof-tware e tecnologie delle comunicazioni; gestione ed utilizzo on-site dei sistemi informatici dei clienti e/o di strutture di elaborazione dei dati ed infine altre attività professionali e tecniche legate al settore informatico.

The IStat ateco Code (aligned with the European Code nace) provides us with these categories through which design activities can be interpreted:

Code 70. Activity geared towards companies and management consulting: consulting in marketing management; analysis and formulation of a marketing strategy, formulation of policies re-garding customer service, price, advertising and distribution channels, design etc. (…)

Code 71.11 Activity in architecture studies: consulting activity in the architectural field: planning of buildings and implementa-tion of plans, urban planning and landscape architecture

Code 72. Scientific research and development: this includes three activities: 1) theoretical research: experimental or pure theoretical work carried out mainly for the acquisition of new knowledge on the foundation of phenomena and observed facts, not aimed at a specific application or use, 2) applied research: original work performed for the acquisition of new knowledge and aimed mainly at practice and specific application, 3) ex-perimental development: systematic work, based on existing knowledge acquired through research and/or practical experi-ence, conducted with the aim of producing and developing new materials, products and devices, installing new processes, sys-tems and services and substantially improving those already produced or installed.

The research activity and experimental development, includ-ed in this area, are subdivided into two further categories: natu-ral sciences and engineering; social sciences and humanities.

Code 74.10.1 Activity in fashion design and industrial design: fashion design for textiles produced, articles of clothing, • footwear, jewellery, furniture and other articles of decora-tion and fashion, as well as other articles for personal use or for the homeindustrial design includes all the activities aimed at the • creation and development of plans and technical specifi-cations in order to facilitate the use, increase the value, improve the aesthetic characteristics of products. Also included are the definition of materials, mechanisms of functionality and the choice of shapes, colors, external finishing of products. These activities may be performed taking into account aspects of human characteristics and needs, security, market interest and efficiency of produc-tion, distribution, use and maintenance. Code 74.10.1. Activity of graphic designers: graphics in adver-

tising and websites, illustrators (given the relevance of present activity, this category is detailed in the activity of graphic de-signers of websites and in other activities of graphic designers).

Code 59. Activity in film production, video and television pro-grams, musical recordings and audio: production of film, video, television programs (television series, documentary etc.) or TV advertisements.

Code 62. Production of software, information technology con-sulting and related activity: this area includes the following ac-tivities, aimed at supplying specific services in the information technology sector: writing, modifying, verifying software and assisting with software; planning and designing of information systems which integrate hardware, software and communica-tion technologies; on-site management and use of information systems of clients and/or facilities for the development of data and finally other professional and technical activities related to the information technology sector.

I codici ateco delle attività di designAteco codes for design activities

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BASE = RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

Strategie, Servizi e SistemiStrategies, Services and Systems

Strategie, Servizi e Sistemi + ProdottiStrategies, Services and Systems + Products

Strategie, Servizi e Sistemi + Prodotti + MaterialiStrategies, Services and systems + Products + Materials

Prodotti + InterniProduct + Environments

Prodotti + Comunicazione e InterazioneProducts + Communication and Interaction

ProdottiProducts

Prodotti + MaterialiProducts + Materials

ModaFashion

MaterialiMaterials

Materiali + InterniMaterials + Environments

Materiali + ProdottiMaterials + Products

AmbientiEnvironments

Ambienti + Strategie, Servizi e SistemiEnvironments + Strategies, Services and Systems

Comunicazione e InterazioneCommunication and Interaction

Comunicazione e Interazione + Strategie, Servizi e SistemiCommunication and Interaction + Strategies, Services and SystemsI codici del design

(istat-ateco/nace code): una visione frammentataDesign codes (istat/ateco - nace code): a fragmented vision50 | 51

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Strategie, Servizi e SistemiStrategies, Services and Systems

Strategie, Servizi e Sistemi + ProdottiStrategies, Services and Systems + Products

Strategie, Servizi e Sistemi + Prodotti + MaterialiStrategies, Services and systems + Products + Materials

Prodotti + InterniProduct + Environments

Prodotti + Comunicazione e InterazioneProducts + Communication and Interaction

ProdottiProducts

Prodotti + MaterialiProducts + Materials

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MaterialiMaterials

Materiali + InterniMaterials + Environments

Materiali + ProdottiMaterials + Products

AmbientiEnvironments

Ambienti + Strategie, Servizi e SistemiEnvironments + Strategies, Services and Systems

Comunicazione e InterazioneCommunication and Interaction

Comunicazione e Interazione + Strategie, Servizi e SistemiCommunication and Interaction + Strategies, Services and Systems

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Un altro dato collegato che focalizza meglio la differenza tra la ricerca-consulenza privata e la ricerca universitaria è quello legato alla produzione scientifica che scaturisce dalle attività di ricerca. Il dato principale ci mostra che gli output della ricerca in design si ar-ticolano su differenti categorie e che il 96% delle ricerche mappate ha prodotto risultati in almeno una delle categorie considerate.

Nel 55% dei casi, le ricerche censite hanno portato allo sviluppo di progetti relativi a nuovi concept di beni o servizi, mentre nel 39% hanno portato alla realizzazione concreta di nuovi prodotti, intesi come artefatti (o sistemi) materiali e/o immateriali. La ricerca di de-sign condotta nelle università italiane dimostra così una certa atti-tudine al saper fare con una chiara matrice e vocazione alla pratica progettuale sia teorica che applicata e con una concreta capacità di tradurre idee e attività in output tangibili e spendibili sul mercato.

La ricerca di design si segnala anche per la sua capacità di saper pensare. Quasi metà delle ricerche condotte (189 su 382) ha visto lo sviluppo o l’affinamento di una metodologia, testimoniando così una capacità di codificare, modellizzare e riconfigure le esperienze condotte e le conoscenze accumulate, grazie anche alla varietà di situazioni e soggetti con cui essa entra in relazione.

Sul versante della disseminazione dei risultati, emerge infine una caratteristica peculiare della ricerca in design, ovvero quella di comunicarsi e diffondersi non solo attraverso gli strumenti tra-dizionali come le pubblicazioni e i convegni (52% e 24%), ma dando spazio a strumenti come i seminari o alla produzione di materiale info-comunicativo (18% e 34%) magari meno accademici e più in-formali, ma forse più sintonici con le proprie necessità di comuni-cazione dei risultati.

Another related piece of data which better focuses on the dif-ference between private research-consultancy and university research is that connected to scientific production which origi-nates from research activity. The main data shows that the out-put of research in design can be divided in different categories and that 96% of the research mapped produced results in at least one of these categories.

In 55% of cases, the research activities sampled brought for-ward new concepts of assets or services for the development of the relevant project, in 39% of cases, they resulted in the concrete creation of new products, both as artifacts (or systems) which are material and/or non-material. Research in design conducted in Italian universities shows a certain aptitude for know how to do with a clear matrix and vocation for design practices, both theoretical and applied, with a concrete capacity for translating ideas and activities to a tangible, marketable output.

Research in design is also characterized by its ability to know how to think. Almost half of the research conducted (189 out of 382) resulted in the development or refinement of a methodology, thus testifying to a capacity for codifying, modelling and recon-figuring the experiences had and the knowledge accumulated, thanks also to the variety of situations and entities with which relationships were entered into.

As far as the dissemination of the results, a peculiar charac-teristic of research in design emerges, that is communicating and spreading not only through traditional instruments such as publications and conventions (52% and 24%), but also through instruments such as seminars or production of info-communica-tive material (18% and 34%) which are perhaps less academic and more informal, but perhaps more in tune with the necessity for the communication of the results of research in design.

Modalità di diffusione dei risultatiMethods of disseminating results

iv.7

Progettazione e realizzazione del bra-ciere acceso per l'inaugurazione delle Universiadi di Torino nel 2007.

Design and realization of the brazier for the opening ceremony of the Uni-versiadi 2007- Turin.

05

Il Braciere della XXIII Universiade - Torino 2007. The XXIII Universiade games brazier - Torino 2007.

Università / UniversitiesPolitecnico di Torino

Ricerca finanziata da / Reasearch funded byComitato Universiadi di Torino

DRM02. Identità, territorio e produzioni localidrm02. Identity, territory and local production

05 Il braciere | The brazier

52 | 53

Page 53: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

194/382

92/38263/382

puBBlicAzionipuBlicAtions

convegni conferences

seminAriseminArs

123/382mAteriAle informAtivoinformAtive mAteriAl**INCLuDES: SHOwrEEL, wEBSITES, BrOCHurE, CATALOguES, ExHIBITIONS

189/382212/382progetti

projects

metoDologiemethoDologies

149/382proDottiproDucts

i risultati della ricerca in design DeSign ReSeaRcH DeliveRaBleSBaSe = 367 (fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH ©SDiagency_2008)

la comunicazione della ricerca in designDeSign ReSeaRcH cOMMunicaTiOnBaSe = 382 (fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH ©SDiagency_2008)

DRM

Page 54: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

07

D.Cult: il design per la valorizzazione dei Beni Culturali. Strategie, strumenti e metodologie di progetto. D.Cult: design for the enhancement of Culture Heritage. Strategies, tools and design methodology.

La ricerca ha esplorato l'apporto spe-cifico che il design può offrire nel processo di valorizzazione del patri-monio dei beni culturali. I principali temi della ricerca inquadrano il ruolo del design su differenti livelli: dalla progettazione di prodotti e servizi e a nuove forme di fruizione dei beni, arri-vando a definire i profili professionali e le competenze progettuali utili per chi opera in questo settore. La ricerca ha collezionato un re-pertorio di casi studio che individua-no gli elementi di innovazione legati alla progettazione dei beni culturali. L'insieme di queste conoscenze è stato sperimentato sul campo lavorando ad alcuni progetti con enti e istituzioni, come il Museo Castiglioni con La Trien-nale di Milano e lo sviluppo di nuovi allestimenti per gli spazi espositivi di Palazzo Pitti a Firenze.

This research focused on specific con-tribution that design can offer to the exploiting process of cultural herit-age. The main research topics frame the design role on different levels: the design of products and services, new modalities to experience of enjoyment of Cultural heritage and defining job profiles and design skills useful for those working in this field. The research has collected a reper-toire of case studies that identify the innovation elements related to the de-sign for cultural heritage. All of this knowledge was field tested in some projects done in collaboration with some institutions as the Museo Cas-tiglioni with Triennale di Milano and the development of new concept for the exhibition at Palazzo Pitti in Flor-ence.

Università | UniversitiesUniversità degli Studi di Genova (Coordinatore nazionale), Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Università degli Studi di Verona

Ricerca finanziata da | Reasearch funded byMIuR Ministero dell’Università e della Ricerca (2004/2006)MIuR Italian Ministry for the University and Research (2004/2006)

DRM03. Valorizzazione dei beni culturali e ambientalidrm03. Development of cultural heritage and environmental assets

06

Il tessile nel bacino mediterraneo: qualità ed eccellenza tra cultura,tradizione e innovazione. Textiles in the Mediter-ranean basin: quality and excellence through culture, tradition and innovation.

La ricerca si propone di valorizzare e stimolare la piccola e media imprendi-toria femminile nel settore del tessile, attraverso lo scambio di esperienze e la costituzione di una rete tra soggetti produttivi, enti e istituzioni del medi-terraneo.

This research aims are to enhance and stimulate small and medium female enterprises in the textile sector by ex-changing experiences and building a network of Mediterranean producers, organizations and institutions.

Università | UniversitiesUniversità degli Studi di Palermo

Ricerca finanziata da | Reasearch funded byRegione Sicilia: Interreg III B Me.Doc 2004/2006

DRM02. Identità, territorio e produzioni localidrm02. Identity, territory and local production

06 Progetto sviluppato con Tessiture Leo | Developed project with Tessiture Leo

07 Concept di allestimento per i Musei di Palazzo Pitti | Exhibit concept for Palazzo Pitti Museum

08 Modello virtuale del Colosseo | The Colosseum virtual model

09 Comunità creative Emude | Emude creative communities

54 | 55

Page 55: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

09

EmuDE - Emerging user demands for sustainable solutionseMuDe - Emerging user demands for sustainable solutions

08

Laser survey and polygonal modeling of the “Plastico di Roma Antica”. Laser survey and polygonal modelling of Ancient Rome.

Il progetto è un caso di ricerca appli-cata relativo alla realizzazione di un modello digitale che ricostruisce la città di Roma antica, visitabile in mo-dalità virtuale.

This project is an example of applied research for creating a digital recon-struction of Ancient Rome, visitable in virtual mode.

Università | UniversitiesPolitecnico di Milano

Ricerca finanziata da | Reasearch funded byUniversity of Virginia (USA)

La ricerca ha prodotto una collezione di casi di comunità creative, defininen-do il concetto di impresa sociale dif-fusa (DSe) e le sue implicazioni sulle idee di benessere e sviluppo locale. Su questo tema è stato proposto uno scenario e sono state individuate delle soluzioni e delle piattaforme abi-litanti che potrebbero implementarlo e un apposito programma di sostegno della ricerca industriale in questo campo.

This research produced a collection of case studies of creative communities, clarifying the concept of diffused so-cial enterprise (DSe) and its implica-tions for ideas of wellbeing and local development. A scenario along these lines has emerged from the research and solu-tions and enabling platforms have been identified for its implementation, with a special programme of support for industrial research in this field.

Università e centri di ricerca | Universities and research centresPolitecnico di Milano (coordinatore), National Institute for Consumer Research (Sifo), Netherlands Organisation for Applied Scientific Research (tno), Strategic Design Scenarios (SDS), Doors of Perseption (Doors), Philips Design (Philips In-ternational), Joint Research Centre/Institute for Prospective Technological Stu-dies (JRc - IptS), Central European University, Budapest Fundation (ceu), Consu-mer International (cI), United Nations Environment Programme (unep DtIe).

Ricerca finanziata da | Reasearch funded byeu (2004-2006)

DRM04. Qualità urbana e sicurezzadrm04. Urban quality and security

DRM

Page 56: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Tradizionalmente si è portati a pensare che il design (e la ricerca in design) sia riconducibile e finalizzato a stimolare l’innovazione nei processi di ideazione e produzione del prodotto industriale. Cer-tamente questo può ancora essere considerato come il cuore della nostra disciplina anche se i dati rilevati dalla ricerca testimoniano che il realtà il perimetro disciplinare è ormai assai più evoluto e composito. I dati testimoniano in maniera concreta il fatto che il percorso evolutivo di articolazione e specializzazione che la discipli-na ha compiuto negli ultimi quindici anni, ha portato alla luce una geografia disciplinare complessa e avanzata.

Possiamo infatti affermare che pur restando una forte concen-trazione di interesse nel campo del design dei prodotti, del design della moda, del design dei materiali e dei componenti (44%, 169 ri-cerche su 382), il design ha via via esteso la propria attenzione ver-so nuovi territori che spaziano dalle aree del design degli ambienti (13%, 48 ricerche su 382) a quelle del design della comunicazione e interazione (19%, 74 ricerche su 382) giungendo infine alle aree del design strategico e del design dei servizi e dei sistemi complessi (23,5%, 90 ricerche su 382).

Questa presenza di una diversità disciplinare rappresenta si-curamente uno dei punti di forza del sistema che testimonia la capacità della ricerca universitaria di non sovrapporsi in maniera omologata alle pratiche professionali di ricerca e progetto che sono ancora in larga misura centrate sui settori di vocazione tipici del Made in Italy.

Traditionally it has been thought that design (and research in design) refers to and aims at stimulating innovation in processes of conception and production of industrial products. Definitely, this could still be considered to be at the heart of our discipline even if the data surveyed by research proves that the discipli-nary perimeter is by now much more evolved and mixed. The data definitely show that the evolutionary path of articulation and specialization which the discipline has completed in the last fifteen years has brought to light a complex and advanced disci-plinary geography. Indeed, we can affirm that acknowledging that a strong concentration of interests lies in the field of product design, fashion design, design of materials and components (44%, 169 research activities out of 382), design has increasingly turned its attention towards new territories which range from the design of environments (13%, 48 research activities out of 382) to that of de-sign of communication and interaction (19%, 74 research activities out of 382) and finally to the area of strategic design and services design and design of complex systems (23.5%, 90 research activities out of 382).

This presence of disciplinary diversity certainly represents a strength of the system which testifies to the capacity of univer-sity research in not passively overlapping research practices and professional projects which are still centered on typical Made in Italy sectors to a large extent.

Le aree disciplinari della ricerca in designThe disciplinary areas of research in design

iv.8

“... sicuramente nell’ambito del design oggi è possibile trovare nuovi sensi per il progetto, non soltanto relativamente al sistema degli oggetti materiali, ma anche dei sistemi sociali, dell’ambiente, della città e delle relazioni che i tessuti produttivi hanno con il sistema sociale e abitativo...”

“…it is certainly possible in the design field today to find new meanings for design, not only in relation to the system of material objects, but also to social systems, to the environment, to urban areas and the re-lationships between production networks and social and housing sys-tems…”

PATrIZIA rANZO - SeconDa unIveRSItà DeglI StuDI DI napolI

drm interview

56 | 57

Page 57: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

19%Design DellA comunicAzione e interAzionecOMMunicaTiOn anD inTeRacTiOn DeSign

31%Design Del proDottoPRODucT DeSign

23,5%Design strAtegico, Design Dei servizi e Dei sistemi complessiSTRaTegic DeSign, DeSign Of SeRviceS anD cOMPlex SySTeMS

5,5%Design Dei proDotti per lA moDAfaSHiOn DeSign

8%Design Dei mAteriAli e Dei componenti DeSign Of MaTeRialS anD cOMPOnenTS

13%Design Degli AmBienti (interni eD esterni)DeSign Of enviROnMenTS (inTeRiORS anD exTeRiORS)

le ricerche e le aree disciplinariReSeaRcHeS anD DiSciPlinaRy aReaSBaSe = 382 (fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH©SDiagency_2008)

DRM

Page 58: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

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BZ

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Strategie, Servizi e SistemiStrategies, Services and Systems

Strategie, Servizi e Sistemi + ProdottiStrategies, Services and Systems + Products

Strategie, Servizi e Sistemi + Prodotti + MaterialiStrategies, Services and systems + Products + Materials

Prodotti + AmbientiProduct + Environments

Prodotti + Comunicazione e InterazioneProducts + Communication and Interaction

ProdottiProducts

Prodotti + MaterialiProducts + Materials

ModaFashion

MaterialiMaterials

Materiali + AmbientiMaterials + Environments

Materiali + ProdottiMaterials + Products

AmbientiEnvironments

Ambienti + Strategie, Servizi e SistemiEnvironments + Strategies, Services and Systems

Comunicazione e InterazioneCommunication and Interaction

Comunicazione e Interazione + Strategie, Servizi e SistemiCommunication and Interaction + Strategies, Services and Systems

BASE = RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

La ricerca in design: il mosaico delle aree disciplinariDesign research: the mosaic of disciplinary areas58 | 59

Page 59: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

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Strategie, Servizi e SistemiStrategies, Services and Systems

Strategie, Servizi e Sistemi + ProdottiStrategies, Services and Systems + Products

Strategie, Servizi e Sistemi + Prodotti + MaterialiStrategies, Services and systems + Products + Materials

Prodotti + AmbientiProduct + Environments

Prodotti + Comunicazione e InterazioneProducts + Communication and Interaction

ProdottiProducts

Prodotti + MaterialiProducts + Materials

ModaFashion

MaterialiMaterials

Materiali + AmbientiMaterials + Environments

Materiali + ProdottiMaterials + Products

AmbientiEnvironments

Ambienti + Strategie, Servizi e SistemiEnvironments + Strategies, Services and Systems

Comunicazione e InterazioneCommunication and Interaction

Comunicazione e Interazione + Strategie, Servizi e SistemiCommunication and Interaction + Strategies, Services and Systems

BASE = RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

DRM

Page 60: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

10

11

Lo spazio terapeutico. L’ambiente come metodo di cura per il malato di demenza (Fin-Mark). Therapeutic spaces. The environ-ment as treatment for the dementia sufferers (Fin-Mark)

IDEALI - Integrare Design e Arredo per L’autonomia Indivi-duale. IDealI - Integrating Design and Furnishing for Individual Autonomy

DRM05. Inclusione sociale e servizi per la salute e la qualità della vitadrm05. Social inclusion and services for health and quality of life

La ricerca è finalizzata a sviluppare ar-ticoli e arredi in campo sanitario con un migliore confort, accessbilità e si-curezza per categorie di utenti deboli come disabili, anziani e bambini.

This research aims to develop articles and furnishings for healthcare that are more comfortable, more accessible and safer to use for more vulnerable users such as the disabled, elderly and children.

Università e imprese | Universities and companiesRiva 1920; TiQuattro; o.M.M.; Solmet Srl; Fumagalli Srl; Politecnico di Milano

Ricerca finanziata da | Reasearch funded byRegione Lombardia: bando Metadistretti 2007

La ricerca ha studiato tutti gli aspetti progettuali formali, ergonomici, tec-nologici e produttivi relativi alla pro-gettazione degli ambienti dedicati alla deambulazione della persone affette da demenza senile ed Alzheimer.

This research has studied every aspect of formal, ergonomic, technological and production designing relating to the design of spaces dedicated to people suffering from senile dementia and Alzheimer’s disease.

Università | UniversitiesUniversità degli Studi di Genova

Ricerca finanziata da | Reasearch funded byfIn-MaRk Srl, Boero Bartolomeo Spa; Monetti Spa; Festa Srl; Silent Gliss Italia Srl; Gerflor Spa; SMec Srl; IDEA System Srl; Tunstall Italia Srl; Generali Arreda-menti Srl (2005-2006)

10 Prototipo di sedia a rotelle | Wheelchair prototype

11 Arredi per spazi terapeutici | Furniture products for therapeutic spaces

12 Prototipi realizzati con tecnologie ibride | Prototype of object realized with hybrid technology

13 Modello virtuale di capsula per il trasporto spaziale | Virtual model of a space transport capsule

60 | 61

Page 61: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

12

13

mmET - Motorised Momentum Exchange Tethers. MMet - Motorised Momentum Exchange Tethers

BAYEr Ag – Sviluppo di idee e applicazioni di tecnologie ibride. bayeR ag – Developing ideas and applications for hybrid technology

DRM06. Innovazione, industria e sviluppo hi-techdrm06. Innovation, industry and hi-tech development

La ricerca ha lavorato sullo sviluppo di nuove tipologie di prodotto utilizzando materiali ibridi. Sviluppo di nuovi con-cept, piani e modelli per produzioni in-novative di prodotti o gruppi di prodotti in cui le tecnologie ibride permettano nuove applicazioni.

This research worked on the develop-ment of new types of product using hybrid materials: new concepts, plans and models for the innovative produc-tion of products or groups of products where hybrid technologies permit new applications.

Università | UniversitiesUniversità degli Studi di Genova

Ricerca finanziata da | Reasearch funded byBayer ag (2003)

La ricerca ha sviluppato un sistema di propulsione per trasferire rifornimen-ti dall’orbita terrestre all’orbita di tra-sferimento lunare, fino al deposito sul suolo lunare. In questo ambito Space-Lab ha contribuito alla progettazione della capsula per il trasporto logistico necessaria per il completamento del sistema.

This research has developed a propul-sion system to transfer supplies from earth orbit to lunar transfer orbit and deposit on the moon. SpaceLab con-tributed to the designing of a capsule for the logistic transport required to complete the system.

Università | UniversitiesUniversità di Glasgow, Politecnico di Milano

Ricerca finanziata da | Reasearch funded byeSa e Alcatel Alenia Spazio - lea Project, Lunar Exploration Architecture (2005)

DRM

Page 62: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Il progetto DRM è stata anche l’occasione per effettuare una prima ricognizione sulla vision e sulla direzione del sistema design (ma forse anche del sistema produttivo che con esso interagisce), ov-vero sulla capacità della ricerca in design di anticipare nuovi temi e nuove risposte rispetto ai grandi temi del vivere contemporaneo e alle sfide economiche, sociali, culturali, ambientali delle nostre società.

Per realizzare questo esercizio di orientamento e scoperta è stata utilizzata una classificazione per aree tematiche generali, quelle che sono definite come Categorie drm nella metodologia co-struita per affrontare questo studio.

I primi risultati vedono il nostro sistema universitario impegnato in prima linea a sostenere il processo di rinnovamento del sistema manifatturiero nazionale, oggi particolarmente esposto ai venti della globalizzazione, lavorando allo sviluppo del nuovo Made in Italy e alla definizione dei futuri scenari dell’internazionalizzazio-ne (36%, 137 ricerche su 382).

Questo dato risulta particolarmente significativo se si analizza lo stretto collegamento a questa prima area e le ricerche che fanno parte della categoria riguardante i temi dell’innovazione, dell’in-dustria e dello sviluppo hi-tech (10% circa, 37 ricerche su 382).

Quasi la metà delle ricerche censite fa parte di quest’area se-gnalando, questa volta in modo non retorico, la capacità del si-stema universitario di contribuire fortemente alle questioni che riguardano la competitività produttiva ed economica del paese (vedere dato su ricerche applicate rispetto a queste due categorie).

In queste due aree sono presenti un insieme di ricerche di si-stema che vedono la compresenza di università, istituzioni e im-prese, finalizzati al trasferimento tecnologico e alla fertilizzazione incrociata tra settori, alla diffusione e allo scambio di buone pra-tiche per stimolare l’innovazione e la competitività delle imprese, soprattutto le PMI, attraverso l’utilizzo della ricerca in design.

Due macrotemi in cui la ricerca in design italiana sta dando un contributo fondamentale in termini di ricerca esplorativa, anche a livello internazionale, riguardano l’identità territoriale e le produ-zioni locali (7,6%, 29 ricerche su 382) e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali (7,9%, 30 ricerche su 382). Questi temi, che aprono a nuovi orizzonti disciplinari come quelli del design a scala territoriale per lo sviluppo locale e del design per i beni culturali, hanno visto la ricerca disciplinare impegnata a sperimentare stru-menti, azioni-pilota e iniziative per favorire uno sviluppo alter-nativo delle aree locali con ritardi di sviluppo e delle loro risorse (filiere agroalimentari, turismo e ospitalità, neo-artigianato).

In buona parte connessa alle due precedenti è la categoria Energia, mobilità e ambiente (11,5%, 43 ricerche su 382) che vede il tema del design per la sostenibilità impegnato a ridefinire nuove modelli di consumo e fruizione di beni e servizi a basso impatto ambientale e a individuare sistemi di prodotti/servizi sostenibili per la gestione delle risorse energetiche e dei flussi di mobilità delle persone e delle merci.Importante è anche la presenza delle categorie DRM relative all’In-clusione sociale e servizi per la salute e la qualità della vita (4,5%,17 ricerche su 382) e alla categoria Qualità urbana e della sicurezza (3%,11 ricerche su 382) in cui la ricerca in design sta muovendo i suoi passi cercando soluzioni innovative rispetto ai problemi lega-ti alle disabilità e alle strutture e i servizi per la cura alla persona, ma anche alle nuove emergenze legate alla sicurezza e alla qualità della vita, soprattutto nelle metropoli e sui luoghi di lavoro.

Peculiare infine l’importante rilevazione della categoria Educa-zione, processi formativi e della ricerca scientifica e tecnologica in

The DRM project was also an opportunity to perform the first test of the vision and direction of the design system (but perhaps also of the productive system with which it interacts), or rather of the capacity of research in design to predict new themes and new answers with regard to the major themes of contemporary living and the economic, social, cultural, environmental challenges of our society.

In order to perform this exercise of orientation and discovery, a classification of general thematic areas was used, those defined as DRM categories in the methodology constructed for this study.

The initial results find the university system mainly occupied with the sustaining processes of renewal of the national manu-facturing system, today particularly at risk due to globalization, working on the development of the new Made in Italy and defining future scenarios of internationalization (36%, 137 research activi-ties out of 382). This data is particularly important if we analyse the close connection of this first area to research which is part of the category involving themes of innovation, industry and hi-tech development (about 10%, 37 research activities out of 382).

Almost half of the research activities sampled are part of this research area indicating, this time in a non-rhetorical way, the capacity of the university system to strongly contribute to issues involving the competitive productivity and economics of the country (the figures of applied research in the categories 1 and 6 surpass 60% with 110 research activities out of 174).

In these two areas, an array of research systems are present which include universities, institutions and companies, aimed at technology transfer, cross-fertilization among sectors, diffusion and exchange of best practices in order to stimulate innovation in and competitivity of companies, specially PMI, through the use of research in design.

The two macro themes in which design research in Italy is making a fundamental contribution in terms of exploratory re-search even at the international level, involve territorial identity and local production (7.6%, 29 research activities out of 382) and development of cultural and environmental assets (7.9%, 30 research activities out of 382). These themes, which open new disciplinary frontiers such as that of design on territorial scale for local develop-ment and design of cultural heritage and enviromental assets, have seen this disciplinary research involved in experimenting with instruments, pilot programs and initiatives which favor alterna-tive methods of development in slowly developing local areas and their resources (food farming industry, tourism and hospital-ity, neo-craftsmanship).

Connected to the two preceding ones to a large extent, there is the category of Energy, mobility and the environment (11.5%, 43 research activities out of 382) which sees the theme of design for sustainability involved in the redefinition of new models of consumption and creation of assets and services with low envi-ronmental impact and in identification of systems of sustainable products/services for the management of energy resources and of mobility trends of people and products.

The presence of DRM categories related to Social inclusion and services for health and quality of life (4.5%, 17 research activities out of 382) and to Urban quality and security (3%, 11 research ac-tivities out of 382) is also important. Here, research in design is taking the first steps in finding innovative solutions to problems related to disability and to facilities and services for the treat-ment of people, but also to new issues related to security and quality of life, specially in metropolis and its work places.

Le categorie interpretative drmdrm mapping categories

iv.9

62 | 63

Page 63: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

cui il sistema offre la punta avanzata del processo di riflessione su approcci metodologici, strumentali, operativi ai processi dell’ap-prendimento e della ricerca nel campo del design (12%, 47 ricerche su 382).

Finally, there is the peculiar but important survey of the catego-ry Education, training and scientific and technological research proc-esses in which the system offers an advanced thought process on methodological, instrumental, operational approaches applied to learning and research processes (12%, 47 research activities out of 382) .

“...fare ricerca di design significa principalmente promuovere una serie di azioni per il progressivo avvicinamento e un dialogo tra l’università e il mondo delle imprese distrettuali...”

“…doing design research primarily means promoting a series of actions to bring university and the world of industrial districts closer together, stimulating dialogue between them…”

ANTONIO mArANO - unIveRSItà DeglI StuDI DI chIetI

drm interview

DRM07. Energia, mobilità e ambientedrm07. Energy, mobility and environment

14

Teknema Veicoli ibridi a basso impatto ambientale.Low environment impact, hybrid Teknema Vehicles

La ricerca, partendo da uno studio approfondito sui veicoli esistenti, ha sviluppato nuovi concept per il tra-sporto urbano individuale ed ipotizza-re soluzioni per l’utilizzo di materiali innovativi.

Thi research developed a detailed study of existing vehicles, the project developed new concepts for individual urban transport and hypothesised de-sign solutions for the use of innova-tive materials

Università | UniversitiesUniversità degli Studi di Chieti e Pescara con l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (Dip. di ingegneria nucleare)

Ricerca finanziata da | Reasearch funded byTeknema (2003)

14 Modello di veicolo sostenibile | Model of a sustainable vehicle

DRM

Page 64: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

MI FI GE ROMA TO NA2 CH - PE BZ VE CAM NA

MI

CENTROCENTRE

NORDNORTH

ITALIAITALY

TO FI GE ROMA NA2 BZ NA

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MI GE VE NA2 ROMA

MI TO BZ GE FI VE NA2 CAM

MI GE TO VE PE FI ROMA CAM

MI FI TO GE BZ ROMA NA

SUDSOUTH

DRM06

DRM05

DRM04

DRM03

DRM02

DRM01

DRM07

DRM08

Nuovo Made in Italy e scenari dell'internazionalizzazioneNew Made in Italy and the scenarios of internationalization

Identità, territorio e produzioni localiIdentity, territory and local production

Valorizzazione dei beni culturali e ambientaliDevelopment of cultural heritage and environmental assets

Qualità urbana e sicurezzaUrban quality and security

Inclusione sociale e servizi per la salute e la qualità della vitaSocial inclusion and services for health and quality of life

Innovazione, industria e sviluppo hi-techInnovation, industry and hi-tech development

Educazione, processi formativi e della ricerca scientifica e tecnologicaEducation, training and scientific and technological research processes

Energia, mobilità e ambienteEnergy, mobility and environment

BASE = RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

Oltre il Made in Italy: le nuove frontiere della ricerca in designBeyond Made in Italy: the new frontiers of research in design64 | 65

Page 65: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

MI FI GE ROMA TO NA2 CH - PE BZ VE CAM NA

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CENTROCENTRE

NORDNORTH

ITALIAITALY

TO FI GE ROMA NA2 BZ NA

MI GE NA TO VE BZ CAM ROMA NA2

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MI TO BZ GE FI VE NA2 CAM

MI GE TO VE PE FI ROMA CAM

MI FI TO GE BZ ROMA NA

SUDSOUTH

DRM06

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DRM08

Nuovo Made in Italy e scenari dell'internazionalizzazioneNew Made in Italy and the scenarios of internationalization

Identità, territorio e produzioni localiIdentity, territory and local production

Valorizzazione dei beni culturali e ambientaliDevelopment of cultural heritage and environmental assets

Qualità urbana e sicurezzaUrban quality and security

Inclusione sociale e servizi per la salute e la qualità della vitaSocial inclusion and services for health and quality of life

Innovazione, industria e sviluppo hi-techInnovation, industry and hi-tech development

Educazione, processi formativi e della ricerca scientifica e tecnologicaEducation, training and scientific and technological research processes

Energia, mobilità e ambienteEnergy, mobility and environment

BASE = RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

DRM

Page 66: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

DRM07. Energia, mobilità e ambientedrm07. Energy, mobility and environment

15

FOTOFUN_elementi fotovoltaici multifunzionali ad elevata integrabilità architettonica. FOTOFUN_easy-to-integrate multi-functional photovoltaic elements

La ricerca ha definito i criteri per una migliore integrazione dei sistemi foto-voltaici con gli elementi ampiamente usati nelle tecniche costruttive come brise-soleil, tegole e pareti ventilate.

This research has defined criteria for the greater integration of photovoltaic systems with widely used elements in building such as brise soleil, roof tiles and ventilated walls.

Università e imprese | Universities and companiesSeconda Università degli Studi di Napoli, Elettro Sannio snc (Benevento)

Ricerca finanziata da / Reasearch funded byMinistero Attività Produttive: II Bando pIa Innovazione 2005

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Elene TT. E-learning Network for teaching training.Elene TT. E-learning Network for teaching training

La ricerca Elene TT si propone di migliorare la capacità di utilizzo pe-dagogico delle Ict degli insegnanti attraverso la creazione di un Centro Risorse per l’Apprendimento Virtuale che mette in rete linee guida, risorse e strumenti condivisi per docenti, stu-denti e formatori.

The research focus behind Elene-tt is to improve the ability of Higher Edu-cation teachers to make pedagogical use of Ict, through the development of a Virtual Learning Resource Centre providing guidelines and resources for both teacher trainers and teachers themselves and through student-dri-ven teacher training actions, pooling and testing tools and approaches de-veloped by each of the partners in the wider European context.

Università / UniversitiesPolitecnico di Milano (I), University of Bremen (De), Universitat Oberta de Cata-lunya - uoc (eS), University of Helsinki, for the Finnish Virtual University - fvu (fI), Helsinki University of Technology, for the Finnish Virtual University - fvu (fI), University of Umeå (Se), University of Utrecht (nl), Maria Curie Sklodowska University, for the Polish Virtual University - pvu (pl).

Ricerca finanziata da: / Reasearch funded by:ue (2005-2006)

DRM 8. Educazione, processi formativi e della ricerca scientifica e tecnologicadrm 8. Education, training and scientific and technological research processes

15 “Diamond dual tile pv” tegola fotovoltaica | “Diamond dual tile pv” the photovoltaic tile

16 Home page della piattaforma l'E-learning Elene tt | Elene TT e-learning web platform home page

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Page 67: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

37%Drm01.nuovo mADe in itAly e scenAri Dell'internAzionAlizzAzione DRM01.new MaDe in iTaly anD THe ScenaRiOS Of inTeRnaTiOnalizaTiOn

8,5%Drm02.iDentità, territorio e proDuzioni locAli DRM02. iDenTiTy, TeRRiTORy anD lOcal PRODucTiOn

8%Drm03.vAlorizzAzione Dei Beni culturAli e AmBientAliDRM03.DevelOPMenT Of culTuRal HeRiTage anD enviROnMenTal aSSeTS

3%Drm04.QuAlità urBAnA e sicurezzADRM04. uRBan qualiTy anD SecuRiTy

12,5%Drm05.inclusione sociAle e servizi per lA sAlute e lA QuAlità DellA vitADRM05.SOcial incluSiOn anD SeRviceS fOR HealTH anD qualiTy Of life

11%Drm06.innovAzione, inDustriA e sviluppo hi-techDRM06.innOvaTiOn, inDuSTRy anD Hi-TecH DevelOPMenT

13%Drm07.energiA, moBilità e AmBienteDRM07.eneRgy, MOBiliTy anD enviROnMenT

13%Drm08.eDucAzione, processi formAtivi e DellA ricercA scientificA e tecnologicADRM08.eDucaTiOn, TRaining anD ScienTific anD TecHnOlOgical ReSeaRcH PROceSSeS

le categorie drm per la ricerca universitariaacaDeMic ReSeaRcH: DRM caTegORieSBaSe = 116 (fOnTe: DRM ReSeaRcH©SDiagency_2008)

DRM

Page 68: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Un dato assai interessante seppur non completo10 è quello riguar-dante il valore economico complessivo dell’attività di ricerca in de-sign.

Il dato ci parla di un valore complessivo di 23.086.000 € la ricer-ca svolta in Italia a livello universitario nel periodo 2003-2007.

Questo dato è interessante perché costituisce la prima rileva-zione storica reale della capacità produttiva del sistema della ricer-ca universitaria, il cui valore complessivo rispecchia una indubbia capacità di attivare e gestire in maniera professionale l’attività di ricerca in design.

In termini di valore relativo Milano dimostra la sua capacità di fungere da volano del sistema.

Interessanti anche i dati relativi a Genova, Torino, Roma e Na-poli/Aversa che segnalano anche in questo caso l’attivazione di una proficua relazione con il territorio e con il sistema produttivo e isti-tuzionale.

Unico dato comparativo possibile è quello relativo alla stima della produttività media dei ricercatori italiani in design. Dividendo il valore di 23.086.000 € per i 12311 docenti ricercatori icaR 13 (che fanno ricerca come attività part-time, in modo complementare alla didattica) si ottiene, per il periodo 2003-2007, un valore economico medio generato da ciascun ricercatore pari a 187.000 €, circa 37.500 € all’anno pro capite.

Cercando un confronto dal punto di vista internazionale, il valo-re complessivo della ricerca universitaria in design attivata in Italia è dimensionalmente paragonabile al budget stanziato annualmente da alcuni Paesi europei per le attività dei propri design council, de-sign center e agenzie nazionali per la promozione del design12 .

10 Il dato economico riferimento a un campione di 10 delle 12 università analiz-zate (non hanno fornito dati le sedi di Bolzano e Venezia) . Il dato economico fa comunque riferimento alla grande maggioranza delle ricerche censite: 370 su 382 ricerche.

11 Il dato fa riferimento ai ricercatori IcaR 13 delle università censite (123 su 127 a livello nazionale)

12 Nel 2003 il budget stanziato per il Design Council (uk) era 10.000.000 di Euro, 2.000.000 di Euro per l’If di Hannover (Germania), 5.000.000 di Euro per il DDk Danish Design Centre (Danimarca), 1.000.000 di Euro per l’apcI (France).

A very interesting though incomplete data10 concerns the total economic value of research activity.

The figures speak of a total value of 23,086,000 euro for re-search carried out on a national level in the period 2003-2007.

The figure is interesting because it constitutes the very first real recording of the production capability of the university re-search system, the overall value of which reflects an indisput-able capability of activating and managing design research ac-tivities, in a professional manner.

In terms of relative value, Milan has demonstrated its capac-ity to act as driver of the system.

Interesting too are the data for Genoa, Turin, Rome and Na-ples/Aversa, which also reveal the activation of a profitable re-lationship with their local areas and production and institution systems.

The only comparative data possible concerns the average productivity of Italian design researchers. Dividing the value of 23,086,000 Euro by 12311 IcaR 13 research teachers (operating part-time) we get an average economic value of 186,000 Euro generated per person in the 2003-2007 period (37.500 Euro per year). The overall value of university design research in Italy is comparable to the budget earmarked yearly in some European countries for the activities of their design councils, design cen-tres and national agencies for the promotion of design12.

10 The economic value is related to 10 of 12 of the universities considered in the survey (data have not provided by Bolzano and Venice universities). However the economic value concerns the greater number of research surveyed (370 out of 382)

11 Data concerns the researchers included in the IcaR 13 sector of universities included in the survey (123 out of 127)

12 In 2003, the budget for Design Council (uk) was Euro 10,000,000, for If Han-nover Euro 2,000,000, for the DDk Danish Design Centre Euro 5,000,000, for apcI (France) Euro 1,000,000

Il valore economico della ricerca in designThe economic value of design research

iv.10

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Le relazioni tra le università nelle ricerche finanziate dal MIUR Research links between design universities (in researches funded by miur)

MIUR è il Ministero per l'Università e la Ricerca. Le ricerche MIUR realizzate dalle università nel periodo 2003-2007 sono visibili sul sito web www.miur.it o sul portale ufficiale della Ricerca Italiana - www.ricercaitaliana.it. MIUR is the Ministry for University and Research. MIUR researches, carried out by Universities in the 2003-2007 period, are available on www.miur.it and on www.ricercaitaliana.it (the official Italian Research portal).

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Su un totale di 16 università censite dal progetto DRM, 9 prevedono un Dottorato di Ricerca in Design per un totale di 15 Corsi di Dotto-rato attivi sul territorio nazionale. Di questi il Politecnico di Milano offre 4 Corsi di Dottorato, il Politecnico di Torino 3 per un totale di 15 Corsi di Dottorato attivi sul territorio nazionale, di cui uno è costi-tuito in collaborazione tra Seconda Università degli Studi di Napoli e Università degli Studi di Firenze.

Nel periodo 2003-2007 tra le Università considerate risultano 8 Corsi di Dottorato con Cicli conclusi: tra quesi 5 corsi sono presenti al Nord (62,5%), 1 al centro (12,5%), 2 al Sud e Isole (25%). Dei Corsi di Dottorato considerati infatti la maggior parte ha una storia re-cente. All’interno del panorama italiano il primo Corso di Dottorato è stato quello del Politecnico di Milano, fondato nel 1990, seguito da quello dell’Università degli Studi di Palermo attivato nel 1991. Tra i 15 Corsi attivi non ancora conclusi quelli istituiti dall’ Università de-gli Studi di Genova, dall’ Università degli Studi di Firenze, dall'Uni-versità degli Studi di Camerino e quello avviato in collaborazione tra l'Università degli Studi di Firenze e la Seconda Università di Napoli.

In generale, ogni Corso di Dottorato afferisce a Dipartimenti di diversa natura, in cui l’area del design è integrata in alcuni casi a quelle di Architettura, Tecnologie e Arti Figurative anche perché, storicamente, l’attivazione dei Corsi di Dottorato in Design è nata nei Dipartimenti legati alle Facoltà di Architettura.

Questa relazione produttiva tra Design e le altre discipline influ-isce ovviamente sulla natura e l’orientamento tematico delle ricer-che dottorali prodotte, influenzandone i risultati. In questo senso la relazione con le discipline dell’Architettura è forte anche per ragio-ni storiche ed è quindi quella più rappresentata all’interno dei Corsi di Dottorato in Design in Italia.

Among the 16 universities sampled by the DRM project, 9 provide a Ph.D. program in Design making a total of 15 Ph.D. programs active in the national territory. Of these, the Politecnico di Mi-lano offers 4 Ph.D. programs, the Politecnico di Torino offers 3 making a total of 15 Ph.D. programs active in the national terri-tory, of which one is constituted in collaboration with Seconda Università degli Studi di Napoli and Università degli Studi di Firenze.

In the 2003-2007 period, among the universities considered, there were 8 Ph.D. programs already completed: of these, 5 are present in the north (62.5%), 1 in the center (12.5%), 2 in the South and in the Islands (25%). The Ph.D. programs considered actu-ally have a recent history. Within the Italian panorama, the first Ph.D. program is that of Politecnico di Milano founded in 1990, followed by that at Università degli Studi di Palermo in 1991. Of the 15 active programs not yet concluded, there are those insti-tuted by Università degli Studi di Genova, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Camerino and that initiated in collaboration with the sites in Florence and Naples.

In general, every Ph.D. program pertains to a Department of a different nature, in which the area of Design is integrated in some cases with those of Architecture, Technologies and Figu-rative Arts also because, historically, the activation of a Ph.D. program in Design was in Departments connected to the Faculty of Architecture.

This productive relationship between Design and other disci-plines obviously has an influence on the thematic nature and ori-entation of Ph.D. programs put in place and affects their results. In this sense, the relationship with disciplines of Architecture is strong also for historical reasons and is the one more commonly found within Ph.D. programs in Design in Italy.

v I fatti e i numeri della ricerca dottorale in designFacts and figures of the ph.d. research in design

Natura e struttura dei Corsi di Dottorato in design in ItaliaNature and structure of design ph.d. programs in italy

v.1

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Page 73: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

9corsi Di DottorAto nel norD itAliA PH.D.cOuRSeS in THe nORTH Of iTaly

3corsi Di DottorAtonel centro itAliA PH.D.cOuRSeS in THe cenTRe Of iTaly

2corsi Di DottorAto nel suD itAliA e isolePH.D.cOuRSeS in THe SOuTH Of iTalyanD iSlanDS

1corso Di DottorAto in comune trA Due università(firenze+nApoli) PH.D.cOuRSe SHaReD By TwO univeRSiTieS (fiRenze+naPOli)

università con corsi di dottoratouniveRSiTieS wiTH PH.D. cOuRSeS(fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH©SDiagency_2008)

DRM

Page 74: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

La modalità di organizzazione della didattica interna, per i Corsi di dottorato presi in esame, può essere suddivisa in due grandi cate-gorie:

organizzazione didattica con tutorship• , ovvero un modello di formazione che prevede un percorso di apprendimento basa-to prevalentemente sulla stretta relazione tra Dottorando e Docente di riferimento (Tutor), con il quale il dottorando con-corda il percorso formativo e di ricerca;organizzazione didattica strutturata (by coursework)• , ovvero un modello che prevede una Scuola di Dottorato organizza-ta in Corsi specifici, i quali hanno valore anche in termini di crediti formativi.

Al primo modello si rifanno l’Università iuav di Venezia, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” la struttura by tutorship caratterizza anche il Corso comune tra Fi-renze e Napoli, le altre Università al contrario prevedono una strut-tura didattica organizzata by coursework.

Per le Università che adottano un’organizzazione didattica strut-turata sono state dunque individuate le diverse offerte formative suddivise in base alla natura del programma. Risulta che tutte le 8 Università considerate offrono formazione propedeutica13, 6 di que-ste hanno corsi di formazione di base alla ricerca14 e formazione spe-cialistica alla ricerca15. Solo 3 prevedono corsi di formazione di base alla ricerca.

Il modello complessivo che emerge è quindi ancora duplice: da un lato un percorso formativo che impegna attivamente il Candidato all’interno della struttura accademica coinvolgendolo in attività di apprendimento istituzionalizzate integrate nel proprio curriculum, dall’altro un percorso formativo in cui il dottorando apprende pre-valentemente grazie alla relazione maieutica ed al confronto con il Tutor e la comunità scientifica di riferimento. È da sottolineare co-munque come la netta prevalenza della formazione strutturata dei Corsi di Dottorato nazionali sia organizzata all’interno di Scuole di Dottorato (11 su 14), ciò comporta che per l’attività di ricerca al Can-didato è richiesto impegno e partecipazione attiva all’interno della struttura in cui si colloca e nei confronti della comunità scientifica.

13 Con formazione propedeutica si intendono quei corsi tipicamente legati alle disci-pline del design volti ad integrare la formazione nel settore disciplinare specifico

14 Con formazione di base alla ricerca si intendono quei corsi che mirano a fornire gli strumenti e la conoscenza base finalizzati alla pratica della ricerca

15 Con formazione specialistica alla ricerca si intendono quei corsi finalizzati all’esercizio della ricerca, alla riflessione sulla ricerca e alla produzione di ricerca

The method of organization of internal didactics, for Ph.D. pro-grams under consideration, may be subdivided into two big cat-egories:

didactic organization with tutorship,• or rather a training model which predominantly provides a learning path based on the close relationship with reference Ph.D. can-didates and teachers (Tutor), together with whom the Ph.D. candidate decides on the training course and research;structured didactic organization (by coursework)• , or rather a model which provides a Doctorate program organized by specific Courses, which also have value in terms of ECTU.

The first model is followed by Università Iuav di Venezia, Uni-versità degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Roma

“La Sapienza”. The structure by tutorship also characterizes the joint Program between Florence and Naples, while the other uni-versities follow a didactic structure organized by coursework.

For the universities which adopt a structured didactic organi-zation, diverse training offers have been identified subdivided on the basis of the nature of the program. It is seen that of the 8 universities considered, all offer preparatory training13 and 6 have basic training courses on research14 and specialized training on research15. Only 3 provide basic training courses on research.

The overall model which emerges is thus still dual: on one hand a training course which actively involves the Candidate within the academic structure with his/her participation in learning activities which are institutionalised and integrated in his/her own curriculum, and on the other hand, a training course in which the Ph.D. candidate predominantly learns thanks to the maieutic relationship and meetings with the reference Tutor and the scientific community. It should however be underlined that the clear predominance is of structured training in national Ph.D. programs organized within the Doctorate programs (11 out of 4). This means that for research activity, commitment and ac-tive participation at the site and in meetings with the scientific community is demanded from the Candidate.

13 By preparatory training we mean those courses tipically linked to design disci-plines

14 By basic training course of research we mean those courses which aim to supply PhD students with the basic tools and knowledge

15 By specialized training on research we mean those courses which aim both practical research production and activities and research observation to

La struttura della didatticaThe didactic structure

v.2 1174 | 75

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11corsi con orgAnizzAzione DiDAtticA con tutorshipPH.D cOuRSeS wTH a TuTORSHiP ORganizaTiOn

4corsi con orgAnizzAzione DiDAtticA strutturAtA (By coursework)PH.D cOuRSeS wiTH a cOuRSewORk ORganizaTiOn

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Page 76: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Per comprendere quale sia la relazione tra il numero di dottori di ricerca in Disegno Industriale e quello nazionale sono stati confron-tati i dati ricavati dal sito del MuR e quelli scaturiti dall’attività di mappatura. Il campione nazionale per il periodo 2003-2007 risulta essere di 13.90316 candidati all’interno di tutte le aree disciplina-ri di ricerca. Tra questi la media di dottorandi ammessi per anno nell’area del Design è un numero pari a circa 66%, dei quali il 7,6% è di stranieri17.

A partire dall’anno di fondazione del primo dottorato di ricerca in Disegno Industriale il numero totale di dottori iscritti risulta pari a 220. Considerando il periodo 2003-2007 il campione si riduce a 116 candidati che hanno conferito il titolo di Dottore di Ricerca in Disegno Industriale.

Secondo una distribuzione geografica risulta che il 70,7% della ricerca risiede nel Nord, il 6,9% al Centro, il 22,4% al Sud. Le 116 dissertazioni considerate risultano così suddivise: 77 Politecnico di Milano, 18 Università degli Studi di Palermo, 8 Università degli Stu-di di Roma “La Sapienza”, 8 Seconda Università degli Studi di Napoli, 4 Politecnico di Torino, 1 Università IUAV di Venezia. La numerosità dipende dal numero dei Corsi di dottorato attivi per ognuna delle sedi accademiche e dalla relativa fondazione, risulta comunque si-gnificativo che il Politecnico di Milano con i relativi 3 Corsi censiti rappresenti esso stesso il 66,4% della ricerca dottorale nazionale18.

16 Dato integrato 2003-2006 (fonte: http://statistica.miur.it)

17 Le Università che dichiarano la partecipazione di dottorandi stranieri sono il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Genova, l’ Università degli Studi di Camerino Su questo dato non siamo in possesso delle informazioni sulla provenienza geografica dei candidati. Sarebbe inoltre interessante comprendere se all’interno dei Corsi sono previste borse di studio specifiche per candidati stra-nieri in modo da definire se la partecipazione di candidati stranieri è incentivata in modo diretto.

18 Il numero dipende dall’anno di fondazione e dunque dal numero di cicli di dottorato che rientrano nel periodo 2003-2007: 5 polIMI - Disegno industriale e Comunicazione Multimediale InDaco; 2 polIMI- Disegno e Metodi di Sviluppo Prodotto InDaco + Dip. Meccanica; 6 polIMI - Architettura di Interni e Allesti-mento InDaco + DIap; 3 polIto - Innovazione Tecnologica per l’architettura e il Disegno Industriale – DeneR; 5 unIpa - Dottorato in Disegno Industriale, arti figurative e applicate - Dipartimento di Design; 3 Sun - Design Industriale Am-bientale e Urbano – DISpaMa; 6 UNIROMA1 - Disegno Industriale. Design, Arte e Nuove Tecnologie – Itaca; 1 Iuav - Scienze del Design – DaDI.

To understand the relationship between the number of Ph.D. pro-grams in Design and national programs, data obtained from the site of MIuR were compared to those obtained from mapping. The national sample for the 2003-2007 period shows 13,903 can-didates16 in the total disciplinary area of research. Of these, the average number of Doctorate candidates admitted each year in the area of Design is 66%, of which about 7.6% is composed of foreigners17.

Starting from the founding year of the first Ph.D. program in Design, the total number of candidates who enrolled was 220. Considering the 2003-2007 period, this sample is reduced to 116 candidates who were given the Ph.D. in Industrial Design.

According to geographic distribution, it is found that 70.7% of research takes place in the North, 6.9% in the Center, 22.4% in the South. The 116 dissertations considered are subdivided as follows: 77/Politecnico di Milano, 18/Università degli Studi di Palermo, 8/Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, 8/Sec-onda Università degli Studi di Napoli, 4/Politecnico di Torino, 1/Università IUAV di Venezia. The number depends on the number of active Doctorate programs in each of the academic sites and on the related establishment. However, it is seen that Politecnico di Milano with 3 related programs sampled represents by itself 66.4% of the national Doctorate programs18.

16 Data integration 2003-2006 (source: http://statistica.miur.it)

17 Universities which declare that the participation to foreign Ph.Ds are Politec-nico di Milano, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi di Cam-erino.On these data we are not in possess of any pieces of information about the stu-dents’ nationality. It would be interesting to understand if specific grants for foreign candidates are available, in order to clarify if the partecipation of foreign members is somehow directly encouraged.

18 The number depends on the Ph.D. foundation year and also from the number of Ph.D. course series in the period between 2003 and 2007: 5 polIMI - Disegno industriale e Comunicazione Multimediale InDaco; 2 polIMI- Disegno e Me-todi di Sviluppo Prodotto InDaco + Dip. Meccanica; 6 polIMI - Architettura di Interni e Allestimento InDaco + DIap; 3 polIto - Innovazione Tecnologica per l’architettura e il Disegno Industriale – DeneR; 5 unIpa - Dottorato in Disegno Industriale, arti figurative e applicate - Dip. di Design; 3 Sun - Design Industriale Ambientale e Urbano – DISpaMa; 6 UNIROMA1 - Disegno Industriale, Design, Arte e Nuove Tecnologie – Itaca; 1 Iuav - Scienze del Design – DaDI.

I numeri del DottoratoThe figures of the ph.d. programs

v.3

“...il dibattito teorico e la ricerca teorica dovrebbero essere fondamentali per orientare la ricerca [di design n.d.r.] in senso corretto...”

“…theoretical debate and research should be fundamental to steering [design editor’s note] research in the right direction…”

VANNI PASCA - unIveRSItà DeglI StuDI DI paleRMo

drm interview

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82norD itAliAnORTH Of iTaly

9centro itAliAcenTRe Of iTaly

26suD itAliA e isoleSOuTH Of iTaly anD iSlanDS

le dissertazioni di ricerca dottorale in design concluse (2003-2007)cOncluDeD PH.D. THeSiS (2003-2007)BaSe= 116 (fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH©SDiagency_2008)

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n° Ricerche | # Researches

n° Cicli Didattici | # Didactic Cycles(FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

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n° Ricerche | # Researches

n° Cicli Didattici | # Didactic Cycles(FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

La ricerca dottorale: i luoghi e le geografiePh.D. research: places and geographies

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Page 80: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Il quadro della ricerca dottorale in Italia nel periodo 2003-2007 ci restituisce un orientamento disciplinare articolato: sono presenti infatti tutti gli ambiti disciplinari più importanti come il Design del prodotto (con anche una piccolissima quota di Design per il prodotto moda), Design degli ambienti interni ed esterni, Design dei materiali e dei componenti, Design dei sistemi complessi/servizi/strategie, De-sign della comunicazione / interazione.

Per comprendere la natura dei temi affrontati dalle ricerche dottorali è stata svolta un’analisi degli abstract delle dissertazioni che sono poi stati clusterizzati con le stesse categorie adottate per analizzare la ricerca universitaria in design.

Il totale dei temi di ricerca vede una prevalenza dell’area disci-plinare del Design del prodotto (29,3%) e quello del Design degli am-bienti interni ed esterni (30,2%)19 con una buona percentuale per le aree discipinari del Design della comunicazione e interazione (18,1%) e del Design dei sistemi, dei servizi e delle strategie (13,8%). A seguire le recentemente costituite aree del Design dei materiali e dei compo-nenti (6,9 %) e del Design dei prodotti per la moda (1,7%).

19 La prevalenza delle aree tematiche relative al Design degli ambienti interni ed esterni rispecchia la relazione tra i dottorati di Design e quelli dell’area di Architettura che ne hanno dato origine.

The picture of national Ph.D. programs in Italy in the 2003-2007 period reflects a picture of divided disciplinary orientation: in-cluded are the most important disciplinary areas such as Product design (with a small quota for Fashion design), Design of internal and external environments, Design of materials and components, Design of complex systems/services/strategies, Design of com-munication/interaction.

To understand the nature of the themes encountered in Ph.D. programs, an analysis of the dissertation abstracts was performed which were then clustered with the same categories adopted in analysing university research in design.

The total of the research themes shows a predominance in the area of Product design (29.3%) and Design of internal and exter-nal environments (30.2%)19, with a good percentage in the disci-plinary areas of Design of communication and interaction (18.1%), and Design of systems, services and strategies (13.8%). This is followed by the recently constituted area of Design of materials and components (6.9%) and Fashion design (1.7%).

19 The high concentration of researches relevant to Interior Design is due to the relationship between Design Ph.D. and architecture Ph.D. from which they originated.

Le aree disciplinari della ricerca dottoraleDisciplinary areas of Ph.D. research

v.4

“...Fare ricerca è indispensabile (per) [...] individuare poi nuove prospettive, nuovi orizzonti, secondo cui orientare la disciplina...”

“…doing research is indispensable (to) […] then identify new perspectives, new horizons to which to orient the discipline…”

PAOLA gAmBArO - unIveRSItà DeglI StuDI DI genova

drm interview

80 | 81

Page 81: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

18%Design DellA comunicAzione e interAzionecOMMunicaTiOn anD inTeRacTiOn DeSign

29%Design Del proDottoPRODucT DeSign

14%Design strAtegico, Design Dei servizi e Dei sistemi complessiSTRaTegic DeSign, DeSign Of SeRviceS anD cOM-Plex SySTeMS

2%Design Dei proDotti per lA moDAfaSHiOn DeSign

7%Design Dei mAteriAli e Dei componenti DeSign Of MaTeRialS anD cOMPOnenTS

3o%Design Degli AmBienti (interni eD esterni)DeSign Of enviROnMenTS (inTeRiORS anD exTeRiORS)

le ricerche di dottorato e le aree disciplinari del designPH.D. ReSeaRcH anD DiSciPlinaRy aReaS Of DeSignBaSe= 116 PROjecTS (fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH©SDiagency_2008)

DRM

Page 82: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

NADIAeU

VESSD

PADI.AFeA

MIAIeA

MIDIeCM

MIAIeA

MIAIeA

NADIAeU

NADIAeU

ROMADIDANT

PADI.AFeA

TOITAeD

TOITAeD

MIDIeCM

MIDMSP

MIDIeCM

MIDIeCM

MIDMSP

ROMADIDANT

TOITAeD

ROMADIDANT

ROMADIDANT

PADI.AFeA

MIDIeCM

MIDIeCM

PADI.AFeA

MIDIeCM

MIDIeCM

MIDIeCM

MIDIeCM

MIDIeCM

PADI.AFeA

ROMADIDANT

NADIAeU

MIAIeA

NADIAeU

PADI.AFeA

ROMADIDANT

PADI.AFeA

Strategie, Servizi e SistemiStrategies, Services and Systems

Strategie, Servizi e Sistemi + ProdottiStrategies, Services and Systems + Products

Strategie, Servizi e Sistemi + Prodotti + MaterialiStrategies, Services and Systems + Products + Materials

Prodotti + AmbientiProduct + Environments

Prodotti + Comunicazione e InterazioneProducts + Communication and Interaction

ProdottiProducts

Prodotti + MaterialiProducts + Materials

ModaFashion

MaterialiMaterials

Materiali + AmbientiMaterials + Environments

Materiali + ProdottiMaterials + Products

AmbientiEnvironments

Ambienti + Strategie, Servizi e SistemiEnvironments + Strategies, Services and Systems

Comunicazione e InterazioneCommunication and Interaction

Comunicazione e Interazione + Strategie, Servizi e SistemiCommunication and Interaction + Strategies, Services and Systems

BASE = DISSERTAZIONI/THESIS (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

La Ricerca dottorale: il mosaico delle aree disciplinariph.d. research: the mosaic of disciplinary areas82 | 83

Page 83: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

NADIAeU

VESSD

PADI.AFeA

MIAIeA

MIDIeCM

MIAIeA

MIAIeA

NADIAeU

NADIAeU

ROMADIDANT

PADI.AFeA

TOITAeD

TOITAeD

MIDIeCM

MIDMSP

MIDIeCM

MIDIeCM

MIDMSP

ROMADIDANT

TOITAeD

ROMADIDANT

ROMADIDANT

PADI.AFeA

MIDIeCM

MIDIeCM

PADI.AFeA

MIDIeCM

MIDIeCM

MIDIeCM

MIDIeCM

MIDIeCM

PADI.AFeA

ROMADIDANT

NADIAeU

MIAIeA

NADIAeU

PADI.AFeA

ROMADIDANT

PADI.AFeA

Strategie, Servizi e SistemiStrategies, Services and Systems

Strategie, Servizi e Sistemi + ProdottiStrategies, Services and Systems + Products

Strategie, Servizi e Sistemi + Prodotti + MaterialiStrategies, Services and Systems + Products + Materials

Prodotti + AmbientiProduct + Environments

Prodotti + Comunicazione e InterazioneProducts + Communication and Interaction

ProdottiProducts

Prodotti + MaterialiProducts + Materials

ModaFashion

MaterialiMaterials

Materiali + AmbientiMaterials + Environments

Materiali + ProdottiMaterials + Products

AmbientiEnvironments

Ambienti + Strategie, Servizi e SistemiEnvironments + Strategies, Services and Systems

Comunicazione e InterazioneCommunication and Interaction

Comunicazione e Interazione + Strategie, Servizi e SistemiCommunication and Interaction + Strategies, Services and Systems

BASE = DISSERTAZIONI/THESIS (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

DRM

Page 84: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Le 116 ricerche censite sono state prima attribuite e poi suddivise, at-traverso un criterio di assegnazione multipla, alla seguenti categorie:

ricerca teorica• , riferendosi alle dissertazioni il cui taglio e finalità sono prevalentemente di matrice teorica e il cui ri-sultato implica la costruzione di nuovi strumenti concettuali. Gli approcci teorici sono stati considerati come strumentali alla ricerca.ricerca progettuale• , nel caso in cui la ricerca abbia come esito prevalente una riflessione strettamente correlata all’ambito del progetto/prodotto/servizio/comunicazione.ricerca strumentale• , se la ricerca indaga principalmente metodi, approcci e strumenti inerenti al campo disciplinare. Nello specifico la ricerca strumentale è considerata in base a 3 declinazioni e cioè strumenti per la ricerca, strumenti per la didattica, strumenti per il progetto.

Emerge da subito con forza il dato prevalente della ricerca strumen-tale (59,5%) che assieme a quello della ricerca teorico-strumentale (23,3%) sovrasta la ricerca progettuale e strumentale/progettuale rispettivamente ad un 5,2% più un 12,1%.

Il dato è significativo e testimonia il carattere di ricerca per la ricerca di molte tesi dottorali in design e, forse, ne sottolinea l’auto-referenzialità disciplinare e operativa.

La ricerca dottorale sembra essere in effetti focalizzata sulla co-struzione di strumenti concettuali, metodologici e progettuali che possano supportare i diversi ambiti della disciplina, dalla formazio-ne alla pratica di ricerca e progettuale.

Questo dato è ulteriormente rinforzato dall'analisi fine dell’orien-tamento della categoria della ricerca strumentale (che vale com-plessivamente 111 su 116 ricerche ovvero il 94,8%).

Questa ulteriore sottoarticolazione sottolinea ancora di più que-sta interpretazione: ben l’87,3% della ricerca strumentale si occupa di strumenti per il progetto, con un 9,1% che incrocia aspetti preva-lentemente teorici ed il 3,6% degli strumenti per la didattica.

The 116 research activities sampled were then subdivided, using a criteria of multiple assignment, into the following categories:

theoretical research• , dissertations with a prevalently theo-retical slant, the outcome of which implicates the construc-tion of new conceptual tools. The theoretical approaches were considered instrumental to the research.research by projects• , where the main outcome was strictly design/product/service/communication related.instrumental research• , where research is mainly into design related method, approach or tools. instrumental research is considered in terms of: research tools, didactic tools and design tools.

The predominance of instrumental research (59.5%) emerges immediately, which together with theoretical-instrumental research (23.3%), crushes project research and instrumental/project research respectively at 5.2% and 12.1%.

This data is important and testifies to the character of re-search for research on many Doctorate thesis in design, and, perhaps, underlines the disciplinary and operational self-refer-encing.

The Doctorate program, in effect, seems to be focused on the construction of conceptual, methodological and planning instru-ments which can support the different fields of the discipline, from training to the practice of research and design.

This data is further reinforced by the final analysis of the orientation of categories of instrumental research ( which has an overall value of 111 out of 116 research activities or 94.8%).

This further subdivision underlines this interpretation even more: a good 87.3% of instrumental research involves instru-ments for designing, with 9.1% involving predominantly theo-retical aspects and 3.6% involving didactic instruments.

La natura della ricerca dottoraleThe nature of Ph.D. research

v.5

84 | 85

Page 85: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

59,5%ricercA strumentAleinSTRuMenTal ReSeaRcH 12%ricercA progettuAle e strumentAle

ReSeaRcH By PROjecT anD inSTRuMenTal ReSeaRcH

23,5%ricercA teoricA e strumentAleTHeOReTical anD inSTRuMenTal ReSeaRcH

5%ricercA progettuAle ReSeaRcH By PROjecT

4%strumenti per lA DiDAtticA TOOlS fOR DiDacTical acTiviTieS

9%

la natura della ricerca dottorale in designTHe naTuRe Of PH.D. ReSeaRcH in DeSignBaSe= 116 DiSSeRTaziOni/THeSiS (fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH ©SDiagency_2008)

87%strumenti per il progettoTOOlS fOR DeSign acTiviTieS

gli orientamenti specifici della ricerca dottorale strumentaleSPecific cOuRSeS Of inSTRuMenTal ReSeaRcH in DeSignBaSe= 116 DiSSeRTaziOni/THeSiS (fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH ©SDiagency_2008)

strumenti per lA ricercATOOlS fOR ReSeaRcH acTiviTieS

DRM

Page 86: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

4 48

1713

27

69

14 6

4 3

1

2

7

17

ITALIAITALY

NORDNORTH

CENTROCENTRE

SUDSOUTH

BASE = DISSERTAZIONI/THESIS (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

Progettuale | By project

Teorica | Theoretical

Teorica + Strumentale | Theoretical + Instrumental

Strumentale + Progettuale | Instrumental + By project

Strumentale | Instrumental

La natura della ricerca dottorale: densità e connessioniNature of ph.d. research: density and connections

86 | 87

Page 87: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

4 48

1713

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ITALIAITALY

NORDNORTH

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BASE = DISSERTAZIONI/THESIS (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

Progettuale | By project

Teorica | Theoretical

Teorica + Strumentale | Theoretical + Instrumental

Strumentale + Progettuale | Instrumental + By project

Strumentale | Instrumental

DRM

Page 88: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

La lettura delle aree di orientamento tematico della ricerca dotto-rale restituisce un quadro d’insieme non del tutto allineato rispetto agli orientamenti tematici della ricerca universitaria in design.

La categoria Innovazione, industria e sviluppo hi-tech risulta come focus di ricerca prevalente (21,6%) seguita dall’area della Valo-rizzazione dei beni culturali e ambientali (16,4%) mentre esiste una distribuzione omogenea tra le aree del Nuovo Made in Italy e sce-nari dell'internazionalizzazione (15,5%) e Inclusione sociale e servizi per la salute e la qualità della vita (15,5%) seguita da quella inerente alla categoria della Qualità urbana e sicurezza (13,8%).

Queste sono infine seguite dalle aree relative a Identità, territo-rio e produzioni locali con il 6,9%, Energia, mobilità e ambiente con il 6% ed Educazione, processi formativi e della ricerca scientifica e tecnologica con il 4,3%.

I risultati descrivono dunque una ricerca dottorale impegnata a definire esplorazioni che non sono, almeno subito, spendibili.

La stratificazione delle tematiche e l’emergere di alcuni temi innovativi tipicamente nazionali come la Valorizzazione dei beni culturali e ambientali, l’Identità, territorio e produzioni locali e la Qualità urbana e sicurezza indicano che forse esiste, maggiormente attiva, un’attitudine sociale o ambientale nella ricerca dottorale.

L’oggetto dell’indagine dottorale arriva ad essere riflessivo: os-servare se stessa in termini di ricerca e formazione. Le riflessioni che ricadono in questo ambito sono infatti mirate a strutturare, am-pliare, decodificare il sapere che caratterizza questa disciplina nelle sue forme applicative e teoriche.

A reading of the areas of thematic orientation of Doctorate pro-grams reflects an overall image which is against the trend with respect to the thematic orientation of university research in design.

The category of Innovation, industry and hi-tech development appear as the most relevant focus of researches (21,6%) followed by the area of Development of cultural and environmental assets (16,4%) while there is seen a significant and homogeneous distri-bution within the area of New Made in Italy (15,5%), Social inclu-sion and health services and quality of life (15,5%) followed by the area of urban Quality and security (13,8%).

This is followed by the areas of Identity, territory and local pro-duction with 6,9%, the themes of Energy, mobility and environment 6% and Education, training processes and scientific and technologi-cal research with 4,3%.

The results therefore describe Doctorate programs involved in defining explorations which are not, at least not immediately, marketable.

The stratification of the themes and the emerging of certain innovative, typically national themes such as Development of cul-tural and environmental assets, Identity, territory and local produc-tion, urban Quality and security indicate that perhaps, there is a social or environmental aptitude, mostly active, in Ph.D. pro-grams.

The subject of investigation in Doctorate programs seems to be reflexive: observing itself in terms of research and training. The observations which are made in this field are actually aimed at structuring, amplifying, decoding the knowledge which char-acterizes this discipline in its applied and theoretical forms.

La relazione tra temi della ricerca dottorale e categorie drmThe relationship between themes of Ph.D. research and drm categories

v.6

88 | 89

Page 89: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

15,5%

6%

Drm01.nuovo mADe in itAly e scenAri Dell'internAzionAlizzAzione DRM01.new MaDe in iTaly anD THe ScenaRiOS Of inTeRnaTiOnalizaTiOn

6,9%Drm02.iDentità, territorio e proDuzioni locAli DRM02. iDenTiTy, TeRRiTORy anD lOcal PRODucTiOn

16,4%13,8%Drm04.QuAlità urBAnA e sicurezzADRM04. uRBan qualiTy anD SecuRiTy

15,5%Drm05.inclusione sociAle e servizi per lA sAlute e lA QuAlità DellA vitADRM05.SOcial incluSiOn anD SeRviceS fOR HealTH anD qualiTy Of life

21%Drm06.innovAzione, inDustriA e sviluppo hi-techDRM06.innOvaTiOn, inDuSTRy anD Hi-TecH DevelOPMenT

4,3%Drm08.eDucAzione, processi formAtivi e DellA ricercA scientificA e tecnologicADRM08.eDucaTiOn, TRaining anD ScienTific anD TecHnOlOgical ReSeaRcH PROceSSeS

Drm03.vAlorizzAzione Dei Beni culturAli e AmBientAliDRM03.DevelOPMenT Of culTuRal HeRiTage anD enviROnMenTal aSSeTS

Drm07.energiA, moBilità e AmBienteDRM07.eneRgy, MOBiliTy anD enviROnMenT

le categorie drm per la ricerca dottoraleDRM caTegORieS in PH.D. ReSeaRcH BaSe= 116 DiSSeRTaziOni/THeSiS (fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH©SDiagency_2008)

DRM

Page 90: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

DRM05 + 06

DRM05 + 01

DRM03 + 04

DRM02 + 01

DRM01 + 06

DRM01 + 02

DRM05 + 08

DRM07 + 04

CENTROCENTRE

NORDNORTH

ITALIAITALY

SUDSOUTH

TO - SPDI

MI - DIeCM

MI - DIeCM MI - DMSP

PA - DI.AFeAMI - AIeA

NA - DIAeU

PA - DI.AFeA

MI - DMSP MI - DIeCM NA - DIAeU PA - DI.AFeA

NA - DIAeU

PA - DI.AFeA

MI - DIeCM

MI - DIeCM PA - DI.AFeA

MI - DMSPMI - DIeCM

MI - AIeA MI - DIeCM

MI - AIeA MI - DIeCM

MI - AIeAMI - DIeCM

MI - DIeCM MI - AIeA

PA - DI.AFeA

TO - SPDI

ROMA - DIDANT

NA - DIAeU

PA - DI.AFeA VE - SSD

NA - DIAeU

ROMA - DIDANT

PA - DI.AFeAMI - DIeCMMI - AIeA

NA

BASE = DISSERTAZIONI/THESIS (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

DRM06

DRM05

DRM04

DRM03

DRM02

DRM01

DRM07

DRM08

Nuovo Made in Italy e scenari dell'internazionalizzazioneNew Made in Italy and the scenarios of internationalization

Identità, territorio e produzioni localiIdentity, territory and local production

Valorizzazione dei beni culturali e ambientaliDevelopment of cultural heritage and environmental assets

Qualità urbana e sicurezzaUrban quality and security

Inclusione sociale e servizi per la salute e la qualità della vitaSocial inclusion and services for health and quality of life

Innovazione, industria e sviluppo hi-techInnovation, industry and hi-tech development

Educazione, processi formativi e della ricerca scientifica e tecnologicaEducation, training and scientific and technological research processes

Energia, mobilità e ambienteEnergy, mobility and environment

I nuovi territori della ricerca dottorale in designNew territories of ph.d. research in design90 | 91

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DRM05 + 06

DRM05 + 01

DRM03 + 04

DRM02 + 01

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DRM01 + 02

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CENTROCENTRE

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TO - SPDI

MI - DIeCM

MI - DIeCM MI - DMSP

PA - DI.AFeAMI - AIeA

NA - DIAeU

PA - DI.AFeA

MI - DMSP MI - DIeCM NA - DIAeU PA - DI.AFeA

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MI - DIeCM PA - DI.AFeA

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MI - AIeA MI - DIeCM

MI - AIeAMI - DIeCM

MI - DIeCM MI - AIeA

PA - DI.AFeA

TO - SPDI

ROMA - DIDANT

NA - DIAeU

PA - DI.AFeA VE - SSD

NA - DIAeU

ROMA - DIDANT

PA - DI.AFeAMI - DIeCMMI - AIeA

NA

BASE = DISSERTAZIONI/THESIS (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

DRM06

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DRM04

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DRM01

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Nuovo Made in Italy e scenari dell'internazionalizzazioneNew Made in Italy and the scenarios of internationalization

Identità, territorio e produzioni localiIdentity, territory and local production

Valorizzazione dei beni culturali e ambientaliDevelopment of cultural heritage and environmental assets

Qualità urbana e sicurezzaUrban quality and security

Inclusione sociale e servizi per la salute e la qualità della vitaSocial inclusion and services for health and quality of life

Innovazione, industria e sviluppo hi-techInnovation, industry and hi-tech development

Educazione, processi formativi e della ricerca scientifica e tecnologicaEducation, training and scientific and technological research processes

Energia, mobilità e ambienteEnergy, mobility and environment

DRM

Page 92: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

CENTRO

NORD

ITALIA

SUD

DRM01

DRM02

DRM03

DRM04

DRM05

DRM06

DRM07

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CENTRE

NORTH

ITALY

SOUTH

DRM01

DRM02

DRM03

DRM04

DRM05

DRM06

DRM07

DRM08

RICERCHE UNIVERSITARIE | ACADEMIC RESEARCHES RICERCHE DI DOTTORATO | PH.D RESEARCHES

BASE = DISSERTAZIONI/THESIS RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

Ricerca accademica e dottorale: aree complementari e di convergenza Academic research and ph.d. research: complementary and converging areas92 | 93

Page 93: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

CENTRO

NORD

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DRM01

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DRM04

DRM05

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ITALY

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DRM01

DRM02

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RICERCHE UNIVERSITARIE | ACADEMIC RESEARCHES RICERCHE DI DOTTORATO | PH.D RESEARCHES

BASE = DISSERTAZIONI/THESIS RICERCHE/RESEARCHES (FONTE/SOURCE: DRM RESEARCH©SDIAGENCY_)

DRM

Page 94: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

A partire dal campione di 116 dissertazioni svolte nel periodo 2003 – 2007 sono stati anche raccolti i dati sulla carriera acca-demica/professionale dei soggetti che hanno terminato il proprio percorso di studi di Dottorato (sono 99 su 116, pari al 85,3% del campione).

In particolare è stato analizzato il dato riguardante l’esistenza di una collaborazione/ruolo post-doc con l’università stessa in cui si è svolto il ciclo di studi dottorale oppure la collaborazione/ruolo con altre università nazionali o straniere.

Dei 99 profili presi in esame, il 45,5% (45 su 99) ha un’attività di collaborazione permanente con la struttura accademica presso cui ha frequentato il dottorato, il 3% (3 su 99) collabora con altre sedi universitarie in Italia, mentre l’8% (8 su 99) opera con strutture ac-cademiche estere. Infine il 43,4% (43 su 99) svolge la propria carriera professionale all’esterno dell’università.

Per quanto riguarda l’ambito accademico, analizzando i 45 sog-getti che operano nelle università in cui si sono addottorati, il primo dato di rilievo riguarda coloro che lavorano come ricercatori strut-turati nel proprio ateneo, che rappresentano una esigua minoranza (solo 7 su 45), la maggioranza invece collabora con contratti tempo-ranei (38 su 45).

I ricercatori a tempo determinato (contract o assistant resear-chers) collaborano in prevalenza attraverso assegni di ricerca20 plu-riennali (28 casi su 45); per il resto, la relazione di lavoro è invece regolata da contratti temporanei di collaborazione occasionale o a progetto (10 su 45).

Analizzando i 43 soggetti che svolgono la carriera professionale all’esterno, si scopre che in molti casi il legame con l’università non si interrompe completamente. Se la maggioranza di questi, (26 su 43, circa il 60%) decide di tagliare i ponti con l’università, un rile-vante numero di soggetti (17 su 43) continua invece a collaborare, prevalentemente come professore a contratto.

L’attività didattica coinvolge un totale di 36 soggetti su 99 (il 36,4%). Ai 17 soggetti citati in precendenza che svolgono una pro-pria carriera professionale se ne sommano infatti altri 19 (su 99) che già collaborano in modo permanente all’interno delle università.

Quindi, per oltre il 60% dei Dottori di ricerca (62 su 99) il legame con l’università rimane ed è importante e continuo nel tempo.

20 Gli assegni di ricerca sono contratti di ricerca a tempo determinato istituiti per una precisa linea di ricerca, sono annuali o pluriennali rinovabili. La selezione del/dei candidato/i avviene attraverso pubblicamente attraverso un apposito bando.

Starting with the sample of 116 dissertations written in the 2003 – 2007 period, data was also collected concerning the aca-demic/professional careers of postgraduates who completed their doctorate studies (99 out of 116, equal to 85.3% of the sample).

In particular, data was analysed concerning the existence of a post doctorate collaboration/role in the university where post-graduate studies were undertaken or collaboration/role in other national or foreign universities.

Of the 99 profiles examined, 45.5% (45 out of 99) collaborate on a permanent basis with the academic institution where their doctorate studies were undertaken, 3% (3 out of 99) collaborate with other universities in Italy, while 8% (8 out of 99) work with foreign academic institutions. Lastly, 43.5% (43 out of 99) are fol-lowing their own professional career outside university

In the academic world, analysing the 45 subjects operating in the university where they obtained their PhD, the first im-portant data concerns researchers working on the permanent staff of their own universities, a tiny minority (only 7 out of 45), while the majority collaborate with temporary contracts (38 out of 45).

Researchers without permanent contracts (contract or assist-ant researchers) mostly collaborate through long-term research assignments20 (28 out of 45); for the rest, their jobs are governed by temporary short-term contracts (10 out of 45).

Analysing the 43 subjects who are following a professional career outside university, we discovered that in many cases the ties with university have not been completely broken. While the majority (26 out of 43, about 60%) decided to break contact with university, a sizeable number (17 out of 43) continue to collabo-rate, mainly as contract teachers.

Didactic activity involves a total of 36 cases out of 99 (36.5%). To the 17 cases already mentioned we must add another 19 (out of 99) who already collaborate as contract researchers inside the university.

So, for over 60% of research doctors (62 out of 99) their ties with university are both important and long-term.

20 Research fellowships are temporary research contracts assigned through spe-cial calls for applications

Le carriere post-dottoratoPost-doc careers

v.7

94 | 95

Page 95: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

carriere post dottorato (2003-2007)POST-DOc caReeRS (2003-2007)BaSe = 99 (fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH©SDiagency_2008)

56,5%cArrierA AccADemicAAcADemic cAreer

43,5%cArrierA professionAleprofessionAl cAreer

carriere post dottorato in ambito accademico (2003-2007)POST-DOc acaDeMic caReeRS (2003-2007)BaSe = 45 (fOnTe/SOuRce: DRM ReSeaRcH©SDiagency_2008)

62%Assegno Di ricercAreseArch fellowship

22%contrAtto Di ricercA A tempo DeterminAtotemporAry reseArch contrAct

16%ricercAtore strutturAtolecturer/reseAcher (permAnent contrAct)

DRM

Page 96: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Delineare una sintesi di cosa significhi la ricerca dottorale in Italia implica ridurne la complessità derivante dall’eterogeneità tematica. Per questo motivo i commenti e le riflessioni riguardano prevalen-temente due livelli di lettura:

la • densità tematica in relazione alla distribuzione per aree disciplinari; le • evidenze tematiche emerse dall’analisi delle dissertazioni, correlate alle categorie DRM.

Per quanto riguarda il primo livello di lettura possiamo rilevare come le dissertazioni trattino prevalentemente le aree inerenti al design di prodotto e degli ambienti riferibili alle categorie Nuovo Made in Italy e scenari dell’internazionalizzazione (DRM01) e Quali-tà urbana e sicurezza (DRM04); questo dato è coerente da un lato con il percorso storico di evoluzione dei Corsi di Dottorato in Design in Italia e dall’altro con le caratteristiche del sistema produttivo nazio-nale, fortemente caratterizzato da un grande numero di PMI.

Accanto a questi temi emergono anche le ricerche legate al de-sign della comunicazione e interazione, come elemento che caratte-rizza un’area disciplinare che trova applicazioni trasversali rispetto a differenti ambiti di ricerca, comunque prevalentemente distri-buiti tra le categorie Valorizzazione dei beni culturali e ambientali (DRM03), Nuovo Made in Italy e scenari dell’internazionalizzazione (DRM01) ed Innovazione, industria e sviluppo hi-tech (DRM06).

Rispetto a questi ambiti di ricerca consolidati è interessan-te notare come anche la dimensione dei servizi abbia di fatto un peso importante nella ricerca dottorale: il design dei sistemi, dei servizi e strategie risulta quindi rappresentato all’interno della ri-cerca dottorale come un ambito connesso prevalentemente ai temi dell’innovazione e dell’inclusione sociale, dei servizi per la salute e qualità della vita oltre che per le ricerche che hanno come focus le tematiche dello sviluppo dei sistemi territoriali legati, ad esempio, all’esperienza turistica ed ai sistemi di fruizione dei beni culturali ed ambientali. Queste temi dunque gravitano attorno alle catego-rie Inclusione sociale e servizi per la salute e la qualità della vita (DRM05), Identità, territorio e produzioni locali (DRM02) e Valorizza-zione dei beni culturali e ambientali (DRM03).

Considerando la relazione tra temi e distribuzione territoriale, si nota che il Corso di Dottorato in Disegno Industriale e Comunicazio-ne Multimediale del Politecnico di Milano presenti una distribuzio-ne pressoché omogenea tra design dei prodotti, design della comu-nicazione e interazione e design dei sistemi, dei servizi e strategie. Per la sede milanese inoltre, nel Corso di Disegno e metodi sviluppo prodotto, il design dei prodotti è il focus unico, come il design degli ambienti è il tema dominante nel Corso di Architettura di Interni e Allestimento.

Anche nel corso di dottorato dell’ateneo torinese prevale l’area del prodotto mentre, al centro, per la sede romana, esiste un interes-se prevalente tra design del prodotto e dei materiali.

Al Sud le dissertazioni della sede di Napoli sono equamente di-stribuite tra le aree del design di prodotto, il design dei sistemi, dei servizi e strategie e interni mentre le dissertazioni della sede paler-mitana risultano maggiormente centrate sul design della comuni-cazione e interazione.

Se guardiamo meglio alla natura dell’indagine vedremo che il panorama delle dissertazioni si caratterizza come approfondimento di metodi, approcci progettuali e strumenti prevalentemente corre-lati al design industriale di prodotti, ambienti e servizi che da un lato focalizzano e delineano aree di ricerca correlate ai temi stretta-mente disciplinari (es: innovazione di prodotto e tecnologica, ergo-nomia, arredamento, utilizzo dei materiali) e altre che al contrario esplorano ambiti di ricerca periferici, identificando aree di ricerca

La ricerca dottorale in design: una lettura emergentePh.D. research in design: an emerging interpretation

v.8

To summarise what doctoral research means in Italy means sim-plifying our presentation of the complex range of topics addressed. For this reason comments and reflections have principally been made at two levels of reading:

the • density of themes in relation to their distribution over areas of specialization; the • thematic indications emerging from an analysis of the dissertations, correlated with DRM category.

On the first level of reading, we can see that the dissertations mainly deal with areas of product design and ambience design as in the New Made in Italy and Internationalisation Scenario category (DRM 01) and Urban quality and safety (DRM 04); this is consistent on the one hand with the evolutionary history of doctoral pro-grammes in Italy and on the other with the nature of the national production system characterized by a large number of small and medium sized businesses.

Alongside these we can see projects dealing with communica-tion and interaction design, an element in a disciplinary area that crosses many different research fields, but which is to be found prevalently in the Enhancing cultural and environmental heritage (DRM 03), New Made in Italy and internationalization scenarios (DRM 01) and Innovation, industry and hi-tech development (DRM 06) categories.

Compared to these consolidated research fields it is interesting to note how the service dimension carries an important weight in doctoral research: system, service and strategy design is to be found among doctorate projects connected mainly with social in-novation and inclusion, and health and quality of life, as well as projects that focus on the development of local areas, e.g. tourism and the appreciation of cultural heritage and the environment. These cluster around the categories of Social inclusion and services for health and quality of life (DRM 05), Local identity territory and production (DRM02) and, Enhancement of cultural and environmen-tal heritage (DRM 03).

In terms of relationship between topic and territorial distri-bution, we can see that dissertations in the Industrial Design and Multimedia Communications doctoral programme at the Politecni-co di Milano are more or less homogeneously distributed among Product design, Communication and interaction design and Sys-tems, service and strategy design. For the same university in the programme for Design and product development methods, the only focus is on Product design, just as Ambience design is the only dominant research theme in the course in Interior architecture and furnishing.

Similarly in the doctoral programme at the University of Tu-rin the product area prevails, while in the centre of Italy, at the University of Rome, there is an interesting prevalence shared by product design and materials design.

In the south, dissertations at the University of Naples are equally distributed between the product area, systems, service and strategy design and interiors, while dissertations at the Uni-versity of Palermo mostly centre on communication and interac-tion design.

If we observe the nature of the research more carefully we can see that the panorama of dissertations on industrial product, ambience and service design takes the form of in-depth study of method, design approach and tools. Some of them focus and de-limit research areas associated with strictly disciplinary issues (e.g. product and technology innovation, ergonomics, furnishing, use of materials) and others, on the contrary, explore peripheral re-search fields, identifying emerging areas of research (e.g. projects

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Page 97: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

emergenti (es: progetti per il settore aerospaziale, comunità creative, e-learning, servizi per il turismo e per i beni culturali).

Per il Politecnico di Milano ad esempio è possibile riconoscere una vera e propria strategia all’interno del Corso di Disegno Indu-striale e Comunicazione Multimediale che ha spinto l’indagine verso nuovi ambiti di ricerca in termini di potenzialità e di confronto con temi di natura sociale e tecnologica (Pizzocaro, 2005): ci riferiamo ad esempio a ricerche che affrontano temi quali le potenzialità dell’hi-tech o gli aspetti della valorizzazione territoriale in termini di strategie e servizi e sviluppo locale. Purtroppo le informazioni limitate sui programmi dei corsi nazionali non ci permettono di affermare o meno la presenza di approcci simili in termini di pro-grammi e strategie anche per gli altri Corsi di Dottorato.

Parallelamente alle considerazioni sulla natura della ricerca è interessante comprendere i dati emersi dall’analisi delle carriere post-dottorato. In effetti, come accennato, circa la metà dei Dottori di ricerca continua la collaborazione con la struttura universitaria in modo sostanzialmente continuativo mettendo in evidenza come la ricerca dottorale alimenti l’attività accademica anche attraverso la formazione alla ricerca.

La direzione emergente delle scuole di dottorato sembra quindi essere quella di costruire vere e proprie scuole di ricerca e la conno-tazione delle carriere post-dottorato può confermare questa ipotesi. A coloro che collaborano in modo permanente con le Università, si aggiungono i Dottori che mantengono, attraverso contratti di do-cenza, un legame con le Università pur avendo intrapreso una pro-pria carriera professionale.

for the aerospace sector, creative communities, e-learning, serv-ices for tourism and cultural heritage).

In the Politecnico di Milano for instance, we can see a real strategy operating in the Industrial Design and Multimedia Com-munications programme that has driven enquiry towards new areas of research in terms of potentiality and confrontation with other issues of a social and technological nature (Pizzocaro, 2005): here we are referring to projects that deal for example with issues such as hi-tech potential or aspects of territorial enhancement in terms of strategy, services and local development. Unfortunately the limited information on national programmes does not en-able us to affirm or otherwise the presence of similar approaches in terms of programmes and strategies, even for other Doctoral courses.

Parallel to considerations on the nature of research it is inter-esting to understand the data that has emerged from the analysis of post-doctorate careers. In effect, as we have already mentioned, about half the PhD graduates continue to collaborate with univer-sities on a substantially stable basis, highlighting how doctoral research also feeds academic activity through research training.

The emerging direction of doctoral schools would therefore seem to be towards building proper research schools and the con-notations of postgraduate careers bear out this hypothesis. To those who collaborate on a permanent basis with universities, we can add PhD graduates who maintain ties with the university through teaching contracts, a tie with the university even though they have taken up their own professional career.

“...non riesco ad immaginare altra ricerca, altri impegni, che non siano quelli della costruzione di un mondo migliore...”

“…per i fenomeni complessi la ricerca va condotta insieme, senza nessuna velleità di poter risolvere un problema complesso all’interno delle specifiche competenze…”

“… I cannot imagine any other research, any other commitment, which is not aimed at building a better world…”

“… for complex phenomena the research must be carried out together, without any aspiration to solve a complex problem within the realms of single competencies…”

ErmANNO guIDA - unIveRSIta’ DeglI StuDI DI napolI feDeRIco II

drm interview

DRM

Page 98: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Per analizzare le evidenze tematiche affrontate nelle 116 disserta-zioni prese in esame, dopo una prima attribuzione generale all’in-terno delle 8 categorie DRM, si è passati ad un livello più anali-tico e dettagliato che ha fornito le basi per generare una mappa rizomatica fenomenologica. A partire dall’analisi dei temi delle tesi mappate, è stato sviluppato un sistema sintetico attraverso l’uso di parole chiave che sono state relazionate alle categorie DRM. In questo modo è stato possibile generare una mappa organizzata su tre livelli di profondità. La lettura “ad albero” descrive:

livello 1• : assegnazione alla categorie DRM; livello 2• : vicinanza tematica tra temi generali di ricerca e categorie DRM;livello 3• : connessioni tra contenuti specifici delle dissertazio-ni (parole chiave) e temi di ricerca individuati.

La costruzione della mappa avviene attribuendo ad ognuna delle 116 ricerche una o più assegnazioni alle categorie DRM. Per le dis-sertazioni che presentano una duplice assegnazione è stata messa in luce la natura di questa interdipendenza, generando dei link con-cettuali, oltre che visivi, tra le diverse sottocategorie.

La mappa che ne deriva è in grado di fornire una vista d’insieme delle tematiche affrontate dalla produzione dottorale nel periodo oggetto dell’analisi, e si pone come primo strumento complessivo per l’individuazione di aree emergenti, temi sensibili, connnessioni.

In particolare potremo notare che all’interno della categoria DRM01 (Nuovo made in Italy e scenari dell’internazionalizzazione), oltre ai temi più tipicamente identificati con il made in Italy, in que-sto contesto concentrati su arredamento, produzione agro-alimen-tare e moda, con un occhio verso nuovi modelli di produzione per le piccole e medie imprese, emerge anche l’area di indagine legata agli strumenti comunicativi, che assumono una valenza strategica per l’impresa e si pongono come elementi importanti nell’assetto sia produttivo che di identità riconosciuta.

Si evince anche una propensione ad intersecare le tematiche DRM01 con la categoria DRM06 Innovazione, industria e sviluppo hi-tech, segno di una tendenza a ricercare nel made in Italy una nuova valenza tecnologica, che sia di sviluppo tecnologico, di trasferimen-to di conoscenza, che di sperimentazione progettual-produttiva sul piano virtuale. Dato questo che può essere letto a conferma dell’ipo-tesi che le dissertazioni di dottorato siano comunque delle ricerche di frontiera, volte ad esplorare ambiti e applicazioni d’avanguardia.

Di questo troviamo conferma nel confronto con il corrispettivo delle ricerche universitarie in design, in cui la categoria DRM01 si pone in maniera forte al primo posto (con un 35,9%), mentre tro-viamo la categoria DRM06 soltanto al quarto posto (9,7%), classifica completamente ribaltata se guardiamo la ricerca dottorale, in cui la DRM06 si posiziona in testa alla classifica (con un 20,7%) e la DRM01 arriva al quarto posto (11,2%), pari merito con DRM05 (Inclusione sociale e servizi per la salute e la qualità della vita).

Le ricerche che si focalizzano sul concetto di innovazione (clas-sificate nella categoria DRM06) esplorano il tema da diversi punti di vista, concentrando lo sguardo non solo su un aspetto puramente tecnologico, ma arrivando a più complessi e sofisticati approcci di sistema che mirano alla definizione di strumenti per l’innovazione di processo, passando attraverso lo sviluppo di software, la proto-tipazione virtuale e tutto il delicato dibattito che la riguarda, spo-standosi dai settori canonici di riferimento verso l’esplorazione di aree o applicazioni sperimentali. Un capitolo importante in questo ambito è rappresentato anche dallo studio dei materiali, visti non più come semplice materia con cui plasmare un oggetto, ma come oggetto della stessa progettazione, in grado di aprire nuove possibi-

Categorie drm e temi di ricerca: una mappa fenomenologicadrm categories and research topics: a phenomenological map

v.9

In order to analyse the topics dealt with in the 116 dissertations examined, they were first sorted into the 8 general DRM catego-ries. They were then analysed in greater detail, supplying the ba-sis for a phenomenological rhizomatic map. From the analysis of the mapped dissertations, topics were synthesised in key words that were linked to the DRM categories. In this way it was possible to generate a map organised on three levels. A “tree-like” reading describes:

Level 1: mapping through • DRM categories;Level 2: thematic vicinity of general research topics to DRM • category;Level 3: connections between specific dissertation content • (key words) and research topics

The map was built by assigning each of the 116 research disser-tations to one or more DRM categories. For dissertations with a double assignment the nature of this interdependence was high-lighted, generating conceptual, as well as visual, links between the different subcategories.

The resulting map offers an overview of the topics dealt with in doctoral production during the period under analysis and is the first all-inclusive tool for identifying emerging areas, sensitive issues and connections. In detail, we can see that within DRM category 01 (New made in Italy and internationalisation scenarios), as well as topics typically identified as made in Italy, i.e. (in this context) those focusing on furnishing, agro-food production and fashion with an eye towards new production models for small and medium size businesses, there also emerges an area of investigation associated with com-munication tools. These play a strategic role in the production set-up and recognised identity of a company

An intersection between DRM01 category and DRM06 Innova-tion, industry and hi-tech development, is also evident, sign of a ten-dency to seek a new technological value in made in Italy, whether in terms of technological development, of knowledge transfer, or of experiments in virtual prototyping and engineering. This can be seen as confirmation of the hypothesis that doctorate disserta-tions are in any case frontier research, aiming to explore avant-guard fields and applications.

This hypothesis is borne out by a comparison with correspond-ing university research in design, where the DRM01 category is firmly positioned in first place (with 35.9%), while we find DRMo6 category only at fourth place (9.7%), a complete reversal of the doctoral research situation, where DRM06 is at the top of the clas-sification (with 20.7%) and DRM01 falls to fourth place (11.2%), equivalent to DRM05 (Social inclusion and services for health and quality of life).

Projects focussing on innovation (classified in DRM06) explore the theme from various points of view, concentrating not only on a purely technological aspect but also on more complex and sophisticated systems approaches. These seek to determine tools for process innovation through the development of software and virtual prototypes, with all the delicate debate concerned, moving on from the usual sectors of reference towards an exploration of experimental areas or applications. An important part of this area is the study of materials, seen not simply as matter from which to model an object, but as object of the designing itself, able to open new possibilities to designing, by operating not on the form, but on the product matter , and with them determining the choice of language, of perceptive and affective systems, as well as technical performance.

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Page 99: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

lità alla progettazione, determinando un intervento non sulla forma, ma sulla definizione materica dei prodotti, definendo con essi la scelta di linguaggi, di sistemi percettivi ed emotivi, oltre che pre-stazioni tecniche.

Come si è accennato precedentemente la storia stessa dei corsi di Dottorato in Design, che li vede nella quasi totalità nascere dai dottorati in Architettura, giustifica la presenza significativa di tesi nelle aree DRM03 (Valorizzazione dei beni culturali e ambientali – 15,5%) e DRM04 (Qualità urbana e sicurezza – 13,8%), che si posizio-nano spesso in un’area di confine tra la disciplina dell’architettura e quella del design. In particolare in questo ambito si affrontano da una parte i temi legati alla fruizione virtuale, con un occhio agli strumenti della comunicazione come spunti per definire nuove cri-ticità nel settore; dall’altra si indaga il tema dell’abitare non solo chiamando in gioco riflessioni di natura strutturale e architettonica, ma anche sociale, culturale e psicologica.

In generale la fotografia risultante da questa analisi presenta una sostanziale “biodiversità”, sintomo di una vivacità culturale distribuita su tutto il territorio nazionale. Si delinea quindi un ap-proccio alla ricerca che caratterizza le differenti “scuole” in modo non dogmatico o estremamente caratterizzato. Osservato da un altro punto di vista questo potrebbe significare forse la mancanza a tutt’oggi di una strategia collettiva sul piano nazionale che deter-mini delle linee di lavoro sulle quali investire anche in termini di politiche della ricerca.

È da considerare comunque che la storia recente della maggior parte dei corsi di dottorato possa essere elemento per giustificare un processo di riflessione che al momento sembra divergente ed esplorativo, suddiviso tra attività mirate da un lato a rafforzare il nucleo di conoscenza disciplinare, dall’altro ad ampliare e ridefinire i relativi confini.

As we mentioned previously, the history of doctoral pro-grammes, almost all of which grew out of doctorates in Architec-ture, justifies the significant presence of theses in the DRM03 ar-eas (Enhancement of cultural and environmental heritage – 15.5%) and DRM04 (Urban quality and safety – 13.8%), which often lie on the borderline between architecture and design. In particular, re-search in this field on the one hand tackles issues associated with virtual fruition, with an eye to communication tools as cues for pinpointing new criticalities in the sector; on the other, it studies the question of living, bringing into play not only reflections on structural and architectural aspects, but also social, cultural and psychological ones.

In general, the picture offered by this analysis shows a sub-stantial “biodiversity”, symptom of a cultural vivacity spread throughout the country. It indicates an approach to research that depicts the different “schools” in a way that is neither dogmatic nor particularly marked. Observed from another point of view this could perhaps mean a lack, even today, of a collective strategy on a national level that determines lines of work in which to invest, also in terms of research policy.

However, we should bear in mind that the recent history of the majority of doctoral courses is an element that may justify a reflection that for the moment seems divergent and explorative, divided between activities that aim on the one hand to strengthen the nucleus of disciplinary knowledge, and on the other to widen and redraw its boundaries.

DRM

Page 100: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

DRM01NUOVO MADE IN ITALY E SCENARI DELL'INTERNAZIONALIZZAZIONE

DRM02IDENTITÀ, TERRITORIO E PRODUZIONI LOCALI

DRM03 VALORIZZAZIONE DEIBENI CULTURALI E AMBIENTALI

DRM04QUALITÀ URBANAE SICUREZZA

DRM05INCLUSIONE SOCIALE E SERVIZIPER LA SALUTE E LA QUALITÀ DELLA VITA

DRM06INNOVAZIONE, INDUSTRIAE SVILUPPO HI-TECH

DRM07 ENERGIA, MOBILITÀE AMBIENTE

DRM08EDUCAZIONE, PROCESSI FORMATIVIE DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA

ARCHITETTURA

SVILUPPO SOFTWARE

TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

SVILUPPO TECNOLOGICO

REALTÀ VIRTUALEEXPERIENCE DESIGN

DIDATTICA

RICERCA NEL DESIGN

MODELLI TASSONOMICI

PRODOTTI INNOVATIVI

INFRASTUTTURE URBANE

ABITARE

SPAZIO URBANO

PRODUZIONE LOCALE

IDENTITÀ TERRITORIALE

QUALITÀ TERRITORIALE

PAESAGGIO PRODUTTIVO - DISTRETTI

MUSEO

RETAIL

SPAZIO SCENICO

ERGONOMIA

SERVIZI

BIOMEDICA

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

OSPITALITÀISTRUZIONE BENESSERE

COMUNICAZIONE STRATEGICA SVILUPPO TECNOLOGICO

PICCOLE E MEDIE IMPRESE

INTERNAZIONALIZZAZIONE

MODA

ARREDAMENTO

ARTE + DESIGN

COMUNICAZIONE VISIVA

EXHIBIT DESIGNSPAZI ESPOSITIVI CONTEMPORANEI

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

MOBILITÀ

TECNOLOGIA

PRODUZIONE AGRO-ALIMENTARE

edilizia popolareciclo di vita dell'edificio

materiali intelligenti

qualità delle superfici

materiali innovativi

e-learninglaboratori progettuali

ecosostware

illuminotecnica

microtecnologiedomoticainnovazione di processo

high - low tecnologies

tecnologia pneumaticatecnologia indossabile

prototipazione virtuale capi di abbigliamentomezzi di trasporto

ambienti virtuali

interfacce dinamiche

elettrodomestici

barriere antirumorecultura dell'esporremusei d'impresa

parco tematico

museo virtuale

fruizione on linecomunicazione multimediale

archivio storico

immagine coordinata

consumo energeticoedilizia sostenibile

corporate identitycaratteri tipografici

prodotti enologici

architettura urbana

paesaggio sonoro

cultura territoriale

sviluppo sostenibilefiliera agro-alimentare

nuovo artigianato

processi di produzioneproduzione seriale

arredo futurista vs design contemporaneointerni abitativi

mobile classico

design nautico

sorgenti luminoseper l'esposizione

nuovi format espositivispazi commerciali

condizioni estremeresidenze per anziani

interaction design

spazio lavorativo centri per la salute

sicurezzainterfacce

risparmio idrico

turismo culturale

MATERIALI INNOVATIVI

piattaforma tecnologica

spazi produttivispazio multietnico

residenze climatiche nel mediterraneo

luoghi pubblici

luoghi di passaggiospazio domestico

sistemi diospitalità

micro abitazioni

allestimenti temporanei

relazione tra spazio earte contemporanea

comunità creative

nuovi materialiper l'edilizia

settore aerospaziale

gestione data base

movie design

Page 101: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

DRM01NUOVO MADE IN ITALY E SCENARI DELL'INTERNAZIONALIZZAZIONE

DRM02IDENTITÀ, TERRITORIO E PRODUZIONI LOCALI

DRM03 VALORIZZAZIONE DEIBENI CULTURALI E AMBIENTALI

DRM04QUALITÀ URBANAE SICUREZZA

DRM05INCLUSIONE SOCIALE E SERVIZIPER LA SALUTE E LA QUALITÀ DELLA VITA

DRM06INNOVAZIONE, INDUSTRIAE SVILUPPO HI-TECH

DRM07 ENERGIA, MOBILITÀE AMBIENTE

DRM08EDUCAZIONE, PROCESSI FORMATIVIE DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA

ARCHITETTURA

SVILUPPO SOFTWARE

TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

SVILUPPO TECNOLOGICO

REALTÀ VIRTUALEEXPERIENCE DESIGN

DIDATTICA

RICERCA NEL DESIGN

MODELLI TASSONOMICI

PRODOTTI INNOVATIVI

INFRASTUTTURE URBANE

ABITARE

SPAZIO URBANO

PRODUZIONE LOCALE

IDENTITÀ TERRITORIALE

QUALITÀ TERRITORIALE

PAESAGGIO PRODUTTIVO - DISTRETTI

MUSEO

RETAIL

SPAZIO SCENICO

ERGONOMIA

SERVIZI

BIOMEDICA

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

OSPITALITÀISTRUZIONE BENESSERE

COMUNICAZIONE STRATEGICA SVILUPPO TECNOLOGICO

PICCOLE E MEDIE IMPRESE

INTERNAZIONALIZZAZIONE

MODA

ARREDAMENTO

ARTE + DESIGN

COMUNICAZIONE VISIVA

EXHIBIT DESIGNSPAZI ESPOSITIVI CONTEMPORANEI

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

MOBILITÀ

TECNOLOGIA

PRODUZIONE AGRO-ALIMENTARE

edilizia popolareciclo di vita dell'edificio

materiali intelligenti

qualità delle superfici

materiali innovativi

e-learninglaboratori progettuali

ecosostware

illuminotecnica

microtecnologiedomoticainnovazione di processo

high - low tecnologies

tecnologia pneumaticatecnologia indossabile

prototipazione virtuale capi di abbigliamentomezzi di trasporto

ambienti virtuali

interfacce dinamiche

elettrodomestici

barriere antirumorecultura dell'esporremusei d'impresa

parco tematico

museo virtuale

fruizione on linecomunicazione multimediale

archivio storico

immagine coordinata

consumo energeticoedilizia sostenibile

corporate identitycaratteri tipografici

prodotti enologici

architettura urbana

paesaggio sonoro

cultura territoriale

sviluppo sostenibilefiliera agro-alimentare

nuovo artigianato

processi di produzioneproduzione seriale

arredo futurista vs design contemporaneointerni abitativi

mobile classico

design nautico

sorgenti luminoseper l'esposizione

nuovi format espositivispazi commerciali

condizioni estremeresidenze per anziani

interaction design

spazio lavorativo centri per la salute

sicurezzainterfacce

risparmio idrico

turismo culturale

MATERIALI INNOVATIVI

piattaforma tecnologica

spazi produttivispazio multietnico

residenze climatiche nel mediterraneo

luoghi pubblici

luoghi di passaggiospazio domestico

sistemi diospitalità

micro abitazioni

allestimenti temporanei

relazione tra spazio earte contemporanea

comunità creative

nuovi materialiper l'edilizia

settore aerospaziale

gestione data base

movie design

Page 102: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

DRM01NEW MADE IN ITALY AND THE SCENARIOS OF INTERNATIONALIZATION

DRM02IDENTITY, TERRITORY AND LOCAL PRODUCTION

DRM04URBAN QUALITY AND SECURITY

DRM05SOCIAL INCLUSION AND SERVICES FOR HEALTH AND QUALITY OF LIFE

DRM06INNOVATION, INDUSTRY AND HI-TECH DEVELOPMENT

DRM07 ENERGY, MOBILITY AND ENVIRONMENT

DRM08EDUCATION, TRAINING AND SCIENTIFICAND TECHNOLOGICAL RESEARCH PROCESSES

ARCHITECTURE

SOFTWARE DEVELOPMENT TECHNOLOGICAL TRANSFER

TECHNOLOGICAL DEVELOPMENT

VIRTUAL REALITYEXPERIENCE DESIGN

DIDACTICS

RESEARCH INTO DESIGN

TAXONOMIC MODELS

INNOVATIVE PRODUCTS

URBAN INFRASTRUCTURES

LIVING

URBAN SPACES

LOCAL PRODUCTION

TERRITORIAL IDENTITY

TERRITORIAL QUALITY

INDUSTRIAL DISTRICTS

MUSEUM

RETAIL

THEATER STAGE

ERGONOMY

SERVICES

BIOMEDIC

PUBLIC ADMINISTRATION

HOSPITALITYEDUCATION WELLNESS

STRATEGIC COMMUNICATION TECHNOLOGICAL DEVELOPMENT

SMALL AND MEDIUM ENTERPRISES

INTERNATIONALIZATION

MODA

FURNITURE

ART + DESIGN

VISUAL COMMUNICATION

EXHIBIT DESIGNCONTEMPORARY EXHIBITION PLACES

ENVIRONMENTAL SUSTAINABILITYE

MOBILITY

TECHNOLOGY

AGRI FOOD PRODUCTION

council housingbuilding life cycle

smart materials

surfaces quality

innovative materials

e-learningdesign workshops

ecosostware

light design

microtechnologiesdomoticsprocess innovation

high - low tecnologies

pneumatic technologywearable technology

clothing virtual prototiping public transport

virtuali environments

dynamic interfaces

household electrical appliances

noise barriersexhibition cultureindustrial museumh

thematic park

virtual museum

online enjoymentmultimedia communication

historical archive

corporate image

energy consumptionsustainable housing

corporate identitytypography

enological products

urban architecture

soundscape

territorial culture

sustainable developmentagri-food chain

new handcrast

production processesserial production

futurist forniture vs contemporary designinteriors

classic furniture

nautical design

lighting equipment for exhibition

new exhibition formatcommercial places

extreme conditionselderly housing

interaction design

workplaces wellness centres

safetyinterfaces

water saving

cultural tourism

INNOVATIVE MATERIALS

technological platform

productive placesmulti ethnic places

bioclimatic housing in mediterranean area

public places

transit placesdomestic places

hospitality systems

micro housing

temporaryexhibition

link between places and contemporay art

creative communities

new material for housing

aerospece sector

data base management

movie design

DRM03 DEVELOPMENT OF CULTURAL HERITAGE AND ENVIRONMENTAL ASSETS

Page 103: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

DRM01NEW MADE IN ITALY AND THE SCENARIOS OF INTERNATIONALIZATION

DRM02IDENTITY, TERRITORY AND LOCAL PRODUCTION

DRM04URBAN QUALITY AND SECURITY

DRM05SOCIAL INCLUSION AND SERVICES FOR HEALTH AND QUALITY OF LIFE

DRM06INNOVATION, INDUSTRY AND HI-TECH DEVELOPMENT

DRM07 ENERGY, MOBILITY AND ENVIRONMENT

DRM08EDUCATION, TRAINING AND SCIENTIFICAND TECHNOLOGICAL RESEARCH PROCESSES

ARCHITECTURE

SOFTWARE DEVELOPMENT TECHNOLOGICAL TRANSFER

TECHNOLOGICAL DEVELOPMENT

VIRTUAL REALITYEXPERIENCE DESIGN

DIDACTICS

RESEARCH INTO DESIGN

TAXONOMIC MODELS

INNOVATIVE PRODUCTS

URBAN INFRASTRUCTURES

LIVING

URBAN SPACES

LOCAL PRODUCTION

TERRITORIAL IDENTITY

TERRITORIAL QUALITY

INDUSTRIAL DISTRICTS

MUSEUM

RETAIL

THEATER STAGE

ERGONOMY

SERVICES

BIOMEDIC

PUBLIC ADMINISTRATION

HOSPITALITYEDUCATION WELLNESS

STRATEGIC COMMUNICATION TECHNOLOGICAL DEVELOPMENT

SMALL AND MEDIUM ENTERPRISES

INTERNATIONALIZATION

MODA

FURNITURE

ART + DESIGN

VISUAL COMMUNICATION

EXHIBIT DESIGNCONTEMPORARY EXHIBITION PLACES

ENVIRONMENTAL SUSTAINABILITYE

MOBILITY

TECHNOLOGY

AGRI FOOD PRODUCTION

council housingbuilding life cycle

smart materials

surfaces quality

innovative materials

e-learningdesign workshops

ecosostware

light design

microtechnologiesdomoticsprocess innovation

high - low tecnologies

pneumatic technologywearable technology

clothing virtual prototiping public transport

virtuali environments

dynamic interfaces

household electrical appliances

noise barriersexhibition cultureindustrial museumh

thematic park

virtual museum

online enjoymentmultimedia communication

historical archive

corporate image

energy consumptionsustainable housing

corporate identitytypography

enological products

urban architecture

soundscape

territorial culture

sustainable developmentagri-food chain

new handcrast

production processesserial production

futurist forniture vs contemporary designinteriors

classic furniture

nautical design

lighting equipment for exhibition

new exhibition formatcommercial places

extreme conditionselderly housing

interaction design

workplaces wellness centres

safetyinterfaces

water saving

cultural tourism

INNOVATIVE MATERIALS

technological platform

productive placesmulti ethnic places

bioclimatic housing in mediterranean area

public places

transit placesdomestic places

hospitality systems

micro housing

temporaryexhibition

link between places and contemporay art

creative communities

new material for housing

aerospece sector

data base management

movie design

DRM03 DEVELOPMENT OF CULTURAL HERITAGE AND ENVIRONMENTAL ASSETS

Page 104: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Sintetizzare le considerazioni finali della ricerca è un compito diffi-cile: certamente questo primo censimento e tentativo interpretazio-ne della ricerca universitaria e dottorale in design si configura come il primo tentativo sistematico, ma certamente non esaurisce e non affronta ancora sufficientemente molti argomenti.

Per questo motivo le evidenze portate dalla ricerca possono es-sere usate come uno strumento analitico di orientamento per due scopi, ovvero, per immaginare di costruire una riflessione capace di orientare le politiche sulla formazione alla ricerca a livello dottorale oppure per ragionare e sperimentare sul tema delle politiche per la ricerca drm.

La ricerca ci consente di iniziare anche a fare un bilancio sul rapporto didattica del design/formazione alla ricerca/ricerca.

Il sistema pubblico della formazione universitaria in design ha una storia di soli 15 anni alle spalle e da ancora meno anni funziona a ranghi allargati ma i risultati complessivi ottenuti sono rilevanti:

esiste effettivamente un • sistema della ricerca pubblica, una rete di luoghi, competenze, soggetti presenti in maniera ter-ritorialmente distribuita attorno ad una polarità come quella milanese; policentricità e diffusione della ricerca sono due parole che caratterizzano la ricerca universitaria e dottorale in design in questo momento;la ricerca universitaria in design non è • accademica, si è con-traddistinta per la buona capacità di produrre ricerca applica-ta ed ha trovato una buona relazione sia con la committenza privata che con la committenza pubblica anche se esiste una criticità nella capacità di attrarre una hdomanda di ricerca privata internazionale o di essere maggiormente competiti-va sui grandi fronti istituzionali stranieri (eu soprattutto);il trend di crescita delle attività è • positivo e non sembra risentire in modo rilevante del difficile momento generale dell’università italiana, anche se emergono segnali di ral-lentamento e di fatica forse dovuto al pressochè inesistente sostegno pubblico o privato;il livello della relazione con il mondo della ricerca applicata • ad alta intensità di conoscenza (si veda in proposito il bas-sissimo numero di brevetti realizzati) fanno pensare ad un rapporto di interdisciplinarietà con le discipline tecnoscien-tifiche che è da strutturare maggiormente;la ampia articolazione disciplinare testimonia la crescita di • una visione complessa del design presente all’interno del sistema della ricerca (ma anche in quello della formazione dottorale).

Particolare attenzione merita il commento dell’articolazione tema-tica: se ipotizziamo di considerare questa ricerca come una esplo-razione fenomenologica (Bertola P., Manzini E., 2004) allora le con-siderazioni che possono emergere rappresentano un segnale molto potente del segno che questa ricerca possiede.

Possiamo infatti affermare con certezza che il nostro sistema universitario della ricerca in design sia effettivamente coinvolto nella difesa, nella crescita e nel sostegno del nostro sistema eco-nomico. Le tematiche legate all’innovazione di prodotto/processo rispetto alla realtà produttiva industriale sono fortemente presenti testimoniando un radicamento forte della relazione tra il progetto e il fare.

A fianco di questa visione che conferma la linea evolutiva stori-ca del design italiano esiste però un’altra realtà, che non ci aspetta-vamo forse, che invece disegna una apertura tematica interessante per la nostra disciplina.

Summarizing the final considerations of the research is a difficult task: this first census and attempt at interpreting university re-search and Ph.D. programs in design is set up as a first systematic initiative, but certainly does not exhaust and sufficiently detail many topics.

For this reason the first proofs gathered by the research may be used as an analytic instrument of orientation for two purposes: or rather to build ideas in order to orient training policies to re-search at the Ph.D. level or to reason and experiment with the theme of research policies.

The research allows us to make an effort to balance the didac-tic relationship among design/research training/research.

The public system of education in design has a history of 15 years only and has functioned in the long term even fewer years, but the overall results obtained are important:

a public system of research• effectively exists, a network of si-tes, competencies, entities which are developed by territo-rial distribution around an important polarity such as that in Milan; polycentrism and diffusion are two words which characterize university and Ph.D. research in design at this time;university research in design is not academic, it is distin-• guished by its ability to produce applied research and has found a positive relationship both with private and public demands, even though there is a criticality in its ability to attract research demands by international private entities or be more competitive in the considerable foreign institu-tional front (specially eu);the growing trend of activity • is positive and does not seem to reflect the current difficulties experienced at the univer-sity level, even if there are signs of recovery and problems experienced are perhaps related to the non-existent public or private support. the level of relationship with the world of applied research • at a high knowledge level (very low number of existing pa-tents) makes one think of an interdisciplinary relationship with better structured techno-scientific disciplines;the extensive disciplinary division testifies to the growth of • a complex vision of design present in the system of research (but also in that of Doctorate training).

Particular attention is deserved by the comment on thematic di-vision: if we hypothesize that we consider this research to be a phenomenologic exploration (Bertola P., Manzini E., 2004), then the considerations which may emerge represent a very powerful sig-nal as to the characteristics which this research possesses.

We can definitely affirm that the system of university research in design and Ph.D. level research are effectively involved in proc-esses of defence, growth and support of our economic, cultural and social system.

The themes connected to the innovation of product/process with respect to the productive industrial reality are strongly present and testify to a strongly-rooted relationship between planning and doing.

Besides this vision which confirms the historical path of evolu-tion of Italian design there is another reality, which we perhaps do not expect, but which instead creates an interesting thematic opening for our discipline.

Considerazioni finali sui fatti e i numeri della ricerca drmFinal Considerations on drm facts and figures

v.10

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Questa connotazione della ricerca è sintetizzabile in alcune parole chiave:

territorio• , ovvero si interessa della connessione tra la qualità e i luoghi dell’abitare e dell’esperienza quotidiana e l’ambien-te inteso come territorio, identità sociale, risorse e beni cul-turali e l’insieme delle esperienze e dei prodotti/servizi che rendono questa dimensione fruibile;sostenibilità• , ovvero entra in relazione con alcune grandi questioni globali (risorse, trasporti, energia…) come quella dell’ecodesign e dell’innovazione sociale che produce pro-dotti/servizi che mettono in crisi l’idea di stile di vita e di consumo tradizionale;sociale• , ovvero interpreta a partire da determinati contesti legati alla qualità della vita personale o collettiva il tema del rapporto tra la persona/e e i luoghi della loro esperienza quotidiana, del lavoro, della salute;conoscenza• , ovvero è (anche) coinvolta nei processi di rifles-sione sui modelli/metodi/strumenti di creazione, utilizzo, ge-stione della conoscenza.

C'è quindi spazio per una ricerca complessa, originale e ricca che merita di essere studiata e sostenuta. Crediamo che questo lavoro sia il primo passo per conoscerla e svilupparla.

This research connotation can be summarized in a few key words:

territory,• or rather the connection between quality and pla-ces to live and daily experience and the environment is in-tended as territory, social identity, resources and cultural assets and the collection of experiences and products/servi-ces which makes this sector usablesustainability,• or rather some great global questions (re-sources, transportation, energy....) as that of ecodesign and social innovation which produces products/services which create problems for the idea of a traditional lifestyle and consumption;social• , or rather interpretation always starting from fixed contexts related to the quality of personal life or collective-ly to the theme of relationships between people and places of daily experience, work, health;creation of knowledge• , or rather involvement in processes of reflection on models/methods/instruments of creation, use, fruition and management of knowledge.

There is thus space for original, rich, complex research which de-serves to be studied and sustained and we believe that this work is the first step in getting to know and develop it.

“...nell’ambito dell’attività del dottorato c'è da un lato il confronto con il Collegio dei Docenti [...] dall’altro ci sono dei corsi strutturati all’interno dei quali ti insegnano cosa significhi fare ricerca...”

“… within the ambits of a research doctorate there is, on the one hand, personal contact with the teaching staff [...] and on the other, there are actual structured courses which teach you what doing research really means…”

LuCIA rAmPINO - polItecnIco DI MIlano

drm interview

DRM

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Il commento finale ad una ricerca dovrebbe comunemente proporre alcune conclusioni. Quello che segue, partendo effettivamente da alcune riflessioni conclusive, apre invece nuove tematiche e nuovi scenari di esplorazione.

La ricerca DRM ha messo in luce certamente alcuni elementi evo-lutivi della cultura del design italiana che nel suo trasformarsi da pratica implicita a pratica esplicita ha mantenuto alcune caratte-ristiche di continuità con le proprie radici storiche. Tali elementi di continuità talvolta rappresentano specificità positive e distintive, talvolta invece esprimono una rigidità e autoreferenzialità del si-stema che rischia in futuro di divenire un elemento di debolezza e inerzia. Sullo sfondo sono emerse anche problematiche di natura più ampia, che toccano lo “statuto” della ricerca in design in gene-rale e che aprono possibili riflessioni e nuovi potenziali scenari di indagine.

Per questo motivo il percorso di ricerca fatto non è certamente esaurito o concluso: in realtà la cosa più importante che esso ha realizzato è una perimetrazione del campo e una prima rilevazione di questioni cruciali.

L’indagine è divenuta quindi un modo per individuare in manie-ra compiuta un insieme di possibili domande o temi di discussione aperti, molti dei quali non riguardano solo il contesto nazionale ma in generale le prospettive della ricerca in design e il suo potenziale ruolo nella definizione delle strategie di sviluppo delle società con-temporanee.

azioni di RiceRca e RiceRca-azioneDRM si è configurata come ricerca-azione, costruendo in maniera parallela all’effettiva rilevazione dei dati anche la dimensione delle ipotesi e dei modelli interpretativi.

E subito, proprio in quest’ottica, il tentativo è superare la fase del problem setting per esprimersi in un’azione di elaborazione, ap-profondimento e trasformazione in azioni concrete.

Ad un modello interpretativo generale, pur se non sistematico o totalmente coerente, seguono quindi alcune considerazioni che, potrebbero costituire una prima agenda per una roadmap molto più articolata di comprensione e trasformazione del sistema della ricer-ca universitaria in design.

Se è vero che, come diceva Maldonado1 a partire dall’elaborazio-ne di Mauss “…Il disegno industriale (…) emerge come un “fenomeno sociale totale”. Vale a dire che esso appartiene a quella categoria di fenomeni che non si possono esaminare isolatamente, ma sempre in relazione ad altri fenomeni con cui costituiscono un unico tessu-

1 Maldonado, Tomàs. 1991.Disegno Industriale: un riesame. Feltrinelli. Milano. p.15

ConclusioniConclusions

vi

The final comment on a research project should conventionally express conclusions. However, although it does indeed start with some closing considerations, what follows actually opens new themes and scenarios for exploration.

The DRM project has undoubtedly highlighted some evolutionary elements in Italian design culture which, while changing from im-plicit into explicit practice, has maintained some continuity with its roots. Such elements of continuity are sometimes positive, dis-tinguishing features, but sometimes reflect a rigid, inward-looking nature that risks becoming an element of weakness and inertia in future. In the background, wider problem areas have also emerged that touch on the standing of research in design in general, and open possible areas for reflection and potential new scenarios for inquiry.

For this reason the current course of research has certainly not come to its end or reached a conclusion: in reality the most impor-tant thing it has done is to map out the field and raise some crucial issues.

The study has therefore become a way of identifying possible questions or areas for open discussion, many of which do not con-cern only the national context but the prospects for design research in general and its potential role in defining strategies for the devel-opment of contemporary societies.

ReseaRch actions and action-ReseaRchDRM developed as action-research where during the data collection stage hypotheses and interpretative models were also taking shape. Right from the start we tried to go beyond problem setting and begin processing, in-depth analysis and concrete action.

So the general interpretative model, though neither systematic nor totally coherent, is followed by some considerations that could form an initial agenda for a far more detailed roadmap for under-standing and transforming university design research.

If it is true, as Maldonado1 claimed after an elaboration by Mauss, that “…industrial design (…) emerges as a “total social phenomenon”, meaning that it belongs to the category of phenomena that can-not be examined in isolation, but must always be studied together with the other phenomena with which it forms a single connective tissue..” then we can say that this research is the starting point from which we can envisage an exploration of the relationships the design discipline has with different cultural and disciplinary problem areas.

1 Maldonado, Tomàs. 1991.Disegno Industriale: un riesame. Feltrinelli. Milano. p.15

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to connettivo…” allora possiamo dire che questa ricerca è il punto di partenza con cui possiamo immaginare una esplorazione dei rap-porti della disciplina con differenti ambiti problematici, culturali e disciplinari.

Reti di conoscenza e Reti di RiceRcaUn primo elemento di grande interesse emerso dalla ricerca sta nel modo con cui ha preso forma, cioè spontaneamente. Il design ita-liano si è storicamente sviluppato attraverso pratiche diffuse sul territorio, molto raramente formalizzate o supportate da strategie e politiche esplicite. A differenza di altri contesti nazionali come per esempio la Gran Bretagna o il Giappone, l’Italia si è sempre distinta per l’assenza di politiche esplicite di sostegno al design; con la sin-golarità che questa disciplina, prima come pratica e ora come ambi-to di ricerca e formazione universitaria, pare trovare altri incentivi e altri motori al proprio sviluppo, seguendo percorsi spontanei e non formalizzati. La ricerca DRM, a sua volta espressione di questa singolarità, è nata dal basso: si tratta di una ricerca autocommissio-nata e autofinanziata dalle università italiane che è stata in grado di attivare, attorno ad obiettivi di ricerca condivisi, una rete di attori diffusa sul territorio.

La possibilità di funzionare come un grande network di saperi e pratiche attraverso una rete auto-organizzata di strategie e attività di ricerca unita alla capacità di abilitare processi collaborativi di scala anche grande su progetti specifici, riconfigurando e connetten-do continuamente le risorse, ci fa immaginare una rete connettiva, una sorta di processo di accounting relazionale, che collega l’univer-sità ai territori e ai soggetti rilevanti che ne fanno parte.

In fondo quello che i processi di ricerca universitaria in design fanno è quello di promuovere una relazione di fiducia nei processi di gestione delle competenze che parte dalle esperienze concrete per poi definire anche dei modelli riflessivi.

La ricerca universitaria in design è quindi una pratica sociale: non si esaurisce infatti in una dimensione d’attività che riguarda solamente il perimetro stretto del luogo in cui viene svolta (l’univer-sità) ma coinvolge attori, competenze, attività, culture che ne vanno a costruire un insieme continuo con il tessuto sociale e il territorio in cui opera.

Quindi pratica sociale perché, interagendo con diversi attori crea un canale di connesione, un network sociale continuo a cui contri-buiscono anche le intenzioni, le competenze e gli strumenti diffusi negli interlocutori delle pratiche della ricerca stessa.

Università come sistema relazionale di produzione di nuova conoscenzaUniversity as a relational system for the production of new knowledge

vi.1

Knowledge netwoRKs and ReseaRch netwoRKsA first element of great interest emerging from the project lies in the way it has spontaneously taken shape. Historically, Italian de-sign has developed through commonly used practices and is rarely formalized or supported by explicit policies or strategies. Unlike other national contexts such as in Great Britain or Japan, Italy has always distinguished itself by the absence of such explicit support to design, with the peculiarity that this discipline, first as practice and now as area of university study and research, seems to find other incentives and other drivers for development, following spon-taneous, unshaped paths. The DRM project is an expression of this peculiarity, its development has been bottom-up: it was self-com-missioned and is self-funded by Italian universities, and has been able to activate a network of actors throughout the country around shared research objectives.

The possibility of working as a great web of skills and knowhow through a self-organized network of strategies and research activi-ties, together with the capability of enabling large scale collabora-tive processes to work on specific projects, constantly reorganizing and connecting resources, evokes the image of a connective net-work: a sort of relational accounting that connects universities with local areas and the important individuals and entities that are part of them.

Basically, what university design research is doing is to promote a relationship of trust in skills and competence management proce-dures, which grows out of concrete experience and leads to reflec-tion and interpretation.

So, university research is a social process: it is not limited to a dimension of activity that only concerns what lies within the con-fines of the place where it occurs (the university) but involves actors, competences, activities and cultures that go to make up a continu-ous whole with the social fabric of the territory where they operate. It is a social practice because by interacting it creates a connecting channel, a continuous social network to which the intentions, the skills and abilities, the tools diffused among the interlocutors in the research procedures themselves, contribute.

DRM

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È quindi un processo di produzione collettiva2 che l’università e la sua attività sul territorio non produce totalmente e in maniera au-tonoma quanto piuttosto abilita.È quindi un segnale della capacità della ricerca universitaria in de-sign di proporsi come un soggetto in grado di attivare pratiche di produzione di nuova conoscenza.

co-pRoduRRe l’innovazione: netwoRK degli attoRi e teRRitoRioLa dimensione complessiva delle attività di ricerca che DRM ha ana-lizzato restituisce un quadro articolato di quella che è la fenomeno-gia dei modelli/metodi/strumenti di creazione, utilizzo, fruizione e gestione della conoscenza legata al design.

Il processo d’innovazione innescato da queste pratiche di ricerca ci parla di un humus produttivo che tutto sommato vede il design come un elemento interessante, al di là della pur importante ricerca sul prodotto, per la costruzione di azioni innovative di maggior com-plessità e profondità. Questo quadro è interessante perché ci dice che il sistema produttivo-istituzionale è portatore di una doman-da tacita di ricerca. E che questa domanda, pur presentando delle concentrazioni attese in qualche classica area forte (Made in Italy), racconta anche della presenza di diversità nelle aree di intervento della ricerca che fanno immaginare anche qui una popolazione di interlocutori evoluti (imprese, istituzioni…) che certamente non rap-presentano l’immagine canonica del sistema industriale italiano.

E’ come se il sistema ricerca-produzione stesse tentando (in mancanza di una qualsivoglia presenza di soggetti attuatori forti con una delega sul tema del design e di una policy nazionale de-gna di questo nome3) di individuare autonomamente nuovi percorsi evolutivi.

Potremmo parlare allora di una sorta di intelligenza della com-mittenza che in maniera spontanea e non guidata sta cercando una risposta prospettica e startegica ai propri problemi d’innovazione, ovvero di un modello evoluto d’innovazione.

Questa condizione richiama nuovamente un tratto caratteriz-zante dell’evoluzione del design a livello nazionale. Nel suo emer-gere innanzitutto come ambito di pratica professionale, si è sempre caratterizzato per essere competenza diffusa, attitudine sociale. I nomi dei maestri del design italiano rappresentano la punta di dia-mamente di un sistema che si è potuto evolvere con successo grazie alla presenza di una comunità di attori sensibili alla dimansione del progetto, primi fra tutti gli imprenditori e le aziende.

La ricerca DRM pare mettere in luce l’emergere della medesima sensibilità anche verso la ricerca universitaria. Con un trend di cre-scita costante di domanda di ricerca, le Università paiono progres-sivamente essersi inserire nei network relazionali che da sempre caratterizzano i contesti locali italiani.

la domanda ha la coda lunga: oltRe il made in italy Altro dato da sottolineare (anche perché è uno dei pochi dati cer-tificati che descrivono il sistema del design italiano) è quello del valore complessivo per la ricerca in design svolta nelle università italiane nel periodo 2003-2007. Si tratta della importante cifra di 23.086.000 €. che, oltre a stabilire una prima soglia storica di rile-vazione per le future attività di monitoraggio, serve a riportarci un

2 Vedi Stefano Maffei, Design e distretti industriali: contesto territoriale ed ap-prendimento collettivo situato, in “Impresa e Stato”, 62 (2003)

3 Si veda in questo senso le deboli premesse e la difficile evoluzione della vi-cenda del Consiglio Nazionale del Design Italiano

It is therefore a collective2 production process , which the university and its activities in a particular area do not produce totally and autonomously, but rather enable. It is thus a sign of the capacity of university design research to put itself forward as an entity able to activate practices for the production of new knowledge.

co-pRoducing innovation: actoRs netwoRK and the teRRitoRyThe overall dimension of the research activities that DRM has analysed offers a detailed picture (of the phenomenology) of the models/methods/tools for creating, using, enjoying and managing design-related knowledge.

The innovation process triggered by these research procedures tells us of a productive humus that, all being considered, sees de-sign as an interesting element (over and above the admittedly im-portant research into product) for building more complex and less superficial innovative actions.

This picture is interesting because it tells us that the institu-tional production system carries a tacit demand for research, and that this demand, while also presenting predictable concentrations in some of the classic strong areas (Made in Italy), also speaks of a diversity in the areas under study which leads us to imagine that here too there is a population of forward-looking, progressive inter-locutors (companies, institutions…) who certainly do not represent the conventional image of the Italian industrial system.

It is as if the research-production system were trying independ-ently to find new directions for development (given the lack of any strong activators with any authority on design issues or any na-tional policy worthy of the name3).

We could talk about a sort of client intelligence, which sponta-neously and unguided is trying to find a prospective, strategic an-swer to its own innovation problems, in other words of an advanced model of innovation.

This condition recalls once again a characterizing trait of de-sign evolution on a national level. In its emergence above all as a professional field, it has always been depicted as a diffused ability; a social aptitude. The names of the masters of Italian design rep-resent the cutting edge of a system which was able to evolve suc-cessfully thanks to the presence of a community of actors sensitive to the dimension of the project, first and foremost entrepreneurs and companies.

DRM research seems to highlight the emergence of the same sensitivity towards university research. With a constantly growing demand for research, universities appear to be increasingly part of the relational network which has always characterized local con-texts in Italy.

ReseaRch demand has a long tail: beyond made in italyAnother figure to dwell on (also because it is one of the few cer-tified data that describe the Italian design system) is the overall value of design research carried out in Italian universities during the period 2003-2007. It is a significant figure: €23,086,000, which as well as setting a first historical benchmark for future monitor-

2 See Stefano Maffei, Design e distretti industriali: contesto territoriale ed appren-dimento collettivo situato, in “Impresa e Stato”, 62 (2003)

3 See the weak premises and difficult evolution of the Italian National Design Council.

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interessante dato medio di produttività pro-capite: 37.500 €. Se guar-diamo all'ammontare complessivo del valore della ricerca ci accorge-remo che esso corrisponde al finanziamento stanziato annualmente dal governo danese per il ddK Dansk Design Center e alla metà della cifra stanziata dal governo inglese per il Design Council. Questo ci restituisce una capacità dell’università di muoversi in un orizzonte di imprenditorialità della ricerca che si sposa in maniera equilibrata con la sua necessaria visione sociale, testimoniata dai temi indagati, e anche dal meccanismo che collega la ricerca ufficiale alla ricerca dottorale, attraverso il flusso continuo dell’esplorazione tematica e il legame tra formazione e avviamento alla ricerca come professione.

Altro dato interessante riguarda la ricerca sia per quanto riguar-da le attività legate a una committenza che per le attività di ricerca dottorale appaiono distribuite attorno a delle aree tematiche peri-metrabili (le aree tematiche DRM) ma allo stesso tempo presentano una capacità di dispersione su singolarità ed aspetti di ricerca carat-teristici ad hoc che fanno riflettere sulla versatilità e sulla notevole capacità di ascolto da parte del sistema della ricerca universitaria.

Certamente ciò che emerge è una concezione meno stereotipata dal Made in Italy che forse ne mette in luce i tratti più autentici e le strade di possibile evoluzione. Nella ricerca non c’è solo il Made in Italy, molte sono le tematiche toccate, eppure emerge una modalità di costruire la relazione tra committente e ricercatori e di fare ricer-ca che indubbiamente deriva da quella tradizione.

La ricerca è sempre situata, non c’è mai in essa una concezione di design come fattore strategico astratto: la ricerca nasce in un luogo e per quel luogo. Recuperare qualità profonde, valorizzare saperi e giacimenti, connettere i contesti locali con reti e risorse di conoscen-za a livello globale: tutte le attività censite presentano qualcuna di queste caratteristiche. La ricerca in design è ormai una realtà diffusa a livello internazionale, all’interno delle università ma anche nelle grandi società di consulenza, tuttavia il discorso sul design è per lo più un discorso astratto. I nodi tematici ruotano attorno ai metodi, agli strumenti, agli approcci utili alla ricerca e alla progettazione, ma spesso prescindono dal dove la ricerca e la progettazione sono svolte. DRM ha messo in luce uno scenario di ricerca del tutto diverso in cui al centro c’è spesso una comunità locale, uno specifico know how, una cultura. Il ruolo della ricerca sembra essere quello di valorizza-re questi giacimenti utilizzando il design per riconfigurare in modo nuovo le risorse disponibili, creando nuovi valori in grado tuttavia di preservarne la memoria e le qualità tipiche.

Molto spesso la ricerca ha anche il ruolo di connettere conte-sti e giacimenti locali con risorse presenti a livello globale. L’Italia non è mai stata il paese della ricerca di base; anzi ha assistito ad un processo di progressiva dismissione dei settori della ricerca di base – chimica, elettronica ecc. – cosa che certamente, da alcuni punti di vista, è stato un impoverimento delle capacità innovative del sistema. D’altro canto ha saputo elaborare una capacità sempre più sofisticata di reperire soluzioni scientifiche altrove ed applicarle in modo inedito in usi, settori e contesti differenti. Questa attitudine sembra essere stata recuperata dalla ricerca ed è certamente una delle frontiere di sviluppo strategico più importanti per il futuro. La tipica modalità italiana di dare valore alla conoscenza solo qualora applicata ad uno specifico uso rischia infatti di produrre una chiu-sura verso le conoscenze codificate e quindi diffidenza nei confronti delle innovazioni scientifiche, tecnologiche, organizzative. In questo senso la ricerca in design può avere un ruolo davvero importante facendo da traino nel processo di connessione tra giacimenti locali e reti globali di conoscenza.

ing, gives us an interesting average pro-capita production figure of €37,500. If we take a look to the total ammont of research value we will notice that it corresponds to the yearly funding assigned by the Danish government to the DDk Dansk Design Center and to half the figure earmarked by the uk government for the Design Council. This shows that universities are capable of moving on a horizon of research entrepreneurship that balances the necessary social vision testified by the issues explored and also by the mechanism that connects official research with doctoral research through the con-tinuous flow of thematic exploration and the link between research training and the start of a professional career in research.

Another interesting datum that concerns research, both client-related and doctoral research activities, is that they appear around mappable thematic areas (the DRM areas), yet at the same time they present a capacity for dispersion on peculiarities and ad hoc aspects of research that make us reflect on the versatility and the notable capacity for listening to demand of the university research system.

Undoubtedly what emerges is a less stereotyped conception of Made in Italy, which perhaps highlights its more authentic traits and points to directions for possible evolution. There is not only Made in Italy in the project, many are the issues touched upon, however there is a way of building relationships between client and researcher and of conducting research that definitely comes from that tradition.

The research is always situated; it does not work from a concep-tion of design as an abstract strategic factor: research is born in a place and for that place. To recover underlying qualities, to enhance knowledge and cultural reserves to connect local contexts with glo-bal networks and knowledge resources, all the activities examined had some of these objectives. Design research is now internationally widespread, both within universities and in the great consultancy companies, however, talk about design is at best abstract talk. Is-sues cluster around the most useful methods, tools and approaches for research and design, but often take no account off “where” the research and design take place. DRM spotlights a completely differ-ent research scenario often centering on a local community, specific know-how and a specific culture. The role of research seems to be to valorize these reserves using design to reshape the resources avail-able, creating new value but still able to preserve some of their

“memory” and typical qualities.In many cases the research activities served to connect local

contexts and cultural reserves with resources on a global level. Italy has never been the country for basic research; indeed, it has seen the gradual dismantling of its basic research sectors – chemical, electronic etc. – which from some points of view has surely meant an impoverishment of the system’s capability for innovation. On the other hand it has been able to develop a more and more sophis-ticated capacity to gather scientific solutions from elsewhere and apply them in completely new ways to various uses, sectors and contexts. This ability seems to have been taken up in research and is certainly one of the most important frontiers of strategic devel-opment for the future. The typically Italian way of attributing value to knowledge only once it has been applied to a specific use risks rejecting codified knowledge and therefore diffidence towards sci-entific, technological and organisational innovation. In these terms, design research could play a really important role as driver in con-necting global knowledge networks with local reserves.

DRM

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le politiche della RiceRca… queste sconosciuteIn questo senso le linee di sviluppo delle politiche comunitarie4 o di altri paesi avanzati ci danno una misura di quello che è stato fatto e di ciò che rimane da fare. L’idea che esista una precisa strategia di sviluppo dell’innovazione da parte della comunità europea basata su di una definizione ampia di creatività è testimoniata anche dal fatto che il 2009 sarà considerato the European Year of Creativi-ty and Innovation5 e che una delle risorse principali sia il design. In particolare a livello di linee guida di policy comunitaria il vice-presidente della Commissione Europea Gunter Verheugen, parlando con una delegazione del BeDa, ha sollecitato la Commissione Euro-pea ad elaborate un accordo per lo sviluppo di policy che posiziona-no il design come fattore chiave per la competitività europea.

In particolare Verheugen ha parlato di tre EU azioni chiave6:

"1. La Commissione europea farà emergere un documento, una re-

port 7 che sarà pubblicato nel 2009 in occasione dell’Anno europeo

della creatività e dell’Innovazione. Questo documento di indirizzo po-

litico includerà le linee guida che gli Stati membri dovranno seguire

per lo sviluppo delle strategie nazionali di promozione del design ol-

tre ad ulteriori misure per supportare la crescita le Design industries

europee e stimolare una larga diffusione del design nei 23 milioni di

piccole e medie imprese europee.

2. La Commissione concentrerà i suoi per costruire un patrimo-

nio di base di conoscenze per le attività di design e le design policy

in Europa. Il Progetto Europeo aDMiRe8, supportato dalla Commis-

4 Si vedano in questo senso i due recenti incontri delle delegazioni del beDa (8 October 2007, Michael Thomson, the President of beDa, accompanied by a delegation of three beDa Members, Severin Filek of Design Austria, Henrique Cayatte of the Portuguese Design Centre and Isabel Roig of the Barcelona Design Centre; 21 January 2008, beDa President Michael Thomson (uk) and Vice-Presi-dent, Jan R. Stavik, Norway) with European Commission President Jose Manuel Barroso in Lisbon and with Vice-President of the Commission, Gunter Verheugen at his office in the European Commission in Brussels.Per i resoconti di questi incontri si vedano i link: http://www.dexigner.com/pro-duct/news-g12412.html e http://www.dexigner.com/product/news-g13359.html

5 Si veda il testo del comunicato stampa IP/08/482, Brussels, 31 March 2008, in which the Commission proposes 2009 to become European Year of Creativity and Innovation: “…Europe needs to boost its capacity for creativity and innovation for both social and economic reasons. That is why the Commission has today adopted a proposal to declare 2009 the European Year of Creativity and Innova-tion. The decision will be taken later this year by the Council and the European Parliament. The modern world puts emphasis on better use of knowledge and rapid innova-tion. It therefore requires a broadening of the creative skills base involving the whole population. In particular, there is a need for skills and competences that enable people to embrace change as an opportunity and to be open to new ideas in a culturally diverse, knowledge-based society. Education and training are de-termining factors in this (…) The activities of the Year should focus on creating an environment favourable to creativity and innovation and become a strong impetus for a long-term policy priority. Emphasis should be put for instance on education across a wide range of subjects including mathematics, science and information and other technologies. Highlighting creativity through such skills should foster problem-solving and the practical application of knowledge and ideas. All forms of innovation including social and entrepreneurial innovation should be taken into account. Artistic creation and new approaches in culture should also receive due atten-tion, as important means of communication between people in Europe and in the follow-up to the ongoing European Year of Intercultural Dialogue (2008). The European Year of Innovation and Creativity is proposed as a cross-cutting initiative covering not only education and culture, but also other policy domains such as enterprise, media, research, social and regional policy and rural develop-ment. It should include information and awareness-raising campaigns, promo-tion of good practices, debates, meetings, conferences and promote a wide variety of projects at regional, national and European level…” si veda il link:http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/08/482&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=fr

6 http://www.dexigner.com/product/news-g13359.html

7 Questa Communication on Design sarà probabilmente un documento di policy (non legislativo) indirizzato alle altre istituzioni europee ovvero il Parlamento Europeo

8 Il progetto aDMIRe è stato avviato nel Gennaio 2007. aDMIRe si occupa di incoraggiare le imprese, specialmete le PMI a introdurre processi di design ma-

ReseaRch policies… these unKnown factoRs In these terms, development lines in European policies4 and in those of other advanced countries give us some measure of what has been done and what remains to do. The idea that there exists a precise European Community innovation development strategy is borne out by the fact that 2009 will be the European Year of Crea-tivity and Innovation5 and that one of the main resources is design.

Particularly in terms of guidelines for European policy, the vice-president of the European Commission, Gunter Verheugen, talking with a BeDa delegation, stressed the European Commission's full agreement with the positioning of design as a very crucial element for European competitiveness.

In particular he talked about three eu key actions 6:

“…1. The European Commission will issue a Communication on

design7 to be published during the European Year of Creativity and

Innovation 8 in 2009. This policy document will include guidance to

EU Member States on national design promotion strategies in ad-

dition to other measures to support the growth of Europe's design

industries and to stimulate the wider adoption of design by Europe's

23 million Small and Medium-sized Enterprises.

2. The Commission will reinforce its efforts to build up a knowl-

edge base for design activity and design policy in Europe. The Europe-

an project aDMiRe9, supported by the Commission under PRO INNO

4 See the report of two recent meeting of the beDa (8 October 2007, Michael Thomson, the President of beDa, accompanied by a delegation of three beDa Members, Severin Filek of Design Austria, Henrique Cayatte of the Portuguese Design Centre and Isabel Roig of the Barcelona Design Centre; 21 January 2008, beDa President Michael Thomson (uk) and Vice-President, Jan R. Stavik, Nor-way) with European Commission President Jose Manuel Barroso in Lisbon and with Vice-President of the Commission, Gunter Verheugen at his office in the European Commission in Brussels.See: http://www.dexigner.com/product/news-g12412.html e http://www.dexigner.com/product/news-g13359.html

5 See the the press release IP/08/482, Brussels, 31 March 2008, in which the Commission proposes 2009 to become European Year of Creativity and Innova-tion: “…Europe needs to boost its capacity for creativity and innovation for both social and economic reasons. That is why the Commission has today adopted a proposal to declare 2009 the European Year of Creativity and Innovation. The de-cision will be taken later this year by the Council and the European Parliament. The modern world puts emphasis on better use of knowledge and rapid innova-tion. It therefore requires a broadening of the creative skills base involving the whole population. In particular, there is a need for skills and competences that enable people to embrace change as an opportunity and to be open to new ideas in a culturally diverse, knowledge-based society. Education and training are de-termining factors in this (…) The activities of the Year should focus on creating an environment favourable to creativity and innovation and become a strong impetus for a long-term policy priority. Emphasis should be put for instance on education across a wide range of subjects including mathematics, science and information and other technologies. Highlighting creativity through such skills should foster problem-solving and the practical application of knowledge and ideas. All forms of innovation including social and entrepreneurial innovation should be taken into account. Artistic creation and new approaches in culture should also receive due atten-tion, as important means of communication between people in Europe and in the follow-up to the ongoing European Year of Intercultural Dialogue (2008). The European Year of Innovation and Creativity is proposed as a cross-cutting initiative covering not only education and culture, but also other policy domains such as enterprise, media, research, social and regional policy and rural develop-ment. It should include information and awareness-raising campaigns, promo-tion of good practices, debates, meetings, conferences and promote a wide variety of projects at regional, national and European level…” si veda il link:http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/08/482&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=fr

6 http://www.dexigner.com/product/news-g13359.html

7 This Communication would be a non-legislative policy document to the other European institutions, notably the European Parliament and the Council of the European Union.

8 The Commission has proposed to make 2009 the European Year of Creativity and Innovation.

9 The aDMIRe project was launched in January 2007. aDMIRe aims to encour-age companies, especially SMeS, to introduce design management procedures in order to improve their competitiveness. To this end, the aDMIRe project intends to stimulate innovation, establish a European knowledge-sharing platform, or-

110 | 111

Page 111: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

sione PRO INNO Europeo, sta attualmente conducendo uno studio

di mappatura sul design e il design management in Europa. Questa

informazione sarà integrata con dati provenienti dagli attuali stru-

menti come INNO Policy Trendchart, l’Innobarometer e lo European

Innovation Scoreboard i quali, partendo dal 2008, daranno al design

un ruolo più rilevante.

3. La Commissione assicurerà l’esistenza di un organismo perma-

nente per il dialogo sulle design policy come una componente chiave

delle policy di innovazione Europee, nel quadro dei risultati attesi

dalla Strategia di Lisbona relativamente ai temi alla Crescita e all’Oc-

cupazione…

Possiamo quindi dire che il nostro lavoro arriva al momento giusto ed è perfettamente in linea con quelli che sono le prospettive e gli strumenti che la Comunità Europea sta mettendo in campo 9.

Ma visto da un punto di vista di quello che è un processo di strutturazione della ricerca l’Italia sconta un forte ritardo: mentre molti altri paesi a capitalismo avanzato hanno predisposto da anni dei soggetti pubblici con la missione di sviluppare (UK, Giappone, Corea…) attivare vere e proprie politiche di sostegno del design.

Anche tra i grandi paesi emergenti del BRIC come per esempio l’India, esiste un vero è proprio documento d’indirizzo il National Design Policy Act del febbraio del 2007 che descrive la missione e obiettivi oltre alle attività e ai soggetti/strumenti della ricerca.

auto-oRganizzata è meglio?La considerazione finale riguarda la definizione di una possibile strategia di sostegno ai soggetti e alle attività di ricerca universi-taria in design. Certamente questo lavoro ha messo in luce una questione cru-ciale per chi si interroga sulla natura, sullo scopo e soprattutto sul futuro della ricerca in design: essa si trova ad un bivio tra l’essere finalmente riconosciuta come ambito autorevole di elaborazione di conoscenza e l’essere cannibalizzata da altre discipline.

Temi come l’innovazione e la creatività appaiono ai primi po-sti nell’agenda Europea ma al contempo entrano in modo trasver-sale in moltissime discipline, dal management alle scienze sociali, rischiando di far perdere consistenza al design come motore dei processi di innovazione e creatività. O d’altro canto lasciare ai soli operatori professionali del design il compito di farsi carico anche di tutte le dimensioni della ricerca, esautorando le università dal ruolo che in questo scenario dovrebbero giocare.

In questo senso il nostro paese risulta in una posizione partico-larmente debole, non avendo mai riconosciuto al design questo ruo-lo. E’ perciò molto importante disporre di strumenti adeguati a co-municare le potenzialità della ricerca universitaria in design, le sue ricadute sui contesti territoriali, sulle istituzioni e sulle imprese.

DRM rappresenta un primo passo in questa direzione ma certa-mente è solo una prima ricognizione che necessità di essere svolta con continuità e auspicabilmente ampliata al di là dei confini nazio-nali per poter divenire uno strumento utile ad accreditare le Univer-sità come autorevole interlocutore per favorire la svolta europea.

nagement per migliorare la loro capacità competitiva. A questo scopo aDMIRe in-tende stimolare la domanda d'innovazione costituendo una piattaforma europea di condivisione della conoscenza organizzando uno European Design Management Award identificando e testando nuove attività di promozione del design manage-ment.

9 Forse non è un caso che non esista un partner italiano per il progetto aD-MIRe: si veda in proposito: http://www.proinno-europe.eu/index.cfm?fuseaction=page.display&topicID=59&parentID=54#

Europe, is currently conducting a mapping study of design and de-

sign management in Europe. This information will be complemented

by data from existing tools such as the INNO-Policy Trendchart, the

Innobarometer and the European Innovation Scoreboard, which will

give design a more prominent place from 2008 onwards.

3. The Commission will ensure the existence of a permanent body

for a dialogue on design policy as a key component of Europe's inno-

vation policy, within the context of achieving the goals of the Lisbon

Strategy for Growth and Jobs…”

So we can say that our work has come... at the right time...and is perfectly in line with the prospects and tools being brought into play by the European Community 10.

However, from the point of view of structuring research, Italy is well behind: while many other advanced capitalist countries years ago set up public bodies charged with a development mission (UK, Japan, Korea...) and enact proper policies in support of design. Even India, among the great emerging BRIC countries, has the National Design Policy Act of February 2007, which describes the mission and objectives as well as the activities, subjects and tools of research.

self-oRganised is best?Our final consideration concerns the definition of a possible strat-egy in support of university design research activities and entities. This work has undoubtedly brought to light a crucial question for anyone reflecting on the nature, purpose and, above all, the fu-ture of design research: it is now at the crossroads between being fi-nally recognized as an authoritative field of knowledge building and being cannibalized by other disciplines. Innovation and creativity issues are at the top of the European agenda but at the same time they cross numerous other disciplines, from management to social sciences, so that design risks losing its consistence as engine for processes of innovation and creativity. On the other hand, leaving all dimensions of research to professional operators alone would deprive universities of the authoritative role they should be playing in this scenario.

In these terms, Italy is in a particularly weak position since it has never recognized design in this role. Thus it is especially im-portant to have appropriate tools available to communicate the potentialities of university design research and its impact on local contexts, institutions and companies.

DRM is a first step in this direction but it is certainly only an ini-tial perusal, which requires constant revisiting and will hopefully be enlarged beyond national confines to become a useful tool in ac-crediting universities as authoritative interlocutors in the European movement towards creativity and innovation.

ganise a European Design Management Award and to identify and test new activi-ties to promote design management.

10 It may not be by chance that there is an Italian partner in the aDMIRe project: cf. http://www.proinno-europe.eu/index.cfm?fuseaction=page.display&topicID=59&parentID=54#

DRM

Page 112: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

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DRM

Page 114: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

d Appendice i: Dati universitàAppendix i design universities data

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

CdL Specialistica Master Degree Courses

Corsi di dottorato PhD Courses

Dipartimento Department

Web

Torinowww.polito.it

1° Facoltà di Architettura First Faculty of Architecture

www.archi1.polito.it

Disegno Industriale Industrial Design

Ecodesign Ecodesign Innovazione Tecnologica per l’Architettura e il Disegno Industriale Technological Innovation for Architecture and Industrial Design

Sistemi di Produzione & Design Industriale Production Systems & Industrial Design

Storia dell’Architettuta e dell’Urbanistica / Cultura del Design History of Architecture and Planning / Design Culture

DIPRADI - Dipartimento di Progettazione Architettonica e Disegno Industriale

DIPRADI - Department of Architectural Planning and Industrial Design

www.dipradi.polito.it

Politecnico di Torino (POLITO)

Milanowww.polimi.it

Facoltà del Design Faculty of Design

www.design.polimi.it

Disegno Industriale Industrial Design

Design della Comunicazione Communication Design

Design della Moda Fashion Design

Design degli Interni Interior Design

Disegno Industriale Industrial Design

Design della Comunicazione Communication Design

Design della Moda Fashion Design

Design degli Interni Interior Design

Design dell’Arredo Furniture Design

Product Service System Design

Progetto e Ingenerizzazione del Prodotto Industriale Design and Engineering

Design Navale e Nautico (con/with Università degli Studi di Genova) Yacht and cruise vessel design

Disegno Industriale e Comunicazione Multimediale Industrial Design and Multimedia Communications

Disegno e Metodi di Sviluppo Prodotto Design and Product Development Methods

Architettura degli Interni e Allestimento Architecture of Interiors and Exhibitions

Design e Tecnologie per la Valorizzazione dei Beni Culturali Design and Technologies for the improvement of the Cultural Heritage

INDACO - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda

INDACO - Department of Industrial Design, Arts, Communication and Fashion

www.indaco.polimi.it

Consorzio POLI.design

www.polidesign.net

Politecnico di Milano (POLIMI)

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

CdL Specialistica Master Degree Courses

Corsi di dottorato PhD Courses

Dipartimento Department

Web

Centro ricerche Research Centre

Web

114 | 115

Page 115: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Veneziawww.iuav.it

Facoltà di Design e Arti Faculty of Design and Arts

www.iuav.it/homepage/

Disegno Industriale Industrial Design

Design della Moda Fashion Design

Disegno Industriale (presso/from Università Rep. San Marino) Industrial Design

Disegno Industriale del Prodotto Product Design

Comunicazioni Visive e Multimediali Multimedia and Visual Communication

Scienze del Design Sciences of Design

DADI - Dipartimento di Arti e Disegno Industriale DADI – Department of Arts and Industrial Design

www.iuav.it/dadi

Università IUAV di Venezia (IUAV)

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

CdL Specialistica Master Degree Courses

Corsi di dottorato PhD Courses

Dipartimento Department

Web

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

CdL Specialistica Master Degree Courses

Bolzanowww.unibz.it

Facoltà di Design e Arti Faculty of Design and Arts

www.unibz.it/design-art/

Design

Advanced Design

Libera Università di Bolzano (UNIBZ)

Genovawww.unige.it

Facoltà di Architettura Faculty of Architecture

www.unige.it/facolta/architettura.shtml

Disegno Industriale Industrial Design

Disegno Industriale Industrial Design

Design navale e nautico (con/with Politecnico di Milano) Yacht and cruise vessel Design

Design

DSA – Dipartimento di Scienze per l’Architettura DSA - Department of Science for Architecture

www.dsa.unige.it

Università degli Studi di Genova (UNIGE)

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

CdL Specialistica Master Degree Courses

Corsi di dottorato PhD Courses

Dipartimento Department

Web

DRM

Page 116: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Romawww.uniroma1.it

1° Facoltà di Architettura Faculty of Architecture

www.arc1.uniroma1.it

Disegno Industriale Industrial Design

Design, Comunicazione Visiva e Multimediale Design Visual Communication and Multimedia Design

Disegno Industriale. Design, Arti e Nuove Tecnologie Industrial Design, Arts and New Technologies

Dipartimento di Industrial design, Tecnologia dell’Architettura, Cultura dell’Ambiente – ITACA

Department of Industrial Design, Technology of Architecture and Culture of Environment - ITACA

w3.uniroma1.it/itaca/

Chieti, Pescarawww.unich.it

Facoltà di Architettura Faculty of Architecture

www.architettura.unich.it

Dipartimento IDEA - Infrastruttura Design Engineering Architettura

Infrastructure Design Engineering Architecture - IDEA Department

www.unich.it/idea/

Sapienza - Università di Roma (UNIROMA1)

Università degli Studi di Chieti e Pescara (UNICH)

Camerino (MC)www.unicam.it

Facoltà di Architettura Faculty of Architecture

architettura.unicam.it/

Disegno Industriale e Ambientale Industrial and Environmental Design

Disegno Industriale e Comunicazione Visiva Industrial Design and Visual Communication

Disegno Industriale e Architettura Sperimentale Industrial Design and Experimental Architecture

PROCAM - Dipartimento di Progettazione e Costruzione dell'Ambiente

PROCAM - Department of Planning and Environmantal Construction

www.architettura.unicam.it/procam/

Università degli Studi di Camerino (UNICAM)

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

CdL Specialistica Master Degree Courses

Corsi di dottorato PhD Courses

Dipartimento Department

Web

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

Dipartimento Department

Web

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

CdL Specialistica Master Degree Courses

Corsi di dottorato PhD Courses

Dipartimento Department

Web

Firenzewww.unifi.it

Facoltà di Architettura Faculty of Architecture

www.arch.unifi.it/

Disegno Industriale Industrial design

Progettazione della Moda Fashion Design

Design (dal 2008-2009 - starting to 2008-2009)

Tecnologie Technologies

Design Industriale Ambientale ed Urbano (con/with Università Napoli SUN) Industrial and Environmental Design

TAED - Dipartimento di Tecnologie dell'Architettura e Design TAED – Department of Architectural and design technologies

www.taed.unifi.it/

Università degli Studi di Firenze (UNIFI)

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

CdL Specialistica Master Degree

Courses

Corsi di dottorato PhD Courses

Dipartimento Department

Web

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Page 117: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Aversa (CE)www.unina2.it

Facoltà di Architettura Faculty of Architecture

www.architettura.unina2.it

Disegno Industriale Industrial Design

Disegno Industriale Industrial Design

Disegno Industriale per la Moda Industrial design for the Fashion System

Design Industriale Ambientale ed Urbano (con/with Università di Firenze) Industrial and Environmental Design

Dipartimento di Industrial Design, Ambiente e Storia IDEAS Department of Industrial design, Environment and History IDEAS

-

Seconda Università degli Studi di Napoli (SUN)

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

CdL Specialistica Master Degree Courses

Corsi di dottorato PhD Courses

Dipartimento Department

Web

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

CdL Specialistica Master Degree Courses

Corsi di dottorato PhD Courses

Dipartimento Department

Web

Palermowww.unipa.it

Facoltà di Architettura Faculty of Architecture

www.architettura.unipa.it

Disegno Industriale Industrial Design

Disegno Industriale per l’Area Mediterranea Industrial Design for the Meditarrenean Area

Disegno Industriale, Arti Figurative e Applicate Industrial design, Figurative and Applied Arts

Dipartimento di Design Department of design

www.architettura.unipa.it/design

Università degli Studi di Palermo (UNIPA)

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

Sassari, Algherowww.uniss.it

Facoltà di Architettura Faculty of Architecture

www.architettura.uniss.it

Design (da/since 2007)

Università degli Studi di Sassari (UNISS)

Napoliwww.unina.it

Facoltà di Architettura Faculty of Architecture

www.architettura.unina.it/

Arredamento, Interno architettonico e Design Furniture and Architectural Interior Design

Dipartimento di Configurazione ed Attuazione dell'Architettura - DITACA

Department of Architecture Configuration and Implementation - DITACA

www.ditaca.unina.it

Università degli Studi di Napoli "Federico II" (UNINA)

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

Dipartimento Department

Web

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

Bresciawww.unibs.it

Facoltà di Ingegneria Faculty of Engineering

www.unibs.it/on-line/ing/Home.html

Disegno Industriale Industrial Design

Università degli Studi di Brescia (UNIBS)

DRM

Page 118: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

Dipartimento Department

Web

Reggio Calabriawww.unirc.it/

Facoltà di Architettura Faculty of Architecture

www.architettura.unirc.it

Dipartimento di Architettura ed Analisi della Citta' Mediterranea Department of Architecture and Analisys of Mediterranean City

www.unirc.it/daacm/

Università Mediterranea Di Reggio Calabria (UNIRC)

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

Bariwww.poliba.it

Facoltà di Architettura Faculty of Architecture

architettura.poliba.it/didattica.asp

Disegno Industriale Industrial Design

Politecnico di Bari (POLIBA)

Sede principale Headquarters

Web

Facoltà Faculty

Web

CdL Triennale Degree Courses

Milanowww.uni-tel.it/

Facoltà di Architettura e Design Industriale Faculty of Architecture and Industrial Design

-

Disegno della Moda Fashion Design

Università Telematica Internazionale (UNITEL)

118 | 119

Page 119: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

e Appendice ii: Dati dottoratiAppendix ii ph.d. schools data

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Contatti Contacts

Prof. Marco FilippiSCUDO - Scuola di DottoratoDENER - Dipartimento di EnergeticaPolitecnico di Torino2001www.polito.it

Tel. 39 011 564.6094/5/6email: [email protected]

Politecnico di Torino (POLITO)

Innovazione Tecnologica per l'Architettura e il Disegno IndustrialePhD in Technological Innovation for Architecture and Industrial Design

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Contatti Contacts

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Contatti Contacts

Prof. Sergio PaceSCUDO - Scuola di DottoratoDIPRADI - Dipartimento di Progettazione Architettonica e Disegno IndustrialePolitecnico di Torino2006www.polito.it

Tel. 39 011 564.6094/5/6email: [email protected]

Prof. Franco LombardiSCUDO - Scuola di DottoratoDISPEA - Dipartimento di Produzione ed Economia dell'Azienda Politecnico di Torino2008www.polito.it

Tel. 39 011 564.6094/5/6email: [email protected]

Dottorato in Storia dell'Architettura e dell'Urbanistica / Cultura del DesignPhD in History of Architecture and Planning / Design Culture

Dottorato in Sistemi di Produzione & Design IndustrialePhD in Production Systems & Industrial Design

DRM

Page 120: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Contatti Contacts

Prof. Ezio Manzini

Scuola di Dottorato di ricerca del Politecnico di Milano

Dipartimento di Industrial Design, delle Arti, della Comunicazione e della Moda - INDACO

Politecnico di Milano

1990

http://www.diecm.polimi.it

Tel. +39.02.2399.7245

email: [email protected]

Politecnico di Milano (POLIMI)

Dottorato in Disegno Industriale e Comunicazione Multimediale (DIeCM)PhD in Industrial Design & Multimedia Communications (DIeCM)

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Contatti Contacts

Prof. Cesare Stevan

Scuola di Dottorato di ricerca del Politecnico di Milano

Dipartimento di Progettazione dell'Architettura + Dipartimento INDACO + Dipartimento di Architettura e Pianificazione

Politecnico di Milano

1990

http://www.arch2.polimi.it

Tel. +39.02.2399.7245

email: [email protected]

Dottorato in Architettura degli Interni e AllestimentoPhD in the Architecture of Interiors and Exhibitions

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Contatti Contacts

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Contatti Contacts

Prof. Francesco Trabucco o Umberto Cugini

Scuola di dottorato di ricerca, Politecnico di Milano

Dipartimento di Meccanica + Dipartimento INDACO

Politecnico di Milano

2003

http://pcsiwa12.rett.polimi.it/~phdweb/corsi/descrizioni/disemetosvil.html

email: [email protected]

Prof. Fabrizio Schiaffonati

Scuola di dottorato di ricerca, Politecnico di Milano

Dipartimento INDACO + Dipartimento di Scienza e tecnologie dell’Ambiente Costruito BEST

Politecnico di Milano

2005

http://pcsiwa12.rett.polimi.it/~phdweb/corsi/descrizioni/designvaloriz.html

email: [email protected]

Dottorato in Disegno e Metodi di Sviluppo ProdottoPhD in Design and Product Development Methods

Dottorato in Design e Tecnologie per la valorizzazione dei Beni CulturaliPhD in Design and Technologies for the improvement of the Cultural Heritage

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Prof. Paola Gambaro

Scuola di Dottorato in Architettura e Design

DSA - Dipartimento di Scienze per l'Architettura

Università di Genova

2004

www.unige.it

Università degli Studi di Genova (UNIGE)

Dottorato in DesignPhD in Design

120 | 121

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Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Prof. Romano Del Nord

TAED - Dipartimento di Tecnologie dell'Architettura e Design

Università degli Studi di Firenze

2006

http://www.dotta.unifi.it

Università degli Studi di Firenze (UNIFI)

Dottorato in Tecnologia dell'Architettura e DesignPhD in Technology of Architecture and Design

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Prof. Massimo Perriccioli

SAS - School of Advanced Studies dell'Università di Camerino

PROCAM - Dipartimento di Progettazione e Costruzione dell'Ambiente

Università degli Studi di Camerino

2006

www.unicam.it

Università degli Studi di Camerino (UNICAM)

Dottorato in Disegno Industriale e Architettura Sperimentale (DIAS)PhD in Industrial Design and Experimental Architecture (DIAS)

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Contatti Contacts

Prof. Giovanni Anceschi

Scuola di dottorato dell’Università Iuav di Venezia

DADI - Dipartimento di Arti e Disegno Industriale

Università Iuav di Venezia

2006

http://www.iuav.it/Didattica1/SCUOLA-DI-/DOTTORATI-/scienze-de/index.htm

Tel. 041 257 1787/1865 /1845

[email protected]

Università IUAV di Venezia (IUAV)

Dottorato in Scienze del design PhD in Sciences of design

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Prof. Massimo d'Alessandro

ITACA - Dipartimento di Industrial Design, Tecnologia nell'Architettura, Cultura dell'Ambiente

Sapienza Università di Roma

2001

www.uniroma1.it

Sapienza Università di Roma (UNIROMA1)

Dottorato in Disegno Industriale. Design, Arti e Nuove TecnologiePhD in Industrial Design. Design, Arts and New Technologies

DRM

Page 122: Design Research Maps - Prospettive Della Ricerca Universitaria in Design in Italia

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Prof. Patrizia Ranzo

-

IDEAS - Dipartimento di Industrial Design, Ambiente e Storia (con/with Università degli Studi di Firenze)

Seconda Università degli Studi di Napoli

2005

http://www.architettura.unina2.it/archisito/didattica/dott01.html

Seconda Università degli Studi di Napoli (SUN)

Dottorato in Design Industriale, Ambientale ed UrbanoPhD in Industrial and Environmantal Design

Coordinatore Coordinator

Scuola di dottorato PhD School

Dipartimento Department

Università University

Anno di fondazione Year of foundation

Web

Prof. Gianfranco Marrone

-

Dipartimento di Design

Università degli Studi di Palermo

1991

-

Università degli Studi di Palermo (UNIPA)

Dottorato in Disegno industriale, Arti figurative e applicatePhD in Industrial Design, Figurative and Applied Arts

122 | 123

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Contatti Contacts

Agenzia SDI | Sistema Design ItaliaPolitecnico di Milano Dipartimento INDACOVia Durando, 38/A 20158 – Milano (ITALY)

T. +39 02.2399.5918F. +39 [email protected]

SDI web www.sistemadesignitalia.itDRM web www.sistemadesignitalia.it/drmDRM blog www.drm.politecalab.org/

© drm Design Research Maps 2008

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ISBN 978-88-95651-02-6

9 788895 651026 >15,00