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STRATEGIE EMPOWERMENT. Paola Giudici - Manager Supply Order Management di Tenaris Middle manager si raccontano Ritratti di donne lungo il loro percorso di affermazione professionale A cura della Redazione in collaborazione con Valore D 60 LIMPRESA N°1/2018 L iceo linguistico, passione per le lingue e il mondo estero. Pao- la Giudici, conclusi gli studi, è approdata in Tenaris: un legame che dura da ben 23 anni. Da dove sono partita e dove sono arrivata Mi sono diplomata al liceo linguistico e successivamente ho completato un anno parauniversitario per il commercio estero. Il mio percorso professionale è iniziato in Tenaris (anche se allora non si chiamava così) il 3 ottobre 1994, nello stabilimento di Costa Volpino, in provincia di Bergamo, in ambito commerciale. Nel 2002 sono entrata a far parte della Supply Chain. E stato un periodo molto interessante perché mi sono confrontata con la produzione, i clienti, i fornitori esterni. Il mio ruolo era organizzare, come in un puzzle, tutti i pezzi e comporli, incastrandoli, per dare il miglior sevizio nei tempi richiesti. Nel 2010 - nella sede di Dalmine - ho iniziato a coordinare il team che gesti- va l'allocazione degli ordini destinati alla produzione nelle varie fabbriche. Dopo un paio di anni mi è stato affidato il coordi- namento del follow-up di tutti gli ordini della Business Unit globale dedicata ai prodotti meccanici e industriali. Così il mio background si è arricchito ulterior- mente, ho approfondito le mie conoscenze su molti prodotti tubolari del vasto cata- logo Tenaris cominciando ad avere una visione completa dei processi. Paola Giudici H M M i

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STRATEGIE

EMPOWERMENT. Paola Giudici - Manager Supply Order Management di Tenaris

Middle manager si raccontano Ritratti di donne lungo il loro percorso di affermazione professionale

A cura della Redazione in collaborazione con Valore D

60 LIMPRESA N°1/2018

Liceo linguistico, passione per le lingue e il mondo estero. Pao-la Giudici, conclusi gli studi, è approdata in Tenaris: un legame che dura da ben 23 anni.

Da dove sono partita e dove sono arrivata Mi sono diplomata al liceo linguistico e successivamente ho completato un anno parauniversitario per il commercio estero. Il mio percorso professionale è iniziato in Tenaris (anche se allora non si chiamava così) il 3 ottobre 1994, nello stabilimento di Costa Volpino, in provincia di Bergamo, in ambito commerciale. Nel 2002 sono entrata a far parte della Supply Chain. E stato un periodo molto interessante perché

mi sono confrontata con la produzione, i clienti, i fornitori esterni. Il mio ruolo era organizzare, come in un puzzle, tutti i pezzi e comporli, incastrandoli, per dare il miglior sevizio nei tempi richiesti. Nel 2010 - nella sede di Dalmine - ho iniziato a coordinare il team che gesti-va l'allocazione degli ordini destinati alla produzione nelle varie fabbriche. Dopo un paio di anni mi è stato affidato il coordi-namento del follow-up di tutti gli ordini della Business Unit globale dedicata ai prodotti meccanici e industriali. Così il mio background si è arricchito ulterior-mente, ho approfondito le mie conoscenze su molti prodotti tubolari del vasto cata-logo Tenaris cominciando ad avere una visione completa dei processi.

Paola Giudici • • • • H M M i

STRATEGIE

Dal 2015 mi occupo del coordinamentocome Supply Order Management dellevarie Business Unit globali. Ovvero seguopasso passo il flusso di fornitura di tutti gliordini fino a spedizione e fatturazione, as-sicurandomi che le richieste dei clienti sia-no rispettate nella loro interezza, attenen-domi alle procedure aziendali, motivandoil mio team e portando i KPI ai livelli piùalti. Questo lavoro mi da la possibilità diavere un contatto diretto con le personeche operano in Produzione, Qualità, Areacommerciale e in tutte le funzioni dellaSupply Chain. Un aspetto molto interes-sante è poi il confronto con colleghi diculture e paesi diversi con cui interagiscoquotidianamente, approfondendo la miaconoscenza dei tubi Octg, dedicati alleapplicazioni petrolifere.Ogni cambiamento è una sfida: di primoacchito ci si chiede "ce la farò?". Poi si co-mincia e si impara a conoscere i vari aspettidell'attività. j

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La visione strategica jche ho seguito:Non mi reputo una grande stratega, mail mio lavoro mi appassiona, sono tenace :e determinata a raggiungere gli obiettiviche mi prefiggo e che più sono complessie sfidanti più mi stimolano. Mi è statoinsegnato a essere "curiosa" e a chiedermisempre "perché". Certo, investendo tempoed energie, ma per valutare al meglio lepossibili alternative e poter coordinare conefficacia le persone che lavorano con me.Sono fermamente convinta che il nostrosia un buon lavoro solo se è di squadra.Pur essendo un ambito molto maschile, ;da sempre lavoro in team con donne e citroviamo molto bene. i

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SU snodi più complicati jda gestire :Guadagnare la fiducia e la stima dellepersone con cui lavoro, direttamente eindirettamente. Non è stato facile soprat-tutto quando ho cambiato sede passandodall'ambiente ristretto, quasi familiare, incui mi trovavo a Dalmine. Ci è volutotempo e impegno anche per smussare mestessa, confrontandomi con gli altri, ascol-tando e apprendendo, per poi diventarespesso il punto di riferimento.Ho dovuto imparare a far convivere il mio

lato pragmatico ed esigente nel problemsolving con la capacità di pazientare econdividere con gli altri, non facendomai mancare (spero) disponibilità e col-laborazione. Credo sia importante saperequilibrare il lato più forte e deciso conquello più emotivo ed empatico che pensomi contraddistingua. Ci tengo al risultatoma non voglio che pregiudichi il trattoumano, indispensabile nella collaborazionequotidiana.

Che cosa mi ha supportata di piùIncontrare lungo il mio percorso personemolto professionali ed esperte, generosenell'insegnarmi il lavoro che svolgo, inprimo luogo. Poi, aver commesso errori, ri-conoscendoli e metabolizzandoli e succes-sivamente considerandoli un investimentoper far meglio la volta successiva. Resistodunque sono è il titolo di un libro che hosulla scrivania ed è lì a ricordarmi che ognidifficoltà è anche elemento di crescita, inambito professionale e personale. Terzo,credere nel lavoro di squadra perché nonsi fa bene da soli, ma insieme, e più ideegenerano innovazione. Quarto, essere au-tentica, avere entusiasmo per quello chefaccio, provare a dare valore aggiunto,essendo però al tempo stesso esigente conme stessa. Infine, l'attitudine a operare insituazioni complesse e a gestire momentisfidanti, accrescere le mie competenzee cercare di avere una visione completadell'obiettivo che ci si è posti.

Dove voglio arrivareOgni giorno arrivo a una nuova meta e laritengo una destinazione importante. Nonho mai avuto ansie per il cambiamento,perché sono convinta sia un'opportunitàper migliorarsi, a patto che sia motivante,dinamico e ci sia la possibilità di interagirecon molte persone, creando gruppo.

Che cosa si perderebbe l'aziendase non mi facesse crescere:Una persona affidabile, con un forte sen-so del dovere e un grande rispetto per illavoro altrui. Che crede nella collabora-zione tra le persone e nell'innovazione deiprocessi, che può trasmettere queste con-vinzioni con entusiasmo a chi lo circonda.Credo sia un'opportunità che un'aziendadeve cogliere, non perdere. U

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